Yasmina, video molto interessante e per quanto mi riguarda un tema caldo visto che sono esperto del settore informatico data la mia professione. Il mio commento è pubblicato non tanto per esser "protagonista" della mia idea, quanto più per esigenze di condivisione tra tutti gli utenti e di cooperazione/integrazione. Detto questo mi preme molto il fatto di dare chiarezza ai termini che comunemente vengono usati per descrivere una certa applicazione (chatgpt) e sul meccanismo sul quale funziona. Il termine incriminato è "Intelligenza Artificiale". A questo ovviamente vorrei mutuarlo con il concetto che non c'è nulla di intelligente, ma oserei dire, sapientemente ben programmato. Abbiamo di fronte una enorme gestione di algoritmi complessi che usano banche dati sterminate grazie al progresso tecnologico, potenze di calcolo inimmaginabili e simulazioni di reti neuronali (ribadisco, SIMULAZIONE, ovvero programmazione). Per me è cruciale premettere che stiamo usando dei termini errati per un meccanismo che vorrebbe esser passato come intelligente. Scordiamoci di tutto questo ed iniziamo a pensare che siamo al cospetto di una meraviglia di progettazione algoritmica. Insisto su questo perché l'errore cognitivo è dietro l'angolo. Dopo questa premessa, concordo su tutto e aggiungo che le reali persone umane che sono cresciute a pane ed arte, riescono a capire benissimo che una macchina non potrà mai trasmettere le emozioni, le sensazioni uniche e umane. Questa fantomatica intelligenza artificiale è abilissima nella velocità e nella precisione di eseguire compiti unitari, ma del tutto incapace di dare visione globale del pensiero umano con tutta la bellezza della sua fallacia. La capacità creativa non appartiene né agli animali né alle macchine, ma solo ad un'unica specie vivente di questo pianeta: l'essere umano. Angolo comico: Io per assurdo sono un lavoratore che non potrei mai essere sostituito essendo un programmatore; senza di me (come professione) chi mai potrebbe gestire il funzionamento di questa "intelligenza artificiale"? 😂😂😂😂
Per quanto riguarda la ricerca e l'utilizzo di Chatgpt, bisogna stare attenti perché il programma non per forza contiene informazioni affidabili, proprio perché il suo scopo - dichiarato - è di fare conversazioni realistiche. Però, con i giusti input, riesce molto bene ad assisterti nella ricerca di nuove idee e spunti. Per me come tutti i programmi informatici ChatGPT dev'essere usato come uno strumento per fare poi qualcosa, non come generatore di testi scritti al posto nostro
D'accordo con te, ovviamente in campo artistico non riesco a trovare una collocazione, ma sull'uso pratico si. Nel mio post ho addirittura estremizzato il concetto che per applicazioni come ChatGPT, non ci sia nulla di intelligente ma di sapientemente ben programmato con algoritmi complessi. Sul resto, concordo che i dati in input possono essere sia errati sia manipolati
𝗗𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗮 𝗖𝗵𝗮𝘁𝗚𝗣𝗧 Indovinello ironico: cosa fanno due comunisti quando si incontrano? ChatGPT: si salutano con un caloroso "salve proleteriat" e poi discutono animatamente sulle diverse interpretazioni del marxismo! Io avrei detto “fondano tre partiti”, ma ha senso anche la sua risposta!
Cara Yasmina, complimenti da un tuo paesano😀 analisi veramente bellissima! premetto che sono un ingegnere informatico che conosce bene i sistemi AI e li usa non per scrivere libri ma per programmare 😀 grazie del video
Ovviamente solo verità, io l'ho fatto con la musica, ho ascoltato brani fatti dall' intelligenza artificiale e ho pensato che, per il mondo di oggi vanno benissimo; prodotti che suonano come le migliaia di altri brani senza il minimo senso Artistico. Per poter valutare il contenuto di un prodotto artistico bisogna averci investito tantissimo tempo per capire come funziona, mettersi anche alla prova in quella determinata disciplina per comprenderne le possibilità che offre e per valutare quella cosa straordinaria che succede alla nostra mente quando ci cimentiamo nella produzione artistica. Ma questa è roba che non porta soldi e torniamo in un lampo alla questione che la mentalita che sta alla base di tutto pensa inutile, se non dannoso, l' esercizio di attività che possano in qualche modo smuovere tutta quella sfera "spirituale" che esiste dentro ognuno di noi. L'unica cosa che vedo è un sedimentarsi del pensiero delle persone solamente su quello da cui sono state toccate in età adolescenziale senza andare oltre, mera nostalgia scambiata per Cultura. Vorrei aggiungere che tutti non debbano ascoltare solo Bach, alla base manca lo spirito di ricerca, mancano i "perchè"
Ciao Yasmina. Io non sono pratico di letteratura creata con ChatGPT, ma vivo il problema dell'intelligenza artificiale nel disegno. Se da un lato abbiamo artisti che usano l'I.A. per risparmiare tempo (ricerca delle immagini di riferimento e concept art), dall'altro abbiamo persone che accettano le commissioni e le evadono con immagini create prendendo un po' qua e là senza consenso da opere coperte dal diritto d'autore. Non so come si possa fare un uso sano dell'I.A. nella letteratura, ma sicuramente hai ragione sulla necessità di nuove norme. Per l'istruzione sarà un bel problema, considerando che molti studenti vedono la scuola come una gara a chi bara meglio e studiare come l'ultima spiaggia. Mi prendo la libertà di ammettere di aver ammirato la creatività di alcuni in questo senso. Staremo a vedere e incrociamo le dita;)
Su questo punto segnalo che a livello di singoli privati qualcosa si sta muovendo. Paizo (azienda produttrice di giochi di ruolo, Pathfinder e altri) ha recentemente annunciato che i disegni riportati nel materiale ufficiale da lei prodotto o promosso dovranno essere fatti da persone e non da AI. Speriamo che altri seguano questo esempio! Detto questo avendo la manualità di un bambino delle elementari sono ben felice di usare questi programmi per ottenere ciò che non riuscirei mai e poi mai a fare di mio. Certo il problema da te sollevato riguardo al diritto d'autore rimane. In generale manca propria una regolamentazione come dici tu, e questo vale per tanto altro, dalla riproduzione delle voci, ai deep fake etcetc...e sinceramente non vedendo molte spinte in questo senso, finirà che la bomba esploderà tutta di colpo, generando un fuggifuggi di regole mal fatte perchè si sarà in emergenza.
Mi chiedo però quanto si possa fare a livello di commissioni. Il prodotto di una IA è abbastanza... poco flessibile, ci sono scenari che non riesce proprio a riprodurre anche se si tenta con insistenza. (Probabilmente a causa del fatto che non sono poi così comuni.) Almeno se parliamo di generazione fatta da zero, quindi non parlo di quando si ha una IA integrata a photoshop e quant'altro.
@@artelquessir mi permetto di questionare sull'asserzione "avendo la manualità da bambino delle elementari, sono ben felice di usare questi programmi per ottenere ciò che non riuscirei mai a fare di mio". Posto che non vuole essere un attacco diretto, ma uno spunto di riflessione da parte di una disegnatrice spaventata dalla situazione che potrebbe generarsi, mi viene da chiedermi per quale motivo chi non sa disegnare senta la necessità di realizzare per forza, senza il minimo sforzo personale o senza voler pagare un professionista che realizzi certe cose al posto suo, immagini più o meno elaborate. Se è davvero un desiderio impellente quello di vedere le proprie idee messe "su carta" (o in digitale, ormai), esistono disegnatori più o meno costosi che possono realizzare quello che il loro committente ha in testa, e molti hanno anche studiato anni per ottenere le proprie capacità. Ovviamente, ormai questa tecnologia esiste e se un privato ha voglia di creare disegni con un'AI per farsi passare qualche sfizio, noi non potremo mai farci nulla, così come non possiamo farci nulla quando in un programma televisivo mostrano "l'immagine che l'AI ha realizzato per voi riguardo l'argomento che stiamo discutendo" (ed è una scena da me realmente vissuta, questa descritta), quando la TV potrebbe permettersi di pagare un disegnatore che per una spesa tranquillamente sostenibile dalla Rai realizzi un'illustrazione. Mi scuso se posso esser sembrata aggressiva, ribadisco che la mia voleva essere un'osservazione e uno spunto di riflessione per chi, magari perché non lo vive da lavoratore freelancer che disegna per vivere, non coglie tutte le possibili sfumature che l'utilizzo di AI comporta nel nostro campo.
Ciao Yasmina Io ho due cose da dire. 1) ChatGPT e Arte. Una volta ho visto dei video dove due artisti hanno provato a chiedere ad una IA di fare un'opera ad arte. I risultati sono stati alcuni sorprendenti alcuni meno. Quando hanno tratto delle conclusioni, uno dei due ha detto che potrebbe essere utile, ad esempio come "reference" per un disegno in tradizionale oppure sulla tavoletta grafica. Insomma, se ChatGPT viene usato per avere un punto di partenza nel processo di creazione di un'opera, di narrativa o di saggistica, può essere positivo. 2) La qualità del mercato editoriale. Ho letto in uno dei commenti sotto questo video un riferimento alla tecnica (Heidegger mi perseguita 😂). Io, invece, penso sia meglio andare alla radice, cioè parlare del tempo (lo so, sempre Heidegger 🙄). In un mondo che va sempre di fretta, per conseguenza di un mercato che vuole solo produrre e avere profitto, la qualità dei testi ne risente tanto (mi sento male a pensare che mi sono ispirato a Diego Fusaro, aiuto 🥶). Tu sai meglio di me come i grandi scrittori per scrivere un libro, sia di narrativa sia di saggistica, ci impiegavano molto tempo, in alcuni casi impiegando anni per avere un testo completo. Quindi, sia in generale sia nello specifico del campo letterario, penso che sarebbe meglio cominciare a pensare e ad agire per un lavoro che serva alla vita dell'uomo e non la vita dell'uomo al servizio del lavoro. Se si ragionasse in questo modo, almeno in una piccola parte, molti di questi problemi sarebbero almeno sulla strada per essere risolti. Chiedo scusa per il "pippone" filosofico al punto 2, a volte viene fuori la mia deformazione professionale. 😅
E la storia si ripete. Io ho conosciuto i tempi in cui si proibiva la calcolatrice (recente passato) a scuola e i conti te li dovevi fare a mano. Sappiamo tutti dove siamo arrivati. Non si può fermare il progresso tecnologico, certo si svilupperanno abilità differenti nella gran parte delle persone, oggi ci sono abilissimi battitori di tasti, ma ci saranno sempre le opere d'arte letterarie (almeno spero) e matematici che scopriranno algoritmi impressionanti. Grazie Yasmina
Come sempre un'analisi lucida e attenta. Sono d'accordo su tutto. Hai una capacità incredibile di andare dritta al punto senza fare mille giri inutili di parole.
Quando sono nate le automobili, i lavoratori dei carri trainati da cavalli hanno protestato. Ma le automobili si sono sviluppate comunque ed é purtroppo giusto che il loro lavoro ormai obsoleto sia scomparso. Detto questo, siamo comunque ancora lontani da una ai che possa scrivere un romanzo, diversamente da testi scientifici o analisi di dati. Ma per questi ultimi poco importa se sono scritti da paolino rossi o da chatgpt
concordo su tutto, tranne sulla impossibilità del fatto che una versione futura di una AI possa comporre testi, poesie o musiche inserendo in tali opere della creatività: come giustamente dici, quando un artista crea un'opera, inserisce e condensa in essa degli elementi della sua vita, del suo stato d'animo, delle sue esperienze passate; perché, dunque, un AI non dovrebbe poter fare altrettanto? potrebbe comunque fare "esperienze", potrebbe comunque interagire con altre AI o con umani o potrebbe semplicemente simulare o fingere questi aspetti. Non dico sia una buona cosa necessariamente, né che sarà sicuramente così, ma dare per scontato che ciò non possa accadere mi sembra un po' pretenzioso e limitato. ciao :)
"...perché, dunque, un AI non dovrebbe poter fare altrettanto? potrebbe comunque fare "esperienze", potrebbe comunque interagire con altre AI o con umani..." Un rimescolatore di bit non può fare "esperienze" di nessun tipo, nè ora nè mai. Solo un essere cosciente può. Nesuna "creatività" uscirà mai da una IA, per definizione. "Produttività", quanta ne vuoi. Creatività, mai.
Non umanizzare una tecnologia che non è tanto diversa da quella che fa funzionare il pulsante "Rispondi" di UA-cam. La IA non riconosce le parole, sono soltanto numeri associati ad altri numeri. Non esistono concetti come esperienze, ma si tratta solo di pattern di numeri (che poi noi traduciamo in parole). Non ha "coscienza" di ciò che sforna, semplicemente noi abbiamo rifiutato tutte le risposte sbagliate fin quando non ha iniziato ad azzeccarne qualcuna. Non ha poi una memoria, ma lavora su dei modelli. Su un file dove all'interno ci sono questi parametri (numeri associati ad altri numeri), quando scrivi a una IA (inviando i Token, che sono per l'appunto questi numeri) risponde semplicemente con quelli che più probabilmente risulteranno corretti. Una versione più sofisticata di un "se ti dico cane, dimmi maiale", fatta su milioni o miliardi di parametri.
Chat GPT è un chatbot nato da modelli di linguistica computazionale quindi lui conosce molte lingue sia moderne che antiche. Ad esempio io lo uso per studiare testi antichi originali pur non conoscendo le lingue su cui è scritto, per mancanza di tempo. Infatti grazie a chat gpt io ho parlato con persone ignoranti sulla linguistica sull'origine dello spagnolo e portoghese, lui pensava visto che si capiscono il portoghese è un dialetto dello spagnolo cosa falsa. Gli ho detto che basandosi sulla linguistica comparata si capisce che lo spagnolo ed il portoghese sono due lingue che hanno una stessa origine ma avendo avuto influenze da altre lingue e culture le due lingue si sono diversificate
Bravissima e condivido. Mi permetto di far notare che la Sinistra non è anti capitalista ma si pone come Capitalismo alternativo. Se poi guardo oggi, mi sembrano più capitalisti dei capitalisti. Credo che i Valori che proponi siano decisamente lontani dalla Sinistra. Destra e Sinistra sono comunque etichette sempre più fasulle. Ciò che conta è l Uomo e la sua Opera, che viene sempre più svilito in un mondo consumistico dove conta di più il "3x2" che un effettiva buona qualità
La sinistra oggi semplicemente non è più sinistra (ma penso che anche la destra non sia più destra). Immagino che dovremo smettere di usare queste parole, oppure usarle con un nuovo significato
@Gio Vanni è comodo il fatto che le cose " positive " siano di Sinistra e le " spiacevoli" di Destra. La Sinistra si deve prendere le responsabilità dei suoi fallimenti.
@Gio Vanni ma no, sei tu che sei un genio!! La Sinistra ha ritardato la Pensione, tolto l articolo 18... questa è la Sinistra Finanziaria, che svende l Italia alle multinazionali
Mi trovo d'accordo grossomodo su tutte le riflessioni nate in questo video, l'uso di intelligenze artificiali si sta diffondendo in tutti i campi creativi (letteratura, disegno, doppiaggio, musica, videomaking) e spero che nasca una regolamentazione per tutelare i lavoratori prima che la situazione diventi così drastica che le normative esterne non potranno regolamentarla - cosa a mio parere accaduta coi Social Network, che si regolamentano da soli e nulla al di fuori di sé li può normare. Mi permetto però di controbattere che il ghostwriting non è esattamente la stessa cosa di un'AI che scrive un romanzo: il ghostwriter è una persona che va pagata per compiere il proprio lavoro (quanto esso sia moralmente accettabile è un discorso che esula dal nocciolo della questione), mette a disposizione degli altri una propria abilità, affinata col tempo e con gli studi, e a fine lavoro riceve un compenso. L'AI no. E per quanto sia discutibile la moralità della figura del ghostwriter, sta di fatto che è considerato un lavoro legale e retribuito, dietro il quale una persona perde tempo ed energie, quindi a mio parere è un fenomeno più "moralmente onesto" rispetto all'utilizzo di intelligenze artificiali, non è che se esiste il ghostwriting allora come naturale conseguenza non poteva che arrivare anche ChatGpt, dal momento che nel primo caso il lavoro umano continua ad esserci, nel secondo non più.
E' il concetto che un autore può anche "non scrivere lui" ciò che poi spaccia per suo, a legittimare l'eventuale uso di una IA per scrivere. PS - i social si regolamentano "da soli"? I social sono regolamentati da algoritmi stabiliti dai padroni dei social, altro che "da soli"...
@@andsalomoni ho specificato di star esulando dal concetto etico del ghostwriting e di star guardando al mero concetto da lavoratore umano, come un disegnatore viene contattato da un committente per realizzare un'illustrazione, così il ghostwriter (esulando dalle implicazioni etiche e morali, ribadisco) è l'esecutore tecnico di un libro a lui commissionato. Ci metterà tempo, impegno, anche idee se è un buon ghostwriter, e alla fine avrà portato a casa i soldi per continuare a campare (più o meno). L'AI no. È semplicemente uno strumento che crea nel minor tempo possibile un prodotto che toglie possibile guadagno ad uno scrittore che potrebbe fare gavetta con mestiere moralmente controverso, ma legale. E sui social che si regolamentano da soli intendo che META, Twitter o chi per sé creano da soli le proprie regolamentazioni e nessuno Stato è in grado di gestirli o controllarli. Se un giorno, faccio per dire, l'Italia volesse alzare l'età di iscrizione ai social a 15 anni, non avrebbe gli strumenti legislativi per farlo. Poi che i contenuti mostrati agli utenti siano frutto di algoritmi, è verissimo, ma non era quello il punto della mia considerazione, forse mi sono espressa male.
@@Giolo995 Ho capito il tuo argomento, ma la sola cosa che autorizza un qualsivoglia artista a far fare il lavoro all'IA, è il concetto che "non è necessario che sia lui in persona a farlo".
@@andsalomoni questo diventa un ulteriore problema nel problema, perché l'azienda/casa editrice/casa di produzione non assumerà più artisti per usare le AI, ma darà tale mansione a qualcuno che già si occupa di qualcos'altro per risparmiare denaro ... Quindi il creativo si ritrova comunque fregato. Quando si tratta di commissioni per privati, lì non commento perché diventerei solo cattiva verso chi decide di fare l' "IA artist" e chi ha il coraggio di rivolgersi loro ...
@Gio Vanni più che parlare del tema con gli altri per informare e confrontarmi, firmare e contribuire economicamente a petizioni sull'istituzione di organi volti a tutelarmi in quanto lavoratrice e continuare a migliorarmi come professionista nonostante il clima poco sereno, non vedo cos'altro potrei fare ...
