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Paolo Dai Pra'
Italy
Приєднався 24 лют 2016
Sono nato il 23.06.1993.
Vivo in montagna e mi occupo di fenomenologia.
Tengo lezioni private e individuali di metafisica. Se sei interessato, contattami!
liberolibro93@gmail.com
PS Questo canale non è un manuale!
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Filosofia contemporanea [4] - Hegel: autocoscienza.
Filosofia contemporanea
Parliamo del secondo momeento della Fenomenologia dello Spirito di Hegel: l'autocoscienza, che si artcola nelle figure della signoria e servità, stoicismo, scetticismo, coscienza infelice.
Parliamo del secondo momeento della Fenomenologia dello Spirito di Hegel: l'autocoscienza, che si artcola nelle figure della signoria e servità, stoicismo, scetticismo, coscienza infelice.
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Differenze tra fenomenismo e fenomenologia.
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Come si abbona al canale?
Ringrazio chi mi ha consigliato la visione di questo video. Ottima trattazione del rapporto Severino/logica formale.
Valido lui e valido il video !
Ciao Paolo. Vorrei chiedere: Io attualmente sto facendo una sorta di laurea magistrale ( si chiama master in Spagna di una durata normalmente di 1 anno e mezzo ) in filosofia teorica e pratica a distanza in una università spagnola ( vivo a Barcellona, Spagna ). Purtroppo, non ho fatto lauree triennali ecc in filosofia. Sono entrato in questo "master" o "laurea magistrale" mediante la mia laurea di Giurisprudenza. Purtroppo sento qualche carenza, non avendo fatto i corsi triennali in filosofia. Vorrei chiedere: con i tuoi corsi, e lettura autonoma, e con disciplina, potrei riempire queste carenze? se la risposta è affermativa, che piano mi consiglieresti?
Il miglior consiglio che mi sentirei di dare è di prendere lezioni individuali con me. Purtroppo in questi mesi sono molto impegnato ed ho dovuto sospendere tutte le lezioni. Consiglio pertanto lettura autonoma
@@fenomenologicamente ok d'accordo. Per capire appieno la differenza tra ontologia e metafisica, e studiare metafisica in maniera approfondita, che libri e che autori consigli vivamente? un saluto
@@michael955430Consiglio di iniziare con: Sofista e Parmenide (Platone, ed. Bur); Metafisica VII (Aristotele, ed. Laterza); Prolegomeni (Kant, ed. La scuola). Un agile libretto introduttivo è Metafisica (Dai Pra', ed. Mursia). Per la metafisica analitica Metafisica. Classici contemporanei (Varzi, ed. Laterza).
scusi ma in questo video non parla del Teeteto, lo accenna appena
Può vedere qui: ua-cam.com/video/dub7HTN6TuA/v-deo.htmlsi=tM7Jwz4bHmnb-V7L
La filosofia non è scientifica, è solo universale nel senso di generica, specie quella di hegel
Ma pensa
Tempo fa leggendo uno scritto di angeologia di Tiziana Suarez Nani ho pensato che ci fosse non poco Tommaso in Hegel
Il riconoscimento passa attraverso la lotta e la violenza... ahimè
Sì: perchè nella terra isolata abbiamo tutti paura del dolore e della morte (nichilismo) quindi esprimiamo tutti una volontà di potenza, talvolta in forme edulcorare del tipo "la mia filosofia è PIÙ bella della tua" oppure "io son PIÙ etico / buono oppure addirittura PIÙ Santo di te". Al bar si dice: sotto sotto siamo tutti un pò egoisti, è una caratteristica ineliminabile della natura umana. Il dotto filosofo dirà: Polemos è Padre di TUTTE le Cose. Il cinico con la 3° media dirà: le guerre ci son sempre state e sempre ci saranno.
@@pierpier7806il tuo punto di vista che vive della luce severiniana, finisce immancabilmente per rimarcare la posizione dello stoicismo, descritta da Hegel. La terra isolata, resta isolata anche se accoglie tutto dentro di sé. Non riesce veramente mai a sfuggire al proprio isolamento e compiutezza atemporale.
@@fabrizioarvat1141 Che la Storia della Terra Isolata SINO ad OGGI sia Storia di POLEMOS (dai litigi di coppia, tra amici, tra filosofi, tra colleghi, tra aziende, tra nazioni ed in guerre) è mero fatto FENO MENOLOGICO. Su Severino cercherò di farmi capire (ma dubito di esserne capace): nella Terra Isolata POLEMOS "Mai" SARÀ sarà Superato. Invece nella Terra che Salva (il Paradiso Post mortem tanto x banalizzare) invece ci sarà una sorta di AUFHEBUNG = OLTRE-PASSARE CON-SERBANDO. Ma come è possibile ? Se ci fosse HaufHebung alla Hegel (ed alla Paolo Dai Prà x quel che lo conosco) ciò vorrebbe dire "violare" PDNAC ma ciò è Im-possibile x Severino (e per me). Questa ad es. è una delle Obiezioni che Massimo Donà (ex allievo di Severino) pone al suo maestro. La mia risposta a Voi: la Terra Isolata SARÀ ETERNAMENTE in ERRORE (TUTTO è ETERNO) però CI APPARIRÀ "a" FIANCO "ANCHE" la VERA-VERITÀ cioè che il NULLA NON È "mai". Provo ad usare una "flebile metafora" da Bar: oggi percepiamo solo sapore Agro... domani percepiremo sia il sapore Agro (eterno) sia SIMULTANEAMENTE ed AFFIANCO (per Rispettare il PDNAC) il Sapore Dolce. Oggi vediamo 1 SOLA Terra (Valle di Lacrime o Dantesca-mente "quell'aiuola che ci rende tanto feroci"). Domani dal Cielo ne vedremo 2 AFFIANCATE (le Lacrime ETERNE e la Gloria della Gioia che Salva ETERNA).
