Buongiorno, come al solito un video estremamente interessante e di impeccabile fattura... Grazie mille di queste dispense...per noi amanti dell'analogico sono una manna dal cielo... Per quanto mi riguarda siano benvenuti anche video tecnici... 🙏
Veramente interessante Finalmente un canale di fotografia in cui si parla di argomenti tecnici in modo schietto e fruibile da chiunque. Grazie Paolo Pesciarelli
Ottimo tutorial, complimenti ! . Io ho trovato delle pellicole di circa 20 anni in b/n da sviluppare ( Kodak 400 T max 400 e trix 400 ), ci sono accorgimenti da utilizzare nello sviluppo ? Grazie
Grazie. Sono pellicole ottime, ma comunque potrebbero sviluppare un po di velo. Magari non è eccessivo e se se sconsiona ci sono pochi problemi. Esponile abbondantemente (anche a 200 iso) Consiglio uno sviluppo con molto sodio solito (d76/id11 e simili) e magari tempi di sviluppo leggermente più corti
Ho ritrovato in una scatola in mansarda (ambiente caldo ++/freddo++) la bobinatrice contenente T-MAX 100 del 1996. Devo dire che è leggermente velata, ma assolutamente utilizzabile. Bella soddisfazione! Nelle immagini digitalizzate, non vedo alcuna differenza con una pellicola fresca.
Ciao! Ho scattato pellicole scadute per anni e anni (prima i lotti di pellicole scadute te li buttavano dietro a prezzo modesti, non come ora) e devo dire che a volte ho seguito questa regola di 1 stop ogni 10 anni e a volte no. Quello che ne è uscito è che effettivamente in alcuni casi mi è stata utile (ho scattato rulli 120 del 1980 per dire, precisamente delle vecchie TRI-X PAN e HP4!) in altri meno, non era necessaria. Per esempio per le diapositive (che sono a bassa sensibilità generalmente) non c'è stato bisogno di compensazione, in ogni caso avranno comunque quello strato viola o blu (in base se è una velvia, provia, ektachrome etc etc). Per quelle B/W appunto dipende dalla pellicola, ma non è sempre necessario farlo. Ma l'ho trovato fondamentale farlo in quelle a colori che ne risentono molto della "perdita di sensibilità" se così la vogliamo chiamare
Nelle pellicole colore la cosa è più complessa. Anche lì non è l'argento che "perde di sensibilità", ma sono i copulanti cromogeni incorporati nell'emulsione che si alterano insieme alla maschera colore. Il processo colore (c41) è standard e poco controllabile. È scostandosi anche poco da alcuni valori la resa della pellicola cambia enormemente. Basta cambiare poco temperatura o ph, per esempio, per variarne molto la resa dei vari strati. Quindi non è una vera perdita di sensibilità, ma una resa diversa, non più "come dovrebbe essere" e quindi solitamente più catastrofica.
@@IkontaRacconta Vero! Ho messo perdita di sensibilità tra virgolette per semplificare il tutto, ma è molto più complesso infatti, però devo dire che come regola generale ha funzionato :)
@@BadCooper l'importante, come sempre, è conoscere i materiali che si usano e adattarli/adattarsi al processo. Alla fine, se il risultato è quello che volevamo.... Allora funziona!
Gli argomenti di fino sono tanti, ma in linea di massima possiamo dire che il pet è più trasparente del triacetato. Quest'ultimo però è più elastico del Pet e si adatta meglio a livello microscopico (infatti il pet si arriccia). Se non ben fissato e piano, il Pet può dare problemi di messa a fuoco non essendo perfettamente planare, il triacetato è più stabile invece come superficie. Il triacetato può essere (e viene) trattato con stabilizzanti nel processo colore che lo spianano. Al pet....non gli frega niente. C'è anche da dire che la composizione del triacetato di cellulosa (che si usa molto per esempio nel tessile) negli ultimi tempi è molto mutato, assomigliano sempre più a l pet. Dico una eresia: possiamo immaginare il triacetato come una materia più "viva". Come confrontare una mensola di legno con una di marmo Alla fine basta conoscere ciò con cui si ha a che fare e adeguare la propria catena di lavoro
La velatura vera e propria è indifferente dal supporto, dato che quello che si scurisce è l'argento dell'emulsione. Ovviamente su un supporto più trasparente già di suo è meno fastidiosa che sul triacetato.
