Al momento senza dubbio questa è la migliore recensione sul film che ho sentito! In pochi hanno sottolineato che questo film parla per metafore come hai fatto tu. Ho il dubbio che questo aspetto non sia stato colto a sufficienza, o forse peggio, non siano state colte proprio le metafore...un esempio? C'è chi parla del "superpotere" del protagonista di fermare il tempo...
Ormai sono un disco rotto, ma sei sempre un piacere da ascoltare. Per me la parola chiave è "contemplazione", mi sentivo esattamente in quel modo post visione. Ero in macchina, di ritorno, e guardavo il mondo con occhi diversi, mi sono accorto che in quel momento per me era come se non esistesse l'odio, era come se il tempo fosse fermo e io in contemplazione. Meraviglioso
@kovone grazie Alessandro. C'è una cosa bellissima che hai detto nel tuo commento, te la posto sotto il video. Anche per me è stato un bel viaggio questo film. Devo dirti che però forse, se dovessi scegliere oggi un film di Coppola da salvare da una catastrofe naturale per i posteri, credo che sceglierei La Conversazione. Che rimane uno dei film più belli che abbia mai visto nella vita.
@@IlCinemaDentroDiTe Invidio la sicurezza che hai nella scelta del tuo preferito di Coppola ahahaah. Io non saprei davvero, ma se dovessi fare una top 3 l'unica cosa sicura è che mi piangerebbe il cuore a lasciar fuori Tetro. Quel film mi ha veramente stregato
Come sempre grande approfondimento che si discosta positivamente dalla media delle analisi lette e sentite finora. Grazie per gli spunti interessanti ai quali ovviamente non avevo minimamente pensato e che mi hanno chiarito alcune idee su quest'opera monumentale. Non è per niente semplice come film ma c'è parecchia materia su cui lavorare.
A mio parere era un film difficile da realizzare cinematograficamente parlando, e infatti, come hai detto tu ha momenti di difficoltà. Il tema è talmente grande, sfuggente, sfaccettato ma allo stesso tempo onnicomprensivo, quindi denso, che non mi stupisce ci abbia messo più di 40 anni ad idearlo. Detto questo è un film coraggioso che, per chi avrà gli strumenti per comprenderlo, resterà nel cuore. Grazie ora per l'ottima recensione e sempre per il tuo impegno nel voler condividere con noi il tuo punto di vista❤
@@IlCinemaDentroDiTe Grazie per questa preziosa analisi! Hai una meravigliosa capacità! Se posso vorrei condividere con te il mio pensiero. Sento sia necessaria una resa dello spettatore all'inizio del film e forse ,come ci hai fatto notare, la parola favola all'interno del titolo è una richiesta (conscia o inconscia) di Coppola verso i suoi spettatori. Oggi un amico mi ha chiesto un parere su questa opera e in difficoltà mi sono sentito di dire solamente che mi sembrava una potente opera teatrale che avesse usato il mezzo del Cinema per impossessarsi della sua potenza visiva e sonora e condensare la storia ma come tale mi ha messo in difficoltà perché toglie dalla narrazione tutte quelle strutture narrative che ormai qualsiasi spettatore medio possiede per "fondersi e orientarsi" all'interno di un racconto cinematografico. Paradossalmente la narrazione folle di "Beau ha paura" mi ha incollato (almeno per le prime due ore) allo schermo mentre questa a volte mi ha ricordato che ero al cinema. Lo sento manchevole di qualcosa ma essendo solo un tuo compagno di bevute al pub ovviamente non so dire di cosa e forse non mi accorgo che siamo solo di fronte a un nuovo modo di raccontare. Forse ho sentito la mancanza di una struttura in grado di accompagnarmi nella visione: all'inizio ogni scena dura pochissimo, si salta da un discorso all'altro - come in sogno si passa da una situazione all'altra senza continuità - ma poi verso la fine tutto rallenta e quegli stessi personaggi che non abbiamo mai realmente approfondito prendono spazio e ti disorientano...andrebbe rivisto! ma non subito😅 ps: anche il discorso finale a mio vedere manca di vera potenza! Forse alla fine di tutto quello che manca, se manca qualcosa, è solo un produttore esecutivo che ti dica: questo così no🤣 tanti film sono stati resi grandi dalle difficoltà.
@SimoneSortino bellissima riflessione. E condivido la conclusione. Bisogna prendere un po' di distanza, accettare con umiltà che è troppo per il nostro sistema digerente, abbiamo bisogno di tempo. Lo rivedrò ma non subito, come te. Lavoriamo molto sulle storie ma difficilmente permettiamo alle storie di lavorare dentro di noi. E invece questo film ci costringe a respirare e poi a tornare. Grazie!
Ormai quasi due anni che ti seguo dal Canada e le tue analisi e i tuoi commenti mi trovano quasi sempre d’accordo e offrono sempre intelligenti spunti di riflessione. Ti ho cercato presso la galleria che avevi indicato nel mio breve soggiorno milanese, per sapere degli incontri dal. Ivo, ma la galleria era chiusa. Oggi da Roma e sul punto di ripartire per Vancouver, ti scrivo dopo aver visto ieri sera il film di Coppola e non potrei sentirmi più in sintonia con la tua analisi, per tutto il meglio e il peggio del testamento appassionato di Coppola. Grazie per tutto Mirella
@mirellaioly6586 che dire: grazie per questo messaggio bellissimo. Che gioia che il cinema permetta scambi tra persone così lontane. Sì, il film di Coppola è grandioso e sbagliato, semplice e terribilmente complicato. In definitiva un vero dono. Grazie del tuo passaggio.
Credo che questo film sia l'ulteriore capolavoro di Coppola in cui la presenza dell'architettura sia dominante in tutta la sceneggiatura e trama della favola😊
@liamocerino1900 grazie per questo spunto. Sì è vero, l'architettura è presente non solo nelle parole ma essenzialmente nello shooting. Bastano proprio il primo e il secondo stacco del film. È vero.
Sono completamente d'accordo con il discorso sull'impianto favolistico del film, e mi sono goduto il film come tale. È una scelta che ho apprezzato tantissimo e dà un'assoluta unicità all'opera. Grazie mille del prezioso video come sempre, anche se non commento spesso ci tenevo a ringraziarti per tutto quello che fai 😊
Film godibile ma nato vecchio nel pensiero e nell’esecuzione plastica del film. Coppola dimostra di essere l’unico dei 5 registi hanno rinnovato il cinema negli anni 70 fedele a se stesso e non compromesso o venduto. Un film mi ha dato una idea d infantilità come solo i vecchi sanno fare.
