"cosa farei io al suo posto?" mi sono fatto questa domanda 100 volte durante il film, e non sono riuscito a darmi una risposta che vada oltre ogni ragionevole dubbio... un film incredibile che tratta l'etica e la giustizia in maniera sfuggente, scivolosa, fa capire come tutto il sistema giuridico sia fallace, ma soprattutto ti porta dentro al protagonista in una maniera incredibile... per tutta la durata del film mi sono sentito una merda a sperare che lui la scampasse, e poco dopo una merda a sperare il contrario, mi ha lasciato in un limbo etico da cui tuttora non sono in grado di uscire e tutto ciò è meraviglioso. Grazie Clint, non smettere mai
Anche io mi sono domandata cosa avrei fatto io? Scivolando da una parte all’altra continuamente. Forse il 2 proprio come ha scritto qui qualcuno nella dualità di ciascuno di noi. Sono uscita pensierosa e con in testa e negli occhi una immagine che accade due volte nel film, lei e lui in casa e lei spegne la luce mentre lui è lì, a me è arrivato come: “Seppur con l’amore della tua vita, sei sempre al buio con la tua interiorità che è sempre tutta da scoprire e qui soprattutto con la tua coscienza”. La prima volta lei si accorge di avergli spento la luce e gliela riaccende, la seconda volta lo lascia al buio.
Ciao, come sempre è un grande piacere ascoltare le tue analisi e riflessioni riguardo il film. MI permetto di dare la mia chiave di lettura su alcune scene che hai analizzato in questo video. Riguardo l'evoluzione dei personaggi, non fanno un vero viaggio è vero, rimangono stantii sulle loro posizioni, e in questo modo il film ci sottolinea la mancanza di volontà delle persone di volerlo fare quel viaggio, che spesso porterebbe a una maturazione interiore. Invece quasi tutti i giurati, Justin compreso, rimangono fermi sulle loro posizioni. Il cambiamento e l'incapacità di cambiare dell'essere umano è un argomento trattato da loro stessi attorno a quel tavolo. In un dialogo Justin fa l'esempio di se stesso come eccezzione a questa regola.. che se lui è cambiato allora forse anche gli altri possono farlo, quindi anche l'imputato può averlo fatto. Eppure alla fine viene votato all'unanimità che è lui il colpevole. L'eccezzione, nell'arco temporale che noi vediamo nel film, è rappresentata dal personaggio dell'avvocato donna, che è l'unica che ha un evoluzione all'interno di esso. Va oltre le sue convinzioni, i suoi pregiudizi, mette da parte l'orgoglio e si concede il beneficio del dubbio, fino poi al fnale dove intuirà qual è la verità presentandosi sotto casa di Justin. Riguardo la scena dove Ally incalza Justin con le domande, io l'ho interpretata più come se lei ormai avesse già capito tutto, non c'era bisogno di andare fino in fondo perchè dal momento in cui Justin con quel silenzio eloquente di fatto ammette di aver preso quell'altra strada, lei sà. Justin poi parla solo quando Ally lo "accusa" di aver bevuto. E lui giura di non averlo fatto. Justin è consapevole della capacità intuitiva ed empatica di sua moglie, sà di non poterle mentire e non lo fa. Io credo che Ally abbia semplicemente capito cosa sia successo, e non voglia mettere il dito nella piaga. Vuole anche lei egoisticamente far andare le cose "per il verso giusto" occupandosi della famiglia ed assicurandosi che rimanga in tatta. La scena tra Ally e l'avvocato quando va a casa sua per farle alcune domande, ci suggerisce che Ally quando le viene fatta la domanda: "ne è sicura che suo marito ha preso quella strada quella sera?" Risponde più volte con fermezza e decisione: "si ne sono sicura", anche se il suo sguardo a noi spettatori ci suggerisce altro. Ci suggerisce che è finta sicurezza, che sta mentendo perchè in quel momento è già consapevole che far trasparire incertezza potrebbe mettere nei guai suo marito, il suo amato, e il futuro della famiglia. Riguardo l'avvocato che decide solo a verdetto emesso di andare a tampinare a casa Justin, credo che sia per 2 motivi: 1) lei ha l'intuizione dove mette bene insieme tutti i pezzi del puzzle solo dopo aver parlato con Justin sulla panchina fuori dal tribunale, solo dopo il verdetto, solo dopo aver guardato le foto di lui ed Ally col bambino su internet, ricordandosi le parole da lei dette. Prima del verdetto l'avvocato ha solo nutrito dei sospetti, ma erano molto incerti, aveva solo il sentore che quel verdetto di condannare l'imputato fosse sbagliato. 2) lei ha l'epifania e compie (forse) il suo viaggio scegliendo di lasciare andare definitivamente quello che le faceva comodo come tornaconto personale, la carriera in politica, i benefici che ha ottenuto dal verdetto di questo caso, ma sceglie di andare faccia a faccia con Justin, faccia a faccia con la giustizia. Non importa se Justin è una brava persona e l'imputato era un mezzo delinquente. Lei sà, sà che una persona dovrà farsi l'ergastolo per un azione che non ha commesso. Sà che la giustizia è quando ognuno di noi si prende la responsabilità e il coraggio di rispondere delle proprie azioni. E che forse tutto il resto sono solo GIUSTIfic-azioni che ci piace raccontare a noi stessi perchè ci fanno comodo. Abbiamo paura... abbiamo paura delle conseguenze. Paure purtroppo instigate anche da una società che non ha ancora imparato a funzionare con il giusto equilibrio tra quei 2 piatti della bilancia, senza che uno penda troppo da una parte o viceversa. Dove il sistema giuridico permette che siano delle persone distratte e con tanti pregiudizi, ad emettere un verdetto. Un sistema che quasi "costringe" Justin a mentire, anche se la sua anima da dentro sta gridando "ehy, sono io il colpevole, voglio essere scoperto, sono io che devo rispondere di quella azione", ma ammetterlo apertamente gli comporterebbe una pena pesantissima, sempre per via dei pregiudizi, basati solo sul suo passato. Una pena che Justin non si meriterebbe, perchè non ha bevuto, ed è stato un incidente. Ok aveva il cellulare in mano, quella sera era in uno stato di forte sconvolgimento emotivo. Ma qual è la giusta punizione per questo? Lui di fatto vuole confessare, chede consiglio all'amico aprendosi, ma subito gli viene fatto capire che dovrebbe passare la vita in carcere rinunciando alla sua famiglia, e rinunciando alla possibilità di crescere una figlia per la seconda volta. Quindi il film ci fà riflettere su cosa sia la verità, su cosa sia la giustizia e secondo me prende posizione su questo. Eloquente anche quell'inquadratura a stringere in tribunale sulla scritta "In God we trust" a verdetto appena emesso, con una leggera musica in crescendo. La giustizia, dal mio punto di vista, è che ognuno deve rispondere delle proprie azioni. Ma giudicare chi ha commesso peccato è difficile, perchè noi possiamo perfettamente capire Justin e il motivo delle sue scelte, possiamo anche comprendere le sue giustificazioni che racconta a se stesso con quel bellissimo scambio tra lui e l'avvocato sulla panchina. Chiedo perdono per la prolissità dei mie commenti, ma purtroppo non sono dotato di dono della sintesi e mi faccio prendere. 😁
@AlexFace11 grazie per questa vera e propria analisi, il cui unico difetto è la sede, che dovrebbe essere ben altra rispetto alla lista commenti, perché i commenti oltre una certa lunghezza vengono letti di meno. Mi piace molto il tuo modo di entrare nel film e di abitarlo con i tuoi pensieri.
