"D'altra parte, i Savoia, il voltagabbana ce l'han di vìssio" (Pietro Micca ne "Le Interviste Impossibili" di Umberto Eco). E con l'armistizio di Cassibile, come sappiamo, fu anche peggio.
😮Sintetica ma ben fatta. Di fatto il parlamento, a quanto ne so, non diede l'assenso al patto di Londra, che non conosceva nei dettagli, ma votó i pieni poteri a Salandra che li chiedeva. Il risultato è lo stesso, ma la storia delle ambiguità istituzionali dell'Italia si sarebbe arricchita di un nuovo esempio. I veri problemi sono successivi all'entrata in guerra: le operazioni militari non hanno tenuto conto dell'esperienza di guerra statica e "pirica" già fatta sul fronte occidentale dei 10 mesi precedenti. Ma anche sugli altri fronti le cose si erano certamente dimostrate diverse dalle "guerre" tradizionali precedenti, con il coinvolgimento diretto anche delle popolazioni che dovettero sopportare gli attacchi e le difese. Poi per l'Italia ci sono i due penosi problemi dei caduti e dei prigionieri. Questi ultimi vennero di fatto abbandonati a se stessi perché considerati sostanzialmente dei voli o addirittura dei traditori dagli stessi vertici militari. La seconda questione riguarda il numero dei caduti. Negli anni 50, quando facevo le elementari, il numero dei morti pareva assestato a 750 Mila tra soldati, sottufficiali e ufficiali. Quando sono andate a scuola le mie figlie il numero si era ridotto a 620 Mila caduti. Le fonti anglosassoni reperibili su you tube, solitamente abbastanza precise in statistiche di questo tipo, danno per l'Italia un numero di morti superiore a 1,2 milioni. Per trovare questi numeri si deve vercare in inglese la stringa "numero di morti in WWI". Unc ultima annotazione: Vittorio Emanuele III fu l'unico capo di stato della storia che abbia portato il suo Paese in due guerre mondiali, ciascuna delle quali ad alleanze invertite rispetto all'altra.
- Interessante Prof! Sarebbe curioso destare attenzione sul famoso trattatto di Cassibile,ovviamente dopo aver dato una delucidazione sulla II guerra mondiale,grazie!
Anzitutto faccio i miei complimenti per l'ottimo video, accurato ed interessante come sempre. Mi trovo tuttavia a sottolineare alcuni elementi che sono rimasti in sottofondo e che non sono chiaramente emersi. Anzitutto vanno ricordate la mentalità dell'epoca e l'atteggiamento tenuto dall'Austriaungheria. Tra Italia ed AU esisteva un accordo secondo il quale ogni manovra nei Balcani doveva essere preventivamente concordata con l'alleato. Nel caso in cui vi fosse stata un'acquisizione territoriale da parte di uno dei due, doveva essere concessa al partener un'eguale compensazione, al fine di mantenere lo status quo. L''Austriaungheria, muovendo guerra alla Serbia, non rispettò nessuno di questi punti. Da un punto di vista diplomatico ciò rappresentò un gravissimo affronto nei confronti dell'Italia. Gli austroungheresi erano ben consci di ciò e già nel 1914 cominciarono presso le varie regioni dell'impero a raccogliere fondi per finanziare la gerra. Secondo gli scritti di Battisti l'Austriaungheria si aspettava una reazione italiana, tanto che, anche nel parlamentino locale di Innsbruck, venne fatta una legge per aumentare le tasse, per finanziare il conflitto, anche contro l'Italia. i membri del tirolo italiano, sempre secondo Battisti, si rifiutarono di firmare questa legge. L'atteggiamento austroungarico fu inoltre sprezzante nei confronti dell'Italia, un vero e proprio tradimento del trattato. Sia la Germania che l'Austriaungheria erano ben consce di ciò tanto che, come ricorda Barbero, fu la Germania a fare pressione sull'Austriaungheria per cercare una riappacificazione con l'alleato. Sempre secondo Barbero, le trattative tra Italia ed Austroungheria fallirono, arenandosi sulla questione di Trieste. Mentre la duplice monarchia non aveva remore a cedere il tirolo meridionale, era invece molto restia nel perdere Trieste, tanto che all'italia fu offerta come città aperta (in cui le attività economiche rimanevano in mani austroungariche). Fatta questa lunga premesse sulla congiuntura politica, merita ora di essere brevemente esplorato l'aspetto psicologico, che non risulta assolutamente secondario. Secondo la mentalità dell'epoca dell'Italia si vedeva come una grande potenza. Una grande potenza non può tollerare un insulto o di essere messa in secondo piano, così come era successo. Se da una parte c'era la gente comune, di cui non glie ne importava nulla della guerra e dell'onore della patria, dall'altra c'era la l'intelligentia che guidava il Paese, su cui questa mentalità pesava moltissimo. Estremizzando il discorso, per far capire meglio, senza la guerra, o un buon compenso territoriale, il re ne sarebbe uscito come uno zimbello, e l'onore dell'Italia ne avrebbe risentito. Va inoltre ricordato che in Europa si aggirava uno spettro, quello del comunismo, quello che avrebbe portato alla Rivoluzione di Ottobre, e che in Italia avrebbe favorito l'ascesa del fascismo, come sua contrapposizione. Una perdita di credibilità del re avrebbe di converso rafforzato la minaccia comunista o socialista, cosa malvista dalla classe dirigente italiana. Mi permetto un'ultimissima osservazione sul ruolo della stampa ed in particolare sull'atteggiamento tenuto da Dannunzio e Mussolini. Oggi sappiamo che ricevettero (molto) denaro dalla Francia per trasformarsi da colombre in falchi e perorare la causa della guerra. Concludo facendo ancora una volta i complimenti e ringraziandovi per i vostri bellissimi video, che apprezzo moltissimo. Grazie.
Comunque quella guerra, a conti fatti, non ha portato molto all'Italia, il patto di Londra non è stato rispettato appieno, quello che abbiamo ottenuto lo è stato col sangue e con un salasso economico.
Ma non tieni conto del fatto che l esercito italiano era impreparato, non aveva buoni generali, ed un armamento vecchio e superato. Caporetto lo dimostra. E come lo dimostrerà nella seconda guerra mondiale. Poi se la Germania sfondava in Francia non so come sarebbe andata a finire per l Italia. Pensa che la Germania aveva tutte le carte per sfondare ( leggi il libro i cannoni di agosto) ove perché un corpo d armata invece di stare nel fronte belga, fu dirottato, per volere del figlio del kaiser in altro postò inutile. L Italia avrebbe ottenuto di più stando neutrale senza distruggere l economia italiana e comunque facendo una brutta figura. Altro che vittoria.
