capisco quello che intendi, ma come potrebbero essere le cose diversamente da come si danno ? per me è già tanto che un discorso come quello di Severino si sia anche solo potuto manifestare. Con i libri, le interviste, le lezioni... il resto (inteso come superficialità, et cetera) ha molta più forza nel potersi manifestare. un discorso come quello di severino imbarazza chiunque perchè consciamente o inconsciamente ci si rende conto di avere dinnanzi qualcosa di potenzialmente rivoluzionario (non nel senso antropologico sociologio) ma nel senso più inaudito.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello sguardo degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
Severino si dimostra ancora una volta un gran signore , un grande spirito nobile , e irriducibile nella sua capacità di accogliere battute da varietà contro di lui di tal nessuno Colletti e trarne un ricco spunto di riflessione filosofica . Grande stile e delicatezza , bravo Severino !!!
De crescenzo era un magnifico introduttore all'pensiero greco..come diceva lui..si paragonava ad una scaletta di biblioteca per poter salire ai libri che stanno piu in alto..grande Luciano!
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
@@rosarioc.7368 buon anno :) mi sono permesso di lasciarla un commento giusto per farLE inquadrare la questione: l essere è originariamente il suo essere eternamente opposto al Nulla e quindi l essere non può opporsi elenticamente al Nulla perché il Nulla non è qualcosa a cui l essere possa opporsi perché il non opporsi a qualcosa da parte dell' Essere è il suo stesso opporsi al nulla. Proprio perché il Nulla non è qualcosa ecco che l essere gli si oppone in modo stabile, definitivo, ASSOLUTO. L essere però non potendosi identificare al Nulla ovvero non potendo esistere quell' identità originaria ovvero la sua identità che identifica l essere con la sua massima contraddizione è necessario però che l identità di essere e nulla esista in qualche modo. Quindi l essere non è il Nulla ma il Nulla per essere VERAMENTE negato fino infondo deve essere in qualche modo anche affermato. Quindi l essere include in sé il Nulla e il Nulla incluso non può essere identici al Nulla come dimorante al di fuori della totalità dell' Essere ma il Nulla in quanto è OLTRE l essere non può esser il Nulla in quanto è INTERNO all' essere. Il Nulla, nel suo dimostrare al di là dell' Essere, non esiste ( ni-ente) e cioè non è AFFERMATO. Adesso veniamo al discorso dell'apparire infinitamente finito della realtà concreta...ALLORA... il pensiero di Marco Pellegrino é stato da lui stesso appellato come Neohegelismo Cinico-Berkeleyano-Severiniano-Ologrammatico e Pellegrino coniuga anche opere di scienziati quali Julian Barbour il quale tenta di dimostrare ( riflettendo sulle considerazioni di Einstein) che il tempo e lo spazio intesi come assoluti sono delle contestualizzazioni errate. Severino è la rigorizzazione di pensatori quali Fichte, Aristotele, Spinoza... Severino non aveva capito che bisogna cominciare dall' apparire e che l' Essere Assoluto proprio perché non è il Nulla Assoluto lo include parzialmente e relativamente come negato in sé stesso; Severino e' costretto a parlare dell' impossibile contraddizione C perché distingue fra immediatezza logica e fenomenologica che in realta' sono un unicum...È proprio tutto il pensiero di Severino ad essere sbagliato... Severino non spiega mai come possano essere dei punti ( numeri) infiniti (come insegna Berkeley un numero infinito non ha senso; è una astrazione concettuale) così come è sbagliata la sua distinzione di finito e infinito.. Non a caso Severino è costretto ad affermare che il cammino sarà infinto cosa che è logicamente impossibile...Severino non riesce a superare Kant quando afferma che esiste l' Indecifrabile ( che diciamoci la verità è una sorta di reminiscenza noumenica kantiana).il Tutto eterno è il proprio essere indivisibile ( NON numerabile) cioè ANCHE divisibile in un numero finito di parti DIVENIENTI. Le parti sono gli stessi numeri cioè sono i modi in cui l' Uno eterno si contrappone già da sempre e per sempre al Nulla Assoluto. Ogni essente è l' Uno eterno e ogni numero ( differenza) in quanto è legato ad ogni altro numero è lo stesso Uno eterno e quindi è UN essente e lo è perché ogni numero è essente. L' Essente ( che possiamo chiamare l' Uno, il Tutto, l' Infinito la Coscienza) è anche un certo essente cioè l essente è l essente ( è eterno ovvero è se stesso ovvero è l' Uno) perché è ANCHE la molteplicità degli essenti ( parti, differenze, tempi, luoghi). Anche perché il tempo non è assoluto ma relativo ( come in parte dice Einstein, Berkeley, Barbour, Vittorio Marchi). Quanti sono i numeri lo sapremo soltanto in quello che Pellegrino chiama " Il Ritorno" e soprattutto nell' Ultimo ( simile al Risultato Hegeliano del Regno della Cultura). Il Tutto autentico è la Coscienza infinta del proprio sviluppo interno e necessario e finito ( in eterno). La vera eternità è il fluire LIMITATO ( finito!) delle differenze. Non c è bisogno di un apparire infinto Severiniano ( qui ed ora è l apparire infinito e quindi ANCHE finito della realtà CONCRETA e non ASTRATTA come quella Severiniana). Non c è bisogno di un OLTRE ( cerchi degli eterni). Berkeley a pagina 405 del suo " Trattato " paragrafo 120 afferma che " essendo definito il numero una collezione di unità, possiamo concludere che, se non c è una cosa simile all' unità in astratto, allora non ci sono idee di numeri in astratto, significate dai nomi numerali e dalle cifre ". > è un'autocontraddizione. Significa . Il è, per definizione, il finito stesso, cioè il distinto. Un di parti è contraddittorio che appaia (infatti non appare e mai potrà apparire), perché dovrebbe apparire un di parti. di parti vuol dire, cioè, che appare una serie di parti che, poiché sono di numero infinito cioè non numerabile cioè un numero non-numero, non possono apparire, appunto perché la loro distinzione è impossibile, ed è impossibile perché è autocontraddittoria. L'infinità numerica contraddice la numerabilità cioè la distinzione. Quando Severino parla di punti infiniti non può che sbagliare non solo perché ( un numero infinito è un NON numero ( la prego altrimenti di dirmi un numero INFINITO come la prego anche di dirmi come si può parlare di INDECIFRABILE ( così come Kant parlava di NUOMENO) senza averlo conosciuto e senza la possibilità di conoscerlo mai autenticamente). È come se io dicessi stando lontano dal mare che il mare ( uso quest esempio perche é l esempio che quasi tutta la tradizione filosofica ha utilizzato) è essenzialmente inconoscibile in quanto è profondissimo e senza limiti, infinito. Come posso dirlo? Se io dico che il noumeno ( il " Dio" di Severino mi permetto di dire un po' informalmente è proprio l' Indecifrabile) esiste ma è essenzialmente inconoscibile e dire questo è una autocontraddizione un po' come chi afferma " non esiste la verità assoluta" e si autocontraddice in un sol colpo. Un apparire infinito degli eterni che all' infinito ovvero in un percorso che non si conclude MAI ( un po' Come una retta che si allunga all' infinito senza giungere mai ad un ULTIMO punto ( numero)) si dispiega senza entrarvi mai però in modo assolutamente assoluto ( SOLO all ' Indecifrabile è essenzialmente l ' Assoluto e non un gatto o una folata di vento ( nonostante Severino abbia poi cercato di dire che anche una Nube può avere l' apparire infinto e rientrare nel cerchio dell' apparire)). se l eternità di ogni ESS-ENTE è intesa come lo stesso illuminarsi della totalità essente che è SE STESSA in modo finito allora questa eternità è spuria Perché Severino distingue l immediatezza fenomelogica da quella logica che sono la STESSA IDENTICA cosalita'. Essere = apparire. L' eternità non può essere l effetto di un processo elenchico e dimostrativo ma è IMMEDIATA. L eternità è ogni essente che appare in modo finito qui davanti a suoi occhi quindi non c è bisogno di una logica distinta dall' esperienza che stabilisce che quando un essente non appare in un certo tempo allora esso esiste egualmente e questo perché ogni essente che appare in modo finito mostra già la propria eternità ovvero l essere autenticamente se stessa. E.S. crede che l apparire sia SOLO ( dualismo) un tratto della struttura totale dell' Essere ma l apparire è la struttura stessa. Non c è nulla oltre la coscienza infinita. Non c è un oltre. L' Essere è non nulla cioè è l eternità. Non c è bisogno di dire " l essere è e il non essere non è " . Il nulla in qualche modo deve necessariamente essere pensato e non come contenuto semantico. Se il Nulla non fosse in alcun modo pensato dalla TOTALITÀ ONNICOMPRENSIVA dell' Essere allora l essere non sarebbe perché non sarebbe non-nulla, è non sarebbe non-nulla perché non sarebbe coscienza di non essere il Nulla e non si potrebbe nemmeno affermare che il Nulla non è in alcun modo pensato in quanto l essere è il pensare infinto che pensa sé stesso e che pensando a sé stesso è anche un pensato finito ovvero è anche il non che nell' essere appare come il distinguersi finito tra i modi in cui il pensare infinto è coscienza di non essere il nulla. Insomma se il tutto non fosse autenticamente manifesto qui ed ora allora se non sarebbe manifesta né la totalità e né la parte perché il manifestarsi della parte e del tutto ( esistere ) della parte è tale solo nel suo relazionarsi alla totalità. Non può apparire la parte senza la totalità. Proprio perché Severino distingue fra essere e apparire alla fine é costretto a dire che ci aspetta un cammino infinto. L'essere e l apparire sono un unicum. Tutto ciò che esiste appare e non apparendo e non potendo sopraggiungere in futuro una dimensione in cui tutto appare insieme, senza alcun sopraggiungere, una tale dimensione ovvero apparire infinto di Severino non può esistere. PERDONI IL MIO COMMENTO LUNGHISSIMO MA IN FILOSOFIA BISOGNA ESSERE MINUZIOSI E CONFUTARE UN GIGANTE COME SEVERINO SIGNIFICA ESSERLO VERAMENTE TANTO. Le lascio questi link: marcopellegrino.blogspot.com/2015/06/sullimpossibilita-della-contraddizione-c.html?m=1 marcopellegrino.blogspot.com/2012/03/?m=0 marcopellegrino.blogspot.com/2011/10/la-struttura-concreta-dellinfinito.html Buon Anno e grazie dell'attenzione :)
@@marlonminetti3773 io la ringrazio..sono assolutamente sprovveduto e quindi ogni indicazione mi puo servire! Buon anno anche a lei..e a tutti i ricercatori di verità..