Visto questa sera. Mi è sembrato davvero un bel film, con tensione che non cade mai, veramente realistico. " E la giustizia? La giustizia non sempre è verità e la verità non sempre è giustizia". Interessante proprio il finale aperto, non hollywoodiano certamente. La tensione verso il successo, poi verso la verità, del PM, ad esempio, poi si ripiegano sulla accettazione di scelta egocentrica. Allora stesso modo anche Justin. E lo sguardo reciproco finale è davvero quello della giustizia che ha tradito la verità. Bravo Clint Eastwood
@patriziagaido2259 grazie per il tuo messaggio. Vero quello che dici anche se a mio modo di vedere le storie devono funzionare su tutti i livelli e qui sembrano esserci diversi buchi. Come dicevo vanno bene perché lui sta facendo un film davvero teoretico, ma quando tutti questi livelli si allineano, prendi per esempio Il silenzio degli innocenti, la differenza si sente.
@emanuelescippa4930 grazie per il messaggio. Contento che per te sia stato un bel viaggio. COme dicevo nel video, qualche perplessità l'ho avuta. Ma sono molto grato a Clint Eastwood di tutto.
condivido le tue perplessita', anche io mi sono chiesto piu' volte come tante cose che succedono dentro al film fossero plausibili... anche solo l'incidente che lui non se ne e' accorge essendo lucido e' quasi impossibile ma e' tutto per farti stare li ma lo sai meglio di me. Come e' pressoché impossibile che vieni selezionato per una giuria per un fatto che un cui sei coinvolto ma una volta sottoscritto questo contratto con il film la storia fa il suo percorso. Vorrei solo aggiungere un piccolo fatto che mi e' successo in sala, un signore a fine primo tempo, che non ho mai visto prima, mi ha chiesto "se tu fossi Justin cosa faresti?". Non significa niente, ma penso che significhi anche tutto. Non e' un capolavoro ma e' un film con una forza dirompente a mio avviso e l'ho apprezzato molto. Grazie dell'analisi.
@ValerioNarcisi grazie per questo racconto. Un esempio di quel che il cinema dovrebbe sempre provocare. Il confronto tra le persone. Bellissimo. Condivido le tue impressioni sul film. Che è vero che ti porta lontano ma è anche vero che a livello di plot funziona poco. Bel film, non un grande film secondo me.
Un film che mi ha trasmesso paura e angoscia come non accadeva da tempo. Certo, bisogna sorvolare sulle forzature della trama (e su una pessima scena di ricerca su Google), ma ho interpretato il tutto come un incubo quasi kafkiano vissuto dal protagonista. Il finale è magnifico, una conclusione perfetta per la filmografia di Eastwood (a meno di sorprese).
@MB_Shadow74 grazie per il tuo passaggio. Personalmente stavolta non l'ho trovato così a orologeria. Il fatto per esempio che Justin non fosse mai venuto a sapere nulla della donna morta nel dirupo a pochi chilometri da casa sua bisogna un po' farsela andare bene.... ma come dicevo la perfezione narrativa non è l'intento di questo film, secondo me.
Sì, concordo, in questi casi (e in realtà forse in quasi tutti i casi) l'importante è l'impatto finale, al di là di alcuni aspetti che, con il senno di poi, sarebbero potuti essere sviluppati diversamente
È sempre un piacere seguirti. Il film mi è molto piaciuto per questa tensione che ti lascia addosso e qs dialogo interiore che ti provoca. Non mi è piaciuta la giuria che problematizza poco e pare nn all' altezza della situazione come invece era nel bellissimo film di Lumet. Grazie
Quante volte le verità processuali, sempre molto approssimative, finiscono per concludere un giudizio e una pena che potrebbero essere lontanissimi dalla verità?!
@patriziagaido2159 speriamo meno volte possibile, ma temo che la giustizia degli uomini porti con sé i limiti degli uomini. Grazie per questo pensiero.
Condivido, ma quale tempo non lo è stato? Se leggiamo Erodoto l'egocentrismo è già lì. Tuttavia che oggi il ritmo di questo frastuono sia aumentato da matti è verissimo secondo me
Il protagonista(che è anche giornalista) come fa a sospettare solo un anno dopo di essere il probabile colpevole? Non era venuto a conoscenza del presunto femminicidio avvenuto proprio sulla strada vicino al ponte dove quella stessa notte aveva travolto "qualcosa "
È la visione del Maestro Clint che ci vuole far interpreti e non spettatori. Ci vuole trasmettere il senso della vita tra le certezze e le incertezze. Ti giri, guardi indietro, vedi le decisioni prese e le opzioni tralasciate, e' lo specchio della tua vita, poteva andare diversamente. Resta il dubbio dei si e dei no, resta il dubbio dei percorsi effettuati, delle salite, delle discese, dei viaggi e delle vicende accadute, della realtà dei fatti. È il dubbio degli anni vissuti, delle storie scritte, delle storie raccontate.
