Ho appena terminato di leggere il libro "Caporetto. Una tragedia italiana", un libro stupendo scritto dal bravissimo Conservatore del museo. Prezzo irrisorio. Scritto benissimo e in modo molto chiaro. Complimenti
Il volume fu pubblicato in occasione del Centenario della battaglia di Caporetto e costituisce la base sulla quale sono stati realizzati i video che abbiamo dedicato a quell'infausto evento. Ci fa davvero piacere che lo abbia trovato interessante. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battagalia di Vittorio Veneto.
L'episodio interessantissimo raccontato in modo chiarissimo come sempre puntuale sarò ad ascoltare il prossimo grazie professore è a tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto grandissimi siete
Molto interessante e chiaro. Lei è un ottimo maestro, perfetto nella sua narrazione. Io amo la storia in generale. Mio nonno è stato insignito della medaglia d' oro come Cavaliere di Vittorio Veneto. La storia ci racconta che praticamente tutti quelli che dovevano dirigere l'Italia in modo corretto, sono stati e sono delle belline, insomma come allora idem oggi. Che dispiacere e che angoscia per tutti quei soldati morti e per i loro cari, solo per l'incompetenza di chi li comandava. " il general Cadorna, il re degli assisni, chiamò il '99, la classe dei bambini" . Mi dica se questa filastrocca è vera e se all'epoca si cantava tra i nostri soldati. Grazie☮
Ogni avvenimento è figlio e prodotto dell'epoca in cui è accaduto e può essere compreso solo in una prospettiva storica. Osservare e giudicare con gli occhi di oggi di un secole fa, non è semplice. Su Cadorna possiamo solo dire che non era diverso dai suoi colleghi inglesi e francesi. Cordiali saluti.
Molto interessante, bravo il divulgatore e ottima la ricostruzione come pure le immagini e i video d'epoca. Complimenti, bravi davvero. Una osservazione: sono appassionato della Grande Guerra e ogni volta che leggo qualcosa in materia non posso non pensare a tutti quei ventenni morti per la presunzione, l'arroganza, la protervia, l'ignoranza di personaggi come Cadorna che mentre mandava al massacro migliaia di giovani era tutto preso dal libro sulla "SUA" guerra. Tempo fa sono andato sul Grappa con mia moglie e ricordo il suo stupore nel leggere le date di nascita e morte di migliaia di caduti, da una parte e dall'altra, che qui riposano in pace nel cimitero monumentale: hanno l'età dei miei figli ha esclamato. Già, e sono morti in maniera atroce solo un centinaio di anni fa su quelle insanguinate alture.
Grazie del cortese commento. Per noi è essenziale risultare chiari e comprensibili a quanti più utenti possibile. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
21:24 Bellissimo documentario in tutte le sue parti. Riflettevo di come la storia si ripeta, sono passati più di 100 anni ma gli italiani sono rimasti gli stessi sempre pronti a 90' davanti al potere.
Quello che è avvenuto con gli ultimi governi 2020 e 21 ne è un esempio. Inoltre la stampa italiana come sempre è stata vergognosa. Era ed è sempre quella del periodo del ventennio
Che Cadorna fosse un incompetente, l'ho sempre pensato. Voi con questo eccellente documentario, me ne date la conferma. La cosa ancor più disdicevole è che poi addossò la colpa della disfatta alla codardia dei soldati. Grazie del vostro minuzioso lavoro di analisi e complimenti.
nella mia vita professionale ho sempre raccomandato ai vertici dell'azienda in cui lavoravo di diffidare di chi concorda e sostiene sempre le loro idee e proposte mentre invece coloro che le osteggiano -motivandole- avendo tutto da perdere è molto più probabile che dicano la verità. In ogni caso questi ultimi devono essere ascoltati e messi in. una condizione di potersi esprimere con serenità.
