Ciao a tutti, volevo soltanto lasciarvi il link della puntata radiofonica dedicata alla seconda parte del Vajont, a cura del nostro collaboratore Mario Brusamolin (che ha realizzato la ricerca di questa prima parte). La trovate qui nel suo blog personale: www.noncicredo.org/index.php?option=com_content&view=article&id=111:vajont-seconda-parte-per-nl&catid=19&Itemid=206 Un grazie a Mario, per la cura e la passione che mette nelle sue ricerche, ma anche un grazie enorme al Museo Longarone Vajont - Attimi di Storia per tenere viva la memoria di questo disastro.
Grazie Simone. Purtroppo l'anno scorso ho cominciato le scuole superiori, e per la terza volta siamo ripartiti dai sumeri. Se so perché quell'isoletta vicina alle coste Sud-Occidentali dell'Italia di nome Ustica porta con se una triste storia, o chi fosse quel matto rivoluzionario di Peppino Impastato, o ancora del genocidio del Ruwanda, della colonizzazione, dello sfruttamento nella raccolta dell'oro e delle terre rare, beh è solo grazie a te e a tutti coloro che lavorano dietro al progetto Nova Lectio. Non fermarti mai, oltre all'altissima qualità dei video, essi sono ciò che mi rende cosciente nelle mie scelte. Grazie mille
Sono contento che ne abbiate parlato. Creare sensibilità è l'unico modo che abbiamo per dare un contributo affinché certe cose non succedano più. Due settimane fa c'è stata la camminata della memoria su quei luoghi. Consiglio a tutti di farla almeno una volta nella vita
Da Longaronese, figlio di sopravvissuti, vi ringrazio di cuore per questo video. La nostra famiglia ha perso 13 persone in quella terribile notte e oggi, a distanza di quasi 60 anni, l’argomento Vajont continua a far parte della nostra vita. Anche se la storia è stata raccontata da chiunque, il vostro punto di vista offre sempre nuovi spunti di riflessione. Attendo la seconda parte. Grazie Per aspera ad astra
Quando vedo la rappresentazione di Marco Paolini piango rido mi inc..zo. Non rimango indifferente. Leggere le storie delle famiglie distrutte da quella maledetta diga a me fa male. Molto male.
59 anni fa mio marito, giovane artigliere di montagna, fu chiamato da Feltre, dov'era la sua caserma, ad accorrere a Longarone, con altri commilitoni, dove si diceva che era caduta una frana..mi diceva che non aveva mai dimenticato quel terribile spettacolo che si presentò davanti ai suoi occhi...rimase a Longarone 45 giorni, essendo un giovane geometra, fu destinato dall'ing. Elvio Vuano di Udine che era sul posto, a fare tutti i rilievi per capire come fosse Longarone prima del disastro, poiché non era rimasto più niente..mio marito non c'è più purtroppo, ma ho a casa la cartina con segnati tutti i luoghi rillevati da lui, case,negozi e attività varie che scomparvero per sempre, insieme alle persone, quella tragica notte, e tengo tutto come una preziosa reliquia
@@graziellacortinovis7290 non sono un esperto ma credo che al giorno d'oggi basterebbe fare delle foto di buona qualità a quei documenti con una fotocamera digitale e inviarglieli, magari lo puo fare uno della loro proloco senza portar via di casa nulla, o senza che lei debba spostarsi. Comunque non essendo formato per quanto riguarda la raccolta di queste informazioni non saprei dirle altro, è possibile che quelle informazioni già le abbiano in mano grazie alle primi perizie che vennero fatte nell'area, oppure costituiscano un piccolo tesoretto di informazioni nuove riguardo quella tragedia
@@thepillar_ofautumn8467 grazie dei consigli, credo che non esista una mappa uguale, fra l'altro è in un quadro piuttosto grande...parlerò con mia figlia e vedremo il da farsi..anche lei è molto orgogliosa di suo padre..grazie ancora
Salve signora....io capisco i suoi sentimenti: chiami però la Proloco e vedrà che se saranno interessati alla sua documentazione, manderà qualcuno a casa sua, così non dovrà fare la strada. La tragedia del Vajont deve essere documentata affinché le nuove generazioni vengano informate. Non lasciamo perdere questa memoria.... perché un popolo senza memoria storica è come un albero senza radici.... Buona vita a lei!
Vivo a Belluno io e ogni persona qui in provincia conosce la storia fin dalle elementari, é veramente molto sentita come tragedia. Consiglio anche di visitare i musei di Longarone e ascoltare le dichiarazioni di chi c'era ai tempi. Immagino già che sia un bellissimo video, grazie.
È da un po che voglio venire dalle vostre parti per visitare i comuni colpiti dal disastro del Vajont. Grazie per le info... saluti dalle Alpi Cuneesi 👋🏻
Mio nonno era sceso dal Cadore come tanti a cercare sopravvissuti nel fango. Una storia che insegna a tutti fin da piccoli, in una delle province piú dimenticate d'Italia, cosa puó produrre la corruzione nel nostro paese.
Paolini raccontò questa storia praticamente sconosciuta a chi non era della zona. Lo fece con un'intensità ed un rigore incredibile e consiglio a tutti di recuperare quello spettacolo, di farlo vedere anche ai più piccoli. Bravo Simone, come sempre.
@@Massimo645 non è vero che la nostra memoria storica è abbandonata. Lo è in alcuni casi, questo è uno dei casi (basti pensare che in 60 anni, sono andati al Vajont solo 3 presidenti della Repubblica, Segni all'epoca, Ciampi nel 2003 e Mattarella qualche anno fa). Un altro caso in cui è successo è la strage di Piazza Fontana, solo l'anno scorso - per la prima volta - arrivò a rendere omaggio e a ricordare l'evento un Presidente della Repubblica. Va beh che qualche settimana fa sono andato a votare e il primo nome in lista di uno dei partiti era la figlia del fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo, salutato col saluto fascista al suo funerale, nonché ritenuto responsabile politicamente e moralmente della strage di Piazza della Loggia.
Vero... Mio padre aveva 11 anni all'epoca e perse tre cugini, residenti a Longarone, di cui una bambina della sua età... Ricordo che anche la sorella sopravvissuta del cugino più grande, la mamma e mia nonna (che ne era la zia) parlavano sempre di disgrazia. È stato Paolini, basandosi sul libro di Tina Merlin e sulla documentazione dei processi a far conoscere alla maggioranza dell'Italia che il rischio si conosceva già in partenza e che gli abitanti della valle sono stati tenuti volutamente all'oscuro. I miei parenti di Longarone avevano familiari stretti a Conegliano e Verona. Sono sicura che se mio cugino avesse avuto sentore del pericolo avrebbe portato al sicuro almeno la moglie e la figlia, invece hanno sacrificato quasi duemila vite in nome del profitto... 😢
Mio Nonno era giù. Ha deciso di andare via poco prima prrché sentiva qualcosa di strano e in strada la sua macchina è stata presa da un fiume di acqua e per fortuna non è stata portata via. È tornato a casa 2 giorni dopo senza aver chiamato casa (era impossibile all'epoca e in quelle condizioni) mia nonna pensava fosse morto. Racconta sempre la storia del Vajont con un rispetto incredibile, ed è da quando sono piccolo che mi vien raccontata a dimostrazione della forza della natura e del perché bisogna sempre rispettarla
Condivido in pieno il tuo discorso. Io sono del Cadore e questa vicenda la sento....beh, come tutti i bellunesi. La cosa più scioccante che ho sentito è che molti non sono morti annegati bensì "spellati" per via dell'onda d'aria che arrivò prima dell'onda vera e propria. E questo, come dici tu, dimostra la forza della Natura quando cerchi di prenderla in giro. Non perdonerò mai quei maledetti che hanno creato tutto questo.
mio nonno ha perso la mamma ed il fratello in questo disastro. prima che anche lui morisse 2 anni fa mi facevo sempre raccontare la storia, di come lui, per puro caso quel giorno era dovuto andare fuori città per un imprevisto, salvandosi la vita.
Ricordo ancora la prima volta che portai un amico a vedere la diga. "Che strana questa montagna proprio al centro dell'invaso" "No quella non è una montagna, quella è la frana." Prima di Paolini nessuno o quasi sapeva di questa storia all'infuori di chi viveva nelle zone circostanti. Lui ha scoperchiato il vaso, e non a caso quasi tutte le produzioni incentrate sull'argomento si rifanno chi più e chi meno a ciò che disse lui nel suo spettacolo. Grazie Marco.
Noi , in alta Lombardia dove si trovano alcune dighe ( una tragica quella del Gleno ) lo sapevamo e ricordo che molti ne sono stati impressionati . Io stesso ci sono stato quando ero militare , quando non erano ancora passati dieci anni da quel disastro . Disastro voluto , come ha fatto benissimo comprendere l ' opera di Marco Paolini .
In Sardegna se ne parlava eccome già quando ero bimbo sul finire degli anni 80 come di un gravissimo disastro nazionale. Paolini ha fatto un lavoro superbo nel divulgare con trasporto quanto rischiava di essere volutamente rimosso!
Paolini ha fatto un ottimo lavoro teatrale e ha indubbiamente portato a conoscenza del grande pubblico la vicenda Vajont, ma non è stato certamente il primo! La stessa Merlin citata nel filmato è stata una delle tante voci che urlavano nel deserto. Nei primissimi anni '80, studente di ingegneria a Bologna, il corso di geologia tenuto dal prof. Carloni, aveva proprio una parte dedicata alla vicenda del Vajont, per far capire agli studenti che la geologia è una cosa seria, non una ScEMENZA! E in fondo, pur con parole diverse, perché il pubblico era diverso, diceva le stesse cose che ha detto Paolini, perché i fatti sono quelli, c'è poco da fare purtroppo.
Abito a Conegliano e la nostra famiglia il 9 ottobre 1963 ha perso 7 persone che vivevano a Longarone. Grazie per aver realizzato questo approfondito documentario. Spero ci sia davvero una seconda parte perchè bisogna mantenere sempre viva la memoria, dobbiamo farlo per tutte le vittime e per tutti noi affinchè si sappia cosa è successo e cosa non si deve piu'fare solo per interesse e profitto. Grazie di cuore!
Sono delle parti di Conegliano, la storia è conosciuta e molto sentita in tutto il Veneto. Ogni volta che faccio visita, la diga sovrasta la valle con una sinistra potenza, è un paesaggio affascinante e allo stesso tempo tetro. Grazie per aver raccontato questa terribile storia
Anche io sono veneto e anche qui in pianura tutti conoscono molto bene la tragedia. In prima media abbiamo fatto un programma tutto dedicato alla tragedia, siamo andati in gita a longarone e al cimitero monumentale. Una tragedia tremenda, ma soprattutto evitabile.
@@sigma_fil1529 nelle zone limitrofe c'è ancora molto dissenso, proprio per il fatto che come hai detto, giustamente, la tragedia era più che evitabile
Ti ringrazio infinitamente per questo video. Molti in Veneto conoscono questa tragedia, purtroppo molto meno la conoscono nel resto d'Italia. Oltre ad essere stato li a Longarone, a Erto e Casso, sono stato ospitato da un grand'uomo di nome Mauro Corona, esperto scrittore, scultore e sopravvissuto alla tragedia. Io abito a Fossalta di Piave, il quale paese è gemellato in sangue, lacrime e preghiera con Longarone. Da noi son giunti fin qui molti corpi di quei disgraziati incolpevoli, ma soprattutto è arrivata la famosa Madonna della chiesa di Longarone, sfregiata alla mano e al volto e ritrovata incagliata sul ponte di barche. La conosco molto bene la storia e consiglio a tutti (dopo aver visto l'opera di Nova Lectio) di guardare anche il live di Paolini, dedicato a questa tragedia.
Caro Flavio la memoria storica del nostro paese è uno dei tanti valori finiti in discarica, peccato. Il live di Paolini l'ho visto 3 volte, capolavoro.
Grazie Simone per questo video, io abito a 8 kl da Longarone, per me che ho perso familiari in questa tragedia, ti sono infinitamente grato di questo ricordo/tributo.
Io sono di San Vito, mio nonno era pompiere volontario e venne giù a dare una mano. Mia madre li raccontò che non ha mai visto suo papà così bianco in faccia come quando tornò su. Per come l'ho conosciuto io, non oso immaginare cosa abbia dovuto vedere. Ti sono vicino, di cuore, come a tutti voi di quella zona che hanno perso dei cari.
Ammetto di aver pianto un pochino guardando il video. Fino a non molti anni fa, con la famiglia, d'estate si andava in un paese del Cadorino San Vito di Cadore e il viaggio in macchina prevedeva il passaggio per Longarone, sotto la diga, ancora visibile. Mio padre ogni volta ci raccontava questa storia e io guardavo la diga con immensa paura. Poi, crescendo, appresi dei motivi (economici e politici) per cui avvenne quella tragedia, e lo stato (con la s minuscola) mi fece davvero schifo. Guardai poi un film, intitolato Vajont, di diversi anni fa, e ancora adesso non riesco a immaginare il terrore che può aver provato quella gente nel vedere un muro d'acqua cadergli in testa. Un'altra triste pagina della storia italiana. Non fu una disgrazia; fu una strage quasi prevista. Complimenti per il video, davvero. Aspetterò la seconda parte di sicuro.