"Direi che dovresti modificare oltre ai tuoi umori anche il tuo modo d'intendere la categoria follia che é presente nei miei scritti". Che fine ed elegante stoccata. Un signore che colpiva di fioretto quando non poteva piú sopportare bonariamente gli insulti ripetuti. In qualche intervista diceva appunto che amava tirar di spada essendo stato introdotto a questo sport dal padre militare. Ha fatto sfogare un pò l'avversario mostrandone la debolezza e i colpi dati con furore di risentimento inconcludente per aspettare un attimo e colpirlo con un colpo secco e insuperabile. In un colpo gli ha mostrato il suo carattere pessimo e l'incapacità di comprendere quello che aveva letto dei suoi scritti. Probabilmente Coletti, la cui boria risulta anche a tratti simpatica, non ha neanche capito di essere stato ferito a morte. E.S. un maestro .... dell'arma bianca.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"
@@marlonminetti2097 Grazie della gentile segnalazione. Lo conoscevo per i suoi interventi in rete. Per i suoi testi purtroppo sono ancora piuttosto indietro nella lettura dei principali testi severiniani di maggior impegno teoretico (gli Adelphi per intendersi). Se mai ce la farò a leggerli mi riprometto di passare anche a quelli di Pellegrino. Grazie
frasi fatte a gogò, questa è la triste scuola di Severino, frasi ad effetto che non dicono nulla, anzi inneggiano il nulla, quel nulla che ha tanto aborrito. Poveretto!
Due galantuomini, con ruoli diversi: Severino e De Crescenzo. Conduzione e impostazione della trasmissione improponibile,oggi come ieri. Puntata integrale su raiplay
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
Impensabile per la "pruriginosa" televisione odierna immaginare solo di inserire in palinsesto un programma così...... Credo che Colletti abbia compreso la debolezza delle sue argomentazioni rispetto alla densità di pensiero di Severino. Severino ci manchi. E molto.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
Programmi istruttivi spianati all'epoca dall'avvento di mediaset con tutta la sua deriva d'intrattenimento involuto di chiara matrice massonico-deviata
Severino grande. Sono una filosofa ignota e ignorata e mi trovo a concordare con Severino su tutto, anche sulla critica ad Einstein che nel mio caso potrebbe essere verificata da una ricerca matematica che ho portato avanti negli anni.
@@messerlapodacastiglionchio7830 Di.chiunque sia questo account ringrazio la persona che si è degnata di rispondere a una sconosciuta.che però ha cercato di recente qualche via per far conoscere la sua riflessione sui numeri almeno attraverso una formula descrittiva ( una semplice proporzione numerica applicabile ai tutti i composti binari) che "scopre" uno dei segreti fondamentali dei numeri ( come si coniugano quantita' e qualita'). Ero partita da... PARMENIDE! Non prevedevo di dovermi trasformare in ricercatrice matematica per convincerli a prendere in considerazione un nuovo modo di leggereveninterpretare le quantita' numeriche. Scusi se la risposta La deludera' perché non va diritta al punto ( Einstein). Mi limito a dire che sono i numeri che si contraggono.o dilatano secondo certe regole intrinseche alla propria specifica sintesi di wuantita'-qualita'. La saluto cordialmente.
@@irmalatina5337 Mi perdoni, ma mi è arrivata solamente ora la notifica relativa al suo commento. Quello che scrive mi interessa molto e non era mia intenzione passare da maleducato. Anzi, se vorrà approfondire l'argomento in futuro, io potrei dirmi soltanto felice
@@messerlapodacastiglionchio7830 A questo punto sono io che devo scusarmi. Il fatto è che mi erano capitate reazioni improprie nei canali scientifici in cui avevo accennato alla ricerca. Anch'io resto disponibile nei limiti di.una situazione personale difficile. Forse anche per lei non ci sono condizioni attuali permittenti perché dice "in futuro". Le faccio tanti auguri, la ringrazio per la risposta e non gliene sollecito altre.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
@Wallace20 20 Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce".
l essere è originariamente il suo essere eternamente opposto al Nulla e quindi l essere non può opporsi elenticamente al Nulla perché il Nulla non è qualcosa a cui l essere possa opporsi perché il non opporsi a qualcosa da parte dell' Essere è il suo stesso opporsi al nulla. Proprio perché il Nulla non è qualcosa ecco che l essere gli si oppone in modo stabile, definitivo, ASSOLUTO. L essere però non potendosi identificare al Nulla ovvero non potendo esistere quell' identità originaria ovvero la sua identità che identifica l essere con la sua massima contraddizione è necessario però che l identità di essere e nulla esista in qualche modo. Quindi l essere non è il Nulla ma il Nulla per essere VERAMENTE negato fino infondo deve essere in qualche modo anche affermato. Quindi l essere include in sé il Nulla e il Nulla incluso non può essere identici al Nulla come dimorante al di fuori della totalità dell' Essere ma il Nulla in quanto è OLTRE l essere non può esser il Nulla in quanto è INTERNO all' essere. Il Nulla, nel suo dimostrare al di là dell' Essere, non esiste ( ni-ente) e cioè non è AFFERMATO. Adesso veniamo al discorso dell'apparire infinitamente finito della realtà concreta...ALLORA... il pensiero di Marco Pellegrino é stato da lui stesso appellato come Neohegelismo Cinico-Berkeleyano-Severiniano-Ologrammatico e Pellegrino coniuga anche opere di scienziati quali Julian Barbour il quale tenta di dimostrare ( riflettendo sulle considerazioni di Einstein) che il tempo e lo spazio intesi come assoluti sono delle contestualizzazioni errate. Severino è la rigorizzazione di pensatori quali Fichte, Aristotele, Spinoza... Severino non aveva capito che bisogna cominciare dall' apparire e che l' Essere Assoluto proprio perché non è il Nulla Assoluto lo include parzialmente e relativamente come negato in sé stesso; Severino e' costretto a parlare dell' impossibile contraddizione C perché distingue fra immediatezza logica e fenomenologica che in realta' sono un unicum...È proprio tutto il pensiero di Severino ad essere sbagliato... Severino non spiega mai come possano essere dei punti ( numeri) infiniti (come insegna Berkeley un numero infinito non ha senso; è una astrazione concettuale) così come è sbagliata la sua distinzione di finito e infinito.. Non a caso Severino è costretto ad affermare che il cammino sarà infinto cosa che è logicamente impossibile...Severino non riesce a superare Kant quando afferma che esiste l' Indecifrabile ( che diciamoci la verità è una sorta di reminiscenza noumenica kantiana).il Tutto eterno è il proprio essere indivisibile ( NON numerabile) cioè ANCHE divisibile in un numero finito di parti DIVENIENTI. Le parti sono gli stessi numeri cioè sono i modi in cui l' Uno eterno si contrappone già da sempre e per sempre al Nulla Assoluto. Ogni essente è l' Uno eterno e ogni numero ( differenza) in quanto è legato ad ogni altro numero è lo stesso Uno eterno e quindi è UN essente e lo è perché ogni numero è essente. L' Essente ( che possiamo chiamare l' Uno, il Tutto, l' Infinito la Coscienza) è anche un certo essente cioè l essente è l essente ( è eterno ovvero è se stesso ovvero è l' Uno) perché è ANCHE la molteplicità degli essenti ( parti, differenze, tempi, luoghi). Anche perché il tempo non è assoluto ma relativo ( come in parte dice Einstein, Berkeley, Barbour, Vittorio Marchi). Quanti sono i numeri lo sapremo soltanto in quello che Pellegrino chiama " Il Ritorno" e soprattutto nell' Ultimo ( simile al Risultato Hegeliano del Regno della Cultura). Il Tutto autentico è la Coscienza infinta del proprio sviluppo interno e necessario e finito ( in eterno). La vera eternità è il fluire LIMITATO ( finito!) delle differenze. Non c è bisogno di un apparire infinto Severiniano ( qui ed ora è l apparire infinito e quindi ANCHE finito della realtà CONCRETA e non ASTRATTA come quella Severiniana). Non c è bisogno di un OLTRE ( cerchi degli eterni). Berkeley a pagina 405 del suo " Trattato " paragrafo 120 afferma che " essendo definito il numero una collezione di unità, possiamo concludere che, se non c è una cosa simile all' unità in astratto, allora non ci sono idee di numeri in astratto, significate dai nomi numerali e dalle cifre ". > è un'autocontraddizione. Significa . Il è, per definizione, il finito stesso, cioè il distinto. Un di parti è contraddittorio che appaia (infatti non appare e mai potrà apparire), perché dovrebbe apparire un di parti. di parti vuol dire, cioè, che appare una serie di parti che, poiché sono di numero infinito cioè non numerabile cioè un numero non-numero, non possono apparire, appunto perché la loro distinzione è impossibile, ed è impossibile perché è autocontraddittoria. L'infinità numerica contraddice la numerabilità cioè la distinzione. Quando Severino parla di punti infiniti non può che sbagliare non solo perché ( un numero infinito è un NON numero ( la prego altrimenti di dirmi un numero INFINITO come la prego anche di dirmi come si può parlare di INDECIFRABILE ( così come Kant parlava di NUOMENO) senza averlo conosciuto e senza la possibilità di conoscerlo mai autenticamente). È come se io dicessi