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primule rossa
Приєднався 14 жов 2014
I video di questo canale vi invitano a pensare lentamente. Ogni video è un'apertura all'autoconsapevolezza logica del pensiero.
Si trattano temi filosofici attraverso le prospettive delle logiche formalizzate e le letture commentate dei testi.
Gli altri si riferiscono a me con la denotazione Vincenzo Pacilè, così l'anagrafe.
Si trattano temi filosofici attraverso le prospettive delle logiche formalizzate e le letture commentate dei testi.
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Відео
Excursus: Relatività ristretta e simultaneità
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Da McTaggart alla logica dei tempi verbali(A.Prior)
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Virtuale ed effettivo in relazione a tensionalismo ontologico e atensionalismo ontologico.
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Proposizioni tensionali e proposizioni atensionali.
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McTaggart: priorità ontologica delle A-proprietà sulle B-relazioni.
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Introduzione alla filosofia del tempo:una definizione di tempo.
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Il dito di Dio, dimostrativi e paradossi
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Malefici Hegeliani: Croce ed Enriques
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Viaggio ucronico nei mondi possibili: De Bello Alieno
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Lo studiolo di Federico da Montefeltro
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Severinite : eziologia e possibile cura.
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Da Chomsky: Merge concreti e avrai astratti.
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Non efficere Deos.Hegel e Heidegger.
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Metafisica vs Metafisica.Non caratterizzabilità dei frames inversamente ben fondati.
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Il ruolo delle metafisiche per le teorie scientifiche.
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Logica modale aletica per la metafisica.
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Logica modale aletica, il sistema K.
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Oggetti concreti e oggetti astratti.D.K.Lewis (parte 2)
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Oggetti concreti e oggetti astratti. D.K.Lewis
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Logica modale aletica.Clausole semantiche.
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Milan Kundera e la disgregazione dei valori 1)
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Su una nota di Nozick in Invarianze e relazioni di accessibilità
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Modalità aletiche da C.I.Lewis a R.Carnap
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Obiezione di Quine all'implicazione stretta di C.I.Lewis
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Questa live rappresenta la disfatta totale del severinismo e di Santini. Ormai è finita per questi minus habens.
RISPOSTA X ANTIMATERIALISTA: Se ti arrabbi vuol dire che non hai ancora capito *"col cuore"* cioè *"im-mediata-mente"* l'eternismo dinamico come lo chiamano qui..."Là dov'è il Riso v'è anche ciò che Salva" disse il Folle .. semicit by il Poeta Divino Holderlin... reinterpretato dal Nazista che accendeva e chiudeva in codice la luce della studio in università x dire alla giovane studentessa vieni che facciamo un po' di Tecnica Riproduttiva.... Intanto mia moglie già tradì me subito dopo il matrimonio così ora mi vendico e la tradisco un pò anch'io.. PS: sia Heidegger sia Severino sono contro l'Umanesimo (ed il Biologismo e lo Psicologismo in generale).... Nel caso del Nazista te ne accorgi già in SUZ dove parla di Dasein = Esser-ci invece che di Uomini ... Severino al posto di Uomini usa la dizione Cerchio Finito o Trascendentale dell'Apparire .... alla buona traducibile così "io non sono il mio corpo e neppure il mio cervello e neppure i miei pensieri e neppure le mie emozioni e neppure le mie sensazioni esterne: io son l'Anima immortale sempre presente che come uno specchio riflette ad 1 ad 1 tutti gli spettacoli" ... con il corollario che non solo non morirà ma neppure è mai nata.... La filosofia religiosa dell'induismo Monista (una specie di Idealismo Indiano) infatti parla del Non-Nato .... Il punto essenziale è che Severino=Pier son Mistici.. oltre a Swedenborg il primula avrebbe potuto citare, per me, anche Simone Weil e Silesius e Meister ECKHART... E ovvio che dei Logici Sequenzialisti Moderni non lo possano minimamente capire.... Anzi: lo DEVONO Deridere .... Od usare argomentazioni Democratiche x Votare la Verità: siccome non lo caga nessuno allora si sbagliava.... In soldoni... Ricorda incipit del Destino del Kata to Kreon: la LIBERTÀ appartiene alla ESSENZA del Nichilismo... E quindi: erano Liberi di NON Deriderlo ?
Buffo meccanismo di proiezione. Un personaggio i cui contributi alla filosofia sono noiosi, non interessanti, non importanti - si leggano gli articoli di tal palmato che ciancia su UA-cam - progetta, insieme con un servo della PayPal Mafia - tal Brodin, l'economista -, di eliminare l'insegnamento della filosofia, per precluderlo a chi non ha i soldi o a chi non fa parte della sua cerchia di amichetti, e di creare barriere contro l'accesso all'apprendimento universitario della filosofia da parte di chi non partecipa ai lavori del Comitato Esecutivo di Monte Carlo; mentre persegue questo proposito con la vuota propaganda su UA-cam, il personaggio in questione accusa un filosofo (uno vero) di aver scritto "per mafia". Buffo meccanismo di proiezione. Un sostenitore di fantapolitiche anarcocapitaliste sostanzialmente identiche a quelle di Hitler, dà ad Heidegger del nazista. Fateci il piacere, sparite!
Prima che noi si sparisca nel apparire infinito, come lei auspica, ci conceda di apprezzare almeno un poco dei suoi contributi alla filosofia. Non ci faccia attendere, insomma, l'uscita della Gesamtausgabe di "mattomaterialista" per aver contezza dei suoi preziosi Beiträge. Per ora la vedo solo agitarsi in insinuazioni e illazioni prive di fondamento.
Ma come ti permetti di esprimerti in modi così disgustosi nei confronti di due intellettuali come Palma e Boldrin. Ma vergognati...
@@danielegalasso8164 Forse è il caso che lei si lavi bene le orecchie e ascolti con attenzione le parole del suo amichetto nel video, così da evitare, d'ora in poi, di cianciare di "illazioni" (vocabolo il cui significato le è al momento ignoto) e di "insinuazioni". Quanto alla sua richiesta, è opportuno che lei e i suoi amichetti raduniate alcune centinaia di migliaia di euro e me le doniate, in modo che io possa soddisfarla. Restando cosa gradita e lodevole la vostra scomparsa, le rivolgo non cordiali saluti.
@@mattomaterialista Bene, adesso mi è più chiaro il senso autoreferenziale del suo nickname.
@@danielegalasso8164 Che qualcosa le sia chiaro, a giudicare dai suoi sintomatici sproloqui, è fantasy.
