Grazie veramente a tutti coloro che numerosissimi hanno seguito la Live supportando il mio lavoro: il vostro entusiasmo è il miglior riconoscimento che possa desiderare (ma pure gli abbonamenti fanno molto piacere) 😉 I LIBRI CONSIGLIATI Il Processo: amzn.to/2Z1yMOB Il Castello: amzn.to/2Z2nGZp America: amzn.to/3a5Vefx Lettera al Padre: amzn.to/3aWRxbz La Metamorfosi (e altri racconti): amzn.to/370WjUc Edizione Newton: amzn.to/3d1vgM3 La Live si è tenuta ieri su Twitch ➤➤➤ www.twitch.tv/dailycogito ISCRIVITI ALLA MIA NEWSLETTER ➤➤➤ eepurl.com/c-LKfz Canale Discord ➤➤➤ discord.gg/QFE6APWZkT Tutti i miei libri ➤➤➤ bit.ly/libdufer Il negozio (felpe, tazze, maglie e altro) ➤➤➤ bit.ly/storedufer
Bella live, grazie. Kafka è il mio autore preferito in assoluto, lo leggo e cerco di studiarlo, da più di 30 anni, avevo cominciato a 13 anni con "La metamorfosi" che avevo trovato per caso in libreria, da lì rimasi folgorato (anche se ovviamente a quella età capivo quello che capivo...). Mi permetto solo di aggiungere a questa bella esposizione, alcune curiosità e ulteriori "consigli di lettura", chiamiamoli così, che credo possano essere utili ad approfondire ulteriormente, lo studio di Kafka a chi ne fosse interessato. Intanto, a Praga un artista ha costruito una statua semovibile, rappresentante la testa di Kafka, nella piazza antistante l'edificio dove era presente l'assicurazione dove lavorava Kafka, in rete si può trovare. Kafka, ha scritto anche, tra le altre cose, "Quaderni in ottavo", una sorta di diario filosofico, molto interessante. Non è facile trovarlo, ci ho messo parecchio. Anche "Gli aforismi di Zurau", sono interessanti ma anche questi non facilmente reperibili. Negli ultimi anni, è stata pubblicata una monumentale biografia, scritta da Reiner Stach, in tre volumi, per un totale di circa 1800 pagine. Io ho preso l'edizione in inglese, della Princeton; che io sappia, esiste solo questa traduzione, non c'è in italiano, magari in futuro. C'è un episodio, realmente avvenuto, riportato dalla ultima compagna di Kafka, Dora Dymant, che vide protagonista Kafka, un anno prima di morire nel sanatorio Kierling, vicino a Vienna, nel 1924, a 41 anni. Kafka, vide in un giardino pubblico, una bambina che piangeva sconsolata, quindi le si avvicinò e le chiese perché piangesse. La bimba rispose che aveva perso la sua bambola. Kafka disse allora alla bambina di non essere triste, perché la sua bambola aveva deciso di mettersi in viaggio e aveva affidato a lui, che era il postino della bambole, delle lettere da ognuno dei posti in cui era andata. Promise quindi alla bimba di fargliele avere. Così, raccontò la Dymant, Kafka ogni sera si chiudeva nella sua stanza e scriveva una lettera per la bimba, che poi il giorno dopo consegnava alla bimba stessa. La quale, si consolò così della perdita della bambola. La cosa andò avanti per 3 settimane. La Dymont non seppe dire perché Kafka avesse deciso di scrivere per la bimba, né si sono mai più trovate le lettere (la Dymont venne poi deportata in Germania e probabilmente il tutto si perse negli anni), né si riuscì a ritrovare la bambina da adulta. Ma la storia è vera e su questo episodio, scrisse un racconto tale Jordi Sierra I Fabra, intitolato "Kafka e la bambola viaggiatrice". E' molto bello devo dire. Concludo con una riflessione di Ervino Pocar nella introduzione ai Diari, edizione Mondadori, 1977: "Kafka ha percorso e descritto l'inferno che era in lui ed era anche in noi (...) Egli prepara o lascia sperare, la possibilità del rimedio. L'uomo Franz Kafka non ci dice quale sia questo rimedio e suscita il sospetto che rimedio vero e definitivo non vi sia. Invano cercheremmo una terapia ove è presente soprattutto una diagnosi. Ma la diagnosi, per quanto amara, è sempre preferibile al rifiuto di riconoscere il nostro male."
Anche io ho letto la metamorfosi e il processo a 14 anni. Ora è passato un anno e capisco di averli letti superficialmente, di averne assaporato solamente una minima parte. Credo che una rilettura del processo, libro che mi ha colpito parecchio, sia tra le prossime letture.
Salve, ringrazio a nome di tutta la community per gli interessanti aneddoti e gli spunti di lettura che ha fornito con questo commento. Unico appunto, i "Quaderni in ottavo" e gli "Aforismi di Zurau" (sotto il titolo di "Considerazioni sul peccato") possono essere trovati nell'edizione Oscar Mondadori de "La lettera al padre", agile volumetto edito abbastanza di recente e contenete appunto la famosa lettera, i quaderni in ottavo e gli aforismi. Più rari da trovare sono i diari, ma spulciando un po' su eBay si riescono a recuperare.
@@LCPRODUCTIONSOfficial ah ecco grazie. Per i primi due, in effetti li avevo trovati a fatica alcuni anni fa, i Quaderni in edizione Adelphi ma non ë escluso che fossi tonto io, i Diari li avevo comperati piú di 30 anni fa addirittura. Grazie ancora a voi e felice di aver potuto dare un piccolo contributo.