La piaggeria purtroppo è un male molto diffuso. Le organizzazioni verticistiche, dove l'autorità è concentrata nelle mani di pochi - oppure di uno solo - la subiscono in modo particolare. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@@lalineadellamemoria Grazie della Risposta. Approfitto della Vs cortesia e disponibilità per avere un consiglio: Ho chiesto presso l'archivio di Stato di Pisa i fogli matricolari di un mio pro-zio morto disperso sul Piave nella battaglia del Solstizio il 16 giugno del 18...(classe 92) faceva parte della Brigata Sesia. Purtroppo mi è stata inviata questa e.mail di risposta: "L'Archivio di Stato non è il produttore dei documenti, conserva soltanto ciò che le pubbliche amministrazioni gli consegnano. Per quanto riguarda i "Ruoli matricolari" del Distretto di Pisa, relativi agli anni cui è interessato, il versamento all'Archivio fu effettuato nel 1977 dal cessato Distretto militare di Pisa e dal verbale di versamento, sottoscritto dagli allora responsabili militari, è possibile vedere che mancano quasi del tutto i Ruoli della provincia di Pisa (tranne poche annate). In passato l'Archivio ha contattato il Centro documentale dell'Esercito, a Firenze, senza che questi abbia saputo dare indicazioni sul destino dei Ruoli di Pisa." Cosa mi consigliate ? Mio nonno che sopravvisse ha avuto per tutta la vita questo peso di non sapere più nulla del fratello, vorrei potergli "dire" qualcosa. Grazie ancora e scusate.
Purtroppo non c'è nulla che si possa fare. Se i documenti d'archivio sono andati perduti i dati che contenevano sono anch'essi irrimediabilmente persi. Se ci scrive all'indirizzo info@museobattaglia.it possiamo farle avere il diploma di cittadinanza onoraria alla memoria del suo congiunto.
complimenti io sono ricercatore universitario in diritto dei trasporti e appassionato di storia. Video completi ed esaustivi. Avv. Filippo Maria Torresi
Cadorna era piuttosto morbido verso Capello che manovrava per sostituirlo. A sua volta Capello era ferocemente contrario a vedersi sottrarre delle truppe ed era un fanatico dell' offensiva.
Video molto belli ed interessanti, mi piacerebbe estrarre e ripubblicare gli ultimi due minuti di questo filmato, li trovo molto significativi ed azzeccati. Potete autorizzarmi? Grazie
Un documento molto interessante e di grande competenza. Ho una curiosità che spero vorrete soddisfare: che brano è quello che si sente all’inizio? Di certo non è messo a caso, mi pare di averlo sentito anche in un film sulla IIa guerra mondiale. Grazie e complimenti.
Si tratta di «It's a Long Way to Tipperary», un brano inglese scritto da Jack Judge nel 1912 e legato alle vidende della Grande Guerra. Qualsiasi pezzo musicale italiano fosse stato scelto, per quanto intimamente legato alle vicende militari del nostro Paese, avrebbe scontentato questo o quell'utente che ne avrebbe preferito un altro più adatto dal suo punto di vista. Abbiamo quindi fatto una scelta neutra. Grazie per il commento e cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Buonasera a tutti. Nella biografia di Cadorna di Silvio Bertoldi ma anche nel volume "Caporetto dalla parte del vincitore: il diario del gen. Otto con Below" di Francesco Fadini si presenta un gen. Cadorna anche lui orientato sempre e comunque per l'attacco rispetto alla difesa. In ciò si sviluppò anche una dialettica anche piuttosto vivace con l'allora capo di stato maggiore Pollio ( morto poco prima dell'entrata in guerra dell'Italia) che invece era di parere contrario o, quantomeno, si mostrava più aperto di cadorna nel modulare la strategia a seconda delle circostanze.
La guerra italiana fu costantemente condotta all'attacco - fino all'episodio di Caporetto - con la sola eccezione della Strafexpedition. Cadorna fu anche autore di un manuale di istruzione intitolato «Attacco frontale ed ammaestramento tattico» Il cui testo testo si occupa esclusivamente delle tattiche offensive trascurando del tutto la difesa. Il manuale divenne poi noto come il «libretto rosso» a causa del colore delle sua copertina. il Regio Esercito non elaborò tattiche difensive come quelle ideate dai tedeschi ed adottate anche dagli austro-ungarici. C'è da dire però che nemmeno inglesi e francesi lo fecero. Tutti credevano nell'assalto frontale a ondate e Cadorna non faceva differenza. La guerra si vinceva solo costringendo l'avversario ad esaurire tutte le sue risorse sottoponendolo a violenti attacchi.