Film visto ieri sera e uscito dalla sala con le sensazioni descritte qui e anche dagli altri commentatori...questo mi fa confermare che alla fine il film funziona e che se non è per tutti non significa che non abbia la sua valenza. Mi sento di aggiungere che i nomi dei personaggi non sono causali e che ben esprimono quello che qui è stato detto. Alla base infatti si hanno infatti il passato e il futuro, il vecchio e il nuovo, l'innovazione e il conservatorismo, la stasi e il movimento che si scontrano, proprio come alla fine della Roma Repubblicana, dove Catilina cerca di istituire una congiura contro Cicerone nel tentativo di sovvertire l'ordine Repubblicano, ormai in rovina anche dal punto di vista sociale con la perdita dei valori del Mos Maiorum (ampiamente evidente nel film). Nella storiografia romana, raccontata da Sallustio, Catilina rappresenta il male e Cicerone il bene e anche nel film, in parte e all'inizio, questo si mantiene, finché alla fine si scopre che il vero "Catilina" è Clodio, che vuole sovvertire l'ordine portando la distruzione e non la costruzione. Anche Frank e Cesar riecheggiano della stesso simbolo: come viene anche detto nel film, "Frank" deriva da Frank Sinatra (dunque ciò che è Storia), mentre Cesar, suppongo, sia in riferimento a Cesare, che alla fine è colui che riesce a sovvertire realmente l'ordine Repubblicano, come avviene nel film. Il vecchio e il nuovo sono anche evidenti dal fatto che Cicero abbia un bastone e sia claudicante, mentre Catilina sia giovane e forte. Anche il personaggio dello zio Crasso è in forte riferimento al Crasso della storia Romana: Cesare riesce a salire al potere anche grazie al sostegno economico di Crasso e, in effetti, nel film lo zio segna come erede universale proprio Cesar Catilina. Dunque, è presente anche un'importante riferimento storiografico anche se poi la favola di discosta dalla realtà raccontata da Sallustio ma, del resto, i connotati logici tra gli eventi nel sogno spesso saltano e ciò che conta è come il nostro inconscio si proietta nella mente con i suoi simboli piuttosto che il discorso letterale che ci fa. Questo impianto si mantiene in tutto il film e quindi nascono anche quelli che sembrano dei "buchi" nella trama, ma altro non sono che una descrizione di come il sogno si ricorda e manifesta. Aggiungo in ultimo una frase che fa riflettere: quando Giulia chiede a Catilina perché si finga cattivo, lui risponde con una frase del tipo " perché i buoni non vengono presi sul serio". Con la situazione mondiale attuale, questo è più che mai vero e sono i cattivi ad essere una curiosità, mentre ciò che è bene è visto come come poco interessante... evidente questo, a parere mio, anche dai bassi incassi di Joker 2: il desiderio di impersonare colui che sovverte e diventa folle, Joker, è più forte di quello che ci spinge ad empatizzare un uomo, Arthur, che soffre. E siamo anche sicuri che per il progresso della società sia giusto che l'individuo venga messo da parte? Per costruire Megalopolis vengono abbattuti edifici in cui le persone avevano la loro casa.
@simoneserati2326 splendida riflessione, grazie. Non concordo solo su Joker. Non è piaciuto non perché non vogliamo empatizzare con un uomo fragile, perché tutta la narrazione fondata sull'eroe giudaico cristiano ci racconta di uomini fragili e li amiamo alla follia. A mio avviso Folie a deux non è piaciuto perché non funziona proprio come logica drammatica. Ma su questo c'è ampio dibattito sotto il video relativo. Grazie davvero per questo approfondimento notevole.
@@IlCinemaDentroDiTenon è piaciuto perché è un film brutto, usano il nome di Joker per attirare un pubblico che si aspetta la storia di Joker di Batman e invece si ritrova la storia di un malato di mente col cervello bruciato da un esubero di psicofarmaci (ho visto il primo e mi è bastato!) Tornando al film di Coppola, lento, lungo, noioso, ridondante, "riempie l'occhio ma vuoto di contenuti"! La figlia del sindaco prima è una drogata lesbo incestuosa poi si trasforma nella compagna perfettina, sarebbe la metafora di cosa? Boh, non ci ho capito nulla! 🤣
Bella recensione. Lo devo ancora vedere, ma questo video mi "sgrassa" di tutti i commenti negativi che ho letto. Molti dei suoi commenti li rivedo in una intervista a Coppola che ho visto in rete in questi giorni.
Grazie per le sue recensioni,ho visto il film ieri e mi trovo conpletamente d'accordo con lei.Ho 51 anni e ho letto e continuo a leggere libri sul cinema e a guardare film in modo assiduo.Non sono pero' un professionista come lei,che lo fa di lavoro,ma un semplice spettatore che pero' come le ripeto vede film dall'eta' di 11- 12 anni penso e non ha nessun pregiudizio o preconcetto su registi o generi cinematografici.(Bisogna essere curiosi e cercare di guardare quasi tutto,poi ovviamente ci sono dei generi che preferisco).Il mio modesto parere e' che la prima parte del film l'ho trovata anbastanza noiosa senza scene o dialoghi che mii sono rimasti inpressi.Nella seconda ora invece qualcosa e' cambiato e me lo ha fatto apprezzare di piu'.La trama e tutta la filosofia che c'e' in questo film sono interessanti.Grazie ancora per le sue recensioni!!
@paolo5861 grazie di cuore per questo messaggio. Il suo punto di vista vale il mio e quello di chiunque altro. Siamo esseri umani di fronte alle storie. Il pane non si fa per i panettieri. Mi piace moltissimo quando qualcuno è capace di prendere le distanze dal proprio parere magari su una parte del film e non si chiude in difesa ma è pronto a godere della seconda parte se succede. Complimenti.
Uguale, all'inizio lo trovavo l'ennesima delusione di un grande regista sul viale del tramonto, poi più andava avanti più smettevo di pensare, e alla fine stavo tutto rannicchiato sul seggiolino. Alla fine ho dovuto osservare quanto fossi stato risucchiato dal film e come sui titoli di coda mi sentissi svuotato e non sapevo perché. Era da tempo che un film contemporaneo non mi riduceva così, costretto a una seconda visione per studiarlo
Capisco. Strano perche a mio parere ci sono dei registi, come Bellocchio, Garrone o Alice Rohrwacher che producono continuamente delle opere interessanti. Buona giornata!
come dici è un film che ha alcuni aspetti faticosi, ma le interpretazioni sono eccezionali: Shia laBeouf, John Voigt, Aubrey Plaza, Adam Driver. anche solo per queste il film vale la pena.
@melusine6436 grazie del messaggio. Non ne ho parlato ma hai assolutamente ragione. E pensa che negli USA non hanno apprezzato l'acting. Credo proprio per il loro essersi aspettati qualcosa di sostanzialmente diverso.
