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Grazie! Condivido il tuo pensiero!!!

Per me il film si perde totalmente dopo che nosferatu arriva nella città

Io allargo un po' le conclusioni a cui è giunto Sangiorgio. Secondo me è da vedere nella poetica di Eggers una triangolazione tra quella che è la società, l'esterno che la società aborre (strega, sirena, vampiro, occulto, ecc.) e l'individuo che viene influenzato dall'esterno, che però viene fuori sotto forma di pulsioni che sconvolgono la società. Nel caso di Nosferatu non è da sottovalutare il prologo che dichiara una connessione tra Ellen e Nosferatu fin dalla giovinezza della ragazza, e che negli altri film non esiste aprendo a una lettura - per quanto mi riguarda - interessante: in una scena Ellen dice a von Franz-Dafoe, che lui (Nosferatu) l'ha "violentata" (non ricordo se usava questa parola nello specifico, ma il senso è quello). Ma come sempre in Eggers, la divisione tra fantastico e reale non è mai netta e potrebbe benissimo essere una conclusione a cui è giunta Ellen in base alla società che le preclude la libertà sessuale e la scoperta del corpo (evidenziato anche dal fatto che lei chieda se il «Male» sia esterno o insito all'uomo; ma è male in base a quella società! Come ogni protagonista di Eggers, è attratta da un male piacevole da cui si avvicina e si allontana, ora in contrasto, ora conforme, alla società) e il conflitto tra ragione-scienza e occulto insito nel personaggio di Aaron Taylor Johnson non è tanto da vedere in modo esplicito, quanto sull'ipocrisia dell'illuminista che decantando la libertà individuale rimane chiuso mentalmente riguardo quella femminile, che scandalizza, è troppo (e per questo, è da legare e drogare).

Sono in completo accordo con te quando parli di cinema a cui manca il cinema. Concordo anche con il tuo collega che inquadra la malattia come cuore del film, tant'è che Eggers ci piazza la posseduta già nel primo frame del film. E concordo anche sul fatto che questa temstica non sia poi stata sviluppata in modo incisivo. Copio e incollo un oezzo che ho scritto lunedì su Nosferatu: [NO SPOILER] Sabato sera, senza grandi aspettative, ho visto Nosferatu. Finora la produzione di Eggers non ha suscitato in me grande entusiasmo, The Witch è un discreto film, The Northman l'ho mollato a metà, The Lighthouse non l'ho visto. A dispetto delle attese, la pellicola è meno gotica del previsto, è fintamente sporca, asettica, gli occhi vedono miasmi che falliscono l'obiettivo di arrivare al naso. Manca l'esperienza sensoriale che questo genere di cinema dovrebbe fornire. Tecnicamente parlando è ineccepibile ma la regia di Eggers non emoziona, il tutto pare un componimento di cose già viste che latita di personalità. Il Conte non inquieta, sembra Ion Tiriac - riesumato dopo secoli dentro una bara - in versione deforme. La CGI è un corpo estraneo all'interno del film, dalle onde del mare all'ombra della mano del mostro che si stende sulla città, ci restituisce una patina piatta e fuori luogo. Rispetto al film di Herzog, il suo fratello più vicino, manca totalmente di romanticismo, ma ha il coraggio di spostare il focus da Orlok a Ellen, è lei la matrice, la protagonista, la ‘responsabile’, la sua ambiguità appare sulla scena alla prima inquadratura. Lei e il vampiro sono una cosa sola, sono due amanti in con-fusione, Orlok è un suo prodotto. <<Tu non puoi amare!>> ulula la donzella in faccia al mostro. Lei non si sacrifica per nessuno, compie una scelta. Il suo incessante splittare è credibilissimo, posso testimoniare perché io l'ho visto in real time e in real life. L’orrore lo si può vivere davvero solo quando, attraverso gli altri, riconosci anche la tua mostruosità e la tua inadeguatezza, vere o presunte che siano. Misery loves company, right? In fondo, il Nosferatu di Eggers è un film sulla salute mentale e letto da questa angolazione funziona. C'è un luogo comune che tende a descrivere i ‘pazzi’ come persone fuori dal mondo, mentre in verità negli squilibri mentali c'è un eccesso di realtà. La fine è sempre presente, è dietro l'angolo, si annida in ogni passo. Non c'è protezione, l'assenza di pelle rende tutto insopportabile e così interviene la distorsione cognitiva, la mistificazione, il Copy Mechanism ‘salvifico’ e mortale. Early childhood trauma can fix you for life and not in a good way. At that age attachment is not negotiable. È una vicenda mistica, terrificante, un viaggio lungo e aspro, un pellegrinaggio che avrà fine, chissà, solo a patto di accoglierne le tenebre. OFF TOPIC: il cinema ha perso, tranne rare eccezioni, la capacità di raccontare per immagini e così non resta altro che la didattica. Tuttavia Eggers, attraverso il personaggio interpretato da William Defoe, pianta un seme di speranza, vede oltre. Mi ha ricordato una frase sentita in The Orphanage, un horror spagnolo di una quindicina di anni fa, che recitava queste parole: <<Non devi vedere per credere, devi credere per vedere>>. È forse la fantasia l'unica soluzione per la salvezza?

