Gentile Yasmina, sono un "boomer" ex allievo del (posso dire glorioso? ) Liceo Classico di gentiliana memoria e quindi la mia opinione è smaccatamente di parte. Ho amato moltissimo il latino e il greco e le letterature scritte in quelle lingue che sono alla base della "nostra" civiltà. Vedo che qualcuno ancora scrive che "il Latino insegna a ragionare". Non è questo il modo di "difendere" il Latino. Anche la matematica insegna a ragionare, o no? È ovvio che la scuola deve formare cittadini consapevoli e non futuri impiegati o "quadri" aziendali. Ricorda le "tre i" della scuola Berlusconi ana? Inglese, internet, impresa. Agghiacciante. Purtroppo il modello è risultato vincente. Condivido in pieno le ragioni da Lei esposte per studiare il Latino (e il Greco, anche se non è più "geniale" di altre lingue...). Apprezzo moltissimo i Suoi video e mi divertono molto i commenti del pubblico maschile, che vanno un po' (mi perdoni l'anglicismo) "off topic". Un saluto cordiale.
Tutto è utile. Il problema è che nei licei abbiamo 27/30 ore settimanali (con qualche variazione). Al liceo scientifico ordinario, ad esempio, si studia più latino di biologia, chimica e scienze della terra messe insieme. Ecco, penserei a questo: ha davvero senso dedicare, al biennio del liceo scientifico tre ore al latino e due ore complessive per tre discipline scientifiche?
Le ore di latino allo scientifico sono 4 al biennio e 3 al triennio, non è vero che sono di più di quelle delle materie scientifiche. E comunque il latino non è materia secondaria allo scientifico, visto che è un liceo
@@YasminaPani Yasmina, non per fare polemica, ma dato che insegno in un liceo scientifico credo di conoscerne bene il quadro orario, variato pesantemente con la riforma del 2011. Al primo biennio (ex biennio), le ore di latino sono 3, e le ore di scienze naturali (comprendente biologia, chimica e scienze della terra, ovvero tre scienze diverse) sono 2. Guarda pure sul sito del Ministero se non ci credi, l'allegato al DM del riordino è il B. Poi non dico che il latino sia una disciplina secondaria, ci mancherebbe. Credo però che la disciplina "scienze naturali", essendo caratterizzante, dovrebbe quanto meno far sì che le varie scienze abbiano, che so, il 50% del peso del latino.
@@Giulienjiil latino che si fa allo scientifico è imparagonabile a quello che si fa al classico....non è solo una questione di numero di ore ma di quale preparazione viene richiesta. Mia madre ha insegnato latino ( da archeologa) nei licei scientifici, fino a pochi anni fa.
@@YasminaPani Yasmina, ma che ti prende? Io non ho mai scritto niente riguardo alle materie scientifiche, ma di una ben precisa disciplina del quadro orario che si chiama "scienze naturali", che comprende (come da allegato B al DM del riordino dei licei) la biologia, la chimica e le scienze della Terra. La matematica, che citi te, oltre a non essere una scienze naturale, è una materia a sé stante. Quel che contesto io dell'"utilità" è che se è vero che tutto è utile, è altrettanto vero che tutto non si può fare. Al primo biennio del liceo scientifico all'incirca le cose stanno così: 0,7h di biologia; 0,7h di chimica; 0,6h di scienze delle terra. Ora per favore concentrati su questo: quanto ti sembra sano un liceo scientifico che dedica al latino il triplo del tempo che dedica a chimica? Inoltre, nel quinquennio, le ore di latino sono di più delle ore di fisica, la quale è una disciplina che può capitare in seconda prova. Poi, se proprio vuoi divertirti con le somme, le ore totali destinate a matematica, fisica e scienze naturali sono 11, mentre quelle destinate a italiano, latino, geostoria e storia dell'arte sono 12. Il confronto è impietoso: al liceo scientifico si fanno più ore di discipline umanistiche che scientifiche. Ma, ripeto, non è questo che mi preme. Ci sta e può essere giusto. Quel che proprio non mi va giù è quante poche ore vengono destinate alle tre scienze naturali raggruppate nel calderone "scienze naturali", specialmente se confrontate con quelle destinate al latino.
A mio modo di vedere le critiche mosse all'insegnamento (quando fatte da persone pensanti almeno) non riguardano mai l'effettiva utilità, per quanto mi riguarda quasi ogni conoscenza, pratica o teorica, è utile. La vera domanda è: ha senso che nei due licei che dovrebbero preparare agli studi universitari si dedichino dalle 3 alle 5 ore a settimana allo studio del latino nel 2024? Poi ogni opinione è legittima, per carità. Anche quando dici che lo studio del latino è facoltativo è vero solo a metà, molti degli studenti più promettenti vengono spesso indirizzati, se non forzati dai genitori, verso i licei classico e scientifico. Quindi senza prenderci in giro possiamo dire che l'attuale sistema prevede generalmente lo studio del latino per i percorsi di preparazione all'università, e non esclusivamente per chi ne nutre interesse come hai detto.
Ma perché è così necessario dimostrare che il latino o comunque le lingue morte in generale siano utili? Io sento il fascino di leggere testi scritti migliaia di anni fa ma chi non lo sente può fare altro e dedicarsi a materie che gli sono più vicine.
Grazie mille Yasmina. Mi permetto di aggiungere una piccola riflessione. Io sono docente di matematica e fisica nei licei. Vorrei dire che la mentalità utilitiaristica del "ma a cosa serve?" è deleteria anche nelle discipline scientifiche. Non è che gli esseri umani hanno interrogato la natura mediante il metodo scientifico solo per risolvere problemi pratici. I grandi progressi scientifici sono spesso guidati dal desiderio di conoscenza, di bellezza e di contemplazione del creato. Una parte enorme delle cose belle della vita non hanno un'immediata utilità. La musica non serve certo per vivere, il gusto del cibo non è essenziale al nutrimento e si potrebbe continuare per ore. Nella mia esperienza nei licei scientifici in cui non si fa latino il livello di matematica e fisica (e non solo) è parecchio più basso rispetto al corso tradizionale. E questo non perchè se studi latino magicamente le equazioni differenziali diventano delle banalità. Il motivo è che chi si iscrive al corso tradizionale accetta di non avere dei ritorni immediati, accetta di fare un percorso difficile e di formarsi una cultura ampia e che non releghi il sapere umanistico in serie B. Semplicemente mi pare che accettino che qualcosa (non solo il latino) può essere studiato per il semplice fatto che studiare è bello. Sapere è bello! Infatti "sapiente" è chi sa cosa da sapore alla vita (vedi etimologia). La mentalità dell'applicazione immediata, del fare soldi o come la si voglia chiamare produce (tendenzialmente) studenti rigidi, poco preparati e insoddisfatti. Nonché persone che fanno una gran fatica ad avere opinioni non banali
La cosa che mi fa sorridere è il fatto che ogni volta che Yasmina spiega certe cose (che, dal mio punto di vista, sono abbastanza chiare e intuitive) lo fa sempre come se stesse trattenendo una marea di bestemmie.
Così in poco conto? Ma stai scherzando? A scuola ormai ci si forma soltanto in prospettiva lavorativa, già dalla primaria. Per poi scoprire, usciti dalla bolla scolastica, che l'offerta è drammaticamente minore di quello che si pensa e si riduce a pochissimi ambiti.
@@YasminaPani E chi l'ha deciso? Questa è una tua personale visione della scuola. La componente lavoro può benissimo rientrare nella costruzione del "cittadino"
@@giovannigiannetto2162 È un commento riferito a quello che ha detto yasmina, non in generale sulla scuola. Poi il latino non è presente in quelle scuole quindi non ha senso questo commento
Bravissima! L'ultima considerazione (quella relativa alla perdita degli esperti di lingue antiche) che, tra l'altro, ho sempre sostenuto, è quella decisiva.
Io devo dire di essermi trovata un po' pentita di aver scelto l'opzione di Scienze Applicate allo scientifico perché poi effettivamente tutto quello che hai menzionato mi è un po' mancato e a tornare indietro avrei scelto l'opzione Tradizionale, anche perché nella mia scuola alla fine i laboratori comunque non li ho visti, Scienze della Terra non l'abbiamo fatta lo stesso e di programmazione non si faceva granché. Alla fine ho riscontrato che queste altre competenze le ho potute comunque affinare con la triennale in Scienze Ambientali, mentre il fatto di non aver studiato latino a scuola sarà ormai sempre una carenza (studiarlo da autodidatta mi spaventa un filino). Quindi pollice in su a tutto quello che hai detto. 💞
Mi tornano comodi i 3 anni di latino fatti al liceo per ragionare sul significato delle parole e capirne al meglio il significato. Tuttavia c'è un problema di fondo nei licei, che è proprio quello di non dare alcun tipo di competenza lavorativa. Non nego sia importante formare emotivamente una persona, (cosa che attualmente alle scuole italiane esce abbastanza male), ma è sbagliato trascurare del tutto la parte delle competenze pratiche. Quando mi diplomai ebbi un senso di vuotezza incredibile, perché avevo necessità di cercare lavoro ma non avevo alcun tipo di esperienza o competenza. Inoltre, a provare questo sentimento non fui l'unico, perché nella stessa situazione si trovarono molti altri miei ex compagni di classe e conoscenti di altri licei. Cito testualmente le parole di un mio ex datore di lavoro: "Bella la tua cultura generale, ma qua abbiamo bisogno di gente che lavora ed è necessario formarti". Quindi ritengo che stia più alla singola persona la coltivazione della propria cultura, grazie ad un incipit della scuola, la quale non deve dimenticare di formare gli studenti anche per il mondo del lavoro, per evitare che sti poveri ragazzi si trovino spaesati il secondo dopo usciti dall'aula dell'esame orale. Messaggio scritto male, con un uso della sintassi sicuramente indegno, ma spero di aver reso.
È sbagliato il principio. I licei sono pensati per fornire una cultura generale, parzialmente già indirizzata, e le competenze necessarie a proseguire gli studi nell'ambito della formazione superiore. Per "imparare a lavorare" ci sono gli istituti tecnici, gli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale.
Un diciottenne non dovrebbe avere l'ansia del mondo del lavoro, perché questo dovrebbe prevedere dei percorsi di avviamento. Non è compito della scuola farlo.
Guarda come ho commentato anche ad altri, anche io la pensavo così ma ho fatto un istituto tecnico e non mi è servito a niente mentre la mia amica facendo un linguistico è già all'estero che lavora bene
Yasmina ti contraddici, dato che stando alle premesse da te descritte, la ragazza che criticava la mancanza di insegnamenti riguardo la lettura delle bollete avrebbe avuto ragione, in quanto anche quello se non addirittura di più di quello che normalmente si insegna nella scuola italiana odierna contribuisce a formare il cittadino. Ne è infatti una dimostrazione il fatto che il ministero da qualche anno si stia movendo per introdurre finalmente nelle scuole degli insegnamenti di educazione economica e finanziaria, così come, fino a qualche decennio fa, sia alle superiori ma sopratutto alle medie veniva insegnata sia l'economia domestica che il fai da te (prima una sola delle 2 materie in base al genere dell'alunno, poi in maniera ridotta per limiti di tempo, entrambe senza distinzione di genere) e tutt'ora questi insegnamenti vengono insegnati senza distinzione di genere nelle scuole dei paesi scandinavi e presi come modelli di esempio anche per questo, nel modello ideale di formazione del cittadino maturo e responsabile. Mi duole dirtelo, ma bisogna scendere a patti che nella società odierna leggere le bollette, gestire le finanze e saper cucinare e pulire la propria casa sono dei requisiti necessari al minimo sostentamento della persona, mentre il conoscere il latino e dante, risulta altresi molto importante ma non sono requisiti necessari né sufficienti al sostentamento della persona, nonostante, ripeto, la loro necessità. In una società dove tutti vanno a scuola, perfino il figlio dell'ultimo dei barboni, risulta quindi necessario riformare la scuola affinché prima di insegnare la cultura classica, tra dante e il latino, si preoccupi di aver insegnato agli alluni le competenze per poter sopravvivere in maniera autonoma nella società odierna, a dispetto del contesto sociale di un secolo fa dove la scuola se ne poteva beatamente fregare, perché gli stessi che la frequentavano era quelle persone così ricche da potersi permettere di non sapersi nemmeno lavare i denti perché avrebbero avuto un intera servitù che lo avrebbe fatto per loro. Ciò in particolar modo necessario in quanto oltretutto viviamo una società dove il ruolo di educatore da parte del genitore viene sempre più a mancare a causa della mancanze di tempo dettate dai ritmi frenetici lavorativi della nostra società, nonostante sulla carta continui l'educazione a rimanere ancora una responsabilità anche dei genitori. Scusa per il wall of text scritto con i piedi e mal revisionato, ma sono in botta.
Avevo scritto un commento in risposta al tuo ma credo sia andato perso. Dici che Yasmina si contraddica, poi ti leggo tutto e mi accorgo che sei tu a contraddirti vistosamente: quel "perfino il figlio dell' ultimo barbone" che studia evoca la canzone Contessa, che te la dedico e se non la conosci te la consiglio. Poi, però, lamenti il fatto che nel secolo scorso solo i ricchi avevano accesso alla cultura, cosa vera ma assai più vera oggi che sui diritti sociali vi e' un netto arretramento. Ed e' invece proprio grazie alle conquiste sociali di quelli che immaginavano un mondo senza barboni come scarto che quell' argine all'elitarismo e' stato più saldo. Oggi le disuguaglianze sociali e civili sono tornate prepotentemente in auge ma impressionano meno, tanto da spingere gente come te ad affermare con naturalezza quel "perfino il figlio...": medita! Io penso che la cultura alta debba essere fruibile a tutti e, nelle scuole pubbliche, a maggior ragione, ai meno abbienti. Ci sarà una verità nel detto siciliano CU AVI A LINGUA PASSA U MARI! Credo che la cultura sia l'unico vero e valido viatico per una società equa e meno aggressiva che riconosca l' uguaglianza reale degli umani, a partire proprio dai figli dei barboni!
Ma davvero ti pare sensato che degli studenti passino il tempo a scuola a farsi insegnare a cucinare o leggere le bollette? Ma tu madre che cazzo fa? (non la tua, è un "tu madre" generico). Gli insegnanti vanno pagati, ti pare che uno stato debba impiegare risorse per insegnare ai cittadini quello che possono insegnargli gratis i genitori o il ccazzodi UA-cam?
Beh parzialmente d'accordo. Certo che il latino è utile, come tante altre materie che però non si fanno al liceo, il problema è che non volendo fare il latino si debba rinunciare anche al liceo! Non è poco. Le alternative al liceo, non prendiamoci in giro, non godono della stessa considerazione. Il latino, perlomeno nello scientifico, dovrebbe essere se non eliminato perlomeno facoltativo.
Ma non è vero che se non fai latino non puoi fare il liceo. Il latino è presente per cinque anni solo al liceo classico, al liceo scientifico ordinario e al liceo delle scienze umane tradizionale, e per due anni al liceo linguistico. In tutti gli altri indirizzi dei suddetti licei e in tutti gli altri il latino non c'è proprio.
@@Giulienji Se solo esistesse anche un indirizzo di scienze umane senza ore di latino dove si faccia comunque pedagogia e psicologia, invece del solo economico-sociale dove scienze umane è maggiormente sociologia. Anzi, non capisco proprio cosa te ne fai del latino quando ti dovresti formare sulle scienze umanistiche, ma devo dire che non lo capisco in generale, preferirei cinque ore di filosofia a settimana, al triennio.
Ho fatto il liceo classico in Germania, all'epoca 9 anni di latino e 6 di greco. Durante una delle prime lezioni di latino (era il 1966 ed avevamo 11 anni) un compagno di classe coraggioso e inconsciente rivolse al prof la domanda più normale (per un'undicienne): "perché dobbiamo studiare il latino se non lo parla più nessuno?" La risposta del prof fu terrificante, minacciosa e concisa (esprimendo tutta la sua povertà culturale, umana e didattica). Tuonò "questa domanda non la dovete mai più fare" Chiaramente la bassezza di questa risposta l'ho compresa molto più tardi. Anche all'epoca avrei preferito la tua risposta, anche se leggermente più verbosa. Complimenti!
@@YasminaPani era un prof scemo, non lo dico per pari opportunità ma era veramente maschio (di conformazione genetica ed ormonale). E metteva in atto la sua "masculinità" (parola brutta ma che so usare grazie allo "studio" del latino) a servizio del liceo classico più blasonato di Colonia, tipo il Galileo di Firenze, il Parini di Milano o il Dettori di Cagliari. Una particolare qualità dei nostri prof di latino e greco è assolutamente inimmaginabile a chi ha fatto il classico in Italia: erano quasi tutti anche insegnanti di educazione fisica e degli assi a calcio, ginnastica etc.... Retaggio della formula ripescata dal Giovenate e calzante lo spirito neoclassico e neoumanistico imperante nel mondo "colto" tedesco dell'ottocento: "mens sana in corpore sano". Che uno così rispondesse male a quel povero mio compagno di classe non meraviglia, gente con finalità, formazione ed ideali intellettuali diversi dai nostri...
Eccheccazzo! Non capisco cosa ci sia di così complicato! L'unica cosa che ci serve davvero è riuscire a compiere il ciclo di Krebs. Non capisco chi non capisce quale fortuna abbiamo dalle nostre parti nel poter scegliere di avere accesso al cibo da ossidare attraverso, ad esempio, la conoscenza del latino. Grazie prof.; l'energia della tua passione per quello che fai buca lo schermo e mi pervade. Dopo aver guardato uno dei tuoi video sono gasato e mi vien voglia di leggere e imparare qualcosa. Boh! mi sarò bevuto il cervello...
@@emilianovenanzini8020 nessuna ironia. È vero che la produzione di ATP è l'unica cosa che ci servirebbe per rimanere in vita. È vero che vivere una vita senza potere studiare latino sarebbe una grande sfortuna. Nella nostra società per il momento siamo ancora fortunati. Yasmina Pani mi piace tantissimo.
