Ottima lezione. Aspetto il seguito con la differenza tra stipendi pubblici e privati. Detto questo, proprio perché siamo un paese a natività zero, quanto ci mettiamo a capire che dobbiamo essere attrattivi? Purtroppo ho discusso su Twitter con tutti i capi politici, terzo polo incluso e per questo non sono troppo ottimista, sul fatto che non capissero che Olanda e Irlanda non fanno dumping fiscale ma sanno attrarre persone e aziende e sanno stare in un mercato in cui c'è anche la concorrenza fiscale tra Stati. Grazie ad entrambi!
Professore complimenti per questa puntata!!! Sono greco , e concordo assolutamente con Le sue affermazioni ! Dopo il nostro ingresso nella zona dell'euro gli stipendi hanno visto un aumento enorme , specialmente anche dopo gli Olimpiadi ad Adene ! I prezzi erano nel 2005 altissimi , la nostra economia si basava sul consumo .(un consumo alimentato da un debito senza precedente ) . Una domanda cruciale a tutti quelli che condividono queste idee . Se fosse vero che i salari alti aumentano la produttivita , allora come si spiega il fatto che la nostra economia che ha visto un 'aumento enorme ai salari , ha vissuto un crollo della sua capacita industriale ? Un'economia come la nostra , ha mostrato una fragilita gigantesca di fronte alla crisi economica dell 2008 . Vi chiedo scusa se ho fatto errori in italiano non e' la mia madrelingua !
Sicuramente bisogna dividere tra crescita salari privati e pubblici. Mentre per i primi, forse, hai uno stimolo alla crescita di produttività, per i pubblici semplicemente puoi crescere con tassazione e debito. Ritengo quindi che il debito centra nel capire il fenomeno in Italia.
Ringrazio per la live, sempre interessante, e premetto che non sono un economista e, se dico cazzate e mi viene fatto notare da chi ne sa di più, provo a imparare e ringrazio. Ciò detto, a mio avviso, non è l'aumento degli stipendi che porta ad un'aumentata produttività, ma dovrebbe essere, in un mondo che funziona, l'aumentata produttività, anche individuale, a portare all'aumento degli stipendi. La produttività, peraltro, per come è definita, è minimamente influenzata dalla "buona volontà" del lavoratore, è più che altro influenzata dall'R&D, che in Italia è assente perché abbiamo troppe micro e piccole imprese. E' chiaro che se dai a un lavoratore una matita e un foglio ti farà 10-100 divisioni l'ora (situazione Italiana), se gli dai un MacBook e gli insegni a usare un foglio di calcolo te ne fa 100.000 in 5 minuti. Rispetto agli stipendi pubblici, van fatti dei distinguo, gli stipendi della sanità (tutti), sono aumentati in modo marginale negli ultimi 10 anni, circa il 10% in valore assoluto e sono molto bassi, anche considerati in relazione con gli stipendi medi. Mi spiego: un collega tecnico di medicina nucleare della California, a parità di formazione, ore lavorate e procedure eseguite, guadagna uno stipendio lordo da 7 a 9 volte il mio, che è già abbastanza "alto" rispetto alla media italiana dei colleghi per via di numerose attività aggiuntive, incluso l'insegnamento universitario e la ricerca, in cui mi cimento. Nonostante questo io e i miei colleghi guadagniamo poco più di un commesso della COOP, non un ordine di grandezza diverso come tra i colleghi americani e i commessi di Walmart. Per quanto riguarda gli altri settori della PA non ho esperienza diretta, ma da dopo il 2008 tutti i lavoratori dello stato, forse ad eccezione degli apicali dei ministeri, hanno avuto aumenti irrilevanti. "Se aumentiamo i salari della PA, la PA diventa più efficiente?" No, se l'aumento è generalizzato. Sì, se l'aumento si basa su obiettivi reali ed è individuale.
Penso la questione sia quali salari e quale produttività. In Italia le piccole aziende sono restie ad assumere ingegneri gestionali perché gestiti dal padroncino che non vuole demansionarsi e ha paura di perdere capacità decisionali. Questo mi raccontano anche aziende non proprio piccole. Viceversa l'assunzione di personale altamente qualificato come appunto un ingegnere gestionale ma anche chi gestisce un settore software aziendale, automazione o marketing, in media risalta come un aumento del salario medio ma produttivo.
Anche in Africa c'è il treno ad alta velocità. In Marocco in particolare c'è da qualche anno il TGV. Forse anche l'Africa è ricca come l'Italia, in fondo.
Bello rivedere il sig ernesto! Ovviamente concordo con il messaggio del video, ma mi sembra strano che ci sia stato un aumento del 40% di *real* wages negli ultimi 20 anni con pil piatto. La labor share e' intorno al 70-73% ed e' piuttosto stabile
I salari reali son cresciuti del 40% in Italia dal 2000? Mi sembra un numero enorme, tenendo conto che il pil pro capite reale è fermo. Sul web tutti i dati parlano di salari sostanzialmente fermi, 40% è un dato per paesi come Germania o Usa (che infatti hanno numeri del genere). Detto questo ovviamente concordo col fatto che dire che la produttività dipenda dai salari sia una scemenza.
Anche i grafici successivi contraddicono il primo. Dal 2000 ad oggi i salari reali son cresciuti un po' di più del pil, ma non son cresciuti del 40%. Il primo grafico sui salari reali non torna. Lo dico per precisazione eh, non per far polemica. Sull'analisi di fondo concordo.
@@MicheleBoldrin si forse è per quello, anche se mi risulta che i lavoratori a tempo pieno siano una grande maggioranza del totale quindi non dovrebbe cambiare di così tanto. In ogni caso grazie per l’attenzione!
min 1h e 05 bisogna pure aggiungere le componenti di "premi" di "produttività" o di efficienza di risultato non mi ricordo come li chiamano, che in teoria dovredbbero essere selettivi, cioè relativi a veri "meriti" differenziati fra lavoratori, ma negli uffici pubblici poi, data la "cultura" sindacale di quell'ambiente, li danno al 95% della gente... (ecco dopo parlate di Stieglitz...al proposito...).
Minuto 40, circa, sulla non correlazione tra salari medi e produttività. Ma se poco prima è stato detto che probabilmente la linea grigia del solo settore privato avrebbe avuto un trend negativo (o non molto positivo), non è forse possibile che salari privati e produttività (che assumo già all'origine privata) siano scesi entrambi nell'orizzonte considerato?
Come spiegato da un altro utente, se si prende la serie Eurostat "Average full time adjusted salary per employee [NAMA_10_FTE__custom_4540539]" e la si deflaziona con "HICP - annual data [PRC_HICP_AIND__custom_4540637]" si ottiene dal 2000 al 2021 una crescita del 45.6% in termini nominali e del 9.7% in termini reali. Se i dati alla base dei grafici nel video sono stati calcolati con altre time series bisognerebbe postarne il link, altrimenti non si capisce di cosa si stia parlando.