All'inizio mi sono sentita inappagata, mi è mancato qualcosa, mi è mancata una risposta ed è lì che ho capito. Come le migliori opere, questo film non offre risposte, regala dubbi. Forse è normale sentirsi confusi. Forse il numero due non è un caso, forse rappresenta la scissione, il conflitto interiore tra cuore e ragione, la dualità appunto, come quella tra legge e giustizia. La legge ha margini netti, le regole possono essere combinate e interpretate con rigidità o astuzia, ma stanno lì, dentro un perimetro codificato. Il senso di giustizia è invece sconfinato, si perde e si trova nell'oceano delle coscienze soggettive, ognuna con il suo credo, i suoi principi resi instabili dai sentimenti, le sue fragilità. Questo è un film che ci lascia soli davanti allo specchio della nostra morale smarrita e il suo senso sta nello spazio tra noi e il riflesso. È un film che ci affida una grande domanda, non commettendo l'insulto di rispondere al nostro posto. Grazie Clint, ancora una volta.
la questione del cellulare è stata proprio una sciocchezza... è colpevole senza dubbio per quello, bastava che la investisse perche distratto o assonnato o per una crisi di pianto. Ma il cellulare non da spazio a interpretazioni. Omicidio bello e buono
….le dico la verità ,ho sperato fino all ultimo secondo in una terza possibilità che scagionasse Justine …un vero cervo ,qualunque cosa pur di garantire un po’ di felicità a questo povero ragazzo ,sul cui viso ,in ogni momento ,traspare la coscienza ,L anima …
@enricaferro5417 grazie per il suo messaggio. Sì al tempo stesso l'ho sentita quasi come un'ultima parola di quest'uomo che ha voluto rimandarci alla nostra coscienza al di fuori delle favole.
Sono d'accordo con te...temi molto importanti che però non vengono sviscerati in profondità...forse per scelta ma lascia un vuoto che non convince. Premessa molto alta , ma vuoi mettere il linguaggio di Million dollar baby in fatto di problema di coscienza. Clint rimane un ottimo regista ,ma questo non è il suo miglior film...speriamo ci sorprenda nel prossimo. Grazie Giovanni, sei sempre molto prezioso per me con le tue analisi
Sull'accettazione di situazioni straordinarie, statisticamente quasi impossibili, sta forse un po' nel gioco di tutto il cinema, e non solo del cinema. Quando ti capita "La metamorfosi", "Delitto e castigo", "Resurrezione"? Quanto è probabile convincere 11 persone che non la pensano come te "12 angry men"? Anche se capitano vite straordinarie (ne racconta tante ai limite dell'incredibile Carlo Lucarelli). Sono molto d'accordo con la situazione limite, ma che ci porta a domande filosofiche e teoretiche, anche solo speculative su un tema grande preso ad esempio, ma poi riscontrabile in piccolo nelle scelte quotidiane. (Chi sono davvero? Come mi giudico? Devo pagare per i miei errori?) È un film sui grigi, non sul bianco o nero. Il giurato potrebbe scegliere in modo netto e non cercare di convincere gli altri che ci siano ragionevoli dubbi, fregarsene del tutto fare condannare l'imputato, invece sta a lungo in bilico e poi alla fine non si presenta. L'ex poliziotto potrebbe andarsene senza dire nulla alla pm. (Credo l'elezione sia a procuratrice, negli Stati Uniti mi sembra abbiano anche elezioni per i pm, che non sono indipendenti, ma sotto al ministero). La pm comincia ad avere dubbi quando i giurati stanno già decidendo. Mi sembra abbia una bella evoluzione quella del personaggio di lei (mentre concordo, la moglie non va del tutto a fondo, e concordo sulla guida col telefono in mano). Parte abbastanza smaliziata e sicura, poi si lascia ri?prendere dalla passione per il suo lavoro? Complice l'amico avvocato d'ufficio e i dubbi che man mano le vengono. Fino all'ascolto della sentenza, senza troppa soddisfazione, anzi, e alla fine allo scambio di sguardi (bella la metafora della pistola che suggerisci). Grazie di cuore come sempre. P.S. Lunedì se riesco me lo rivedo v.o., la freschezza della recitazione con pochi ciack e in presa diretta, l'ho spesso trovata una componente forte nei suoi film, che si perde col doppiaggio.
@baubraccobaldo grazie di cuore per questo messaggio così analitico, che condivido in pieno. E condivido anche il PS sul doppiaggio. Non apro nemmeno l'argomento.
Beh, il PM non cambia neanche quando capisce qual è la verità perché prevalgono le esigenze di carriera. Justin non vorrebbe che fosse condannato l' innocente, ma non è disposto a buttare tutti i suoi progetti di riscatto e normalità e, per motivi altrettanto egoistici, rinuncia alla verità ( anche perché l' avvocato amico gli dice che tanto non verrà mai creduto e perderà tutto)
@francescoparmitani6359 ecco, questo è proprio come scrivevi tu nell'altro commento: ci sono infinite possibilità di lettura, all'interno di un senso compiuto. Lui fa una scelta che preserva la sua famiglia. Ma questa scelta preserva indiscutibilmente anche lui. Se lui stia pensando a moglie e figlio o a se stesso è cosa che risuona in qualunque direzione dentro di noi. Credo che @patriziagaido2159 intendesse dire egocentrato. Cosa che è parsa così anche a me. Ma come sempre diciamo qui, le letture sono sempre punti di vista su una realtà che nessuno di noi può definire e di cui nessuno può appropriarsi.
@laurazanfretta5961 eh, qui credo che sia davvero soggettivo. Guardare il cellulare alla guida, dal mio punto di vista, è estremamente superficiale e pericoloso. Sono valutazioni soggettive, ma una cosa come quella che lui ha fatto si chiama omicidio stradale. Un conto è il nostro coinvolgimento nella sua storia personale, un conto sono le azioni in sé. Almeno, per come la vedo io eh.