Pur venendo da una terra che oramai vive da oltre 6 anni nel dolore e nella distruzione (sono di Amatrice) ho voluto visitare il Vajont e Longarone lo scorso anno ed è stata una esperienza di vita importante. Seppur a distanza di tanti anni, seppur è una terra bellissima, è un territorio, quello intorno al Vajont, che è ancora permeato di dolore. Grazie Nova Lectio, Grazie Simone, per questo documentario, bellissimo come sempre. Mi offro a farti da guida se un giorno vorrai parlare anche di Amatrice e dei comuni limitrofi in cui la ricostruzione è un miraggio ancora molto lontano.
Ti prego, continua! Ho svolto il servizio di Informatore della Memoria per 4 anni (ora non riesco più a farlo per forza maggiore) e spesso non mi sono trattenuto dall'infuriarmi come hai fatto tu alla fine del video, perché è inevitabile infuriarsi se si ha un minimo di senso della giustizia e di coerenza! Il modo in cui stai esponendo i fatti è bellissimo, quindi ritengo tu sia un ottimo veicolo per raccontare questa storia. Ti invito a documentarti anche sul cosiddetto dopo-Vajont... anche lì ci sono MOLTI motivi per infuriarsi...
Mia madre è di Longarone e sono cresciuta con le storie del Vajont e degli amici e parenti che hanno perso tutta la famiglia. Vi consiglio di ascoltarlo tutto il monologo di Paolini, fa venire i brividi.
Sogno un giorno una miniserie su questa vicenda analoga a quella della HBO su Chernobyl, così da poter raccontare a più persone possibili quello che è successo, per non dimenticarlo mai. Mia nonna lavorava a Erto nel periodo precedente alla tragedia e diceva spesso che le persone avevano paura di quella diga, sapevano che la montagna era "marcia" (come lo stesso nome Toc sottolineava) ma non avevano modo di farlo sapere più in là dell'amministrazione del comune, queste persone non avevano una voce. Grazie per questo video.
Mio nonno, classe 1943, durante il periodo di leva obbligatorio andò lì ad aiutare con gli Alpini subito dopo il disastro. A distanza di molti anni quando ne parla si può evincere ancora l'impatto che ha avuto su di lui quell'esperienza. Spesso racconta di come dovettero raccogliere i cadaveri a mani nude, senza guanti, o di come un giorno abbia salvato un neonato miracolosamente rimasto illeso dentro un'abitazione. Gli scenari che racconta sono da film dell'orrore, impressionanti anche solo a sentirli.
THUNAR, siamo un grande popolo, purtroppo alle nostre spalle da molto tempo non abbiamo grandi governi che sappiano lavorare per il popolo ITALIANO, ma solo ladri cornuti e figli di puttana.
Sono di Conegliano e la tragedia del Vajont è molto sentita da tutti qui. Spesso, tra l'altro, vado a pescare proprio sul tratto del Piave di Longarone, quindi sono luoghi a cui sono molto affezionato. Ogni volta che ci vado e vedo in lontananza la diga, è veramente un colpo al cuore. Salire e poi vedere lo squarcio sulla monte Toc mette i brividi, è come una ferita che non si è mai rimarginata. Sono contento che tramite questi video di incredibile qualità, si racconti la storia del Vajont e che si parli del documentario di Marco Paolini che è un capolavoro. Aspetto con ansia la seconda parte, so che è dura, ma questi video sono fondamentali per trasmettere il messaggio anche alle generazioni più giovani. Ad imperitura memoria.
Ogni volta che vedo un video sul disastro del Vajont mi vengono i brividi, perchè ricordo le sensazioni che ho provato camminando su quella diga. E' al tempo stesso affascinante e agghiacciante, un gioiello dell'ingegneria, purtroppo artefice e testimone di una delle tragedie più gravi del secolo scorso. Ci insegna che i segnali della natura non vanno assolutamente ignorati, una lezione che vale ancora oggi.
Da Bellunese ti dico che mi vengono le lacrime ogni volta che sento questa storia ri-raccontata da qualcuno, sia attore, giornalista, youtuber ecc. E ogni volta penso che non se ne parli mai abbastanza. Visitate Longarone e guardate con i vostri occhi.
Da Bergamasca, le lacrime vengono anche a me. Da noi c'è stata la diga del Gleno che ha fatto i suoi danni, magari in misura minore, ma sentire queste storie fa piangere
Bravo Simone."Sulla pelle viva"l'avro' letto 200 volte tanto la storia mi e' entrata nel sangue.Sono stato piu' volte su alla diga,il9 Ottobre,a Pasqua e perfino in inverno. Ho anche conosciuto in un bar di Cimolais Mauro Corona.Ogni volta ho aggiunto le mie lacrime alle acque del Vajont e anche stavolta ne e' scesa qualcuna per la gioia nel vedere che anche tu ti occupi di questa storia,uno dei tanti abomini di questo bistrattato Paese.Grazie ancora.Per aspera.....!!!
Stessa emozione e stessi brividi... E mentre rivedo Paolini per l'ennesima volta, "Aspetta!!! Vigliacco aspettami!!!!" "Vai!!! Vai tu che 6 più giovane!!!" scappano le lacrime anche a me 😔
Da appassionato di montagna (soprattutto dolomiti) e laureato in ingegneria, sono sempre stato affascinato da questa terribile storia. Un' opera ingegneristica clamorosamente perfetta (perchè lo è, sotto tutti i punti di vista) nel posto più sbagliato possibile, approvata e costruita con le modalità più disumane possibili. Vi faccio i complimenti, gran bel video. Aggiunge ulteriori dettagli sempre peggiori a quelli che già conoscevo, una storia piena di intrecci perfettamente incastrati per far accadere un disastro. Hai detto bene, non si tratta di una catastrofe, ma una strage. Necessitiamo della seconda parte, secondo me la gente deve sapere. Per quanto già ci siano altre testimonianze su quello che successe, la vostra voce può arrivare a molte persone, che poi possono approfondire per altre vie. Consiglio tantissimo la visione del monologo di Marco Paolini (Il racconto del Vajont), la lettura del suo omonimo libro e la visita alla diga e ai paesi interessati: Erto, Casso e Longarone.
Uno può parlare di quanti numeri vuole, 250milioni di metri cubi, 200 metri di tsunami, ecc ecc. Io posso dire che la frana è talmente grande da passare quasi inosservata, fino ad accorgersi che la montagna su cui cammini, ecco, quella è la frana, e prima stava lassù, a centinaia di metri da te. E dov'è casso? Casso è su un altopiano dall'altra parte, di fronte la frana, vedi? No, non lo vedi, è tremendamente in alto e nascosto dalla montagna, e l'acqua gli è comunque piovuta dall'alto. Qua davvero le dimensioni sono talmente ciclopiche da non riuscire minimamente ad immaginare. Finché non sei lì.
Così a spanne, anche a me verrebbe da dire che qualche danno lo fa, se i metri cubi di frana, riempiono il lago, l'acqua del lago si sposta e da qualche parte andrà a finire io mi dico!
Sono sempre rimasto colpito da questa storia, fin da piccolo (abitando in Trentino conosco bene anche la strage di Stava, una specie di Vajont in piccolo che sarebbe bello se fosse analizzata). 3 anni fa sono finalmente andato a Longarone, Erto e Casso ed è stata un'esperienza difficilmente dimenticabile. Impossibile trovare le parole per descrivere le sensazioni provate nel vedere la diga da sotto e da sopra, impossibile andarsene senza avere lasciato lì al une lacrime. Gran video come sempre!
Gli anziani fin dalla nascita di questa opera la consideravano "maledetta". Mio bisnonno, originario del Cadore, diceva sempre prima dell'accaduto "prima o poi viene giù". Fin dalle elementari noi veneti siamo a conoscenza dei fatti del Vajont, addirittura dedicando l'intera giornata del 9 ottobre alla memoria e al racconto. Ricordo ancora con piacere la testimonianza in terza elementare che ci fece una sopravvissuta. Noi veneti ti ringraziamo vivamente per il video e per il ricordo di tale vicenda.
Ho avuto il privilegio di avere il prof. Edoardo Semenza come insegnante all'università, a geologia, e ricorderò sempre quello che ci narrava del disastro del Vajont. Si percepiva molto, tra le parole, quanto questo evento avesse segnato la sua esistenza. Piccola nota di alleggerimento: a Longarone fanno un gelato spettacolarmente buono, vi capitasse di andarci, non dimenticatevi di assaggiarlo.
@@denisemaspes4550 In realtà Edoardo Semenza ha sempre difeso suo padre e ha fatto una fatica tremenda pure a trovare delle colpe in Biadene. Non è come nel film dove si vede Edoardo che non viene ascoltato da nessuno e addirittura propone alla SADE di abbandonare tutto.
Con le lacrime negli occhi, come quando vidi il pezzo teatrale di Paolini, dico che abbiamo bisogno della seconda parte e di altri video come questo! GRAZIE!
Grande Simone, sono di Pieve di Soligo, provincia di Treviso ma non lontani da Longarone, la storia del Vajont per noi veneti è una tragedia sentita che merita ancora di avere giustizia, per quella povera gente che ha perso tutto e per le vittime, un grazie sentito per il tuo documentario che deve far conoscere a tutti quale tragedia si è compiuta ai danni di persone che non meritavano quello che hanno subito.
Ho avuto la fortuna alle medie di avere una professoressa che insegnò come fosse avvenuto, quello che lei a ragione chiamava, lo sterminio del Vajont. Ho sempre inquadrato quell'evento come caratteristico dell'Italia passata e forse purtroppo anche presente, un'Italia in cui non voglio vivere, e che desidero cambiare anche nel mio piccolo. Grazie per aver raccontato la storia con cura come ben sapete fare.
Video e parole stupende..ho fatto la naja nel 1984 negli Alpini,e il mio maresciallo di allora partecipò ai soccorsi nel primo giorno dopo il disastro e da allora,mi disse,non è più riuscito a dormire dagli incubi provocati da ciò che aveva visto e dai resti umani che aveva strappato a quel fango maledetto... quell'enorme M rimasta sulla montagna sia da monito a tutti quelli che non hanno avuto cuore e ragione per ascoltare chi prevedeva il disastro.
Grazie mille ragazzi di Nova Lectio, questo documentario, da friulana della provincia di Pordenone, colpisce con particolare forza! Spero ci sia una parte due
Ho visto il pezzo di Paolini svariate volte, una storia triste che però mi affascina, mi affascina sia dal punto di vista ingegneristico che dal punto di vista dei soldi e di quanto questi rendano disumane le scelte di alcuni! Fate la parte 2 perché è estremamente affascinante!
Io vivo molto vicino e nelle scuole questo argomento fortunatamente è ancora molto trattato, è un argomento che nel bene e nel male tocca ancora molto chi vive in zona dopo 60 anni, grazie di cuore per questo bellissimo lavoro
Complimenti per questa prima parte del video. Ottima come sempre. Parlando da Geologo e da tecnico penso che questo sia uno di quei luoghi da visitare prima di prendere l'abilitazione professionale. Quando ho visto per la prima volta la diga ho sentito veramente il peso della responsabilità che abbiamo ogni qual volta si mette una firma in calce ad un documento. È in posti come questo che si comprende veramente l'importanza della prevenzione, della pianificazione ma soprattutto dell'onestà intellettuale. Complimenti davvero Simone. Nel mio piccolo mi rendo disponibile per video di questo genere. Anche solo per un parere. Tanti saluti e i miei complimenti per il lavoro che svolgi.
Vista dal vivo è un’altra cosa! Son stato sia al Vajont che al Gleno a livello di bellezza estetica e tutto quella del Gleno è stata pazzesca e si vede anche la grandezza del disastro in se (la diga ha un buco clamoroso al centro ed è divisa in due). Per il Vajont però quando ti rendi conto di dov’è la frana e da dove è venuta giù ti sale il brivido sulla schiena. Son stato anche nei paesini di erto e casso da cui si vede bene il monte Toc….non c’è molto da dire la natura parla da sola. Un pensiero alle povere vittime di questi due disastri causati dall’egoismo ,la disattenzione e il menefreghismo di gente che se ne fregava di “quattro poveri allevatori e contadini”. 🙏🏽✝️❤️
Bravissimo Simone! Questa storia del Vajont, come tante altre finte tragedie, fanno salire il crimine a chiunque e ti fanno perdere quel poco di fiducia che si potrebbe avere nello stato italiano. Spero davvero, cirrosi a parte, che ci possa essere una seconda parte e che in futuro tu possa parlare di tutte le altre tragedie annunciate perché è una vergogna che certe cose non si studino nelle scuole, ma forse fa comodo che la storia non si conosca.
I visited Longarone and visited the dam site this past August. I had known of the disaster since 1963, when I was 13. My first adventure was to walk down from the parking area, then down the road and steep trail to the upstream face of the dam. It was a sobering feeling, knowing that I was standing on 650 feet of landslide debris. I also took the dam tour. After so many years, seeing it for myself, I really came to understand the scope of the tragedy. Every engineer should visit the Vajont Dam in their lifetime.
