GLI SPIRITI DELL'ISOLA - MARTIN McDONAGH. QUANDO FINISCE UN'AMICIZIA. RECENSIONE DI GIOVANNI COVINI
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- Опубліковано 24 тра 2024
- GLI SPIRITI DELL'ISOLA - MARTIN McDONAGH. QUANDO FINISCE UN'AMICIZIA. RECENSIONE DI GIOVANNI COVINI
@IlCinemaDentroDiTe
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Fonte Wikipedia
Trama
1923: mentre sta volgendo al termine la Guerra civile irlandese, nell'immaginaria isola irlandese di Inisherin la lunga amicizia tra il violinista Colm e l'umile mandriano Pádraic s'interrompe bruscamente da un giorno all'altro senza apparente motivo, a causa del rifiuto di Colm di frequentare ancora l'amico. Pádraic non riesce ad accettare la cosa e tenta in ogni modo di farsi spiegare i motivi di questo gesto, coinvolgendo anche la sorella Siobhán e gli altri amici comuni del pub che i due frequentano ogni giorno. Dopo tanta insistenza, Colm gli spiega con molta riluttanza che non vuole sprecare più il suo tempo con una persona così noiosa e che intende dedicare gli anni che gli restano alla composizione di melodie folk per violino. Ma Pádraic non si dà per vinto e continua ad importunare Colm, il quale minaccia di tagliarsi un dito della mano ogni volta che Pádraic gli rivolgerà la parola. Mentre Siobhán si prepara a lasciare per sempre l'isola, la situazione tra Pádraic e Colm degenera, in quanto nessuno dei due si smuove dalle proprie posizioni.
Titolo originale The Banshees of Inisherin
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Regno Unito, Irlanda
Anno 2022
Durata 114 min
Rapporto 2,39:1
Genere drammatico, commedia
Regia Martin McDonagh
Sceneggiatura Martin McDonagh
Produttore Martin McDonagh, Graham Broadbent, Peter Czernin
Produttore esecutivo Daniel Battsek, Ben Knight, Ollie Madden, Diarmuid McKeown
Casa di produzione Blueprint Pictures, Film 4, Metropolitan Films International, Searchlight Pictures
Distribuzione in italiano Searchlight Pictures, Walt Disney Studios Motion Pictures
Fotografia Ben Davis
Montaggio Mikkel E. G. Nielsen
Effetti speciali Paul Byrne
Musiche Carter Burwell
Costumi Eimer Ni Mhaoldomhnaigh
CAST
Colin Farrell: Padraic
Brendan Gleeson: Colm Doherty
Kerry Condon: Siobhan Súilleabháin
Barry Keoghan: Dominic Kearney
Il film mi ha molto commosso sia per la storia sia per i luoghi. Quei luoghi che 6 mesi dopo ho visitato e che mi hanno restituito la molte emozioni del film. Attori magnifici, anche il giovane "stupidotto" della comunità...e atmosfere magiche e tragiche.
@caterinabertino165 condivido tutto e ti invidio molto la visita in quei posti. Che meraviglia dev'essere stare là!
A livello di acting mi è piaciuto molto anche Dominic, l'ho trovato un personaggio molto commovente
È vero Francesca
Bella analisi sociale attraverso i temi del film. Gran film.
Grazie di cuore Marco. Sì, decisamente un gran film.
Grazie Giovanni per la Tua preziosa recensione.
Lo trovo un film fantastico e McDonagh in questo racconto di cose ne supera molte.
È vero, Paolo.
La storia della sorella a mio parere la più intensa.
È molto forte, è vero. Anche se posta su una linea secondaria della storia. Grazie Simone.
Recensione acuta come sempre.