Al bar potremmo sintetizzare la Fenomenologia così: NON Io, NON Tu, BENSÌ Noi
1- Intanto sei davvero bravo a spiegare ( ma dovresti essere più chiaro a volte forse cercando di fare degli esempi dove possibile) 2-é incredibile come Hegel riesca a creare questi movimenti del pensiero che man mano avanza verso una pià chiara visione e assimilazione del essere 3-Sono curioso di sapere cosa succede quando la coscienza scoprirà che la realtà non è tutta razionale, si torna ad una sorta di autocoscienza infelice? ( intendo con il crollo del idealismo) 4-ad oggi sinceramente mi sembra sempre più che l opra del filosofo sia cercare di costruire un ragionamento per arrivare a quello che già si era pensato a priori, non mostrare come è il mondo ma costruire il ragionamento per dimostrare il mondo che si pensa di vedere
È vero che c'è SEMPRE un Io ed un Non-Io per garantire la Eterna Auto-coscienza dell'Io. Però il primo è Immobile Sempre Presente mentre il 2° è Mobile e Sempre Diverso. Per questo per me, a differenza di Hegel e forse Paolo, non si può parlare di Auto-manifestazione del Mondo (Non-io) a sè. Interessante però il caso particolare in cui il Non-Io è una ALTRA (POSTULATA) Auto-Coscienza che CI CON-TRASTA: da lì il Dramma di cui parla Hegel che anticipa la Volontà di Potenza di Federico. Altra suggestione che mi VIENE IN MENTE è il concetto di Vergogna di Sartre come prova indiretta della Realtà del Prossimo come Auto-Coscienza. Da lì l'Etica del rispetto del Volto dell'Altro di Levinas come nuova Filosofia PRIMA pre-logica e pre-fenomeno-logica (pensieri altrui non mi appaiono: li suppongo). Ma ben prima la FILOSOFIA dell'AMORE che Muove il mondo e tutte le altre Stelle di Dante di San Paolo e di Gesù. Anche il giovanissimo Hegel parlava di Amore Universale che lega il mondo: poi crescendo divenne CINICO e pose Polemos Eraclito come guida drammatica dello Spirito. Una obiezione ad Hegel: Padrone potrebbe uccidere il Debole Servo xrchè Auto-Coscienza sarebbe cmq garantita da Apparire di altre forme non-umane di Non-io (pietre, cavalli, cibo). PERÒ SENTIREBBE LA SOLITUDINE: altro Dramma della Terra Isolata (esser-ci come Animale Sociale). Adamo si sentiva SOLO: così Dio creò da una SUA costola la Donna: volendo stiracchiare è metafora dell'equazione esistenziale Io = Tu o come cantava Ruggeri "gli Altri siamo Noi". Invece lo Stoico AMA la SOLITUDINE AMA Sè stesso come Narciso.
Altro punto: Fenomenologia parla di Fasi Temporali dalla Coscienza alla AutoCoscienza. Però poi nella Logica mi pare dica che le così dette fasi Idea Natura Spirito sono Simultanee. Solo la loro Esposizione è purtroppo necessariamente Processuale. Per me idem qui nella Fenomenologia: AutoCoscienza era già NECESSARIA nella fase della Coscienza solo che (metafora Nichilista) era in-conscia. NON SI PUÒ ESSERE NON AUTO COSCIENTI DI SÈ (neppure quando ci diciamo Dormienti Svenuti e poi Morti).
Altra suggestione: Marx allievo eretico di Hegel quando parla di Rivoluzione Operaia vs Borghesia ripete il Servo di Hegel che imparando a Lavorare diventa + Potente del suo EX Padrone Pelandrone. Quindi: accusa di Misticismo fatta ad Hegel Feuerbach "ora dobbiamo smetterla di limitarci ad interpretare il mondo: dobbiamo cambiarlo" mi pare qui parzialmente smentita.
Al bar potremmo sintetizzare la Fenomenologia così: NON Io, NON Tu, BENSÌ Noi
Sei il migliore Paul
Sì autori come Dante Hegel Wittgenstein Husserl Heidegger il sig. Paolo li ha MEDITATI come pochi: non è un erudito nozionista
Bellissima lezione❤. Grazia grazie grazie
Molto molto interessante questa tua lezione. Grazie come sempre
Paolo, pace e bene anche a te e grazie per il tuo impegno. Provo a ragionare: l’ente è se stesso ed insieme è l’altro da se : il tuo gatto è il tuo gatto ed è il tuo gatto in quanto non è Paolo, non è un cane, non è un mobile … Questa è la contraddittorietà della realtà concreta. Ma in cosa consiste la conciliazione? O meglio: non vedo contraddizioni che si superano per creare nuovo conflitto. Semplicemente, l’esistenza del tuo gatto è anche già conciliata con la tua esistenza e con quella di ogni altro ente ( compreso quella del cane ): l’esistenza è questa condizione di contraddittorietà che è il fondamento di tutti gli esistenti. Cos’è che non ho capito della posizione di Hegel?