stando lontano dal mare che il mare ( uso quest esempio perche é l esempio che quasi tutta la tradizione filosofica ha utilizzato) è essenzialmente inconoscibile in quanto è profondissimo e senza limiti, infinito. Come posso dirlo? Se io dico che il noumeno ( il " Dio" di Severino mi permetto di dire un po' informalmente è proprio l' Indecifrabile) esiste ma è essenzialmente inconoscibile e dire questo è una autocontraddizione un po' come chi afferma " non esiste la verità assoluta" e si autocontraddice in un sol colpo. Un apparire infinito degli eterni che all' infinito ovvero in un percorso che non si conclude MAI ( un po' Come una retta che si allunga all' infinito senza giungere mai ad un ULTIMO punto ( numero)) si dispiega senza entrarvi mai però in modo assolutamente assoluto ( SOLO all ' Indecifrabile è essenzialmente l ' Assoluto e non un gatto o una folata di vento ( nonostante Severino abbia poi cercato di dire che anche una Nube può avere l' apparire infinto e rientrare nel cerchio dell' apparire)). se l eternità di ogni ESS-ENTE è intesa come lo stesso illuminarsi della totalità essente che è SE STESSA in modo finito allora questa eternità è spuria Perché Severino distingue l immediatezza fenomelogica da quella logica che sono la STESSA IDENTICA cosalita'. Essere = apparire. L' eternità non può essere l effetto di un processo elenchico e dimostrativo ma è IMMEDIATA. L eternità è ogni essente che appare in modo finito qui davanti a suoi occhi quindi non c è bisogno di una logica distinta dall' esperienza che stabilisce che quando un essente non appare in un certo tempo allora esso esiste egualmente e questo perché ogni essente che appare in modo finito mostra già la propria eternità ovvero l essere autenticamente se stessa. E.S. crede che l apparire sia SOLO ( dualismo) un tratto della struttura totale dell' Essere ma l apparire è la struttura stessa. Non c è nulla oltre la coscienza infinita. Non c è un oltre. L' Essere è non nulla cioè è l eternità. Non c è bisogno di dire " l essere è e il non essere non è " . Il nulla in qualche modo deve necessariamente essere pensato e non come contenuto semantico. Se il Nulla non fosse in alcun modo pensato dalla TOTALITÀ ONNICOMPRENSIVA dell' Essere allora l essere non sarebbe perché non sarebbe non-nulla, è non sarebbe non-nulla perché non sarebbe coscienza di non essere il Nulla e non si potrebbe nemmeno affermare che il Nulla non è in alcun modo pensato in quanto l essere è il pensare infinto che pensa sé stesso e che pensando a sé stesso è anche un pensato finito ovvero è anche il non che nell' essere appare come il distinguersi finito tra i modi in cui il pensare infinto è coscienza di non essere il nulla. Insomma se il tutto non fosse autenticamente manifesto qui ed ora allora se non sarebbe manifesta né la totalità e né la parte perché il manifestarsi della parte e del tutto ( esistere ) della parte è tale solo nel suo relazionarsi alla totalità. Non può apparire la parte senza la totalità. Proprio perché Severino distingue fra essere e apparire alla fine é costretto a dire che ci aspetta un cammino infinto. L'essere e l apparire sono un unicum. Tutto ciò che esiste appare e non apparendo e non potendo sopraggiungere in futuro una dimensione in cui tutto appare insieme, senza alcun sopraggiungere, una tale dimensione ovvero apparire infinto di Severino non può esistere. PERDONI IL MIO COMMENTO LUNGHISSIMO MA IN FILOSOFIA BISOGNA ESSERE MINUZIOSI E CONFUTARE UN GIGANTE COME SEVERINO SIGNIFICA ESSERLO VERAMENTE TANTO. Le lascio questi link: marcopellegrino.blogspot.com/2015/06/sullimpossibilita-della-contraddizione-c.html?m=1 marcopellegrino.blogspot.com/2012/03/?m=0 marcopellegrino.blogspot.com/2011/10/la-struttura-concreta-dellinfinito.html
Colletti quando parla sembra che lo faccia stando sulla tazza del cesso nel momento del massimo sforzo... Un comico fatto e finito, seppur involontario.
Lui stesso amava definirsi così, difatti non era un professore. E la parola umorismo, non é offensiva, anzi, studiando Pirandello assume una levatura senza eguali. Concordo, ad ogni modo, che i modi del presentatore siano poco garbati.
Il conduttore, nonostante l'entusiasmo, si dimostra di una volgarità nei confronti di De Crescenzo molto fastidiosa. Giustamente, Severino, che oltre che grande filosofo è grande uomo, ha subito fatto rientrare quella brutta presentazione.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce".
Il problema si pone quando, in arrogante modo, si pone che noi possiamo esprimere la totalità dell'apparire. Noi molte cose non sappiamo, questo perché succubi dell'illusione diveniente, ma tali cosa esistono e, ogni possibilità di agire a livello probabilistico e configurazionale deve essere. Ergo si può porre la totalità del tutto solo tramite l'apparire infinito del tutto. Anche perché se si pone che un'apparire sia finito il suo essere cesserebbe. Se l'essente perpetua nel suo agire le sue possibilità di configurazione del sopracitato sono infinite
@@νόησιςνοήσεως Ha 2 opzioni. O le scrivo un commento lunghissimo dove le spiego dove sbaglia il grande Severino o lei si compra il libro ( 16 euro ) di Pellegrino. Onestamente preferirei avere un confronto alla pari quindi le dico: compri il libro ( o almeno legga il blog e veda i video su UA-cam di Marco) e ritorni qui. Sarò lietissimo di parlare con lei. Le dico questo perché onestamente sono stanco di chi vuole mille risposte e poi una volta avute non mi risponde più .
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"
l essere è originariamente il suo essere eternamente opposto al Nulla e quindi l essere non può opporsi elenticamente al Nulla perché il Nulla non è qualcosa a cui l essere possa opporsi perché il non opporsi a qualcosa da parte dell' Essere è il suo stesso opporsi al nulla. Proprio perché il Nulla non è qualcosa ecco che l essere gli si oppone in modo stabile, definitivo, ASSOLUTO. L essere però non potendosi identificare al Nulla ovvero non potendo esistere quell' identità originaria ovvero la sua identità che identifica l essere con la sua massima contraddizione è necessario però che l identità di essere e nulla esista in qualche modo. Quindi l essere non è il Nulla ma il Nulla per essere VERAMENTE negato fino infondo deve essere in qualche modo anche affermato. Quindi l essere include in sé il Nulla e il Nulla incluso non può essere identici al Nulla come dimorante al di fuori della totalità dell' Essere ma il Nulla in quanto è OLTRE l essere non può esser il Nulla in quanto è INTERNO all' essere. Il Nulla, nel suo dimostrare al di là dell' Essere, non esiste ( ni-ente) e cioè non è AFFERMATO. Adesso veniamo al discorso dell'apparire infinitamente finito della realtà concreta...ALLORA... il pensiero di Marco Pellegrino é stato da lui stesso appellato come Neohegelismo Cinico-Berkeleyano-Severiniano-Ologrammatico e Pellegrino coniuga anche opere di scienziati quali Julian Barbour il quale tenta di dimostrare ( riflettendo sulle considerazioni di Einstein) che il tempo e lo spazio intesi come assoluti sono delle contestualizzazioni errate. Severino è la rigorizzazione di pensatori quali Fichte, Aristotele, Spinoza... Severino non aveva capito che bisogna cominciare dall' esistenza "ESISTE QUALCOSA" e che l' Essere Assoluto è Sé stesso proprio perché non è il Nulla Assoluto lo include parzialmente e relativamente come negato in sé stesso; Severino e' costretto a parlare dell' impossibile contraddizione C perché distingue fra immediatezza logica e fenomenologica che in realta' sono un unicum...È proprio tutto il pensiero di Severino ad essere sbagliato... Severino non spiega mai come possano essere dei punti ( numeri) infiniti (come insegna Berkeley un numero infinito non ha senso; è una astrazione concettuale) così come è sbagliata la sua distinzione di finito e infinito.. Non a caso Severino è costretto ad affermare che il cammino sarà infinto cosa che è logicamente impossibile...Severino non riesce a superare Kant quando afferma che esiste l' Indecifrabile ( che diciamoci la verità è una sorta di reminiscenza noumenica kantiana).il Tutto eterno è il proprio essere indivisibile ( NON numerabile) cioè ANCHE divisibile in un numero finito di parti DIVENIENTI. Le parti sono gli stessi numeri cioè sono i modi in cui l' Uno eterno si contrappone già da sempre e per sempre al Nulla Assoluto. Ogni essente è l' Uno eterno e ogni numero ( differenza) in quanto è legato ad ogni altro numero è lo stesso Uno eterno e quindi è UN essente e lo è perché ogni numero è essente. L' Essente ( che possiamo chiamare l' Uno, il Tutto, l' Infinito la Coscienza) è anche un certo essente cioè l essente è l essente ( è eterno ovvero è se stesso ovvero è l' Uno) perché è ANCHE la molteplicità degli essenti ( parti, differenze, tempi, luoghi). Anche perché il tempo non è assoluto ma relativo ( come in parte dice Einstein, Berkeley, Barbour, Vittorio Marchi). Quanti sono i numeri lo sapremo soltanto in quello che Pellegrino chiama " Il Ritorno" e soprattutto nell' Ultimo ( simile al Risultato Hegeliano del Regno della Cultura). Il Tutto autentico è la Coscienza infinta del proprio sviluppo interno e necessario e finito ( in eterno). La vera