Allora per la gioia di mia moglie posso liberare spazio nel congelatore dove da decenni tengo delle pellicole da 120, ..scadute da 10 anni e più....PS: hai ragione, quando le sviluppo noto un po' di velo sulle pellicole scadute da più di 10 anni.
Video molto interessante! Ma allora anche scattare con una pellicola da 200iso come se fosse una 400iso per avere più contrasto è una panzana tramandata negli anni???
No... Li il discorso è molto più complesso. Va distinta la sensibilità effettiva della pellicola, quella dichiarata e l'indice si esposizione. Valori che possono essere confusi tra loro e che non hanno uno standard be preciso come sembrerebbe. Non è una panzana, è una semplificazione che aiuta a non avere contrasti elevati, ma è tutto legato alla conoscenza della emulsione che si usa e soprattutto sul saper esporre. È già in programma di farci un video
Mi correggo perché ho interpretato male (ma il discorso fatto su vale lo stesso in materia). Nel gergo tecnico esporre una pellicola al doppio (o più) della sua sensibilità nominale aumenta si il contrasto. Ma è sempre tutto legato alla esposizione e al tipo di luce/contrasto che si trova sulla scena ripresa.
Chi mi segue sa che è un postulato che ripeto sempre come un mantra. Purtroppo ora come termine va tanto di moda e spesso se non dici "analogica" legata al mondo pellicola non sei nessuno.
@@IkontaRacconta Capisco, ma non condivido questa decisione. Preferisco esprimermi secondo le mie idee e mi interessa poco quello che la gente pensa di me. È il vantaggio di non preoccuparsi del numero di visualizzazioni o di follower. Stesso problema quando si fa riferimento a "photogram" o "frame" nel video. Saluti.
@@biogons14 puoi esprimerti come ti pare. E il numero dei follower, a meno che non facciamo gli influencer ( e con la pellicola la vedo dura), è l'ultimo dei problemi. Il mio video punta da aspetti più importanti che alla semplice etimologia
Mi é stata regalata una T-Max 400 scaduta da: non si sa quando - L'ho esposta per prova aa 200 e sviluppata normalmente - Il risultato a mio avviso leggermente sottoesposto - forse 2 stop erano meglio - dall'altra parte la pellicola non presentava velature - Comunque buona idea continuare con video a carattere tecnico
L'esposizione la escluderei - o pellicola o sviluppo - i tempo di sviluppo l'ho ripreso da Massive DEV Chart 6 minuti ma ho ridotto il tempo del 15% per il fatto che ho usato una Rondinax @@IkontaRacconta
@@rodcencko Massive dev andrebbe non dico bannato, ma preso molto con le pinze. Se va bene i tempi sono quelli dati dal produttore (e anche quelli sono molto opinabili) sennò addirittura sono sparati a caso senza nessun senso. I tempi di sviluppo variano a seconda del contrasto che abbiamo avuto in ripresa. Può darsi affronteremo questo argomento in futuri video. Grazie.
Personalmente sconsiglio le pellicole scadute, perchè lo stato di conservazione spesso è incerto, risparmiare ci può stare, ma buttare via il propio tempo e impegno fotografico con l'azzardo di una pellicola scaduta da 10 e piú anni, anche no...
Sono scelte. Essendo per molti fotografi un passatempo, che non deve essere remunerativo, si può fare quello che si vuole. Ovviamente bisogna essere consapevoli dei risultati e di certo per fotografare seriamente ci vogliono pellicole buone e una catena di trattamento ben collaudata.
