Colnago c68: il nuovo capitolo del Progetto C, tra tradizione e innovazione. Le caratteristiche

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  • Опубліковано 27 сер 2024
  • Verrebbe da dire che di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Nel caso del “Progetto C” di Colnago, si può parlare di strada. Veramente tanta da quell’ormai lontano 1994 in cui fu presentato per la prima volta quel famoso telaio in fibra di carbonio con congiunzioni in composito che segnò una sorta di rivoluzione copernicana in seno all’azienda di Cambiago, e che per decenni ha rappresentato un benchmark a cui ispirarsi.
    Vincente con Franco Ballerini alla Parigi-Roubaix del 1995, quasi all’esordio assoluto, qui lo vediamo nelle tappe principali della sua evoluzione.
    Carbonio su misura, grazie ad un metodo costruttivo semplice quanto efficace. Le congiunzioni appunto, che permettevano e permettono tutt’ora di realizzare una struttura che fa della sua versatilità (in termini di geometrie) qualcosa di unico nel suo genere.
    Oggi, a primavera del 2022 ed a 28 anni dal primo C40, ma anche nel 68° anno di vita dell’azienda, ecco il nuovissimo Colnago C68. Che di cose comunque ne cambia moltissime.
    Un Colnago e una Colnago tutta nuova.
    Da due anni si è registrato un passaggio di proprietà in quel di Cambiago. Non è stato l’unico cambiamento, visto che è variata anche la metodologia costruttiva del Progetto C, modello flagship dell’azienda. Andiamo a scoprirla nel dettaglio partendo però dalle certezze.
    Anziché le congiunzioni troviamo direttamente dei “moduli”, ma sempre realizzati dalla Faps, un’azienda di Pordenone che per Colnago sin dal 1999 realizza le parti per la realizzazione dei telai del Progetto C. Stavolta però, come accennato, si parla più propriamente di moduli interi e non di tubi semplici.

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