eternità è il fluire LIMITATO ( finito!) delle differenze. Non c è bisogno di un apparire infinto Severiniano ( qui ed ora è l apparire infinito e quindi ANCHE finito della realtà CONCRETA e non ASTRATTA come quella Severiniana). Non c è bisogno di un OLTRE ( cerchi degli eterni). Berkeley a pagina 405 del suo " Trattato " paragrafo 120 afferma che " essendo definito il numero una collezione di unità, possiamo concludere che, se non c è una cosa simile all' unità in astratto, allora non ci sono idee di numeri in astratto, significate dai nomi numerali e dalle cifre ". > è un'autocontraddizione. Significa . Il è, per definizione, il finito stesso, cioè il distinto. Un di parti è contraddittorio che appaia (infatti non appare e mai potrà apparire), perché dovrebbe apparire un di parti. di parti vuol dire, cioè, che appare una serie di parti che, poiché sono di numero infinito cioè non numerabile cioè un numero non-numero, non possono apparire, appunto perché la loro distinzione è impossibile, ed è impossibile perché è autocontraddittoria. L'infinità numerica contraddice la numerabilità cioè la distinzione. Quando Severino parla di punti infiniti non può che sbagliare non solo perché ( un numero infinito è un NON numero ( la prego altrimenti di dirmi un numero INFINITO come la prego anche di dirmi come si può parlare di INDECIFRABILE ( così come Kant parlava di NUOMENO) senza averlo conosciuto e senza la possibilità di conoscerlo mai autenticamente). È come se io dicessi stando lontano dal mare che il mare ( uso quest esempio perche é l esempio che quasi tutta la tradizione filosofica ha utilizzato) è essenzialmente inconoscibile in quanto è profondissimo e senza limiti, infinito. Come posso dirlo? Se io dico che il noumeno ( il " Dio" di Severino mi permetto di dire un po' informalmente è proprio l' Indecifrabile) esiste ma è essenzialmente inconoscibile e dire questo è una autocontraddizione un po' come chi afferma " non esiste la verità assoluta" e si autocontraddice in un sol colpo. Un apparire infinito degli eterni che all' infinito ovvero in un percorso che non si conclude MAI ( un po' Come una retta che si allunga all' infinito senza giungere mai ad un ULTIMO punto ( numero)) si dispiega senza entrarvi mai però in modo assolutamente assoluto ( SOLO all ' Indecifrabile è essenzialmente l ' Assoluto e non un gatto o una folata di vento ( nonostante Severino abbia poi cercato di dire che anche una Nube può avere l' apparire infinto e rientrare nel cerchio dell' apparire)). se l eternità di ogni ESS-ENTE è intesa come lo stesso illuminarsi della totalità essente che è SE STESSA in modo finito allora questa eternità è spuria Perché Severino distingue l immediatezza fenomelogica da quella logica che sono la STESSA IDENTICA cosalita'. Essere = apparire. L' eternità non può essere l effetto di un processo elenchico e dimostrativo ma è IMMEDIATA. L eternità è ogni essente che appare in modo finito qui davanti a suoi occhi quindi non c è bisogno di una logica distinta dall' esperienza che stabilisce che quando un essente non appare in un certo tempo allora esso esiste egualmente e questo perché ogni essente che appare in modo finito mostra già la propria eternità ovvero l essere autenticamente se stessa. E.S. crede che l apparire sia SOLO ( dualismo) un tratto della struttura totale dell' Essere ma l apparire è la struttura stessa. Non c è nulla oltre la coscienza infinita. Non c è un oltre. L' Essere è non nulla cioè è l eternità. Non c è bisogno di dire " l essere è e il non essere non è " . Il nulla in qualche modo deve necessariamente essere pensato e non come contenuto semantico. Se il Nulla non fosse in alcun modo pensato dalla TOTALITÀ ONNICOMPRENSIVA dell' Essere allora l essere non sarebbe perché non sarebbe non-nulla, è non sarebbe non-nulla perché non sarebbe coscienza di non essere il Nulla e non si potrebbe nemmeno affermare che il Nulla non è in alcun modo pensato in quanto l essere è il pensare infinto che pensa sé stesso e che pensando a sé stesso è anche un pensato finito ovvero è anche il non che nell' essere appare come il distinguersi finito tra i modi in cui il pensare infinto è coscienza di non essere il nulla. Insomma se il tutto non fosse autenticamente manifesto qui ed ora allora se non sarebbe manifesta né la totalità e né la parte perché il manifestarsi della parte e del tutto ( esistere ) della parte è tale solo nel suo relazionarsi alla totalità. Non può apparire la parte senza la totalità. Proprio perché Severino distingue fra essere e apparire alla fine é costretto a dire che ci aspetta un cammino infinto. L'essere e l apparire sono un unicum. Tutto ciò che esiste appare e non apparendo e non potendo sopraggiungere in futuro una dimensione in cui tutto appare insieme, senza alcun sopraggiungere, una tale dimensione ovvero apparire infinto di Severino non può esistere. PERDONI IL MIO COMMENTO LUNGHISSIMO MA IN FILOSOFIA BISOGNA ESSERE MINUZIOSI E CONFUTARE UN GIGANTE COME SEVERINO SIGNIFICA ESSERLO VERAMENTE TANTO. Le lascio questi link: marcopellegrino.blogspot.com/2015/06/sullimpossibilita-della-contraddizione-c.html?m=1 marcopellegrino.blogspot.com/2012/03/?m=0 marcopellegrino.blogspot.com/2011/10/la-struttura-concreta-dellinfinito.html
@Marlon Minetti. Si può anche essere esaustivi, però...senza ricorrere per forza a parafrasi analitiche. Io, personalmente, direi che, “l’essere, è auto negazione della negazione”; che: si, la negazione: appare.... Ma è il Destino ad auto negare “la negazione”; il tratto finito, dopo divenuto infinito; ad auto negare la negazione; per questo: si, “l’errore è importante”, in quanto se la verità si dimentica di quest’ultimo, costei non può affermarsi totalitaria. Un abbraccio e buon anno
Ti riferisci a "mi metto qui in parte?" 😀 E' un modo di dire che abbiamo a Brescia e Bergamo. In effetti "in parte" per dire "di lato" suona strano a chi non è di queste zone.
Severino è stata una delle figure più umili di tutta la cultura italiana... nella sua immensità indiscutibile. Non so su quale basi lei parli, onestamente.
Severino non era arrogante...solo non si rebdeva conto dellacsua posizione privilegiata perché abituato ad avere tutto in quanto personaggio importante. Le basi di una conoscenza diretta
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
Ci rendiamo conto di cosa proponeva la televisione all'epoca e cosa propone adesso?
Involuzione davvero indecente
capisco quello che intendi, ma come potrebbero essere le cose diversamente da come si danno ? per me è già tanto che un discorso come quello di Severino si sia anche solo potuto manifestare. Con i libri, le interviste, le lezioni... il resto (inteso come superficialità, et cetera) ha molta più forza nel potersi manifestare. un discorso come quello di severino imbarazza chiunque perchè consciamente o inconsciamente ci si rende conto di avere dinnanzi qualcosa di potenzialmente rivoluzionario (non nel senso antropologico sociologio) ma nel senso più inaudito.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello sguardo degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
Sono completamente d'accordo, oggi i programmi più seguiti sono programmi demenziali quali quelli della de filippi o della d'urso. Poveri noi..
@@marlonminetti3773
Embè è lo stessa visione personalizzata , ma non è farina del suo sacco !
Meglio l ' originale !
Emanuele Severino è un galantuomo e ci ha lasciato un eredità meravigliosa.
Severino si dimostra ancora una volta un gran signore , un grande spirito nobile , e irriducibile nella sua capacità di accogliere battute da varietà contro di lui di tal nessuno Colletti e trarne un ricco spunto di riflessione filosofica . Grande stile e delicatezza , bravo Severino !!!
CONCORDO!
SI! Una meraviglia
A prescindere da tutto, da notare il livello culturale dei servizi Rai di un tempo!
Sono daccordo sul fatto che la televisione di una volta era di un livello superiore.
in ogni occasione Severino dimostra di essere un vero gentiluomo. ed e' stato un genio assoluto.
Ah ah ah ah ah
@@stefanobosio7126 risus abundat in ore stoltorum.
e sulla bocca delle persone felici
Severino: classe allo stato puro!
Un mio professore all'università fu suo allievo alla Cattolica; ne aveva grandissima stima
Gennaio 2021, vanno in onda Grande Fratello, l'isola dei famosi e la Pupa e il Secchione
veramente è dal 2000 che van in onda, almeno il GF
De crescenzo era un magnifico introduttore all'pensiero greco..come diceva lui..si paragonava ad una scaletta di biblioteca per poter salire ai libri che stanno piu in alto..grande Luciano!
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
@@marlonminetti3773 grazie dell suo Intervento. Ne farò conto. Cordiali Saluti
@@rosarioc.7368 buon anno :)
mi sono permesso di lasciarla un commento giusto per farLE inquadrare la questione:
l essere è originariamente il suo essere eternamente opposto al Nulla e quindi l essere non può opporsi elenticamente al Nulla perché il Nulla non è qualcosa a cui l essere possa opporsi perché il non opporsi a qualcosa da parte dell' Essere è il suo stesso opporsi al nulla. Proprio perché il Nulla non è qualcosa ecco che l essere gli si oppone in modo stabile, definitivo, ASSOLUTO.