Grazie LorBar, il film aiuta
Questo film mi ha ricordato la relazione passata con la mia migliore amica... in adolescenza cercavo "il divertimento" e c'era questa mia amica che aveva la capacità di un comico, cioè mi faceva sempre sorridere. Il problema è che lei non cresceva, lei rimaneva sempre "scema" e io avvertivo la necessità di crescere, di smettere di giocare tutto il giorno e iniziare a guardare verso nuovi orizzonti. Credo che progressione spirituale e amicizia con l'altro non possano collimare e questo perché gli interessi, le domande che ci si pone nei "nuovi giorni" definiscano un confine tra l'amore e il profitto. Il cambiamento determina una separazione che inevitabilmente ferisce. Credo che però il film risponda in un certo senso alla mia asserzione. Premetto io sono ignorante di cinema, esprimo quello che ho percepito...la relazione dell'essere umano con l'animale non cerca interessi, ma è semplicemente un volersi bene reciproco perché siamo incapaci di scambiare interessi con un animale. Nel momento in cui ho la possibilità di scambiare pareri e giudizi con l'altro determino una mia identità che sicuramente sarà vittima di futuri cambiamenti. Emblematica per me è stata anche la morte di Dominic, lasciato solo a sé stesso è incapace di reagire a uno stato che non gli mostra vie di uscita e preferisce la morte. Invece Shalom (non so se sia corretto) sceglie di scappare. Sono punti di vista come dici tu, che sono molto complessi e tutti quanti equiparabili. Consiglio a tutti la visione di questo film , che anche per chi è ignorante di cinema sarà spunto di riflessioni. 🌺
Grazie Camilla per questa riflessione. Non trovi meraviglioso come il cinema riesca a connetterci alle nostre storie personali e come ci dia la possibilità di ripensarle?
Grazie per il tuo passaggio
@@IlCinemaDentroDiTe Certamente ! È la bellezza dell'arte!
@@IlCinemaDentroDiTe ho appena visto 7 psicopatici...recensione anche su questo ?🤪
Ciao Camilla, scusami ma non mi compariva questo tuo messaggio. No non l'ho visto, merita?
@@IlCinemaDentroDiTe per me sì e ci si fa quattro risate 🤪
Visto. Sicuramente un gran bel film. Grazie per la tua analisi. L'ho visto da solo, non credo che ne parlerò con qualcuno. Non subito. Avevo voglia di Irlanda, di isole, mi sarebbe bastata la fotografia, lo scenario. Poi mi sono naturalmente goduto la storia e gli spiriti. Come tutto ciò che vedo, leggo, sento, cerco poi di riportarlo alla mia memoria, al presente, al futuro e ho percepito un sottotraccia per la nostra vita di oggi. Grazie Giovanni. Volevo andare a vedere questo film appena qualche tempo fa ho letto il titolo, poi l'Irlanda etc, quando poi ho visto che lo avevi recensito, mi sono detto devo andare per forza e ho fatto bene. Erano anni che non andavo più al cinema, ma questa è un'altra storia. Buone cose. Grazie.
Grazie per il tuo passaggio, Luigi. Contento che ti sia piaciuto.
Ho visto il film domenica e ci sto ancora rimuginando sopra.Mi e arrivato proprio chiaro quell' essere messo all' angolo quasi da soffocare.O anche mettersi all'angolo e farsi soffocare. La sostanza non cambia.Non è un giudizio di valore. Penso sia il sentire di alcune esistenze.
Grazie ai commenti sempre stimolanti Giovanni Covini
Non avrei saputo dirlo meglio. Non c'entrano i valori morali, c'entra il sentire.
Grazie Elena.
Ottima analisi, ma avrei parlato anche della della loro amicizia come metafora della guerra civile Irlandese presente sullo sfondo
@DavideBondielli grazie, hai ragione. Lo è certamente una metafora. Grazie per lo spunto.
@@IlCinemaDentroDiTe Voglio ringraziarti per le bellissime recensioni, ti ho scoperto pochi giorni fa e il livello è davvero alto!
Grazie @DavideBondielli sei molto gentile.
E il cambiamento quando impatta sull'identità, è irreversibile.
A volte è vero, è come dici tu. A volte è irreversibile fino a nuovo cambiamento. Il fatto è che quando ci sei dentro sembra sempre definitivo. Non so se anche a te capita così. Grazie per il tuo passaggio Naty per il cinema!
Un film da psicanalisi.. io mi sono addormentato
Ah ah ah !!! Beh dai, dormire aiuta!! Mi spiace non ti sia piaciuto ma ci sta. Grazie per il tuo passaggio.
mi domando dove tu abbia visto gli altri due film della trilogia delle Isole Aran visto che non sono film ma opere teatrali
Ciao Ever, è il film della terza parte di una trilogia, non il terzo film di una trilogia di film. Se ho detto che li ho visti perdona i miei neuroni. Quando ho un momento riascolto.