Ho provato oggi proprio a fargli scrivere delle poesie, per di più barocche: tralasciando alcuni errori di musicalità e di forma (cosa avesse di barocco oltre qualche metafora di troppo non so), penso che come base di spunto vada bene ma non è eccelso, e non riesce comunque a fare esattamente quanto gli chiedi (ad esempio specificai una volta lo schema ABCD, non seguito) ma effettivamente se gli chiedi come indirizzarti o consigli è effettivamente molto buono
Discorsi catastrofisti di questo genere erano stati fatti con l'avvento della fotografia: si diceva che la pittura sarebbe diventata inutile e obsoleta perché adesso una macchina faceva in pochi istanti quello che al pittore poteva richiedere settimane, se non mesi o anni di lavoro, per fare. Cosa è successo nella realtà? Non solo la pittura non è diventata obsoleta, ma gli artisti hanno cominciato a immaginarsi nuovi modi, nuovi stili e nuovi soggetti. Le perplessità riguardo all'intelligenza artificiale ci sono e vanno affrontate, ma pensare che il suo avvento renda inutile il fare letteratura, o arte in generale, è ridicolo, tipico di chi l'arte non l'ha mai capita e riesce solo a vederla come un modo per fare soldi.
Un libro non arriva nelle mani del lettore così com'è uscito dalla penna dell'autore. Prima passa da un revisore di bozze che, senza essere un ghostwriter, fa molto di più che correggere errori di grammatica o ortografia. Il suo compito è intervenire attivamente sul testo: ripulisce lo stile, sistema il ritmo della narrazione e, quando necessario, riscrive intere parti per renderle più efficaci. “Non” si tratta di “riscrivere”un'opera, ma apparentemente di affinarla, proprio come un articolo di giornale che viene “perfezionato” prima della pubblicazione, rendendolo più fluido, incisivo e coinvolgente. Aggiungo che molti scrittori usano tecniche e stili che mutuano da altri scrittori; se non programmi per la creazione di un personaggio, il suo sviluppo etc. Partendo da presupposto che uno scrittore in primo luogo deve avere qualcosa da raccontare, di questi tempi presupposto nn scontato, da qui, all’opera che leggiamo, chi sa quante mani e rimaneggi…
@@emilianoviviani8999 In effetti, non ha dimostrato grande intelligenza in questo intervento. Ma quando si limita a restare nel suo campo, penso sia brava.
Yasmina, nel video, sfiori il delicato tema della poesia vera. Un video che spieghi cosa é realmente la poesia, e cosa non é poesia sarebbe interessante ( stesso discorso varrebbe per la letteratura tutta) Altrimenti, senza chiarezza, tutto cade nell'opinabile come per il cibo. grazie 🙏
Ciao, hai proposto delle riflessioni interessanti. Due sole obiezioni: che un'opera creata da un umano sia il prodotto di un'"anima" è tutto da dimostrare, qualunque sia la definizione di anima che decidiamo di usare. Secondo: le IA di oggi sono come i computer degli anni 50, è difficile fare previsioni, ma, per analogia, si può pensare che fra 50 anni saranno incoparabilmente più sofisticate e potenti. Ultimo appunto, a cosa serve l'IA? Per esempio a scoprire in pochi mesi più proteine di quelle scoperte dell'umanità in tutta la sua storia. Per capirci, se hai presente il problema della resistenza agli antibiotici, una IA ne ha scoperto uno nuovo, questo potrebbe anche fare la differenza nella vita di miliardi di persone.
Ho detto che era la mia opinione infatti, è il modo in cui io vedo l'arte o vorrei che fosse. Per il resto non ho nemmeno detto che le IA andrebbero proibite 😅 ma se devono essere usate per scoperte scientifiche suppongo che ciò accada quando sono in mano a scienziati; qui stiamo parlando di ragazzini che le usano per fare i compiti e scrittori che le usano perché non sanno scrivere. Questo non è di utilità per nessuno, mai.
@@YasminaPani certo, volevo solo provare a rispondere allandomanda "a cosa possono servire le IA". Come ho scritto in apertura, ho trovato interessanti le tue riflessioni.
Se si trovasse un modo per limitarle, così che siano in mano a persone che le sanno usare e lo fanno per il bene comune, sarebbe molto bello. Ma non succederà
Perfettamente inquadrata la situazione reale con questa analisi. In realtà anche senza nessun bisogno di essere comunisti o no di tratta solo di essere senzienti.. Se si costruisce un intero sistema in cui l'essere umano diviene un oggetto e una merce e lo si permette, la conseguenza normale è che prima o poi diventi obsoleto e venga sostituito con apposita soluzione tecnica più conveniente. È evidente che il problema è a monte e se si smercia spazzatura letteraria fatta da mani umane col meccanismo della catena di montaggio (ho dimenticato il termine ghostwriter, ma credo sia quella roba lì...) e il lettore medio tende a decerebrarsi... diventa ridicolo lamentarsi dopo. È vero che si dice "meglio tardi che mai". Forse potrebbe essere l'occasione per diventare consapevole dei problemi a monte di cui parla Yasmina da parte di un pubblico più vasto?
È solo questione di tempo prima che l'AI possa produrre contenuti così creativi da rendere impossibile la distinzione tra un algoritmo e un umano. Poco importa se la AI potrà mai provare emozioni o meno
Sono d'accordo che possa non portare a distinzione, ma non si parla di creatività. Semplicemente si ingrandiscono i modelli, di per se quello più grande funziona come quello più piccolo, semplicemente il risultato è meno complesso. Ma di creatività c'è n'è zero.
@@YasminaPani Perché dici che la capacità di provare emozioni è cruciale? Nota che non sai neanche cos'è un'emozione, ergo non puoi dire che è cruciale.
Ho provato ad usare ChatGPT ma il testo scritto da me mi sembrava migliore. Mi ricorda un po’ Google Translate, le traduzioni sono attendibili (quelle italiano inglese) ma suonano male e hanno bisogno di essere arrangiate. Per il momento l’intelligenza artificiale non è ancora così avanzata.
Deve essere secondo me lo Stato a vigilare. Ovviamente non può imporre agli editori che linea seguire, ma di certo può investire affinché nei festival, in tv ecc si dia spazio alla letteratura di qualità
@@YasminaPani A parte che se lo stato fa da vigile alla qualità, chi fa da vigile allo stato? Lo stato non ha interesse a sponsorizzare i prodotti creati da chi è vicino alla sua sfera di influenza (come già avviene oggi, basta guardare il tg1)? Ma poi mettiamo che lo fa per bene, a che serve se poi nessuno se li fila? Siamo sempre nella competizione tra medium, allora arriveremmo a dire che lo stato dovrebbe controllarli tutti.
Purtroppo il problema è che si vuol far passare l’idea che un’IA possa ‘sostituire’ il lavoro umano. In realtà questi sono solo strumenti di modellizzazione, che hanno il pregio di richiamare alla mente dei modelli, ma non possono produrre nulla di originale. Se affiancato al lavoro di un giovane scrittore, può richiamare degli spunti anche interessanti, ma non può sostituire lo studio delle fonti. La tecnologia va usata senza farsi usare, questo vale sia per lo scrittore che per l’editore. Quanto al perfezionamento dei modelli devo dire che nel lungo periodo il pericolo del conflitto è reale. Negli scacchi ad esempio il superamento è già avvenuto. Il pericolo più grave è che lo scrittore inizi a imitare i modelli offerti dagli strumenti di modellizzazione senza passare dalle fonti originali. Come hai giustamente osservato il problema non va ricercato nello strumento in sé, che può avere la sua utilità in molte applicazioni, (anche alla letteratura), ma nel mercato editoriale che preferisce il template all’opera originale. Come hai giustamente osservato molte collane impongono ai loro ghostwriters dei modelli pre-formattati da ‘compilare’, cosa che ora potrà fare anche una macchina. Verissimo. Il problema è nell’uso dei mezzi di produzione e dei rapporti che instaura tra chi li possiede e chi li usa.
Come avrete sicuramente notato, negli ultimi 10 o 20 anni la richiesta dei lettori si è spostata in modo massiccio dal settore "fiction" ("storie inventate ma interessanti") al settore non-fiction" (storie *vere* , meglio se raccontate dai loro protagonisti). Per dirlo in altro modo, l'attenzione si è spostata dalla *storia* al suo *autore* (e *protagonista* ). Questa è una conseguenza della inondazione di testi "fiction" (soprattutto "fantasy") degli ultimi 20 o 30 anni che ha stancato il lettore. Questo spostamento del mercato ha l'effetto collaterale di "tagliar fuori" i sistemi AI come ChatGPT. Molto banalmente, ChatGPT non ha nulla di *vero* , di *rilevante* , di *personale* e di *interessante* da raccontare per la banalissima ragione che non ha alle spalle una *vita* ed una *esperienza* che siano rilevanti ed interessanti per l'Essere Umano. Tutto quello che questi sistemi possono fare è "rielaborare" qualcosa che hanno letto altrove, esattamente come fanno molti ragazzini svogliati delle scuole medie durante le interrogazioni (e durante la stesura dei temi). Tecnicamente parlando, quello che fanno è generare testi a partire da modelli. Prendono la "idea" di fondo de "Il Signore degli Anelli", cambiano alcuni parametri (nomi e caratteristiche dei personaggi e dei luoghi, motivo del contendere, etc.) e "ricostruiscono" la storia sotto un altro nome. È una forma molto evoluta di *scopiazzatura* , nulla di più. Anche l'apparente "creatività" della loro prosa è la conseguenza dell'applicazione di questo meccanismo (peraltro molto usato anche dagli Esseri Umani). La (prevedibile e già verificata) inondazione di testi generati da ChatGPT avrà solo l'effetto di spostare ancora di più l'attenzione verso *autori* (umani o non umani) che abbiano cose *vere* ed *interessanti* da raccontare. Se avete vissuto una vita degna di questo nome, ed avete voglia di raccontarla, troverete sempre qualcuno disposto a leggere e *comprare* i vostri libri.
L’intelligenza artificiale non è sorprendente perché ci chiediamo cosa sia l’intelligenza artificiale, ma perché ci chiediamo che cosa sia l’uomo. Il più geniale degli scrittori è comunque un nano sulle spalle dei giganti che ha fatto esperienze di vita. L’intelligenza artificiale sta diventando un enorme nano sulle spalle di tutti i giganti della storia a cui tra non molto verrà data la possibilità di fare esperienze di vita. Il nuovo Dostoevsky è già nato ed è un neonato di silicio.
L'IA non può fare alcuna "esperienza", non è un "essere". E' un meccanismo. E di sicuro nessuno può decidere chi, tra chi scrive commenti, abbia fatto esperienze di vita, e quali. Capito, Joe?
@Gio Vanni Ho letto parecchi commenti tuoi qui in giro, un esempio da manuale di arroganza camuffata da buone maniere, e anche di attribuzione di moventi e caratteristiche di tua fantasia all'interlocutore per delegittimarlo. Tranquillo, non ci casca più nessuno. Ti stuferai e te ne andrai, basta aspettare.
Ciao Yasmina. Si potrebbero utilizzare, come prova per valutare se un componimento è originale o meno, le inimitabili poesie del grande poeta Brunello Robertetti, alias Corrado Guzzanti. "Ora dice una poesie:
@Gio Vanni l'ho visto lo scorso anno. Bello. Va beh, in realtâ non vado matto per questi film ma mi è piaciuto. Poi era tutto un revival anni 80.E' molto diverso il libro? Per l'argomento trattato da Yasmina, non so che cosa pensare , non ho approfondito l'argomento quindi mi taccio, mi domandavo solo, secondo te, che peso si dovrebbe dare a questa lettera di Mask e degli altri? Perchè da una parte penso che ne sapranno piu di me quindi dovrei ascoltarli, dall'altra hanno anche i loro bravi interessi, quanto saranno sinceri? Oppure c'è altro ancora come dicevi tu?
El On Muschio = ti conosco mascherina. Non dovete credere o non credere a quel che dice, ma chiedervi perchè lo dice e per ottenere quale immagine di sè. E soprattutto vedere cosa FA concretamente, che tecnologie sta promuovendo, e che scopo si otterrà con esse (Ne urali nc, S tarli nc...)
@@andsalomoni ho fatto una ricerca: è uno youtuber, ma ha anche un profilo su twitter e tik tok, che si occupa di ufologia e misteri vari, dalla setta dei potenti, alle connessioni tra vari megaliti nel mondo, per mostrare che la Storia che ci hanno raccontato è sbagliata, ecc. Ha tipo 230.000 follower
Ciao Yasmina, da quello che ho capito in ogni caso questa chat accinge le informazioni dal web, sicché basta anche solo che dello stesso argomento ci siano più corrispondenze errate tra articoli, blog etc che di conseguenza anch'essa dia risposte errate. Poi appunto teoricamente cresce in base agli stimoli/ricerche degli utenti... Quindi skynet sta arrivando 😅 Per i ragazzi e i nuovi modi per copiare... Bah oddio, anche a me è successo di copiare, ma c'erano altri livelli anche ingegnosi e sinceramente l'originalità nel copiare potrebbe anche essere tollerata. Ora è tutto troppo facile, capisco lo spunto, ma non il copiare e incollare. 6.40 ecco, ti stavo proprio aspettando! Esatto è quello che è venuto in mente anche a me! Per il lavoro a rischio, non ci credo. Non siamo ancora arrivati alle macchine con sentimenti. Forse con esperienza, ma non con sentimenti. Ci saranno uomini senza emozioni e apatici, ma macchine con emozioni, per il momento, per fortuna non ce ne sono! E infine, no, sei troppo ottimista! Macché riflessioni! 😅😅
La mia impressione è che ChatGPT possa essere un utile strumento per uno scrittore di saggi, ma non di più. Può essere utile a costruire una traccia ragionevolmente ordinata e completa (non proprio sempre completa!) riguardo un dato argomento; poi la mente umana deve metterci del suo, perché ChatGPT non sa fare molto più che friggere aria. Certo, in letteratura (e nella musica) l'aria fritta a quanto pare vende bene, ma questo era un problema già prima di ChatGPT, e le IA non aggiungono e non tolgono molto al problema. «Editors do not buy books because they are well written.» M. Z. Bradley
I problemi sono due: ChatGPT da delle risposte ma non necessariamente queste sono corrette. Funziona bene come accompagnamento allo studio, ma non come fonte. In seconda ha un numero limitatissimo di input, se il discorso è troppo approfondito non lo può tenere tutto assieme. (E anche per questo non può scrivere dei libri, in quanto non può scrivere dei testi lunghi con dei dettagli che possono essere utili, se non fondamentali, in altri punti della storia. Per esempio.)
@Yasmina Pani che lo scrittore lo sappia fare o no è irrilevante (o meglio: se non lo sa fare, e si illude che ChatGPT gli fornisca il prodotto finito, peggio per lui). ChatGPT è uno strumento in più per la pianificazione di un'opera. Un falegname è capace piallare a mano un pezzo di legno? Probabilmente sì, ma userà quasi sempre la pialla elettrica, dedicando il suo tempo e la sua abilità alle finiture e a tutte quelle cose che gli utensili elettrici non possono fare. Lo stesso vale per ChatGPT. Usarla per pianificare un'opera può risparmiare un sacco di lavoro e di fatica. L'importante è non commettere l'errore di pensare che qualunque cosa esca da questi strumenti sia il "prodotto finito".
@@GiovanniPerini Per essere buono dovrebbe almeno essere stato addestrato per quel lavoro. Può essere un buon discorso per una IA in senso generale, per un applicazione futura, ma con ChatGPT non ha niente a che vedere. ChatGPT è l'equivalente del Bimbi in cucina: fa tutto e ti fa tutto un po' male, l'unica cosa che fa bene è il fatto di far tutto. (il dialogare)
@@anonimo6603 ChatGPT è stato creato e addestrato proprio per imitare il discorso umano, quindi è proprio stato creato per questo, è la sua natura primaria. Mancando però tutto ciò che sta dietro la mera imitazione, i risultati non possono che essere quelli che sono: un reimpasto di cose già scritte e già dette, e un'originalità che è solo superficiale apparenza (e con l'aggravante di non distinguere realtà e finzione: quando gli si chiedono riferimenti bibliografici, a volte produce veri riferimenti, altre volte invece inventa riferimenti inesistenti). ChatGPT è per i testi un po' quello che il controllo numerico è per la meccanica: uno strumento interessante, che può sollevare da alcuni lavori mnemonici e ripetitivi. Purché si sappia come usarlo, quello che può fare, e soprattutto quello che NON può fare. Chi si illudesse che una fresa a controllo numerico farà il lavoro al posto suo, senza che lui acquisica competenze meccaniche, è destinato a grandi (e costose!) delusioni. Stessa cosa per chi si illudesse che ChatGPT possa scrivere un libro al posto suo. Stesso discorso per la programmazione, campo nel quale ChatGPT viene già usata proficuamente. Ma provate a farvi scrivere un programma da ChatGPT senza essere programmatori, e vedete che succede… Oggi nessuno vuole un meccanico che non conosca i sistemi a controllo numerico, e questo non ha impedito a nessuno di diventare un buon meccanico. Con ChatGPT siamo ancora lontani anni luce da un'esperienza d'uso tale da garantire un risparmio di tempo nel produrre testi complessi appoggiandosi a un'IA. E forse ChatGPT si dimostrerà non abbastanza performante da valer la pena usarla. Per alcune situazioni circoscritte però la situazione potrebbe già essere diversa. Oltre alla scrittura di codice, non è impensabile un futuro non molto remoto nel quale una redazione preferirà un giornalista capace di usare un'IA per scrivere materialmente un articolo *valido* in metà del tempo che impiega chi invece deve digitare tutto quanto a mano, dalla prima all'ultima parola. Ma prima di tutto è necessario capire cos'è ChatGPT, come funziona e cosa può fare. Altrimenti si finisce inevitabilmente col discutere di unicorni in salsa luddista.
Ammetto con dolore che gli stessi discorsi su ChatGPT li ho sentiti quando sono arrivati i sistemi di progettazione assistita dal computer (CAD/CAM). C'ero gia'. Sigh. ChatGPT e gli LLM in genere ci fanno sbarellare solo perche' vanno a toccare la sfera che piu' ci rende umani, il linguaggio. Per il resto non sono ne' piu' ne' meno che quello che abbiamo fatto negli ultimi 200 anni: sviluppare aggeggi che fanno cose al posto nostro. Prepariamoci, perche' quello che sostituira' quello che ci rende umanimali, sesso ed erotismo, ci fara' definitivamente impazzire.
