Filosofia contemporanea [1] - Introduzione.

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  • Опубліковано 27 лис 2024

КОМЕНТАРІ • 45

  • @fenomenologicamente
    @fenomenologicamente  Місяць тому +3

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    Per informazioni contattami!🔴🔴

  • @vickymax4027
    @vickymax4027 Місяць тому +2

    Grande Lucio Cortelli. Ho seguito molte lezioni qui su UA-cam sul suo canale. Grazie per l' interessante lezione

    • @pierpier7806
      @pierpier7806 Місяць тому +1

      Lucio Cortella è stato un allievo di Emanuele Severino durante i suoi studi a Ca' Foscari dove era una figura dominante. Tuttavia, la posizione filosofica di Cortella si è evoluta in modo critico rispetto al suo Maestro (dis-costamento anche di Cacciari e Galimberti ed altri meno noti). Sebbene Cortella riconosca l'importanza della lezione di Severino, ha sviluppato una filosofia che si dis-costa dall'approccio severiniano cercando di *co-niugare* il *tra-scendentale* con una *base "naturale organica"* ed *inter-soggettiva* influenzato da Habermas.
      DA QUI CREDO PARTIRÀ Dai Prà = dalla SVOLTA Linguistica (non so se solo Europea od anche Anglo-Analitica spesso in contrasto tra di loro)

    • @vickymax4027
      @vickymax4027 Місяць тому +1

      @@pierpier7806 ok. Grazie. Non sapevo. Cacciari non credo sia stato allievo di Severino e tuttavia è colui che, pur non condividendo, più regge il confronto con Severino con una stima reciproca anche nel disaccordo. Ci sta che un allievo si discosti. Scattano dinamiche psicologiche come in un rapporto tra padre e figlio spesso. Penso che nella filosofia come nella musica non bisogna ripetere ma creare nuove musica, non fare le cover. Un ottimo maestro si riconosce da quanti maestri stimola a creare. Non da quanti discepoli ripetono le sue lezioni. È comunque più si alza il livello più il disaccordo tra filosofi è musica, è una dissonanza creativa. Se si ascolta dialogare Severino con Sini, Cacciari o Vattimo il disaccordo diventa esso stesso insegnamento e aita filosofia anche per il garbo e l' educazione con cui dialogano nel disaccordo Più il livello è basso più si scatena la guerra tra i discepoli a favore s contro tipo tifoserie di calcio.

    • @pierpier7806
      @pierpier7806 Місяць тому +1

      ​​@@vickymax4027sì condivido tutto: quando alla Cattolica fecero fuori Severino x Eresia (a ragione come ammise lo stesso Severino) x mano di un tal padre Cornelio Fabro (mezzo tomista mezzo kierkegaardiano... uno in gamba anche x me) allora Cacciari che era un boss a Venezia lo chiamò x dargli un lavoro... Nella sua ultima opera Metafisica Concreta partendo dal fatto che tutto si può negare arriva a dire che FORSE si potrebbe negare anche la Morte cioè a suo modo dichiara POSSIBILE la Vita Eterna. Invece x Severino (e per me che son Eternista) la Vita Eterna è NECESSARIA

    • @Siddhanta8905
      @Siddhanta8905 Місяць тому +3

      ​@@pierpier7806 la morte si può tranquillamente negare. Tuttavia, non è vero che tutto si può negare; ad esempio, non posso negare che esisto. Non ho modo di negarlo ne di provarlo, ne ho modo di discuterne.. che esisto lo so e basta, e questa certezza, è l'intuizione; infatti, so di esistere immediatamente. Anche l'Assoluta realtà della Coscienza è innegabile, in quanto anche chi volesse negarla, non potrebbe che farlo mediante la sua stessa negazione.
      Diciamo che "tutto si può negare" suona un po' troppo "semplicistico".

    • @pierpier7806
      @pierpier7806 Місяць тому

      ​​@@Siddhanta8905 vero.. de facto dici Cartesio cogito ergo sum... però poi rimangono aperti altri problemi.. per es per me la coscienza non è incarnata mentre x te credo di sì... ed in questo ti distanzi da Cartesio e ti avvicini al Fenomenologo Merleau-Pontyn... anche Cacciari dice esplicitamente "la mente è sicuramente prodotta dal cervello" quindi è riduzionista.... inoltre per me la auto-coscienza è uno specchio immobile ed eterno (sfondo dell'apparire finito in Severinese) su cui si riflettono le cose 1 alla volta... mentre x te credo che auto-coscienza sia mobile (però se ben ricordo eterna o meglio nel tuo caso direi immortale cioè "un pò meno" che eterna in senso stretto anche Tomistico)...

  • @capitanfindus74
    @capitanfindus74 Місяць тому

    Molto interessante. Ho preso il libro per poter seguire meglio la tue esposizioni.