unico

Ottimo contenuto divulgativo, grazie!

È la prima recensione di una persona che non ha apprezzato il film, ma che motiva in maniera interessante i suoi punti di vista. Complimenti! Io mi limiterò a dire che il film è piaciuto molto. Penso che questo collage lo si percepisca proprio anche nella regia e nello scorrere del film. Perché ogni frame porta immagini come se fossero dei dipinti (a volte sconnesse tra loro) ma che possono creare nello spettatore delle emozioni. Ed ovviamente questo modo di raccontare un film come se a tratti ci si trovasse di fronte a delle immagini più che a una pellicola può piacere o meno. Complimenti ancora ❤

Per me è un grande film..mi è piaciuto moltissimo..in tutto..e consiglio di vederlo assolutamente

Impressioni soggettive e personali sul film. Interpretazioni davvero ottime da parte di tutto il cast, ma in special modo da parte di Lily-Rose Depp nei panni di Ellen e di Bill Skarsgard come Orlok: la prima ha restituito appieno non solo la figura del personaggio da dipinto/romanzo gotico (diafana, piccola e magra, sempre sul punto di ammalarsi per comunicare l'appartenenza ad un piano differente rispetto a quello terreno), ma anche quella più squisitamente affine alle lamie, alle succubi e alle empuse (tre categorie di demoni e spiriti tormentatori che, pur provenienti dal contesto greco e medio-orientale, si sono radicati a fondo nel folklore balcanico, originando la figura degli strighi/strigoi), efficacemente comunicate dalle sue pose durante gli amplessi con Orlok. A proposito di quest'ultimo, estremamente suggestive le sequenze in cui si manifesta pienamente ed interagisce con gli altri personaggi, soprattutto la sequenza della mano sulla città (molto evocativa dell'idea del fato avverso, o di una sorta di riferimento all'ultima piaga d'Egitto...e non è un caso se il personaggio di Dafoe richiami più volte quel contesto culturale) e l'amplesso finale, dove il vampiro, pur gridando tutto il suo odio e il suo dolore per essere stato sorpreso dal sole e destinato a morire, non sa tirarsi indietro di fronte alla lusinga di Ellen...la posa intrecciata e quasi fusa in cui vengono ritrovati Ellen ed Orlok è piuttosto indicativa di una sorta di necrofilia all'incontrario, dove è il morto a voler giacere con la viva e non il contrario, come invece avviene nella pazzia di Friedrich...in tal senso, mi sarei aspettato qualche tocco body horror in più e, in generale, un livello di violenza un pochino più spinto (essendo vietato ai minori di 14 anni), tuttavia mi sento molto soddisfatto dalla visione.