Hegel rientra nella filosofia moderna,non contemporanea
Nella lezione precedente ha spiegato bene il perche' cominciare con una rivisitazione preliminare del pensiero di Hegel
Negli schematismi dei manuali. Hegel è dentro la filosofia contemporanea. Foucault lo dice benissimo quando afferma che ogni volta che si vuole eliminare Hegel il filosofo ha già ha pensato e andato oltre quella critica. Qui si fa filosofia. Non si fanno lezioni, sia pure utili, di storia della filosofia per gli studenti liceali
Molto interessante. Ho preso il libro per poter seguire meglio la tue esposizioni.
Ciao Paolo, ogni quanto verranno aggiornate le lezioni di questo corso?
Hegel + Husserl + Wittgenstein + Dante + Adorno = Dai Prà 😉 Alcuni chiarimenti dal PUNTO DI VISTA di Hegel: 1) identità S = O che qui hai chiamato Razionale è Reale che si AutoComprende al bar si traduce "io sono senza saperlo la birra che ora stò bevendo". Ma allora: se io e Dai Prà amichevolmente polemizziamo su un certo tema filosofico allora IN CONCRETA VERITÁ per Hegel / Dai Prà SEI TU CHE TI FAI DELLE OBIEZIONI DA SOLO E POI NON CONDIVIDENDOLE NON TI AUTO-CONDIVIDI ? 2) Sinistra Hegeliana RI-VOLUZIONARIA come se la cava con obiezione che Hegel teorizza anche Idea Assoluta che CONGELA il Processo di Miglioramento nella Meditazione Artistica - Religiosa - Filosofica ? Sentii rivali di Hegel dire: sul piano politico ha detto facto detto che lo Stato ed il Re Prussiano che gli pagano un lauto stipendio son la Migliore Forma di Stato Possibile. 3) Alcuni critici dicono che Razionale = Reale nega la Libertà INDIVIDUALE (solo lo Spirito Assoluto ,= Dio è autenticamente Libero). Poi posto di fronte a queste critiche di Necessitarismo (dal punto di vista della Parte Finita che noi siamo) ha fatto il furbo e, se ben ricordo nella Filo del Diritto, ha detto che in vero ciò Non Nega la Libertà del Singolo = No Giustificazionismo dei Lager. Tu che lo conosci bene cosa pensi di questo tema DAL SUO PUNTO DI VISTA (NON DAL TUO) ? 4) Se x Hegel c'è la Nottola di Minerva = IMPREVEDIBILITÀ FUTURO allora il Singolo NON sarà MAI Conciliato cioè PER LUI mai si raggiungerà Identità S = O quindi la Nottola è INCOMPATIBILE con Idea Assoluta = Lieto Fine ? La Nottola è compatibile con l'Idea ASSOLUTA ?
Ciao Paolo. Avrei una domanda su Parmenide. Partiamo da qui: "Il mondo è pieno di cose: la casa, l’albero, le stelle, ecc. Prendiamone una di esse: la casa. Ora Parmenide si domanda: “Casa significa essere?”. No, “casa” non significa “essere”. Questa è la risposta di Parmenide. Quindi “casa” non è l’essere. Va da sé che “casa” è un non essere. Ora, quanto detto a proposito di “casa”, lo dobbiamo dire di tutti gli altri elementi che compongono il tutto. Se quindi andassimo avanti all’infinito ponendoci ogni volta la stessa domanda ma con cose diverse, scopriremo che nessuna di queste cose è “essere” esattamente come la casa e l’albero. Scopriremo dunque che ognuna di queste cose è necessariamente “non essere” proprio perché nessuna di esse significa “essere”. La domanda è: se ogni cosa non è essere (quindi di conseguenza il mondo è non essere) come può poi Parmenide affermare che l'essere è tutto ciò che è proprio perché ciò che non è non può essere detto né pensato? Intravedo un corto circuito in questa cosa. Cioè prima abbiamo detto che casa e albero sono non essere però poi Parmenide afferma che l'essere è tutto ciò che si può dire e pensare (quaindi anche la casa e l'albero). Come ne usciamo? Secondo me dicendo che comunque anche Parmenide non ne esce e che appunto la sua filosofia, come dimostreranno in seguito era problematica, contraddittoria e non compiuta. Grazie. Giulio
Ciao, credo che un buon modo di intendere Parmenide sia quello di intenderlo come un "monista predicazionale", che salvaguarda le differenze. Cfr. i lavori di P. Curd.
Grazie. Ma a quel corto circuito invece come avrebbe risposto Parmenide se qualcuno glielo avesse fatto notare?
@@rollottottoIl monismo predicazionale servirebbe proprio (anche) per bypassare le ciance sull'essere.
Grazie. Sapresti indicarmi un modo alternativo e più semplice per bypassare invece il monismo predicazionale che ho paura sia troppo complicato per ragazzi di 17 anni che non padroneggiano la materia come noi? Ti viene in mente qualcosa oltre la soluzione da me proposta? Se ci pensiamo, l’appunto della mia studentessa è intelligente, puntuale e anche interessante…
In che senso Hegel è idealista ?
Nel senso che la Cosa è Idea, Concetto, mediazione.
il pensare è l’oggettivo
Il pensiero è la condizione dell’essere
@@lucazenaro6300 Dipende cosa si intende per "pensiero". Bisogna sempre tener fermo che Hegel è un grande nemico del cosiddetto idealismo "soggettivo".
Se possibile pongo una seconda osservazione: parli di " Assoluto come libertà". Ti seguo da tempo ma ne' su you tube né sul tuo libro ho trovato un aggancio a Pareyson e alla sua opera principale "ontologia della libertà". Anche per Pareyson l'Assoluto è concepito come libertà piuttosto che come Essere e/o Soggetto.