Molta gente scambia la scuola per un ufficio di collocamento ma la verità è che la scuola deve prima di tutto formare il pensiero critico. Cioé deve darti gli strumenti e la forma mentis per poter anche per esempio imparare nuove cose, quindi, Alla fine, chi ha studiato può tranquillamente imparare come si legge una bolletta .
tutti questi ragionamenti pare traggano origine dall'assunto che il tempo sia infinito, o che almeno lo sia il calendario didattico. su quali basi si pensa che il pensiero critico sia formato più dallo studio della grammatica latina che dalla fisica, dalla chimica, dalla filosofia, dalla matematica? sono pronto a qualunque risposta ma me la sento con una certa arroganza di poter respingere ogni ipotesi che avvalori tale tesi. ora, ammesso e non concesso che queste altre materie che ho citato siano parimenti E NON MAGGIORMENTE efficaci nello sviluppo del pensiero critico, queste altre materie formano la persona ANCHE con qualcosa di praticamente/economicamente/socialmente utile e, tolta la filosofia, sono anche molto più complicate da studiare in autonomia. non è che "il latino è inutile" rappresenti premessa a "quindi andiamo a pigliarlo nel culo quelle 4 ore a settimana" ma a "altre discipline offrirebbero lo stesso arricchimento culturale allo studente ma abbinerebbero a questo anche una validità pratica nella vita". la questione del latino, qualora si assuma che la letteratura di cesare(...) sia per un qualche motivo "più importante" di quella di twain, di proust, di kafka, o di qualche autore giapponese che non conosco manco di nome, non si riversa sulla letteratura, che può essere studiata tradotta esattamente come NON studiamo tradotto de cervantes, ma sulla grammatica: l'idea di dover studiare una lingua morta per poter tradurre una letteratura che potrebbe essere studiata, se valore letterario ha, già tradotta. poi un conto son gli studi umanistici (e noi abbiamo generazioni di studenti del classico che non hanno idea di come calcolare una percentuale e che non sanno bene cosa farsene dei casi particolari della terza declinazione che ricordano a memoria...), le specializzazioni, ma al lcieo scientifico il latino E' inutile. non inutile in quanto tale, ma in quanto quel che dà allo studente, lo possono dare altre 4 o 5 materie, e quel che non riesce a dare, quelle 4 o 5 materie invece lo danno.
qua sono parzialmente d accordo. In alcuni paesi la formazione scuola lavoro è in regola e in generale le superiori dovrebbero essere collegate al mondo del lavoro. Formare il cittadino Ma anche nel suo ambito lavorativo sarebbe la parola giusta
Ciao Yasmina. Io non scelsi il classico perché appassionato di latino e greco o desideroso di impararli, ma uno volta scelto, ora che ne sono uscito, avrei voluto studiarlo e affrontarlo meglio e con metodo dall'inizio anziché imparare un approccio efficace l'ultimo anno. ❤🔥
Mah, io ho studiato latino allo scientifico e mi è piaciuto, ogni tanto ragiono sull etimologia di parole che incontro grazie al latino e la letteratura latina mi ha divertito molto. Detto questo, se l'obiettivo è formare un cittadino sarebbe più utile concentrarsi su altro in ambito umanistico come diritto, economia, etica, logica; 11 ore di letteratura settimanali mi sembrano un po' tante e non capisco come si dovrebbe misurare il risultato delle stesse, visto che alla fine pochi si ricordano e pochissimi leggono. Poi magari io ho avuto un'esperienza così, ma in generale mi sembra che ci siano molte carenze sullo scrivere e sul parlare che dovrebbero avere la precedenza sul latino e probabilmente anche su tutte le altre varie letterature.
Già se commenti classificando le varie aree del sapere e se usi a sostegno della tua tesi anche "più utile" fai intendere di non aver visto tutto il video, praticamente Yasmina ha già argomentato tutto ciò che hai proposto tu
@@vincenzocurro l'ho visto tutto prima di commentare e con utile non intendo soldi ma all'obbiettivo che prefigge lei stessa cito "la scuola ha come scopo quello di formare un individuo a tutto tondo". Io contesto il fatto che passare il 35% del tempo sulla letteratura non sia il metodo migliore per raggiungere questo scopo. Non dico assolutamente che vorrei fare ore su come pagare le bollette, fosse per me butterei via latino e farei più filosofia ad esempio, probabilmente butterei dentro della linguistica e roba così.
@@tutatis96 Ma di filosofia se ne fa eh, al Classico sono già 3 ore e a seconda degli argomemti si toccano cose come logica ed etica (tra l'altro la logica se ne fa molta se i docenti di filosofia e matematica la insegnano in comune accordo, così come l'etica in comune accordo tra il docente di lettere e il docente di filosofia). Economia non capisco perché ti formi in ambito umanistico, sicuramente sarebbe bella studiarla ma a meno che non la si faccia totalmente teorica diventerebbe una materia distaccata dalle altre materie umanistiche dal punto di vista contenutistico. Poi vabbè al liceo si fanno 3 ore di storia, 3 ore di filosfia 3 ore di greco, 4 ore di latino, 4 ore di italiano e 2 ore di storia dell'arte, credo siano sufficienti e sinceramente non toccherei nulla a livello quantitativo (poi si dovrebbe anche discutere se ha senso parlare di quantità di ore delle materie o qualità di insegnamento delle materie tramite adeguati programmi, tecniche di insegnamento e insegnamenti adeguati e ben selezionati, tutte cose che gestisce lo stato o meglio il ministero dell' istruzione
@@vincenzocurro Non sono 11 ore di letteratura: sono da 9 a 11 a seconda della scuola in cui in quelle ore si studia: letteratura, grammatica/sintassi, storia, geografia e nei licei filosofia. E poi se ci basiamo sul fatto che pochissimi leggono, seguiamo un ragionamento errato che purtroppo da anni fanno le scuole: invece di migliorare, ci adattiamo al degrado. Quando nessuno saprà nemmeno leggere un cartello stradale, li estirperemo. Ho capito il tuo ragionamento, ma è la prospettiva che andrebbe mutata.
@@vincenzocurro semplicemente economia sociologia e diritto spiegano lo stato attuale e per quello le ritengo importanti, tutta la parte di spiegare come siamo arrivati fin qua ha poco senso se non si ha idea di cosa sia il qua. Inoltre sono materie che aiutano a capire tutto il resto, capire le guerre, rivoluzioni e contesti storici e molto più semplice se si ha uno strumento socioeconomico da utilizzare. Detto questo si farà anche tanta filosofia ma a me 3 ore (su 3 anni) contro 11 (su 5 anni) non sembrano sufficienti
Bel video, sarebbe interessante vedere un dibattito sulla scuola italiana tra te e qualcuno di questi "critici" dell'insegnamento delle materie classiche (es: Michele Boldrin)
@@YasminaPani A dispetto della sgradevolezza di cui parli, invita tutti - anche l'uomo della strada - a parlare con lui di temi su cui è in disaccordo, e lo fa lasciando ampiamente all'interlocutore la possibilità di rispondere e argomentare serenamente. Le live sul suo canale lo dimostrano. Sicuramente si aspetta dall'interlocutore lo stesso rispetto che gli dà, a partire dall'onestà intellettuale nell'esporre ragionamenti basati su fatti ed evidenze scientifiche e non su posizioni ideologiche (fondamentalmente non gli piace essere preso in giro). In questo senso può diventare puntiglioso e provocatorio. Ma d'altronde chi si vuole offendere perché è particolarmente delicato si offenderà sempre. Fa parte della cultura del piagnisteo e del vittimismo imperante del dibattito pubblico. Chi ha voglia di dire cose interessanti può chiedergli di discuterne in live ed è sempre aperto e disponibile con tutti. Personalmente non l'ho mai trovato troppo offensivo. E senza voler fare il uso avvocato difensore, devo ammettere che la sua intelligenza e la sua cultura personale (frutto di decenni di studi accademici e privati) è evidente. Forse anche superiore alla tua. Quindi io al posto tuo starei un po' più attento a fare giudizi così tranchant sull'intelligenza delle persone.
@@pippo9830 Decisamente superiore alla sua, e non c'è niente di male. Ricordo che Boldrin è un ricercatore con 12k citazioni su Google scholar, che per un economista è decisamente tanto. In più ha insegnato nelle migliori università del mondo. E se questo non segnala la sua intelligenza non so cosa possa farlo
Mi sono iscritto a questo canale per puro interesse intellettuale assumendo che, per gran parte delle questioni, non mi sarei trovato con le tue posizioni... ed invece scopro che praticamente sono d'accordo con te sul 99% delle questioni.
Il latino è utile, ma anche lo studio di un linguaggio informatico esercita le capacità meta-linguistiche. E le possibili materie di studio sono tantissime. Se il latino è utile per lo studio dei classici va detto che l'1% dei diplomati coltiva la lettura dei classici, mentre ad esempio è molto più alta la percentuale di diplomati che legge letteratura inglese in lingua originale (e una volta al classico non c'era inglese! Shakespeare non veniva considerato significativo?)
@@YasminaPani Si tratta di linguaggi base con cui puoi comunicare con una macchina, con numero di parole e sintassi preciso e molto limitato, e permette di esprimere solo concetti semplici. Ma ha una sua struttura e, secondo me (ma non sono un esperto), proprio la sua essenzialità aiuta a riflettere sulle strutture sintattiche e logiche
Le cose "utili", ovvero la tecnologia e l'energia che vengono dalle scienze, sono quelli che negli ultimi secoli dell'umanità hanno dato la possibilità a sempre più persone ad avere mezzi e tempo per dedicarsi ad attività "inutili" che sono meno immediatamente produttive come leggere romanzi, andare in vacanza, andare a scuola e all'università per molti anni e così via. Se non ci fosse la tecnologia e l'energia che sono applicazioni degli studi scientifici la stragrande maggioranza della popolazione oggi sarebbe costretta a zappare quasi tutto il giorno e ad essere analfabeta. Vorrei che più persone ricordassero questa cosa, quando si contrappone l'utile all'inutile...
"Comincia allora la sventura dell' umana esistenza allorché l' oggetto della conoscenza scientifica è preso per l' essere stesso, e quanto non è scientificamente conosciuto è tenuto per non esistente. La scienza diventa allora superstizione scientifica"
@@YasminaPani Non ho parlato di "gare", ho parlato di "contrapposizione". Chi pensa che ci sia il rischio che i saperi inutili siano "minacciati" dai saperi utili ignora i fatti da me prima ricordati. Peraltro parliamo di una frazione relativamente piccola dei "saperi inutili" ovvero la lingua latina, non si capisce perché bisognerebbe più difenderla rispetto ad altri studi inutili e ancor meno presenti nelle scuole superiori italiane come la teoria e pratica di uno strumento musicale, fare teatro o la scrittura creativa. Semplicemente per tradizione in Italia ci sono più indirizzi con il latino rispetto ad altri paesi e questa oggettivamente ha poche motivazioni sensate, tutto qua.
In generale comunque sono d'accordo sul rant finale ma non credo che la letteratura sia il sistema migliore, insegnarmi una consapevolezza psicologia in un modo che è quasi quasi terapia facendomi leggere goethe, shakespeare o Fitzgerald mi sembra comunque un metodo poco efficente e onestamente anche immaturo, ci mettevamo a parlare e ci capivamo molto meglio in metà del tempo
Ciao Yasmina. In questo video mi trovo particolarmente in disaccordo su alcuni punti. Abolire il classico è una battaglia che alcuni stanno portando avanti non perché sono “nemici di Ovidio e Dante”, ma perché ritengono che il sistema scolastico gentiliano in cui il liceo classico è il fiore all’occhiello, sarebbe da riformare pesantemente. “Abolire il classico” è uno slogan che sussume l’idea di una riforma sostanziale della scuola di cui il classico rappresenta il simbolo. Sui singoli punti ci sarebbe da discutere molto e questo non è il luogo adatto. Per quanto conta, io sono a favore di abolire il classico per come è inteso oggi e al contempo leggo e studio tantissima letteratura, filosofia e storia classica (ho una laurea in filosofia). Lasciando stare i cretini che parlano di utilità nella scuola come utilizzano la parola utilità per zappare la terra, mi concentrerei di più sull’utilità intesa a costruire un ragazzo/a pronto/a per comprendere il mondo là fuori, sempre più complesso e variegato. Che piaccia o meno, il mondo là fuori può essere maggiormente compreso conoscendo l’informatica, le materie scientifiche, la matematica, le discipline ingegneristiche, ecc. Questo significa che dobbiamo eliminare le materie umanistiche? No di certo, ma la scuola necessita di una revisione importante che sia più conforme con lo spirito del tempo. Sto dicendo cose banali. Sul latino io noto posizioni contrastanti e poco costruttive. Il latino può essere utile soltanto ad alcuni, pochissimi, che in futuro vorranno specializzarsi in linguistica, letteratura classica, filologia classica, filosofia classica, e poco altro. Al liceo escono molti ragazzi che non sanno parlare perfettamente inglese e, mi permetto di dire, che questo è molto più grave rispetto al non sapere il latino o addirittura il greco.
Ciao Yasmina. Ho visto due volte questo video per cercare di rispondere in modo pertinente. Intanto non capisco come le persone abbiano totalmente frainteso il fine del video, ovvero il fatto che l'insegnamento tradizionale delle lingue classiche può essere migliorato con un po' più intelligenza. Detto questo, condivido la gran parte di quello che hai detto sull'importanza della studio del latino; tuttavia io non condivido alcune cose che dici in questo video: l'importanza della riflessione metalinguistica con traduzione annessa riguardo l'italiano; l'importanza del fatto che studiamo una lingua con testi di vari livelli di complessità; l' iperbole (volutamente provocatoria secondo me) del fatto che se aboliamo il liceo classico non avremmo più latinisti e grecisti. Magari questi punti sembrano dei dettagli insignificanti per il fine del discorso generale, ma io preferisco il video " il latino è una lingua matematica?" perché su quei punti è più interessante e per certi versi innovativo dato che in quel video si sottolineava come lo studiare il latino per poi "fare la costruzione" nelle versioni, non concentrarsi su autori come Plauto almeno per tentare di capire un minimo come poteva essere il latino parlato, lo studio del latino e dell'italiano con troppe eccezioni da suscitare solo confusione, siano cose che si possono cambiare pur rimanendo in un'ottica di insegnamento tradizionale o misto.
io ritengo che in ordine di scegliere le cose più importanti da studiare, credo che il latino e il greco, tolgano molto, troppo tempo, a materie più utili per essere dei cittadini che si possano muovere nel mondo, prendendo scelte più consapevoli. Giustamente come te stessa affermi, non sono indispensabili, sono una cose in più, a differenza di materie come l'educazione finanziaria, sessuale, civica e informatica, che sono necessarie, non dico di eliminare il latino e il greco ma potendoli approfondire all'università, si potrebbero ridurre di molto al liceo, a vantaggio di altre conoscenze. Spero che questo commento venga preso come una vera e propria osservazione, piuttosto che come una provocazione.
Video che sottoscrivo in ogni sua sillaba, ma le ultime considerazioni sono quelle per le quali veramente ti farei un monumento! Queste cose le vado ripetendo in classe da 34 anni, e mi fa un piacere enorme vedere di non essere l'unico a farlo. ❤
Yasmina, io ho una stima molto profonda per te. E in questo commento vorrei esprimere un concetto che forse hai già espresso in altre parole nel tuo video, ma che comunque ritengo importante. Se da un lato l’eurocentrismo ha a volte fatto di noi europei delle persone molto arroganti nei confronti delle altre culture (con tanto di comportamenti vergognosi come colonialismo e imperialismo) che di certo non meritano di essere sottomesse dal nostro modo di essere e pensare, dall’altro noi non dobbiamo dimenticare di chi siamo figli, perché è estremamente importante dare credito a chi ci ha reso come siamo ed essere fieri della nostra identità. Come si suol dire, la storia siamo noi.
commento trollissimo ma mi ricordo che il mio libro di latino del ginnasio, littera litterae, aveva un'intera sezione sulle scritte delle latrine di Pompei che ovviamente la mia prof saltò, ma che io lessi ugualmente e la ricordo meglio di Plinio 😂
Io al liceo ho più subìto lo studio del latino, nel senso che ho avuto per lo più insegnanti che me lo insegnavano proprio con quell'attegiamento passivo di chi le cose le insegna per comodità di tradizione, per completa inerzia. Mi chiedo come si possa spingere un adolescente che normalmente è immaturo ad appassionarsi a questa lingua particolare con un approccio del genere. La mia è stata davvero una pessima esperienza.
Per il lavoro che faccio, scrivo, e leggo moltissimi scritti altrui. In genere si riconosce a colpo d'occhio lo scritto di chi ha studiato bene al classico. Gli altri scritti sono come il minestrone della valle degli orti.
Basterebbero elementari nozioni di grammatica e un briciolo di sano buon senso didattico per spazzare via lo stesso concetto di regola e di eccezione. Tutto può essere spiegato per quanto riguarda i caratteri essenziali di una lingua.Basta avere il metodo e i testi giusti.E naturalmente tanta passione e curiosità.Vale, optima Yasmina.
C'è in rete un guru della promozione scuola→lavoro e nemico della scuola→snob come la etichetta lui. Costui insegna economia in una università americana essendo laureato in matematica in Italia. Nessuno gli ha ancora chiesto se senza la laurea di matematica ma italiana potrebbe insegnare economia in America, ovvero se per gli insegnanti americani che seguono formazioni più stringenti sia necessario essere laureati in economia se si vuole insegnare in tale ambito. In altri termini se, secondo lui, la duttilità delle scuole italiane sia un pregio, un difetto o solo un mito. Mi piacerebbe saperlo. Per chi ha intenzione di scrivere una commedia e gli manca lo spunto cerchi di stuzzicare Yasmina Pani e Michele Boldrin, anche a distanza. L'empatia tra i due non mancherà di dare molti e buoni frutti. Siate discreti. (Per chi non lo avesse capito, sto scherzando!)
@@francescotrifogli5467 😂 no no, non provocate mai niente e nessuno, per carità. Era solo uno scherzo. Però neanche nello scherzo intendevo provocarli direttamente a vicenda, ma a distanza ognuno con una provocazione appropriata per poi girarla in proprio all'altro/altra e rispondere in questo modo ad oltranza. Mediando ovviamente. Solo per provocare uno spunto per una commedia moderna, non una lite per interposta persona, cosa spregevole e di una vigliaccheria inaudita.
