Io non ero ancora nata in quei tempi, e quanto invidio coloro che ci hanno potuto suonare ed assistere, sarebbe stata la mia seconda casa ❤️🩹 non immagino però la tristezza che provi chi l’abbia vissuto appieno, forse fa più male ricordare i tempi che furono e averli visto finire strappati così, con un altrettanto doloroso declino. Loro hanno fatto la storia. Ora vado via ad ascoltare qualcosa di speciale, tra qualche lacrima e qualche sorriso. Grazie per aver messo a disposizione questo documentario, tesoro prezioso che ne sarò lieta di condividere! ❤
Quanta commozione nel ricordare il Capolinea. Mi chiamavano "il boccia" in quanto il cliente più giovane, , fisso, del locale. Ricordo che mi fu presentato l' immenso Franco Cerri. E chi dormi la notte. Che meraviglia. E ora spunta la lacrima 😢
Ero in Università a Pavia e appena si poteva si prendeva la macchina del primo amico un po' generoso e via... a Milano in Via Ludovico il Moro, al Capolinea. Uno dei posti più fantastici che io abbia mai visto in vita mia. Il vero Jazz, il vero ambiente giusto, un paio di bruschette nella prima sala e poi seduti a un metro dai musicisti. E che musicisti. E quanta gente si conosceva per una sera! Chi si ricorda l'albero centrale che teneva su la baracca? Francesco.
E' stata la mia seconda casa. Grandi Giorgio Vanni, Nando De Luca e Pino Sacchetti. Fondatori del Capolinea. Un ringraziamento a Paolo Tomelleri e a tutti i musicisti che hanno allietato le mie serate.
Il jazzista appoggia la sua birra iniziata sul tavolino e va in bagno, ma non fidandosi dell'ambiente, ci appiccica un pezzo di carta con scritto" ci ho sputato dentro'. Poi ritorna... ma c'è scritto sopra qualcosa: " Anch'io ".
Ci hanno ciulato il nome JAZZ a un certo punto della storia. Quando è discutibile, ma a gradi. Certamente il Free ha dato la prima mortale ferita. Vergogna.
Io non ero ancora nata in quei tempi, e quanto invidio coloro che ci hanno potuto suonare ed assistere, sarebbe stata la mia seconda casa ❤️🩹 non immagino però la tristezza che provi chi l’abbia vissuto appieno, forse fa più male ricordare i tempi che furono e averli visto finire strappati così, con un altrettanto doloroso declino. Loro hanno fatto la storia. Ora vado via ad ascoltare qualcosa di speciale, tra qualche lacrima e qualche sorriso. Grazie per aver messo a disposizione questo documentario, tesoro prezioso che ne sarò lieta di condividere! ❤
Quanta commozione nel ricordare il Capolinea. Mi chiamavano "il boccia" in quanto il cliente più giovane, , fisso, del locale. Ricordo che mi fu presentato l' immenso Franco Cerri. E chi dormi la notte. Che meraviglia. E ora spunta la lacrima 😢
Capolavoro!
questo documentario lo sto riguardando per la seconda volta in due giorni...
Che storia! Davvero affascinante! Nel 2021 siamo nella merda invece!
Ero in Università a Pavia e appena si poteva si prendeva la macchina del primo amico un po' generoso e via... a Milano in Via Ludovico il Moro, al Capolinea. Uno dei posti più fantastici che io abbia mai visto in vita mia. Il vero Jazz, il vero ambiente giusto, un paio di bruschette nella prima sala e poi seduti a un metro dai musicisti. E che musicisti. E quanta gente si conosceva per una sera! Chi si ricorda l'albero centrale che teneva su la baracca? Francesco.
In realtà l'albero non era centrale, ma sul palco, e non teneva su il locale, che fu costruito attorno ad esso.
bellissimi ricordi! Grazie davvero
Grazie!!!
VERY GOOD JAZZ AL CAPOLINEA, CIAO, FRED RIGHETTI MILANO, BYE.
E' stata la mia seconda casa. Grandi Giorgio Vanni, Nando De Luca e Pino Sacchetti. Fondatori del Capolinea. Un ringraziamento a Paolo Tomelleri e a tutti i musicisti che hanno allietato le mie serate.
Che onore..da brividi..
Il jazzista appoggia la sua birra iniziata sul tavolino e va in bagno, ma non fidandosi dell'ambiente, ci appiccica un pezzo di carta con scritto" ci ho sputato dentro'. Poi ritorna... ma c'è scritto sopra qualcosa: " Anch'io ".
fortunato chi lo ha vissuto. oggi non esiste piu' un cz. o quasi...
3
Lin
Tra Leggi e criminalita’……….MA COME SI FA’ AD INVESTIRE IN UN LOCALE…..E’ DA PAZZI. PURTROPPO….
Ci hanno ciulato il nome JAZZ a un certo punto della storia. Quando è discutibile, ma a gradi. Certamente il Free ha dato la prima mortale ferita. Vergogna.