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Grazie, lei è molto gentile. Le auguro una buona serata Michele

Buongiorno, La ringrazio per la sua domanda che merita una risposta molto approfondita. Purtroppo sono informazioni estremamente imprecise e superficiali, come tra il resto la maggior parte delle “informazioni” che gira sui social network, mediata da agenzie di marketing che gestiscono influencer nel campo scientifico. Per quanto riguarda la camomilla (Matricaria recutita) in letteratura non sono presenti studi clinici approfonditi e le ricerche che sono state condotte sui metodi di estrazione a base acquosa sono ad oggi ancora contrastanti. Per comprendere cosa e quanto viene estratto in infusione occorre considerare queste variabili: • Caratteristiche del materiale vegetale di partenza • Metodi di essiccazione del materiale vegetale di partenza • Temperatura dell’acqua di infusione • Tempo di estrazione L’area, le caratteristiche del terreno e i metodi di coltivazione influenzano di molto la composizione chimica del fitocomplesso presente nella camomilla. Inoltre il metodo di essiccazione dei capolini freschi di camomilla è un elemento importantissimo, poiché determina il contenuto di principi attivi nel prodotto finito. Il metodo di essiccazione presumibilmente migliore per preservare la qualità finale degli attivi presenti nella camomilla è l’essiccazione a basse temperature (sotto i 40°C) in forno (quindi al riparo dalla luce). La maggior parte dei capolini essiccati in commercio presenta differenze significative già in queste fasi, poiché i produttori utilizzano aree, terreni, e metodi di coltivazione e soprattutto essiccazione differenti; pertanto non è impossibile dare una visione generale sulla camomilla. Sia i composti fenolici (tra cui acidi clorogenici, glicosidi dell’acido ferulico, derivati dell’apigenina, ecc.) sia i costituenti dell’olio essenziale sono contenuti in quantità estremamente variabili nei vari tè di camomilla. Per fare un esempio i flavonoidi possono variare dallo 0,29 all’1,21%, mentre gli acidi fenolici totali possono variare da 7,7 ad oltre 90 mg ogni 200 ml di infuso. Considerando poi l’infusione in acqua ad oggi è presumibile che le estrazioni con tempi di infusione dai 3 ai 10 minuti aumentino l’estrazione dei polifenoli. Per essere più precisi, secondo uno studio clinico, l’estrazione massima dei polifenoli avviene con acqua a 90°C per un tempo di infusione di 20 minuti. Che siano i polifenoli a provocare effetti ansiogeni o di irritabilità è alquanto improbabile, poiché una meta analisi condotta su 18 studi clinici per un totale di 1523 pazienti, riporta che il consumo di polifenoli (anche a dosi superiori a 300 mg/die) può avere sia effetti antidepressivi che ansiolitici. Voglio inoltre sottolineare che il consumo di polifenoli sembra essere associato anche ad una riduzione dei sintomi correlati alla vertigine parossistica. Comunque analizzando i dati disponibili e la qualità delle materie prime generalmente disponibile nel normale commercio, le tisane con tempi di infusione inferiori ai 3 minuti dubito possano contenere quantità interessanti del fitocomplesso della camomilla. Pertanto in questi casi l’estrazione risulta inutile da un punto di vista farmacologico. Il problema legato all’effetto ansiogeno della camomilla non è ancora chiaro. Personalmente ritengo siano risposte idiosincrasiche non facilmente analizzabili e non imputabili a determinati composti presenti nella camomilla, ma bensì a reazioni soggettive. In particolare soggetti ipersensibili alle Asteraceae potrebbero andare incontro a fenomeni simili anche con altri tipi di erbe (es. calendula, tarassaco, ecc.). In questi casi l’uso di rimedi a base di Asteraceae va evitato anche se diluite o estratte con tempi di infusioni molto brevi. Voglio ricordare che l’ipersensibilità alle Asteraceae può dare inoltre rinite, rash cutanei, disordini intestinali, congiuntivite e asma. Bibliografia: • Raal, A., Orav, A., Püssa, T., Valner, C., Malmiste, B., & Arak, E. (2012). Content of essential oil, terpenoids and polyphenols in commercial chamomile (Chamomilla recutita L. Rauschert) teas from different countries. Food Chemistry, 131(2), 632-638. • Harbourne, N., Jacquier, J. C., & O’Riordan, D. (2009). Optimisation of the extraction and processing conditions of chamomile (Matricaria chamomilla L.) for incorporation into a beverage. Food chemistry, 115(1), 15-19. • Lin, K., Li, Y., Toit, E. D., Wendt, L., & Sun, J. (2021). Effects of polyphenol supplementations on improving depression, anxiety, and quality of life in patients with depression. Frontiers in Psychiatry, 12, 765485. • Casani, A. P., Navari, E., Albera, R., Agus, G., Asprella Libonati, G., Chiarella, G., … Califano, L. (2019). Approach to residual dizziness after successfully treated benign paroxysmal positional vertigo: effect of a polyphenol compound supplementation. Clinical Pharmacology: Advances and Applications, 11, 117-125. doi.org/10.2147/CPAA.S210763