Ho studiato latino alle medie (lo insegnava la prof di italiano) e devo dire che non mi dispiaceva. Poi ho fatto il liceo artistico e non solo non c'era il latino, ovviamente, ma neanche le altre lingue. Adesso non so se sia ancora così ma, se uno vuole fare il liceo e non vuole studiare il latino, l'artistico é la soluzione (ma devi saper disegnare bene 😜)
io sto provando a seguire le lezioni di Vincenzo Panzeca su youtube. per me che son digiuno di studio dal lontano anno mille è un po' difficilotto, ma sicuramente non impossibile
Il problema principale nasce, a mio avviso, dalla progressiva americanizzazione dei nostri obiettivi formativi. C'è quindi chi finalizza ad una specializzazione funzionale questa formazione, per cui un cardiochirurgo statunitense probabilmente pensa che la capitale dell'Italia sia Capracotta, o che la Svezia sia in Oceania. Insegnare ciò che è utile per l'inserimento produttivo nel sistema, o anche semplicemente trasmettere delle competenze elementari di vita quotidiana come leggere uno scontrino del supermercato non è sbagliato, ma presuppone una cultura di base sufficientemente solida su cui impiantare il tutto. In altro contenuto sottolineai come per tute le materie esiste una filosofia ed una storia, segno che il classico aforisma "dove vado se non so nemmeno da dove vengo? ", ha basi molto solide. Probabilmente la scuola andrebbe pensata come occasione più centrale per far crescere le generazioni future, le quali oggi trovano ulteriore supporto da genitori poco presenti, e mass media di varia origine, dove vengono parcheggiati fin da piccoli e che restano una propaggine del proprio corpo per sempre. Una scuola che impegnasse per una giornata completa 4 ore al mattino e 4 dopo una pausa, potrebbe creare contenuti formativi molto più completi, utilizzando metodologie molto più adatte. La classe degli insegnanti è tra le più bistrattate, con stipendi comparativamente inferiori a qualsiasi altro del mondo civile; non intendo il professore inglese, ma il differenziale tra il professore ed il bancario inglese. Gli insegnanti fanno una gavetta lunghissima, dallo sfruttamento in scuole dove si guadagna solo punteggio, ai trasferimenti in fanc_lonia, alla scarsissima considerazione da parte di genitori che spalleggiano figli viziati per compensare la propria assenza. Un ruolo sempre meno autorevole in un ambiente male organizzato (guai a bocciare altrimenti la platea si sposta verso istituti più compiacenti) in cui la classe degli insegnanti risponde con un rapido adattamento al ruolo burocratico. L'insegnamento è da decenni appannaggio di persone che hanno trovato un ripiego lavorativo, spesso part time per l'esercizio di libere professioni sempre meno soddisfacenti, o di part time rispetto al lavoro casalingo. Lo Stato e i sindacati appoggiano questo precariato perché, seppure inefficiente costa meno di altri modelli, e se si vuole veramente una cultura superiore la si va a cercare. Non voglio aprire i temi dell'inclusione come primo obiettivo didattico che significa "abbassamento dei livelli a quelli più bassi" con ragazzi che una volta avremmo definito svogliati, e che adesso sono affetti da "disturbo dell'attenzione" e beccano una promozione, mentre chi ha meritato un 8 resta non premiato.
Infatti come intendi tu la cultura sta alla base di tutto perché dà sostanza alle cose. Senza cultura viene a mancare una base di immaginario solido. Così si diventa una banderuola che segue l'ultima suggestione. Non si hanno gli strumenti per poter essere critici. Riguardo al latino hai detto tutto quello che c'era da dire in pochi minuti e in maniera semplice e chiara. Non ho studiato il latino ma mio padre sì e lo ha pure insegnato (in forma privata). Ed è un appassionato di latino per i motivi che hai detto tu. Su UA-cam c'è un ottimo canale del prof. Luca Aquadro dove si spiega benissimo la letteratura italiana e latina. Anche tu Yasmina naturalmente sei bravissima! Grazie e buon pomeriggio
Io non ho fatto il classico o lo scientifico ma se avessi il tempo studierei il latino anche solo per parlarlo a spot e sentirmi figo. Mi ha sempre affascinato, e penso che ti aiuti a capire l'etimologia delle parole italiane, o sbaglio?
Ci si deve collocare ai due estremi perché è sempre questione di "tifoserie" (ed il problema è che queste tifoserie sono composte anche da gente che ha il dottorato...)
9000 minuti di applausi 🖐️👏👏👏👏👏 Se poi si vuole tirare fuori il discorso dell'utile a ogni costo, ai "fondamentalisti dell' utilità "gli si può ricordare che, proprio per la profonda influenza esercitata sulla cultura europea, il latino può risultare sorprendentemente efficace per l' apprendimento di lingue come il francese, l'inglese, lo spagnolo, il portoghese e dare anche una infarinatura di teoria dello studio grammaticale. Questo ovviamente se si è interessati alla materia ☕
Sì ma perché non bastano le 4 ore di italiano e le 3 di inglese a dare un'infarinatura di studio grammaticale (che non è comunque la panacea a tutti i mali nell'apprendimento delle lingue moderne)? Perché alla fine di questo stiamo parlando, di apprendimento delle lingue moderne e della scienza che lo studia, la glottodidattica. Si è mai espressa in merito? Ci sono stati studi sull'efficacia del latino? È questo il problema del latino quando la si butta sull'utilità, che non è stata mai dimostrata
Grazie per la simpatia. Ma da vecchio materialista neoplatonico ti invito a vedere l'utile nella profondità storica del greco e del latino. Ascolto spesso i discorsi di chi confonde la scienza con la tecnica e crede che per fare figli scienziati ci vogliano istituti tecnici informativi. Però mi basta pensare alle tecniche chimiche, biologiche e mediche per vederci qualcosa di "utile" nel sapere il significato di una molecola a partire dal suo nome. Per la tecnica si può sostituire un nome a un numero, ma per la conoscenza che vuole svelare l'ignoto, conoscere la profondità degli strumenti con i quali si pensa - e non solo l'arbitraria etichetta di superficie che usiamo per incasellare e catalogare le cose - permette di attraversare i limiti dello spazio grazie alla visione tridimensionale del tempo
Contributo molto bello e utile, grazie! Aggiungo che conosco persone che hanno studiato il latino alle scuole medie per poi frequentare istituti professionali. Il beneficio che ne hanno tratto si nota ancora oggi, a tanti anni di distanza, e loro stessi lo riconoscono e lo apprezzano. Nell'era dei monopoli tecnologici pervasivi e aggressivi sarebbe assai saggio reintrodurre lo studio del latino alle medie.
@YasminaPani Non saprei. Alle medie il latino mi ha aiutato a capire meglio l'italiano e una serie di concetti grammaticali e sintattici di base, e successivamente mi ha fornito un sostegno enorme nello studio delle lingue straniere. Ricordo ancora il professore di arabo dell'università che mi diceva che nella correzione degli elaborati scritti degli esami lui notava subito chi era uscito dal liceo classico. Quando frequentavo le medie, il latino non era più parte del programma già da molti anni. Ricordo che al secondo anno la professoressa di lettere chiese alla classe se, negli scorci delle ore di italiano e di storia, aveva voglia di studiare un po' di latino, svolgendo esercizi insieme e senza registrare voti, chiaramente. Incredibilmente, accogliemmo l'idea all'unanimità e con entusiasmo, e proseguimmo l’esperienza in terza media. Non si parla molto, poi, di un'altra questione che è sintomatica dell'attualità e dell'utilità del latino, vale a dire, la sua enorme carica espressiva in pressoché tutte le lingue europee. Che si stia parlando italiano, francese, inglese, tedesco, polacco, ungherese, spagnolo, o altra lingua europea, l'uso di espressioni in latino può arricchire il discorso di sfumature importanti, oltre che eleganti e sintetiche (de facto, vexata quaestio, ibidem, vulnus, ad hoc, erga omnes, excusatio non petita, ...), e può trarre d’impaccio, laddove non si ricordi o non si conosca la locuzione giusta da usare.
Concordo in tutto. Il Latino è fondamentale per capire il Mondo e l'Uomo di ieri e di Oggi, perché molte cose sono cambiate, ma altrettante no. Grande Yasmina!
magistrale (come sempre). Il vero problema è che la scuola, a partire dai licei stessi, si sta piegando alla tecnocrazia: si protesta tanto (giustamente) contro l'aziendalizzazione, e si ignora quasi totalmente che la logica del "saper fare" sta permeando i programmi all'inverosimile.
Ho conosciuto gente che sosteneva che il Latino e il Greco sono le due lingue che servono a renderci consapevoli della superiorità culturale del Mediterraneo sul Nord Europa .
Il mio insegnante di storia della lingua all'università (Pierluigi Ortolano) ripeteva che non ha senso applicare la categoria biologica di morte al latino, e questo credo condizioni anche la percezione che molti hanno dello studio di questa lingua: una cosa vecchia, defunta, che quindi non serve più. Poi, insegnando latino ai ragazzi, mi sono reso conto anche del fatto che, come dici giustamente nel video, lo studio del latino richiede una dedizione e uno sforzo che oggi (non solo in questa disciplina) non viene più concepito come utile o accettabile da parte di molti ragazzi (e soprattutto delle famiglie dietro di loro).
..come per tutte le materie occorre andare oltre le opinioni più o meno qualificate: a scuola bisogna definire gli obiettivi che si vogliono raggiungere e misurare i risultati, sinora non ho visto chiari risultati di studi che valutino benefici dello studio del latino
@@YasminaPani no no non ce li ho tranquilla (anche se sono sicuro esistano), semplicemente era dura non rispondere così visto quello che avevi scritto. In verità sono d'accordo anche io sull'importanza del latino, ma le cose definibili "importanti" da studiare sono un infinita e come hai detto bene te non c'è tempo per studiare tutto. Da qualche parte un trade off lo devi fare, non è esattamente un problema con una risposta banale
@@YasminaPani .. beh.. se si investono miliardi per istruzione pubblica e parliamo di un problema che riguarda il futuro della nostra società... credo in questo caso ne valga la pena: così come per giustificare le scelte istituzionali e le opinioni pubbliche
medesimi discorsi si possono fare in altri ambiti, anche tecnici. Ad esempio alle superiori ho studiato diritto e ragioneria; non mi serve per lavoro oggi ma mi ha dato strumenti e concetti che mi sono utili; oggi faccio l'informatico: anche a l'università ho studiato in matematica integrali ad esempio, e fisica, che oggi non mi servono per il mio lavoro e sebbene non saprei fare più un semplice integrale, però il concetto mi è chiaro e utile per il lavoro che faccio; Alle superiori ho studiato il Pascal e il COBOL due linguaggi di programmazione oggi praticamente inutili eppure i concetti che con essi ho imparato sono ancora alla base del mio lavoro. Se ci pensiamo bene questo bias si potrebbe applicare in tante cose, mica solo al latino. La domanda vera non è tanto a cosa serve il latino, ma a cosa serve la scuola e in genere chi fa certi discorsi (che sentivo già decenni fa quando ero giovane) è perchè non ha chiaro a cosa serve la scuola: ma se non lo fai a scuola una cosa come il latino, quando mai lo farai nella vita? E' proprio perchè certe cose non avrai forse mai occasione di vederle nella vita, proprio per questo te lo fa fare la scuola! Mettiamo questo striscione sul portone delle nelle nostre scuole: "Per me si va per quelle cose uniche che solo qui vedrete nella vita vostra"
"Quando mai lo farai?" Le recuperi dopo Come il bidello con terza media in tasca che a 50 anni si studia latino greco e aramaico (no nn me lo sto inventando) Ad esempio: ho iniziato a leggere finite le superiori una quantità di libri tale da compensare quei 13 anni vuoti di scuola La vera domanda è: perchè vi tormentate col latino quando i problemi della scuola alla radice sono e sempre rimarranno gli stessi?! Di genitori e insegnanti che se ne stra-sbattono... fondi scolastici inesistenti... programmi di studio discutibili... libri di testo scritti da un insulso foraggiato dal partito Ma c'è il latinooooo!! Ah beh Cambia tutto Leggo commenti di come il latino ti apra la mente ma un quindicenne la mente l'ha già aperta ed ha capito che la scuola è una grossa presa per il culo (cit. professori di liceo) Se pensate di invogliare i ragazzi col latino state freschi
Yasmina grazie, posso farti una domanda? La pronuncia del latino è una questione parecchio dibattuta. In particolare viene contrapposta la dizione ecclesiastica a quella restituta. Secondo me va adottata senza dubbio la pronuncia ecclesiastica perché rappresenta l'esito di un utilizzo ininterrotto della lingua. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi. Grazie di tutto.
Lo scopo della scuola, formare il cittadino, non è campato in aria ma è un obiettivo negoziato tra chi prende parte al relativo dibattito, che sia il ministero che stila le linee guida o il creatore di contenuti su UA-cam. Anche se accettassimo lo scopo "formare il cittadino" ci dovremmo chiedere cosa significhi, e non è scontato che questo obiettivo escluda la ricerca del lavoro dopo la scuola, dove per ricerca del lavoro dopo la scuola non si intende il lavoro di un'agenzia interinale ma fornire competenze utili a entrare nel mondo del lavoro con più consapevolezza. La dicotomia scuola per lavorare e scuola per essere cittadini non ha senso, è falsa, non sono obiettivi che si escludono a vicenda. E leggere una bolletta può essere molto utile perché richiede competenze linguistiche e logico-matematiche, che potrebbero servire a formare il cittadino anche nell'accezione che escluderebbe (a mio parere erroneamente, come detto poco fa) la formazione di lavoratori.
Io sono diplomato Ragioniere Programmatore. Ho studiato matematica e mi sono laureato con lode e il mio percorso di studi non mi ha svantaggiato per nulla eccezion fatta per la fisica, troppo elmentare rispetto a quella del liceo scientifico. Ho vinto un concorso di PHD in matematica quando si accedeva al dottorato superando un esame e non proponendo semplicemente un progetto. Non mi pento di nulla in merito alla mia scelta di scuola superiore ad eccezione di una: non aver studiato latino. Avendo una passione anche per la storia e trovandomi oggi ad apprezzare proprio quegli storici antichi come Livio, Tacito, Ammiano Marcellino, Sallustio e il declassato Appiano (così Plutarco, Polibio e Zosimo che però scrivono in greco) il mio più grande rammarico è di non poterli leggere proprio in Latino, al pari di Cesare. Ai misi studenti del liceo scientifico, indirizzo scienze applicate, dico sempre che hanno sbagliato ad escludere il latino dal loro percorso di studi.
ma sotto un punto di vista pragmatico e utilitaristico a cosa serve? se fai l'archeologo, linguista ecc... serve perche' ci campi! ma alla persona media cosa lì serve.
@Fabrizioe-gu6ct La cultura di una persona non si limita alle conoscenze necessarie o utili per il suo lavoro, ma include anche e soprattutto tutti i suoi interessi e passioni. Chi svolge una professione scientifica o tecnica agisce comunque in una comunità le cui dinamiche si comprendono meglio se ha anche una cultura storica e umanistica. Io non ritengo di esistere solo in funzione dell'attività che faccio, ma è l'attività che faccio che mi permette di essere quello che voglio essere. E non trovo riflessioni di questo tipo in nessuno dei miei 500 testi di matematica e fisica.
@Fabrizioe-gu6ct La scuola non forma i lavoratori, la scuola forma i cittadini. A scuola si gettano le basi della propria cultura, e, in più, alcune competenze specifiche. I lavoratori però devono essere formati dalle aziende a proprie spese. Lì imparerai quello che ti fa campare.
@robertodivito73 ma proprio no. la scuola italiana gentiliana va riformata e cambiata e si la scuola deve insegnarti a vivere e a decidere cosa vuoi fare da grande! Le aziende fare i corsi? ma anche no! il latino non mi serve a campare.
Riguardo l'utilità del latino, io scelsi l'istituto chimico anche perché non c'era il latino ma è finita che ho dovuto studiarmelo da autodidatta perché praticamente tutti i termini hanno origine latina e comprenderlo è fondamentale per sapere subito di cosa si parla invece che impararlo ogni volta a memoria, questa cosa mi rode ancora
Per me l'argomento va affrontato al rovescio. Ipotizziamo di vivere in un mondo in cui al posto del latino, nei licei, si studino molte ore di, chessó: informatica, scienze, logica e argomentazione, dibattito, inglese, letteratura, insomma scegliete voi una materia dal canto vostro "più utile" e moderna. Un giorno viene fuori un ministro dell'istruzione (magari da un governo mezzo fascio come questo qua) che dal nulla dice: riteniamo importante che i ragazzi più promettenti d'italia, quelli che in futuro traineranno il paese, per cinque anni non studino più (materia scelta) ma piuttosto imparino una lingua morta, senza alcuna utilità pratica e che, non usandola, inevitabilmente dimenticheranno nel giro di un anno o due dall'uscita del liceo. L'unica motivazione é che l'impero romano é stato grande e fa parte delle nostre orogini. E poi impari l'etimologia delle parole. 5 anni di studi per sapere che "cattivo" viene da "capio". Secondo me lo prendetemmo tutti per un pazzo retrogrado. Il latino é utile come tutto ciò che non danneggia é utile. Detto ciò, all'interno di un programma scolastico già limitato e mancante, ci sono materie infinitamente più utili e formative e che soprattutto lasciano un impatto duraturo, nelle quali gli studenti mancano.
Mi sono incazzato, quando mi sono reso conto di 2 cose : 1) mi hanno insegnato la pronuncia del Latino ecclesiastico del 1200 2) Il Latino che si parlava nella mia Placentia del 49 a.Cr. era quella che si parlava a Roma solo per il 60% : sufficiente per capirsi, ma un po' diverso perché a Roma le affluenze da tutto il mondo lo stavano modificando. Io parlo Latino, lo parlo se parlo italiano e quando mi arrangio con il francese.... È un Latino molto cambiato, ma le sue radici sono sempre quelle.....