Se esaminiamo tutti gli avvenimenti di quel periodo storico ci infiliamo in un ginepraio inestricabile. Dubito che cause e concause di una delle tragedie più immani della storia d'Europa, possa trovare spiegazioni o motivazioni realistiche in poche righe. Ancora oggi, nonostante un incessante studio storico, migliaia e migliaia di pagine scritte da valentissimi studiosi, esistono teorie disparate e, spesso, in contraddizione l'una con l'alltra. Chiuderei questo mio intervento ricordando che la tanto esaltata battaglia di Vittorio Veneto avvenne nel pieno disfacimento dell'impero austro-ungarico, con i plenipotenziari austriaci che chiedevano un immediato armistizio che, alla fine, venne concesso, ma con 48 h di posticipo in modo da dare la possibilità al nostro esercito fermo sul Piave da mesi, di avanzare per occupare territori austriaci e poterci sedere ai tavoli dei negoziati in posizione di forza. Questa è la conclusione figlia degli atteggiamenti tenuti allo scoppio della guerra diretta conseguenza da quella endemica cialtroneria politica che ci contraddistingue dall'Unità d'Italia.
@@luiginicotera4220 infatti in poche righe ho riassunto quei 2 punti che non mi sembravano affatti di secondaria importanza, quindi nessun "ginepraio". Il video è di 11 minuti, aggiungendo questi ulteriori 2 elementi al massimo si sarebbe arrivati a 12 minuti, 13 al massimo.
Parliamoci chiaro i territori non erano Austriaci per la maggior parte ,ma frutto di una guerra di conquista fatta in combutta con Napoleone contro la Repubblica di Venexia neutrale . E il caro nonno Franz faceva impiccare o fucilare chi contestava l'atto nazistoide .
le prove le hanno prese i servizi inglesi dal bagaglio personale di Mussolini, dopo averlo ucciso (a tradimento) contro il volere delle Nazioni Unite e degli Statunitensi. Il carteggio ha avuto luogo, alcune informazioni sono state desecretate in tempi recenti e sono custodite presso gli archivi inglesi.
Interessante come sempre. Mi permetto di dirle che fa un piccolo lapsus quando, a proposito del 1866, parla di guerra franco-prussiana. La mia opinione è che l’Italia in quegli anni avesse un unico vero statista, Giolitti, e che se si fossero seguite le sue indicazioni, si sarebbe ottenuto quasi tutto, evitando 650.000 morti, più di un milione di feriti ed immani distruzioni. Purtroppo l’Italia fu lasciata, con il contributo dei Savoia, nelle mani di gente come D’Annunzio, Mussolini ed i grandi gruppi industriali (che controllavano la stampa, che non a caso fu quasi tutta interventista). Per i Savoia, però, il Patto di Londra fu, in un certo senso, l’inizio della fine. Gli avvenimenti che portarono nel 1946 alla caduta della Monarchia ebbero inizio con l’avallo di Vittorio Emanuele III all’entrata in guerra, contro la maggioranza del Parlamento e del Paese.
@giuseppemarzulli497 --- "Gli avvenimenti che portarono nel 1946 alla caduta della monarchia ebbero inizio con l’AVALLO di vittorio emanuele III all’entrata in guerra, contro la maggioranza del Parlamento e del Paese." Preciso, NON con l'avallo di re vittorio emanuele III, ma proprio per sua precisa volontà o se vogliamo per un suo capriccio! Questo spregevole monarca era del tipo, "armiamoci e partite" a cui piaceva fare, come si dice, "il frocio col culo degli altri" ! Quanti siano i milioni di italiani morti o feriti per le sue scellerate scelte, per i suoi capricci e/o per le sue vigliaccherie, lo sa solo il diavolo che lo sta controllando mentre brucia all'inferno!
I Savoia non hanno mai perso occasione per dimostrare la loro bassezza, codardia e incapacità di governare bene il paese, specialmente nella persona di Vittorio Emanuele III.
L'Impero Austro-Ungarico aveva offerto il Trentino, senza il Sudtirolo, il porto di Valona in Albania ed il confine all'Isonzo, probabilmente con la cittá di Gorizia ma assolutamente no l'Istria ove era ubicata la base navale di Pola e nemmeno Trieste, porto di Vienna, alla quale era collegata da un'importante linea ferroviaria.
La pecca era nello Statuto Albertino del 1848, che conservava molti, troppi poteri al monarca, scavalcando il Parlamento; più che una vera monarchia costituzionale, era una "semiassoluta ".
Comunque, lo Statuto Albertino era una costituzione "obtriee ", graziosamente concessa dal sovrano; che si era curato di conservare al massimo i poteri regali, tra cui quello di stipulare alleanze
La chiassosa minoranza forzò un sí al parlamento? Sonnino non aveva facoltà di negoziare il patto? Gli stessi vantaggi di accettare la neutralità? maddechè! Lo Statuto dava tutto il potere di fare trattati ed alleanze al Re, e infatti il governo era responsabile di fronte al sovrano, non al parlamento. Tutti i governi del Re si presentavano in parlamento a chiedere la fiducia, ma era una CONSUETUDINE, non un obbligo di legge come sotto la Repubblica. Fu anche troppo democratico Salandra a dimettersi quando seppe di non avere Il RE, firmando il Patto di Londra, decise tutto e un uomo solo, Giolitti, ebbe a decidere se forzare un conflitto tra parlamento e sovrano, conflitto mai osato prima. Il grande vecchio preferì lavarsene le mani e accettare la situazione, che non aveva certo contribuito a creare, e tornarsene in campagna. Non c'era certo una questione di devozione al Re, semplicemente non se la sentì, politicamente, di aprire una crisi istituzionala al buio di cui tutti avrebbero attribuito la responsabilità a lui. Infine i crucchi offrivano molto meno per restare neutrali: gli interventisti volevano tutte le terre abitate da italiani: Istria, Trieste, Zara, la Dalmazia, e pure terre abitate da Tedeschi e Slavi, che non erano offerte affatto. Inolre il Trentino e il Friuli erano offerti solo a fine guerra, e c'era un certo timore che gli Austriaci, se vincitori, si sarebbero allegramenti rimangiati l'offerta. È chiaro che col senno di poi non valeva la pena di rovinare l'intero paese e versare il sangue e la vita di centomila giovani per ciascuna delle province conquistate, ma tenete conto che nessuno, in Italai o all'estero, aveva idea della catastrofe in cui si marciava.
Non rispettare l'accordo di Londra e accettare l proposte dell'Austria per non intervenire sarebbe stato molto più favorevole! per l'Italia, senza contare i costi militari i termini di vittime e mutilati! Maledetti Savoia! E pensare e il il mio non materno morì Precocemente causa dei traumi che i miei nonni non sarebbero dovuti andare in guerra! E non si sarebbero ammalati!
Che poi la trattativa con l'Austria era precedente alle trattative che portarono al parto di Londra. Si fatto, entrambe le trattative promettevano "vantaggi" sulla pelle dei vinti.
I trattati a livello internazionale sono in pratica carta straccia, se uno stato non li rispetta che gli fai? Secondo me, l'Italia doveva accettare l'offerta dall'Austria, ma ovviamente prenderli subito(magari Trieste prenderla in seguito), oppure pretendere dalla Francia la Corsica, ma sempre subito, e solo allora dichiarare guerra.
