Ogni volta che salgo sul Monte Grappa e visito questo Ossario, mi vengono i brividi solo a pensare cosa hanno vissuto quei valorosi soldati. Rispetto assoluto per tutti i morti di questa inutile guerra
Eccezionalmente esaustivo; finalmente un vero storico che si ascolta con passione, anche grazie alla grande umanità che sprigiona la sua personalità, mai infarcita di pensieri politicamente devianti come spesso accade con altri.
Normalmente non mi metto a commentare ma qui l'applauso è d'obbligo. Sono ricercatore medievista e mi occupo di guerra per cui sono un assiduo frequentatore del "club" di Barbero. Il libro del prof. Barbero su Caporetto si legge bene ma non mi convince affatto. Trovo la ricostruzione del dott. Cimmino estremamente convincente, ma soprattutto la trovo la ricostruzione non di uno storico ma di uno storico della guerra. Preciso, dettagliato e coerente durante tutta la sua esposizione. Ancora complimenti
@@micheleagresti7833 non dico che divergano nei fatti ma nell'approccio. Barbero tende a giustificare il nostro stato maggiore, è molto politically correct e, secondo il mio modestissimo parere, è troppo politically correct. Trovo che Cimmino sia decisamente più asciutto e questo gli consente una critica più seria. Tanto più che, come ho già detto, si vede che è un esperto di guerra contemporanea. Non si può scrivere un libro su Caporetto affermando reiteratamente che lo Stato Maggiore italiano fosse capace ma che la disfatta derivò prevalentemente dalla superiore capacità bellica germanica. Ponendo vero questo secondo assunto è impossibile sostenere, però, il primo dato che gli esempi di incompetenza dell'intera linea di comando sono numerosissimi: dai settori sguarniti di difese, al nomadismo di Badoglio durante l'attacco, all'incapacità del comando di Capello di operare qualsiasi azione lasciando il tutto nelle mani di singoli ufficiali per nulla addestrati e abituati ad operare in autonomia. Concludendo ritengo che sia fondamentale rimanere ancorati al proprio ambito scientifico di ricerca altrimenti, citando Ivan Illich, si rischia di essere "esperti di troppo" e quindi di nulla. Per affrontare criticamente una qualsiasi tematica è necessario maturare una determinata sensibilità, saltare da un argomento ad un altro porta inesorabilmente a confrontarsi con altri studiosi esperti di quello specifico settore/momento/periodo. Ho apprezzato la lettura del libro di Barbero ma non l'approccio critico.
@@micheleagresti7833 Ah dimenticavo un dettaglio: Cimmino ha fatto una lunga premessa inserendo le battaglie italiane in un più ampio contesto europeo e in un contesto bellico. Non si può analizzare un evento bellico senza inserirlo nel suo contesto di riferimento. I rimandi di Cimmino alle battaglie nell'area dei Carpazi o al fronte franco-tedesco rendono il quadro di Caporetto decisamente meno straordinario, come la storiografia italiana ha, al contrario, sempre voluto. E' questa la grande differenza tra un esperto di un settore specifico e un esperto più generale. Come ripeto sono un grandissimo estimatore di Barbero ma se dovessi consigliare un suo volume parlerei di Carlo Magno o di Dante, non di Caporetto.
@@emiliano4321 abbiamo avuto impressione diversa della stessa lettura, cosa che ci puo' certamente stare. Non ho trovato Barbero accondiscendente con i comandi italiani, a dire il vero. L'ho trovato semmai attento a non scivolare verso la semplicistica analisi del tipo....Caporetto é accaduta perché l'esrcito era guidato da un branco di incapaci. Ci sono innumerevoli riferimenti, nel libro di Barbero a quanto disastrosa fosse la gestione cieca ed inumana dell'esercito, fucilazioni a getto continua, divisioni continuamente riarrangiate, situazione logistica dei soldati, mancata presenza al fronte, flusso di comando con circolari dal linguaggio ambiguo e confuso etc. etc.....Dopo questo bell'intervento di Cimmino, ho seguito altri suoi contributi sulla prima guerra mondiale, ed anche lui mi sembra sulla stessa linea. La mia personale opinione é che Caporetto sia una perfetta metafora italiana e che aiuto molto a capire anche i giorni nostri, sotto certi punti di vista. La nostra zavorra era ed é la selezione della classe dirigente, in tutti gli apparati pubblici e privati della nostra societä. Io credo che sia Barbero che Cimmino provino, pur sottolineando gli errori e l'impreparazione dei nostri comandi, a guardare comunque oltre e a dare una spiegazione per certi versi 'strutturale' per cio' che accadde a Caporetto. Grazie per la stimolante conversazione
Ho seguito con interesse e passione tutto il Suo servizio che reputo grandioso. In gioventù ho servito da Ufficiale dell'Esercito dell'Esercito e quella è stata una delle più belle pagine della mia vita lavorativa. Non come esaltazione della violenza ma con lo spirito di chi è disposto a servire e difendere il proprio Paese. È vero quello che dice Lei: li hanno dimenticati, per primo chi, non lo so, decise in maniera cervellotica non solo di abolire il 4 novembre come festa nazionale (quando ero bimbo, negli anni '50 così) e poi quasi ad estrema onta spacciarlo come festa delle Forze Armate. Cosa centra? Ripeto il.mio cuore è rimasto nell'Esercito ma il 4 novembre appartiene e si apparterrà per sempre ai Soldati del 1915/1918. La saluto con enorme cordialità e stima. Salvo Caragliano da Catania
@@c14868 io l ho ascoltato ieri quello di barbero... è bravissimo come oratore, ma dei fatti non ci capisce una mazza. O meglio la racconta come vuole lui. L Italia la descrive come una barzelletta!
