Considerato che mio padre e mio nonno hanno passato parte della loro vita proprio nel "Corno d'Africa", le vicende coloniali italiane mi hanno sempre affascinato. I primi libri che ho letto sull'argomento e che ancora conservo gelosamente, sono di due giornalisti del "Corriere della sera": Franco Bandini e Ciro Poggiali. "Gli italiani in Africa. Storia delle guerre coloniali 1882 - 1943", di Bandini, è un resoconto dettagliato della nostra storia coloniale in Africa, con osservazioni molto critiche anche riguardo alla nostra politica estera ed alla nostra organizzazione militare, mentre "Diario A.O.I.", di Poggiali, abbraccia gli aspetti più emozionali dei coloni e dei militari italiani in quei territori. Anche allora, esattamente come oggi, possiamo dire che la nostra classe politica non è mai stata all'altezza della situazione, compromettendo per sempre i nostri rapporti internazionali ed ipotecando il nostro futuro. Se fossimo andati in Africa con una maggiore umiltà, come fu all'inizio con la Libia, probabilmente oggi saremmo ancora lì e invece abbiamo improntato i nostri rapporti sull'arroganza e la furbizia, come se un re con la lancia e lo scudo fosse più stupido di uno che viaggia in carrozza (il "Trattato di Uccialli" ne è la prova). A parte questo, se durante la WWII avessimo evitato di entrare stupidamente in guerra, senza essere preparati, accettando le concessioni territoriali di Francia ed Inghilterra per la nostra neutralità, forse ora l'italiano sarebbe parlato su tutte le rive del Mediterraneo. Avremmo potuto essere il punto di congiunzione tra Europa, Africa ed Asia, invece siamo solo la biscaglina usata dagli emigranti per entrare in Europa. Ucronie a parte, abbiamo sempre fatto le scelte apparentemente più facili, che si sono rivelate drammaticamente sbagliate, innamorandoci delle "scatole di sabbia" costituite dai territori interni, invece di occupare pacificamente le coste, con una politica commerciale più aggressiva: oppure avremmo potuto ottenere territori in concessione o occupare piccoli centri costieri con l'uso delle armi, senza impegnare troppe risorse, esattamente come fecero altre potenze coloniali. Durante la campagna d'Africa della WWII, anche Rommel espresse dei commenti molto positivi riguardo alle opere italiane in Africa: dovrebbero essere citati dalla moglie, nel libro "Guerra senza odio".
Peccato che il bello dei centri costieri libici si scontra con quello che tal Rodolfo Graziani aveva realizzato nell'entroterra. E ci sarebbe stato bisogno di processarlo realmente nel dopo guerra. Sia in Italia che in Africa. Invece...
@UC3w3GM0EEi88OzoIDYVqMcQ Per molti stati europei, le colonie sono state la valvola di sfogo di società che stavano implodendo, a causa della disoccupazione e della scarsissima specializzazione dei lavoratori, perlopiù braccianti, artigiani ed operai di basso livello. La mancanza di materie prime poi, ha influito ancora di più sul fenomeno, specialmente in quei paesi dove scarseggiavano il carbone e l'acciaio (successivamente anche il petrolio ed altre materie prime). Non c'è nulla "da rimpiangere" nella colonizzazione di altri paesi, se non (forse) l'onestà intellettuale di chiamarla con il proprio nome e non "globalizzazione". Se ci pensi bene non è cambiato nulla: anche adesso chi può cerca di comprare a basso costo e se non ce la fa, utilizza le armi per perseguire i propri interessi. Prima lo facevano i governi in prima persona, mentre ora lo fanno le multinazionali, demandando a classi politiche corrotte il compito di sfruttare le popolazioni autoctone.
Peccato davvero non aver potuto creare un grande impero su tutto il Mediterraneo in cui i popoli avrebbero parlato liberamente l’italiano, in cui avrebbero abbracciato le nostre tradizioni pacificamente, peccato non esser stati il nuovo impero romano.
@@JacopoBonzanini ecco, un altro esempio di incapacità di comprensione, relativamente ai difetti e limiti italiani. Complimenti, firsd domani avrò finito di ridere
Anziché fonte di ricchezza, per noi le colonie lo furono solo di problemi e spese. Per fortuna, le perdemmo nel dopoguerra; così ci risparmiammo i problemi della decolonizzazione (come per la Francia il lungo conflitto dell'Algeria).
nelle pillole dedicate da Giole all' Afganistan nel XIX secolo si parla delle invasioni inglesi del Paese come reazione alla presenza russa nell' Asia centrale .Il Grande Gioco it.wikipedia.org/wiki/Grande_gioco
Come al solito ci hai abituati a pillole 💊 di storia di qualità! Un argomento quello coloniale quasi dimenticato nel dibattito storico - politico in Italia. Grazie
L'impero portoghese in Africa era probabilmente il meno "conosciuto" ma è quello che alla fine è durato di più... praticamente fino alla prima metà degli anni settanta
Mi raccomando non dimenticare l'AFIS Amministrazione fiduciaria Italiana della Somalia. 1950-1960. Come fase conclusiva della presenza italiana in Africa.
Ciao Gioele. Ben video. Una piccola precisazione sull'Egitto. Quest'ultimo paese non fu dominato formalmente dalla Gran Bretagna fino alla fine della IGM. Fino ad allora, la Gran Bretagna mantenne un controllo di natura "informale" sul paese, proprio a partire dagli anni 80 dell'800, quando i britannici aiutarono la dinastia locale (fondata da Mehmet Ali') che amministrava la regione per conto dell'impero ottomano (di fatto, comunque, l'Egitto era un paese indipendente fino al 1882) a reprimere una rivolta militare.
Comunque, per chi fosse interessato alle guerre del Madhi, consiglio il film Khartoum, film storico inglese, versione polpettone degli anni '60 solo per i veri appassionati di film di guerra-storici.
@@princekopa9142 Mentre guardavo il video ho pensato esattamente la stessa cosa e ho cercato "le tre piume", per poi scoprire che ricordavo male e che erano "le quattro piume". Conforta un po' sapere che è un problema comune - chissà perché ci ricordiamo male :D
Una facezia: decenni fa, avevo una vicina di casa di nome di battesimo Italia, con quattro figlie. Quando uscivano di casa, mio padre comnentava:"Parte l'Italia, con tutte le sue colonie!".
Serie davvero molto interessante! Ho un consiglio per una futura serie: che ne dici di farne una simile ad imperatores ma per i presidenti americani? Magari da pubblicare nelle settimane in cui non esce imperatores
@@orsociondolone1237 Orso carissimo, stavo per portarti i dolcetti della colazione, per poi partire alla conquista dell'Impero Romano 😂🤣😂🤣e mi dici che stiamo per essere colonizzati? Parto o resto....questo è il problema....😂🤣😂🤣
@@antonellaromano Purtroppo la scelta la devi fare tu, io scapperei a gambe levate se potessi ma entrambe le scelte sono dolorose e per serissimi motivi.
Diciamo che in Somalia l'Italia, con le sue compagnie private, stava un po' facendo quello che avevano fatto le grandi potenze coloniali, un secolo prima, con le varie "compagnie delle indie".
È incredibile come, nel momento in cui l'Italia era alleata della Germania (la Triplice Alleanza è del 1882), si sia costruita un abbozzo di impero con la complicità dell' Inghilterra, che già viveva la Germania come una rivale.
Gli inglesi non erano stupidi, ci aiutarono ma a conquistare territori poverissimi e privi di risorse. Le colonie italiane erano davvero poca roba e l'Etiopia (che controllammo solo per una manciata di anni) non era messa meglio, se nessuno si era dato pena di conquistarla un motivo c'è. Per l'Italia vale lo stesso discorso della Germania, era arrivata alla stazione quando il treno era già partito da un pezzo, per vederla costruirsi un impero coloniale di rilievo avrebbe dovuto unirsi molto prima, magari con il Proclama di Rimini fatto da Gioacchino Murat nel 1815. Ps A proposito di Murat e del Proclama di Rimini, a quando una bella aperistoria su di lui?
Grazie Gioele, sempre molto bravo a chiarire e sintetizzare problemi complessi. Un piccolo suggerimento per le prossime puntate: puoi verificare qual'era l'atteggiamento della popolazione locale, naturalmente quella che aveva interessi economici, nelle nostre fasi di espansione? Perché ho lavorato in Somalia alla fine degli anni '90 per un progetto dell' UNDP e mi colpì l'affermazione di un commerciante somalo che affermava con convinzione che erano stati loro a conquistare l'odiata l'Etiopia anche se con il nostro aiuto!
prova a farne uno sull'acquisto della sardegna da parte del ducato di Savoia. primo ventennio del Settecento. ci sono un sacco di cose da far imparare a italioti e itagliani
Nel mentre ascolto la pillola odierna di storia mi hai fatto venire in mente un dubbio (non relativa alla stessa ironicamente): tratterai del massacro di nanchino operato dai giapponesi nel loro rendere la cina una "colonia"? È una di quegli episodi, cin troppo dimenticati, che meriterebbe uno dei tuoi video aprofonditi! In ogni caso continua così gioele che stai facendo un lavorone di divulgazione storica!
A suo tempo chiesi a Gioele di parlare dello stupro di Nanchino, ma credo che dopo aver letto qualcosa delle atrocità commesse dai giapponesi non sia riuscito a scrivere la pillola perché al confronto di ciò che successe a Nanchino anche i lager nazisti sembrano robetta.
Un video che mi è piaciuto molto. Osservo solo che aGordon non fu ucciso, comandando un esercito sul campo (vi era altro ufficiale inglese), ma difendendo Kartum. Interessante lo spunto sul ruolo inglese, che non conoscevo.
Ciao Gioele, bella pillola . Scusa penso che Assab si trovi in Eritrea , piccola cosa che non cambia niente nella narrativa , ma potrebbe creare un incidente diplomatico tra due paesi che si amano molto 😁😁. A chi volesse approfondire la cosa cosiglierei il libro : squadrone bianco , di Domenico Quirico, edito da mondadori, che parla della storia delle nostre truppe coloniali , ma che descrive tutti questi fatti della nostra entrata in scena nel corno d Africa, a volte con gustosa ironia . Ciao grazie .