@@lalineadellamemoria buonasera a voi. Si concordo pienamente con quanto da voi riportato. Probabilmente la preferenza per l'attacco rispetto alla difesa, o almeno , rispetto a strategie meno rigide, potrebbe in parte spiegarsi anche con il ruolo che La Stampa e la pubblica opinione esercitavano per la prima volta su un conflitto di quelle dimensioni. Celebrare un attacco equivaleva ad acquisire considerazione e benemerenze, cosa non sempre e non altrettanto vera nel caso di battaglie difensive. Non dico che l'attacco andasse di moda più della difesa, ma forse il clima di giornate radiose, irredentismo, futurismo, etc....avrà pure esercitato un qualche ruolo nella società di allora
Secondo " indiscrezioni" non solo qualcuno di parte italiana voleva porre fine al conflitto , ma voleva farlo permettendo agli austriaci d'ottenere l'agognato sbocco al mare . Lauto compenso ? Favori particolari a fine conflitto ? Non si sono mai conosciute le vere motivazioni del presunto tradimento
......chissa' ...... se fosse riuscito il "colpo" , oggi probabilmente buona parte d'Italia sarebbe sotto il vessillo biancorosso ...... è chissà che non fosse proprio quella la soluzione più AZZECCATA ...... ovviamente è solo un ipotesi ......
Dopo i complimenti, una domanda: non ho capito come e quando gli austriaci siano passati dal proporsi una battaglia per limitare la penetrazione italiana a quello, invece, di una grande offensiva, Molte grazie.
In realtà all'interno dei comandi austro-tedeschi c'era chi sostenva fin dall'inizo che l'offensiva avrebbe dovuto puntare a ricacciare indietro gli italiani almeno fino al Tagliamento. Poi lo sviluppo degli avvenimenti rese chiaro che si poteva osare anche di più. Non c'è dunque un momento preciso nel quale i nostri avversari decisero di ampliare la portata dell'azione. Il successo andò aldilà delle loro stesse aspettative.
Buonasera a tutti. Innanzitutto complimenti per il lavoro e la passione che ritrovo in ciò che fate. La scelta di trasformare una azione di alleggerimento sul sofferente fronte isontino in un'azione di portata strategica credo sia maturata quando i comandi tedeschi furono chiamati in causa dagli alleati austro ungarici. Il dover distogliere un importante volume di risorse in termini di mezzi ed uomini dal fronte occidentale - considerato il principale - per destinarlo su quello italiano, lo si poteva fare solo per conseguire un risultato di portata strategica e, perché no, di portata politica, nel senso di buttar fuori dalla guerra l'Italia. Solo a queste condizioni e con questa prospettiva Ludendorff si fece convincere. A ciò fu portato a pensare anche dal suo superiore Hindenburg che paventando un possibile crollo del fronte meridionale - quello Italo austriaco- decise di intervenire in favore dell'alleato.
@@stefaniapassacantando8650 Grazie per il suo puntuale commento. In realtà, fra i comandanti tedeschi pesò di più il timore che l''Austria-Ungheria non potesse reggere un nuovo attacco italiano e venisse estromessa dalla guerra. Lo staff del Museo della Battaglia d Vittorio Veneto.i
complimenti prima di tutto, ma mi domando come si fa ancora adesso a dedicare a Cadorna un incapace e sanguinario una stazione ferroviaria di una grande città?
Cadorna fu una vera canaglia,incompetente nel comando terrorizzava tutti e dava la colpa del suo scellerato comando agli eroici soldati che il maledetto mandava al massacro. e stata completamente sua la colpa del disastro di Caporetto. come pure dei suoi incapaci sottoposti quali Cadorna maledetto il suo nome in eterno, Capello,Calcagno ed altri incompetenti farabutti che avevano paura di contraddire quel caprone di Cadorna (maledetti loro in eterno per tutti quei poveri soldatini che fecero morire)😢
Non capisco perché la Francia che è stata invasa dai Tedeschi quasi fino a Parigi non è motivo di vergogna da parte dei francesi stessi, mentre l'avanzata Austro/tedesca in Italia fermata al Piave è considerata una rotta vergognosa. In tutta la prima guerra mondiale ci sono state avanzate e ritirate, ma solo qui in Italia c'è una visione catastrofica, tanto che di quella guerra quasi quasi viene ricordata più la battaglia di Caporetto che quella vincente di Vittorio Veneto. Caporetto esiste perché gli storici Italiani l'hanno esasperata con poco spirito patriotico. I Francesi sono stati invasi per 4 anni, ma non si sognano nemmeno di inventarsi una qualsiasi "rotta"..anzi. Questa cosa mi fa riflettere sul poco orgoglio Italiano.