Proverbio cinese : »Rifuggire dalla conoscenza inutile è come segare a turno, un po’ alla volta, le gambe d’un tavolo sbilenco…che presto ti ritrovi a mangiare sul lastrico ». Definizione aforistica : « La cultura generale è quel che dà senso a ciò che altri reputa insignificante inezia ». Buonanotte.
d'accordo su tutto, ma, ripensando alla mia frequentazione del liceo classico della fine degli anni '70, penso che sarebbe meglio aggiungere almeno un minimo di competenze linguistiche attive nello studio del latino: agevolerebbe, e di tanto, l'acquisizione di quelle passive
Il problema è come spesso veine insegnato. Ho fatto latino abbastanza bene, sia alle medie che allo scientifico (mi sono sempre interessate le lingue, e ne parlo diverse, quindi aggiungere una lingua antica mi parve logivonanche all'epoca); tuttavia, in quinta superiore mi ritrovai un'insegnante estremamente cagna, preparata ma con un metodo di insegnamento assurdo: ci faceva imparare i paradigmi a memoria (a che cazzo serve?!), ed imparare le versioni A MEMORIA; le interrogazioi vertevano più su verbine paradigmi che sul significato del testo. In questo modo alienò un'intera classe, e anche chi in latino andava bene iniziò ad andare male. Di questi casi ne ho visti e sentiti molti, purtroppo. Secondo me avrebbe avuto più senso leggere i testi in traduzione e capirne il significato, e solo dopo eventualmente analizzarli in lingua originale.
I paradigmi a memoria sono necessari, perché altrimenti devi cercare continuamente il perfetto nel dizionario per ogni verbo a parte quelli regolari (che sono una minoranza); imparare le versioni invece è totalmente assurdo. Ma il latino si studia per poter leggere i testi in lingua, non in traduzione!
@@YasminaPani quello lo capisco, ma un conto è impararli con uno scopo, come giustamente dici, un altro è mettere i paradigmi al centro di lezioni ed interrogazioni, come faceva questa. Per quanto riguarda il leggere in lingua originale, sono d'accordo (come potrei non esserlo, da grande amante delle lingue quale sono?). Tuttavia, secondo me -ed almeno con me ha funzionato, ha anche senso leggere prima in traduzione e poi in lingua. Questo non serve magari con Cesare o Seneca, ma con autori intricati come Catullo o Cicerone si, e per un motivo: se uno sa già di cosa parla il testo, e quanto è interessante, apprezza ancora di più le finezze linguistiche scelte; se, d'altra parte, uno si trova a scontrarsi con un uso della lingua complicato e deve concentrarsi quasi completamente sul decifrare, è ovvio che perda poi l'interesse ed il piacere della lettura in lingua.
Peccato siano i feedback più beceri ai tuoi video quelli che ti stimolano a creare altri contenuti in cui devi ribadire l’ovvio. Sulla scuola “Utile” dici cose sacrosante, aggiungo che l’educazione sentimentale o emotiva di cui si blatera tanto esisterebbe già, implicita nello studio della letteratura classica, moderna e contemporanea.
Mi immagino un universo parallelo in cui io alle medie ricevo queste informazioni e non faccio la malsana scelta di escludere tutte le scuole in cui si studiava latino, perché lo ritenevo estremamente difficile e inutile 😢
C'è anche un'altra cosa, si può immaginare l'umanità come una serie di popolazioni che possono dividersi dei compiti di conservazione del sapere. Ovviamente ci possono essere dei cinesi che possono conoscere il latino meglio dell'italiano, o un esempio che mi piace ma che non molti conoscono, fu un francese e non un egiziano a decifrare la lingua egizia e i geroglifici, perché a causa della colonizzazione araba gli egizi hanno perso il copto che era la loro lingua, che per fortuna era rimasta come lingua scritta della chiesa copta (appunto). Il più grande egittologo di tutti i tempi, Jean-Francois Champollion studiò il copto cercando di farlo rivivere dentro di sé e pensare in copto. Aveva ovviamente anche un cervellone efficace ed efficiente e un bagaglio linguistico enorme, che lo aiutarono a decifrare la Stele di Rosetta (che nonostante fosse un testo "con traduzione a fronte" ed anche trascrizione i cui ricalchi diffusi in tutta Europa, aveva fatto impazzire gli studiosi dell'epoca per decenni). Gli egiziani ora sono fortunati che un francese gli ha decifrato i geroglifici (e gli brucerà che non lo abbiano saputo fare loro)... si può sempre contare sugli altri? Sì e no, non siamo gli unici custodi del latino, ma possiamo essere il "centro" della latinità odierna e futura, un riferimento per gli studiosi anche stranieri che vogliono conoscere quel patrimonio latino di cui, se le mie fonti sono esatte, è stato tradotto solo il 2%. Così che è giusto che se un italiano volesse approfondire il sanscrito possa trovare in India un centro analogo. Tra l'altro pare che si siano trovate tecniche per leggere i testi delle biblioteche latine e greche carbonizzate a Pompei e digitalizzate grazie ai raggi X (quindi senza doverli srotolare); a breve potremmo avere interi testi nuovi o frammenti di essi.
Io penso anche che la scuola dovrebbe dare più competenze "pratiche" ma non del tipo leggere bollette, ma comprendere come funziona l' economia di una società, il diritto, la filosofia del diritto... Invece che studiare tutti i versi di Dante, mi troverei più d' accordo a fare studiare anche altri autori, più moderni e più approfonditamente, di Dante, e della Divina Commedia solo i riassunti... Capisco i vantaggi che può dare il latino ma penso sarebbe meglio focalizzarsi sull'italiano e sulla correttezza con cui lo si parla. I testi letterari latini mi chiedo perché, se sono così importanti, non li si studi tradotti nelle scuole superiori dove non si fa latino. Oramai mi pare che la nostra società delle società che parlavano latino, conservi ben poco... Mi pare sia molto di più l' influenza che arriva da altri paesi e culture a noi contemporanee che non da quella...
Ho fatto ragioneria poi studi umanistici, indirizzo linguistico. Mi dispiace moltissimo non avere quelle basi che latino e greco ti danno. Una solidità e facilità nell'apprendere che ho dovuto imparare con tanta fatica e con percorsi più tortuosi. Uno dei miei pochi rimpianti nella vita non aver scelto il classico, anche se... P.S.: Cosa pensi quando senti parlare il nostro attuale ministro della cultura Sangiuliano e magari tu fai fatica a tirare avanti? 😢
Bravissima! Ho studiato il Latino e il Greco come sistema di regole, tragico! Sono lingue che valgono più di un pacchetto di regole, formano l'anima, la mente e lo spirito dell' uomo
Personalmente il latino lo lascerei solo al Classico. Credo proprio che lo studio di storia e letteratura si possa fare anche su fonti tradotte senza particolari perdite di profondità, almeno per quello che è un livello da scuola superiore. Penso ci siano tante altre discipline che potrebbero prendere quello spazio e risultare più pertinenti e utili per la maggior parte degli studenti. Non necessariamente in senso lavorativo sia chiaro, concordo assolutamente che l'istruzione non serva solo a quello. Tanto per dirne una, fornire basi di filologia potrebbe aiutare gli studenti a sviluppare un buon approccio metodologico nella ricerca di fonti e origine di un'informazione o testo, applicabile poi anche a contesti più moderni e tecnologici. Capacità oggi fondamentale per ogni cittadino.
Un po' fuori tema... Scuola infermieri professionali, prima lezione di patologia medica: una sfilza di verbi in latino e in greco da imparare a memoria. Ma taaanti! Ringrazio ancora adesso il prof D.G. perché non ho mai avuto bisogno di aprire un vocabolario per capire il significato di quei termini apparentemente astrusi che usano i medici.
I miei primi testi di giapponese, utilizzavano i casi del latino, perché essendo molto differente il giapponese, bisognava utilizzare un "metasistema", per analizzare una lingua di origine a livello logico, per tradurre verso l'altra. Comunque il latino addestra la mente ad una corretta analisi logica, molto utile per la professione del traduttore. Io avevo fatto latino, prima del giapponese. Nelle grammatiche giapponesi moderne, per l'università italiana, non si usano più i casi del latino. Mi sembra però spesso deficitaria, la capacità di analisi logica del periodo in italiano, da parte dei ragazzi odierni. Forse è una impressione sbagliata... Ottimo argomento per il video... Ah, cinese, giapponese ecc ecc. sono utili sul lavoro non a livello di università, a meno di voler fare i camerieri, sono utili se accompagnati da una specifica materia tecnica, magari scientifica, con la conoscenza tecnica di tutti termini specifici nella lingua target. Siccome il percorso di studi sarà lunghissimo, quasi eterno, meglio avere una famiglia facoltosa alle spalle, oppure adeguarsi a conciliare studio e lavoro, sapendo che si lavorerà in altri campi... 😅
Se andiamo a vedere bene le materie scolastiche sono da mettere in discussione tutte . Alcune sono del tutto inutili 😂 come l’ora di musica e quella di ginnastica che non so se oggi le abbiamo ancora nelle scuole statali. Poi il disegno che bisogna essere artisti nati ….avere il dono di matura ,ma come altre materie serve solo se si sceglie ,finite le medie, di proseguire gli studi iscrivendosi al liceo artistico .
Alle scuole medie un'ampia cultura è fondamentale, anche solo per scoprire cose nuove. Non scoprirai mai che ti piaccia la musica se né la famiglia, né la scuola ti ci faranno mai approcciare.
Ti ascolto sempre con molto piacere, questo video non ha fatto eccezione. Non ho mai studiato il latino e ai tempi delle superiori mi ritenevo fortunato di non studiarlo perché lo ritenevo inutile. Il tuo discorso mi ha fatto vedere quella materia da un altro punto di vista, di questo ti ringrazio.
Direi proprio di no. Magari l'avessi studiato, è un mio grande rimpianto. Ma purtroppo non so fare l'analisi logica per cui avrei avuto senz'altro molti problemi.
Io non l'ho studiato, ma ora che tento di imparare lo sloveno con i casi locativo, strumentale e genitivo (e altri), mi ritrovo a dover immergermi in un altro mondo 😵💫🤯😅
Sì ma le somiglianze finiscono lì tra sloveno e latino. Tra l'altro, non serve il latino per comprendere il concetto di caso grammaticale, basta banalmente il tedesco oppure la scienza della linguistica se il nostro obiettivo è la conoscenza metalinguistica
Penso che il problema sia più se serve l'attuale struttura delle scuole superiori, piuttosto che il latino in particolare. Dovremmo smettere come società di ripetere la cazzata: il classico ti apre la mente. Ogni studio o esperienza formativa seria può farti uscire dalla tua bolla per aprirti davvero e farti acquisire spirito critico. Perché non dirlo anche del metodo scientifico o di un esperienza all'estero in una società molto diversa dalla tua?
@@YasminaPani sicuramente tu no, ma almeno negli ambienti che esaltano il classico e il latino, questo indirizzo di studi è l'unico capace di aprirti la mente e renderti migliore.
@@YasminaPani beh, il classico è forse l'indirizzo più problematico oggi (qui però si apre un tema lunghissimo), anche se l'abolizione è più una provocazione da chi ha un po di buonsenso.
Ah ah ah, che piacevole intervento mattutino! E' quasi superfluo dirle che sono molto d'accordo. Ho fatto il Classico e posso giudicare meglio di altri che hanno fatto altri studi - e magari vorrebbero abolirne l'insegnamento - cosa questo abbia comportato per me: la meraviglia. Studiare il latino, cosi come il greco antico, tradurre, leggere i testi vecchi di centinaia di anni, mi ha reso consapevole che l'uomo, inteso come capacita di ragionare, di provare sentimenti e relazionarsi con gli altri intorno a sé e con l'ambiente è una costante nella sua stessa storia, ovvero che l'Uomo è sempre stato "moderno". Al dei là dei cambiamenti valoriali infatti non è cambiato in nulla; non è evoluto o diventato più intelligente, forte, resiliente; No ; è rimasto sempre se stesso nei secoli. E non è una cosa scontata, perché la rivelazione successiva e che ciò che lo rende noi "moderni" è solo la conoscenza della Storia, delle scoperte, delle opere accumulate nelle generazioni. Solo i valori si adattano ai tempi e sono per questo sempre relativi. E' bello e utile averlo capito.
@@turkonapoletano356 Dipende dagli autori; ci sono facili e difficili ma soprattutto esistono le traduzioni fronte testo io ne avevo alcune anche dal greco, soprattutto ricordo le poesie di Catullo.😉
Guarda io sono portata per materie scientifiche e infatti feci un istituto tecnico, di cui mi sono pentita perché era solo imparare a memoria, invece vedevo i compiti delle mie amiche al liceo ed era incentrato nel farti ragionare e pensare alle cose
Pensare che il latino era la lingua franca accademica in Europa fino alla fine del 1700 nelle Universita europee- quindi se un danese o un norvegese volevano studiare medicina o legge ed avevano la possibilita economiche…potevano andare a Parigi,Modena oBologna e prendersi una laurea li.
Non ho le competenze per sapere se il latino abbia una sua utilità, ma mi chiedo come fanno i docenti di materie "utili" a insegnare argomenti che non hanno mai applicato nel pratico ma solo nel teorico.Mi sembra proprio il modello della scuola da rivedere
Io dalla scuola ho avuto solo un fugace assaggio di latino alle medie. Poi ho fatto quegli studi tecnici che mi hanno portato nel mondo del lavoro. Oggi studio da autodidatta la mia lingua-nonna con un libro e il materiale che trovo in rete. Penso che una certa avversione contro il latino possa scaturire dal modo noioso in cui viene insegnato, anche se devo ammettere che quel metodo è efficiente negli obiettivi che si propone, cioè di mettere in grado di tradurre e basta. Ci sono scuole che trasmettono la conoscenza della lingua col metodo "naturale", così come la si apprenderebbe per immersione totale. Ovviamente delle regole vanno imparate, ma quelle si scolpiscono dentro e si arriva a poter dialogare quasi fluentemente. vedi il video: ua-cam.com/video/D0FqpwkE09A/v-deo.html Poter capire il parlato mi è di estrema soddisfazione. La capacità di accedere alla letteratura latina così come leggessi l'italiano mi arriverà come sottoprodotto, non ho fretta, né esami da sostenere.
Yasmina esprime sempre un alto livello di saggezza oltre che di competenza, qui intravedo anche un po' di rabbia: non ci si puo` accontentare del discorso libertario secondo cui in base a cio` che si vuole si possono scegliere le materie umanistiche oppure studi con risvolti pratici. L'amore per una lingua che, letteratura a parte, portava grande ricchezza nei significati di parole, prefissi e suffissi rispetto a quanto avviene nel nostro impoverito italiano, deve passare per la conoscenza, non puo` essere radice e frutto di una scelta a priori. Di qui, secondo me, la rabbia: la tendenza della nostra societa` e` quella di selezionare gli studi e le attivita` volti alla remunerazione, senza preoccupazione se tali benefici economici portino a una felicita` , a una identificazione con la parte migliore di se`, e se questa remunerazione nasconda in realta` una manipolazione a vantaggio di qualcun altro. La Scuola, sotto spinte provenienti dall'esterno, cerca spesso di reprimere la caopacita` di pensare, ecco l'amara realta`.
L'unica cosa che non capisco è che senso ha *obbligare* allo studio del latino nei licei scientifici, se uno ha scelto un dato indiritto scientifico appunto, è perché magari non gli sono congeniali certe materie, invece in Italia te le ritrovi comunque. Poi io trovo giusto tutto il resto, così ocme ho sempre odiato chi faceva il classico e poi diceva "che schifo il latino!", "che schifo il greco!": li avre sempre presi a sberle.
Gentile Yasmina, sono un "boomer" ex allievo del (posso dire glorioso? ) Liceo Classico di gentiliana memoria e quindi la mia opinione è smaccatamente di parte. Ho amato moltissimo il latino e il greco e le letterature scritte in quelle lingue che sono alla base della "nostra" civiltà. Vedo che qualcuno ancora scrive che "il Latino insegna a ragionare". Non è questo il modo di "difendere" il Latino. Anche la matematica insegna a ragionare, o no? È ovvio che la scuola deve formare cittadini consapevoli e non futuri impiegati o "quadri" aziendali. Ricorda le "tre i" della scuola Berlusconi ana? Inglese, internet, impresa. Agghiacciante. Purtroppo il modello è risultato vincente. Condivido in pieno le ragioni da Lei esposte per studiare il Latino (e il Greco, anche se non è più "geniale" di altre lingue...). Apprezzo moltissimo i Suoi video e mi divertono molto i commenti del pubblico maschile, che vanno un po' (mi perdoni l'anglicismo) "off topic". Un saluto cordiale.
Tutto è utile. Il problema è che nei licei abbiamo 27/30 ore settimanali (con qualche variazione). Al liceo scientifico ordinario, ad esempio, si studia più latino di biologia, chimica e scienze della terra messe insieme. Ecco, penserei a questo: ha davvero senso dedicare, al biennio del liceo scientifico tre ore al latino e due ore complessive per tre discipline scientifiche?
Le ore di latino allo scientifico sono 4 al biennio e 3 al triennio, non è vero che sono di più di quelle delle materie scientifiche. E comunque il latino non è materia secondaria allo scientifico, visto che è un liceo
@@YasminaPani Yasmina, non per fare polemica, ma dato che insegno in un liceo scientifico credo di conoscerne bene il quadro orario, variato pesantemente con la riforma del 2011. Al primo biennio (ex biennio), le ore di latino sono 3, e le ore di scienze naturali (comprendente biologia, chimica e scienze della terra, ovvero tre scienze diverse) sono 2. Guarda pure sul sito del Ministero se non ci credi, l'allegato al DM del riordino è il B.
Poi non dico che il latino sia una disciplina secondaria, ci mancherebbe. Credo però che la disciplina "scienze naturali", essendo caratterizzante, dovrebbe quanto meno far sì che le varie scienze abbiano, che so, il 50% del peso del latino.
Ecco le hanno pure ridotte, e con materie scientifiche si intende anche la matematica
@@Giulienjiil latino che si fa allo scientifico è imparagonabile a quello che si fa al classico....non è solo una questione di numero di ore ma di quale preparazione viene richiesta. Mia madre ha insegnato latino ( da archeologa) nei licei scientifici, fino a pochi anni fa.
@@YasminaPani Yasmina, ma che ti prende? Io non ho mai scritto niente riguardo alle materie scientifiche, ma di una ben precisa disciplina del quadro orario che si chiama "scienze naturali", che comprende (come da allegato B al DM del riordino dei licei) la biologia, la chimica e le scienze della Terra. La matematica, che citi te, oltre a non essere una scienze naturale, è una materia a sé stante.