In realtà nei Sette esercizi accenno a Pareyson. Ti giro il passo: Dice Adorno ai suoi studenti che la metafisica, imprigionata nella «serra della nostra costituzione e del nostro linguaggio», è volta sempre «oltre se stessa, oltre questa limitazione e attraverso i vetri. E precisamente questo pensare oltre se stessa, verso l'aperto, proprio questo è metafisica». La metafisica, dirà Pareyson in modo particolarmente efficace, è azione e pensiero che «non suppone il misticismo dell’ineffabile, ma l’ontologia dell’inesauribile».
Molto interessante è questo "aperto" e metafisica concepita come azione. Il libro a cui facevo riferimento è "Metafisica". Ho letto poco fa la spiegazione di"Sette Esercizi". Interessante anche se per me un po' difficile. Non mancherò di metterlo tra i libri che mi farò arrivare per natale.
@@paolorossi5398 Solo per dire che hai colto bene il mio debito verso Pareyson
Sono un ragioniere (fallito), quindi testa dura. Di tanto in tanto però azzecco qualcosa.
Complimenti. Video che ci obbliga a riflettere sulla morte ma anche sul significato della vita in relazione al mondo con cui interagiamo.
Lezione veramente interessante. Ben spiegata perché vissuta. Avanzo però una perplessità che non nasce da me ma da altri interpreti di Hegel: per costoro mi pare di capire, l'assoluto non è movimento senza fine ma un ritorno in sé. La fine è come l'inizio. Chi ha ragione?
Hai ragione, tendenzialmente i manuali scambiano la (indubbia) sistematicità di Hegel con una pretesa di esaustività. Di solito lo fanno tirando in ballo la tiritera di tesi-antitesi-sintesi, che hegeliana non è, per dire: "ecco vedi, Hegel arriva alla sintesi definitiva, alla fine della storia!". Per Hegel però non è mai possibile andare al di là del proprio tempo, non afferma mai il punto di chiusura definitivo. Afferma invece - in ciò la sua positività - che ogni contraddizione deve essere superata.
Grazie per la risposta e grazie alle tue lezioni comincio a capire qualcosa di filosofia.
@@fenomenologicamentequesta è la risposta di Remo Bodei se ben ricordo
Complimenti come sempre. Volevo farti alcune osservazioni: - La svolta linguistica l'ho sempre interpretata come uno sviluppo del kantismo o un ritorno a un kantismo aggiornato, perché in fondo il linguaggio empirico è non metaempirico di fatto è stato quai sempre la base delle.riflessioni linguistiche in vista della.ricerva delle strutture linguistiche universali, la semiotica quasi sempre e' sfociata li' e anche le filosofie del.linguaggio hanno poi cercato una sintesi complessiva, insomma,magari hanno simulato di voler essere transeunti, instabili, precari, ma infondo hanno cercato la filosofia di questo transenne, cioè la sua sintesi strutturale, in questo sono ricaduti nel dualismo kantiano di un linguaggio danzante sopra la superficie del caos inconoscibile e di un soggetto che sa solo del proprio danzare. - La risoluzione solipsistica e' meno visibile nella svolta linguistica, ma e' pure presente, sempre il soggetto, magari indistinguibile dall'impasto emirico linguistico che ne compone la coscienza e' il referente ultimo e l'agente del discorso, vero,questo non coincide con Kant ma persegue secondo me il.suo dualismo, in maniera più strisciante. In fondo il '900 ha continuato a produrre schemi 'forti' per leggere l'uomo, tipo il cognitivismo in pedagogia e molti altri, e chi li ha praticati, promossi, insegnati si e' posto quasi sempre nel versante veritativo, penso alla.gramnayica generalità ecc. Anche quando tale approccio linguistico approda a forme di decostruzione la scelta e' comunque duale, l'uomo non crede di percorrere una strada di conoscenza sintetica, ma si sente escluso dal cuore del reale, accettando tale limite.come strutturale. Insomma, sicuramente sono stato confuso, ma.penso ci sarebbe materia per argomentare un kantismo, non nella sua forma pura, chiaramente, ma nei suoi intenti delimitatori e dualistici, ancora più che vivo nella traiettoria linguistica. Il.piccolo.sospetto me lo fornisce anche il rispetto assoluto che ho sempre percepito circonfondere la figura del saggio di Konisberg nell'accademia e nella scuola, rispetto agli idealisti e a Hegel (giudicati pericolosamente prodromi di dogmatismo, dogmatismo, ambizione ecc.)
Grazie per le belle osservazioni! Personalmente credo che Kant non sia del tutto compatibile con la "svolta linguistica" (per quanto vaga questa espressione possa risultare): egli infatti deduce le forme del giudizio dai concetti puri dell'intelletto, subordinando così "logicamente" i primi ai secondi. Per la seconda osservazione: ritengo che il pericolo di solipsismo sia molto più presente nei moderni, nella loro volontà di assolutizzare il soggetto o l'esperienza, che non nel post-hegelismo, ben più temprato a riconoscere e ad accogliere la finitezza, dunque l'intersoggettività.