  • @osservazione
    @osservazione Місяць тому

    Che bella iniziativa! Ho guardato l'indice del volume di Cortella ed è curioso che, pur parlando di tanto "spirito di sistema", sia assente il pensatore sistemico (forse) più influente del 2' dopoguerra: Niklas Luhmann

  • @CAVAREX
    @CAVAREX Місяць тому

    Complimenti per il video

  • @lollohman
    @lollohman Місяць тому

    Cortella numero uno, se dovessero sevitrti, nel caso non ne fossi a conoscenza, sul suo canale UA-cam ufficiale ci sono delle lezioni tenute per i suoi studenti negli anni del covid proprio riguardanti la filosofia contemporanea

  • @giorgiodastice2044
    @giorgiodastice2044 Місяць тому

    Complimenti, ti seguo sempre molto volentieri. Sono un neofita della filosofia ed ero alla ricerca di un buon manuale di filosofia contemporanea, pensi che quello di Cortella possa andar bene o è meglio altro per uno come me che non ha una base? Purtroppo io alle superiori non ho studiato filosofia e quindi non ho una base, ma ho coltivato così personalmente l'interesse verso alcuni temi filosofici. Ad ogni modo negli ultimi anni mi sono reiscritto all'università, ho sostenuto l'esame di filosofia antica con un manuale non troppo semplice di Perilli Taormina "La filosofia antica, itinerario storico e testuale" ed a questo ho affiancato il Porro Esposito su tuo consiglio. L'ho trovato davvero ben fatto. Detto questo ora avrei bisogno di altri manuali, in particolare di filosofia medievale (anche se già il Porro Esposito mi sembra sia esauriente) di filosofia moderna (ho sentito parlar bene del Massimo Mori, che solitamente scrive con Cambiano) e poi di filosofia contemporanea (mi avevano consigliato il manuale di Reale Antiseri "ll pensiero occidentale, Etá contemporanea"), solo che sono un po' in alto mare e non son come muovermi, proprio perché non ho le basi e alcuni manuali essendo universitari, alcuni temi li danno per scontati senza approfondirli. Grazie a tutti quelli che mi sapranno consigliare.

    • @fenomenologicamente
      @fenomenologicamente  Місяць тому +1

      Ciao, io il primo consiglio che do ai miei studenti è: se vuoi la filosofia, butta via il manuale. Per questo Cortella è una buona via: fin dal principio dice che il suo lavoro è più e meno di un manuale, ma mai un manuale.

    • @giorgiodastice2044
      @giorgiodastice2044 Місяць тому

      @@fenomenologicamente Ti ringrazio. Allora lo prenderó. Spero non sia troppo complicato per uno come me che non ha basi (ad eccezione di una discreta conoscenza della filosofia antica). Hai altri "manuali" o comunque libri da suggerirmi per la storia della filosofia moderna? Grazie mille.

    • @fenomenologicamente
      @fenomenologicamente  Місяць тому +1

      @@giorgiodastice2044 Ti consiglio di leggere i classici, emancipati dai manuali. Leggi le Meditazioni metafisiche di Cartesio, leggi Malebranche, leggi i Prolegomeni di Kant e i Pensieri di Pascal, leggi l'Itinerario di Spinoza e quanti più possibile Hume.

  • @Samuschi85
    @Samuschi85 Місяць тому

    Complimenti come sempre. Volevo farti alcune osservazioni:
    - La svolta linguistica l'ho sempre interpretata come uno sviluppo del kantismo o un ritorno a un kantismo aggiornato, perché in fondo il linguaggio empirico è non metaempirico di fatto è stato quai sempre la base delle.riflessioni linguistiche in vista della.ricerva delle strutture linguistiche universali, la semiotica quasi sempre e' sfociata li' e anche le filosofie del.linguaggio hanno poi cercato una sintesi complessiva, insomma,magari hanno simulato di voler essere transeunti, instabili, precari, ma infondo hanno cercato la filosofia di questo transenne, cioè la sua sintesi strutturale, in questo sono ricaduti nel dualismo kantiano di un linguaggio danzante sopra la superficie del caos inconoscibile e di un soggetto che sa solo del proprio danzare.
    - La risoluzione solipsistica e' meno visibile nella svolta linguistica, ma e' pure presente, sempre il soggetto, magari indistinguibile dall'impasto emirico linguistico che ne compone la coscienza e' il referente ultimo e l'agente del discorso, vero,questo non coincide con Kant ma persegue secondo me il.suo dualismo, in maniera più strisciante. In fondo il '900 ha continuato a produrre schemi 'forti' per leggere l'uomo, tipo il cognitivismo in pedagogia e molti altri, e chi li ha praticati, promossi, insegnati si e' posto quasi sempre nel versante veritativo, penso alla.gramnayica generalità ecc. Anche quando tale approccio linguistico approda a forme di decostruzione la scelta e' comunque duale, l'uomo non crede di percorrere una strada di conoscenza sintetica, ma si sente escluso dal cuore del reale, accettando tale limite.come strutturale. Insomma, sicuramente sono stato confuso, ma.penso ci sarebbe materia per argomentare un kantismo, non nella sua forma pura, chiaramente, ma nei suoi intenti delimitatori e dualistici, ancora più che vivo nella traiettoria linguistica. Il.piccolo.sospetto me lo fornisce anche il rispetto assoluto che ho sempre percepito circonfondere la figura del saggio di Konisberg nell'accademia e nella scuola, rispetto agli idealisti e a Hegel (giudicati pericolosamente prodromi di dogmatismo, dogmatismo, ambizione ecc.)