Il generale Cadorna, al pari del suo omologo tedesco Erich Von Falkenhayn, era del segno zodiacale della Vergine( come del resto chi si onora di scriverle questa piccola curiosita'), ed in quanto tale era un militare estremamente rigido, intransigente e persino eccessivamente sprezzante( soprattutto con i politici italiani) ed accentratore ( tanto da voler esercitare il comando assoluto sulle nostre truppe senza interferenze( detestava pure Luigi Capello, che in fondo pero' temeva per la sua intelligenza e per la simpatia che riscuoteva da parte dei suoi sottoposti, mentre il " Generalissimo" era odiato dai soldati per la sua rigidita', la sua totale mancanza di empatia e la sua sostanziale disumanita', oltre che per la frequente contraddittorieta' dei suoi ordini)....pertanto non fu certo un caso la decisione ( sulla quale spinse il ministro Orlando, che detestava, ricambiato, Cadorna) di esautorarlo, parallelamente del resto a quanto accadde a Von Falkenhayn, che pago' la sua ostinazione a voler conquistare a tutti i costi Verdun( "Combatteremo fino a dissanguare l'esercito francese", dichiaro') con il suo trasferimento " punitivo" in Romania, dove guido'( peraltro con successo) la nona armata tedesca. Per il resto, mi creda, signor Gambarotto, ormai non so piu' come lodare il suo encomiabile lavoro divulgativo......un saluto di stima da Saverio di Cisternino( Brindisi)
Ho appena terminato di leggere il libro "Caporetto. Una tragedia italiana", un libro stupendo scritto dal bravissimo Conservatore del museo. Prezzo irrisorio. Scritto benissimo e in modo molto chiaro. Complimenti
Il volume fu pubblicato in occasione del Centenario della battaglia di Caporetto e costituisce la base sulla quale sono stati realizzati i video che abbiamo dedicato a quell'infausto evento. Ci fa davvero piacere che lo abbia trovato interessante. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battagalia di Vittorio Veneto.
...complimenti per i documenti audiovideo, l'analisi e la chiarezza espositiva. Peccato che oggi + di 100 anni dopo il paese funzioni ancora così...
Eppure la storia dovrebbe aiutarci a non ripetere gli stessi errori... Grazie del commento. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
Sempre molto chiari e esaustivi su tutti i commenti. Complimenti e continuate così! Grazie
Grazie e cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
L'episodio interessantissimo raccontato in modo chiarissimo come sempre puntuale sarò ad ascoltare il prossimo grazie professore è a tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto grandissimi siete
Molto interessante e chiaro. Lei è un ottimo maestro, perfetto nella sua narrazione. Io amo la storia in generale. Mio nonno è stato insignito della medaglia d' oro come Cavaliere di Vittorio Veneto. La storia ci racconta che praticamente tutti quelli che dovevano dirigere l'Italia in modo corretto, sono stati e sono delle belline, insomma come allora idem oggi. Che dispiacere e che angoscia per tutti quei soldati morti e per i loro cari, solo per l'incompetenza di chi li comandava. " il general Cadorna, il re degli assisni, chiamò il '99, la classe dei bambini" . Mi dica se questa filastrocca è vera e se all'epoca si cantava tra i nostri soldati. Grazie☮
Ogni avvenimento è figlio e prodotto dell'epoca in cui è accaduto e può essere compreso solo in una prospettiva storica. Osservare e giudicare con gli occhi di oggi di un secole fa, non è semplice. Su Cadorna possiamo solo dire che non era diverso dai suoi colleghi inglesi e francesi. Cordiali saluti.
