Saluzzo(CN).
Chiesa di San Giovanni Battista.
Concerto di 3 campane in accordo Fa#3 Minore.
Vallino, Bra 1834 (Do#4 agg. Achille Mazzola, Valduggia 1937).
[00:00] Introduzione fotografica accompagnata dall'Inno "Veni Creator Spiritus" di Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Suonate in occasione della Festa di San Chiaffredo Martire 2021, Patrono della Città e della Diocesi di Saluzzo, e del 250° Anniversario della costruzione del Campanile della Cattedrale:
[07:15] Baudette;
[13:25] Gran Tribauda;
[14:56] Distesa Solenne a 3 campane.
Registrazione audio in HD. Si consiglia l'ascolto in cuffia per poter meglio fruire del contenuto.
Prima della costruzione della Cattedrale, la Chiesa di San Giovanni Battista era l’edificio di culto più importante della città. Iniziata dai Domenicani nel 1330 nel luogo ove sorgeva dal 1281 una cappella dedicata al Precursore, subì, nei secoli, notevoli cambiamenti: allungata verso nord nel 1370, nel 1467 fu avanzata la facciata ed aperto l’attuale ingresso chiudendo quello precedente con la costruzione del chiostro quadrato. Venne allungata la parte absidale nel 1480-87 e successivamente con la costruzione della cappella marchionale. Terminata nel 1530, passò nel 1829 ai Padri Servi di Maria i quali l'hanno custodita fino al 2018, anno del definitivo passaggio alla parrocchia della cattedrale.
Il complesso si sviluppa su di un notevole dislivello di terreno.
Il possente campanile, eretto nel 1376, si presenta con una pianta a base rettangolare e si articola in altezza su cinque piani definiti da cornici in cotto con fregi ed archetti incrociati. Sul lato rivolto a nord, le finestre a monofora dell’ultimo piano sono chiuse da una artistica griglia in mattoni, secondo l’uso dell’epoca di chiudere le aperture rivolte verso nord delle torri campanarie. La torre è conclusa da una slanciata cuspide ottagonale tra quattro pinnacoli, con al sommo il gallo segnatempo.
La semplice facciata a salienti ospita un imponente san Cristoforo dipinto nel 1929 ad imitazione di quello quattrocentesco esistente sulla Parrocchiale di Rossana.
L'ampio interno è a tre navate divise da pilastri cui sono addossate semicolonne con capitelli in pietra che reggono le volte a crociera.
L’altare maggiore è ornato da un imponente tabernacolo in legno dipinto e dorato della seconda metà del XVI secolo. L’abside della chiesa è occupata dalla Cappella dei Marchesi di Saluzzo, che rappresenta una delle testimonianze scultoree più importanti del territorio. Progetto travagliato, si sviluppò dal 1450 al 1504 e vide la successione di diverse maestranze di scuole e culture differenti: la fase iniziale fu opera probabilmente di un artista borgognone, Antoine Moiturier, a cui si devono la pianta pentagonale e le pareti in pietra grigia con inserti in pietra verde. La nicchia di sinistra ospita il monumento funebre di Ludovico II realizzato in marmo bianco di Paesana nel 1508. La nicchia di destra, progettata per ospitare il monumento mai realizzato di Margherita di Foix, venne occupato dall'altare di Santa Rita. Gli stalli corali, della fine del XV secolo e attualmente in restauro, provengono dall’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso.
A sinistra dell'ingresso, nella Cappella dei Santi Crispino e Crispiniano, nel 1992 è stato scoperto il ciclo di affreschi delle Storie della Passione databili al primo '400 ed attribuibili a Pietro Pocapaglia da Saluzzo. Nella parete di controfacciata vi sono frammenti di affreschi precedenti rappresentanti una flagellazione. La navata prosegue con la Cappella del Rosario, eretta nel XVI secolo su progetto di Giovenale Boetto, che presenta una cupola ottagonale, con stucchi ed affreschi dell'artista fiammingo Jean Claret. Spicca la grande macchina d’altare di legno dorato che ospita il trittico del pittore saviglianese Pascale Oddone del 1535, il cui pannello centrale raffigura la Madonna del Rosario tra San Giovanni Battista e San Domenico. La predella è un ex-voto per la sopravvivenza della città all’assedio del 1487.
Nella navata di destra si apre la grande Cappella dell'Addolorata, eretta nel 1656 e trasformata nel 1925. La Cappella di San Giuseppe, a destra dell'ingresso, presenta nella volta un ciclo di affreschi della seconda metà del ‘400 scoperti nel 2000 e rappresentati, tra gli altri, la vita di Sant’Antonio. Sulla parete di controfacciata spicca l'affresco coevo raffigurante la Madonna col Bambino tra San Giacomo e San Bartolomeo.
Si ringraziano Padre Lorenzo Merivot per la calorosa accoglienza e la disponibilità dimostrata, il Vescovo Monsignor Cristiano Bodo e l'Arciprete della Cattedrale Don Roberto Salomone per l'incoraggiamento e la preziosa collaborazione nell'organizzazione del concerto itinerante di campane, nonché Digema85 e Campanaro09 per l'amicizia e la partecipazione.
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