@@IkontaRacconta esattamente. di recente ho preso dei fondi di magazzino (in un negozio fisico), in tutto una decina di Agfa Optima 100 iso (anzi asa) formato 120, ma forse più perchè la confezione mi evocava memorie di quando ero un pò più giovane, non certo per aspettative di resa fotografica. Forse ci farò qualche prova, forse no. Ho preso anche un pò di Agfa Scala 200 (formato 135), anche queste scadute da un paio di decenni. Da queste ultime, trattandosi di pellicole bianconero e che si dice avessero un elevato contenuto d'argento, magari mi posso aspettare che usandole ne possa uscire qualcosa di accettabile...ma con la serena preventiva accettazione di quel che accadrà
@@stefanolodi777 spesso è anche questione di.... Fortuna. Ma di solito le pellicole colore invecchiano abbastanza male. Oltre al velo per primi si rovinano i coloranti. Con la scala potresti essere fortunato. Magari il velo è solo leggero.
Interessante il confronto avendo comprato molte pellicole quando non si trovavano dopo il covid Le pellicole le conservo ad una temperatura ed umidità controllata con un normale misuratore digitale. insieme agli obiettivi e le camere in appartamento. Il problema invece è che sia lo sviluppo che la stampa sono oggi molto costosi: oltre le 60 € per 36 pose trattate da un laboratorio professionale. Da ragazzo sviluppavo in casa anche le dia Oggi oltretutto imposdibile per lo smsltimento dei liquidi chimici.
Invece la definizione esatta è proprio l'inglesismo "stop". L'esposizione dipende da una congerie di tanti fattori, tra cui il tempo di apertura o la eventuale presenza di filtratura o l'uso di ottiche con apertura massima maggiore, ecc... E tutto si dispone sotto questa definizione
@@IkontaRacconta io non intendevo l'inglesismo stop, ma il termine "aggiungere", che potrebbe far capire "chiudere uno stop", invece è il contrario ovvero "aprire uno stop"
Non capisco quando sento parlare di "moderne" pellicole in termini elogiativi quando di fatto la qualità delle pellicole è andata via via sempre calando, e non da ieri... senza contare che i macchinari non hanno mai subito particolari aggiornamenti per produrle. La discontinuità dovuta dal digitale ha fatto male a tutta la catena e certe materie prime sono diventate problematiche per le poche aziende produttrici rimaste. Io scatto ancora a pellicola, ma non ci sono più certe pellicole straordinarie di una volta.
Non sempre "quello che si faceva una volta" è per forza meglio. È comunque per "pellicole moderne" si intende dagli anni 80-90 in poi, perché certi preconcetti sbagliati sono stati inculcate da fotografi di una volta e risalgono alla notte dei tempi
Questa è la prima volta che sento questa cosa dello stop in più ogni 10 anni... Ho provato ad aggiungere uno stop alla hp5 o TMax 400 scadute che avevo in casa, ma dopo lo sviluppo ho visto che non era necessario...
Eh... Invece ti assicuro che circola parecchio, specie su community virtuali. Sempre per sentito dire e mai per sperimentazione come tu giustamente hai fatto (e hai visto che non serve). Il fatto è che alla pellicola negativa se le dai più luce le fa solo che bene!
Ma era pellicola a colori? Difficile che sia stato completamente inutilizzabile di suo. Probabilmente altro evento hanno contribuito, compreso magari lo sviluppo standard magari non adeguato.
@@IkontaRaccontasi certo, e il laboratorio che le sviluppava era sempre lo stesso. erano conservate assieme alla macchina fotografica, erano più di dieci, alla fine fu il fotografo a dirci che ormai ernao troppo vecchie e non ne sarebbe uscita nemmeno una, quuindi le gettammo via. Ma la cosa peggiore fu non avere nemmeno un ricordo di quel compleanno!!
