Complimenti Yasmina. Mi sentirei di aggiungere che, fra i tanti effetti che ha su di noi, la grande letteratura è uno dei modi in cui osserviamo, raccontiamo, analizziamo e critichiamo noi stessi, le società e il mondo... Verga ci sbatte in faccia la tragedia della vita, l'animalità e la meschinità umane, la profondità/ineluttabilità di meccanismi psicologici e sociali che riducono le persone a vittime, carnefici o a un tremendo miscuglio tra le due cose. E fra l'altro lo fa (anche) in forme nuove, sperimentali e fondamentali per molti autori successivi. Altro che skills...
Ho studiato Verga a scuola quattro anni fa. Oggi mi ritrovo a studiarlo per l’interrogazione all’esame di maturità. Rileggendo Rosso Malpelo non ho potuto fare a meno di emozionarmi e scoppiare a piangere in mezzo alla biblioteca, sopraffatto dalla durezza della vita e dalle ingiurie, rese possibili dall’ingiustizia sociale, perpetrate a danno di Malpelo sia dai suoi superiori (chi è più forte di lui) sia dai suoi pari, che si conformano al principio della legge del più forte. Tornando a casa non ho potuto fare a meno di riascoltare questo video e sorridere. Grazie di cuore.
Ho fatto le medie in una periferia tamarra di Milano nei primi anni '90 del secolo scorso, e mi ricordo ancora perfettamente quanto è stato appassionante leggere Rosso Malpelo e La Roba in terza media. Cosa che non ho certo provato tentando di leggere il libercolo di quella coi capelli corti...
Nella nostra letteratura è difficile trovare un autore profondo e identitario come Verga. Da lui passa la storia della narrazione di eventi che riguardano la nascita con dolore dell'unità d'Italia, per mezzo di personaggi che, della loro lezione di umanità, ne hanno fatto un sistema di valori che ancora oggi determina la vita di ogni persona.
Da siciliano, grazie. Come lettore, non amo Verga (cioè: difficilmente lo troverei sul mio comodino). Ma, da docente, lo trovo imprescindibile. Il tuo discorso è bello e profondo e sono felice che tu abbia fatto questo video (io sono molto più contento quando ai miei alunni "arriva" qualche autore che non mi prende: li ho la sensazione di aver lavorato meno peggio del solito). Probabilmente farò vedere questo tuo contributo ai miei alunni. Una curiosità, perché non ho mai visto niente di tuo al riguardo: ti piace Grazia Deledda?
Questo è fondamentale: anche un autore che personalmente non ami va spiegato e fatto apprezzare agli alunni. Grazia Deledda non è esattamente la mia autrice preferita ma dovrei studiarla meglio.
@@YasminaPani Ci mancherebbe. Anzi forse con più attenzione, proprio perché inevitabilmente qualcosa dei propri gusti filtra sempre e rischia di orientare involontariamente gli studenti, che devono essere lasciati liberi di sperimentare tutto con la stessa apertura.
Ho ascoltato il video... hai dato voce al mio pensiero...mi sono iscritta. Ho letto Mastro don Gesualdo al liceo e l ho amato. Dai classici si possono trarre insegnamenti di vita, almeno così è stato per me. Mi accingo a recuperare altri tuoi video. Grazie, grazie, grazie.
Innanzitutto complimenti. Poi sottoscrivo a occhi chiusi ciò che hai detto all' inizio del video: Giovanni Verga è stato un genio della tecnica narrativa. Io ritengo I Malavoglia, il romanzo piu importante nella letteratura italiana dopo I Promessi Sposi e Il Fu Mattia Pascal; tuttavia il suo genio si manifesta in modo unico nelle novelle, per lo stile verista del modo di narrare che ha l'effetto sul lettore di fargli vivere una storia in presa diretta, per me è sempre stato così!
Ennesimo video meraviglioso dedicato a un autore che ho amato fin da ragazzina. Ti ascolto sempre rapita e mi trovo d'accordo con le tue analisi. Semplicemente fantastica!
Ciao Yasmina, molto bello il tuo intervento su Verga. Però, in tanti, dimenticano che all'epoca di Verga e dei suoi racconti, la maggior parte degli italiani post-unitario, era analfabeta perchè la scuola obbligatoria sarà istituita solo negli anni '80 dell'800, e da premettere che non esistevano cronache dettagliate sulla situazione della condizione di vita del Sud Italia. Per questo Verga, col sua corrente letteraria del Verismo, descriva in modo accurato la situazione tragica socio-economico in questo caso della Sicilia Orientale, dove la vita giornaliera era davvero dura, e l'unificazione dell'Italia, non aveva assortito un miglioramento pratico sulla vita delle persone. Secondo il mio modesto parere, Verga, sperava tramite l'obbligo scolastico sul finire dellOttocento, che le giovani menti potessero rispechiarsi nei suoi racconti, un monito dettagliato di quel mondo fatto di miseria, e che non sempre i suoi personaggi positivi, potevano avere un lieto fine. Per questo che al giorno d'oggi, è ancora molto importante non sottovalutare il Verismo nelle scuole, per lo spirito obiettivo e critico che gli scrittori veristi descrivevano quelle situazioni di povertà ed anche oggi, nel mondo, esistono.
Rosso Malpelo e La Lupa si sono impressi a fuoco nella mia memoria proprio grazie alle letture in classe del liceo e delle scuole medie. Ho sempre avuto la sensazione che l'alta letteratura riesca a parlare del mio mondo interiore, dando un linguaggio grazie al quale esprimere emozioni, sensazioni ed idee che, altrimenti, difficilmente troverebbero il modo di essere dette. Nel mio libro di Filosofia (Storia della Filosofia di Nicola Abbagnano) c'è scritto che la Filosofia e la scienza greca (e quindi anche le nostre) nascono proprio dalla poesia, dato che i poeti e gli scrittori avrebbero rintracciato nel mondo degli uomini e delle loro emozioni quella stessa "unità normativa" che scienziati e filosofi cercano nel mondo della natura. Se qualcuno dice che studiare Verga sia inutile mi viene immediatamente da pensare che, forse, è uno di quelli a cui conviene che le masse restino ignoranti.
Non ho nemmeno iniziato a vedere il video ma a prescindere devo confessare che l'arrivo di yasmina su questo tema è come vedere Goku che arriva a salvare i suoi amici e a quel punto sai che il cattivo sarà mazziato. Se Goku è troppo pop, cambiatelo con Achille.
Perfettamente d’accordo con le tue considerazioni. Troppa gente sparla di scuola e approccio scolastico ai testi letterari senza aver messo piede in un’aula dai tempi in cui frequentava le superiori.
Per scomodare il Sommo, cara Tamaro, possiamo “difficilmente” e “noiosamente” risponderti in questo modo: «Or tu chi se', che vuo' sedere a scranna, per giudicar di lungi mille miglia con la veduta corta d'una spanna?». (𝑃𝑎𝑟., c. 𝚇𝙸𝚇, vv. 79-81)
È ancora più inverosimile che un'intera classe, posta davanti a "Rosso Malpelo", posta davanti a "La Lupa", dica: "Era meglio "Va' dove ti porta il cuore"!" :P
A cosa serve la letteratura? 1) Casistica delle situazioni che ti possono capitare* (cosa mi può capitare nella vita?) 2) Casistica delle relazioni umane e dell'impatto degli eventi sul singolo e sulla comunità (come mi posso comportare nella vita). 3) casistica sulle riflessioni del sigolo su se stesso, sull'ambiente e la biocenosi che lo circonda (perche esisto perche esiste l'universo di cose ed esseri?). *fantasy: al di là dell'invenzione degli universi fantasy, è forte in alcuni testi la critica velata alla società e al singolo, velata dal contesto immaginifico che appare lontano e quindi può aprire il lettore, con inganno, all'analisi della realtà che quotidianamente vive.
Grazie Yasmina, lo stavo aspettando da tempo! Dunque, sono uno di quelli a cui Verga non è mai piaciuto granchè (ne ho sempre capito e ne capisco tutt'ora l'importanza, ma la piacevolezza proprio non mi sovviene nel leggerlo!). Ci lavorerò su! 😂
Perfettamente d'accordo! Ho letto e amato Verga da ragazzo e se mi chiedessero "Che cosa ti ha lasciato?", nei limiti della mia compromessa memoria, ridotta a tener traccia faticosamente delle famigerate "Skills", potrei rispondere "immagini" e "sensazioni". Dal Mastro Don Gesualdo, ai Malavoglia, alla Malerba di "Un processo", ai vari racconti che lessi in un'estate... forse saprei ritracciare se non in parte la loro trama, ma ci sono ancor oggi nozioni e parole che collego direttamente a quelle pagine e morali, non esplicitamente scritte tra le righe, da me interiorizzate e che ancora ricordo e condivido. A qualcuno potrà non piacere, ma l'idea che si possa togliere a tanti altri la "bellezza" di conoscerlo... E comunque da quell'estate non mi fido di chi ha i capelli rossi! ;)
Io ritengo Verga uno dei più grandi filosofi che hanno scritto testi e opere sulla condizione umana. Semplicemente il suo mezzo di espressione era la narrativa.
Ciao Yasmina. Guardando il video non ho potuto fare a meno di pensare che se gli insegnanti riuscissero a trattare con passione gli autori e a lavorare con metodo, i risultati sarebbero molto diversi. Verga mi è sempre stato "simpatico", ma non sono mai riuscito ad appassionarmi alle sue opere. Probabilmente il fatto che fosse un compito non ha aiutato. Poi nel mio corso in particolare le circostanze hanno un po' remato contro. La prof è andata molto di fretta e ha affrontato molti autori con poca cura, quando non si perdeva in altre speculazioni per cui non sapevi più neanche di chi stesse parlando. Comunque la pars construens dei tuoi contenuti mi sta piacendo molto, grazie;)
Tamaro doveva solo tacere. Non è una scrittrice (pubblicare non significa essere scrittori) e ora ha dimostrato di non essere neanche lettrice. Che si legga gli Harmony (ma forse per lei sono anche loro troppo poco leggeri, conoscendola) e taccia. Oltretutto Verga non è di spiacevole lettura, non è uno di quegli autori che leggi solo per i contenuti, ma stilisticamente ti pesano (tra gli italiani vedasi Moravia, importante senza se e senza ma, ma lui sì pesante, pesantissimo). È leggibilissimo, non solo interessante e importante nei contenuti. Io non sono un letterato, sono un fisico (quindi secondo Croce non sarei proprio una persona di cultura, anzi sarei solo un vil meccanico), ma leggo tutto e di tutto, non solo la letteratura scientifica. Leggere di tutto, anche ciò che non ti piace, è essenziale: ti apre la mente. A casa mia ho una biblioteca che ha ormai superato i 4000 volumi... e solo la minoranza riguardano la mia amata fisica.
Complimenti alla prof. Dopo il suo video sul Verga credo proprio che riuscirò a leggere le novelle che sono lì nella mia libreria da più di 30 anni ma che non ho mai letto anche perché alle scuole superiori me lo avevano piuttosto fatto detestare.
Grazie per il video. Menomale che ci sei tu a ribadire quello che dovrebbe essere ovvio e che evidentemente non lo è. Pensavo che l'apice del decadimento intellettuale e culturale del nostro Paese fosse Moccia che scrive la tesi di laurea su se stesso accostandosi a Jack London, e invece no.
Giovanni verga, al liceo, era uno dei miei autori preferiti. Ai tempi rimasi molto colpita dai suoi racconti...per alcuni mi sono commossa fino alle lacrime!
Buongiorno Yasmina. Grazie. A me Verga piace moltissimo, ho comperato poco tempo fa una raccolta delle sue novelle per rileggerle, al liceo ne avevamo lette poche, poi vorrei riprendere i Malavoglia perché lo facemmo solo a livello di antologia. Molto bello quel pezzo che hai letto, l'immagine è notevole. "Mastro Don Gesualdo" mi era piaciuto moltissimo, ho ancora alcune immagini in mente, tipo il protagonista a letto, che mi ero creato durante la lettura, per immaginarmi la storia. Ricordo in particolare la novella "La roba", bellissima, con un finale a mio avviso potentissimo, "roba mia, vientene con me". Il termine "Ciclo dei vinti" mi ha sempre colpito molto, peccato che non sia riuscito a finirlo Verga. Mi viene in mente, anche se in realtà ovviamente si parla di autori e contesti completamente differenti, "Umiliati e offesi" di Dostojevski, che peraltro lessi più o meno in concomitanza con "Mastro Don Gesualdo". Il romanzo di Dostojevski venne pubblicato nel 1861 e "Mastro Don Gesualdo" nel 1889: "Umiliati e offesi" è un romanzo fortemente realistico, in cui i personaggi sono appunto "umiliati e offesi" da forze preponderanti, a cui non riescono a ribellarsi. Il protagonista poi passa dalla ricchezza alla povertà, attraverso varie traversie. Diciamo che è un romanzo sulle miserie umane. Insomma, in un certo modo, anche loro sono dei "vinti" dalla vita, soprattutto vittime di un "destino" a cui non possono o non sanno ribellarsi. Ciao.
@@YasminaPani tipo i Miserabili?.....altro libro che ho in cantiere di leggere, sto finendo "Appunti di un giovane medico", di Bulgakov, poi quasi quasi mi cimenterei con Hugo...non ricordo più se ne avevi parlato tu...immagino che sia impegnativo....anche perché temo, nel frattempo, di avere perso la battaglia con l'Ulisse in originale, di quel canchero di Joyce, sono arrivato a metà, mi sto prendendo una pausa di riflessione, per ora, conviviamo nella stessa stanza ma senza più parlarci😄.....Ciao
@@YasminaPani Verga, Hugo, Zola, Steinbeck, Faulkner, Manzoni stesso, Dickens, Brecht, Christopher Marlowe... solo per limitarmi ai primi che mi vengono in mente senza riflettere...