Jà Mattè, dobbiamo parlarne dietro ad un caffè. Troppe cose ti devo dire.

A volte sembra che chi nutriva grandi aspettative per questo film e ha speso 11- 12 € per vederlo il prima possibile, si sia persuaso di aver visto il film epocale che pronosticava e non voglia sentire pareri contrari per non vedere incrinata la sua convinzione.

Mi dispiace ma una delusione totale. Boh stanno facendo dei colossal che dividono l'opinione nettamente. Anche il film Povere creature.... Poi sinceramente ho fatto la scimmia 🐒 . È sbagliato, ma alla fine ho conosciuto delle persone. Poi è anche bello fare un po' di mercato. Senza offendersi. Così per divertirsi...

Ciao caro. Mi trovo nel mezzo, non posso dire che il film non mi sia piaciuto ma ne sono uscito veramente annoiato non trovandoci nulla di nuovo e interessante, in più la scrittura salta tanti punti fondamentali. A proposito di lingua originale, Orlok in inglese come risulta?

copertina clickbait

UNA KAKATA CON FIGLIA DI PAPÀ E RACCOMANDATA MEDIOCRE

Mi spiace non ti abbia soddisfatto. Personalmente, l'ho trovato un buon film, pienamente immersivo. Alcune pecche, però, sì... riguardo alcune scelte sulla resa visiva che non sono da Eggers, più strizzanti l'occhio all'horror moderno (perlomeno quello che piace più al pubblico generalista, vedi il ''quasi'' esorcismo, e l'abuso di finali di scena ad effetto, nella prima parte), la sensazione di frettolosità nella seconda parte, con evidenti stacchi di montaggio repentini (ho saputo poi che l'home vision avrà la versione uncut con circa mezz'ora in più).

Grazie per info quindi non ci andrò al cinema perché l’ho notato Orlock con il baffo e’ assurdo. Origine e’ Vlad per questo molti ci hanno confuso

Da fan quasi sfegatato di Eggers, forse complici delle aspettative altissime per me invece é stata inaspettata un po' una delusione. E il primo film di Eggers che non mi convince... Scenografie e lato tecnico meravigliose: colori, abiti , ricostruzione storica tutto fatto con grande stile e dovizia ma il film non è mai riuscito a "prendermi": la prima parte scorre troppo veloce quasi per accumulo di scene come se ci fossero delle cose da fare in una lista , la seconda parte è certamente migliore però credo che sia uno dei uno Nosferatu/Dracula meno carismatici della storia del cinema... Manca del tutto la connotazione romantica e soprattutto malinconica e tragica del personaggio che é ridotto ad un mostro con la voce grossa, (con dei risvolti a volte perfino parodistici ...) che vuole distruggere il mondo, anche la parte della peste, che ha una funzione allegorica importante, l 'ho trovata realizzata con fretta. Colonna sonora, immagino volutamente, inesistente, ma che invece era "portante" nei film di Herzog e Coppola. In sostanza film più che sufficiente ma nulla di più. Eggers ha preso un po' da Coppola un po' da Herzog ed un po' da Murnau con un pizzico dell'Esorcista perfino ma ha aggiunto poco "del suo"... Un'operazione di cui alla fine non se ne capisce l' utilità. Per me é il primo mezzo passo falso del regista...

Bellissima la foto di Rocky IV

Un film che citando questo mondo e quest'altro si dimentica di formare una propria identità il che è un peccato perché visivamente le basi c'erano. P.S: sempre LAPO MERDA

Purtroppo su UA-cam c’è la tendenza a osannare questo film a prescindere, accecati da pregiudizi estremamente positivi verso Eggers. Sembra quasi che ti debba piacere per forza altrimenti vieni additato come ignorante.

Complimenti per l'attitudine dialogica. Una rarità su yt. Quanto al film, sono della vostra stessa linea; forse anche la dimensione depressiva poteva essere esplorata ma si è rivelata un vicolo cieco.