Grandissimo e chiaro come sempre........ complimenti.......
Grazie!
Molto interessante, bravo il divulgatore e ottima la ricostruzione come pure le immagini e i video d'epoca. Complimenti, bravi davvero.
Una osservazione: sono appassionato della Grande Guerra e ogni volta che leggo qualcosa in materia non posso non pensare a tutti quei ventenni morti per la presunzione, l'arroganza, la protervia, l'ignoranza di personaggi come Cadorna che mentre mandava al massacro migliaia di giovani era tutto preso dal libro sulla "SUA" guerra. Tempo fa sono andato sul Grappa con mia moglie e ricordo il suo stupore nel leggere le date di nascita e morte di migliaia di caduti, da una parte e dall'altra, che qui riposano in pace nel cimitero monumentale: hanno l'età dei miei figli ha esclamato. Già, e sono morti in maniera atroce solo un centinaio di anni fa su quelle insanguinate alture.
Sempre chiaro e calmo nei commenti di fatti terribili.
Grazie e cordiali saluti.
Analisi esauriente e chiara,complimenti
La ringraziamo per avere apprezzato il lavoro del museo. Cordiali saluti.
Grazie mille!
Bella disamina della battaglia. Finalmente l'ho capita a pieno dopo libri e video seguiti.
Grazie del cortese commento. Per noi è essenziale risultare chiari e comprensibili a quanti più utenti possibile. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Complimenti per il video Povera Italia personaggi come Cadorna l'hanno sempre infestata menomale che arriverà Diaz
Grazie per il commento. Cordiali saluti da tutto il nostro staff.
Congratulazioni. Un lavoro di divulgazione esemplare
Grazie!. Un saluto dal Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
21:24 Bellissimo documentario in tutte le sue parti. Riflettevo di come la storia si ripeta, sono passati più di 100 anni ma gli italiani sono rimasti gli stessi sempre pronti a 90' davanti al potere.
Grazie per il tuo cortese commento. Un cordiale saluto dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Quello che è avvenuto con gli ultimi governi 2020 e 21 ne è un esempio. Inoltre la stampa italiana come sempre è stata vergognosa. Era ed è sempre quella del periodo del ventennio
@@lalineadellamemorial😂
troppo bravo....complimenti davvero!
Una grazie dallo staff del Museo della Battaglia
Che Cadorna fosse un incompetente, l'ho sempre pensato. Voi con questo eccellente documentario, me ne date la conferma. La cosa ancor più disdicevole è che poi addossò la colpa della disfatta alla codardia dei soldati.
Grazie del vostro minuzioso lavoro di analisi e complimenti.
Che brutta persona x
Dovevano mandare lui in prima linea
nella mia vita professionale ho sempre raccomandato ai vertici dell'azienda in cui lavoravo di diffidare di chi concorda e sostiene sempre le loro idee e proposte mentre invece coloro che le osteggiano -motivandole- avendo tutto da perdere è molto più probabile che dicano la verità. In ogni caso questi ultimi devono essere ascoltati e messi in. una condizione di potersi esprimere con serenità.
La piaggeria purtroppo è un male molto diffuso. Le organizzazioni verticistiche, dove l'autorità è concentrata nelle mani di pochi - oppure di uno solo - la subiscono in modo particolare. Un cordiale saluto da tutto lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
@@lalineadellamemoria Grazie della Risposta. Approfitto della Vs cortesia e disponibilità per avere un consiglio: Ho chiesto presso l'archivio di Stato di Pisa i fogli matricolari di un mio pro-zio morto disperso sul Piave nella battaglia del Solstizio il 16 giugno del 18...(classe 92) faceva parte della Brigata Sesia. Purtroppo mi è stata inviata questa e.mail di risposta: "L'Archivio di Stato non è il produttore dei documenti, conserva soltanto ciò che le pubbliche amministrazioni gli consegnano. Per quanto riguarda i "Ruoli matricolari" del Distretto di Pisa, relativi agli anni cui è interessato, il versamento all'Archivio fu effettuato nel 1977 dal cessato Distretto militare di Pisa e dal verbale di versamento, sottoscritto dagli allora responsabili militari, è possibile vedere che mancano quasi del tutto i Ruoli della provincia di Pisa (tranne poche annate). In passato l'Archivio ha contattato il Centro documentale dell'Esercito, a Firenze, senza che questi abbia saputo dare indicazioni sul destino dei Ruoli di Pisa." Cosa mi consigliate ? Mio nonno che sopravvisse ha avuto per tutta la vita questo peso di non sapere più nulla del fratello, vorrei potergli "dire" qualcosa. Grazie ancora e scusate.