@@laBibliotecadiAlessandria si ci ho pensato , scusami , pensavo che parlavi dei giorni nostri , era anche una scusa per una battuta , non troppo felice , ciao grazie.
Bellissima pillola . Però la pronuncia esatta è tàllero, moneta d'argento che appare in Germania a partire dal XVI secolo, e che deve il suo nome (che significa più o meno "valligiano", della Valle) dalla Sankt Joachim Thal, la valle di San Gioacchino in Boemia, famosa per le sue miniere d'argento. Nel 1760 Maria Teresa decise di coniare una moneta che si sarebbe distinta per la genuinità del titolo e per portare sempre lo stesso anno di emissione, che viene coniata in Austria ancora oggi. Il Tallero di Maria Teresa ebbe un enorme successo in tutto il mondo : in primo luogo divenne popolare nelle colonie inglesi d'America , dove veniva chiamato con pronuncia inglese (si trova già in Shakespeare, ovviamente non riferito a quello di Maria Teresa) Dollar; un'altra moneta di titolo simile molto che circolava nelle tredici colonie era il "Pezzo da otto" o Real spagnolo, e nell'America coloniale cominciarono a chiamarlo Dollaro spagnolo. Insomma , quando nacquero gli USA e decisero di avere una moneta propria, la cosa più naturale fu battezzarla Dollaro. Il Tallero di Maria Teresa divenne intanto una moneta apprezzatissima in Africa settentrionale e orientale e in Medio Oriente, ed è rimasta la moneta ufficiale dell'Impero d'Etiopia fino alla conquista italiana, continuando a circolare di fatto per molti anni ancora.
Sulla questione di Sumatra, in realtà, l'Italia aveva la possibilità di occupare una delle zone economiche più redditizie del pacifico, anche perché il sultanato locale non solo si era detto ben disposto ad accettare un'amministrazione italiana ma anche perché in quella zona, da parecchi anni, mercanti ed esploratori della Penisola avevano saldato profondi legami commerciali con le comunità locali. Per dire, la situazione era talmente favorevole che il politico che aveva avviato il progetto, Celso Cesare Moreno, aveva ricevuto la proposta di prendere in sposa una delle figlie del sultano di Sumatra, quindi divenendo di fatto un membro della famiglia reale. Stessa cosa accadde nel 1869 quando, sotto la spinta dell'esploratore Giovanni Battista Cerruti, una sorta di "Indiana Jones" dell'epoca, ci fu la possibilità anche di conquistare parte della Nuova Guinea, oltre alla possibilità di acquisire colonie nel pacifico per via delle intercessioni di un nobile austriaco, che li aveva delle concessioni e voleva venderle proprio all'Italia. Anche li, la cosa si arenò. Più che progetti non andati in porto, era proprio la scarsa visione che i politici italiani dell'epoca avevano del colonialismo: Loro non riuscivano a vedere i vantaggi commerciali, ovvero che non bisognava controllare esclusivamente vasti territori come la Tunisia o l'Egitto ma che bastava, semplicemente, avere sotto il proprio controllo città stato o regioni insulari capaci, a conti fatti, di influenzare i commerci con l'estero, sopra tutto verso l'Oceano Indiano e Pacifico.
@@gigieinaudi24 se l'Italia fosse stata con l'intesa come nella nostra timeline attuale, avrebbe conservato i domini asiatici... E forse preso qualche cosa in più.
@@gigieinaudi24 il vero tesoro sarebbe arrivato più tardi: se avessimo creato un influenza globale simile agli inglesi, anche perdendo buona parte delle colonie nel secondo dopoguerra, forse oggi la lingua italiana non sarebbe tra le 10 più parlate al mondo ma forse al 8 o 7 posto. Forse avremmo avuto più voce in capitolo nei commerci e, forse, maggior riconoscimento a livello globale.
Forse un buon equilibrio tra i tre settori, come distribuzione intendo, fu intorno al 1960. Il crollo del primario e del secondario a partire dai '70-'80 lo stiamo un po' pagando ora con la crisi economica legata alle materie prime, per cui dipendiamo troppo da altri stati e dalla loro politica interna ed estera. Questa almeno la mia impressione. Liberissimi di dissentire argomentando (mi farebbe piacere perché sarebbe un modo per me per imparare qualcosa).
@@laBibliotecadiAlessandria verissimo. Sicuramente una porzione di quelle percentuali si è abbassata naturalmente per il fatto che, grazie alle tecnologie, produciamo di più con minore sforzo. Spero solo che negli anni a venire si guardi sempre più alla sostenibilità economica e ambientale, ma anche a quella sociale.
Il nord Africa era nelle mani di stati che fino al 1800 combatterono alla pari con gli europei, mentre sotto il sahara erano già state stabilite delle colonie commerciali ma non conveniva spingersi all'interno
Sono curioso di vedere come racconti la prossima puntata, non nascondo di essere “influenzato” dai libri di Del Boca (italiani brava gente, suggerimento x una recensione)
Molto interessanti le tue pillole. Ma non sono molto convinto che il sud fosse arretrato rispetto al nord. Napoli e il sud avevano un buon sviluppo poi rovinato dal saccheggio piemontese. Gennaro
Impero coloniale...Come se ci fosse bisogno di buttare soldi quando questi mancavano...e si costruivano pezzi di ferrovie in territori fuori dall'Italia quando c'erano realtà italiane che ancora non conoscevano il treno.
@@alessandrofarris7714 Alcune cose non si fanno per necessità ma per prestigio. Quando capirete questo "piccolo" dettaglio, capirete molte cose. Era un mondo in cui tutte le potenze, grandi e piccole, avevano delle colonie. L'Italia, come Regno appena nato ed unificato, aveva bisogno di costruire un suo prestigio internazionale. Che poi, come al solito, lo abbiamo fatto alla nostra maniera(scombinata, sconclusionata e "pezzente")dipende dal fatto che siamo sempre stati una "potenza" di terzo/quarto livello. Dal fatto che eravamo i più "pezzenti"(nel senso letterale del termine)tra le grandi nazioni. Dipende dal fatto che, come in ogni nostra "avventura", ci deve sempre essere qualche "privato" che specula e "ci mangia" sopra.
@@antoniopalumbo7326 Prestigio, onore, potere, possibilità storiche...ma comprendere realmente il contesto di partenza? La sconfitta di Dogali, avvenuta prima di quella di Adua, poteva e doveva insegnare qualcosa. Invece niente. Anzi si arriva alla battaglia di Adua con la stessa supponenza di chi pensava di aver già conquistato l'Africa intera. E non è che negli anni 30 andrà meglio. L'aver affidato la conquista a metodi brutali e l'uso di gas, non ha decisamente fatto nulla per rendere veramente più "facile" la conquista. Prestigio, per apparire. Perchè bisogna apparire. Solo apparire.
Oltretutto nel 1882 ci eravamo alleati con Germania e Austria Ungheria, avendo anche ulteriore approccio diplomatico e mettendoci d'accordo con i tedeschi che avevamo fregato due volte avevamo appena subito lo schiaffo di Tunisi
Purtroppo lo scempio fatto da noi europei le ex colonie lo stanno ancora pagando. Mi riferisco al momento ed idea che ha reso autonomi questi statarelli da operetta....
Ciao, ho seguito il tuo video, come tanti altri molto interessanti e davvero ben redatti dal punto di vista delle fonti e bibliografia. Potresti citarmi, anche in privato se ti va le fonti su cui basi la tua affermazione che il Sud Italia, ossia i territori corrispondenti al Regno delle Due Sicilie fossero arretrati dal p.d.v. economico, quindi anche sociale. Grazie. Simone Spatola.
@@roccopolimena5207 ci ostacolarono all'inizio. Quando eravamo interessati al sud-est asiatico,ci ostacolarono dopo la prima guerra mondiale,ci ostacolarono quando chiedemmo colonie portoghesi,ci ostacolarono quando cercammo di prendere qualcosina ancora non toccata da loro in Arabia,ci ostacolarono durante la guerra in Etiopia...
@@centvriovii8355 le colonie portoghesi? Nessuno gliele toccò, pensi che inglesi e francesi le lasciassero a noi? Rimasero ai portoghesi proprio in funzione antitedesca...le colonie in Eritrea e Somalia ci furono letteralmente concesse perché non le prendessero i tedeschi. La pillola l'hai sentita? Prenderci una parte di Arabia? Gli inglesi e gli arabi si svenarono per sconfiggerci i turchi e pensi che ci avrebbero lasciato alcunché di territorio arabo? Perché mai?
E insomma l'Italia ha avuto le sue colonie grazie all'Inghilterra? E agli stati colonizzati dall'italia gli faceva comodo essere dominati dall' italia perché lasciava autonomia a gli stati sotto l Italia, e allora che gli serviva all italia colonizzare quegli stati se poi li lasciava autonomi e li proteggeva da ribellioni interne o guerre con altri stati ? Forse per usufruire delle ricchezze di quei paesi senza pagarli e senza toglierli con la violenza?
devi fare una serie sul colonialismo italico eh???......non mi dire che parlarei anche di....oh no...no no no no no no no....vabbe basta ora devo conquistare pella ciao...
Alla fine del 1850, il regno delle due sicilie aveva la flotta sia militare che mercantile piu' poetente e numerosa del mediterraneo,per cui l'Inghilterra e Francia (ma in special modo l'Inghilterra ) decise con un oneroso prestito e con .'appoggio della flotta di porre fine al Regno delle due Sicilie,proprio per he' in virtu' della imminente apertura del Canale di Suez sarebbe stato per la sua posizione strategica un temibile antagonista per i commerci delle potenze europee.
La più potente marina del Mediterraneo era la Royal Navy, seguita dalla marina francese. La marina napoletana era la maggiore tra quelle italiane. A livello diplomatico sia Francia che Regno Unito erano contrari all'unità di Italia. Volevano cacciare l'Austria dalla penisola e creare una confederazione, non riunire quest'ultima in un unico stato.