Quale altro utente? Per ora ho visto una crescita nulla del lordo in termini reali...che implicherebbe una crescita nulla di tasse e contributi in 20anni circa.
C'è un po' di confusione sulla fonte. Non si capisce bene la curva degli stipendi che cos'è. Va spiegata meglio. Boh? Però i salari non causano la produttività. Si sapeva anche prima.
@@signorernesto2081 quell'utente sono io. Dai calcoli che ti ho fatto vedere sopra, la crescita dei salari reali dal 2000 al 2021 e' 3.2% e la crescita dei salari nominali e' 45.5%.
@@signorernesto2081 no implicherebbe che se NON ci fosse stata l'inflazione i salari sarebbero cresciuti del 3.2% in 20 anni. Praticamente niente. Non ho mai parlato di variazione di tasse e contributi. Ripeto, discuti con Michele perche' questo video non da informazioni corrette e fa far confusione a tutti quelli che lo guardano.
Dati che meritano un approfondimento. Problemi complessi a cui effettivamente risposte semplici possono essere fuorvianti. Questi dati vanno giustamente contestualizzati e relazionati con altri per capire il fenomeno. Un video su contabilità nazionale sarebbe gradito. Grazie per l' ottimo lavoro divulgativo che fate.
Altri dati interessanti da avere: andamento dei salari medi reali dei neolaureati stem e dei laureati stem a 5 anni, negli ultimi 30 anni. Si possono avere
Sarebbe interessante calcolare il rapporto tra il salario medio di un neolaureato stem e un neo-diplomato (tecnico) in Italia e in USA e in altre nazioni europee. Altro dato interessante rapporto tra gli stessi salari medi a 5 anni dal diploma/laurea, il tutto a parita' di potere d'acquisto. Interessante dato potrebbe anche essere il livello d'istruzione degli imprenditori italiani. Ho sentito anche che il numero di laureati in Italia e'molto basso rispetto altre nazioni. Vero. Osservazione che sento spesso ma che penso sia irrilevante perché: 1) si dovrebbe confrontare domanda e offerta di lavoro in una area geografica e non curve dello stesso tipo. 2) da' intendere che una maggiore istruzione, magari di massa, implichi maggiore PIL ? Al massimo potrebbe esserci una correlazione, ma penso che sia proprio lItalia l'eccezione. Come spiegate l'esportazione di. Laureati italiani nelle posizioni tradadable? Perché, se mancassero veramente laureati, in Italia semplicemente non vengono importati dall'estero. Direte che e' un problema di cuneo fiscale. Dimostrartelo., partendo proprio dai neolaureati stem
In nord Italia i salari stanno calando. Basta andare a fare colloqui, a volte la troppa preparazione pregiudica perché si dovrebbero offrire troppi soldi.
@@albertogrigolini6093 in pratica se non sai fare niente male perché dovresti già sapere: o non ti prendono o ti pago la fame. Se sai fare “troppo” o sei bello navigato, male perché ti devo pagare più del neolaureato e quindi magari preferisco minore qualità a basso costo
Concorrenza e anche subito. E credo che le istituzioni debbano assumersi la responsabilità e smetterla di generare condizioni di generazione di MOL irrisori attraverso la distorsione del mercato, vuoi per la correlazione inversa controlli-dime sione, manecette normative e tanto altro
Credo che il pil non cresca come i salari medi perche' l'incremento di entrate finisce in risparmio improduttivo oppure in consumi di prodotti importati
Manca in quel grafico il mercato del lavoro,(In Italia) Manca il bacino del lavoro dove metriti ai il lavoro o vai a casa !! Nessuno paga qualcuno se non é capace di svolgere il lavoro.Tutti i paesi hanno il licenziamento un uomo vale per quello che porta e si va avanti. Poi puoi fare una cassa di chi resta a casaper chi é senza lavoro, magari ti fa riflettere il motivo che ti anno messo a casa, oppure eri sotto pagato, oppure non era il lavoro che ti andava. MA DEVI SAPER LICENZIARE se vuoi che il mercato funzioni. Non sono economista ma Ammiratore Delegato in pensione. E fin quando i grafici non prendono questo parametro non ha senso
Buongiorno, grazie mille per l'approfondimento, avrei una domanda. Come fa la produttività a calare quando ci sono una serie di innovazioni o miglioramenti, come computer più potenti, internet più veloce, nuove invenzioni, nuove infrastrutture etc... cioè se l'Italia per il suo tessuto economico non utilizza i miglioramenti mi aspetterei che la produttività rimanga costante, non che diminuisca.
@@alessiomaritozzi47 si anche se non è solo una questione di prezzo finale, lo sviluppo tecnologico può impattare in ogni ambito aziendale, dal rapporto con il cliente/fornitore alla velocità di produzione o magari alla qualità del prodotto o del servizio. Incide sui tempi aziendali per esempio. Pensa alla differenza tra e-mail e fax 20 anni fa. Chi ha adottato subito la mail ha avuto un incremento di capacità produttiva rispetto a chi si è fermato i fax. Il senso è questo.
In realtà la logica per cui se non sei "performante" vai a casa potrebbe essere anche condivisibile partendo però dalla precondizione che le aziende siano "innovative", ovvero utilizzino processi, tecniche e strumenti un attimino al passi col mondo "serio". Sarebbe interessante vedere i numeri in tal senso.
Però non mi è chiara una cosa, lo stipendio medio come è calcolato? Se prendo tutti gli stipendi, li sommo e li divido per gli impiegati non capisco che valore possa avere, nel senso, così facendo se ho 100 impiegati totali di cui 5 guadagnano 100 e 95 guadagnano 3 ho un totale di 785 che diviso 100 fa 7,85 medio se porto a 2 i 95 e a 150 i 5 ho 95x2+150x5=940 porto lo stipendi medio a 9,4 quindi matematicamente parlando è vero che è salito lo stipendio medio ma dubito fortemente che la produttività possa essere salita in questo scenario. Allo stesso modo se di quei 100 ne licenzio 30 tra quelli che guadagnano 3 la media salirebbe senza aggiungere nulla. Concordo sul fatto che non sono consequenziali però la dimostrazione che si porta secondo me non è corretta fatta così, bisognerebbe farla per categorie per far si che sia un po' più verosimile. Il problema di base secondo me è che gli stipendi non sono sufficienti per vivere e questo per me è un grosso disincentivo alla produttività, tanto la prospettiva non c'è: faccio bene o faccio male non mi danno nulla in più e non possono nemmeno togliermi nulla perchè i dipendenti sono comunque molto tutelati, posso avere anche la paura del licenziamento ma quello porterebbe solo a fare il minimo sindacale, per essere incentivato dovrei avere prospettive di miglioramento tangibile a mio modo di vedere.
si parla di salari lordi, comprensivi di tasse e contributi. Avete notizia di contrattazioni sindacali al ribasso negli ultimi 20 anni? Se "sì" mi potete indicare quali?
