Un altro testo che mi sento di consigliare, magari per chi è più sul versante analitico ed è interessato ai rapporti tra fenomenologia e scienze cognitive, è "La mente fenomenologica" di Dan Zahavi e Shaun Gallagher. Penso sia un libro che, senza presupporre conoscenze di questo movimento da parte del lettore, riesce a mostrare la vitalità dell'analisi fenomenologica messa in comunicazione con la filosofia della mente, la psicologia cognitiva, la neurobiologia ecc, contro chi invece sostiene che ormai la fenomenologia non abbia più nulla da dire. - Luca Olivieri
Grazie Luca. Di Zahavi io ho letto "La fenomenologia di Husserl" (Rubettino) e "Il primo libro di fenomenologia" (Einaudi). Due testi chiari; il primo, in particolare, si serve molto degli scritti non editi da Husserl, meno teorici. Senza nulla togliere a questo autore, la mia sensibilità personale mi porta a preferire quegli autori che recepiscono la fenomenologia entro un orizzonte maggiormente germanofilo.
Ricordo che in un blog inglese sulla fenomenologia qualcuno aveva consigliato per iniziare "Phenomenology: the basics" di Dan Zahavi, tradotto in italiano come "Il primo libro di fenomenologia". Per caso lo hai letto?
Sì, ho di Zahavi sia il primo libro sia una introduzione a Husserl. L'approccio è meno legato alla tradizione tedesca; il testo è comunque chiaro e meritevole di essere letto.
Quel libro di Galimberti è molto ben fatto. Che poi lui oggi sia diventato un fenomeno pop, e che abbia fatto degli errori in passato, non toglie nulla all'importanza che per la storia della fenomenologia riviste quel testo ancora oggi, a distanza di molti anni.
@@fenomenologicamente Non ho dubbi. Poi importa solo il testo. Borges diceva che tutti i libri li scrive lo Spirito. Solo mi diverto a sparare su quell'insopportabile moralista qualunquista di regime quando posso
Un altro testo che mi sento di consigliare, magari per chi è più sul versante analitico ed è interessato ai rapporti tra fenomenologia e scienze cognitive, è "La mente fenomenologica" di Dan Zahavi e Shaun Gallagher. Penso sia un libro che, senza presupporre conoscenze di questo movimento da parte del lettore, riesce a mostrare la vitalità dell'analisi fenomenologica messa in comunicazione con la filosofia della mente, la psicologia cognitiva, la neurobiologia ecc, contro chi invece sostiene che ormai la fenomenologia non abbia più nulla da dire.
- Luca Olivieri
Grazie Luca. Di Zahavi io ho letto "La fenomenologia di Husserl" (Rubettino) e "Il primo libro di fenomenologia" (Einaudi). Due testi chiari; il primo, in particolare, si serve molto degli scritti non editi da Husserl, meno teorici. Senza nulla togliere a questo autore, la mia sensibilità personale mi porta a preferire quegli autori che recepiscono la fenomenologia entro un orizzonte maggiormente germanofilo.
Ciao! Potresti consigliare qualche lettura di estetica?
Va bene, oggi faccio un breve video a tema.
Peccato per le copertine storte. Grazie per la selezione di testi
Cosa ne pensi di "La fenomenologia" scritto da Elio Franzini, Paolo Spinicci e Vincenzo Costa?
È molto arido e tecnico.
@@fenomenologicamente Grazie mille per le risposte
Ricordo che in un blog inglese sulla fenomenologia qualcuno aveva consigliato per iniziare "Phenomenology: the basics" di Dan Zahavi, tradotto in italiano come "Il primo libro di fenomenologia". Per caso lo hai letto?
Sì, ho di Zahavi sia il primo libro sia una introduzione a Husserl. L'approccio è meno legato alla tradizione tedesca; il testo è comunque chiaro e meritevole di essere letto.
Galimberti? Ma riporta da chi l'ha copiato?
Quel libro di Galimberti è molto ben fatto. Che poi lui oggi sia diventato un fenomeno pop, e che abbia fatto degli errori in passato, non toglie nulla all'importanza che per la storia della fenomenologia riviste quel testo ancora oggi, a distanza di molti anni.
@@fenomenologicamente Non ho dubbi. Poi importa solo il testo. Borges diceva che tutti i libri li scrive lo Spirito. Solo mi diverto a sparare su quell'insopportabile moralista qualunquista di regime quando posso