Ho letto qualcosa di Rosso Malpelo in quinta elementare. Potresti parlare anche degli albi illustrati che vengono proposti anche alle superiori? Grazie mille
Io credo infatti che il problema non sia verga o la letteratura. Purtroppo il mondo ha preso una direzione che porta lontano dalla lettura, verso contenuti brevi e intrattenenti (tik-tok) . Le motivazioni (giuste) che hai detto fanno parte di ragionamenti già troppo articolati e complessi per la maggior parte delle persone
Penso che sia una visione un po' pessimista delle cose. È vero che i social come tiktok abbassa l'attenzione con contenuti brevi, ma dipende molto dal social in questione. Tik tok è stata pensato per essere breve, quindi un video di 1 minuti è ritenuto noioso perché semplicemente non sei abitato a quella lunghezza su quella piattaforma, ma se andiamo su instagram già 1 minuti di video sono più che accettati e per finire c'è youtube dove esistono video che durano ore (spesso registrazioni di dirette) e guardare un video per 20 minuti come questo non è un problema per la gran parte dei fruitori. Per quanto riguarda l'intrattenimento anche qui è parziale come visione, perché negli ultimi anni c'è stato un forte calo per quanto riguarda l'attenzione del pubblico verso i canali che fanno solo intrattenimento e c'è stata una forte impennata per quanto riguarda video informativi (basti pensare che geopop ha raggiunto quasi 1 milione di iscritti in un anno), ma ciò non riguarda solo youtube ma tutti i social a 360°. Se fosse come dice lei, a quest'ora youtube sarebbe morente, ma in realtà continua a crescere di pubblico ed è stato mostrato che i video che hanno maggior successo sono quelli che durano tra i 30 e i 60 minuti (vedasi infatti tutti i podcast che ci sono e quanto durano)
@@mynameisfrancesco9923 certo, sono perfettamente d'accordo. Il punto non è la crescita del comparto video- ludico, ma la carenza di volontà di fatica nella lettura che inevitabilmente porta a faticare. Da qui ci si scaglia su Verga come se fosse lui il problema, quando in realtà la società, genericamente parlando, sta scegliendo altro. Banalmente, un video di geopop, che apprezzo molto anche io, è fatto apposta per essere il più fruibile possibile con tagli, editing e post produzione varia, dai moderni; verga o chi per lui, è fatto apposta per essere fruito, con tutte le tecniche narrative dal caso, ma è uno strumento diverso, che richiede più fatica, costanza e abitudine.
Grande Yasmina! Di questo video apprezzo il contenuto, il contenitore e la cornice! Grazie PS: a mio modestissimo parere hai perfettamente ragione a dire che Verga è un genio. Aggiungerei, non solo per le sue innovazioni fondamentali al romanzo ma anche per la lingua utilizzata. Da fiorentino, fin dai tempi del liceo, sono rimasto sorpreso da uno scrittore siciliano che sembra quasi un toscano che conosce ed usa ad hoc il siciliano (lingua o dialetto???....) per ottenere maggiore verosimiglianza... Una lingua davvero notevole, nuova e bellissima. Ho sempre pensato che insieme al Manzoni Verga abbia fondato l'italiano moderno. Da specialista, cosa ne pensi? Grazie ancora e non ci distrarre troppo con le foto e il décolleté! 🙂(scherzo, ovviamente, sei bellissima ed ironica e questo colore ci rallegra in tempi che qualcuno vorrebbe grigi!)
Beh al tempo di Verga la lingua letteraria era già bella acclimatata! Ma sicuramente è molto molto bravo a bilanciarla bene con la lingua dei personaggi
Boh, a me piacque. Ho sempre avuto la passione per tutti gli spaccati di realtà diverse dalla mia, in tempo e luogo. Mi piacciono i documentari in generale, lo lessi con questo spirito, obbligata a farlo ovviamente.
Ho trovato questo video davvero interessante! È proprio vero che spesso è il maestro che fa amare agli allievi ciò che insegna!!! Anche se non c'entra con Verga nello specifico le vorrei chiedere perché si legge dappertutto la Gn con la i...del tipo Ogniuno insegniare ecc...Io ricordo fosse un grave errore.. È così? Grazie mille x i suoi video !
A Susanna Tamaro non piace questo elemento.. 😂😂 Grazie Yasmina, meno male che ci sei tu, a difendere ciò che oggi purtroppo sembra non essere più ovvio.
Che buffo che tanti trovino Verga più noioso rispetti ad altri.a me al liceo è sembrato di una modernità e crudezza sconcertanti, penso sia stato uno degli autori che mi ha colpito di più. Niente da invidiare ai maestri naturalisti e veristi francesi
Io, dopo le medie ho fatto l' IPSIA- Mi hanno fatto studiare Giovanni Verga e Carlo Gadda. E devo dire, sopratutto Carlo Emilio Gadda, piuttosto che studiarli avrei preferito fare karakiri. I lupini, quanto gli ho odiati quegli stramaledetti lupini. Per compito mi era stato dato di cercare che cos'erano questi lupini, ho guardato nel vocabolario ( era un Garzanti ) ma li non c'era ... Mi sono mangiato il fegato. Poi, finito l'IPSIA, ho scoperto che erano fagioli. 😡 ⚡⚡⚡☠ ⚡⚡⚡
Si dovrebbe anche dire che tutti i veristi, in special modo Capuano e Verga, volevano che i vinti restassero tali, insomma erano classisti al limite del patologico, la loro biografia è allucinante.
Yasmina, è da un po' di tempo che non ti scrivo e non ti lascio commenti, ma voglio rimediare. Una settimana fa a Parigi per il terzo anno consecutivo la Coppa del Mondo di Poetry Slam è stata vinta dal campione italiano. Forse è giunto il momento che Yasmina Pani, la mia linguista e youtuber letterata preferita, si occupi della poesia performativa attuale, del poetry slam (per il quale le poesie possono essere e di solito sono prima scritte) e del modo in cui la Poesia oggi è viva in Italia tra la gente. A novembre a Padova sono stato allo spettacolo (somma di poesie da 3 minuti o 5 recitate per un'ora) di Filippo Capobianco, allora campione nazionale ed oggi Campione del mondo, in un circolo Arci, spettacolo prima del quale c'era un open mic (cui ho partecipato) a tema legato al filo conduttore dello Spettacolo di Capobianco, e posso dirti che Filippo ha dei pezzi bellissimi. Lui di professione è cosmologo e cerca di mettere questo in alcune sue poesie. Se cerchi su internet trovi alcuni video di sue poesie, recitate anche da altri, tra cui quella in cui racconta l'amore tra un cosmologo e una terrapiattista. Questa e altre due poesie di Capobianco sono tra quelle più gettonate per il poetrynewyear del 2023. Non sono totalmente off topic, perché molti giovani riescono ad essere coinvolti nella Poesia e dalla Poesia proprio grazie al poetry slam e alla poesia scritta per fare spettacolo. Collegato a questo tema, ma legato molto di più al tema degli anglismi che fanno figo, c'è un commento che volevo scriverti da tempo e che prima o poi scriverò, con una riflessione che ho approfondito ieri sera ad un concerto ieri, al primo concerto ad una sagra dell'anno, pensando molto anche a te anziché divertirmi ad ascoltare il cantante e la sua ottima imitazione di Vasco Rossi.
A cosa serve Verga? Verga e tutti gli altri servono a darti gli strumenti per capire perché ti disfi con alcool, sigarette, coca, sesso, follie varie per poi scoprire che non sei felice.
Verga è uno degli autori di cui ho letto tutto, romanzi e novelle. Anche Zola, il ciclo completo dei Rougon Macquart, in originale quando non ho trovato la traduzione in italiano.
Grazie per il video. Mi permetto di suggerire l'acquisto di un microfono migliore, l'audio è come "intubato", con un leggero riverbero, che richiede una certa concentrazione per essere compreso.
Verga è "palloso" perché viene introdotto male senza contesto storico con altre materia scolastiche verso il quale allacciarsi. Molte storie di Verga le si capiscono dopo, quando si diventa adulti e si incontrano nella vita reale conoscendo il mondo.
Ciao Yasmina, io ho in mente (chissà perché in questi giorni ?!?) di scrivere sul giornale on-line al quale collaboro un articolo che riguarda Giovanni Verga. O meglio, ANCHE Verga; poiché, a differenza di te (che come le "eroiche formichine" che hai citato sei impegnata nell'arduo compito di insegnare nella scuola) non lo farei se questo autore, di capitale importanza nella storia socio-letteraria del nostro disgraziato paese, non fosse venuto "alla ribalta delle cronache", come si suol dire con orribile chiché. Dunque penso che scriverò di Verga e della sua poetica solo sommariamente, con riferimento a qualcosa e a qualcun altro. Ti sto mandando queste poche righe solo per dirti, telegraficamente, che ho apprezzato grandemente ciò che hai detto e come lo hai detto. Comprese alcune parole che potrebbero suonare volgari, o quanto meno "irrituali", a qualche bacchettone ignorante che nulla o quasi, evidentemente, sa di linguistica (omnia munda mundis), di espressività e di contesti. Inoltre, ho assai apprezzato l'understatement dell'inizio e lo...statement della chiusa. Una goduria. Per alcuni anni, da non incardinato, ché il mio lavoro vero era un altro, ho insegnato (storia della cultura portoghese e letteratura lusofona) alla Sapienza; salvo rare eccezioni, devo dire che la preparazione di base e l'approccio dei miei studenti verso gli argomenti dei corsi mostravano carenze a dir poco sconcertanti da molti punti di vista. Risultato, con tutta evidenza, di una preparazione anche metodologicamente lacunosa al liceo. Penso che se avessero avuto insegnanti come te i loro studi universitari se ne sarebbero grandemente giovati.
A scuola non apprezzavo i brani delle antologie perché solo da quelle non riuscivo a capire quello che ci diceva l'insegnante ed a volte nemmeno le considerazioni del libro stesso. Purtroppo ho bisogno di leggere le opere nella loro interezza e soprattutto da solo per capire il minimo che dovrei capire. Penso però che capire poco faccia parte dell'apprendimento e che le domande che vengono in mente, anche se si basano su fraintendimenti, permettono di ragionare.
Il discorso è molto più ampio di "Verga o non Verga". Il problema è che nel suo complesso il programma di letteratura nel suo complesso è pessimo. Per prima cosa trovo inaccettabile la chiusura su autori esclusivamente italiani. A questo aggiungiamo il fatto che non si contempla altro che un ordine cronologico e la fissazione su alcuni autori. (È necessario passare un anno sui promessi sposi? No). Ovvio che sia fallimentare, soprattutto con ragazzi giovani. La letteratura dovrebbe aiutarci ad allargare i nostri orizzonti, insegnarsi a pensare criticamente, certo, sono d'accordo; ma per un ragazzo che si sta sviluppando la prima cosa è cercare di capire e riflettere un po' su se stessi, quindi è importante che possano leggere anche cose che sentano più vicine a loro (che non vuol dire necessariamente più semplici, attenzione). Il coinvolgimento deve passare per questo primo punto, immedesimazione, specialmente per i giovanissimi.
Questa della chiusura su autori italiani è una bugia che tutti ripetono come se fosse verità: tutti i manuali di letteratura contengono testi antologizzati dei maggiori autori europei, e soprattutto alle medie e al biennio si leggono eccome. Quando si fa letteratura italiana si analizza sempre il quadro culturale e storico europeo e i collegamenti con gli altri autori. Inoltre, prova a chiedere al francese medio se ha mai studiato Dante e vedi cosa ti risponde. Anche la cosa dell'ordine cronologico (che oltretutto non ho capito perché dovrebbe essere un problema) è solo parzialmente vera e lo è solo al triennio, al biennio delle superiori si usano altri criteri. Perfino l'intero anno dedicato ai PS è una bufala, primo perché è sempre stato solo un quadrimestre, secondo perché finalmente molti docenti stanno scegliendo di non farli. Poi la storia che per immedesimarsi gli studenti debbano leggere cose "vicine a loro" è ugualmente falsa, altrimenti un bambino non potrebbe guardare cartoni animati che hanno come protagonisti animali parlanti.