Io ho trovato che tutti i protagonisti preferiscono un racconto approssimativo. Giustizia? Verità? Io ho fretta perché i bambini a casa mi aspettano, io a priori dico colpevole perché l' imputato ha un tatuaggio che mi ricorda la morte di mio fratello.... E nessuno vuole veramente la verità. L' unico che ci prova è l' ex detective che viene però subito interrotto ed estromesso
..ma allora la PM riaprirà il caso ? Non é possibile che un innocente debba scontare un fine pena mai .La P.M. é sempre stata molto frettolosa fin dall'inizio . E non ricordo sia riuscita a trovare le PROVE per arrivare al verdetto di colpevolezza del povero Justin. Su questo credo che siamo tutti d'accordo .
@Maria19108 grazie per il tuo passaggio. No, Justin è colpevole, forse hai confuso i nomi. Spero che lei farà riaprire il caso, ma sepro che su questo non venga fatto nessun film. Voglio rimanere così, con quello sguardo puntato sulla mia coscienza.
@@IlCinemaDentroDiTel'ho rivisto perché non avevo capito come mai quel biglietto ricevuto dai genitori dai cognomi diversi durante la lettura della sentenza insinua nella PM il dubbio su Justin. Nel cercare i proprietari delle auto portate in carrozzeria dopo l'incidente la PM era andata dalla moglie perché l'immatricolazione della station wagon era a suo nome e cognome ,quest'ultimo diverso da quello del marito .La cosa sorprende molto la PM mentre a me NO nel senso che per me sarebbe del tutto normale immatricolare una nuova auto con il mio cognome da nubile anche se sposata . ( Forse a Savannah -Georgia vigono altre consuetudini ? ) E poi c'è che il Justin nel rovello sincero che sembra consumarlo dimentica di essere stato distratto dal cellulare in quella notte e alla richiesta della moglie mente sull'esatta strada percorsa . Poi entrambi dopo la visita della PM sentono la necessità di vendere l' automobile . La PM d'altro canto si mette in moto con grande ritardo causa motivi di carriera (l'Ufficio agognato di Procuratore capo senza sostituti) e sembra soprassedere fintanto che Justin é giurato poi lo va a cercare . Insomma la giustizia per C.Estwood é una dea che ha mille occhi altro che bendata !!! Grazie per il consiglio di vederlo in lingua originale ❤
Sicuramente un buon film ma mi è sembrato affrettato in alcuni passaggi. Da una situazione di stallo si passa a una sentenza unanime (il protagonista non era presente per il parto ma non era l'unico a sostenere l'innocenza dell'imputato). Capisco il non essere didascalico ma mi sembra si saltino grandi passaggi. Viene detto da un avvocato che il protagonista rischierebbe un processo per omicidio volontario se si scoprisse la verità ma è assurdo. Il personaggio del detective in pensione era molto interessante ma scompare troppo in fretta. Capisco anche la scusa del medico stanco per l'autopsia ma scambiare un investimento con un pestaggio con un oggetto contundente non è poco. E poi la causa della morte detta in tribunale è senza senso: omicidio. La causa dovrebbe essere il motivo che ha portato alla morte (ad esempio annegamento, dissanguamento, morte sul colpo in seguito alla caduta, etc). Apprezzo molto i film di Eastwood ma questo film, seppur buono, non mi è sembrato inarrivabile diciamo.
@francescoparmitani6359 grazie per questo messaggio. Sono assolutamente d'accordo. Il valore di questo film è per me su un piano filosofico. Ma nessuno valore filosofico giustifica di per sé dei buchi narrativi
Film confuso e sconclusionato con dialoghi infantili e da soap-opera. Personaggi antipatici, finale ridicolo e irreale!! La pubblicittá della Mercedes poteveno risparmiarla....
@@IlCinemaDentroDiTe Non sembra? Una Ragazza in tacchi/zeppa e gonna cammina di notte sotto un terribile diluvio su di una strada percorsa da vettura ad alta velocitá? Sembra un giallo inventato da un bambino, e dai... E si potrebbe andare avanti con decine di dettagli uno piú ridicolo dell'altro!
IlCinemaDentroDiTe sì sì ma sono d'accordo sui numerosi buchi. Come dicevo nel video, però, questo film secondo me prescinde dalla plausibilità. Quando il buco è uno magari gli è scappato, quando sono così tanti se si tratta di livelli di lavoro come questi è una scelta. Credo che lui guardasse a significati più che a plausibilità. Ma è una mia personale convinzione.
"cosa farei io al suo posto?" mi sono fatto questa domanda 100 volte durante il film, e non sono riuscito a darmi una risposta che vada oltre ogni ragionevole dubbio... un film incredibile che tratta l'etica e la giustizia in maniera sfuggente, scivolosa, fa capire come tutto il sistema giuridico sia fallace, ma soprattutto ti porta dentro al protagonista in una maniera incredibile... per tutta la durata del film mi sono sentito una merda a sperare che lui la scampasse, e poco dopo una merda a sperare il contrario, mi ha lasciato in un limbo etico da cui tuttora non sono in grado di uscire e tutto ciò è meraviglioso.
Grazie Clint, non smettere mai
@filippocatignano6925 grazie del messaggio. Bello quando il cinema ci provoca queste esperienze profonde. È la sua missione credo .
Anche io mi sono domandata cosa avrei fatto io? Scivolando da una parte all’altra continuamente. Forse il 2 proprio come ha scritto qui qualcuno nella dualità di ciascuno di noi. Sono uscita pensierosa e con in testa e negli occhi una immagine che accade due volte nel film, lei e lui in casa e lei spegne la luce mentre lui è lì, a me è arrivato come: “Seppur con l’amore della tua vita, sei sempre al buio con la tua interiorità che è sempre tutta da scoprire e qui soprattutto con la tua coscienza”. La prima volta lei si accorge di avergli spento la luce e gliela riaccende, la seconda volta lo lascia al buio.
@Liberabui grazie per questo messaggio. Ci pensavo anche io a quel segno. Molto suggestiva la tua lettura.
Ti ringrazio per la tua analisi: assolutamente accurata ed esaustiva
@michelepicciurro3486 grazie a te per essere passato di qui.