Io ho trovato il film di un'angoscia sconcertante, un negativo di Casablanca. C'è la famosa citazione di Eco su quest'ultimo: "Due cliché ci fanno ridere. Cento cliché ci commuovono. Perché si avverte oscuramente che i cliché stanno parlando fra loro e celebrano una festa di ritrovamento." Casablanca usa clichè letterari per confortare: il clichè altro non è che la trasposizione uno a uno della vita quotidiana, per cui risulta frustrante se inserito proditoriamente in una storia con premesse originali, e confortevole se annegato tra mille altri clichè, che riproducono fedelmente la vita quotidiana di ognuno e rassicurano sul fatto che sì, viviamo tutti la stessa vita. Megalopolis fa la stessa cosa, ma usando solamente clichè estetici: ogni singola sequenza è più o meno esplicitamente un riferimento diretto ad altre estetiche (le sovrimpressioni dell'espressionismo tedesco, lo schermo tripartito di Gance, la grafica posticcia da fiction Rai dell'immaginazione di Catilina, il popolo in rivolta, il trip lisergico, il montaggio rivelatore del mistero attorno alla morte della moglie, la stretta di mano finale direttamente da Metropolis, la chiusura a cerchio da anni '20 ma che a me ha fatto pensare ai Looney Tunes, volendo fermare il tempo è un superpotere da cinecomic, e un'altra infinità); ogni singolo personaggio, come detto anche nel video, è annegato in citazioni pop (Marco Aurelio, Shakespeare, Odi et amo, altre che non ho colto ma il film fa capire essere citazioni), ogni comportamento è una caricatura (l'artista maledetto, il vecchio riccastro libidinoso, la scalatrice sociale, la popstar che cambia pelle per cavalcare lo scandalo, il politicante ipocrita, la figlia ribelle); ogni concetto espresso a voce è di una banalità sconcertante, quasi arrivano a dire letteralmente "volemose bene". Il film dice, a parole e tramite simbolismi, tutto ciò che viene detto nel video, ma lo degrada con questo costante livellamento estetico verso il basso, e quello che mi è risultato è una grande beffa, esplicitata due volte nel finale: prima i rivoltosi sono pronti a ribaltare un'impero con la violenza, e dopo aver appeso Clodio - aka Mussolini aka Hitler aka Beppe Grillo - entrano col cuore gonfio in una città che privilegia l'estetica sulla funzionalità, oltre a non dare loro il sostentamento che richiedono, ma letteralmente belle speranze; poi con quel cerchio sul bambino, unico stronzo che non partecipa del blocco del tempo, perché unico stronzo che non è in grado di vivere l'illusione: mentre tutti sono immobili nell'eterno bacio (una pacca sulla spalla all'Ode su un Urna Greca di Keats), questo prova solo disorientamento e conclude il film su dei vagiti spaesati. I titoli di coda, con la canzone che ripete a mo' di mantra decerebrato: "If you want to change the world, change yourself" rinforzano la pedanteria di tutto il film. Per tutto questo lo trovo un film meraviglioso, la sublimazione dell'eterno ritorno della carcassa del post-moderno e delle retoriche motivazionali: non è più possibile essere ritenuti sinceri, perché tutto quel che diciamo, mostriamo, proponiamo, se googlato ha una fonte risalente ad almeno trent'anni fa, se non a svariati secoli e a volte millenni fa. Questa cosa è sempre stata vera, ma ora è sotto gli occhi di tutti: non esiste quasi più l'ignoranza aneddotica, e proprio per la facilità di accesso all'aneddoto sterile quest'ultimo è elevato a roccaforte della cultura. L'ipse dixit impera, e dichiararlo esplicitamente provoca solo frustrazione. Megalopolis, la Terra Promessa che realizzerà i sogni di tutti, è descritta come il sogno americano, nè più nè meno; il problema è che, mentre tutti lo sfottevano, è diventato il sogno occidentale. Tutti a cercare disperatamente sogni in cui credere, da realizzare, da pretendere originali, con cui definirsi originali e differenti da tutti gli altri - l'unica citazione mancata e necessaria è l'eco di Guarda come Dondolo direttamente dal sorpasso, con la folla fino a cinque minuti prima in rivolta che ora balla per inerzia col volto apatico. Se Coppola aveva seriamente intenzione di creare un'opera speranzosa, ha fallito su tutta la linea per quanto mi riguarda; ma nel processo ha creato un film straordinario
@federicosamsa grazie per questo messaggio ricchissimo, condivido tutto a parte l'ultima cosa che dici sulla speranza. Perché il fare un film già reca con sé la speranza che dire quelle cose possa servire. Che qualcuno le coglierà e le raccoglierà. E perché quel bambino finale è aperto a molte letture. Ci vuoi vedere la vita che va avanti nonostante tutto e rinasce innocente? Puoi. Ci vuoi vedere il prototipo dell'essere letale che è venuto al mondo per porgli fine una volta per tutte? Puoi. E come ripeto spesso, la forza di una storia sta nella quantità di modi in cui la possiamo guardare. Ci sta, quindi, che per te non crei la minima speranza.
@ValerioNarcisi capisco la cosa. Però proviamo a pensare se Coppola avesse magari voluto fare un film sui trucchi, sul disincanto, su tutto quello cui non crede più e che lo ha deluso. A me tornerebbe devo dire.
il tuo discorso torna anche se mi sembra un po’ troppo forzato a mio avviso… comunque dico che il mezzo artistico cinematografico ha delle regole basilari che se rotte non ci credi più e finisce tutto… aldilà di tutte le intenzioni dell’autore
dopo ascolto 🙂, arrivo anche io a breve. ti ho citato nel mio video su Joker. i primi 2 minuti sono ovviamente una scemenza poi si passa a parlare di cose più serie.
Sono un po' confuso. A caldo non posso dire di essere entrato in questo viaggio. In Joker folie a deux l'astrazione musical spesso non funziona ma a volte sottolinea l'intensità delle emozioni del personaggio (la sequenza dell'incendio col tentativo di fuga mi è piaciuta molto), e comunque in qualche modo gioiamo o soffriamo sempre con il personaggio principale. In Megalopolis l'ironia la fa da padrona, mettendo in scena personaggi grotteschi come quello di Shia Lebouf o fumettistici (la giornalista Wow), con algide astrazioni visive stile Coen, non disdegnando la farsa, però anche citando quest' e quello per dare dei messaggi, il tutto mentre si dipana una storia sulla carta piena di pathos. Il distacco dalle emozioni mi ha impedito quindi anche di sentire il romanticismo e la poesia. D'altronde anche Un sogno lungo un giorno a mia memoria non mi aveva emozionato ma visivamente suscitato ammirazione. Per assurdo la favola gotica di Twixt, altrettanto ironica e distaccata ed espressionista, mi era parsa più risolta, forse perché la dimensione narrativa e produttiva era molto minore e quindi anche le aspettative. Comunque da rivedere e sempre rispettosamente e con grande ammirazione e gratitudine per il maestro Francis e il suo genio visionario e l'incontenibile entusiasmo
@gianmaria6733 grazie per questo messaggio, molto sentito e molto sensato. Per come l'ho visto io, Coppola non aveva alcuna intenzione di accendere nel pubblico empatia o emozione. È una favola fredda. Prova a rivederlo non cercando di entrare in contatto, ma anzi di guardarlo da lontano. Come un uomo che racconta la vita che ha vissuto quasi da fuori. I personaggi - le persone che hai incontrato sul tuo cammino - si sbattono, si emozionano, gridano, confliggono. Lui contempla la vanità di tutto questo. L'apparenza che strilla e la fa da padrona senza riuscire ad avere un'anima. Guarda la fotografia così glamour in alcuni momenti. E senti il distacco con il quale Coppola ce la mostra. Le citazioni a raffica forse - forse - non sono il tentativo di lasciarci dei messaggi, ma di raccontarci un'umanità che questi messaggi li strilla, li proclama come fossero propri e invece sono tutti citati, tutti copiati, tutti presi da questo e quello. Marco Aurelio è citatissimo, ma è il più citato autore classico di sempre in tutte le opere. E quindi il più pop, da certi punti di vista. E credo che il senso sia questo: uomini in spiaggia che dissertano del clima dopo aver letto Focus. Prova a riguardarlo sentendo dentro di te se qualcosa ti parla di disincanto, di disillusione, di nostalgia. Non so se ti ho risposto. grazie.