Fin dove io sappia gli austriaci non si sono mai mossi nel senso di concedere l'Istria, e isole della Dalmazia. Si limitarono a offrire il Trentino (fino a Salorno) e il confine sull'Isonzo. Gli austro tedeschi invece ci 'offrivano' Nizza, Savoia, Corsica e Tunisi (beninteso, se riuscissimo ad occuparle), mentre germanizzavano Trento e Trieste.
Certo è che i Savoia nn hanno dato un grande esempio di dedizione alla Patria e al popolo...ma a se stessi e alla loro dinastia e salvezza. Tranne poche rarissime eccezioni
Non mi ricordo il nome di una cosa coronata, che appena sentì da lontanissimo puzza di nemico, lasciò la reggia, il suo esercito allo sbando, e se la diede a gambette verso Pescara, da cui si imbarcò alla volta di Brindisi. Inquaificabile. Fosse stato un comune soldato sarebbe stato fucilato per tradimento.
@@lucacolaninnoalbenzio9130 dal precedente "sciaboletta" (ne aveva una corta, su misura, essendo appena 1,53m) lo chiamarono poi "re coniglio" per la velocità nella fuga!
La situazione al momento del patto di Londra lasciava spazio a una vittoria russa sul fronte orientale con conseguente rapida fine della guerra. Forse sì sperava di dare l' ultima spallata agli imperi centrali
Fine Ottocento - inizio Novecento: l'Italia ambisce ad entrare nel novero delle potenze europee. Le mancano solo due cose: il grano sufficiente per coprire il fabbisogno nazionale e il carbone per far funzionare le industrie. Il grano ci arriva dall'Algeria (leggi Francia), il carbone dalla Gran Bretagna. Al di là delle procedure, non credo che fossero tante alternative.
Fu l'ennesima riproposizione del plurisecolare conflitto franco-tedesco, ovvero tra due debolezze, che per farsi forte avevano e hanno bisogno degli alleati da strumentalizzare. In Europa l'affare lo ha fatto chi da quel conflitto anacronistico nel Novecento ne è stato rigorosamente alla larga. L'Italia neutrale era un osso troppo duro in più da evitare di attaccare, per non aprire un altro fronte.
Mi permetto un paio di correzzioni etimologiche e letterarie: "Affatto" non vuol dire "per nulla" ma "di fatto". La frase "gli italiani corrono in aiuto del vincitore, non è di Longanesi, ma di Flaiano. Cordiali saluti
Meno male che c'è ancora qualcuno che conosce la Storia "in profundis", e non basa la sua Cultura e Conoscenza sulle baggianate dei libri di scuola..... Concordo pienamente !!!.... Bravo !...
A norma ei Statuto al Re solo spettaca dichiarare la guerra, i trattati di alleanza e altri e informarne le Camere, semmpre che le circostanze lo permettessero. In caso di variazioni territoriali o oneri finanziari ne sarebbe stato necessario l'assenso.
Maturo sempre più la convinzione che l'Italia (Il popolo Italiano e specialmente quello del Sud e Isole) doveva pagare ancora un grande prezzo per la sua reale unione. Certamente non è finita lì.
un'altra guerra servirà a cementare l'unità italiana. Nessuno la vuole e non se ne avverte la necessità, tuttavia qualcuno dall'alto (e tra certi "alleati") fa di tutto per arrivarci.
Le guerre purtroppo ci sono sempre state,avere un Re o un Presidente non c'entra assolutamente nulla, le guerre ci sono per questioni di interesse economico. L'ultima guerra che si sta' ancora combattendo in Europa l'ha causata un Presidente della Repubblica (Putin) e la si sta' ancora combattendo anche a spese nostre (il prezzo del gas è alle stelle). Non aggiungo altro.
Come il trattato di Lisbona ma senza un re . Anche la guerra contro la Russia non e' sentita dal popolo italiano che che ne dica il Signor Mattarella. L' Italia unita e' nata per volonta' della Regina Vittoria e Napoleone III in funzione del canale di Suez ( 1856 - 1869 ), ed e' nata a debito.
Ma lo Statuto Albertino, "concesso" dal sovrano, riservava allo stesso la stipula dei patti e accordi internazionali, avvisando il Parlamento solo successivamente, a cose fatte...z
Vi fu quasi una spaccatura tra città e campagne: le prime favorevoli in gran parte all'intervento, le seconde decisamente contrarie. Interventisti i ceti borghesi, neutraliste le classi proletarie.
Ma non è questa la ragione sola per l'ntervento dell'Italia alla grande guerra; fu invece dovuta alla necessita di sconfiggere l'Austria in modo ,che non dovesse più costituire una minaccia all'Italia.
Be' le cose durante la WWII non sono andate proprio così. È stato un buon affare aver creato il caos nei Balcani, prima appaltato agli Asburgo? E delle vie politiche dell'Ungheria che dire?
8:04 incompleto come servizio. Non offre il quadro completo e quindi porta a travisare il giudizio. È un argomento che non si può spiegare in pochi minuti, serve molto più tempo. Del consiglio tedesco agli Austriaci scoperto nel marzo 15 non ne parliamo? Perché quello spiega tutto.
Non fu quindi un accordo fra massoni l'accordo di Londra perchè Mussolini, D'Annunzio e altri interventisti che guidarono parte degli eventi, non erano massoni. Un accordo in cambio di altro. Grazie.
Se si fa un accordo con gli inglesi, almeno per metà è fatto da massoni, il Re è il capo della Massoneria, quanto agli italiani non mi risulta che, a parte chi favorevole e chi contrario, Mussolini e D'Annunzio, fossero comunque tra i firmatari o nella Casa Reale vi fossero Massoni, mentre risulterebbe estremamente arduo sostenere che esso sia o meno stato firmato per interessi massonici e non nazionali, forse che si possono scindere le posizioni inglesi in materia?
Beh ... secomdo alcuni D'Annunzio invece lo fu ed a Fiume infatti fu appoggiato 'anche' dal Grande Oriente. Quanto a Mussolini, chiese di entrare a farne parte anni prima della guerra, ma la richiesta non fu mai accettata: da questo rifiuto - si dice - sorse la sua avversione nei confronti della massoneria che esplose al congresso socialista del 1913 quando chiese di espellere dal partito tutti massoni. In generale la massoneria italiana fu favorevole all'intervento, ma non compattamente, perchè erano presenti anche numerosi neutralisti. Non esistono poi prove certe di appartenenza nemmeno di molti altri, perché gli archivi delle logge italiane furono saccheggiati nel 1925 dalle squadre fasciste e i materiali distrutti o dispersi. In sintesi si può dire che la massoneria giocò comunque un ruolo importante, ma non determinante in sé.
@@Giubizza il commento di antonio era ironico. Appunto, poiché tutto fu fatto attraverso la massoneria britannica (e deciso di fatto decenni prima) l'istituzionale museo della memoria si guarda bene dal citare quel restroscena, come della Balance of Power UK sull'Europa.