Cosa dire. Le parole sono poche e hai riassunto benissimo Simo il sentimento di tutti nelle ultime battute del video. Un disastro realizzato ad opera d’arte, per utilizzare termini leggeri… Grazie Simo e Giacomo per averci portato questo video
Ci sono stato, ed è impressionante! L'assurdo è che al corso unoversitario di ingegneria per la sicurezza nei luoghi di lavoro, mi hanno parlato di Chernobil e mai citato il Vajont.
La strage del Vajont è nelle mia memoria di bambina, con gli anni ho scoperto i mostruosi retroscena della questione e le responsabilità di uno stato (che definire con la s minuscola è poco) e di una politica (che di cristiano ha nulla) che hanno vilmente fatto gli interessi dei pochi a scapito della vita dei cittadini. Grazie per il vostro contributo, per la chiarezza e la professionalità nel riportare i fatti con deguata documentazione. Grazie...perché non si deve dimenticare!
Ricerca, scrittura, contributi video, contributi animati, interviste, montaggio. Io non so come facciate ad essere così prolifici, con questo livello qualitativo poi. Rinnovo i miei sentitissimi complimenti. Quanto al contenuto del video, senza parole. Evento sicuramente noto a tutti ma altrettanto sicuramente in maniera troppo superficiale da moltissimi (me incluso).
Anni fa, esattamente il 9 Ottobre, andai con i miei genitori a Longarone. In quella data ricorreva l'anniversario della catastrofe del Vajont, devo dire che fa impressione vedere da vicino la diga e la frana, che portarono a quel tragico giorno che rimarrà impresso per sempre nella storia.
Grazie per aver portato in evidenza questo fondamentale pezzo di storia con un altro dei tuoi fantastici video! Aggiungo anche che, come citato da un commento sotto al video dei The Pillow sempre riguardante il Vajont, il monte stesso si chiamava "Toc", parola che nel dialetto della zona significa proprio "marcio". Gli anziani e gran parte degli abitanti sapevano che quel monte non sarebbe stato adatto a una tale opera ingegneristica, ma purtroppo per l'ennesima volta il guadagno e l'avidità l'hanno fatta da padrone
In effetti il marcio del monte era la famosa paleofrana, non il monte vero e proprio. Una antichissima frana si era staccata dal monte, riempendo la valle, poi il fiume aveva eroso la parte inferiore, di fatto scalzando la frana, che è rimasta in bilico fino all'avvento del lago che le ha tolto l'appoggio lubrificandola. Ma il monte è solido, e si vede ancora nella parte alta, nella nuda e viva roccia.
Conosco già la tragica storia del Vajont eppure, non ho dubitato nell'aprire il video, alle 2 di notte, dopo aver visto 30 e passa minuti. Complimenti, sentiti, sentitissimi. Spero che un giorno, la fame di conoscenza e di divulgazione di Nova Lectio possano raggiungere un pubblico estremamente vasto, forse da televisione. Questo video è da brividi, per l'atmosfera, il montaggio, la storia e la ricchezza di fonti autentiche, che ti immedesimano nella tragica situazione. Avrei forse aggiunto più simulazioni 3D sull'andamento della frana anche se, a dirla tutta, il web è pieno. Forse la genialità sta proprio nel raccontarla dal punto di vista umano, con le parole di chi, direttamente o indirettamente, quegli attimi li ha vissuti. Ancora complimenti, tanta stima per te/voi. Chapeau.
Del Vajont devo dire che ha suscitato in me tanta impressione per l'accaduto, poi sfociato in interesse per quella terra, e devo dire che ogni volta che salgo su è come se fosse la prima. Si arriva a Longarone e si percepisce una sensazione strana, in poche parole si sente che è successo qualcosa di grande, troppo grande per essere immaginata. Quest'anno ci sono salito di nuovo e lassù ci ho lasciato un pezzo della mia anima per via della pace che ora regna sui due paesini. Senza il film di Renzo Martinelli, il capolavoro del grande Paolini e sentirne il nome in famiglia non avrei mai conosciuto la storia del Vajont.
Complimenti per l'esposizione precisa e suscettibile di catturare l'attenzione. Sia il Prof. Muller che il Dott. Edoardo Semenza avevano capito e anticipato tutto... Gli ertani si lamentavano per le somme contenute messe a disposizione per gli espropri ma segnalavano anche il pericolo in quanto avevano grande conoscenza della valle come aveva molte volte fatto Tina Merlin
Grazie Simone per questo video, non si deve dimenticare una delle più grandi vergognose tragedie del secolo scorso targarta DC. Sono milanese ma ho un ricordo vivissimo di questa tragedia, un bimbo di 10 anni seduto sulle gambe della mamma mentre sfogliava il giornale e vedeva le prime immagini del crollo della diga, i racconti dei genitori e zii, quel bimbo che proprio il 9 ottobre compiva gli anni. Quel bimbo ero io. Domani 9 ottobre 2022 spegnerò 69 candeline e come sempre un mio pensiero andrà a loro, a quelli che non ci sono più.Mi rimase talmente dentro che, nei primi anni 80, andai sul posto. Prima nella nuova Longarone che è stata ricostruita, non dov'era quella spazzata via dall'onda, poi su in auto fino alla diga. Allora non c'erano i tour guidati, ci ritornali qualche anno fa con mio figlio utilizzando il tour. Ma la sensazione che ho provato la prima volta lassù, fino a dove si poteva arrivare in auto,, è stata una cosa terribile.Non è possibile descriverla a parole, essere lassù e guardare giù dove c'era Longarone, immaginare quell'onda che spazzò via tutto è stato per me un grande dolore. Non mi sono mai dimenticato, e ogni 9 ottobre quando mi dicono auguri io penso a loro, a quella povera gente assassinata dalla politica e profitto, ma soprattutto a Tina Merlin e al suo coraggio e impegno:la compagna Tina Merlin almeno per me.
Complimenti Simone, e complimenti a tutti quelli che hanno realizzato questo video. Seguo questa tragedia da oltre 20 anni. Mi permetto di chiederti la forza nel mettere da parte il disgusto e di andare avanti. Fai la seconda parte e anche la terza dovesse essere necessaria. Forza Simone
la mia bisnonna, che purtroppo non ho avuto l'onore di conoscere, era di Meduno, a un'oretta dalla valle. La mia famiglia ancora tramanda i ricordi di quei giorni di generazione in generazione; è bello sapere che altri giovani come me tengono viva la memoria. grazie❤❤
Hai trasmesso grandi emozioni con questo video. La più grande che ho provato è stata quella di sentirmi unito con tutti i miei compaesani italiani nonostante tutte le nostre differenze che fanno di questo paese un Eccellenza mondiale. Andrò a visitare quei luoghi. W l'Italia.
Grazie mille mille per aver ricordato questa tragedia In Friuli la storia di questa catastrofe è ancora nelle menti di tutti, una cicatrice indelebile al cuore
Io sono del bellunese e per fortuna qui a livello scolastico il tema è trattato molto e in ogni fascia di età. La frana era prevedibile anche solo dal nome del monte: "Toc", nome dato dagli anziani nel tempo, in dialetto significa "pezzo" o "frammento".
Toc in dialetto friulano significa anche "marcio" se non erro.... "A l'è marz patoc" si dice anche di qualcosa che è talmente marcia da risultare irrecuperabile. Sempre se non sbaglio. Grazie del video.
@@massimilianonicolazzo1637 ciao scusa ma non voglio fare il saccente ma ti faccio notare che nella frase che hai scritto, ed è corretta, hai usato la parola patoc e non toc. Sono due parole diverse come ha scritto Giulio Toc sia in Veneto che in Friuli significa pezzo: " pasame un toc de pan", "dame ch'el toc de fornaio", "comprame un toc de pizza". Invece patoc non significa marcio ma bensì "chiaro, evidente, manifesto" esempi: " l'è marz patoc", "le imbriago patoc", "le inamora patoc" Scusa se ti ho disturbato. Saluti e speriamo di trovarci nel Vajont
Ci sono state più volte a Longarone che è bellissima ho visto il museo della memoria e ogni volta per me è un colpo al cuore . un'emozione fortissima che mi toglie il fiato per questa immane tragedia
Che emozione questo documentario non è giusto che sia finita così! Ho visto tutto il videoed alla fine mi hai fatto piangere dalla rabbia che nessuno sia riuscito nel far capire che la natura va ascoltata studiata tanti e tanti anni consultarsi ecc.ecc.Quì era tutto un magna magna,ed un pensiero per i nostri poveri fratelli deceduti e colpevoli di vivere in una splendita e naturale vallata dopo una giornata di lavoro stanchi ma nello stesso momento felici di stare con la famiglia la prorpia mamma la moglie oppure marito i figli nonni ed altro ancora RIPOSATE in PACE FRATELLI di LONGARONE....
Abito ad un'ora dal vajont e spesso e volentieri ci vado più di un paio di volte all'anno, e ogni volta vicino a quella diga si respira un'aria surreale, ti fa sentire e capire veramente quello che è successo, c'è una pace assoluta forse non è un caso, ma quella frana ogni volta che la vedo mi lacera l'anima e mi toglie letteralmente il fiato
Argomento molto interessante e spesso trascurato. Sarebbe una bella serie di video quella sulle catastrofi naturali più devastanti della storia italiana tipo : i terremoti in Irpinia,Belice,L’Aquila,Friuli,Umbria e Marche 1997 e Centro Italia del 2016
@@barbarazogno6895 Certo che sono naturali!! La cosa orribile furono l'abbandono e la totale disorganizzazione da parte autorità (in)competenti. Se sei qui per le idiote teorie complottistiche sui terremoti puoi anche andartene. Nulla è più disgustoso di chi sfrutta morti e dolore per il proprio narcisismo.
Sin da quando passai vicino a Longarone di ritorno da un viaggio ad 11 anni e vidi la diga, sono sempre stata affascinata dalla storia dietro questo disastro. Ho pure visitato il luogo anni dopo, e da allora la mia prospettiva sulla vicenda ha avuto sempre più dettagli. Grazie per questo documentario, veramente interessante, un ottimo lavoro! ❤
Non può non esserci una seconda parte di questo video!Fate sempre dei lavori eccezionali e credo che possa servire anche alle generazioni future continuare a parlare di questa tragedia.
Che l'euro parlamento intervenga in futuro quando in Italia si decida di compiere qualche costruzione già pericolante e che faccia presagire una catastrofe già in partenza.
ogni volta che con la famiglia si saliva in montagna ricordo che cercavamo tra le pieghe delle montagne longaronesi il profilo della diga. immensa ed inquietante. mio nonno mi ha sempre raccontato che se la diga avesse ceduto quella maledetta notte, la mareggiata avrebbe raggiunto persino Venezia
Ha fatto benissimo a dirtelo. Considera che, se il lago fosse stato più basso di almeno 50 metri, La gente di Longarone e dintorni non avrebbe sofferto praticamente niente di ciò che invece è stato.
Questo è sentimentalmente il video più bello che avete fatto ragazzi. Attendiamo la seconda parte anche se, purtroppo, già conosciamo il suo l'epilogo..
Grazie Simone della ricostruzione di quella tragedia, fatta molto bene, mi permetto di farti presente che ad oggi rispetto ad allora nulla e' cambiato nelle procedure di esproprio per la realizzazione di Opere Pubbliche. Non entro nei dettagli ma sentire nel video le testimonianze delle persone per bene (non ascoltate), vedere l'esercizio di un potere arrogante ma che conosce nei minimi dettagli l'animo umano , la prassi per denunciarti per interruzione di pubblico servizio se alzi la voce e ti dice : ...fammi causa tanto poi ti rovinerai e cio' che era tuo non lo sara' piu'... oppure .... noi ti chiudiamo dentro casa e poi per uscire chiamerai l'avvocato.... fa perdere il senso dello Stato Le opere pubbliche necessarie devono essere fatte, ma se poi il risultato (bastava ascoltare chi il territorio lo conosce per evitare la tragedia) non risolve il problema (nel migliore dei casi) oppure si tramuta in tragedia (nel peggiore dei casi) vuol dire che certe opere hanno un solo scopo, fare cassa per qualcuno. Te lo garantisco , abbiamo subito un esproprio dal 2017 al 2022 e le procedure , i comportamenti dei tecnici ,dei politici, dei tutori della legge,dei Sindaci e' perfettamente identico a quanto ho visto nel video. Nulla di irreparabile per noi rispetto alla tragedia del Vajont ti ringrazio per la ricostruzione un saluto
Mi si stringe sempre il cuore, ogni anno, in questo periodo, ripensando a questa tragedia che parla di morte della vita, in tutte le sue forme. La cosa che fa sempre più rabbia che la tragedia è l'unico modo per raccontare le vittime umane e della moralità criminale.