Una lezione impagabile sulla nostra storia. Ottimamente esposta, mi ha fatto vedere con occhi nuovi quella parte del nostro passato. Da sardo ho molto apprezzato la citazione del valore della Brigata Sassari. Grazie professore.
Schietto,chiaro,diretto. Senza la teatralità di qualche suo "collega" che fa più ridere che riflettere. Grazie di cuore per questi interventi,sono manna dal cielo.
Per motivi familiari ho undici libri in biblioteca sulla prima guerra mondiale, ma L’eccellente esposizione del prof. Cimmino ,su Caporetto e’ una lezione impagabile
Una bellaLezione impogabile Ve l'ha dataRommel a Caporetto...con 300 uomini ha messo in fiuga 1 milione di conigli + 300.000 Proigionieri..cime gli Inglesi in Africa a Marsa Metruh...40.000 Inglesi hanno fatto prigionieri 130.000 conigli..le non è mancate la fortuna. maa mio nono da Capitano ha detto che mancava tutto..anche cibo e acqua..Vergognatevi sporchi Italiani.
Grazie per le belle conferenze. Da ricercatore di tutt'altro settore, oggi in pensione, mi rendo conto di che non è un TUTTOLOGO ma un esperto di un settore dell'immensa storia dell'uomo. Ancora grazie e complimenti per la chiarezza nell'esposizione.
Con grande gioia, domenica 25agosto2024, ho ascoltato la relazione del dott. Marco Cimmino su La Battaglia del Piave e devo dire che ho gradito molto le sue parole chiare ed equilibrate. Sono figlio di un "Ragazzo del '99" nato durante la 2a guerra. Conservo suoi ricordi, racconti, aneddoti di quella enorme tragedia. L'assenza di strategie militari di Cadorna e sottoposti che mandava morire uomini davanti mitragliatrici nemiche, cibo scarso (in casa guai trattare male il pane, ci sgridava), indumenti non adeguati e tanto altro. Con il successore, Diaz, più vicino ai soldati, anche il gen. Caviglia, del quale conservo il libro Tre battaglie del Piave, ne parlava bene. Quei giovani soldati, col fucile più alto di loro, molti hanno avuto vita brevissima e chi è tornato ha portato con sé enormi traumi. Il mio genitore torno nel 1921 da San Pietro in Carso, Pivka conservo il Congedo. Parti verso la montagna del Pasubio, mi diceva spesso, senza aver mai visto montagne se non dall'argine del Po nelle giornate limpide e fini in pianura con la 4a armata, se ricordo bene. Aveva più di 80anni portati bene e mi chiese di accompagnarlo a Sacile, sul Livenza, mi disse erano in trincea sulla sponda destra, senza dirmi mai il motivo preciso di quella richiesta. Ho letto libri di Emilio Lusso, i più belli, Lorenzo Del Boca e altri. Posso dire che mio padre con quella terribile esperienza argomentava con frasi precise e complete, dico spesso è stato per me una piccola enciclopedia. La relazione del dott. Cimmino mi ha aiutato a capire meglio e ringrazio molto. Con i migliori saluti. Romano Boldrini.