Online e su carta stampata ha fatto molto scandalo un articolo di qualche mese fa, riassumibile con il titolo: "da un'analisi dei dati Ocse prodotta oggi risulta che tra il 1990 e oggi nel nostro Paese l'aumento medio delle buste paga è stato di appena lo 0,3%: “29.694 euro contro i 29.588 del 1991”. Esso è stato pubblicato da vari quotidiani nazionali. Chiedo: come si relazionano questi dati a quelli del video che invece mostrano un aumento dei salari intorno al 40% dal 2000 al netto dell'inflazione?
La differenza sta nel fatto che in questa analisi che proponi sono netti, infatti scrivi "buste paga", mentre nel grafico di Ernesto erano lordi. Almeno credo
@@signorernesto2081 cari.... 29.000 euro di oggi sono circa 60 milioni nel 90 - come salario medio mi pare impossibile tasse o non tasse. vado a braccio ma non credo di sbagliare di molto.
Spero di aver capito male (e d'altronde è possibile), ma non ho capito che soluzione sarebbe fare crepare tutte le piccole imprese. Vivo in provincia ed al COVID sono sopravvissute quasi esclusivamente le piccole imprese radicate sul territorio oltre ai "grandi" del posto (per quanto grande possa essere una medio-piccola impresa di provincia). Scarsamente produttive, si, ma se vanno a zampe in aria i 55enni piccoli imprenditori chi li sostenta? A dire il vero non vedo proprio dove sia la "soluzione" al problema in questa live. E me la aspetto una soluzione perché chi parla con così tanta convinzione, se non mi sta semplicemente spiegando una scienza pura (che, per definizione, nasce e muore lì), dovrebbe offrirla. Occhio che non siamo tutti negli USA e la contingenza va oltre le pareti di un'aula universitaria..
Il discorso che si sta facendo è puramente economico, e realistico, basato sui fatti. Esattamente ilorici per cui l'Irlanda ha visto la crescita che c'è stata negli ultimi 20-30 anni. Noi siamo ancorati a un sistema artigianale del singolo, che va a sostentare piuttosto che a valorizzare idee e produttività dei singoli. La pizza che c'è sotto casa non è un problema, è una questione da guardare più in senso aggregato.
Finalmente qualcuno che risponde a questo tuttologo borioso. Abbiamo visto il suo adorato modello economico USA , di punto in bianco va a gambe all'aria una banca e lo piglia in quel posto sempre il solito straccione. Vorrei chiedergli cosa ne pensa (per esempio) delle agenzie di rating, che prima e durante la crisi 2007-2008 davano valutazioni completamente false alle varie banche che sono fallite...
Professore, potrebbe essere che la differenza (nella crescita % del pil a valori reali dopo il 2000) fra il primo grafico e il secondo sia causata da una possibile diversa scelta dell'anno base per il calcolo dei prezzi?
anzi- non vorrei dire ca....e da profano, mi correggerà il prof nel caso - ma se aumenti i salari, senza la possibilità di una congrua salita dell'output (a causa di ostacoli alla concorrenza,ostacoli regolatorii, "ambientali", di sottocapitalizzazione delle imprese, di inefficenze del servizi pubblici ecc.ecc.) la produttività diminuisce: e infatti è diminuita. Ovvero non puoi pensare di alzare i salari, e mantenere contemporaneamente tutto ciò che frustra la crescita perchè fa comodo a te e a chi ti vota...
@57:38 credo che le "politiche giuste" dell'irlanda siano solo fiscali (cioè la "tassazione adeguata" @56:32), sono queste che hanno attirato il "lavoro qualificato" (@56:23). Non credo che abbia beneficiato perché è un paese "che funziona e che ha i servizi".. appunto, "queste aziende avrebbero potuto trasferirsi a Vigevano" (@56:47) in mezzo alla risaie e fabbriche di scarpe, se fosse stato per i servizi. Del resto è anche un po' strano dedurre la produttività dell'irlanda da questo suo aumento del PIL .. forse somiglia di più all'effetto dei salari dei dipendenti pubblici a Roma ::
Una domanda: Se i salari lordi sono aumentati, ma il pil è di poco diminuito, quale/i componente/i di pil sono diminuite? A un certo punto si è accennato alla risposta, ma non vi siete molto fermati sul tema. Grazie per la lezione.
Vorrei condividere con voi degli appunti che ho preso ascoltando questa lezione, ma quando copio il link al documento google che ho creato il commento scompare. Sapete perché?
A volte i link vengono bannati, non so se sia un impostazione del canale o un bug, essendo che in altri canali mi è capitato di condividere link. Poi essendo se ore Google dovrebbe ritenerlo affidabile, quindi non ha motivo di essere cancellato automaticamente
Quindi se il salario lordo è aumentato del 40% ma il netto è essenzialmente lo stesso (sempre in termini reali) significa che le tasse sono aumentate di conseguenza. Sbaglio?
Grazie al prof e al sig.Ernesto per la puntata. Quindi se la torta è rimasta uguale e i salari sono aumentati significa che sono scesi gli investimenti?
da profano: ma se faccio debito emettendo btp a 20anni a tasso 0,5 come si poteva fare l'anno passato ed impiego i soldi per far crescere la produzione, perchè dovrebbe essere negativo? ora è impossibile perchè i tassi a 20anni sono sul 4,5....
Non è affatto negativo, anzi. Il problema è che tipicamente si emette quel debito per fare dei regali al proprio elettorato e ai proprî amici invece di impiegarli per far crescere la produzione. Quindi ti ritrovi dopo 20 anni con un debito da ripagare con gli interessi che tendenzialmente si poteva risparmiare a parità di produzione. Poi ovviamente non è sempre così, ma il problema è questo
Ma quindi: se al comando c'era draghi, il migliore in campo economico, perche' non ha sfruttato l'occasione circondandosi di gente capace a far crescere l'economia con investimenti mirati facendo debito?
Ma no, hanno ragione i pentastellati, l'automatismo che correla salari e produttività c'è, solo che non basta un orizzonte di vent'anni, ne servono 50, giusto per coprire i prossimi trent'anni della loro carriera politica 😂
Credo proprio che il primo grafico dei salari sia sbagliato, non ho mai ne visto né sentito di persone che a parità di impiego prendano più di 20 anni fa, semmai l’opposto: quindi neanche cercano di cambiare posto e si tengono il loro contratto datato ma buono per pecunia/ore sapendo che nessuno gli offrirebbe quei soldi per lo stesso impiego.
