Intanto grazie a chi mi ha fatto i complimenti e per la recensione. Non ho smesso di disegnare, ma negli ultimi anni ho rallentato le mie collaborazioni con Bonelli dedicandomi di più alla mia scuola e al lavoro autoriale. A questo punto, vi consiglio, se non le avete già acquistati, o se non li conoscete, i miei altri lavori: la tetralogia di “Hasta la victoria!” (Edizioni Di e Mondadori Comics, ma quest’ultima di difficile reperibilità) e “La lama e la croce”(anch’essa di Mondadori Comics, con le stesse difficoltà della precedente), i due graphic-novel “Di altre storie e di altri eroi” e “Gli anni migliori”, Tunué Editore. Per ultimo, l’annuncio dell’uscita del mio western “Mimbrenos”, per Nona Arte in uscita in occasione della prossima Lucca. Un cordiale saluto a tutti e grazie ancora per il vostro apprezzamento.
Buongiorno Stefano, grazie per il tuo commento, è un onore! Non mancherò di cercare almeno una parte delle opere che ci hai indicato. Ti aspettiamo su Nathan, sappiamo che c'è ancora una storia in completamento, abbiamo bisogno del tuo tratto dinamico!
Io non ho letto due fumetti. Ho letto le sceneggiature di due film. Anzi,mi viene da dire di aver visto addirittura due film. Voce fuori campo,dissolvimento delle immagini (splendido quello a pagina 72 nella nuvoletta di Biff), slow motion (altrettanto splendido quello della sparatoria in banca della seconda storia) e potrei continuare nell’elenco. Credo che Casini sia un autentico genio dell’arte sotto una molteplicità di forme. Inizialmente, in “Moonlight Blues", mi sembrava di assistere a uno dei film di Fritz Lang del “primo periodo” (da “Destino” del 1921 a “Rancho Notorius” del 1952), tematicamente caratterizzati,tra le altre cose, dall’uomo intrappolato nel suo destino. Poi, nel prosieguo, mi veniva più connaturale un accostamento nientemeno che con Stanley Kubrick e, più precisamente, col film “Il bacio dell’assassino” (1955), tanto per il parallelismo che caratterizza i protagonisti, quanto per il destino che li porta a incontrarsi e che ne segna la vita. Un destino, quello presentatoci da Casini e Kubrick, tutt’altro che fatalistico, bensì “provvidente”, per così dire, col quale, però, la libertà umana deve fare i conti. Entrambi sembrano dirci che una misteriosa “mano di un Dio” guida la nostra vita rispettando la nostra libertà, a condizione, cioè, che noi la "accettiamo": Kubrick, forse, pur non religioso, non dimentica le sue origini (e la fede) ebraiche; Casini perché, probabilmente, cattolico e praticante (nel suo sito, che incoraggio tutti a visitare, nel raccontare le sue esperienze personali, accenna alla sua consueta partecipazione alla Messa domenicale). Hai ragione quando dici che queste storie sono drammatiche. Ma la vita stessa è drammatica, e a me il noir piace perché è il genere che, secondo la mia personalissima opinione, più si avvicina alla realtà drammatica della nostra vita. Drammatica perché ci chiama continuamente in azione (dramma, in greco, vuol dire azione), cioè a fare, non senza fatica, le scelte giuste, come è esplicitato nel fumetto, e a dare un senso a ciò che ci capita (non darlo trasforma la vita da drammatica a tragica, come succede a vari protagonisti delle due storie). E tutto ciò senza che il “lieto fine” sia garantito, perché c’è sempre, nella vita, il dramma di “scontrarsi” con la libertà degli altri. Ma il destino “provvidente" c’è sempre (e rende meno malinconiche queste due storie), anche in “Maschere”. Mi riferisco, evidentemente, all’epilogo, che non svelo, ma che anche a me è parso un’aggiunta, al punto da aver pensato che, in realtà, fosse l’inizio di una terza storia che, per la sua brevità, tu non avevi recensito. Scusandomi per la lunghezza del mio commento e dell’eventuale noia che ho causato, permettimi un ultimo ricordo: dramma della vita, “lieto fine” non garantito quantomeno in questa vita, destino “provvidente”. Un solo nome, credo, non a caso citato più volte nel fumetto, li riassume tutti: Veronica Lake (1922-73). Una vita drammatica, la sua, tutta da abbracciare, solo per regalarle quell’abbraccio che ha sempre disperatamente cercato e, forse, mai trovato. Un abbraccio che, ne sono certo (e credo che Casini, da credente, convenga con me), ha finalmente incontrato il giorno nel quale è passata da questa vita a quella futura. Un abbraccio che la terrà con sé in eterno. Il “lieto fine” del destino “provvidente” è passato per lei, come per molti, anche attraverso una vita e una fine apparentemente disperate.