@@YasminaPani 1) Come autori stranieri mediamente al massimo si trovano due cose su E. A. Poe, alle medie magari due righe su Guy de Maupassant o Emile Zola e al massimo ti leggi un racconto di Čechov se sei fortunato. Alle superiori un paio di brani su Voltaire o Rousseau, e forse un paio di poesie di Baudelaire te le portano. Sempre roba di poco comunque. E quasi a zero le letture integrali che si fanno fare, forse escludendo "Frankenstein" o "Il giovane Holden" alle medie. Per il resto poi sempre i soliti, Pirandello, Verga, Calvino e Pavese sembrano essere irrinunciabili sempre e comunque, a scapito di tanti altri, ma pure italiani se vogliamo. Se poi adesso qualche professore in più amplia ottimo, ben venga, però spesso è ancora lì che siamo. 2) L'esempio del francese che ha o non ha studiato Dante è veramente buttato lì per due motivi: primo, banalmente, se la Francia decide di portare solo o quasi autori francesi sui banchi di scuola (non ne ho idea) significa che anche lì abbiamo un modello chiuso o relativamente chiuso, per cui non mi interessa proprio, non lo prenderei in considerazione come riferimento; secondo motivo perché tirare in ballo proprio Dante come lettura scolastica per gli stranieri è veramente senza senso. 3) Sui promessi sposi che ti devo dire, bene se finalmente qualcuno inizia a togliere un po' di tempo, io me li sono sorbita praticamente per un anno e non sono l'unica, ma era solo un esempio fra tanti. 4) Non è per la forma umana o animale che passa l'immedesimazione, dai, ma di che stiamo parlando, se vogliamo buttarla in caciara d'accordo, ma a quel punto non vale più la pena di continuare un confronto. Non serve trovare una propria copia per potersi immedesimare, basta trovare qualcosa che ti stimoli, qualcosa in cui si possa rivedere qualcosa di sè e di quello che ci circonda, anche sotto una prospettiva diversa o ribaltata volendo. E questo discorso si lega al fatto di studiare letteratura in un ordine cronologico che poi finisce, nella grande maggioranza dei casi, per saltare completamente l'ultimo secolo. Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che è anche un buon insegnante a fare la differenza, però ci sono autori che risultano naturalmente più stimolanti, e non è un male, non è rendere le cose più semplici perché pensiamo che i ragazzi siano stupidi e debbano sempre e comunque trovare divertente quello che studiano. Quando nelle ore di inglese si parla di Orwell, ad esempio, mediamente piace abbastanza, sicuramente più di Verga, per riprendere l'esempio del video. Il fatto è che problematizza questioni più vicine, più moderne. E perché allora non procedere per tematiche magari? Perché se parli di 1984 potresti parlare contemporaneamente di Huxley, "Il mondo nuovo" o di "Noi" di Zamjatin ad esempio. Anche perché non sarebbe male far riflettere un po' di più su tematiche più moderne, creare una consapevolezza maggiore, un pensiero critico. Del resto viviamo adesso, dobbiamo confrontarci con le problematiche di adesso, e forse sarebbe anche ora di studiarcelo davvero l'ultimo secolo di letteratura (ma anche di storia direi). Magari autori degli ultimi decenni hanno più da insegnarci in questo senso rispetto ai poeti del dolce Stil Novo. Ci tengo a specificare che tutto ciò non mira a dire "ah, buttiamo tutto nel cesso", no, va benissimo, però dal mio punto di vista sarebbe bene ridimensionare alcune cose e dare spazio anche ad altre.
Ma queste tue "medie" sugli autori stranieri su quali dati si basano? Io faccio l'insegnante e conosco benissimo i manuali e le abitudini dei docenti, chiunque può dirti che si fa continuamente il confronto con la letteratura europea. Ma poi non vedo come si possa pretendere che un docente, con 4 ore alla settimana durante le quali deve insegnare anche a scrivere (per non parlare della grammaticale), possa fare oltre alla letteratura italiana anche quella europea in modo approfondito. Sì, ogni Stato dà priorità alla propria letteratura, come è ovvio che sia: prima di tutto devi conoscere casa tua, poi puoi approfondire tutto il resto. Inoltre il docente non può umanamente costringere gli alunni a leggere, cosa che mediamente non fanno, ma può solo limitarsi a dare suggerimenti e titoli; credi che i docenti italiani non invitino a leggere Dumas, Dostoevskji o Bronte? Per non parlare del fatto che nei licei si fa ovviamente la letteratura delle lingue che si studiano; non si può ovviamente pretendere che si faccia altrettanto negli istituti tecnici, dove è già tanto se fai due canti dell'Inferno. Il discorso dell'immedesimazione l'hai tirato fuori tu, ed era fallace in partenza, perché stai presupponendo che il lettore per poter entrare nell'opera debba trovarvi delle coordinate a lui vicine. Questo è evidentemente falso sotto ogni possibile angolazione: gli studenti adorano l'Odissea, che è lontantissima da loro in ogni senso, e altrettanto può dirsi per l'Inferno, per il Decameron, per le commedie di Plauto, per qualsiasi opera letteraria, il cui potere semmai è proprio quello di trascendere tempo e luogo. Basta avere un minimo di esperienza con gli studenti per vedere che non hanno la minima difficoltà ad appassionarsi a opere lontanissime da loro, basta che qualcuno gliele spieghi decentemente. Trovo davvero offensivo ritenere che lo studente abbia bisogno di cose simili a lui per poter provare emozioni. Procedere per tematiche sarà anche un'idea carina ma non è fattibile nella pratica e confonde tantissimo gli studenti, e te lo dico perché di colleghi che ci provano ce ne sono. Devi tener conto che hai davanti una classe di 20-30 persone, molte delle quali con gravi difficoltà, ed è illusorio pensare di potersi permettere percorsi non lineari. Inoltre lo studio della letteratura è fatto apposta per andare di pari passo con quello della storia, in modo tale che gli studenti abbiano un quadro ampio dei fenomeni e delle situazioni. Non è perché si va in ordine cronologico che non si giunge a fare la letteratura contemporanea, ma perché questa è orribilmente trascurata già all'università, dove può addirittura accadere di laurearsi senza aver dato nemmeno un esame in merito. I docenti sono i primi a non conoscerla e non sono stimolati (o meglio costretti) in nessun modo ad aggiornarsi. Infatti in storia, invece, le cose stanno cambiando molto: il Medioevo si fa già al biennio e in quinta si riesce ad arrivare molto più avanti rispetto a prima. Addirittura sto sentendo di tanti docenti che già in terza media arrivano fino a Craxi.
Nelle antologie ho notato che proliferano i brani tratti da romanzi di autori "per ragazzi" e mi chiedo regolarmente: perché devo leggere lettere o diari inventati? Eppure ne esistono di reali. Perché devo leggere brani di romanzi sulla vita durante il fascismo? Come se non esistessero libri scritti da autori che l'hanno vissuto, il Lussu, che ami leggere, per tutti. L Ma torniamo al discorso della complessità.
6:26 Chi è appassionato di storia, e non digerisce la letteratura, preferisce la saggistica per formarsi, declinando le proprie “opinioni”; quanti alla storia sono allergici e si buttano nel romanzo, pur storico, per sognare o immedesimarsi.
Credo fermamente che il punto centrale dell'insegnamento, sia far comprendere agli studenti l'importanza e la ragione di ciò che stanno imparando. È da lì che inizia il coinvolgimento e la motivazione. Una volta che capiscono l'importanza, lo studio diventa naturale e non c'è bisogno di forzature. Studiare solo per dovere non serve a nulla: gli studenti brillanti possono prendere un 10 in un compito per poi dimenticare tutto il giorno dopo, se non gli viene prima accesa la scintilla; ottenendo alla lunga, lo stesso risultato degli studenti meno bravi, a dispetto di quello che sembra dal risultato dei voti. Per come la vedo io, saper leggere e spiegare in modo appassionante ed espressivo è solo il 10%, il restante 90% dipende dalla capacità di insegnare il motivo per cui è utile e bello imparare una certa disciplina, prima ancora di insegnare la disciplina stessa. Imparare vuol dire acquisire conoscenze senza coglierne l'importanza, seguendo la filosofia del 'tu studia e non fare domande; poi un giorno capirai'. Al contrario, interiorizzare significa comprendere il significato e il valore di ciò che si studia, come si applicherà nella vita di tutti i giorni e come rimarrà con lo studente per sempre. Per interiorizzare i concetti anziché impararli a memoria, è necessario fare una connessione tra ciò che si studia e la vita reale. Nello stesso modo in cui accendere il motore di una macchina prima di premere l'acceleratore non serve a nulla e rischia di fare danni; imparare senza essere interessati porta ad imparare e memoria le cose, e a concentrarsi soltanto sull'ottenere voti alti: non serve a nulla e rischia di fare danni. Penso che il primo passo per trasformare la scuola finalmente in una istituzione vagamente utile, e piacevole per i ragazzi, sia fissare questo concetto nella testa di ogni insegnante. Complimenti per il video stupendo; ti mando un grande like e un abbraccio. Se gli insegnanti spiegassero ai propri studenti perché è bello studiare I Malavoglia in modo simile a come hai fatto nel video, sono sicuro che accenderebbero immediatamente la loro passione per la materia.
Non sono d'accordo sul fatto che gli studenti debbano per forza trovare un collegamento con la vita quotidiana, se così fosse non potrebbero apprezzare e imparare quasi nulla di quello che studiano, che per lo più ha conseguenze non immediatamente visibili. Concordo sul fatto che bisogna cercare il più possibile di spiegare loro il motivo per cui studiano certe cose, anche se la componente del dovere secondo me deve rimanere.
@@YasminaPani Sono totalmente d'accordo con te sul fatto che la componente del dovere nel processo di insegnamento sia in parte inevitabile. Però credo che questo dovere andrebbe supportato con la consapevolezza di cui parlavo nel commento precedente. Un botto di persone, dicono tutte le stessa cosa; ovvero che con il senno di poi, se avessero avuto la consapevolezza del mondo e della società che hanno attualmente, durante il periodo scolastico, sarebbero stati infinitamente più motivati e performanti. Questo perchè il funzionamento stesso del cervello umano, si basa essenzialmente sulle connessioni, e tende a rimuovere nel tempo le informazioni frammentate e slegate, senza un collegamento chiaro. Quindi credo che la base dell'istruzione degli studenti, dovrebbe fondarsi sullo sviluppo di una visione d'insieme del mondo, e sulla diretta interconnessione di tutte le discipline. Un'idea di cui sento parlare abbastanza spesso ultimamente, la ritengo validissima: l'insegnamento della storia dal presente al passato; parallelamente alla storia studiata in modo ''classico'': partire dal presente (studiando le basi della politica italiana, degli altri paesi del mondo, delle alleanze, dei trattati in vigore, delle organizzazioni internazionali tipo ONU etc etc) e risalire nel tempo, permette di comprendere il rapporto di causa-effetto e il contesto storico che ha portato alle situazioni attuali; allo stesso modo, anche lo studio della geografia e di come sia cambiata nel tempo rispetto ad ora, inizierebbe a rispettare dei pattern di riconoscimento cognitivo. In altre parole, credo che andrebbe superato l'approccio nozionistico, che da sempre affligge il sistema scolastico italiano, e di concentrarsi sulla formazione di una base solida di conoscenze interconnesse, che permette di assimilare in modo più efficace e duraturo anche quelle informazioni che il cervello di ragazzi e ragazzini altrimenti identificherebbe come ''pallose''. Ti ringrazio tantissimo per la risposta, perdona il pippone lunghissimo 🤣
ecco, spiegamelo perchè non mi capacito, ma sono sicuro che ci sia un motivo valido che la mia insegnante di italiano non è mai stata capace di spiegarci. A noi i Malavoglia ce lo diedero da leggere così: "leggetelo e poi se ne parla"...
@@lucat5479 Si ma in maniera superficiale, come anche I promessi sposi e La Divina Commedia. Forse è anche colpa del fatto che essendo in una scuola ITIS, non sentivamo tutta questa necessità di approfondire la letteratura e gli insegnanti erano scoraggiati di fronte a delle classi quasi interamente ostili.
@@Ut0328 Capisco. In effetti, se da una parte mi sembra una buona cosa fare leggere un testo integrale, se poi non si accompagnano gli studenti, va a finire che viene visto solo come un dovere e stop. Grazie della risposta.
Adoro il personaggio di Rosso Malpelo, ringrazio il maestro Verga per la sua creazione perché, tra le altre cose, permette di fare una domanda divertente a tutti/e gli/le attivisti/e woke: "Scusate, ma se certe categorie sono privilegiate a prescindere, tra Rosso Malpelo e Elisabetta d'Austria chi è il personaggio privilegiato e chi l'oppresso?" 😁😁🍺🍺
@@YasminaPani non sono d'accordo... Nel film il "narratore" è il regista, e Almodovar come Verga non esprime giudizi espliciti sulla moralità e sui comportamenti dei protagonisti, lascia allo spettatore/lettore libertà di giudizio
Eclissi del narratore non significa non esprimere giudizi, ma essere assente come voce, a livello proprio tecnico e stilistico. Questo non è possibile nei film, che funzionano in un altro modo
Nel video {eccellente) ne menzioni un altro su Levi, ma non lo trovo; me lo puoi girare? P.s.: il riferimento al grafico per valutare l'utilità di un autore mi ricorda la lezione numero 2 del prof. Keating ("L'attimo fuggente")
Mi 'spiace, ma Verga non ce l'ho fatta. tra un terzo e la meta' de I Malavoglia, ho dato fuoco al libro. Certo, l'ho spento subito nel momento in cui mi son ricordato che mi era stato prestato, ma non so se altrimenti l'avrei fatto.
Una curiosità: cosa pensi del fatto che sui vari social vengono proposte molte ricette e alimenti tipo 'carbonara vegana' 'pecorino vegano', anche 'salmone vegano' a cui seguono una valanga di commenti che contestano, spesso anche in modo maleducato e spesso senza nessuna motivazione, l'uso del nome classico quando la carne o suoi derivati non c'è? Secondo loro bisognerebbe chiamarli in un altro modo, che non possano essere confusi. Secondo me è una battaglia persa dato che è una normale evoluzione del linguaggio.
@@YasminaPani esiste un fenomeno chiamato Gastronazionalismo per cui aspetti del tutto collaterali dell’alimentazione diventano estremamente importanti, come la protezione di cibi tradizionali che di tradizionale hanno poco o niente, spesso inventati qualche decina di anni fa per interesse dei produttori.
Posso fare una proposta? (Non so perché la scrivo sotto al pezzo su Verga: non sc'è un motivo particolare). Possiamo convincere Yasmina a smettere di fare la sua faccina dolce in cui dice "Ciao a tutti" all'inizio di ogni video? L'effetto per chi la segue su UA-cam è questa sequenza di fermoimmagini sull'anteprima, tutte con l'espressione da timida studentessa all'esame di Letteratura Italiana. Lo so che si tratta di una convenzione stilistica, ma io subisco un forte senso di straniamento. Mi pare la Regina Grimilde che imiti Biancaneve, solo per seguire il dettato dello Specchio della sua telecamera; un secondo e mezzo di Hello Kitty prima del Gatto del Cheshire. Non si potrebbe partire da subito con la dottoressa Pani incazzata? Per me è disturbante.