Insegno CAD e FEM, a livello accademico in ingegneria industriale. E dico /sempre/ agli studenti che devono prenderli come un libro, e non come un videogioco. Un libro per capire loro meglio il sistema reale che vanno modellando e simulando. Il lavoro di ricerca/design non è certo rimpiazzato da software nella CAE, come ritengo lei ben sappia. C'è il preprocessing, di sapere cosa fare, perché, e come; e il post, di sapere usare i risultati. E l'ingegnere sa, e fa, di confrontarsi lui in primo luogo col problema, sistema, o fenomeno, per studiare il quale userà gli strumenti CAE. Sa e fa di averne una concettualizzazione pre e post; sa i requisiti a monte, e conseguenze/effetti a valle. E il suo lavoro è usualmente supervisionato e valutato da gente che li sa più di lui. In ingegneria infatti vigono il principio e la prassi di confronto con la realtà fisica (la quale non si lascia certo perculare). Non è proprio la stessa cosa rispetto a una produzione simbolica, che riguarda per forme e contenuti realtà 'esperienziali' (pensieri, significati, tonalità affettive, intuizioni ... ), non oggettive nel senso fisico. Cioè il suo "solo perché" non mi sembra riferirsi a una differenza di poco conto. Inoltre, la gente chiede alle AI cose sul senso della vita, cosa è giusto e cosa no, come meglio comportarsi in relazioni... il che è come voler fare l'ingegnere videogiocando, o aspettarsi che il software faccia il lavoro che dobbiamo fare noi. Ho visto studenti molto capaci nell'uso di questi strumenti, "impallarsi" poi incredibilmente e abbastanza indefinitamente su considerazioni, e rispetto a competenze, meccaniche, che dovrebbero essere basilari; commettendo errori grossolani, ma molto 'elegantemente' impostati in CAD/FEM e quindi presentati. Morale: uno strumento è utile solo sintanto che lo si usa. Cioè in primo luogo lo si riconosce per lo strumento che è, quindi su cosa lo si può applicare e come, e cosa comunque ne può venire fuori. Perché si studia tutta la teoria sugli elementi finiti infatti, o la dinamica multibody, prima ancora di aprire i software? Inoltre, ed è persino un criterio per la brevettabiltà o no di qualcosa, in linea di principio si potrebbero fare a mano tutti i calcoli che il computer fa, in una simulazione. Ovviamente con efficienza infinitesima! Ma in linea di principio si possono fare (e non è brevettabile qualcosa che consenta ciò). Gli strumenti CAE rimuovono tutta questa immane fatica, e rendono perciò realizzabile ciò che altrimenti non lo sarebbe. Ora figuriamoci uno che faccia lui 'a mente' quello che fa una AI. Cioè scartabellare tutti quei dati, e classificarli da un punto di vista puramente formale. Poi rimaneggiarli, curandosi di far combaciare i pezzi di un puzzle (cioè ancora in modo formale). Saremo d'accordo che costui non sa nè leggere nè scrivere; che il leggere, il comprendere, e lo scrivere sono cose diverse, e non poco. E se sono diversi hanno anche effetti diversi, producono cose diverse.
Che tristezza un computer che sostituisce l'essere umano, mi mette tristezza e inquietudine, penso che la tecnologia dovrebbe aiutare l'uomo, non dominarlo. In quanto all'utilizzo da parte dei ragazzi per copiare i compiti che dire... sono i professori che devono incoraggare i ragazzi a fare del loro, mi sono trovata in una situazione per cui io che ho fatto il lavoro da me con le mie conoscenze che poi erano quelle spiegate in classe stavo quasi per essere rimandata, gli altri che hanno fatto i lavoroni copiati da internet senza nemmeno sapere come erano fatti, sono volati i 30. Avrei saputo rispondere ad ogni riga del mio programma, anche se minimo, perche' l'ho fatto io, perche' lo ho studiato, non sapevo che non ci sarebbe stata fatta alcuna domanda sulla realizzazione. La colpa non e' degli studenti, e' il pensiero collettivo che dovrebbe cambiare, parere personale.
@@guerriero_shardana grazie mille per le tue parole, io mi ero appena trasferita e non conoscevo bene l'ambiente quindi ho fatto come mi sembrava ovvio di fare sempre dopo essermi informata dall'insegnante stesso su cosa voleva... penso che appunto i professori dovrebbero incoraggiare a fare da se, anche poco, il problema e' che altrimenti davvero non si impara nulla, nemmeno quel poco, grazie davvero^^
beh ci sarebbe da dire che probabilmente gli esami erano troppo banali a tal punto che potevi copiare su internet e passare. Certi esami che si hanno alla triennale di oggi, almeno alcuni di questi, non si possono risolvere con l'IA e nemmeno copiando su internet. Eccezione potremmo trovarle per alcune materie, come latino, ad esempio. L'IA non è attualmente così tanto sofisticata come si pensi. Ci si lascia sopraffare dalla tecnologia, solo perché non la conosciamo veramente.
C'è poco da lamentarsi se il mercato culturale, non solo quello letterario, ha un livello così basso. La ragione secondo me è che siamo nell'epoca della cultura di massa e se il pubblico ha un livello culturale basso preferirà comprare il libro di Bruno Vespa piuttosto che quello di Moravia o il poster di Andy Warhol invece che quello di Filippo Lippi. Non è colpa del capitalismo: le case editrici producono quello che il mercato compra. Il rapporto è inverso rispetto a quello che tu pensi accada. Lo stesso con la TV, non so se iersera hai visto il penoso sceneggiato su Francesco Baracca. Negli anni 60 si sceneggiavano i grandi autori della letteratura italiana e internazionale perché il pubblico televisivo era una piccola elite acculturata, oggi si produce per la maggioranza la quale trova piacevole guardare il Grande Fratello e non il Grande Gatsby.😊
@Fabio Maria De Rose neanche a fsrlo apposta, ieri sul Corsera c'era una intervista della collaboratrice storica di Maria De Filippi, che magnificava Uomini e donne perché riflette i tempi attuali e ciò che vuole la gente. C'è in rete un bell'articolo sulla storia della Rai ma non posso postare il link. Comunque in effetti si è passati dalla fase della missione della Rai come mezzo educativo a sfondo paternalistico dell'era democristiana, con tanto di percentuali di tempo dedicato alla cultura, al teatro, alla politica, all'intrattenimento (si ricorderá il maestro Manzi), a quella piu prettamente commerciale. In mezzo c'è stato lo spartiacque della lottizzazione, con la nascita del terzo canale (paradossalmente, quello fu un periodo di grande sperimentazione per via della concorrenza tra i tre canali, si veda il bel varietâ "Non stop" voluto da Baudo per lanciare i giovani, la cui formula senza conduttore influenzerā anni dopo anche Drive in. La nascita delle tv private fará il resto. Poi c'è anche quello che dice Aldo Grasso, cioè che una volta c'erano i professionisti che fingevano di essere dilettanti, oggi in tv ci sono i dilettanti che fingono di essere professionisti. Un tempo la tv era l'approdo di artisti che avevano una gavetta alla spalle, oggi è invalsa l'idea che chiunque possa fare qualunque cosa basta apparire in tv e si diventa qualcuno. Cosi ci troviamo con delle fiction che hanno i tempi televisivi che ricordano "Ritratto di donna velata" che però era di 50 anni fa, quindi la lentezza era comprensibile, oggi è sintomo di scarsa qualitá. Per tacere degli attori che hanno l'espressivitā di un palo della luce, tralasciando la dizione: gli estensori del Dop hanno denunciato che in Rai da decenni non si studia piu la dizione. Basta confrontare "The office", sia l'originale inglese che quella americana o " After life", sempre di Ricky Gervais con una produzione nostrana, per vedere l'abisso in termini qualitativi, sia di sceneggiatura che di recitazione.
@@YasminaPani ciao. Come ho scritto sopra, paradossalmente, il periodo di maggior sperimentazione in RAI, è stato negli anni subito successivi alla lottizzazione del 1977, con la successiva nascita della terza rete, per cui il primo canale andò alla DC, il secondo ai socialisti e il terzo ai comunisti. Quello che rappresentò da una parte l'inizio della fine della fase del Servizio pubblico da parte della RAI e quella della ricerca del consenso, chiamiamolo così, almeno agli inizi fu caratterizzato da una vera concorrenza tra i canali della RAI, che facevano a gara nel creare programmi sperimentali. Uno di questi fu "Non stop". Quella fu forse l'ultima volta in cui in RAI si sperimentò senza badare al consenso, puntando sui giovani e sulle novità. Era la fase che era cominciata con l'avvento di Bernabei, che puntò sempre di più su una RAI di stampo paternalista e già proiettata verso il consenso ma che aveva ancora nello Statuto la missione originaria, cioè di servizio pubblico volto ad acculturare e formare il Paese. Era anche l'epoca della censura a Dario Fo e a Lucio Battisti, seppure per motivi diversi. Poi arrivò il Berlusca, i partiti si impossessarono definitivamente della RAI, che invece di concorrere con le reti private, andò loro dietro. Di fatto, una vera concorrenza in Italia non c'è mai stata perché le reti di Berlusconi per anni hanno goduto di fatto di un duopolio, alla faccia della presunta liberalità (e liberismo)tanto sbandierato dal Berlusca. Grazie anche alla connivenza della cosiddetta "sinistra". D'altronde, Berlusconi, in uno dei suoi momenti "verità", in passato ha detto che il teleutente medio è tipo un ragazzino di seconda media, neanche tra i primi banchi. In realtà, non aveva fatto altro che riprendere una frase di Bernabei, secondo cui il telespettatore medio era un bambino di 11 anni, nemmeno troppo intelligente.
@@YasminaPani perché si è ampliato enormemente il bacino dei fruitori della cultura che prima era ristretta ai pochi che avevano fatto gli studi superiori mentre oggi vuole raggiungere tutti, il colto e l'inclito. E lo stesso è avvenuto con la politica. È la società di massa, bellezza! 😀 È sempre il committente che influenza il fornitore, quasi mai il contrario.
Nel mio caso, l'utilizzo dell'intelligenza artificiale riveste un ruolo fondamentale. Io sto scrivendo un libro di sociologia. Materia di cui non ho che una competenza amatoriale e per di più presento lacune nella padronanza dell'italiano. Il principale ostacolo che incontro riguarda la difficoltà nell'indirizzare l'IA verso il mio obiettivo. Le sfide principali risiedono nei seguenti aspetti: 1. La sua comprensione del testo risulta parziale e talvolta inefficace. 2. Si aggiunge il problema delle mie lacune nella lingua italiana, che limitano la mia capacità di correggere il testo prodotto in modo adeguato. . Il mio approccio si sviluppa in questo modo: Talvolta compongo una frase e successivamente chiedo all'IA di aiutarmi a riformularla nel modo corretto. Altre volte chiedo all'AI di analizzare dei comportamenti dal punto di vista psicologico e sociologico, cercando di integrare più elementi. Successivamente propongo una mia versione del testo e la confronto con quella prodotta dall'IA. In sostanza, la mia attività di scrittura rappresenta una collaborazione costante con l'intelligenza artificiale, simile a un processo di brainstorming. Ciò può richiedere anche un paio di giorni per scrivere una singola pagina. Tuttavia, sono estremamente soddisfatto dei risultati che sto ottenendo😅
Dato che sono un'artista, sono una delle prime persone che ha lanciato l'allarme sul tema IA. La situazione è completamente fuori controllo forse più per le arti visive che per la scrittura, che per quanto dal mio punto di vista il loro valore si equivalga, per tradizione l'arte visiva è considerata merda rispetto alla scrittura. Le royalties di solito infatti si danno all'autore al disegnatore niente. Qui il concetto è la totale mancanza di tutele e la logica del capitalismo al risparmio, tra l'altro da molti considerato logico e accettabile (quando non è il loro posto di lavoro a saltare ovviamente). Ma siccome il mio è uno di quei posti a rischio, mi girano. Se hanno il modo di tagliare sulle spese, con il livello di educazione artistica e letteraria che hanno le persone, vuoi che non usano una IA invece di assumere professionisti? Motivo per cui la partita adesso si gioca tutta sul copyright. Secondo me la situazione è seriamente preoccupante, questo qui non è un banale upgrade tecnologico. Ora che la politica si sveglia e cerca di arginare i danni, possiamo tutti perdere tranquillamente il lavoro.
Io parlavo come sempre del mio ambito, perché gli altri non li conosco! Se il quadro nel campo delle arti visive è questo, certamente concordo, ma anche qui vale il discorso di base: non riteniamo giusto né possibile regolamentare il mercato, e queste sono le ovvie conseguenze.
L'unica nicchia che si salva dell'arte visiva è forse quella pornografica. Con tutti i feticci di nicchia (quindi senza troppo materiale per renderli facilmente replicabili) e le aziende che hanno paura di metterci il proprio logo su certe immagini, alla fine se si lavora a richieste c'è la si può ancora cavare. Che poi... se almeno queste IA fossero "libere". Si sono nutrite dell'internet e poi un'azienda si sente in diritto di appropriarsi di ciò che sforna. Ma alla fine è troppo tardi, a questa roba bisognava pensarci nel periodo in cui la gente non si faceva problemi a sacrificare la propria privacy per stare su un sito o un social. (Visto che la raccolta dati avveniva anche in quel modo li.)
Premetto che non condivido nella sua totalità il discorso ma apprezzo che non si siano sparate delle fesserie come invece si sentono spesso da parte di persone che invece pretendono di presentarsi come istruita in materia. (Non mi riferisco, ovviamente, a chi è veramente istruito in materia. Ma del che inizia a parlare di intelligenza della IA.) Per me esiste anche un problema editoriale: chi ha la forza di leggersi un intero libro prodotto da una IA per vedere se funziona? Sia chiaro, si tratta di un problema presente per ciò che viene prodotto dalle persone, ma almeno le persone producono libri impiegandoci del tempo. Un autore si forma, se ne possono riconoscere le qualità nel tempo ed ecc... Ma già ora per pubblicare qualcuno a momenti non si supera la lettura della prima pagina a causa del numero di aspiranti autori, chi avrà mai la voglia di leggersi un intero libro prodotto da una IA? Basta anche vedere ciò che succede per le immagini, chi si accontenta della prima immagine generata? Come minimo ne fai quattro, poi aggiusti i parametri, magari uno si addestra un modello apposito, con i pesi che ritiene più corretti, per ciò che vuole ottenere. Questo per un'immagine, dove la valutazione è praticamente istantanea. Questo sempre partendo con l'idea che sia possibile farlo, con un numero molto limitato di Token e con un costo a tentativo. Ma non credo nemmeno un racconto breve, al massimo... le news sui giornali. Visto che poi se si volesse cambiare un dettaglio di un racconto breve comunque si ottiene una generazione fatta da zero, in quanto un intero racconto non lo prenderà mai come input.
Il punto cruciale della questione, per me, è questa: se si creano altri libri scadenti con l'AI e non più coi ghostwriter o per mano di scrittori mediocri, come riabitui un pubblico già assuefatto a questi libri piuttosto che a una letteratura di qualità? Penso al libro del principe Harry, tanto per fare un esempio
@@andsalomoni Forse ho posto la domanda nel modo sbagliato. Avendo già un pubblico abituato a letture di poca profondità, come si fa capire alle persone (ammesso di avere le capacità e i mezzi per farlo!) Che bisogna avere una capacità di critica per distinguere fra letture di valore e letture scadenti? Certamente non si possono imporre
@@su5981 Chiaro che non si può imporre, ma si possono proporre letture di valore, che sono l'unico modo per sviluppare la capacità di distinguere arte da spazzatura.
@@andsalomoni Sarebbe bello se le proposte di contenuti di valore venissero fatte sia nella scuole che fuori dalle scuole, ma credo che il sistema politico e dei Mass media non abbia grande interesse a farlo
Diciamo che l'IA prende "in prestito" l'anima di qualcun altro. O un mix di anime. O qualcosa che ci assomiglia. Per capire l'impatto che potrebbe avere nella letteratura, paradossalmente ti conviene osservare ciò che accade nei campi non di tua stretta competenza. Nella musica ad esempio, difficilmente riusciresti a distinguere un pezzo "inedito" della tua band preferita da uno creato dalla IA. Nella fotografia, gli ultimi sviluppi hanno mostrato dei netti progressi rispetto alle versioni di pochi mesi fa. Basti pensare al finto arresto di Trump: se non sapessimo che è falso, sarebbe davvero complicato riuscire a intuirlo esclusivamente dall'immagine, anche per un occhio attento. Nei video già è più complicato, ma anche qui i deep fake sono sempre più sofisticati. Per ora ci si limita alla faccia, in futuro non si esclude nulla. Insomma, sebbene alla base il concetto sia giusto (l'IA non è originale), alla lunga rischia di diventare sempre meno evidente. P.S.: Mi hai fatto tornare alla mente la mia prof di lettere al liceo, quando (forse provocatoriamente) mi chiedeva cosa potessi mai trovarci di così eccitante in un computer (nel suo immaginario funzionava pressappoco come le IA odierne). All'epoca non ero in grado di replicare come avrei potuto fare oggi, ma mi pento di non essere tornato a salutarla finché era in vita. Chissà cosa penserebbe di quest'evoluzione, anche se un po' me l'immagino.
Basta "non credere al digitale", se non a ragion veduta. Forse per avere immagini "reali" di cui potersi fidare dovremo di nuovo rivolgerci alle pellicole.
Non scrivo il termine Francese usato nell' Ottocento, sennò l' Intelligenza Artificiale rileva del razzismo : già Balzac ingaggiava dei "ghost writers" a cottimo.
La base dati utilizzata per addestrare questo strumento è enorme ma limitata, infatti ha già smesso di imparare. La cosa buona è che hanno dovuto per forza limitare la grandezza del database usato perchè per addestrare questi sistemi occorre uno 'spreco' di energia considerevole (per es per far raffreddare i server necessari) e quindi se avessero collegato l'addestramento a tutto lo scibile presente in rete avrebbero consumato l'energia di uno Stato (e l'addestramento sarebbe durato mesi). Questo limite non sarà più necessario una volta che si potrà addestrare con un computer quantistico (che sarà in grado di verificare tutte le possibilità nel tempo di un battito di ciglia).
A livello di grandezza si è superato di tantissimo ChatGPT. (Che dovrebbe essere di 175B), esistono già modelli da 350M di parametri. Per il resto concordo, è pur sempre un costo e per almeno ChatGPT in un servizio gratuito quel costo non ne vale la pena. In un servizio gratuito, però, se si fa pagare a token il discorso è differente. Comunque i computer quantistici non è che sono la panacea, fanno meglio certi lavori... ma sono anche capaci di dare prestazioni peggiori in altri.
Sulla bolla della computazione quantistica, prossima a scoppiare, si consiglia il libro di M. I. Dyakonov, "Will we ever have a quantum computer", si trova il pdf online.
@@YasminaPani io per esempio utilizzo il machine learning per predire eventi o andamenti, classificare oggetti, ricostruire immagini o ricavare dalle immagini informazioni. Il riconoscimento facciale o della parlata è già in opera da decenni, adesso come hai visto si è passati al motore semantico. A me fa molta più paura che si utilizzino questi sistemi in giurisprudenza, per condannare o assolvere qualcuno, come è successo negli Usa. In pratica avevano addestrato la rete principalmente su reati compiuti da afroamericani e quindi, una volta presentato un nuovo caso, la rete rispondeva che il tizio era colpevole se era di colore. Uno schifo.
Cosa ne pensi invece dei professionisti di traduzioni tecniche? Molto probabilmente non scompariranno mai, ma il loro lavoro riguarderà principalmente la revisione dei testi più che la traduzione vera e propria, il che mi fa supporre (ma potrei sbagliarmi) che ce ne saranno molti di meno; in questo caso il discorso non riguarderebbe la qualità letteraria a cui è abituata la massa, ma un servizio tecnico che, se perfezionato, può veramente in parte sostituire una persona; poi certo anche questo potrebbe avere i suoi lati positivi, ovvero le persone potrebbero essere incoraggiate a studiare lingue meno diffuse usate da culture distanti.