Davvero una diretta divertente. 😆 Al di là dei contenuti espressi fa riflettere l'ossessione di alcuni severiniani nei confronti del pensiero di Severino. Costoro, a mio modesto avviso, sono molto più sciocchi di Severino, filosofi scadenti o dilettanti (soprattutto i laureati in filosofia), e rappresentano i diretti responsabili dell'astio (se così vogliamo chiamarlo) di tutti gli altri nei confronti di Severino. PS NON mi spiego come mai AM, contrariamente a quello che aveva promesso (mi dicono), tenga ancora aperto il suo canale dopo la totale disfatta sia espositiva sia argomentativa subita. 🤣
Che cumulo di sciocchezze propini. Dopo la capitolazione argomentativa che hai subito, rosichi e cerchi di rifarti con la retorica antiseveriniana
Nessuna retorica. I video "parlano" da soli. Chiunque può constatarlo autonomamente. 😀
@@senzalogicamalsicogita ah, secondo te i video parlano e pure da soli?
@@ANTIMATERIALISTAconcordo con senzalogica, Santini dovrebbe chiudere il canale. Lo aveva detto. Poi ormai dopo l'ultima diretta in cui ha fatto una figura meschina, insultando Palma, non ha più credibilità.
@@ANTIMATERIALISTA . L'uso delle VIRGOLETTE NON è casuale. Purtroppo, essendo approssimativo e superficiale in tutte le tue esposizioni (sia scritte che verbali), NON riesci a notare i dettagli che fanno la differenza. 😄
Una delle peggiori dirette di filosofia. Si è solo ripetuta la solita retorica antiseveriniana senza nessuna argomentazione e dimostrazione delle opinioni e maldicenze propinate. L'antiseverinismo non ha nessuna credibilità: è solo un tentativo di screditare una filosofia che gli antiseveriniani non hanno capito e rispetto a cui sono sprovvisti di strumenti filosofici adeguati per criticarla. Più gli antiseveriniani si limitano a propinare le loro maldicenze, più rendono palese la assenza di argomenti con cui provare a criticare la filosofia, che tentano di screditare in modo fallimentare.
deve mettere un parrucchino più pesante, mi han telefonato che prese il raffreddo e altro massa lubrense. si riguardi!
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 << raffreddo >>, la storia del parrucchino... la punteggiatura scorretta. Dopo <<.. Massa lubrense>> va << . >>, non la << , >>. Oppure, se si mette la virgola, dopo NON deve seguire il minuscolo, ma il maiuscolo (<< ... prese il raffreddo e altro Massa Lubrense e altro. Si riguardi>>). Inoltre manca la preposizione << a >> prima di << Massa Lubrense >>. Questo è il tuo commento pasticciato << Deve mettere un parrucchino pesante, mi han telefonato che prese il raffreddo e altro massa lubrense. si riguardi! >> Questa è la versione in un italiano corretto: << Deve mettere un parrucchino pesante: mi han detto che prese il raffreddore e altro a Massa Lubrense. Si riguardi! >> Severino, oltre che un titano della filosofia, scriveva in un italiano corretto e sicuramente infinitamente meglio di come hai scritto questo commento.
@@ANTIMATERIALISTA Il professor Palma ha problemi alla vista e può far fatica a scrivere al computer. Dovresti solo che vergognarti a punzecchiarlo su una sua debolezza. Santini, mi fai veramente ribrezzo!
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 E lei, mi raccomando, stia attento quando si mette gli indicali nel buchino per tastare chiedendosi cos'abbiano intorno.
Son felice mi sia apparso nel Santo Natale questa comica, la rivedrò in eterno dopo la mia morte: ne rideremo x sempre, grazie
cristiano come sie babbo natale ti ha regalato il plug con l'effigie -di severino in alabastro? vedo che lo gode molto
Pregherò x te: sei molto triste... Mi spiace.. Spero un giorno anche tu possa DIVENTARE felice
Diretta divertentissima :) distensiva. Ci stava in periodo natalizio.
è tutto sbagliato. Severino non nega il variare, nega il divenire. È il nichilismo che interpreta e confonde il variare come fosse un divenire. Variazione vuol dire differenza e per avere una differenza sono necessarie le identità. Tra il numero 5 e il numero 2, la differenza o variazione è 3. È impossibile presupporre la variazione senza le identità 2, 3 e 5. Noi dunque abbiamo "certezza" empirica, non di un divenire, ma di un variare e degli stati di cui esso è variazione. Presupporre un divenire ontologico (in senso greco significa identità del termine iniziale con il nulla, in senso hegeliano identità sintetica del termine iniziale e finale) significa in ogni caso volere negare le identità, ed è dunque una auto-negazione poiché vengono proprio affermate quelle identità. È dunque un volere che si toglie da solo.
Matemtica e Logica sono Nichilismo Necessario proprio come questo Linguaggio Naturale: mere Utili ABITUDINI della Terra Isolata. Linguaggi Formali son solo PIÙ ABITUDINARI di quelli Comuni. Ingannano meglio l'esser-ci empirico. Questo è il loro Dovere. Buon Santo Natale
Mi-vien-in-mente Derrida che criticava la PRETESA di RIPETIZIONE nel TEMPO: ecco la Matematica che dice "1" e poi di-NUOVO "1" crede che Essi siano la STESSA COSA in ISTANTI DIVERSI. Questa è la Aporia NASCOSTA. Quelle Paradossali che trattate voi, Cretese Tarsky Russell Goedel Dialetteismi vari etc, son più INNOCQUE perché VISIBILI. Appare pure a voi che Linguaggi Formali son Scricchiolanti e RINVIATE all'OO la Soluzione in META Linguaggi dei META Linguaggi dei etc dei etc dei etc.... Russell la chiamava Teoria dei Tipi, Tarsky e Goedel risemantizzazioni varie ... e dicevano che un linguaggio non può dire la sua verità.... La Verità si Dà ma non si Di-mostra. Eppure sia le Aporie NASCOSTE che quelle VISIBILI nascono Entrambe dalla PRETESA della RI-PETIZIONE che VioleREBBE il PDNAC se fosse possibile. Quindi la VERITÀ è la DIFFERENZA tra "1" ed "1".... tra "mento1" e "non-mento1" e "mento2" e "non-mento2" in un INFINITUM PROGRESSIUM.... La Contraddizione "C" che chi è Immerso nella Terra, soprattutto se ha un Elevato QI Formalistico, Non Vedrà sino al suo OLTRE-passare l'Ultimo Istante con l'Ultimo Vero-Errore
Non sono persuaso che la matematica delle leggi di natura, le quali senza matematica sarebbero vuote, sia parte del mondo. Se ho tre mele e ne mangio una, rimangono due mele, non zero né dieci, come il moto parabolico di una mollica di pane non può che essere quello descritto dai quei precisi numeri; ma quei numeri non sono fenomeni e non ne sono nemmeno parte reale. La realtà è che ci sono io, un essere umano, che elaboro un mini modello della piccola porzione di mondo in cui "due" mele sono state rimosse e ne rimane "una".