@@YasminaPani, "serio" è una parola decisamente troppo grossa per descrivere un commento scherzoso :D E' vero però che è buffissimo l'effetto; non seguo molta gente su YT e magari è normale. Parti dolcissima perché pensi ai tuoi fan e diventi in breve cattivissima perché la gente non capisce un cazzo di Leopardi, di Pasolini o di linguistica. Volevo solo farti sapere che la cosa mi piega dalla risate e che il "sorrisino, ciao a tutti, bestemmione" voglio si configuri come uno stilema dell'arte drag, non appena sarai popolare quanto Barbero. (Dai, non ti incazzare. Ti ho detto che per me sei un'icona gay, mica che devi fare un video sul Carducci...)
In ogni caso, ho odiato verga secondo solo a Manzoni, per questa filosofia insopportabile di sottrarre l’individuo alle proprie responsabilità, incolpando l’ambiente, nonché per l’aver negato - o colpevolmente trascurato - la possibilità dei deboli di unirsi per combattere i soprusi degli oppressori, affidando il riscatto alla sola provvidenza. Ancora oggi a 50 anni odio il mio paese per la sua sete d’ingiustizia. PS: ottima la menzione d’onore a baricco 😂
@@YasminaPani perché che la salvezza fosse solo nell'abbarbicarsi alle proprie origini e tradizioni, di fronte ad un destino avverso che travolgeva chiunque tentasse di emanciparsene, mi sembrava una idea ottusa e reazionaria. Contro il progresso personale e quindi collettivo. Mi sbaglio?
Va inquadrata attentamente nel periodo e nella visione del mondo di Verga, non va estesa in modo assolutizzante. Nella sua ottica il cosiddetto progresso ha portato solo il male nella vita dei contadini e dei pescatori, perché ha rotto un equilibrio che funzionava da secoli, soprattutto dal punto di vista morale. Ovviamente non è condivisibile nel senso di ideale da applicare, noi sappiamo che i popoli devono pretendere il miglioramento delle loro condizioni e devono poter cambiare il loro modo di vivere; nell'economia dei Malavoglia funziona e ha senso.
Uhmmm...Verga..... ma non sarà maschilista questo nome? I ragazzi non saranno influenzati a pensare che per essere un grande scrittore ci si debba chiamare in modo maschilista e patriarcale? Secondo la neolingua inclusiva e antisessista perché non rinominarlo guaina,fodero, fessa patacca o proprio vagina? 😊😊😊 Complimenti per questo intervento che mi riporta alla maturità dove feci la tesina proprio su Verga il che mi costrinse a leggere l'opera omnia sua e di alcuni contemporanei e a capire come si fa a comprendere un grande autore inserendolo nel suo contesto storico e letterario invece di subire passivamente quello che si trova nei testi scolastici e a ripeterlo a pappagallo.
@Fabio Maria De Rose beato te....quando feci la maturità io, nel lontanissimo 1990, portai Storia e inglese, i professori finirono i programmi ad aprile per prepararci a quella pagliacciata della maturità, per cui il fascismo e la II guerra mondiale me li sono studiati da solo (essendo allo scientifico, eravamo forse in 3 ad avere portato storia, gli altri si sono diplomati avendo avuto una piccola infarinatura di fascismo e guerra mondiale). Un professore a cui chiesi consiglio mi disse di lasciare perdere De Felice perché era un fascista.....in compenso la gente oggi legge Vespa.... Come tema storico, uscì il Neoguelfismo, mezza paginetta sul libro di testo: parlai di tutto tranne che di quello, anche perché non avrei saputo che cosa dire e presi 8. In 5 anni, 8 l'avevo visto giusto in condotta. L'orale fu talmente impegnativo che non ricordo manco di averlo fatto. A me Verga piaceva moltissimo quindi non ho avuto problemi ma i miei compagni paninari, non si sono neanche accorti di averlo fatto. D'altronde, avendo il vuoto pneumatico nella scatola cranica, sarebbe stato comunque molto difficile per loro capirci qualcosa.
@@lucat5479 😀😀😀, allora è vero che il liceo è crollato! Io la maturità l'ho fatta nel 1975 , l'anno dopo la riforma Malfatti ed era ancora una cosa abbastanza seria perché i professori non erano passati per l'università del '68. Avemmo solo una supplente sessantottina di Greco che avendo fatto lettere moderne non sapeva il greco!! Comunque quell'anno studiammo tanto e i nostri professori ci prepararono molto bene portandci a gruppetti a casa loro.
@@fabioderose ah, caspita..mi sa di sì...sì, in parte il 68 ha fatto dei danni, nel medio lungo periodo, per, per dire per fortuna, la mia prof. di lettere era una ex sessantottina ma aveva davvero preso l'insegnamento come una vocazione e metteva passione nel farlo, mai poi si permise di influenzarci con le sue idee politiche (l'unica volta in cui si espresse, fu quando scoppiò a piangere dopo la morte di Pertini). Quella di filosofia aveva sposato un ex terrorista finito in galera e veniva in classe con una piva lunga un km....quella di matematica era una ignorante e arrogante ma intoccabile, il preside non voleva prendere provvedimenti perché temeva per la propria carriera. Ma comunque, ripeto, con i paninari in classe, era una impresa vana. Negli anni '80 secondo me c'è stato un vero decadimento culturale, vero che negli anni 70 c'era il terrorismo ma c'era anche un controcultura, un dibattito culturale, c'era la musica progressive, le prime radio libere, c'era Strelher a Milano, tanto altro, negli anni '80 c'erano i paninari e gli yuppies, con quella gente potevi parlare solo di moda e di soldi. E se non vestivi griffato, eri tagliato fuori. Infatti quando a metà anni 80, cominciai ad andare in Inghilterra, mi trovai bene perché nessuno mi giudicava per come mi vestivo o se avevo delle idee che non erano il vuoto degli altri ragazzi, che qui a Milano erano tutti uniformati. Per fortuna è durato solo un decennio ma ha fatto danni, infatti ce li troviamo come classe dirigente ora a fare persino peggio di quelli di prima, se possibile...
@@lucat5479 i paninari decerebrati degli anni 80 ( renzie tra loro) furono una reazione disimpegnata all'impegno eccessivo e soprattutto alla violenza del decennio precedente. Quante volte vidi gli squadristi di destra e di sinistra ammazzarsi di botte. Credo che se quella generazione avesse avuto un addestramento militare come fu per i giovani che parteciparono alla WWI, saremmo scivolati nella guerra civile aperta.
Grazie @Yasmina, Sarebbe bello se si riuscisse a far fare tutto a scuola, ma le ore sono limitate. Prendendo l'intervento dell'autrice dei giorni scorsi, sono convinto che più avanti si va nel tempo e più si presenti una sfida importante per un insegnante: "scremare o non scremare, questo è il dilemma" Stesso discorso andrebbe considerato sulla Storia, che spesso viene spiegata ed intavolata in classe al raggiungimento della 2* guerra mondiale.
Video impeccabile Per invogliare i giovani a leggere perché non crei una rubrica con titoli che li possono coinvolgere Ho notato che ci sono libri per bambini e adolescenti pubblicati da case editrici importanti con molti errori grammaticali Come può essere Una rubrica che consigliasse libri coinvolgenti senza errori grammaticali sarebbe molto utile per i genitori Grazie per il tuo spazio
Yasmina, io Ti voglio bene (sebbene abbia scoperto da poco il canale sto divorando video una dopo l’altro) ma siamo sicuri che l’espressione “la letteratura impara a riconoscere i sottotesti” sia corretta? Visto che si parla di trasmettere conoscenza della letteratura e utilizzo corretto della lingua, oso umilmente sottoporre il dubbio di cui sopra…
@@YasminaPani mi farebbe piacere, giacché mi è rimasto il dubbio se sia corretto o meno utilizzare il verbo imparare in questa forma... Quando parli in genere sei precisissima (e mi piace come parli e quello che dici) ed è la prima volta che noto qualcosa che mi suona male, quindi volevo capire se trattasi di refuso verbale o se mi sbaglio io
@@YasminaPani ok, grazie per avermi risposto... Non volevo ergermi a Precisetti/cagacazzo... Avevo proprio il dubbio. Buona serata e buon fine settimana.😊
Io non sono d'accordo che la letteratura parli per sé stessa. Inoltre si da per scontato che i giovani abbiano il "senso del bello" in modo innato o implicito. Io penso che sia dovere dell'insegnante far capire ai ragazzi il valore e far nascere in loro questo "senso". Purtroppo tanti appassionati lettori pensano che la letteratura sia necessaria, al pari dalla medicina o della giurisprudenza. Tuttavia non è così e non tutti hanno la stessa sensibilità o la stessa vocazione per la lettura, magari perché sono portati ad esprimersi con altri mezzi comunicativi. Dobbiamo farcene una ragione. A me piace leggere e anche scrivere, ma quando andavo a scuola Verga e tutta la letteratura italiana la odiavo. Perché sentivo che ciò che questi autori raccontavano era lontano da me, dalla mia quotidianità. Questo è il lavoro dell'insegnante. Far arrivare il messaggio dall'autore ai ragazzi. O meglio, fare in modo che siano loro ad avvicinarsi al messaggio, ed è un lavoro difficile.
Non credo di aver detto che spiegare la letteratura è inutile, del resto sarebbe assurdo dato che metà dei miei video fanno esattamente questo. Ho semplicemente detto che talvolta di fronte alla bellezza non ci sono parole adeguate, e a cercare di spiegarla si finisce col rovinarla. Ovviamente bisogna saper scegliere il passo giusto da far leggere, in base al pubblico che si ha davanti.
So che non hai voluto entrare nel merito della polemica di questi giorni, ma è grottesco che scrittori di serie C si mettano a sindacare sull'opportunità di continuare a leggere e studiare autori di ben altro spessore e che effettivamente sapevano scrivere. La scrittrice in questione è autrice di uno dei libri che più mi hanno fatto schifo durante l'adolescenza. Non sopportavo il suo stile sciatto e tutte quelle frasi che iniziavano con "C'è" / "Ci sono". Spero che a nessuno venga in mente di sostituire "I Malavoglia" con uno dei suoi romanzi, magari in nome delle quote rosa
Dire all'inizio che si legge perché è bello, mi ha fatto salire il reflusso gastro-esofageo a limiti intollerabili. Ho desistito da cambiare video perché non sarei stato altro che uno stupido e un superficiale. Poi lei ha parlato di immersione, della partecipazione emotiva, dell'acquisizione del senso di complessità parlando degli aspetti dell'ironia, del sottotesto, e delle sottotrame. e in ultimo del ruolo della letteratura. Questo è stato meglio del bicarbonato
@@YasminaPani sì, in questo senso sì- diciamo che il fatto che si definisse ultraconservatore mi ha sempre colpito. In questo caso l'uomo diverge dall'artista, come a volte succede
Complimenti Yasmina. Mi sentirei di aggiungere che, fra i tanti effetti che ha su di noi, la grande letteratura è uno dei modi in cui osserviamo, raccontiamo, analizziamo e critichiamo noi stessi, le società e il mondo... Verga ci sbatte in faccia la tragedia della vita, l'animalità e la meschinità umane, la profondità/ineluttabilità di meccanismi psicologici e sociali che riducono le persone a vittime, carnefici o a un tremendo miscuglio tra le due cose. E fra l'altro lo fa (anche) in forme nuove, sperimentali e fondamentali per molti autori successivi. Altro che skills...
Verissimo
Ho studiato Verga a scuola quattro anni fa. Oggi mi ritrovo a studiarlo per l’interrogazione all’esame di maturità. Rileggendo Rosso Malpelo non ho potuto fare a meno di emozionarmi e scoppiare a piangere in mezzo alla biblioteca, sopraffatto dalla durezza della vita e dalle ingiurie, rese possibili dall’ingiustizia sociale, perpetrate a danno di Malpelo sia dai suoi superiori (chi è più forte di lui) sia dai suoi pari, che si conformano al principio della legge del più forte. Tornando a casa non ho potuto fare a meno di riascoltare questo video e sorridere. Grazie di cuore.
Che bello! Grazie 🙂
Ho fatto le medie in una periferia tamarra di Milano nei primi anni '90 del secolo scorso, e mi ricordo ancora perfettamente quanto è stato appassionante leggere Rosso Malpelo e La Roba in terza media.
Cosa che non ho certo provato tentando di leggere il libercolo di quella coi capelli corti...
Esatto
👍👍🤣
Chi è?
Nella nostra letteratura è difficile trovare un autore profondo e identitario come Verga. Da lui passa la storia della narrazione di eventi che riguardano la nascita con dolore dell'unità d'Italia, per mezzo di personaggi che, della loro lezione di umanità, ne hanno fatto un sistema di valori che ancora oggi determina la vita di ogni persona.
"La vita è fatica e cerchiamo di educarci a questo" sagge parole , sagge parole...
Da siciliano, grazie. Come lettore, non amo Verga (cioè: difficilmente lo troverei sul mio comodino). Ma, da docente, lo trovo imprescindibile. Il tuo discorso è bello e profondo e sono felice che tu abbia fatto questo video (io sono molto più contento quando ai miei alunni "arriva" qualche autore che non mi prende: li ho la sensazione di aver lavorato meno peggio del solito). Probabilmente farò vedere questo tuo contributo ai miei alunni. Una curiosità, perché non ho mai visto niente di tuo al riguardo: ti piace Grazia Deledda?
Che bel commento. Io non sono una docente, ma mi allineo al tuo punto di vista. Non mi è piaciuto molto da leggere, Verga. Ma studiarlo si', e molto.
Questo è fondamentale: anche un autore che personalmente non ami va spiegato e fatto apprezzare agli alunni. Grazia Deledda non è esattamente la mia autrice preferita ma dovrei studiarla meglio.
@@YasminaPani Ci mancherebbe. Anzi forse con più attenzione, proprio perché inevitabilmente qualcosa dei propri gusti filtra sempre e rischia di orientare involontariamente gli studenti, che devono essere lasciati liberi di sperimentare tutto con la stessa apertura.