@@IlCinemaDentroDiTe grazie! Non avevo colto questa valenza delle citazioni, che diventano in questo senso parte del circo. Favola fredda mi sembra una bella ottica per riguardarlo. D'altronde più ci penso e più, solo a livello di look naturalmente, mi viene in mente Mister Hula Hoop (che mi piace molto)
Sono incuriosita; sia perché Adam Driver mi piace molto ma i film su Gucci e Ferrari li ho detestati, mentre ho amato The Last Duel; sia perché le recensioni americane parlano di dialoghi ridicoli e recitazione scadente ed io mi fido poco o nulla del gusto statunitense che inneggia solamente ai polpettoni dei supereroi per me indigesti ( salvo solo i Batman di Nolan perché Christian Bale è il mio attore preferito). Grazie per la condivisione🎬🎥🙏
@f.sense888 grazie per il tuo passaggio. Se sei particolarmente interessata all'acting, guardalo in lingua originale. È banale dirlo, ma credo sia fondamentale.
@Inderwolken grazie per il commento. In realtà ho diversi allievi che lo hanno amato molto più di me. Ma va detto che non fanno testo perché sono futuri professionisti del settore. Prova a guardare la recensione di @kovone, che è molto giovane. Quello che dici mi interessa molto in realtà. Se hai tempo e voglia, scrivimi qua sotto che cosa non ti è piaciuto di questi due film. A presto!
@ZacWalker04 sì? Ho sempre fatto un grande casino su questa cosa. Per me è come capire chi era cip e chi era ciop. Mi pare che "fable" in italiano sia favola, mentre fiaba dovrebbe essere "fairy tale". E se cerco la definizione di favola è quella che ho detto nel video. Ma non mi stupisce se ho sbagliato.
@@IlCinemaDentroDiTe non hai sbagliato tu ma i traduttori italiani. Perché ora nella DC Esiste un fumetto ambientato ai giorni nostri o meglio dire nei primi anni 2000 ma i persone sono delle versioni Dark dei personaggi delle fiabe. Personaggi umani, Cenerentola, Il lupo che qui è un lupo mannaro, Biancaneve. Comunque favola è quello che hai detto tu storia di personaggi animali o piante con una morale. Fiaba personaggi umani.
Sì ma il messaggio quale sarebbe? Nessuno si è accorto che è un film che parla della elite di comando, mentre il resto dell'umanità è recitantata fuori! 138 minuti di nulla edulcorato, meglio le favole classiche, meglio "Cyborg 009 vs Devilman" 🎉
@andreafiorentini3555 Grazie per il tuo passaggio. Non so se le storie debbano avere un messaggio. Secondo me molti si sono accorti che il film parla dell'elite al comando, è molto dichiarato a partire dalla storia dell'Impero. Il resto dell'umanità, come dici tu, non c'è. È chiusa fuori da quel mondo elitario e dal film. Ma a te come sembra che ci presenti questi personaggi Coppola? Li senti amati da chi ti sta raccontando la storia? A me ha fatto sentire un grande freddo e una grande distanza. È come se lui ti mettesse lì come un poveretto a guardare i potenti senza poterli toccare e senza potergli parlare. È una condizione molto umana, e molto sentita. In questa distanza che prende da ogni personaggio (ce ne fosse uno simpatico) sta a mio avviso proprio quello che cercavi: un uomo desolato dall'elite al comando. Ma ovviamente è un parere personale. A presto!
Purtroppo non ho apprezzato il film. lo sfarzo e l’abbondanza di … tutto…troppo… e troppo abbozzato, senza elaborazione o approfondimento, non incontra il mio gusto personale, manca poi a mio parere di affrontare alcuni concetti fondamentali… i personaggi principali che orientano la storia sono e rimangono sempre uomini, il potere, il denaro, questa immagine finale poi della bambina … così stereotipata .. speravo in qualcosa di più originale , ma sono contenta di averlo visto, da amante del cinema. La tua analisi però mi aiuta…. Non è un film in cui cercare un filo narrativo, una coerenza o un’identificazione, se una favola vuole essere , forse è il racconto visionario di un grande regista che voleva farsi (forse più che farci) un regalo impegnativo.
@jenniferchiarolanza1394 grazie per il tuo messaggio. Sai cosa. Secondo me questo film dobbiamo rivederlo tra 10 anni. Per chiarirci i dubbi, perché quando un monumento è troppo alto, per vederlo bene devi essere abbastanza lontano. È alto in dimensioni ma in realtà è fuffa? Secondo me lo capiremo. Posso dirti che ci ho sentito dentro momenti di una sincerità commovente. E momenti di boh.
Splendida recensione! Grazie!🫂
@WingedLionVE grazie a te!
Al momento senza dubbio questa è la migliore recensione sul film che ho sentito! In pochi hanno sottolineato che questo film parla per metafore come hai fatto tu. Ho il dubbio che questo aspetto non sia stato colto a sufficienza, o forse peggio, non siano state colte proprio le metafore...un esempio? C'è chi parla del "superpotere" del protagonista di fermare il tempo...
@andreaago90 grazie di cuore. Ci sono in giro anche tante riflessioni molto belle. Anche qui su UA-cam
Ormai sono un disco rotto, ma sei sempre un piacere da ascoltare. Per me la parola chiave è "contemplazione", mi sentivo esattamente in quel modo post visione. Ero in macchina, di ritorno, e guardavo il mondo con occhi diversi, mi sono accorto che in quel momento per me era come se non esistesse l'odio, era come se il tempo fosse fermo e io in contemplazione. Meraviglioso
@kovone grazie Alessandro. C'è una cosa bellissima che hai detto nel tuo commento, te la posto sotto il video. Anche per me è stato un bel viaggio questo film. Devo dirti che però forse, se dovessi scegliere oggi un film di Coppola da salvare da una catastrofe naturale per i posteri, credo che sceglierei La Conversazione. Che rimane uno dei film più belli che abbia mai visto nella vita.
@@IlCinemaDentroDiTe Invidio la sicurezza che hai nella scelta del tuo preferito di Coppola ahahaah. Io non saprei davvero, ma se dovessi fare una top 3 l'unica cosa sicura è che mi piangerebbe il cuore a lasciar fuori Tetro. Quel film mi ha veramente stregato
@kovone ah beh ma ci sta assolutamente! Sai qui è una questione di "cotte", viscerali e felicemente arbitrarie!