Anch'io avevo una pellicola a colori ma datata nel 1975 e non è uscita niente dallo sviluppo. Il fotografo del negozio mi ha detto che era troppo vecchia.@@IkontaRacconta
@@GiacomoAlbertini si certo. Ma con le pellicole a colori il discorso è molto più complesso, anche se il principio è lo stesso. Come dico nel video, quelle vecchie vecchie vanno usate solo per soprammobili
ben 13 minuti per dire 5 cose essenziali che potevano essere dette in 6 minuti... piu' sintesi, piu' concretezza , meno filosofia e meno sociologia della fotografia... grazie!!
Cose essenziali ma non scontate per tanti "fotografi". E a tanti vanno illustrate e giustificate bene per eradicare il "si è sempre fatto così". E la fotografia può essere vissuta in mille sfaccettature diverse: pratiche e filosofiche. Tecniche e pratiche. Ognuno ci troverà il suo mondo. Chi già le sa non ha bisogno di soffermarsi più di tanto. Grazie della critica.
Buongiorno, come al solito un video estremamente interessante e di impeccabile fattura...
Grazie mille di queste dispense...per noi amanti dell'analogico sono una manna dal cielo...
Per quanto mi riguarda siano benvenuti anche video tecnici... 🙏
Grazie del passaggio.
Proverò a implementare qualcosa per aiutare con un uso consapevole e concreto della pellicola.
molto istruttivo grazie
Veramente interessante
Finalmente un canale di fotografia in cui si parla di argomenti tecnici in modo schietto e fruibile da chiunque.
Grazie
Paolo Pesciarelli
Si interessante, e interessanti sarebbero altri video a riguardo. Buona Giornata.
Ottimo, complimenti.
Ottimo tutorial, complimenti ! . Io ho trovato delle pellicole di circa 20 anni in b/n da sviluppare ( Kodak 400 T max 400 e trix 400 ), ci sono accorgimenti da utilizzare nello sviluppo ? Grazie
Grazie.
Sono pellicole ottime, ma comunque potrebbero sviluppare un po di velo. Magari non è eccessivo e se se sconsiona ci sono pochi problemi. Esponile abbondantemente (anche a 200 iso)
Consiglio uno sviluppo con molto sodio solito (d76/id11 e simili) e magari tempi di sviluppo leggermente più corti
@@IkontaRacconta Grazie mille
Ho ritrovato in una scatola in mansarda (ambiente caldo ++/freddo++) la bobinatrice contenente T-MAX 100 del 1996. Devo dire che è leggermente velata, ma assolutamente utilizzabile. Bella soddisfazione! Nelle immagini digitalizzate, non vedo alcuna differenza con una pellicola fresca.
Bellissima pellicola! Usala con soddisfazione.
Una 100 iso poi si conserva meglio e a parte un po di grigiore sono certo che sarà ancora all'altezza!
Ne vogliamo uno sullo sviluppo dei rulli! Ciao da Erika😊
Ciao! Ho scattato pellicole scadute per anni e anni (prima i lotti di pellicole scadute te li buttavano dietro a prezzo modesti, non come ora) e devo dire che a volte ho seguito questa regola di 1 stop ogni 10 anni e a volte no. Quello che ne è uscito è che effettivamente in alcuni casi mi è stata utile (ho scattato rulli 120 del 1980 per dire, precisamente delle vecchie TRI-X PAN e HP4!) in altri meno, non era necessaria. Per esempio per le diapositive (che sono a bassa sensibilità generalmente) non c'è stato bisogno di compensazione, in ogni caso avranno comunque quello strato viola o blu (in base se è una velvia, provia, ektachrome etc etc). Per quelle B/W appunto dipende dalla pellicola, ma non è sempre necessario farlo. Ma l'ho trovato fondamentale farlo in quelle a colori che ne risentono molto della "perdita di sensibilità" se così la vogliamo chiamare
Nelle pellicole colore la cosa è più complessa. Anche lì non è l'argento che "perde di sensibilità", ma sono i copulanti cromogeni incorporati nell'emulsione che si alterano insieme alla maschera colore.