Complimenti. Non solo bravissima ma soprattutto originale, fuori dal coro, seria precisa e coinvolgente. Sciapo’
Ho ascoltato il video... hai dato voce al mio pensiero...mi sono iscritta. Ho letto Mastro don Gesualdo al liceo e l ho amato. Dai classici si possono trarre insegnamenti di vita, almeno così è stato per me. Mi accingo a recuperare altri tuoi video. Grazie, grazie, grazie.
Ti ringrazio
Innanzitutto complimenti. Poi sottoscrivo a occhi chiusi ciò che hai detto all' inizio del video: Giovanni Verga è stato un genio della tecnica narrativa. Io ritengo I Malavoglia, il romanzo piu importante nella letteratura italiana dopo I Promessi Sposi e Il Fu Mattia Pascal; tuttavia il suo genio si manifesta in modo unico nelle novelle, per lo stile verista del modo di narrare che ha l'effetto sul lettore di fargli vivere una storia in presa diretta, per me è sempre stato così!
Ennesimo video meraviglioso dedicato a un autore che ho amato fin da ragazzina. Ti ascolto sempre rapita e mi trovo d'accordo con le tue analisi. Semplicemente fantastica!
Grazie 🙂
Ciao Yasmina, molto bello il tuo intervento su Verga. Però, in tanti, dimenticano che all'epoca di Verga e dei suoi racconti, la maggior parte degli italiani post-unitario, era analfabeta perchè la scuola obbligatoria sarà istituita solo negli anni '80 dell'800, e da premettere che non esistevano cronache dettagliate sulla situazione della condizione di vita del Sud Italia. Per questo Verga, col sua corrente letteraria del Verismo, descriva in modo accurato la situazione tragica socio-economico in questo caso della Sicilia Orientale, dove la vita giornaliera era davvero dura, e l'unificazione dell'Italia, non aveva assortito un miglioramento pratico sulla vita delle persone. Secondo il mio modesto parere, Verga, sperava tramite l'obbligo scolastico sul finire dellOttocento, che le giovani menti potessero rispechiarsi nei suoi racconti, un monito dettagliato di quel mondo fatto di miseria, e che non sempre i suoi personaggi positivi, potevano avere un lieto fine. Per questo che al giorno d'oggi, è ancora molto importante non sottovalutare il Verismo nelle scuole, per lo spirito obiettivo e critico che gli scrittori veristi descrivevano quelle situazioni di povertà ed anche oggi, nel mondo, esistono.
Chiarissima lezione Oltre la competenza emerge la passione.. Grazie.
Rosso Malpelo e La Lupa si sono impressi a fuoco nella mia memoria proprio grazie alle letture in classe del liceo e delle scuole medie. Ho sempre avuto la sensazione che l'alta letteratura riesca a parlare del mio mondo interiore, dando un linguaggio grazie al quale esprimere emozioni, sensazioni ed idee che, altrimenti, difficilmente troverebbero il modo di essere dette.
Nel mio libro di Filosofia (Storia della Filosofia di Nicola Abbagnano) c'è scritto che la Filosofia e la scienza greca (e quindi anche le nostre) nascono proprio dalla poesia, dato che i poeti e gli scrittori avrebbero rintracciato nel mondo degli uomini e delle loro emozioni quella stessa "unità normativa" che scienziati e filosofi cercano nel mondo della natura.
Se qualcuno dice che studiare Verga sia inutile mi viene immediatamente da pensare che, forse, è uno di quelli a cui conviene che le masse restino ignoranti.
Mi trovo d'accordo con te, è importante studiare Giovanni Verga.
Non ho nemmeno iniziato a vedere il video ma a prescindere devo confessare che l'arrivo di yasmina su questo tema è come vedere Goku che arriva a salvare i suoi amici e a quel punto sai che il cattivo sarà mazziato. Se Goku è troppo pop, cambiatelo con Achille.
Ahahhaa onorata in entrambi i casi!
Perfettamente d’accordo con le tue considerazioni.
Troppa gente sparla di scuola e approccio scolastico ai testi letterari senza aver messo piede in un’aula dai tempi in cui frequentava le superiori.
💛✨ grazie infinite di condividere il tuo sapere con questo piglio💌
🙂
Io sono un ragazzo di vent’anni l’ho studiato a scuola e mi sono innamorato scrive in un modo unico che ti fa veramente sentire emozioni forti
Per scomodare il Sommo, cara Tamaro, possiamo “difficilmente” e “noiosamente” risponderti in questo modo:
«Or tu chi se', che vuo' sedere a scranna,
per giudicar di lungi mille miglia
con la veduta corta d'una spanna?».
(𝑃𝑎𝑟., c. 𝚇𝙸𝚇, vv. 79-81)
È ancora più inverosimile che un'intera classe, posta davanti a "Rosso Malpelo", posta davanti a "La Lupa", dica: "Era meglio "Va' dove ti porta il cuore"!" :P
❤Brava, come sempre!
Grazie mille
A cosa serve la letteratura?
1) Casistica delle situazioni che ti possono capitare* (cosa mi può capitare nella vita?)
2) Casistica delle relazioni umane e dell'impatto degli eventi sul singolo e sulla comunità (come mi posso comportare nella vita).
3) casistica sulle riflessioni del sigolo su se stesso, sull'ambiente e la biocenosi che lo circonda (perche esisto perche esiste l'universo di cose ed esseri?).
*fantasy: al di là dell'invenzione degli universi fantasy, è forte in alcuni testi la critica velata alla società e al singolo, velata dal contesto immaginifico che appare lontano e quindi può aprire il lettore, con inganno, all'analisi della realtà che quotidianamente vive.
Brava, molto interessante e tu sempre affascinante
Grazie mille
Complimenti a questa giovane studiosa, non si può dubitare che abbia una conoscenza approfondita di Verga.
Grazie
Bel video👏
Grazie Yasmina, lo stavo aspettando da tempo! Dunque, sono uno di quelli a cui Verga non è mai piaciuto granchè (ne ho sempre capito e ne capisco tutt'ora l'importanza, ma la piacevolezza proprio non mi sovviene nel leggerlo!). Ci lavorerò su! 😂
Perfettamente d'accordo!
Ho letto e amato Verga da ragazzo e se mi chiedessero "Che cosa ti ha lasciato?", nei limiti della mia compromessa memoria, ridotta a tener traccia faticosamente delle famigerate "Skills", potrei rispondere "immagini" e "sensazioni".
Dal Mastro Don Gesualdo, ai Malavoglia, alla Malerba di "Un processo", ai vari racconti che lessi in un'estate... forse saprei ritracciare se non in parte la loro trama, ma ci sono ancor oggi nozioni e parole che collego direttamente a quelle pagine e morali, non esplicitamente scritte tra le righe, da me interiorizzate e che ancora ricordo e condivido.
A qualcuno potrà non piacere, ma l'idea che si possa togliere a tanti altri la "bellezza" di conoscerlo...
E comunque da quell'estate non mi fido di chi ha i capelli rossi! ;)
Io ritengo Verga uno dei più grandi filosofi che hanno scritto testi e opere sulla condizione umana. Semplicemente il suo mezzo di espressione era la narrativa.
Questo vale per molti narratori, in effetti
Ciao Yasmina. Guardando il video non ho potuto fare a meno di pensare che se gli insegnanti riuscissero a trattare con passione gli autori e a lavorare con metodo, i risultati sarebbero molto diversi. Verga mi è sempre stato "simpatico", ma non sono mai riuscito ad appassionarmi alle sue opere. Probabilmente il fatto che fosse un compito non ha aiutato. Poi nel mio corso in particolare le circostanze hanno un po' remato contro. La prof è andata molto di fretta e ha affrontato molti autori con poca cura, quando non si perdeva in altre speculazioni per cui non sapevi più neanche di chi stesse parlando. Comunque la pars construens dei tuoi contenuti mi sta piacendo molto, grazie;)
Mi fa piacere 🙂
Tamaro doveva solo tacere. Non è una scrittrice (pubblicare non significa essere scrittori) e ora ha dimostrato di non essere neanche lettrice. Che si legga gli Harmony (ma forse per lei sono anche loro troppo poco leggeri, conoscendola) e taccia.
Oltretutto Verga non è di spiacevole lettura, non è uno di quegli autori che leggi solo per i contenuti, ma stilisticamente ti pesano (tra gli italiani vedasi Moravia, importante senza se e senza ma, ma lui sì pesante, pesantissimo). È leggibilissimo, non solo interessante e importante nei contenuti.
Io non sono un letterato, sono un fisico (quindi secondo Croce non sarei proprio una persona di cultura, anzi sarei solo un vil meccanico), ma leggo tutto e di tutto, non solo la letteratura scientifica. Leggere di tutto, anche ciò che non ti piace, è essenziale: ti apre la mente.
A casa mia ho una biblioteca che ha ormai superato i 4000 volumi... e solo la minoranza riguardano la mia amata fisica.
Da ragazzo non mi piaceva, ma devo ammettere che ha avuto una funzione didattica.
Meraviglioso, grazie
♥️
Complimenti alla prof. Dopo il suo video sul Verga credo proprio che riuscirò a leggere le novelle che sono lì nella mia libreria da più di 30 anni ma che non ho mai letto anche perché alle scuole superiori me lo avevano piuttosto fatto detestare.
Grazie mille
@@YasminaPani grazie a te
Ciao Yasmina, grazie 💎 🪁👋
Standing ovation!
Grazie per il video. Menomale che ci sei tu a ribadire quello che dovrebbe essere ovvio e che evidentemente non lo è. Pensavo che l'apice del decadimento intellettuale e culturale del nostro Paese fosse Moccia che scrive la tesi di laurea su se stesso accostandosi a Jack London, e invece no.
♥️
Non dimenticherò mai la mia prima lettura di rosso malpelo alle scuole medie: piansi a dirotto dall'inizio alla fine.
Giovanni verga, al liceo, era uno dei miei autori preferiti. Ai tempi rimasi molto colpita dai suoi racconti...per alcuni mi sono commossa fino alle lacrime!
Sono bellissimi
@@YasminaPani ❤️💔
Buongiorno Yasmina. Grazie. A me Verga piace moltissimo, ho comperato poco tempo fa una raccolta delle sue novelle per rileggerle, al liceo ne avevamo lette poche, poi vorrei riprendere i Malavoglia perché lo facemmo solo a livello di antologia. Molto bello quel pezzo che hai letto, l'immagine è notevole. "Mastro Don Gesualdo" mi era piaciuto moltissimo, ho ancora alcune immagini in mente, tipo il protagonista a letto, che mi ero creato durante la lettura, per immaginarmi la storia. Ricordo in particolare la novella "La roba", bellissima, con un finale a mio avviso potentissimo, "roba mia, vientene con me". Il termine "Ciclo dei vinti" mi ha sempre colpito molto, peccato che non sia riuscito a finirlo Verga. Mi viene in mente, anche se in realtà ovviamente si parla di autori e contesti completamente differenti, "Umiliati e offesi" di Dostojevski, che peraltro lessi più o meno in concomitanza con "Mastro Don Gesualdo". Il romanzo di Dostojevski venne pubblicato nel 1861 e "Mastro Don Gesualdo" nel 1889: "Umiliati e offesi" è un romanzo fortemente realistico, in cui i personaggi sono appunto "umiliati e offesi" da forze preponderanti, a cui non riescono a ribellarsi. Il protagonista poi passa dalla ricchezza alla povertà, attraverso varie traversie. Diciamo che è un romanzo sulle miserie umane. Insomma, in un certo modo, anche loro sono dei "vinti" dalla vita, soprattutto vittime di un "destino" a cui non possono o non sanno ribellarsi. Ciao.
Molti dei libri più belli di tutta la letteratura parlano degli ultimi, dei vinti 🙂
@@YasminaPani tipo i Miserabili?.....altro libro che ho in cantiere di leggere, sto finendo "Appunti di un giovane medico", di Bulgakov, poi quasi quasi mi cimenterei con Hugo...non ricordo più se ne avevi parlato tu...immagino che sia impegnativo....anche perché temo, nel frattempo, di avere perso la battaglia con l'Ulisse in originale, di quel canchero di Joyce, sono arrivato a metà, mi sto prendendo una pausa di riflessione, per ora, conviviamo nella stessa stanza ma senza più parlarci😄.....Ciao
@@YasminaPani Verga, Hugo, Zola, Steinbeck, Faulkner, Manzoni stesso, Dickens, Brecht, Christopher Marlowe... solo per limitarmi ai primi che mi vengono in mente senza riflettere...
Ho letto qualcosa di Rosso Malpelo in quinta elementare. Potresti parlare anche degli albi illustrati che vengono proposti anche alle superiori? Grazie mille
Gran bel video! Ioho amato il Mastro quanto i Malavoglia. Forse si apprezza di più ad una certa età
Sicuramente
Io credo infatti che il problema non sia verga o la letteratura. Purtroppo il mondo ha preso una direzione che porta lontano dalla lettura, verso contenuti brevi e intrattenenti (tik-tok) . Le motivazioni (giuste) che hai detto fanno parte di ragionamenti già troppo articolati e complessi per la maggior parte delle persone
Vero, ma la scuola ha il compito di opporsi e resistere a tutto questo!
@@YasminaPani sono d'accordo! Io ci provo ogni giorno. La cosa brutta è che devo scontrarmi spesso anche con altri insegnanti !