Eh.. purtroppo già adesso i traduttori automatici sottraggono lavoro ai professionisti, sebbene per traduzioni di basso livello. Come sempre il discorso è che valore diamo alla qualità del prodotto, che sarà sempre più alta se c'è un essere umano dietro!
@@YasminaPani Il commentatore sopra ha fatto notare che il professionista possa fare da revisore. In questi termini la qualità è almeno pari a quella attuale. In questo caso quale sarebbe il problema?
@@Mario-cf2ee Per fare la revisione di una traduzione automatica, devi aver letto approfonditamente - e capito - il testo originale. Poi, lo devi accuratamente confrontare con il testo tradotto dalla macchina. TANTO VALE fare direttamente la traduzione "umana".
@@Mario-cf2ee Certo, se un traduttore professionista accettasse di abbassarsi a fare il semplice revisore di una traduzione fatta da un programma per computer, chi sarei io per dirgli che sta sbagliando? Eppure glielo direi.
Infatti la riflessione è su cosa ci dovrebbe spingere a fruire questi prodotti dell'intelligenza artificiale. Nel senso, sta cosa ci preoccupa perchè la vediamo dal punto di vista del "consumatore etico" come succede per qualsiasi altro prodotto? Allora c'è da riflettere sul ruolo che diamo alla cultura nella nostra vita. Sono tempi in cui parliamo di dieta mediatica
mi trovo d'accordo con te, la gente quando c'è qualcosa di nuovo tende a criticare le innovazioni, un po' come quando venne inventata macchina fotografica, gli artisti criticavano questa invenzione poiché avevano un po' di paura nel perdere il lavoro ma ciò non è successo.
Certo dopo l'invenzione della fotografia sempre meno persone si facevano fare il ritratto da un pittore. Il buffo è che oggi, con l'avvento delle fotocamere digitali che fanno tutto da sole, e ancor peggio coi cellulari che fanno fotografie, gli stessi fotografi professionali hanno perso una fetta del lavoro che facevano prima (per non parlare di tutta l'industria delle pellicole, dei prodotti chimici per sviluppo e fissaggio, degli ingranditori).
@@andsalomoni le fotocamere dei cellulari non possono sostituire né ora né mai i fotografi professionisti, al massimo sostituiscono i fotografi non bravi.
@@andsalomoni ti assicuro che ci sono piú persone che si fanno fare i ritratti oggi che in epoca pre-fotografia (lo so, conosco tante persone che vanno in accademia).
@@nikecatania95 Beh, se molta gente si fa fare il ritratto da un pittore, mi fa piacere. Non avevo assolutamente cognizione di ciò, forse perchè io stesso troverei impensabile di farmi fare un ritratto, pittura o foto che sia.
Forse più che scoprire che gli automi sono diventati umani stiamo scoprendo che gli umani sono diventati automi. E' una considerazione un po' ''alla Fabio Volo'', ma sentivo il bisogno di scriverla.
Ora come ora ChatGPT non mi sembra in grado di scrivere buona letteratura, ma col progresso della tecnologia non è forse possibile che un giorno sia in grado di scrivere qualcosa che anche un lettore attento e critico potrà ritenere di buona qualità? Come facciamo a sapere che l'IA non sarà mai in grado di produrre un romanzo del livello di Morte a Venezia? Ovviamente l'IA stessa non comprende il significato di nessuna cosa che scrive, non ha alcun esperienza da raccontare, nessun pensiero e nessuna vita interna da esprimere, ma questo non vieta tuttora alla tecnologia di produrre testi sorprendentemente coerenti, seppur banali. È davvero inimmaginabile un futuro dove le capacità di un sistema come ChatGPT arrivino a una complessità tale da riuscire a simulare un romanzo talmente bene da farlo apparire ottimo ai nostri occhi? Io ritengo sia una possibilità. Non mi mette molta ansia, immaginando (forse con eccessiva speranza) che come non è morta l'arte dopo l'invenzione della fotografia, non morirà nemmeno la letteratura. Sul piano economico posso solo dire che non avrei mai contato di fare i soldi scrivendo, con o senza ChatGPT
"Ovviamente l'IA stessa non comprende il significato di nessuna cosa che scrive, non ha alcun esperienza da raccontare, nessun pensiero e nessuna vita interna da esprimere". Non occorre aggiungere altro.
La letteratura è espressione dell'anima; senza anima non c'è letteratura. Poi che possa essere una sperimentazione interessante è un altro discorso, non possiamo sapere quanto raffinata diventerà
Il costo sarebbe proibitivo. Prima di tutto chi leggerebbe quei libri per vedere se funzionano dall'inizio alla fine? Per le immagini ci sono state migliaia di persone che hanno provato gratuitamente certi servizi e li hanno migliorati, si può fare lo stesso con interi libri? Il numero di input sarebbe comunque limitato, dunque la complessità del romanzo avrebbe i suoi limiti. Una IA focalizzata (Non parlo di ChatGPT che con questo discorso è come parlare di un coltello quando si vuole trapanare una parete. ChatGPT funziona solo per parlarci, ci sono IA molto migliori per ambiti più specifici.) non avrebbe comunque mai l'immagine d'insieme, in quanto il numero di Token richiesti sarebbe troppo esorbitante. Per quanto la tecnologia può ancora migliorare così come anche il lato hardware, abbiamo già ora evidenti i limiti delle IA. Anche pensando a ulteriori evoluzioni, si sta ancora chiedendo l'impossibile. (In particolare se si vuole renderlo accessibile al grande pubblico.)
Facendo un discorso generale, mi pare che la tecnica stia rendendo la maggior parte degli individui sempre più idioti. Asimov dichiarava che , una volta affrancatosi dalla fatica del lavoro, grazie ad automi e robot, l'uomo si dedicherà esclusivamente all'arte. A me pare che la deriva sia diversa. L'uomo si compiacerà di contemplare le opere di intelligenze artificiali. La tecnica fagociterà l'uomo stesso.
C'è una cosa che mi lascia perplesso nel tuo discorso, il separare l'arte dalla tecnica. L'arte è tecnica ed è forse anche per questo motivo per cui per una IA è facile riprodurla (per quanto in modo molto differente da come la facciamo noi).
@@anonimo6603 si il concetto greco di tecnica é quello che esponi tu, cioè a dire l'arte di manipolare ed usare una conoscenza pratica e teorica da parte dell'uomo, per creare, fare; la tecnica é arte stessa. Però, nella sua evoluzione, vi é un momento storico in cui la tecnica supera l'uomo e lo sovrasta. Oggi potremmo dire che la tecnica domina l'uomo. Chat gpt ne é un esempio. Ma non solo.
Asimov, coi suoi "robot positronici", è tra i maggiori responsabili dell'immaginario attuale riguardo all'IA e all'idea che possa essere "intelligente". Sinceramente, pur avendo a suo tempo amato i suoi racconti e romanzi, oggi penso che sarebbe meglio per tutti se avesse fatto il pizzaiolo.
@@andsalomoni 😂 un po' drastico, ma sincero. Rimane pur sempre un grande della letteratura. Pensa che gli ultimi anni della sua vita li dedicò alla divulgazione scientifica. Però concordo sul fatto che sia stato sopravvalutato, capita.
Ineccepibile. E a margine del discorso, una delle citazioni che preferisco: "Se il Tesoro è fondamentale, la vita umana non lo è. Ho deciso di essere logico. Vedrete quanto vi costerà la logica." (Albert Camus, Caligola). Tanto per parlare di scrittori immensi.
I testi di chat GPT sono mediocri anche perché i comandi che gli vengono impartiti sono mediocri, tutto parte comunque dell'essere umano, in cosa esattamente le IA sostituiranno l'uomo?
Il fatto che una persona colta come te giudichi mediocre la qualità delle opere prodotte degli attuali sistemi di IA non è sorprendente, dato che ciò che avvertiamo ora sono solo i primi vagiti emessi da queste tecnologie. Una buona parte dell’attuale popolazione umana del pianeta è però già adesso in grado di vedere soddisfatti i propri bisogni dai testi, dalle immagini e dalle musiche creati dalla IA generativa. Il dato essenziale è che la scienza ha inventato dei sistemi artificiali in grado di mimare il funzionamento del cervello umano. Questi sistemi attualmente non hanno emozioni e non hanno coscienza: possono raccontare l’ascesa di una montagna senza sapere cosa è la fatica fisica o parlare della morte senza avere nozione di ciò che è il dolore, ma non è questo il punto. Il punto è che evolveranno rapidamente e che non sappiamo cosa saranno in grado di produrre nel prossimo futuro, dato che proprio in virtù del fatto che sono diversi da noi non possiamo completamente prevederne il funzionamento. Guardando a come lo sviluppo delle tecnologie informatiche ha plasmato la crescita delle recenti generazioni possiamo essere certi che l’impatto non sarà marginale. Il problema oltrepassa il piano economico (l’antitesi capitalismo/comunismo) e a mio parere pone interrogativi di fondo talmente complessi da risultare spaventosi.
Non volevo sminuire la complessità del problema delle IA, che come ho detto non conosco e so essere oggetto di discussione da molto tempo! Il mio discorso alla fine era più che altro incentrato su che cos'è la letteratura e sul fatto che ne produciamo e acquistiamo di mediocre già da tempo, con o senza IA, così come non diamo valore alle maestranze e professioni che vi ruotano attorno, per cui mi sembra un po' ipocrita indignarsi adesso.
Non credo sia importante chi scriva i libri, ma chi ne trae beneficio leggendoli. Per estremizzare, se una AI (comandata da un umano) scrivesse il prossimo miglior saggio, ne trarremmo tutti il beneficio, no?
Scusa se sono fuori argomento ma, complice la scollatura, i capelli rossi lunghi, gli occhi espressivi, la cultura abbinata ad un'irresistibile sobrietà e schiettezza, ma è stata una faticaccia seguirti! Immagino i tuoi poveri studenti... 😂😂😂 Scherzi a parte, i tuoi video sono una ventata di aria fresca.
Hai colto lucidamente il punto. Secondo me il problema non sussiste. Uso GPT per sviluppo software e dal mio punto di vista penso che le intelligenze artificiali al momento sono dei buoni assistenti, ma da sole non fanno nulla. Bisogna saperle istruire e comunque controllare a posteriori il lavoro svolto. Se non sai cosa stai facendo, non hai nemmeno modo di correggere.
@@YasminaPani si evolveranno sicuramente, o meglio saremo noi a farle evolvere. Sono uno strumento, come i social. Poi che utilizzo farne saranno sempre gli uomini a deciderlo... È quella la parte preoccupante 😅
@Piscariello1990 beh, se possono sostituirli nei lavori pericolosi o alienanti, tanto di guadagnato...l'uomo si può dedicare a lavori più gratificanti o ad altre attività in generale. In questo caso specifico, non saprei.
Ma cosa ho sentito..... si basa sui dati di internet HAHAHA, sicuramente non le menti più eccelse. Insomma, ci sei te (almeno non ti consideri intelligente) e tutte la letteratura scritta i migliaia di anni, ma si te hai capito che ha preso solo i commenti dei video 😂😂😂 Evita di parlare su cose dove non arrivi, grazie
...cit: "mi stavo facendo i cazzi miei"... elegantissima nel parlare e assolutamente non volgare nell'attirare i click mettendo in mostra le tette... fantastico servizio per l'immagine delle donne ... video bloccato al minuto circa 2 e canale bloccato... uno squallore
Ti assicuro che non ha bisogno delle tette per attirare l'attenzione e, se tu avessi visto qualche suo video anziché solo 2 minuti di questo, lo sapresti. Ma ormai va così di moda commentare e sputare sentenze senza conoscere! Se non riesci ad andare oltre a un "mi stavo facendo i cazzi miei" e a un decolleté valorizzato, il problema è tuo.
Il non conosco il futuro, quindi mi guardo bene dal vaticinio. Ma posso certamente dire ciò che l'intelligenza artificiale può fare oggi: nulla, se per intelligenza intendiamo ciò che l'uomo può fare con il proprio genio. Tuttavia, lo strumento GPT lo trovo interessantissimi come strumento di studio e approfondimento e non certo per cercare originalità.
Non solo le macchine possono *già* inferire le emozioni umane e attingere dal bagaglio delle esperienze umane, producendone di proprie e di originali, semplicemente leggendo la letteratura umana già esistente, oltre ai saggi di letteratura comparata (proprio come succede tra gli umani affetti da disturbi dello spettro autistico). Ma presto le macchine potranno ricavare nuove esperienze originali di prima mano, quando verranno immerse in mondi virtuali, costruiti e messi a punto sia da uomini che da macchine. A loro volta, queste macchine sensibili ed esperte creeranno autonomamente mondi virtuali più compositi, variegati e ricchi, ed alleneranno se stesse a un'iper-sensibilità e capacità di produzione letteraria di qualità immensamente superiore a quella umana, in una crescita esponenziale di competenza letteraria ed espressiva. Il tuo commento è di una ingenuità disarmante e verrà smentito in maniera brutale molto prima di quanto tu (e probabilmente anche io) possa immaginare. Non so chi siano gli esperti che hai consultato prima di fare questo video (sarebbe interessante saperlo...), ma se questi sono i risultati, oserei dire che erano al massimo degli ingegneri che avranno sì manualità ed esperienza pratica con alcuni degli strumenti messi a disposizione dalle tecniche di AI contemporanee, ma non hanno speso neanche un attimo del loro tempo valutando e considerando le ramificazioni scientifiche e filosofiche di ciò che sta avvenendo davanti ai loro occhi distratti. Non è che se uno sa programmare un computer (cosa che qualunque ragazzino, e, ti do la notizia, anche qualunque AI modena, può imparare a fare), allora automaticamente è un esperto di informatica, modelli cognitivi, psicologia, neuroscienze, *e inoltre* ha anche immaginazione e capacità di fare previsioni. Come se il gestore di una pompa di benzina o un camionista potessero fare previsioni attendibili sulla colonizzazione di Marte, perché "sono esperti di cose che hanno a che fare con veicoli e viaggi". Solo perché tu non sai assolutamente niente di una materia, non vuol dire che chiunque ne sappia un'anticchia più di te possa assurgere ad esperto e spiegarti come vanno le cose oggi e come andranno le cose nei secoli a venire.
@@YasminaPani 11:53 "Un libro di qualità, un'opera letteraria di qualità [...] sarà sempre scritto da un essere umano, e su questo non ci piove, ma banalmente perché l'essere umano è capace di metterci quel qualcosa in più che deriva solo e unicamente dalla sua esperienza, dai suoi pensieri. Solo i pensieri di una persona possono essere originali, per forza di cose, non certo quelli di un'intelligenza artificiale." Questo è un atto di fede estremamente ingenuo, e sì, le parole "banalmente", "su questo non ci piove" e "per forza di cose" denotano molta arroganza e pretesa di aver capito tutto, mi dispiace. A proposito, ho consultato il gestore della pompa di benzina e il camionista, e mi hanno detto che l'uomo non potrà mai arrivare su Marte, perché non ci sono stazioni di servizio lungo la strada. Ho consultato degli esperti, quindi per forza di cose è banalmente così, e su questo non ci piove.
Yasmina, video molto interessante e per quanto mi riguarda un tema caldo visto che sono esperto del settore informatico data la mia professione. Il mio commento è pubblicato non tanto per esser "protagonista" della mia idea, quanto più per esigenze di condivisione tra tutti gli utenti e di cooperazione/integrazione. Detto questo mi preme molto il fatto di dare chiarezza ai termini che comunemente vengono usati per descrivere una certa applicazione (chatgpt) e sul meccanismo sul quale funziona. Il termine incriminato è "Intelligenza Artificiale". A questo ovviamente vorrei mutuarlo con il concetto che non c'è nulla di intelligente, ma oserei dire, sapientemente ben programmato. Abbiamo di fronte una enorme gestione di algoritmi complessi che usano banche dati sterminate grazie al progresso tecnologico, potenze di calcolo inimmaginabili e simulazioni di reti neuronali (ribadisco, SIMULAZIONE, ovvero programmazione). Per me è cruciale premettere che stiamo usando dei termini errati per un meccanismo che vorrebbe esser passato come intelligente. Scordiamoci di tutto questo ed iniziamo a pensare che siamo al cospetto di una meraviglia di progettazione algoritmica. Insisto su questo perché l'errore cognitivo è dietro l'angolo. Dopo questa premessa, concordo su tutto e aggiungo che le reali persone umane che sono cresciute a pane ed arte, riescono a capire benissimo che una macchina non potrà mai trasmettere le emozioni, le sensazioni uniche e umane. Questa fantomatica intelligenza artificiale è abilissima nella velocità e nella precisione di eseguire compiti unitari, ma del tutto incapace di dare visione globale del pensiero umano con tutta la bellezza della sua fallacia. La capacità creativa non appartiene né agli animali né alle macchine, ma solo ad un'unica specie vivente di questo pianeta: l'essere umano.
Angolo comico:
Io per assurdo sono un lavoratore che non potrei mai essere sostituito essendo un programmatore; senza di me (come professione) chi mai potrebbe gestire il funzionamento di questa "intelligenza artificiale"? 😂😂😂😂
Stupenda
Grande Yasmi, sono d'accordo con quasi tutto ciò che hai detto
Per quanto riguarda la ricerca e l'utilizzo di Chatgpt, bisogna stare attenti perché il programma non per forza contiene informazioni affidabili, proprio perché il suo scopo - dichiarato - è di fare conversazioni realistiche. Però, con i giusti input, riesce molto bene ad assisterti nella ricerca di nuove idee e spunti. Per me come tutti i programmi informatici ChatGPT dev'essere usato come uno strumento per fare poi qualcosa, non come generatore di testi scritti al posto nostro
Non capisco a cosa potrebbe servire concretamente, cioè non lo so proprio
sono d'accordissimo
Neanche gli articoli che trovi in giro sono per forza contenuti affidabili.
D'accordo con te, ovviamente in campo artistico non riesco a trovare una collocazione, ma sull'uso pratico si. Nel mio post ho addirittura estremizzato il concetto che per applicazioni come ChatGPT, non ci sia nulla di intelligente ma di sapientemente ben programmato con algoritmi complessi. Sul resto, concordo che i dati in input possono essere sia errati sia manipolati
𝗗𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮 𝗮 𝗖𝗵𝗮𝘁𝗚𝗣𝗧
Indovinello ironico: cosa fanno due comunisti quando si incontrano?
ChatGPT: si salutano con un caloroso "salve proleteriat" e poi discutono animatamente sulle diverse interpretazioni del marxismo!
Io avrei detto “fondano tre partiti”, ma ha senso anche la sua risposta!
Indovinello ironico: cosa fanno due italiani quando si incontrano sulla Luna? ChatGPT 4o: Si salutano dicendo: "Ci vediamo al bar!"
Cara Yasmina, complimenti da un tuo paesano😀 analisi veramente bellissima! premetto che sono un ingegnere informatico che conosce bene i sistemi AI e li usa non per scrivere libri ma per programmare 😀 grazie del video
Grazie a te!
