La dinastia borbonica nel Regno delle Due Sicilie. A telecolore le opere di Del Pozzo e Di Giovine
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- Опубліковано 16 жов 2024
- Al programma Ore12 condotto da Giuseppe Leone, presentazione della riedizione dell'opera di Monsignor Luigi del Pozzo "Cronaca civile e militare delle Due Sicilie sotto la dinastia borbonica dal 1° gennaio 1734 al'l'8 novembre 1857", aggiornata da Giuseppe Catenacci e Francesco Maurizio Di Giovine fino al 20 marzo del 1861. E del saggio storico di Di Giovine "La dinastia borbonica. Storia politica e amministrativa delle Due Sicilie dal 1734 al 1861". Entrambi editi dalla Ripostes di Anna Carelli. In studio Vincenzo D'Amico e Diletta Acanfora.
Complimenti Enzo
IL REGNO DELLE DUE SICILIE " Terzo incomodo per Inghilterra e Francia quando usarono la diplomazia per ANNIENTARLO"
www.ildenaro.it/il-regno-delle-due-sicilie/
ereke
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G. Deulofeu
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Tutti a dare addosso ai Borbone ma qualcuno mi spiega cosa abbiano fatto di buono i Savoia al sud?
I savoia di loro hanno portato solo le statue di loro stessi (di contro hanno preso e distrutto tutto)
Affermazioni come la barbarie, l'ignoranza, l'immoralita', la superstizione, oziosita' e codardia dei meridionali furono comuni in molti scritti e rapporti del tempo. Il substrato su cui si poggiavano queste affermazioni era una miscela di "tornaconto e di paura" , tornava utile dipingere come corrotte ed arretrate le terre meridionali, in quanto ciò consentiva al nuovo governo di giustificare l'imposizione della sua costituzione, nonché di leggi e pratiche. LA PRETESA ARRETRATEZZA DELLE TERRE MERIDIONALI FU STRUMENTALMENTE UTILIZZATA PER GIUSTIFICARE ATTI DI PALESE ILLEGALITA' E VIOLENZA.
SU TUTTI VIENE RICORDATO IL CASO DELL'EMINENTE GENERALE PIEMONTESE GIUSEPPE GOVONE, il quale, inviato in Sicilia con il compito di rastrellare coscritti, fece uso di metodi quali "la messa in stato di assedio delle città, il taglio delle forniture di acqua e la presa in ostaggio di donne e bambini". Nel tentativo di giustificare le sue azioni in parlamento, Govone fece riferimento alla pretesa "barbarie" del territorio, causando lo scoppio di un parapiglia in aula. F. Crisi, siciliano, sfido' a duello un eminente deputato settentrionale, e ventuno democratici, tra cui lo stesso Garibaldi, si dimisero. Il numero degli uccisi negli anni immediatamente successivi all'unità: A tal proposito, un raffronto tra le cifre ufficiali (5.200 tra uccisi in combattimento e giustiziati nel periodo 1861/1865) e le testimonianze locali ed i resoconti della STAMPA STRANIERA che parlano di decina di migliaia fino a (stima) 150.000 morti, dato che la natura stessa degli eccidi come quello di Pontelandolfo fa in modo che non ne resti traccia nei documenti ufficiali.
@@ivar5782 la cosa grave è che queste strumentalizzazioni sono state fatte passare per verità accertate tant'è che ci hanno scritto la storia
@@angelomutone964 è il fine stesso della strumentalizzazione. Spetta a noi divulgare la storia non svelata e dare una risposta forte. Buona giornata.
Mi spiego il nesso tra la storia del Regno delle Due Sicilie, che è la protagonista del video, e la politica odierna? Ad ogni modo chiediti a chi giovano le mafie e i politici kapò meridionali da te citati!
VIDEO
Lo lasci perdere è solo un fake provocatore. Finora ho contato ben 9 account tutti riconducibili a questo Valentino Boscolo. Se vuole lo può considerare un'esponente della "neo giovane italia".
revisionismo rivisto ed anche ridimensionato assai
.... un grande Regno dove metà dell'esercito e l'intera marina abbandonano il re ..... senza combattere e a comandare la marina era il conte dell'Aquila, zio del re di Napoli ..... bah ! ....
più si aggravano le urgenze e le misera la realtà attuale, più si favoleggia di magnificenze passate che in realtà erano appannaggio di pochi. Non fatevi abbindolare da questi contro-storici: le tare che affliggono il Sud sono frutto di un feudalesimo durato 1000 anni, al quale anche i Borbone hanno contribuito. Questi "studiosi" parlano delle magnificenze della napoli pre unitaria ma dovrebbero parlare di quello che c'era (o non c'era) oltre le mura della capitale. Il teatro Petruzzelli di Bari fu costruito nel 1903; la dinastia borbonica fu matrigna per Salerno quasi quanto lo erano stati i vicerè spagnoli; il livello di industrializzazione raggiunto nella Valle dell'Irno fu dovuto a capitali svizzeri e belgi che scelsero quell'area per la presenza di acqua, non al benvolere dei regnanti. Salerno non ha mai avuto rilievo ne dignità politica sotto i Borbone, per le prime infrastrutture e opere civili si è dovuta attendere l'unità.
Tutte idiozie...
La risposta alle sue storielle si trova nei video:""Regno delle due Sicilie Ass.Sentimento Meridiano Dott.A.Romano da Stato Avanzato a colonia",(dove il Prof.Romano mostra le PROVE Archiviali),il video:"Ruberie dei MIlle,Ippolito Nievo e la prima strage di stato"",il video:""La piu'grande rapina della storia 3"",il video:""L'attacco dello stato all'industria meridionale,""il video:""L'Inghilterra contro il Regno delle due Sicilie--Unita'd'Italia made in London"",il video:""Regno delle due Sicilie Citazioni Illustri""parte 1,2,e 3,il video:""I Primati del Regno delle due Sicilie"",ecc.ecc.ecc.ecc.