Grazie mille per la risposta. @@fenomenologicamente
Percorso spirituale 🎉bello
Cortella numero uno, se dovessero sevitrti, nel caso non ne fossi a conoscenza, sul suo canale UA-cam ufficiale ci sono delle lezioni tenute per i suoi studenti negli anni del covid proprio riguardanti la filosofia contemporanea
Il percorso il divenire, in Hegel è intanto e soprattutto un percorso logico, nel pensiero, che Hegel immagina genialmente essere coincidente con il percorso reale, storico. Ma il percorso reale e storico va al di là del percorso logico, e della genialita di Hegel, è ancora più geniale e non accontenta Hegel. 😁La dialettica vera è dialettica nella storia che si fa attraverso la realtà umana e non segue la logica di Hegel. Comunque non entra dentro la sua logica. Il divenire non è una categoria logica. O meglio il divenire reale non coincida con lo sviluppo della logica di Hegel. È un divenire dialettico ma fatto dagli uomini concreti con il loro lavoro e il loro sudore, movimento che va oltre la logica schematica, per quanto genialmente esposta e escogitata, di Hegel
Questa serie è davvero molto bella e formativa grazie 🙏
Chiarissimo. Bravissimo. La contraddizione non appare più per Hegel come un ostacolo o un difetto del pensiero ma come l' intima legge di esso e della realtà sicché la ragione antinomica si svela come un momento necessario dello sviluppo della ragione concreta, dialettica, che conciliando le antinomie supera le sue intime scissioni. Criticando la sua stessa critica la ragione con Hegel riafferma la pienezza e l'assolutezza dei suoi diritti sovrani e vince le antinomie in cui si era creduta imprigionata e irretita. Hegel costituisce indubbiamente l'' orgasmo della ragione della filosofia moderna il suo culmine, il punto più alto che, però, non può essere fermato e viene travolto dal divenire della storia il cui movimento procede in avanti e mostra di non essere teofania né un divenire regolato e illuminato da valori assoluti incombenti dall'alto. La storia, purtroppo, non è il farsi dello spirito o dei valori ma vita e dramma di uomini concreti. La storia è sviluppo si ma sviluppo di un dramma insofferente ad un eccessivo teoreticismo. L'uomo storico esiste ed è un uomo finito e temporale ancorché possa esistere una dimensione a spaziale e atemporale nella vita dell'uomo che lo conduce alla beatitudine. Mi pare che inuno dei tuoi video su Dante tu metti luce molto bene la compresenza della eternità e della temporalità, della storicità dell'uomo. L'uomo resta incatenato alla dura legge del lavoro e condannato ad essere libero attraverso "il travaglio del negativo.". Il movimento della ragione e del reale non si arresta dentro un sistema o dentro una visione conclusiva di un mondo giusto compiuto. Hegel ha ragione oltre se stesso, anche se commette anche degli errori che già i suoi contemporanei avevano posto in luce. Ma tutti i più grandi filosofi errano e non sono la Verità. Tuttavia l'implosione della ragione hegeliana non significa che hanno ragione gli storicisti anti dialettici, gli esistenzialisti, i relativisti e gli irrazionalisti di ogni tendenza. 😊
🔴🔴Sono ancora aperte le iscrizioni per la lettura collettiva della Commedia di Dante. Per informazioni contattami!🔴🔴
Complimenti, ti seguo sempre molto volentieri. Sono un neofita della filosofia ed ero alla ricerca di un buon manuale di filosofia contemporanea, pensi che quello di Cortella possa andar bene o è meglio altro per uno come me che non ha una base? Purtroppo io alle superiori non ho studiato filosofia e quindi non ho una base, ma ho coltivato così personalmente l'interesse verso alcuni temi filosofici. Ad ogni modo negli ultimi anni mi sono reiscritto all'università, ho sostenuto l'esame di filosofia antica con un manuale non troppo semplice di Perilli Taormina "La filosofia antica, itinerario storico e testuale" ed a questo ho affiancato il Porro Esposito su tuo consiglio. L'ho trovato davvero ben fatto. Detto questo ora avrei bisogno di altri manuali, in particolare di filosofia medievale (anche se già il Porro Esposito mi sembra sia esauriente) di filosofia moderna (ho sentito parlar bene del Massimo Mori, che solitamente scrive con Cambiano) e poi di filosofia contemporanea (mi avevano consigliato il manuale di Reale Antiseri "ll pensiero occidentale, Etá contemporanea"), solo che sono un po' in alto mare e non son come muovermi, proprio perché non ho le basi e alcuni manuali essendo universitari, alcuni temi li danno per scontati senza approfondirli. Grazie a tutti quelli che mi sapranno consigliare.
Ciao, io il primo consiglio che do ai miei studenti è: se vuoi la filosofia, butta via il manuale. Per questo Cortella è una buona via: fin dal principio dice che il suo lavoro è più e meno di un manuale, ma mai un manuale.
@@fenomenologicamente Ti ringrazio. Allora lo prenderó. Spero non sia troppo complicato per uno come me che non ha basi (ad eccezione di una discreta conoscenza della filosofia antica). Hai altri "manuali" o comunque libri da suggerirmi per la storia della filosofia moderna? Grazie mille.
@@giorgiodastice2044 Ti consiglio di leggere i classici, emancipati dai manuali. Leggi le Meditazioni metafisiche di Cartesio, leggi Malebranche, leggi i Prolegomeni di Kant e i Pensieri di Pascal, leggi l'Itinerario di Spinoza e quanti più possibile Hume.
Credo tu abbia capito molto.
