Come i cittadini conquisteranno il potere con le piattaforme digitali | Enrica Sabatini | TEDxGenova
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- Опубліковано 3 жов 2024
- Alle elezioni politiche del 2022 una persona su tre ha deciso di non votare e in un sondaggio pre-elezioni 8 persone su 10 hanno dichiarato di non fidarsi della classe politica. Il quadro appare chiaro: il meccanismo di delega tra eletto ed elettore si è vistosamente incrinato. Il sistema è in crisi e la democrazia rappresentativa sembra essere ormai anacronistica in una società dove le tecnologie consentono ai cittadini una partecipazione diretta, attiva e determinante.
Pertanto la domanda che ci si pone è: può esistere oggi una forma di democrazia diversa da quella che conosciamo attraverso la quale i cittadini possano far sentire la propria voce?
Sì, l’opportunità esiste e ha un nome: i parlamenti orizzontali. Enrica Sabatini ha un Ph.D., una laurea in Psicologia e un master in Innovation Strategy e Digital Trasformation. Specializzata nell'analisi dei processi cognitivi nell'interazione uomo-tecnologia, è stata docente universitaria a contratto nell'ambito delle tecnologie didattiche e dell'apprendimento dei nuovi media.
Collabora da sempre come responsabile Ricerca e Sviluppo della piattaforma Rousseau, la famosa architettura digitale della partecipazione premiata nel 2021 con il Digital Democracy Impact Award.
E’ autrice del libro “Lady Rousseau. Cosa resta dell’utopia di Gianroberto Casaleggio? “ edito da Piemme (2022) nel quale ha raccontato in che modo è stato costruito, tra illuminazioni ed errori, il modello di partecipazione disintermediato e decentralizzato che ha consentito a un movimento di cittadini liberi, senza finanziamenti pubblici e grazie al solo uso delle reti digitali di ottenere il 32% dei voti alle elezioni politiche italiane del 2018 e arrivare in pochi anni al Governo del Paese. This talk was given at a TEDx event using the TED conference format but independently organized by a local community. Learn more at www.ted.com/tedx
Molto interessante, davvero.
In particolare, trovo particolarmente interessante e rilevante la riflessione su quello che - da decenni, ormai - è "il partito degli astensionisti". Un "partito" virtuale, che tuttavia risulterebbe numericamente senz'altro una forza di maggioranza.
Mi chiedo, però, quanta parte degli astensionisti effettivamente non voti, conservando, però, una ben precisa consapevolezza e una ben precisa coscienza critica di star così sacrificando un sacrosanto diritto/dovere, dal momento che un voto si troverebbe poi sempre e comunque confinato nel nefasto perimetro di un sistema istituzionale politico, che già in partenza è quanto di più lontano e avulso dai legittimi bisogni e dalle legittime aspettative dei comuni privati cittadini possa esistere.
E quanta parte, invece, non vada a votare solo perché genericamente "annoiata, non interessata, indifferente, abulica", eccetera.
Questo è, secondo me, un problema veramente serio e sempre più drammaticamente attuale. Basti pensare che, da parecchi anni in qua, ormai, l'Italia è sempre ai primissimi posti nelle statistiche, sia europee che mondiali, che mappano il fenomeno dell'analfabetismo funzionale.
In altre parole, è un dato di fatto oggettivo, purtroppo, che sempre più italiani non siano neppure più in grado di comprendere semplici testi scritti o risolvere semplici problemi matematici. E basta anche solo aprire la sezione commenti di un qualunque "social" - Facebook, ad esempio - per rendersi immediatamente e abbondantemente conto di quali desolanti vette lo squallore morale e la miseria intellettiva generale abbiano raggiunto in Italia.
Per cui, tirando le somme: è senz'altro bellissimo, onorevole e moralmente nobile che si cerchi un'alternativa seria e valida all'assetto politico consueto, inutile e privo di senso. Diventa, però, un fatto fortemente problematico in Italia, per le ragioni sopra descritte.
Una democrazia genuina, florida e autentica è sempre tale, in quanto risultante collettiva di singole coscienze critiche e singole consapevolezze sociali vive, pensanti, attive, costruttive e, soprattutto, intimamente convinte del valore inestimabile e inalienabile della partecipazione personale alle attività politiche e di governo di un paese.
Ma è questo veramente il caso in Italia oggi ...?
L'utilizzo della tecnologia in modo innovativo in politica e nei parlamenti è sicuramente la strada da seguire.
Utilizzarla per dare agli attivisti gli strumenti per un "parlamento orizzontale" è sicuramente un buon tentativo, ma sembra complicato da creare, implementare e manutenere.
Che dire invece di qualche strumento per tenere sotto controllo l'INTEGRITA' e la credibilità dei politici?
In questo modo:
- l'ipocrisia dei politici correnti e futuri potrebbe essere eradicata
- i cittadini potrebbero recuperare la fiducia nella politica ed essere piu partecipativi
ma ora ci siete voi nella democrazia rappresentativa
@@ettorefenu9522 è arrivato l'arrotino!!! 😂
totalmente irrilevante