Come sempre grande approfondimento che si discosta positivamente dalla media delle analisi lette e sentite finora. Grazie per gli spunti interessanti ai quali ovviamente non avevo minimamente pensato e che mi hanno chiarito alcune idee su quest'opera monumentale. Non è per niente semplice come film ma c'è parecchia materia su cui lavorare.
@cinetonycom grazie a te per la tua gentilezza. C'è un mare di materia su cui lavorare, sì. La materia dei sogni.
A mio parere era un film difficile da realizzare cinematograficamente parlando, e infatti, come hai detto tu ha momenti di difficoltà. Il tema è talmente grande, sfuggente, sfaccettato ma allo stesso tempo onnicomprensivo, quindi denso, che non mi stupisce ci abbia messo più di 40 anni ad idearlo. Detto questo è un film coraggioso che, per chi avrà gli strumenti per comprenderlo, resterà nel cuore.
Grazie ora per l'ottima recensione e sempre per il tuo impegno nel voler condividere con noi il tuo punto di vista❤
@laurasalogni749 grazie di cuore a te.
Mi sa che è più bella la tua recensione che il film
@scoiattolosabbioso4420 grazie farei cambio volentieri :-D, ma quindi a te il film non è piaciuto?
La stavo aspettando!
@simonesortino grazie !!!
@@IlCinemaDentroDiTe Grazie per questa preziosa analisi! Hai una meravigliosa capacità! Se posso vorrei condividere con te il mio pensiero. Sento sia necessaria una resa dello spettatore all'inizio del film e forse ,come ci hai fatto notare, la parola favola all'interno del titolo è una richiesta (conscia o inconscia) di Coppola verso i suoi spettatori. Oggi un amico mi ha chiesto un parere su questa opera e in difficoltà mi sono sentito di dire solamente che mi sembrava una potente opera teatrale che avesse usato il mezzo del Cinema per impossessarsi della sua potenza visiva e sonora e condensare la storia ma come tale mi ha messo in difficoltà perché toglie dalla narrazione tutte quelle strutture narrative che ormai qualsiasi spettatore medio possiede per "fondersi e orientarsi" all'interno di un racconto cinematografico. Paradossalmente la narrazione folle di "Beau ha paura" mi ha incollato (almeno per le prime due ore) allo schermo mentre questa a volte mi ha ricordato che ero al cinema. Lo sento manchevole di qualcosa ma essendo solo un tuo compagno di bevute al pub ovviamente non so dire di cosa e forse non mi accorgo che siamo solo di fronte a un nuovo modo di raccontare. Forse ho sentito la mancanza di una struttura in grado di accompagnarmi nella visione: all'inizio ogni scena dura pochissimo, si salta da un discorso all'altro - come in sogno si passa da una situazione all'altra senza continuità - ma poi verso la fine tutto rallenta e quegli stessi personaggi che non abbiamo mai realmente approfondito prendono spazio e ti disorientano...andrebbe rivisto! ma non subito😅 ps: anche il discorso finale a mio vedere manca di vera potenza! Forse alla fine di tutto quello che manca, se manca qualcosa, è solo un produttore esecutivo che ti dica: questo così no🤣 tanti film sono stati resi grandi dalle difficoltà.
@SimoneSortino bellissima riflessione. E condivido la conclusione. Bisogna prendere un po' di distanza, accettare con umiltà che è troppo per il nostro sistema digerente, abbiamo bisogno di tempo. Lo rivedrò ma non subito, come te. Lavoriamo molto sulle storie ma difficilmente permettiamo alle storie di lavorare dentro di noi. E invece questo film ci costringe a respirare e poi a tornare. Grazie!
Ormai quasi due anni che ti seguo dal Canada e le tue analisi e i tuoi commenti mi trovano quasi sempre d’accordo e offrono sempre intelligenti spunti di riflessione.
Ti ho cercato presso la galleria che avevi indicato nel mio breve soggiorno milanese, per sapere degli incontri dal. Ivo, ma la galleria era chiusa.
Oggi da Roma e sul punto di ripartire per Vancouver, ti scrivo dopo aver visto ieri sera il film di Coppola e non potrei sentirmi più in sintonia con la tua analisi, per tutto il meglio e il peggio del testamento appassionato di Coppola.
Grazie per tutto
Mirella
@mirellaioly6586 che dire: grazie per questo messaggio bellissimo. Che gioia che il cinema permetta scambi tra persone così lontane.
Sì, il film di Coppola è grandioso e sbagliato, semplice e terribilmente complicato. In definitiva un vero dono. Grazie del tuo passaggio.
Credo che questo film sia l'ulteriore capolavoro di Coppola in cui la presenza dell'architettura sia dominante in tutta la sceneggiatura e trama della favola😊
@liamocerino1900 grazie per questo spunto. Sì è vero, l'architettura è presente non solo nelle parole ma essenzialmente nello shooting. Bastano proprio il primo e il secondo stacco del film. È vero.
Sono completamente d'accordo con il discorso sull'impianto favolistico del film, e mi sono goduto il film come tale. È una scelta che ho apprezzato tantissimo e dà un'assoluta unicità all'opera. Grazie mille del prezioso video come sempre, anche se non commento spesso ci tenevo a ringraziarti per tutto quello che fai 😊
@Unragazzocheparladicinema grazie di cuore. Felice che anche tu abbia fatto un buon viaggio in questo film.
@@IlCinemaDentroDiTe Assolutamente si 👌🏻
Film godibile ma nato vecchio nel pensiero e nell’esecuzione plastica del film. Coppola dimostra di essere l’unico dei 5 registi hanno rinnovato il cinema negli anni 70 fedele a se stesso e non compromesso o venduto.
Un film mi ha dato una idea d infantilità come solo i vecchi sanno fare.
@gianluigitorresi224 grazie per questa riflessione. Molto interessante.
Mi è venuta voglia di andarlo a vedere. Sono curiosa
@lellacaffi8794 grazie del passaggio. Facci sapere!
Film visto ieri sera e uscito dalla sala con le sensazioni descritte qui e anche dagli altri commentatori...questo mi fa confermare che alla fine il film funziona e che se non è per tutti non significa che non abbia la sua valenza. Mi sento di aggiungere che i nomi dei personaggi non sono causali e che ben esprimono quello che qui è stato detto.
Alla base infatti si hanno infatti il passato e il futuro, il vecchio e il nuovo, l'innovazione e il conservatorismo, la stasi e il movimento che si scontrano, proprio come alla fine della Roma Repubblicana, dove Catilina cerca di istituire una congiura contro Cicerone nel tentativo di sovvertire l'ordine Repubblicano, ormai in rovina anche dal punto di vista sociale con la perdita dei valori del Mos Maiorum (ampiamente evidente nel film).