Quel che contesto io dell'"utilità" è che se è vero che tutto è utile, è altrettanto vero che tutto non si può fare. Al primo biennio del liceo scientifico all'incirca le cose stanno così: 0,7h di biologia; 0,7h di chimica; 0,6h di scienze delle terra. Ora per favore concentrati su questo: quanto ti sembra sano un liceo scientifico che dedica al latino il triplo del tempo che dedica a chimica?
Inoltre, nel quinquennio, le ore di latino sono di più delle ore di fisica, la quale è una disciplina che può capitare in seconda prova.
Poi, se proprio vuoi divertirti con le somme, le ore totali destinate a matematica, fisica e scienze naturali sono 11, mentre quelle destinate a italiano, latino, geostoria e storia dell'arte sono 12. Il confronto è impietoso: al liceo scientifico si fanno più ore di discipline umanistiche che scientifiche. Ma, ripeto, non è questo che mi preme. Ci sta e può essere giusto. Quel che proprio non mi va giù è quante poche ore vengono destinate alle tre scienze naturali raggruppate nel calderone "scienze naturali", specialmente se confrontate con quelle destinate al latino.
A mio modo di vedere le critiche mosse all'insegnamento (quando fatte da persone pensanti almeno) non riguardano mai l'effettiva utilità, per quanto mi riguarda quasi ogni conoscenza, pratica o teorica, è utile. La vera domanda è: ha senso che nei due licei che dovrebbero preparare agli studi universitari si dedichino dalle 3 alle 5 ore a settimana allo studio del latino nel 2024? Poi ogni opinione è legittima, per carità. Anche quando dici che lo studio del latino è facoltativo è vero solo a metà, molti degli studenti più promettenti vengono spesso indirizzati, se non forzati dai genitori, verso i licei classico e scientifico. Quindi senza prenderci in giro possiamo dire che l'attuale sistema prevede generalmente lo studio del latino per i percorsi di preparazione all'università, e non esclusivamente per chi ne nutre interesse come hai detto.
Ma perché è così necessario dimostrare che il latino o comunque le lingue morte in generale siano utili? Io sento il fascino di leggere testi scritti migliaia di anni fa ma chi non lo sente può fare altro e dedicarsi a materie che gli sono più vicine.
è necessario se si diffonde l'idea che sia inutile e quindi si rischia di eliminarlo
@@YasminaPani Yasmina sei bravissima ma quanta sei??? Mamma mia che donna
Grazie mille Yasmina. Mi permetto di aggiungere una piccola riflessione. Io sono docente di matematica e fisica nei licei. Vorrei dire che la mentalità utilitiaristica del "ma a cosa serve?" è deleteria anche nelle discipline scientifiche. Non è che gli esseri umani hanno interrogato la natura mediante il metodo scientifico solo per risolvere problemi pratici. I grandi progressi scientifici sono spesso guidati dal desiderio di conoscenza, di bellezza e di contemplazione del creato. Una parte enorme delle cose belle della vita non hanno un'immediata utilità. La musica non serve certo per vivere, il gusto del cibo non è essenziale al nutrimento e si potrebbe continuare per ore. Nella mia esperienza nei licei scientifici in cui non si fa latino il livello di matematica e fisica (e non solo) è parecchio più basso rispetto al corso tradizionale. E questo non perchè se studi latino magicamente le equazioni differenziali diventano delle banalità. Il motivo è che chi si iscrive al corso tradizionale accetta di non avere dei ritorni immediati, accetta di fare un percorso difficile e di formarsi una cultura ampia e che non releghi il sapere umanistico in serie B. Semplicemente mi pare che accettino che qualcosa (non solo il latino) può essere studiato per il semplice fatto che studiare è bello. Sapere è bello! Infatti "sapiente" è chi sa cosa da sapore alla vita (vedi etimologia). La mentalità dell'applicazione immediata, del fare soldi o come la si voglia chiamare produce (tendenzialmente) studenti rigidi, poco preparati e insoddisfatti. Nonché persone che fanno una gran fatica ad avere opinioni non banali
Bellissimo commento, grazie
La cosa che mi fa sorridere è il fatto che ogni volta che Yasmina spiega certe cose (che, dal mio punto di vista, sono abbastanza chiare e intuitive) lo fa sempre come se stesse trattenendo una marea di bestemmie.
😂 vero.
Complimenti per l' immagine del tuo profilo!
Vero... sarebbe carino se desse libero sfogo ❤
@@viola0livido le oscurerebbero il canale! AHAHAHAHAHA! Però sarebbe da vedere! 🤣
Se noti, nel video sono presenti molti tagli 😅
P0RC0D10
La scena in Brian di Nazareth dello slogan sul muro è la cosa che più si avvicina a come mi è stato insegnato il latino al liceo... :)
😂
Almeno tu hai imparato a scrivere correttamente in latino: "romani andate a casa"!!😂😂
"Che imparino ad usare i contraccettivi" lo scriverei sui manifesti per strada...
Non vedo perché nella formazione del "cittadino" si tenga così in poco conto il fatto che quest'ultimo deve anche mangiare
Così in poco conto? Ma stai scherzando? A scuola ormai ci si forma soltanto in prospettiva lavorativa, già dalla primaria. Per poi scoprire, usciti dalla bolla scolastica, che l'offerta è drammaticamente minore di quello che si pensa e si riduce a pochissimi ambiti.
Poco conto? Istituti tecnici, Licei linguistici, scuole professionali etc. cosa fanno allora?
Non è il ruolo della scuola.
@@YasminaPani E chi l'ha deciso? Questa è una tua personale visione della scuola. La componente lavoro può benissimo rientrare nella costruzione del "cittadino"
@@giovannigiannetto2162 È un commento riferito a quello che ha detto yasmina, non in generale sulla scuola. Poi il latino non è presente in quelle scuole quindi non ha senso questo commento
Bravissima! L'ultima considerazione (quella relativa alla perdita degli esperti di lingue antiche) che, tra l'altro, ho sempre sostenuto, è quella decisiva.
Yasmina, è bellissimo ascoltarti!
Grazie!
Io devo dire di essermi trovata un po' pentita di aver scelto l'opzione di Scienze Applicate allo scientifico perché poi effettivamente tutto quello che hai menzionato mi è un po' mancato e a tornare indietro avrei scelto l'opzione Tradizionale, anche perché nella mia scuola alla fine i laboratori comunque non li ho visti, Scienze della Terra non l'abbiamo fatta lo stesso e di programmazione non si faceva granché. Alla fine ho riscontrato che queste altre competenze le ho potute comunque affinare con la triennale in Scienze Ambientali, mentre il fatto di non aver studiato latino a scuola sarà ormai sempre una carenza (studiarlo da autodidatta mi spaventa un filino). Quindi pollice in su a tutto quello che hai detto. 💞
Ecco esatto stessa esperienza mia personale
Grazie.
Grazie mille
Mi tornano comodi i 3 anni di latino fatti al liceo per ragionare sul significato delle parole e capirne al meglio il significato.
Tuttavia c'è un problema di fondo nei licei, che è proprio quello di non dare alcun tipo di competenza lavorativa.
Non nego sia importante formare emotivamente una persona, (cosa che attualmente alle scuole italiane esce abbastanza male), ma è sbagliato trascurare del tutto la parte delle competenze pratiche.
Quando mi diplomai ebbi un senso di vuotezza incredibile, perché avevo necessità di cercare lavoro ma non avevo alcun tipo di esperienza o competenza. Inoltre, a provare questo sentimento non fui l'unico, perché nella stessa situazione si trovarono molti altri miei ex compagni di classe e conoscenti di altri licei.
Cito testualmente le parole di un mio ex datore di lavoro: "Bella la tua cultura generale, ma qua abbiamo bisogno di gente che lavora ed è necessario formarti".
Quindi ritengo che stia più alla singola persona la coltivazione della propria cultura, grazie ad un incipit della scuola, la quale non deve dimenticare di formare gli studenti anche per il mondo del lavoro, per evitare che sti poveri ragazzi si trovino spaesati il secondo dopo usciti dall'aula dell'esame orale.
Messaggio scritto male, con un uso della sintassi sicuramente indegno, ma spero di aver reso.
È sbagliato il principio. I licei sono pensati per fornire una cultura generale, parzialmente già indirizzata, e le competenze necessarie a proseguire gli studi nell'ambito della formazione superiore. Per "imparare a lavorare" ci sono gli istituti tecnici, gli istituti professionali e i percorsi di istruzione e formazione professionale.
Un diciottenne non dovrebbe avere l'ansia del mondo del lavoro, perché questo dovrebbe prevedere dei percorsi di avviamento. Non è compito della scuola farlo.
@@YasminaPaniE sì che questo banale principio l'avevi anche fatto notare a fine video... 😅
Cmq come sempre, grazie. ❤
Guarda come ho commentato anche ad altri, anche io la pensavo così ma ho fatto un istituto tecnico e non mi è servito a niente mentre la mia amica facendo un linguistico è già all'estero che lavora bene
In che liceo? Non sono 5 gli anni di latino?
Yasmina ti contraddici, dato che stando alle premesse da te descritte, la ragazza che criticava la mancanza di insegnamenti riguardo la lettura delle bollete avrebbe avuto ragione, in quanto anche quello se non addirittura di più di quello che normalmente si insegna nella scuola italiana odierna contribuisce a formare il cittadino.
Ne è infatti una dimostrazione il fatto che il ministero da qualche anno si stia movendo per introdurre finalmente nelle scuole degli insegnamenti di educazione economica e finanziaria, così come, fino a qualche decennio fa, sia alle superiori ma sopratutto alle medie veniva insegnata sia l'economia domestica che il fai da te (prima una sola delle 2 materie in base al genere dell'alunno, poi in maniera ridotta per limiti di tempo, entrambe senza distinzione di genere) e tutt'ora questi insegnamenti vengono insegnati senza distinzione di genere nelle scuole dei paesi scandinavi e presi come modelli di esempio anche per questo, nel modello ideale di formazione del cittadino maturo e responsabile.
Mi duole dirtelo, ma bisogna scendere a patti che nella società odierna leggere le bollette, gestire le finanze e saper cucinare e pulire la propria casa sono dei requisiti necessari al minimo sostentamento della persona, mentre il conoscere il latino e dante, risulta altresi molto importante ma non sono requisiti necessari né sufficienti al sostentamento della persona, nonostante, ripeto, la loro necessità.
In una società dove tutti vanno a scuola, perfino il figlio dell'ultimo dei barboni, risulta quindi necessario riformare la scuola affinché prima di insegnare la cultura classica, tra dante e il latino, si preoccupi di aver insegnato agli alluni le competenze per poter sopravvivere in maniera autonoma nella società odierna, a dispetto del contesto sociale di un secolo fa dove la scuola se ne poteva beatamente fregare, perché gli stessi che la frequentavano era quelle persone così ricche da potersi permettere di non sapersi nemmeno lavare i denti perché avrebbero avuto un intera servitù che lo avrebbe fatto per loro.
Ciò in particolar modo necessario in quanto oltretutto viviamo una società dove il ruolo di educatore da parte del genitore viene sempre più a mancare a causa della mancanze di tempo dettate dai ritmi frenetici lavorativi della nostra società, nonostante sulla carta continui l'educazione a rimanere ancora una responsabilità anche dei genitori.
Scusa per il wall of text scritto con i piedi e mal revisionato, ma sono in botta.
Quel "perfino il figlio degli ultimi dei barboni' mi ricorda Contessa. Ascoltala e poi va' pure a zappare un po' di terra!
Avevo scritto un commento in risposta al tuo ma credo sia andato perso.
Dici che Yasmina si contraddica, poi ti leggo tutto e mi accorgo che sei tu a contraddirti vistosamente:
quel "perfino il figlio dell' ultimo barbone" che studia evoca la canzone Contessa, che te la dedico e se non la conosci te la consiglio.
Poi, però, lamenti il fatto che nel secolo scorso solo i ricchi avevano accesso alla cultura, cosa vera ma assai più vera oggi che sui diritti sociali vi e' un netto arretramento.
Ed e' invece proprio grazie alle conquiste sociali di quelli che immaginavano un mondo senza barboni come scarto che quell' argine all'elitarismo e' stato più saldo. Oggi le disuguaglianze sociali e civili sono tornate prepotentemente in auge ma impressionano meno, tanto da spingere gente come te ad affermare con naturalezza quel "perfino il figlio...": medita!
Io penso che la cultura alta debba essere fruibile a tutti e, nelle scuole pubbliche, a maggior ragione, ai meno abbienti.
Ci sarà una verità nel detto siciliano CU AVI A LINGUA PASSA U MARI!
Credo che la cultura sia l'unico vero e valido viatico per una società equa e meno aggressiva che riconosca l' uguaglianza reale degli umani, a partire proprio dai figli dei barboni!
Ma davvero ti pare sensato che degli studenti passino il tempo a scuola a farsi insegnare a cucinare o leggere le bollette? Ma tu madre che cazzo fa? (non la tua, è un "tu madre" generico).
Gli insegnanti vanno pagati, ti pare che uno stato debba impiegare risorse per insegnare ai cittadini quello che possono insegnargli gratis i genitori o il ccazzodi UA-cam?
Sarebbe interessante un confronto di Yasmina con Boldrin e Forchielli (persone che, peraltro, stimo ed apprezzo quando trattano dí altri argomenti)
magari! ma non accadra' mai purtroppo!
Beh parzialmente d'accordo. Certo che il latino è utile, come tante altre materie che però non si fanno al liceo, il problema è che non volendo fare il latino si debba rinunciare anche al liceo! Non è poco. Le alternative al liceo, non prendiamoci in giro, non godono della stessa considerazione.
Il latino, perlomeno nello scientifico, dovrebbe essere se non eliminato perlomeno facoltativo.
Ma non è vero che se non fai latino non puoi fare il liceo. Il latino è presente per cinque anni solo al liceo classico, al liceo scientifico ordinario e al liceo delle scienze umane tradizionale, e per due anni al liceo linguistico. In tutti gli altri indirizzi dei suddetti licei e in tutti gli altri il latino non c'è proprio.
@@Giulienji Se solo esistesse anche un indirizzo di scienze umane senza ore di latino dove si faccia comunque pedagogia e psicologia, invece del solo economico-sociale dove scienze umane è maggiormente sociologia. Anzi, non capisco proprio cosa te ne fai del latino quando ti dovresti formare sulle scienze umanistiche, ma devo dire che non lo capisco in generale, preferirei cinque ore di filosofia a settimana, al triennio.
Ho fatto il liceo classico in Germania, all'epoca 9 anni di latino e 6 di greco. Durante una delle prime lezioni di latino (era il 1966 ed avevamo 11 anni) un compagno di classe coraggioso e inconsciente rivolse al prof la domanda più normale (per un'undicienne): "perché dobbiamo studiare il latino se non lo parla più nessuno?" La risposta del prof fu terrificante, minacciosa e concisa (esprimendo tutta la sua povertà culturale, umana e didattica). Tuonò "questa domanda non la dovete mai più fare"
Chiaramente la bassezza di questa risposta l'ho compresa molto più tardi.
Anche all'epoca avrei preferito la tua risposta, anche se leggermente più verbosa.
Complimenti!
Che prof scema 🙄
@@YasminaPani era un prof scemo, non lo dico per pari opportunità ma era veramente maschio (di conformazione genetica ed ormonale). E metteva in atto la sua "masculinità" (parola brutta ma che so usare grazie allo "studio" del latino) a servizio del liceo classico più blasonato di Colonia, tipo il Galileo di Firenze, il Parini di Milano o il Dettori di Cagliari.
Una particolare qualità dei nostri prof di latino e greco è assolutamente inimmaginabile a chi ha fatto il classico in Italia: erano quasi tutti anche insegnanti di educazione fisica e degli assi a calcio, ginnastica etc....
Retaggio della formula ripescata dal Giovenate e calzante lo spirito neoclassico e neoumanistico imperante nel mondo "colto" tedesco dell'ottocento: "mens sana in corpore sano".
Che uno così rispondesse male a quel povero mio compagno di classe non meraviglia, gente con finalità, formazione ed ideali intellettuali diversi dai nostri...
Scusa ho letto male!
Eccheccazzo! Non capisco cosa ci sia di così complicato! L'unica cosa che ci serve davvero è riuscire a compiere il ciclo di Krebs. Non capisco chi non capisce quale fortuna abbiamo dalle nostre parti nel poter scegliere di avere accesso al cibo da ossidare attraverso, ad esempio, la conoscenza del latino. Grazie prof.; l'energia della tua passione per quello che fai buca lo schermo e mi pervade. Dopo aver guardato uno dei tuoi video sono gasato e mi vien voglia di leggere e imparare qualcosa. Boh! mi sarò bevuto il cervello...
La tua piramide di Maslow è un marciapiede
(O se era un commento ironico ti devo dire che non sono riuscito a cogliere l'ironia)
@@emilianovenanzini8020 nessuna ironia. È vero che la produzione di ATP è l'unica cosa che ci servirebbe per rimanere in vita. È vero che vivere una vita senza potere studiare latino sarebbe una grande sfortuna. Nella nostra società per il momento siamo ancora fortunati.
Yasmina Pani mi piace tantissimo.
