@Mauro Cianci Grazie per le belle parole che dedichi al video: mi impegno per quel che so fare, e se ne viene fuori qualcosa di buono mi fa piacere. In merito alle obiezioni da te mosse all'Aquinate, credo che lui ti avrebbe risposto in due modi: a) il fatto che la fede stimoli la ragione non vuol dire che la ragione sia incapace di muoversi senza la fede. Significa, piuttosto, che, se stimolata dalla fede, la ragione si muove meglio. Da un certo punto di vista si potrebbe dire - scherzando, ovviamente - che in questo modo il buon Tommaso stava elegantemente dicendo di essere più bravo di Aristotele perché entrambi avevano la ragione, ma lui, in più, aveva la fede; b) prendiamo uno scienziato: quando si imbatte in un problema rivede le sue tesi pregresse e cerca nuove soluzioni. Ecco: per Tommaso d'Aquino la fede correttamente intesa, in caso di contrasto con la ragione, è per il filosofo quel che è il problema per lo scienziato. Il dramma vero, secondo me, sta nel "correttamente intesa": perché spesso, finendo nelle mani sbagliate, viene "scorrettamente intesa" ed è, come dici tu, un freno alla ragione.
Innanzitutto complimenti, un video davvero utile. Farei, da uomo secolarizzato e che crede in altro che nel Dio cristiano, una sola osservazione all'Aquinate: la ragione non ha certo bisogno della Fede per trovare stimoli, basti pensare al pensiero dei Greci e anzi, considerando che la fede pone questioni su cui non si può discutere, pare evidente che sia in sé un freno alla ricerca Se la ragione è tale e degna del suo nome e coerente con se stessa, accetterà come limite solo ciò che essa stessa vieta, in base a criteri autonomamente stabiliti. Almeno, questa è la mia opinione.
@Mauro Cianci Grazie per le belle parole che dedichi al video: mi impegno per quel che so fare, e se ne viene fuori qualcosa di buono mi fa piacere.
In merito alle obiezioni da te mosse all'Aquinate, credo che lui ti avrebbe risposto in due modi: a) il fatto che la fede stimoli la ragione non vuol dire che la ragione sia incapace di muoversi senza la fede. Significa, piuttosto, che, se stimolata dalla fede, la ragione si muove meglio. Da un certo punto di vista si potrebbe dire - scherzando, ovviamente - che in questo modo il buon Tommaso stava elegantemente dicendo di essere più bravo di Aristotele perché entrambi avevano la ragione, ma lui, in più, aveva la fede; b) prendiamo uno scienziato: quando si imbatte in un problema rivede le sue tesi pregresse e cerca nuove soluzioni. Ecco: per Tommaso d'Aquino la fede correttamente intesa, in caso di contrasto con la ragione, è per il filosofo quel che è il problema per lo scienziato.
Il dramma vero, secondo me, sta nel "correttamente intesa": perché spesso, finendo nelle mani sbagliate, viene "scorrettamente intesa" ed è, come dici tu, un freno alla ragione.
Innanzitutto complimenti, un video davvero utile.
Farei, da uomo secolarizzato e che crede in altro che nel Dio cristiano, una sola osservazione all'Aquinate: la ragione non ha certo bisogno della Fede per trovare stimoli, basti pensare al pensiero dei Greci e anzi, considerando che la fede pone questioni su cui non si può discutere, pare evidente che sia in sé un freno alla ricerca
Se la ragione è tale e degna del suo nome e coerente con se stessa, accetterà come limite solo ciò che essa stessa vieta, in base a criteri autonomamente stabiliti.
Almeno, questa è la mia opinione.
Complimenti, professore.
Grazie 🙂
Ciao prof! Saluti da Alessandro Fei, ora frequento la 3 B di San magno(Anagni)
Ciao Alessandro, mi fa piacere sentirti. Salutami i tuoi compagni di classe 😊