Credo proprio che lei sia in errore. Che lei non lo abbia "mai sentito" potrebbe significare un disordine uditivo che la caratterizza MA...non é significativo. Quel che rileva sono i dati e nella fattispecie i dati Eurostat. Tante care cose e in bocca al lupo.
@@signorernesto2081 mah guardi se i salari sono cresciuti in media di quella cifra significa anche solo che un operaio Fiat dovrebbe guadagnare circa 1600€ al netto delle trattenute dal lordo, peccato che lo stipendio non sia mai cresciuto. Stessa cosa come per le contabili, per i baristi assunti, i camerieri, gli informatici, i progettisti… Nei soli anni 2001-2006 l’inflazione è stata del 5% circa mentre l’aumento dei salari del 3%, sono dati con i quali si era criticato Berlusconi ai tempi. Sarà lei che ha disordini uditivi…
40% in 20 anni è comunque un misero 2% annuo. Se ci metti dentro che non è che una media e alcuni lavori possono essere aumentati molto, altri molto poco (e in effetti camionisti e operai specializzati prendono molto molto di più delle loro controparti di 20 anni fa) mi sembra credibile
Scrivo questo commento pur avendo appena iniziato il video, perché c'è già nel primo grafico qualcosa che non mi torna: il salario medio reale italiano è cresciuto del 40% in 20 anni?? Mi sembra un dato piuttosto strano, visto che ho sempre letto in giro che i stipendi in Italia sono stagnanti negli ultimi decenni.
Sono, come dice lo stesso Ernesto, le cumulate logaritmiche percentuali. Perché ha fatto questa scelta? Molto semplice, basta levare il logaritmo per scoprirne il motivo. Il log qui non ha alcun senso visto i valori assoluti in gioco, ma fa buon gioco se vuoi dimostrare una tesi preconfezionata
Il divorzio dell'81 rasò a zero già molte PMI, Andreatta aveva proprio quell'obiettivo. Federico Caffè disse subito che era un errore gravissimo per l'italia perchè si buttava il bambino con l'acqua sporca. Nino Galloni disse ad Andreatta che così il debito avrebbe superato IL PIL, la disoccupazione giovanile sarebbe esplosa e appunto le PMI sarebbero state decimate. Andreatta, i primi due punti, non credeva potessero mai succedere invece ebbero ragione Caffè e Galloni. Invece per le PMI, Andreatta gli rispose che aveva proprio quell'obiettivo, Galloni gli disse: "ma noi non siamo la Francia e la Germania" Andreatta: "Anche questo è vero...". Cmq poi alcune PMI riuscorono a sopravvivere perchè competitive sull'export.
sì ma se in seguito al divorzio si è assistita ad un'esplosione del debito è unicamente colpa dell'incapacità dei governi di quegli anni di ridurre i disavanzi in seguito ad un'aumento dei tassi d'interesse, nel corso degli anni settanta già si poté osservare ad un forte aumento del debito pubblico e (vado a memoria potrei non essere preciso) i disavanzi primari erano mediamente superiori al 6% a cui aggiungiamo il 20% di inflazione del 1980, ed è ovvio che il quadro che ne esce è quello di una situazione non sostenibile; quindi a) il divorzio era necessario e b) si sarebbe potuto evitare l'aumento del debito. Per quanto riguarda le PMI non credo che siamo sopravvissute per la loro competitività sull'export o almeno non nel loro insieme; molte di esse nonostante la loro arretratezza e incapacità d'innovarsi (per fortuna non tutte, anzi molte di esse- soprattutto le medie più che le piccole- oggi sono all'avanguardia) sopravvissero, e sopravvivono, grazie agli aiuti di stato; questo anche per dire che la diminuzione delle PMI non è necessariamente un male, anzi per l'economia italiana sarebbe un elemento molto positivo. Un'ultima cosa... non so quali siano le fonti di queste conversazioni, però immagino sia il professor Galloni stesso, ma comunque mi sembra molto improbabile che il motivo del divorzio fu quello di far fallire molte PMI.
Ascoltare i deliri da Galloni che racconta in maniera assurda e fuori di senno quella fase (descrivendosi come un protagonista che ovviamente non era) fa male al cervello😂
Complimenti per la discussione; sarebbe veramente interessante stimolare altrettante analisi sul che cosa fare per aumentare la produttività.
Ottima lezione. Aspetto il seguito con la differenza tra stipendi pubblici e privati. Detto questo, proprio perché siamo un paese a natività zero, quanto ci mettiamo a capire che dobbiamo essere attrattivi? Purtroppo ho discusso su Twitter con tutti i capi politici, terzo polo incluso e per questo non sono troppo ottimista, sul fatto che non capissero che Olanda e Irlanda non fanno dumping fiscale ma sanno attrarre persone e aziende e sanno stare in un mercato in cui c'è anche la concorrenza fiscale tra Stati. Grazie ad entrambi!
Professore complimenti per questa puntata!!! Sono greco , e concordo assolutamente con Le sue affermazioni ! Dopo il nostro ingresso nella zona dell'euro gli stipendi hanno visto un aumento enorme , specialmente anche dopo gli Olimpiadi ad Adene ! I prezzi erano nel 2005 altissimi , la nostra economia si basava sul consumo .(un consumo alimentato da un debito senza precedente ) .
Una domanda cruciale a tutti quelli che condividono queste idee . Se fosse vero che i salari alti aumentano la produttivita , allora come si spiega il fatto che la nostra economia che ha visto un 'aumento enorme ai salari , ha vissuto un crollo della sua capacita industriale ? Un'economia come la nostra , ha mostrato una fragilita gigantesca di fronte alla crisi economica dell 2008 . Vi chiedo scusa se ho fatto errori in italiano non e' la mia madrelingua !
Sicuramente bisogna dividere tra crescita salari privati e pubblici. Mentre per i primi, forse, hai uno stimolo alla crescita di produttività, per i pubblici semplicemente puoi crescere con tassazione e debito. Ritengo quindi che il debito centra nel capire il fenomeno in Italia.
Evviva!!! grandissimo Sig. Ernesto, in mancanza di video lo seguo e apprezzo su Twitter, il piu' tagliente sagace e ironico dei miei "Following"
Prof, grazie per l'analisi. Sarebbe bello includere i dati UK nella prossima analisi !