Grazie per queste importanti informazioni... Non ci sono parole... Mi ricorda un po' ciò che è stato fatto in Abruzzo più di 100 anni fa... Con ciò che era il lago Fucino (terzo lago d'Italia) che ora non c'è più... Portando via quel poco che le persone del posto avevano... L'acqua! Ne parlava Ignazio Silone in "Fontamara"... Siamo italiani... Abbiamo tutti un passato comune... Ed a quanto pare la storia si ripete sempre... Comunque... Grazie per tutte le informazioni... E grazie per il sentimento...! 👍
Appartengo ad un'altra generazione e ad altre latitudini, la tragedia del Vajont la leggevo sulle enciclopedie sbiadita ed opaca come le decine di stragi senza senso della nostra repubblica. Tuttavia lo spettacolo di Paolini mi ha colpito come un pugno allo stomaco, generando quel senso di nausea che tutti noi dovremmo serbare e tenere stretto per non dimenticare.
Bellissimo, finalmente qualcuno che ne “riprenda” il discorso, mai dimenticare… Sopratutto noi giovani! Consiglio a tutti vivamente di visitare i musei, andateci con la ragazza i parenti anche da soli ne vale la pena, non bisogna dimenticare la forza di tutti i sopravvissuti e di chi ha aiutato
Volevo consigliere un video sul tema. Il disastro del Gleno, il crollo di una diga in val di Scalve Bergamo. La storia é passata inosservata a molti perché nessuno la mai raccontato e vivendo in quelle zone mi farebbe molto piacere un video in merito.
Grazie per questo video e complimenti per tutto il lavoro. Non è facile restare calmi nel raccontare questa storia. Spero davvero ci sarà una seconda parte.
la solita storia all'italiana, che da amante della propria patria fa piangere il cuore, un grande grazie va a te Simone e al tuo bravissimo team che con questi meravigliosi video ci aiuta a riflettere e ha non dimenticare.
Ogni 9 ottobre mi faccio 200 km (tra andata e ritorno) per essere alla diga alle 22:39 per portare una preghiera di persona a quelle 2000 anime cancellate dell’esistenza per mano di pochi avidi e spregevoli esseri disumani. Anche se questa tragedia non ha colpito la mia famiglia la sento viva e lacerante dentro me. 2000 morti passati nell’indifferenza di uno stato corrotto e becero. Tutt’ora le nostre cariche politiche, media nazionali e compagnia bella non vogliono ricordare questo omicidio di massa. Però quando c’è da ricordare altre tragedie italiane sono lì in prima fila a farsi vedere. Il Vajont lo vogliono far dimenticare. Troppo scomodo per loro questo disastro. Io non dimentico. Complimenti veramente per questo video è per le parole che avete usato.
Ho amato che hai citato Marco Paolini e il suo spettacolo emotivamente devastante. Questa storia per me è qualcosa che ha completamente cambiato i miei interessi in campo storico.
Ho visitato il posto qualche anno fa ed è stato molto bello e toccante sentire la storia in maniera più dettagliata e vedere le immagini di quel disastro. Fa proprio un certo effetto quando ci si è sopra
Io e la mia compagna siamo Stati al Vajont e al museo di Longarone tre anni fa', è stata una delle esperienze più toccanti che abbiamo mai avuto. La visita al museo ci ha raccontato tutta la storia e durante "il percorso" siamo stati accompagnati da un irrequieto brivido lungo la schiena. Grazie per questo documento Geopop. Non dimentichiamo la nostra storia.
Anni fa andai a Longarone per lavoro...la gola fa paura ancora adesso. La versione teatrale di Paolini è un pugno in faccia, secco, deciso. E poi ti spacca il cuore.
Paolini fu un genio proprio per come ha descritto il tutto in modo crudo. Era quello che serviva alla gente che non l'ha vissuta per capire la MERDA (scusa il termine) di sta vicenda
Grazie per aver realizzato questa prima parte del documentario, è veramente importante continuare a tenere vivo il ricordo e le ragioni che hanno portato a questa strage. Aspetto il secondo capitolo che spero arrivi presto!
Ho visitato quei luoghi e quella impressionante costruzione, tutti i nomi appesi come bandierine, ma la cosa che più mi ha impressionato è vedere questa gola dalla parte interna della diga, dove dovrebbe esserci l’acqua c’è quel pezzo di montagna che è andato a riempire il canion, tutto ciò ti spacca dentro
La storia di questa tragedia mi è sempre stata nel cuore,sin da ragazzo,vuoi perché sono appassionato di dighe ,vuoi perché è talmente grande e dolorosa ma la conclusione alla quale mi porta è che nulla è cambiato nel nostro paesello,la cupidigia e l’ignoranza sono il pilastro della nostra italietta e sarà così ancora per molto tempo; complimenti come sempre ,aspetto con ansia il seguito!
grande Simone, sono di queste zone e la conosco la storia, sempre sul pezzo! grazie per far ricordare eventi che all'infuori dei luoghi degli avvenimenti stanno per essere dimenticati
Salve, ho abitato 14 mesi a Belluno, ho conosciuto Don Gigetto, un parroco che ha vissuto questa tragedia di persona. La storia vera che mi ha colpito di più, senza nulla togliere a tutte le migliaia da paura. Mi diceva di un signore che si era salvato, vagava tra le macerie, nudo senza riuscire a sentire, per i traumi uditivi subiti, che cercava un paese sparito. Ricordo di ritrovamenti nelle vicinanze di Venezia, dopo 10 anni dalla tragedia. I miei complimenti per aver ricordato una tragedia da non ripetere. Tok, a Lavarone vuol dire Sonà 2 fuori di testa.
Al 16:40 : solo adesso ho scoperto che la nonna con il fucile che voleva cacciare la SADE dalla valle non era una invenzione di Paolini. Cmq il suo spettacolo teatrale è la cosa più coinvolgente che abbia mai visto.
Grazie mille per continuare a mantenere vivo il ricordo! Come diceva Paolini.. magari prima di pensare ad una diga chiedi ad un qualsiasi abitante della valle cosa vuol dire toc.. Marcio
I miei nonni abitavano a igne. Grazie a mia nonna che si sentiva strana mio nonno è rimasto a casa con lei. Si sono salvati. Adesso abito a longarone e nell aria di sente ancora la sofferenza di un paese che fa ancora fatica a tirarsi su
Grazie, sono veneziano ma ho a che fare con quella zona e di conseguenza con quella tragedia. Ancora viva, nel paesaggio, nella memoria di chi c’era, nel pensiero che finisce sempre là e nello sguardo che da Longarone si alza inevitabilmente e inconsapevolmente verso est per incrociare la diga lassù. Maledettamente Intonsa, ancora perfetta. Complimenti per il video, ho apprezzato anche lo sbotto alla fine, concordo sulla s minuscola e mi indigno altrettanto.
Ascoltare questa storia piena di emozioni mi ha fatto sentire a disagio, il disagio che solo noi italiani possiamo capire, il disagio si sapere che il tuo stato mette i soldi facili prima della tua tutela , uno stato che prima aspetta il disastro e poi “agisce” (guarda il caso del ponte Morandi) Ci hai raccontato molte storie ,ma vederti così provato mi mette ancor più tristezza,io ormai ho smesso di crederci in un mondo giusto mi dispiace.
Il 9 ottobre del 1993 ho fatto l'esame di geologia applicata. Ero molto ferrato sul Vajont. Era l'argomento principale. Non ho preso il massimo, quello che manca dal 30 lo considero un tributo ai caduti
Abito a 40 km dalla diga lungo la Valbelluna. Sono nato un mese dopo. Mi ricordo che da piccolo, a pochi anni dal disastro, mio padre mi portò su alla diga e quello che vidi non lo capii naturalmente perché ero un bambino. Mio padre cercò di spiegarmi quello che era accaduto. Il Vajont noi lo conoscevamo ben prima di Paolini e il film di Olmi. Loro hanno avuto il merito di far conoscere perfino agli stessi superstiti l'esatto susseguirsi degli eventi. Grazie per questo video ragazzi. Siete stati bravi e sensibili nello spiegare. Aspetto un seguito....
Ogni volta che passo di lì per lavoro o in moto, è sempre un colpo al cuore. Nessuno dovrà MAI dimenticare quello che è successo quella notte. Scorrerà per sempre nel sangue di ogni Friulano.
Ancora adesso mi si chiude lo stomaco, non riesco a non piangere solo risentendo i nomi di tutta questa storia, dai luoghi alle persone, grazie per la dedizione e il video
Avevo 7 anni quando mio padre mi portò a Longarone una settimana dopo il disastro del Vajont. Ricordo ancora oggi il fango, le macerie, le croci: uno scenario spettrale che mi rimase profondamente impresso. Ero piccolo, ma capii la gravità di quanto era accaduto.
Le tue ultime parole rispecchiano il pensiero di tutti gli Italiani onesti. Ormai è da 70 anni che lo Stato è in rotta di collisione con la sua fine più disgraziata. Le parole dell'anziana signora che vuole rimbracciare il fucile sono condivise da molte persone amanti dell'onestà e del merito. Stanno superando un confine e se non si cambia mentalità ci sarà un altra frana dove non periranno solo dei poveri paesani. Grazie come sempre per i tuoi video.
Da Veneto la storia ci viene spesso raccontata...è una strage che purtroppo resterà indelebile! Bravissimi perché il servizio è stato veramente strutturato in modo esaustivo!!@
Simone, Giacomo, vi invito, vi chiedo, di pubblicare la seconda parte della storia. Vi seguo da anni ormai è credo, senza nulla togliere ad altri canali di divulgazione, che il vostro sia il video più chiaro e ben spiegato che io abbia mai visto. Sai libri di Tina Merlin, ai dvd, alle testimonianze, ho letto, ascoltato e osservato di tutto, ma il vostro è il migliore. Vi prego di continuare. Abbiamo tutti bisogno della storia, di conoscere. Grazie ragazzi.
Di questa storia fa impressione tutto. Ma vedere i due orologi da taschino indicanti la stessa ora e sapere che in quell’istante non si sono fermati solo loro...
Mi ricordo di averlo portato come argomento d'esame di terza media, per lo stesso stesso motivo spiegato all'interno del video. Sono contento ne abbiate parlato, continuate ragazzi perché il vostro lavoro in così tanti aspetti della storia è importantissimo.
Quando ero studente di geologia ho avuto modo di visitare la diga e la frana, ed e' stata un'esperienza molto toccante. Da geologo, mi vergogno di quanto poco veniamo considerati e quanto in Italia non freghi nulla della prevenzione dei disastri.
Ciao a tutti, volevo soltanto lasciarvi il link della puntata radiofonica dedicata alla seconda parte del Vajont, a cura del nostro collaboratore Mario Brusamolin (che ha realizzato la ricerca di questa prima parte). La trovate qui nel suo blog personale: www.noncicredo.org/index.php?option=com_content&view=article&id=111:vajont-seconda-parte-per-nl&catid=19&Itemid=206
Un grazie a Mario, per la cura e la passione che mette nelle sue ricerche, ma anche un grazie enorme al Museo Longarone Vajont - Attimi di Storia per tenere viva la memoria di questo disastro.
! grande !
Grazie Simone. Purtroppo l'anno scorso ho cominciato le scuole superiori, e per la terza volta siamo ripartiti dai sumeri. Se so perché quell'isoletta vicina alle coste Sud-Occidentali dell'Italia di nome Ustica porta con se una triste storia, o chi fosse quel matto rivoluzionario di Peppino Impastato, o ancora del genocidio del Ruwanda, della colonizzazione, dello sfruttamento nella raccolta dell'oro e delle terre rare, beh è solo grazie a te e a tutti coloro che lavorano dietro al progetto Nova Lectio. Non fermarti mai, oltre all'altissima qualità dei video, essi sono ciò che mi rende cosciente nelle mie scelte. Grazie mille
Quindi non farai una seconda parte? Non ci sarà il video? 🥺
@@Mich43l-1 dubito che lo cancelli... Il tuo commento è abbastanza esilarante...
Sono contento che ne abbiate parlato. Creare sensibilità è l'unico modo che abbiamo per dare un contributo affinché certe cose non succedano più. Due settimane fa c'è stata la camminata della memoria su quei luoghi. Consiglio a tutti di farla almeno una volta nella vita
Da Longaronese, figlio di sopravvissuti, vi ringrazio di cuore per questo video. La nostra famiglia ha perso 13 persone in quella terribile notte e oggi, a distanza di quasi 60 anni, l’argomento Vajont continua a far parte della nostra vita. Anche se la storia è stata raccontata da chiunque, il vostro punto di vista offre sempre nuovi spunti di riflessione. Attendo la seconda parte. Grazie
Per aspera ad astra
Quando vedo la rappresentazione di Marco Paolini piango rido mi inc..zo. Non rimango indifferente. Leggere le storie delle famiglie distrutte da quella maledetta diga a me fa male. Molto male.
Mi sono perso il punto in cui dice che ci sarà una seconda parte?
@@matteocornaggia561 non lo ha detto, ma il fatto che non abbia realmente concluso la narrazione fa presumere questo.