Che ricordi! ❤️ Il mio amatissimo Franz. Il primo ma poi non l'ultimo... e la lettera al padre è stata davvero la chiave di volta per comprendere fino in fondo tutto ciò che avevo letto prima. Consiglio anche le lettere a Milena. Grazie. ❤️
Gentile Rick, apprezzo davvero molto questo format delle live monografiche. Ti seguo da ormai parecchi anni e ho avuto modo di assistere a tutti i principali cambiamenti del tuo canale. Sono contento che questo sia l'unico contenuto che hai mantenuto costante. Ti chiedo se un giorno farai mai una monografica su un autore (che ho incontrato grazie a te) che mi sta molto a cuore, il caro Carlo Michaelstetter scomparso davvero troppo prematuramente. Ti ringrazio per il lavoro che fai e spero che molti altri capiscano che non è mai questione di torto o ragione (spesso dissento dalle tue rispettabili opinioni in campo economico), ma piuttosto di creare dialogo. Questa è crescita e pochi come te sono in grado di creare dibattito in modo costruttivo. Continua così!
Ho visto questo video prima di leggere "Il processo" e dopo aver visto il film di Orson Welles. L'ho trovata un' ottima infarinatura generale, mi è stata utilissima! Grazie mille, Rick
Ciao Rick sono per la prima volta sul tuo canale consigliatomi da un amico. Ho subito cercato qualcosa su Kafka , autore dei libri che leggo di piu', e che a volte rileggo . Mi calo nel suo cuore dalla prima parola all'ultima e ogni volta è un viaggio meraviglioso, come in Il Processo, mio preferito, in cui si rimane un po' a metá, incompleti come tu dici. Adesso sto rileggendo Il Castello. Esponi perfettamente la personalitá e i significati di Franz. Grazie e complimenti , Rita.
Lei è bravissimo, devo fare questo autore per un esame universitario e, sebbene difficile molto più di quello che sembri, lei lo spiega davvero bene e con esempi adeguati. Inoltre ha anche una cultura filosofica non da tutti; sarebbe migliore di molti docenti. Complimenti, una bella scoperta!
Grazie per questo video pieno di spunti interessanti. Vorrei confrontarmi su alcuni punti che non mi sono chiari: 1. Sono persuasa che in tutti o quasi convivano due lati opposti di personalità, anche se uno dei due può prevalere. Quindi si può affermare con sicurezza che in Kafka non ci sia traccia di commiserazione per i suoi personaggi principali e quindi per se stesso? "La metamorfosi" almeno a me ispira un forte senso di pietà verso il protagonista, non so se si può escludere che anche incosciamente poteva fare lo stesso effetto all'autore. 2. Kafka non era consapevole che il suo senso di debolezza dovuto al sistema era solo un modo in cui percepiva il mondo? Pensava cioè che l'oppressione del sistema fosse esteriore e concreta, chi ha gioia di vivere un "ingenuo"? 3. In Kafka il sentimento di empatia non manca, giusto? Comunque la sua arrendevolezza lo avrebbe portato all'accettazione di soprusi verso gli altri oltre che verso se stesso e all'assenza di soliarietà(?). 4. Non ho capito se Kafka non riconosce un senso negativo oggettivo e quindi non accusa in ambito politico un sistema di disumanizzazione. La passività non esclude l'indignazione nei confronti di qualcosa che riguarda la società. Lui comunque non era indignato (?) 5. La sopravvivenza del sistema burocratico è collegato alla brama di guadagno e sicurezza di chi lavora per esso, oppure Kafka pensava che l'alienazione fosse tale da sopprimere anche questo interesse?
Rick, bellissima questa serie! (la mia preferita in assoluto, qui su UA-cam la tua cultura e la tua passione sono luce tra una miriade di nuvole scure e tediose) A quando la monografia su Herman Hesse? Sarebbe ultrainteressante!
11:20 Per chi volesse un'edizione completa dei racconti di Kafka, consiglio "Tutti i racconti", volume edito da Mondadori nella collana Oscar Moderni, curato da Ervino Pocar e corredato delle sue note.
@@TomtomWaits Che io sappia, sì. Forse unica eccezione sono alcuni "frammenti narrativi" (non credo si possano definire racconti veri e propri) sparsi nei "Quaderni in ottavo", e che comunque possono leggere sempre nell'edizione Oscar Mondadori della "Lettera al padre", contenente, oltre alla Lettera e ai Quaderni, anche i c.d. "Aforismi di Zurau" o, come li chiamò Brod, "Considerazioni sul peccato ecc..." Se sei in dubbio e sei disposto a spendere un po' di più - anche se su eBay si risparmia molto - puoi provare coll'edizione Meridiani dei "Racconti".
kafka non ha portato a termine i suoi romanzi non tanto per il loro carattere "autoreferenziale" (perché "non aveva intenzione di portarli a termine") ma per una limitazione intrinseca ai romanzi stessi, alla qualità della loro scrittura: questi sono infatti romanzi di frammenti, ogni pagina ed ogni frase da cui sono formati è corrotta dall'idea di infinito e come ha scritto Borges "avevano il dovere di essere infiniti", e ciò che è infinito (intrinsecamente, geneticamente) non può avere né trovare compiutezza. Per questo la cosa più perfetta di Kafka non sono tanti i romanzi quanto i racconti, quelle brevi pagine fulminanti che non richiedono uno sforzo creativo prolungato ma esauriscono in un vertiginoso arco di parabola la tensione verso l'infinito.
