Anche Omero, assai prima di Donnie Darko dice tramite Achille:" preferirei vivere come servo nella casa di un mendicante piuttosto che essere re tra i morti"
@@ValerioRossoNon ci hai detto qual è il TUO personale modo di affrontare la morte. Noi ci hai detto i TUOI contenuti di pensiero che ti aiutano/danno conforto 😁
Ma perché chiedete: " cosa faresti se"e bla bla bla non si fa non ci sono baratti. Quel momento e nostro solo nostro. Mi auguro solo che sora morte sia benevola con me. Semi Cit.
È stato molto molto interessante. Sono una donna di 71 anni che vive suo malgrado un rapporto con la psichiatria per la sofferenza di un figlio schizofrenico e la esperienza di morte di molte persone importanti nella mia vita. Questo ascolto notturno di due persone umanoidi ha dato un senso al tempo vissuto nella mia giornata. Mi avete interessata e arricchito molto. A Napoli c'è sempre stato il rapporto con la morte e se ne parla spesso.
momenti chiave della live (time stamps) 1) 04:06 chiarimenti sul ruolo della filosofia rispetto alla morte 2) 10:18 sarebbe positivo liberarsi della paura della morte? parliamone 3) 22:05 la filosofia e le oscillazioni dell'umore: qual è la correlazione? 4) 31:04 religione vs fede nel fine vita 5) 43:50 esperienza di Rick: affrontare la morte di una persona cara, conseguenze e riflessioni 6) 51:28 digressione di Valerio sull'horror vacui: i modi di far fronte alla paura della morte/analisi sociale 7) 01:07:40 psichiatria psichedelica: il business del futuro? pro e contro
Live meravigliosa che mi ha fatto venire costantemente in mente l'ultimo album di Caparezza. In particolare, ovviamente, la canzone "La Certa", di cui consiglio l'ascolto a tutti. Sul lato psilocibina e preparazione alla morte direi che dovremmo abituarci all'idea di sfruttarla non in procinto di morte, ma proprio durante il periodo di salute e vita. Io l'ho provata una volta ed è stata una esperienza meravigliosa, unica, irriproducibile; mi ha aiutato tantissimo ed ha rigenerato in me una prospettiva tutta nuova sulla vita e su me stesso, contribuendo anche ad approcciarmi all'idea dell'ignoto e, dunque, della morte, di guardare in faccia l'ignoto salutandolo come un enigmatico e curioso personaggio amichevole. Siamo indietro secoli culturalmente su questi argomenti e lo trovo atroce.
Come sempre siete grandissimi , adoro il modo coraggioso , estremamente competente e appassionante che avete nel trattare i temi piu disparati, anche e soprattutto tabù come questo . Sapere che nel mondo ci sono persone come voi mi dà speranza... grazie di cuore ❤️
Cari autori del video, vi ho seguito con moltissimo interesse in questa riflessione. Ho imparato cose nuove, ad esempio, il fatto che , quando muore una persona cara, soffriamo-pensiamo di più alla sua mancanza per noi che al fatto che questa persona non sperimenterà più tante cose belle e brutte della vita. Personalmente, penso spesso alla morte e alla mia morte. Sarò una mosca bianca. La temo poco e l'aspetto anche volentieri; ciò non significa che non mi piaccia la mia vita, ma... così è.
55:55 anche qui mi riconosco. Da tutta la mia vita, non faccio altro che ascoltare me stesso. E quando non ascolto me stesso mi riempio di informazioni per trovare la chiave di lettura della mia vita... bellissimo ragionamento e riflessione
Ammetto che avevo saltato questa live per un pregiudizio molto superficiale su Rick Dufer che non coscevo e il cui nome mi rimandava più a una stella del rock. Mi sbagliavo e, del resto, se @valeriorosso lo aveva scelto come interlocutore mi sarei dovuta fidare ! Chiedo scusa e proseguo con una tra le tante domande e spunti di riflessione che questo video mi ha offerto. Quando, verso la fine, Rick suggerisce di chiedersi se il giorno trascorso fosse stato l’ultimo della nostra vita, che valutazione gli/ ci daremmo, ho pensato di nuovo alla produttività, non intesa come arricchimento o ambizione, bensì come spendere bene i propri talenti. Inserisco nella categoria della produttività il volontariato, lo studio, la riflessione,parole ben spese, contatti sinceri e amichevoli. Insomma una produttività etica, mentale e sociale, avulsa da fini egoistici. In mancanza di essa mi sentirei in colpa per essere stata inutilmente nel vuoto. Secondo te, Valerio, questo è comunque segno di un disagio legato al senso di colpa se non ci si comporta “ bene”? Quale nome potremmo dare a una produttività sana che ci riempa la vita senza affollarla? Spero di essermi spiegata. Grazie se mi risponderai.
Molto interessante, da infermiera ma anche x le mie numerose, perdite di persone care, è un tema che mi accompagna, mi ha acceso, reso sempre più consapevole, più presente, più curiosa, grazie per aver trattato questo tema!!!
Buongiorno e grazie, grazie grazie. Che dire fantastuca accoppiata e dire che, in effetti, questo è il Tema dei Temi. Capire questo vuol dire avere una vita migliore. Avete ragione: tra la promessa di un bell'aldilà, quindi non rompete il cazzo e soffrite di qua( mai detto da Gesù ma sfruttato dalla "chiesupola" ) ,e le armi di distrazioni di massa del conumismo becero e le paure create ad arte, si fa fatica ad esser noi stessi e vivere la nostra vita. Episodio da riascoltare più e più volte, grazie.
La morte di chi amo mi fa soffrire come nulla nella mia vita. Perché sono egoista e nn voglio lasciar andare la persona perchè....ne ho bisogno io? Si, io sono arrivata a questa conclusione. Mamma è mancata, anzi morta, 4 anni e mezzo fa ed io e lei avevamo (abbiamo) un rapporto patologico di odio e amore. Lei depressa e multidipendnete ed io sua madre, sua assistente, piscologa e figlia part time quando lei stava relativamente bene. Questo mi ha portato a prendermene carico e sentirla come mia figlia. Ed ora la cerco nel mio cuore e mi manca, mi autosuggestiono (o è la sua energia boh, nn mi interessa) le parlo e ho raggiunto un buon equilibrio. Ogni mattina prendo il caffè "con lei" ma ogni tanto vado in cimitero a ricordarmi che fisicamente nn c'è più. Ed in lei vive la parte migliore che amo, mentre il brutto lo ho derubricato (nn cancellato, giammai) solo ridimensionato, sgravandomi di rimorsi e rimpianti. Pensare alla mia morte, nn mi turba. Vediamo al momanto. Ma io so che ogni giorno è un dono, infatti ho già fatto testamento pure biologico. Ho 50 anni e cerco di andare a letto sempre in pace, chiarendo equivoci con altri in modo da nn portarmi via rancore e lasciare dolore. Morte, malattia, debolezza, deformità, stranezze.....ci fanno paura e quindi sotto il tappeto. Perché oggi devi essere fico, magro, giovane, ricco e felice. DEVI se no sei morto, un morto vivente. Beh io preferisco essere "morta" consapevole. E nn avere paura (ripeto vedremo quando guarderò oltre al momento, nn so se ho tempo per farvi una mail....) della mia morte. Io necessaria (forse) ma nn indispendabile.
Analogamente a ciò che Rick dice che avviene per la morte altrui, anche la paura della propria morte nasce dal dolore di separarsi dalla vita, intesa come persone, cose e attività che danno piacere.
ho guardato tutta la live con estrema attenzione, curiosità e piacere come mi è solito fare 💪 stimo e seguo entrambi (oltre a trovarmi in linea con la maggior parte dei vostri pensieri). avete affrontato molti punti interessanti, ma credo che la frase che incarna il tema per eccellenza sia stata detta al minuto 20:02 "quello che accadrà nella morte o dopo la morte non dovrebbe avere nessuna influenza sul significato che tu dai al tuo oggi" è esattamente così, l'unica certezza che abbiamo e la sola cosa di cui siamo padroni è il presente (e dovrebbe essere la nostra priorità assoluta) sfortunatamente siamo ancora troppo legati al passato, al punto tale da costruirci su di esso, e in egual misura al futuro, perdendo costantemente la possibilità di agire nel famoso "qui e ora". in aggiunta, mi sento di dire che ho molto apprezzato il piccolo focus sul tema delle relazioni, che è venuto fuori grazie alle vostre testimonianze personali sulla morte: l'impegno che mettiamo in qualsiasi tipo di rapporto ha a mio parere un retrogusto egoista, ma che a nessuno verrebbe in mente di biasimare. insomma se riflettiamo, come ha detto Rick, quando viene a mancare una persona cara paradossalmente stiamo peggio a pensare a come faremmo senza di lei a lungo termine che all'evento in se e non si tratta di cattiveria, non bisogna vergognarsi a dire che il conforto di una rete di relazioni funzionali sia un gran sollievo per la vita, a maggior ragione verso la fine quando si precipita nel profondo senso di solitudine. insomma, la consapevolezza sembra essere il primo passo verso una società che accoglie la morte la psichiatria, la filosofia e tutto il mondo delle discipline umanistiche, invece, gli strumenti più o meno pratici per facilitare il raggiungimento di tale obiettivo.
