Mattia Scarselletta Ciao Mattia. Mi ricordo benissimo di te e di tutti voi, e sono molto contento che voi vi ricordiate di me. Spero che le cose, a San Magno, procedano nel migliore dei modi. Salutami tutti, e a presto!
@@tommasodibrango6174 ciao professore! Sono sempre io, Benedetta della 1D. A San Magno tutto bene, abbiamo anche cambiato professori e va molto meglio rispetto all'anno scorso, secondo il mio parere. Un abbraccio.
I'm Benny Bruni Ciao Benedetta. Sono contento che vi stiate trovando bene. Quest’anno, come dicevo anche ad Alessio, avete gli esami e dovete darvi un po’ da fare (senza ansia però). Io ho intenzione di riattivare il canale UA-cam: ci sarà da divertirsi 😊
Nazionalismo non è maschilismo non è fascismo, è così via. Per favore.... Umberto Eco, un intellettuale consumato, ma ciò non significa che ha ragione, specialmente in riguardo a questi temi definiti per un discorso ideologico, non veramente intellettuale, come lui è anche tu hanno dimostrato qui. Non sono né nazionalista, né maschilista, ma so che questi termini non hanno una relazione transitiva. Allora, se il fascismo è eterno e naturale, perché dobbiamo avere la guardia alta? Cicli eterni, come hanno detto gli indiani antichi. Nel futuro, la merda della democrazia anche morirà, e possibilmente risorgerà dopo un lungo tempo di "fascismo" ed altre forme. Tutte sono forme, soltanto.
Darg Sairut Trovo condivisibile la tua obiezione sul fascismo “eterno” - perché in effetti è vero: se è “eterno” e destinato a tornare che senso ha impegnarsi a prevenirlo? Del resto neanch’io, come ho detto nel video (nel quale, però, ho impiegato argomenti diversi dal tuo), credo che esista un fascismo “eterno”. Mi sembra meno condivisibile - perché meno “centrata” - la tua distinzione del nazionalismo dal maschilismo, dal fascismo ecc. Eco, infatti, non ha detto che il nazionalismo è fascista, maschilista ecc.: ha detto, semmai, che il fascismo è nazionalista, maschilista ecc. E da questo punto di vista credo abbia ragione lui. Infine non capisco perché il mio discorso sarebbe ideologico. Io dico che “Il fascismo eterno” di Eco, pur non essendo condivisibile in toto, è una lettura utile perché stimola a porsi problemi che in qualche misura - starà poi al lettore stabilire quale misura - riguardano anche il nostro tempo. Cosa c’è di ideologico in questo?
@@tommasodibrango6174 , prima di tutto, grazie per leggere il mio commentario e rispondere così, perché ho scrito come se tu potessi leggere nella mia mente. Come ci sono diversi punti, cercherò di rispondere a la tua domanda principale: "Cosa c’è di ideologico in questo?" La discuzione sulla natura "eterna" del fascismo, credo io, e altra. Possiamo discutirne dopo. Ma, tu hai raggione, senza dubbio "è una lettura utile perché stimola a porsi problemi che in qualche misura". Adesso credo che mia risposta è sicuramente la prova di questo. Come definiamo "fascismo"? Come l'originali o le più famose "fascisti" si sono definiti? oppure, come i loro critici hanno tentato di farlo? Entrambi hanno vantaggi e svantaggi. So che "fascisti" come i Germani, come i Socialisti Nazionali, per essempio, non avrebbero usato o permesso l'implicazione di essere "maschilisti". Ma "maschilista" è la parola che i loro critici inventano e brandiscono nella maniera che vogliono. Essiste anche la opzione di definir "fascismo" guardando alla maggioranza di quelli che si chiamano "fascisti". Qui, possiamo osservare una correlazione in Medio Oriente tra l'adozione di un atteggiamento "fascista", e culture che erano maschilisti prima dell'arrivo di quel atteggiamento. Inoltre, il "communismo" di Russia e molto simili al "fascismo" come definito originalmente per "tutto per lo stato, niente contro lo stato", ma Russia non era particolarmente, o visibilmente "maschilista" per definizione, bensì la cultura oppressata per l'ideologia "di sinistra", perché coscientemente "feminista", potrebbe essere stata. Quindi, mi sembra che chiamare "maschilista" il "fascismo" è una decizione forzata e ideologica, non ovvia o conseguente né della sua definizione originale, né degli atteggiamenti derivati della sua applicazione quando differenziamo questi di una cultura di sottofondo possibilmente, ma non necessariamente, "maschilista". Per di più, sono i comenti successivi che possono adattarse a ciò che intendo per "ideologico": che dobbiamo essere vigili per evitare l'ascesa di questa o quella forma di pensamento, perché abbiamo paura, perché ci viene insegnato che dobbiamo aver paura. Forse, altre persone può capire questa domanda come una questione di moralità, ma la moralità per se stessa è una forma d'ideologia, nella misura in cui non è stato il risultato di esperienza personale e introspezione di ciò.