Dubbio legittimo. Le concessioni austriache erano a scapito di propri possedimenti, quelle dell'intesa erano pressoche gratuite per gli altri alleati. Ricordiamoci che gli austroungarici (Conrad in testa) avevano preso in considerazione di attaccare l'Italia nel 1908 mentre il suo esercito era impegnato nei soccorsi a Messina, in piena vigenza della Triplice. Non mi sarei fidato neanche io
Il Kaiser aveva incoraggiato gli Austriaci a fare ampie concessioni territoriali all’Italia dicendo, “a guerra finita poi vi aiuteremo (agli Austriaci) a riprendervi tutto con gli interessi”. Trento e Trieste, anche se concessi, sarebbero tornati alla duplice monarchia.
Con la sconfitta di Napoleone Bonaparte a Waterloo, l'Austria era diventata la padrona del Nord Italia; nonché protettrice dello Stato della Chiesa. Impegnata a reprimere i moti del 1848, e a battere il Piemonte nella I Guerra di Indipendenza, lasciò all'altra nazione cattolica - la Francia - il compito di annientare la Repubblica Romana del 49, e riportare il Papa a Roma. Ma i Savoia non mollarono, e grazie alla strategia di Cavour - schieratosi con Francia e Inghilterra contro la Russia in Crimea, e al ritorno in auge di Garibaldi con i suoi Mille, ottennero un buon allargamento territoriale con la 2a Guerra di Indipendenza, e addirittura il Sud dell'Italia! Restavano da incamerare il Sud Tirolo, Trento e la Venezia Giulia con Trieste. Troppa roba da ottenere con una breve guerra. Eppoi, dal 1970, in Europa contava solo la Germania: astro nascente. l'Inghilterra, padrona del resto del mondo, poco era incline a versare sangue dopo le guerre napoleoniche. E la Francia, sconfitta a Sedan dai Prussiani (poi tedeschi) era fuori dai giochi. Dunque all' Italia non restava che appoggiarsi al Kaiser: anche se ciò significava convivere col secolare nemico austriaco! Le cose cambiarono quando l'Inghilterra decise di preoccuparsi di più della Germania (che poteva competergli sui mari). E così la Prima Guerra Mondiale cominciò a profilarsi all'orizzonte. L'alleanza Franco-Inglese, solidale alla Russia avrà convinto i Savoia al Patto di Londra......
Ma sta parlando della situazione attuale? Ma adesso i Savoia non ci sono più eppure oltre aver fatto l'Italia unita gli si accusa che volevano più terre come se fossero le loro...e non degli Italiani e annesse al territorio Italiano. Vedete che il periodo storico era molto complicato con lotte tra Monarchi Europei per gli interessi dei loro singoli Stati o Imperi. E la corrispondenza segreta è sempre esistita insieme a scelte segrete . Ma sapete negli ultimi tempi attuali quanti golpe vi sono passati sotto gli occhi e quante volte vengono sfornate leggi e disposizioni senza senso tanto che le ritenete ingiuste e vessatorie. Oggi non ci sono più i Savoia e al posto loro ci sono Gruppi di Potere che chiamavate Partiti e Lobby e Massoni Europei che vi comandano. Prima avevate un Re ora ne avete molti di più .....
La complessità non esime dalle responsabilità personali e politiche. In Spagna, quando si è scoperchiato il mondo a dir poco opaco del re Giancarlo, ha abdicato. Le trame del piccoletto non pare fossero candide. Se curtatone avesse abdicato e non fosse italicamente attaccato alla poltrone, sarebbe stato meglio per tutti. Non è stato il suo medico a prescrivergli di continuare a fare il sovrano e poi l'imperatore. Pessimo da tutti i punti di vista!
Viva l'Italia, viva la Repubblica, viva Mazzini (cit. Carla Gravina). Grazie Resistenza, grazie Stati Uniti, grazie Regno Unito, grazie Canada .. l'abbiamo scansata alla grande. ua-cam.com/video/YsMYEbsnZ84/v-deo.html
Appunto, con l'Italia, neutrale, o al fianco degli Imperi Centrali non ci sarebbe stata partita per il Regno Unito. Avrebbero perduto subito il Canale di Suez ed il controllo del Golfo Persico. A quel punto gli USA, che intervengono solo dopo che gli altri si sono scannati a vicenda, avrebbero quanto meno rimandato l'intervento.
"Chiassosa minoranza interventista". Bravissimo. 🔝🔝
"D'altra parte, i Savoia, il voltagabbana ce l'han di vìssio" (Pietro Micca ne "Le Interviste Impossibili" di Umberto Eco). E con l'armistizio di Cassibile, come sappiamo, fu anche peggio.
Grazie "linea" grazie Sig. Gambarotto, documentari sempre interessanti.
Grazie per il suo apprezzamento. Un cordiale saluto da tutto il nostro staff.
Video bello come sempre. Complimenti per le descrizioni dei fatti sempre molto esaustive.
😮Sintetica ma ben fatta. Di fatto il parlamento, a quanto ne so, non diede l'assenso al patto di Londra, che non conosceva nei dettagli, ma votó i pieni poteri a Salandra che li chiedeva. Il risultato è lo stesso, ma la storia delle ambiguità istituzionali dell'Italia si sarebbe arricchita di un nuovo esempio. I veri problemi sono successivi all'entrata in guerra: le operazioni militari non hanno tenuto conto dell'esperienza di guerra statica e "pirica" già fatta sul fronte occidentale dei 10 mesi precedenti. Ma anche sugli altri fronti le cose si erano certamente dimostrate diverse dalle "guerre" tradizionali precedenti, con il coinvolgimento diretto anche delle popolazioni che dovettero sopportare gli attacchi e le difese. Poi per l'Italia ci sono i due penosi problemi dei caduti e dei prigionieri. Questi ultimi vennero di fatto abbandonati a se stessi perché considerati sostanzialmente dei voli o addirittura dei traditori dagli stessi vertici militari. La seconda questione riguarda il numero dei caduti. Negli anni 50, quando facevo le elementari, il numero dei morti pareva assestato a 750 Mila tra soldati, sottufficiali e ufficiali. Quando sono andate a scuola le mie figlie il numero si era ridotto a 620 Mila caduti. Le fonti anglosassoni reperibili su you tube, solitamente abbastanza precise in statistiche di questo tipo, danno per l'Italia un numero di morti superiore a 1,2 milioni. Per trovare questi numeri si deve vercare in inglese la stringa "numero di morti in WWI". Unc ultima annotazione: Vittorio Emanuele III fu l'unico capo di stato della storia che abbia portato il suo Paese in due guerre mondiali, ciascuna delle quali ad alleanze invertite rispetto all'altra.
Confittorio era capace di perdere pure quando vinceva: una schiappa!
Come sempre ottimo video dott. Gasparotto
ottimo lavoro.
Veramente ottimo e significativo video .
La storia siamo noi....
Grazie, molto interessante.
Un cordiale saluto.
Noi chi? Quelli che muoiono o quelli che restano?
- Interessante Prof! Sarebbe curioso destare attenzione sul famoso trattatto di Cassibile,ovviamente dopo aver dato una delucidazione sulla II guerra mondiale,grazie!