@@Boney1992 non i riferivo alle flotte o eaniche ma a quelle di stanza el mediterraneo,poi mi spieghi per cortesia perche' iLloyd's di Londra sovvenzionarono il "grande Garibaldi" se i potenti "Savoia" non erano interessati al Regno delle due Sicilie.
@@salvatorenigido9148 le marine di Francia e la Gran Bretagna erano perfettamente in grado di operare nel Mediterraneo. Tanto per intenderci, la più grande base navale francese è Tolone, che è nel Mediterraneo. Le marine franco-britanniche avevano distrutto la flotta ottomana a Navarino, e nel 1856 operarono nel Mar Nero contro la Russia. La fonte relativa a questi finanziamenti dei Lloyd's a Garibaldi? In ogni caso, è notorio che né Francia né Gran Bretagna volessero un'Italia unita, ma solo una confederazione con l'Austria però fuori dalla penisola. La Francia ad esempio con la II guerra di indipendenza sperava di instaurare una monarchia del centro Italia guidata da un principe francese, e si oppose finché poté all'annessione al Piemonte della Toscana e di Parma e Piacenza. Molto banalmente, un'Italia unita era ben più pericolosa di una penisola divisa in vari staterelli.
@@Boney1992 vorrei informarti della questinone delle guerre "carliste" del mancato appoggio da parte del Regno delle due Sicilie e non ultima la questione della contesa per l'estrazione dello zolfo che offri il fianco ad un blocco navale degli inglesi durante le fasi dello sbarco dei famosi"mille" per quanto riguarda la questione economica vatti a leggere la relazione Nitti sul debito del regno sabaudo.p.s.non sono un neoborbonico.
@@salvatorenigido9148 sto aspettando la fonte dei finanziamenti dei Lloyd's a Garibaldi. Nelle guerre carliste la famiglia di Napoli figurava tra i supporter di Isabella di Spagna (la reggente di Isabella era proprio una Borbone di Napoli). La Gran Bretagna era al fianco di Isabella, che poi ha vinto. Quindi, che c'entrano le guerre carliste? Che c'entra il debito con il fatto che la flotta borbonica non era la più potente del Mediterraneo? Stavamo parlando di questo, non dell'economia.
Perche non si parla di colonie, riferendoci all'impero Russo, solo perche c'e' continuita territoriale? I Tatari, i Mordvini, i Careliani, gli Udmurti, i Tuva, gli Jakuti, i Ceceni, i Buriazi, i Calmucchi, i Cabardini, gli Inguscezi ect ect ect... non sono forse popoli con lo stesso diritto di indipendenza, degli stati africani o asiatici gia colonie di altri stati?
@@Dio-solaire-D.-Ethelo-Brando Tutte le nazionalita, non russe, della federazione russa, sono popoli colonizzati, che aspirano alla liberta, cosi come aspiravano alla liberta i popoli colonizzati dalle altre potenze europee.
Perché non si parla di colonie riferendosi agli USA. Le nazioni indiane, non hanno forse diritto alla loro indipendenza. Il Texas e la California, non dovrebbero, forse, tornare al Messico? A volte(sempre più spesso)fate dei ragionamenti, difficili non solo da capire ma persino da concepire.
@@antoniopalumbo7326 Premesso il particolare che gli Stati Uniti d'America che si e' resa indipendente dalla madre patria europea... Ma il punto che qua si parlava del colonialismo russo...
Azzardo una risposta : forse perché essendo già un impero multinazionale con parecchie gatte da pelare con le varie nazionalità più o meno inquiete, avranno considerato saggio non cercare avventure esotiche onde non aggiungere ulteriori problematiche ad una situazione già molto difficile da gestire. Non dimentichiamo che gli altri imperi coloniali di rilievo (GB, Francia, Portogallo) avevano come metropoli di riferimento delle nazioni etnicamente compatte, il che non era cosa da poco.
C'è anche una questione geografica. Le nazioni che hanno avuto colonie in Africa, erano nazioni orientate al mare ( con la sola eccezione del Belgio che, però, ebbe una colonia per volontà reale ). L'Austria no
L'Eritrea è l'unica colonia che è un peccato aver perso. Sì è vero l'Italia si è comportata forse peggio di tutti in Africa, però sono troppe le tracce che abbiamo lasciato lì. È un peccato che i ns governi non abbiano voluto mantenere rapporti culturali con la ns colonia primigenia(a partire dalla scuola di Asmara) !
Suggerisco la lettura di SIAMO MERIDIONALI, di Marco Ascione, CeA. Un punto di vista alternativo che, numeri alla mano, prova a sfatare questo mito tutto Savoia di un Sud arretrato. Ma se era così arretrato, cosa l'hanno conquistato a fare? Un caro saluto da un secessionista convinto!
Dovrebbe leggere libri di storici seri però. Potrei girare la domanda, se era così avanzato come mai la Sicilia da anni si ribellava per staccarsi e perché l'esercito del sud non seppe offrire nessuna reale resistenza?
@@laBibliotecadiAlessandriaforse lei questo libro però non lo ha letto, inoltre il curriculum dell'autore appare molto interessante. La Sicilia è un capitolo particolare e la consapevolezza della sua collocazione geografica strategica l'ha resa sempre ribelle oltre che appetibile. Il problema che ponevo, però, era quello di sfatare il mito di un Nord ricco e un Sud africano, come lei stesso ha ripetuto nel video. E bene, i numeri riportati nel libro sfatano questo racconto propagandistico. Lei non è d'accordo?
Nessuno dice che il sud fosse africano. Ma che dal punto di vista economico non era sicuramente più sviluppato del nord. Posto che, come dico, rispetto a Francia, Germania, Gran Bretagna, l'Italia era tutta terzo mondo. Ma almeno al nord si investiva realmente e gli effetti si stavano lentamente iniziando a vedere
@@laBibliotecadiAlessandria certo, non è un libro storico, e, coerentemente, le dico che infatti l'autore dice proprio di informare in maniera alternativa rispetto alla storiografia che lui ritiene di propaganda Savoia. Circa lo stato economico dell'Italia, siamo d'accordo che fosse arretrato in maniera generale rispetto alle ben più vecchie nazioni europee. La tesi del libro, però, è che la burocrazia Savoia fosse ben più gravosa di quella meridionale e pertanto sicuramente non foriera di questo sviluppo che sarebbe venuto in futuro. Anche il debito dello stato Savoia pare fosse molto pesante e che necessitava come l'ossigeno di quanto prelevato dalle casse del sud. Ma, forse, come fa intuire lei, sono tutte falsità di contro propaganda; volevo solo portare un altro punto di vista.
Non sono d’accordo con te riguardo la situazione economica del sud. Il regno delle 2 Sicilia era economicamente florido e stata il capillare spostamento dell’industria pesante al nord che ha distrutto l’economia del sud. Da Wikipedia: Moneta circolante negli stati italiani nel 1860 (in milione di lire-oro)[83] Stati importo di lire-oro Regno delle Due Sicilie 443, 2 Stato Pontificio 90,6 Granducato di Toscana 84,2 Regno di Sardegna 27 Lombardia e Veneto* 20,8 Ducato di Parma 1,2 Ducato di Modena 0,4
in realtà più che sumatra l'italia ebbe due buone occasioni che però furono sprecate. la prima era la Nuova Guinea che fu esplorata dal ligure Emilio Cerutti che torno in patria con una bozza di trattati con i sultani locali ma il governo non ne fece nulla a causa dell'opposizione dell'Inghilterra. La seconda fu l'acquisto del borneo settentrionale dall'Austria ma alla fine non se ne fece nulla.
@@marcostorico7032 interessante, non ho approfondito molto la questione delle quasi colonie. Pensa che ci ho vissuto 5 anni in Indonesia. Se non ci sei mai stato ti consiglio di visitarla.
@@Dio-solaire-D.-Ethelo-Brando il patto tripartito è avvenuto molto dopo il tentativo di aver Sumatra come colonia 1872 mentre l alleanza con il Giappone è avvenuta nel 1940, quando ormai l isola era già colonia nipponica.
" l'Italia meridionale era più arretrata economicamente rispetto a quella settentrionale al momento dell'unità" non è una frase che pensavo di sentire da uno che fa pillole di storia. Mi piacerebbe avere qualche dato a supporto di questa affermazione, che diventa razzista se solamente ideologica e non supportata. intanto le faccio un piccolissimo riassunto della situazione del sud prima della conquista da parte dei savoia: Le regioni più industrializzate d’Italia, prima del 1860, erano la Campania, la Calabria e la Puglia: per i livelli di industrializzazione le Due Sicilie si collocavano ai primi posti in Europa. In Calabria erano famose le acciaierie di Mongiana, con due altiforni per la ghisa, due forni Wilkinson per il ferro e sei raffinerie, occupava 2.500 operai. L’industria decentrata della seta occupava oltre 3.000 persone. La più grande fabbrica metalmeccanica del Regno era quella di Pietrarsa, (fra Napoli e Portici), con oltre 1200 addetti: un record per l’Italia di allora. Dietro Pietrarsa c’era l’Ansaldo di Genova, con 400 operai. Lo stabilimento napoletano produceva macchine a vapore, locomotive, motori navali, precedendo di 44 anni la Breda e la Fiat. A Castellammare di Stabia, dalla fine del XVIII secolo, operavano i cantieri navali più importanti e tecnologicamente avanzati d’Italia. In questo cantiere fu allestita la prima nave a vapore, il Real Ferdinando, 4 anni prima della prima nave a vapore inglese. Da Castellammare di uscirono la prima nave a elica d’Italia e la prima nave in ferro. La tecnologia era entrata anche in agricoltura, dove per la produzione dell’olio in Puglia erano usati impianti meccanici che accrebbero fortemente la produzione. L’ Abruzzo era importante per le cartiere (forti anche quelle del Basso Lazio e della Penisola Amalfitana), la fabbricazione delle lame e le industrie tessili. La Sicilia esportava zolfo, preziosissimo allora, specie nella provincia di Caltanissetta, all’ epoca una delle città più ricche e industrializzate d’ Italia. In Sicilia c’erano porti commerciali da cui partivano navi per tutto il mondo, Stati Uniti ed Americhe specialmente. Importante, infine era l’ industria chimica della Sicilia che produceva tutti i componenti e i materiali sintetici conosciuti allora, acidi, vernici, vetro. Puglia e Basilicata erano importanti per i lanifici e le industrie tessili, molte delle quali già motorizzate. La tecnologia era entrata anche in agricoltura, dove per la produzione dell’olio in Puglia erano usati impianti meccanici che accrebbero fortemente la produzione. Le macchine agricole pugliesi erano considerate fra le migliori d’Europa. La Borsa più importante del regno era, infine, quella di Bari. Una volta occupate le Due Sicilie, il governo di Torino iniziò lo smantellamento "cinico e sistematico" del tessuto industriale di quelle che erano divenute le “province meridionali”. Pietrarsa (dove nel 1862 i bersaglieri compirono un sanguinoso eccidio di operai per difendere le pretese del padrone privato cui fu affidata la fabbrica) fu condannata a un inarrestabile declino. Nei cantieri di Castellammare furono licenziati in tronco 400 operai. Le acciaierie di Mongiana furono rapidamente chiuse, mentre la Ferdinandea di Stilo (con ben 5000 ettari di boschi circostanti) fu venduta per pochi soldi a un "colonnello garibaldino", giunto in Calabria al seguito dei “liberatori” E qui solo qualche piccolo dato sulla presunta arretratezza industriale. Per quanto riguarda la ricchezza vera e propria, e quindi il tesoro del regno delle due Sicilie, la invito semplicemente a documentarsi. Prima che mi liquidi come neoborbonico per mancanza di argomenti, la avviso che non lo sono per niente, sono Siciliano, conosco la mia storia e non amo particolarmente i Borboni che unificarono il Regno di Sicilia con quello di Napoli creando il fittizio Regno delle due Sicilie, mai amato da noi Siciliani.
