Credo che Leopardi abbia ragione ed è per questo che il patriottismo o nazionalismo che dir si voglia, sono da guardare sempre con sospetto. Anche Leopardi, naturalmente, è figlio del suo tempo.
In questo sì. Leopardi, del resto, scrive in un tempo in cui lo straniero è colui che occupa fisicamente e politicamente il territorio italiano, ed è probabile che questo lo spinga a considerare legittimo e anzi doveroso l'odio nei suoi confronti. Mi sembrano, però, meno "datate" le sue considerazioni sul cosmopolitismo (l'amore universale). Alla luce degli effetti della globalizzazione, anzi, mi viene da dire che probabilmente ci aveva preso.
Credo che Leopardi abbia ragione ed è per questo che il patriottismo o nazionalismo che dir si voglia, sono da guardare sempre con sospetto.
Anche Leopardi, naturalmente, è figlio del suo tempo.
In questo sì. Leopardi, del resto, scrive in un tempo in cui lo straniero è colui che occupa fisicamente e politicamente il territorio italiano, ed è probabile che questo lo spinga a considerare legittimo e anzi doveroso l'odio nei suoi confronti. Mi sembrano, però, meno "datate" le sue considerazioni sul cosmopolitismo (l'amore universale). Alla luce degli effetti della globalizzazione, anzi, mi viene da dire che probabilmente ci aveva preso.