L'errore che fa un certo pensiero contemporaneo che non è quello di Husserl, ancorché il tentativo di Husserl fallisca, e non è quella la strada, a mio avviso, è proprio quello di assolutizzare la ragione hegeliana cioè è lo stesso errore che fa Hegel. La ragione del pragmatismo, la ragione genealogica relativistica eccetera per quanto sia essa stessa una forma storica di ragione che ha il suo valore non può essere la Ragione. Ma nemmeno quella di Hegel è la Ragione. È la Ragione esiste anche se è sempre in cammino e quindi non esiste dentro una forma conclusiva. Pertanto non entra in crisi la ragione ma solo quella forma storica di ragione che è lo hegelismo. La ragione fa un lavoro che è quello che Hegel ha descritto benissimo sebbene non si concluda nella visione che kegel ha immaginato. La ragione lotta contro se stessa per riaffermare e ricadere sempre dentro se stessa. È inagirrabile appunto come scrive il professore. Essa non entra in crisi ma entra in crisi la forma storica di ragione che appunto è la ragione dialettica così come l'ha immaginata Hegel Ma la ragione permane con un camino sempre aperto, dialettico, aperto, da cui non è possibile uscire. Diciamo che alla fine del percorso scopriamo che la ragione è trascendentale perché è ciò che rimane sempre dopo l' oltrepassamento di tutte le forme storiche di ragione ed è ciò che sta prima all'inizio del cammino anche nella forma sognante del mito che in tutti i popoli come ci insegna Levi Strauss ha una struttura comune. La ragione è sempre dentro se stessa come il movimento dialettico che va sempre oltre le sue determinazioni storiche. La ragione ricade sempre dentro il linguaggio ma rimane linguaggio che può dire altro e oltre ciò che essa ha detto. Se ti va qualche volta possiamo fare un a conversazione live😊 sul tema del cammino della ragione. Aspetto le altre puntate 😊. Grazie
Un tempo Paolo (non so se ha cambiato idea) era amante di Adorno e della sua Dialettica Iper Negativa (Hegelismo Senza Idea Assoluta Finale) dove TUTTO SI PUÒ AUTO-NEGARE NEL TEMPO ADDIRITTIRA LO STESSO PRINCIPIO DI NEGAZIONE SU CUI ESSA STESSA SI FONDA. In Italia mi pare che Ugo Spirito (allievo di Gentile) arrivò a tesi simili. Ps: non so se ora Dai Prà sostenga ancora quelle tesi od abbia fatto nel frattempo delle Svolte Cristiane e/o Linguistiche. Anche se invero il Tractatus e le Ricerche Filosofiche furono un suo vero primo amore (se ben ri-cordo)
@@pierpier7806 grazie per l' approfondimento. Interessante sarebbe sviluppare e approfondire quale tipo di ragione dialettica.oggi può essere sostenuta.. Adorno può essere un punto di partenza.
@@vickymax4027tieni presente che io son un Eternista sin da giovane, poi scoprii che un certo Severino scriveva cose simili al mio pensiero, quindi per me c'è una specie di Dialettica Negativa peró STATICA: anche x me Appaiono sempre Nuove Cose diverse (negazione) dalle Passate e Future... Però x me le Passate / Future esistono Ancora / Già quando non le vedo nel Pres-ente. Simile ad Adorno in Italia ci fu il Problematicismo di Ugo Spirito (nomen omen visto che era Idealista)
Super interessante
Che bella iniziativa! Ho guardato l'indice del volume di Cortella ed è curioso che, pur parlando di tanto "spirito di sistema", sia assente il pensatore sistemico (forse) più influente del 2' dopoguerra: Niklas Luhmann
Ma come fa un filosofo moderno a dire che al 100% stà parlando con altre auto-coscienze se tutto ciò che vede è una reazione stimolo - risposta o verbale o comportamentale od anche neuroelettrica ? Per me non ce la fa nessun moderno: devono POSTULARE DOGMATICAMENTE il Prossimo con cui dialogano. Non riescono ad andare oltre la Ragion Pratica di Kant: son dei FEDELI
A me pare bizzarro che uno creda di star parlando da solo quando intorno ha un sacco di gente.
@@fenomenologicamente sì il filosofo è bizzarro xrchè tutto domanda: altrimenti meglio la scienza ed il divertimento Ps: notare la parola "creda"
@@pierpier7806 Il filosofo non mette tutto in dubbio; quello è il complottista. Il filosofo va alle cose.
@@fenomenologicamente ma scusa: tu (ammesso per FEDE che tu sia una autentica auto-coscienza) dicevi di non essere l'io-empirico (se lo dici ad un medico o ad uno psicologo od a un neuroscienzato od al barrista chiamano ambulanza e ti fan portare via a sirene spiegate).... dicevi in qualche video di essere "in un certo qual modo" anche il pennarello (mondo) che si auto-manifesta da un altro punto di vista... ultimamente ti dici Cristiano (vedo ormai Crocifisso + pace e bene) cioè CREDI che Dio si sia Incarnato e poi Ri-sorto e poi magari che sia Uno e Trino... per buon peso pensi che il principio di non contraddizione sia superabile (ad un impiegato ubriaco al bar gli dovresti dire che in qualche modo il bicchiere di wisky potrebbe essere anche un pennarello)... E POI TI SCANDALIZZI CHIAMANDO COMPLOTTISMO il tema della auto-coscienza del prossimo (ricordo molte tue video lezioni su questo punto mi pare di stampo fenomenologico che tentavano di risolvere il problema con Husserl Scheler Edith Stein Merleau-Ponty Levinas etc) e quindi sulla Autentica natura comunicativa della SVOLTA Linguistica del 900 ? Beh: sei incoerente cioè "coerente con la tua tesi sulla violabilità del Pdnc"😌
@@pierpier7806In realtà ho sempre combattuto, con Husserl, il solipsismo, quale espressione di un vuoto soggettivismo moderno. Continuo ad affermare che la ragione è coscienza di essere ogni cosa; ma questa affermazione non è solopsismo, psicologismo, storicismo.