Il processo colore (c41) è standard e poco controllabile. È scostandosi anche poco da alcuni valori la resa della pellicola cambia enormemente.
Basta cambiare poco temperatura o ph, per esempio, per variarne molto la resa dei vari strati.
Quindi non è una vera perdita di sensibilità, ma una resa diversa, non più "come dovrebbe essere" e quindi solitamente più catastrofica.
@@IkontaRacconta Vero! Ho messo perdita di sensibilità tra virgolette per semplificare il tutto, ma è molto più complesso infatti, però devo dire che come regola generale ha funzionato :)
@@BadCooper l'importante, come sempre, è conoscere i materiali che si usano e adattarli/adattarsi al processo.
Alla fine, se il risultato è quello che volevamo.... Allora funziona!
Vai con video tecnici
Video interessante. Differenza di “velatura” nel tempo tra base in triacetato di cellulosa e poliestere?
Gli argomenti di fino sono tanti, ma in linea di massima possiamo dire che il pet è più trasparente del triacetato. Quest'ultimo però è più elastico del Pet e si adatta meglio a livello microscopico (infatti il pet si arriccia). Se non ben fissato e piano, il Pet può dare problemi di messa a fuoco non essendo perfettamente planare, il triacetato è più stabile invece come superficie.
Il triacetato può essere (e viene) trattato con stabilizzanti nel processo colore che lo spianano. Al pet....non gli frega niente.
C'è anche da dire che la composizione del triacetato di cellulosa (che si usa molto per esempio nel tessile) negli ultimi tempi è molto mutato, assomigliano sempre più a l pet.
Dico una eresia: possiamo immaginare il triacetato come una materia più "viva". Come confrontare una mensola di legno con una di marmo
Alla fine basta conoscere ciò con cui si ha a che fare e adeguare la propria catena di lavoro
La velatura vera e propria è indifferente dal supporto, dato che quello che si scurisce è l'argento dell'emulsione. Ovviamente su un supporto più trasparente già di suo è meno fastidiosa che sul triacetato.
👍👍👍 Concordo... 😎
Allora per la gioia di mia moglie posso liberare spazio nel congelatore dove da decenni tengo delle pellicole da 120, ..scadute da 10 anni e più....PS: hai ragione, quando le sviluppo noto un po' di velo sulle pellicole scadute da più di 10 anni.
Video molto interessante! Ma allora anche scattare con una pellicola da 200iso come se fosse una 400iso per avere più contrasto è una panzana tramandata negli anni???
No... Li il discorso è molto più complesso. Va distinta la sensibilità effettiva della pellicola, quella dichiarata e l'indice si esposizione. Valori che possono essere confusi tra loro e che non hanno uno standard be preciso come sembrerebbe.
Non è una panzana, è una semplificazione che aiuta a non avere contrasti elevati, ma è tutto legato alla conoscenza della emulsione che si usa e soprattutto sul saper esporre.
È già in programma di farci un video
Mi correggo perché ho interpretato male (ma il discorso fatto su vale lo stesso in materia).
Nel gergo tecnico esporre una pellicola al doppio (o più) della sua sensibilità nominale aumenta si il contrasto. Ma è sempre tutto legato alla esposizione e al tipo di luce/contrasto che si trova sulla scena ripresa.
Mah... io non ho di questi problemi perché ne consumo troppo! Comunque quelle vecchie si possono usare per testare fotocamere ecc. ecc.
Esistono video analogici e video digitali, ma non esiste la fotografia analogica, in realtà è la fotografia chimica.
Chi mi segue sa che è un postulato che ripeto sempre come un mantra.
Purtroppo ora come termine va tanto di moda e spesso se non dici "analogica" legata al mondo pellicola non sei nessuno.
@@IkontaRacconta Capisco, ma non condivido questa decisione. Preferisco esprimermi secondo le mie idee e mi interessa poco quello che la gente pensa di me. È il vantaggio di non preoccuparsi del numero di visualizzazioni o di follower.
