Sicuramente prezioso questo accenno alla lunga discussione su concetti quali il libero arbitrio, il determinismo diciamo sovra-umano, il determinismo diciamo "intrinseco" all'individuo in quanto singolo (che sia esso dato dal suo carattere - e poi bisognerebbe discutere se il carattere ha esso stesso una forma di predestinazione - per esempio, l'ereditarietà - oppure se esso "diviene" in un rapporto continuo e costante, nonché "formativo", con le circostanze e le vicende con cui si misurerà nella vita: o, infine, da una commistione tra queste due determinazioni - che è poi la mia personale posizione). Ho sempre considerato Platone ed Aristotele illuminanti in quanto alla radice di questa secolare tematica. Lezioni come queste aiutano sicuramente il giovane o l'inesperto ad avvicinarsi alla Filosofia ed ai suoi autori, grazie ad un linguaggio che evita l'astrusità del parlare dell'erudito e riesce a trasmettere l'amore dietro alla scelta della vita di studioso.
Bella lettura del "mito", che diviene, coll'esempio del Gadamer, esempio di come filoso-fare sia via dal dolore, non ripudiato ma attraversato con ardore di saggio, alla felicità, presa d'assedio e conquistata.
Benchè anch'io mi ritenga un filosofo però da strapazzo, ho trovato una frase che secondo me è emblematica della figura di filosofo, appunto: I filosofi discutono, la natura agisce
Attenzione, l'Anima non è l'individio, questo si forma SOLO nel mondo, cioè nel divenire come risultato del rapporto tra l'anima e i fatti della vita. E' questo rapporto che forma ognuno di noi in quanto ognuno. Ma al momento della morte, venendo meno il rapporto con il mondo, quindi venendo meno la polarità, l'individuo in quanto tale muore definitivamente (Aristotele ammette la morte dell'anima individuale), ma non l'anima in sè che ritorna nel suo viaggio eterno verso la PROPRIA liberazione, e se non è riuscita a superare QUESTO stato di coscienza, rinasce in un altro individuo.
nessun commento evidentemente una conferenza su questi argomenti fa mancare il terreno sotto i piedi alle persone. Le persone si trovano meglio quando persone come galimberti afferma che i greci parlavano dell anima come sigmund freud dell inconscio. più di 100 anni fa rudolf steiner diceva che ormai l uomo non è più in grado di filosofare. Per fortuna che c è chi riesce ancora a fare una conferenza di filosofia che a mio avviso non è campata in aria su pensieri astratti
iio penso quindi non sono. in quanto penso come posso dire che il mito non è verità. Forse il mito è altra conoscienza trasportata a chi non è più partecipe usando un altro linguaggio. Ognuno può credere a quello che semba più logico
BRAVO!! IMMENSO
Sicuramente prezioso questo accenno alla lunga discussione su concetti quali il libero arbitrio, il determinismo diciamo sovra-umano, il determinismo diciamo "intrinseco" all'individuo in quanto singolo (che sia esso dato dal suo carattere - e poi bisognerebbe discutere se il carattere ha esso stesso una forma di predestinazione - per esempio, l'ereditarietà - oppure se esso "diviene" in un rapporto continuo e costante, nonché "formativo", con le circostanze e le vicende con cui si misurerà nella vita: o, infine, da una commistione tra queste due determinazioni - che è poi la mia personale posizione). Ho sempre considerato Platone ed Aristotele illuminanti in quanto alla radice di questa secolare tematica. Lezioni come queste aiutano sicuramente il giovane o l'inesperto ad avvicinarsi alla Filosofia ed ai suoi autori, grazie ad un linguaggio che evita l'astrusità del parlare dell'erudito e riesce a trasmettere l'amore dietro alla scelta della vita di studioso.
Bella lettura del "mito", che diviene, coll'esempio del Gadamer, esempio di come filoso-fare sia via dal dolore, non ripudiato ma attraversato con ardore di saggio, alla felicità, presa d'assedio e conquistata.
La Filosofia come medicina per la salute dell'uomo: più efficace di tanti farmaci!
Grande Giovanni Reale!
Per me possiamo andare avanti all'infinito
admirabil
Benchè anch'io mi ritenga un filosofo però da strapazzo, ho trovato una frase che secondo me è emblematica della figura di filosofo, appunto:
I filosofi discutono, la natura agisce
Attenzione, l'Anima non è l'individio, questo si forma SOLO nel mondo, cioè nel divenire come risultato del rapporto tra l'anima e i fatti della vita. E' questo rapporto che forma ognuno di noi in quanto ognuno. Ma al momento della morte, venendo meno il rapporto con il mondo, quindi venendo meno la polarità, l'individuo in quanto tale muore definitivamente (Aristotele ammette la morte dell'anima individuale), ma non l'anima in sè che ritorna nel suo viaggio eterno verso la PROPRIA liberazione, e se non è riuscita a superare QUESTO stato di coscienza, rinasce in un altro individuo.
Ottima lezione
Professore non posti se non è aperto al dialogo
Guardi che io continuerò nonostante lei continui a cancellare
may he rest in peace
Il numero esiguo di pensieri fondamentali fa il filosofo, e l'ostinazione e la molestia con cui egli li ripete.
nessun commento evidentemente una conferenza su questi argomenti fa mancare il terreno sotto i piedi alle persone. Le persone si trovano meglio quando persone come galimberti afferma che i greci parlavano dell anima come sigmund freud dell inconscio. più di 100 anni fa rudolf steiner diceva che ormai l uomo non è più in grado di filosofare. Per fortuna che c è chi riesce ancora a fare una conferenza di filosofia che a mio avviso non è campata in aria su pensieri astratti
Platonico
iio penso quindi non sono. in quanto penso come posso dire che il mito non è verità. Forse il mito è altra conoscienza trasportata a chi non è più partecipe usando un altro linguaggio. Ognuno può credere a quello che semba più logico
Pratiche perverse dall'aldilà.
Se così fosse, è un meccanismo perverso.