Penso che sia una visione un po' pessimista delle cose. È vero che i social come tiktok abbassa l'attenzione con contenuti brevi, ma dipende molto dal social in questione. Tik tok è stata pensato per essere breve, quindi un video di 1 minuti è ritenuto noioso perché semplicemente non sei abitato a quella lunghezza su quella piattaforma, ma se andiamo su instagram già 1 minuti di video sono più che accettati e per finire c'è youtube dove esistono video che durano ore (spesso registrazioni di dirette) e guardare un video per 20 minuti come questo non è un problema per la gran parte dei fruitori. Per quanto riguarda l'intrattenimento anche qui è parziale come visione, perché negli ultimi anni c'è stato un forte calo per quanto riguarda l'attenzione del pubblico verso i canali che fanno solo intrattenimento e c'è stata una forte impennata per quanto riguarda video informativi (basti pensare che geopop ha raggiunto quasi 1 milione di iscritti in un anno), ma ciò non riguarda solo youtube ma tutti i social a 360°. Se fosse come dice lei, a quest'ora youtube sarebbe morente, ma in realtà continua a crescere di pubblico ed è stato mostrato che i video che hanno maggior successo sono quelli che durano tra i 30 e i 60 minuti (vedasi infatti tutti i podcast che ci sono e quanto durano)
@@mynameisfrancesco9923 certo, sono perfettamente d'accordo. Il punto non è la crescita del comparto video- ludico, ma la carenza di volontà di fatica nella lettura che inevitabilmente porta a faticare. Da qui ci si scaglia su Verga come se fosse lui il problema, quando in realtà la società, genericamente parlando, sta scegliendo altro. Banalmente, un video di geopop, che apprezzo molto anche io, è fatto apposta per essere il più fruibile possibile con tagli, editing e post produzione varia, dai moderni; verga o chi per lui, è fatto apposta per essere fruito, con tutte le tecniche narrative dal caso, ma è uno strumento diverso, che richiede più fatica, costanza e abitudine.
@@mynameisfrancesco9923 in realtà proprio il fatto che la gente guardi tanti video si collega al fatto che non legga libri
Grande Yasmina!
Di questo video apprezzo il contenuto, il contenitore e la cornice!
Grazie
PS: a mio modestissimo parere hai perfettamente ragione a dire che Verga è un genio.
Aggiungerei, non solo per le sue innovazioni fondamentali al romanzo ma anche per la lingua utilizzata.
Da fiorentino, fin dai tempi del liceo, sono rimasto sorpreso da uno scrittore siciliano che sembra quasi un toscano che conosce ed usa ad hoc il siciliano (lingua o dialetto???....) per ottenere maggiore verosimiglianza...
Una lingua davvero notevole, nuova e bellissima.
Ho sempre pensato che insieme al Manzoni Verga abbia fondato l'italiano moderno.
Da specialista, cosa ne pensi?
Grazie ancora e non ci distrarre troppo con le foto e il décolleté!
🙂(scherzo, ovviamente, sei bellissima ed ironica e questo colore ci rallegra in tempi che qualcuno vorrebbe grigi!)
Beh al tempo di Verga la lingua letteraria era già bella acclimatata! Ma sicuramente è molto molto bravo a bilanciarla bene con la lingua dei personaggi
@@YasminaPani grazie della risposta!
Boh, a me piacque. Ho sempre avuto la passione per tutti gli spaccati di realtà diverse dalla mia, in tempo e luogo. Mi piacciono i documentari in generale, lo lessi con questo spirito, obbligata a farlo ovviamente.
Ho trovato questo video davvero interessante! È proprio vero che spesso è il maestro che fa amare agli allievi ciò che insegna!!! Anche se non c'entra con Verga nello specifico le vorrei chiedere perché si legge dappertutto la Gn con la i...del tipo Ogniuno insegniare ecc...Io ricordo fosse un grave errore.. È così? Grazie mille x i suoi video !
Sì certo, è un errore
Verga e Zola sono gli unici autori che mi hanno veramente appassionato alle superiori!
A Susanna Tamaro non piace questo elemento.. 😂😂 Grazie Yasmina, meno male che ci sei tu, a difendere ciò che oggi purtroppo sembra non essere più ovvio.
Grazie 🙂
Che buffo che tanti trovino Verga più noioso rispetti ad altri.a me al liceo è sembrato di una modernità e crudezza sconcertanti, penso sia stato uno degli autori che mi ha colpito di più. Niente da invidiare ai maestri naturalisti e veristi francesi
Io, dopo le medie ho fatto l' IPSIA- Mi hanno fatto studiare Giovanni Verga e Carlo Gadda. E devo dire, sopratutto Carlo Emilio Gadda,
piuttosto che studiarli avrei preferito fare karakiri.
I lupini, quanto gli ho odiati quegli stramaledetti lupini. Per compito mi era stato dato di cercare che cos'erano questi lupini, ho guardato
nel vocabolario ( era un Garzanti ) ma li non c'era ... Mi sono mangiato il fegato. Poi, finito l'IPSIA, ho scoperto che erano fagioli. 😡 ⚡⚡⚡☠ ⚡⚡⚡
Dipende dai gusti personali e anche da come vengono spiegati
Si dovrebbe anche dire che tutti i veristi, in special modo Capuano e Verga, volevano che i vinti restassero tali, insomma erano classisti al limite del patologico, la loro biografia è allucinante.
Yasmina, è da un po' di tempo che non ti scrivo e non ti lascio commenti, ma voglio rimediare. Una settimana fa a Parigi per il terzo anno consecutivo la Coppa del Mondo di Poetry Slam è stata vinta dal campione italiano. Forse è giunto il momento che Yasmina Pani, la mia linguista e youtuber letterata preferita, si occupi della poesia performativa attuale, del poetry slam (per il quale le poesie possono essere e di solito sono prima scritte) e del modo in cui la Poesia oggi è viva in Italia tra la gente.
A novembre a Padova sono stato allo spettacolo (somma di poesie da 3 minuti o 5 recitate per un'ora) di Filippo Capobianco, allora campione nazionale ed oggi Campione del mondo, in un circolo Arci, spettacolo prima del quale c'era un open mic (cui ho partecipato) a tema legato al filo conduttore dello Spettacolo di Capobianco, e posso dirti che Filippo ha dei pezzi bellissimi.
Lui di professione è cosmologo e cerca di mettere questo in alcune sue poesie.
Se cerchi su internet trovi alcuni video di sue poesie, recitate anche da altri, tra cui quella in cui racconta l'amore tra un cosmologo e una terrapiattista. Questa e altre due poesie di Capobianco sono tra quelle più gettonate per il poetrynewyear del 2023.
Non sono totalmente off topic, perché molti giovani riescono ad essere coinvolti nella Poesia e dalla Poesia proprio grazie al poetry slam e alla poesia scritta per fare spettacolo.
Collegato a questo tema, ma legato molto di più al tema degli anglismi che fanno figo, c'è un commento che volevo scriverti da tempo e che prima o poi scriverò, con una riflessione che ho approfondito ieri sera ad un concerto ieri, al primo concerto ad una sagra dell'anno, pensando molto anche a te anziché divertirmi ad ascoltare il cantante e la sua ottima imitazione di Vasco Rossi.
Stupenda
A cosa serve Verga? Verga e tutti gli altri servono a darti gli strumenti per capire perché ti disfi con alcool, sigarette, coca, sesso, follie varie per poi scoprire che non sei felice.
Beh oddio ahaha moltissimi dei grandi artisti erano proprio dei tossiconi 😂
Verga è uno degli autori di cui ho letto tutto, romanzi e novelle. Anche Zola, il ciclo completo dei Rougon Macquart, in originale quando non ho trovato la traduzione in italiano.
Grazie per il video. Mi permetto di suggerire l'acquisto di un microfono migliore, l'audio è come "intubato", con un leggero riverbero, che richiede una certa concentrazione per essere compreso.
Non mi sembra che si senta così male da doversi concentrare per capire 😅
Verga è "palloso" perché viene introdotto male senza contesto storico con altre materia scolastiche verso il quale allacciarsi. Molte storie di Verga le si capiscono dopo, quando si diventa adulti e si incontrano nella vita reale conoscendo il mondo.
Chapeau.
Verga,"la roba e la carriola" due dei racconti brevi che più mi hanno toccato alle medie
Ciao Yasmina, io ho in mente (chissà perché in questi giorni ?!?) di scrivere sul giornale on-line al quale collaboro un articolo che riguarda Giovanni Verga. O meglio, ANCHE Verga; poiché, a differenza di te (che come le "eroiche formichine" che hai citato sei impegnata nell'arduo compito di insegnare nella scuola) non lo farei se questo autore, di capitale importanza nella storia socio-letteraria del nostro disgraziato paese, non fosse venuto "alla ribalta delle cronache", come si suol dire con orribile chiché. Dunque penso che scriverò di Verga e della sua poetica solo sommariamente, con riferimento a qualcosa e a qualcun altro. Ti sto mandando queste poche righe solo per dirti, telegraficamente, che ho apprezzato grandemente ciò che hai detto e come lo hai detto. Comprese alcune parole che potrebbero suonare volgari, o quanto meno "irrituali", a qualche bacchettone ignorante che nulla o quasi, evidentemente, sa di linguistica (omnia munda mundis), di espressività e di contesti. Inoltre, ho assai apprezzato l'understatement dell'inizio e lo...statement della chiusa. Una goduria. Per alcuni anni, da non incardinato, ché il mio lavoro vero era un altro, ho insegnato (storia della cultura portoghese e letteratura lusofona) alla Sapienza; salvo rare eccezioni, devo dire che la preparazione di base e l'approccio dei miei studenti verso gli argomenti dei corsi mostravano carenze a dir poco sconcertanti da molti punti di vista. Risultato, con tutta evidenza, di una preparazione anche metodologicamente lacunosa al liceo. Penso che se avessero avuto insegnanti come te i loro studi universitari se ne sarebbero grandemente giovati.
Ti ringrazio
Io non ho mai capito se i lupini dei Malavoglia erano di mare o erano legumi.
Legumi
@@YasminaPani 😮 thx ❤️
A scuola non apprezzavo i brani delle antologie perché solo da quelle non riuscivo a capire quello che ci diceva l'insegnante ed a volte nemmeno le considerazioni del libro stesso. Purtroppo ho bisogno di leggere le opere nella loro interezza e soprattutto da solo per capire il minimo che dovrei capire. Penso però che capire poco faccia parte dell'apprendimento e che le domande che vengono in mente, anche se si basano su fraintendimenti, permettono di ragionare.
Beh ma i passi antologizzati infatti si fanno sotto la guida del docente che spiega tutto quanto! Poi ognuno ha le proprie preferenze.
❤️ Visitai la sua casa museo a Catania quando andai in vacanza in Sicilia
Amo Verga... qualcuno ricorda la magia dell'inizio de "La roba"?
I drammi dovrebbero aiutare i ragazzi a crescere.
Il discorso è molto più ampio di "Verga o non Verga". Il problema è che nel suo complesso il programma di letteratura nel suo complesso è pessimo. Per prima cosa trovo inaccettabile la chiusura su autori esclusivamente italiani. A questo aggiungiamo il fatto che non si contempla altro che un ordine cronologico e la fissazione su alcuni autori. (È necessario passare un anno sui promessi sposi? No). Ovvio che sia fallimentare, soprattutto con ragazzi giovani. La letteratura dovrebbe aiutarci ad allargare i nostri orizzonti, insegnarsi a pensare criticamente, certo, sono d'accordo; ma per un ragazzo che si sta sviluppando la prima cosa è cercare di capire e riflettere un po' su se stessi, quindi è importante che possano leggere anche cose che sentano più vicine a loro (che non vuol dire necessariamente più semplici, attenzione). Il coinvolgimento deve passare per questo primo punto, immedesimazione, specialmente per i giovanissimi.
Questa della chiusura su autori italiani è una bugia che tutti ripetono come se fosse verità: tutti i manuali di letteratura contengono testi antologizzati dei maggiori autori europei, e soprattutto alle medie e al biennio si leggono eccome. Quando si fa letteratura italiana si analizza sempre il quadro culturale e storico europeo e i collegamenti con gli altri autori. Inoltre, prova a chiedere al francese medio se ha mai studiato Dante e vedi cosa ti risponde. Anche la cosa dell'ordine cronologico (che oltretutto non ho capito perché dovrebbe essere un problema) è solo parzialmente vera e lo è solo al triennio, al biennio delle superiori si usano altri criteri. Perfino l'intero anno dedicato ai PS è una bufala, primo perché è sempre stato solo un quadrimestre, secondo perché finalmente molti docenti stanno scegliendo di non farli. Poi la storia che per immedesimarsi gli studenti debbano leggere cose "vicine a loro" è ugualmente falsa, altrimenti un bambino non potrebbe guardare cartoni animati che hanno come protagonisti animali parlanti.
@@YasminaPani 1) Come autori stranieri mediamente al massimo si trovano due cose su E. A. Poe, alle medie magari due righe su Guy de Maupassant o Emile Zola e al massimo ti leggi un racconto di Čechov se sei fortunato. Alle superiori un paio di brani su Voltaire o Rousseau, e forse un paio di poesie di Baudelaire te le portano. Sempre roba di poco comunque. E quasi a zero le letture integrali che si fanno fare, forse escludendo "Frankenstein" o "Il giovane Holden" alle medie. Per il resto poi sempre i soliti, Pirandello, Verga, Calvino e Pavese sembrano essere irrinunciabili sempre e comunque, a scapito di tanti altri, ma pure italiani se vogliamo. Se poi adesso qualche professore in più amplia ottimo, ben venga, però spesso è ancora lì che siamo.
2) L'esempio del francese che ha o non ha studiato Dante è veramente buttato lì per due motivi: primo, banalmente, se la Francia decide di portare solo o quasi autori francesi sui banchi di scuola (non ne ho idea) significa che anche lì abbiamo un modello chiuso o relativamente chiuso, per cui non mi interessa proprio, non lo prenderei in considerazione come riferimento; secondo motivo perché tirare in ballo proprio Dante come lettura scolastica per gli stranieri è veramente senza senso.
3) Sui promessi sposi che ti devo dire, bene se finalmente qualcuno inizia a togliere un po' di tempo, io me li sono sorbita praticamente per un anno e non sono l'unica, ma era solo un esempio fra tanti.