Ciao, Mad! Io in realtà l'ho apprezzato parecchio. SPOILER Non ne ho sentito parlare (e ancora non ho avuto modo e tempo di leggerne), quindi magari ho preso una cantonata pazzesca ma io ho interpretato il film diversamente. Non ho visto riferimenti alla pandemia appena passata o cose di questo tipo.. io ho intravisto un (lucido?) discorso sull'emancipazione sessuale femminile. Tra l'altro in linea con la poetica di Eggers, basti pensare al suo "The vvitch". Ho inteso il rapporto col conte in parallelo al rapporto della protagonista con la sua sessualità repressa in una società di stampo patriarcale (in cui la donna non può provare piacere se non in funzione della sessualità di un uomo). Il conte rappresenta il suo desiderio di provare piacere, anche e soprattutto, autoerotico. La protagonista già in adolescenza aveva avuto esperienze autoerotiche (quindi con nosferatu) che avevano fatto scalpore, almeno in famiglia. Convolata a nozze, sente il bisogno di esprimersi appieno, anche sola, lontana dal partner. Sente stretto il modello incarnato da Aaron Taylor Johnson e famiglia (famiglia di stampo patriarcale sulla quale si abbatterà la maledizione pestilenziale). La società percepisce come maledizione, il progresso culturale che porta con sé anche la rivoluzione sessuale. L'unico modo per placarla è saziarla e, estinta la voglia si estingue anche il demone in un orgasmo di piacere. Il dottore, eccentrico e messo ai margini perché troppo "avanti" per i suoi tempi, guarda fuori dalla finestra la luce del progresso. Io trovo sia un film molto attuale, che dialoga enormemente col presente dato che ancora oggi, una donna non può vivere la sua sessualità pubblicamente con la stessa serenità di un uomo. Trovo una forte continuità col discorso che Eggers fa con "the vvitch" sulla necessità di vivere la femminilità in toto. Anche qui la protagonista, come nel primo film, non si sente parte di una società (o comunità) che non le permette di esprimersi appieno. PS. Film visto doppiato in italiano Colgo l'occasione per ringraziarti per il lavoro di qualità che svolgi su questo canale e per farti gli auguri di un anno pieno di soddisfazioni.