Solo per confermare quanto hai detto nel video circa l’epilogo “aggiunto” all’ultima storia. Un mio amico bibliotecario mi ha inviato oggi “di sfroso” la copia fotostatica della seconda uscita,quella del 2010 delle Edizioni Di (fra le mani io ho il volume della Cosmo che tu hai recensito). Venne cambiato il titolo (da “Maschere senza luce” del 1996 a “Maschere”) e,nella prefazione, che sarebbe tutta da leggere talmente è interessante,Casini scrive così: “Ho finito per rimettere mano alla vecchia storia, inserendo del colore seppur con parsimonia, fornendola di un prologo e un epilogo nuovi, insomma: trasformandola (…) dandole un tono meno crepuscolare e più ottimista”. La storia,infatti, è tutta in bianco e nero, salvo l’epilogo, che è a colori, e forse questa scelta è stata fatta proprio per accentuare la “trasformazione” della storia, con un “secondo finale” direi, più speranzoso che semplicemente ottimistico. Come a dire: non sono più maschere “senza luce”; una luce si è accesa…. Una domanda: la fumetteria di Aosta che hai citato è quella di via Sant’Anselmo (centro città)? Se è quella ci sono stato assieme al recensore del canale “C’era una volta il classico” due anni fa: dall’esterno, una porticina che la fa sembrare un piccolo negozietto; in realtà, all’interno un vero patrimonio di fumetti, talmente strapiena (anche per terra) da far quasi fatica a camminarci. Una tappa imperdibile per gli appassionati di fumetto di qualsivoglia genere.
@@andreagianelli5273 grazie per la spiegazione, mi hai chiarito le idee!! La fumetteria di Aosta credo sia quella che dici tu, con un titolare alquanto pittoresco ma gentile.
Lo presi quando uscì. Bello, effettivamente!
Intanto grazie a chi mi ha fatto i complimenti e per la recensione. Non ho smesso di disegnare, ma negli ultimi anni ho rallentato le mie collaborazioni con Bonelli dedicandomi di più alla mia scuola e al lavoro autoriale.
A questo punto, vi consiglio, se non le avete già acquistati, o se non li conoscete, i miei altri lavori:
la tetralogia di “Hasta la victoria!” (Edizioni Di e Mondadori Comics, ma quest’ultima di difficile reperibilità) e “La lama e la croce”(anch’essa di Mondadori Comics, con le stesse difficoltà della precedente), i due graphic-novel “Di altre storie e di altri eroi” e “Gli anni migliori”, Tunué Editore.
Per ultimo, l’annuncio dell’uscita del mio western “Mimbrenos”, per Nona Arte in uscita in occasione della prossima Lucca.
Un cordiale saluto a tutti e grazie ancora per il vostro apprezzamento.
Buongiorno Stefano, grazie per il tuo commento, è un onore! Non mancherò di cercare almeno una parte delle opere che ci hai indicato. Ti aspettiamo su Nathan, sappiamo che c'è ancora una storia in completamento, abbiamo bisogno del tuo tratto dinamico!