Un errore tanto grossolano da voi da te non me l'aspettavo. Per riparare alla gaffes potresti fare un video sulla vera dinamica economica Regno Due Sicilie altri Regni Italiani fine '700 fine '800. Quanto era ricco il Regno delle Due Sicilie? Insomma un apparato bancario veramente articolato e possente, a tal punto che nel 1860 il “Banco delle Due Sicilie” potrà vantare una ricchezza intorno ai 440 milioni di lire in monete d'oro, invece la ricchezza monetaria di tutti gli altri Stati italiani messi insieme non arrivava ad un valore di 230 milioni di lire. Più o meno tutti, almeno una volta nella vita, a parte qualche rara eccezione, abbiamo cercato di far passare un’affermazione falsa come un’affermazione vera, in che modo? Molto spesso ripetendo quella falsità fino allo svenimento, un metodo talmente efficace, che alla fine anche noi stessi, crediamo, ideatori e autori della menzogna, che quest’ultima corrisponda alla verità. È incredibile ma la nostra mente funziona così, pertanto la percezione che possiamo avere della realtà può variare molto in base a come essa viene raccontata. Ecco, similmente, questa tecnica comunicativa è stata utilizzata dalla propaganda e dalla retorica politica piemontese dopo l’unità d’Italia, facendo passare il messaggio che il Regno meridionale, oppresso dai Borbone, fosse una terra povera e arretrata e che il Settentrione si sarebbe impegnato per il suo sviluppo. Infatti non è casuale che oggi molti meridionali hanno perso, almeno in parte, la coscienza del proprio passato. Il Regno delle Due Sicilie era lo Stato più ricco e all’avanguardia d’Italia e tra i più floridi in Europa. Uno degli indicatori di questa ricchezza ci proviene dal sistema bancario meridionale preunitario.........
@@laBibliotecadiAlessandria Complimenti x risposta dettagliata nei dati. Potevo rispondere Savoia lacché degli inglesi stupratori e terroristi nel Sud Italia ma non lo faccio sono superiore perché nel mio cuore scorre sangue Sardo Campano. L' Italia regno creata a tavolino da Inglesi e Savoia che parlavano Francese.
Ola Soy de Perú aquí también nos quisieron engañar que el imperio español era malvado pero no fue tan malo porque con el imperio español dominabamos el mundo
Sapete che la colonizzazione in Italia nn è finita ma attuale? Sapete come funziona in micro scala? Si prende un campione lo si indirizza con strumenti vari di natura varia ,lo si fa stabilire poi attraverso dissuasioni cognitive lo si fa rinunciare al ambiente predisposto va da sé che congetture come malattie oltre ad essere reciproche vengono sintetizzate a livelli differenziali per poi replicare l' ambiente predisposto ora e un po' spiegata così chiedete ad esponenti illustri italiano venlo sapranno spiegare meglio di solito si associano con i pionieri redivivi peccato che e illegale a livello internazionale ma in Italia si può fare no? E una sintesi identica a quella dei nativi ma attuata in maniera moderna e con strumenti...illegali...cognitivi...ci sono famiglie italiane che ci prosperano da decenni sottraendo ogni cognizione di causa a chi scelto come modello,ed esistono veri e propri domini...illegali
Considerato che mio padre e mio nonno hanno passato parte della loro vita proprio nel "Corno d'Africa", le vicende coloniali italiane mi hanno sempre affascinato.
I primi libri che ho letto sull'argomento e che ancora conservo gelosamente, sono di due giornalisti del "Corriere della sera": Franco Bandini e Ciro Poggiali.
"Gli italiani in Africa. Storia delle guerre coloniali 1882 - 1943", di Bandini, è un resoconto dettagliato della nostra storia coloniale in Africa, con osservazioni molto critiche anche riguardo alla nostra politica estera ed alla nostra organizzazione militare, mentre "Diario A.O.I.", di Poggiali, abbraccia gli aspetti più emozionali dei coloni e dei militari italiani in quei territori.
Anche allora, esattamente come oggi, possiamo dire che la nostra classe politica non è mai stata all'altezza della situazione, compromettendo per sempre i nostri rapporti internazionali ed ipotecando il nostro futuro.
Se fossimo andati in Africa con una maggiore umiltà, come fu all'inizio con la Libia, probabilmente oggi saremmo ancora lì e invece abbiamo improntato i nostri rapporti sull'arroganza e la furbizia, come se un re con la lancia e lo scudo fosse più stupido di uno che viaggia in carrozza (il "Trattato di Uccialli" ne è la prova).
A parte questo, se durante la WWII avessimo evitato di entrare stupidamente in guerra, senza essere preparati, accettando le concessioni territoriali di Francia ed Inghilterra per la nostra neutralità, forse ora l'italiano sarebbe parlato su tutte le rive del Mediterraneo.
Avremmo potuto essere il punto di congiunzione tra Europa, Africa ed Asia, invece siamo solo la biscaglina usata dagli emigranti per entrare in Europa.
Ucronie a parte, abbiamo sempre fatto le scelte apparentemente più facili, che si sono rivelate drammaticamente sbagliate, innamorandoci delle "scatole di sabbia" costituite dai territori interni, invece di occupare pacificamente le coste, con una politica commerciale più aggressiva: oppure avremmo potuto ottenere territori in concessione o occupare piccoli centri costieri con l'uso delle armi, senza impegnare troppe risorse, esattamente come fecero altre potenze coloniali.
Durante la campagna d'Africa della WWII, anche Rommel espresse dei commenti molto positivi riguardo alle opere italiane in Africa: dovrebbero essere citati dalla moglie, nel libro "Guerra senza odio".
Peccato che il bello dei centri costieri libici si scontra con quello che tal Rodolfo Graziani aveva realizzato nell'entroterra. E ci sarebbe stato bisogno di processarlo realmente nel dopo guerra. Sia in Italia che in Africa. Invece...
Il colonialismo è merda!!
@UC3w3GM0EEi88OzoIDYVqMcQ Per molti stati europei, le colonie sono state la valvola di sfogo di società che stavano implodendo, a causa della disoccupazione e della scarsissima specializzazione dei lavoratori, perlopiù braccianti, artigiani ed operai di basso livello.
La mancanza di materie prime poi, ha influito ancora di più sul fenomeno, specialmente in quei paesi dove scarseggiavano il carbone e l'acciaio (successivamente anche il petrolio ed altre materie prime).
Non c'è nulla "da rimpiangere" nella colonizzazione di altri paesi, se non (forse) l'onestà intellettuale di chiamarla con il proprio nome e non "globalizzazione".
Se ci pensi bene non è cambiato nulla: anche adesso chi può cerca di comprare a basso costo e se non ce la fa, utilizza le armi per perseguire i propri interessi.
Prima lo facevano i governi in prima persona, mentre ora lo fanno le multinazionali, demandando a classi politiche corrotte il compito di sfruttare le popolazioni autoctone.
Peccato davvero non aver potuto creare un grande impero su tutto il Mediterraneo in cui i popoli avrebbero parlato liberamente l’italiano, in cui avrebbero abbracciato le nostre tradizioni pacificamente, peccato non esser stati il nuovo impero romano.
@@JacopoBonzanini ecco, un altro esempio di incapacità di comprensione, relativamente ai difetti e limiti italiani. Complimenti, firsd domani avrò finito di ridere
Ciao Gioele, bellissima questa serie. Grazie mille 🙂
Anziché fonte di ricchezza, per noi le colonie lo furono solo di problemi e spese.
Per fortuna, le perdemmo nel dopoguerra; così ci risparmiammo i problemi della decolonizzazione (come per la Francia il lungo conflitto dell'Algeria).
Ottima idea questa serie, apprezzo molto, ed è sempre piacevole la tua esposizione! Grazie!
Potresti fare in futuro una serie sulla nascita dei principali imperi coloniali(inglese, spagnolo,francese,portoghese,ecc..)?
Sarebbe lunghissima.. C'è già stata una serie sulle grandi esplorazioni?