La mia opinione personale non richiesta è che questa monografica sia quella che ti è riuscita meglio. Ho capito Kafka finalmente. Grazie ps: anche le altre monografiche le trovo davvero interessanti e tu per me sei davvero bravo, appasionato e appasionante
Ho recentemente letto "Le braci" di Sandor Marai e, seppur con declinazioni diverse, ho ritrovato la stessa angoscia che traspare dalle opere di Kafka... sarà l'aria cecoslovacca a rendere tutto più angoscioso? 😂 A parte gli scherzi, due considerazioni: 1. Tutti ricordano "Lettera al padre" di Kafka, che è meravigliosa, ma quasi nessuno che anche nella nostra letteratura ne abbiamo un esempio altrettanto forte e toccante che è la lettera che Leopardi scrive al conte Monaldo suo padre 2. "Il processo" è un romanzo strepitoso, per quanto non abbia amato "La metamorfosi" (forse perché letta a 17 anni e costretto in quanto "libro per le vacanze"), "il processo", che l'ho letto a 25, mi è piaciuto tantissimo; tuttavia se c'è una cosa che ODIO è la "politicizzazione" di Kafka, e troppo spesso ho sentito intellettuali (o pseudo tali) usare Kafka come pretesto per criticare se va bene "la burocrazia", se va male "il totalitarismo", con voli pindarici sulla critica alle troppe ingerenze dello stato... Peccato che scriveva nella Boemia post-asburgica, non certo nella Cecoslovacchia anni '70!
@Pietro Delladio si ma la lettura "ex post" é a mio avviso sempre un "esercizio di stile" che dice più della mentalità del critico che sulla mentalità poetica dell'autore stesso. Affascinante quanto ti pare rileggere Kafka in chiave libertaria, Dickens in chiave socialista o Jane Austen in chiave femminista, ma alla fine il rischio é quello di un "profetismo spinto" che svuota completamente il significato originale di un autore... Stesso discorso nel mio ambito, la storia dell'arte: se un quadro di un pittore del quattrocento Veneto ti ricorda il quadro di un paesaggista inglese dell'ottocento al massimo l'ispirazione può averla presa il secondo dal primo, ma difficilmente Bellini anticipa Constable!
Esiste ciò che voleva dire l'autore ed esiste ciò che viene percepito dal lettore. Ed entrambe le "letture" sono importanti. Nel tempo, naturalmente, queste letture cambiano. Si trovano cose che prima non vi erano, anche da un giorno all'altro; figuriamoci nei secoli. L'importante è non affibiare mai la propria lettura, in maniera imperativa, all'idea dello scrittore (considerando che, persino, alle volte, nello scrittore un'idea chiara non c'è mai stata).
Non so se mi convince molto, ma il canale è pieno di video interessanti con molti argomenti di spunto ed idee quindi ultimamente lo seguo ogni giorno. gg
Intanto complimenti per tutte le monografie che hai fatto ed apprezzo Domanda da amante della Filosofia e della Letteratura classica: che dici di Pessoa, Libro dell'inquietudine?
Prima di tutto ,grazie per il coraggio di andare contro corrente. Di non compiacere noi ascoltatori e qualche volta lettori. Se mi posso permettere,rallenta un pochino quando parli.grande 💡 idea. Continua così.
Si,sono i così detti mostri che più comprendob" dentro". Non condivido i metodi ma ne comprendo perfettamente causa- effetto e l' abbattimento totale dell''ipocrisia mondiale dei benpensanti,accomodanti e " giustificanti" per tutto. Lo scarafaggio è vero! Smaschera i limiti e l' orribile opportunismo del prossimo...
Ho letto il processo 6 anni fa. Sono stato malissimo, non so se c'entra ma in quel periodo ho anche avuto problemi di stomaco, che ne prima ne dopo ho mai più avuto. Dopo averlo finito ebbi una repulsione per la lettura e andai a comprarmi la playstation. Contemporaneamente in quel periodo stavo leggendo/guardando l'intero Corpus dei disegni di Michelangelo di Charles De Tolnay. Non ho mai più aperto neanche quei libri. Solo dopo un mesetto ricominciai a leggere. Ora peró penso di avere metabolizzato il trauma e penso che proveró a leggere il Castello.
Comunque il popolo è davvero bue! Purtroppo. Ma è anche assolutamente inutile cercare di confrontarsi. Perché ognuno deve cercare da solo ciò che per loro stessi è "rivoluzionario".