Ho trovato la chat parecchio incasinata, benché a tratti divertente 😅
Il saggio citato dal prof. Palma ''il rigore informale e la completezza'' si trova edito da qualche parte? Esiste un'edizione inglese?
@@MaurizioBauduinoLo trovi in "Il paradiso di Cantor" di Carlo Cellucci.
@ perfetto, grazie mille.
chi fosse interessato puo' chiedere a me l'articolo di Georg Kreisel, come diceva la Rai, prossimamente su questi schermi.
La ringrazio per questo contributo. Risulta possibile contattarla via e-mail per un progetto di natura culturale?
L'idea può essere interessante , le chiedo di contattarmi Qui: facebook.com/profile.php?id=100091730925526
quite likely ain't politics but policy hough I can't fathom why non announcement was made
Perdoni la contestazione caro professore. Premetto che dal mio punto di vista, per ragione di causa-effetto, il presente non può esistere. La simultaneità quindi tra i due osservatori, per principio di relatività, il tempo in A rallenta, mentre in B accelera. L’esito =0 può sembrare un fatto “presente”, ma ciò è soltanto un’apparenza, in effetti negli osservatori il tempo scorre. Cordiali saluti
@@domenicozamboni8502 non sono professore.
Eccetto la Contraddizione C e la Eterna AutoCoscienza di Sè e l'Apparizione della Verità Incontrovertibile SEMPRE PRES-ENTI: tutto il resto DEVE essere OLTRE PASSATO e poi paradossalmente CON-SERBATO nella Gioia della Gloria nella Terra che Salva. Quindi anche quella Sequenza di Enti che qui ed ora chiamiamo Linguaggio DOVRÀ NECESSARIAMENTE essere Superato AND Conservato. Sembrerebbe una Contraddizione ? Sì lo Sembrerebbe: ma NON lo è. Perchè ? Perchè sarà come essere su un monte e veder dall'alto sulla Sinistra la Falsità dell'Isolamento e sulla Destra la Verità della Gloria. La verità è norma di sè ed anche dell'errore (Spinoza nella sua ETICA)
Scusate, riguardo l'ipotesi del Continuo, dato che è stato dimostrato rigorosamente che è indipendente qualora si supponga coerente la teoria assiomatica degli insiemi ZF, non possiamo dire che è indecidibile ?
no
@@adrianopaoloshaulgershompa3132
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 La Storia della Matematica ti risponde, io riporto ....
viz Koellner
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Non conosco questo signore, cosa dice esattamente riguardo l'Ipotesi del Continuo, in che senso non è indecidibile ?
Sarebbe interessante discutere di come il concetto di tempo, alla luce della relativitá, possa essere formalizzato con le logiche temporali. È già stato fatto?
La domanda è semplice ma richiede una risposta articolata che impegnerà alcuni futuri video.
@primulerossa409 attenderò
@@primulerossa409 anche se volevo precisare che nel chiedere se fosse già stato fatto intendevo dire se in filosofia del tempo qualcuno avesse affrontato la problematica della formalizzazione del concetto relativistico di tempo. Ma se ci saranno altri video certamente ne parlerai.
@@pascal1978Ti posso dire che c'è una profonda differenza tra come vengono trattate le durate in Relatività ristretta e Relatività generale. Einstein, per quanto riguarda le misure, era un convenzionalista e la definizione di misura della durata è del tutto convenzionale , tanto che in Relatività è, in un certo senso, improprio parlare di tempo.
58:31 Scusa Vincenzo (@primulerossa) non ho capito, il programma di?
"Programma di Field" dal nome del controverso matematico Hartry Field, che contestava l'argomento della indispensabilità delle matematica alle scienze empiriche. Scrisse un testo abbastanza noto dal titolo "Science without Numbers".
In logica, uno degli aspetti fondamentali da considerare è la nozione di conseguenza logica, la quale, ritengo, richiede necessariamente la struttura originaria. La nozione di conseguenza logica è problematica e tuttavia è impossibile che si dia logica senza conseguenza logica. L'opera filosofica più rigorosa e radicale che sia mai apparsa, "La struttura originaria" (rispetto a cui, opere - pur rilevanti e dall'indiscutibile valore filosofico - come il Tractatus sono molto semplici e poco rigorose), è l'unica che, a mio avviso, possa salvaguardare la nozione di conseguenza logica perché è l'unica che ha definito rigorosamente la nozione di verità - che è ciò la cui negazione è autonegantesi, nel senso che nel tentare di negarla la deve affermare come verità - la quale è essenziale per la conseguenza logica. Inoltre la struttura originaria è l'unica in cui la logica (che è innanzitutto logica ontologica dialettica, che ha in sé anche la dimensione formale della logica come sua parte strutturale) possa essere cogente e necessaria.
santini non capisco perchè invece di continuare a parlare di logica non tenta di studiarla. La logica è lo studio di stringhe ben formate. ci faccia pace. Le avevo fatto notare che lei essenzialmente si è innamorato con il principio di identità (che nessuno nega), e da questo in modo mai spiegato arriva alle più bizzarre fantasticherie. Invece di continuarci a parlare di logica ontologica dialettica, provi a scrivere qualcosa di davvero formale su come congiunge l'idea che ha di identità con tutto il resto (che ad occhio è ciò che il suo messia aveva capito essere il punto più dolente)
@@pspspspssspspps guardi che "santini" non puo' studiare logica perchè è cretino. severino fu un povero scemo che in accordo coi preti studio' a borromeo, per fare carriera invento' di farsi processare da fabro al santo uffizio e invento' per stesso le varie cattedre che distribuiva ai suoi amichetti in una nuova facoltà di filosofia; in breve una emorroide tardiva dei vari gentile bontadini et cie. questo santini è lo spurgo delle emorroidi.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 certo che sei proprio un cretino. Non riesci a capire di essere inutilmente invadente e inopportuno? Non capisci niente di filosofia della logica e se vuoi te lo posso dimostrare in un dibattito in cui ti concedo l'onore di interloquire con me. Ti anticipo anche un'argomentazione che lo dimostra, sebbene dubito tu sia in grado di capirla P1) Chi offende me (santini) dicendo che sono cretino e non posso studiare/capire logica mostra di essere un dilettante in logica (solo un dilettante direbbe che io non posso capire di logica, dato che ho già dimostrato di capirne) P2) Tu scrivi che sono un cretino e non posso studiare/capire logica C) Tu sei un dilettante in logica (Argomento bonus: chi dice che sono un cretino perché non saprei di logica è cretino al cubo: è cretino perché provando a offendermi con questa motivazione, non si rende conto di mostrarsi egli stesso dilettante in logica, esibendo ciò in modo plateale e pertanto mostrando di essere cretino; è cretino al quadrato perché, non capendo di mostrarsi cretino per tale motivo, è cretino al quadrato; è cretino al cubo perché non capendo che, offendendo me su tali basi mostra di essere un cretino al quadrato, è un cretino al cubo). Riguardo a Severino, perché lo nomini? Non ci hai mai capito niente della sua filosofia e non hai perso occasione per confermarlo propinando opinioni scadenti a tal riguardo. P.S. se hai le emorroidi non è colpa mia.