Il problema di Eggers è che sembra ormai bloccato in un feticismo per la ricostruzione filologica basata su materiale e immaginari passati a discapito di una visione personale stimolamte e che dialoghi, come hai detto tu, con la contemporaneità. Io The Northman lo apprezzo, ma perché dichiaratamente molto più blockbusteroso e lineare del pastiche The Lighthouse che si perde nella sua autoreferenzialità autocompiaciuta e si dimentica di curare l’impalcatura narrativa affinché sia appagante. The Northman è una storia semplicissima che è piacevole da seguire anche grazie a un livello di grittiness e visceralità che non si vede così spesso nei blockbuster e che si addice alla cifra stilistica di Eggers. Su carta anche The Lighthouse sarebbe una storia semplicissima, però impreziosita (in teoria) dalla ricerca filologica e stilistica che prende spunto da 200.000 cose diverse, peccato però che numero 1) il gioco del riferimento che può anche essere ammirevole e portatore di significato stucca se riguarda ogni singola inquadratura, dialogo, scenografia etc. e numero 2) portano il film e ogni suo passaggio a risultare talmemte codificato e derivativo da farne perdere qualunque tipo di convolgimemto. Il canovaccio di base dovrebbe essere l’effetto dell’isolamento su due persone costrette alla convivenza, che inevitabilmente sfocerà nella pazzia e nella guerra aperta tra i due. Il problema è che ‘sti due cristiani si vogliono ammazzare a vicenda dal minuto 1 del film. I sogni erotici con le sirene Pattinson li fa già nella prima sera. Perché tanto si sa di che tipo di film si tratta, e quindi si viene subito al dunque piuttosto che farmici immergere gradualmente per poi farmici perdere, a me spettatore, in questa spirale di follia. Ogni passaggio narrativo è talmente codificato, appunto, e talmente telefonato che sanno di passaggi obbligati, di pit stop che il film prima o poi avrebbe preso inevitabilemente, e se ne spoglia di tutta la componente emotiva e viscerale del caso. Quando Pattinson ammazza il gabbiano, lo ammazza perché era ovvio che l’avrebbe ammazzato. In quel gesto non c’è frustrazione con cui lo spettatore si può identificare, tale da poter in un certo senso comprendere perché l’abbia fatto e sentirsi come di essere li con lui, veramente bloccato su quella cazzo di isola. E questa cosa è importante in un horror, credo. È importante che io possa condividere quei sentimenti così alieni e irrazionali se voglio davvero guardare in quell’abisso ed esserne spaventato. Io giuro, puoi prendere ogni cosa appena detta su The Lighthouse e applicarla a Nosferatu. In un certo senso qui la cosa è meno grave perché in un caso era una storia originale a vivere di un intreccio fatto di passaggi obbligati, qui era difficile non provare in parte auella sensazione in quanto storia già narrata più volte. Ma questo ci porta al problema: perché Eggers ha deciso di fare questo film IN QUESTO MODO? E non mi basta sentire “Perché è un film che ama e voleva omaggiarlo” perché fra un po’ uscirà un altro Nosferatu con Doug Jones che sarà un remake shot for shot dell’originale e presumibilmente non se lo cagherà nessuno. Io capisco la devozione e il rispetto che proverà per il classico del ‘22, ma qui il caro Robert mi è sembrato quasi che non avesse un cazzo da dire. Apporta il film dei cambiamenti? Si, per lo più estetici al personaggio di Nosferatu e narrativi nella prominenza nella storia di Ellen, ma a cosa portano di preciso? Se nella prima parte, pur non strappandomi i capelli, intravedevo degli spunti, presenti di base anche nella storia classica, ma affrontati con una perizia più approfondita, cose che si sarebbero anche potute sposare con la poetica e le tematiche care ad Eggers, nella seconda si va col pilota automatico al 100% sulla solita storia di Dracula. All’inizio avevo trovato interessante il focus sull’attrito tra il desiderio di Thomas di una scalata sociale che gli permettesse di offrire alla sua amata una vita migliore, e il