Purtroppo non c'è nulla che si possa fare. Se i documenti d'archivio sono andati perduti i dati che contenevano sono anch'essi irrimediabilmente persi. Se ci scrive all'indirizzo info@museobattaglia.it possiamo farle avere il diploma di cittadinanza onoraria alla memoria del suo congiunto.
Complimenti veramente ben fatto!
Grazie del commento positivo. Cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia
complimenti io sono ricercatore universitario in diritto dei trasporti e appassionato di storia. Video completi ed esaustivi. Avv. Filippo Maria Torresi
Grazie per il suo cortese apprezzamento. Cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Grazie! Bella puntata!
Cadorna era piuttosto morbido verso Capello che manovrava per sostituirlo. A sua volta Capello era ferocemente contrario a vedersi sottrarre delle truppe ed era un fanatico dell' offensiva.
Ottima presentazione!! Bravi
Grazie del commento. Cordiali saluti. Lo staff del Museo della Battaglia.
Mi sembra che il fatto ai sia ripetuto in molte altre occasioni vedi nel caso 9 ottobre 1963 Vajont si sapeva ma non si pensava.......
Si tratta di un paragone molto interessante.
Ottimo lavoro
Grazie del feedback. Lo staff del Museo della Battaglia.
molto bello e ben dettagliato..bravi
Grazie. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
Si ma gli stacchi musicali sono assolutamente inadeguati
De gustibus non est disputandum! Grazie per il feedback. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
Video molto belli ed interessanti, mi piacerebbe estrarre e ripubblicare gli ultimi due minuti di questo filmato, li trovo molto significativi ed azzeccati. Potete autorizzarmi? Grazie
Certamente. Grazie per il suo feedback. Lo staff del Museo della battaglia di Vittorio Veneto.
Bello.
Grazie! Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto
Ottimo lavoro.Questa é l‘ultima puntata sulla battaglia?
Ne manca ancora una che è in lavorazione e che descrive lo svolgimento della battaglia. Lo staff del Museo della Battaglia
Un documento molto interessante e di grande competenza. Ho una curiosità che spero vorrete soddisfare: che brano è quello che si sente all’inizio? Di certo non è messo a caso, mi pare di averlo sentito anche in un film sulla IIa guerra mondiale. Grazie e complimenti.
Si tratta di «It's a Long Way to Tipperary», un brano inglese scritto da Jack Judge nel 1912 e legato alle vidende della Grande Guerra. Qualsiasi pezzo musicale italiano fosse stato scelto, per quanto intimamente legato alle vicende militari del nostro Paese, avrebbe scontentato questo o quell'utente che ne avrebbe preferito un altro più adatto dal suo punto di vista. Abbiamo quindi fatto una scelta neutra. Grazie per il commento e cordiali saluti dallo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Buonasera a tutti. Nella biografia di Cadorna di Silvio Bertoldi ma anche nel volume "Caporetto dalla parte del vincitore: il diario del gen. Otto con Below" di Francesco Fadini si presenta un gen. Cadorna anche lui orientato sempre e comunque per l'attacco rispetto alla difesa. In ciò si sviluppò anche una dialettica anche piuttosto vivace con l'allora capo di stato maggiore Pollio ( morto poco prima dell'entrata in guerra dell'Italia) che invece era di parere contrario o, quantomeno, si mostrava più aperto di cadorna nel modulare la strategia a seconda delle circostanze.