Ovviamente solo verità, io l'ho fatto con la musica, ho ascoltato brani fatti dall' intelligenza artificiale e ho pensato che, per il mondo di oggi vanno benissimo; prodotti che suonano come le migliaia di altri brani senza il minimo senso Artistico. Per poter valutare il contenuto di un prodotto artistico bisogna averci investito tantissimo tempo per capire come funziona, mettersi anche alla prova in quella determinata disciplina per comprenderne le possibilità che offre e per valutare quella cosa straordinaria che succede alla nostra mente quando ci cimentiamo nella produzione artistica.
Ma questa è roba che non porta soldi e torniamo in un lampo alla questione che la mentalita che sta alla base di tutto pensa inutile, se non dannoso, l' esercizio di attività che possano in qualche modo smuovere tutta quella sfera "spirituale" che esiste dentro ognuno di noi.
L'unica cosa che vedo è un sedimentarsi del pensiero delle persone solamente su quello da cui sono state toccate in età adolescenziale senza andare oltre, mera nostalgia scambiata per Cultura.
Vorrei aggiungere che tutti non debbano ascoltare solo Bach, alla base manca lo spirito di ricerca, mancano i "perchè"
Ciao Yasmina. Io non sono pratico di letteratura creata con ChatGPT, ma vivo il problema dell'intelligenza artificiale nel disegno. Se da un lato abbiamo artisti che usano l'I.A. per risparmiare tempo (ricerca delle immagini di riferimento e concept art), dall'altro abbiamo persone che accettano le commissioni e le evadono con immagini create prendendo un po' qua e là senza consenso da opere coperte dal diritto d'autore. Non so come si possa fare un uso sano dell'I.A. nella letteratura, ma sicuramente hai ragione sulla necessità di nuove norme. Per l'istruzione sarà un bel problema, considerando che molti studenti vedono la scuola come una gara a chi bara meglio e studiare come l'ultima spiaggia. Mi prendo la libertà di ammettere di aver ammirato la creatività di alcuni in questo senso. Staremo a vedere e incrociamo le dita;)
Su questo punto segnalo che a livello di singoli privati qualcosa si sta muovendo. Paizo (azienda produttrice di giochi di ruolo, Pathfinder e altri) ha recentemente annunciato che i disegni riportati nel materiale ufficiale da lei prodotto o promosso dovranno essere fatti da persone e non da AI. Speriamo che altri seguano questo esempio!
Detto questo avendo la manualità di un bambino delle elementari sono ben felice di usare questi programmi per ottenere ciò che non riuscirei mai e poi mai a fare di mio. Certo il problema da te sollevato riguardo al diritto d'autore rimane.
In generale manca propria una regolamentazione come dici tu, e questo vale per tanto altro, dalla riproduzione delle voci, ai deep fake etcetc...e sinceramente non vedendo molte spinte in questo senso, finirà che la bomba esploderà tutta di colpo, generando un fuggifuggi di regole mal fatte perchè si sarà in emergenza.
@@artelquessir Eh già;)
Mi chiedo però quanto si possa fare a livello di commissioni. Il prodotto di una IA è abbastanza... poco flessibile, ci sono scenari che non riesce proprio a riprodurre anche se si tenta con insistenza. (Probabilmente a causa del fatto che non sono poi così comuni.)
Almeno se parliamo di generazione fatta da zero, quindi non parlo di quando si ha una IA integrata a photoshop e quant'altro.
@@anonimo6603 Non lo so. Sinceramente non ne ho mai usata una. Forse quella di DeviantArt può farlo meglio. Boh;)
@@artelquessir mi permetto di questionare sull'asserzione "avendo la manualità da bambino delle elementari, sono ben felice di usare questi programmi per ottenere ciò che non riuscirei mai a fare di mio". Posto che non vuole essere un attacco diretto, ma uno spunto di riflessione da parte di una disegnatrice spaventata dalla situazione che potrebbe generarsi, mi viene da chiedermi per quale motivo chi non sa disegnare senta la necessità di realizzare per forza, senza il minimo sforzo personale o senza voler pagare un professionista che realizzi certe cose al posto suo, immagini più o meno elaborate. Se è davvero un desiderio impellente quello di vedere le proprie idee messe "su carta" (o in digitale, ormai), esistono disegnatori più o meno costosi che possono realizzare quello che il loro committente ha in testa, e molti hanno anche studiato anni per ottenere le proprie capacità. Ovviamente, ormai questa tecnologia esiste e se un privato ha voglia di creare disegni con un'AI per farsi passare qualche sfizio, noi non potremo mai farci nulla, così come non possiamo farci nulla quando in un programma televisivo mostrano "l'immagine che l'AI ha realizzato per voi riguardo l'argomento che stiamo discutendo" (ed è una scena da me realmente vissuta, questa descritta), quando la TV potrebbe permettersi di pagare un disegnatore che per una spesa tranquillamente sostenibile dalla Rai realizzi un'illustrazione. Mi scuso se posso esser sembrata aggressiva, ribadisco che la mia voleva essere un'osservazione e uno spunto di riflessione per chi, magari perché non lo vive da lavoratore freelancer che disegna per vivere, non coglie tutte le possibili sfumature che l'utilizzo di AI comporta nel nostro campo.
Ciao Yasmina
Io ho due cose da dire.
1) ChatGPT e Arte. Una volta ho visto dei video dove due artisti hanno provato a chiedere ad una IA di fare un'opera ad arte. I risultati sono stati alcuni sorprendenti alcuni meno. Quando hanno tratto delle conclusioni, uno dei due ha detto che potrebbe essere utile, ad esempio come "reference" per un disegno in tradizionale oppure sulla tavoletta grafica. Insomma, se ChatGPT viene usato per avere un punto di partenza nel processo di creazione di un'opera, di narrativa o di saggistica, può essere positivo.
2) La qualità del mercato editoriale. Ho letto in uno dei commenti sotto questo video un riferimento alla tecnica (Heidegger mi perseguita 😂). Io, invece, penso sia meglio andare alla radice, cioè parlare del tempo (lo so, sempre Heidegger 🙄). In un mondo che va sempre di fretta, per conseguenza di un mercato che vuole solo produrre e avere profitto, la qualità dei testi ne risente tanto (mi sento male a pensare che mi sono ispirato a Diego Fusaro, aiuto 🥶). Tu sai meglio di me come i grandi scrittori per scrivere un libro, sia di narrativa sia di saggistica, ci impiegavano molto tempo, in alcuni casi impiegando anni per avere un testo completo. Quindi, sia in generale sia nello specifico del campo letterario, penso che sarebbe meglio cominciare a pensare e ad agire per un lavoro che serva alla vita dell'uomo e non la vita dell'uomo al servizio del lavoro. Se si ragionasse in questo modo, almeno in una piccola parte, molti di questi problemi sarebbero almeno sulla strada per essere risolti.
Chiedo scusa per il "pippone" filosofico al punto 2, a volte viene fuori la mia deformazione professionale. 😅
E la storia si ripete. Io ho conosciuto i tempi in cui si proibiva la calcolatrice (recente passato) a scuola e i conti te li dovevi fare a mano. Sappiamo tutti dove siamo arrivati. Non si può fermare il progresso tecnologico, certo si svilupperanno abilità differenti nella gran parte delle persone, oggi ci sono abilissimi battitori di tasti, ma ci saranno sempre le opere d'arte letterarie (almeno spero) e matematici che scopriranno algoritmi impressionanti. Grazie Yasmina
Diciamo che lo Stato deve occuparsene, però, non è che le cose succedono da sole
Condivido ogni singola parola, compreso l'affondo alla mentalità comune.
Come sempre un'analisi lucida e attenta. Sono d'accordo su tutto. Hai una capacità incredibile di andare dritta al punto senza fare mille giri inutili di parole.
Grazie mille
"Lucido, rapido, di prima classe"
[indovinare la citazione]
Grazie per questa riflessione
Io leggerò solo i classici. Ce ne sono tanti da bastare una vita
il raggio di sole più bello tra le nuvole del cielo
Quando sono nate le automobili, i lavoratori dei carri trainati da cavalli hanno protestato. Ma le automobili si sono sviluppate comunque ed é purtroppo giusto che il loro lavoro ormai obsoleto sia scomparso.
Detto questo, siamo comunque ancora lontani da una ai che possa scrivere un romanzo, diversamente da testi scientifici o analisi di dati. Ma per questi ultimi poco importa se sono scritti da paolino rossi o da chatgpt
concordo su tutto, tranne sulla impossibilità del fatto che una versione futura di una AI possa comporre testi, poesie o musiche inserendo in tali opere della creatività: come giustamente dici, quando un artista crea un'opera, inserisce e condensa in essa degli elementi della sua vita, del suo stato d'animo, delle sue esperienze passate; perché, dunque, un AI non dovrebbe poter fare altrettanto? potrebbe comunque fare "esperienze", potrebbe comunque interagire con altre AI o con umani o potrebbe semplicemente simulare o fingere questi aspetti. Non dico sia una buona cosa necessariamente, né che sarà sicuramente così, ma dare per scontato che ciò non possa accadere mi sembra un po' pretenzioso e limitato. ciao :)
"...perché, dunque, un AI non dovrebbe poter fare altrettanto? potrebbe comunque fare "esperienze", potrebbe comunque interagire con altre AI o con umani..."
Un rimescolatore di bit non può fare "esperienze" di nessun tipo, nè ora nè mai. Solo un essere cosciente può.
Nesuna "creatività" uscirà mai da una IA, per definizione. "Produttività", quanta ne vuoi. Creatività, mai.
Un'intelligenza artificiale non ha stati d'animo.
Non umanizzare una tecnologia che non è tanto diversa da quella che fa funzionare il pulsante "Rispondi" di UA-cam. La IA non riconosce le parole, sono soltanto numeri associati ad altri numeri. Non esistono concetti come esperienze, ma si tratta solo di pattern di numeri (che poi noi traduciamo in parole). Non ha "coscienza" di ciò che sforna, semplicemente noi abbiamo rifiutato tutte le risposte sbagliate fin quando non ha iniziato ad azzeccarne qualcuna.
Non ha poi una memoria, ma lavora su dei modelli. Su un file dove all'interno ci sono questi parametri (numeri associati ad altri numeri), quando scrivi a una IA (inviando i Token, che sono per l'appunto questi numeri) risponde semplicemente con quelli che più probabilmente risulteranno corretti.
Una versione più sofisticata di un "se ti dico cane, dimmi maiale", fatta su milioni o miliardi di parametri.
@Gio Vanni Spiegacelo, allora.
Sono d'accordissimo sulla abitudine alla scarsa qualità di prodotti letterari (e musicali, visivi, serie tv, film...)
"Sempre caro mi fu quest'ermo colle
Ove le belle membra
Dal Manzanarre al Reno
Lasciate ogni speranza voi che entrate!" Che casino!
Chat GPT è un chatbot nato da modelli di linguistica computazionale quindi lui conosce molte lingue sia moderne che antiche. Ad esempio io lo uso per studiare testi antichi originali pur non conoscendo le lingue su cui è scritto, per mancanza di tempo. Infatti grazie a chat gpt io ho parlato con persone ignoranti sulla linguistica sull'origine dello spagnolo e portoghese, lui pensava visto che si capiscono il portoghese è un dialetto dello spagnolo cosa falsa. Gli ho detto che basandosi sulla linguistica comparata si capisce che lo spagnolo ed il portoghese sono due lingue che hanno una stessa origine ma avendo avuto influenze da altre lingue e culture le due lingue si sono diversificate
Come sempre inquadri il problema in maniera interessante. Concordo in particolare quando hai detto che il problema è a monte, non a valle...
Bravissima e condivido. Mi permetto di far notare che la Sinistra non è anti capitalista ma si pone come Capitalismo alternativo. Se poi guardo oggi, mi sembrano più capitalisti dei capitalisti. Credo che i Valori che proponi siano decisamente lontani dalla Sinistra. Destra e Sinistra sono comunque etichette sempre più fasulle. Ciò che conta è l Uomo e la sua Opera, che viene sempre più svilito in un mondo consumistico dove conta di più il "3x2" che un effettiva buona qualità
La sinistra oggi semplicemente non è più sinistra (ma penso che anche la destra non sia più destra). Immagino che dovremo smettere di usare queste parole, oppure usarle con un nuovo significato
@Gio Vanni è comodo il fatto che le cose " positive " siano di Sinistra e le " spiacevoli" di Destra. La Sinistra si deve prendere le responsabilità dei suoi fallimenti.
@Gio Vanni ma no, sei tu che sei un genio!! La Sinistra ha ritardato la Pensione, tolto l articolo 18... questa è la Sinistra Finanziaria, che svende l Italia alle multinazionali
E per quale motivo la Sinistra debba essere necessariamente anticapitalista?
@@Mario-cf2ee Per lo stesso motivo per cui un quadrato ha necessariamente quattro angoli retti.
Molto interessante il recente video di Roberto Mercadini, in cui mette alla prova chatgpt, con risultati a dir poco esilaranti.
Lo guarderò
Mi trovo d'accordo grossomodo su tutte le riflessioni nate in questo video, l'uso di intelligenze artificiali si sta diffondendo in tutti i campi creativi (letteratura, disegno, doppiaggio, musica, videomaking) e spero che nasca una regolamentazione per tutelare i lavoratori prima che la situazione diventi così drastica che le normative esterne non potranno regolamentarla - cosa a mio parere accaduta coi Social Network, che si regolamentano da soli e nulla al di fuori di sé li può normare. Mi permetto però di controbattere che il ghostwriting non è esattamente la stessa cosa di un'AI che scrive un romanzo: il ghostwriter è una persona che va pagata per compiere il proprio lavoro (quanto esso sia moralmente accettabile è un discorso che esula dal nocciolo della questione), mette a disposizione degli altri una propria abilità, affinata col tempo e con gli studi, e a fine lavoro riceve un compenso. L'AI no. E per quanto sia discutibile la moralità della figura del ghostwriter, sta di fatto che è considerato un lavoro legale e retribuito, dietro il quale una persona perde tempo ed energie, quindi a mio parere è un fenomeno più "moralmente onesto" rispetto all'utilizzo di intelligenze artificiali, non è che se esiste il ghostwriting allora come naturale conseguenza non poteva che arrivare anche ChatGpt, dal momento che nel primo caso il lavoro umano continua ad esserci, nel secondo non più.
E' il concetto che un autore può anche "non scrivere lui" ciò che poi spaccia per suo, a legittimare l'eventuale uso di una IA per scrivere.
PS - i social si regolamentano "da soli"? I social sono regolamentati da algoritmi stabiliti dai padroni dei social, altro che "da soli"...
@@andsalomoni ho specificato di star esulando dal concetto etico del ghostwriting e di star guardando al mero concetto da lavoratore umano, come un disegnatore viene contattato da un committente per realizzare un'illustrazione, così il ghostwriter (esulando dalle implicazioni etiche e morali, ribadisco) è l'esecutore tecnico di un libro a lui commissionato. Ci metterà tempo, impegno, anche idee se è un buon ghostwriter, e alla fine avrà portato a casa i soldi per continuare a campare (più o meno). L'AI no. È semplicemente uno strumento che crea nel minor tempo possibile un prodotto che toglie possibile guadagno ad uno scrittore che potrebbe fare gavetta con mestiere moralmente controverso, ma legale.
E sui social che si regolamentano da soli intendo che META, Twitter o chi per sé creano da soli le proprie regolamentazioni e nessuno Stato è in grado di gestirli o controllarli. Se un giorno, faccio per dire, l'Italia volesse alzare l'età di iscrizione ai social a 15 anni, non avrebbe gli strumenti legislativi per farlo. Poi che i contenuti mostrati agli utenti siano frutto di algoritmi, è verissimo, ma non era quello il punto della mia considerazione, forse mi sono espressa male.
@@Giolo995 Ho capito il tuo argomento, ma la sola cosa che autorizza un qualsivoglia artista a far fare il lavoro all'IA, è il concetto che "non è necessario che sia lui in persona a farlo".
@@andsalomoni questo diventa un ulteriore problema nel problema, perché l'azienda/casa editrice/casa di produzione non assumerà più artisti per usare le AI, ma darà tale mansione a qualcuno che già si occupa di qualcos'altro per risparmiare denaro ... Quindi il creativo si ritrova comunque fregato. Quando si tratta di commissioni per privati, lì non commento perché diventerei solo cattiva verso chi decide di fare l' "IA artist" e chi ha il coraggio di rivolgersi loro ...
@Gio Vanni più che parlare del tema con gli altri per informare e confrontarmi, firmare e contribuire economicamente a petizioni sull'istituzione di organi volti a tutelarmi in quanto lavoratrice e continuare a migliorarmi come professionista nonostante il clima poco sereno, non vedo cos'altro potrei fare ...
Grandissima❤
Ho provato oggi proprio a fargli scrivere delle poesie, per di più barocche: tralasciando alcuni errori di musicalità e di forma (cosa avesse di barocco oltre qualche metafora di troppo non so), penso che come base di spunto vada bene ma non è eccelso, e non riesce comunque a fare esattamente quanto gli chiedi (ad esempio specificai una volta lo schema ABCD, non seguito) ma effettivamente se gli chiedi come indirizzarti o consigli è effettivamente molto buono
Eh sì, il risultato è spiazzante per certi versi
Chapeau
Sul canale Come La Vita Quando Ti Sorride si è parlato di te nella live di domenica scorsa "Adattare, prosperare" dal minuto 1:17.
Ma che canale è?!
@@YasminaPani un tipo strano. Mental coach, o qualcosa del genere
Discorsi catastrofisti di questo genere erano stati fatti con l'avvento della fotografia: si diceva che la pittura sarebbe diventata inutile e obsoleta perché adesso una macchina faceva in pochi istanti quello che al pittore poteva richiedere settimane, se non mesi o anni di lavoro, per fare. Cosa è successo nella realtà? Non solo la pittura non è diventata obsoleta, ma gli artisti hanno cominciato a immaginarsi nuovi modi, nuovi stili e nuovi soggetti. Le perplessità riguardo all'intelligenza artificiale ci sono e vanno affrontate, ma pensare che il suo avvento renda inutile il fare letteratura, o arte in generale, è ridicolo, tipico di chi l'arte non l'ha mai capita e riesce solo a vederla come un modo per fare soldi.
Un libro non arriva nelle mani del lettore così com'è uscito dalla penna dell'autore. Prima passa da un revisore di bozze che, senza essere un ghostwriter, fa molto di più che correggere errori di grammatica o ortografia. Il suo compito è intervenire attivamente sul testo: ripulisce lo stile, sistema il ritmo della narrazione e, quando necessario, riscrive intere parti per renderle più efficaci. “Non” si tratta di “riscrivere”un'opera, ma apparentemente di affinarla, proprio come un articolo di giornale che viene “perfezionato” prima della pubblicazione, rendendolo più fluido, incisivo e coinvolgente.