Stesso problema quando si fa riferimento a "photogram" o "frame" nel video. Saluti.
@@biogons14 puoi esprimerti come ti pare. E il numero dei follower, a meno che non facciamo gli influencer ( e con la pellicola la vedo dura), è l'ultimo dei problemi.
Il mio video punta da aspetti più importanti che alla semplice etimologia
Mi é stata regalata una T-Max 400 scaduta da: non si sa quando - L'ho esposta per prova aa 200 e sviluppata normalmente - Il risultato a mio avviso leggermente sottoesposto - forse 2 stop erano meglio - dall'altra parte la pellicola non presentava velature - Comunque buona idea continuare con video a carattere tecnico
La sottoesposizione può derivare da molti fattori; dalla esposizione allo sviluppo.
Con che rivelatore è stata sviluppata?
Kodak HC-110 1+31 @@IkontaRacconta
L'esposizione la escluderei - o pellicola o sviluppo - i tempo di sviluppo l'ho ripreso da Massive DEV Chart 6 minuti ma ho ridotto il tempo del 15% per il fatto che ho usato una Rondinax @@IkontaRacconta
@@rodcencko Massive dev andrebbe non dico bannato, ma preso molto con le pinze. Se va bene i tempi sono quelli dati dal produttore (e anche quelli sono molto opinabili) sennò addirittura sono sparati a caso senza nessun senso. I tempi di sviluppo variano a seconda del contrasto che abbiamo avuto in ripresa.
Può darsi affronteremo questo argomento in futuri video. Grazie.
Personalmente sconsiglio le pellicole scadute, perchè lo stato di conservazione spesso è incerto, risparmiare ci può stare, ma buttare via il propio tempo e impegno fotografico con l'azzardo di una pellicola scaduta da 10 e piú anni, anche no...
Sono scelte. Essendo per molti fotografi un passatempo, che non deve essere remunerativo, si può fare quello che si vuole.
Ovviamente bisogna essere consapevoli dei risultati e di certo per fotografare seriamente ci vogliono pellicole buone e una catena di trattamento ben collaudata.
@@IkontaRacconta esattamente. di recente ho preso dei fondi di magazzino (in un negozio fisico), in tutto una decina di Agfa Optima 100 iso (anzi asa) formato 120, ma forse più perchè la confezione mi evocava memorie di quando ero un pò più giovane, non certo per aspettative di resa fotografica. Forse ci farò qualche prova, forse no. Ho preso anche un pò di Agfa Scala 200 (formato 135), anche queste scadute da un paio di decenni. Da queste ultime, trattandosi di pellicole bianconero e che si dice avessero un elevato contenuto d'argento, magari mi posso aspettare che usandole ne possa uscire qualcosa di accettabile...ma con la serena preventiva accettazione di quel che accadrà
@@stefanolodi777 spesso è anche questione di.... Fortuna.
Ma di solito le pellicole colore invecchiano abbastanza male. Oltre al velo per primi si rovinano i coloranti.
Con la scala potresti essere fortunato. Magari il velo è solo leggero.
Interessante il confronto avendo comprato molte pellicole quando non si trovavano dopo il covid
Le pellicole le conservo ad una temperatura ed umidità controllata con un normale misuratore digitale. insieme agli obiettivi e le camere in appartamento.
Il problema invece è che sia lo sviluppo che la stampa sono oggi molto costosi: oltre le 60 € per 36 pose trattate da un laboratorio professionale.
Da ragazzo sviluppavo in casa anche le dia
Oggi oltretutto imposdibile per lo smsltimento dei liquidi chimici.
La frase "aggiungere uno stop" può creare equivoci ... meglio dire chiudere o aprire uno o più diaframmi.
Invece la definizione esatta è proprio l'inglesismo "stop". L'esposizione dipende da una congerie di tanti fattori, tra cui il tempo di apertura o la eventuale presenza di filtratura o l'uso di ottiche con apertura massima maggiore, ecc...