Grazie interessantissmo pieno di spunti di riflessione, mi è servito molto ( trovando riscontro nella mia esperienza personale sia propriamente mia che come madre di una giovane donna border) la riflessione sullo stato emozionale e la capacità di filosofare... E tante altre cose. Grazie.
Grazie di aver condiviso questo bellissimo dialogo, è un vero regalo di Natale per i "cacciatori di significato"... Perché la morte c'entra sempre, in tutte le ricerche di significato
La religione impaurisce!sono estremamente d'accordo,nella mia vita posso dire d'aver smesso di preoccuparmi della morte proprio quando smisi di credere,baso la mia felicità e approccio alla vita praticando sport da sempre dando un ordine alle cose anche banali e circondandomi di persone positive,trovo normale che i credenti abbiano crolli davanti alla morte,per questo credono pensando in una salvezza.non vorrei essere irriverente o solamente presuntuoso ma vivo estremamente bene dopo un percorso di vita dove sono passato per fortuna da tante esperienze negative e non, concludo perché seno ci sarebbe da parlare per giorni della questione posta da voi in questa puntata straordinariamente bella e piena di significato grazie 💪👍👍
Valerio, non ho parole. Bravi Il tuo ospite che apre il cervello per il pubblico e tu smussi i pochissimi spigoli. Sul tema numero Uno. Voto 10 a entrambi.
Dimenticavo voi avete citato diversi filosofi ,io ho sessant'anni il mio grado di istruzione si ferma alle medie,ma mi ci rispecchio e capisco le parole di questi pensatori a me in parte sconosciuti.ancora video gradevole e fantastico💪👍👍
C'è il grande lavoro culturale di padre Bormolini, forse l'unico in Italia a parlare di morte in modo concreto e spirituale al tempo stet. Sì occupa di cure palliative
Ciao arrivo un po' in ritardo ma ci tengo a dirvi che questa live ha un valore immenso perché ora più che mai è necessario per tutti ragionare di morte. Le vostre argomentazioni che tra l'altro condivido appieno mi hanno arricchito molto essendo io molto interessato a questo tema fin da piccolo. Vi dico solo che mi piacerebbe moltissimo se riguardo alla morte parlaste della filosofia Giapponese, nello specifico il Bushido ovvero il famoso codice/filosofia del Samurai (codice che affonda le sue radici nei precetti del neo confucianesimo) il quale affronta intimamente la cessazione dell'esistenza.
Chiacchierata interessantissima! Quello della morte è un tema a cui sono parecchio legata e che mi ha sempre affascinata. È vero: è un peccato che sia un argomento tabù. Di parlare di morte si ha il terrore. Eppure, più si cerca di allontanare i discorsi sulla dama di nero vestita, più si nutre la paura nei suoi confronti
ho accompagnato alla morte anche il mio compagno e la sofferenza che prova chi resta spesso è insuperabile, xchè è un trauma inaccettabile per molti. La mia morte invece non mi spaventa, solo vorrei essere consapevole nel momento del mio trapasso, anche per salutare i miei figli, di poter scegliere di non curarmi e poter optare per l'eutanasia... non sono religiosa, ma credo nella reincarnazione 💕⚡️grazie
A me sembra che il nostro pensiero non sia programmato per l’idea della morte. Se infatti io mi soffermo a pensare alla mia esistenza mi sembra di esistere da sempre, per me non è concepibile che prima non c’ero e che ad un certo punto non ci sarò più. Io sono qui adesso con la consapevolezza di me. Io, come tutti gli uomini, posso pensare di avere consapevolezza di me stessa. La coscienza di me qui, nel presente, si porta al di fuori del tempo, in una dimensione che forse si potrebbe chiamare eternità. Non credo che tutta questa coscienza sia qualcosa che la morte del corpo fisico possa distruggere. Tutto questo pensiero è energia pensante. Per le leggi della fisica l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma. Io non so in come, ma tutta questa energia si trasforma.
Argomento molto interessante, poco discusso in generale come tematica, attualmente per quello che sto vivendo sono depresso 😢il dolore segue il percorso della premorte😮non bastano oppioidi che tengano, provati sulla mia pelle 😢 attorno a me c'è molta superficialità umana
Io ho in mente due canzoni che mi hanno colpito perché con poche parole hanno mostrato un modo per passare la vita e affrontare la morte. Una è 'A muso duro' di Pierangelo Bertoli che chiude con 'E alla fine della strada potrò dire che i miei giorni li ho vissuti...' L'altra è 'Il suonatore Jones' di Fabrizio De André che, sempre alla fine, declama 'E un ridere rauco e ricordi tanti... e nemmeno un rimpianto...'
Dibattimento molto interessante su un tema veramente importante che nella nostra società viene considerato tabù. Secondo il mio parere bisogna cercare di dare un significato alla vita, perché è l'unica cosa di cui siamo certi, dato che la morte, come la nascita fanno parte dell'inconoscibile e del mistero. Non possiamo fare altro che cercare di affrontare la vita nel modo migliore possibile, e poi sperare che da qualche parte possa esserci qualcosa. Nessuno può essere sicuro..Almeno io la penso così. Un saluto👋
Tema importante affrontato in maniera approfondita, trasparente, sincera e stimolante. Il Doc e Rick, psichiatria e filosofia, assieme realizzano una miscela esplosiva!
La storia prova che l'uomo sente un bisogno innato di lasciare il segno, le nostre vite non sono autoconclusive, siamo divisi come organismi ma parte di un qualcosa di più vasto, il genere umano. Quindi non è logico sostenere che dovremmo considerare la nostra vita staccata dal continuo della "storia", forse è proprio questo il punto. Se non ci fosse un interesse per il nostro post mortem l'umanità non si sarebbe evoluta come invece ha fatto.
In una delle visioni filosofiche orientali le quattro verità riguardano la morte, il dolore, e l'illuminazione si ha quando si prende coscienza ed in modo stoico si accetta la morte. La morte è l'unica agonista imbattuta. Agonista da agonia vince sempre la morte non c'è allenamento che tenga.....
Grazie ragazzi del video. Tema spinoso e scivoloso quello del fine vita. Alla fine comunque, aldilà delle proprie opinioni, siamo nati per morire...o anche, Memento mori!
Secondo me, il problema non sia la morte in sé, ma il fatto di non esserci realizzati secondo il proprio essere. Infatti, quando penso alla morte, fuoriescono dalla mia mente tutti quei progetti che vorrò fare in futuro e successivamente entro in uno stato angoscioso in quanto ho il terrore di non riuscire a realizzarli. Quindi per me la morte è salvifica. Nel senso che diventa quel medium per pensare veramente il mio futuro.
forse… bisogna fare solo del nostro meglio fino a quel passaggio obbligato chiamato morte. Se una spiritualità esiste e ci collega come esseri umani nel tempo, forse l’evoluzione passa proprio da questo breve tempo terreno e materiale. Riconoscere o convincersi che ci sia un proseguimento dopo la morte aiuta sicuramente a vivere con maggiore responsabilità. Grazie per il vostro lavoro 🙏
Ho avuto molti lutti e anch'io la sorella. Anch'io penso spesso alla mia morte perché prendo tanti farmaci. Spesso il pensiero di essere stata una fallita e di non avere dato niente alla società mi fa pensare di essere vissuta solo per essere contenuta e per essere soppressa
Live fantastica, grazie mille. Rick ha accennato al training autogeno, è possibile una live su questo ambito? E se ti capitasse secondo me sarebbe molto bello anche un parere sulla cultura orientale, (meditazione, presenza mentalr, tai chi ecc.) e il loro approccio alla psicologia! Ancora grazie, il tuo (e quello di rick) podcast allieta il mio viaggio mattutino verso lavoro ❤️
Bel dialogo grazie. Purtroppo soffriamo pensando che dobbiamo morire ma perché pensarci se quando saremo morti non potremmo avere coscienza di esserlo?
io ho paura di soffrire e di vedere cose brutte prima della morte, al dopo non ci penso anche se delle volte spero che non ci sia niente. rileggendo la mia risposta ritrovo molto la mia paura di vivere più che altro.