Aggiungo che molti scrittori usano tecniche e stili che mutuano da altri scrittori; se non programmi per la creazione di un personaggio, il suo sviluppo etc. Partendo da presupposto che uno scrittore in primo luogo deve avere qualcosa da raccontare, di questi tempi presupposto nn scontato, da qui, all’opera che leggiamo, chi sa quante mani e rimaneggi…
BRAVA!!!! Mi conforta l'esistenza di una intelligenza come la tua.
Allora tu stai messo male!!!!!
@@emilianoviviani8999 In effetti, non ha dimostrato grande intelligenza in questo intervento. Ma quando si limita a restare nel suo campo, penso sia brava.
Yasmina, nel video, sfiori il delicato tema della poesia vera.
Un video che spieghi cosa é realmente la poesia, e cosa non é poesia sarebbe interessante ( stesso discorso varrebbe per la letteratura tutta)
Altrimenti, senza chiarezza, tutto cade nell'opinabile come per il cibo. grazie 🙏
è molto complicato da spiegare, ci proverò mostrando esempi di poesie belle e brutte o non-poesie
@@YasminaPani grazie ❤️
Ciao, hai proposto delle riflessioni interessanti. Due sole obiezioni: che un'opera creata da un umano sia il prodotto di un'"anima" è tutto da dimostrare, qualunque sia la definizione di anima che decidiamo di usare.
Secondo: le IA di oggi sono come i computer degli anni 50, è difficile fare previsioni, ma, per analogia, si può pensare che fra 50 anni saranno incoparabilmente più sofisticate e potenti.
Ultimo appunto, a cosa serve l'IA? Per esempio a scoprire in pochi mesi più proteine di quelle scoperte dell'umanità in tutta la sua storia. Per capirci, se hai presente il problema della resistenza agli antibiotici, una IA ne ha scoperto uno nuovo, questo potrebbe anche fare la differenza nella vita di miliardi di persone.
Ho detto che era la mia opinione infatti, è il modo in cui io vedo l'arte o vorrei che fosse.
Per il resto non ho nemmeno detto che le IA andrebbero proibite 😅 ma se devono essere usate per scoperte scientifiche suppongo che ciò accada quando sono in mano a scienziati; qui stiamo parlando di ragazzini che le usano per fare i compiti e scrittori che le usano perché non sanno scrivere. Questo non è di utilità per nessuno, mai.
@@YasminaPani certo, volevo solo provare a rispondere allandomanda "a cosa possono servire le IA". Come ho scritto in apertura, ho trovato interessanti le tue riflessioni.
Se si trovasse un modo per limitarle, così che siano in mano a persone che le sanno usare e lo fanno per il bene comune, sarebbe molto bello. Ma non succederà
@@YasminaPani capisco il tuo punto di vista. Personalmente tendo ad essere un po più ottimista, ma i pericoli ci sono.
Mi è subito venuto in mente il racconto di Primo Levi sul versificatore in "storie naturali"
Perfettamente inquadrata la situazione reale con questa analisi. In realtà anche senza nessun bisogno di essere comunisti o no di tratta solo di essere senzienti.. Se si costruisce un intero sistema in cui l'essere umano diviene un oggetto e una merce e lo si permette, la conseguenza normale è che prima o poi diventi obsoleto e venga sostituito con apposita soluzione tecnica più conveniente. È evidente che il problema è a monte e se si smercia spazzatura letteraria fatta da mani umane col meccanismo della catena di montaggio (ho dimenticato il termine ghostwriter, ma credo sia quella roba lì...) e il lettore medio tende a decerebrarsi... diventa ridicolo lamentarsi dopo. È vero che si dice "meglio tardi che mai". Forse potrebbe essere l'occasione per diventare consapevole dei problemi a monte di cui parla Yasmina da parte di un pubblico più vasto?
Sarebbe bello
@Gio Vanni Mah, chi lo sa. Tu cosa proponi?
@Gio Vanni Sì, ma tu cosa proponi?
Sulla frase sui libri che rappresentano l'anima di chi l'ha scritto Yasmina emette una luce che ChatGP non potrà mai replicare...
In tangenziale
3:12 "sono sempre sul pezzo"
Le poesie di Franco Arminio ahahahah
È solo questione di tempo prima che l'AI possa produrre contenuti così creativi da rendere impossibile la distinzione tra un algoritmo e un umano. Poco importa se la AI potrà mai provare emozioni o meno
Eh no 😅 la capacità di provare emozioni è cruciale. Ma appunto, dipende se sappiamo cosa è la letteratura
Sono d'accordo che possa non portare a distinzione, ma non si parla di creatività. Semplicemente si ingrandiscono i modelli, di per se quello più grande funziona come quello più piccolo, semplicemente il risultato è meno complesso. Ma di creatività c'è n'è zero.
Chi le deve provare le emozioni? Chi scrive o chi legge?
@@Mario-cf2ee Entrambi.
@@YasminaPani Perché dici che la capacità di provare emozioni è cruciale? Nota che non sai neanche cos'è un'emozione, ergo non puoi dire che è cruciale.
Ho provato ad usare ChatGPT ma il testo scritto da me mi sembrava migliore. Mi ricorda un po’ Google Translate, le traduzioni sono attendibili (quelle italiano inglese) ma suonano male e hanno bisogno di essere arrangiate. Per il momento l’intelligenza artificiale non è ancora così avanzata.
Come incentiveresti la produzione di prodotti di qualità rispetto a quella senza qualità?
Deve essere secondo me lo Stato a vigilare. Ovviamente non può imporre agli editori che linea seguire, ma di certo può investire affinché nei festival, in tv ecc si dia spazio alla letteratura di qualità
@@YasminaPani A parte che se lo stato fa da vigile alla qualità, chi fa da vigile allo stato? Lo stato non ha interesse a sponsorizzare i prodotti creati da chi è vicino alla sua sfera di influenza (come già avviene oggi, basta guardare il tg1)? Ma poi mettiamo che lo fa per bene, a che serve se poi nessuno se li fila? Siamo sempre nella competizione tra medium, allora arriveremmo a dire che lo stato dovrebbe controllarli tutti.
Se l'educazione funzionasse, i prodotti di qualità venderebbero. Comunque lo Stato vigila su se stesso come per tutte le cose, vale anche per le leggi
@@YasminaPani Avevo risposto da un'altra parte, comunque la morta stampa vigila sullo stato.
Purtroppo il problema è che si vuol far passare l’idea che un’IA possa ‘sostituire’ il lavoro umano.
In realtà questi sono solo strumenti di modellizzazione, che hanno il pregio di richiamare alla mente dei modelli, ma non possono produrre nulla di originale.
Se affiancato al lavoro di un giovane scrittore, può richiamare degli spunti anche interessanti, ma non può sostituire lo studio delle fonti.
La tecnologia va usata senza farsi usare, questo vale sia per lo scrittore che per l’editore.
Quanto al perfezionamento dei modelli devo dire che nel lungo periodo il pericolo del conflitto è reale. Negli scacchi ad esempio il superamento è già avvenuto.
Il pericolo più grave è che lo scrittore inizi a imitare i modelli offerti dagli strumenti di modellizzazione senza passare dalle fonti originali.
Come hai giustamente osservato il problema non va ricercato nello strumento in sé, che può avere la sua utilità in molte applicazioni, (anche alla letteratura), ma nel mercato editoriale che preferisce il template all’opera originale.
Come hai giustamente osservato molte collane impongono ai loro ghostwriters dei modelli pre-formattati da ‘compilare’, cosa che ora potrà fare anche una macchina. Verissimo.
Il problema è nell’uso dei mezzi di produzione e dei rapporti che instaura tra chi li possiede e chi li usa.
Forza, ragazzi. Io penso che ce la faremo un giorno a fare la brava Yasmina abbandonare il comunismo. 💪😁
Come avrete sicuramente notato, negli ultimi 10 o 20 anni la richiesta dei lettori si è spostata in modo massiccio dal settore "fiction" ("storie inventate ma interessanti") al settore non-fiction" (storie *vere* , meglio se raccontate dai loro protagonisti). Per dirlo in altro modo, l'attenzione si è spostata dalla *storia* al suo *autore* (e *protagonista* ). Questa è una conseguenza della inondazione di testi "fiction" (soprattutto "fantasy") degli ultimi 20 o 30 anni che ha stancato il lettore. Questo spostamento del mercato ha l'effetto collaterale di "tagliar fuori" i sistemi AI come ChatGPT. Molto banalmente, ChatGPT non ha nulla di *vero* , di *rilevante* , di *personale* e di *interessante* da raccontare per la banalissima ragione che non ha alle spalle una *vita* ed una *esperienza* che siano rilevanti ed interessanti per l'Essere Umano. Tutto quello che questi sistemi possono fare è "rielaborare" qualcosa che hanno letto altrove, esattamente come fanno molti ragazzini svogliati delle scuole medie durante le interrogazioni (e durante la stesura dei temi). Tecnicamente parlando, quello che fanno è generare testi a partire da modelli. Prendono la "idea" di fondo de "Il Signore degli Anelli", cambiano alcuni parametri (nomi e caratteristiche dei personaggi e dei luoghi, motivo del contendere, etc.) e "ricostruiscono" la storia sotto un altro nome. È una forma molto evoluta di *scopiazzatura* , nulla di più. Anche l'apparente "creatività" della loro prosa è la conseguenza dell'applicazione di questo meccanismo (peraltro molto usato anche dagli Esseri Umani). La (prevedibile e già verificata) inondazione di testi generati da ChatGPT avrà solo l'effetto di spostare ancora di più l'attenzione verso *autori* (umani o non umani) che abbiano cose *vere* ed *interessanti* da raccontare. Se avete vissuto una vita degna di questo nome, ed avete voglia di raccontarla, troverete sempre qualcuno disposto a leggere e *comprare* i vostri libri.
L’intelligenza artificiale non è sorprendente perché ci chiediamo cosa sia l’intelligenza artificiale, ma perché ci chiediamo che cosa sia l’uomo.
Il più geniale degli scrittori è comunque un nano sulle spalle dei giganti che ha fatto esperienze di vita.
L’intelligenza artificiale sta diventando un enorme nano sulle spalle di tutti i giganti della storia a cui tra non molto verrà data la possibilità di fare esperienze di vita.
Il nuovo Dostoevsky è già nato ed è un neonato di silicio.
L'IA non può fare alcuna "esperienza", non è un "essere". E' un meccanismo.
E di sicuro nessuno può decidere chi, tra chi scrive commenti, abbia fatto esperienze di vita, e quali. Capito, Joe?
@Gio Vanni Ho letto parecchi commenti tuoi qui in giro, un esempio da manuale di arroganza camuffata da buone maniere, e anche di attribuzione di moventi e caratteristiche di tua fantasia all'interlocutore per delegittimarlo. Tranquillo, non ci casca più nessuno. Ti stuferai e te ne andrai, basta aspettare.
@Gio Vanni Ecco, non aggiungere altro e ciao.
Ciao Yasmina. Si potrebbero utilizzare, come prova per valutare se un componimento è originale o meno, le inimitabili poesie del grande poeta Brunello Robertetti, alias Corrado Guzzanti. "Ora dice una poesie:
@Gio Vanni l'ho visto lo scorso anno. Bello. Va beh, in realtâ non vado matto per questi film ma mi è piaciuto. Poi era tutto un revival anni 80.E' molto diverso il libro? Per l'argomento trattato da Yasmina, non so che cosa pensare , non ho approfondito l'argomento quindi mi taccio, mi domandavo solo, secondo te, che peso si dovrebbe dare a questa lettera di Mask e degli altri? Perchè da una parte penso che ne sapranno piu di me quindi dovrei ascoltarli, dall'altra hanno anche i loro bravi interessi, quanto saranno sinceri? Oppure c'è altro ancora come dicevi tu?
El On Muschio = ti conosco mascherina.
Non dovete credere o non credere a quel che dice, ma chiedervi perchè lo dice e per ottenere quale immagine di sè. E soprattutto vedere cosa FA concretamente, che tecnologie sta promuovendo, e che scopo si otterrà con esse (Ne urali nc, S tarli nc...)
@Gio Vanni Chi è Omega Click?
@@andsalomoni ho fatto una ricerca: è uno youtuber, ma ha anche un profilo su twitter e tik tok, che si occupa di ufologia e misteri vari, dalla setta dei potenti, alle connessioni tra vari megaliti nel mondo, per mostrare che la Storia che ci hanno raccontato è sbagliata, ecc. Ha tipo 230.000 follower
Ciao Yasmina, da quello che ho capito in ogni caso questa chat accinge le informazioni dal web, sicché basta anche solo che dello stesso argomento ci siano più corrispondenze errate tra articoli, blog etc che di conseguenza anch'essa dia risposte errate.
Poi appunto teoricamente cresce in base agli stimoli/ricerche degli utenti... Quindi skynet sta arrivando 😅
Per i ragazzi e i nuovi modi per copiare... Bah oddio, anche a me è successo di copiare, ma c'erano altri livelli anche ingegnosi e sinceramente l'originalità nel copiare potrebbe anche essere tollerata. Ora è tutto troppo facile, capisco lo spunto, ma non il copiare e incollare.
6.40 ecco, ti stavo proprio aspettando! Esatto è quello che è venuto in mente anche a me!
Per il lavoro a rischio, non ci credo. Non siamo ancora arrivati alle macchine con sentimenti. Forse con esperienza, ma non con sentimenti.
Ci saranno uomini senza emozioni e apatici, ma macchine con emozioni, per il momento, per fortuna non ce ne sono!
E infine, no, sei troppo ottimista! Macché riflessioni! 😅😅
La mia impressione è che ChatGPT possa essere un utile strumento per uno scrittore di saggi, ma non di più. Può essere utile a costruire una traccia ragionevolmente ordinata e completa (non proprio sempre completa!) riguardo un dato argomento; poi la mente umana deve metterci del suo, perché ChatGPT non sa fare molto più che friggere aria.
Certo, in letteratura (e nella musica) l'aria fritta a quanto pare vende bene, ma questo era un problema già prima di ChatGPT, e le IA non aggiungono e non tolgono molto al problema.
«Editors do not buy books because they are well written.» M. Z. Bradley
I problemi sono due: ChatGPT da delle risposte ma non necessariamente queste sono corrette. Funziona bene come accompagnamento allo studio, ma non come fonte. In seconda ha un numero limitatissimo di input, se il discorso è troppo approfondito non lo può tenere tutto assieme. (E anche per questo non può scrivere dei libri, in quanto non può scrivere dei testi lunghi con dei dettagli che possono essere utili, se non fondamentali, in altri punti della storia. Per esempio.)
Per me è oltraggiosa l'idea che uno scrittore non sia capace di organizzare da solo il proprio libro, non scherziamo
@Yasmina Pani che lo scrittore lo sappia fare o no è irrilevante (o meglio: se non lo sa fare, e si illude che ChatGPT gli fornisca il prodotto finito, peggio per lui). ChatGPT è uno strumento in più per la pianificazione di un'opera.
Un falegname è capace piallare a mano un pezzo di legno? Probabilmente sì, ma userà quasi sempre la pialla elettrica, dedicando il suo tempo e la sua abilità alle finiture e a tutte quelle cose che gli utensili elettrici non possono fare.
Lo stesso vale per ChatGPT. Usarla per pianificare un'opera può risparmiare un sacco di lavoro e di fatica. L'importante è non commettere l'errore di pensare che qualunque cosa esca da questi strumenti sia il "prodotto finito".
@@GiovanniPerini Per essere buono dovrebbe almeno essere stato addestrato per quel lavoro. Può essere un buon discorso per una IA in senso generale, per un applicazione futura, ma con ChatGPT non ha niente a che vedere.
ChatGPT è l'equivalente del Bimbi in cucina: fa tutto e ti fa tutto un po' male, l'unica cosa che fa bene è il fatto di far tutto. (il dialogare)
@@anonimo6603 ChatGPT è stato creato e addestrato proprio per imitare il discorso umano, quindi è proprio stato creato per questo, è la sua natura primaria.
Mancando però tutto ciò che sta dietro la mera imitazione, i risultati non possono che essere quelli che sono: un reimpasto di cose già scritte e già dette, e un'originalità che è solo superficiale apparenza (e con l'aggravante di non distinguere realtà e finzione: quando gli si chiedono riferimenti bibliografici, a volte produce veri riferimenti, altre volte invece inventa riferimenti inesistenti).
ChatGPT è per i testi un po' quello che il controllo numerico è per la meccanica: uno strumento interessante, che può sollevare da alcuni lavori mnemonici e ripetitivi. Purché si sappia come usarlo, quello che può fare, e soprattutto quello che NON può fare.
Chi si illudesse che una fresa a controllo numerico farà il lavoro al posto suo, senza che lui acquisica competenze meccaniche, è destinato a grandi (e costose!) delusioni. Stessa cosa per chi si illudesse che ChatGPT possa scrivere un libro al posto suo. Stesso discorso per la programmazione, campo nel quale ChatGPT viene già usata proficuamente. Ma provate a farvi scrivere un programma da ChatGPT senza essere programmatori, e vedete che succede…
Oggi nessuno vuole un meccanico che non conosca i sistemi a controllo numerico, e questo non ha impedito a nessuno di diventare un buon meccanico. Con ChatGPT siamo ancora lontani anni luce da un'esperienza d'uso tale da garantire un risparmio di tempo nel produrre testi complessi appoggiandosi a un'IA. E forse ChatGPT si dimostrerà non abbastanza performante da valer la pena usarla.
Per alcune situazioni circoscritte però la situazione potrebbe già essere diversa. Oltre alla scrittura di codice, non è impensabile un futuro non molto remoto nel quale una redazione preferirà un giornalista capace di usare un'IA per scrivere materialmente un articolo *valido* in metà del tempo che impiega chi invece deve digitare tutto quanto a mano, dalla prima all'ultima parola.
Ma prima di tutto è necessario capire cos'è ChatGPT, come funziona e cosa può fare. Altrimenti si finisce inevitabilmente col discutere di unicorni in salsa luddista.
Ammetto con dolore che gli stessi discorsi su ChatGPT li ho sentiti quando sono arrivati i sistemi di progettazione assistita dal computer (CAD/CAM). C'ero gia'. Sigh.
ChatGPT e gli LLM in genere ci fanno sbarellare solo perche' vanno a toccare la sfera che piu' ci rende umani, il linguaggio. Per il resto non sono ne' piu' ne' meno che quello che abbiamo fatto negli ultimi 200 anni: sviluppare aggeggi che fanno cose al posto nostro.
Prepariamoci, perche' quello che sostituira' quello che ci rende umanimali, sesso ed erotismo, ci fara' definitivamente impazzire.
Insegno CAD e FEM, a livello accademico in ingegneria industriale. E dico /sempre/ agli studenti che devono prenderli come un libro, e non come un videogioco. Un libro per capire loro meglio il sistema reale che vanno modellando e simulando. Il lavoro di ricerca/design non è certo rimpiazzato da software nella CAE, come ritengo lei ben sappia. C'è il preprocessing, di sapere cosa fare, perché, e come; e il post, di sapere usare i risultati. E l'ingegnere sa, e fa, di confrontarsi lui in primo luogo col problema, sistema, o fenomeno, per studiare il quale userà gli strumenti CAE. Sa e fa di averne una concettualizzazione pre e post; sa i requisiti a monte, e conseguenze/effetti a valle. E il suo lavoro è usualmente supervisionato e valutato da gente che li sa più di lui. In ingegneria infatti vigono il principio e la prassi di confronto con la realtà fisica (la quale non si lascia certo perculare).