Anzitutto faccio i miei complimenti per l'ottimo video, accurato ed interessante come sempre. Mi trovo tuttavia a sottolineare alcuni elementi che sono rimasti in sottofondo e che non sono chiaramente emersi. Anzitutto vanno ricordate la mentalità dell'epoca e l'atteggiamento tenuto dall'Austriaungheria.
Tra Italia ed AU esisteva un accordo secondo il quale ogni manovra nei Balcani doveva essere preventivamente concordata con l'alleato. Nel caso in cui vi fosse stata un'acquisizione territoriale da parte di uno dei due, doveva essere concessa al partener un'eguale compensazione, al fine di mantenere lo status quo. L''Austriaungheria, muovendo guerra alla Serbia, non rispettò nessuno di questi punti. Da un punto di vista diplomatico ciò rappresentò un gravissimo affronto nei confronti dell'Italia. Gli austroungheresi erano ben consci di ciò e già nel 1914 cominciarono presso le varie regioni dell'impero a raccogliere fondi per finanziare la gerra. Secondo gli scritti di Battisti l'Austriaungheria si aspettava una reazione italiana, tanto che, anche nel parlamentino locale di Innsbruck, venne fatta una legge per aumentare le tasse, per finanziare il conflitto, anche contro l'Italia. i membri del tirolo italiano, sempre secondo Battisti, si rifiutarono di firmare questa legge.
L'atteggiamento austroungarico fu inoltre sprezzante nei confronti dell'Italia, un vero e proprio tradimento del trattato. Sia la Germania che l'Austriaungheria erano ben consce di ciò tanto che, come ricorda Barbero, fu la Germania a fare pressione sull'Austriaungheria per cercare una riappacificazione con l'alleato. Sempre secondo Barbero, le trattative tra Italia ed Austroungheria fallirono, arenandosi sulla questione di Trieste. Mentre la duplice monarchia non aveva remore a cedere il tirolo meridionale, era invece molto restia nel perdere Trieste, tanto che all'italia fu offerta come città aperta (in cui le attività economiche rimanevano in mani austroungariche).
Fatta questa lunga premesse sulla congiuntura politica, merita ora di essere brevemente esplorato l'aspetto psicologico, che non risulta assolutamente secondario.
Secondo la mentalità dell'epoca dell'Italia si vedeva come una grande potenza. Una grande potenza non può tollerare un insulto o di essere messa in secondo piano, così come era successo. Se da una parte c'era la gente comune, di cui non glie ne importava nulla della guerra e dell'onore della patria, dall'altra c'era la l'intelligentia che guidava il Paese, su cui questa mentalità pesava moltissimo.
Estremizzando il discorso, per far capire meglio, senza la guerra, o un buon compenso territoriale, il re ne sarebbe uscito come uno zimbello, e l'onore dell'Italia ne avrebbe risentito. Va inoltre ricordato che in Europa si aggirava uno spettro, quello del comunismo, quello che avrebbe portato alla Rivoluzione di Ottobre, e che in Italia avrebbe favorito l'ascesa del fascismo, come sua contrapposizione. Una perdita di credibilità del re avrebbe di converso rafforzato la minaccia comunista o socialista, cosa malvista dalla classe dirigente italiana.
Mi permetto un'ultimissima osservazione sul ruolo della stampa ed in particolare sull'atteggiamento tenuto da Dannunzio e Mussolini. Oggi sappiamo che ricevettero (molto) denaro dalla Francia per trasformarsi da colombre in falchi e perorare la causa della guerra.
Concludo facendo ancora una volta i complimenti e ringraziandovi per i vostri bellissimi video, che apprezzo moltissimo.
Grazie.
Comunque quella guerra, a conti fatti, non ha portato molto all'Italia, il patto di Londra non è stato rispettato appieno, quello che abbiamo ottenuto lo è stato col sangue e con un salasso economico.
Ma non tieni conto del fatto che l esercito italiano era impreparato, non aveva buoni generali, ed un armamento vecchio e superato.
Caporetto lo dimostra.
E come lo dimostrerà nella seconda guerra mondiale.
Poi se la Germania sfondava in Francia non so come sarebbe andata a finire per l Italia.
Pensa che la Germania aveva tutte le carte per sfondare ( leggi il libro i cannoni di agosto) ove perché un corpo d armata invece di stare nel fronte belga, fu dirottato, per volere del figlio del kaiser in altro postò inutile.
L Italia avrebbe ottenuto di più stando neutrale senza distruggere l economia italiana e comunque facendo una brutta figura.
Altro che vittoria.
Se esaminiamo tutti gli avvenimenti di quel periodo storico ci infiliamo in un ginepraio inestricabile. Dubito che cause e concause di una delle tragedie più immani della storia d'Europa, possa trovare spiegazioni o motivazioni realistiche in poche righe. Ancora oggi, nonostante un incessante studio storico, migliaia e migliaia di pagine scritte da valentissimi studiosi, esistono teorie disparate e, spesso, in contraddizione l'una con l'alltra.
Chiuderei questo mio intervento ricordando che la tanto esaltata battaglia di Vittorio Veneto avvenne nel pieno disfacimento dell'impero austro-ungarico, con i plenipotenziari austriaci che chiedevano un immediato armistizio che, alla fine, venne concesso, ma con 48 h di posticipo in modo da dare la possibilità al nostro esercito fermo sul Piave da mesi, di avanzare per occupare territori austriaci e poterci sedere ai tavoli dei negoziati in posizione di forza.
Questa è la conclusione figlia degli atteggiamenti tenuti allo scoppio della guerra diretta conseguenza da quella endemica cialtroneria politica che ci contraddistingue dall'Unità d'Italia.
@@luiginicotera4220 infatti in poche righe ho riassunto quei 2 punti che non mi sembravano affatti di secondaria importanza, quindi nessun "ginepraio". Il video è di 11 minuti, aggiungendo questi ulteriori 2 elementi al massimo si sarebbe arrivati a 12 minuti, 13 al massimo.
Parliamoci chiaro i territori non erano Austriaci per la maggior parte ,ma frutto di una guerra di conquista fatta in combutta con Napoleone contro la Repubblica di Venexia neutrale . E il caro nonno Franz faceva impiccare o fucilare chi contestava l'atto nazistoide .
Proprio vero che dalla storia non si impara mai nulla: è la fotocopia di ciò che è avvenuto nel marzo del 2022
Sempre interessante grazie.si parla anche di carteggi Roma Londra per la seconda guerra. Sono solo voci o esistono prove?
le prove le hanno prese i servizi inglesi dal bagaglio personale di Mussolini, dopo averlo ucciso (a tradimento) contro il volere delle Nazioni Unite e degli Statunitensi. Il carteggio ha avuto luogo, alcune informazioni sono state desecretate in tempi recenti e sono custodite presso gli archivi inglesi.
Interessante come sempre. Mi permetto di dirle che fa un piccolo lapsus quando, a proposito del 1866, parla di guerra franco-prussiana.
La mia opinione è che l’Italia in quegli anni avesse un unico vero statista, Giolitti, e che se si fossero seguite le sue indicazioni, si sarebbe ottenuto quasi tutto, evitando 650.000 morti, più di un milione di feriti ed immani distruzioni.