L essere però non potendosi identificare al Nulla ovvero non potendo esistere quell' identità originaria ovvero la sua identità che identifica l essere con la sua massima contraddizione è necessario però che l identità di essere e nulla esista in qualche modo. Quindi l essere non è il Nulla ma il Nulla per essere VERAMENTE negato fino infondo deve essere in qualche modo anche affermato. Quindi l essere include in sé il Nulla e il Nulla incluso non può essere identici al Nulla come dimorante al di fuori della totalità dell' Essere ma il Nulla in quanto è OLTRE l essere non può esser il Nulla in quanto è INTERNO all' essere. Il Nulla, nel suo dimostrare al di là dell' Essere, non esiste ( ni-ente) e cioè non è AFFERMATO.
Adesso veniamo al discorso dell'apparire infinitamente finito della realtà concreta...ALLORA... il pensiero di Marco Pellegrino é stato da lui stesso appellato come Neohegelismo Cinico-Berkeleyano-Severiniano-Ologrammatico e Pellegrino coniuga anche opere di scienziati quali Julian Barbour il quale tenta di dimostrare ( riflettendo sulle considerazioni di Einstein) che il tempo e lo spazio intesi come assoluti sono delle contestualizzazioni errate. Severino è la rigorizzazione di pensatori quali Fichte, Aristotele, Spinoza... Severino non aveva capito che bisogna cominciare dall' apparire e che l' Essere Assoluto proprio perché non è il Nulla Assoluto lo include parzialmente e relativamente come negato in sé stesso; Severino e' costretto a parlare dell' impossibile contraddizione C perché distingue fra immediatezza logica e fenomenologica che in realta' sono un unicum...È proprio tutto il pensiero di Severino ad essere sbagliato... Severino non spiega mai come possano essere dei punti ( numeri) infiniti (come insegna Berkeley un numero infinito non ha senso; è una astrazione concettuale) così come è sbagliata la sua distinzione di finito e infinito.. Non a caso Severino è costretto ad affermare che il cammino sarà infinto cosa che è logicamente impossibile...Severino non riesce a superare Kant quando afferma che esiste l' Indecifrabile ( che diciamoci la verità è una sorta di reminiscenza noumenica kantiana).il Tutto eterno è il proprio essere indivisibile ( NON numerabile) cioè ANCHE divisibile in un numero finito di parti DIVENIENTI. Le parti sono gli stessi numeri cioè sono i modi in cui l' Uno eterno si contrappone già da sempre e per sempre al Nulla Assoluto. Ogni essente è l' Uno eterno e ogni numero ( differenza) in quanto è legato ad ogni altro numero è lo stesso Uno eterno e quindi è UN essente e lo è perché ogni numero è essente. L' Essente ( che possiamo chiamare l' Uno, il Tutto, l' Infinito la Coscienza) è anche un certo essente cioè l essente è l essente ( è eterno ovvero è se stesso ovvero è l' Uno) perché è ANCHE la molteplicità degli essenti ( parti, differenze, tempi, luoghi). Anche perché il tempo non è assoluto ma relativo ( come in parte dice Einstein, Berkeley, Barbour, Vittorio Marchi). Quanti sono i numeri lo sapremo soltanto in quello che Pellegrino chiama " Il Ritorno" e soprattutto nell' Ultimo ( simile al Risultato Hegeliano del Regno della Cultura). Il Tutto autentico è la Coscienza infinta del proprio sviluppo interno e necessario e finito ( in eterno). La vera eternità è il fluire LIMITATO ( finito!) delle differenze. Non c è bisogno di un apparire infinto Severiniano ( qui ed ora è l apparire infinito e quindi ANCHE finito della realtà CONCRETA e non ASTRATTA come quella Severiniana). Non c è bisogno di un OLTRE ( cerchi degli eterni). Berkeley a pagina 405 del suo " Trattato " paragrafo 120 afferma che " essendo definito il numero una collezione di unità, possiamo concludere che, se non c è una cosa simile all' unità in astratto, allora non ci sono idee di numeri in astratto, significate dai nomi numerali e dalle cifre ". > è un'autocontraddizione. Significa . Il è, per definizione, il finito stesso, cioè il distinto. Un di parti è contraddittorio che appaia (infatti non appare e mai potrà apparire), perché dovrebbe apparire un di parti. di parti vuol dire, cioè, che appare una serie di parti che, poiché sono di numero infinito cioè non numerabile cioè un numero non-numero, non possono apparire, appunto perché la loro distinzione è impossibile, ed è impossibile perché è autocontraddittoria. L'infinità numerica contraddice la numerabilità cioè la distinzione. Quando Severino parla di punti infiniti non può che sbagliare non solo perché ( un numero infinito è un NON numero ( la prego altrimenti di dirmi un numero INFINITO come la prego anche di dirmi come si può parlare di INDECIFRABILE ( così come Kant parlava di NUOMENO) senza averlo conosciuto e senza la possibilità di conoscerlo mai autenticamente). È come se io dicessi stando lontano dal mare che il mare ( uso quest esempio perche é l esempio che quasi tutta la tradizione filosofica ha utilizzato) è essenzialmente inconoscibile in quanto è profondissimo e senza limiti, infinito. Come posso dirlo? Se io dico che il noumeno ( il " Dio" di Severino mi permetto di dire un po' informalmente è proprio l' Indecifrabile) esiste ma è essenzialmente inconoscibile e dire questo è una autocontraddizione un po' come chi afferma " non esiste la verità assoluta" e si autocontraddice in un sol colpo. Un apparire infinito degli eterni che all' infinito ovvero in un percorso che non si conclude MAI ( un po' Come una retta che si allunga all' infinito senza giungere mai ad un ULTIMO punto ( numero)) si dispiega senza entrarvi mai però in modo assolutamente assoluto ( SOLO all ' Indecifrabile è essenzialmente l ' Assoluto e non un gatto o una folata di vento ( nonostante Severino abbia poi cercato di dire che anche una Nube può avere l' apparire infinto e rientrare nel cerchio dell' apparire)). se l eternità di ogni ESS-ENTE è intesa come lo stesso illuminarsi della totalità essente che è SE STESSA in modo finito allora questa eternità è spuria Perché Severino distingue l immediatezza fenomelogica da quella logica che sono la STESSA IDENTICA cosalita'. Essere = apparire. L' eternità non può essere l effetto di un processo elenchico e dimostrativo ma è IMMEDIATA. L eternità è ogni essente che appare in modo finito qui davanti a suoi occhi quindi non c è bisogno di una logica distinta dall' esperienza che stabilisce che quando un essente non appare in un certo tempo allora esso esiste egualmente e questo perché ogni essente che appare in modo finito mostra già la propria eternità ovvero l essere autenticamente se stessa. E.S. crede che l apparire sia SOLO ( dualismo) un tratto della struttura totale dell' Essere ma l apparire è la struttura stessa. Non c è nulla oltre la coscienza infinita. Non c è un oltre. L' Essere è non nulla cioè è l eternità. Non c è bisogno di dire " l essere è e il non essere non è " . Il nulla in qualche modo deve necessariamente essere pensato e non come contenuto semantico. Se il Nulla non fosse in alcun modo pensato dalla TOTALITÀ ONNICOMPRENSIVA dell' Essere allora l essere non sarebbe perché non sarebbe non-nulla, è non sarebbe non-nulla perché non sarebbe coscienza di non essere il Nulla e non si potrebbe nemmeno affermare che il Nulla non è in alcun modo pensato in quanto l essere è il pensare infinto che pensa sé stesso e che pensando a sé stesso è anche un pensato finito ovvero è anche il non che nell' essere appare come il distinguersi finito tra i modi in cui il pensare infinto è coscienza di non essere il nulla. Insomma se il tutto non fosse autenticamente manifesto qui ed ora allora se non sarebbe manifesta né la totalità e né la parte perché il manifestarsi della parte e del tutto ( esistere ) della parte è tale solo nel suo relazionarsi alla totalità. Non può apparire la parte senza la totalità. Proprio perché Severino distingue fra essere e apparire alla fine é costretto a dire che ci aspetta un cammino infinto. L'essere e l apparire sono un unicum. Tutto ciò che esiste appare e non apparendo e non potendo sopraggiungere in futuro una dimensione in cui tutto appare insieme, senza alcun sopraggiungere, una tale dimensione ovvero apparire infinto di Severino non può esistere.
PERDONI IL MIO COMMENTO LUNGHISSIMO MA IN FILOSOFIA BISOGNA ESSERE MINUZIOSI E CONFUTARE UN GIGANTE COME SEVERINO SIGNIFICA ESSERLO VERAMENTE TANTO.
Le lascio questi link:
marcopellegrino.blogspot.com/2015/06/sullimpossibilita-della-contraddizione-c.html?m=1
marcopellegrino.blogspot.com/2012/03/?m=0
marcopellegrino.blogspot.com/2011/10/la-struttura-concreta-dellinfinito.html
Buon Anno e grazie dell'attenzione :)
@@marlonminetti3773 io la ringrazio..sono assolutamente sprovveduto e quindi ogni indicazione mi puo servire! Buon anno anche a lei..e a tutti i ricercatori di verità..
@@rosarioc.7368 La Verità...bisogna ricercarla ogni giorno... buon anno. :)
"Direi che dovresti modificare oltre ai tuoi umori anche il tuo modo d'intendere la categoria follia che é presente nei miei scritti".
Che fine ed elegante stoccata. Un signore che colpiva di fioretto quando non poteva piú sopportare bonariamente gli insulti ripetuti. In qualche intervista diceva appunto che amava tirar di spada essendo stato introdotto a questo sport dal padre militare.
Ha fatto sfogare un pò l'avversario mostrandone la debolezza e i colpi dati con furore di risentimento inconcludente per aspettare un attimo e colpirlo con un colpo secco e insuperabile. In un colpo gli ha mostrato il suo carattere pessimo e l'incapacità di comprendere quello che aveva letto dei suoi scritti.