La guerra italiana fu costantemente condotta all'attacco - fino all'episodio di Caporetto - con la sola eccezione della Strafexpedition. Cadorna fu anche autore di un manuale di istruzione intitolato «Attacco frontale ed ammaestramento tattico» Il cui testo testo si occupa esclusivamente delle tattiche offensive trascurando del tutto la difesa. Il manuale divenne poi noto come il «libretto rosso» a causa del colore delle sua copertina. il Regio Esercito non elaborò tattiche difensive come quelle ideate dai tedeschi ed adottate anche dagli austro-ungarici. C'è da dire però che nemmeno inglesi e francesi lo fecero. Tutti credevano nell'assalto frontale a ondate e Cadorna non faceva differenza. La guerra si vinceva solo costringendo l'avversario ad esaurire tutte le sue risorse sottoponendolo a violenti attacchi.
@@lalineadellamemoria buonasera a voi. Si concordo pienamente con quanto da voi riportato. Probabilmente la preferenza per l'attacco rispetto alla difesa, o almeno , rispetto a strategie meno rigide, potrebbe in parte spiegarsi anche con il ruolo che La Stampa e la pubblica opinione esercitavano per la prima volta su un conflitto di quelle dimensioni. Celebrare un attacco equivaleva ad acquisire considerazione e benemerenze, cosa non sempre e non altrettanto vera nel caso di battaglie difensive. Non dico che l'attacco andasse di moda più della difesa, ma forse il clima di giornate radiose, irredentismo, futurismo, etc....avrà pure esercitato un qualche ruolo nella società di allora
Secondo " indiscrezioni" non solo qualcuno di parte italiana voleva porre fine al conflitto , ma voleva farlo permettendo agli austriaci d'ottenere l'agognato sbocco al mare . Lauto compenso ? Favori particolari a fine conflitto ? Non si sono mai conosciute le vere motivazioni del presunto tradimento
Dico solo un nome, Badoglio e ci siamo capiti
......chissa' ...... se fosse riuscito il "colpo" , oggi probabilmente buona parte d'Italia sarebbe sotto il vessillo biancorosso ...... è chissà che non fosse proprio quella la soluzione più AZZECCATA ...... ovviamente è solo un ipotesi ......
2.35: waffentreu si pronuncia waffentroi
Grazie per la segnalazione. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto.
Dopo i complimenti, una domanda: non ho capito come e quando gli austriaci siano passati dal proporsi una battaglia per limitare la penetrazione italiana a quello, invece, di una grande offensiva, Molte grazie.
In realtà all'interno dei comandi austro-tedeschi c'era chi sostenva fin dall'inizo che l'offensiva avrebbe dovuto puntare a ricacciare indietro gli italiani almeno fino al Tagliamento. Poi lo sviluppo degli avvenimenti rese chiaro che si poteva osare anche di più. Non c'è dunque un momento preciso nel quale i nostri avversari decisero di ampliare la portata dell'azione. Il successo andò aldilà delle loro stesse aspettative.
@@lalineadellamemoria Molte grazie, sempre gentilissimi.
Buonasera a tutti. Innanzitutto complimenti per il lavoro e la passione che ritrovo in ciò che fate. La scelta di trasformare una azione di alleggerimento sul sofferente fronte isontino in un'azione di portata strategica credo sia maturata quando i comandi tedeschi furono chiamati in causa dagli alleati austro ungarici. Il dover distogliere un importante volume di risorse in termini di mezzi ed uomini dal fronte occidentale - considerato il principale - per destinarlo su quello italiano, lo si poteva fare solo per conseguire un risultato di portata strategica e, perché no, di portata politica, nel senso di buttar fuori dalla guerra l'Italia. Solo a queste condizioni e con questa prospettiva Ludendorff si fece convincere. A ciò fu portato a pensare anche dal suo superiore Hindenburg che paventando un possibile crollo del fronte meridionale - quello Italo austriaco- decise di intervenire in favore dell'alleato.
@@stefaniapassacantando8650 Grazie per il suo puntuale commento. In realtà, fra i comandanti tedeschi pesò di più il timore che l''Austria-Ungheria non potesse reggere un nuovo attacco italiano e venisse estromessa dalla guerra. Lo staff del Museo della Battaglia d Vittorio Veneto.i
@@stefaniapassacantando8650 In effetti, mi pareva di aver letto qualcosa del genere (decisione tedesca), Grazie.
complimenti prima di tutto, ma mi domando come si fa ancora adesso a dedicare a Cadorna un incapace e sanguinario una stazione ferroviaria di una grande città?