Purtroppo l’Italia fu lasciata, con il contributo dei Savoia, nelle mani di gente come D’Annunzio, Mussolini ed i grandi gruppi industriali (che controllavano la stampa, che non a caso fu quasi tutta interventista).
Per i Savoia, però, il Patto di Londra fu, in un certo senso, l’inizio della fine. Gli avvenimenti che portarono nel 1946 alla caduta della Monarchia ebbero inizio con l’avallo di Vittorio Emanuele III all’entrata in guerra, contro la maggioranza del Parlamento e del Paese.
Grazie per avercelo segnalato! Facciamo subito la correzione. Lo staff del Museo.
In un altro paese sarebbero stati impiccati subito dopo la guerra ,invece in Italia i Savoia presero più di 10 milioni di voti.
@giuseppemarzulli497 --- "Gli avvenimenti che portarono nel 1946 alla caduta della monarchia ebbero inizio con l’AVALLO di vittorio emanuele III all’entrata in guerra, contro la maggioranza del Parlamento e del Paese."
Preciso, NON con l'avallo di re vittorio emanuele III, ma proprio per sua precisa volontà o se vogliamo per un suo capriccio!
Questo spregevole monarca era del tipo, "armiamoci e partite" a cui piaceva fare, come si dice, "il frocio col culo degli altri" !
Quanti siano i milioni di italiani morti o feriti per le sue scellerate scelte, per i suoi capricci e/o per le sue vigliaccherie, lo sa solo il diavolo che lo sta controllando mentre brucia all'inferno!
I Savoia non hanno mai perso occasione per dimostrare la loro bassezza, codardia e incapacità di governare bene il paese, specialmente nella persona di Vittorio Emanuele III.
Uguali ai PdR che abbiamo avuto negli ultimi 30 anni
L'Impero Austro-Ungarico aveva offerto il Trentino, senza il Sudtirolo, il porto di Valona in Albania ed il confine all'Isonzo, probabilmente con la cittá di Gorizia ma assolutamente no l'Istria ove era ubicata la base navale di Pola e nemmeno Trieste, porto di Vienna, alla quale era collegata da un'importante linea ferroviaria.
La pecca era nello Statuto Albertino del 1848, che conservava molti, troppi poteri al monarca, scavalcando il Parlamento; più che una vera monarchia costituzionale, era una "semiassoluta ".
😂🎉🎉🎉🎉il parlamento diede i pieni poteri a Salandra
@@utenteSebaSi, dopo che il Re aveva già deciso...
Comunque, lo Statuto Albertino era una costituzione "obtriee ", graziosamente concessa dal sovrano; che si era curato di conservare al massimo i poteri regali, tra cui quello di stipulare alleanze
Aaaah, l'unità ditalia!
La chiassosa minoranza forzò un sí al parlamento?
Sonnino non aveva facoltà di negoziare il patto?
Gli stessi vantaggi di accettare la neutralità?
maddechè!
Lo Statuto dava tutto il potere di fare trattati ed alleanze al Re, e infatti il governo era responsabile di fronte al sovrano, non al parlamento.
Tutti i governi del Re si presentavano in parlamento a chiedere la fiducia, ma era una CONSUETUDINE, non un obbligo di legge come sotto la Repubblica.
Fu anche troppo democratico Salandra a dimettersi quando seppe di non avere
Il RE, firmando il Patto di Londra, decise tutto e un uomo solo, Giolitti, ebbe a decidere se forzare un conflitto tra parlamento e sovrano, conflitto mai osato prima.
Il grande vecchio preferì lavarsene le mani e accettare la situazione, che non aveva certo contribuito a creare, e tornarsene in campagna.
Non c'era certo una questione di devozione al Re, semplicemente non se la sentì, politicamente, di aprire una crisi istituzionala al buio di cui tutti avrebbero attribuito la responsabilità a lui.
Infine i crucchi offrivano molto meno per restare neutrali: gli interventisti volevano tutte le terre abitate da italiani: Istria, Trieste, Zara, la Dalmazia, e pure terre abitate da Tedeschi e Slavi, che non erano offerte affatto.
Inolre il Trentino e il Friuli erano offerti solo a fine guerra, e c'era un certo timore che gli Austriaci, se vincitori, si sarebbero allegramenti rimangiati l'offerta.
È chiaro che col senno di poi non valeva la pena di rovinare l'intero paese e versare il sangue e la vita di centomila giovani per ciascuna delle province conquistate, ma tenete conto che nessuno, in Italai o all'estero, aveva idea della catastrofe in cui si marciava.
Non rispettare l'accordo di Londra e accettare l proposte dell'Austria per non intervenire sarebbe stato molto più favorevole! per l'Italia, senza contare i costi militari i termini di vittime e mutilati! Maledetti Savoia! E pensare e il il mio non materno morì Precocemente causa dei traumi che i miei nonni non sarebbero dovuti andare in guerra! E non si sarebbero ammalati!
Che poi la trattativa con l'Austria era precedente alle trattative che portarono al parto di Londra. Si fatto, entrambe le trattative promettevano "vantaggi" sulla pelle dei vinti.
I trattati a livello internazionale sono in pratica carta straccia, se uno stato non li rispetta che gli fai? Secondo me, l'Italia doveva accettare l'offerta dall'Austria, ma ovviamente prenderli subito(magari Trieste prenderla in seguito), oppure pretendere dalla Francia la Corsica, ma sempre subito, e solo allora dichiarare guerra.
o magari lasciare che i triestini restassero in austria: visto ciò che è successo poi di sicuro sarebbero stati meglio
@@pieropurich990 se ti riferisci al fascismo, è parecchio improbabile che avrebbe avuto la stessa presa senza la questione della vittoria mutilata
Fin dove io sappia gli austriaci non si sono mai mossi nel senso di concedere l'Istria, e isole della Dalmazia. Si limitarono a offrire il Trentino (fino a Salorno) e il confine sull'Isonzo. Gli austro tedeschi invece ci 'offrivano' Nizza, Savoia, Corsica e Tunisi (beninteso, se riuscissimo ad occuparle), mentre germanizzavano Trento e Trieste.
In fondo abbiamo sacrificato solo circa 700 Mila ragazzi
@@utenteSeba sfoltendo un bel po' di socialisti ed anarchici
Certo è che i Savoia nn hanno dato un grande esempio di dedizione alla Patria e al popolo...ma a se stessi e alla loro dinastia e salvezza. Tranne poche rarissime eccezioni
Non mi ricordo il nome di una cosa coronata, che appena sentì da lontanissimo puzza di nemico, lasciò la reggia, il suo esercito allo sbando, e se la diede a gambette verso Pescara, da cui si imbarcò alla volta di Brindisi.
Inquaificabile.
Fosse stato un comune soldato sarebbe stato fucilato per tradimento.
@@lucacolaninnoalbenzio9130 dal precedente "sciaboletta" (ne aveva una corta, su misura, essendo appena 1,53m) lo chiamarono poi "re coniglio" per la velocità nella fuga!
