Detto questo, nemmeno Heidegger, dopo aver smontato la metafisica è giunto all'Essere. Preferisco di gran lunga quello che disse Socrate/Platone che la verità è dentro di noi, e che esiste una verità oggettiva che il soggetto naturalmente può cogliere o ricordare. È naturale che sia il soggetto sempre a percepirla, e che taluni non lo percepiscano (ancora) e che poi il linguaggio lo riduca nel definirlo, ma l'Uno è, oggettivamente presente in tutti gli enti .
Insomma: Heidegger è contro Tommaso onto-teologo e con Okam teologo-negativo... però Vincenzo Vitiello in un libro dal titolo dire Dio aggiunge: anche la teo negativa dicendo ciò che Dio non è de facto lo limita cioè lo definisce😮
Però Heidegger nella dissertazione del '29 dice che l'essere come negazione non ha nulla a che fare con la negazione logica. Al contempo, del tuo Severino, Heidegger in un appunto lo definisce "iperontico", uno che riduce tutto a ente determinato.
@@fenomenologicamente sì ma io ho citato Vicenzo Vitiello il filosofo della Possibilità che contesta il suo amico Severino: non ho citato Severino. Cito quasi a memoria un Heidegger in un passo del Nichilismo europeo (del dopoguerra): "SE il ni-ente è ni-ente allora ALLORA non può nemmeno darsi che Tutto si dissolva nel Niente quindi non ci può essere neppure il diventar ni-ente" Ps1: io sostituirei il SE col SICCOME Ps2: qui a me non pare che Heidegger parli del Ni-ente = Non-ente = Essere (Sein con la maiuscola) Ps3: sembrerebbe che dall'in-conscio di Heidegger sia emerso un Lampo d'Eternità
A me sembra più la visione che Husserl aveva della scolastica questa, piuttosto che quella che Heidegger aveva di Dio. Heidegger non concepisce neppure il "soggetto", né "l'oggetto", quindi mai avrebbe parlato in certi termini. Per Heidegger Dio non esiste perché l'essere in primis non è presenza/esistenza ma stare-al-mondo (e non è lo stesso), solo il Dasein esiste-fattiziamente-nel mondo che non è ambiente oggettivo, ma è il "-Ci" dell'esser-ci. Heidegger aveva una visione religiosa orientata anche al paganesimo, venerava la dea di Eraclito, Diana ed in un'ultima conferenza, disse che "solo un dio ci può salvare" a sottolineare non "il Dio", ma "un dio", un dio non trascendente, bensì al massimo, immanente (ma questa è un'interpretazione discussa e discutibile, riconducibile a Vattimo).
@@Ovunque_poesia disse anche che la religione è un "legno di ferro" o qualcosa del genere... cmq sì: per un certo Heidegger (di svolte mi sa che ne fece + di una) Essere = APPARIRE della Cosa = NON-cosa ontica ed il Dio della Scolastica era onto-teologia... stessa accusa che rivolse addirittura ad Hegel...
Grazie
È Dio che si manifesta, si rende conoscibile perciò dov'è il problema?
Detto questo, nemmeno Heidegger, dopo aver smontato la metafisica è giunto all'Essere. Preferisco di gran lunga quello che disse Socrate/Platone che la verità è dentro di noi, e che esiste una verità oggettiva che il soggetto naturalmente può cogliere o ricordare. È naturale che sia il soggetto sempre a percepirla, e che taluni non lo percepiscano (ancora) e che poi il linguaggio lo riduca nel definirlo, ma l'Uno è, oggettivamente presente in tutti gli enti .
È proprio nell'essere che la riflessione trova quella resistenza estrema che la costringe a impegnarsi seriamente con l'ente. Da sentieri interrrotti.
Insomma: Heidegger è contro Tommaso onto-teologo e con Okam teologo-negativo... però Vincenzo Vitiello in un libro dal titolo dire Dio aggiunge: anche la teo negativa dicendo ciò che Dio non è de facto lo limita cioè lo definisce😮
Però Heidegger nella dissertazione del '29 dice che l'essere come negazione non ha nulla a che fare con la negazione logica. Al contempo, del tuo Severino, Heidegger in un appunto lo definisce "iperontico", uno che riduce tutto a ente determinato.
@@fenomenologicamente sì ma io ho citato Vicenzo Vitiello il filosofo della Possibilità che contesta il suo amico Severino: non ho citato Severino.
Cito quasi a memoria un Heidegger in un passo del Nichilismo europeo (del dopoguerra): "SE il ni-ente è ni-ente allora ALLORA non può nemmeno darsi che Tutto si dissolva nel Niente quindi non ci può essere neppure il diventar ni-ente"
Ps1: io sostituirei il SE col SICCOME
Ps2: qui a me non pare che Heidegger parli del Ni-ente = Non-ente = Essere (Sein con la maiuscola)
Ps3: sembrerebbe che dall'in-conscio di Heidegger sia emerso un Lampo d'Eternità
A me sembra più la visione che Husserl aveva della scolastica questa, piuttosto che quella che Heidegger aveva di Dio. Heidegger non concepisce neppure il "soggetto", né "l'oggetto", quindi mai avrebbe parlato in certi termini. Per Heidegger Dio non esiste perché l'essere in primis non è presenza/esistenza ma stare-al-mondo (e non è lo stesso), solo il Dasein esiste-fattiziamente-nel mondo che non è ambiente oggettivo, ma è il "-Ci" dell'esser-ci. Heidegger aveva una visione religiosa orientata anche al paganesimo, venerava la dea di Eraclito, Diana ed in un'ultima conferenza, disse che "solo un dio ci può salvare" a sottolineare non "il Dio", ma "un dio", un dio non trascendente, bensì al massimo, immanente (ma questa è un'interpretazione discussa e discutibile, riconducibile a Vattimo).
@@Ovunque_poesia disse anche che la religione è un "legno di ferro" o qualcosa del genere... cmq sì: per un certo Heidegger (di svolte mi sa che ne fece + di una) Essere = APPARIRE della Cosa = NON-cosa ontica ed il Dio della Scolastica era onto-teologia... stessa accusa che rivolse addirittura ad Hegel...
@@pierpier7806 esattamente, ciò che lei dice ha dato vita al suo scritto "Fenomenologia della vita religiosa" infatti