@@lucaabram5915 so bene che sarebbe lunga però allo stesso tempo sarebbe molto interessante
Anche l' impero coloniale Olandese e quello Belga(Cuore di Tenebra) e quello Russia zarista nell' Asia centrale
@@gilbertogismondi3711 penso che quello zarista sia il più interessante in quato non ne è stato ancora oarlato in questo canale
nelle pillole dedicate da Giole all' Afganistan nel XIX secolo si parla delle invasioni inglesi del Paese come reazione alla presenza russa nell' Asia centrale .Il Grande Gioco it.wikipedia.org/wiki/Grande_gioco
Come al solito ci hai abituati a pillole 💊 di storia di qualità! Un argomento quello coloniale quasi dimenticato nel dibattito storico - politico in Italia. Grazie
Fantastico. Non vedo l'ora che arrivi la prossima puntata.
L'impero portoghese in Africa era probabilmente il meno "conosciuto" ma è quello che alla fine è durato di più... praticamente fino alla prima metà degli anni settanta
Teoricamente è quello spagnolo, con l'abbandono dell'ajdir (tranne ceuta e melilla) e del Sahara occidentale
Compagnia Rubattino: una sorta di fusione tra Alitalia e il gruppo Wagner, senza le armi però. Praticamente la supercazzola italiana del tempo ahahah.
Diciamo una piccola compagnia delle Indie italiana
@@laBibliotecadiAlessandria Dell'Africa, non delle Indie. In questo caso.
@@laBibliotecadiAlessandria La compagnia delle Afriche
Mi raccomando non dimenticare l'AFIS Amministrazione fiduciaria Italiana della Somalia. 1950-1960. Come fase conclusiva della presenza italiana in Africa.
Io sono molto d'accordo con quelli che dicevano che non avremmo mai dovuto fare ad altri ciò che avevamo subito
Idem. Purtroppo dopo secoli di occupazione, per non essere di meno dagli altri, siamo stati contagiati dal virus dell'imperialismo..
Complimenti complimenti e ancora complimenti, bellissima pillola!
Ottimo video, la storia coloniale italiana mi affascina moltissimo.
Sempre il numero uno !
Ciao Gioele. Ben video. Una piccola precisazione sull'Egitto. Quest'ultimo paese non fu dominato formalmente dalla Gran Bretagna fino alla fine della IGM. Fino ad allora, la Gran Bretagna mantenne un controllo di natura "informale" sul paese, proprio a partire dagli anni 80 dell'800, quando i britannici aiutarono la dinastia locale (fondata da Mehmet Ali') che amministrava la regione per conto dell'impero ottomano (di fatto, comunque, l'Egitto era un paese indipendente fino al 1882) a reprimere una rivolta militare.
Ciao Gioele, sarebbe interessante una pillola su Masada, avendo tu già trattato l'imperatore che fece mettere in atto quel gioiello di assedio.
Comunque, per chi fosse interessato alle guerre del Madhi, consiglio il film Khartoum, film storico inglese, versione polpettone degli anni '60 solo per i veri appassionati di film di guerra-storici.
Io andrei anche sul film d'autore citando anche il famoso film storico "le tre piume".
@@princekopa9142 Mentre guardavo il video ho pensato esattamente la stessa cosa e ho cercato "le tre piume", per poi scoprire che ricordavo male e che erano "le quattro piume". Conforta un po' sapere che è un problema comune - chissà perché ci ricordiamo male :D
Grazie per questo approfondimento sul tentativo italiano di crearsi un "piccolo spazio al sole africano" 😢🙏🏻
Un sacco di nozioni molto arricchenti che purtroppo non ne si parla né a scuola, né nei documentari.
Bel video!!👏👏👏
👏👏👏Bravissimo Gioele 👏👏👏
Una facezia: decenni fa, avevo una vicina di casa di nome di battesimo Italia, con quattro figlie.
Quando uscivano di casa, mio padre comnentava:"Parte l'Italia, con tutte le sue colonie!".
😸😸😸
Serie davvero molto interessante! Ho un consiglio per una futura serie: che ne dici di farne una simile ad imperatores ma per i presidenti americani? Magari da pubblicare nelle settimane in cui non esce imperatores
Fonte di polemiche temo
@@lucaabram5915 lo so, ma un quadro oggettivo sul loro operato, soprattutto quello in tempi recenti, sarebbe interesssante
Sarebbe in effetti interessante. Ci penso su
Sono in ritardo per colonizzare, ma ho l'elmetto e la sahariana. Bella questa serie, bravo Gioele 👍
😄
Confermo la bellezza della serie e anche il grave ritardo per fondare colonie.... del resto siamo sull'orlo di essere noi i colonizzati.
@@orsociondolone1237 Orso carissimo, stavo per portarti i dolcetti della colazione, per poi partire alla conquista dell'Impero Romano 😂🤣😂🤣e mi dici che stiamo per essere colonizzati? Parto o resto....questo è il problema....😂🤣😂🤣
@@risatedarte5366 Buondì Marina ❤❤❤❤😁👋
@@antonellaromano
Purtroppo la scelta la devi fare tu, io scapperei a gambe levate se potessi ma entrambe le scelte sono dolorose e per serissimi motivi.
Diciamo che in Somalia l'Italia, con le sue compagnie private, stava un po' facendo quello che avevano fatto le grandi potenze coloniali, un secolo prima, con le varie "compagnie delle indie".
Ciao, da quale libro sono tratte le immagini di uniformi ai minuti 22:11 e 24:02 ? Grazie
Ammetto di averle trovate online, ma dallo stile mi sembra un libro osprey
@@laBibliotecadiAlessandria Lo stile è proprio Osprey, ma sono tratte da Le Guerre Coloniali Italiane 1885/1900 della serie De Bello. Ciao
Davvero molto interessante
È incredibile come, nel momento in cui l'Italia era alleata della Germania (la Triplice Alleanza è del 1882), si sia costruita un abbozzo di impero con la complicità dell' Inghilterra, che già viveva la Germania come una rivale.
😀😀😀 l'Italia..
Grazie mi hai illuminato su questa storia che non conoscevo granché 🤗
Gli inglesi non erano stupidi, ci aiutarono ma a conquistare territori poverissimi e privi di risorse.
Le colonie italiane erano davvero poca roba e l'Etiopia (che controllammo solo per una manciata di anni) non era messa meglio, se nessuno si era dato pena di conquistarla un motivo c'è.
Per l'Italia vale lo stesso discorso della Germania, era arrivata alla stazione quando il treno era già partito da un pezzo, per vederla costruirsi un impero coloniale di rilievo avrebbe dovuto unirsi molto prima, magari con il Proclama di Rimini fatto da Gioacchino Murat nel 1815.
Ps A proposito di Murat e del Proclama di Rimini, a quando una bella aperistoria su di lui?
Grazie Gioele, sempre molto bravo a chiarire e sintetizzare problemi complessi.
Un piccolo suggerimento per le prossime puntate: puoi verificare qual'era l'atteggiamento della popolazione locale, naturalmente quella che aveva interessi economici, nelle nostre fasi di espansione? Perché ho lavorato in Somalia alla fine degli anni '90 per un progetto dell' UNDP e mi colpì l'affermazione di un commerciante somalo che affermava con convinzione che erano stati loro a conquistare l'odiata l'Etiopia anche se con il nostro aiuto!
Devo essere sincerto che questa non l'avevo mai sentita, ma credo sia una sparata singola e nulla piu
grande canale adoro😍😍😍😍
Suez
prova a farne uno sull'acquisto della sardegna da parte del ducato di Savoia. primo ventennio del Settecento. ci sono un sacco di cose da far imparare a italioti e itagliani
La mia terza serie preferita 😀😀😀
Nel mentre ascolto la pillola odierna di storia mi hai fatto venire in mente un dubbio (non relativa alla stessa ironicamente): tratterai del massacro di nanchino operato dai giapponesi nel loro rendere la cina una "colonia"? È una di quegli episodi, cin troppo dimenticati, che meriterebbe uno dei tuoi video aprofonditi!
In ogni caso continua così gioele che stai facendo un lavorone di divulgazione storica!
A suo tempo chiesi a Gioele di parlare dello stupro di Nanchino, ma credo che dopo aver letto qualcosa delle atrocità commesse dai giapponesi non sia riuscito a scrivere la pillola perché al confronto di ciò che successe a Nanchino anche i lager nazisti sembrano robetta.
Si, vorrei prima o poi riprendere la serie sulla Cina e ovviamente ne parlerò
Un video che mi è piaciuto molto. Osservo solo che aGordon non fu ucciso, comandando un esercito sul campo (vi era altro ufficiale inglese), ma difendendo Kartum. Interessante lo spunto sul ruolo inglese, che non conoscevo.
Che fine fece poi la compagnia Rubattino?
Si è fusa con la Florio
Sarebbe interessante una serie sulla (lenta) fine di ciascun impero coloniale :)
Ciao Gioele, bella pillola . Scusa penso che Assab si trovi in Eritrea , piccola cosa che non cambia niente nella narrativa , ma potrebbe creare un incidente diplomatico tra due paesi che si amano molto 😁😁. A chi volesse approfondire la cosa cosiglierei il libro : squadrone bianco , di Domenico Quirico, edito da mondadori, che parla della storia delle nostre truppe coloniali , ma che descrive tutti questi fatti della nostra entrata in scena nel corno d Africa, a volte con gustosa ironia . Ciao grazie .
Però all'epoca l'eritrea non esisteva come stato
@@laBibliotecadiAlessandria si ci ho pensato , scusami , pensavo che parlavi dei giorni nostri , era anche una scusa per una battuta , non troppo felice , ciao grazie.
@@laBibliotecadiAlessandria Gioele hai detto che oggi assab appartiene all'Etiopia.
Per il resto ottimo come sempre.
@@alessandrofrison8152 allora scusatemi, errore mio
@@laBibliotecadiAlessandria errare humanum est anche qui nel Nord Ovest 😂😂😂😂
Io amo il colonialismo italiano😍 (non è un commento apologetico in sé bensì di puro interesse per un argomento poco conosciuto).