Yasmin a ti adoro per quello che dici e per come la pensi
Molta gente scambia la scuola per un ufficio di collocamento ma la verità è che la scuola deve prima di tutto formare il pensiero critico. Cioé deve darti gli strumenti e la forma mentis per poter anche per esempio imparare nuove cose, quindi, Alla fine, chi ha studiato può tranquillamente imparare come si legge una bolletta .
tutti questi ragionamenti pare traggano origine dall'assunto che il tempo sia infinito, o che almeno lo sia il calendario didattico. su quali basi si pensa che il pensiero critico sia formato più dallo studio della grammatica latina che dalla fisica, dalla chimica, dalla filosofia, dalla matematica? sono pronto a qualunque risposta ma me la sento con una certa arroganza di poter respingere ogni ipotesi che avvalori tale tesi. ora, ammesso e non concesso che queste altre materie che ho citato siano parimenti E NON MAGGIORMENTE efficaci nello sviluppo del pensiero critico, queste altre materie formano la persona ANCHE con qualcosa di praticamente/economicamente/socialmente utile e, tolta la filosofia, sono anche molto più complicate da studiare in autonomia. non è che "il latino è inutile" rappresenti premessa a "quindi andiamo a pigliarlo nel culo quelle 4 ore a settimana" ma a "altre discipline offrirebbero lo stesso arricchimento culturale allo studente ma abbinerebbero a questo anche una validità pratica nella vita". la questione del latino, qualora si assuma che la letteratura di cesare(...) sia per un qualche motivo "più importante" di quella di twain, di proust, di kafka, o di qualche autore giapponese che non conosco manco di nome, non si riversa sulla letteratura, che può essere studiata tradotta esattamente come NON studiamo tradotto de cervantes, ma sulla grammatica: l'idea di dover studiare una lingua morta per poter tradurre una letteratura che potrebbe essere studiata, se valore letterario ha, già tradotta. poi un conto son gli studi umanistici (e noi abbiamo generazioni di studenti del classico che non hanno idea di come calcolare una percentuale e che non sanno bene cosa farsene dei casi particolari della terza declinazione che ricordano a memoria...), le specializzazioni, ma al lcieo scientifico il latino E' inutile. non inutile in quanto tale, ma in quanto quel che dà allo studente, lo possono dare altre 4 o 5 materie, e quel che non riesce a dare, quelle 4 o 5 materie invece lo danno.
qua sono parzialmente d accordo. In alcuni paesi la formazione scuola lavoro è in regola e in generale le superiori dovrebbero essere collegate al mondo del lavoro. Formare il cittadino Ma anche nel suo ambito lavorativo sarebbe la parola giusta
@@alextucci5294 ma già la si fa la formazione scuola-lavoro alle superiori.
Ciao Yasmina. Io non scelsi il classico perché appassionato di latino e greco o desideroso di impararli, ma uno volta scelto, ora che ne sono uscito, avrei voluto studiarlo e affrontarlo meglio e con metodo dall'inizio anziché imparare un approccio efficace l'ultimo anno. ❤🔥
Mah, io ho studiato latino allo scientifico e mi è piaciuto, ogni tanto ragiono sull etimologia di parole che incontro grazie al latino e la letteratura latina mi ha divertito molto.
Detto questo, se l'obiettivo è formare un cittadino sarebbe più utile concentrarsi su altro in ambito umanistico come diritto, economia, etica, logica; 11 ore di letteratura settimanali mi sembrano un po' tante e non capisco come si dovrebbe misurare il risultato delle stesse, visto che alla fine pochi si ricordano e pochissimi leggono. Poi magari io ho avuto un'esperienza così, ma in generale mi sembra che ci siano molte carenze sullo scrivere e sul parlare che dovrebbero avere la precedenza sul latino e probabilmente anche su tutte le altre varie letterature.
Già se commenti classificando le varie aree del sapere e se usi a sostegno della tua tesi anche "più utile" fai intendere di non aver visto tutto il video, praticamente Yasmina ha già argomentato tutto ciò che hai proposto tu
@@vincenzocurro l'ho visto tutto prima di commentare e con utile non intendo soldi ma all'obbiettivo che prefigge lei stessa cito "la scuola ha come scopo quello di formare un individuo a tutto tondo". Io contesto il fatto che passare il 35% del tempo sulla letteratura non sia il metodo migliore per raggiungere questo scopo. Non dico assolutamente che vorrei fare ore su come pagare le bollette, fosse per me butterei via latino e farei più filosofia ad esempio, probabilmente butterei dentro della linguistica e roba così.
@@tutatis96 Ma di filosofia se ne fa eh, al Classico sono già 3 ore e a seconda degli argomemti si toccano cose come logica ed etica (tra l'altro la logica se ne fa molta se i docenti di filosofia e matematica la insegnano in comune accordo, così come l'etica in comune accordo tra il docente di lettere e il docente di filosofia). Economia non capisco perché ti formi in ambito umanistico, sicuramente sarebbe bella studiarla ma a meno che non la si faccia totalmente teorica diventerebbe una materia distaccata dalle altre materie umanistiche dal punto di vista contenutistico. Poi vabbè al liceo si fanno 3 ore di storia, 3 ore di filosfia 3 ore di greco, 4 ore di latino, 4 ore di italiano e 2 ore di storia dell'arte, credo siano sufficienti e sinceramente non toccherei nulla a livello quantitativo (poi si dovrebbe anche discutere se ha senso parlare di quantità di ore delle materie o qualità di insegnamento delle materie tramite adeguati programmi, tecniche di insegnamento e insegnamenti adeguati e ben selezionati, tutte cose che gestisce lo stato o meglio il ministero dell' istruzione
@@vincenzocurro Non sono 11 ore di letteratura: sono da 9 a 11 a seconda della scuola in cui in quelle ore si studia: letteratura, grammatica/sintassi, storia, geografia e nei licei filosofia. E poi se ci basiamo sul fatto che pochissimi leggono, seguiamo un ragionamento errato che purtroppo da anni fanno le scuole: invece di migliorare, ci adattiamo al degrado. Quando nessuno saprà nemmeno leggere un cartello stradale, li estirperemo. Ho capito il tuo ragionamento, ma è la prospettiva che andrebbe mutata.
@@vincenzocurro semplicemente economia sociologia e diritto spiegano lo stato attuale e per quello le ritengo importanti, tutta la parte di spiegare come siamo arrivati fin qua ha poco senso se non si ha idea di cosa sia il qua. Inoltre sono materie che aiutano a capire tutto il resto, capire le guerre, rivoluzioni e contesti storici e molto più semplice se si ha uno strumento socioeconomico da utilizzare. Detto questo si farà anche tanta filosofia ma a me 3 ore (su 3 anni) contro 11 (su 5 anni) non sembrano sufficienti
Bel video, sarebbe interessante vedere un dibattito sulla scuola italiana tra te e qualcuno di questi "critici" dell'insegnamento delle materie classiche (es: Michele Boldrin)
Ne ho fatto uno con Costantino de Blasi, interlocutore decisamente più intelligente e gradevole dell'amico. Lo trovi su youtube
@@YasminaPani A dispetto della sgradevolezza di cui parli, invita tutti - anche l'uomo della strada - a parlare con lui di temi su cui è in disaccordo, e lo fa lasciando ampiamente all'interlocutore la possibilità di rispondere e argomentare serenamente. Le live sul suo canale lo dimostrano.
Sicuramente si aspetta dall'interlocutore lo stesso rispetto che gli dà, a partire dall'onestà intellettuale nell'esporre ragionamenti basati su fatti ed evidenze scientifiche e non su posizioni ideologiche (fondamentalmente non gli piace essere preso in giro). In questo senso può diventare puntiglioso e provocatorio.
Ma d'altronde chi si vuole offendere perché è particolarmente delicato si offenderà sempre. Fa parte della cultura del piagnisteo e del vittimismo imperante del dibattito pubblico. Chi ha voglia di dire cose interessanti può chiedergli di discuterne in live ed è sempre aperto e disponibile con tutti. Personalmente non l'ho mai trovato troppo offensivo.
E senza voler fare il uso avvocato difensore, devo ammettere che la sua intelligenza e la sua cultura personale (frutto di decenni di studi accademici e privati) è evidente. Forse anche superiore alla tua. Quindi io al posto tuo starei un po' più attento a fare giudizi così tranchant sull'intelligenza delle persone.
@@pippo9830 Decisamente superiore alla sua, e non c'è niente di male. Ricordo che Boldrin è un ricercatore con 12k citazioni su Google scholar, che per un economista è decisamente tanto. In più ha insegnato nelle migliori università del mondo. E se questo non segnala la sua intelligenza non so cosa possa farlo
come sempre lucida, intelligente e affascinante
Mi sono iscritto a questo canale per puro interesse intellettuale assumendo che, per gran parte delle questioni, non mi sarei trovato con le tue posizioni... ed invece scopro che praticamente sono d'accordo con te sul 99% delle questioni.
Non so se è un bene, ma grazie 😀
Il latino è utile, ma anche lo studio di un linguaggio informatico esercita le capacità meta-linguistiche. E le possibili materie di studio sono tantissime. Se il latino è utile per lo studio dei classici va detto che l'1% dei diplomati coltiva la lettura dei classici, mentre ad esempio è molto più alta la percentuale di diplomati che legge letteratura inglese in lingua originale (e una volta al classico non c'era inglese! Shakespeare non veniva considerato significativo?)
Come fa un linguaggio informatico a farti sviluppare competenze metalinguistiche se non è una lingua?
@@YasminaPani Si tratta di linguaggi base con cui puoi comunicare con una macchina, con numero di parole e sintassi preciso e molto limitato, e permette di esprimere solo concetti semplici. Ma ha una sua struttura e, secondo me (ma non sono un esperto), proprio la sua essenzialità aiuta a riflettere sulle strutture sintattiche e logiche
Le cose "utili", ovvero la tecnologia e l'energia che vengono dalle scienze, sono quelli che negli ultimi secoli dell'umanità hanno dato la possibilità a sempre più persone ad avere mezzi e tempo per dedicarsi ad attività "inutili" che sono meno immediatamente produttive come leggere romanzi, andare in vacanza, andare a scuola e all'università per molti anni e così via. Se non ci fosse la tecnologia e l'energia che sono applicazioni degli studi scientifici la stragrande maggioranza della popolazione oggi sarebbe costretta a zappare quasi tutto il giorno e ad essere analfabeta. Vorrei che più persone ricordassero questa cosa, quando si contrappone l'utile all'inutile...
"Comincia allora la sventura dell' umana esistenza allorché l' oggetto della conoscenza scientifica è preso per l' essere stesso, e quanto non è scientificamente conosciuto è tenuto per non esistente. La scienza diventa allora superstizione scientifica"
Qui nessuno ha fatto gare tra materie utili e inutili, semmai è stato fatto il contrario.
@@YasminaPani Non ho parlato di "gare", ho parlato di "contrapposizione". Chi pensa che ci sia il rischio che i saperi inutili siano "minacciati" dai saperi utili ignora i fatti da me prima ricordati. Peraltro parliamo di una frazione relativamente piccola dei "saperi inutili" ovvero la lingua latina, non si capisce perché bisognerebbe più difenderla rispetto ad altri studi inutili e ancor meno presenti nelle scuole superiori italiane come la teoria e pratica di uno strumento musicale, fare teatro o la scrittura creativa. Semplicemente per tradizione in Italia ci sono più indirizzi con il latino rispetto ad altri paesi e questa oggettivamente ha poche motivazioni sensate, tutto qua.
@@multivac85se chiedi a un inglese da dove deriva la sua lingua ti guarderà probabilmente come un beota. Tra poco in Italia sarà lo stesso.
In generale comunque sono d'accordo sul rant finale ma non credo che la letteratura sia il sistema migliore, insegnarmi una consapevolezza psicologia in un modo che è quasi quasi terapia facendomi leggere goethe, shakespeare o Fitzgerald mi sembra comunque un metodo poco efficente e onestamente anche immaturo, ci mettevamo a parlare e ci capivamo molto meglio in metà del tempo
Ciao Yasmina. In questo video mi trovo particolarmente in disaccordo su alcuni punti. Abolire il classico è una battaglia che alcuni stanno portando avanti non perché sono “nemici di Ovidio e Dante”, ma perché ritengono che il sistema scolastico gentiliano in cui il liceo classico è il fiore all’occhiello, sarebbe da riformare pesantemente. “Abolire il classico” è uno slogan che sussume l’idea di una riforma sostanziale della scuola di cui il classico rappresenta il simbolo. Sui singoli punti ci sarebbe da discutere molto e questo non è il luogo adatto. Per quanto conta, io sono a favore di abolire il classico per come è inteso oggi e al contempo leggo e studio tantissima letteratura, filosofia e storia classica (ho una laurea in filosofia).
Lasciando stare i cretini che parlano di utilità nella scuola come utilizzano la parola utilità per zappare la terra, mi concentrerei di più sull’utilità intesa a costruire un ragazzo/a pronto/a per comprendere il mondo là fuori, sempre più complesso e variegato. Che piaccia o meno, il mondo là fuori può essere maggiormente compreso conoscendo l’informatica, le materie scientifiche, la matematica, le discipline ingegneristiche, ecc. Questo significa che dobbiamo eliminare le materie umanistiche? No di certo, ma la scuola necessita di una revisione importante che sia più conforme con lo spirito del tempo. Sto dicendo cose banali.
Sul latino io noto posizioni contrastanti e poco costruttive. Il latino può essere utile soltanto ad alcuni, pochissimi, che in futuro vorranno specializzarsi in linguistica, letteratura classica, filologia classica, filosofia classica, e poco altro. Al liceo escono molti ragazzi che non sanno parlare perfettamente inglese e, mi permetto di dire, che questo è molto più grave rispetto al non sapere il latino o addirittura il greco.
Gli ultimi due minuti, sono da incorniciare 😂💪 Bravissima 👏👏👏❤️
Ciao Yasmina. Ho visto due volte questo video per cercare di rispondere in modo pertinente. Intanto non capisco come le persone abbiano totalmente frainteso il fine del video, ovvero il fatto che l'insegnamento tradizionale delle lingue classiche può essere migliorato con un po' più intelligenza. Detto questo, condivido la gran parte di quello che hai detto sull'importanza della studio del latino; tuttavia io non condivido alcune cose che dici in questo video: l'importanza della riflessione metalinguistica con traduzione annessa riguardo l'italiano; l'importanza del fatto che studiamo una lingua con testi di vari livelli di complessità; l' iperbole (volutamente provocatoria secondo me) del fatto che se aboliamo il liceo classico non avremmo più latinisti e grecisti. Magari questi punti sembrano dei dettagli insignificanti per il fine del discorso generale, ma io preferisco il video " il latino è una lingua matematica?" perché su quei punti è più interessante e per certi versi innovativo dato che in quel video si sottolineava come lo studiare il latino per poi "fare la costruzione" nelle versioni, non concentrarsi su autori come Plauto almeno per tentare di capire un minimo come poteva essere il latino parlato, lo studio del latino e dell'italiano con troppe eccezioni da suscitare solo confusione, siano cose che si possono cambiare pur rimanendo in un'ottica di insegnamento tradizionale o misto.
Molto interessanti questo video!
Molto interessante, grazie!
io ritengo che in ordine di scegliere le cose più importanti da studiare, credo che il latino e il greco, tolgano molto, troppo tempo, a materie più utili per essere dei cittadini che si possano muovere nel mondo, prendendo scelte più consapevoli.
Giustamente come te stessa affermi, non sono indispensabili, sono una cose in più, a differenza di materie come l'educazione finanziaria, sessuale, civica e informatica, che sono necessarie, non dico di eliminare il latino e il greco ma potendoli approfondire all'università, si potrebbero ridurre di molto al liceo, a vantaggio di altre conoscenze.
Spero che questo commento venga preso come una vera e propria osservazione, piuttosto che come una provocazione.
Video che sottoscrivo in ogni sua sillaba, ma le ultime considerazioni sono quelle per le quali veramente ti farei un monumento!
Queste cose le vado ripetendo in classe da 34 anni, e mi fa un piacere enorme vedere di non essere l'unico a farlo. ❤
Yasmina, io ho una stima molto profonda per te.
E in questo commento vorrei esprimere un concetto che forse hai già espresso in altre parole nel tuo video, ma che comunque ritengo importante.
Se da un lato l’eurocentrismo ha a volte fatto di noi europei delle persone molto arroganti nei confronti delle altre culture (con tanto di comportamenti vergognosi come colonialismo e imperialismo) che di certo non meritano di essere sottomesse dal nostro modo di essere e pensare, dall’altro noi non dobbiamo dimenticare di chi siamo figli, perché è estremamente importante dare credito a chi ci ha reso come siamo ed essere fieri della nostra identità. Come si suol dire, la storia siamo noi.
commento trollissimo ma mi ricordo che il mio libro di latino del ginnasio, littera litterae, aveva un'intera sezione sulle scritte delle latrine di Pompei che ovviamente la mia prof saltò, ma che io lessi ugualmente e la ricordo meglio di Plinio 😂
Io al liceo ho più subìto lo studio del latino, nel senso che ho avuto per lo più insegnanti che me lo insegnavano proprio con quell'attegiamento passivo di chi le cose le insegna per comodità di tradizione, per completa inerzia. Mi chiedo come si possa spingere un adolescente che normalmente è immaturo ad appassionarsi a questa lingua particolare con un approccio del genere. La mia è stata davvero una pessima esperienza.
Per il lavoro che faccio, scrivo, e leggo moltissimi scritti altrui. In genere si riconosce a colpo d'occhio lo scritto di chi ha studiato bene al classico. Gli altri scritti sono come il minestrone della valle degli orti.
Basterebbero elementari nozioni di grammatica e un briciolo di sano buon senso didattico per spazzare via lo stesso concetto di regola e di eccezione. Tutto può essere spiegato per quanto riguarda i caratteri essenziali di una lingua.Basta avere il metodo e i testi giusti.E naturalmente tanta passione e curiosità.Vale, optima Yasmina.
Voces clamantium in deserto
Te diligo ut frater optimam sororem diligit.Ignosce mihi, Catulle.
C'è in rete un guru della promozione scuola→lavoro e nemico della scuola→snob come la etichetta lui.
Costui insegna economia in una università americana essendo laureato in matematica in Italia.
Nessuno gli ha ancora chiesto se senza la laurea di matematica ma italiana potrebbe insegnare economia in America, ovvero se per gli insegnanti americani che seguono formazioni più stringenti sia necessario essere laureati in economia se si vuole insegnare in tale ambito.
In altri termini se, secondo lui, la duttilità delle scuole italiane sia un pregio, un difetto o solo un mito.
Mi piacerebbe saperlo.
Per chi ha intenzione di scrivere una commedia e gli manca lo spunto cerchi di stuzzicare Yasmina Pani e Michele Boldrin, anche a distanza.
L'empatia tra i due non mancherà di dare molti e buoni frutti.
Siate discreti.
(Per chi non lo avesse capito, sto scherzando!)
Tu vuoi vedere scorrere il sangue.
@@francescotrifogli5467 😂 no no, non provocate mai niente e nessuno, per carità. Era solo uno scherzo.
Però neanche nello scherzo intendevo provocarli direttamente a vicenda, ma a distanza ognuno con una provocazione appropriata per poi girarla in proprio all'altro/altra e rispondere in questo modo ad oltranza.