Ho finalmente capito il piccolo fastidio che mi ronza intorno tutte le volte che ascolto un tuo podcast(... lo so! scusa. Non è un esordio propriamente entusiasmante. Ma spero leggerai la critica, totalmente personale, non percependola come un attacco al tuo podcast e al tuo lavoro ma un commento che tenta essere "costruttivo".) Ho iniziato a seguirti di nuovo con una certa frequenza da quando hai introdotto il Rick DuFer 3.0. Gran Programma. Si vede il tuo fervore... la tua passione collocata in ogni singolo formato del Daily Cogito. Tra questi le monografiche mi hanno fatto riscoprire autori e mi hanno dato sufficiente "voglia" di andare a recuperare i libri dei vari autori che tratti. Ma tutte le volte ti ascolto, nonostante la padronanza degli argomenti da te analizzati, c'era sempre un "sassolino" a darmi fastidio. All'inizio pensavo fosse solo dovuta alle nostre divergenze sulla personale visione del pensiero politico e sociale che abbiamo del mondo. Ma anche questa ipotesi veniva meno ogni qualvolta visionavo uno dei tuoi contenuti. Certo, abbiamo visioni completamente su vari argomenti (come il capitalismo ha aiutato il benessere generale delle persone... secondo me è stato il progresso tecnologico e le conoscenze straordinarie acquisite dalla nostra specie. Mentre il capitalismo a mio parere ha colpe gravissime delle condizioni di vita inumane di molte persone su questo pianeta... ma queste sono discussioni che hai già avuto migliaia di volte con persone sicuramente più interessanti) ma sua altri argomenti abbiamo visioni estremamente simili... e poi mi piace ascoltare argomentazioni interessanti basate su opinioni differenti. E le tue sono particolarmente stimolanti. Quindi non poteva essere questa la ragione. Non riuscivo a capire cosa non mi quadrasse nelle tue parole. Fino a quando non ho ascoltato la tua monografica su Kafka. Alche mi sono finalmente reso conto dell'oggeto del mio incomodo: La scarsa presenza della esperienza umana nelle tue parole. Mi spiego meglio. Parlando della Metamorfosi hai parlato dei vari punti di vista della vicenda attraverso i protagonisti, la tua interpretazione del pensiero di Gregor, e le varie questioni morali e filosofiche dietro al racconto... ma non hai menzionato la cosa più banale. Cioè che la metamorfosi altro non è che una storia reale. Se alla condizione entomologica del protagonista sostituisci una condizione di decorrenza grave di sclerosi multipla hai ottenuto la cruda realtà. Sicuramente una realtà fedele al contemporanealismo di Kafka. Certo che si può interpretare con le trasformazioni che quotidianamente subbiamo, o di certe patologie psichiatriche per cui finiamo per non riconoscere il nostro corpo. Ma l'argmomento più facile è come una famiglia normale potrebbe reagire alla fulminea condizione di uno dei membri di totale dipendenza dovuta a una malattia grave. il fatto che Gregor non passi più dalla porta non è un caso... basta sostituire le forme ingombranti da insetto a una persona in sedie a rotelle. E la reale condizione disumana è servita. Penso di Aver sufficientemente chiarito il punto. Il mio dubbio è perché molte volte togli l'elemento umano dalle tue narrazioni, perché l'esperienza della vita reale delle persone non viene mai menzionata da te quando tratti di autori che ne fanno il loro punto di forza. Non penso sia una tua incapacità di immedesimazione nei panni di altri esseri umani... probabilmente è una tua precisa scelta. Ma non mi sembrava così quando stavi parlando di tuo padre e del tuo trovar conforto nei racconti bibblici. (Nella tua tragedia hai avuto la fortuna di riuscire a rielaborare e razionalizzare la tua perdita senza che la mancanza fisica di tuo padre influisse negativamente nella tua psiche e nella tua vita perchè non eri più dipendente da lui... ma molti, molti altri non sono così fortunati). Mi scuso per eventuali offese alla tua persona... non erano assolutamente volute. Grazie del tuo lavoro
Sono in totale disaccordo con la tua posizione sul "togliere l'elemento umano", più che altro perché credo che non sia quella l'espressione corretta. Un problema simile alla sindrome del mistificatore non è secondo te una cosa umana? Il problema del rifiuto della famiglia non è un problema umano? Vale di meno di una malattia fisica? Non sarà che stai semplicemente cercando di evitare la profondità dei concetti e del disagio spiegato in queste live mascherandoli dietro l'importanza di malattie fisiche che hanno solo il "vantaggio" di essere più evidenti? Sei sicuro che il tuo fastidio non sia semplicemente che l'"elemento umano" di cui si occupa Rick va troppo in profondità per te? Non è una critica verso di te, voglio solo segnalarti il fatto che a volte ci sono "problemi umani" troppo pesanti perché noi riusciamo ad affrontarli, e li mascheriamo quindi con esigenze di discussioni importanti, ma lontane dal nostro vero problema...
In che senso le edizioni Newton Compton sono roba da poco? Perché ci sono pochi approfondimenti critici (e potrebbe andar bene) oppure perché, molto più grave, la traduzione in lingua italiana non è fedele al testo originale?
Adesso esigo un video del Dr. Sadray o di Mortebianca dal titolo: "I provider che creano disservizi, sfruttano i dipendenti dei call center che fanno loro pubblicità, ma quando c'è un problema scompaiono, non è vero capitalismo? Sì che lo è! Lo è sempre stato."...
Grazie veramente a tutti coloro che numerosissimi hanno seguito la Live supportando il mio lavoro: il vostro entusiasmo è il miglior riconoscimento che possa desiderare (ma pure gli abbonamenti fanno molto piacere) 😉
I LIBRI CONSIGLIATI
Il Processo: amzn.to/2Z1yMOB
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America: amzn.to/3a5Vefx