Nella storiografia romana, raccontata da Sallustio, Catilina rappresenta il male e Cicerone il bene e anche nel film, in parte e all'inizio, questo si mantiene, finché alla fine si scopre che il vero "Catilina" è Clodio, che vuole sovvertire l'ordine portando la distruzione e non la costruzione.
Anche Frank e Cesar riecheggiano della stesso simbolo: come viene anche detto nel film, "Frank" deriva da Frank Sinatra (dunque ciò che è Storia), mentre Cesar, suppongo, sia in riferimento a Cesare, che alla fine è colui che riesce a sovvertire realmente l'ordine Repubblicano, come avviene nel film.
Il vecchio e il nuovo sono anche evidenti dal fatto che Cicero abbia un bastone e sia claudicante, mentre Catilina sia giovane e forte.
Anche il personaggio dello zio Crasso è in forte riferimento al Crasso della storia Romana: Cesare riesce a salire al potere anche grazie al sostegno economico di Crasso e, in effetti, nel film lo zio segna come erede universale proprio Cesar Catilina.
Dunque, è presente anche un'importante riferimento storiografico anche se poi la favola di discosta dalla realtà raccontata da Sallustio ma, del resto, i connotati logici tra gli eventi nel sogno spesso saltano e ciò che conta è come il nostro inconscio si proietta nella mente con i suoi simboli piuttosto che il discorso letterale che ci fa.
Questo impianto si mantiene in tutto il film e quindi nascono anche quelli che sembrano dei "buchi" nella trama, ma altro non sono che una descrizione di come il sogno si ricorda e manifesta.
Aggiungo in ultimo una frase che fa riflettere: quando Giulia chiede a Catilina perché si finga cattivo, lui risponde con una frase del tipo
" perché i buoni non vengono presi sul serio".
Con la situazione mondiale attuale, questo è più che mai vero e sono i cattivi ad essere una curiosità, mentre ciò che è bene è visto come come poco interessante... evidente questo, a parere mio, anche dai bassi incassi di Joker 2: il desiderio di impersonare colui che sovverte e diventa folle, Joker, è più forte di quello che ci spinge ad empatizzare un uomo, Arthur, che soffre.
E siamo anche sicuri che per il progresso della società sia giusto che l'individuo venga messo da parte? Per costruire Megalopolis vengono abbattuti edifici in cui le persone avevano la loro casa.
@simoneserati2326 splendida riflessione, grazie.
Non concordo solo su Joker. Non è piaciuto non perché non vogliamo empatizzare con un uomo fragile, perché tutta la narrazione fondata sull'eroe giudaico cristiano ci racconta di uomini fragili e li amiamo alla follia. A mio avviso Folie a deux non è piaciuto perché non funziona proprio come logica drammatica. Ma su questo c'è ampio dibattito sotto il video relativo. Grazie davvero per questo approfondimento notevole.
@@IlCinemaDentroDiTenon è piaciuto perché è un film brutto, usano il nome di Joker per attirare un pubblico che si aspetta la storia di Joker di Batman e invece si ritrova la storia di un malato di mente col cervello bruciato da un esubero di psicofarmaci (ho visto il primo e mi è bastato!)
Tornando al film di Coppola, lento, lungo, noioso, ridondante, "riempie l'occhio ma vuoto di contenuti"!
La figlia del sindaco prima è una drogata lesbo incestuosa poi si trasforma nella compagna perfettina, sarebbe la metafora di cosa? Boh, non ci ho capito nulla! 🤣
@andreafiorentini3555 grazie per il messaggio. Non ti si può negare il fascino dell'esplicito 😀
Bella recensione. Lo devo ancora vedere, ma questo video mi "sgrassa" di tutti i commenti negativi che ho letto. Molti dei suoi commenti li rivedo in una intervista a Coppola che ho visto in rete in questi giorni.
@sottocolle29 grazie del suo passaggio. Mi sa che è ora di citare Coppola per i diritti allora 🤣
@@IlCinemaDentroDiTe 😄
Grazie per le sue recensioni,ho visto il film ieri e mi trovo conpletamente d'accordo con lei.Ho 51 anni e ho letto e continuo a leggere libri sul cinema e a guardare film in modo assiduo.Non sono pero' un professionista come lei,che lo fa di lavoro,ma un semplice spettatore che pero' come le ripeto vede film dall'eta' di 11- 12 anni penso e non ha nessun pregiudizio o preconcetto su registi o generi cinematografici.(Bisogna essere curiosi e cercare di guardare quasi tutto,poi ovviamente ci sono dei generi che preferisco).Il mio modesto parere e' che la prima parte del film l'ho trovata anbastanza noiosa senza scene o dialoghi che mii sono rimasti inpressi.Nella seconda ora invece qualcosa e' cambiato e me lo ha fatto apprezzare di piu'.La trama e tutta la filosofia che c'e' in questo film sono interessanti.Grazie ancora per le sue recensioni!!
@paolo5861 grazie di cuore per questo messaggio. Il suo punto di vista vale il mio e quello di chiunque altro. Siamo esseri umani di fronte alle storie. Il pane non si fa per i panettieri. Mi piace moltissimo quando qualcuno è capace di prendere le distanze dal proprio parere magari su una parte del film e non si chiude in difesa ma è pronto a godere della seconda parte se succede. Complimenti.
Uguale, all'inizio lo trovavo l'ennesima delusione di un grande regista sul viale del tramonto, poi più andava avanti più smettevo di pensare, e alla fine stavo tutto rannicchiato sul seggiolino. Alla fine ho dovuto osservare quanto fossi stato risucchiato dal film e come sui titoli di coda mi sentissi svuotato e non sapevo perché. Era da tempo che un film contemporaneo non mi riduceva così, costretto a una seconda visione per studiarlo
@federicosamsa Grazie per il tuo passaggio. Quando succede così è fantastico.
Sempre un piacere ascoltarti. Una piccola curiosita', come mai non hai mai recensito un film italiano?
@LillyLenn grazie di cuore. Diciamo che difficilmente trovo la via per ragionare con il cinema italiano. Problema mio.
@@IlCinemaDentroDiTe
Capisco. Strano perche a mio parere ci sono dei registi, come Bellocchio, Garrone o Alice Rohrwacher che producono continuamente delle opere interessanti. Buona giornata!
@LillyLenn sì sì condivido. Abbiamo sempre avuto gente con tanto talento. È proprio una mia difficoltà.
come dici è un film che ha alcuni aspetti faticosi, ma le interpretazioni sono eccezionali: Shia laBeouf, John Voigt, Aubrey Plaza, Adam Driver. anche solo per queste il film vale la pena.
@melusine6436 grazie del messaggio. Non ne ho parlato ma hai assolutamente ragione. E pensa che negli USA non hanno apprezzato l'acting. Credo proprio per il loro essersi aspettati qualcosa di sostanzialmente diverso.
Quando arriverà la recensione di PAPmusic - Passion for Fashion ?
@otherk4311 ciao! Mai temo, perché non parlo di cinema italiano. Grazie per il tuo passaggio!