Probabilmente Coletti, la cui boria risulta anche a tratti simpatica, non ha neanche capito di essere stato ferito a morte.
E.S. un maestro .... dell'arma bianca.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"
@@marlonminetti2097 Grazie della gentile segnalazione. Lo conoscevo per i suoi interventi in rete. Per i suoi testi purtroppo sono ancora piuttosto indietro nella lettura dei principali testi severiniani di maggior impegno teoretico (gli Adelphi per intendersi). Se mai ce la farò a leggerli mi riprometto di passare anche a quelli di Pellegrino. Grazie
@@marlonminetti2097 ancora tu?
@@keyibreand3840 😘
frasi fatte a gogò, questa è la triste scuola di Severino, frasi ad effetto che non dicono nulla, anzi inneggiano il nulla, quel nulla che ha tanto aborrito. Poveretto!
Grazie per il video
Mentre guardo questo video, penso che la metà dei miei contatti ha fatto post sul fatto che ieri stesse guardando “C’è posta per te” ...
Se fossero solo la metà andrebbe già bene, ma temo siano molti di più 😂
Eccezionale Emanuele Severino
Ci hanno lasciato a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro! Due perdite importanti!
Due galantuomini, con ruoli diversi: Severino e De Crescenzo. Conduzione e impostazione della trasmissione improponibile,oggi come ieri.
Puntata integrale su raiplay
Potresti indicarne il link per La puntata integrale cortesemente?
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
Grazie per l'informazione ...
Ora in Tv ci sono i reality...
non da ora,da 24 anni in qua :)
Questi interventi dimostrano una capacita di linguaggio degli intervistatori e degli ospiti che oggi ci sogniamo..
Immenso il Maestro Severino
Impensabile per la "pruriginosa" televisione odierna immaginare solo di inserire in palinsesto un programma così......
Credo che Colletti abbia compreso la debolezza delle sue argomentazioni rispetto alla densità di pensiero di Severino. Severino ci manchi. E molto.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
Grande Severino...
Ma che fine hanno fatto questi programmi?
o.o
Programmi istruttivi spianati all'epoca dall'avvento di mediaset con tutta la sua deriva d'intrattenimento involuto di chiara matrice massonico-deviata
Severino grande.
Sono una filosofa ignota e ignorata e mi trovo a concordare con Severino su tutto, anche sulla critica ad Einstein che nel mio caso potrebbe essere verificata da una ricerca matematica che ho portato avanti negli anni.
Ho bisogno di sapere di più su questa ricerca
@@messerlapodacastiglionchio7830
Di.chiunque sia questo account ringrazio la persona che si è degnata di rispondere a una sconosciuta.che però ha cercato di recente qualche via per far conoscere la sua riflessione sui numeri almeno attraverso una formula descrittiva ( una semplice proporzione numerica applicabile ai tutti i composti binari) che "scopre" uno dei segreti fondamentali dei numeri ( come si coniugano quantita' e qualita').
Ero partita da...
PARMENIDE! Non prevedevo di dovermi trasformare in ricercatrice matematica per convincerli a prendere in considerazione un nuovo modo di leggereveninterpretare le quantita' numeriche.
Scusi se la risposta La deludera' perché non va diritta al punto ( Einstein).
Mi limito a dire che sono i numeri che si contraggono.o dilatano secondo certe regole intrinseche alla propria specifica sintesi di wuantita'-qualita'.
La saluto cordialmente.
@@messerlapodacastiglionchio7830
Una risposta quale che sia sarebbe gradita, visto che io ho cmq.educatamente risposto.
@@irmalatina5337 Mi perdoni, ma mi è arrivata solamente ora la notifica relativa al suo commento. Quello che scrive mi interessa molto e non era mia intenzione passare da maleducato. Anzi, se vorrà approfondire l'argomento in futuro, io potrei dirmi soltanto felice
@@messerlapodacastiglionchio7830
A questo punto sono io che devo scusarmi. Il fatto è che mi erano capitate reazioni improprie nei canali scientifici in cui avevo accennato alla ricerca.
Anch'io resto disponibile nei limiti di.una situazione personale difficile. Forse anche per lei non ci sono condizioni attuali permittenti perché dice "in futuro". Le faccio tanti auguri, la ringrazio per la risposta e non gliene sollecito altre.
Come è possibile trovare La puntata integrale?
👍👍👍🙏🙏🙏🙏🙏🙏
Solo 10 minuti di video. Dov'è il resto?? Voglio vedere tutta la discussione.
Ma perché non fanno più programmi così?
cosa hai imparato?
“Ho minimizzato, era la minestrina che danno le suore” ahahah ; Colletti è impagabile
Ahahah botte da orbi tra professori. Splendido.
Al tempo era considerato un eretico. Grande anche il linguaggio che usa per liquidare Colletti.
@Wallace20 20 ma insomma. È una filosofia che come tutte le altre seve all'uomo per non annoiarsi, per avere certezze artificiose.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..
@Wallace20 20 Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce".
l essere è originariamente il suo essere eternamente opposto al Nulla e quindi l essere non può opporsi elenticamente al Nulla perché il Nulla non è qualcosa a cui l essere possa opporsi perché il non opporsi a qualcosa da parte dell' Essere è il suo stesso opporsi al nulla. Proprio perché il Nulla non è qualcosa ecco che l essere gli si oppone in modo stabile, definitivo, ASSOLUTO.
L essere però non potendosi identificare al Nulla ovvero non potendo esistere quell' identità originaria ovvero la sua identità che identifica l essere con la sua massima contraddizione è necessario però che l identità di essere e nulla esista in qualche modo. Quindi l essere non è il Nulla ma il Nulla per essere VERAMENTE negato fino infondo deve essere in qualche modo anche affermato. Quindi l essere include in sé il Nulla e il Nulla incluso non può essere identici al Nulla come dimorante al di fuori della totalità dell' Essere ma il Nulla in quanto è OLTRE l essere non può esser il Nulla in quanto è INTERNO all' essere. Il Nulla, nel suo dimostrare al di là dell' Essere, non esiste ( ni-ente) e cioè non è AFFERMATO.
Adesso veniamo al discorso dell'apparire infinitamente finito della realtà concreta...ALLORA... il pensiero di Marco Pellegrino é stato da lui stesso appellato come Neohegelismo Cinico-Berkeleyano-Severiniano-Ologrammatico e Pellegrino coniuga anche opere di scienziati quali Julian Barbour il quale tenta di dimostrare ( riflettendo sulle considerazioni di Einstein) che il tempo e lo spazio intesi come assoluti sono delle contestualizzazioni errate. Severino è la rigorizzazione di pensatori quali Fichte, Aristotele, Spinoza... Severino non aveva capito che bisogna cominciare dall' apparire e che l' Essere Assoluto proprio perché non è il Nulla Assoluto lo include parzialmente e relativamente come negato in sé stesso; Severino e' costretto a parlare dell' impossibile contraddizione C perché distingue fra immediatezza logica e fenomenologica che in realta' sono un unicum...È proprio tutto il pensiero di Severino ad essere sbagliato... Severino non spiega mai come possano essere dei punti ( numeri) infiniti (come insegna Berkeley un numero infinito non ha senso; è una astrazione concettuale) così come è sbagliata la sua distinzione di finito e infinito.. Non a caso Severino è costretto ad affermare che il cammino sarà infinto cosa che è logicamente impossibile...Severino non riesce a superare Kant quando afferma che esiste l' Indecifrabile ( che diciamoci la verità è una sorta di reminiscenza noumenica kantiana).il Tutto eterno è il proprio essere indivisibile ( NON numerabile) cioè ANCHE divisibile in un numero finito di parti DIVENIENTI. Le parti sono gli stessi numeri cioè sono i modi in cui l' Uno eterno si contrappone già da sempre e per sempre al Nulla Assoluto. Ogni essente è l' Uno eterno e ogni numero ( differenza) in quanto è legato ad ogni altro numero è lo stesso Uno eterno e quindi è UN essente e lo è perché ogni numero è essente. L' Essente ( che possiamo chiamare l' Uno, il Tutto, l' Infinito la Coscienza) è anche un certo essente cioè l essente è l essente ( è eterno ovvero è se stesso ovvero è l' Uno) perché è ANCHE la molteplicità degli essenti ( parti, differenze, tempi, luoghi). Anche perché il tempo non è assoluto ma relativo ( come in parte dice Einstein, Berkeley, Barbour, Vittorio Marchi). Quanti sono i numeri lo sapremo soltanto in quello che Pellegrino chiama " Il Ritorno" e soprattutto nell' Ultimo ( simile al Risultato Hegeliano del Regno della Cultura). Il Tutto autentico è la Coscienza infinta del proprio sviluppo interno e necessario e finito ( in eterno). La vera eternità è il fluire LIMITATO ( finito!) delle differenze. Non c è bisogno di un apparire infinto Severiniano ( qui ed ora è l apparire infinito e quindi ANCHE finito della realtà CONCRETA e non ASTRATTA come quella Severiniana). Non c è bisogno di un OLTRE ( cerchi degli eterni). Berkeley a pagina 405 del suo " Trattato " paragrafo 120 afferma che " essendo definito il numero una collezione di