Siamo dei visitatori di passaggio come lo furono i nostri antenati nel ciclo passato ,, presente e futuro , non siamo venuti per rimanere sempre su questo pianeta che non e' stato creato da nessuno , bensi avvenne il cosidetto '' BING BANG '' , se non mi sbagli ; e cosi tramite l'evoluzione si formarono tutti quegli elementi che compongono la materia prima che dette origine alla vita sulla TERRA . Il vuoto , il nulla non sono mai esistiti , bensi la materia cosmica è sempre esistita , in seguito tramite questi elementi fondamentali Terra , Aria ,Acqua e Fuoco si evolse la vita sulla terra ... VIVA LA SCIENZA .
Credo che anche la ricerca di senso dipenda dallo stato dell’umore che può sostenerla e renderla possibile oppure invalidarla ab initio. “ Nessuno è padrone in casa sua”?
Rick Dufer sembra un po Franck Zappa 😄 Comunque io la morte l'accetto senza problemi. Certo, anch'io ne avrò paura quando verrà a bussare alla mia porta; ma la consapevolezza che morire equivale ad un tuffo nel nulla mi toglie tutte le paure e le ansie di un "dopo" che chissà cosa accadrà! E dirò di più: la morte vista in quest'ottica mi mette un profondo senso di pace. Io non la temo, perché dovrei? come faccio a essere sicuro che dopo non c'è nulla? Beh, le persone lobotomizzate erano vive, ma l'essere senziente e pensante era volato altrove! Oppure persone che dopo un ictus non ricordavano il proprio nome o non riconoscevano il volto della moglie o il proprio. (Prosopagnosia visiva) e altre che perdono il contatto con stimoli provenienti da un lato del campo visivo e quindi di quel lato della realtà. (sindrome da Negligenza Spaziale Unilaterale). Al che io mi chiedo: se basta danneggiare una parte del cervello per modificare in modo così drastico la percezione della realtà e della propria mente, com'è possibile che se L'INTERO CERVELLO viene disattivato dalla morte e poi distrutto dalla decomposizione, ci possa essere un qualcosa dopo? Come può la coscienza, che è una proprietà emergente dei meccanismi del cervello, esistere in un "non so dove" senza un supporto che la possa contenere? Come vedere la logica abbatte la fallacia argomentativa della religione che prevede uno sciocco e puerile paradiso.
Su una cosa sono assolutamente in disaccordo. Gli animali sono consapevoli della morte altrimenti non mi spiegherei la seguente cosa : " da piccolo fino ai 12 anni, andavo in vacanza in un paese calabro, alcune volte durante le vacanze natalizie. I miei parenti avevano dei maiali che in quel periodo venivano macellati. Mentre gli altri giorni se ti avvicinavi ai maiali erano calmi, il giorno fatidico iniziavano a strillare già vedendoti da lontano e in mano non avevi nulla che potesse far sospettare le tue intenzioni. Altro esempio, frequentavo un posto dove c'erano 2 gatti, uno dei 2 si faceva avvicinare, l'altro mai, ma ci provavo sempre, un giorno vado e trovo il gatto che non si faceva mai avvicinare molto dimagrito, si vedeva che non stava bene. Gli parlo, si avvicina, lo accarezzo, il giorno dopo muore. Non credo che il loro comportamento sia dovuto solo all'istinto".
Io sinceramente non riesco veramente a capire questa paura della morte...ceh nel senso : ci sta avere paura, ma non capisco perché venga additata come il mostro principale dell'esistenza. Oltre al fatto che per me la morte da un valore immenso e indecifrabile a questa vita in quanto la rende unica e speciale, non capisco perché pensarci adesso...tanto così come del futuro non v'è certezza, non v'è certezza neanche di cosa saremo dopo la morte. L'unica cosa che conta davvero è il qui ed ora. poi se vogliamo discutere che questo "qui ed ora" sia una merda costante ci possiamo anche riflettere😂 e per me già questo è un problema filosofico moooolto ma molto più grande di quella della morte. e poi sinceramente a voi non desta curiosità sapere cosa c'è dopo? e soprattutto anche nel caso non ci fosse niente (che poi cosa vuol dire "niente"? si potrebbe speculare per ore) non toglie il fatto che ho avuto il dono immenso di essere immerso in questa cosa così assurda chiamata vita. sinceramente mi aspettavo un po' di più da rick dufer e soprattutto mi da fastidio che parli sempre come se le sue opinioni (perché sì, sono opinioni) coinvelgessero tutti e siano verità assoluta
Discussione molto Interessante, certo Complesso! Mi Colpisce quando Viene Detto ...si parla pochissimo della morte..o di pochi... Come se non riguardasse ognuno di noi! Credi che se venisse chiesto a ognuno di noi...'Quale è la data che scegli della tua morte? Nessuno Sceglierebbe Mai la Data della Propria Morte!...perché non considerare l'aspetto..è se la morte non fosse un evento naturale? Se ci Fosse la Vita solo Vita.. E se un giorno la Medicina riuscisse A Togliere La Morte per Semore... Per professione ho assistito alla morte di diversi pazienti...e l'Assistere chi sta morendo e molto particolare...Il momento del.fine vite..i pazienti si addormentano...in quel momento il paziente entra in un profondo riposo... Ho lavorato in queste situazione... Spesso Dottore menziona..si parla solo di morte in caso di Guerra...ecc. Nessuno di noi accetta la scomparsa di un Notro Caro.. Quando morì il mio Caro papà.. .era in terapia intensiva... Il mio saluto al mio papà fu'non è un Addio ma solo un Arrivederci ' La Morte non è un Evento naturale...allora si apre tutto un Altro Discorso.. Complimenti Dottori per la Vostra Preparazione, e il vostro Chiedere 'Perché '.perchè si Muore? E tutto un Aspetto.sul quale indagare.. Grazie
Siamo ad alti livelli qui. Non solo per i personaggi coinvolti ma sopratutto per le tematiche trattate. Complimenti, ci vuole anche coraggio e curiosita’ per parlare di certe cose. Chissa’ non scappi un dibattito su psichiatria e natura della realta’ in futuro con Zizek e Sapolsky 😬
Sull'argomento calza a pennello il libro "Being Mortal" di Atul Gawande: una analisi pragmatica della questione della morte nella contemporaneità dal punto di vista di un medico che esplora tematiche economiche e filosofiche
Non è spaventoso, tranquillo. Devi capire che se la coscienza non c'è, non c'è nemmeno il tempo e la percezione di esso. Tu parli di nulla eterno, ma come fa a essere eterno qualcosa che non esiste? Pensaci, tu sei stato nel nulla per 14 miliardi di anni (la vita dell'universo) e non hai ricordo di quel periodi, e quando morirai ritornerai nella stessa condizione di non-esistenza. Il nulla è il nulla. Tu non esisti e non sei niente. Come fa a spaventare una cosa così? Non stiamo parlando di un posto oscuro in cui non accade nulla e tu sei li al buio coi tuoi pensieri a non fare nulla per l'eternità. Ripeto: il nulla è il nulla!