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Bella live, grazie. Kafka è il mio autore preferito in assoluto, lo leggo e cerco di studiarlo, da più di 30 anni, avevo cominciato a 13 anni con "La metamorfosi" che avevo trovato per caso in libreria, da lì rimasi folgorato (anche se ovviamente a quella età capivo quello che capivo...). Mi permetto solo di aggiungere a questa bella esposizione, alcune curiosità e ulteriori "consigli di lettura", chiamiamoli così, che credo possano essere utili ad approfondire ulteriormente, lo studio di Kafka a chi ne fosse interessato. Intanto, a Praga un artista ha costruito una statua semovibile, rappresentante la testa di Kafka, nella piazza antistante l'edificio dove era presente l'assicurazione dove lavorava Kafka, in rete si può trovare. Kafka, ha scritto anche, tra le altre cose, "Quaderni in ottavo", una sorta di diario filosofico, molto interessante. Non è facile trovarlo, ci ho messo parecchio. Anche "Gli aforismi di Zurau", sono interessanti ma anche questi non facilmente reperibili. Negli ultimi anni, è stata pubblicata una monumentale biografia, scritta da Reiner Stach, in tre volumi, per un totale di circa 1800 pagine. Io ho preso l'edizione in inglese, della Princeton; che io sappia, esiste solo questa traduzione, non c'è in italiano, magari in futuro. C'è un episodio, realmente avvenuto, riportato dalla ultima compagna di Kafka, Dora Dymant, che vide protagonista Kafka, un anno prima di morire nel sanatorio Kierling, vicino a Vienna, nel 1924, a 41 anni. Kafka, vide in un giardino pubblico, una bambina che piangeva sconsolata, quindi le si avvicinò e le chiese perché piangesse. La bimba rispose che aveva perso la sua bambola. Kafka disse allora alla bambina di non essere triste, perché la sua bambola aveva deciso di mettersi in viaggio e aveva affidato a lui, che era il postino della bambole, delle lettere da ognuno dei posti in cui era andata. Promise quindi alla bimba di fargliele avere. Così, raccontò la Dymant, Kafka ogni sera si chiudeva nella sua stanza e scriveva una lettera per la bimba, che poi il giorno dopo consegnava alla bimba stessa. La quale, si consolò così della perdita della bambola. La cosa andò avanti per 3 settimane. La Dymont non seppe dire perché Kafka avesse deciso di scrivere per la bimba, né si sono mai più trovate le lettere (la Dymont venne poi deportata in Germania e probabilmente il tutto si perse negli anni), né si riuscì a ritrovare la bambina da adulta. Ma la storia è vera e su questo episodio, scrisse un racconto tale Jordi Sierra I Fabra, intitolato "Kafka e la bambola viaggiatrice". E' molto bello devo dire. Concludo con una riflessione di Ervino Pocar nella introduzione ai Diari, edizione Mondadori, 1977: "Kafka ha percorso e descritto l'inferno che era in lui ed era anche in noi (...) Egli prepara o lascia sperare, la possibilità del rimedio. L'uomo Franz Kafka non ci dice quale sia questo rimedio e suscita il sospetto che rimedio vero e definitivo non vi sia. Invano cercheremmo una terapia ove è presente soprattutto una diagnosi. Ma la diagnosi, per quanto amara, è sempre preferibile al rifiuto di riconoscere il nostro male."
Anche io ho letto la metamorfosi e il processo a 14 anni. Ora è passato un anno e capisco di averli letti superficialmente, di averne assaporato solamente una minima parte. Credo che una rilettura del processo, libro che mi ha colpito parecchio, sia tra le prossime letture.
Salve, ringrazio a nome di tutta la community per gli interessanti aneddoti e gli spunti di lettura che ha fornito con questo commento. Unico appunto, i "Quaderni in ottavo" e gli "Aforismi di Zurau" (sotto il titolo di "Considerazioni sul peccato") possono essere trovati nell'edizione Oscar Mondadori de "La lettera al padre", agile volumetto edito abbastanza di recente e contenete appunto la famosa lettera, i quaderni in ottavo e gli aforismi. Più rari da trovare sono i diari, ma spulciando un po' su eBay si riescono a recuperare.
@@LCPRODUCTIONSOfficial ah ecco grazie. Per i primi due, in effetti li avevo trovati a fatica alcuni anni fa, i Quaderni in edizione Adelphi ma non ë escluso che fossi tonto io, i Diari li avevo comperati piú di 30 anni fa addirittura. Grazie ancora a voi e felice di aver potuto dare un piccolo contributo.
nessuno:
Rick su ogni autore: questo è un autore che va incontrato in un momento particolare della propria vita.
Verissimo HAHAHA
Psicologia: chi guarda certi video cerca ispirazione, quindi ad ogni video dico che l'autore trattato ti cambierà la vita
Che ricordi! ❤️ Il mio amatissimo Franz. Il primo ma poi non l'ultimo... e la lettera al padre è stata davvero la chiave di volta per comprendere fino in fondo tutto ciò che avevo letto prima. Consiglio anche le lettere a Milena. Grazie. ❤️
Gentile Rick, apprezzo davvero molto questo format delle live monografiche. Ti seguo da ormai parecchi anni e ho avuto modo di assistere a tutti i principali cambiamenti del tuo canale. Sono contento che questo sia l'unico contenuto che hai mantenuto costante. Ti chiedo se un giorno farai mai una monografica su un autore (che ho incontrato grazie a te) che mi sta molto a cuore, il caro Carlo Michaelstetter scomparso davvero troppo prematuramente. Ti ringrazio per il lavoro che fai e spero che molti altri capiscano che non è mai questione di torto o ragione (spesso dissento dalle tue rispettabili opinioni in campo economico), ma piuttosto di creare dialogo. Questa è crescita e pochi come te sono in grado di creare dibattito in modo costruttivo. Continua così!
Ho visto questo video prima di leggere "Il processo" e dopo aver visto il film di Orson Welles. L'ho trovata un' ottima infarinatura generale, mi è stata utilissima! Grazie mille, Rick
Ciao Rick sono per la prima volta sul tuo canale consigliatomi da un amico. Ho subito cercato qualcosa su Kafka , autore dei libri che leggo di piu', e che a volte rileggo . Mi calo nel suo cuore dalla prima parola all'ultima e ogni volta è un viaggio meraviglioso, come in Il Processo, mio preferito, in cui si rimane un po' a metá, incompleti come tu dici. Adesso sto rileggendo Il Castello. Esponi perfettamente la personalitá e i significati di Franz. Grazie e complimenti , Rita.
Lei è bravissimo, devo fare questo autore per un esame universitario e, sebbene difficile molto più di quello che sembri, lei lo spiega davvero bene e con esempi adeguati. Inoltre ha anche una cultura filosofica non da tutti; sarebbe migliore di molti docenti. Complimenti, una bella scoperta!