Grande Lucio Cortelli. Ho seguito molte lezioni qui su UA-cam sul suo canale. Grazie per l' interessante lezione
Lucio Cortella è stato un allievo di Emanuele Severino durante i suoi studi a Ca' Foscari dove era una figura dominante. Tuttavia, la posizione filosofica di Cortella si è evoluta in modo critico rispetto al suo Maestro (dis-costamento anche di Cacciari e Galimberti ed altri meno noti). Sebbene Cortella riconosca l'importanza della lezione di Severino, ha sviluppato una filosofia che si dis-costa dall'approccio severiniano cercando di *co-niugare* il *tra-scendentale* con una *base "naturale organica"* ed *inter-soggettiva* influenzato da Habermas. DA QUI CREDO PARTIRÀ Dai Prà = dalla SVOLTA Linguistica (non so se solo Europea od anche Anglo-Analitica spesso in contrasto tra di loro)
@@pierpier7806 ok. Grazie. Non sapevo. Cacciari non credo sia stato allievo di Severino e tuttavia è colui che, pur non condividendo, più regge il confronto con Severino con una stima reciproca anche nel disaccordo. Ci sta che un allievo si discosti. Scattano dinamiche psicologiche come in un rapporto tra padre e figlio spesso. Penso che nella filosofia come nella musica non bisogna ripetere ma creare nuove musica, non fare le cover. Un ottimo maestro si riconosce da quanti maestri stimola a creare. Non da quanti discepoli ripetono le sue lezioni. È comunque più si alza il livello più il disaccordo tra filosofi è musica, è una dissonanza creativa. Se si ascolta dialogare Severino con Sini, Cacciari o Vattimo il disaccordo diventa esso stesso insegnamento e aita filosofia anche per il garbo e l' educazione con cui dialogano nel disaccordo Più il livello è basso più si scatena la guerra tra i discepoli a favore s contro tipo tifoserie di calcio.
@@vickymax4027sì condivido tutto: quando alla Cattolica fecero fuori Severino x Eresia (a ragione come ammise lo stesso Severino) x mano di un tal padre Cornelio Fabro (mezzo tomista mezzo kierkegaardiano... uno in gamba anche x me) allora Cacciari che era un boss a Venezia lo chiamò x dargli un lavoro... Nella sua ultima opera Metafisica Concreta partendo dal fatto che tutto si può negare arriva a dire che FORSE si potrebbe negare anche la Morte cioè a suo modo dichiara POSSIBILE la Vita Eterna. Invece x Severino (e per me che son Eternista) la Vita Eterna è NECESSARIA
@@pierpier7806 la morte si può tranquillamente negare. Tuttavia, non è vero che tutto si può negare; ad esempio, non posso negare che esisto. Non ho modo di negarlo ne di provarlo, ne ho modo di discuterne.. che esisto lo so e basta, e questa certezza, è l'intuizione; infatti, so di esistere immediatamente. Anche l'Assoluta realtà della Coscienza è innegabile, in quanto anche chi volesse negarla, non potrebbe che farlo mediante la sua stessa negazione. Diciamo che "tutto si può negare" suona un po' troppo "semplicistico".
@@Siddhanta8905 vero.. de facto dici Cartesio cogito ergo sum... però poi rimangono aperti altri problemi.. per es per me la coscienza non è incarnata mentre x te credo di sì... ed in questo ti distanzi da Cartesio e ti avvicini al Fenomenologo Merleau-Pontyn... anche Cacciari dice esplicitamente "la mente è sicuramente prodotta dal cervello" quindi è riduzionista.... inoltre per me la auto-coscienza è uno specchio immobile ed eterno (sfondo dell'apparire finito in Severinese) su cui si riflettono le cose 1 alla volta... mentre x te credo che auto-coscienza sia mobile (però se ben ricordo eterna o meglio nel tuo caso direi immortale cioè "un pò meno" che eterna in senso stretto anche Tomistico)...
Complimenti per il video
🔴🔴Sono ancora aperte le iscrizioni per la lettura collettiva della Commedia di Dante. Per informazioni contattami!🔴🔴
ciao! Consiglieresti dei libri/studi sul Dante politico?
Ciao! I lavori sono innumerevoli. Potresti iniziare con Chiavacci Leonardi, La Monarchia di Dante alla luce della Commedia, in Studi medievali, III s., 18, 2 (1977), pp. 147-83.
In fin dei conti cosa hanno in comune: * la Sostanza e gli Accidenti di Aristotele * con gli Atomi di Democrito * con gli Atomi di Rubbia * con il Noumeno di Kant * con il Dio Trascendente e l'Anima delle Religioni * con le Stelle dell'Astrofisico * con il Numero dei Matematici * con il Triangolo Perfetto di Euclide * con gli Oggetti Semplici + gli Operatori Logici Formali di Wittgenstein (ma questi ultimi pure di qualunque Logico Moderno come Oddifredi) * con la Libertà dell'Etica * con le Monadi di Leibniz ? Che essi sono IN-VISIBILI IN-IMMAGINABILI EMPIRICAMENTE (certo un Quadro di Dio o la cifra 1 sono Poveri Indicatori senza Alcun Chè di Indicato) cioè META-FISICI. Noi VEDIAMO SOLO COSE FISICHE OD IDEALI (MA INVERO SON TUTTE IDEALI) E POI CI COSTRUIAMO IL PENSIERO (operatio secunda parafrasando Tommaso) CHE SOTTO DI ESSE VI SIA LA VERITÀ REALE CHE LE SOSTIENE MENTRE ESSE INVERO SAREBBERO FALSE MASKERE. "La REALTÀ NON È (non sarebbe) COME APPARE" titola il fisico quantistico alla moda Rovelli (che tra l'altro mi è pure antipatico x le sue idee geopolitiche). Anche questo è Nichilismo.