Io ho trovato il film di un'angoscia sconcertante, un negativo di Casablanca.
C'è la famosa citazione di Eco su quest'ultimo: "Due cliché ci fanno ridere. Cento cliché ci commuovono. Perché si avverte oscuramente che i cliché stanno parlando fra loro e celebrano una festa di ritrovamento." Casablanca usa clichè letterari per confortare: il clichè altro non è che la trasposizione uno a uno della vita quotidiana, per cui risulta frustrante se inserito proditoriamente in una storia con premesse originali, e confortevole se annegato tra mille altri clichè, che riproducono fedelmente la vita quotidiana di ognuno e rassicurano sul fatto che sì, viviamo tutti la stessa vita.
Megalopolis fa la stessa cosa, ma usando solamente clichè estetici: ogni singola sequenza è più o meno esplicitamente un riferimento diretto ad altre estetiche (le sovrimpressioni dell'espressionismo tedesco, lo schermo tripartito di Gance, la grafica posticcia da fiction Rai dell'immaginazione di Catilina, il popolo in rivolta, il trip lisergico, il montaggio rivelatore del mistero attorno alla morte della moglie, la stretta di mano finale direttamente da Metropolis, la chiusura a cerchio da anni '20 ma che a me ha fatto pensare ai Looney Tunes, volendo fermare il tempo è un superpotere da cinecomic, e un'altra infinità); ogni singolo personaggio, come detto anche nel video, è annegato in citazioni pop (Marco Aurelio, Shakespeare, Odi et amo, altre che non ho colto ma il film fa capire essere citazioni), ogni comportamento è una caricatura (l'artista maledetto, il vecchio riccastro libidinoso, la scalatrice sociale, la popstar che cambia pelle per cavalcare lo scandalo, il politicante ipocrita, la figlia ribelle); ogni concetto espresso a voce è di una banalità sconcertante, quasi arrivano a dire letteralmente "volemose bene".
Il film dice, a parole e tramite simbolismi, tutto ciò che viene detto nel video, ma lo degrada con questo costante livellamento estetico verso il basso, e quello che mi è risultato è una grande beffa, esplicitata due volte nel finale: prima i rivoltosi sono pronti a ribaltare un'impero con la violenza, e dopo aver appeso Clodio - aka Mussolini aka Hitler aka Beppe Grillo - entrano col cuore gonfio in una città che privilegia l'estetica sulla funzionalità, oltre a non dare loro il sostentamento che richiedono, ma letteralmente belle speranze; poi con quel cerchio sul bambino, unico stronzo che non partecipa del blocco del tempo, perché unico stronzo che non è in grado di vivere l'illusione: mentre tutti sono immobili nell'eterno bacio (una pacca sulla spalla all'Ode su un Urna Greca di Keats), questo prova solo disorientamento e conclude il film su dei vagiti spaesati. I titoli di coda, con la canzone che ripete a mo' di mantra decerebrato: "If you want to change the world, change yourself" rinforzano la pedanteria di tutto il film.
Per tutto questo lo trovo un film meraviglioso, la sublimazione dell'eterno ritorno della carcassa del post-moderno e delle retoriche motivazionali: non è più possibile essere ritenuti sinceri, perché tutto quel che diciamo, mostriamo, proponiamo, se googlato ha una fonte risalente ad almeno trent'anni fa, se non a svariati secoli e a volte millenni fa. Questa cosa è sempre stata vera, ma ora è sotto gli occhi di tutti: non esiste quasi più l'ignoranza aneddotica, e proprio per la facilità di accesso all'aneddoto sterile quest'ultimo è elevato a roccaforte della cultura. L'ipse dixit impera, e dichiararlo esplicitamente provoca solo frustrazione. Megalopolis, la Terra Promessa che realizzerà i sogni di tutti, è descritta come il sogno americano, nè più nè meno; il problema è che, mentre tutti lo sfottevano, è diventato il sogno occidentale. Tutti a cercare disperatamente sogni in cui credere, da realizzare, da pretendere originali, con cui definirsi originali e differenti da tutti gli altri - l'unica citazione mancata e necessaria è l'eco di Guarda come Dondolo direttamente dal sorpasso, con la folla fino a cinque minuti prima in rivolta che ora balla per inerzia col volto apatico.
Se Coppola aveva seriamente intenzione di creare un'opera speranzosa, ha fallito su tutta la linea per quanto mi riguarda; ma nel processo ha creato un film straordinario
@federicosamsa grazie per questo messaggio ricchissimo, condivido tutto a parte l'ultima cosa che dici sulla speranza. Perché il fare un film già reca con sé la speranza che dire quelle cose possa servire. Che qualcuno le coglierà e le raccoglierà. E perché quel bambino finale è aperto a molte letture. Ci vuoi vedere la vita che va avanti nonostante tutto e rinasce innocente? Puoi. Ci vuoi vedere il prototipo dell'essere letale che è venuto al mondo per porgli fine una volta per tutte? Puoi. E come ripeto spesso, la forza di una storia sta nella quantità di modi in cui la possiamo guardare. Ci sta, quindi, che per te non crei la minima speranza.
a mio avviso il cinema piu' che un sogno e' una magia e se il mago che la fa ti fa vedere il trucco la magia finisce.
@ValerioNarcisi capisco la cosa. Però proviamo a pensare se Coppola avesse magari voluto fare un film sui trucchi, sul disincanto, su tutto quello cui non crede più e che lo ha deluso. A me tornerebbe devo dire.
il tuo discorso torna anche se mi sembra un po’ troppo forzato a mio avviso… comunque dico che il mezzo artistico cinematografico ha delle regole basilari che se rotte non ci credi più e finisce tutto… aldilà di tutte le intenzioni dell’autore
@ValerioNarcisi ci sta.
dopo ascolto 🙂, arrivo anche io a breve. ti ho citato nel mio video su Joker. i primi 2 minuti sono ovviamente una scemenza poi si passa a parlare di cose più serie.
@cinetonycom grazie, gentilissimo. Ti ho ascoltato, apprezzato e risposto.
Sono un po' confuso. A caldo non posso dire di essere entrato in questo viaggio. In Joker folie a deux l'astrazione musical spesso non funziona ma a volte sottolinea l'intensità delle emozioni del personaggio (la sequenza dell'incendio col tentativo di fuga mi è piaciuta molto), e comunque in qualche modo gioiamo o soffriamo sempre con il personaggio principale. In Megalopolis l'ironia la fa da padrona, mettendo in scena personaggi grotteschi come quello di Shia Lebouf o fumettistici (la giornalista Wow), con algide astrazioni visive stile Coen, non disdegnando la farsa, però anche citando quest' e quello per dare dei messaggi, il tutto mentre si dipana una storia sulla carta piena di pathos. Il distacco dalle emozioni mi ha impedito quindi anche di sentire il romanticismo e la poesia. D'altronde anche Un sogno lungo un giorno a mia memoria non mi aveva emozionato ma visivamente suscitato ammirazione. Per assurdo la favola gotica di Twixt, altrettanto ironica e distaccata ed espressionista, mi era parsa più risolta, forse perché la dimensione narrativa e produttiva era molto minore e quindi anche le aspettative. Comunque da rivedere e sempre rispettosamente e con grande ammirazione e gratitudine per il maestro Francis e il suo genio visionario e l'incontenibile entusiasmo
@gianmaria6733 grazie per questo messaggio, molto sentito e molto sensato.