unità, possiamo concludere che, se non c è una cosa simile all' unità in astratto, allora non ci sono idee di numeri in astratto, significate dai nomi numerali e dalle cifre ". > è un'autocontraddizione. Significa . Il è, per definizione, il finito stesso, cioè il distinto. Un di parti è contraddittorio che appaia (infatti non appare e mai potrà apparire), perché dovrebbe apparire un di parti. di parti vuol dire, cioè, che appare una serie di parti che, poiché sono di numero infinito cioè non numerabile cioè un numero non-numero, non possono apparire, appunto perché la loro distinzione è impossibile, ed è impossibile perché è autocontraddittoria. L'infinità numerica contraddice la numerabilità cioè la distinzione. Quando Severino parla di punti infiniti non può che sbagliare non solo perché ( un numero infinito è un NON numero ( la prego altrimenti di dirmi un numero INFINITO come la prego anche di dirmi come si può parlare di INDECIFRABILE ( così come Kant parlava di NUOMENO) senza averlo conosciuto e senza la possibilità di conoscerlo mai autenticamente). È come se io dicessi stando lontano dal mare che il mare ( uso quest esempio perche é l esempio che quasi tutta la tradizione filosofica ha utilizzato) è essenzialmente inconoscibile in quanto è profondissimo e senza limiti, infinito. Come posso dirlo? Se io dico che il noumeno ( il " Dio" di Severino mi permetto di dire un po' informalmente è proprio l' Indecifrabile) esiste ma è essenzialmente inconoscibile e dire questo è una autocontraddizione un po' come chi afferma " non esiste la verità assoluta" e si autocontraddice in un sol colpo. Un apparire infinito degli eterni che all' infinito ovvero in un percorso che non si conclude MAI ( un po' Come una retta che si allunga all' infinito senza giungere mai ad un ULTIMO punto ( numero)) si dispiega senza entrarvi mai però in modo assolutamente assoluto ( SOLO all ' Indecifrabile è essenzialmente l ' Assoluto e non un gatto o una folata di vento ( nonostante Severino abbia poi cercato di dire che anche una Nube può avere l' apparire infinto e rientrare nel cerchio dell' apparire)). se l eternità di ogni ESS-ENTE è intesa come lo stesso illuminarsi della totalità essente che è SE STESSA in modo finito allora questa eternità è spuria Perché Severino distingue l immediatezza fenomelogica da quella logica che sono la STESSA IDENTICA cosalita'. Essere = apparire. L' eternità non può essere l effetto di un processo elenchico e dimostrativo ma è IMMEDIATA. L eternità è ogni essente che appare in modo finito qui davanti a suoi occhi quindi non c è bisogno di una logica distinta dall' esperienza che stabilisce che quando un essente non appare in un certo tempo allora esso esiste egualmente e questo perché ogni essente che appare in modo finito mostra già la propria eternità ovvero l essere autenticamente se stessa. E.S. crede che l apparire sia SOLO ( dualismo) un tratto della struttura totale dell' Essere ma l apparire è la struttura stessa. Non c è nulla oltre la coscienza infinita. Non c è un oltre. L' Essere è non nulla cioè è l eternità. Non c è bisogno di dire " l essere è e il non essere non è " . Il nulla in qualche modo deve necessariamente essere pensato e non come contenuto semantico. Se il Nulla non fosse in alcun modo pensato dalla TOTALITÀ ONNICOMPRENSIVA dell' Essere allora l essere non sarebbe perché non sarebbe non-nulla, è non sarebbe non-nulla perché non sarebbe coscienza di non essere il Nulla e non si potrebbe nemmeno affermare che il Nulla non è in alcun modo pensato in quanto l essere è il pensare infinto che pensa sé stesso e che pensando a sé stesso è anche un pensato finito ovvero è anche il non che nell' essere appare come il distinguersi finito tra i modi in cui il pensare infinto è coscienza di non essere il nulla. Insomma se il tutto non fosse autenticamente manifesto qui ed ora allora se non sarebbe manifesta né la totalità e né la parte perché il manifestarsi della parte e del tutto ( esistere ) della parte è tale solo nel suo relazionarsi alla totalità. Non può apparire la parte senza la totalità. Proprio perché Severino distingue fra essere e apparire alla fine é costretto a dire che ci aspetta un cammino infinto. L'essere e l apparire sono un unicum. Tutto ciò che esiste appare e non apparendo e non potendo sopraggiungere in futuro una dimensione in cui tutto appare insieme, senza alcun sopraggiungere, una tale dimensione ovvero apparire infinto di Severino non può esistere.
PERDONI IL MIO COMMENTO LUNGHISSIMO MA IN FILOSOFIA BISOGNA ESSERE MINUZIOSI E CONFUTARE UN GIGANTE COME SEVERINO SIGNIFICA ESSERLO VERAMENTE TANTO.
Le lascio questi link:
marcopellegrino.blogspot.com/2015/06/sullimpossibilita-della-contraddizione-c.html?m=1
marcopellegrino.blogspot.com/2012/03/?m=0
marcopellegrino.blogspot.com/2011/10/la-struttura-concreta-dellinfinito.html
@@marlonminetti3773 vi perdete tra le parole, severiniani e non.
Colletti ha messo bene in luce l'ego di Severino
Colletti prima marxista, poi liberale, il Ferrara della filosofia
@@Wallace-oh6qyil marxista diventato berlusconiano, come dimenticarlo
Mancano la Santanche' e la Salis. Con loro due avremmo fatto tombola.
Colletti quando parla sembra che lo faccia stando sulla tazza del cesso nel momento del massimo sforzo...
Un comico fatto e finito, seppur involontario.
M
Un umorista della filosofia??? Ma come l’ha presentato De Crescenzo 😅
Lui stesso amava definirsi così, difatti non era un professore. E la parola umorismo, non é offensiva, anzi, studiando Pirandello assume una levatura senza eguali. Concordo, ad ogni modo, che i modi del presentatore siano poco garbati.
Qualche problema con Colpo Grosso?
Il conduttore, nonostante l'entusiasmo, si dimostra di una volgarità nei confronti di De Crescenzo molto fastidiosa. Giustamente, Severino, che oltre che grande filosofo è grande uomo, ha subito fatto rientrare quella brutta presentazione.
Please why CAIRO IN ROME, WE ALL SPIRITUAL BEINGS LIVING IN HUMAN BODIES. I AM THAT'S I AM.....
Quando è stata fatta questa intervista per curiosità?
1987
cavolo, come può essere uno sbaglio primario causa di una verità secondaria?
Due delle migliori menti del '900
Ma c'era molta stima tra i due.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce".
Il problema si pone quando, in arrogante modo, si pone che noi possiamo esprimere la totalità dell'apparire. Noi molte cose non sappiamo, questo perché succubi dell'illusione diveniente, ma tali cosa esistono e, ogni possibilità di agire a livello probabilistico e configurazionale deve essere. Ergo si può porre la totalità del tutto solo tramite l'apparire infinito del tutto. Anche perché se si pone che un'apparire sia finito il suo essere cesserebbe. Se l'essente perpetua nel suo agire le sue possibilità di configurazione del sopracitato sono infinite
@@νόησιςνοήσεως Ha 2 opzioni. O le scrivo un commento lunghissimo dove le spiego dove sbaglia il grande Severino o lei si compra il libro ( 16 euro ) di Pellegrino. Onestamente preferirei avere un confronto alla pari quindi le dico: compri il libro ( o almeno legga il blog e veda i video su UA-cam di Marco) e ritorni qui. Sarò lietissimo di parlare con lei. Le dico questo perché onestamente sono stanco di chi vuole mille risposte e poi una volta avute non mi risponde più .
@@marlonminetti2097 Se lei mi da le risposte io la ringrazio
@@marlonminetti2097 Ho già letto il suo prolisso e interessante commento
@@νόησιςνοήσεως allora se vuole possiamo approfondire, confrontarci:)
Oggi fanno discutere le pesciarole dalla De Filippi, con l'aiuto di soi-disant opinionisti.
Mi sembra un litigio futile.alla domanda che cosa ho in più dopo un video così?
Emanuele Severino è un aedo.
Cosa significa aedo?
it.wikipedia.org/wiki/Aedo
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"
l essere è originariamente il suo essere eternamente opposto al Nulla e quindi l essere non può opporsi elenticamente al Nulla perché il Nulla non è qualcosa a cui l essere possa opporsi perché il non opporsi a qualcosa da parte dell' Essere è il suo stesso opporsi al nulla. Proprio perché il Nulla non è qualcosa ecco che l essere gli si oppone in modo stabile, definitivo, ASSOLUTO.
L essere però non potendosi identificare al Nulla ovvero non potendo esistere quell' identità originaria ovvero la sua identità che identifica l essere con la sua massima contraddizione è necessario però che l identità di essere e nulla esista in qualche modo. Quindi l essere non è il Nulla ma il Nulla per essere VERAMENTE negato fino infondo deve essere in qualche modo anche affermato. Quindi l essere include in sé il Nulla e il Nulla incluso non può essere identici al Nulla come dimorante al di fuori della totalità dell' Essere ma il Nulla in quanto è OLTRE l essere non può esser il Nulla in quanto è INTERNO all' essere. Il Nulla, nel suo dimostrare al di là dell' Essere, non esiste ( ni-ente) e cioè non è AFFERMATO.