Sullo sfondo si vede un libro "Fantozzi", forse è la biografia del gen. Cadorna?
😅
A be allora é da anni che i servizi segreti in Italia non funzionano a Bergamo si chiamano matok
Perche’ dice italia traditrice ?
Tale la consideravano austriaci e tedeschi dopo che aveva lasciato al Triplice Alleanza per passare dalla parte di inglesi e francesi.
Molto ben fatto, curerei meglio la pronuncia dei termini tedeschi
Grazie. Lo terremo presente. Lo staff del Museo della Battaglia di Vittorio veneto
Ma secondo voi i francesi e gli inglesi non sono stati contenti della sconfitta di Caporetto ,si è visto alla vittoria mutilata
Un generale autoritario che ha commesso un errore imperdonabile sottovalutare la forza del nemico
i generali non sanno che i tedeschi sono gia in italia . è la cosa piu assurda di tutte
Semplicemente rifiutarono di credere possibile ciò che stava diventando evidente, perchè contraddiceva tutte le loro convinzioni. Cordiali saluti.
Cadorna era un vero pallo😅ne gonfiato,inesperto di alto coma
Cadorna fu una vera canaglia,incompetente nel comando
terrorizzava tutti
e dava la colpa del suo scellerato comando agli eroici soldati che il maledetto mandava al massacro.
e stata completamente sua la colpa del disastro di Caporetto.
come pure dei suoi incapaci sottoposti quali Cadorna maledetto il suo nome in eterno,
Capello,Calcagno
ed altri incompetenti farabutti
che avevano paura di contraddire quel caprone di Cadorna
(maledetti loro in eterno per tutti quei poveri soldatini che fecero morire)😢
(leggete la storia)
La competenza dei nostri comandanti era del tutto inadeguata.
Non capisco perché la Francia che è stata invasa dai Tedeschi quasi fino a Parigi non è motivo di vergogna da parte dei francesi stessi, mentre l'avanzata Austro/tedesca in Italia fermata al Piave è considerata una rotta vergognosa. In tutta la prima guerra mondiale ci sono state avanzate e ritirate, ma solo qui in Italia c'è una visione catastrofica, tanto che di quella guerra quasi quasi viene ricordata più la battaglia di Caporetto che quella vincente di Vittorio Veneto. Caporetto esiste perché gli storici Italiani l'hanno esasperata con poco spirito patriotico. I Francesi sono stati invasi per 4 anni, ma non si sognano nemmeno di inventarsi una qualsiasi "rotta"..anzi.
Questa cosa mi fa riflettere sul poco orgoglio Italiano.
Il generale Cadorna, al pari del suo omologo tedesco Erich Von Falkenhayn, era del segno zodiacale della Vergine( come del resto chi si onora di scriverle questa piccola curiosita'), ed in quanto tale era un militare estremamente rigido, intransigente e persino eccessivamente sprezzante( soprattutto con i politici italiani) ed accentratore ( tanto da voler esercitare il comando assoluto sulle nostre truppe senza interferenze( detestava pure Luigi Capello, che in fondo pero' temeva per la sua intelligenza e per la simpatia che riscuoteva da parte dei suoi sottoposti, mentre il " Generalissimo" era odiato dai soldati per la sua rigidita', la sua totale mancanza di empatia e la sua sostanziale disumanita', oltre che per la frequente contraddittorieta' dei suoi ordini)....pertanto non fu certo un caso la decisione ( sulla quale spinse il ministro Orlando, che detestava, ricambiato, Cadorna) di esautorarlo, parallelamente del resto a quanto accadde a Von Falkenhayn, che pago' la sua ostinazione a voler conquistare a tutti i costi Verdun( "Combatteremo fino a dissanguare l'esercito francese", dichiaro') con il suo trasferimento " punitivo" in Romania, dove guido'( peraltro con successo) la nona armata tedesca. Per il resto, mi creda, signor Gambarotto, ormai non so piu' come lodare il suo encomiabile lavoro divulgativo......un saluto di stima da Saverio di Cisternino( Brindisi)
Grazie! Lo staff del Museo della Battaglia. Cordiali saluti.