Wittgenstein direbbe: "A che serve il principio d'identità? In natura esistono due cose identiche? Il metro campione non ha nessuna lunghezza!
ANTIMATERIALISTA -- La conseguenza logica è concetto semantico, ciò vuol dire che bisogna per forza uscire dal linguaggio oggetto e introdurre nuovi oggetti che sono matematici
La terra del destino è la terra da cui la terra è isolata! Riflessione personale;quante vite sono necessarie per venire a capo di questo concetto ?
Scopro solo oggi che questo canale è "attivo" (appena iscritto). Dovrò recuperare molti video. Nel frattempo, complimenti per questo. 😊
Propongo tre punti. Primo (sci-fi): la matematica spazializza il tempo. Secondo (metafisico): la matematica tratta di rapporti tra (e sono estremi ideali) quantità pure; ideali continuità perfettamente lineari e omogenee. Il suo contenuto è l'idea di una gradualità assolutamente insensibile. E ora tenetevi forte che riporto un'affermazione mistico-trascendentale sussuratami all'orecchio - mentre ero in stato di dormiveglia - dallo spirito santo in persona, e che giungeremo a comprendere forse più in là: la quantità è qualità allo stato nascente.
tradizionali sciocchezze, nemmeno si sa cosa sia il tempo da "spazializzare" in breve quel che Kant buonanima trovava in svedenborg…
@@carpesim82 ahahahah, Simon mago!
@@adrianopaoloshaulgershompa3132è la realtà che ognuno coglie intuitivamente, è integrale e singolare differenza; è il tempo reale, quello che sperimentiamo direttamente nella nostra coscienza. Lo spirito santo in persona non si chiama mica svedenborg! ;)
@@adrianopaoloshaulgershompa3132... è che il basso profilo non mi si addice ;p
@@carpesim82 come a tutet le persone deficienti, penso abbia una ampia gamma di compagni su internet. la smetta di rompere i coglioni.
Una precisazione: i famosi e famigerati "giochi linguistici" non vanno confusi con gli ambiti disciplinari. Wittgenstein, cioè, non ha mai sostenuto che la matematica "tout court" fosse un gioco linguistico. Più coerentemente si deve dire che in matematica vigono diversi giochi linguistici, come quello del calcolare, dimostrare, inferire ecc. Tutte queste pratiche mostrerebbero come il significato delle proposizioni matematiche è determinato da specifiche regole d'uso vincolate a una grammatica.
puo' darsi e se cosi' fosse la vigenza mostra o nulla o delle banalità ben vestite in abiti moderni. rimane assai pertinente la "cavalletta" di b. suits
di passaggio, la logica in cui non si puo' dedurre x per un x arbitrario da una contraddzione venne fatta da belnap & dunn & mares é et al. per chi di voi fosse interessato, la cosa migliore di Kreisel da leggere è "rigore informale e completezza", se non avete accesso chiedetemi il libro, è un libro che fatto Imre Lakatos negli anni '60 del secolo scorso.
Un altro testo di Kreisel disponibile in lingua italiana è "Il programma di Hilbert" tradotto nella bellissima antologia "La filosofia matematica" (Laterza, 1967) curata da Carlo Cellucci e purtroppo introvabile in commercio. Nel testo Kreisel affronta in ottica non costruttivista anche il tema del rapporto tra formalismo e dell'analisi sintattica e di come l'arrivo di Gödel fece evaporare i sogni finitisiti di Hilbert. Va specificato che i testi di Kreisel sono tutti abbastanza tecnici.
@@danielegalasso8164 daniel, saran pure "tecnici" ma -trova il sottoscritto- molto più illuminanti di tanta propaganda-
@@adrianopaoloshaulgershompa3132i testi di Cellucci sono più leggibili
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 Assolutamente! Era solo per mettere in guardia i pelandroni della lettura veloce che sono testi che si richiedono un certo impegno.
@@primulerossa409 Cellucci é ottimo, anche per i decenni di esperienza, fece il professor a Sapienza per decenni.
Per "gioco" wittgenstein deve intendere la mobilità, quindi la variazione tollerata da un'idea di struttura, insomma l'"elasticità" di questa, quindi l'ampiezza (diciamo) della sua funzione; funzione che consiste nella determinazione qualitativa del movimento in specie di narrazioni linguistiche /razionalizzazioni /ideali scomposizioni* della reale continuità di variazione qualitativa che è appunto il tempo reale. *Forme di vita, individui, giocatori (attori del gioco, della variazione, del mutamento**) insomma. **Il quale, volendo si può forse dire che rappresenti già di per sé un primo grado di distensione, quindi derivazione, oggettivazione di una continua e crescente creazione.
@@carpesim82 ahahahah! Mancava la tua visione elasticamente originale , comunque flessibile almeno quanto la tensegrità di un pensiero poco meno libero di una nuvola che vaga.
Mi fai arrossire 😂 "Tensegrità" non lo avevo mai sentito. Me gusta
Non ho capito in base a cosa viene attribuito un certo grado di probabilità alle proposizioni nel sistema epistemologico di Italo. Se nel mio sistema di credenze 10 proposizioni implicano la verità della proposizione x e 5 implicano la verità della proposizione y, allora per me la proposizione x dovrebbe essere più probabile della y? Oppure ciò che conta non è il numero ma la "qualità" delle giustificazioni?