Ringrazio per la live, sempre interessante, e premetto che non sono un economista e, se dico cazzate e mi viene fatto notare da chi ne sa di più, provo a imparare e ringrazio. Ciò detto, a mio avviso, non è l'aumento degli stipendi che porta ad un'aumentata produttività, ma dovrebbe essere, in un mondo che funziona, l'aumentata produttività, anche individuale, a portare all'aumento degli stipendi. La produttività, peraltro, per come è definita, è minimamente influenzata dalla "buona volontà" del lavoratore, è più che altro influenzata dall'R&D, che in Italia è assente perché abbiamo troppe micro e piccole imprese. E' chiaro che se dai a un lavoratore una matita e un foglio ti farà 10-100 divisioni l'ora (situazione Italiana), se gli dai un MacBook e gli insegni a usare un foglio di calcolo te ne fa 100.000 in 5 minuti.
Rispetto agli stipendi pubblici, van fatti dei distinguo, gli stipendi della sanità (tutti), sono aumentati in modo marginale negli ultimi 10 anni, circa il 10% in valore assoluto e sono molto bassi, anche considerati in relazione con gli stipendi medi. Mi spiego: un collega tecnico di medicina nucleare della California, a parità di formazione, ore lavorate e procedure eseguite, guadagna uno stipendio lordo da 7 a 9 volte il mio, che è già abbastanza "alto" rispetto alla media italiana dei colleghi per via di numerose attività aggiuntive, incluso l'insegnamento universitario e la ricerca, in cui mi cimento. Nonostante questo io e i miei colleghi guadagniamo poco più di un commesso della COOP, non un ordine di grandezza diverso come tra i colleghi americani e i commessi di Walmart. Per quanto riguarda gli altri settori della PA non ho esperienza diretta, ma da dopo il 2008 tutti i lavoratori dello stato, forse ad eccezione degli apicali dei ministeri, hanno avuto aumenti irrilevanti.
"Se aumentiamo i salari della PA, la PA diventa più efficiente?"
No, se l'aumento è generalizzato. Sì, se l'aumento si basa su obiettivi reali ed è individuale.
Penso la questione sia quali salari e quale produttività. In Italia le piccole aziende sono restie ad assumere ingegneri gestionali perché gestiti dal padroncino che non vuole demansionarsi e ha paura di perdere capacità decisionali. Questo mi raccontano anche aziende non proprio piccole.
Viceversa l'assunzione di personale altamente qualificato come appunto un ingegnere gestionale ma anche chi gestisce un settore software aziendale, automazione o marketing, in media risalta come un aumento del salario medio ma produttivo.
Grazie per l'ottima lezione
Anche in Africa c'è il treno ad alta velocità.
In Marocco in particolare c'è da qualche anno il TGV. Forse anche l'Africa è ricca come l'Italia, in fondo.
Bello rivedere il sig ernesto! Ovviamente concordo con il messaggio del video, ma mi sembra strano che ci sia stato un aumento del 40% di *real* wages negli ultimi 20 anni con pil piatto. La labor share e' intorno al 70-73% ed e' piuttosto stabile
Ringrazio il professore Boldrin e il signor Ernesto per questo video molto istruttivo.
Ma che super ritorno!! 🐴 💓
I salari reali son cresciuti del 40% in Italia dal 2000? Mi sembra un numero enorme, tenendo conto che il pil pro capite reale è fermo. Sul web tutti i dati parlano di salari sostanzialmente fermi, 40% è un dato per paesi come Germania o Usa (che infatti hanno numeri del genere). Detto questo ovviamente concordo col fatto che dire che la produttività dipenda dai salari sia una scemenza.
Anche i grafici successivi contraddicono il primo. Dal 2000 ad oggi i salari reali son cresciuti un po' di più del pil, ma non son cresciuti del 40%. Il primo grafico sui salari reali non torna. Lo dico per precisazione eh, non per far polemica. Sull'analisi di fondo concordo.
@@alessandrodrei3662 verifichiamo. Ti faccio sapere. Nota che sono i salari lordi per dipendenti a tempo pieno. Non i salari medi
@@MicheleBoldrin si forse è per quello, anche se mi risulta che i lavoratori a tempo pieno siano una grande maggioranza del totale quindi non dovrebbe cambiare di così tanto. In ogni caso grazie per l’attenzione!
@@alessandrodrei3662 @Michele Boldrin credo che Ernesto abbia mostrato la crescita dei salari nominali, non di quelli reali
@@MicheleBoldrin credo che Ernesto abbia mostrato la crescita dei salari nominali, non di quelli reali
min 1h e 05 bisogna pure aggiungere le componenti di "premi" di "produttività" o di efficienza di risultato non mi ricordo come li chiamano, che in teoria dovredbbero essere selettivi, cioè relativi a veri "meriti" differenziati fra lavoratori, ma negli uffici pubblici poi, data la "cultura" sindacale di quell'ambiente, li danno al 95% della gente... (ecco dopo parlate di Stieglitz...al proposito...).
Mi pare ovvio che se vuoi più salario serve più produttività.
Perché chi si incarica di governarci non riesce a capirlo?
Perché gli fa comodo, altrimenti non lo voterebbero in molti se non facesse promesse irrealizzabili
Mancano solo i licenziamenti nel pubblico come nel privato !!!
Sospetto che si sia caduti nella classica trappola della media.
1 ha 10 polli 9 ne hanno 0 ma in media tutti hanno un pollo.
Minuto 40, circa, sulla non correlazione tra salari medi e produttività. Ma se poco prima è stato detto che probabilmente la linea grigia del solo settore privato avrebbe avuto un trend negativo (o non molto positivo), non è forse possibile che salari privati e produttività (che assumo già all'origine privata) siano scesi entrambi nell'orizzonte considerato?
Anche il frigorifero adesso si chiama assistente alla conservazione
“Entropy fighting manager”.
Ottimo video anche per chi, come me, si interessa al tema senza conoscerne gli aspetti tecnici
Come spiegato da un altro utente, se si prende la serie Eurostat "Average full time adjusted salary per employee [NAMA_10_FTE__custom_4540539]" e la si deflaziona con "HICP - annual data [PRC_HICP_AIND__custom_4540637]" si ottiene dal 2000 al 2021 una crescita del 45.6% in termini nominali e del 9.7% in termini reali. Se i dati alla base dei grafici nel video sono stati calcolati con altre time series bisognerebbe postarne il link, altrimenti non si capisce di cosa si stia parlando.
Quale altro utente? Per ora ho visto una crescita nulla del lordo in termini reali...che implicherebbe una crescita nulla di tasse e contributi in 20anni circa.
C'è un po' di confusione sulla fonte. Non si capisce bene la curva degli stipendi che cos'è. Va spiegata meglio. Boh? Però i salari non causano la produttività. Si sapeva anche prima.
@@signorernesto2081 quell'utente sono io. Dai calcoli che ti ho fatto vedere sopra, la crescita dei salari reali dal 2000 al 2021 e' 3.2% e la crescita dei salari nominali e' 45.5%.