Mediando ovviamente.
Solo per provocare uno spunto per una commedia moderna, non una lite per interposta persona, cosa spregevole e di una vigliaccheria inaudita.
Ho studiato latino alle medie (lo insegnava la prof di italiano) e devo dire che non mi dispiaceva. Poi ho fatto il liceo artistico e non solo non c'era il latino, ovviamente, ma neanche le altre lingue. Adesso non so se sia ancora così ma, se uno vuole fare il liceo e non vuole studiare il latino, l'artistico é la soluzione (ma devi saper disegnare bene 😜)
io sto provando a seguire le lezioni di Vincenzo Panzeca su youtube. per me che son digiuno di studio dal lontano anno mille è un po' difficilotto, ma sicuramente non impossibile
Il problema principale nasce, a mio avviso, dalla progressiva americanizzazione dei nostri obiettivi formativi.
C'è quindi chi finalizza ad una specializzazione funzionale questa formazione, per cui un cardiochirurgo statunitense probabilmente pensa che la capitale dell'Italia sia Capracotta, o che la Svezia sia in Oceania.
Insegnare ciò che è utile per l'inserimento produttivo nel sistema, o anche semplicemente trasmettere delle competenze elementari di vita quotidiana come leggere uno scontrino del supermercato non è sbagliato, ma presuppone una cultura di base sufficientemente solida su cui impiantare il tutto.
In altro contenuto sottolineai come per tute le materie esiste una filosofia ed una storia, segno che il classico aforisma "dove vado se non so nemmeno da dove vengo? ", ha basi molto solide.
Probabilmente la scuola andrebbe pensata come occasione più centrale per far crescere le generazioni future, le quali oggi trovano ulteriore supporto da genitori poco presenti, e mass media di varia origine, dove vengono parcheggiati fin da piccoli e che restano una propaggine del proprio corpo per sempre.
Una scuola che impegnasse per una giornata completa 4 ore al mattino e 4 dopo una pausa, potrebbe creare contenuti formativi molto più completi, utilizzando metodologie molto più adatte.
La classe degli insegnanti è tra le più bistrattate, con stipendi comparativamente inferiori a qualsiasi altro del mondo civile; non intendo il professore inglese, ma il differenziale tra il professore ed il bancario inglese.
Gli insegnanti fanno una gavetta lunghissima, dallo sfruttamento in scuole dove si guadagna solo punteggio, ai trasferimenti in fanc_lonia, alla scarsissima considerazione da parte di genitori che spalleggiano figli viziati per compensare la propria assenza. Un ruolo sempre meno autorevole in un ambiente male organizzato (guai a bocciare altrimenti la platea si sposta verso istituti più compiacenti) in cui la classe degli insegnanti risponde con un rapido adattamento al ruolo burocratico.
L'insegnamento è da decenni appannaggio di persone che hanno trovato un ripiego lavorativo, spesso part time per l'esercizio di libere professioni sempre meno soddisfacenti, o di part time rispetto al lavoro casalingo.
Lo Stato e i sindacati appoggiano questo precariato perché, seppure inefficiente costa meno di altri modelli, e se si vuole veramente una cultura superiore la si va a cercare.
Non voglio aprire i temi dell'inclusione come primo obiettivo didattico che significa "abbassamento dei livelli a quelli più bassi" con ragazzi che una volta avremmo definito svogliati, e che adesso sono affetti da "disturbo dell'attenzione" e beccano una promozione, mentre chi ha meritato un 8 resta non premiato.
Infatti come intendi tu la cultura sta alla base di tutto perché dà sostanza alle cose.
Senza cultura viene a mancare una base di immaginario solido.
Così si diventa una banderuola che segue l'ultima suggestione.
Non si hanno gli strumenti per poter essere critici.
Riguardo al latino hai detto tutto quello che c'era da dire in pochi minuti e in maniera semplice e chiara.
Non ho studiato il latino ma mio padre sì e lo ha pure insegnato (in forma privata).
Ed è un appassionato di latino per i motivi che hai detto tu.
Su UA-cam c'è un ottimo canale del prof. Luca Aquadro dove si spiega benissimo la letteratura italiana e latina.
Anche tu Yasmina naturalmente sei bravissima!
Grazie e buon pomeriggio
Io non ho fatto il classico o lo scientifico ma se avessi il tempo studierei il latino anche solo per parlarlo a spot e sentirmi figo. Mi ha sempre affascinato, e penso che ti aiuti a capire l'etimologia delle parole italiane, o sbaglio?
Sì, anche
Ci si deve collocare ai due estremi perché è sempre questione di "tifoserie" (ed il problema è che queste tifoserie sono composte anche da gente che ha il dottorato...)
"Non può essere l'UTILE in termini economici a guidarci nella formazione degli studenti".
Parole davvero preziose, grazie Yasmina.
essere pragmatici si
@ certo, ci vuole equilibrio.
02:48. tempo alto. Dobbiamo intensificare gli allenamenti.
9000 minuti di applausi 🖐️👏👏👏👏👏
Se poi si vuole tirare fuori il discorso dell'utile a ogni costo, ai "fondamentalisti dell' utilità "gli si può ricordare che, proprio per la profonda influenza esercitata sulla cultura europea, il latino può risultare sorprendentemente efficace per l' apprendimento di lingue come il francese, l'inglese, lo spagnolo, il portoghese e dare anche una infarinatura di teoria dello studio grammaticale.
Questo ovviamente se si è interessati alla materia ☕
Verissimo
Sì ma perché non bastano le 4 ore di italiano e le 3 di inglese a dare un'infarinatura di studio grammaticale (che non è comunque la panacea a tutti i mali nell'apprendimento delle lingue moderne)? Perché alla fine di questo stiamo parlando, di apprendimento delle lingue moderne e della scienza che lo studia, la glottodidattica. Si è mai espressa in merito? Ci sono stati studi sull'efficacia del latino? È questo il problema del latino quando la si butta sull'utilità, che non è stata mai dimostrata
Brava Yasmi! Sempre utile ed interessante ascoltarti!
Farai un video analogo anche sul greco?
Solo dopo quello riguardante la scrittura cuneiforme dei sumeri
Sarebbe quasi identico
Bravissima, soprattutto nel chiarire che la scuola non deve essere controllata dalla confindustria
Grazie per la simpatia. Ma da vecchio materialista neoplatonico ti invito a vedere l'utile nella profondità storica del greco e del latino. Ascolto spesso i discorsi di chi confonde la scienza con la tecnica e crede che per fare figli scienziati ci vogliano istituti tecnici informativi. Però mi basta pensare alle tecniche chimiche, biologiche e mediche per vederci qualcosa di "utile" nel sapere il significato di una molecola a partire dal suo nome. Per la tecnica si può sostituire un nome a un numero, ma per la conoscenza che vuole svelare l'ignoto, conoscere la profondità degli strumenti con i quali si pensa - e non solo l'arbitraria etichetta di superficie che usiamo per incasellare e catalogare le cose - permette di attraversare i limiti dello spazio grazie alla visione tridimensionale del tempo
Contributo molto bello e utile, grazie!
Aggiungo che conosco persone che hanno studiato il latino alle scuole medie per poi frequentare istituti professionali. Il beneficio che ne hanno tratto si nota ancora oggi, a tanti anni di distanza, e loro stessi lo riconoscono e lo apprezzano.
Nell'era dei monopoli tecnologici pervasivi e aggressivi sarebbe assai saggio reintrodurre lo studio del latino alle medie.
Oggi sarebbe impossibile farlo, alle medie la situazione dei ragazzi è spesso disastrosa e non basta il tempo nemmeno per le basi di italiano...
@YasminaPani
Non saprei. Alle medie il latino mi ha aiutato a capire meglio l'italiano e una serie di concetti grammaticali e sintattici di base, e successivamente mi ha fornito un sostegno enorme nello studio delle lingue straniere. Ricordo ancora il professore di arabo dell'università che mi diceva che nella correzione degli elaborati scritti degli esami lui notava subito chi era uscito dal liceo classico. Quando frequentavo le medie, il latino non era più parte del programma già da molti anni. Ricordo che al secondo anno la professoressa di lettere chiese alla classe se, negli scorci delle ore di italiano e di storia, aveva voglia di studiare un po' di latino, svolgendo esercizi insieme e senza registrare voti, chiaramente. Incredibilmente, accogliemmo l'idea all'unanimità e con entusiasmo, e proseguimmo l’esperienza in terza media.
Non si parla molto, poi, di un'altra questione che è sintomatica dell'attualità e dell'utilità del latino, vale a dire, la sua enorme carica espressiva in pressoché tutte le lingue europee. Che si stia parlando italiano, francese, inglese, tedesco, polacco, ungherese, spagnolo, o altra lingua europea, l'uso di espressioni in latino può arricchire il discorso di sfumature importanti, oltre che eleganti e sintetiche (de facto, vexata quaestio, ibidem, vulnus, ad hoc, erga omnes, excusatio non petita, ...), e può trarre d’impaccio, laddove non si ricordi o non si conosca la locuzione giusta da usare.
Concordo in tutto. Il Latino è fondamentale per capire il Mondo e l'Uomo di ieri e di Oggi, perché molte cose sono cambiate, ma altrettante no. Grande Yasmina!
Standing ovation 👏👏👏
magistrale (come sempre). Il vero problema è che la scuola, a partire dai licei stessi, si sta piegando alla tecnocrazia: si protesta tanto (giustamente) contro l'aziendalizzazione, e si ignora quasi totalmente che la logica del "saper fare" sta permeando i programmi all'inverosimile.
il problema e' il sistema gentiliano
Ho conosciuto gente che sosteneva che il Latino e il Greco sono le due lingue che servono a renderci consapevoli della superiorità culturale del Mediterraneo sul Nord Europa .
😂
Vabbè questi che dici tu sono i pastaboos nostalgici dei treni che arrivavano in orario.
Il mio insegnante di storia della lingua all'università (Pierluigi Ortolano) ripeteva che non ha senso applicare la categoria biologica di morte al latino, e questo credo condizioni anche la percezione che molti hanno dello studio di questa lingua: una cosa vecchia, defunta, che quindi non serve più. Poi, insegnando latino ai ragazzi, mi sono reso conto anche del fatto che, come dici giustamente nel video, lo studio del latino richiede una dedizione e uno sforzo che oggi (non solo in questa disciplina) non viene più concepito come utile o accettabile da parte di molti ragazzi (e soprattutto delle famiglie dietro di loro).
Beh ma è una lingua morta, semplicemente bisogna smontare l'associazione tra lingua morta e inutilità
..come per tutte le materie occorre andare oltre le opinioni più o meno qualificate: a scuola bisogna definire gli obiettivi che si vogliono raggiungere e misurare i risultati, sinora non ho visto chiari risultati di studi che valutino benefici dello studio del latino
Non è che per ogni cosa è necessario uno studio eh
@@YasminaPani beh se vuoi fare una scelta sensata si in verità, è una piccolissima cosa chiamata "metodo scientifico"
E ovviamente tu hai a disposizione studi per ogni altra materia che dimostrano che azione ha sul cervello
@@YasminaPani no no non ce li ho tranquilla (anche se sono sicuro esistano), semplicemente era dura non rispondere così visto quello che avevi scritto. In verità sono d'accordo anche io sull'importanza del latino, ma le cose definibili "importanti" da studiare sono un infinita e come hai detto bene te non c'è tempo per studiare tutto. Da qualche parte un trade off lo devi fare, non è esattamente un problema con una risposta banale
@@YasminaPani .. beh.. se si investono miliardi per istruzione pubblica e parliamo di un problema che riguarda il futuro della nostra società... credo in questo caso ne valga la pena: così come per giustificare le scelte istituzionali e le opinioni pubbliche
medesimi discorsi si possono fare in altri ambiti, anche tecnici.
Ad esempio alle superiori ho studiato diritto e ragioneria; non mi serve per lavoro oggi ma mi ha dato strumenti e concetti che mi sono utili; oggi faccio l'informatico: anche a l'università ho studiato in matematica integrali ad esempio, e fisica, che oggi non mi servono per il mio lavoro e sebbene non saprei fare più un semplice integrale, però il concetto mi è chiaro e utile per il lavoro che faccio;
Alle superiori ho studiato il Pascal e il COBOL due linguaggi di programmazione oggi praticamente inutili eppure i concetti che con essi ho imparato sono ancora alla base del mio lavoro.
Se ci pensiamo bene questo bias si potrebbe applicare in tante cose, mica solo al latino.
La domanda vera non è tanto a cosa serve il latino, ma a cosa serve la scuola e in genere chi fa certi discorsi (che sentivo già decenni fa quando ero giovane) è perchè non ha chiaro a cosa serve la scuola: ma se non lo fai a scuola una cosa come il latino, quando mai lo farai nella vita? E' proprio perchè certe cose non avrai forse mai occasione di vederle nella vita, proprio per questo te lo fa fare la scuola!
Mettiamo questo striscione sul portone delle nelle nostre scuole:
"Per me si va per quelle cose uniche che solo qui vedrete nella vita vostra"
Amen
"Quando mai lo farai?" Le recuperi dopo
Come il bidello con terza media in tasca che a 50 anni si studia latino greco e aramaico (no nn me lo sto inventando)
Ad esempio: ho iniziato a leggere finite le superiori una quantità di libri tale da compensare quei 13 anni vuoti di scuola
La vera domanda è: perchè vi tormentate col latino quando i problemi della scuola alla radice sono e sempre rimarranno gli stessi?!
Di genitori e insegnanti che se ne stra-sbattono... fondi scolastici inesistenti... programmi di studio discutibili... libri di testo scritti da un insulso foraggiato dal partito
Ma c'è il latinooooo!!
Ah beh
Cambia tutto
Leggo commenti di come il latino ti apra la mente ma un quindicenne la mente l'ha già aperta ed ha capito che la scuola è una grossa presa per il culo (cit. professori di liceo)
Se pensate di invogliare i ragazzi col latino state freschi
Yasmina grazie, posso farti una domanda?
La pronuncia del latino è una questione parecchio dibattuta.
In particolare viene contrapposta la dizione ecclesiastica a quella restituta.
Secondo me va adottata senza dubbio la pronuncia ecclesiastica perché rappresenta l'esito di un utilizzo ininterrotto della lingua.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
Grazie di tutto.
Lo scopo della scuola, formare il cittadino, non è campato in aria ma è un obiettivo negoziato tra chi prende parte al relativo dibattito, che sia il ministero che stila le linee guida o il creatore di contenuti su UA-cam.
Anche se accettassimo lo scopo "formare il cittadino" ci dovremmo chiedere cosa significhi, e non è scontato che questo obiettivo escluda la ricerca del lavoro dopo la scuola, dove per ricerca del lavoro dopo la scuola non si intende il lavoro di un'agenzia interinale ma fornire competenze utili a entrare nel mondo del lavoro con più consapevolezza.
La dicotomia scuola per lavorare e scuola per essere cittadini non ha senso, è falsa, non sono obiettivi che si escludono a vicenda. E leggere una bolletta può essere molto utile perché richiede competenze linguistiche e logico-matematiche, che potrebbero servire a formare il cittadino anche nell'accezione che escluderebbe (a mio parere erroneamente, come detto poco fa) la formazione di lavoratori.
Io sono diplomato Ragioniere Programmatore. Ho studiato matematica e mi sono laureato con lode e il mio percorso di studi non mi ha svantaggiato per nulla eccezion fatta per la fisica, troppo elmentare rispetto a quella del liceo scientifico. Ho vinto un concorso di PHD in matematica quando si accedeva al dottorato superando un esame e non proponendo semplicemente un progetto. Non mi pento di nulla in merito alla mia scelta di scuola superiore ad eccezione di una: non aver studiato latino. Avendo una passione anche per la storia e trovandomi oggi ad apprezzare proprio quegli storici antichi come Livio, Tacito, Ammiano Marcellino, Sallustio e il declassato Appiano (così Plutarco, Polibio e Zosimo che però scrivono in greco) il mio più grande rammarico è di non poterli leggere proprio in Latino, al pari di Cesare. Ai misi studenti del liceo scientifico, indirizzo scienze applicate, dico sempre che hanno sbagliato ad escludere il latino dal loro percorso di studi.
ma sotto un punto di vista pragmatico e utilitaristico a cosa serve? se fai l'archeologo, linguista ecc... serve perche' ci campi! ma alla persona media cosa lì serve.
@Fabrizioe-gu6ct La cultura di una persona non si limita alle conoscenze necessarie o utili per il suo lavoro, ma include anche e soprattutto tutti i suoi interessi e passioni. Chi svolge una professione scientifica o tecnica agisce comunque in una comunità le cui dinamiche si comprendono meglio se ha anche una cultura storica e umanistica. Io non ritengo di esistere solo in funzione dell'attività che faccio, ma è l'attività che faccio che mi permette di essere quello che voglio essere. E non trovo riflessioni di questo tipo in nessuno dei miei 500 testi di matematica e fisica.
@robertodivito73 il punto rimane. Il latino o il greco antico NON mi fanno campare.
@Fabrizioe-gu6ct La scuola non forma i lavoratori, la scuola forma i cittadini. A scuola si gettano le basi della propria cultura, e, in più, alcune competenze specifiche. I lavoratori però devono essere formati dalle aziende a proprie spese. Lì imparerai quello che ti fa campare.
@robertodivito73 ma proprio no. la scuola italiana gentiliana va riformata e cambiata e si la scuola deve insegnarti a vivere e a decidere cosa vuoi fare da grande! Le aziende fare i corsi? ma anche no! il latino non mi serve a campare.
Riguardo l'utilità del latino, io scelsi l'istituto chimico anche perché non c'era il latino ma è finita che ho dovuto studiarmelo da autodidatta perché praticamente tutti i termini hanno origine latina e comprenderlo è fondamentale per sapere subito di cosa si parla invece che impararlo ogni volta a memoria, questa cosa mi rode ancora
Per me l'argomento va affrontato al rovescio.
Ipotizziamo di vivere in un mondo in cui al posto del latino, nei licei, si studino molte ore di, chessó: informatica, scienze, logica e argomentazione, dibattito, inglese, letteratura, insomma scegliete voi una materia dal canto vostro "più utile" e moderna.