Darg Sairut Figurati: finché si può discutere con serietà e pacatezza a me fa piacere. Venendo a quel che scrivi: secondo me per dire che il fascismo è maschilista non bisogna tanto guardare alla definizione che i fascisti davano di sé quanto alle politiche che hanno realizzato e alla mentalità che promuovevano. Per esempio: la politica delle nascite promossa da Mussolini - che in sé non sarebbe una cosa sbagliata - non si poneva minimamente il problema dell’emancipazione della donna, ma fondamentalmente sottoscriveva l’idea che essa dovesse stare in cucina a badare a casa, marito e figli. Hai ragione, poi, a dire che il maschilismo si manifesta anche in contesti in cui il fascismo è completamente assente. Pensiamo all’antica Grecia: gli ateniesi non erano certo fascisti, ma erano decisamente maschilisti. Ma qui torno a dire: nel discorso di Eco è il fascismo a essere maschilista e non il maschilismo a essere fascista (e quindi può esistere una cultura maschilista non fascista mentre non può esistere una cultura fascista non maschilista). Quanto alla diffusione di una cultura della “paura” - la paura del ritorno del fascismo: una specie di costante “al lupo! al lupo!” - non sono del tutto d’accordo. Secondo me si tratta più che altro di un modo per spingere le persone a non dare per scontato ciò che hanno. I miei alunni, per esempio, dicono spesa che “Mussolini era bravo, con lui le cose funzionavano: mica come oggi”; e io rispondo sempre loro dicendogli che oggi tante cose non funzionano, ma non dobbiamo dare per scontata la libertà di poterlo denunciare (una libertà che, per esempio, Mussolini negava). Come pure non bisogna dare per scontato il fatto che loro stanno a scuola e che, in età fascista, sarebbero stati a zappare. Spero di aver risposto esaustivamente.
@@tommasodibrango6174 Bravo! "Secondo me si tratta più che altro di un modo per spingere le persone a non dare per scontato ciò che hanno." C'è più che possiamo dire in parecchie direzzioni, ma questo che hai detto, credo io, è lo più importante.
Non capisco affatto come arrivi alla conclusione (circa 2:40 nel video) che, secondo Eco, tutto ciò che non è democrazia sia fascismo. A me sembra che l'intento di Eco sia di delineare delle caratteristiche del fascismo italiano che possono essere ritrovate in altri movimenti appartenuti a storiche differenti. Mi sembra un operazione molto utile, che ci ricorda che il fascismo non è solo un fenomeno storico, ma è un pericolo reale e costante, appunto il fascismo eterno. D'altro canto non credo ci sia niente di troppo sconvolgente in una tale tesi, che senso avrebbe altrimenti dirsi antifascisti nel ventunesimo secolo, se il fascismo fosse un capitolo ormai chiuso della storia mondiale ?
Anzi a me sembra che la tesi dell'autore sia diametralmente opposta: può esistere un fascismo "culturale" senza necessariamente la presenza di un fascismo "politico". Leggendo il libricino di Eco è difficile non pensare immediatamente a certi movimenti politici presenti in tutto il mondo, come il trumpismo americano e il sovranismo italiano, che, pur vestendo la maschera democratica, sono portatori di una cultura di tipo fascista o "fascistoide".
Ottimo video, oltre ad aiutarmi a formare il mio italiano, ho anche incoraggiato a leggere questo libro di Humberto Eco.
Ciao prof.
Bel video molto interessante, non so se ricorda ma sono Mattia Scarselletta 1D di San Magno
Mattia Scarselletta Ciao Mattia. Mi ricordo benissimo di te e di tutti voi, e sono molto contento che voi vi ricordiate di me. Spero che le cose, a San Magno, procedano nel migliore dei modi. Salutami tutti, e a presto!