Ciao, come sempre è un grande piacere ascoltare le tue analisi e riflessioni riguardo il film.
MI permetto di dare la mia chiave di lettura su alcune scene che hai analizzato in questo video.
Riguardo l'evoluzione dei personaggi, non fanno un vero viaggio è vero, rimangono stantii sulle loro posizioni, e in questo modo il film ci sottolinea la mancanza di volontà delle persone di volerlo fare quel viaggio, che spesso porterebbe a una maturazione interiore. Invece quasi tutti i giurati, Justin compreso, rimangono fermi sulle loro posizioni. Il cambiamento e l'incapacità di cambiare dell'essere umano è un argomento trattato da loro stessi attorno a quel tavolo. In un dialogo Justin fa l'esempio di se stesso come eccezzione a questa regola.. che se lui è cambiato allora forse anche gli altri possono farlo, quindi anche l'imputato può averlo fatto. Eppure alla fine viene votato all'unanimità che è lui il colpevole.
L'eccezzione, nell'arco temporale che noi vediamo nel film, è rappresentata dal personaggio dell'avvocato donna, che è l'unica che ha un evoluzione all'interno di esso. Va oltre le sue convinzioni, i suoi pregiudizi, mette da parte l'orgoglio e si concede il beneficio del dubbio, fino poi al fnale dove intuirà qual è la verità presentandosi sotto casa di Justin.
Riguardo la scena dove Ally incalza Justin con le domande, io l'ho interpretata più come se lei ormai avesse già capito tutto, non c'era bisogno di andare fino in fondo perchè dal momento in cui Justin con quel silenzio eloquente di fatto ammette di aver preso quell'altra strada, lei sà. Justin poi parla solo quando Ally lo "accusa" di aver bevuto. E lui giura di non averlo fatto. Justin è consapevole della capacità intuitiva ed empatica di sua moglie, sà di non poterle mentire e non lo fa.
Io credo che Ally abbia semplicemente capito cosa sia successo, e non voglia mettere il dito nella piaga. Vuole anche lei egoisticamente far andare le cose "per il verso giusto" occupandosi della famiglia ed assicurandosi che rimanga in tatta.
La scena tra Ally e l'avvocato quando va a casa sua per farle alcune domande, ci suggerisce che Ally quando le viene fatta la domanda: "ne è sicura che suo marito ha preso quella strada quella sera?" Risponde più volte con fermezza e decisione: "si ne sono sicura", anche se il suo sguardo a noi spettatori ci suggerisce altro. Ci suggerisce che è finta sicurezza, che sta mentendo perchè in quel momento è già consapevole che far trasparire incertezza potrebbe mettere nei guai suo marito, il suo amato, e il futuro della famiglia.
Riguardo l'avvocato che decide solo a verdetto emesso di andare a tampinare a casa Justin, credo che sia per 2 motivi:
1) lei ha l'intuizione dove mette bene insieme tutti i pezzi del puzzle solo dopo aver parlato con Justin sulla panchina fuori dal tribunale, solo dopo il verdetto, solo dopo aver guardato le foto di lui ed Ally col bambino su internet, ricordandosi le parole da lei dette. Prima del verdetto l'avvocato ha solo nutrito dei sospetti, ma erano molto incerti, aveva solo il sentore che quel verdetto di condannare l'imputato fosse sbagliato.
2) lei ha l'epifania e compie (forse) il suo viaggio scegliendo di lasciare andare definitivamente quello che le faceva comodo come tornaconto personale, la carriera in politica, i benefici che ha ottenuto dal verdetto di questo caso, ma sceglie di andare faccia a faccia con Justin, faccia a faccia con la giustizia. Non importa se Justin è una brava persona e l'imputato era un mezzo delinquente. Lei sà, sà che una persona dovrà farsi l'ergastolo per un azione che non ha commesso. Sà che la giustizia è quando ognuno di noi si prende la responsabilità e il coraggio di rispondere delle proprie azioni. E che forse tutto il resto sono solo GIUSTIfic-azioni che ci piace raccontare a noi stessi perchè ci fanno comodo. Abbiamo paura... abbiamo paura delle conseguenze.
Paure purtroppo instigate anche da una società che non ha ancora imparato a funzionare con il giusto equilibrio tra quei 2 piatti della bilancia, senza che uno penda troppo da una parte o viceversa. Dove il sistema giuridico permette che siano delle persone distratte e con tanti pregiudizi, ad emettere un verdetto.
Un sistema che quasi "costringe" Justin a mentire, anche se la sua anima da dentro sta gridando "ehy, sono io il colpevole, voglio essere scoperto, sono io che devo rispondere di quella azione", ma ammetterlo apertamente gli comporterebbe una pena pesantissima, sempre per via dei pregiudizi, basati solo sul suo passato. Una pena che Justin non si meriterebbe, perchè non ha bevuto, ed è stato un incidente. Ok aveva il cellulare in mano, quella sera era in uno stato di forte sconvolgimento emotivo. Ma qual è la giusta punizione per questo?
Lui di fatto vuole confessare, chede consiglio all'amico aprendosi, ma subito gli viene fatto capire che dovrebbe passare la vita in carcere rinunciando alla sua famiglia, e rinunciando alla possibilità di crescere una figlia per la seconda volta.
Quindi il film ci fà riflettere su cosa sia la verità, su cosa sia la giustizia e secondo me prende posizione su questo. Eloquente anche quell'inquadratura a stringere in tribunale sulla scritta "In God we trust" a verdetto appena emesso, con una leggera musica in crescendo.
La giustizia, dal mio punto di vista, è che ognuno deve rispondere delle proprie azioni. Ma giudicare chi ha commesso peccato è difficile, perchè noi possiamo perfettamente capire Justin e il motivo delle sue scelte, possiamo anche comprendere le sue giustificazioni che racconta a se stesso con quel bellissimo scambio tra lui e l'avvocato sulla panchina.
Chiedo perdono per la prolissità dei mie commenti, ma purtroppo non sono dotato di dono della sintesi e mi faccio prendere. 😁
@AlexFace11 grazie per questa vera e propria analisi, il cui unico difetto è la sede, che dovrebbe essere ben altra rispetto alla lista commenti, perché i commenti oltre una certa lunghezza vengono letti di meno. Mi piace molto il tuo modo di entrare nel film e di abitarlo con i tuoi pensieri.