Un giorno viene fuori un ministro dell'istruzione (magari da un governo mezzo fascio come questo qua) che dal nulla dice: riteniamo importante che i ragazzi più promettenti d'italia, quelli che in futuro traineranno il paese, per cinque anni non studino più (materia scelta) ma piuttosto imparino una lingua morta, senza alcuna utilità pratica e che, non usandola, inevitabilmente dimenticheranno nel giro di un anno o due dall'uscita del liceo.
L'unica motivazione é che l'impero romano é stato grande e fa parte delle nostre orogini.
E poi impari l'etimologia delle parole. 5 anni di studi per sapere che "cattivo" viene da "capio".
Secondo me lo prendetemmo tutti per un pazzo retrogrado.
Il latino é utile come tutto ciò che non danneggia é utile. Detto ciò, all'interno di un programma scolastico già limitato e mancante, ci sono materie infinitamente più utili e formative e che soprattutto lasciano un impatto duraturo, nelle quali gli studenti mancano.
Complimenti per il video, concordo in pieno sull'utilità del latino.
Non ho da commentare, ho solo applausi per te! 👏👏👏
Mi sono incazzato, quando mi sono reso conto di 2 cose : 1) mi hanno insegnato la pronuncia del Latino ecclesiastico del 1200
2) Il Latino che si parlava nella mia Placentia del 49 a.Cr. era quella che si parlava a Roma solo per il 60% : sufficiente per capirsi, ma un po' diverso perché a Roma le affluenze da tutto il mondo lo stavano modificando.
Io parlo Latino, lo parlo se parlo italiano e quando mi arrangio con il francese....
È un Latino molto cambiato, ma le sue radici sono sempre quelle.....
Proverbio cinese : »Rifuggire dalla conoscenza inutile è come segare a turno, un po’ alla volta, le gambe d’un tavolo sbilenco…che presto ti ritrovi a mangiare sul lastrico ». Definizione aforistica : « La cultura generale è quel che dà senso a ciò che altri reputa insignificante inezia ». Buonanotte.
d'accordo su tutto, ma, ripensando alla mia frequentazione del liceo classico della fine degli anni '70, penso che sarebbe meglio aggiungere almeno un minimo di competenze linguistiche attive nello studio del latino: agevolerebbe, e di tanto, l'acquisizione di quelle passive
In certa misura sì
Il problema è come spesso veine insegnato. Ho fatto latino abbastanza bene, sia alle medie che allo scientifico (mi sono sempre interessate le lingue, e ne parlo diverse, quindi aggiungere una lingua antica mi parve logivonanche all'epoca); tuttavia, in quinta superiore mi ritrovai un'insegnante estremamente cagna, preparata ma con un metodo di insegnamento assurdo: ci faceva imparare i paradigmi a memoria (a che cazzo serve?!), ed imparare le versioni A MEMORIA; le interrogazioi vertevano più su verbine paradigmi che sul significato del testo. In questo modo alienò un'intera classe, e anche chi in latino andava bene iniziò ad andare male. Di questi casi ne ho visti e sentiti molti, purtroppo.
Secondo me avrebbe avuto più senso leggere i testi in traduzione e capirne il significato, e solo dopo eventualmente analizzarli in lingua originale.
I paradigmi a memoria sono necessari, perché altrimenti devi cercare continuamente il perfetto nel dizionario per ogni verbo a parte quelli regolari (che sono una minoranza); imparare le versioni invece è totalmente assurdo. Ma il latino si studia per poter leggere i testi in lingua, non in traduzione!
@@YasminaPani quello lo capisco, ma un conto è impararli con uno scopo, come giustamente dici, un altro è mettere i paradigmi al centro di lezioni ed interrogazioni, come faceva questa.
Per quanto riguarda il leggere in lingua originale, sono d'accordo (come potrei non esserlo, da grande amante delle lingue quale sono?). Tuttavia, secondo me -ed almeno con me ha funzionato, ha anche senso leggere prima in traduzione e poi in lingua. Questo non serve magari con Cesare o Seneca, ma con autori intricati come Catullo o Cicerone si, e per un motivo: se uno sa già di cosa parla il testo, e quanto è interessante, apprezza ancora di più le finezze linguistiche scelte; se, d'altra parte, uno si trova a scontrarsi con un uso della lingua complicato e deve concentrarsi quasi completamente sul decifrare, è ovvio che perda poi l'interesse ed il piacere della lettura in lingua.
Peccato siano i feedback più beceri ai tuoi video quelli che ti stimolano a creare altri contenuti in cui devi ribadire l’ovvio. Sulla scuola “Utile” dici cose sacrosante, aggiungo che l’educazione sentimentale o emotiva di cui si blatera tanto esisterebbe già, implicita nello studio della letteratura classica, moderna e contemporanea.
Veramente questo tema è molto dibattuto non solo tra i miei commentatori "beceri", la proposta di abolire il latino è condivisa da molti
Mi immagino un universo parallelo in cui io alle medie ricevo queste informazioni e non faccio la malsana scelta di escludere tutte le scuole in cui si studiava latino, perché lo ritenevo estremamente difficile e inutile 😢
C'è anche un'altra cosa, si può immaginare l'umanità come una serie di popolazioni che possono dividersi dei compiti di conservazione del sapere. Ovviamente ci possono essere dei cinesi che possono conoscere il latino meglio dell'italiano, o un esempio che mi piace ma che non molti conoscono, fu un francese e non un egiziano a decifrare la lingua egizia e i geroglifici, perché a causa della colonizzazione araba gli egizi hanno perso il copto che era la loro lingua, che per fortuna era rimasta come lingua scritta della chiesa copta (appunto). Il più grande egittologo di tutti i tempi, Jean-Francois Champollion studiò il copto cercando di farlo rivivere dentro di sé e pensare in copto. Aveva ovviamente anche un cervellone efficace ed efficiente e un bagaglio linguistico enorme, che lo aiutarono a decifrare la Stele di Rosetta (che nonostante fosse un testo "con traduzione a fronte" ed anche trascrizione i cui ricalchi diffusi in tutta Europa, aveva fatto impazzire gli studiosi dell'epoca per decenni).
Gli egiziani ora sono fortunati che un francese gli ha decifrato i geroglifici (e gli brucerà che non lo abbiano saputo fare loro)... si può sempre contare sugli altri? Sì e no, non siamo gli unici custodi del latino, ma possiamo essere il "centro" della latinità odierna e futura, un riferimento per gli studiosi anche stranieri che vogliono conoscere quel patrimonio latino di cui, se le mie fonti sono esatte, è stato tradotto solo il 2%. Così che è giusto che se un italiano volesse approfondire il sanscrito possa trovare in India un centro analogo.
Tra l'altro pare che si siano trovate tecniche per leggere i testi delle biblioteche latine e greche carbonizzate a Pompei e digitalizzate grazie ai raggi X (quindi senza doverli srotolare); a breve potremmo avere interi testi nuovi o frammenti di essi.
Io penso anche che la scuola dovrebbe dare più competenze "pratiche" ma non del tipo leggere bollette, ma comprendere come funziona l' economia di una società, il diritto, la filosofia del diritto... Invece che studiare tutti i versi di Dante, mi troverei più d' accordo a fare studiare anche altri autori, più moderni e più approfonditamente, di Dante, e della Divina Commedia solo i riassunti... Capisco i vantaggi che può dare il latino ma penso sarebbe meglio focalizzarsi sull'italiano e sulla correttezza con cui lo si parla. I testi letterari latini mi chiedo perché, se sono così importanti, non li si studi tradotti nelle scuole superiori dove non si fa latino. Oramai mi pare che la nostra società delle società che parlavano latino, conservi ben poco... Mi pare sia molto di più l' influenza che arriva da altri paesi e culture a noi contemporanee che non da quella...
Ho fatto ragioneria poi studi umanistici, indirizzo linguistico. Mi dispiace moltissimo non avere quelle basi che latino e greco ti danno. Una solidità e facilità nell'apprendere che ho dovuto imparare con tanta fatica e con percorsi più tortuosi.
Uno dei miei pochi rimpianti nella vita non aver scelto il classico, anche se...
P.S.: Cosa pensi quando senti parlare il nostro attuale ministro della cultura Sangiuliano e magari tu fai fatica a tirare avanti? 😢
Penso che dovremmo tutti vergognarci e invece la gente ride
Bravissima! Ho studiato il Latino e il Greco come sistema di regole, tragico! Sono lingue che valgono più di un pacchetto di regole, formano l'anima, la mente e lo spirito dell' uomo
Personalmente il latino lo lascerei solo al Classico. Credo proprio che lo studio di storia e letteratura si possa fare anche su fonti tradotte senza particolari perdite di profondità, almeno per quello che è un livello da scuola superiore.
Penso ci siano tante altre discipline che potrebbero prendere quello spazio e risultare più pertinenti e utili per la maggior parte degli studenti. Non necessariamente in senso lavorativo sia chiaro, concordo assolutamente che l'istruzione non serva solo a quello.
Tanto per dirne una, fornire basi di filologia potrebbe aiutare gli studenti a sviluppare un buon approccio metodologico nella ricerca di fonti e origine di un'informazione o testo, applicabile poi anche a contesti più moderni e tecnologici. Capacità oggi fondamentale per ogni cittadino.
Un po' fuori tema...
Scuola infermieri professionali, prima lezione di patologia medica: una sfilza di verbi in latino e in greco da imparare a memoria. Ma taaanti!
Ringrazio ancora adesso il prof D.G. perché non ho mai avuto bisogno di aprire un vocabolario per capire il significato di quei termini apparentemente astrusi che usano i medici.
Genio 🏆✔️
I miei primi testi di giapponese, utilizzavano i casi del latino, perché essendo molto differente il giapponese, bisognava utilizzare un "metasistema", per analizzare una lingua di origine a livello logico, per tradurre verso l'altra. Comunque il latino addestra la mente ad una corretta analisi logica, molto utile per la professione del traduttore. Io avevo fatto latino, prima del giapponese. Nelle grammatiche giapponesi moderne, per l'università italiana, non si usano più i casi del latino. Mi sembra però spesso deficitaria, la capacità di analisi logica del periodo in italiano, da parte dei ragazzi odierni. Forse è una impressione sbagliata... Ottimo argomento per il video...
Ah, cinese, giapponese ecc ecc. sono utili sul lavoro non a livello di università, a meno di voler fare i camerieri, sono utili se accompagnati da una specifica materia tecnica, magari scientifica, con la conoscenza tecnica di tutti termini specifici nella lingua target. Siccome il percorso di studi sarà lunghissimo, quasi eterno, meglio avere una famiglia facoltosa alle spalle, oppure adeguarsi a conciliare studio e lavoro, sapendo che si lavorerà in altri campi... 😅
Stupenda!
Yasmina inizio video 😊
Yasmina metà video 😐
Yasmina fine video 😡
A quando il video sul sardo logudorese? :)
Se andiamo a vedere bene le materie scolastiche sono da mettere in discussione tutte . Alcune sono del tutto inutili 😂 come l’ora di musica e quella di ginnastica che non so se oggi le abbiamo ancora nelle scuole statali. Poi il disegno che bisogna essere artisti nati ….avere il dono di matura ,ma come altre materie serve solo se si sceglie ,finite le medie, di proseguire gli studi iscrivendosi al liceo artistico .
Alle scuole medie un'ampia cultura è fondamentale, anche solo per scoprire cose nuove. Non scoprirai mai che ti piaccia la musica se né la famiglia, né la scuola ti ci faranno mai approcciare.
Ti ascolto sempre con molto piacere, questo video non ha fatto eccezione. Non ho mai studiato il latino e ai tempi delle superiori mi ritenevo fortunato di non studiarlo perché lo ritenevo inutile. Il tuo discorso mi ha fatto vedere quella materia da un altro punto di vista, di questo ti ringrazio.
ma è inutile spiegare l importanza del latino a chi non lo conosce... cmq bravissima Yasmina!!
Direi proprio di no. Magari l'avessi studiato, è un mio grande rimpianto. Ma purtroppo non so fare l'analisi logica per cui avrei avuto senz'altro molti problemi.
Io non l'ho studiato, ma ora che tento di imparare lo sloveno con i casi locativo, strumentale e genitivo (e altri), mi ritrovo a dover immergermi in un altro mondo 😵💫🤯😅
Sì ma le somiglianze finiscono lì tra sloveno e latino. Tra l'altro, non serve il latino per comprendere il concetto di caso grammaticale, basta banalmente il tedesco oppure la scienza della linguistica se il nostro obiettivo è la conoscenza metalinguistica
Penso che il problema sia più se serve l'attuale struttura delle scuole superiori, piuttosto che il latino in particolare. Dovremmo smettere come società di ripetere la cazzata: il classico ti apre la mente.
Ogni studio o esperienza formativa seria può farti uscire dalla tua bolla per aprirti davvero e farti acquisire spirito critico. Perché non dirlo anche del metodo scientifico o di un esperienza all'estero in una società molto diversa dalla tua?
Certo, solo che nessuno mette in discussione l'utilità del sapere scientifico
@@YasminaPani sicuramente tu no, ma almeno negli ambienti che esaltano il classico e il latino, questo indirizzo di studi è l'unico capace di aprirti la mente e renderti migliore.
Nessuno propone di abolire lo scientifico o di togliere la fisica dalle scuole!
@@YasminaPani beh, il classico è forse l'indirizzo più problematico oggi (qui però si apre un tema lunghissimo), anche se l'abolizione è più una provocazione da chi ha un po di buonsenso.
Sono sempre più innamorato di te e della tua cultura!
Ah ah ah, che piacevole intervento mattutino! E' quasi superfluo dirle che sono molto d'accordo. Ho fatto il Classico e posso giudicare meglio di altri che hanno fatto altri studi - e magari vorrebbero abolirne l'insegnamento - cosa questo abbia comportato per me: la meraviglia. Studiare il latino, cosi come il greco antico, tradurre, leggere i testi vecchi di centinaia di anni, mi ha reso consapevole che l'uomo, inteso come capacita di ragionare, di provare sentimenti e relazionarsi con gli altri intorno a sé e con l'ambiente è una costante nella sua stessa storia, ovvero che l'Uomo è sempre stato "moderno". Al dei là dei cambiamenti valoriali infatti non è cambiato in nulla; non è evoluto o diventato più intelligente, forte, resiliente; No ; è rimasto sempre se stesso nei secoli. E non è una cosa scontata, perché la rivelazione successiva e che ciò che lo rende noi "moderni" è solo la conoscenza della Storia, delle scoperte, delle opere accumulate nelle generazioni. Solo i valori si adattano ai tempi e sono per questo sempre relativi. E' bello e utile averlo capito.
tu lo hai capito?????? Immagino
@@turkonapoletano356 Dipende dagli autori; ci sono facili e difficili ma soprattutto esistono le traduzioni fronte testo io ne avevo alcune anche dal greco, soprattutto ricordo le poesie di Catullo.😉
Guarda io sono portata per materie scientifiche e infatti feci un istituto tecnico, di cui mi sono pentita perché era solo imparare a memoria, invece vedevo i compiti delle mie amiche al liceo ed era incentrato nel farti ragionare e pensare alle cose
Pensare che il latino era la lingua franca accademica in Europa fino alla fine del 1700 nelle Universita europee- quindi se un danese o un norvegese volevano studiare medicina o legge ed avevano la possibilita economiche…potevano andare a Parigi,Modena oBologna e prendersi una laurea li.
Non ho le competenze per sapere se il latino abbia una sua utilità, ma mi chiedo come fanno i docenti di materie "utili" a insegnare argomenti che non hanno mai applicato nel pratico ma solo nel teorico.Mi sembra proprio il modello della scuola da rivedere
@kilowog-p4u se non investi nella loro formazioni e non li invogli a crescere , magari tirando fuori dalle selezioni i matti sarà dura
Io dalla scuola ho avuto solo un fugace assaggio di latino alle medie. Poi ho fatto quegli studi tecnici che mi hanno portato nel mondo del lavoro. Oggi studio da autodidatta la mia lingua-nonna con un libro e il materiale che trovo in rete.
Penso che una certa avversione contro il latino possa scaturire dal modo noioso in cui viene insegnato, anche se devo ammettere che quel metodo è efficiente negli obiettivi che si propone, cioè di mettere in grado di tradurre e basta.
Ci sono scuole che trasmettono la conoscenza della lingua col metodo "naturale", così come la si apprenderebbe per immersione totale. Ovviamente delle regole vanno imparate, ma quelle si scolpiscono dentro e si arriva a poter dialogare quasi fluentemente. vedi il video:
ua-cam.com/video/D0FqpwkE09A/v-deo.html
Poter capire il parlato mi è di estrema soddisfazione.
La capacità di accedere alla letteratura latina così come leggessi l'italiano mi arriverà come sottoprodotto, non ho fretta, né esami da sostenere.
Yasmina esprime sempre un alto livello di saggezza oltre che di competenza, qui intravedo anche un po' di rabbia: non ci si puo` accontentare del discorso libertario secondo cui in base a cio` che si vuole si possono scegliere le materie umanistiche oppure studi con risvolti pratici. L'amore per una lingua che, letteratura a parte, portava grande ricchezza nei significati di parole, prefissi e suffissi rispetto a quanto avviene nel nostro impoverito italiano, deve passare per la conoscenza, non puo` essere radice e frutto di una scelta a priori. Di qui, secondo me, la rabbia: la tendenza della nostra societa` e` quella di selezionare gli studi e le attivita` volti alla remunerazione, senza preoccupazione se tali benefici economici portino a una felicita` , a una identificazione con la parte migliore di se`, e se questa remunerazione nasconda in realta` una manipolazione a vantaggio di qualcun altro. La Scuola, sotto spinte provenienti dall'esterno, cerca spesso di reprimere la caopacita` di pensare, ecco l'amara realta`.
L'unica cosa che non capisco è che senso ha *obbligare* allo studio del latino nei licei scientifici, se uno ha scelto un dato indiritto scientifico appunto, è perché magari non gli sono congeniali certe materie, invece in Italia te le ritrovi comunque. Poi io trovo giusto tutto il resto, così ocme ho sempre odiato chi faceva il classico e poi diceva "che schifo il latino!", "che schifo il greco!": li avre sempre presi a sberle.
Esiste da tempo lo scientifico senza latino
Esiste da tempo lo scientifico senza latino