Per come l'ho visto io, Coppola non aveva alcuna intenzione di accendere nel pubblico empatia o emozione. È una favola fredda. Prova a rivederlo non cercando di entrare in contatto, ma anzi di guardarlo da lontano. Come un uomo che racconta la vita che ha vissuto quasi da fuori. I personaggi - le persone che hai incontrato sul tuo cammino - si sbattono, si emozionano, gridano, confliggono. Lui contempla la vanità di tutto questo. L'apparenza che strilla e la fa da padrona senza riuscire ad avere un'anima.
Guarda la fotografia così glamour in alcuni momenti. E senti il distacco con il quale Coppola ce la mostra.
Le citazioni a raffica forse - forse - non sono il tentativo di lasciarci dei messaggi, ma di raccontarci un'umanità che questi messaggi li strilla, li proclama come fossero propri e invece sono tutti citati, tutti copiati, tutti presi da questo e quello. Marco Aurelio è citatissimo, ma è il più citato autore classico di sempre in tutte le opere. E quindi il più pop, da certi punti di vista. E credo che il senso sia questo: uomini in spiaggia che dissertano del clima dopo aver letto Focus.
Prova a riguardarlo sentendo dentro di te se qualcosa ti parla di disincanto, di disillusione, di nostalgia.
Non so se ti ho risposto. grazie.
@@IlCinemaDentroDiTe grazie! Non avevo colto questa valenza delle citazioni, che diventano in questo senso parte del circo. Favola fredda mi sembra una bella ottica per riguardarlo. D'altronde più ci penso e più, solo a livello di look naturalmente, mi viene in mente Mister Hula Hoop (che mi piace molto)
Ha molto senso, non ci avevo pensato. Mister Hoola Hoop!
Sono incuriosita; sia perché Adam Driver mi piace molto ma i film su Gucci e Ferrari li ho detestati, mentre ho amato The Last Duel; sia perché le recensioni americane parlano di dialoghi ridicoli e recitazione scadente ed io mi fido poco o nulla del gusto statunitense che inneggia solamente ai polpettoni dei supereroi per me indigesti ( salvo solo i Batman di Nolan perché Christian Bale è il mio attore preferito). Grazie per la condivisione🎬🎥🙏
@f.sense888 grazie per il tuo passaggio. Se sei particolarmente interessata all'acting, guardalo in lingua originale. È banale dirlo, ma credo sia fondamentale.
Un film come quello di Wim W. Che piace solo agli over 50
@Inderwolken grazie per il commento. In realtà ho diversi allievi che lo hanno amato molto più di me. Ma va detto che non fanno testo perché sono futuri professionisti del settore. Prova a guardare la recensione di @kovone, che è molto giovane. Quello che dici mi interessa molto in realtà. Se hai tempo e voglia, scrivimi qua sotto che cosa non ti è piaciuto di questi due film. A presto!
Un film senile fuori tempo massimo
@andreamanni2861 grazie per il tuo punto di vista.
Sarebbe La fiaba più che Favola
@ZacWalker04 sì? Ho sempre fatto un grande casino su questa cosa. Per me è come capire chi era cip e chi era ciop.
Mi pare che "fable" in italiano sia favola, mentre fiaba dovrebbe essere "fairy tale". E se cerco la definizione di favola è quella che ho detto nel video. Ma non mi stupisce se ho sbagliato.
@@IlCinemaDentroDiTe fiaba personaggi umani.
Favola animali
@@IlCinemaDentroDiTe non hai sbagliato tu ma i traduttori italiani.
Perché ora nella DC Esiste un fumetto ambientato ai giorni nostri o meglio dire nei primi anni 2000 ma i persone sono delle versioni Dark dei personaggi delle fiabe.
Personaggi umani, Cenerentola, Il lupo che qui è un lupo mannaro, Biancaneve.
Comunque favola è quello che hai detto tu storia di personaggi animali o piante con una morale.
Fiaba personaggi umani.
No, il titolo originale è Megalopolis a fable, fable in Italiano è favola.
@ZacWalker04 mi interessa molto questa cosa. La cerco. Grazie.
Sì ma il messaggio quale sarebbe?
Nessuno si è accorto che è un film che parla della elite di comando, mentre il resto dell'umanità è recitantata fuori!
138 minuti di nulla edulcorato, meglio le favole classiche, meglio "Cyborg 009 vs Devilman" 🎉
@andreafiorentini3555 Grazie per il tuo passaggio. Non so se le storie debbano avere un messaggio.
Secondo me molti si sono accorti che il film parla dell'elite al comando, è molto dichiarato a partire dalla storia dell'Impero.
Il resto dell'umanità, come dici tu, non c'è. È chiusa fuori da quel mondo elitario e dal film.
Ma a te come sembra che ci presenti questi personaggi Coppola?
Li senti amati da chi ti sta raccontando la storia?
A me ha fatto sentire un grande freddo e una grande distanza.
È come se lui ti mettesse lì come un poveretto a guardare i potenti senza poterli toccare e senza potergli parlare.
È una condizione molto umana, e molto sentita.
In questa distanza che prende da ogni personaggio (ce ne fosse uno simpatico) sta a mio avviso proprio quello che cercavi: un uomo desolato dall'elite al comando. Ma ovviamente è un parere personale.
A presto!
Il messaggio è che l'Architetto di Matrix aveva ragione
@federicosamsa eh beh, c'è qualcosa di vero in quello che dici. Stanno parlando dell'inganno del mondo.
Purtroppo non ho apprezzato il film. lo sfarzo e l’abbondanza di … tutto…troppo… e troppo abbozzato, senza elaborazione o approfondimento, non incontra il mio gusto personale, manca poi a mio parere di affrontare alcuni concetti fondamentali… i personaggi principali che orientano la storia sono e rimangono sempre uomini, il potere, il denaro, questa immagine finale poi della bambina … così stereotipata .. speravo in qualcosa di più originale , ma sono contenta di averlo visto, da amante del cinema. La tua analisi però mi aiuta…. Non è un film in cui cercare un filo narrativo, una coerenza o un’identificazione, se una favola vuole essere , forse è il racconto visionario di un grande regista che voleva farsi (forse più che farci) un regalo impegnativo.
@jenniferchiarolanza1394 grazie per il tuo messaggio. Sai cosa. Secondo me questo film dobbiamo rivederlo tra 10 anni. Per chiarirci i dubbi, perché quando un monumento è troppo alto, per vederlo bene devi essere abbastanza lontano. È alto in dimensioni ma in realtà è fuffa? Secondo me lo capiremo. Posso dirti che ci ho sentito dentro momenti di una sincerità commovente. E momenti di boh.