@@TommasoBartolini Italo non è entrato nel dettaglio di queste spiegazioni, per ora il discorso rimane ambiguo, l'uso di "probabile " è quello del senso comune e si usa " probabile" come sinonimo di non-certo. La proposizione "il soggetto sa che la terra è sferica" , per Italo non può avere il valore di verità 1 ma 0,99, questo anche se è vero che la terra è sferica.
Avrei una domanda da porle riguardo lo statuto fondazionale dell'Olismo Semantico in ogni sistema espressivo, compresi i sistemi di logica formale. Anche nel caso in cui avessimo un linguaggio oggetto formalizzato, che preveda l'assenza del principio d'identità dei suoi elementi come premessa o regola di derivazione, come potremmo anche solo porre tali elementi del sistema (in quanto segni, parole, numeri ecc.) senza presupporne l'identità con se medesimi? Per poter porre realmente degli elementi non significanti qualcosa, all'interno di un sistema logico, si tratterebbe di porli come Nihil Absolutum, ovvero come esterni alla significazione in generale. Poiché nel caso in cui fossero solo Nihil relativum, ovvero "io significo nulla", non riuscirebbero a liberarsi dalle catene del significato. La domanda è, è possibile secondo lei, creare un sistema si pensiero che proceda per derivazione naturale ove si possano porre degli elementi di partenza che riescano a liberarsi assolutamente dal significare alcunché? Dunque dell'olismo semantico? Grazie e scusi la domanda prolissa
Se trovi su un foglio la scritta " f%^#@=" puoi dire che significa qualcosa? Tale scritta è una proposizione?
@@primulerossa409io personalmente non saprei come estrapolarne un significato, però il fatto stesso di dover adoperare un sistema di segni, significa muoversi all'interno di una struttura che quanto meno può avere una logicità consequenziale. Quei simboli seppur in questo caso significanti di qualcosa che non ha significato, restano simboli passibili di significazione che in questo caso svolgono il ruolo di significanti di qualcosa che pare non avere significato, non riescono a liberarsi dalle strutture linguistico-espressive che ci danno anche solo la possibilità di porli come segni in qualche modo identici e differenti da sé. Il loro non significare nulla in questo caso, non nega il loro sottostare a una struttura che ne consenta la scrittura. Un esempio può essere quello delle associazioni libere in Psicoanalisi, non sono mai effettivamente libere, anche se paiono non significare nulla si muovono all'interno di una struttura che le rende esprimibili in qualche direzione, dunque non conoscerne il significato non equivale a potersi liberare del loro essere prodotti di un sistema espressivo in generale
@@CAVAREX, vi è una contraddizione in ciò che scrivi: " ci sono significanti senza significato" , potresti anche dire che il loro significato è di non avere significato e compagnia cantando. Ognuno può pensare quello che vuole, ma un tale modo di pensare non è fare filosofia ma ciurlare nel manico. Il termine "olismo semantico" usato in questo contesto non ha alcun riferimento , anche perché non si capisce, in tale contesto di discorso, in cosa differisce un segno da una pera. Dedicherò qualche video a tutta sta diatriba su "olismo semantico" , termine introdotto da Berto in relazione a Severino in un testo infelice.
@@primulerossa409 ok, aspetto con gioia il suo video, mi stimola molto l'argomento. Dico solo che l'olismo semantico in sé è presente anche in Quine e Hegel, non è stato adoperato solo da Berto
@CAVAREX PARTE 1 La domanda si muove lungo un crinale complesso in cui si intrecciano i temi della significazione, del nulla assoluto e della struttura logica che regge il pensare e il significare stesso. Analizziamo la questione nei suoi aspetti fondamentali, riconducendola a un quadro operativo che consenta di affrontarla senza cadere in contraddizioni interne. Presupposti ontologici impliciti L'interrogativo anzitutto assume implicitamente che sia possibile parlare del "nulla assoluto" come di un oggetto del discorso. Questo introduce un problema immediato: il nulla assoluto, in quanto tale, si definisce precisamente come ciò che non è, non significa, non opera, non si determina. Tuttavia, nel momento stesso in cui si tenta di parlarne, lo si pone implicitamente come un ente, almeno a livello di significazione linguistica e concettuale. In altre parole, anche l’atto di "porre il nulla" presuppone un sistema operativo che consente di distinguere e determinare, rendendo inevitabilmente il nulla qualcosa all’interno di tale sistema. Questo evidenzia l’impossibilità di una neutralità ontologica: ogni atto di significazione implica già una determinazione, una distinzione, un’efficacia. L’impossibilità di porre il nulla senza presupposti Porre qualcosa, anche il nulla, implica un sistema di riferimento che permette di distinguerlo (dal non-porre) e di identificarlo (come nulla). Questo sistema non può essere eliminato senza che anche il concetto di nulla stesso collassi. Dire "nulla assoluto" significa già assegnargli un posto nella rete di significazione, contraddicendo così la sua natura assolutamente non-significante. La natura paradossale del nulla Se consideriamo il nulla come "altro" dal significare, lo stiamo già collocando rispetto al significare. L’idea che esso si collochi "fuori" dal sistema logico, e quindi non debba sottostare alle regole di identità o di significazione, presuppone tuttavia un punto di vista operativo che lo identifica in relazione a ciò che sta "dentro" il sistema. Così facendo, lo integriamo nella rete di relazioni che il sistema stesso implica, rendendolo ancora una volta qualcosa. Una soluzione attraverso la riduzione operativa Per affrontare il problema evitando questa contraddizione, è utile cambiare prospettiva: anziché tentare di porre il nulla come un’entità distinta, si può considerarlo come un limite operativo della significazione stessa. Il nulla non è "qualcosa", ma il processo di cessazione di ogni distinzione, determinazione ed efficacia. È un'astrazione che non può essere realmente separata dal sistema che lo concepisce. In altre parole, il nulla è il confine in cui il sistema della significazione si dissolve, ma non può mai essere concepito al di fuori di quel sistema senza reintrodurre implicitamente la distinzione e la determinazione che si vogliono negare. Non è possibile porre il nulla assoluto senza presupporre qualcosa, perché l’atto stesso di porlo opera entro un sistema di significazione che implica distinzione, determinazione ed efficacia. Il nulla assoluto, come concetto, non è un ente né può essere pensato come tale; è piuttosto il risultato dell’operazione con cui il sistema di significazione pensa il proprio limite estremo. Ma anche questa operazione presuppone sempre un punto di vista interno al sistema. L’apparente contraddizione si dissolve quando si comprende che il nulla non è un oggetto, bensì una funzione limite della significazione stessa. La