@@signorernesto2081 no implicherebbe che se NON ci fosse stata l'inflazione i salari sarebbero cresciuti del 3.2% in 20 anni. Praticamente niente. Non ho mai parlato di variazione di tasse e contributi. Ripeto, discuti con Michele perche' questo video non da informazioni corrette e fa far confusione a tutti quelli che lo guardano.
@@federicozilio2262 3.2 =/= 9.7
Molto interessante, grazie.
Dati che meritano un approfondimento. Problemi complessi a cui effettivamente risposte semplici possono essere fuorvianti. Questi dati vanno giustamente contestualizzati e relazionati con altri per capire il fenomeno. Un video su contabilità nazionale sarebbe gradito. Grazie per l' ottimo lavoro divulgativo che fate.
bellissima lezione. Tuttavia sembra che in Spagna e Portogallo si viva meglio che in Italia. E nel complesso non mi pare
Altri dati interessanti da avere: andamento dei salari medi reali dei neolaureati stem e dei laureati stem a 5 anni, negli ultimi 30 anni. Si possono avere
Un gradito ritorno.
Sarebbe interessante calcolare il rapporto tra il salario medio di un neolaureato stem e un neo-diplomato (tecnico) in Italia e in USA e in altre nazioni europee. Altro dato interessante rapporto tra gli stessi salari medi a 5 anni dal diploma/laurea, il tutto a parita' di potere d'acquisto.
Interessante dato potrebbe anche essere il livello d'istruzione degli imprenditori italiani.
Ho sentito anche che il numero di laureati in Italia e'molto basso rispetto altre nazioni. Vero. Osservazione che sento spesso ma che penso sia irrilevante perché: 1) si dovrebbe confrontare domanda e offerta di lavoro in una area geografica e non curve dello stesso tipo. 2) da' intendere che una maggiore istruzione, magari di massa, implichi maggiore PIL ? Al massimo potrebbe esserci una correlazione, ma penso che sia proprio lItalia l'eccezione. Come spiegate l'esportazione di. Laureati italiani nelle posizioni tradadable? Perché, se mancassero veramente laureati, in Italia semplicemente non vengono importati dall'estero. Direte che e' un problema di cuneo fiscale. Dimostrartelo., partendo proprio dai neolaureati stem
algo, que ritmo!
In nord Italia i salari stanno calando. Basta andare a fare colloqui, a volte la troppa preparazione pregiudica perché si dovrebbero offrire troppi soldi.
@@albertogrigolini6093 in pratica se non sai fare niente male perché dovresti già sapere: o non ti prendono o ti pago la fame.
Se sai fare “troppo” o sei bello navigato, male perché ti devo pagare più del neolaureato e quindi magari preferisco minore qualità a basso costo
Concorrenza e anche subito. E credo che le istituzioni debbano assumersi la responsabilità e smetterla di generare condizioni di generazione di MOL irrisori attraverso la distorsione del mercato, vuoi per la correlazione inversa controlli-dime sione, manecette normative e tanto altro
Credo che il pil non cresca come i salari medi perche' l'incremento di entrate finisce in risparmio improduttivo oppure in consumi di prodotti importati
Manca in quel grafico il mercato del lavoro,(In Italia) Manca il bacino del lavoro dove metriti ai il lavoro o vai a casa !! Nessuno paga qualcuno se non é capace di svolgere il lavoro.Tutti i paesi hanno il licenziamento un uomo vale per quello che porta e si va avanti. Poi puoi fare una cassa di chi resta a casaper chi é senza lavoro, magari ti fa riflettere il motivo che ti anno messo a casa, oppure eri sotto pagato, oppure non era il lavoro che ti andava. MA DEVI SAPER LICENZIARE se vuoi che il mercato funzioni. Non sono economista ma Ammiratore Delegato in pensione. E fin quando i grafici non prendono questo parametro non ha senso
Buongiorno, grazie mille per l'approfondimento, avrei una domanda. Come fa la produttività a calare quando ci sono una serie di innovazioni o miglioramenti, come computer più potenti, internet più veloce, nuove invenzioni, nuove infrastrutture etc... cioè se l'Italia per il suo tessuto economico non utilizza i miglioramenti mi aspetterei che la produttività rimanga costante, non che diminuisca.
E perchè? Se gli altri li usano...e per altri intendo la concorrenza, il mercato fa il suo dovere no?
@@signorernesto2081 make sanse, grazie!
@@alessiomaritozzi47 Perchè ci si sposta verso produzioni a basso valore aggiunto. Non ti é molto chiaro anche se dichiari il contrario.
Nel mercato si traduce in perdita di competitività e quindi in calo di produttività
@@alessiomaritozzi47 si anche se non è solo una questione di prezzo finale, lo sviluppo tecnologico può impattare in ogni ambito aziendale, dal rapporto con il cliente/fornitore alla velocità di produzione o magari alla qualità del prodotto o del servizio. Incide sui tempi aziendali per esempio. Pensa alla differenza tra e-mail e fax 20 anni fa. Chi ha adottato subito la mail ha avuto un incremento di capacità produttiva rispetto a chi si è fermato i fax. Il senso è questo.
In realtà la logica per cui se non sei "performante" vai a casa potrebbe essere anche condivisibile partendo però dalla precondizione che le aziende siano "innovative", ovvero utilizzino processi, tecniche e strumenti un attimino al passi col mondo "serio". Sarebbe interessante vedere i numeri in tal senso.
Però non mi è chiara una cosa, lo stipendio medio come è calcolato?
Se prendo tutti gli stipendi, li sommo e li divido per gli impiegati non capisco che valore possa avere, nel senso, così facendo se ho 100 impiegati totali di cui 5 guadagnano 100 e 95 guadagnano 3 ho un totale di 785 che diviso 100 fa 7,85 medio se porto a 2 i 95 e a 150 i 5 ho 95x2+150x5=940 porto lo stipendi medio a 9,4 quindi matematicamente parlando è vero che è salito lo stipendio medio ma dubito fortemente che la produttività possa essere salita in questo scenario.
Allo stesso modo se di quei 100 ne licenzio 30 tra quelli che guadagnano 3 la media salirebbe senza aggiungere nulla.
Concordo sul fatto che non sono consequenziali però la dimostrazione che si porta secondo me non è corretta fatta così, bisognerebbe farla per categorie per far si che sia un po' più verosimile.
Il problema di base secondo me è che gli stipendi non sono sufficienti per vivere e questo per me è un grosso disincentivo alla produttività, tanto la prospettiva non c'è: faccio bene o faccio male non mi danno nulla in più e non possono nemmeno togliermi nulla perchè i dipendenti sono comunque molto tutelati, posso avere anche la paura del licenziamento ma quello porterebbe solo a fare il minimo sindacale, per essere incentivato dovrei avere prospettive di miglioramento tangibile a mio modo di vedere.