Grazie per questo video pieno di spunti interessanti. Vorrei confrontarmi su alcuni punti che non mi sono chiari: 1. Sono persuasa che in tutti o quasi convivano due lati opposti di personalità, anche se uno dei due può prevalere. Quindi si può affermare con sicurezza che in Kafka non ci sia traccia di commiserazione per i suoi personaggi principali e quindi per se stesso? "La metamorfosi" almeno a me ispira un forte senso di pietà verso il protagonista, non so se si può escludere che anche incosciamente poteva fare lo stesso effetto all'autore. 2. Kafka non era consapevole che il suo senso di debolezza dovuto al sistema era solo un modo in cui percepiva il mondo? Pensava cioè che l'oppressione del sistema fosse esteriore e concreta, chi ha gioia di vivere un "ingenuo"? 3. In Kafka il sentimento di empatia non manca, giusto? Comunque la sua arrendevolezza lo avrebbe portato all'accettazione di soprusi verso gli altri oltre che verso se stesso e all'assenza di soliarietà(?). 4. Non ho capito se Kafka non riconosce un senso negativo oggettivo e quindi non accusa in ambito politico un sistema di disumanizzazione. La passività non esclude l'indignazione nei confronti di qualcosa che riguarda la società. Lui comunque non era indignato (?) 5. La sopravvivenza del sistema burocratico è collegato alla brama di guadagno e sicurezza di chi lavora per esso, oppure Kafka pensava che l'alienazione fosse tale da sopprimere anche questo interesse?
Rick, bellissima questa serie! (la mia preferita in assoluto, qui su UA-cam la tua cultura e la tua passione sono luce tra una miriade di nuvole scure e tediose) A quando la monografia su Herman Hesse? Sarebbe ultrainteressante!
Milan Kundera ha scritto molto su Kafka, smentendo alcuni dei miti comuni creati ad arte per promuovere i suoi libri
11:20 Per chi volesse un'edizione completa dei racconti di Kafka, consiglio "Tutti i racconti", volume edito da Mondadori nella collana Oscar Moderni, curato da Ervino Pocar e corredato delle sue note.
@@TomtomWaits Che io sappia, sì. Forse unica eccezione sono alcuni "frammenti narrativi" (non credo si possano definire racconti veri e propri) sparsi nei "Quaderni in ottavo", e che comunque possono leggere sempre nell'edizione Oscar Mondadori della "Lettera al padre", contenente, oltre alla Lettera e ai Quaderni, anche i c.d. "Aforismi di Zurau" o, come li chiamò Brod, "Considerazioni sul peccato ecc..." Se sei in dubbio e sei disposto a spendere un po' di più - anche se su eBay si risparmia molto - puoi provare coll'edizione Meridiani dei "Racconti".
ascoltata stamattina versione podcast. ottima, come sempre!
Grazie mille per la live! L'ho appena recuperata e immediatamente mi è venuta una domanda: a quando la monografia su Buzzati?
Rick, sei uno shot di Ossigeno, sparato dritto dritto al cervello! Grazie per le tue monografiche e continua così!
kafka non ha portato a termine i suoi romanzi non tanto per il loro carattere "autoreferenziale" (perché "non aveva intenzione di portarli a termine") ma per una limitazione intrinseca ai romanzi stessi, alla qualità della loro scrittura: questi sono infatti romanzi di frammenti, ogni pagina ed ogni frase da cui sono formati è corrotta dall'idea di infinito e come ha scritto Borges "avevano il dovere di essere infiniti", e ciò che è infinito (intrinsecamente, geneticamente) non può avere né trovare compiutezza. Per questo la cosa più perfetta di Kafka non sono tanti i romanzi quanto i racconti, quelle brevi pagine fulminanti che non richiedono uno sforzo creativo prolungato ma esauriscono in un vertiginoso arco di parabola la tensione verso l'infinito.
anche gli aforismi sono frammenti di infinito nonché un mazzo di chiavi interpretative (anche più importante della lettera al padre)
Ricordo Tuttora la prima volta che lessi "la tana". Quanto mi ha sconvolto...
È stata una monografica pazzesca questa Rick! Ho applaudito da solo in cucina alla fine della live 😆
Ciao RICk sempre belli i tuoi video ! Un saluto da Rimini
Grazie di cuore per avere chiarito alcuni aspetti esistenziali della mio vita. Mi sento kafkiana. Ottima esposizione
La mia opinione personale non richiesta è che questa monografica sia quella che ti è riuscita meglio. Ho capito Kafka finalmente.
Grazie
ps: anche le altre monografiche le trovo davvero interessanti e tu per me sei davvero bravo, appasionato e appasionante
Il castello di Kafka mi ricorda il "lasciapassare a38" di asterix e obelix :D
Ho recentemente letto "Le braci" di Sandor Marai e, seppur con declinazioni diverse, ho ritrovato la stessa angoscia che traspare dalle opere di Kafka... sarà l'aria cecoslovacca a rendere tutto più angoscioso? 😂
A parte gli scherzi, due considerazioni:
1. Tutti ricordano "Lettera al padre" di Kafka, che è meravigliosa, ma quasi nessuno che anche nella nostra letteratura ne abbiamo un esempio altrettanto forte e toccante che è la lettera che Leopardi scrive al conte Monaldo suo padre
2. "Il processo" è un romanzo strepitoso, per quanto non abbia amato "La metamorfosi" (forse perché letta a 17 anni e costretto in quanto "libro per le vacanze"), "il processo", che l'ho letto a 25, mi è piaciuto tantissimo; tuttavia se c'è una cosa che ODIO è la "politicizzazione" di Kafka, e troppo spesso ho sentito intellettuali (o pseudo tali) usare Kafka come pretesto per criticare se va bene "la burocrazia", se va male "il totalitarismo", con voli pindarici sulla critica alle troppe ingerenze dello stato... Peccato che scriveva nella Boemia post-asburgica, non certo nella Cecoslovacchia anni '70!