@@tommasodibrango6174 ciao professore! Sono sempre io, Benedetta della 1D. A San Magno tutto bene, abbiamo anche cambiato professori e va molto meglio rispetto all'anno scorso, secondo il mio parere. Un abbraccio.
I'm Benny Bruni Ciao Benedetta. Sono contento che vi stiate trovando bene. Quest’anno, come dicevo anche ad Alessio, avete gli esami e dovete darvi un po’ da fare (senza ansia però). Io ho intenzione di riattivare il canale UA-cam: ci sarà da divertirsi 😊
Ciao prof sono Alessio rosi bel video non so se ricorda 1D san magnio
Alessio Rosi Certo che mi ricordo. Spero che a scuola vada tutto bene. Studia perché quest’anno ci sono gli esami!!
È già ci sono gli esami
Alessio Rosi Non ti preoccupare: alla fine ci si fa l’abitudine. Gli esami non finiscono mai 😊
Professoo comme sta so alessandro quello della 1 d san magno che faceva le battute squallide
Alessandro Aloisi Ciao Alessandro. Mi ricordo benissimo di te. Stai bene? E il resto della classe? Studiate perché quest’anno ci sono gli esami!
Ahhh la concezione del fascismo eterno... Che bella minchiata
Nazionalismo non è maschilismo non è fascismo, è così via. Per favore.... Umberto Eco, un intellettuale consumato, ma ciò non significa che ha ragione, specialmente in riguardo a questi temi definiti per un discorso ideologico, non veramente intellettuale, come lui è anche tu hanno dimostrato qui.
Non sono né nazionalista, né maschilista, ma so che questi termini non hanno una relazione transitiva. Allora, se il fascismo è eterno e naturale, perché dobbiamo avere la guardia alta? Cicli eterni, come hanno detto gli indiani antichi. Nel futuro, la merda della democrazia anche morirà, e possibilmente risorgerà dopo un lungo tempo di "fascismo" ed altre forme. Tutte sono forme, soltanto.
Darg Sairut Trovo condivisibile la tua obiezione sul fascismo “eterno” - perché in effetti è vero: se è “eterno” e destinato a tornare che senso ha impegnarsi a prevenirlo? Del resto neanch’io, come ho detto nel video (nel quale, però, ho impiegato argomenti diversi dal tuo), credo che esista un fascismo “eterno”.
Mi sembra meno condivisibile - perché meno “centrata” - la tua distinzione del nazionalismo dal maschilismo, dal fascismo ecc. Eco, infatti, non ha detto che il nazionalismo è fascista, maschilista ecc.: ha detto, semmai, che il fascismo è nazionalista, maschilista ecc. E da questo punto di vista credo abbia ragione lui.
Infine non capisco perché il mio discorso sarebbe ideologico. Io dico che “Il fascismo eterno” di Eco, pur non essendo condivisibile in toto, è una lettura utile perché stimola a porsi problemi che in qualche misura - starà poi al lettore stabilire quale misura - riguardano anche il nostro tempo. Cosa c’è di ideologico in questo?
@@tommasodibrango6174 , prima di tutto, grazie per leggere il mio commentario e rispondere così, perché ho scrito come se tu potessi leggere nella mia mente. Come ci sono diversi punti, cercherò di rispondere a la tua domanda principale: "Cosa c’è di ideologico in questo?"
La discuzione sulla natura "eterna" del fascismo, credo io, e altra. Possiamo discutirne dopo. Ma, tu hai raggione, senza dubbio "è una lettura utile perché stimola a porsi problemi che in qualche misura". Adesso credo che mia risposta è sicuramente la prova di questo.
Come definiamo "fascismo"? Come l'originali o le più famose "fascisti" si sono definiti? oppure, come i loro critici hanno tentato di farlo? Entrambi hanno vantaggi e svantaggi. So che "fascisti" come i Germani, come i Socialisti Nazionali, per essempio, non avrebbero usato o permesso l'implicazione di essere "maschilisti". Ma "maschilista" è la parola che i loro critici inventano e brandiscono nella maniera che vogliono. Essiste anche la opzione di definir "fascismo" guardando alla maggioranza di quelli che si chiamano "fascisti". Qui, possiamo osservare una correlazione in Medio Oriente tra l'adozione di un atteggiamento "fascista", e culture che erano maschilisti prima dell'arrivo di quel atteggiamento. Inoltre, il "communismo" di Russia e molto simili al "fascismo" come definito originalmente per "tutto per lo stato, niente contro lo stato", ma Russia non era particolarmente, o visibilmente "maschilista" per definizione, bensì la cultura oppressata per l'ideologia "di sinistra", perché coscientemente "feminista", potrebbe essere stata.
