Credo che tu abbia toccato un elemento centrale dello stato del dibattito e della dispora in essere tra chi pone la domanda metafisica facendosi carico degli abissi che la conoscenza contemporanea ha aperto - per abissi intendo le conoscenze che hanno messo l'uomo davanti ai propri limiti - e chi invece ritiene questi abissi irrilevanti. Qualche esempio randomico, per farmi capire: il tempo non è uniforme nello spazio ma è un elemento dello spazio stesso; sopra la nostra testa non c'è un dio che ci guarda benevolo ma il vuoto cosmico; l'uomo non può sfuggire ai limiti del suo linguaggio; il nostro modo di pensare è tanto limitato da renderci impossibile concepire le dimensioni di una galassia fotografata da un telescopio astronomico; nell'universo visibile ci sono più stelle che granelli di sabbia sulla terra; il tempo per un fotone non esiste; l'uomo non è sempre esistito e non esisterà per sempre; etc.etc.. Personalmente mi convince una metafisica che non ignori quello che oggi sappiamo che siamo, che non ritenga noi stessi alieni e irrilevanti rispetto alla domanda che ci poniamo ma al contrario che si faccia carico di chi siamo noi, dei nostri limiti e delle nostre grandezze. Mi convince una metafisica che muova dalla fisica e più in generale dalla conoscenza, mi convince e la trovo vitale e feconda.
Grazie mille!!! È obbligatorio!
Quale edizione della Commedia consigli?
Io sono affezionato a quella della Chiavacci Leonardi.
Credo che tu abbia toccato un elemento centrale dello stato del dibattito e della dispora in essere tra chi pone la domanda metafisica facendosi carico degli abissi che la conoscenza contemporanea ha aperto - per abissi intendo le conoscenze che hanno messo l'uomo davanti ai propri limiti - e chi invece ritiene questi abissi irrilevanti. Qualche esempio randomico, per farmi capire: il tempo non è uniforme nello spazio ma è un elemento dello spazio stesso; sopra la nostra testa non c'è un dio che ci guarda benevolo ma il vuoto cosmico; l'uomo non può sfuggire ai limiti del suo linguaggio; il nostro modo di pensare è tanto limitato da renderci impossibile concepire le dimensioni di una galassia fotografata da un telescopio astronomico; nell'universo visibile ci sono più stelle che granelli di sabbia sulla terra; il tempo per un fotone non esiste; l'uomo non è sempre esistito e non esisterà per sempre; etc.etc..
Personalmente mi convince una metafisica che non ignori quello che oggi sappiamo che siamo, che non ritenga noi stessi alieni e irrilevanti rispetto alla domanda che ci poniamo ma al contrario che si faccia carico di chi siamo noi, dei nostri limiti e delle nostre grandezze. Mi convince una metafisica che muova dalla fisica e più in generale dalla conoscenza, mi convince e la trovo vitale e feconda.
Io credo invece che abbia ragione Wittgenstein: la filosofia sta sopra o sotto, non già accanto, alle scienze.
Dante sapeva di greco?
No.
Dante era cristiano, ma non cattolico! Dante era cataro.