Buongiorno, La ringrazio per essere iscritta al canale e per i complimenti. Purtroppo ad oggi non ci sono studi clinici robusti sulla NAC per quanto riguarda la perdita dei capelli. Uno studio condotto su 100 uomini (età compresa tra 18 e 30 anni) affetti da alopecia androgenica ha concluso che il trattamento topico con NAC può migliorare i sintomi dell'alopecia androgenica(1). Molto tuttavia si deve ancora scoprire e la mancanza di studi randomizzati e controllati impedisce di trarre conclusioni definitive. Qualche evidenza sperimentale è data dall'utilizzo della NAC nella prevenzione della perdita dei capelli durante alcuni tipi di terapie oncologiche, ma anche in questo caso gli studi sono solo all'inizio. La Nac è stata utilizzata anche nel trattamento della tricotillomania e sembra dare risultati promettenti. Cordiali saluti, Dott. Michele Moggio Bibliografia: (1) • Mahira Hamdy El Sayed, Marwa Yassin Soltan, Ahmed Sadek, Mohamed Abo Shabana Hussein Mohamed, Efficacia e tollerabilità della N-acetilcisteina per il trattamento dell'alopecia androgenetica precoce negli uomini, QJM: An International Journal of Medicine , Volume 114, Issue Supplement_1, ottobre 2021, hcab093.024, doi.org/10.1093/qjmed/hcab093.024

Buongiorno, Si, in genere c'è differenza qualitativa tra i prodotti in bustina e i prodotti sfusi. Purtroppo non è possibile dare una visione generale, poiché occorre analizzare sempre ogni prodotto nello specifico considerando origine della materia prima, caratteristiche della materia prima (capolini fioriti o mix di capolini e parti aeree), metodi di coltivazione, origine della coltivazione e metodi di essiccamento e frantumazione. Il metodo di essiccazione è estremamente importante. Essiccare lontano dalla luce solare e a temperatura non troppo elevate (circa 40°C) permette di preservare la qualità e la quantità di olio essenziale. Cordiali saluti, Dott. Michele Moggio

Buonasera, Da recenti studi si è scoperto che la spermidina viene metabolizzata in spermina ed è quest’ultima a evidenziare presumibili effetti sistemici essendo veicolata nel sangue dopo assorbimento intestinale. In effetti dopo assunzione orale di spermidina a dosi elevate, si assiste ad un aumento delle concentrazioni plasmatiche della spermina. I ricercatori comunque ritengono che l’assunzione di dosi orali basse di spermidina non porti alcun beneficio. Cordiali saluti, Dott. Michele Mogio Bibliografia: • Senekowitsch S, Wietkamp E, Grimm M, Schmelter F, Schick P, Kordowski A, Sina C, Otzen H, Weitschies W, Smollich M. High-Dose Spermidine Supplementation Does Not Increase Spermidine Levels in Blood Plasma and Saliva of Healthy Adults: A Randomized Placebo-Controlled Pharmacokinetic and Metabolomic Study. Nutrients. 2023; 15(8):1852. doi.org/10.3390/nu15081852

@@VoxalCorporation Grazie!

La ringrazio di cuore, Dott. Michele Moggio

La ringrazio di cuore, Le auguro una buona giornata, Michele

La ringrazio, Dott. Michele Moggio

La ringrazio, Dott. Michele Moggio

La ringrazio di cuore, Dott. Michele Moggio