Le 200 tombe romane di Padova: dalle urne più ricche allo scheletro dalle mani legate - Puntata 2
Вставка
- Опубліковано 2 гру 2022
- Scoperte archeologiche a Padova, seconda puntata
qui l'articolo di ArchaeoReporter: www.archaeoreporter.com/2022/...
- Scavo della Necropoli Romana di via Campagnola - direzione scientifica Cinzia Rossignoli - funzionaria archeologa della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso (Soprintendente Fabrizio Magani) - Responsabile di cantiere Michele De Michelis, archeologo professionista - Scavi condotti dalla SAP Società Archeologica - Si ringrazia l'Università degli Studi di Padova
Video reportage di Angelo Cimarosti - ArchaeoReporter
543/5000 - Наука та технологія
State facendo il lavoro più bello del mondo, ogni scavo è una sorpresa,e ‘stupore,e’ la gioia di avere faticato tanto e di trovarsi fra le mani meraviglie senza tempo tra passato, presente e futuro.Video bellissimo❤❤
Veramente molto interessante
Grazie davvero per questo ennesimo bel servizio
Splendido ritrovamento
Complimenti,molto interessante.Grazie per la condivisione.
Bellissimo documentario, affascinanti ritrovamenti. Grazie x il competente lavoro svolto.
Il passato che ci parla... Dopo due millenni.
un tesoro sotto i piedi,
E c'è pure sotto il Salone un tesoro tutto da visitare
Dei ritrovanti di tale portata in città delle dimensioni di Padova hanno dell'incredibile...
Grazie del commento: è molto ricca archeologicamente, fin da epoca preromana. Ma non era esattamente piccola nel I secolo per lo standard dell'epoca.
La bimillenaria Patavium romana, riemerge da sotto i nostri piedi...
Oggi esistono sensibilità storiche e metodologiche, che consentono di recuperare quanto sepolto, ma chissà quante altre vestigia sono state "tranquillamente" eliminate nel corso dei secoli, per far posto alle successive stratificazioni edilizie patavine.
esigenze patavine, romane, milanesi e via elencando, se per questo!
Veramente esisteva già prima dell 'arrivo dei romani e si chiamava Patava, I romani poi le cambiarono il nome in Patavium.
Ho una curiosità: è possibile l'impiego di tutte queste risorse per per lo sviluppo di un sito che appare poverissino di un qualsiasi tipo di reperto? Queste risorse non potevano essere usate in maniera più proficua in altri siti veneti?
È un sito ricchissimo di reperti per la verità. I soldi dell’Università di Padova (che ha la proprietà dell’area) sono stati spesi crediamo molto bene visto che, oltretutto, una università ha come sua finalità anche la ricerca.
@@ArchaeoReporter Gezie per la risposta e complimenti per l'attività di questo canale.
Grazie
A che secolo risale questa urna di VETRO accompagnata da chiodi di ferro ? Dove hanno i Venetekens imparatens a fabbricare olle di vetro di questa dimensione ? In Egitto ? In Ippopotamia ?
[Ossileggio ] parola che non aeo mai sentito prima d'ora.
È un’urna di vetro romana della prima età imperiale, I secolo d.C.
nei campi davanti la mia casa e pieno di pezzi di queste tombe . emergono dopo l aratura dei campi.
Speriamo che lo sappiano anche gli archeologi!
Fortuna li avete trovati voi, e non dei costruttori edili... perchè non è così inusuale devastare tutto, pur di non fermarsi.
Per fortuna in questo caso l’obbligo di archeologo sul posto aiuta molto ! E poi su un sedime dell’università sarebbe stato un paradosso distruggerli!
IC SUNT LEONES ...piero Roma
L' antica Patavium, patria di Tito Livio ( 59 avCr. - 17 d. Cr.)