@Pietro Delladio si ma la lettura "ex post" é a mio avviso sempre un "esercizio di stile" che dice più della mentalità del critico che sulla mentalità poetica dell'autore stesso.
Affascinante quanto ti pare rileggere Kafka in chiave libertaria, Dickens in chiave socialista o Jane Austen in chiave femminista, ma alla fine il rischio é quello di un "profetismo spinto" che svuota completamente il significato originale di un autore...
Stesso discorso nel mio ambito, la storia dell'arte: se un quadro di un pittore del quattrocento Veneto ti ricorda il quadro di un paesaggista inglese dell'ottocento al massimo l'ispirazione può averla presa il secondo dal primo, ma difficilmente Bellini anticipa Constable!
Esiste ciò che voleva dire l'autore ed esiste ciò che viene percepito dal lettore. Ed entrambe le "letture" sono importanti. Nel tempo, naturalmente, queste letture cambiano. Si trovano cose che prima non vi erano, anche da un giorno all'altro; figuriamoci nei secoli. L'importante è non affibiare mai la propria lettura, in maniera imperativa, all'idea dello scrittore (considerando che, persino, alle volte, nello scrittore un'idea chiara non c'è mai stata).
Non so se mi convince molto, ma il canale è pieno di video interessanti con molti argomenti di spunto ed idee quindi ultimamente lo seguo ogni giorno. gg
Anche io l'ho letto e amato a 16 anni. Mi è sempre rimasto nel cuore.
Quindi grazie.
troppa roba , grazie man
Ma una bella reloaded su Deleuze?
Intanto complimenti per tutte le monografie che hai fatto ed apprezzo
Domanda da amante della Filosofia e della Letteratura classica: che dici di Pessoa, Libro dell'inquietudine?
Ciao, trovi un'intera monografica su Pessoa in cui parlo anche del Libro dell'Inquietudine
@@rickdufer grazie❣️
A 14:08 hai perso l'occasione di chiamarlo "Daily Coito"
Ma quanto Cazzo SEI TOP!!!!!! 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻 Ti ho scoperto da poco e Howwwww mi hai fulminato... Grande
Ho appena ascoltato un video sulla body positivity poco prima di ascoltare la parte sulla metamorfosi. È significativo.
Prima di tutto ,grazie per il coraggio di andare contro corrente. Di non compiacere noi ascoltatori e qualche volta lettori.
Se mi posso permettere,rallenta un pochino quando parli.grande 💡 idea. Continua così.
Si,sono i così detti mostri che più comprendob" dentro". Non condivido i metodi ma ne comprendo perfettamente causa- effetto e l' abbattimento totale dell''ipocrisia mondiale dei benpensanti,accomodanti e " giustificanti" per tutto. Lo scarafaggio è vero! Smaschera i limiti e l' orribile opportunismo del prossimo...
Meglio stare zitti. La maggior parte delle volte è davvero meglio starsene in silenzio e ascoltare ad esempio questo video...
arriverà la live su seneca? :(
Ho tutti i romanzi di kafka. Il processo letto 2 volte
Kafka è IL novecento
Grazie RDF
4:16 le Assicurazioni Generali 😂
Ho letto il processo 6 anni fa. Sono stato malissimo, non so se c'entra ma in quel periodo ho anche avuto problemi di stomaco, che ne prima ne dopo ho mai più avuto. Dopo averlo finito ebbi una repulsione per la lettura e andai a comprarmi la playstation. Contemporaneamente in quel periodo stavo leggendo/guardando l'intero Corpus dei disegni di Michelangelo di Charles De Tolnay. Non ho mai più aperto neanche quei libri. Solo dopo un mesetto ricominciai a leggere. Ora peró penso di avere metabolizzato il trauma e penso che proveró a leggere il Castello.
Kafka ❤️❤️❤️❤️
ENTUSIAMO INCREDIBILE!!1!!
Meraviglioso
Comunque il popolo è davvero bue! Purtroppo. Ma è anche assolutamente inutile cercare di confrontarsi. Perché ognuno deve cercare da solo ciò che per loro stessi è "rivoluzionario".
aspettando la monografia su pirandello e altri autori italiani....
In una trasmissione con tema Letteratura, ho trovato molto fuori luogo la battuta sul preservativo.
33:55 È quello che dico sempre io
Ho finalmente capito il piccolo fastidio che mi ronza intorno tutte le volte che ascolto un tuo podcast(... lo so! scusa. Non è un esordio propriamente entusiasmante. Ma spero leggerai la critica, totalmente personale, non percependola come un attacco al tuo podcast e al tuo lavoro ma un commento che tenta essere "costruttivo".)
Ho iniziato a seguirti di nuovo con una certa frequenza da quando hai introdotto il Rick DuFer 3.0. Gran Programma. Si vede il tuo fervore... la tua passione collocata in ogni singolo formato del Daily Cogito. Tra questi le monografiche mi hanno fatto riscoprire autori e mi hanno dato sufficiente "voglia" di andare a recuperare i libri dei vari autori che tratti.