@@matteocornaggia561 00:31 c'è scritto parte 1, quindi ci sarà una seconda parte
Top che bella notizia
59 anni fa mio marito, giovane artigliere di montagna, fu chiamato da Feltre, dov'era la sua caserma, ad accorrere a Longarone, con altri commilitoni, dove si diceva che era caduta una frana..mi diceva che non aveva mai dimenticato quel terribile spettacolo che si presentò davanti ai suoi occhi...rimase a Longarone 45 giorni, essendo un giovane geometra, fu destinato dall'ing. Elvio Vuano di Udine che era sul posto, a fare tutti i rilievi per capire come fosse Longarone prima del disastro, poiché non era rimasto più niente..mio marito non c'è più purtroppo, ma ho a casa la cartina con segnati tutti i luoghi rillevati da lui, case,negozi e attività varie che scomparvero per sempre, insieme alle persone, quella tragica notte, e tengo tutto come una preziosa reliquia
Potresti mostrarli alla proloco di Longarone
@@thepillar_ofautumn8467 lo farei volentieri, ma sono troppo vecchia per fare il viaggio fino a Longarone ,e poi li tengo preziosi questi ricordi
@@graziellacortinovis7290 non sono un esperto ma credo che al giorno d'oggi basterebbe fare delle foto di buona qualità a quei documenti con una fotocamera digitale e inviarglieli, magari lo puo fare uno della loro proloco senza portar via di casa nulla, o senza che lei debba spostarsi. Comunque non essendo formato per quanto riguarda la raccolta di queste informazioni non saprei dirle altro, è possibile che quelle informazioni già le abbiano in mano grazie alle primi perizie che vennero fatte nell'area, oppure costituiscano un piccolo tesoretto di informazioni nuove riguardo quella tragedia
@@thepillar_ofautumn8467 grazie dei consigli, credo che non esista una mappa uguale, fra l'altro è in un quadro piuttosto grande...parlerò con mia figlia e vedremo il da farsi..anche lei è molto orgogliosa di suo padre..grazie ancora
Salve signora....io capisco i suoi sentimenti: chiami però la Proloco e vedrà che se saranno interessati alla sua documentazione, manderà qualcuno a casa sua, così non dovrà fare la strada.
La tragedia del Vajont deve essere documentata affinché le nuove generazioni vengano informate. Non lasciamo perdere questa memoria.... perché un popolo senza memoria storica è come un albero senza radici....
Buona vita a lei!
Vivo a Belluno io e ogni persona qui in provincia conosce la storia fin dalle elementari, é veramente molto sentita come tragedia. Consiglio anche di visitare i musei di Longarone e ascoltare le dichiarazioni di chi c'era ai tempi. Immagino già che sia un bellissimo video, grazie.
È da un po che voglio venire dalle vostre parti per visitare i comuni colpiti dal disastro del Vajont.
Grazie per le info... saluti dalle Alpi Cuneesi 👋🏻
Yup, io da Agordo pure
Mio nonno era sceso dal Cadore come tanti a cercare sopravvissuti nel fango. Una storia che insegna a tutti fin da piccoli, in una delle province piú dimenticate d'Italia, cosa puó produrre la corruzione nel nostro paese.
Wow un ritrovo di Bellunesi!
L'ultima volta che ho pianto seriamente è stato dentro il museo di Longarone.
Paolini raccontò questa storia praticamente sconosciuta a chi non era della zona. Lo fece con un'intensità ed un rigore incredibile e consiglio a tutti di recuperare quello spettacolo, di farlo vedere anche ai più piccoli. Bravo Simone, come sempre.
Tantanti non conoscoino nemmeno l'accaduto, è la nostra memoria storica che ormai è stata abbandonata e gettata alle ortiche:è vergognoso.
@@Massimo645 non è vero che la nostra memoria storica è abbandonata. Lo è in alcuni casi, questo è uno dei casi (basti pensare che in 60 anni, sono andati al Vajont solo 3 presidenti della Repubblica, Segni all'epoca, Ciampi nel 2003 e Mattarella qualche anno fa). Un altro caso in cui è successo è la strage di Piazza Fontana, solo l'anno scorso - per la prima volta - arrivò a rendere omaggio e a ricordare l'evento un Presidente della Repubblica.
Va beh che qualche settimana fa sono andato a votare e il primo nome in lista di uno dei partiti era la figlia del fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo, salutato col saluto fascista al suo funerale, nonché ritenuto responsabile politicamente e moralmente della strage di Piazza della Loggia.
Anch'io ricordo quella trasmissione, è un racconto meticoloso ed estremamente coinvolgente
Vero, l'ho visto, mi ha sconvolto
Vero... Mio padre aveva 11 anni all'epoca e perse tre cugini, residenti a Longarone, di cui una bambina della sua età... Ricordo che anche la sorella sopravvissuta del cugino più grande, la mamma e mia nonna (che ne era la zia) parlavano sempre di disgrazia. È stato Paolini, basandosi sul libro di Tina Merlin e sulla documentazione dei processi a far conoscere alla maggioranza dell'Italia che il rischio si conosceva già in partenza e che gli abitanti della valle sono stati tenuti volutamente all'oscuro. I miei parenti di Longarone avevano familiari stretti a Conegliano e Verona. Sono sicura che se mio cugino avesse avuto sentore del pericolo avrebbe portato al sicuro almeno la moglie e la figlia, invece hanno sacrificato quasi duemila vite in nome del profitto... 😢
Mio Nonno era giù. Ha deciso di andare via poco prima prrché sentiva qualcosa di strano e in strada la sua macchina è stata presa da un fiume di acqua e per fortuna non è stata portata via. È tornato a casa 2 giorni dopo senza aver chiamato casa (era impossibile all'epoca e in quelle condizioni) mia nonna pensava fosse morto. Racconta sempre la storia del Vajont con un rispetto incredibile, ed è da quando sono piccolo che mi vien raccontata a dimostrazione della forza della natura e del perché bisogna sempre rispettarla
Condivido in pieno il tuo discorso. Io sono del Cadore e questa vicenda la sento....beh, come tutti i bellunesi. La cosa più scioccante che ho sentito è che molti non sono morti annegati bensì "spellati" per via dell'onda d'aria che arrivò prima dell'onda vera e propria. E questo, come dici tu, dimostra la forza della Natura quando cerchi di prenderla in giro. Non perdonerò mai quei maledetti che hanno creato tutto questo.
@@jac87effenberg e non perdonerò mai chi continua a fare queste opere indisturbato.grazie ragazzi.
Hai proprio ragione, la natura se non la rispetti ti travolge in tutti i sensi
*ESATTO* !!!
lo dico anch'io, da sempre...!
...la natura va RISPETTATA, e NON modificata, violentata, addomesticata, costretta o "aggirata"...!!!
mio nonno ha perso la mamma ed il fratello in questo disastro. prima che anche lui morisse 2 anni fa mi facevo sempre raccontare la storia, di come lui, per puro caso quel giorno era dovuto andare fuori città per un imprevisto, salvandosi la vita.
Ricordo ancora la prima volta che portai un amico a vedere la diga. "Che strana questa montagna proprio al centro dell'invaso" "No quella non è una montagna, quella è la frana."
Prima di Paolini nessuno o quasi sapeva di questa storia all'infuori di chi viveva nelle zone circostanti. Lui ha scoperchiato il vaso, e non a caso quasi tutte le produzioni incentrate sull'argomento si rifanno chi più e chi meno a ciò che disse lui nel suo spettacolo.
Grazie Marco.
Noi , in alta Lombardia dove si trovano alcune dighe ( una tragica quella del Gleno ) lo sapevamo e ricordo che molti ne sono stati impressionati . Io stesso ci sono stato quando ero militare , quando non erano ancora passati dieci anni da quel disastro . Disastro voluto , come ha fatto benissimo comprendere l ' opera di Marco Paolini .
Paolini meritava un Oscar per quello spettacolo.
@@jac87effenberg Magari un giorno vincerà il Nobel per la letteratura come Dario Fo per quello spettacolo.
In Sardegna se ne parlava eccome già quando ero bimbo sul finire degli anni 80 come di un gravissimo disastro nazionale. Paolini ha fatto un lavoro superbo nel divulgare con trasporto quanto rischiava di essere volutamente rimosso!
Paolini ha fatto un ottimo lavoro teatrale e ha indubbiamente portato a conoscenza del grande pubblico la vicenda Vajont, ma non è stato certamente il primo!
La stessa Merlin citata nel filmato è stata una delle tante voci che urlavano nel deserto.
Nei primissimi anni '80, studente di ingegneria a Bologna, il corso di geologia tenuto dal prof. Carloni, aveva proprio una parte dedicata alla vicenda del Vajont, per far capire agli studenti che la geologia è una cosa seria, non una ScEMENZA! E in fondo, pur con parole diverse, perché il pubblico era diverso, diceva le stesse cose che ha detto Paolini, perché i fatti sono quelli, c'è poco da fare purtroppo.
Abito a Conegliano e la nostra famiglia il 9 ottobre 1963 ha perso 7 persone che vivevano a Longarone. Grazie per aver realizzato questo approfondito documentario. Spero ci sia davvero una seconda parte perchè bisogna mantenere sempre viva la memoria, dobbiamo farlo per tutte le vittime e per tutti noi affinchè si sappia cosa è successo e cosa non si deve piu'fare solo per interesse e profitto. Grazie di cuore!
Sono delle parti di Conegliano, la storia è conosciuta e molto sentita in tutto il Veneto. Ogni volta che faccio visita, la diga sovrasta la valle con una sinistra potenza, è un paesaggio affascinante e allo stesso tempo tetro. Grazie per aver raccontato questa terribile storia
Anche io sono veneto e anche qui in pianura tutti conoscono molto bene la tragedia. In prima media abbiamo fatto un programma tutto dedicato alla tragedia, siamo andati in gita a longarone e al cimitero monumentale. Una tragedia tremenda, ma soprattutto evitabile.
@@sigma_fil1529 nelle zone limitrofe c'è ancora molto dissenso, proprio per il fatto che come hai detto, giustamente, la tragedia era più che evitabile
mio nonno perse due sue cari amici e si salvò perchè era partito il giorno precedente, ho sempre avuto anch'io quella sensazione
🇮🇹🇮🇹💔
Vista nel 96 durante un viaggio a Forni di Sopra e mi ha fatto lo stesso effetto...
Ti ringrazio infinitamente per questo video.
Molti in Veneto conoscono questa tragedia, purtroppo molto meno la conoscono nel resto d'Italia.
Oltre ad essere stato li a Longarone, a Erto e Casso, sono stato ospitato da un grand'uomo di nome Mauro Corona, esperto scrittore, scultore e sopravvissuto alla tragedia.
Io abito a Fossalta di Piave, il quale paese è gemellato in sangue, lacrime e preghiera con Longarone.
Da noi son giunti fin qui molti corpi di quei disgraziati incolpevoli, ma soprattutto è arrivata la famosa Madonna della chiesa di Longarone, sfregiata alla mano e al volto e ritrovata incagliata sul ponte di barche.
La conosco molto bene la storia e consiglio a tutti (dopo aver visto l'opera di Nova Lectio) di guardare anche il live di Paolini, dedicato a questa tragedia.
Caro Flavio la memoria storica del nostro paese è uno dei tanti valori finiti in discarica, peccato. Il live di Paolini l'ho visto 3 volte, capolavoro.
Grazie Simone per questo video, io abito a 8 kl da Longarone, per me che ho perso familiari in questa tragedia, ti sono infinitamente grato di questo ricordo/tributo.
Io sono di San Vito, mio nonno era pompiere volontario e venne giù a dare una mano. Mia madre li raccontò che non ha mai visto suo papà così bianco in faccia come quando tornò su. Per come l'ho conosciuto io, non oso immaginare cosa abbia dovuto vedere.
Ti sono vicino, di cuore, come a tutti voi di quella zona che hanno perso dei cari.
un abbraccio virtuale
Fratello nella disgrazia
Ammetto di aver pianto un pochino guardando il video.
Fino a non molti anni fa, con la famiglia, d'estate si andava in un paese del Cadorino San Vito di Cadore e il viaggio in macchina prevedeva il passaggio per Longarone, sotto la diga, ancora visibile.
Mio padre ogni volta ci raccontava questa storia e io guardavo la diga con immensa paura. Poi, crescendo, appresi dei motivi (economici e politici) per cui avvenne quella tragedia, e lo stato (con la s minuscola) mi fece davvero schifo.
Guardai poi un film, intitolato Vajont, di diversi anni fa, e ancora adesso non riesco a immaginare il terrore che può aver provato quella gente nel vedere un muro d'acqua cadergli in testa.
Un'altra triste pagina della storia italiana.
Non fu una disgrazia; fu una strage quasi prevista.
Complimenti per il video, davvero.
Aspetterò la seconda parte di sicuro.
Pur venendo da una terra che oramai vive da oltre 6 anni nel dolore e nella distruzione (sono di Amatrice) ho voluto visitare il Vajont e Longarone lo scorso anno ed è stata una esperienza di vita importante.
Seppur a distanza di tanti anni, seppur è una terra bellissima, è un territorio, quello intorno al Vajont, che è ancora permeato di dolore.
