NASSIRIYA. DALL'ATTENTATO ALLA RICERCA DELLA VERITÀ
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- Опубліковано 7 кві 2024
- L’anno è il 2003. Il Paese l’Iraq. Nella regione del Dhi Qar la città capoluogo si chiama Nāṣiriya. L’Iraq è occupato dalle forze della coalizione occidentale che hanno abbattuto il governo di Saddam Hussein. A Nāṣiriya c’è un ponte che unisce le due sponde del fiume Eufrate e come in ogni guerra quel ponte deve essere difeso. Per la coalizione infatti rappresenta uno snodo importante. Il compito di assicurane la transitabilità, quando gli americani lasciano il settore, viene affidato ai nostri Carabinieri che ne sorvegliano entrambi i lati da due basi, battezzate «Libeccio» e «Maestrale». Il 12 novembre alle 10:40 ora locale, le 08:40 in Italia, un camion cisterna carico di esplosivo, dopo avere superato il ponte, si lancia contro l’ingresso di base «Maestrale» facendosi esplodere. Un secondo camion che dovrebbe
colpire in contempoeanea base «Libeccio» resta fortunatamente bloccato da un guasto. L'attentato causa 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni. Oggi ci occupiamo delle vicende legate alla tragedia di Nāṣiriya, ascoltando il racconto del generale Carmelo Burgio, intervistato daFederico Bettuzzi.
In quei giorni il generale Burgio si trova proprio a Nāṣiriya per assumere il comando del reggimento RSU, i Carabinieri che proteggono il ponte. La mattina del 12 novembre gli hanno ordinato di recarsi proprio alla base «Maestrale». Deve rincontrare la troupe del regista Stefano Rolla in Iraq per girare uno sceneggiato. Rolla perirà nell’attentato, Burgio, per sua fortuna, invece no. All’ultimo momento infatti gli ordini cambiano: non deve più andare alla base «Maestrale» ma a Bassora a presentarsi al comandante britannico. Ascolterete il generale Burgio raccontare come le difese di base «Maestrale» non fossero sufficienti, un dato di fatto che gli è apparso
evidente fin da prima della sua partenza per l’Iraq, quando ha esaminato le foto satellitari dell’area. Tutte le sue perplessità gli vengono confermate anche dal comandante della base che gli evidenzia tutte la serie carenze che indeboliscono la difesa invitandolo ad intervenire non appena assumerà l’incarico. Il fatto è che sembrano esistere due distinte correnti di pensiero: secondo alcuni le difese della base sono perfette così come sono; secondo altri invece non sono sufficienti a ridurre il pericolo di potenziali azioni ostili.
Va de sè che gli apprestamenti difensivi di un’istallazione militare non si possono improvvisare ma devono essere realizzati sulla base di circolari, regolamenti e di precise disposizioni che, secondo i sostenitori della seconda tesi - ovvero quella della difesa insufficiente - in questo
caso non sarebbero stati rispettati esponendo così il personale a gravi rischi. Poi - purtroppo - la tragedia accade. Ascolterete il generale Burgio, che ha condensato la sua esperienza in questo volume pubblicato da Vallecchi, «Nassiriya. Dall’attentato alla ricerca della verità», lo ascoltererte, dicevamo, parlare anche delle vicende processuali che seguirono la tragedia nel tentativo di stabilire se qualcuno, lungo la catena di comando, avesse avuto responsabilità nel mettere in piedi una difesa che i fatti dimostrarono - purtroppo - essere del tutto inefficace. Come vedrete la giustiza penale affermerà che, da questo punto di vista, nessuno ha commesso alcunchè. Non ci sono reati. La giustizia civile invece stabilirà che qualcuno il conto di Nassirya lo deve pagare.
Onestamente ho trovato davvero un'intervista fatta bene con un personaggio dell'arma che non si è nascosto ma ha detto la sua opinione e a spiegato u fatti grazie di ❤
Condivido personalmente e pienamente questo video avendo vissuto questa Strage essendomi trovato onoratamente a prestare servizio scrupolosamente aggregato proprio a Vittorio Veneto (Treviso) presso la locale Stazione Capoluogo Carabinieri da Piantone Turnista in Ferma Prolungata Biennale (2003/2005)
Grazie di cuore per aver divulgato questa testimonianza, necessaria per chi vuole sentire la voce del testimone e non la semplice chiacchierata dello scribacchino tranquillo a casa.
Grazie a lei per il suo apprezzamento. Un cordiale saluto.
Davvero bella questa disamina con il generale Burgio e Federico, conosco il canale e sono una loro abbonata, l'ho condiviso sui gruppi telegram che conosco, molto interessante ed emozionante, ricordo benissimo quel giorno anch'io, ero a lavoro...❤❤❤
Questo Generale Burgio è un grande uomo e un grande soldato.
Non sapevo che le nostre Forze Armate hanno anche generali di questo livello.
Più nella tradizione di Garibaldi che di Cadorna o Badoglio.
Congratulazioni.
Il suo apprezzamento ci fa particolarmente piacere. Cordiali saluti!
Da quanto tempo! Pensavo proprio a voi e finalmente un bel documentario.👍🏽👍🏽👍🏽
Buongiorno e bentornato!
Sentita tutto d'un fiato. Mi manca tanto una pianta della disposizione delle difese ma esula dal video. Complimenti Generale, sinceri.
Grazie per l'apprezzamento. Un cordiale saluto.
Grande operatore
Riposino in pace
Ciao Stefano, primo like e primo commento, certa che sarà come sempre un video ben accurato storicamente e interessante, ora guardo il video ☺️☺️
Grazie! Sempre gentile:
Più chiaro non si può.!
Grazie per averci lasciato il suo commento. Cordiali saluti.
Grazie!
Grazie a lei.
al comando di chi erano i nostri carabinieri?Erano lì per gli interessi dell'Italia o della NATO?
Erano per contrastare la dittatura islamista
Erano sotto comando britannico nel quadro di una missione internazionale.
@@alfons542 Islamista? Islamica semmai.
No delle multinazionali Angloamericane contro ogni INTERESSE ITALIANO ripeto contro ogni interesse della Repubblica Italiana!@@lalineadellamemoria
Intervento del Generale Burgio esempio di rettitudine e onestà intellettuale esemplare
Almeno , ne sappiamo qualcosa.
Italiani in iraq perché?
Dopo essermi inchinato davanti alle Vittime e alle loro Famiglie, mi pare di ricordare che tra gli scopi della missione era di mettere in sicurezza la zona
Per far riattivare all" Eni la raffineria di zNassiria
Ovviamente andò tutto a gambe all'aria dopo la Strage dei nostri Militari.
Si. La sicurezza della zona era una priorità.
@@lalineadellamemoria al massimo "una priorità"