E tutto si dispone sotto questa definizione
@@IkontaRacconta io non intendevo l'inglesismo stop, ma il termine "aggiungere", che potrebbe far capire "chiudere uno stop", invece è il contrario ovvero "aprire uno stop"
@@mauriziomauro922 ora ho capito.
Ma il titolo sotto un video è importante e bisogna trovare un compromesso corto.
Grazie della visita.
Non capisco quando sento parlare di "moderne" pellicole in termini elogiativi quando di fatto la qualità delle pellicole è andata via via sempre calando, e non da ieri... senza contare che i macchinari non hanno mai subito particolari aggiornamenti per produrle. La discontinuità dovuta dal digitale ha fatto male a tutta la catena e certe materie prime sono diventate problematiche per le poche aziende produttrici rimaste. Io scatto ancora a pellicola, ma non ci sono più certe pellicole straordinarie di una volta.
Non sempre "quello che si faceva una volta" è per forza meglio. È comunque per "pellicole moderne" si intende dagli anni 80-90 in poi, perché certi preconcetti sbagliati sono stati inculcate da fotografi di una volta e risalgono alla notte dei tempi
Questa è la prima volta che sento questa cosa dello stop in più ogni 10 anni... Ho provato ad aggiungere uno stop alla hp5 o TMax 400 scadute che avevo in casa, ma dopo lo sviluppo ho visto che non era necessario...
Eh... Invece ti assicuro che circola parecchio, specie su community virtuali. Sempre per sentito dire e mai per sperimentazione come tu giustamente hai fatto (e hai visto che non serve).
Il fatto è che alla pellicola negativa se le dai più luce le fa solo che bene!
Grande! Grazie,pero' bisogna fare più video!! Buona giornata.
@@claudiopella1530 ci proverò.
Purtroppo vari imprevisti non sempre aiutano. Ma mai demordere.
@@IkontaRacconta comunque se la qualita' dei video e' sempre questa ,va benissimo questa frequenza.
il sole e le stelle... il sole è una stella 😅
Eh si... Una nana gialla di sequenza principale.
Per il mio diciottesimo compleanno mio zio mi scattò un rullino intero (penso 36 foto) Agfa, scaduto da dieci anni. Non ne uscì nemmeno una....
Ma era pellicola a colori?
Difficile che sia stato completamente inutilizzabile di suo.
Probabilmente altro evento hanno contribuito, compreso magari lo sviluppo standard magari non adeguato.
@@IkontaRaccontasi certo, e il laboratorio che le sviluppava era sempre lo stesso. erano conservate assieme alla macchina fotografica, erano più di dieci, alla fine fu il fotografo a dirci che ormai ernao troppo vecchie e non ne sarebbe uscita nemmeno una, quuindi le gettammo via. Ma la cosa peggiore fu non avere nemmeno un ricordo di quel compleanno!!
Anch'io avevo una pellicola a colori ma datata nel 1975 e non è uscita niente dallo sviluppo. Il fotografo del negozio mi ha detto che era troppo vecchia.@@IkontaRacconta
@@GiacomoAlbertini si certo.
Ma con le pellicole a colori il discorso è molto più complesso, anche se il principio è lo stesso.
Come dico nel video, quelle vecchie vecchie vanno usate solo per soprammobili
beh, non è stata una grande mossa... usare una pellicola scaduta da 10 anni per un evento importante è un po' andarsela a cercare...
ben 13 minuti per dire 5 cose essenziali che potevano essere dette in 6 minuti... piu' sintesi, piu' concretezza , meno filosofia e meno sociologia della fotografia... grazie!!
Cose essenziali ma non scontate per tanti "fotografi". E a tanti vanno illustrate e giustificate bene per eradicare il "si è sempre fatto così".
E la fotografia può essere vissuta in mille sfaccettature diverse: pratiche e filosofiche. Tecniche e pratiche. Ognuno ci troverà il suo mondo.
Chi già le sa non ha bisogno di soffermarsi più di tanto.
Grazie della critica.