Bellissima pillola . Però la pronuncia esatta è tàllero, moneta d'argento che appare in Germania a partire dal XVI secolo, e che deve il suo nome (che significa più o meno "valligiano", della Valle) dalla Sankt Joachim Thal, la valle di San Gioacchino in Boemia, famosa per le sue miniere d'argento. Nel 1760 Maria Teresa decise di coniare una moneta che si sarebbe distinta per la genuinità del titolo e per portare sempre lo stesso anno di emissione, che viene coniata in Austria ancora oggi. Il Tallero di Maria Teresa ebbe un enorme successo in tutto il mondo : in primo luogo divenne popolare nelle colonie inglesi d'America , dove veniva chiamato con pronuncia inglese (si trova già in Shakespeare, ovviamente non riferito a quello di Maria Teresa) Dollar; un'altra moneta di titolo simile molto che circolava nelle tredici colonie era il "Pezzo da otto" o Real spagnolo, e nell'America coloniale cominciarono a chiamarlo Dollaro spagnolo. Insomma , quando nacquero gli USA e decisero di avere una moneta propria, la cosa più naturale fu battezzarla Dollaro. Il Tallero di Maria Teresa divenne intanto una moneta apprezzatissima in Africa settentrionale e orientale e in Medio Oriente, ed è rimasta la moneta ufficiale dell'Impero d'Etiopia fino alla conquista italiana, continuando a circolare di fatto per molti anni ancora.
Talleri con l' accento sulla a ! Per il resto molto interessante come sempre .
Sulla questione di Sumatra, in realtà, l'Italia aveva la possibilità di occupare una delle zone economiche più redditizie del pacifico, anche perché il sultanato locale non solo si era detto ben disposto ad accettare un'amministrazione italiana ma anche perché in quella zona, da parecchi anni, mercanti ed esploratori della Penisola avevano saldato profondi legami commerciali con le comunità locali.
Per dire, la situazione era talmente favorevole che il politico che aveva avviato il progetto, Celso Cesare Moreno, aveva ricevuto la proposta di prendere in sposa una delle figlie del sultano di Sumatra, quindi divenendo di fatto un membro della famiglia reale.
Stessa cosa accadde nel 1869 quando, sotto la spinta dell'esploratore Giovanni Battista Cerruti, una sorta di "Indiana Jones" dell'epoca, ci fu la possibilità anche di conquistare parte della Nuova Guinea, oltre alla possibilità di acquisire colonie nel pacifico per via delle intercessioni di un nobile austriaco, che li aveva delle concessioni e voleva venderle proprio all'Italia.
Anche li, la cosa si arenò.
Più che progetti non andati in porto, era proprio la scarsa visione che i politici italiani dell'epoca avevano del colonialismo: Loro non riuscivano a vedere i vantaggi commerciali, ovvero che non bisognava controllare esclusivamente vasti territori come la Tunisia o l'Egitto ma che bastava, semplicemente, avere sotto il proprio controllo città stato o regioni insulari capaci, a conti fatti, di influenzare i commerci con l'estero, sopra tutto verso l'Oceano Indiano e Pacifico.
si è visto infatti l'impero coloniale del II Reich tedesco
@@gigieinaudi24 se l'Italia fosse stata con l'intesa come nella nostra timeline attuale, avrebbe conservato i domini asiatici... E forse preso qualche cosa in più.
@@princekopa9142 e avrebbe perso tutto 25 anni dopo
@@gigieinaudi24 il vero tesoro sarebbe arrivato più tardi: se avessimo creato un influenza globale simile agli inglesi, anche perdendo buona parte delle colonie nel secondo dopoguerra, forse oggi la lingua italiana non sarebbe tra le 10 più parlate al mondo ma forse al 8 o 7 posto. Forse avremmo avuto più voce in capitolo nei commerci e, forse, maggior riconoscimento a livello globale.
@@princekopa9142 Maybe
Forse un buon equilibrio tra i tre settori, come distribuzione intendo, fu intorno al 1960. Il crollo del primario e del secondario a partire dai '70-'80 lo stiamo un po' pagando ora con la crisi economica legata alle materie prime, per cui dipendiamo troppo da altri stati e dalla loro politica interna ed estera.
Questa almeno la mia impressione. Liberissimi di dissentire argomentando (mi farebbe piacere perché sarebbe un modo per me per imparare qualcosa).
Anche vero che in quasi tutti i paesi più progrediti, negli ultimi decenni si è assistito ad uno spostamento verso il terziario
@@laBibliotecadiAlessandria verissimo. Sicuramente una porzione di quelle percentuali si è abbassata naturalmente per il fatto che, grazie alle tecnologie, produciamo di più con minore sforzo. Spero solo che negli anni a venire si guardi sempre più alla sostenibilità economica e ambientale, ma anche a quella sociale.
ci fu anche un breve interesse per la Nuova Guinea e, se non erro, per il Madagascar
Per la nuova Guinea si, ma presto abbandonato
Sempre alla grande peccato che cm tutti i canali culturali si cresce piano. Ma noi nn molliamo vai avanti così
Farai una pillola anche sui territori in Cina?
Esiste già in realtà, la inserirò poi a suo tempo nella playlist
Marò che bello! Finalmente è nato l'impero!!!
A quando la seconda parte? 😍
Ogni lunedì una puntata
In un futuro sarebbe bello anche un video sulla terrificante esperienza coloniale del Congo belga. Che magari lo hai pure già fatto 😅
No, mai fatto. Da sempre in lista, ma mai preparato
Bravissimo e chiarissimo👏👏👏
6:45 Non sono ancora arrivati i neo-borbonici a commentare, bene.
È vero.
Sono purtroppo ampiamente arrivati :)
Buongiorno, una domanda: come mai l'Africa fu l'ultimo Continente a essere colonizzato nonostante sia il più vicino all'Europa?
Il nord Africa era nelle mani di stati che fino al 1800 combatterono alla pari con gli europei, mentre sotto il sahara erano già state stabilite delle colonie commerciali ma non conveniva spingersi all'interno
Il Dodecaneso può essere considerato una colonia?
Boh
Si certo
Era l’argomento della mia tesi di laurea… la mia impressione? Meglio starsene a casa a valorizzare il territorio..,
Grazie
Sono curioso di vedere come racconti la prossima puntata, non nascondo di essere “influenzato” dai libri di Del Boca (italiani brava gente, suggerimento x una recensione)
Molto interessanti le tue pillole. Ma non sono molto convinto che il sud fosse arretrato rispetto al nord. Napoli e il sud avevano un buon sviluppo poi rovinato dal saccheggio piemontese. Gennaro
La pastiera è stata inventata dal cuoco di Garibaldi
😸😸
Impero coloniale...Come se ci fosse bisogno di buttare soldi quando questi mancavano...e si costruivano pezzi di ferrovie in territori fuori dall'Italia quando c'erano realtà italiane che ancora non conoscevano il treno.
Non è che l Italia sia cambiata molto eh?
@@lucaabram5915 fa abbastanza pensare come realtà odierna...
@@alessandrofarris7714
Alcune cose non si fanno per necessità ma per prestigio.
Quando capirete questo "piccolo" dettaglio, capirete molte cose.
Era un mondo in cui tutte le potenze, grandi e piccole, avevano delle colonie.
L'Italia, come Regno appena nato ed unificato, aveva bisogno di costruire un suo prestigio internazionale.
Che poi, come al solito, lo abbiamo fatto alla nostra maniera(scombinata, sconclusionata e "pezzente")dipende dal fatto che siamo sempre stati una "potenza" di terzo/quarto livello.
Dal fatto che eravamo i più "pezzenti"(nel senso letterale del termine)tra le grandi nazioni.
Dipende dal fatto che, come in ogni nostra "avventura", ci deve sempre essere qualche "privato" che specula e "ci mangia" sopra.
@@antoniopalumbo7326 Prestigio, onore, potere, possibilità storiche...ma comprendere realmente il contesto di partenza? La sconfitta di Dogali, avvenuta prima di quella di Adua, poteva e doveva insegnare qualcosa. Invece niente. Anzi si arriva alla battaglia di Adua con la stessa supponenza di chi pensava di aver già conquistato l'Africa intera. E non è che negli anni 30 andrà meglio. L'aver affidato la conquista a metodi brutali e l'uso di gas, non ha decisamente fatto nulla per rendere veramente più "facile" la conquista. Prestigio, per apparire. Perchè bisogna apparire. Solo apparire.
Oltretutto nel 1882 ci eravamo alleati con Germania e Austria Ungheria, avendo anche ulteriore approccio diplomatico e mettendoci d'accordo con i tedeschi che avevamo fregato due volte avevamo appena subito lo schiaffo di Tunisi
♥️
Purtroppo lo scempio fatto da noi europei le ex colonie lo stanno ancora pagando. Mi riferisco al momento ed idea che ha reso autonomi questi statarelli da operetta....
Sei consapevole, vero, che l'Europa non avrebbe tutta questa ricchezza se non avesse sfruttato e spesso sfrutti ancora questi paesi?
@@laBibliotecadiAlessandria Noi li proteggiamo e facciamo evolvere, e loro ci danno una piccola mano economicamente ...
Dovrebbe provare ad aprire un libro di storia non scritto durante il ventennio
@@laBibliotecadiAlessandria Basterebbe che aprissi un libro...penso
Ciao, ho seguito il tuo video, come tanti altri molto interessanti e davvero ben redatti dal punto di vista delle fonti e bibliografia.
Potresti citarmi, anche in privato se ti va le fonti su cui basi la tua affermazione che il Sud Italia, ossia i territori corrispondenti al Regno delle Due Sicilie fossero arretrati dal p.d.v. economico, quindi anche sociale.
Grazie.
Simone Spatola.
I libri di storia
Spiegata così la società Rubattino sembra la nonna di Alitalia ahah
Più o meno :)
Ma poi ci fu un effettivo uso delle colonie come ponte per l'asia?
Non particolarmente. L'Asia era oramai colonizzata da altri
Bellissima pillola, ecco come si sarebbe dovuta muovere l'Italia, con prudenza e a braccetto con gli inglesi, invece (purtroppo) non fu sempre così...
Più che altro i britannici ci ostacolarono.
@@centvriovii8355 e quando ci ostacolarono?