Grazie Nova Lectio, Grazie Simone, per questo documentario, bellissimo come sempre. Mi offro a farti da guida se un giorno vorrai parlare anche di Amatrice e dei comuni limitrofi in cui la ricostruzione è un miraggio ancora molto lontano.
Ti prego, continua!
Ho svolto il servizio di Informatore della Memoria per 4 anni (ora non riesco più a farlo per forza maggiore) e spesso non mi sono trattenuto dall'infuriarmi come hai fatto tu alla fine del video, perché è inevitabile infuriarsi se si ha un minimo di senso della giustizia e di coerenza!
Il modo in cui stai esponendo i fatti è bellissimo, quindi ritengo tu sia un ottimo veicolo per raccontare questa storia.
Ti invito a documentarti anche sul cosiddetto dopo-Vajont... anche lì ci sono MOLTI motivi per infuriarsi...
Mia madre è di Longarone e sono cresciuta con le storie del Vajont e degli amici e parenti che hanno perso tutta la famiglia.
Vi consiglio di ascoltarlo tutto il monologo di Paolini, fa venire i brividi.
...non sono di quelle parti, ma ogni volta che sento la parola "Vajont", ...mi ritrovo a piangere...
Fa venire i brividi
Be credo che oramai il lavoro di paolini sia di dominio nazionale , e per fortuna dico io .
Sogno un giorno una miniserie su questa vicenda analoga a quella della HBO su Chernobyl, così da poter raccontare a più persone possibili quello che è successo, per non dimenticarlo mai. Mia nonna lavorava a Erto nel periodo precedente alla tragedia e diceva spesso che le persone avevano paura di quella diga, sapevano che la montagna era "marcia" (come lo stesso nome Toc sottolineava) ma non avevano modo di farlo sapere più in là dell'amministrazione del comune, queste persone non avevano una voce. Grazie per questo video.
La serie su Chernobyl è una cazzata pazzesca di fascisti lituani per disinformare la gente circa l'energia nucleare.
C'è un film del 2001, è molto bello.
@@LaZonaDiRin3743molto bello,e anche molto triste...
Mio nonno, classe 1943, durante il periodo di leva obbligatorio andò lì ad aiutare con gli Alpini subito dopo il disastro. A distanza di molti anni quando ne parla si può evincere ancora l'impatto che ha avuto su di lui quell'esperienza. Spesso racconta di come dovettero raccogliere i cadaveri a mani nude, senza guanti, o di come un giorno abbia salvato un neonato miracolosamente rimasto illeso dentro un'abitazione. Gli scenari che racconta sono da film dell'orrore, impressionanti anche solo a sentirli.
Eh sì
mio padre, militare alpino di carriera, classe 1936, fece anche lui parte dei soccorsi
@@caffellatte74 oh
Pure mio nonno
THUNAR, siamo un grande popolo, purtroppo alle nostre spalle da molto tempo non abbiamo grandi governi che sappiano lavorare per il popolo ITALIANO, ma solo ladri cornuti e figli di puttana.
Sono di Conegliano e la tragedia del Vajont è molto sentita da tutti qui.
Spesso, tra l'altro, vado a pescare proprio sul tratto del Piave di Longarone, quindi sono luoghi a cui sono molto affezionato.
Ogni volta che ci vado e vedo in lontananza la diga, è veramente un colpo al cuore.
Salire e poi vedere lo squarcio sulla monte Toc mette i brividi, è come una ferita che non si è mai rimarginata.
Sono contento che tramite questi video di incredibile qualità, si racconti la storia del Vajont e che si parli del documentario di Marco Paolini che è un capolavoro.
Aspetto con ansia la seconda parte, so che è dura, ma questi video sono fondamentali per trasmettere il messaggio anche alle generazioni più giovani.
Ad imperitura memoria.
Ogni volta che vedo un video sul disastro del Vajont mi vengono i brividi, perchè ricordo le sensazioni che ho provato camminando su quella diga. E' al tempo stesso affascinante e agghiacciante, un gioiello dell'ingegneria, purtroppo artefice e testimone di una delle tragedie più gravi del secolo scorso. Ci insegna che i segnali della natura non vanno assolutamente ignorati, una lezione che vale ancora oggi.
i brividi che ho provato anch'io, indescrivibili.
...una lezione che _varrebbe_ ancora oggi, ...se solo ci fosse qualcuno che la ascolta...
Da Bellunese ti dico che mi vengono le lacrime ogni volta che sento questa storia ri-raccontata da qualcuno, sia attore, giornalista, youtuber ecc. E ogni volta penso che non se ne parli mai abbastanza. Visitate Longarone e guardate con i vostri occhi.
io da napoletano provo tanta rabbia,ogni volta che la sento,come se potuto permettere tutto ciò 😭😭😭😭😭
Da Bergamasca, le lacrime vengono anche a me. Da noi c'è stata la diga del Gleno che ha fatto i suoi danni, magari in misura minore, ma sentire queste storie fa piangere
@@silviacuni2256
... piangere, ...di dolore, ...di rabbia, ...di impotenza...
Bravo Simone."Sulla pelle viva"l'avro' letto 200 volte tanto la storia mi e' entrata nel sangue.Sono stato piu' volte su alla diga,il9 Ottobre,a Pasqua e perfino in inverno. Ho anche conosciuto in un bar di Cimolais Mauro Corona.Ogni volta ho aggiunto le mie lacrime alle acque del Vajont e anche stavolta ne e' scesa qualcuna per la gioia nel vedere che anche tu ti occupi di questa storia,uno dei tanti abomini di questo bistrattato Paese.Grazie ancora.Per aspera.....!!!
Figurati se non lo trovavi in un bar a Mauro corona.
Stessa emozione e stessi brividi...
E mentre rivedo Paolini per l'ennesima volta,
"Aspetta!!! Vigliacco aspettami!!!!"
"Vai!!! Vai tu che 6 più giovane!!!" scappano le lacrime anche a me 😔
Da appassionato di montagna (soprattutto dolomiti) e laureato in ingegneria, sono sempre stato affascinato da questa terribile storia. Un' opera ingegneristica clamorosamente perfetta (perchè lo è, sotto tutti i punti di vista) nel posto più sbagliato possibile, approvata e costruita con le modalità più disumane possibili. Vi faccio i complimenti, gran bel video. Aggiunge ulteriori dettagli sempre peggiori a quelli che già conoscevo, una storia piena di intrecci perfettamente incastrati per far accadere un disastro. Hai detto bene, non si tratta di una catastrofe, ma una strage. Necessitiamo della seconda parte, secondo me la gente deve sapere. Per quanto già ci siano altre testimonianze su quello che successe, la vostra voce può arrivare a molte persone, che poi possono approfondire per altre vie.
Consiglio tantissimo la visione del monologo di Marco Paolini (Il racconto del Vajont), la lettura del suo omonimo libro e la visita alla diga e ai paesi interessati: Erto, Casso e Longarone.
If chi era la colpa di questa strage !?io ero nato nel 1962 ma crescendo ne ho sentito parlare di questa tragedia al telegiornale RAI …
Governo italiano!? Assumerei ….
Uno può parlare di quanti numeri vuole, 250milioni di metri cubi, 200 metri di tsunami, ecc ecc. Io posso dire che la frana è talmente grande da passare quasi inosservata, fino ad accorgersi che la montagna su cui cammini, ecco, quella è la frana, e prima stava lassù, a centinaia di metri da te. E dov'è casso? Casso è su un altopiano dall'altra parte, di fronte la frana, vedi? No, non lo vedi, è tremendamente in alto e nascosto dalla montagna, e l'acqua gli è comunque piovuta dall'alto. Qua davvero le dimensioni sono talmente ciclopiche da non riuscire minimamente ad immaginare. Finché non sei lì.
Vero.. hai perfettamente ragione....
Confermo
La prima volte al Vajont:" dov'è la frana?"
" Ci hai i piedi sopra".
È soverchiante la sensazione di magone che si trova
Così a spanne, anche a me verrebbe da dire che qualche danno lo fa, se i metri cubi di frana, riempiono il lago, l'acqua del lago si sposta e da qualche parte andrà a finire io mi dico!
Sono sempre rimasto colpito da questa storia, fin da piccolo (abitando in Trentino conosco bene anche la strage di Stava, una specie di Vajont in piccolo che sarebbe bello se fosse analizzata). 3 anni fa sono finalmente andato a Longarone, Erto e Casso ed è stata un'esperienza difficilmente dimenticabile. Impossibile trovare le parole per descrivere le sensazioni provate nel vedere la diga da sotto e da sopra, impossibile andarsene senza avere lasciato lì al une lacrime. Gran video come sempre!
Gli anziani fin dalla nascita di questa opera la consideravano "maledetta". Mio bisnonno, originario del Cadore, diceva sempre prima dell'accaduto "prima o poi viene giù". Fin dalle elementari noi veneti siamo a conoscenza dei fatti del Vajont, addirittura dedicando l'intera giornata del 9 ottobre alla memoria e al racconto. Ricordo ancora con piacere la testimonianza in terza elementare che ci fece una sopravvissuta.
Noi veneti ti ringraziamo vivamente per il video e per il ricordo di tale vicenda.
Se veniva giù... guai peggiori.
Ho avuto il privilegio di avere il prof. Edoardo Semenza come insegnante all'università, a geologia, e ricorderò sempre quello che ci narrava del disastro del Vajont. Si percepiva molto, tra le parole, quanto questo evento avesse segnato la sua esistenza.
Piccola nota di alleggerimento: a Longarone fanno un gelato spettacolarmente buono, vi capitasse di andarci, non dimenticatevi di assaggiarlo.
Lui aveva provato ad avvertire quei mascalzoni ma nessuno l ha voluto ascoltare... nemmeno il padre.. 😓
@@denisemaspes4550 quando mai??
@@denisemaspes4550 In realtà Edoardo Semenza ha sempre difeso suo padre e ha fatto una fatica tremenda pure a trovare delle colpe in Biadene. Non è come nel film dove si vede Edoardo che non viene ascoltato da nessuno e addirittura propone alla SADE di abbandonare tutto.
Con le lacrime negli occhi, come quando vidi il pezzo teatrale di Paolini, dico che abbiamo bisogno della seconda parte e di altri video come questo! GRAZIE!
Grande Simone, sono di Pieve di Soligo, provincia di Treviso ma non lontani da Longarone, la storia del Vajont per noi veneti è una tragedia sentita che merita ancora di avere giustizia, per quella povera gente che ha perso tutto e per le vittime, un grazie sentito per il tuo documentario che deve far conoscere a tutti quale tragedia si è compiuta ai danni di persone che non meritavano quello che hanno subito.
Ho avuto la fortuna alle medie di avere una professoressa che insegnò come fosse avvenuto, quello che lei a ragione chiamava, lo sterminio del Vajont. Ho sempre inquadrato quell'evento come caratteristico dell'Italia passata e forse purtroppo anche presente, un'Italia in cui non voglio vivere, e che desidero cambiare anche nel mio piccolo. Grazie per aver raccontato la storia con cura come ben sapete fare.
Video e parole stupende..ho fatto la naja nel 1984 negli Alpini,e il mio maresciallo di allora partecipò ai soccorsi nel primo giorno dopo il disastro e da allora,mi disse,non è più riuscito a dormire dagli incubi provocati da ciò che aveva visto e dai resti umani che aveva strappato a quel fango maledetto... quell'enorme M rimasta sulla montagna sia da monito a tutti quelli che non hanno avuto cuore e ragione per ascoltare chi prevedeva il disastro.
Grazie mille ragazzi di Nova Lectio, questo documentario, da friulana della provincia di Pordenone, colpisce con particolare forza! Spero ci sia una parte due
Ho visto il pezzo di Paolini svariate volte, una storia triste che però mi affascina, mi affascina sia dal punto di vista ingegneristico che dal punto di vista dei soldi e di quanto questi rendano disumane le scelte di alcuni!
Fate la parte 2 perché è estremamente affascinante!
Io vivo molto vicino e nelle scuole questo argomento fortunatamente è ancora molto trattato, è un argomento che nel bene e nel male tocca ancora molto chi vive in zona dopo 60 anni, grazie di cuore per questo bellissimo lavoro
Complimenti per questa prima parte del video. Ottima come sempre. Parlando da Geologo e da tecnico penso che questo sia uno di quei luoghi da visitare prima di prendere l'abilitazione professionale. Quando ho visto per la prima volta la diga ho sentito veramente il peso della responsabilità che abbiamo ogni qual volta si mette una firma in calce ad un documento. È in posti come questo che si comprende veramente l'importanza della prevenzione, della pianificazione ma soprattutto dell'onestà intellettuale. Complimenti davvero Simone. Nel mio piccolo mi rendo disponibile per video di questo genere. Anche solo per un parere. Tanti saluti e i miei complimenti per il lavoro che svolgi.