Mi hai fatto venir in mente il Katechon di San Paolo che frena l'Anti-Cristo... Anche se poi finisce male perché prima o poi Anti-Cristo deve trionfare, il Male assoluto deve imperversare sulla Terra (ci sarà ancora 1 cristiano quando tornerò ? disse Gesù). Così poi si può compiere finalmente l'Apocalisse e Dio scenderà sulla Terra, sconfigerà Anti-Cristo, sarà tenuto il Giudizio Universale (il 2° Giudizio: il 1° Individuale la Teologia Cattolica dice vi sarà subito dopo la nostra Sorella Morte). Concludendo: per Dante forse Imperatore = Katechon ? Oppure ancora meglio: 2 Soli Imperatore+Papa se Uniti in Amicizia = Katechon ? Dal De Monarchia alla Divina Commedia Dante cambia un poco la sua concezione Politica ? Un teologo come Dante sicuramente conosceva questo racconto bibblico (mito per un ateo)
Altra osservazione: Impero Romano diventa Impero Cristiano (San Pietro e soprattutto Paolo conquistano la Capitale del conquistatore). In questo forse Dante fu antesignano di Hegel (chissà se lo conosceva) che riteneva Impero Romano poi Riformato dalla Cultura Cristiana della Carità fosse stato uno Strumento Inconsapevole dello Spirito del Mondo (una versione laica della Provvidenza Divina di Dante). Eterogenesi dei Fini: lo Strumento Pagano si rivolge in Strumento Cristiano. Ma anche il cinico ateo Machiavelli: il Fine GIUSTIFICA i Mezzi (buona sintesi di ciò che scrisse in una LETTERA con linguaggio più articolato)
Secondo me alla fine della Commedia (per certi aspetti già alla fine del Purgatorio) l'Imperatore/Papa è il viandante stesso (Dante), fermo restando che anche l'imperatore ha sempre bisogno dell'altro e non può mai bastare a se stesso. libero, dritto e sano è il tuo arbitrio,/ e fallo fora non fare a suo senno:/ perch'io te sovra te corono e mitrio” (Purg. XXVII,140-142) Mi pare che la posizione politica della Commedia sia sostanzialmente invariata rispetto a quella che troviamo nel quarto del Convivio e nel De monarchia. Certo nell'inferno è più prudente nell'esaltare l'impero ma per motivi personali (era un buon modo per cercare di tornare in Firenze).
@@fenomenologicamente la tua conoscenza di Dante è 1000 volte la mia... io ho questa sensazione "a naso": che la sua Vita (un pò come quella di molti) sia un processo di dis-illusione progressiva... diciamo che lui potrebbe aver fatto una serie di Salti lontanamente parenti a quelli esposti da Kierkegaard... da giovane sesso (Rime petrose... e Selva Oscura).... poi la guerra dove da soldato uccide altri soldati in battaglia... poi la gestione del potere a Firenze (qualcuno dice pure "mazzette" ma non credo potremmo mai sapere con certezza se era una falsa accusa dei nemici x farlo fuori).... poi spera nella politica (imperiale e Straniera) deluso dalla corruzione Vaticana/Romana e dalle 100 città in lotta eterna... poi nella filosofia/razionalità/classicità... poi nell'amore ideale per una donna pura/angelo/asessuato.... ed infine deluso da tutto fa il Salto finale verso Dio... visto che qui in Terra (ISOLATA direi io) tutte le precedenti Speranze de facto ad 1 ad 1 falliscono miseramente...
@@pierpier7806È una lettura interessante. E ancora più interessante che tutto questo percorso può essere ripercorso e ravvisato nella Commedia. Io però aggiungo che, trovando Dio, scopre Dio in questo mondo, scopre che la terra isolata non è affatto isolata: non dimentichiamo che vede in Dio la sua (e nostra) effige, immagine.
@@fenomenologicamente beh sì... il non isolamento della isolata (ossimoro) lo dicono in molti... per es sentivo un Guru Advaita Vedanta (un Monismo che assomiglia un pò ad Hegel ed un poco pure a Severino) che diceva che la Nostra Eternità è Già Qui ed Ora ma non la vediamo... oppure Parmenide che dicendo tempo = illusione dice pure "tranquilli tutto è eterno".... e pure Severino a suo modo dice che "siamo da Sempre Salvi nella Terra che Salva che Circonda la Terra Isolata ma ce ne accorgeremo solo alla Fine del Tunnel cioè alla Morte"... anche Dante per me è un Eternista dissimulato: quando dice che tutti i tempi son insuflati in un punto solo... quando dice che substanze ci sembrano separate da accidenti sulla terra ma agli occhi di Dio son la stessa cosa.... e pure Leibniz quando dice che Verità di Fatto temporali agli occhi di Dio son Verità di Ragione cioè Eterne. Però allora: Dante è Eretico in quanto la Teologia Ufficiale parla di Fine dei Tempi e poi Giudizio Universale e poi Eternità... forse Padre Barzaghi (accusato di Eresia da alcuni Domenicani tradizionalisti ma salvato da Biffi) con il suo Tomismo Anagogico (mezzo Bontadiniano mezzo Severiniano mezzo Bibblico mezzo Tomista) dice che Tutto è Eterno x es citando passo biblico "agnello di Dio è immolato dal principio dei Tempi" tradotto in "Gesù era già Crocifisso da Sempre"
Come mai mi sembra di vedere l' Italia di oggi? Grazie Paolo amo Dante e ti ascolto con grande piacere e interesse
Grazie mille a te per il gentile intervento!