4) Non è per la forma umana o animale che passa l'immedesimazione, dai, ma di che stiamo parlando, se vogliamo buttarla in caciara d'accordo, ma a quel punto non vale più la pena di continuare un confronto. Non serve trovare una propria copia per potersi immedesimare, basta trovare qualcosa che ti stimoli, qualcosa in cui si possa rivedere qualcosa di sè e di quello che ci circonda, anche sotto una prospettiva diversa o ribaltata volendo. E questo discorso si lega al fatto di studiare letteratura in un ordine cronologico che poi finisce, nella grande maggioranza dei casi, per saltare completamente l'ultimo secolo. Sono perfettamente d'accordo con te sul fatto che è anche un buon insegnante a fare la differenza, però ci sono autori che risultano naturalmente più stimolanti, e non è un male, non è rendere le cose più semplici perché pensiamo che i ragazzi siano stupidi e debbano sempre e comunque trovare divertente quello che studiano. Quando nelle ore di inglese si parla di Orwell, ad esempio, mediamente piace abbastanza, sicuramente più di Verga, per riprendere l'esempio del video. Il fatto è che problematizza questioni più vicine, più moderne. E perché allora non procedere per tematiche magari? Perché se parli di 1984 potresti parlare contemporaneamente di Huxley, "Il mondo nuovo" o di "Noi" di Zamjatin ad esempio. Anche perché non sarebbe male far riflettere un po' di più su tematiche più moderne, creare una consapevolezza maggiore, un pensiero critico. Del resto viviamo adesso, dobbiamo confrontarci con le problematiche di adesso, e forse sarebbe anche ora di studiarcelo davvero l'ultimo secolo di letteratura (ma anche di storia direi). Magari autori degli ultimi decenni hanno più da insegnarci in questo senso rispetto ai poeti del dolce Stil Novo. Ci tengo a specificare che tutto ciò non mira a dire "ah, buttiamo tutto nel cesso", no, va benissimo, però dal mio punto di vista sarebbe bene ridimensionare alcune cose e dare spazio anche ad altre.
Ma queste tue "medie" sugli autori stranieri su quali dati si basano? Io faccio l'insegnante e conosco benissimo i manuali e le abitudini dei docenti, chiunque può dirti che si fa continuamente il confronto con la letteratura europea. Ma poi non vedo come si possa pretendere che un docente, con 4 ore alla settimana durante le quali deve insegnare anche a scrivere (per non parlare della grammaticale), possa fare oltre alla letteratura italiana anche quella europea in modo approfondito. Sì, ogni Stato dà priorità alla propria letteratura, come è ovvio che sia: prima di tutto devi conoscere casa tua, poi puoi approfondire tutto il resto. Inoltre il docente non può umanamente costringere gli alunni a leggere, cosa che mediamente non fanno, ma può solo limitarsi a dare suggerimenti e titoli; credi che i docenti italiani non invitino a leggere Dumas, Dostoevskji o Bronte? Per non parlare del fatto che nei licei si fa ovviamente la letteratura delle lingue che si studiano; non si può ovviamente pretendere che si faccia altrettanto negli istituti tecnici, dove è già tanto se fai due canti dell'Inferno.
Il discorso dell'immedesimazione l'hai tirato fuori tu, ed era fallace in partenza, perché stai presupponendo che il lettore per poter entrare nell'opera debba trovarvi delle coordinate a lui vicine. Questo è evidentemente falso sotto ogni possibile angolazione: gli studenti adorano l'Odissea, che è lontantissima da loro in ogni senso, e altrettanto può dirsi per l'Inferno, per il Decameron, per le commedie di Plauto, per qualsiasi opera letteraria, il cui potere semmai è proprio quello di trascendere tempo e luogo. Basta avere un minimo di esperienza con gli studenti per vedere che non hanno la minima difficoltà ad appassionarsi a opere lontanissime da loro, basta che qualcuno gliele spieghi decentemente. Trovo davvero offensivo ritenere che lo studente abbia bisogno di cose simili a lui per poter provare emozioni.
Procedere per tematiche sarà anche un'idea carina ma non è fattibile nella pratica e confonde tantissimo gli studenti, e te lo dico perché di colleghi che ci provano ce ne sono. Devi tener conto che hai davanti una classe di 20-30 persone, molte delle quali con gravi difficoltà, ed è illusorio pensare di potersi permettere percorsi non lineari. Inoltre lo studio della letteratura è fatto apposta per andare di pari passo con quello della storia, in modo tale che gli studenti abbiano un quadro ampio dei fenomeni e delle situazioni. Non è perché si va in ordine cronologico che non si giunge a fare la letteratura contemporanea, ma perché questa è orribilmente trascurata già all'università, dove può addirittura accadere di laurearsi senza aver dato nemmeno un esame in merito. I docenti sono i primi a non conoscerla e non sono stimolati (o meglio costretti) in nessun modo ad aggiornarsi. Infatti in storia, invece, le cose stanno cambiando molto: il Medioevo si fa già al biennio e in quinta si riesce ad arrivare molto più avanti rispetto a prima. Addirittura sto sentendo di tanti docenti che già in terza media arrivano fino a Craxi.
Nelle antologie ho notato che proliferano i brani tratti da romanzi di autori "per ragazzi" e mi chiedo regolarmente: perché devo leggere lettere o diari inventati? Eppure ne esistono di reali. Perché devo leggere brani di romanzi sulla vita durante il fascismo? Come se non esistessero libri scritti da autori che l'hanno vissuto, il Lussu, che ami leggere, per tutti. L Ma torniamo al discorso della complessità.
Sono andato a cercare il video su Primo Levi che nomini qui ma non lo riesco a trovare, non esiste più?
Ho amato Verga alle medie.
6:26 Chi è appassionato di storia, e non digerisce la letteratura, preferisce la saggistica per formarsi, declinando le proprie “opinioni”; quanti alla storia sono allergici e si buttano nel romanzo, pur storico, per sognare o immedesimarsi.
Credo fermamente che il punto centrale dell'insegnamento, sia far comprendere agli studenti l'importanza e la ragione di ciò che stanno imparando. È da lì che inizia il coinvolgimento e la motivazione. Una volta che capiscono l'importanza, lo studio diventa naturale e non c'è bisogno di forzature. Studiare solo per dovere non serve a nulla: gli studenti brillanti possono prendere un 10 in un compito per poi dimenticare tutto il giorno dopo, se non gli viene prima accesa la scintilla; ottenendo alla lunga, lo stesso risultato degli studenti meno bravi, a dispetto di quello che sembra dal risultato dei voti. Per come la vedo io, saper leggere e spiegare in modo appassionante ed espressivo è solo il 10%, il restante 90% dipende dalla capacità di insegnare il motivo per cui è utile e bello imparare una certa disciplina, prima ancora di insegnare la disciplina stessa. Imparare vuol dire acquisire conoscenze senza coglierne l'importanza, seguendo la filosofia del 'tu studia e non fare domande; poi un giorno capirai'. Al contrario, interiorizzare significa comprendere il significato e il valore di ciò che si studia, come si applicherà nella vita di tutti i giorni e come rimarrà con lo studente per sempre. Per interiorizzare i concetti anziché impararli a memoria, è necessario fare una connessione tra ciò che si studia e la vita reale. Nello stesso modo in cui accendere il motore di una macchina prima di premere l'acceleratore non serve a nulla e rischia di fare danni; imparare senza essere interessati porta ad imparare e memoria le cose, e a concentrarsi soltanto sull'ottenere voti alti: non serve a nulla e rischia di fare danni. Penso che il primo passo per trasformare la scuola finalmente in una istituzione vagamente utile, e piacevole per i ragazzi, sia fissare questo concetto nella testa di ogni insegnante. Complimenti per il video stupendo; ti mando un grande like e un abbraccio. Se gli insegnanti spiegassero ai propri studenti perché è bello studiare I Malavoglia in modo simile a come hai fatto nel video, sono sicuro che accenderebbero immediatamente la loro passione per la materia.
Non sono d'accordo sul fatto che gli studenti debbano per forza trovare un collegamento con la vita quotidiana, se così fosse non potrebbero apprezzare e imparare quasi nulla di quello che studiano, che per lo più ha conseguenze non immediatamente visibili. Concordo sul fatto che bisogna cercare il più possibile di spiegare loro il motivo per cui studiano certe cose, anche se la componente del dovere secondo me deve rimanere.
@@YasminaPani Sono totalmente d'accordo con te sul fatto che la componente del dovere nel processo di insegnamento sia in parte inevitabile. Però credo che questo dovere andrebbe supportato con la consapevolezza di cui parlavo nel commento precedente. Un botto di persone, dicono tutte le stessa cosa; ovvero che con il senno di poi, se avessero avuto la consapevolezza del mondo e della società che hanno attualmente, durante il periodo scolastico, sarebbero stati infinitamente più motivati e performanti. Questo perchè il funzionamento stesso del cervello umano, si basa essenzialmente sulle connessioni, e tende a rimuovere nel tempo le informazioni frammentate e slegate, senza un collegamento chiaro. Quindi credo che la base dell'istruzione degli studenti, dovrebbe fondarsi sullo sviluppo di una visione d'insieme del mondo, e sulla diretta interconnessione di tutte le discipline. Un'idea di cui sento parlare abbastanza spesso ultimamente, la ritengo validissima: l'insegnamento della storia dal presente al passato; parallelamente alla storia studiata in modo ''classico'': partire dal presente (studiando le basi della politica italiana, degli altri paesi del mondo, delle alleanze, dei trattati in vigore, delle organizzazioni internazionali tipo ONU etc etc) e risalire nel tempo, permette di comprendere il rapporto di causa-effetto e il contesto storico che ha portato alle situazioni attuali; allo stesso modo, anche lo studio della geografia e di come sia cambiata nel tempo rispetto ad ora, inizierebbe a rispettare dei pattern di riconoscimento cognitivo. In altre parole, credo che andrebbe superato l'approccio nozionistico, che da sempre affligge il sistema scolastico italiano, e di concentrarsi sulla formazione di una base solida di conoscenze interconnesse, che permette di assimilare in modo più efficace e duraturo anche quelle informazioni che il cervello di ragazzi e ragazzini altrimenti identificherebbe come ''pallose''. Ti ringrazio tantissimo per la risposta, perdona il pippone lunghissimo 🤣
ecco, spiegamelo perchè non mi capacito, ma sono sicuro che ci sia un motivo valido che la mia insegnante di italiano non è mai stata capace di spiegarci. A noi i Malavoglia ce lo diedero da leggere così: "leggetelo e poi se ne parla"...
😢😱😭
@Ut0328 e ne avete parlato poi?
Purtroppo i docenti incapaci sono sempre esistiti e non vengono buttati fuori
@@lucat5479 Si ma in maniera superficiale, come anche I promessi sposi e La Divina Commedia. Forse è anche colpa del fatto che essendo in una scuola ITIS, non sentivamo tutta questa necessità di approfondire la letteratura e gli insegnanti erano scoraggiati di fronte a delle classi quasi interamente ostili.
@@Ut0328 Capisco. In effetti, se da una parte mi sembra una buona cosa fare leggere un testo integrale, se poi non si accompagnano gli studenti, va a finire che viene visto solo come un dovere e stop. Grazie della risposta.
Adoro il personaggio di Rosso Malpelo, ringrazio il maestro Verga per la sua creazione perché, tra le altre cose, permette di fare una domanda divertente a tutti/e gli/le attivisti/e woke:
"Scusate, ma se certe categorie sono privilegiate a prescindere, tra Rosso Malpelo e Elisabetta d'Austria chi è il personaggio privilegiato e chi l'oppresso?"
😁😁🍺🍺
🤣
Molto bello, grazie.
Il narratore che si eclissa e non giudica l'ho visto anche in Almodovar....
Nei film non c'è narratore, è molto diverso
@@YasminaPani non sono d'accordo... Nel film il "narratore" è il regista, e Almodovar come Verga non esprime giudizi espliciti sulla moralità e sui comportamenti dei protagonisti, lascia allo spettatore/lettore libertà di giudizio
Eclissi del narratore non significa non esprimere giudizi, ma essere assente come voce, a livello proprio tecnico e stilistico. Questo non è possibile nei film, che funzionano in un altro modo
Nel video {eccellente) ne menzioni un altro su Levi, ma non lo trovo; me lo puoi girare?
P.s.: il riferimento al grafico per valutare l'utilità di un autore mi ricorda la lezione numero 2 del prof. Keating ("L'attimo fuggente")
È quello che si intitola "L'utilità delle materie inutili"
Verga è sublime
Se il titolo del video fosse stato "Yasmina parla di Verga" le visualizzazioni sarebbero sopra il milione.
Ahahahh
Come Leopardi, insegnare ai ragazzi quanto fa schifo la vita.
Anche
Mi piaci molto sei donna e femmina. Sei un mix esplosivo sensuale intrigante affascinante
Me lo chiedo anche io, perché? sgheeeeeerz, evviva la Fiumana!
Mi 'spiace, ma Verga non ce l'ho fatta. tra un terzo e la meta' de I Malavoglia, ho dato fuoco al libro. Certo, l'ho spento subito nel momento in cui mi son ricordato che mi era stato prestato, ma non so se altrimenti l'avrei fatto.
Come ho detto nel video, non a tutti piacciono tutti gli autori, è normale
@@YasminaPani si assolutamente, riportavo la mia esprerienza personale, che vale per quel che vale.
Non ho mai capito perché Verga vanga considerato noioso
Può esserlo se non è spiegato adeguatamente
Una curiosità: cosa pensi del fatto che sui vari social vengono proposte molte ricette e alimenti tipo 'carbonara vegana' 'pecorino vegano', anche 'salmone vegano' a cui seguono una valanga di commenti che contestano, spesso anche in modo maleducato e spesso senza nessuna motivazione, l'uso del nome classico quando la carne o suoi derivati non c'è? Secondo loro bisognerebbe chiamarli in un altro modo, che non possano essere confusi. Secondo me è una battaglia persa dato che è una normale evoluzione del linguaggio.