Vista dal vivo è un’altra cosa! Son stato sia al Vajont che al Gleno a livello di bellezza estetica e tutto quella del Gleno è stata pazzesca e si vede anche la grandezza del disastro in se (la diga ha un buco clamoroso al centro ed è divisa in due). Per il Vajont però quando ti rendi conto di dov’è la frana e da dove è venuta giù ti sale il brivido sulla schiena. Son stato anche nei paesini di erto e casso da cui si vede bene il monte Toc….non c’è molto da dire la natura parla da sola. Un pensiero alle povere vittime di questi due disastri causati dall’egoismo ,la disattenzione e il menefreghismo di gente che se ne fregava di “quattro poveri allevatori e contadini”. 🙏🏽✝️❤️
È vero, dicono che sia un paesaggio lunare ed estraniante. Si entra totalmente in un'altra dimensione
Il lago riempito dalla frana.. con tutta la vegetazione cresciuta sopra è impressionante... me lo ricordo ancora molto bene
Bravissimo Simone! Questa storia del Vajont, come tante altre finte tragedie, fanno salire il crimine a chiunque e ti fanno perdere quel poco di fiducia che si potrebbe avere nello stato italiano. Spero davvero, cirrosi a parte, che ci possa essere una seconda parte e che in futuro tu possa parlare di tutte le altre tragedie annunciate perché è una vergogna che certe cose non si studino nelle scuole, ma forse fa comodo che la storia non si conosca.
I visited Longarone and visited the dam site this past August. I had known of the disaster since 1963, when I was 13. My first adventure was to walk down from the parking area, then down the road and steep trail to the upstream face of the dam. It was a sobering feeling, knowing that I was standing on 650 feet of landslide debris. I also took the dam tour. After so many years, seeing it for myself, I really came to understand the scope of the tragedy. Every engineer should visit the Vajont Dam in their lifetime.
Una delle tragedie italiane che più mi toccano. Gli occhi si fanno sempre lucidi.
Credo che sia per tutti
Idem, e non sono di quelle zone
Quella diga in se' era un capolavoro di ingegneria e robustezza , infatti e' ancora li' intatta... Ma purtroppo costruita nel posto sbagliato !!
Cosa dire. Le parole sono poche e hai riassunto benissimo Simo il sentimento di tutti nelle ultime battute del video. Un disastro realizzato ad opera d’arte, per utilizzare termini leggeri…
Grazie Simo e Giacomo per averci portato questo video
Ci sono stato, ed è impressionante! L'assurdo è che al corso unoversitario di ingegneria per la sicurezza nei luoghi di lavoro, mi hanno parlato di Chernobil e mai citato il Vajont.
La strage del Vajont è nelle mia memoria di bambina, con gli anni ho scoperto i mostruosi retroscena della questione e le responsabilità di uno stato (che definire con la s minuscola è poco) e di una politica (che di cristiano ha nulla) che hanno vilmente fatto gli interessi dei pochi a scapito della vita dei cittadini. Grazie per il vostro contributo, per la chiarezza e la professionalità nel riportare i fatti con deguata documentazione. Grazie...perché non si deve dimenticare!
Ricerca, scrittura, contributi video, contributi animati, interviste, montaggio. Io non so come facciate ad essere così prolifici, con questo livello qualitativo poi. Rinnovo i miei sentitissimi complimenti.
Quanto al contenuto del video, senza parole. Evento sicuramente noto a tutti ma altrettanto sicuramente in maniera troppo superficiale da moltissimi (me incluso).
Anni fa, esattamente il 9 Ottobre, andai con i miei genitori a Longarone.
In quella data ricorreva l'anniversario della catastrofe del Vajont, devo dire che fa impressione vedere da vicino la diga e la frana, che portarono a quel tragico giorno che rimarrà impresso per sempre nella storia.
Grazie per aver portato in evidenza questo fondamentale pezzo di storia con un altro dei tuoi fantastici video!
Aggiungo anche che, come citato da un commento sotto al video dei The Pillow sempre riguardante il Vajont, il monte stesso si chiamava "Toc", parola che nel dialetto della zona significa proprio "marcio". Gli anziani e gran parte degli abitanti sapevano che quel monte non sarebbe stato adatto a una tale opera ingegneristica, ma purtroppo per l'ennesima volta il guadagno e l'avidità l'hanno fatta da padrone
In effetti il marcio del monte era la famosa paleofrana, non il monte vero e proprio. Una antichissima frana si era staccata dal monte, riempendo la valle, poi il fiume aveva eroso la parte inferiore, di fatto scalzando la frana, che è rimasta in bilico fino all'avvento del lago che le ha tolto l'appoggio lubrificandola. Ma il monte è solido, e si vede ancora nella parte alta, nella nuda e viva roccia.
Conosco già la tragica storia del Vajont eppure, non ho dubitato nell'aprire il video, alle 2 di notte, dopo aver visto 30 e passa minuti. Complimenti, sentiti, sentitissimi. Spero che un giorno, la fame di conoscenza e di divulgazione di Nova Lectio possano raggiungere un pubblico estremamente vasto, forse da televisione. Questo video è da brividi, per l'atmosfera, il montaggio, la storia e la ricchezza di fonti autentiche, che ti immedesimano nella tragica situazione. Avrei forse aggiunto più simulazioni 3D sull'andamento della frana anche se, a dirla tutta, il web è pieno. Forse la genialità sta proprio nel raccontarla dal punto di vista umano, con le parole di chi, direttamente o indirettamente, quegli attimi li ha vissuti. Ancora complimenti, tanta stima per te/voi. Chapeau.
Del Vajont devo dire che ha suscitato in me tanta impressione per l'accaduto, poi sfociato in interesse per quella terra, e devo dire che ogni volta che salgo su è come se fosse la prima.
Si arriva a Longarone e si percepisce una sensazione strana, in poche parole si sente che è successo qualcosa di grande, troppo grande per essere immaginata.
Quest'anno ci sono salito di nuovo e lassù ci ho lasciato un pezzo della mia anima per via della pace che ora regna sui due paesini.
Senza il film di Renzo Martinelli, il capolavoro del grande Paolini e sentirne il nome in famiglia non avrei mai conosciuto la storia del Vajont.
Complimenti per l'esposizione precisa e suscettibile di catturare l'attenzione. Sia il Prof. Muller che il Dott. Edoardo Semenza avevano capito e anticipato tutto... Gli ertani si lamentavano per le somme contenute messe a disposizione per gli espropri ma segnalavano anche il pericolo in quanto avevano grande conoscenza della valle come aveva molte volte fatto Tina Merlin
Grazie Simone per questo video, non si deve dimenticare una delle più grandi vergognose tragedie del secolo scorso targarta DC. Sono milanese ma ho un ricordo vivissimo di questa tragedia, un bimbo di 10 anni seduto sulle gambe della mamma mentre sfogliava il giornale e vedeva le prime immagini del crollo della diga, i racconti dei genitori e zii, quel bimbo che proprio il 9 ottobre compiva gli anni. Quel bimbo ero io. Domani 9 ottobre 2022 spegnerò 69 candeline e come sempre un mio pensiero andrà a loro, a quelli che non ci sono più.Mi rimase talmente dentro che, nei primi anni 80, andai sul posto. Prima nella nuova Longarone che è stata ricostruita, non dov'era quella spazzata via dall'onda, poi su in auto fino alla diga. Allora non c'erano i tour guidati, ci ritornali qualche anno fa con mio figlio utilizzando il tour. Ma la sensazione che ho provato la prima volta lassù, fino a dove si poteva arrivare in auto,, è stata una cosa terribile.Non è possibile descriverla a parole, essere lassù e guardare giù dove c'era Longarone, immaginare quell'onda che spazzò via tutto è stato per me un grande dolore. Non mi sono mai dimenticato, e ogni 9 ottobre quando mi dicono auguri io penso a loro, a quella povera gente assassinata dalla politica e profitto, ma soprattutto a Tina Merlin e al suo coraggio e impegno:la compagna Tina Merlin almeno per me.
Complimenti Simone, e complimenti a tutti quelli che hanno realizzato questo video. Seguo questa tragedia da oltre 20 anni. Mi permetto di chiederti la forza nel mettere da parte il disgusto e di andare avanti. Fai la seconda parte e anche la terza dovesse essere necessaria. Forza Simone
la mia bisnonna, che purtroppo non ho avuto l'onore di conoscere, era di Meduno, a un'oretta dalla valle. La mia famiglia ancora tramanda i ricordi di quei giorni di generazione in generazione; è bello sapere che altri giovani come me tengono viva la memoria. grazie❤❤
Hai trasmesso grandi emozioni con questo video. La più grande che ho provato è stata quella di sentirmi unito con tutti i miei compaesani italiani nonostante tutte le nostre differenze che fanno di questo paese un Eccellenza mondiale. Andrò a visitare quei luoghi. W l'Italia.
Grazie mille mille per aver ricordato questa tragedia
In Friuli la storia di questa catastrofe è ancora nelle menti di tutti, una cicatrice indelebile al cuore
Io sono del bellunese e per fortuna qui a livello scolastico il tema è trattato molto e in ogni fascia di età. La frana era prevedibile anche solo dal nome del monte: "Toc", nome dato dagli anziani nel tempo, in dialetto significa "pezzo" o "frammento".
Esatto, brutte robe vez
Toc in dialetto friulano significa anche "marcio" se non erro.... "A l'è marz patoc" si dice anche di qualcosa che è talmente marcia da risultare irrecuperabile. Sempre se non sbaglio. Grazie del video.
@@massimilianonicolazzo1637 ciao scusa ma non voglio fare il saccente ma ti faccio notare che nella frase che hai scritto, ed è corretta, hai usato la parola patoc e non toc. Sono due parole diverse come ha scritto Giulio Toc sia in Veneto che in Friuli significa pezzo: " pasame un toc de pan", "dame ch'el toc de fornaio", "comprame un toc de pizza".
Invece patoc non significa marcio ma bensì "chiaro, evidente, manifesto" esempi: " l'è marz patoc", "le imbriago patoc", "le inamora patoc"
Scusa se ti ho disturbato. Saluti e speriamo di trovarci nel Vajont
@@ermesbigaran2337
Grazie mille della precisazione.
Ci sono state più volte a Longarone che è bellissima ho visto il museo della memoria e ogni volta per me è un colpo al cuore . un'emozione fortissima che mi toglie il fiato per questa immane tragedia
Che emozione questo documentario non è giusto che sia finita così! Ho visto tutto il videoed alla fine mi hai fatto piangere dalla rabbia che nessuno sia riuscito nel far capire che la natura va ascoltata studiata tanti e tanti anni consultarsi ecc.ecc.Quì era tutto un magna magna,ed un pensiero per i nostri poveri fratelli deceduti e colpevoli di vivere in una splendita e naturale vallata dopo una giornata di lavoro stanchi ma nello stesso momento felici di stare con la famiglia la prorpia mamma la moglie oppure marito i figli nonni ed altro ancora RIPOSATE in PACE FRATELLI di LONGARONE....
Abito ad un'ora dal vajont e spesso e volentieri ci vado più di un paio di volte all'anno, e ogni volta vicino a quella diga si respira un'aria surreale, ti fa sentire e capire veramente quello che è successo, c'è una pace assoluta forse non è un caso, ma quella frana ogni volta che la vedo mi lacera l'anima e mi toglie letteralmente il fiato
Argomento molto interessante e spesso trascurato.
Sarebbe una bella serie di video quella sulle catastrofi naturali più devastanti della storia italiana tipo : i terremoti in Irpinia,Belice,L’Aquila,Friuli,Umbria e Marche 1997 e Centro Italia del 2016
Naturali? Sei sicuro? 😐😉
@@barbarazogno6895
Certo che sono naturali!!
La cosa orribile furono l'abbandono e la totale disorganizzazione da parte autorità (in)competenti.
Se sei qui per le idiote teorie complottistiche sui terremoti puoi anche andartene. Nulla è più disgustoso di chi sfrutta morti e dolore per il proprio narcisismo.
Disastro di Balvano, ( Ferroviario), con lo zampino degli americani, pare.
Sin da quando passai vicino a Longarone di ritorno da un viaggio ad 11 anni e vidi la diga, sono sempre stata affascinata dalla storia dietro questo disastro. Ho pure visitato il luogo anni dopo, e da allora la mia prospettiva sulla vicenda ha avuto sempre più dettagli.
Grazie per questo documentario, veramente interessante, un ottimo lavoro! ❤
Non può non esserci una seconda parte di questo video!Fate sempre dei lavori eccezionali e credo che possa servire anche alle generazioni future continuare a parlare di questa tragedia.
Che l'euro parlamento intervenga in futuro quando in Italia si decida di compiere qualche costruzione già pericolante e che faccia presagire una catastrofe già in partenza.
ogni volta che con la famiglia si saliva in montagna ricordo che cercavamo tra le pieghe delle montagne longaronesi il profilo della diga. immensa ed inquietante. mio nonno mi ha sempre raccontato che se la diga avesse ceduto quella maledetta notte, la mareggiata avrebbe raggiunto persino Venezia
Ha fatto benissimo a dirtelo. Considera che, se il lago fosse stato più basso di almeno 50 metri, La gente di Longarone e dintorni non avrebbe sofferto praticamente niente di ciò che invece è stato.
Questo è sentimentalmente il video più bello che avete fatto ragazzi. Attendiamo la seconda parte anche se, purtroppo, già conosciamo il suo l'epilogo..