Visto questa sera. Mi è sembrato davvero un bel film, con tensione che non cade mai, veramente realistico. " E la giustizia? La giustizia non sempre è verità e la verità non sempre è giustizia". Interessante proprio il finale aperto, non hollywoodiano certamente. La tensione verso il successo, poi verso la verità, del PM, ad esempio, poi si ripiegano sulla accettazione di scelta egocentrica. Allora stesso modo anche Justin. E lo sguardo reciproco finale è davvero quello della giustizia che ha tradito la verità. Bravo Clint Eastwood
@patriziagaido2259 grazie per il tuo messaggio. Vero quello che dici anche se a mio modo di vedere le storie devono funzionare su tutti i livelli e qui sembrano esserci diversi buchi. Come dicevo vanno bene perché lui sta facendo un film davvero teoretico, ma quando tutti questi livelli si allineano, prendi per esempio Il silenzio degli innocenti, la differenza si sente.
Visto ieri, veramente un capolavoro
@emanuelescippa4930 grazie per il messaggio. Contento che per te sia stato un bel viaggio. COme dicevo nel video, qualche perplessità l'ho avuta. Ma sono molto grato a Clint Eastwood di tutto.
condivido le tue perplessita', anche io mi sono chiesto piu' volte come tante cose che succedono dentro al film fossero plausibili... anche solo l'incidente che lui non se ne e' accorge essendo lucido e' quasi impossibile ma e' tutto per farti stare li ma lo sai meglio di me. Come e' pressoché impossibile che vieni selezionato per una giuria per un fatto che un cui sei coinvolto ma una volta sottoscritto questo contratto con il film la storia fa il suo percorso.
Vorrei solo aggiungere un piccolo fatto che mi e' successo in sala, un signore a fine primo tempo, che non ho mai visto prima, mi ha chiesto "se tu fossi Justin cosa faresti?".
Non significa niente, ma penso che significhi anche tutto. Non e' un capolavoro ma e' un film con una forza dirompente a mio avviso e l'ho apprezzato molto.
Grazie dell'analisi.
@ValerioNarcisi grazie per questo racconto. Un esempio di quel che il cinema dovrebbe sempre provocare.
Il confronto tra le persone. Bellissimo.
Condivido le tue impressioni sul film. Che è vero che ti porta lontano ma è anche vero che a livello di plot funziona poco.
Bel film, non un grande film secondo me.
Un film che mi ha trasmesso paura e angoscia come non accadeva da tempo. Certo, bisogna sorvolare sulle forzature della trama (e su una pessima scena di ricerca su Google), ma ho interpretato il tutto come un incubo quasi kafkiano vissuto dal protagonista. Il finale è magnifico, una conclusione perfetta per la filmografia di Eastwood (a meno di sorprese).
@gabrieletoresani grazie per questa suggestione su Kafka, che non avevo pensato.
Un altro gioiello su pellicola. I film di Eastwood sono meccanismi ad orologeria... e toccano nel profondo.
@MB_Shadow74 grazie per il tuo passaggio. Personalmente stavolta non l'ho trovato così a orologeria. Il fatto per esempio che Justin non fosse mai venuto a sapere nulla della donna morta nel dirupo a pochi chilometri da casa sua bisogna un po' farsela andare bene.... ma come dicevo la perfezione narrativa non è l'intento di questo film, secondo me.
Sì, concordo, in questi casi (e in realtà forse in quasi tutti i casi) l'importante è l'impatto finale, al di là di alcuni aspetti che, con il senno di poi, sarebbero potuti essere sviluppati diversamente
È sempre un piacere seguirti. Il film mi è molto piaciuto per questa tensione che ti lascia addosso e qs dialogo interiore che ti provoca. Non mi è piaciuta la giuria che problematizza poco e pare nn all' altezza della situazione come invece era nel bellissimo film di Lumet. Grazie
@cristinasironi2039 grazie. Non è che la giuria così poco profonda sia un limite da poco. Però sì, il film ha senso anche secondo me.
Certamente, la caratterizzazione dei vari giurati nel film di Lumet era un'altra cosa...
@pinux3 decisamente.
Quante volte le verità processuali, sempre molto approssimative, finiscono per concludere un giudizio e una pena che potrebbero essere lontanissimi dalla verità?!
@patriziagaido2159 speriamo meno volte possibile, ma temo che la giustizia degli uomini porti con sé i limiti degli uomini. Grazie per questo pensiero.
Siamo in un mondo egocentrico e superficiale...
.
Condivido, ma quale tempo non lo è stato? Se leggiamo Erodoto l'egocentrismo è già lì. Tuttavia che oggi il ritmo di questo frastuono sia aumentato da matti è verissimo secondo me
Il protagonista(che è anche giornalista) come fa a sospettare solo un anno dopo di essere il probabile colpevole? Non era venuto a conoscenza del presunto femminicidio avvenuto proprio sulla strada vicino al ponte dove quella stessa notte aveva travolto "qualcosa "
@fabriziomarzani ma assolutamente. Questo è uno dei buchi più evidenti.
È la visione del Maestro Clint che ci vuole far interpreti e non spettatori.
Ci vuole trasmettere il senso della vita tra le certezze e le incertezze.
Ti giri, guardi indietro, vedi le decisioni prese e le opzioni tralasciate, e' lo specchio della tua vita, poteva andare diversamente.
Resta il dubbio dei si e dei no, resta il dubbio dei percorsi effettuati, delle salite, delle discese, dei viaggi e delle vicende accadute, della realtà dei fatti.
È il dubbio degli anni vissuti, delle storie scritte, delle storie raccontate.
@paolotrivella6342 grazie per questa perla.