risoluzione di questa situazione aporetica richiede un cambio di paradigma, un ripensamento radicale del problema stesso. Il nulla assoluto, così come lo intendiamo nel tuo discorso, non può essere concepito come un ente da porre, né come un oggetto da significare o rappresentare, perché ciò implicherebbe già il superamento della sua natura di "assoluta assenza di significato". Per superare l’aporia, bisogna spostare l’attenzione dal tentativo di "porre il nulla" a un’analisi del processo stesso che conduce a questa domanda. Invece di considerare il nulla assoluto come qualcosa che deve essere posto, possiamo comprenderlo come una funzione operativa all’interno del pensiero stesso. Questo significa che il nulla non è qualcosa che esiste o si pone, ma un limite implicito nel nostro sistema di significazione, un orizzonte che permette al pensiero di orientarsi. Quando si tenta di "porre il nulla", si opera già all’interno di una logica di distinzione che è incompatibile con l’assolutezza del nulla. La soluzione, dunque, non è porlo, ma riconoscere che esso non può mai essere veramente altro dal sistema che lo concepisce. L’idea di "porre" il nulla nasce da un fraintendimento: si immagina che il nulla debba essere una sorta di oggetto o di condizione da collocare all’esterno del sistema. Questo presuppone un dualismo tra sistema e ciò che sta fuori dal sistema, un dualismo che però è già inscritto nella struttura operativa del sistema stesso. Per risolvere l’aporia, bisogna abbandonare l’idea che il nulla assoluto sia qualcosa da porre o da collocare. Esso deve essere inteso come un’astrazione limite: una negazione di ogni determinazione, che però non può essere separata dal processo che la genera. Il nulla può essere compreso non come un ente, ma come un momento del processo di significazione, il punto in cui ogni distinzione si dissolve. Non è un "altrove", ma il risultato dell’operazione stessa del pensare i limiti del sistema. Questo riconoscimento scioglie l’aporia, perché ci permette di vedere che il nulla non deve essere "posto" in senso ontologico, ma riconosciuto come parte immanente del funzionamento del sistema. Il nulla assoluto non può essere pensato come qualcosa di esterno al sistema senza contraddire la sua stessa definizione. La soluzione all’aporia non consiste nel trovare un modo per "porlo", ma nel comprendere che il nulla non è un oggetto, bensì un’assenza che emerge solo nel momento in cui il sistema stesso si interroga sui propri limiti. Esso non è un’alterità assoluta, ma un punto cieco del sistema, una funzione limite che rende operativa la possibilità del pensare e del significare. In questo senso, l’aporia non viene eliminata, ma viene riassorbita come parte integrante del processo stesso. Ora: questo è contraddittorio o almeno prima facie appare come tale perché si sta assegnando al nulla assoluto una funzione e quindi un'esistenza. [continua]
Molti spunti di discussione. Contro la polizia filosofica sempre e contro la filosofia che diventa Verità che crea discepoli e tifosi di calcio di qualsiasi squadra. La verità è lo spazio della critica che ci consente di criticare qualsiasi Verità e di costruire insieme una visione e un cammino sempre vivo verso la verità. Questo interessante tuo canale onora la filosofia come ricerca delle verità anche se non crede nel fondamento inconcusso alle nostre spalle😁. Può essere pericolosa l' ossessione del fondamento inconcusso alle nostre spalle Hai ragione. Frege platonizza più di Platone Non direi affatto che Severino pone il mistico come verità trascendente, non è generosa in questo caso questa critica piuttosto direi che l' apparire è trascendentale. Il Significato- è vero - che da un lato nasce dalla relazione e dall'interazione del gioco contesto in cui operiamo ma è anche vero- come dici - che diventa qualcosa che viene istituito e sta lì e ci trascende in questo senso. Nel senso che ci supera ed è alle nostre spalle. Esiste una dimensione anonima collettiva da cui noi emergiamo e nella quale ci inseriamo operando e rendendo vivo i significati. I significati sono la creazione condivisa che viene istituita e, in quanto tale, sta inevitabilmente alle nostre spalle. Il linguaggio è trascendentale ma questa trascendentalità del linguaggio non è nulla di misterioso o ineffabile. Non possiamo creare un significato da soli. I significati sono una creazione anonima collettiva. Heidegger è abile a creare il mistero anche laddove c è l' ovvio. Il fondamento inconcusso alle nostre spalle non deve diventare un' ossessione Tuttavia la verità è deissi. Un mostrare che è anche mostrarsi. Non è solamente dimostrazione (apodissi). Il dimostrare suppone il mostrare, suppone il vero e il suo darsi: è come trasportare il vero da un enunciato all'altro, non lo pone o genera. C'è chi ha detto infatti che dedurre e derivare è come prendere l'acqua da una sorgente e portarla altrove In questo senso la scienza in quanto insieme degli enunciati più o meno provati e dimostrati non è la verità ma la suppone e la presuppone. . Una verità dimostrata non è perciò più vera. Potrebbe essere una verità più debole che trae da altrove il suo valore. Può anche essere falsa se sono false le premesse o le evidenze su cui si regge o le regole in base alle quali la si deduce o induce. Viceversa una asserzione può essere verissima anche se priva di prove, anche se sono false le sue premesse o incerta la sua argomentazione. Qualsiasi dimostrazione presuppone sempre la verità provante e fondante che compete al pensiero in quanto potere e organo di posizione e dimostrazione del vero. La scienza ha bisogno della filosofia e viceversa. Sono come due gambe che invece di scalciarsi o ignorarsi dovrebbero coordinarsi e collaborare affinché l' uomo possa correre e non zoppicare. Affinché possa danzare è necessario inoltre anche l' arte e il pensiero immaginante che nasce come visione dal cuore. Ma non è il mistico. È la creatività umana che riesce a essere divina anche senza Dio. C è sempre un oltre della ragione come in Dante che non mortifica la ragione ma la nutre e la spinge a superarsi e la scala diventa più alta, più robusta, più vasta e più profonda e non viene distrutta. È possibile che vi sia qualcosa che va oltre tutte le parole come indica Dante ma ci vogliono milioni di parole meravigliose comunque per dirlo e indicarlo
La polizia filosofica vi arresta😂. State citando il nome di Severino, Heidegger e Wittgenstein invano. Avete offerto moltissimi spunti in modo molto rilassante e piacevole. Con calma commenterò più volte perché il tutto molto interessante, soprattutto come lo avete detto nel gioco linguistico della conversazione
Giorno Primule....👋...ok...studio con te...ora cerco i libri che hai menzionato e pure quello di McTaggart. Ora, appunto, visto che devo leggerli, non ho capito bene, il problema che si pongono (oltre al tuo che è quello delle A-proprietà) è che esista il tempo indipendentemente dal soggetto?