    • @fenomenologicamente
      @fenomenologicamente  Місяць тому

      Grazie per le belle osservazioni! Personalmente credo che Kant non sia del tutto compatibile con la "svolta linguistica" (per quanto vaga questa espressione possa risultare): egli infatti deduce le forme del giudizio dai concetti puri dell'intelletto, subordinando così "logicamente" i primi ai secondi. Per la seconda osservazione: ritengo che il pericolo di solipsismo sia molto più presente nei moderni, nella loro volontà di assolutizzare il soggetto o l'esperienza, che non nel post-hegelismo, ben più temprato a riconoscere e ad accogliere la finitezza, dunque l'intersoggettività.

    • @Samuschi85
      @Samuschi85 Місяць тому

      Grazie mille per la risposta. ​@@fenomenologicamente

  • @PinoSancris_
    @PinoSancris_ Місяць тому

    Super interessante

  • @fenomenologicamente
    @fenomenologicamente  Місяць тому +1

    Credo tu abbia capito molto.

  • @vickymax4027
    @vickymax4027 Місяць тому

    L'errore che fa un certo pensiero contemporaneo che non è quello di Husserl, ancorché il tentativo di Husserl fallisca, e non è quella la strada, a mio avviso, è proprio quello di assolutizzare la ragione hegeliana cioè è lo stesso errore che fa Hegel. La ragione del pragmatismo, la ragione genealogica relativistica eccetera per quanto sia essa stessa una forma storica di ragione che ha il suo valore non può essere la Ragione. Ma nemmeno quella di Hegel è la Ragione. È la Ragione esiste anche se è sempre in cammino e quindi non esiste dentro una forma conclusiva. Pertanto non entra in crisi la ragione ma solo quella forma storica di ragione che è lo hegelismo.
    La ragione fa un lavoro che è quello che Hegel ha descritto benissimo sebbene non si concluda nella visione che kegel ha immaginato. La ragione lotta contro se stessa per riaffermare e ricadere sempre dentro se stessa. È inagirrabile appunto come scrive il professore. Essa non entra in crisi ma entra in crisi la forma storica di ragione che appunto è la ragione dialettica così come l'ha immaginata Hegel Ma la ragione permane con un camino sempre aperto, dialettico, aperto, da cui non è possibile uscire.
    Diciamo che alla fine del percorso scopriamo che la ragione è trascendentale perché è ciò che rimane sempre dopo l' oltrepassamento di tutte le forme storiche di ragione ed è ciò che sta prima all'inizio del cammino anche nella forma sognante del mito che in tutti i popoli come ci insegna Levi Strauss ha una struttura comune. La ragione è sempre dentro se stessa come il movimento dialettico che va sempre oltre le sue determinazioni storiche. La ragione ricade sempre dentro il linguaggio ma rimane linguaggio che può dire altro e oltre ciò che essa ha detto.
    Se ti va qualche volta possiamo fare un a conversazione live😊 sul tema del cammino della ragione. Aspetto le altre puntate 😊. Grazie

    • @pierpier7806
      @pierpier7806 Місяць тому +1

      Un tempo Paolo (non so se ha cambiato idea) era amante di Adorno e della sua Dialettica Iper Negativa (Hegelismo Senza Idea Assoluta Finale) dove TUTTO SI PUÒ AUTO-NEGARE NEL TEMPO ADDIRITTIRA LO STESSO PRINCIPIO DI NEGAZIONE SU CUI ESSA STESSA SI FONDA.
      In Italia mi pare che Ugo Spirito (allievo di Gentile) arrivò a tesi simili.
      Ps: non so se ora Dai Prà sostenga ancora quelle tesi od abbia fatto nel frattempo delle Svolte Cristiane e/o Linguistiche.
      Anche se invero il Tractatus e le Ricerche Filosofiche furono un suo vero primo amore (se ben ri-cordo)

    • @vickymax4027
      @vickymax4027 Місяць тому

      @@pierpier7806 grazie per l' approfondimento. Interessante sarebbe sviluppare e approfondire quale tipo di ragione dialettica.oggi può essere sostenuta.. Adorno può essere un punto di partenza.

    • @pierpier7806
      @pierpier7806 Місяць тому

      ​​​@@vickymax4027tieni presente che io son un Eternista sin da giovane, poi scoprii che un certo Severino scriveva cose simili al mio pensiero, quindi per me c'è una specie di Dialettica Negativa peró STATICA: anche x me Appaiono sempre Nuove Cose diverse (negazione) dalle Passate e Future... Però x me le Passate / Future esistono Ancora / Già quando non le vedo nel Pres-ente.
      Simile ad Adorno in Italia ci fu il Problematicismo di Ugo Spirito (nomen omen visto che era Idealista)