All'inizio mi sono sentita inappagata, mi è mancato qualcosa, mi è mancata una risposta ed è lì che ho capito. Come le migliori opere, questo film non offre risposte, regala dubbi. Forse è normale sentirsi confusi. Forse il numero due non è un caso, forse rappresenta la scissione, il conflitto interiore tra cuore e ragione, la dualità appunto, come quella tra legge e giustizia. La legge ha margini netti, le regole possono essere combinate e interpretate con rigidità o astuzia, ma stanno lì, dentro un perimetro codificato. Il senso di giustizia è invece sconfinato, si perde e si trova nell'oceano delle coscienze soggettive, ognuna con il suo credo, i suoi principi resi instabili dai sentimenti, le sue fragilità. Questo è un film che ci lascia soli davanti allo specchio della nostra morale smarrita e il suo senso sta nello spazio tra noi e il riflesso. È un film che ci affida una grande domanda, non commettendo l'insulto di rispondere al nostro posto. Grazie Clint, ancora una volta.
@cristinap5627 grazie per questo bellissimo, bellissimo commento.
la questione del cellulare è stata proprio una sciocchezza... è colpevole senza dubbio per quello, bastava che la investisse perche distratto o assonnato o per una crisi di pianto. Ma il cellulare non da spazio a interpretazioni. Omicidio bello e buono
@francescoparmitani6359 eh sì difatti. In termini di legge almeno qui da noi non ci sono dubbi credo.
….le dico la verità ,ho sperato fino all ultimo secondo in una terza possibilità che scagionasse Justine …un vero cervo ,qualunque cosa pur di garantire un po’ di felicità a questo povero ragazzo ,sul cui viso ,in ogni momento ,traspare la coscienza ,L anima …
@enricaferro5417 grazie per il suo messaggio. Sì al tempo stesso l'ho sentita quasi come un'ultima parola di quest'uomo che ha voluto rimandarci alla nostra coscienza al di fuori delle favole.
Anche Allison la verità la vuole sapere, ma fino a un certo punto....meglio di no
Sono d'accordo con te...temi molto importanti che però non vengono sviscerati in profondità...forse per scelta ma lascia un vuoto che non convince.
Premessa molto alta , ma vuoi mettere il linguaggio di Million dollar baby in fatto di problema di coscienza.
Clint rimane un ottimo regista ,ma questo non è il suo miglior film...speriamo ci sorprenda nel prossimo.
Grazie Giovanni, sei sempre molto prezioso per me con le tue analisi
@SimonaFreguglia grazie a te del messaggio. Sì, anche io spero in un prossimo film.
Sull'accettazione di situazioni straordinarie, statisticamente quasi impossibili, sta forse un po' nel gioco di tutto il cinema, e non solo del cinema. Quando ti capita "La metamorfosi", "Delitto e castigo", "Resurrezione"? Quanto è probabile convincere 11 persone che non la pensano come te "12 angry men"? Anche se capitano vite straordinarie (ne racconta tante ai limite dell'incredibile Carlo Lucarelli).
Sono molto d'accordo con la situazione limite, ma che ci porta a domande filosofiche e teoretiche, anche solo speculative su un tema grande preso ad esempio, ma poi riscontrabile in piccolo nelle scelte quotidiane. (Chi sono davvero? Come mi giudico? Devo pagare per i miei errori?)
È un film sui grigi, non sul bianco o nero.
Il giurato potrebbe scegliere in modo netto e non cercare di convincere gli altri che ci siano ragionevoli dubbi, fregarsene del tutto fare condannare l'imputato, invece sta a lungo in bilico e poi alla fine non si presenta.
L'ex poliziotto potrebbe andarsene senza dire nulla alla pm. (Credo l'elezione sia a procuratrice, negli Stati Uniti mi sembra abbiano anche elezioni per i pm, che non sono indipendenti, ma sotto al ministero).
La pm comincia ad avere dubbi quando i giurati stanno già decidendo.
Mi sembra abbia una bella evoluzione quella del personaggio di lei (mentre concordo, la moglie non va del tutto a fondo, e concordo sulla guida col telefono in mano). Parte abbastanza smaliziata e sicura, poi si lascia ri?prendere dalla passione per il suo lavoro? Complice l'amico avvocato d'ufficio e i dubbi che man mano le vengono. Fino all'ascolto della sentenza, senza troppa soddisfazione, anzi, e alla fine allo scambio di sguardi (bella la metafora della pistola che suggerisci).
Grazie di cuore come sempre.
P.S. Lunedì se riesco me lo rivedo v.o., la freschezza della recitazione con pochi ciack e in presa diretta, l'ho spesso trovata una componente forte nei suoi film, che si perde col doppiaggio.
@baubraccobaldo grazie di cuore per questo messaggio così analitico, che condivido in pieno. E condivido anche il PS sul doppiaggio. Non apro nemmeno l'argomento.
Sono rimasta in uno stato di grande confusione una storia sconvolgente co un finale che lascia un punto interrogativo
@luisaleoni2166 grazie per il tuo passaggio. Sono contento che sia stata una bella esperienza per te.
Beh, il PM non cambia neanche quando capisce qual è la verità perché prevalgono le esigenze di carriera. Justin non vorrebbe che fosse condannato l' innocente, ma non è disposto a buttare tutti i suoi progetti di riscatto e normalità e, per motivi altrettanto egoistici, rinuncia alla verità ( anche perché l' avvocato amico gli dice che tanto non verrà mai creduto e perderà tutto)
tanto egoistici non direi, ha moglie e figlio. Secondo me, vissuto per quei 110 minuti il personaggio, senza quei legami si sarebbe costituito
@francescoparmitani6359 ecco, questo è proprio come scrivevi tu nell'altro commento: ci sono infinite possibilità di lettura, all'interno di un senso compiuto.
Lui fa una scelta che preserva la sua famiglia. Ma questa scelta preserva indiscutibilmente anche lui.
Se lui stia pensando a moglie e figlio o a se stesso è cosa che risuona in qualunque direzione dentro di noi. Credo che @patriziagaido2159 intendesse dire egocentrato. Cosa che è parsa così anche a me. Ma come sempre diciamo qui, le letture sono sempre punti di vista su una realtà che nessuno di noi può definire e di cui nessuno può appropriarsi.
Quante verità nascoste? Quante volte viene creduto il verosimile e non il vero?
Lui va al bar perché sono morti i gemelli. E piange .... E resiste all'alcol...