@@adeln9424 Ciao Adel, i problemi sono molteplici: Che intendiamo con il dire che il tempo scorre? Il tempo è solo un contenuto mentale o qualcosa di oggettivo? La fisica ( II principio della termodinamica) impone una qualche metafisica specifica per spiegare che è impossibile ringiovanire ( sic!) ? Ecc...ecc...
@@primulerossa409 <<La fisica ( II principio della termodinamica) impone una qualche metafisica specifica per spiegare che è impossibile ringiovanire (sic!)?>> Eh, ma allora questa è una cosa seria! 😱 Ironia a parte, <<Il tempo è solo un contenuto mentale o qualcosa di oggettivo?>> Sai Primule, a me piace molto Schopenhauer; una cultura vasta, grande intellettuale e filosofo: e mi fa tanto ridere, altro che pessimismo, mi fa RINGIOVANIRE 😂 dalle risate col suo modo di fare. Ora, Schopenhauer, dopo essersi dato tanta pena per definire soggetto e oggetto, due facce della stessa medaglia, non c’è questo senza quello ecc. ecc., ad un certo punto scrive nei Parerga: <<Gli eventi geologici precedenti a ogni forma di vita sulla terra non sono esistiti in nessuna coscienza: non nella propria perché non ne hanno, non in una altrui perché non ve n’era. Dunque per mancanza di qualsiasi soggetto non avevano alcuna esistenza oggettiva, cioè, in generale, non erano>> (Parerga e Paralipomena, Adelphi edizioni 2007 - vol. II, p. 85). Non erano? Nietzsche si domanda allora: <<come è stato mai possibile il sorgere dell’intelletto?>>. L’esistenza di un ultimo gradino prima del nascere dell’intelletto diventa così un’ipotesi; e subito dopo, dunque, dovrebbe apparire l’intelletto da un mondo inesistente e <<dovrebbe spuntare, improvvisamente e senza mediazioni, il fiore della conoscenza>>. Nietzsche continua facendo notare come tutto ciò dovrebbe essere accaduto <<in una sfera priva di tempo e di spazio, senza la mediazione della causalità: ma ciò che proviene da un tale mondo de-mondizzato deve essere esso stesso, secondo le tesi di Schopenhauer, cosa in sé. Ora, o l’intelletto è da sempre avvinto alla cosa in sé come un nuovo predicato, o non può esservi alcun intelletto, perché un intelletto non è mai potuto nascere>> (Nietzsche, quaderno P I 6). Questo è sempre il solito problema, che Quentin Meillassoux riprende e controbatte con la tesi dell’arci-fossile (citata anche da Badiou nell’Essere e l’evento). Dove voglio arrivare? Che non capisco bene il termine <<contenuto mentale>>, mi sembra un po’ come il termine <<rappresentazione>>: termini molto ambigui, o meglio, termini usati con ambiguità. E che per me il tempo esiste indipendentemente dal soggetto. Poi sai che mi piace Nietzsche, Ortega, Deleuze, e di conseguenza Jakob Von Uexkull: piani di immanenza e mondi possibili, per come percepisco io (essere umano specifico Adel) il tempo non esiste effettivamente, ne ho selezionato solamente una parte del vero tempo. 👋
@@adeln9424quello che dici non è molto lontano dalle conclusioni di McTaggart, questo è proprio uno dei temi.
❤❤❤❤❤❤❤❤
La domanda può sembrare ingenua ma pone un problema reale
Riguardo a Wittgensten, concordo piu' con l'interpretazione di Perissinotto, secondo il quale nelle ricerche filosofiche Wittgenstein non volesse fornire una TEORIA del significato, per il semplice fatto che egli ammette piu' definizioni della parola "significato". Cito: 43. Per una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo, la parola «significato» si può definire cosí: Il significato di una parola è il suo uso nel linguaggio. E talvolta il significato di un nome si definisce indicando il suo portatore. [L. wittgenstein - Ricerche filosofiche - parte 1 - par. 43] La Scienza, la religione, la politica o quant'altro, non sarebbero poi giochi linguistici, piuttosto insiemi di giochi linguistici. Ad esempio: pregare e' un gioco linguistico, ma questo non vuol dire che la religione sia un gioco linguistico.
Quanto poco sia chiaro cosa sia un gioco linguistico, a mio parere, lo si capisce se si tenta di distinguere cosa Non sia un gioco linguistico nell'insieme delle frasi sensate di un linguaggio. In modo semplice : Se asserisco sono in un gioco linguistico. Se impreco sono in un gioco linguistico. Se prego sono in un gioco linguistico. Se comando sono in un gioco linguistico. Ecc..ecc... Per distinguere il termine "gioco linguistico" dal termine "linguaggio" devo dire cosa distingue "linguaggio" da "gioco linguistico", altrimenti siamo punto e a capo. Possiamo anche pensare al linguaggio come l'insieme di tutti i giochi linguistici, ma se non si individua un criterio per distinguere un gioco linguistico dall'altro, cosa possiamo dire di sapere? In ogni caso qualunque criterio potrebbe essere pensato come un gioco linguistico di ordine superiore, un gioco linguistico che ha come oggetti altri giochi linguistici. Il problema è: Che regola devo usare affinché il termine "gioco linguistico " abbia un referente? Grosso modo questa regola sarebbe il meaning di Kapkan-Perry, ci dà Wittgenstein una tale regola o qualcosa che vi assomiglia? A me pare di no. Conclusione: Il termine "gioco linguistico" non ha alcun significato. Se hai argomenti contrari , scrivili pure.
@@primulerossa409mi sembra chiaro che, qualora la tua definizione di "significato" e' "avere un referente", l'espressione "gioco linguistico" non ha un significato. Ma e' proprio questo il punto del par. 43. La ricchezza di esempi delle ricerche filosofiche mostra proprio questo: Come tu sai distinguere un gioco da un altro (tu sai che gli scacchi non sono la briscola), cosi' tu sai benissimo distinguere un gioco linguistico da un altro. Wittgenstein infatti, coerentemente, ti fa una serie di esempi d'uso di parole in contesti... E non potrebbe fare altrimenti.
severino è una perdita di tempo, essere è un verbo- il resto è nebbia della padania
in due casi in Wittgenstein.2 vi sono proprio argomenti, almeno tre sono proprio sbagliati, ma l'"intento" era di avere un argomento, ad esempio in epistemologia. la "Gewissheit" è un argomento; se non lo capite si puo' spiegare, (personalmente penso in quel caso abbia persino ragione. questo è sulla nozione di "cardine.")
nel caso vi interessi c'è un filosofo vero che ha un bel libro su MoE di Robert Musil, ve lo consiglio molto- non è pubblicato, ma lo ho letto ed è molto interessante. nel caso di Musil, si' vi sono anche argomenti, tra molto altro.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132 grazie del suggerimento
Noto con piacere che questo canale si è aperto alle live! Sono previste altre discussioni (con Galasso o con altri)?