Ma io ho sempre saputo che i salari in Italia sono scesi, non saliti negli ultimi 20 anni
si parla di salari lordi, comprensivi di tasse e contributi. Avete notizia di contrattazioni sindacali al ribasso negli ultimi 20 anni? Se "sì" mi potete indicare quali?
Buonasera Prof. Ma il signor Ernesto è l'utente con il quale discuteva 30 anni fa? Ricordo che ne parlò anni fa.
Online e su carta stampata ha fatto molto scandalo un articolo di qualche mese fa, riassumibile con il titolo: "da un'analisi dei dati Ocse prodotta oggi risulta che tra il 1990 e oggi nel nostro Paese l'aumento medio delle buste paga è stato di appena lo 0,3%: “29.694 euro contro i 29.588 del 1991”. Esso è stato pubblicato da vari quotidiani nazionali.
Chiedo: come si relazionano questi dati a quelli del video che invece mostrano un aumento dei salari intorno al 40% dal 2000 al netto dell'inflazione?
La differenza sta nel fatto che in questa analisi che proponi sono netti, infatti scrivi "buste paga", mentre nel grafico di Ernesto erano lordi. Almeno credo
Con: "salari lordi per occupato full time". La serie è sul repository Eurostat, la formula di calcolo pure. I dati sono questi.
Forse è cambiato il numero di ore lavorate? Oppure il rapporto tra netto e lordo?
@@amedeobiolatti216 Sicuramente sono cambiate tasse e contributi(che vede nel lordo)
@@signorernesto2081 cari....
29.000 euro di oggi sono circa 60 milioni nel 90 -
come salario medio mi pare impossibile tasse o non tasse.
vado a braccio ma non credo di sbagliare di molto.
Molto interessante
Spero di aver capito male (e d'altronde è possibile), ma non ho capito che soluzione sarebbe fare crepare tutte le piccole imprese.
Vivo in provincia ed al COVID sono sopravvissute quasi esclusivamente le piccole imprese radicate sul territorio oltre ai "grandi" del posto (per quanto grande possa essere una medio-piccola impresa di provincia). Scarsamente produttive, si, ma se vanno a zampe in aria i 55enni piccoli imprenditori chi li sostenta?
A dire il vero non vedo proprio dove sia la "soluzione" al problema in questa live.
E me la aspetto una soluzione perché chi parla con così tanta convinzione, se non mi sta semplicemente spiegando una scienza pura (che, per definizione, nasce e muore lì), dovrebbe offrirla.
Occhio che non siamo tutti negli USA e la contingenza va oltre le pareti di un'aula universitaria..
Il discorso che si sta facendo è puramente economico, e realistico, basato sui fatti. Esattamente ilorici per cui l'Irlanda ha visto la crescita che c'è stata negli ultimi 20-30 anni. Noi siamo ancorati a un sistema artigianale del singolo, che va a sostentare piuttosto che a valorizzare idee e produttività dei singoli. La pizza che c'è sotto casa non è un problema, è una questione da guardare più in senso aggregato.
Finalmente qualcuno che risponde a questo tuttologo borioso. Abbiamo visto il suo adorato modello economico USA , di punto in bianco va a gambe all'aria una banca e lo piglia in quel posto sempre il solito straccione. Vorrei chiedergli cosa ne pensa (per esempio) delle agenzie di rating, che prima e durante la crisi 2007-2008 davano valutazioni completamente false alle varie banche che sono fallite...
Professore, potrebbe essere che la differenza (nella crescita % del pil a valori reali dopo il 2000) fra il primo grafico e il secondo sia causata da una possibile diversa scelta dell'anno base per il calcolo dei prezzi?
Si, ma solo molto parzialmente. Cambia di un poco i numeri, ma non la direzione.
anzi- non vorrei dire ca....e da profano, mi correggerà il prof nel caso - ma se aumenti i salari, senza la possibilità di una congrua salita dell'output (a causa di ostacoli alla concorrenza,ostacoli regolatorii, "ambientali", di sottocapitalizzazione delle imprese, di inefficenze del servizi pubblici ecc.ecc.) la produttività diminuisce: e infatti è diminuita. Ovvero non puoi pensare di alzare i salari, e mantenere contemporaneamente tutto ciò che frustra la crescita perchè fa comodo a te e a chi ti vota...
@57:38 credo che le "politiche giuste" dell'irlanda siano solo fiscali (cioè la "tassazione adeguata" @56:32), sono queste che hanno attirato il "lavoro qualificato" (@56:23). Non credo che abbia beneficiato perché è un paese "che funziona e che ha i servizi".. appunto, "queste aziende avrebbero potuto trasferirsi a Vigevano" (@56:47) in mezzo alla risaie e fabbriche di scarpe, se fosse stato per i servizi. Del resto è anche un po' strano dedurre la produttività dell'irlanda da questo suo aumento del PIL .. forse somiglia di più all'effetto dei salari dei dipendenti pubblici a Roma ::
Grazie per averci confermato che a straparlare è bravissimo. Ci saluti il cugino che le ha spiegato tutte queste profonde verità.
@@MicheleBoldrin prego! ho anche citato le @fonti, direi che l'ammiocuggino in questione è una fonte autorevole! ::
Una domanda: Se i salari lordi sono aumentati, ma il pil è di poco diminuito, quale/i componente/i di pil sono diminuite? A un certo punto si è accennato alla risposta, ma non vi siete molto fermati sul tema. Grazie per la lezione.
Intenzionale. Ci torniamo alla prossima puntata :)
Na shcuperta 'mbressionand ué
Vorrei condividere con voi degli appunti che ho preso ascoltando questa lezione, ma quando copio il link al documento google che ho creato il commento scompare. Sapete perché?
A volte i link vengono bannati, non so se sia un impostazione del canale o un bug, essendo che in altri canali mi è capitato di condividere link. Poi essendo se ore Google dovrebbe ritenerlo affidabile, quindi non ha motivo di essere cancellato automaticamente
Commento tattico
Quindi se il salario lordo è aumentato del 40% ma il netto è essenzialmente lo stesso (sempre in termini reali) significa che le tasse sono aumentate di conseguenza. Sbaglio?
Oggi su twitter vi metto qualcosa di vicino al netto. Che sale cmq. negli anni :-)
Sono anni che tra settore privato e pubblico c'e' una disparita di salario, ma nessun colore "politico" ci mette riparo
👍🥂💞
Mio commento tattico
Sono un ex imprenditore nel manifatturiero, il personale rende per quello che è pagato...!
Il personale rende per quello che é pagato e per quello che sa fare (che solitamente é legato a quanto é pagato).
@@signorernesto2081 Ovviamente ! E' una "rincorsa" reciproca...