@@Firefloss79 non ci sarà una nuova vita. Non ci sarà un'altra vita. Lo so che non avrò coscienza dell'essere niente, ma lo sarò in eterno. Sarò niente in eterno. Non ci vedo gran consolazione il fatto che non lo percepirò, ma sarà comunque eterno. Non esisterà più nulla, nemmeno il tempo. Sarò Nulla. Come disse celine, scintille di luce gettate a notte. Lo trovo agghiacciante. Ip dottor veronesi, ben conscio di questo orrore, disse che non avrebbe preteso alcun aldilà, ma solamente un minuscolo spazietto nell'aria per la sua coscienza, per riflettere sulle cose della vita, anche da soffio d'aria. "Non chiedo molto spazio, infondo"... ma era certo dell'amara verità. Anche un sasso non sa di essere sasso, ma non ha avuto modo di sperimentare l'intelletto come noi. Non ha perduto se stesso. In Ivan illijch, di Tolstoj, la paura della morte è paura del nulla e cè da diventare pazzi. Perché il Fato e la chimica e la fisica degli elementi, e le moltitutidini di conseguenze ci hanno portato qui, per dopo cadere nell eterno oblio. Perché. Lo sappiamo tutti. Ci torturiamo con filosofia ma in fondo alle budella la sappiamo la verità. L'orrore del nulla.
1:14:34 in questo caso, mi viene da pensare, ad un giovane ragazzo (non ricordo il nome) che lavora alla visione aumentata e al metaverse, che ha inventato un visore VR dove il giocatore, se muore all’interno del gioco, muore anche nella vita reale. Notizia che ho sentito pochi giorni fa. Ho visto la foto del visore, che sulla fronte, ha 3 cariche esplosive che nel momento del game over, scoppiano uccidendo di fatto il giocatore. So che è un esperimento, una provocazione, proprio per questo fatto che le persone, hanno saturato l’esperienza umana su questo mondo e cercano un nuovo open word da saturare...ma in questo caso, una realtà virtuale completamente legata alla vita vera. Cioè muori nel gioco e muori anche nella realtà. Concetto tra l’altro ritrovabile in Matrix, film famosissimo. Se muori nel Matrix, muori anche nel mondo reale. Altro ragionamento incredibile e non ignorabile...
A questo punto del video, ho trovato una grande conferma da parte della filosofia. Io credo da molti anni che nasciamo soli e “nudi” e moriremo soli e “nudi”. Sia fisicamente , nel vero senso scritturale della frase, che in un senso più alto o ampio. Credo che la vita sia un gioco, dove ci troviamo nostro malgrado a giocare e non sappiamo come condurre realmente la vita in direzione della nostra morte che è di fatto come la nascita e che di fatto si palesa proprio con la nascita. (Se nasci, dovrai morire, sin dal primo respiro). Queste sono solo parole chiaramente, ma quanto della nostra chimica celebrale conta all’interno di questo gioco? Sto avvicinandomi al 23/1/23, dove incontrerò il mio medico per accertare con un percorso, che tipo di disturbo io abbia nella mia testa. Molto probabilmente ADHD ( per questo seguo da molto poco, te, dott Valerio) e mi chiedo, nonostante abbia tutta la voglia di scoprire e risolvere i miei problemi, vale davvero la pena di fare una vita così ardua e in salita per poi chiudere tutto il gioco con la morte o meglio un GAME OVER? Caro Valerio, ti ascolto da poche settimane, ho ascoltato e condiviso alcune canzoni dei tuoi album, ma ho capito più ora di me stesso che in tutti i miei 40 anni di vita. Di certo la filosofia è la maniera migliore per disquisire o no sul significato della vita in se stessa. Sul lato pratico, garantisco che è meglio affrontare i problemi e risolverli piuttosto che aspettare la morte inermi e tristi, depressi, patologicamente malati. Mi annovero al grande numero di tuoi ascoltatori, nel voler un consulto personale visto che spieghi così bene le cose che riguardano il tuo lavoro, ma ti chiedo un consiglio: esiste una struttura additata in provincia di Monza e Brianza dove accertare e seguire con grande professionalità il disturbo ADHD o similari, che fu diagnosticato solo a voce quando avevo circa 6/7/8 anni? Grazie della risposta se l’avrò e ti prego, continua il tuo lavoro di divulgazione perché qui, nei “bassi fondi” della vita quotidiana, c’è tanto bisogno di professionisti come te. Con affetto e ammirazione, Mattia B.
Per non morire non saremmo dovuti nascere , ma essendo un' incognita fin dalla nascita ci hanno fatto credere come se essa fosse il traguardo piu' tetro e inaccettabile da temere , quando in relata' ci sarebbe da temere piu' della vita , io temo di piu' il fatalismo che la morte naturale che e' solamente una liberazione . È propabile che saremmo riciclati dalla natura stessa per una prossima nuova forma di vita . Penso che ritorneremo a non esistere cosi come fu prima che nascessimo . È , sarebbe come tracciare un cerchio con un compasso ; c'e' un punto di partenza in senso orario rotatorio che andra' a congiungersi al punto dove eravamo partiti all'inizio della vita , ma ci sara' dopo la morte fisica un lungo letagargo dell'anima prima di reincarnarsi , per questa ragione non ricordiamo della vita precedente... Io non vorrei vivere sempre . Se non ci fosse la morte avrebbero inventato un modo per morire e ne saremmo stati tutti grati ; gia' siamo sovrappopolati , figuriamoci se non si morisse , ma nonostante cio' pur sapendo che siamo dei mortali le guerre sono sempre esistite fin dalla preistoria .
Chissà cosa sceglierebbe (posto che fosse possibile scegliere, fingiamo che lo sia), la gente, come propria destinazione nell'aldilà, tra un possibile inferno o un possibile annientamento nel non essere... Contrapponendo un'idea di aldilà positiva al non essere, diventa facile scegliere; ma se contrapponessimo al non essere un'a possibilità altrettanto spiacevole, forse la risposta non sarebbe poi così scontata...
Franco Battiato ha affrontato in maniera molto approfondita il prepararsi alla morte...ad attraversare la porta dello spavento supremo come diceva lui...
Anche Omero, assai prima di Donnie Darko dice tramite Achille:" preferirei vivere come servo nella casa di un mendicante piuttosto che essere re tra i morti"
✨⚡️⭐️🪬
@@ValerioRossoNon ci hai detto qual è il TUO personale modo di affrontare la morte. Noi ci hai detto i TUOI contenuti di pensiero che ti aiutano/danno conforto 😁
@@armandopolimene1602 non sei stato attento...
Ma perché chiedete: " cosa faresti se"e bla bla bla non si fa non ci sono baratti. Quel momento e nostro solo nostro. Mi auguro solo che sora morte sia benevola con me. Semi Cit.
@@armandopolimene1602
È stato molto molto interessante. Sono una donna di 71 anni che vive suo malgrado un rapporto con la psichiatria per la sofferenza di un figlio schizofrenico e la esperienza di morte di molte persone importanti nella mia vita. Questo ascolto notturno di due persone umanoidi ha dato un senso al tempo vissuto nella mia giornata. Mi avete interessata e arricchito molto. A Napoli c'è sempre stato il rapporto con la morte e se ne parla spesso.
Un abbraccio Rosaria, spero gradito.
Ho spento la televisione e vi ascolto con molto piacere❤
Grazie della testimonianza signora.
Anche in india c'è una città della morte varanasi
momenti chiave della live (time stamps)
1) 04:06 chiarimenti sul ruolo della filosofia rispetto alla morte
2) 10:18 sarebbe positivo liberarsi della paura della morte? parliamone
3) 22:05 la filosofia e le oscillazioni dell'umore: qual è la correlazione?
4) 31:04 religione vs fede nel fine vita
5) 43:50 esperienza di Rick: affrontare la morte di una persona cara, conseguenze e riflessioni
6) 51:28 digressione di Valerio sull'horror vacui: i modi di far fronte alla paura della morte/analisi sociale
7) 01:07:40 psichiatria psichedelica: il business del futuro? pro e contro
Grazie per la scaletta
Che dire ...grazie...mentre cammino ascoltare questi video è una terapia
Fantastica live, coraggiosa...nessuno vuole parlare di questo argomento! Siete di vitale importanza!!! Grazie!!!❤
Live meravigliosa che mi ha fatto venire costantemente in mente l'ultimo album di Caparezza.
In particolare, ovviamente, la canzone "La Certa", di cui consiglio l'ascolto a tutti.
Sul lato psilocibina e preparazione alla morte direi che dovremmo abituarci all'idea di sfruttarla non in procinto di morte, ma proprio durante il periodo di salute e vita.
Io l'ho provata una volta ed è stata una esperienza meravigliosa, unica, irriproducibile; mi ha aiutato tantissimo ed ha rigenerato in me una prospettiva tutta nuova sulla vita e su me stesso, contribuendo anche ad approcciarmi all'idea dell'ignoto e, dunque, della morte, di guardare in faccia l'ignoto salutandolo come un enigmatico e curioso personaggio amichevole.