Io non ho letto due fumetti. Ho letto le sceneggiature di due film. Anzi,mi viene da dire di aver visto addirittura due film. Voce fuori campo,dissolvimento delle immagini (splendido quello a pagina 72 nella nuvoletta di Biff), slow motion (altrettanto splendido quello della sparatoria in banca della seconda storia) e potrei continuare nell’elenco. Credo che Casini sia un autentico genio dell’arte sotto una molteplicità di forme. Inizialmente, in “Moonlight Blues", mi sembrava di assistere a uno dei film di Fritz Lang del “primo periodo” (da “Destino” del 1921 a “Rancho Notorius” del 1952), tematicamente caratterizzati,tra le altre cose, dall’uomo intrappolato nel suo destino. Poi, nel prosieguo, mi veniva più connaturale un accostamento nientemeno che con Stanley Kubrick e, più precisamente, col film “Il bacio dell’assassino” (1955), tanto per il parallelismo che caratterizza i protagonisti, quanto per il destino che li porta a incontrarsi e che ne segna la vita. Un destino, quello presentatoci da Casini e Kubrick, tutt’altro che fatalistico, bensì “provvidente”, per così dire, col quale, però, la libertà umana deve fare i conti. Entrambi sembrano dirci che una misteriosa “mano di un Dio” guida la nostra vita rispettando la nostra libertà, a condizione, cioè, che noi la "accettiamo": Kubrick, forse, pur non religioso, non dimentica le sue origini (e la fede) ebraiche; Casini perché, probabilmente, cattolico e praticante (nel suo sito, che incoraggio tutti a visitare, nel raccontare le sue esperienze personali, accenna alla sua consueta partecipazione alla Messa domenicale). Hai ragione quando dici che queste storie sono drammatiche. Ma la vita stessa è drammatica, e a me il noir piace perché è il genere che, secondo la mia personalissima opinione, più si avvicina alla realtà drammatica della nostra vita. Drammatica perché ci chiama continuamente in azione (dramma, in greco, vuol dire azione), cioè a fare, non senza fatica, le scelte giuste, come è esplicitato nel fumetto, e a dare un senso a ciò che ci capita (non darlo trasforma la vita da drammatica a tragica, come succede a vari protagonisti delle due storie). E tutto ciò senza che il “lieto fine” sia garantito, perché c’è sempre, nella vita, il dramma di “scontrarsi” con la libertà degli altri. Ma il destino “provvidente" c’è sempre (e rende meno malinconiche queste due storie), anche in “Maschere”. Mi riferisco, evidentemente, all’epilogo, che non svelo, ma che anche a me è parso un’aggiunta, al punto da aver pensato che, in realtà, fosse l’inizio di una terza storia che, per la sua brevità, tu non avevi recensito. Scusandomi per la lunghezza del mio commento e dell’eventuale noia che ho causato, permettimi un ultimo ricordo: dramma della vita, “lieto fine” non garantito quantomeno in questa vita, destino “provvidente”. Un solo nome, credo, non a caso citato più volte nel fumetto, li riassume tutti: Veronica Lake (1922-73). Una vita drammatica, la sua, tutta da abbracciare, solo per regalarle quell’abbraccio che ha sempre disperatamente cercato e, forse, mai trovato. Un abbraccio che, ne sono certo (e credo che Casini, da credente, convenga con me), ha finalmente incontrato il giorno nel quale è passata da questa vita a quella futura. Un abbraccio che la terrà con sé in eterno. Il “lieto fine” del destino “provvidente” è passato per lei, come per molti, anche attraverso una vita e una fine apparentemente disperate.
Solo per confermare quanto hai detto nel video circa l’epilogo “aggiunto” all’ultima storia. Un mio amico bibliotecario mi ha inviato oggi “di sfroso” la copia fotostatica della seconda uscita,quella del 2010 delle Edizioni Di (fra le mani io ho il volume della Cosmo che tu hai recensito). Venne cambiato il titolo (da “Maschere senza luce” del 1996 a “Maschere”) e,nella prefazione, che sarebbe tutta da leggere talmente è interessante,Casini scrive così: “Ho finito per rimettere mano alla vecchia storia, inserendo del colore seppur con parsimonia, fornendola di un prologo e un epilogo nuovi, insomma: trasformandola (…) dandole un tono meno crepuscolare e più ottimista”. La storia,infatti, è tutta in bianco e nero, salvo l’epilogo, che è a colori, e forse questa scelta è stata fatta proprio per accentuare la “trasformazione” della storia, con un “secondo finale” direi, più speranzoso che semplicemente ottimistico. Come a dire: non sono più maschere “senza luce”; una luce si è accesa…. Una domanda: la fumetteria di Aosta che hai citato è quella di via Sant’Anselmo (centro città)? Se è quella ci sono stato assieme al recensore del canale “C’era una volta il classico” due anni fa: dall’esterno, una porticina che la fa sembrare un piccolo negozietto; in realtà, all’interno un vero patrimonio di fumetti, talmente strapiena (anche per terra) da far quasi fatica a camminarci. Una tappa imperdibile per gli appassionati di fumetto di qualsivoglia genere.
@@andreagianelli5273 grazie per la spiegazione, mi hai chiarito le idee!! La fumetteria di Aosta credo sia quella che dici tu, con un titolare alquanto pittoresco ma gentile.
@@agenziaalfa2678 Non c'è più alcun dubbio: è proprio quella. Grazie a te e alla prossima.
Sembra interessante. Sai mica se si trova ancora?
È ancora acquistabile presso il sito dell'editore
@@giannispagnolo2547 prova sul sito o su piattaforme tipo ebay
Peccato che Casini abbia abbandonato il disegno. Spero che riescano a pubblicare la sua ultima storia.
@@guidoscollo9442 a quanto ne so, non e’ detto che sia un addio definitivo e la sua storia la vedremo.