Le campane di Dogliani(CN), Chiesa Arcipretale di San Lorenzo Martire - Suonate varie
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- Опубліковано 11 лют 2025
- Dogliani(CN).
Chiesa Arcipretale di San Lorenzo Martire.
Concerto di 4 campane in Fa3.
Fratelli Barigozzi, Milano 1880 (Fa4 agg. Fratelli Barigozzi, Milano 1899; La3, Do4 rif. Roberto Mazzola, Valduggia 1983).
Allegrezze, Suonata alla Romana e Distesa completa a 4 campane in occasione del 150° anniversario dalla Dedicazione della Chiesa Prepositurale dei Santi Quirico e Paolo.
Registrazione audio in HD realizzata con microfono Tascam DR-40. Si consiglia l'ascolto in cuffia per poter meglio fruire del contenuto.
Le origini dell'attuale Chiesa Arcipretale di San Lorenzo Martire si fanno risalire all'Anno Mille, tant'è che alla fine del XII secolo i parroci di San Lorenzo già godevano del titolo di Arciprete. L’elenco degli arcipreti inizia, infatti, nel 1197 con l’Arciprete Pietro, quando Dogliani dipendeva ancora dai Marchesi di Busca che daranno poi vita alla Dinastia Aleramica dei Marchesi di Saluzzo.
Si trattava di un edificio a pianta basilicale, caratterizzato da tre navate parallele sorrette da pilastri interni, con ampie finestre laterali che illuminavano la navata centrale e l’altare maggiore.
Vi era poi una cappella laterale con una statua della Regina Coeli, successivamente trasferita al Convento del Carmine, fondato nel 1479 lungo il torrente Rea e tutt'ora esistente sotto forma di cappella attigua all'attuale Chiesa di San Paolo.
Il 19 ottobre 1647 giunsero a Dogliani le reliquie di S. Celso, tutt'oggi venerato come compatrono. Moltissimi scritti dell’epoca, tra cui libri delle compagnie e relazioni di visite pastorali di vari vescovi, concordano sul fatto che l'Arcipretale di San Lorenzo era considerata Chiesa Maggiore di Dogliani.
Nel 1673 venne fatto un radicale restauro del coro, della sacrestia e dell’altare di San Celso.
Ma fu l’Arciprete Giuseppe Bracchi a realizzare un radicale intervento di ristrutturazione tra il 1829 e il 1831, effettuando una ristrutturazione generale della chiesa, che venne anche allungata con 2 nuove arcate, e sostituendo l’antica facciata pericolante con l’attuale in pietra.
Col tempo, la Chiesa si arricchì di segni religiosi e di patrimonio artistico, tra cui spiccano gli altari laterali del Cuore Immacolato di Maria, con la pregevole statua realizzata dallo scultore Antonio Roasio, e di Sant'Anna, costruiti nel 1842, e il altare maggiore dedicato al Sacro Cuore di Gesù, realizzato nel 1851.
Nel 1881 venne innalzato il nuovo campanile progettato dall'architetto Schellino, andando così a sostituire il precedente, più basso e meno slanciato.
Tra il 1906 e il 1908, su iniziativa dell'Arciprete Don Serraglia, fu eretta la grande cupola secondo il progetto dell’Ingegner Alimondi di Alba, che risulta essere una delle primissime grandi opere in cemento armato costruite in Piemonte. Le decorazioni della nuova cupola, con le storie della vita di San Lorenzo Martire, vennero realizzate dai pittori Mossello e Staccione di Torino.
Nel 1909 si inaugurò solennemente il grandioso organo di stile Ceciliano, progettato con la consulenza dei maggiori organisti dell’epoca (tra cui il Maestro Sacheri di Mondovì), e realizzato da Carlo Vegezzi Bossi.
Nel 1911 fu infine acquistata e sistemata la nuova “Via Crucis”.
Subito dopo si decise di ingrandire ed elevare l’Altare Maggiore in quanto, con la nuova cupola, le proporzioni non erano più armoniche. Il lavoro venne eseguito, su progetto dell’Ingegner Ruffino di Torino, dalla ditta Prinotti di Mondovì, e il risultato finale, attualmente ammirabile, è di notevole effetto.
A seguire, si rese necessario ricostruire, modificandoli, anche gli altari laterali dell’Addolorata, con lo stemma della Famiglia Perno di Caldera che ne ha il patronato, e quello di San Celso, con lo stemma del Municipio.
Di notevole pregio è, infine, la fedele riproduzione della grotta di Lourdes, costruita con blocchi di pietra provenienti dal Tanaro, artisticamente disposti su progetto dell’ingegner Ruffino di Torino.
Si ringraziano calorosamente l'Arciprete e Prevosto, Don Bartolomeo Bessone, e il Signor Claudio per il graditissimo invito, la calorosa accoglienza e l'enorme disponibilità dimostrata, nonché Digema85 e Campanaro09 per la compagnia, l'amicizia e collaborazione nelle suonate.
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