Siamo indietro secoli culturalmente su questi argomenti e lo trovo atroce.
Come sempre siete grandissimi , adoro il modo coraggioso , estremamente competente e appassionante che avete nel trattare i temi piu disparati, anche e soprattutto tabù come questo .
Sapere che nel mondo ci sono persone come voi mi dà speranza... grazie di cuore ❤️
Quanto valore in questa live! Due persone eccezionali 💥
Cari autori del video, vi ho seguito con moltissimo interesse in questa riflessione. Ho imparato cose nuove, ad esempio, il fatto che , quando muore una persona cara, soffriamo-pensiamo di più alla sua mancanza per noi che al fatto che questa persona non sperimenterà più tante cose belle e brutte della vita. Personalmente, penso spesso alla morte e alla mia morte. Sarò una mosca bianca. La temo poco e l'aspetto anche volentieri; ciò non significa che non mi piaccia la mia vita, ma... così è.
55:55 anche qui mi riconosco. Da tutta la mia vita, non faccio altro che ascoltare me stesso. E quando non ascolto me stesso mi riempio di informazioni per trovare la chiave di lettura della mia vita... bellissimo ragionamento e riflessione
Live da brividi!! Condivido in pieno tutto!!! Grazie continuate cosi!! Da tanto aspettavo un simile contenuto!
Vi seguo da anni... il vostro è un binomio meraviglioso!
Mi auguro che questa collaborazione possa proseguire a lungo👌
Sarà cosí! …. alla prossima! ⭐️
Concordo, è un sogno erotico che si avvera.
Uno dei video più belli che io abbia mai visto e colto su YT Italia. Spero che collaboriate più spesso in futuro. Complimenti.
Ammetto che avevo saltato questa live per un pregiudizio molto superficiale su Rick Dufer che non coscevo e il cui nome mi rimandava più a una stella del rock. Mi sbagliavo e, del resto, se @valeriorosso lo aveva scelto come interlocutore mi sarei dovuta fidare ! Chiedo scusa e proseguo con una tra le tante domande e spunti di riflessione che questo video mi ha offerto. Quando, verso la fine, Rick suggerisce di chiedersi se il giorno trascorso fosse stato l’ultimo della nostra vita, che valutazione gli/ ci daremmo, ho pensato di nuovo alla produttività, non intesa come arricchimento o ambizione, bensì come spendere bene i propri talenti. Inserisco nella categoria della produttività il volontariato, lo studio, la riflessione,parole ben spese, contatti sinceri e amichevoli. Insomma una produttività etica, mentale e sociale, avulsa da fini egoistici. In mancanza di essa mi sentirei in colpa per essere stata inutilmente nel vuoto. Secondo te, Valerio, questo è comunque segno di un disagio legato al senso di colpa se non ci si comporta “ bene”? Quale nome potremmo dare a una produttività sana che ci riempa la vita senza affollarla? Spero di essermi spiegata. Grazie se mi risponderai.
Bellissimo questo video due persone veramente profonde realiste e consapevoli..
Vista tutta d'un fiato, live incredibilmente arricchente. Grazie
Vi ringrazio per questa live , mi avete fatto riflettere sulla vita che inevitabilmente si conclude con la morte . Grazie ancora
Molto interessante, da infermiera ma anche x le mie numerose, perdite di persone care, è un tema che mi accompagna, mi ha acceso, reso sempre più consapevole, più presente, più curiosa, grazie per aver trattato questo tema!!!
Complimenti per aver portato una live di grande valore su UA-cam 🎉
Conversazione preziosissima. Ricca di domande e non di risposte, bellissima. Due dei miei creatori di contenuti preferiti.
Buongiorno e grazie, grazie grazie. Che dire fantastuca accoppiata e dire che, in effetti, questo è il Tema dei Temi. Capire questo vuol dire avere una vita migliore. Avete ragione: tra la promessa di un bell'aldilà, quindi non rompete il cazzo e soffrite di qua( mai detto da Gesù ma sfruttato dalla "chiesupola" ) ,e le armi di distrazioni di massa del conumismo becero e le paure create ad arte, si fa fatica ad esser noi stessi e vivere la nostra vita. Episodio da riascoltare più e più volte, grazie.
La morte di chi amo mi fa soffrire come nulla nella mia vita. Perché sono egoista e nn voglio lasciar andare la persona perchè....ne ho bisogno io? Si, io sono arrivata a questa conclusione. Mamma è mancata, anzi morta, 4 anni e mezzo fa ed io e lei avevamo (abbiamo) un rapporto patologico di odio e amore. Lei depressa e multidipendnete ed io sua madre, sua assistente, piscologa e figlia part time quando lei stava relativamente bene. Questo mi ha portato a prendermene carico e sentirla come mia figlia. Ed ora la cerco nel mio cuore e mi manca, mi autosuggestiono (o è la sua energia boh, nn mi interessa) le parlo e ho raggiunto un buon equilibrio. Ogni mattina prendo il caffè "con lei" ma ogni tanto vado in cimitero a ricordarmi che fisicamente nn c'è più. Ed in lei vive la parte migliore che amo, mentre il brutto lo ho derubricato (nn cancellato, giammai) solo ridimensionato, sgravandomi di rimorsi e rimpianti. Pensare alla mia morte, nn mi turba. Vediamo al momanto. Ma io so che ogni giorno è un dono, infatti ho già fatto testamento pure biologico. Ho 50 anni e cerco di andare a letto sempre in pace, chiarendo equivoci con altri in modo da nn portarmi via rancore e lasciare dolore. Morte, malattia, debolezza, deformità, stranezze.....ci fanno paura e quindi sotto il tappeto. Perché oggi devi essere fico, magro, giovane, ricco e felice. DEVI se no sei morto, un morto vivente. Beh io preferisco essere "morta" consapevole. E nn avere paura (ripeto vedremo quando guarderò oltre al momento, nn so se ho tempo per farvi una mail....) della mia morte. Io necessaria (forse) ma nn indispendabile.
È vero quello è il dolore più insopportabile io non ti vedrò più,io non potrò più parlare con te ,belle riflessioni
Analogamente a ciò che Rick dice che avviene per la morte altrui, anche la paura della propria morte nasce dal dolore di separarsi dalla vita, intesa come persone, cose e attività che danno piacere.
"I just wanna feel real love,
Feel the home that I live in,
I got too much love,
Running through my veins,
and going to waste."
Thank's mom
🌈🍀⭐️❤️
Un meraviglioso video, complimenti!👏 mi avete dato dei punti di vista molto introspettive e interessanti , grazie.
Magnifico! Due tra i miei youtubers preferiti che ragionano assieme su un argomento MOLTO interessante! Grazie ad entrambi!
Veramente grazie per questa dissertazione, ne farò tesoro, congratulazioni ❤
Complimenti, interessanti da soli, superlativi insieme👍
ho guardato tutta la live con estrema attenzione, curiosità e piacere come mi è solito fare 💪
stimo e seguo entrambi (oltre a trovarmi in linea con la maggior parte dei vostri pensieri).
avete affrontato molti punti interessanti, ma credo che la frase che incarna il tema per eccellenza sia stata detta al minuto 20:02
"quello che accadrà nella morte o dopo la morte non dovrebbe avere nessuna influenza sul significato che tu dai al tuo oggi"
è esattamente così, l'unica certezza che abbiamo e la sola cosa di cui siamo padroni è il presente (e dovrebbe essere la nostra priorità assoluta)
sfortunatamente siamo ancora troppo legati al passato, al punto tale da costruirci su di esso, e in egual misura al futuro, perdendo costantemente la possibilità di agire nel famoso "qui e ora".
in aggiunta, mi sento di dire che ho molto apprezzato il piccolo focus sul tema delle relazioni, che è venuto fuori grazie alle vostre testimonianze personali sulla morte: l'impegno che mettiamo in qualsiasi tipo di rapporto ha a mio parere un retrogusto egoista, ma che a nessuno verrebbe in mente di biasimare.
insomma se riflettiamo, come ha detto Rick, quando viene a mancare una persona cara paradossalmente stiamo peggio a pensare a come faremmo senza di lei a lungo termine che all'evento in se
e non si tratta di cattiveria, non bisogna vergognarsi a dire che il conforto di una rete di relazioni funzionali sia un gran sollievo per la vita, a maggior ragione verso la fine quando si precipita nel profondo senso di solitudine.
insomma, la consapevolezza sembra essere il primo passo verso una società che accoglie la morte
la psichiatria, la filosofia e tutto il mondo delle discipline umanistiche, invece, gli strumenti più o meno pratici per facilitare il raggiungimento di tale obiettivo.