Ma tutte le volte ti ascolto, nonostante la padronanza degli argomenti da te analizzati, c'era sempre un "sassolino" a darmi fastidio. All'inizio pensavo fosse solo dovuta alle nostre divergenze sulla personale visione del pensiero politico e sociale che abbiamo del mondo. Ma anche questa ipotesi veniva meno ogni qualvolta visionavo uno dei tuoi contenuti. Certo, abbiamo visioni completamente su vari argomenti (come il capitalismo ha aiutato il benessere generale delle persone... secondo me è stato il progresso tecnologico e le conoscenze straordinarie acquisite dalla nostra specie. Mentre il capitalismo a mio parere ha colpe gravissime delle condizioni di vita inumane di molte persone su questo pianeta... ma queste sono discussioni che hai già avuto migliaia di volte con persone sicuramente più interessanti) ma sua altri argomenti abbiamo visioni estremamente simili... e poi mi piace ascoltare argomentazioni interessanti basate su opinioni differenti. E le tue sono particolarmente stimolanti. Quindi non poteva essere questa la ragione.
Non riuscivo a capire cosa non mi quadrasse nelle tue parole. Fino a quando non ho ascoltato la tua monografica su Kafka. Alche mi sono finalmente reso conto dell'oggeto del mio incomodo: La scarsa presenza della esperienza umana nelle tue parole.
Mi spiego meglio.
Parlando della Metamorfosi hai parlato dei vari punti di vista della vicenda attraverso i protagonisti, la tua interpretazione del pensiero di Gregor, e le varie questioni morali e filosofiche dietro al racconto... ma non hai menzionato la cosa più banale. Cioè che la metamorfosi altro non è che una storia reale. Se alla condizione entomologica del protagonista sostituisci una condizione di decorrenza grave di sclerosi multipla hai ottenuto la cruda realtà. Sicuramente una realtà fedele al contemporanealismo di Kafka.
Certo che si può interpretare con le trasformazioni che quotidianamente subbiamo, o di certe patologie psichiatriche per cui finiamo per non riconoscere il nostro corpo. Ma l'argmomento più facile è come una famiglia normale potrebbe reagire alla fulminea condizione di uno dei membri di totale dipendenza dovuta a una malattia grave. il fatto che Gregor non passi più dalla porta non è un caso... basta sostituire le forme ingombranti da insetto a una persona in sedie a rotelle. E la reale condizione disumana è servita.
Penso di Aver sufficientemente chiarito il punto.
Il mio dubbio è perché molte volte togli l'elemento umano dalle tue narrazioni, perché l'esperienza della vita reale delle persone non viene mai menzionata da te quando tratti di autori che ne fanno il loro punto di forza. Non penso sia una tua incapacità di immedesimazione nei panni di altri esseri umani... probabilmente è una tua precisa scelta.
Ma non mi sembrava così quando stavi parlando di tuo padre e del tuo trovar conforto nei racconti bibblici. (Nella tua tragedia hai avuto la fortuna di riuscire a rielaborare e razionalizzare la tua perdita senza che la mancanza fisica di tuo padre influisse negativamente nella tua psiche e nella tua vita perchè non eri più dipendente da lui... ma molti, molti altri non sono così fortunati). Mi scuso per eventuali offese alla tua persona... non erano assolutamente volute. Grazie del tuo lavoro
Sono in totale disaccordo con la tua posizione sul "togliere l'elemento umano", più che altro perché credo che non sia quella l'espressione corretta. Un problema simile alla sindrome del mistificatore non è secondo te una cosa umana? Il problema del rifiuto della famiglia non è un problema umano? Vale di meno di una malattia fisica? Non sarà che stai semplicemente cercando di evitare la profondità dei concetti e del disagio spiegato in queste live mascherandoli dietro l'importanza di malattie fisiche che hanno solo il "vantaggio" di essere più evidenti? Sei sicuro che il tuo fastidio non sia semplicemente che l'"elemento umano" di cui si occupa Rick va troppo in profondità per te? Non è una critica verso di te, voglio solo segnalarti il fatto che a volte ci sono "problemi umani" troppo pesanti perché noi riusciamo ad affrontarli, e li mascheriamo quindi con esigenze di discussioni importanti, ma lontane dal nostro vero problema...
Di questi temmi ......n 1
Ho 15 anni, questo video non fa per me, ciao me del futuro, ora guarda questo video
Potrebbe essere il momento giusto
In che senso le edizioni Newton Compton sono roba da poco? Perché ci sono pochi approfondimenti critici (e potrebbe andar bene) oppure perché, molto più grave, la traduzione in lingua italiana non è fedele al testo originale?
Adesso esigo un video del Dr. Sadray o di Mortebianca dal titolo: "I provider che creano disservizi, sfruttano i dipendenti dei call center che fanno loro pubblicità, ma quando c'è un problema scompaiono, non è vero capitalismo? Sì che lo è! Lo è sempre stato."...
Rick: Un pezzo devastante...
Io: *Non riesco a smettere di ridere*
Secondo me anche Brazil è un film molto kafkiano
Anche l'inquilino del terzo piano,fuori orario e moltissimi altri
@@stefano4170 dici il film di Polanski?
@@Cyberfox63 si
Hai detto che Kafka non è un rivoluzionario e poi hai detto che lo è. Non facilita la comprensione.
Non ci hai capito nulla, riascolta
@@boxingworld7505 anche no, è roba superficiale per novizi, riascolta tu
@@scomposizioni ok
@@scomposizioni 1:06:04 qui ti spiega bene
1:18:50
Io mi pensavo che non giocavo
Grazie a questa live sto leggendo Nella Colonia Penale. CRISTO SANTISSIMO
8:23
A Kafka non piaceva tanto Termini
Monografica su Deleuze! So che per la gran parte non sei d’accordo con lui, a maggior ragione te la chiedo
❤️
Amo Kafka , ho letto tutto di lui, purtroppo questa narrazione non mi è piaciuta.
Neanche un accenno alla critica, fa lo spiegone lui, non è accettabile.
E ricordate che non è tutto pensa ciò che noia
Koui9jobjjih
Grazie RDF