@laurazanfretta5961 grazie per il messaggio. È vero, hai ragione. Difatti quando investe la ragazza lo fa perché guida in modo scorretto e pericoloso.
@IlCinemaDentroDiTe si ma non superficiale. Per questo motivo fa meno rabbia ciò che ha commesso
@laurazanfretta5961 eh, qui credo che sia davvero soggettivo. Guardare il cellulare alla guida, dal mio punto di vista, è estremamente superficiale e pericoloso. Sono valutazioni soggettive, ma una cosa come quella che lui ha fatto si chiama omicidio stradale. Un conto è il nostro coinvolgimento nella sua storia personale, un conto sono le azioni in sé. Almeno, per come la vedo io eh.
@IlCinemaDentroDiTe si è vero
Sia la PM che il protagonista accettano il prezzo del senso di colpa a vita, ma a livello giuridico accettano di fare pagare la colpa a un innocente
il finale suggerisce piu possibilità
@francescoparmitani6359 ma certo, qui più che mai.
Io ho trovato che tutti i protagonisti preferiscono un racconto approssimativo. Giustizia? Verità? Io ho fretta perché i bambini a casa mi aspettano, io a priori dico colpevole perché l' imputato ha un tatuaggio che mi ricorda la morte di mio fratello....
E nessuno vuole veramente la verità. L' unico che ci prova è l' ex detective che viene però subito interrotto ed estromesso
@patriziagaido2159 verissimo e acuto.
..ma allora la PM riaprirà il caso ? Non é possibile che un innocente debba scontare un fine pena mai .La P.M. é sempre stata molto frettolosa fin dall'inizio . E non ricordo sia riuscita a trovare le PROVE per arrivare al verdetto di colpevolezza del povero Justin. Su questo credo che siamo tutti d'accordo .
@Maria19108 grazie per il tuo passaggio. No, Justin è colpevole, forse hai confuso i nomi.
Spero che lei farà riaprire il caso, ma sepro che su questo non venga fatto nessun film. Voglio rimanere così, con quello sguardo puntato sulla mia coscienza.
@@IlCinemaDentroDiTeva bene Giovanni penso che lo rivedrò anche se quel finale mi ha lasciato scontenta e smarrita .
@Maria19108 magari l'hai già visto in lingua, casomai non fosse ti consiglio di farlo. Cambia tanto.
@@IlCinemaDentroDiTel'ho rivisto perché non avevo capito come mai quel biglietto ricevuto dai genitori dai cognomi diversi durante la lettura della sentenza insinua nella PM il dubbio su Justin. Nel cercare i proprietari delle auto portate in carrozzeria dopo l'incidente la PM era andata dalla moglie perché l'immatricolazione della station wagon era a suo nome e cognome ,quest'ultimo diverso da quello del marito .La cosa sorprende molto la PM mentre a me NO nel senso che per me sarebbe del tutto normale immatricolare una nuova auto con il mio cognome da nubile anche se sposata . ( Forse a Savannah -Georgia vigono altre consuetudini ? ) E poi c'è che il Justin nel rovello sincero che sembra consumarlo dimentica di essere stato distratto dal cellulare in quella notte e alla richiesta della moglie mente sull'esatta strada percorsa . Poi entrambi dopo la visita della PM sentono la necessità di vendere l' automobile . La PM d'altro canto si mette in moto con grande ritardo causa motivi di carriera (l'Ufficio agognato di Procuratore capo senza sostituti) e sembra soprassedere fintanto che Justin é giurato poi lo va a cercare . Insomma la giustizia per C.Estwood é una dea che ha mille occhi altro che bendata !!! Grazie per il consiglio di vederlo in lingua originale ❤
Sicuramente un buon film ma mi è sembrato affrettato in alcuni passaggi. Da una situazione di stallo si passa a una sentenza unanime (il protagonista non era presente per il parto ma non era l'unico a sostenere l'innocenza dell'imputato). Capisco il non essere didascalico ma mi sembra si saltino grandi passaggi.
Viene detto da un avvocato che il protagonista rischierebbe un processo per omicidio volontario se si scoprisse la verità ma è assurdo.
Il personaggio del detective in pensione era molto interessante ma scompare troppo in fretta.
Capisco anche la scusa del medico stanco per l'autopsia ma scambiare un investimento con un pestaggio con un oggetto contundente non è poco. E poi la causa della morte detta in tribunale è senza senso: omicidio. La causa dovrebbe essere il motivo che ha portato alla morte (ad esempio annegamento, dissanguamento, morte sul colpo in seguito alla caduta, etc). Apprezzo molto i film di Eastwood ma questo film, seppur buono, non mi è sembrato inarrivabile diciamo.
@francescoparmitani6359 grazie per questo messaggio. Sono assolutamente d'accordo. Il valore di questo film è per me su un piano filosofico. Ma nessuno valore filosofico giustifica di per sé dei buchi narrativi
C'e' anche un'po' di" La parola ai giurati' di Lumet?
@paolo5861 ma certo! C'è dietro un mare di cinema. Grazie per la citazione.
si, è anche citato palesemente in alcune inquadrature
@francescodamiani.cinema Sì Sì il tavolone con i giurati attorno torna tantissimo.
Film confuso e sconclusionato con dialoghi infantili e da soap-opera.
Personaggi antipatici, finale ridicolo e irreale!!
La pubblicittá della Mercedes poteveno risparmiarla....
@FraLuna75 punto di vista assolutamente legittimo. Sconclusionato a me non sembra, scricchiolante onestamente sì
@@IlCinemaDentroDiTe
Non sembra?
Una Ragazza in tacchi/zeppa e gonna cammina di notte sotto un terribile diluvio su di una strada percorsa da vettura ad alta velocitá? Sembra un giallo inventato da un bambino, e dai...
E si potrebbe andare avanti con decine di dettagli uno piú ridicolo dell'altro!
IlCinemaDentroDiTe sì sì ma sono d'accordo sui numerosi buchi. Come dicevo nel video, però, questo film secondo me prescinde dalla plausibilità. Quando il buco è uno magari gli è scappato, quando sono così tanti se si tratta di livelli di lavoro come questi è una scelta. Credo che lui guardasse a significati più che a plausibilità. Ma è una mia personale convinzione.