@@roccopolimena5207 ci ostacolarono all'inizio. Quando eravamo interessati al sud-est asiatico,ci ostacolarono dopo la prima guerra mondiale,ci ostacolarono quando chiedemmo colonie portoghesi,ci ostacolarono quando cercammo di prendere qualcosina ancora non toccata da loro in Arabia,ci ostacolarono durante la guerra in Etiopia...
@@centvriovii8355 nel sud-est asiatico? Sei serio? Ci rinunciammo praticamente subito, fu poco più di un'idea.
@@centvriovii8355 le colonie portoghesi? Nessuno gliele toccò, pensi che inglesi e francesi le lasciassero a noi? Rimasero ai portoghesi proprio in funzione antitedesca...le colonie in Eritrea e Somalia ci furono letteralmente concesse perché non le prendessero i tedeschi. La pillola l'hai sentita? Prenderci una parte di Arabia? Gli inglesi e gli arabi si svenarono per sconfiggerci i turchi e pensi che ci avrebbero lasciato alcunché di territorio arabo? Perché mai?
Ma dai...cioè la Libia l abbiamo conquistata con le armi,le altre colonie con l'appoggio inglese🤣🤣
Parlerai anche della colonia italiana in Cina?
C'è già la pillola, credo la inserirò nella playlist
Spiegato benissimo. Come sempre i libri di storia delle superiori non spiegano nulla
Talleri con accento sulla a
E insomma l'Italia ha avuto le sue colonie grazie all'Inghilterra? E agli stati colonizzati dall'italia gli faceva comodo essere dominati dall' italia perché lasciava autonomia a gli stati sotto l Italia, e allora che gli serviva all italia colonizzare quegli stati se poi li lasciava autonomi e li proteggeva da ribellioni interne o guerre con altri stati ? Forse per usufruire delle ricchezze di quei paesi senza pagarli e senza toglierli con la violenza?
Era ovviamente una fase iniziale. 20 anni dopo ne in Somalia ne in Eritrea esisteva ancora autonomia
devi fare una serie sul colonialismo italico eh???......non mi dire che parlarei anche di....oh no...no no no no no no no....vabbe basta ora devo conquistare pella ciao...
Ciao Davide😁👋❤
Alla fine del 1850, il regno delle due sicilie aveva la flotta sia militare che mercantile piu' poetente e numerosa del mediterraneo,per cui l'Inghilterra e Francia (ma in special modo l'Inghilterra ) decise con un oneroso prestito e con .'appoggio della flotta di porre fine al Regno delle due Sicilie,proprio per he' in virtu' della imminente apertura del Canale di Suez sarebbe stato per la sua posizione strategica un temibile antagonista per i commerci delle potenze europee.
La più potente marina del Mediterraneo era la Royal Navy, seguita dalla marina francese. La marina napoletana era la maggiore tra quelle italiane.
A livello diplomatico sia Francia che Regno Unito erano contrari all'unità di Italia. Volevano cacciare l'Austria dalla penisola e creare una confederazione, non riunire quest'ultima in un unico stato.
@@Boney1992 non i riferivo alle flotte o eaniche ma a quelle di stanza el mediterraneo,poi mi spieghi per cortesia perche' iLloyd's di Londra sovvenzionarono il "grande Garibaldi" se i potenti "Savoia" non erano interessati al Regno delle due Sicilie.
@@salvatorenigido9148 le marine di Francia e la Gran Bretagna erano perfettamente in grado di operare nel Mediterraneo. Tanto per intenderci, la più grande base navale francese è Tolone, che è nel Mediterraneo. Le marine franco-britanniche avevano distrutto la flotta ottomana a Navarino, e nel 1856 operarono nel Mar Nero contro la Russia.
La fonte relativa a questi finanziamenti dei Lloyd's a Garibaldi? In ogni caso, è notorio che né Francia né Gran Bretagna volessero un'Italia unita, ma solo una confederazione con l'Austria però fuori dalla penisola. La Francia ad esempio con la II guerra di indipendenza sperava di instaurare una monarchia del centro Italia guidata da un principe francese, e si oppose finché poté all'annessione al Piemonte della Toscana e di Parma e Piacenza. Molto banalmente, un'Italia unita era ben più pericolosa di una penisola divisa in vari staterelli.
@@Boney1992 vorrei informarti della questinone delle guerre "carliste" del mancato appoggio da parte del Regno delle due Sicilie e non ultima la questione della contesa per l'estrazione dello zolfo che offri il fianco ad un blocco navale degli inglesi durante le fasi dello sbarco dei famosi"mille" per quanto riguarda la questione economica vatti a leggere la relazione Nitti sul debito del regno sabaudo.p.s.non sono un neoborbonico.
@@salvatorenigido9148 sto aspettando la fonte dei finanziamenti dei Lloyd's a Garibaldi.
Nelle guerre carliste la famiglia di Napoli figurava tra i supporter di Isabella di Spagna (la reggente di Isabella era proprio una Borbone di Napoli). La Gran Bretagna era al fianco di Isabella, che poi ha vinto. Quindi, che c'entrano le guerre carliste?
Che c'entra il debito con il fatto che la flotta borbonica non era la più potente del Mediterraneo? Stavamo parlando di questo, non dell'economia.
ASSAB in Etiopia? Asaab è in eritrea
Oggi si, comunque dato il rischio di incomprensione, c'è già la correzione sotto
Perche non si parla di colonie, riferendoci all'impero Russo, solo perche c'e' continuita territoriale? I Tatari, i Mordvini, i Careliani, gli Udmurti, i Tuva, gli Jakuti, i Ceceni, i Buriazi, i Calmucchi, i Cabardini, gli Inguscezi ect ect ect... non sono forse popoli con lo stesso diritto di indipendenza, degli stati africani o asiatici gia colonie di altri stati?
?
@@Dio-solaire-D.-Ethelo-Brando Tutte le nazionalita, non russe, della federazione russa, sono popoli colonizzati, che aspirano alla liberta, cosi come aspiravano alla liberta i popoli colonizzati dalle altre potenze europee.
Perché non si parla di colonie riferendosi agli USA.
Le nazioni indiane, non hanno forse diritto alla loro indipendenza.
Il Texas e la California, non dovrebbero, forse, tornare al Messico?
A volte(sempre più spesso)fate dei ragionamenti, difficili non solo da capire ma persino da concepire.
@@antoniopalumbo7326 Premesso il particolare che gli Stati Uniti d'America che si e' resa indipendente dalla madre patria europea...
Ma il punto che qua si parlava del colonialismo russo...
Si parla di colonialismo russo, rivolto verso oriente, ma in effetti non si parla di colonie.
Insomma a quanto pare Giole è un colonialista e razzista! 😂
😸 😸 😸
Forse ti riferivi alle Antille olandesi
No, proprio danesi. Furono poi vendite agli USA
@@laBibliotecadiAlessandria Oops, chiedo venia, le Antille Danesi mi mancavano completamente.
La vera grande Colonia dello Stato italiano, è il Regno di Napoli da 160 anni !
Domanda estremamente stupida ... Ma perché gli austriaci non hanno avuto delle colonie di rilievo in Africa ?
Azzardo una risposta : forse perché essendo già un impero multinazionale con parecchie gatte da pelare con le varie nazionalità più o meno inquiete, avranno considerato saggio non cercare avventure esotiche onde non aggiungere ulteriori problematiche ad una situazione già molto difficile da gestire.
Non dimentichiamo che gli altri imperi coloniali di rilievo (GB, Francia, Portogallo) avevano come metropoli di riferimento delle nazioni etnicamente compatte, il che non era cosa da poco.
@@templetonparceley8645 può essere
C'è anche una questione geografica. Le nazioni che hanno avuto colonie in Africa, erano nazioni orientate al mare ( con la sola eccezione del Belgio che, però, ebbe una colonia per volontà reale ). L'Austria no
@@laBibliotecadiAlessandria assolutamente si. L'unico porto di mare dell'impero era la mia amata città natale Trieste...
@@laBibliotecadiAlessandria ah ok grazie mille
primo !1!!1😸
ovviamente sto scherzando 🤣🤣
L'Eritrea è l'unica colonia che è un peccato aver perso. Sì è vero l'Italia si è comportata forse peggio di tutti in Africa, però sono troppe le tracce che abbiamo lasciato lì. È un peccato che i ns governi non abbiano voluto mantenere rapporti culturali con la ns colonia primigenia(a partire dalla scuola di Asmara) !
Puntata molto chiara e raccontata bene. Il capitalismo straccione ha fatto la sua comparsa sulla scena internazionale.
il sud Italiano non era più arretrato industrialmente del Nord. Rivedi le tue informazioni..
Suggerisco la lettura di SIAMO MERIDIONALI, di Marco Ascione, CeA. Un punto di vista alternativo che, numeri alla mano, prova a sfatare questo mito tutto Savoia di un Sud arretrato. Ma se era così arretrato, cosa l'hanno conquistato a fare? Un caro saluto da un secessionista convinto!
Dovrebbe leggere libri di storici seri però. Potrei girare la domanda, se era così avanzato come mai la Sicilia da anni si ribellava per staccarsi e perché l'esercito del sud non seppe offrire nessuna reale resistenza?
@@laBibliotecadiAlessandriaforse lei questo libro però non lo ha letto, inoltre il curriculum dell'autore appare molto interessante. La Sicilia è un capitolo particolare e la consapevolezza della sua collocazione geografica strategica l'ha resa sempre ribelle oltre che appetibile. Il problema che ponevo, però, era quello di sfatare il mito di un Nord ricco e un Sud africano, come lei stesso ha ripetuto nel video. E bene, i numeri riportati nel libro sfatano questo racconto propagandistico. Lei non è d'accordo?
Nessuno dice che il sud fosse africano. Ma che dal punto di vista economico non era sicuramente più sviluppato del nord.