desiderio dell’altra che lui le restasse vicino, poiché unica ancora a mantenerla stabile nel suo precario equilibrio tra malinconia e attacchi isterici. Ci vedevo l’Eggers che in The Witch raccontava di come le istituzioni della società civile, come la famiglia, e le convenzioni portassero un personaggio innocente in un fuoco incrociato di biasimo e sensi di colpa, fino a ricercare una via di fuga e di autodeterminazione nello stesso male dal quale le istituzioni le dicevano di guardarsi. Anche il fatto che il Conte fosse molto più cadaverico e decadente del Nosferatu a cui siamo abituati ci stava, sia perché non ce l’avrei visto un regista così fisico e viscerale come Eggers a mettere in scena un Nosferatu glabro e quasi sospeso nell’etere come Max Shreck, sia perché si sposa con quanto detto prima. I vampiri mi dicono essere spesso associati a figure nobiliari, conservatrici e polverose, che si attaccano come sanguisughe agli ultimi brandelli di possedimenti a loro disposizione e facciano una preda dei plebei da loro visti come inferiori per poter portare avanti la loro vita, a mala pena considerabile tale. Quindi che a un certo punto Orlock faccia pesare a Thomas il suo titolo nobiliare ci stava da Dio, “Benissimo” ho detto. Per quanto mi riguarda questi spunti si perdono irrimediabilmente a partire dalla fuga di Thomas e la partenza di Orlock, per poi seguire, ripeto, il solito canovaccio della storia che già conosciamo. C’erano dei modi con cui avrebbe potuto far sua la storia. Spingere di più sulla componente sessuale, per esempio. Cosa che tra l’altro fino a un certo punto fa, ma mai del tutto. Se mi vuoi far credere che Ellie si senta così attratta da questa figura e non si senta sufficientemente appagata dal marito al punto tale da godere nella sequenza finale di unione perversa con il demone, rendimelo quantomeno intrigante, lussirioso, affascinante, qualcuno con cui si può avere la scopata del secolo e per cui varebbe la pena mandare tutto il resto all’aria. Invece sembra l’Uomo con la Bombetta del classico Disney “Robinson - Una famiglia spaziale” e appare solo come parrasitario e tetro. Eggers ce l’ha messa, maledizione, la scena di amplesso rabbioso tra Ellie e Thomas, ci ha suggerito per tutto il film con i gemiti e le pulsioni di lei che vi è un connotato erotico nella sua connessione col vampiro. E allora perché non mi vai fino in fondo? Fammi sentire come quando il Diavolo mi ha sussurrato “Wouldst Thou Like To Live Deliciously?” e rendimi credibile questo desiderio. Qui Eggers paradossalmente si contiene troppo esteticamente, rimanendo pressocché piatto per la maggior parte della durata, seppur con qualche colpo d’occhio interessante. E non sfrutta a pieno niente che il raccontare Nosferatu nel 2024 ti permette di fare. Il frangente dell’epidemia è paradossalmente più d’effetto nel film del ‘22, perché vedere un prete che segna una croce sulle porte di tutti gli appestati a mio avviso è più forte di una panoramica di 10 secondi su una stradina con un po’ di cadaveri. Neanche ne parlano così tanto i personaggi tra loro della cosa; la vicenda resta strettamente individuale e poco collettiva. Era una chiave di lettura che si scriveva praticamente da sola, e neanche questa arriva come potrebbe. In sintesi Eggers sceglie la via della trasposizione pedante, priva di una visione personale dell’opera di partenza (forse per eccessiva devozione, forse per cercare di mettere d’accordo tutti), aggiunge poco o niente di suo e il poco che aggiunge si perde con il procedere del film e non viene sfruttato a pieno tale da conferire un valore aggiunto all’opera. Chiedo scusa per la lunghezza gargantuesca del commento, Dottor Mad (anche se aveva detto “vanno bene anche papiri da 10.000 parole”, quindi sono nei limiti, peggio per lei X P ) ma avevo proprio bisogno di sfogare la mia frustrazione. Anche perché Eggers non lo amo, ma non sono neanche critico come lei o il caro Innocenti, ma stavolta sono rimasto proprio amareggiato