Adesso veniamo al discorso dell'apparire infinitamente finito della realtà concreta...ALLORA... il pensiero di Marco Pellegrino é stato da lui stesso appellato come Neohegelismo Cinico-Berkeleyano-Severiniano-Ologrammatico e Pellegrino coniuga anche opere di scienziati quali Julian Barbour il quale tenta di dimostrare ( riflettendo sulle considerazioni di Einstein) che il tempo e lo spazio intesi come assoluti sono delle contestualizzazioni errate. Severino è la rigorizzazione di pensatori quali Fichte, Aristotele, Spinoza... Severino non aveva capito che bisogna cominciare dall' esistenza "ESISTE QUALCOSA" e che l' Essere Assoluto è Sé stesso proprio perché non è il Nulla Assoluto lo include parzialmente e relativamente come negato in sé stesso; Severino e' costretto a parlare dell' impossibile contraddizione C perché distingue fra immediatezza logica e fenomenologica che in realta' sono un unicum...È proprio tutto il pensiero di Severino ad essere sbagliato... Severino non spiega mai come possano essere dei punti ( numeri) infiniti (come insegna Berkeley un numero infinito non ha senso; è una astrazione concettuale) così come è sbagliata la sua distinzione di finito e infinito.. Non a caso Severino è costretto ad affermare che il cammino sarà infinto cosa che è logicamente impossibile...Severino non riesce a superare Kant quando afferma che esiste l' Indecifrabile ( che diciamoci la verità è una sorta di reminiscenza noumenica kantiana).il Tutto eterno è il proprio essere indivisibile ( NON numerabile) cioè ANCHE divisibile in un numero finito di parti DIVENIENTI. Le parti sono gli stessi numeri cioè sono i modi in cui l' Uno eterno si contrappone già da sempre e per sempre al Nulla Assoluto. Ogni essente è l' Uno eterno e ogni numero ( differenza) in quanto è legato ad ogni altro numero è lo stesso Uno eterno e quindi è UN essente e lo è perché ogni numero è essente. L' Essente ( che possiamo chiamare l' Uno, il Tutto, l' Infinito la Coscienza) è anche un certo essente cioè l essente è l essente ( è eterno ovvero è se stesso ovvero è l' Uno) perché è ANCHE la molteplicità degli essenti ( parti, differenze, tempi, luoghi). Anche perché il tempo non è assoluto ma relativo ( come in parte dice Einstein, Berkeley, Barbour, Vittorio Marchi). Quanti sono i numeri lo sapremo soltanto in quello che Pellegrino chiama " Il Ritorno" e soprattutto nell' Ultimo ( simile al Risultato Hegeliano del Regno della Cultura). Il Tutto autentico è la Coscienza infinta del proprio sviluppo interno e necessario e finito ( in eterno). La vera eternità è il fluire LIMITATO ( finito!) delle differenze. Non c è bisogno di un apparire infinto Severiniano ( qui ed ora è l apparire infinito e quindi ANCHE finito della realtà CONCRETA e non ASTRATTA come quella Severiniana). Non c è bisogno di un OLTRE ( cerchi degli eterni). Berkeley a pagina 405 del suo " Trattato " paragrafo 120 afferma che " essendo definito il numero una collezione di unità, possiamo concludere che, se non c è una cosa simile all' unità in astratto, allora non ci sono idee di numeri in astratto, significate dai nomi numerali e dalle cifre ". > è un'autocontraddizione. Significa . Il è, per definizione, il finito stesso, cioè il distinto. Un di parti è contraddittorio che appaia (infatti non appare e mai potrà apparire), perché dovrebbe apparire un di parti. di parti vuol dire, cioè, che appare una serie di parti che, poiché sono di numero infinito cioè non numerabile cioè un numero non-numero, non possono apparire, appunto perché la loro distinzione è impossibile, ed è impossibile perché è autocontraddittoria. L'infinità numerica contraddice la numerabilità cioè la distinzione. Quando Severino parla di punti infiniti non può che sbagliare non solo perché ( un numero infinito è un NON numero ( la prego altrimenti di dirmi un numero INFINITO come la prego anche di dirmi come si può parlare di INDECIFRABILE ( così come Kant parlava di NUOMENO) senza averlo conosciuto e senza la possibilità di conoscerlo mai autenticamente). È come se io dicessi stando lontano dal mare che il mare ( uso quest esempio perche é l esempio che quasi tutta la tradizione filosofica ha utilizzato) è essenzialmente inconoscibile in quanto è profondissimo e senza limiti, infinito. Come posso dirlo? Se io dico che il noumeno ( il " Dio" di Severino mi permetto di dire un po' informalmente è proprio l' Indecifrabile) esiste ma è essenzialmente inconoscibile e dire questo è una autocontraddizione un po' come chi afferma " non esiste la verità assoluta" e si autocontraddice in un sol colpo. Un apparire infinito degli eterni che all' infinito ovvero in un percorso che non si conclude MAI ( un po' Come una retta che si allunga all' infinito senza giungere mai ad un ULTIMO punto ( numero)) si dispiega senza entrarvi mai però in modo assolutamente assoluto ( SOLO all ' Indecifrabile è essenzialmente l ' Assoluto e non un gatto o una folata di vento ( nonostante Severino abbia poi cercato di dire che anche una Nube può avere l' apparire infinto e rientrare nel cerchio dell' apparire)). se l eternità di ogni ESS-ENTE è intesa come lo stesso illuminarsi della totalità essente che è SE STESSA in modo finito allora questa eternità è spuria Perché Severino distingue l immediatezza fenomelogica da quella logica che sono la STESSA IDENTICA cosalita'. Essere = apparire. L' eternità non può essere l effetto di un processo elenchico e dimostrativo ma è IMMEDIATA. L eternità è ogni essente che appare in modo finito qui davanti a suoi occhi quindi non c è bisogno di una logica distinta dall' esperienza che stabilisce che quando un essente non appare in un certo tempo allora esso esiste egualmente e questo perché ogni essente che appare in modo finito mostra già la propria eternità ovvero l essere autenticamente se stessa. E.S. crede che l apparire sia SOLO ( dualismo) un tratto della struttura totale dell' Essere ma l apparire è la struttura stessa. Non c è nulla oltre la coscienza infinita. Non c è un oltre. L' Essere è non nulla cioè è l eternità. Non c è bisogno di dire " l essere è e il non essere non è " . Il nulla in qualche modo deve necessariamente essere pensato e non come contenuto semantico. Se il Nulla non fosse in alcun modo pensato dalla TOTALITÀ ONNICOMPRENSIVA dell' Essere allora l essere non sarebbe perché non sarebbe non-nulla, è non sarebbe non-nulla perché non sarebbe coscienza di non essere il Nulla e non si potrebbe nemmeno affermare che il Nulla non è in alcun modo pensato in quanto l essere è il pensare infinto che pensa sé stesso e che pensando a sé stesso è anche un pensato finito ovvero è anche il non che nell' essere appare come il distinguersi finito tra i modi in cui il pensare infinto è coscienza di non essere il nulla. Insomma se il tutto non fosse autenticamente manifesto qui ed ora allora se non sarebbe manifesta né la totalità e né la parte perché il manifestarsi della parte e del tutto ( esistere ) della parte è tale solo nel suo relazionarsi alla totalità. Non può apparire la parte senza la totalità. Proprio perché Severino distingue fra essere e apparire alla fine é costretto a dire che ci aspetta un cammino infinto. L'essere e l apparire sono un unicum. Tutto ciò che esiste appare e non apparendo e non potendo sopraggiungere in futuro una dimensione in cui tutto appare insieme, senza alcun sopraggiungere, una tale dimensione ovvero apparire infinto di Severino non può esistere.
PERDONI IL MIO COMMENTO LUNGHISSIMO MA IN FILOSOFIA BISOGNA ESSERE MINUZIOSI E CONFUTARE UN GIGANTE COME SEVERINO SIGNIFICA ESSERLO VERAMENTE TANTO.
Le lascio questi link:
marcopellegrino.blogspot.com/2015/06/sullimpossibilita-della-contraddizione-c.html?m=1
marcopellegrino.blogspot.com/2012/03/?m=0
marcopellegrino.blogspot.com/2011/10/la-struttura-concreta-dellinfinito.html
@Marlon Minetti.
Si può anche essere esaustivi, però...senza ricorrere per forza a parafrasi analitiche. Io, personalmente, direi che, “l’essere, è auto negazione della negazione”; che: si, la negazione: appare.... Ma è il Destino ad auto negare “la negazione”; il tratto finito, dopo divenuto infinito; ad auto negare la negazione; per questo: si, “l’errore è importante”, in quanto se la verità si dimentica di quest’ultimo, costei non può affermarsi totalitaria. Un abbraccio e buon anno
0.33 la brescianità del professore
Ti riferisci a "mi metto qui in parte?" 😀 E' un modo di dire che abbiamo a Brescia e Bergamo. In effetti "in parte" per dire "di lato" suona strano a chi non è di queste zone.
Ma quanto erano servili i presentatori di quell'epoca? 😂
Va bene. Sono entrambi due paraculi. Estremamente apprezzabile però il modo ed il tono del confronto.
Saranno cervelloni, ma anche parolai inconcludenti!
Logic can take you to A-B, BUT REMAINBER IMMAGINATION WHICH CHRIST CONSCIOUSNESS TAKE EVERYWHERE. QOUTE ALBEIT EINSTEIN.....
Železné ližice nemali existovať ani nožík ani vydličks
Colletti mette in luce l'egocentrismo di Severino con grande ironia
Cambia spacciatore
Fatto
Severino è stata una delle figure più umili di tutta la cultura italiana... nella sua immensità indiscutibile. Non so su quale basi lei parli, onestamente.
Severino non era arrogante...solo non si rebdeva conto dellacsua posizione privilegiata perché abituato ad avere tutto in quanto personaggio importante. Le basi di una conoscenza diretta
mazza quante cavolate che spara sto Severino
perchè?
Hic est "insanus eloquentiae philosophicae" di due "folli" scansafatiche.
Mi permetto umilmente di suggerirvi le opere di Marco Pellegrino... da 16 ai 33 anni ha studiato tutti e 30 i libri di Severino che considera il suo Maestro... critica l' idea del principio di non contraddizione e afferma con le sue tesi che il vero apparire infinto é qui ed ora concretamente davanti a noi. Io, lei, un gatto, una stella, una folata di vento siamo concretamente l' apparire infinitamente finito della Realtà concreta. Consiglio i suoi libri: " La struttura concreta dell' infinito", "Del tragico Amore", " Matematica dello Spirito " " Le Materie Prime della Coscienza ", " Silenzi e respiri del Destino " e " Illudersi nello specchio degli Eterni", " Poesie del tormento nei cerchi di Luce"..