Grazie davvero per questo tuo commento, fa parte di quei contributo che portano valore al contenuto in se…. un caro saluto e alla prossima! ☃️❄️💫⭐️
Siete stati esaurienti e profondi su temi che contano ma non sono graditi a tanti.
Grazie interessantissmo pieno di spunti di riflessione, mi è servito molto ( trovando riscontro nella mia esperienza personale sia propriamente mia che come madre di una giovane donna border) la riflessione sullo stato emozionale e la capacità di filosofare... E tante altre cose. Grazie.
Grazie di aver condiviso questo bellissimo dialogo, è un vero regalo di Natale per i "cacciatori di significato"... Perché la morte c'entra sempre, in tutte le ricerche di significato
La religione impaurisce!sono estremamente d'accordo,nella mia vita posso dire d'aver smesso di preoccuparmi della morte proprio quando smisi di credere,baso la mia felicità e approccio alla vita praticando sport da sempre dando un ordine alle cose anche banali e circondandomi di persone positive,trovo normale che i credenti abbiano crolli davanti alla morte,per questo credono pensando in una salvezza.non vorrei essere irriverente o solamente presuntuoso ma vivo estremamente bene dopo un percorso di vita dove sono passato per fortuna da tante esperienze negative e non, concludo perché seno ci sarebbe da parlare per giorni della questione posta da voi in questa puntata straordinariamente bella e piena di significato grazie 💪👍👍
Ciao Sergio e grazie per il tuo contributo! ⭐️❄️💫
Valerio, non ho parole.
Bravi
Il tuo ospite che apre il cervello per il pubblico e tu smussi i pochissimi spigoli. Sul tema numero Uno. Voto 10 a entrambi.
Dimenticavo voi avete citato diversi filosofi ,io ho sessant'anni il mio grado di istruzione si ferma alle medie,ma mi ci rispecchio e capisco le parole di questi pensatori a me in parte sconosciuti.ancora video gradevole e fantastico💪👍👍
la citazione di epiteto 1:05:09 credo sia il punto più significativo ed emblematico della live, davvero interessante
Grazie per la tua osservazione…. ⭐️☃️❄️
C'è il grande lavoro culturale di padre Bormolini, forse l'unico in Italia a parlare di morte in modo concreto e spirituale al tempo stet. Sì occupa di cure palliative
Ciao arrivo un po' in ritardo ma ci tengo a dirvi che questa live ha un valore immenso perché ora più che mai è necessario per tutti ragionare di morte. Le vostre argomentazioni che tra l'altro condivido appieno mi hanno arricchito molto essendo io molto interessato a questo tema fin da piccolo. Vi dico solo che mi piacerebbe moltissimo se riguardo alla morte parlaste della filosofia Giapponese, nello specifico il Bushido ovvero il famoso codice/filosofia del Samurai (codice che affonda le sue radici nei precetti del neo confucianesimo) il quale affronta intimamente la cessazione dell'esistenza.
Chiacchierata interessantissima!
Quello della morte è un tema a cui sono parecchio legata e che mi ha sempre affascinata.
È vero: è un peccato che sia un argomento tabù. Di parlare di morte si ha il terrore. Eppure, più si cerca di allontanare i discorsi sulla dama di nero vestita, più si nutre la paura nei suoi confronti
Il miglior duo di UA-cam
Bellissima discussione
ho accompagnato alla morte anche il mio compagno e la sofferenza che prova chi resta spesso è insuperabile, xchè è un trauma inaccettabile per molti. La mia morte invece non mi spaventa, solo vorrei essere consapevole nel momento del mio trapasso, anche per salutare i miei figli, di poter scegliere di non curarmi e poter optare per l'eutanasia... non sono religiosa, ma credo nella reincarnazione 💕⚡️grazie
A me sembra che il nostro pensiero non sia programmato per l’idea della morte. Se infatti io mi soffermo a pensare alla mia esistenza mi sembra di esistere da sempre, per me non è concepibile che prima non c’ero e che ad un certo punto non ci sarò più. Io sono qui adesso con la consapevolezza di me. Io, come tutti gli uomini, posso pensare di avere consapevolezza di me stessa. La coscienza di me qui, nel presente, si porta al di fuori del tempo, in una dimensione che forse si potrebbe chiamare eternità. Non credo che tutta questa coscienza sia qualcosa che la morte del corpo fisico possa distruggere. Tutto questo pensiero è energia pensante. Per le leggi della fisica l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma. Io non so in come, ma tutta questa energia si trasforma.
Grazie
Veramente interessante. Sono punti su cui sto riflettendo da tempo e mi avete fornito ottimi spunti per la mia curiosità
Bellissimo questo confronto, complimenti per il tema trattato e grazie.😊
Bellissimo il passo su Epitteto
Argomento molto interessante, poco discusso in generale come tematica, attualmente per quello che sto vivendo sono depresso 😢il dolore segue il percorso della premorte😮non bastano oppioidi che tengano, provati sulla mia pelle 😢 attorno a me c'è molta superficialità umana
È il mio canale preferenziale
Io ho in mente due canzoni che mi hanno colpito perché con poche parole hanno mostrato un modo per passare la vita e affrontare la morte.
Una è 'A muso duro' di Pierangelo Bertoli che chiude con 'E alla fine della strada potrò dire che i miei giorni li ho vissuti...'
L'altra è 'Il suonatore Jones' di Fabrizio De André che, sempre alla fine, declama 'E un ridere rauco e ricordi tanti... e nemmeno un rimpianto...'
Bellissima conversazione. Grazie
Dibattimento molto interessante su un tema veramente importante che nella nostra società viene considerato tabù. Secondo il mio parere bisogna cercare di dare un significato alla vita, perché è l'unica cosa di cui siamo certi, dato che la morte, come la nascita fanno parte dell'inconoscibile e del mistero. Non possiamo fare altro che cercare di affrontare la vita nel modo migliore possibile, e poi sperare che da qualche parte possa esserci qualcosa. Nessuno può essere sicuro..Almeno io la penso così.
Un saluto👋
Grazie
✌️😊☃️❄️
Tema importante affrontato in maniera approfondita, trasparente, sincera e stimolante.
Il Doc e Rick, psichiatria e filosofia, assieme realizzano una miscela esplosiva!
Bel duetto con Rick DuFer
Sarebbe interessante un tuo confronto, con Padre Guidalberto Bormolini, per quanto riguarda il tema dell'accompagnamento al fine vita
Credo che la filosofia sia fondamentale nella vita. Se non altro per capire che poi sia disciplina da dimenticare
Bellissima collaborazione tra Rick e John Travolta
Nn c'è bisogno di pensare alla morte per capire che siamo importanti per gli altri
La storia prova che l'uomo sente un bisogno innato di lasciare il segno, le nostre vite non sono autoconclusive, siamo divisi come organismi ma parte di un qualcosa di più vasto, il genere umano.
Quindi non è logico sostenere che dovremmo considerare la nostra vita staccata dal continuo della "storia", forse è proprio questo il punto. Se non ci fosse un interesse per il nostro post mortem l'umanità non si sarebbe evoluta come invece ha fatto.
In una delle visioni filosofiche orientali le quattro verità riguardano la morte, il dolore, e l'illuminazione si ha quando si prende coscienza ed in modo stoico si accetta la morte. La morte è l'unica agonista imbattuta. Agonista da agonia vince sempre la morte non c'è allenamento che tenga.....
Grazie ragazzi del video. Tema spinoso e scivoloso quello del fine vita. Alla fine comunque, aldilà delle proprie opinioni, siamo nati per morire...o anche, Memento mori!
Secondo me, il problema non sia la morte in sé, ma il fatto di non esserci realizzati secondo il proprio essere. Infatti, quando penso alla morte, fuoriescono dalla mia mente tutti quei progetti che vorrò fare in futuro e successivamente entro in uno stato angoscioso in quanto ho il terrore di non riuscire a realizzarli. Quindi per me la morte è salvifica. Nel senso che diventa quel medium per pensare veramente il mio futuro.