Non l'ho ancora visto. Ma a vedere online altre videorecensioni pare una pellicola molto divisiva: o benebene o malemale...

Comq se uno ci pensa bene sto film é inlogico, perché se hanno degli androidi cosí sviluppati che sono pari pari agli umani, perché non hanno inviato giá da subito una troppe di soli androidi a studiare gli alieni?? Per non parlare poi dell'apparente "stupidità" degli Xenomorfi, nonostante la loro complessa biologia e il loro corpo umanoide, pensano solo a mangiare e a riprodursi...

😂😂😂😂😂😂 altri geni che sanno come si girano o si scrivono i film😂😂😂😂😂😂😂

Ottima chiamata con Smile ed Estranei

Complimenti. Felice di trovare Gomes: non sono però d'accordo con le influenze che hai individuato. Le due anime del suo cinema per me sono la stagione del muto e il melodramma. In Tabù, forse il suo capolavoro (ma Arabian nights è altrettanto splendido), è molto chiaro.

Ho ascoltato il video per intero mentre sono andato a camminare oggi pomeriggio. Ho trovato affascinanti i tuoi approfondimenti su film che magari non concordo pienamente da mettere in top ma le descrizioni che hai dato a Challengers e, soprattutto, a Estranei. In particolare, quest'ultimo che sì, mi era piaciuto ma il tuo approfondimento mi ha fatto proprio fermare a ripensarci sopra dopo tanto tempo. Probabilmente, in attesa di Queer e in mezzo alla mia attuale lettura di Spettri del desiderio, farò un rewatch di entrambi. Hai illustrato davvero un'annata colma di titoli mostruosi e, fatta eccezione per Hit Man, Trap e Cobweb c'è già tutta la mia top qui. Infine, non posso che condividere l'inno finale che hai lanciato con The Substance a tutti coloro che lo hanno criticato ingiustamente per un aspetto che eleva il film da altre robe che vediamo e ricicliamo ogni anno senza lamentarci. E sì, The Substance è il 2024. Detto ciò, aspetto con ansia la lista dei flop e ti faccio i miei più sinceri complimenti per le analisi breve ma efficacissime sui titoli che ti hanno appassionato!

Nonostante tu la sappia già condivido la mia top di questo meraviglioso 2024 -The substance -La zona d’interesse -Trap -Hit man -Challengers -Estranei -Joker 2 - Megalopolis -Parthenope -The firts omen -Horizon an american saga -Giurato n2 -Perfect days -Alien Romulus -May december - menzione d’onore: Oddity (che non rientra poiché non uscito nelle sale italiane)

Su Devil lady , compare anche se solo in un episodio, Devil Man. Ho, Mao Dante , Devil lady appena uscita con il cofanetto la pagai un po' cara ,poco dopo al centro commerciale stava a una stupidaggine, Devilman seri TV masterizata , violenze Jak

Non avrei saputo dirlo meglio, è fondamentale restituire VALORE, e parlare di Cinema approssimativamente non è dargli valore, ma sminuire il lavoro di TUTTI quelli che ci lavorano attorno. Direi che l'ultima parte potrebbe essere il nuovo manifesto della critica cinematografica.

Hai fatto anche tu il DAMS a Padova? 😂

Personaggio della Swinton che non riesce più a concentrarsi abbastanza da potersi godere un libro o della musica. Quindi la fine della vita che coincide con quando si cessa di interfacciarsi con l’arte

E la regina dei secondo? A questo punto dove la ritroveremo?

Grandissimo Film da Oscar.

Questo video è ORO! Grazie mille!

Grande.

Grazie per questo video informativo di grande qualità!

Complimenti, un contenuto bellissimo e molto interessante

Grazie per l'ennesimo contenuto di qualità! Veramente molto interessante uno sguardo di un addetto ai lavori

Grazie per questo prezioso contenuto che parte come un videosaggio carico di spunti e termina con uno sfogo liberatorio pieno di passione che ci sprona a fare meglio, fare di più per il cinema e la sala. Grazie ancora!

Tho sei delle mie zone 😂 Gran cinema l'Odeon, ci sono stato un paio di volte

Da persona truce e triste quale sono, è stato bello per una volta vedere un film frizzante e frivolo al punto giusto. Davvero molto divertente.

Gran bel video. Si parla poco del cinema al di là dello schermo ed è più interessante di quanto si pensi. Grazie

Tagli ce ne sono e tanti anche dato che Scott vorrebbe fare uscire una versione di 4 ore 😅 A me il film ha annoiato per via della scrittura dei personaggi e per alcune scelte.

Ciao. Concordo conte, è un film intrattenente e divertente, il personaggio di Galinda mi ha fatto sbellicare. Una curiosità, se il film dura 160 minuti ed è solo la prima parte, quanto dura il musical originale? Cavolo però, fosse stato diretto da Baz Luhrmann sarebbe stato fenomenale.

Bello. Uno dei due cinema della mia città programma la versione originale che ho scelto di vedere. Non avrei voluto finisse onestamente 😭🤩

bro, l'ho visto a lonrda 10 anni fa' , la scelta di far ricantare in italiano quelle canzoni è disdicevole.