La situazione al momento del patto di Londra lasciava spazio a una vittoria russa sul fronte orientale con conseguente rapida fine della guerra. Forse sì sperava di dare l' ultima spallata agli imperi centrali
@lalineadellamemoria sono d'accordo
Fine Ottocento - inizio Novecento: l'Italia ambisce ad entrare nel novero delle potenze europee. Le mancano solo due cose: il grano sufficiente per coprire il fabbisogno nazionale e il carbone per far funzionare le industrie. Il grano ci arriva dall'Algeria (leggi Francia), il carbone dalla Gran Bretagna. Al di là delle procedure, non credo che fossero tante alternative.
Fu l'ennesima riproposizione del plurisecolare conflitto franco-tedesco, ovvero tra due debolezze, che per farsi forte avevano e hanno bisogno degli alleati da strumentalizzare. In Europa l'affare lo ha fatto chi da quel conflitto anacronistico nel Novecento ne è stato rigorosamente alla larga.
L'Italia neutrale era un osso troppo duro in più da evitare di attaccare, per non aprire un altro fronte.
I Savoia più un danno che un bene.
.. ma il male lo fecero bene e il bene lo fecero male.
Mi permetto un paio di correzzioni etimologiche e letterarie: "Affatto" non vuol dire "per nulla" ma "di fatto". La frase "gli italiani corrono in aiuto del vincitore, non è di Longanesi, ma di Flaiano. Cordiali saluti
Grazie, mi ha liberato di un "falso amico" nostrano.
Non è cambiato niente. Guidati da piccoli uomini allora. Guidati da piccoli uomini adesso.
... con qualcuno era più piccolo degli altri, non solo fisicamente, ma soprattutto strategicamente.
E be doveva pagare l'impegno dei sabaudi al finanziamento di Garibaldi dei siciliani interessati del potere.
Tutte le guerre da Waterloo ad oggi sono state finanziate dai ROTHSHILD E DAI ROCKFELLER 😢😢😢😢bellissimo video ed ottima spiegazione come sempre 😊😊
Stai buttando perle ai porci. Qui ci sono ancora commenti da patetica retorica nazionalista che neanche D'Annunzio.
Meno male che c'è ancora qualcuno che conosce la Storia "in profundis", e non basa la sua Cultura e Conoscenza sulle baggianate dei libri di scuola.....
Concordo pienamente !!!....
Bravo !...
@@gianfrancolodezzano grazie mille
Passami il numero dei Rothshild e del Rockfeller, mi serve un po' di contante. Devo iniziare la guerra alle zanzare.
A norma ei Statuto al Re solo spettaca dichiarare la guerra, i trattati di alleanza e altri e informarne le Camere, semmpre che le circostanze lo permettessero. In caso di variazioni territoriali o oneri finanziari ne sarebbe stato necessario l'assenso.
Mi scuso per gli errori.
Grazie di averci lasciato il sommento, Un saluto da Vittorio Veneto. Lo staff del Museo e dell'Istituto Storico Trevigiano
I nostri vecchi triestini dicevano una sola cosa......Maledeta quela barca che li ga portai.
Avevano ragione? Si!
Longanesi: L'italia che fu e quella che è adesso,purtroppo.
Maturo sempre più la convinzione che l'Italia (Il popolo Italiano e specialmente quello del Sud e Isole) doveva pagare ancora un grande prezzo per la sua reale unione. Certamente non è finita lì.
un'altra guerra servirà a cementare l'unità italiana. Nessuno la vuole e non se ne avverte la necessità, tuttavia qualcuno dall'alto (e tra certi "alleati") fa di tutto per arrivarci.
Maledetti Savoia , era anche il titolo di un libro se ricordo bene 🤔
C erano famiglie più ricche e influenti dei Savoia eppure i protagonisti del risorgimento italiano furono loro...
Le guerre purtroppo ci sono sempre state,avere un Re o un Presidente non c'entra assolutamente nulla, le guerre ci sono per questioni di interesse economico. L'ultima guerra che si sta' ancora combattendo in Europa l'ha causata un Presidente della Repubblica (Putin) e la si sta' ancora combattendo anche a spese nostre (il prezzo del gas è alle stelle). Non aggiungo altro.
@@lucanuvolari3742 LE famiglie che fecero il Risorgimento erano per lo più lombarde e Piemontesi, imparentate tra di loro.
Che infausta famiglia.
Come il trattato di Lisbona ma senza un re . Anche la guerra contro la Russia non e' sentita dal popolo italiano che che ne dica il Signor Mattarella. L' Italia unita e' nata per volonta' della Regina Vittoria e Napoleone III in funzione del canale di Suez ( 1856 - 1869 ), ed e' nata a debito.
ha preso tutte le decisioni tra il 1900 e il 1943.
Malefico e menagramo per l'Italia.
Che storia è quella della polizza Lloyds pro Savoia, emersa quando i reali successori si sono fatti causa per l'eredità? Chi ne sa qualcosa ?
Semplice, fino al 1948 il tesoro dei Savoia stava a Londra nei forzieri dei Lloyds, quindi della corona britannica.
I Savoia prepararono le trincee 74 mesi prima della guerra 15/18?anche fabbrica di munizioni vicino al fronte.
Le concessioni, l'Austria, le avrebbe fatte durante la guerra, non dopo.
Chiedo lumi sull'argomento. Puoi intrattenerti? Grazie.
Ma lo Statuto Albertino, "concesso" dal sovrano, riservava allo stesso la stipula dei patti e accordi internazionali, avvisando il Parlamento solo successivamente, a cose fatte...z
Il 2 giugno di 31 anni fa vennero regolati i conti con i savoia
Vi fu quasi una spaccatura tra città e campagne: le prime favorevoli in gran parte all'intervento, le seconde decisamente contrarie.
Interventisti i ceti borghesi, neutraliste le classi proletarie.
Ma non è questa la ragione sola per l'ntervento dell'Italia alla grande guerra; fu invece dovuta alla necessita di sconfiggere l'Austria in modo ,che non dovesse più costituire una minaccia all'Italia.
Be' le cose durante la WWII non sono andate proprio così.
È stato un buon affare aver creato il caos nei Balcani, prima appaltato agli Asburgo? E delle vie politiche dell'Ungheria che dire?
8:04 incompleto come servizio. Non offre il quadro completo e quindi porta a travisare il giudizio. È un argomento che non si può spiegare in pochi minuti, serve molto più tempo. Del consiglio tedesco agli Austriaci scoperto nel marzo 15 non ne parliamo? Perché quello spiega tutto.
Non fu quindi un accordo fra massoni l'accordo di Londra perchè Mussolini, D'Annunzio e altri interventisti che guidarono parte degli eventi, non erano massoni. Un accordo in cambio di altro.
Grazie.
In tutto il video non ho sentito la,parola "massoni". Forse mi è sfugggita.