Chiacchierata di peso, bellissima!
✌️😊☃️❄️⭐️
forse… bisogna fare solo del nostro meglio fino a quel passaggio obbligato chiamato morte. Se una spiritualità esiste e ci collega come esseri umani nel tempo, forse l’evoluzione passa proprio da questo breve tempo terreno e materiale. Riconoscere o convincersi che ci sia un proseguimento dopo la morte aiuta sicuramente a vivere con maggiore responsabilità.
Grazie per il vostro lavoro 🙏
Ho avuto molti lutti e anch'io la sorella. Anch'io penso spesso alla mia morte perché prendo tanti farmaci. Spesso il pensiero di essere stata una fallita e di non avere dato niente alla società mi fa pensare di essere vissuta solo per essere contenuta e per essere soppressa
No... credimi che nessuna vita è un fallimento 💗
Io ne parlo e ci penso molto spesso, e la stragrande maggioranza preferisce evitare
Bellissimo argomento
😊👍⭐️
Live fantastica, grazie mille.
Rick ha accennato al training autogeno, è possibile una live su questo ambito? E se ti capitasse secondo me sarebbe molto bello anche un parere sulla cultura orientale, (meditazione, presenza mentalr, tai chi ecc.) e il loro approccio alla psicologia!
Ancora grazie, il tuo (e quello di rick) podcast allieta il mio viaggio mattutino verso lavoro ❤️
Bel dialogo grazie. Purtroppo soffriamo pensando che dobbiamo morire ma perché pensarci se quando saremo morti non potremmo avere coscienza di esserlo?
io ho paura di soffrire e di vedere cose brutte prima della morte, al dopo non ci penso anche se delle volte spero che non ci sia niente. rileggendo la mia risposta ritrovo molto la mia paura di vivere più che altro.
Siamo dei visitatori di passaggio come lo furono i nostri antenati nel ciclo passato ,, presente e futuro , non siamo venuti per rimanere sempre su questo pianeta che non e' stato creato da nessuno , bensi avvenne il cosidetto '' BING BANG '' , se non mi sbagli ; e cosi tramite l'evoluzione si formarono tutti quegli elementi che compongono la materia prima che dette origine alla vita sulla TERRA . Il vuoto , il nulla non sono mai esistiti , bensi la materia cosmica è sempre esistita , in seguito tramite questi elementi fondamentali Terra , Aria ,Acqua e Fuoco si evolse la vita sulla terra ... VIVA LA SCIENZA .
"Il senso della vita è la vita,il senso della morte è la morte"
Cit. Corrado Guzzanti
collab spettacolare, video interessantissimo
Grande, alla prossima…. 🥸👍☃️❄️
Una conversazione davvero
Interessante 0:16
Credo che anche la ricerca di senso dipenda dallo stato dell’umore che può sostenerla e renderla possibile oppure invalidarla ab initio. “ Nessuno è padrone in casa sua”?
Si, sono proprio d’accordo con te, Emily…. ✨💫⭐️
Rick Dufer sembra un po Franck Zappa 😄
Comunque io la morte l'accetto senza problemi. Certo, anch'io ne avrò paura quando verrà a bussare alla mia porta; ma la consapevolezza che morire equivale ad un tuffo nel nulla mi toglie tutte le paure e le ansie di un "dopo" che chissà cosa accadrà! E dirò di più: la morte vista in quest'ottica mi mette un profondo senso di pace. Io non la temo, perché dovrei?
come faccio a essere sicuro che dopo non c'è nulla? Beh, le persone lobotomizzate erano vive, ma l'essere senziente e pensante era volato altrove! Oppure persone che dopo un ictus non ricordavano il proprio nome o non riconoscevano il volto della moglie o il proprio. (Prosopagnosia visiva) e altre che perdono il contatto con stimoli provenienti da un lato del campo visivo e quindi di quel lato della realtà. (sindrome da Negligenza Spaziale Unilaterale).
Al che io mi chiedo: se basta danneggiare una parte del cervello per modificare in modo così drastico la percezione della realtà e della propria mente, com'è possibile che se L'INTERO CERVELLO viene disattivato dalla morte e poi distrutto dalla decomposizione, ci possa essere un qualcosa dopo? Come può la coscienza, che è una proprietà emergente dei meccanismi del cervello, esistere in un "non so dove" senza un supporto che la possa contenere? Come vedere la logica abbatte la fallacia argomentativa della religione che prevede uno sciocco e puerile paradiso.
Ma questo è un altro Ric Dufer, non il solito
Su una cosa sono assolutamente in disaccordo.
Gli animali sono consapevoli della morte altrimenti non mi spiegherei la seguente cosa : " da piccolo fino ai 12 anni, andavo in vacanza in un paese calabro, alcune volte durante le vacanze natalizie.
I miei parenti avevano dei maiali che in quel periodo venivano macellati.
Mentre gli altri giorni se ti avvicinavi ai maiali erano calmi, il giorno fatidico iniziavano a strillare già vedendoti da lontano e in mano non avevi nulla che potesse far sospettare le tue intenzioni.
Altro esempio, frequentavo un posto dove c'erano 2 gatti, uno dei 2 si faceva avvicinare, l'altro mai, ma ci provavo sempre, un giorno vado e trovo il gatto che non si faceva mai avvicinare molto dimagrito, si vedeva che non stava bene.
Gli parlo, si avvicina, lo accarezzo, il giorno dopo muore.
Non credo che il loro comportamento sia dovuto solo all'istinto".
Ciao potresti fare un video sell disturbo dell' identità e dell' integrità corporea o biid in inglese
Io sinceramente non riesco veramente a capire questa paura della morte...ceh nel senso : ci sta avere paura, ma non capisco perché venga additata come il mostro principale dell'esistenza. Oltre al fatto che per me la morte da un valore immenso e indecifrabile a questa vita in quanto la rende unica e speciale, non capisco perché pensarci adesso...tanto così come del futuro non v'è certezza, non v'è certezza neanche di cosa saremo dopo la morte. L'unica cosa che conta davvero è il qui ed ora. poi se vogliamo discutere che questo "qui ed ora" sia una merda costante ci possiamo anche riflettere😂 e per me già questo è un problema filosofico moooolto ma molto più grande di quella della morte. e poi sinceramente a voi non desta curiosità sapere cosa c'è dopo? e soprattutto anche nel caso non ci fosse niente (che poi cosa vuol dire "niente"? si potrebbe speculare per ore) non toglie il fatto che ho avuto il dono immenso di essere immerso in questa cosa così assurda chiamata vita.
sinceramente mi aspettavo un po' di più da rick dufer e soprattutto mi da fastidio che parli sempre come se le sue opinioni (perché sì, sono opinioni) coinvelgessero tutti e siano verità assoluta
Discussione molto Interessante, certo Complesso!
Mi Colpisce quando Viene Detto
...si parla pochissimo della morte..o di pochi...
Come se non riguardasse ognuno di noi!
Credi che se venisse chiesto a ognuno di noi...'Quale è la data che scegli della tua morte?
Nessuno Sceglierebbe Mai la Data della Propria Morte!...perché non considerare l'aspetto..è se la morte non fosse un evento naturale?
Se ci Fosse la Vita solo Vita..
E se un giorno la Medicina riuscisse A Togliere La Morte per Semore...
Per professione ho assistito alla morte di diversi pazienti...e l'Assistere chi sta morendo e molto particolare...Il momento del.fine vite..i pazienti si addormentano...in quel momento il paziente entra in un profondo riposo...
Ho lavorato in queste situazione...
Spesso Dottore menziona..si parla solo di morte in caso di Guerra...ecc.
Nessuno di noi accetta la scomparsa di un Notro Caro..
Quando morì il mio Caro papà.. .era in terapia intensiva...
Il mio saluto al mio papà fu'non è un Addio ma solo un Arrivederci '
La Morte non è un Evento naturale...allora si apre tutto un Altro Discorso..
Complimenti Dottori per la Vostra Preparazione, e il vostro Chiedere
'Perché '.perchè si Muore?
E tutto un Aspetto.sul quale indagare..