Grazie Simone della ricostruzione di quella tragedia, fatta molto bene, mi permetto di farti presente che ad oggi rispetto ad allora nulla e' cambiato nelle procedure di esproprio per la realizzazione di Opere Pubbliche.
Non entro nei dettagli ma sentire nel video le testimonianze delle persone per bene (non ascoltate), vedere l'esercizio di un potere arrogante ma che conosce nei minimi dettagli l'animo umano , la prassi per denunciarti per interruzione di pubblico servizio se alzi la voce e ti dice : ...fammi causa tanto poi ti rovinerai e cio' che era tuo non lo sara' piu'... oppure .... noi ti chiudiamo dentro casa e poi per uscire chiamerai l'avvocato....
fa perdere il senso dello Stato
Le opere pubbliche necessarie devono essere fatte, ma se poi il risultato (bastava ascoltare chi il territorio lo conosce per evitare la tragedia)
non risolve il problema (nel migliore dei casi) oppure si tramuta in tragedia (nel peggiore dei casi) vuol dire che certe opere hanno un solo scopo,
fare cassa per qualcuno.
Te lo garantisco , abbiamo subito un esproprio dal 2017 al 2022 e le procedure , i comportamenti dei tecnici ,dei politici, dei tutori della legge,dei Sindaci e' perfettamente identico a quanto ho visto nel video.
Nulla di irreparabile per noi rispetto alla tragedia del Vajont
ti ringrazio per la ricostruzione
un saluto
Mi si stringe sempre il cuore, ogni anno, in questo periodo, ripensando a questa tragedia che parla di morte della vita, in tutte le sue forme. La cosa che fa sempre più rabbia che la tragedia è l'unico modo per raccontare le vittime umane e della moralità criminale.
Grazie per queste importanti informazioni... Non ci sono parole... Mi ricorda un po' ciò che è stato fatto in Abruzzo più di 100 anni fa... Con ciò che era il lago Fucino (terzo lago d'Italia) che ora non c'è più... Portando via quel poco che le persone del posto avevano... L'acqua! Ne parlava Ignazio Silone in "Fontamara"... Siamo italiani... Abbiamo tutti un passato comune... Ed a quanto pare la storia si ripete sempre... Comunque... Grazie per tutte le informazioni... E grazie per il sentimento...! 👍
Appartengo ad un'altra generazione e ad altre latitudini, la tragedia del Vajont la leggevo sulle enciclopedie sbiadita ed opaca come le decine di stragi senza senso della nostra repubblica.
Tuttavia lo spettacolo di Paolini mi ha colpito come un pugno allo stomaco, generando quel senso di nausea che tutti noi dovremmo serbare e tenere stretto per non dimenticare.
Bellissimo, finalmente qualcuno che ne “riprenda” il discorso, mai dimenticare…
Sopratutto noi giovani!
Consiglio a tutti vivamente di visitare i musei, andateci con la ragazza i parenti anche da soli ne vale la pena, non bisogna dimenticare la forza di tutti i sopravvissuti e di chi ha aiutato
Volevo consigliere un video sul tema. Il disastro del Gleno, il crollo di una diga in val di Scalve Bergamo. La storia é passata inosservata a molti perché nessuno la mai raccontato e vivendo in quelle zone mi farebbe molto piacere un video in merito.
Grazie per questo video e complimenti per tutto il lavoro. Non è facile restare calmi nel raccontare questa storia. Spero davvero ci sarà una seconda parte.
la solita storia all'italiana, che da amante della propria patria fa piangere il cuore, un grande grazie va a te Simone e al tuo bravissimo team che con questi meravigliosi video ci aiuta a riflettere e ha non dimenticare.
Ogni 9 ottobre mi faccio 200 km (tra andata e ritorno) per essere alla diga alle 22:39 per portare una preghiera di persona a quelle 2000 anime cancellate dell’esistenza per mano di pochi avidi e spregevoli esseri disumani. Anche se questa tragedia non ha colpito la mia famiglia la sento viva e lacerante dentro me. 2000 morti passati nell’indifferenza di uno stato corrotto e becero. Tutt’ora le nostre cariche politiche, media nazionali e compagnia bella non vogliono ricordare questo omicidio di massa. Però quando c’è da ricordare altre tragedie italiane sono lì in prima fila a farsi vedere. Il Vajont lo vogliono far dimenticare. Troppo scomodo per loro questo disastro. Io non dimentico. Complimenti veramente per questo video è per le parole che avete usato.
Ho amato che hai citato Marco Paolini e il suo spettacolo emotivamente devastante. Questa storia per me è qualcosa che ha completamente cambiato i miei interessi in campo storico.
Ho visitato il posto qualche anno fa ed è stato molto bello e toccante sentire la storia in maniera più dettagliata e vedere le immagini di quel disastro. Fa proprio un certo effetto quando ci si è sopra
Io e la mia compagna siamo Stati al Vajont e al museo di Longarone tre anni fa', è stata una delle esperienze più toccanti che abbiamo mai avuto. La visita al museo ci ha raccontato tutta la storia e durante "il percorso" siamo stati accompagnati da un irrequieto brivido lungo la schiena.
Grazie per questo documento Geopop.
Non dimentichiamo la nostra storia.
Anni fa andai a Longarone per lavoro...la gola fa paura ancora adesso.
La versione teatrale di Paolini è un pugno in faccia, secco, deciso. E poi ti spacca il cuore.
Paolini fu un genio proprio per come ha descritto il tutto in modo crudo. Era quello che serviva alla gente che non l'ha vissuta per capire la MERDA (scusa il termine) di sta vicenda
quella gola è puro terrore
@@Massimo645 Assolutamente...e non solo per la tragedia avvenuta, soprattutto per il suo aspetto.
@@jac87effenberg Molto d'accordo !!
Grazie per aver realizzato questa prima parte del documentario, è veramente importante continuare a tenere vivo il ricordo e le ragioni che hanno portato a questa strage. Aspetto il secondo capitolo che spero arrivi presto!
Ho visitato quei luoghi e quella impressionante costruzione, tutti i nomi appesi come bandierine, ma la cosa che più mi ha impressionato è vedere questa gola dalla parte interna della diga, dove dovrebbe esserci l’acqua c’è quel pezzo di montagna che è andato a riempire il canion, tutto ciò ti spacca dentro
La storia di questa tragedia mi è sempre stata nel cuore,sin da ragazzo,vuoi perché sono appassionato di dighe ,vuoi perché è talmente grande e dolorosa ma la conclusione alla quale mi porta è che nulla è cambiato nel nostro paesello,la cupidigia e l’ignoranza sono il pilastro della nostra italietta e sarà così ancora per molto tempo; complimenti come sempre ,aspetto con ansia il seguito!
grande Simone, sono di queste zone e la conosco la storia, sempre sul pezzo! grazie per far ricordare eventi che all'infuori dei luoghi degli avvenimenti stanno per essere dimenticati
Salve, ho abitato 14 mesi a Belluno, ho conosciuto Don Gigetto, un parroco che ha vissuto questa tragedia di persona.
La storia vera che mi ha colpito di più, senza nulla togliere a tutte le migliaia da paura.
Mi diceva di un signore che si era salvato, vagava tra le macerie, nudo senza riuscire a sentire, per i traumi uditivi subiti, che cercava un paese sparito.
Ricordo di ritrovamenti nelle vicinanze di Venezia, dopo 10 anni dalla tragedia.
I miei complimenti per aver ricordato una tragedia da non ripetere.
Tok, a Lavarone vuol dire Sonà 2 fuori di testa.
Al 16:40 : solo adesso ho scoperto che la nonna con il fucile che voleva cacciare la SADE dalla valle non era una invenzione di Paolini. Cmq il suo spettacolo teatrale è la cosa più coinvolgente che abbia mai visto.
Grazie mille per continuare a mantenere vivo il ricordo! Come diceva Paolini.. magari prima di pensare ad una diga chiedi ad un qualsiasi abitante della valle cosa vuol dire toc.. Marcio
I miei nonni abitavano a igne. Grazie a mia nonna che si sentiva strana mio nonno è rimasto a casa con lei. Si sono salvati. Adesso abito a longarone e nell aria di sente ancora la sofferenza di un paese che fa ancora fatica a tirarsi su
Grazie, sono veneziano ma ho a che fare con quella zona e di conseguenza con quella tragedia. Ancora viva, nel paesaggio, nella memoria di chi c’era, nel pensiero che finisce sempre là e nello sguardo che da Longarone si alza inevitabilmente e inconsapevolmente verso est per incrociare la diga lassù. Maledettamente Intonsa, ancora perfetta. Complimenti per il video, ho apprezzato anche lo sbotto alla fine, concordo sulla s minuscola e mi indigno altrettanto.
Davvero un lavoro ammirevole il vostro ragazzi, davvero ammirevoli, è solo grazie a voi che vengo a conoscenza della storia quella vera!
Ascoltare questa storia piena di emozioni mi ha fatto sentire a disagio, il disagio che solo noi italiani possiamo capire, il disagio si sapere che il tuo stato mette i soldi facili prima della tua tutela , uno stato che prima aspetta il disastro e poi “agisce” (guarda il caso del ponte Morandi) Ci hai raccontato molte storie ,ma vederti così provato mi mette ancor più tristezza,io ormai ho smesso di crederci in un mondo giusto mi dispiace.
Il 9 ottobre del 1993 ho fatto l'esame di geologia applicata. Ero molto ferrato sul Vajont. Era l'argomento principale. Non ho preso il massimo, quello che manca dal 30 lo considero un tributo ai caduti
Abito a 40 km dalla diga lungo la Valbelluna. Sono nato un mese dopo. Mi ricordo che da piccolo, a pochi anni dal disastro, mio padre mi portò su alla diga e quello che vidi non lo capii naturalmente perché ero un bambino. Mio padre cercò di spiegarmi quello che era accaduto. Il Vajont noi lo conoscevamo ben prima di Paolini e il film di Olmi. Loro hanno avuto il merito di far conoscere perfino agli stessi superstiti l'esatto susseguirsi degli eventi.
Grazie per questo video ragazzi. Siete stati bravi e sensibili nello spiegare. Aspetto un seguito....
Ogni volta che passo di lì per lavoro o in moto, è sempre un colpo al cuore. Nessuno dovrà MAI dimenticare quello che è successo quella notte. Scorrerà per sempre nel sangue di ogni Friulano.
Ancora adesso mi si chiude lo stomaco, non riesco a non piangere solo risentendo i nomi di tutta questa storia, dai luoghi alle persone, grazie per la dedizione e il video
Avevo 7 anni quando mio padre mi portò a Longarone una settimana dopo il disastro del Vajont. Ricordo ancora oggi il fango, le macerie, le croci: uno scenario spettrale che mi rimase profondamente impresso. Ero piccolo, ma capii la gravità di quanto era accaduto.
mio nonno era via per lavoro ma sotto il vajont ha perso la sua prima famiglia.. i suoi amici gli avevano detto questo quando era arrivato a valle:
Le tue ultime parole rispecchiano il pensiero di tutti gli Italiani onesti. Ormai è da 70 anni che lo Stato è in rotta di collisione con la sua fine più disgraziata. Le parole dell'anziana signora che vuole rimbracciare il fucile sono condivise da molte persone amanti dell'onestà e del merito. Stanno superando un confine e se non si cambia mentalità ci sarà un altra frana dove non periranno solo dei poveri paesani. Grazie come sempre per i tuoi video.
Da Veneto la storia ci viene spesso raccontata...è una strage che purtroppo resterà indelebile! Bravissimi perché il servizio è stato veramente strutturato in modo esaustivo!!@
Simone, Giacomo, vi invito, vi chiedo, di pubblicare la seconda parte della storia. Vi seguo da anni ormai è credo, senza nulla togliere ad altri canali di divulgazione, che il vostro sia il video più chiaro e ben spiegato che io abbia mai visto. Sai libri di Tina Merlin, ai dvd, alle testimonianze, ho letto, ascoltato e osservato di tutto, ma il vostro è il migliore. Vi prego di continuare. Abbiamo tutti bisogno della storia, di conoscere. Grazie ragazzi.
Speriamo
Di questa storia fa impressione tutto. Ma vedere i due orologi da taschino indicanti la stessa ora e sapere che in quell’istante non si sono fermati solo loro...
"Prima il fragore dell'onda, poi il silenzio della morte, mai l'oblio della memoria". 📌
Ho la VHS di Paolini, mi ha fatto venire i brividi, questo video ha fatto lo stesso, bel lavoro ragazzi♥️
Mi ricordo di averlo portato come argomento d'esame di terza media, per lo stesso stesso motivo spiegato all'interno del video.
Sono contento ne abbiate parlato, continuate ragazzi perché il vostro lavoro in così tanti aspetti della storia è importantissimo.
Quando ero studente di geologia ho avuto modo di visitare la diga e la frana, ed e' stata un'esperienza molto toccante. Da geologo, mi vergogno di quanto poco veniamo considerati e quanto in Italia non freghi nulla della prevenzione dei disastri.
Grazie per aver portato questo argomento sul canale, abbiamo il dovere di non dimenticare.