Torneranno anche i video di storia della filosofia greca? Con Platone, Aristotele, ecc...
Dedicherò alcuni video all'età di Pericle e quindi a Socrate, nello stesso stile dei precedenti
In un'intervista Severino racconta quando, a 23 anni, formulò per la prima volta le sue idee sull'eternità: ”Fu come trovarsi in un vortice, in un maelström, e in basso apparve la terra. L’essere eterno mi si presentò in questo modo, aveva il carattere di questo fondo marino“. Potrebbe essere questa la descrizione di un'esperienza mistica?
@@TommasoBartolini non conosco questa intervista, ora che lo leggo nel tuo commento ricordo di averlo letto anni fa da qualche parte, se puoi metti un link o un riferimento bibliografico. Se si tratta di un'esperienza mistica non lo so , per dirlo sarebbe opportuno metterlo in relazione alle descrizioni di altri che hanno avuto esperienze simili. Nel video il mio riferimento è al mistico secondo Quanto asseris Wittgenstein in 6.45 del Tractatus: " Non come il mondo è, è il mistico, ma che esso è ".Oppure la 6.522: " V'è davvero dell'ineffabile. Esso mostra sè, è il mistico" (Traduzione Einaudi del '68 di A.Conte). La parola "ineffabile" credo sia una caratteristica del mistico di tutte le epoche.
Detto così, Severino sembra quasi un teorico dei sistemi. Si potrebbe azzardarne una lettura insieme a Luhmann...linguaggio, comunicazione come interscambio di aspettative ecc.
@@danielegalasso8164 Si, forse è possibile una lettura in tal senso, credo che da un confronto con Luhmann ne verrebbe fuori il limite di Severino come filosofo della tradizione idealista. In soldoni: Per Luhmann l'uomo non è soltanto un "sistema di comunicazione" ( l'essenza del mortale non sta nel linguaggio) , per Severino invece è proprio il linguaggio l'origine della volontà isolante e quindi del mortale. Scusa la sintesi. Quanto dici merita un approfindimento, grazie
@@primulerossa409 Poi c'è anche l'aspetto del sistema come operatore di riduzione di complessità rispetto al "tutto", o meglio al "resto", caotico e illimitato, inteso come molteplicità del possibile. Il sistema diventa così uno spazio di immunizzazione entro cui l'uomo organizza un'esistenza decentemente ordinata.
se cosi' fosse o se ha ragione Lei che legge questi testi religiosi, vedo poca o nulla differenza da vaste aree delle cosidette teologie negative. è possibile che questo sia un modo per vedere severino dopo il suo venir considerato un cretino dalla tradizione dei cattolici; ma puo' darsi che sia anche il suo sincero pensiero dopo aver avuto incontri mistici; la seconda a mio avvisio più probabile; anche se non è facile eliminare la presupponenza vergognosa di uno che disse di aver mostrato che tutti sono "folli" tranne lui e un suo allievo.
Anche il Sig.Wittengstein buttò via una scala dopo averla usata , c'è chi lo tradusse anche se non lo condivise. Non ho avuto esperienze mistiche.
@@primulerossa409 le scrissi una lunga risposta, con riferimenti a Diktat etc. Vedo che la cancello'. va bene cosi' evitero' in futuro. Le risposi anche su indessicalità; non penso sia di interesse. grazie del video che ha aspetti interessanti, riducendo severino ad un tradizionalista, nel caso di incontri mistici non feci rifeirrmento a Lei (primule rossa) ma a severino e al suo amico ed allievo che spiro' in spiaggia.
@@adrianopaoloshaulgershompa3132non ho cancellato alcun commento, figuriamoci poi se cancello uno dei suoi commenti. Mi auguro di avere occasione per un chiarimento. Grazie per il suo intervento in ogni caso.
@@primulerossa409 si figuri, mi sembra una buona, se utile, idea di vedere severino com eun pensatore religioso; penso pure che abbia severino capito nulla di che cosa Goedel abbia ottenuto: un modo di proiettare quel che Lei chiama metalinguaggio dentro il linguaggio che è una logica con identità del primo ordine che acclude Pa (gli assiomi in stile Dedeking & Peano.) il che smonta tutta la chiacchera su quel che non si puo' dire o peggio che il "mortale" nell'"errore" dice dicendo etc<; Buona serata a Lei. per il resto sarà un bacarozzo, bug, dei sistemi di Google & UA-cam channels, non se ne preoccupi. le inviai svariate indicazioni di chi si occupo' dei segni, se vuole un prelogico discutere; Un'altra cosa è il trattamento di Dionigi, lella "fatica di descrivere". Grazie della sua risposta in ogni evenienza.
@@primulerossa409 quando vuole avere chiarimenti me li chieda.
Putin voleva l'intera Ucraina, non solo il Donbass, e sono stati gli stessi ucraini a voler combattere, non certo il solo Zelenski. Quindi si limiti alla filosofia e non sconfini altrove, che a quanto vede l'attualità e la politica non sono il suo forte.
La tua opera di "urbanizzazione" di Severino è encomiabile, tanto più che non ne condividi il pensiero.
Interessante ciò che dice nella lunga Introduzione alla Struttura originaria: "Il dire è l'apprire delle relazioni tra le cose, e quindi anche della relazione tra le cose e quelle certe cose che sono i segni delle cose e delle loro relazioni" (p. 24). Come a dire: il dire non c'entra con la denotazione (di più: il dire non c'entra con il linguaggio). Per questa ragione, io credo, non si può capire Severino appiccicandogli addosso termini tratti dalla filosofia del linguaggio: non solo perché, come noti tu, per capire un autore bisogna utilizzare il suo lessico, ma soprattutto perché Severino non fa una filosofia del linguaggio, così come non fa una logica formale. Il divertissement di Berto su Severino (e su Hegel) a tal proposito ha generato tanti fraintendimenti.
Finalmente una dimostrazione di cosa significa far filosofia. Ultimamente tutto viene ridotto ad una gara a chi piscia più lontano.
Che ne pensa del dibattito tra senza logica mal si cogita e antimaterialista?
Sfioro una risposta in questo video