Grazie
Siamo ad alti livelli qui. Non solo per i personaggi coinvolti ma sopratutto per le tematiche trattate. Complimenti, ci vuole anche coraggio e curiosita’ per parlare di certe cose. Chissa’ non scappi un dibattito su psichiatria e natura della realta’ in futuro con Zizek e Sapolsky 😬
La cosa che mi infastidisce di più dopo la morte è qualsiasi tentativo di darle un senso.
Sull'argomento calza a pennello il libro "Being Mortal" di Atul Gawande: una analisi pragmatica della questione della morte nella contemporaneità dal punto di vista di un medico che esplora tematiche economiche e filosofiche
Ho paura della morte. Temo ci sarà il nulla eterno. Per sempre, niente coscienza di sé. Per sempre. Spaventoso.
Non è spaventoso, tranquillo. Devi capire che se la coscienza non c'è, non c'è nemmeno il tempo e la percezione di esso. Tu parli di nulla eterno, ma come fa a essere eterno qualcosa che non esiste? Pensaci, tu sei stato nel nulla per 14 miliardi di anni (la vita dell'universo) e non hai ricordo di quel periodi, e quando morirai ritornerai nella stessa condizione di non-esistenza. Il nulla è il nulla. Tu non esisti e non sei niente. Come fa a spaventare una cosa così? Non stiamo parlando di un posto oscuro in cui non accade nulla e tu sei li al buio coi tuoi pensieri a non fare nulla per l'eternità. Ripeto: il nulla è il nulla!
@@Firefloss79 non ci sarà una nuova vita. Non ci sarà un'altra vita. Lo so che non avrò coscienza dell'essere niente, ma lo sarò in eterno. Sarò niente in eterno. Non ci vedo gran consolazione il fatto che non lo percepirò, ma sarà comunque eterno. Non esisterà più nulla, nemmeno il tempo. Sarò Nulla. Come disse celine, scintille di luce gettate a notte. Lo trovo agghiacciante. Ip dottor veronesi, ben conscio di questo orrore, disse che non avrebbe preteso alcun aldilà, ma solamente un minuscolo spazietto nell'aria per la sua coscienza, per riflettere sulle cose della vita, anche da soffio d'aria. "Non chiedo molto spazio, infondo"... ma era certo dell'amara verità. Anche un sasso non sa di essere sasso, ma non ha avuto modo di sperimentare l'intelletto come noi. Non ha perduto se stesso. In Ivan illijch, di Tolstoj, la paura della morte è paura del nulla e cè da diventare pazzi. Perché il Fato e la chimica e la fisica degli elementi, e le moltitutidini di conseguenze ci hanno portato qui, per dopo cadere nell eterno oblio. Perché. Lo sappiamo tutti. Ci torturiamo con filosofia ma in fondo alle budella la sappiamo la verità. L'orrore del nulla.
@@annnnn7643 Il concetto di eternità è legato alla percezione del tempo che passa. Se non di ha esperienza di quest'ultimo non ci può essere eternità!
Forse qualcosa di interessante potreste trovarla negli scritti di Emanuele Severino!
1:14:34 in questo caso, mi viene da pensare, ad un giovane ragazzo (non ricordo il nome) che lavora alla visione aumentata e al metaverse, che ha inventato un visore VR dove il giocatore, se muore all’interno del gioco, muore anche nella vita reale. Notizia che ho sentito pochi giorni fa. Ho visto la foto del visore, che sulla fronte, ha 3 cariche esplosive che nel momento del game over, scoppiano uccidendo di fatto il giocatore. So che è un esperimento, una provocazione, proprio per questo fatto che le persone, hanno saturato l’esperienza umana su questo mondo e cercano un nuovo open word da saturare...ma in questo caso, una realtà virtuale completamente legata alla vita vera. Cioè muori nel gioco e muori anche nella realtà. Concetto tra l’altro ritrovabile in Matrix, film famosissimo. Se muori nel Matrix, muori anche nel mondo reale. Altro ragionamento incredibile e non ignorabile...
A questo punto del video, ho trovato una grande conferma da parte della filosofia. Io credo da molti anni che nasciamo soli e “nudi” e moriremo soli e “nudi”. Sia fisicamente , nel vero senso scritturale della frase, che in un senso più alto o ampio. Credo che la vita sia un gioco, dove ci troviamo nostro malgrado a giocare e non sappiamo come condurre realmente la vita in direzione della nostra morte che è di fatto come la nascita e che di fatto si palesa proprio con la nascita. (Se nasci, dovrai morire, sin dal primo respiro).
Queste sono solo parole chiaramente, ma quanto della nostra chimica celebrale conta all’interno di questo gioco?
Sto avvicinandomi al 23/1/23, dove incontrerò il mio medico per accertare con un percorso, che tipo di disturbo io abbia nella mia testa. Molto probabilmente ADHD ( per questo seguo da molto poco, te, dott Valerio) e mi chiedo, nonostante abbia tutta la voglia di scoprire e risolvere i miei problemi, vale davvero la pena di fare una vita così ardua e in salita per poi chiudere tutto il gioco con la morte o meglio un GAME OVER?
Caro Valerio, ti ascolto da poche settimane, ho ascoltato e condiviso alcune canzoni dei tuoi album, ma ho capito più ora di me stesso che in tutti i miei 40 anni di vita.
Di certo la filosofia è la maniera migliore per disquisire o no sul significato della vita in se stessa. Sul lato pratico, garantisco che è meglio affrontare i problemi e risolverli piuttosto che aspettare la morte inermi e tristi, depressi, patologicamente malati. Mi annovero al grande numero di tuoi ascoltatori, nel voler un consulto personale visto che spieghi così bene le cose che riguardano il tuo lavoro, ma ti chiedo un consiglio: esiste una struttura additata in provincia di Monza e Brianza dove accertare e seguire con grande professionalità il disturbo ADHD o similari, che fu diagnosticato solo a voce quando avevo circa 6/7/8 anni?
Grazie della risposta se l’avrò e ti prego, continua il tuo lavoro di divulgazione perché qui, nei “bassi fondi” della vita quotidiana, c’è tanto bisogno di professionisti come te.
Con affetto e ammirazione, Mattia B.
Come fare pace con la morte ? C'è un sistema?
Valerio rosso sei d'accordo con la teoria di Vespasiano?
Intervista interessantissima!!
Per non morire non saremmo dovuti nascere , ma essendo un' incognita fin dalla nascita ci hanno fatto credere come se essa fosse il traguardo piu' tetro e inaccettabile da temere , quando in relata' ci sarebbe da temere piu' della vita , io temo di piu' il fatalismo che la morte naturale che e' solamente una liberazione . È propabile che saremmo riciclati dalla natura stessa per una prossima nuova forma di vita . Penso che ritorneremo a non esistere cosi come fu prima che nascessimo . È , sarebbe come tracciare un cerchio con un compasso ; c'e' un punto di partenza in senso orario rotatorio che andra' a congiungersi al punto dove eravamo partiti all'inizio della vita , ma ci sara' dopo la morte fisica un lungo letagargo dell'anima prima di reincarnarsi , per questa ragione non ricordiamo della vita precedente... Io non vorrei vivere sempre . Se non ci fosse la morte avrebbero inventato un modo per morire e ne saremmo stati tutti grati ; gia' siamo sovrappopolati , figuriamoci se non si morisse , ma nonostante cio' pur sapendo che siamo dei mortali le guerre sono sempre esistite fin dalla preistoria .
Chissà cosa sceglierebbe (posto che fosse possibile scegliere, fingiamo che lo sia), la gente, come propria destinazione nell'aldilà, tra un possibile inferno o un possibile annientamento nel non essere... Contrapponendo un'idea di aldilà positiva al non essere, diventa facile scegliere; ma se contrapponessimo al non essere un'a possibilità altrettanto spiacevole, forse la risposta non sarebbe poi così scontata...
Chi soffre d' ansia ha più paura dal paura e forse ha più paura di vivere che di morire .Ameno che nn abbia un attacco di panico
Franco Battiato ha affrontato in maniera molto approfondita il prepararsi alla morte...ad attraversare la porta dello spavento supremo come diceva lui...
Dal Ferro.... un mito! Mi piace dove metti le mani .... simbologia o pura casualità? 🤣😇😅😅😅
La morte è sesso, l'amore è vita
Io sono corrente e posso assicurare che di fronte alla vita e quando ho paura mi sento sola
Bello bello.
Rick come fai a essere materialista?