Non è proprio la stessa cosa rispetto a una produzione simbolica, che riguarda per forme e contenuti realtà 'esperienziali' (pensieri, significati, tonalità affettive, intuizioni ... ), non oggettive nel senso fisico. Cioè il suo "solo perché" non mi sembra riferirsi a una differenza di poco conto.
Inoltre, la gente chiede alle AI cose sul senso della vita, cosa è giusto e cosa no, come meglio comportarsi in relazioni... il che è come voler fare l'ingegnere videogiocando, o aspettarsi che il software faccia il lavoro che dobbiamo fare noi. Ho visto studenti molto capaci nell'uso di questi strumenti, "impallarsi" poi incredibilmente e abbastanza indefinitamente su considerazioni, e rispetto a competenze, meccaniche, che dovrebbero essere basilari; commettendo errori grossolani, ma molto 'elegantemente' impostati in CAD/FEM e quindi presentati.
Morale: uno strumento è utile solo sintanto che lo si usa. Cioè in primo luogo lo si riconosce per lo strumento che è, quindi su cosa lo si può applicare e come, e cosa comunque ne può venire fuori. Perché si studia tutta la teoria sugli elementi finiti infatti, o la dinamica multibody, prima ancora di aprire i software?
Inoltre, ed è persino un criterio per la brevettabiltà o no di qualcosa, in linea di principio si potrebbero fare a mano tutti i calcoli che il computer fa, in una simulazione. Ovviamente con efficienza infinitesima! Ma in linea di principio si possono fare (e non è brevettabile qualcosa che consenta ciò). Gli strumenti CAE rimuovono tutta questa immane fatica, e rendono perciò realizzabile ciò che altrimenti non lo sarebbe. Ora figuriamoci uno che faccia lui 'a mente' quello che fa una AI. Cioè scartabellare tutti quei dati, e classificarli da un punto di vista puramente formale. Poi rimaneggiarli, curandosi di far combaciare i pezzi di un puzzle (cioè ancora in modo formale). Saremo d'accordo che costui non sa nè leggere nè scrivere; che il leggere, il comprendere, e lo scrivere sono cose diverse, e non poco. E se sono diversi hanno anche effetti diversi, producono cose diverse.
Che tristezza un computer che sostituisce l'essere umano, mi mette tristezza e inquietudine, penso che la tecnologia dovrebbe aiutare l'uomo, non dominarlo. In quanto all'utilizzo da parte dei ragazzi per copiare i compiti che dire... sono i professori che devono incoraggare i ragazzi a fare del loro, mi sono trovata in una situazione per cui io che ho fatto il lavoro da me con le mie conoscenze che poi erano quelle spiegate in classe stavo quasi per essere rimandata, gli altri che hanno fatto i lavoroni copiati da internet senza nemmeno sapere come erano fatti, sono volati i 30. Avrei saputo rispondere ad ogni riga del mio programma, anche se minimo, perche' l'ho fatto io, perche' lo ho studiato, non sapevo che non ci sarebbe stata fatta alcuna domanda sulla realizzazione. La colpa non e' degli studenti, e' il pensiero collettivo che dovrebbe cambiare, parere personale.
Molto triste il tuo commento 😢.
Sappi però che il tuo lavoro é tuo.
Ne devi essere fiera.
Sei tu che devi giudicare te stessa, gli altri non contano.
@@guerriero_shardana grazie mille per le tue parole, io mi ero appena trasferita e non conoscevo bene l'ambiente quindi ho fatto come mi sembrava ovvio di fare sempre dopo essermi informata dall'insegnante stesso su cosa voleva... penso che appunto i professori dovrebbero incoraggiare a fare da se, anche poco, il problema e' che altrimenti davvero non si impara nulla, nemmeno quel poco, grazie davvero^^
@@solyan6776 tu prosegui per il tuo percorso. Agendo bene, i frutti saranno buoni.
😉 grazie a te per la condivisione di quel che ti é successo.
@@guerriero_shardana grazie ^^
beh ci sarebbe da dire che probabilmente gli esami erano troppo banali a tal punto che potevi copiare su internet e passare. Certi esami che si hanno alla triennale di oggi, almeno alcuni di questi, non si possono risolvere con l'IA e nemmeno copiando su internet. Eccezione potremmo trovarle per alcune materie, come latino, ad esempio. L'IA non è attualmente così tanto sofisticata come si pensi.
Ci si lascia sopraffare dalla tecnologia, solo perché non la conosciamo veramente.
C'è poco da lamentarsi se il mercato culturale, non solo quello letterario, ha un livello così basso. La ragione secondo me è che siamo nell'epoca della cultura di massa e se il pubblico ha un livello culturale basso preferirà comprare il libro di Bruno Vespa piuttosto che quello di Moravia o il poster di Andy Warhol invece che quello di Filippo Lippi. Non è colpa del capitalismo: le case editrici producono quello che il mercato compra. Il rapporto è inverso rispetto a quello che tu pensi accada. Lo stesso con la TV, non so se iersera hai visto il penoso sceneggiato su Francesco Baracca. Negli anni 60 si sceneggiavano i grandi autori della letteratura italiana e internazionale perché il pubblico televisivo era una piccola elite acculturata, oggi si produce per la maggioranza la quale trova piacevole guardare il Grande Fratello e non il Grande Gatsby.😊
@Fabio Maria De Rose neanche a fsrlo apposta, ieri sul Corsera c'era una intervista della collaboratrice storica di Maria De Filippi, che magnificava Uomini e donne perché riflette i tempi attuali e ciò che vuole la gente. C'è in rete un bell'articolo sulla storia della Rai ma non posso postare il link. Comunque in effetti si è passati dalla fase della missione della Rai come mezzo educativo a sfondo paternalistico dell'era democristiana, con tanto di percentuali di tempo dedicato alla cultura, al teatro, alla politica, all'intrattenimento (si ricorderá il maestro Manzi), a quella piu prettamente commerciale. In mezzo c'è stato lo spartiacque della lottizzazione, con la nascita del terzo canale (paradossalmente, quello fu un periodo di grande sperimentazione per via della concorrenza tra i tre canali, si veda il bel varietâ "Non stop" voluto da Baudo per lanciare i giovani, la cui formula senza conduttore influenzerā anni dopo anche Drive in. La nascita delle tv private fará il resto. Poi c'è anche quello che dice Aldo Grasso, cioè che una volta c'erano i professionisti che fingevano di essere dilettanti, oggi in tv ci sono i dilettanti che fingono di essere professionisti. Un tempo la tv era l'approdo di artisti che avevano una gavetta alla spalle, oggi è invalsa l'idea che chiunque possa fare qualunque cosa basta apparire in tv e si diventa qualcuno. Cosi ci troviamo con delle fiction che hanno i tempi televisivi che ricordano "Ritratto di donna velata" che però era di 50 anni fa, quindi la lentezza era comprensibile, oggi è sintomo di scarsa qualitá. Per tacere degli attori che hanno l'espressivitā di un palo della luce, tralasciando la dizione: gli estensori del Dop hanno denunciato che in Rai da decenni non si studia piu la dizione. Basta confrontare "The office", sia l'originale inglese che quella americana o " After life", sempre di Ricky Gervais con una produzione nostrana, per vedere l'abisso in termini qualitativi, sia di sceneggiatura che di recitazione.
Scusami eh, ma secondo te perché il livello culturale del pubblico si è abbassato?
@@YasminaPani ciao. Come ho scritto sopra, paradossalmente, il periodo di maggior sperimentazione in RAI, è stato negli anni subito successivi alla lottizzazione del 1977, con la successiva nascita della terza rete, per cui il primo canale andò alla DC, il secondo ai socialisti e il terzo ai comunisti. Quello che rappresentò da una parte l'inizio della fine della fase del Servizio pubblico da parte della RAI e quella della ricerca del consenso, chiamiamolo così, almeno agli inizi fu caratterizzato da una vera concorrenza tra i canali della RAI, che facevano a gara nel creare programmi sperimentali. Uno di questi fu "Non stop". Quella fu forse l'ultima volta in cui in RAI si sperimentò senza badare al consenso, puntando sui giovani e sulle novità. Era la fase che era cominciata con l'avvento di Bernabei, che puntò sempre di più su una RAI di stampo paternalista e già proiettata verso il consenso ma che aveva ancora nello Statuto la missione originaria, cioè di servizio pubblico volto ad acculturare e formare il Paese. Era anche l'epoca della censura a Dario Fo e a Lucio Battisti, seppure per motivi diversi. Poi arrivò il Berlusca, i partiti si impossessarono definitivamente della RAI, che invece di concorrere con le reti private, andò loro dietro. Di fatto, una vera concorrenza in Italia non c'è mai stata perché le reti di Berlusconi per anni hanno goduto di fatto di un duopolio, alla faccia della presunta liberalità (e liberismo)tanto sbandierato dal Berlusca. Grazie anche alla connivenza della cosiddetta "sinistra". D'altronde, Berlusconi, in uno dei suoi momenti "verità", in passato ha detto che il teleutente medio è tipo un ragazzino di seconda media, neanche tra i primi banchi. In realtà, non aveva fatto altro che riprendere una frase di Bernabei, secondo cui il telespettatore medio era un bambino di 11 anni, nemmeno troppo intelligente.
@@YasminaPani perché si è ampliato enormemente il bacino dei fruitori della cultura che prima era ristretta ai pochi che avevano fatto gli studi superiori mentre oggi vuole raggiungere tutti, il colto e l'inclito. E lo stesso è avvenuto con la politica. È la società di massa, bellezza! 😀 È sempre il committente che influenza il fornitore, quasi mai il contrario.
Nel mio caso, l'utilizzo dell'intelligenza artificiale riveste un ruolo fondamentale.
Io sto scrivendo un libro di sociologia. Materia di cui non ho che una competenza amatoriale e per di più presento lacune nella padronanza dell'italiano.
Il principale ostacolo che incontro riguarda la difficoltà nell'indirizzare l'IA verso il mio obiettivo. Le sfide principali risiedono nei seguenti aspetti:
1. La sua comprensione del testo risulta parziale e talvolta inefficace.
2. Si aggiunge il problema delle mie lacune nella lingua italiana, che limitano la mia capacità di correggere il testo prodotto in modo adeguato.
.
Il mio approccio si sviluppa in questo modo:
Talvolta compongo una frase e successivamente chiedo all'IA di aiutarmi a riformularla nel modo corretto.
Altre volte chiedo all'AI di analizzare dei comportamenti dal punto di vista psicologico e sociologico, cercando di integrare più elementi.
Successivamente propongo una mia versione del testo e la confronto con quella prodotta dall'IA.
In sostanza, la mia attività di scrittura rappresenta una collaborazione costante con l'intelligenza artificiale, simile a un processo di brainstorming. Ciò può richiedere anche un paio di giorni per scrivere una singola pagina. Tuttavia, sono estremamente soddisfatto dei risultati che sto ottenendo😅
Ma perché stai scrivendo un libro di sociologia se non conosci la materia?
Dato che sono un'artista, sono una delle prime persone che ha lanciato l'allarme sul tema IA. La situazione è completamente fuori controllo forse più per le arti visive che per la scrittura, che per quanto dal mio punto di vista il loro valore si equivalga, per tradizione l'arte visiva è considerata merda rispetto alla scrittura. Le royalties di solito infatti si danno all'autore al disegnatore niente.
Qui il concetto è la totale mancanza di tutele e la logica del capitalismo al risparmio, tra l'altro da molti considerato logico e accettabile (quando non è il loro posto di lavoro a saltare ovviamente). Ma siccome il mio è uno di quei posti a rischio, mi girano. Se hanno il modo di tagliare sulle spese, con il livello di educazione artistica e letteraria che hanno le persone, vuoi che non usano una IA invece di assumere professionisti? Motivo per cui la partita adesso si gioca tutta sul copyright. Secondo me la situazione è seriamente preoccupante, questo qui non è un banale upgrade tecnologico. Ora che la politica si sveglia e cerca di arginare i danni, possiamo tutti perdere tranquillamente il lavoro.
Pienamente d'accordo su ogni singola parola
Io parlavo come sempre del mio ambito, perché gli altri non li conosco! Se il quadro nel campo delle arti visive è questo, certamente concordo, ma anche qui vale il discorso di base: non riteniamo giusto né possibile regolamentare il mercato, e queste sono le ovvie conseguenze.
L'unica nicchia che si salva dell'arte visiva è forse quella pornografica. Con tutti i feticci di nicchia (quindi senza troppo materiale per renderli facilmente replicabili) e le aziende che hanno paura di metterci il proprio logo su certe immagini, alla fine se si lavora a richieste c'è la si può ancora cavare.
Che poi... se almeno queste IA fossero "libere". Si sono nutrite dell'internet e poi un'azienda si sente in diritto di appropriarsi di ciò che sforna. Ma alla fine è troppo tardi, a questa roba bisognava pensarci nel periodo in cui la gente non si faceva problemi a sacrificare la propria privacy per stare su un sito o un social. (Visto che la raccolta dati avveniva anche in quel modo li.)
Premetto che non condivido nella sua totalità il discorso ma apprezzo che non si siano sparate delle fesserie come invece si sentono spesso da parte di persone che invece pretendono di presentarsi come istruita in materia. (Non mi riferisco, ovviamente, a chi è veramente istruito in materia. Ma del che inizia a parlare di intelligenza della IA.)
Per me esiste anche un problema editoriale: chi ha la forza di leggersi un intero libro prodotto da una IA per vedere se funziona? Sia chiaro, si tratta di un problema presente per ciò che viene prodotto dalle persone, ma almeno le persone producono libri impiegandoci del tempo. Un autore si forma, se ne possono riconoscere le qualità nel tempo ed ecc... Ma già ora per pubblicare qualcuno a momenti non si supera la lettura della prima pagina a causa del numero di aspiranti autori, chi avrà mai la voglia di leggersi un intero libro prodotto da una IA?
Basta anche vedere ciò che succede per le immagini, chi si accontenta della prima immagine generata? Come minimo ne fai quattro, poi aggiusti i parametri, magari uno si addestra un modello apposito, con i pesi che ritiene più corretti, per ciò che vuole ottenere. Questo per un'immagine, dove la valutazione è praticamente istantanea.
Questo sempre partendo con l'idea che sia possibile farlo, con un numero molto limitato di Token e con un costo a tentativo. Ma non credo nemmeno un racconto breve, al massimo... le news sui giornali. Visto che poi se si volesse cambiare un dettaglio di un racconto breve comunque si ottiene una generazione fatta da zero, in quanto un intero racconto non lo prenderà mai come input.
Il punto cruciale della questione, per me, è questa: se si creano altri libri scadenti con l'AI e non più coi ghostwriter o per mano di scrittori mediocri, come riabitui un pubblico già assuefatto a questi libri piuttosto che a una letteratura di qualità? Penso al libro del principe Harry, tanto per fare un esempio
Ma che domanda è? Gli fai leggere libri di valore, dai classici a qualsiasi libro di genere che abbia valore.
@@andsalomoni Forse ho posto la domanda nel modo sbagliato. Avendo già un pubblico abituato a letture di poca profondità, come si fa capire alle persone (ammesso di avere le capacità e i mezzi per farlo!) Che bisogna avere una capacità di critica per distinguere fra letture di valore e letture scadenti? Certamente non si possono imporre
@@su5981 Chiaro che non si può imporre, ma si possono proporre letture di valore, che sono l'unico modo per sviluppare la capacità di distinguere arte da spazzatura.
@@andsalomoni Sarebbe bello se le proposte di contenuti di valore venissero fatte sia nella scuole che fuori dalle scuole, ma credo che il sistema politico e dei Mass media non abbia grande interesse a farlo
@@su5981 Beh, ognuno può far qualcosa. Ad es. quando si regala un libro, cercare di regalare qualcosa che abbia valore.
Diciamo che l'IA prende "in prestito" l'anima di qualcun altro. O un mix di anime. O qualcosa che ci assomiglia.
Per capire l'impatto che potrebbe avere nella letteratura, paradossalmente ti conviene osservare ciò che accade nei campi non di tua stretta competenza.
Nella musica ad esempio, difficilmente riusciresti a distinguere un pezzo "inedito" della tua band preferita da uno creato dalla IA.
Nella fotografia, gli ultimi sviluppi hanno mostrato dei netti progressi rispetto alle versioni di pochi mesi fa. Basti pensare al finto arresto di Trump: se non sapessimo che è falso, sarebbe davvero complicato riuscire a intuirlo esclusivamente dall'immagine, anche per un occhio attento.
Nei video già è più complicato, ma anche qui i deep fake sono sempre più sofisticati. Per ora ci si limita alla faccia, in futuro non si esclude nulla.
Insomma, sebbene alla base il concetto sia giusto (l'IA non è originale), alla lunga rischia di diventare sempre meno evidente.
P.S.: Mi hai fatto tornare alla mente la mia prof di lettere al liceo, quando (forse provocatoriamente) mi chiedeva cosa potessi mai trovarci di così eccitante in un computer (nel suo immaginario funzionava pressappoco come le IA odierne). All'epoca non ero in grado di replicare come avrei potuto fare oggi, ma mi pento di non essere tornato a salutarla finché era in vita. Chissà cosa penserebbe di quest'evoluzione, anche se un po' me l'immagino.
La cosa delle fotografie false mi ha spaventato non poco, infatti.
Basta "non credere al digitale", se non a ragion veduta.
Forse per avere immagini "reali" di cui potersi fidare dovremo di nuovo rivolgerci alle pellicole.
Non scrivo il termine Francese usato nell' Ottocento, sennò l' Intelligenza Artificiale rileva del razzismo : già Balzac ingaggiava dei "ghost writers" a cottimo.
Condivido in toto.
La base dati utilizzata per addestrare questo strumento è enorme ma limitata, infatti ha già smesso di imparare. La cosa buona è che hanno dovuto per forza limitare la grandezza del database usato perchè per addestrare questi sistemi occorre uno 'spreco' di energia considerevole (per es per far raffreddare i server necessari) e quindi se avessero collegato l'addestramento a tutto lo scibile presente in rete avrebbero consumato l'energia di uno Stato (e l'addestramento sarebbe durato mesi). Questo limite non sarà più necessario una volta che si potrà addestrare con un computer quantistico (che sarà in grado di verificare tutte le possibilità nel tempo di un battito di ciglia).
A livello di grandezza si è superato di tantissimo ChatGPT. (Che dovrebbe essere di 175B), esistono già modelli da 350M di parametri.
Per il resto concordo, è pur sempre un costo e per almeno ChatGPT in un servizio gratuito quel costo non ne vale la pena. In un servizio gratuito, però, se si fa pagare a token il discorso è differente.
Comunque i computer quantistici non è che sono la panacea, fanno meglio certi lavori... ma sono anche capaci di dare prestazioni peggiori in altri.