Quindi, mi sembra che chiamare "maschilista" il "fascismo" è una decizione forzata e ideologica, non ovvia o conseguente né della sua definizione originale, né degli atteggiamenti derivati della sua applicazione quando differenziamo questi di una cultura di sottofondo possibilmente, ma non necessariamente, "maschilista".
Per di più, sono i comenti successivi che possono adattarse a ciò che intendo per "ideologico": che dobbiamo essere vigili per evitare l'ascesa di questa o quella forma di pensamento, perché abbiamo paura, perché ci viene insegnato che dobbiamo aver paura. Forse, altre persone può capire questa domanda come una questione di moralità, ma la moralità per se stessa è una forma d'ideologia, nella misura in cui non è stato il risultato di esperienza personale e introspezione di ciò.
Darg Sairut Figurati: finché si può discutere con serietà e pacatezza a me fa piacere.
Venendo a quel che scrivi: secondo me per dire che il fascismo è maschilista non bisogna tanto guardare alla definizione che i fascisti davano di sé quanto alle politiche che hanno realizzato e alla mentalità che promuovevano. Per esempio: la politica delle nascite promossa da Mussolini - che in sé non sarebbe una cosa sbagliata - non si poneva minimamente il problema dell’emancipazione della donna, ma fondamentalmente sottoscriveva l’idea che essa dovesse stare in cucina a badare a casa, marito e figli.
Hai ragione, poi, a dire che il maschilismo si manifesta anche in contesti in cui il fascismo è completamente assente. Pensiamo all’antica Grecia: gli ateniesi non erano certo fascisti, ma erano decisamente maschilisti. Ma qui torno a dire: nel discorso di Eco è il fascismo a essere maschilista e non il maschilismo a essere fascista (e quindi può esistere una cultura maschilista non fascista mentre non può esistere una cultura fascista non maschilista).
Quanto alla diffusione di una cultura della “paura” - la paura del ritorno del fascismo: una specie di costante “al lupo! al lupo!” - non sono del tutto d’accordo. Secondo me si tratta più che altro di un modo per spingere le persone a non dare per scontato ciò che hanno. I miei alunni, per esempio, dicono spesa che “Mussolini era bravo, con lui le cose funzionavano: mica come oggi”; e io rispondo sempre loro dicendogli che oggi tante cose non funzionano, ma non dobbiamo dare per scontata la libertà di poterlo denunciare (una libertà che, per esempio, Mussolini negava). Come pure non bisogna dare per scontato il fatto che loro stanno a scuola e che, in età fascista, sarebbero stati a zappare.
Spero di aver risposto esaustivamente.
@@tommasodibrango6174 Bravo!
"Secondo me si tratta più che altro di un modo per spingere le persone a non dare per scontato ciò che hanno."
C'è più che possiamo dire in parecchie direzzioni, ma questo che hai detto, credo io, è lo più importante.
Non capisco affatto come arrivi alla conclusione (circa 2:40 nel video) che, secondo Eco, tutto ciò che non è democrazia sia fascismo.
A me sembra che l'intento di Eco sia di delineare delle caratteristiche del fascismo italiano che possono essere ritrovate in altri movimenti appartenuti a storiche differenti. Mi sembra un operazione molto utile, che ci ricorda che il fascismo non è solo un fenomeno storico, ma è un pericolo reale e costante, appunto il fascismo eterno.
D'altro canto non credo ci sia niente di troppo sconvolgente in una tale tesi, che senso avrebbe altrimenti dirsi antifascisti nel ventunesimo secolo, se il fascismo fosse un capitolo ormai chiuso della storia mondiale ?
Anzi a me sembra che la tesi dell'autore sia diametralmente opposta: può esistere un fascismo "culturale" senza necessariamente la presenza di un fascismo "politico". Leggendo il libricino di Eco è difficile non pensare immediatamente a certi movimenti politici presenti in tutto il mondo, come il trumpismo americano e il sovranismo italiano, che, pur vestendo la maschera democratica, sono portatori di una cultura di tipo fascista o "fascistoide".