Un saluto e grazie per il tuo passaggio.
Film che fa discutere, come tutti i film di Bergman d'altronde, ma che non soddisfano, purtroppo, il botteghino e sono destinati all'oblio. È proprio l'oblio il tema che mi attira, mi incuriosisce, che evidenzio. L'io non vuole scomparire, vuole lasciare un segnale, una traccia nell'illusione di vivere oltre la propria morte, e la morte arriva, prima o poi. È la catarsi del violinista mentre l'amico, scemo del villaggio senza ego o con un ego primordiale,, se ne disinteressa, gli basta vivere nella routine, magari nella noia. Ecco il conflitto, che è dentro ad ognuno di noi. Vogliamo essere "qualcuno" ed essere ricordati. Viviamo nell'illusione. Per me l'illusione e l'oblio sono i temi centrali.
Grazie Fui Carneade. Accontentiamoci del fatto che si riesca comunque a produrli questi film e che riescano a stare in piedi commercialmente.
Il botteghino prenia sempre cose di sotto tipo, è vero, ma prendila come una sorta di resistenza. Grazie per il tuo passaggio!
Ciao, in effetti è un film che invita alla riflessione e al dibattito. La sera in cui l'ho visto non ho potuto fare a meno di annotare alcune cose. Non condivido la definizione del personaggio di Farrell come "lo scemo del villaggio", visto che Barry Keoghan ha un personaggio che credo si possa definire così. Comunque, tanto per il piacere di condividere, trascrivo qui ciò che avevo annotato:
Dal punto vista alchemico il film mette in scena la scissione dell’Io, il suo smembramento.
Tutto inizia quando ciò che prima era unito si divide, perché la mente egoica inizia a ragionare: vorrebbe fare di più, di meglio, lasciare un segno del proprio passaggio, del proprio valore, e tutto ciò che prima era la sua dimensione improvvisamente lo trova banale, ordinario, noioso. Inizia così la lotta interiore, che porta a un crescendo di autodistruzione. L’isola è l’Io smembrato, sempre di più, dove il Femminile (nel film rappresentato intensamente da Kerry Condon) è costretto a fuggire, dove l’innocenza (un piccolo asinello e lo scemo del villaggio interpretato da Barry Keoghan) è destinata a soccombere, vittima casuale della distrazione violenta di tutto il resto, e dove soltanto l’autorità esterna vive “bene”, rappresentata dal poliziotto (la violenza ottusa e superficiale del potere materiale) e dal prete (l’ipocrisia del potere spirituale).
L’intuito parla attraverso i presagi di una strega, inascoltata, mentre la guerra non è più solo in lontananza (le bombe) ma dentro casa.
La fotografia è splendida, così come tutti gli attori. Ma il divino (la natura, la Madonna) è ignorato ed offeso dalla piccolezza e dalla protervia dell’essere umano, così privo di umiltà, così autodistruttivo da auto mutilarsi, così testardo e orgoglioso da non fermarsi. Eppure in questa scissione, in questa lotta, in questo rifiuto di sé, in questo allontanamento dal cuore (si potrebbe definire così il comportamento del personaggio di Brendan Gleeson) è insita una grande spinta evolutiva, un profondo bisogno di evolvere dalla banalità incarnata meravigliosamente dal personaggio di Colin Farrell. Eppure questa banalità ricorda il valore della gentilezza e dell’amicizia, salvo poi cadere vittima essa stessa della propria ostinazione, che -unita all’ignoranza - non produce buoni risultati. La vita non è per i superbi né per gli stupidi, e in generale la fortuna volta le spalle a chi non accetta le situazioni con il sorriso.
Ecco, questo è ciò che intendo quando dico: parlatene insieme. Grazie Gianmaria!
@@IlCinemaDentroDiTe grazie a te!
❤
Ma perché continui a chiamare Patrick, “lo scemo”?
A me, lo scemo è sembrato più Colm…tagliarsi le dita senza ragione non mi pare una cosa normale!
Ciao Andrea, non scemo secondo me ma scemo secondo il villaggio. Anzi come dicevo per certi versi ha capito alcune cose molto meglio dell'altro. Forse non mi sono espresso con chiarezza mentre parlavo. Grazie per il tuo passaggio!