Sulla bolla della computazione quantistica, prossima a scoppiare, si consiglia il libro di M. I. Dyakonov, "Will we ever have a quantum computer", si trova il pdf online.
@@andsalomoni grazie, lo leggo volentieri!
Ma a cosa serve, di fatto? È questo che non capisco
@@YasminaPani io per esempio utilizzo il machine learning per predire eventi o andamenti, classificare oggetti, ricostruire immagini o ricavare dalle immagini informazioni. Il riconoscimento facciale o della parlata è già in opera da decenni, adesso come hai visto si è passati al motore semantico.
A me fa molta più paura che si utilizzino questi sistemi in giurisprudenza, per condannare o assolvere qualcuno, come è successo negli Usa. In pratica avevano addestrato la rete principalmente su reati compiuti da afroamericani e quindi, una volta presentato un nuovo caso, la rete rispondeva che il tizio era colpevole se era di colore. Uno schifo.
😃😃😋😋😋😋😋😋😘😘😘😘😘😘
Cosa ne pensi invece dei professionisti di traduzioni tecniche? Molto probabilmente non scompariranno mai, ma il loro lavoro riguarderà principalmente la revisione dei testi più che la traduzione vera e propria, il che mi fa supporre (ma potrei sbagliarmi) che ce ne saranno molti di meno; in questo caso il discorso non riguarderebbe la qualità letteraria a cui è abituata la massa, ma un servizio tecnico che, se perfezionato, può veramente in parte sostituire una persona; poi certo anche questo potrebbe avere i suoi lati positivi, ovvero le persone potrebbero essere incoraggiate a studiare lingue meno diffuse usate da culture distanti.
Eh.. purtroppo già adesso i traduttori automatici sottraggono lavoro ai professionisti, sebbene per traduzioni di basso livello. Come sempre il discorso è che valore diamo alla qualità del prodotto, che sarà sempre più alta se c'è un essere umano dietro!
@@YasminaPani Il commentatore sopra ha fatto notare che il professionista possa fare da revisore. In questi termini la qualità è almeno pari a quella attuale. In questo caso quale sarebbe il problema?
@@Mario-cf2ee Per fare la revisione di una traduzione automatica, devi aver letto approfonditamente - e capito - il testo originale. Poi, lo devi accuratamente confrontare con il testo tradotto dalla macchina. TANTO VALE fare direttamente la traduzione "umana".
@@andsalomoni Beh, ciò che vale tanto lascialo dire a chi la userà professionalmente.
@@Mario-cf2ee Certo, se un traduttore professionista accettasse di abbassarsi a fare il semplice revisore di una traduzione fatta da un programma per computer, chi sarei io per dirgli che sta sbagliando? Eppure glielo direi.
Infatti la riflessione è su cosa ci dovrebbe spingere a fruire questi prodotti dell'intelligenza artificiale. Nel senso, sta cosa ci preoccupa perchè la vediamo dal punto di vista del "consumatore etico" come succede per qualsiasi altro prodotto? Allora c'è da riflettere sul ruolo che diamo alla cultura nella nostra vita. Sono tempi in cui parliamo di dieta mediatica
mi trovo d'accordo con te, la gente quando c'è qualcosa di nuovo tende a criticare le innovazioni, un po' come quando venne inventata macchina fotografica, gli artisti criticavano questa invenzione poiché avevano un po' di paura nel perdere il lavoro ma ciò non è successo.
Certo dopo l'invenzione della fotografia sempre meno persone si facevano fare il ritratto da un pittore.
Il buffo è che oggi, con l'avvento delle fotocamere digitali che fanno tutto da sole, e ancor peggio coi cellulari che fanno fotografie, gli stessi fotografi professionali hanno perso una fetta del lavoro che facevano prima (per non parlare di tutta l'industria delle pellicole, dei prodotti chimici per sviluppo e fissaggio, degli ingranditori).
@@andsalomoni le fotocamere dei cellulari non possono sostituire né ora né mai i fotografi professionisti, al massimo sostituiscono i fotografi non bravi.
@@andsalomoni ti assicuro che ci sono piú persone che si fanno fare i ritratti oggi che in epoca pre-fotografia (lo so, conosco tante persone che vanno in accademia).
@@nikecatania95 Beh, se molta gente si fa fare il ritratto da un pittore, mi fa piacere. Non avevo assolutamente cognizione di ciò, forse perchè io stesso troverei impensabile di farmi fare un ritratto, pittura o foto che sia.
@@andsalomoni non bisogna avere paura del progresso.
Chissà fra 10 anni come sarà 😮
Hai mai letto un romanzo di Giovanni Pizzigoni?
Forse più che scoprire che gli automi sono diventati umani stiamo scoprendo che gli umani sono diventati automi. E' una considerazione un po' ''alla Fabio Volo'', ma sentivo il bisogno di scriverla.
🤣
Ora come ora ChatGPT non mi sembra in grado di scrivere buona letteratura, ma col progresso della tecnologia non è forse possibile che un giorno sia in grado di scrivere qualcosa che anche un lettore attento e critico potrà ritenere di buona qualità?
Come facciamo a sapere che l'IA non sarà mai in grado di produrre un romanzo del livello di Morte a Venezia? Ovviamente l'IA stessa non comprende il significato di nessuna cosa che scrive, non ha alcun esperienza da raccontare, nessun pensiero e nessuna vita interna da esprimere, ma questo non vieta tuttora alla tecnologia di produrre testi sorprendentemente coerenti, seppur banali. È davvero inimmaginabile un futuro dove le capacità di un sistema come ChatGPT arrivino a una complessità tale da riuscire a simulare un romanzo talmente bene da farlo apparire ottimo ai nostri occhi?
Io ritengo sia una possibilità. Non mi mette molta ansia, immaginando (forse con eccessiva speranza) che come non è morta l'arte dopo l'invenzione della fotografia, non morirà nemmeno la letteratura. Sul piano economico posso solo dire che non avrei mai contato di fare i soldi scrivendo, con o senza ChatGPT
"Ovviamente l'IA stessa non comprende il significato di nessuna cosa che scrive, non ha alcun esperienza da raccontare, nessun pensiero e nessuna vita interna da esprimere".
Non occorre aggiungere altro.
La letteratura è espressione dell'anima; senza anima non c'è letteratura. Poi che possa essere una sperimentazione interessante è un altro discorso, non possiamo sapere quanto raffinata diventerà
Il costo sarebbe proibitivo.
Prima di tutto chi leggerebbe quei libri per vedere se funzionano dall'inizio alla fine? Per le immagini ci sono state migliaia di persone che hanno provato gratuitamente certi servizi e li hanno migliorati, si può fare lo stesso con interi libri?
Il numero di input sarebbe comunque limitato, dunque la complessità del romanzo avrebbe i suoi limiti. Una IA focalizzata (Non parlo di ChatGPT che con questo discorso è come parlare di un coltello quando si vuole trapanare una parete. ChatGPT funziona solo per parlarci, ci sono IA molto migliori per ambiti più specifici.) non avrebbe comunque mai l'immagine d'insieme, in quanto il numero di Token richiesti sarebbe troppo esorbitante.
Per quanto la tecnologia può ancora migliorare così come anche il lato hardware, abbiamo già ora evidenti i limiti delle IA. Anche pensando a ulteriori evoluzioni, si sta ancora chiedendo l'impossibile. (In particolare se si vuole renderlo accessibile al grande pubblico.)
Facendo un discorso generale, mi pare che la tecnica stia rendendo la maggior parte degli individui sempre più idioti.
Asimov dichiarava che , una volta affrancatosi dalla fatica del lavoro, grazie ad automi e robot, l'uomo si dedicherà esclusivamente all'arte.
A me pare che la deriva sia diversa.
L'uomo si compiacerà di contemplare le opere di intelligenze artificiali. La tecnica fagociterà l'uomo stesso.
C'è una cosa che mi lascia perplesso nel tuo discorso, il separare l'arte dalla tecnica. L'arte è tecnica ed è forse anche per questo motivo per cui per una IA è facile riprodurla (per quanto in modo molto differente da come la facciamo noi).
@@anonimo6603 si il concetto greco di tecnica é quello che esponi tu, cioè a dire l'arte di manipolare ed usare una conoscenza pratica e teorica da parte dell'uomo, per creare, fare; la tecnica é arte stessa.
Però, nella sua evoluzione, vi é un momento storico in cui la tecnica supera l'uomo e lo sovrasta. Oggi potremmo dire che la tecnica domina l'uomo.
Chat gpt ne é un esempio. Ma non solo.
Asimov, coi suoi "robot positronici", è tra i maggiori responsabili dell'immaginario attuale riguardo all'IA e all'idea che possa essere "intelligente". Sinceramente, pur avendo a suo tempo amato i suoi racconti e romanzi, oggi penso che sarebbe meglio per tutti se avesse fatto il pizzaiolo.
@@andsalomoni 😂 un po' drastico, ma sincero.
Rimane pur sempre un grande della letteratura. Pensa che gli ultimi anni della sua vita li dedicò alla divulgazione scientifica.
Però concordo sul fatto che sia stato sopravvalutato, capita.
@Gio Vanni beh si dici a me, é così non sono un artista. Sono un poeta 😂😁
Da ingegnere (e informatico) sono d'accordo con te
Mi perdo tra la tua dialettica e la tua bellezza
Ineccepibile. E a margine del discorso, una delle citazioni che preferisco: "Se il Tesoro è fondamentale, la vita umana non lo è. Ho deciso di essere logico. Vedrete quanto vi costerà la logica." (Albert Camus, Caligola). Tanto per parlare di scrittori immensi.
Una A.I. riuscirà mai a imitare lo stile di Alvaro Rissa?
I testi di chat GPT sono mediocri anche perché i comandi che gli vengono impartiti sono mediocri, tutto parte comunque dell'essere umano, in cosa esattamente le IA sostituiranno l'uomo?
Beh, no, sono mediocri a prescindere, non hanno qualità letteraria
quando penso a come le cose possano prendere una brutta piega ecco chatgpt è la prima cosa che mi viene in mente.
Il fatto che una persona colta come te giudichi mediocre la qualità delle opere prodotte degli attuali sistemi di IA non è sorprendente, dato che ciò che avvertiamo ora sono solo i primi vagiti emessi da queste tecnologie. Una buona parte dell’attuale popolazione umana del pianeta è però già adesso in grado di vedere soddisfatti i propri bisogni dai testi, dalle immagini e dalle musiche creati dalla IA generativa.
Il dato essenziale è che la scienza ha inventato dei sistemi artificiali in grado di mimare il funzionamento del cervello umano. Questi sistemi attualmente non hanno emozioni e non hanno coscienza: possono raccontare l’ascesa di una montagna senza sapere cosa è la fatica fisica o parlare della morte senza avere nozione di ciò che è il dolore, ma non è questo il punto. Il punto è che evolveranno rapidamente e che non sappiamo cosa saranno in grado di produrre nel prossimo futuro, dato che proprio in virtù del fatto che sono diversi da noi non possiamo completamente prevederne il funzionamento. Guardando a come lo sviluppo delle tecnologie informatiche ha plasmato la crescita delle recenti generazioni possiamo essere certi che l’impatto non sarà marginale. Il problema oltrepassa il piano economico (l’antitesi capitalismo/comunismo) e a mio parere pone interrogativi di fondo talmente complessi da risultare spaventosi.
Non volevo sminuire la complessità del problema delle IA, che come ho detto non conosco e so essere oggetto di discussione da molto tempo! Il mio discorso alla fine era più che altro incentrato su che cos'è la letteratura e sul fatto che ne produciamo e acquistiamo di mediocre già da tempo, con o senza IA, così come non diamo valore alle maestranze e professioni che vi ruotano attorno, per cui mi sembra un po' ipocrita indignarsi adesso.
Non credo sia importante chi scriva i libri, ma chi ne trae beneficio leggendoli.
Per estremizzare, se una AI (comandata da un umano) scrivesse il prossimo miglior saggio, ne trarremmo tutti il beneficio, no?
No.
@@andsalomoni allora non avrebbe senso che glielo facessero scrivere
@@giovannisardisco4541 Direi. Non vedo che beneficio possa trarre chicchessia dalla scrittura della IA, che letteralmente "non sa quello che dice".
No, sarebbe in realtà una grande sconfitta per l'umanità
@Gio Vanni Ai bambini piacciono anche i lecca lecca pieni di zucchero, eppure gli nuocciono alla salute. "Che problema c'è?"
Scusa se sono fuori argomento ma, complice la scollatura, i capelli rossi lunghi, gli occhi espressivi, la cultura abbinata ad un'irresistibile sobrietà e schiettezza, ma è stata una faticaccia seguirti! Immagino i tuoi poveri studenti... 😂😂😂
Scherzi a parte, i tuoi video sono una ventata di aria fresca.
Grazie
Che angoscia.
Ma il premio Strega non è riservato alla sola narrativa?
No, esiste anche quello per la poesia
@@YasminaPani da quando? Prima che tu vi facessi cenno nel video non lo avevo mai sentito nominare?
Hai colto lucidamente il punto. Secondo me il problema non sussiste. Uso GPT per sviluppo software e dal mio punto di vista penso che le intelligenze artificiali al momento sono dei buoni assistenti, ma da sole non fanno nulla. Bisogna saperle istruire e comunque controllare a posteriori il lavoro svolto. Se non sai cosa stai facendo, non hai nemmeno modo di correggere.
Ma potrebbero evolversi ulteriormente?
@@YasminaPani si evolveranno sicuramente, o meglio saremo noi a farle evolvere. Sono uno strumento, come i social. Poi che utilizzo farne saranno sempre gli uomini a deciderlo... È quella la parte preoccupante 😅
Le macchine servono per aiutare gli esseri umani, non per sostituirli!!!
@Piscariello1990 beh, se possono sostituirli nei lavori pericolosi o alienanti, tanto di guadagnato...l'uomo si può dedicare a lavori più gratificanti o ad altre attività in generale. In questo caso specifico, non saprei.
Concordo con Luca, dipende dal modo
Bhe in effetti ho sempre sognato di fare il carrello per trasportare il carbone
Ma cosa ho sentito.....
si basa sui dati di internet HAHAHA, sicuramente non le menti più eccelse.
Insomma, ci sei te (almeno non ti consideri intelligente) e tutte la letteratura scritta i migliaia di anni, ma si te hai capito che ha preso solo i commenti dei video 😂😂😂
Evita di parlare su cose dove non arrivi, grazie
Veramente non ho detto così ma ok
@@YasminaPani vai al 2:22, hai detto proprio cosi, pure con risatina nel mezzo
...cit: "mi stavo facendo i cazzi miei"... elegantissima nel parlare e assolutamente non volgare nell'attirare i click mettendo in mostra le tette... fantastico servizio per l'immagine delle donne
... video bloccato al minuto circa 2 e canale bloccato... uno squallore
Ti assicuro che non ha bisogno delle tette per attirare l'attenzione e, se tu avessi visto qualche suo video anziché solo 2 minuti di questo, lo sapresti. Ma ormai va così di moda commentare e sputare sentenze senza conoscere!
Se non riesci ad andare oltre a un "mi stavo facendo i cazzi miei" e a un decolleté valorizzato, il problema è tuo.
Praticamente hai speso piú tempo a scrivere il commento che a vedere il video...e siccome stronchi quest'ultimo, ne è valsa la pena? 😂
In che modo il vestito di Yasmina danneggia l'immagine delle donne, suore a parte? A me sembra addirittura morigerato.
@@sgrammaticando ❤
Addirittura bloccare il canale per due pezzetti di tetta 😅 chiaramente posso non piacere, e va benissimo, ma basta non guardare i video...
Il non conosco il futuro, quindi mi guardo bene dal vaticinio. Ma posso certamente dire ciò che l'intelligenza artificiale può fare oggi: nulla, se per intelligenza intendiamo ciò che l'uomo può fare con il proprio genio. Tuttavia, lo strumento GPT lo trovo interessantissimi come strumento di studio e approfondimento e non certo per cercare originalità.
Non solo le macchine possono *già* inferire le emozioni umane e attingere dal bagaglio delle esperienze umane, producendone di proprie e di originali, semplicemente leggendo la letteratura umana già esistente, oltre ai saggi di letteratura comparata (proprio come succede tra gli umani affetti da disturbi dello spettro autistico). Ma presto le macchine potranno ricavare nuove esperienze originali di prima mano, quando verranno immerse in mondi virtuali, costruiti e messi a punto sia da uomini che da macchine. A loro volta, queste macchine sensibili ed esperte creeranno autonomamente mondi virtuali più compositi, variegati e ricchi, ed alleneranno se stesse a un'iper-sensibilità e capacità di produzione letteraria di qualità immensamente superiore a quella umana, in una crescita esponenziale di competenza letteraria ed espressiva.
Il tuo commento è di una ingenuità disarmante e verrà smentito in maniera brutale molto prima di quanto tu (e probabilmente anche io) possa immaginare. Non so chi siano gli esperti che hai consultato prima di fare questo video (sarebbe interessante saperlo...), ma se questi sono i risultati, oserei dire che erano al massimo degli ingegneri che avranno sì manualità ed esperienza pratica con alcuni degli strumenti messi a disposizione dalle tecniche di AI contemporanee, ma non hanno speso neanche un attimo del loro tempo valutando e considerando le ramificazioni scientifiche e filosofiche di ciò che sta avvenendo davanti ai loro occhi distratti. Non è che se uno sa programmare un computer (cosa che qualunque ragazzino, e, ti do la notizia, anche qualunque AI modena, può imparare a fare), allora automaticamente è un esperto di informatica, modelli cognitivi, psicologia, neuroscienze, *e inoltre* ha anche immaginazione e capacità di fare previsioni. Come se il gestore di una pompa di benzina o un camionista potessero fare previsioni attendibili sulla colonizzazione di Marte, perché "sono esperti di cose che hanno a che fare con veicoli e viaggi". Solo perché tu non sai assolutamente niente di una materia, non vuol dire che chiunque ne sappia un'anticchia più di te possa assurgere ad esperto e spiegarti come vanno le cose oggi e come andranno le cose nei secoli a venire.
Stai sereno, l'arroganza e la pretesa di aver capito tutto che mi stai attribuendo te li sei inventati, perché nel video non ci sono.
@@YasminaPani 11:53 "Un libro di qualità, un'opera letteraria di qualità [...] sarà sempre scritto da un essere umano, e su questo non ci piove, ma banalmente perché l'essere umano è capace di metterci quel qualcosa in più che deriva solo e unicamente dalla sua esperienza, dai suoi pensieri. Solo i pensieri di una persona possono essere originali, per forza di cose, non certo quelli di un'intelligenza artificiale."
Questo è un atto di fede estremamente ingenuo, e sì, le parole "banalmente", "su questo non ci piove" e "per forza di cose" denotano molta arroganza e pretesa di aver capito tutto, mi dispiace. A proposito, ho consultato il gestore della pompa di benzina e il camionista, e mi hanno detto che l'uomo non potrà mai arrivare su Marte, perché non ci sono stazioni di servizio lungo la strada. Ho consultato degli esperti, quindi per forza di cose è banalmente così, e su questo non ci piove.
Va bene