Quanta verità in tutte le varie considerazioni. Grazie di “regalare” il vostro tempo, per fare vera informazione.
top
Io oooodio streamyard
Grazie al prof e al sig.Ernesto per la puntata. Quindi se la torta è rimasta uguale e i salari sono aumentati significa che sono scesi gli investimenti?
da profano: ma se faccio debito emettendo btp a 20anni a tasso 0,5 come si poteva fare l'anno passato ed impiego i soldi per far crescere la produzione, perchè dovrebbe essere negativo? ora è impossibile perchè i tassi a 20anni sono sul 4,5....
Non è affatto negativo, anzi. Il problema è che tipicamente si emette quel debito per fare dei regali al proprio elettorato e ai proprî amici invece di impiegarli per far crescere la produzione. Quindi ti ritrovi dopo 20 anni con un debito da ripagare con gli interessi che tendenzialmente si poteva risparmiare a parità di produzione. Poi ovviamente non è sempre così, ma il problema è questo
e qui torna il mantra sull'orto degli zecchini.
trovi lei gli investimenti - non nel senso che qualcuno è rimasto ferito sulla strada.
What? Che diavolo hai detto?
Ma quindi: se al comando c'era draghi, il migliore in campo economico, perche' non ha sfruttato l'occasione circondandosi di gente capace a far crescere l'economia con investimenti mirati facendo debito?
Ma no, hanno ragione i pentastellati, l'automatismo che correla salari e produttività c'è, solo che non basta un orizzonte di vent'anni, ne servono 50, giusto per coprire i prossimi trent'anni della loro carriera politica 😂
Credo proprio che il primo grafico dei salari sia sbagliato, non ho mai ne visto né sentito di persone che a parità di impiego prendano più di 20 anni fa, semmai l’opposto: quindi neanche cercano di cambiare posto e si tengono il loro contratto datato ma buono per pecunia/ore sapendo che nessuno gli offrirebbe quei soldi per lo stesso impiego.
Credo proprio che lei sia in errore. Che lei non lo abbia "mai sentito" potrebbe significare un disordine uditivo che la caratterizza MA...non é significativo. Quel che rileva sono i dati e nella fattispecie i dati Eurostat. Tante care cose e in bocca al lupo.
@@signorernesto2081 mah guardi se i salari sono cresciuti in media di quella cifra significa anche solo che un operaio Fiat dovrebbe guadagnare circa 1600€ al netto delle trattenute dal lordo, peccato che lo stipendio non sia mai cresciuto. Stessa cosa come per le contabili, per i baristi assunti, i camerieri, gli informatici, i progettisti…
Nei soli anni 2001-2006 l’inflazione è stata del 5% circa mentre l’aumento dei salari del 3%, sono dati con i quali si era criticato Berlusconi ai tempi.
Sarà lei che ha disordini uditivi…
@@alessandrogalli3598 Un operaio medio guadagna 10.50 euro l'ora circa. Faccia le moltiplicazioni e la finisca con le cretinate,
40% in 20 anni è comunque un misero 2% annuo. Se ci metti dentro che non è che una media e alcuni lavori possono essere aumentati molto, altri molto poco (e in effetti camionisti e operai specializzati prendono molto molto di più delle loro controparti di 20 anni fa) mi sembra credibile
Esattamente: it.talent.com/salary?job=operaio
Scrivo questo commento pur avendo appena iniziato il video, perché c'è già nel primo grafico qualcosa che non mi torna: il salario medio reale italiano è cresciuto del 40% in 20 anni??
Mi sembra un dato piuttosto strano, visto che ho sempre letto in giro che i stipendi in Italia sono stagnanti negli ultimi decenni.
Sono, come dice lo stesso Ernesto, le cumulate logaritmiche percentuali. Perché ha fatto questa scelta? Molto semplice, basta levare il logaritmo per scoprirne il motivo. Il log qui non ha alcun senso visto i valori assoluti in gioco, ma fa buon gioco se vuoi dimostrare una tesi preconfezionata
‘Stà laiv,, me pare proprio ‘ná bèa roba…😁…buon anno a tutti.
Ernesto al Top
Il divorzio dell'81 rasò a zero già molte PMI, Andreatta aveva proprio quell'obiettivo. Federico Caffè disse subito che era un errore gravissimo per l'italia perchè si buttava il bambino con l'acqua sporca. Nino Galloni disse ad Andreatta che così il debito avrebbe superato IL PIL, la disoccupazione giovanile sarebbe esplosa e appunto le PMI sarebbero state decimate. Andreatta, i primi due punti, non credeva potessero mai succedere invece ebbero ragione Caffè e Galloni. Invece per le PMI, Andreatta gli rispose che aveva proprio quell'obiettivo, Galloni gli disse: "ma noi non siamo la Francia e la Germania" Andreatta: "Anche questo è vero...". Cmq poi alcune PMI riuscorono a sopravvivere perchè competitive sull'export.
sì ma se in seguito al divorzio si è assistita ad un'esplosione del debito è unicamente colpa dell'incapacità dei governi di quegli anni di ridurre i disavanzi in seguito ad un'aumento dei tassi d'interesse, nel corso degli anni settanta già si poté osservare ad un forte aumento del debito pubblico e (vado a memoria potrei non essere preciso) i disavanzi primari erano mediamente superiori al 6% a cui aggiungiamo il 20% di inflazione del 1980, ed è ovvio che il quadro che ne esce è quello di una situazione non sostenibile; quindi a) il divorzio era necessario e b) si sarebbe potuto evitare l'aumento del debito. Per quanto riguarda le PMI non credo che siamo sopravvissute per la loro competitività sull'export o almeno non nel loro insieme; molte di esse nonostante la loro arretratezza e incapacità d'innovarsi (per fortuna non tutte, anzi molte di esse- soprattutto le medie più che le piccole- oggi sono all'avanguardia) sopravvissero, e sopravvivono, grazie agli aiuti di stato; questo anche per dire che la diminuzione delle PMI non è necessariamente un male, anzi per l'economia italiana sarebbe un elemento molto positivo. Un'ultima cosa... non so quali siano le fonti di queste conversazioni, però immagino sia il professor Galloni stesso, ma comunque mi sembra molto improbabile che il motivo del divorzio fu quello di far fallire molte PMI.
@@matteomusarra9579 anche quello si, di rasare a zero le PMI, ma chiaramente in più Andreatta aveva già un vincolo esterno..
@@demighty però non riesco a capire, quale effetto del divorzio avrebbe dover avuto come conseguenza quella di "rasare a zero" le piccole imprese?
Ascoltare i deliri da Galloni che racconta in maniera assurda e fuori di senno quella fase (descrivendosi come un protagonista che ovviamente non era) fa male al cervello😂
@@alessandrodrei3662 dove si possono trovare questi racconti?