Se si fa un accordo con gli inglesi, almeno per metà è fatto da massoni, il Re è il capo della Massoneria, quanto agli italiani non mi risulta che, a parte chi favorevole e chi contrario, Mussolini e D'Annunzio, fossero comunque tra i firmatari o nella Casa Reale vi fossero Massoni, mentre risulterebbe estremamente arduo sostenere che esso sia o meno stato firmato per interessi massonici e non nazionali, forse che si possono scindere le posizioni inglesi in materia?
Beh ... secomdo alcuni D'Annunzio invece lo fu ed a Fiume infatti fu appoggiato 'anche' dal Grande Oriente. Quanto a Mussolini, chiese di entrare a farne parte anni prima della guerra, ma la richiesta non fu mai accettata: da questo rifiuto - si dice - sorse la sua avversione nei confronti della massoneria che esplose al congresso socialista del 1913 quando chiese di espellere dal partito tutti massoni. In generale la massoneria italiana fu favorevole all'intervento, ma non compattamente, perchè erano presenti anche numerosi neutralisti. Non esistono poi prove certe di appartenenza nemmeno di molti altri, perché gli archivi delle logge italiane furono saccheggiati nel 1925 dalle squadre fasciste e i materiali distrutti o dispersi. In sintesi si può dire che la massoneria giocò comunque un ruolo importante, ma non determinante in sé.
I succitati non avevano potere in merito...anche volendo. Le decisioni erano del governo e del re.
@@Giubizza il commento di antonio era ironico. Appunto, poiché tutto fu fatto attraverso la massoneria britannica (e deciso di fatto decenni prima) l'istituzionale museo della memoria si guarda bene dal citare quel restroscena, come della Balance of Power UK sull'Europa.
L' Austria le concessioni ce le avrebbe rese operative subito o dopo la guerra? Non ci sarebbe stato da fidarsi.
Dubbio legittimo. Le concessioni austriache erano a scapito di propri possedimenti, quelle dell'intesa erano pressoche gratuite per gli altri alleati.
Ricordiamoci che gli austroungarici (Conrad in testa) avevano preso in considerazione di attaccare l'Italia nel 1908 mentre il suo esercito era impegnato nei soccorsi a Messina, in piena vigenza della Triplice.
Non mi sarei fidato neanche io
Dopo...la guerra..e solo a guerra vinta
Conrad aveva ragione.
Il Kaiser aveva incoraggiato gli Austriaci a fare ampie concessioni territoriali all’Italia dicendo, “a guerra finita poi vi aiuteremo (agli Austriaci) a riprendervi tutto con gli interessi”.
Trento e Trieste, anche se concessi, sarebbero tornati alla duplice monarchia.
Con la sconfitta di Napoleone Bonaparte a Waterloo, l'Austria era diventata la padrona del Nord Italia; nonché protettrice dello Stato della Chiesa.
Impegnata a reprimere i moti del 1848, e a battere il Piemonte nella I Guerra di Indipendenza, lasciò all'altra nazione cattolica - la Francia - il compito di annientare la Repubblica Romana del 49, e riportare il Papa a Roma.
Ma i Savoia non mollarono, e grazie alla strategia di Cavour - schieratosi con Francia e Inghilterra contro la Russia in Crimea, e al ritorno in auge di Garibaldi con i suoi Mille, ottennero un buon allargamento territoriale con la 2a Guerra di Indipendenza, e addirittura il Sud dell'Italia!
Restavano da incamerare il Sud Tirolo, Trento e la Venezia Giulia con Trieste.
Troppa roba da ottenere con una breve guerra. Eppoi, dal 1970, in Europa contava solo la Germania: astro nascente.
l'Inghilterra, padrona del resto del mondo, poco era incline a versare sangue dopo le guerre napoleoniche. E la Francia, sconfitta a Sedan dai Prussiani (poi tedeschi) era fuori dai giochi. Dunque all' Italia non restava che appoggiarsi al Kaiser: anche se ciò significava convivere col secolare nemico austriaco!
Le cose cambiarono quando l'Inghilterra decise di preoccuparsi di più della Germania (che poteva competergli sui mari). E così la Prima Guerra Mondiale cominciò a profilarsi all'orizzonte.
L'alleanza Franco-Inglese, solidale alla Russia avrà convinto i Savoia al Patto di Londra......
È stato TRADITO BASTA
.. e da chi il piccoletto sarebbe stato tradito? Non è che è il contrario?
tradito da chi? Da Sonnino e turlupinato dagli inglesi?
Ma sta parlando della situazione attuale? Ma adesso i Savoia non ci sono più eppure oltre aver fatto l'Italia unita gli si accusa che volevano più terre come se fossero le loro...e non degli Italiani e annesse al territorio Italiano. Vedete che il periodo storico era molto complicato con lotte tra Monarchi Europei per gli interessi dei loro singoli Stati o Imperi. E la corrispondenza segreta è sempre esistita insieme a scelte segrete . Ma sapete negli ultimi tempi attuali quanti golpe vi sono passati sotto gli occhi e quante volte vengono sfornate leggi e disposizioni senza senso tanto che le ritenete ingiuste e vessatorie. Oggi non ci sono più i Savoia e al posto loro ci sono Gruppi di Potere che chiamavate Partiti e Lobby e Massoni Europei che vi comandano. Prima avevate un Re ora ne avete molti di più .....
La complessità non esime dalle responsabilità personali e politiche.
In Spagna, quando si è scoperchiato il mondo a dir poco opaco del re Giancarlo, ha abdicato. Le trame del piccoletto non pare fossero candide. Se curtatone avesse abdicato e non fosse italicamente attaccato alla poltrone, sarebbe stato meglio per tutti. Non è stato il suo medico a prescrivergli di continuare a fare il sovrano e poi l'imperatore.
Pessimo da tutti i punti di vista!
Viva l'Italia, viva la Repubblica, viva Mazzini (cit. Carla Gravina).
Grazie Resistenza, grazie Stati Uniti, grazie Regno Unito, grazie Canada ..
l'abbiamo scansata alla grande.
ua-cam.com/video/YsMYEbsnZ84/v-deo.html
Grazie italiani.
"Può un Savoia restare neutrale?"
Questo usava dire il Re quando era in corso una guerra.
Lo disse nel.1915, e poi ancora nel 1940...
Si sempre dalla parte sbagliata però, dopo aver tradito alleanze militari.
Prendeva parte alle guerre degli altri come junior partner. Più furbo di una quaglia!
Ma nessuno gli aveva insegnato a farsi tre chili di c@\\1 suoi?
E' passato più di un secolo ma in realtà è tutto come allora: nulla di nuovo sotto il sole.
Della serie come gabbare il Popolo quando il popolo dorme.
A me non sembra. Quali sarebbero i casi concreti?
Ciascuna nazione ha il governo che il popolo accetta più o meno supinamente infatti.
C'era anche l'impero ottomano con tedeschi e austrungarici
Appunto, con l'Italia, neutrale, o al fianco degli Imperi Centrali non ci sarebbe stata partita per il Regno Unito. Avrebbero perduto subito il Canale di Suez ed il controllo del Golfo Persico. A quel punto gli USA, che intervengono solo dopo che gli altri si sono scannati a vicenda, avrebbero quanto meno rimandato l'intervento.