Secondo me la gente ha troppo tempo libero e troppo pochi problemi veri per cui indignarsi 😂
@@YasminaPani esiste un fenomeno chiamato Gastronazionalismo per cui aspetti del tutto collaterali dell’alimentazione diventano estremamente importanti, come la protezione di cibi tradizionali che di tradizionale hanno poco o niente, spesso inventati qualche decina di anni fa per interesse dei produttori.
"chi è minchione se ne stia a casa" cit.
Posso fare una proposta? (Non so perché la scrivo sotto al pezzo su Verga: non sc'è un motivo particolare). Possiamo convincere Yasmina a smettere di fare la sua faccina dolce in cui dice "Ciao a tutti" all'inizio di ogni video? L'effetto per chi la segue su UA-cam è questa sequenza di fermoimmagini sull'anteprima, tutte con l'espressione da timida studentessa all'esame di Letteratura Italiana. Lo so che si tratta di una convenzione stilistica, ma io subisco un forte senso di straniamento. Mi pare la Regina Grimilde che imiti Biancaneve, solo per seguire il dettato dello Specchio della sua telecamera; un secondo e mezzo di Hello Kitty prima del Gatto del Cheshire. Non si potrebbe partire da subito con la dottoressa Pani incazzata? Per me è disturbante.
Spero che questo commento non sia serio
@@YasminaPani, "serio" è una parola decisamente troppo grossa per descrivere un commento scherzoso :D E' vero però che è buffissimo l'effetto; non seguo molta gente su YT e magari è normale. Parti dolcissima perché pensi ai tuoi fan e diventi in breve cattivissima perché la gente non capisce un cazzo di Leopardi, di Pasolini o di linguistica. Volevo solo farti sapere che la cosa mi piega dalla risate e che il "sorrisino, ciao a tutti, bestemmione" voglio si configuri come uno stilema dell'arte drag, non appena sarai popolare quanto Barbero. (Dai, non ti incazzare. Ti ho detto che per me sei un'icona gay, mica che devi fare un video sul Carducci...)
Abbi pazienza ma ultimamente c'è un certo ritardo mentale sotto i miei video, purtroppo
Ciao cara
Quei maledetti lupini avariati... "i lupini bisogna pagarli" diceva padron 'Ntoni. Quanta rabbia leggendo quei passi, tanti anni fa
Già
In ogni caso, ho odiato verga secondo solo a Manzoni, per questa filosofia insopportabile di sottrarre l’individuo alle proprie responsabilità, incolpando l’ambiente, nonché per l’aver negato - o colpevolmente trascurato - la possibilità dei deboli di unirsi per combattere i soprusi degli oppressori, affidando il riscatto alla sola provvidenza. Ancora oggi a 50 anni odio il mio paese per la sua sete d’ingiustizia. PS: ottima la menzione d’onore a baricco 😂
Capisco, io però odio Manzoni e non Verga perché trovo un'estrema bellezza nel racconto dei vinti
A me faceva rabbia l'ideale dell'ostrica. Era un sentimento giustificato?
Perché rabbia?
@@YasminaPani perché che la salvezza fosse solo nell'abbarbicarsi alle proprie origini e tradizioni, di fronte ad un destino avverso che travolgeva chiunque tentasse di emanciparsene, mi sembrava una idea ottusa e reazionaria. Contro il progresso personale e quindi collettivo. Mi sbaglio?
Va inquadrata attentamente nel periodo e nella visione del mondo di Verga, non va estesa in modo assolutizzante. Nella sua ottica il cosiddetto progresso ha portato solo il male nella vita dei contadini e dei pescatori, perché ha rotto un equilibrio che funzionava da secoli, soprattutto dal punto di vista morale. Ovviamente non è condivisibile nel senso di ideale da applicare, noi sappiamo che i popoli devono pretendere il miglioramento delle loro condizioni e devono poter cambiare il loro modo di vivere; nell'economia dei Malavoglia funziona e ha senso.
χᾰλεπὰ τὰ κᾰλά. :)
Uhmmm...Verga..... ma non sarà maschilista questo nome? I ragazzi non saranno influenzati a pensare che per essere un grande scrittore ci si debba chiamare in modo maschilista e patriarcale? Secondo la neolingua inclusiva e antisessista perché non rinominarlo guaina,fodero, fessa patacca o proprio vagina? 😊😊😊 Complimenti per questo intervento che mi riporta alla maturità dove feci la tesina proprio su Verga il che mi costrinse a leggere l'opera omnia sua e di alcuni contemporanei e a capire come si fa a comprendere un grande autore inserendolo nel suo contesto storico e letterario invece di subire passivamente quello che si trova nei testi scolastici e a ripeterlo a pappagallo.
@Fabio Maria De Rose beato te....quando feci la maturità io, nel lontanissimo 1990, portai Storia e inglese, i professori finirono i programmi ad aprile per prepararci a quella pagliacciata della maturità, per cui il fascismo e la II guerra mondiale me li sono studiati da solo (essendo allo scientifico, eravamo forse in 3 ad avere portato storia, gli altri si sono diplomati avendo avuto una piccola infarinatura di fascismo e guerra mondiale). Un professore a cui chiesi consiglio mi disse di lasciare perdere De Felice perché era un fascista.....in compenso la gente oggi legge Vespa.... Come tema storico, uscì il Neoguelfismo, mezza paginetta sul libro di testo: parlai di tutto tranne che di quello, anche perché non avrei saputo che cosa dire e presi 8. In 5 anni, 8 l'avevo visto giusto in condotta. L'orale fu talmente impegnativo che non ricordo manco di averlo fatto. A me Verga piaceva moltissimo quindi non ho avuto problemi ma i miei compagni paninari, non si sono neanche accorti di averlo fatto. D'altronde, avendo il vuoto pneumatico nella scatola cranica, sarebbe stato comunque molto difficile per loro capirci qualcosa.
@@lucat5479 😀😀😀, allora è vero che il liceo è crollato! Io la maturità l'ho fatta nel 1975 , l'anno dopo la riforma Malfatti ed era ancora una cosa abbastanza seria perché i professori non erano passati per l'università del '68. Avemmo solo una supplente sessantottina di Greco che avendo fatto lettere moderne non sapeva il greco!! Comunque quell'anno studiammo tanto e i nostri professori ci prepararono molto bene portandci a gruppetti a casa loro.
@@fabioderose ah, caspita..mi sa di sì...sì, in parte il 68 ha fatto dei danni, nel medio lungo periodo, per, per dire per fortuna, la mia prof. di lettere era una ex sessantottina ma aveva davvero preso l'insegnamento come una vocazione e metteva passione nel farlo, mai poi si permise di influenzarci con le sue idee politiche (l'unica volta in cui si espresse, fu quando scoppiò a piangere dopo la morte di Pertini). Quella di filosofia aveva sposato un ex terrorista finito in galera e veniva in classe con una piva lunga un km....quella di matematica era una ignorante e arrogante ma intoccabile, il preside non voleva prendere provvedimenti perché temeva per la propria carriera. Ma comunque, ripeto, con i paninari in classe, era una impresa vana. Negli anni '80 secondo me c'è stato un vero decadimento culturale, vero che negli anni 70 c'era il terrorismo ma c'era anche un controcultura, un dibattito culturale, c'era la musica progressive, le prime radio libere, c'era Strelher a Milano, tanto altro, negli anni '80 c'erano i paninari e gli yuppies, con quella gente potevi parlare solo di moda e di soldi. E se non vestivi griffato, eri tagliato fuori. Infatti quando a metà anni 80, cominciai ad andare in Inghilterra, mi trovai bene perché nessuno mi giudicava per come mi vestivo o se avevo delle idee che non erano il vuoto degli altri ragazzi, che qui a Milano erano tutti uniformati. Per fortuna è durato solo un decennio ma ha fatto danni, infatti ce li troviamo come classe dirigente ora a fare persino peggio di quelli di prima, se possibile...
@@lucat5479 i paninari decerebrati degli anni 80 ( renzie tra loro) furono una reazione disimpegnata all'impegno eccessivo e soprattutto alla violenza del decennio precedente. Quante volte vidi gli squadristi di destra e di sinistra ammazzarsi di botte. Credo che se quella generazione avesse avuto un addestramento militare come fu per i giovani che parteciparono alla WWI, saremmo scivolati nella guerra civile aperta.
Grazie @Yasmina,
Sarebbe bello se si riuscisse a far fare tutto a scuola, ma le ore sono limitate.
Prendendo l'intervento dell'autrice dei giorni scorsi, sono convinto che più avanti si va nel tempo e più si presenti una sfida importante per un insegnante: "scremare o non scremare, questo è il dilemma"
Stesso discorso andrebbe considerato sulla Storia, che spesso viene spiegata ed intavolata in classe al raggiungimento della 2* guerra mondiale.
Sì, è sempre difficile scegliere cosa sacrificare
Infatti perché? Molto interessante me lo sono sempre chiesto. E sempre odiato queste materie.
Spero di aver dato una risposta
Video impeccabile
Per invogliare i giovani a leggere perché non crei una rubrica con titoli che li possono coinvolgere
Ho notato che ci sono libri per bambini e adolescenti pubblicati da case editrici importanti con molti errori grammaticali
Come può essere
Una rubrica che consigliasse libri coinvolgenti senza errori grammaticali sarebbe molto utile per i genitori
Grazie per il tuo spazio
Grazie per i suggerimenti!
Yasmina, io Ti voglio bene (sebbene abbia scoperto da poco il canale sto divorando video una dopo l’altro) ma siamo sicuri che l’espressione “la letteratura impara a riconoscere i sottotesti” sia corretta? Visto che si parla di trasmettere conoscenza della letteratura e utilizzo corretto della lingua, oso umilmente sottoporre il dubbio di cui sopra…
Ti devo rispondere?
@@YasminaPani mi farebbe piacere, giacché mi è rimasto il dubbio se sia corretto o meno utilizzare il verbo imparare in questa forma... Quando parli in genere sei precisissima (e mi piace come parli e quello che dici) ed è la prima volta che noto qualcosa che mi suona male, quindi volevo capire se trattasi di refuso verbale o se mi sbaglio io
Certo che è un refuso
@@YasminaPani ok, grazie per avermi risposto... Non volevo ergermi a Precisetti/cagacazzo... Avevo proprio il dubbio. Buona serata e buon fine settimana.😊
Ma noioso di che? Io mi aggiungo ai commenti di chi è rimasto sconvolto (positivamente) da Rosso Malpelo, e tanto basta.
Io non sono d'accordo che la letteratura parli per sé stessa. Inoltre si da per scontato che i giovani abbiano il "senso del bello" in modo innato o implicito. Io penso che sia dovere dell'insegnante far capire ai ragazzi il valore e far nascere in loro questo "senso". Purtroppo tanti appassionati lettori pensano che la letteratura sia necessaria, al pari dalla medicina o della giurisprudenza. Tuttavia non è così e non tutti hanno la stessa sensibilità o la stessa vocazione per la lettura, magari perché sono portati ad esprimersi con altri mezzi comunicativi. Dobbiamo farcene una ragione. A me piace leggere e anche scrivere, ma quando andavo a scuola Verga e tutta la letteratura italiana la odiavo. Perché sentivo che ciò che questi autori raccontavano era lontano da me, dalla mia quotidianità. Questo è il lavoro dell'insegnante. Far arrivare il messaggio dall'autore ai ragazzi. O meglio, fare in modo che siano loro ad avvicinarsi al messaggio, ed è un lavoro difficile.
Non credo di aver detto che spiegare la letteratura è inutile, del resto sarebbe assurdo dato che metà dei miei video fanno esattamente questo. Ho semplicemente detto che talvolta di fronte alla bellezza non ci sono parole adeguate, e a cercare di spiegarla si finisce col rovinarla. Ovviamente bisogna saper scegliere il passo giusto da far leggere, in base al pubblico che si ha davanti.
Cosa ne pensi di Federigo Tozzi?
Mi piace moltissimo
So che non hai voluto entrare nel merito della polemica di questi giorni, ma è grottesco che scrittori di serie C si mettano a sindacare sull'opportunità di continuare a leggere e studiare autori di ben altro spessore e che effettivamente sapevano scrivere. La scrittrice in questione è autrice di uno dei libri che più mi hanno fatto schifo durante l'adolescenza. Non sopportavo il suo stile sciatto e tutte quelle frasi che iniziavano con "C'è" / "Ci sono". Spero che a nessuno venga in mente di sostituire "I Malavoglia" con uno dei suoi romanzi, magari in nome delle quote rosa
Non accadrà mai, non temere
Brava. Poi, se ho sentito bene, solo una parolaccia.
È la vera pecca del video
@@YasminaPani forse ti stai ammorbidendo, in senso buono. ciao.
Dire all'inizio che si legge perché è bello, mi ha fatto salire il reflusso gastro-esofageo a limiti intollerabili. Ho desistito da cambiare video perché non sarei stato altro che uno stupido e un superficiale. Poi lei ha parlato di immersione, della partecipazione emotiva, dell'acquisizione del senso di complessità parlando degli aspetti dell'ironia, del sottotesto, e delle sottotrame. e in ultimo del ruolo della letteratura. Questo è stato meglio del bicarbonato
Mi fa piacere
Che poi il Verga era un reazionario politicamente, ma i suoi eroi sono sempre stati gli ultimi
Perché sono etichette che lasciano il tempo che trovano
@@YasminaPani Oddio, etichette...era lui stesso che si dichiarava così
È un'etichetta anche se se la appiccica lui eh 😂
@@YasminaPani sì, in questo senso sì- diciamo che il fatto che si definisse ultraconservatore mi ha sempre colpito. In questo caso l'uomo diverge dall'artista, come a volte succede