HEYDRICH E HEICHMANN. GLI ARCHITETTI DELLA "SOLUZIONE FINALE". LA CONFERENZA DI WANNSEE

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  • Опубліковано 6 жов 2024
  • Wannsee è un quartiere di Berlino che si sviluppa sulla sponda del lago da cui prende il nome, il Großer Wannsee o «Grande Wansee», uno dei quattro della capitale tedesca. Sulla sua riva sorge Villa Marlier che entra nella storia il 20 gennaio 1942 quando ospitata l’incontro nel corso del quale rappresentanti del partito nazista, membri della Gestapo e delle SS e alti burocrati dello stato, definiscono gli aspetti legali, economici, tecnici ed amministrativi della cosiddetta «soluzione finale» che del deve portare alla completa eliminazione degli ebrei d’Europa. Il padrone di casa alla cosiddetta Conferenza di Wannsee è Reinhard Heydrich, gerarca ai vertici delle SS e Direttore dell'Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich. Al suo fianco c’è Adolf Heichmann, l’uomo dei treni, l’esperto di logistica che materialmente organizzerà la deportazione degli ebrei. All’incontro, che dura solo 90 minuti, prendono parte altri tredici persone oltre ad una stenografa la cui identità rimane ignota. Obiettivo primario della riunione è mettere in chiaro che Herman Goering e Heinrich Himmler hanno affidato ad Haydrick e alle SS il compito di portare a termine la cosiddetta soluzione finale del problema ebraico. Le SS infatti a detta dello stesso Haydrick è sono la sola organizzazione ad avere l’esperienza, le competenze e soprattutto la determinazione che serve per portare a termine questo compito criminale. La sistematica eliminazione degli ebrei nell’Europa dell’est è ormai in corso da mesi. Il secondo obiettivo della riunione è dunque quello di rendere tutti i partecipanti consapevoli del fatto che quanto sta accadendo all’Est avverrà anche in Germania e nell’intera Europa. Nessun apparato dello Stato potrà così dire di non sapere e nel contempo dovrà garantire la massima collaborazione alle SS. All’incontro partecipa il maggiore Rudolf Lange che in Lettonia ha comandato l’Einsatzkommando 2, alla guida del quale ha eliminato circa 35 000 ebrei di quel paese. Ogni aspetto della soluzione finale viene esaminato nel dettaglio, dai trasporti alle camere a gas, dai matrimoni misti ai rapporti con gli altri stati d’Europa destinati ad essere investiti del - tra virgolette - problema. I soli a sollevare qualche marginale perplessità, sono Friedrich Wilhelm Kritzinger che rappresenta la Cancelleria del Reich e Wilhelm Stuckart, l’avvocato che era stato fra gli autori delle Leggi di Norimeberga - adottate contro gli ebrei tedeschi - che a Wansee partecipa in rappresentanza del Ministero dell’Interno. Gli altri sono compatti al fianco di Haydrick. È sconcertante notare come tutti i partecipanti alla conferenza di Wansee vivano questo evento come un’attività di ordinaria amministrazione, un problema burocratico, privo di implicazioni etiche, da affrontare in modo efficiente. A questo può portare l’assuefazione ad una ideologia criminale. Nulla viene tralasciato, a partire dal reimpiego dei beni sottratti agli ebrei uccisi. Alla fine dei lavori Haydrick si dichiara soddisfatto dei risultati ottenuti ma soprattutto dall’assenza di resistenze e di una qualche opposizione. La conferenza si svolge nel massimo segreto. Al termine viene compilato un verbale redatto i trenta copie che, oltre ai partecipanti, è destinato ai vertici dei loro uffici. L’ordine tassativo è di distruggerlo dopo averlo discusso con propri superiori. Al processo di Norimberga infatti, della Conferenza di Wannsee quasi non si parla. Ma non tutte le copie sono state distrutte. Quella indirizzata la Ministero degli Esteri viene ritrovata nel 1947 e sequestrata dagli americani. Il grande pubblico scoprirà però quanto accaduto a Wannsee solo nel 1960 quando Adolf Eichmann verrà processato a Gerusalemme. In quell’occasione infatti, il documento viene presentato al tribunale dall’accusa. L’importanza del verbale di Vannsee è straordinaria dal punto di vista storico perché si tatta del primo documento che descrive in modo esplicito e senza giri di parole tutto ciò che riguarda la soluzione finale, rivelando come non solo i nazisti ma anche le più alte sfere dell’Amministrazione civile delle Stato ne fossero a conoscenza ed abbiano garantito la loro collaborazione.

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