Posto che, come dico, rispetto a Francia, Germania, Gran Bretagna, l'Italia era tutta terzo mondo. Ma almeno al nord si investiva realmente e gli effetti si stavano lentamente iniziando a vedere
Peraltro, appena controllato, non parliamo neanche di uno storico nel caso del libro
@@laBibliotecadiAlessandria certo, non è un libro storico, e, coerentemente, le dico che infatti l'autore dice proprio di informare in maniera alternativa rispetto alla storiografia che lui ritiene di propaganda Savoia. Circa lo stato economico dell'Italia, siamo d'accordo che fosse arretrato in maniera generale rispetto alle ben più vecchie nazioni europee. La tesi del libro, però, è che la burocrazia Savoia fosse ben più gravosa di quella meridionale e pertanto sicuramente non foriera di questo sviluppo che sarebbe venuto in futuro. Anche il debito dello stato Savoia pare fosse molto pesante e che necessitava come l'ossigeno di quanto prelevato dalle casse del sud. Ma, forse, come fa intuire lei, sono tutte falsità di contro propaganda; volevo solo portare un altro punto di vista.
Non sono d’accordo con te riguardo la situazione economica del sud. Il regno delle 2 Sicilia era economicamente florido e stata il capillare spostamento dell’industria pesante al nord che ha distrutto l’economia del sud. Da Wikipedia:
Moneta circolante negli stati italiani nel 1860 (in milione di lire-oro)[83]
Stati importo di lire-oro
Regno delle Due Sicilie 443, 2
Stato Pontificio 90,6
Granducato di Toscana 84,2
Regno di Sardegna 27
Lombardia e Veneto* 20,8
Ducato di Parma 1,2
Ducato di Modena 0,4
Conoscenze di economia: 0
Sono sciocchezze, mi spiace
@@laBibliotecadiAlessandria visto che anche Wikipedia dice “sciocchezze” dimostratelo
Se avessimo avuto Sumatra come colonia, il Giappone poi durante la II GM ci avrebbe dichiarato guerra?
in realtà più che sumatra l'italia ebbe due buone occasioni che però furono sprecate. la prima era la Nuova Guinea che fu esplorata dal ligure Emilio Cerutti che torno in patria con una bozza di trattati con i sultani locali ma il governo non ne fece nulla a causa dell'opposizione dell'Inghilterra. La seconda fu l'acquisto del borneo settentrionale dall'Austria ma alla fine non se ne fece nulla.
@@marcostorico7032 interessante, non ho approfondito molto la questione delle quasi colonie. Pensa che ci ho vissuto 5 anni in Indonesia. Se non ci sei mai stato ti consiglio di visitarla.
@@Granoinmoto78 non credo eravamo alleati molto stretti
@@Dio-solaire-D.-Ethelo-Brando il patto tripartito è avvenuto molto dopo il tentativo di aver Sumatra come colonia 1872 mentre l alleanza con il Giappone è avvenuta nel 1940, quando ormai l isola era già colonia nipponica.
@@Granoinmoto78 mhhh no già dal 1800 eravamo alleati mi pare , non c'entra il patto con la seconda guerra mondiale
" l'Italia meridionale era più arretrata economicamente rispetto a quella settentrionale al momento dell'unità" non è una frase che pensavo di sentire da uno che fa pillole di storia. Mi piacerebbe avere qualche dato a supporto di questa affermazione, che diventa razzista se solamente ideologica e non supportata.
intanto le faccio un piccolissimo riassunto della situazione del sud prima della conquista da parte dei savoia:
Le regioni più industrializzate d’Italia, prima del 1860, erano la Campania, la Calabria e la Puglia: per i livelli di industrializzazione le Due Sicilie si collocavano ai primi posti in Europa.
In Calabria erano famose le acciaierie di Mongiana, con due altiforni per la ghisa, due forni Wilkinson per il ferro e sei raffinerie, occupava 2.500 operai.
L’industria decentrata della seta occupava oltre 3.000 persone.
La più grande fabbrica metalmeccanica del Regno era quella di Pietrarsa, (fra Napoli e Portici), con oltre 1200 addetti: un record per l’Italia di allora.
Dietro Pietrarsa c’era l’Ansaldo di Genova, con 400 operai.
Lo stabilimento napoletano produceva macchine a vapore, locomotive, motori navali, precedendo di 44 anni la Breda e la Fiat.
A Castellammare di Stabia, dalla fine del XVIII secolo, operavano i cantieri navali più importanti e tecnologicamente avanzati d’Italia.
In questo cantiere fu allestita la prima nave a vapore, il Real Ferdinando, 4 anni prima della prima nave a vapore inglese.
Da Castellammare di uscirono la prima nave a elica d’Italia e la prima nave in ferro. La tecnologia era entrata anche in agricoltura, dove per la produzione dell’olio in Puglia erano usati impianti meccanici che accrebbero fortemente la produzione.
L’ Abruzzo era importante per le cartiere (forti anche quelle del Basso Lazio e della Penisola Amalfitana), la fabbricazione delle lame e le industrie tessili.
La Sicilia esportava zolfo, preziosissimo allora, specie nella provincia di Caltanissetta, all’ epoca una delle città più ricche e industrializzate d’ Italia. In Sicilia c’erano porti commerciali da cui partivano navi per tutto il mondo, Stati Uniti ed Americhe specialmente. Importante, infine era l’ industria chimica della Sicilia che produceva tutti i componenti e i materiali sintetici conosciuti allora, acidi, vernici, vetro.
Puglia e Basilicata erano importanti per i lanifici e le industrie tessili, molte delle quali già motorizzate. La tecnologia era entrata anche in agricoltura, dove per la produzione dell’olio in Puglia erano usati impianti meccanici che accrebbero fortemente la produzione.
Le macchine agricole pugliesi erano considerate fra le migliori d’Europa. La Borsa più importante del regno era, infine, quella di Bari.
Una volta occupate le Due Sicilie, il governo di Torino iniziò lo smantellamento "cinico e sistematico" del tessuto industriale di quelle che erano divenute le “province meridionali”. Pietrarsa (dove nel 1862 i bersaglieri compirono un sanguinoso eccidio di operai per difendere le pretese del padrone privato cui fu affidata la fabbrica) fu condannata a un inarrestabile declino.
Nei cantieri di Castellammare furono licenziati in tronco 400 operai.
Le acciaierie di Mongiana furono rapidamente chiuse, mentre la Ferdinandea di Stilo (con ben 5000 ettari di boschi circostanti) fu venduta per pochi soldi a un "colonnello garibaldino", giunto in Calabria al seguito dei “liberatori”
E qui solo qualche piccolo dato sulla presunta arretratezza industriale. Per quanto riguarda la ricchezza vera e propria, e quindi il tesoro del regno delle due Sicilie, la invito semplicemente a documentarsi.
Prima che mi liquidi come neoborbonico per mancanza di argomenti, la avviso che non lo sono per niente, sono Siciliano, conosco la mia storia e non amo particolarmente i Borboni che unificarono il Regno di Sicilia con quello di Napoli creando il fittizio Regno delle due Sicilie, mai amato da noi Siciliani.
Un errore tanto grossolano da voi da te non me l'aspettavo.
Per riparare alla gaffes potresti fare un video sulla vera dinamica economica Regno Due Sicilie altri Regni Italiani fine '700 fine '800.
Quanto era ricco il Regno delle Due Sicilie?
Insomma un apparato bancario veramente articolato e possente, a tal punto che nel 1860 il “Banco delle Due Sicilie” potrà vantare una ricchezza intorno ai 440 milioni di lire in monete d'oro, invece la ricchezza monetaria di tutti gli altri Stati italiani messi insieme non arrivava ad un valore di 230 milioni di lire.
Più o meno tutti, almeno una volta nella vita, a parte qualche rara eccezione, abbiamo cercato di far passare un’affermazione falsa come un’affermazione vera, in che modo? Molto spesso ripetendo quella falsità fino allo svenimento, un metodo talmente efficace, che alla fine anche noi stessi, crediamo, ideatori e autori della menzogna, che quest’ultima corrisponda alla verità.
È incredibile ma la nostra mente funziona così, pertanto la percezione che possiamo avere della realtà può variare molto in base a come essa viene raccontata. Ecco, similmente, questa tecnica comunicativa è stata utilizzata dalla propaganda e dalla retorica politica piemontese dopo l’unità d’Italia, facendo passare il messaggio che il Regno meridionale, oppresso dai Borbone, fosse una terra povera e arretrata e che il Settentrione si sarebbe impegnato per il suo sviluppo. Infatti non è casuale che oggi molti meridionali hanno perso, almeno in parte, la coscienza del proprio passato.
Il Regno delle Due Sicilie era lo Stato più ricco e all’avanguardia d’Italia e tra i più floridi in Europa. Uno degli indicatori di questa ricchezza ci proviene dal sistema bancario meridionale preunitario.........
Il regno di Napoli era lo stato piu ricco e all'avanguardia d'Italia solo nei sogni bagnati dei neoborbonici
@@laBibliotecadiAlessandria Complimenti x risposta dettagliata nei dati. Potevo rispondere Savoia lacché degli inglesi stupratori e terroristi nel Sud Italia ma non lo faccio sono superiore perché nel mio cuore scorre sangue Sardo Campano. L' Italia regno creata a tavolino da Inglesi e Savoia che parlavano Francese.
Ola Soy de Perú aquí también nos quisieron engañar que el imperio español era malvado pero no fue tan malo porque con el imperio español dominabamos el mundo
Impero coloniale? 🤣🤣🤣
Si
Sapete che la colonizzazione in Italia nn è finita ma attuale? Sapete come funziona in micro scala? Si prende un campione lo si indirizza con strumenti vari di natura varia ,lo si fa stabilire poi attraverso dissuasioni cognitive lo si fa rinunciare al ambiente predisposto va da sé che congetture come malattie oltre ad essere reciproche vengono sintetizzate a livelli differenziali per poi replicare l' ambiente predisposto ora e un po' spiegata così chiedete ad esponenti illustri italiano venlo sapranno spiegare meglio di solito si associano con i pionieri redivivi peccato che e illegale a livello internazionale ma in Italia si può fare no? E una sintesi identica a quella dei nativi ma attuata in maniera moderna e con strumenti...illegali...cognitivi...ci sono famiglie italiane che ci prosperano da decenni sottraendo ogni cognizione di causa a chi scelto come modello,ed esistono veri e propri domini...illegali
Non ho capito nulla di cosa è scritto
❤️