Come sempre un'esposizione che aiuta, non solo a capire gli avvenimenti, le battaglie e la storia ma anche i retroscena che non sono stati raccontati ed i sentimenti di chi si vede è appassionato; forse per via del fatto che è un alpino nell'anima. Comuque sempre molto bravo. Grazie
Ogni volta che ascolto il dr.cimino rimango sempre molto soddisfatto delle sue molteplici spiegazioni sempre precise ed accurate sui fatti storici per me e uno dei pochi se non l unico che espone i fatti in modo accurato e preciso complimenti e buon lavoro
Grazie e sopratutto complimenti... Facendo riferimento al manifesto in chiusura... Io personalmente non li ho dimenticati.... Dobbiamo fare in modo tutti noi di tener vivo il ricordo dei tutti quei giovanissimi che hanno dato la loro vita per garantire a tutti noi un futuro migliore. Grazie Luigi Befani
Grande prof. Cimmino ! Tuttavia, sappia che l'oblìo è sceso, ma non per tutti. Io non dimentico... periodicamente vado a Redipuglia, su Cima Grappa, ad Asiago, come pure a San Martino della battaglia e Solferino, per ricordare i caduti tutti, non solo italiani.
Il 22 settembre 2017 sono andato sul campo di Malga Ronchetto nel Comune di Foza (VI) per vedere il luogo dove mio nonno Giuseppe (fante) morì proprio 100 anni prima. Non ci crederete, c'erano ancora nel terreno i segni delle cannonate dell'esercito austro-germanico. In mezzo al campo un masso avvolto nella bandiera italiana con sopra una croce di 100 anni fa. Una stretta al cuore ed un pianto a stento trattenuto...
Molto interessante, da appassionato della grande guerra ho sentito alcune cose che nessuno aveva mai detto o scritto. Complimenti. Comunque onore ai nostri eroi, a tutti loro. E se alcuni hanno ceduto per debolezza, paura o sfinimento... deve essere stato veramente un inferno che noi non riusciamo neanche lontanamente a immaginare. Mio nonno mi raccontava del monte Sabotino, lui c'era.
Oggettivamente, come si fa a non credere che ci siano stati momenti di debolezza, paura o sfinimento? Erano ragazzi, padri, fratelli... uomini, umani. Onore a loro per esserci stati e per aver combattuto sul sacro suolo, con tutta la paura che poteva derivare. Onore a tuo nonno e al mio bisnonno!
buongiorno professor marco cimmino , sono un semplice appassionato , ascolto imparo , una storia talmente diversa dai testi scolastici ,una storia come sempre modificata ..wl'italia non si dimentica la prima guerra mondiale la nostra vittoria ,dopo 100 anni ..ho avuto la fortuna di avere mio nonno alpino campagna di russia , nutro rispetto ed orgoglio italico .grazie prof .
Direi che il Prof. Cimmino, è incredibilmente preparato su tutti i minimi particolari che riguardano la parte "militare" della questione (molto interessante, la disamina che Caporetto sia figlia incoscia delle altre disfatte dei decenni precedenti); mentre storici come il Prof. Barbero, si sono concentrati di più sull'aspetto narrativo della vicenda, tirando fuori anche storie magari di poco conto, che però raccontano bene gli umori dei militari in quei tempi.. Ottimi entrambi.
Meno male che ci sei tu!! Alessandro Barbero aveva già fatto le lodi hai tedeschi e lo fanno pure uscire nella rai!!!!!!! Siamo un popolo di coglioni e ci piace sentire che non siamo buoni ma in realtà!!!!!! Siamo sempre stati grandi
@@Luigi.Russo.Schneider Non solo le lodi ai tedeschi, ascoltando le varie conferenze di Barbero, si ha la percezione che il suo sport preferito sia la denigrazione dell'Esercito Italiano nella narrazione dei fatti da Caporetto a Vittorio Veneto.
@@Roby70. barbero è ottimo divulgatore di storia medievale, da quando si è messo a discettar di storia militare dice fesserie l'una dopo l'altra ma fa "proprie" le solite scemenze della vulgata. Voglio dire, i concetti del prof Cimmino sono già espressi da Isnenghi o Rochat (e da sinistra!) due dei massimi esperti della WW1 da cinquant'anni a questa parte, ma tant'è---
@@davecompton5847 Mah... Consentimi di non essere d'accordo. Io ho ascoltato le conferenze del prof. Cimmino e le conferenze del prof. Barbero e ci trovo moltissimi punti di contatto. La grossa differenza è che mentre Barbero si concentra solo su Caporetto e sulla seconda armata (che oggettivamente ha subito una disfatta epocale) il prof. Cimmino ha una visione molto più generale e, se vuoi, interessante da un punto di vista strategico.
@@Luigi.Russo.Schneider grandissimi, soprattutto diretti da grandi uomini, vedi le disfatte in Russia, Albania, Grecia ecc... grazie alla megalomania del duce o Caporetto sotto l egida di Cadorna. Se non intervenivano le divisioni francesi e inglesi nella grande guerra i tedeschi ci invadevano ed a ruota gli austriaci.
Sono contento che youtube mi abbia suggerito questo canale, questo e' il terzo video che ho visionato e onestamente sono rimasto affascinato. Estremamente obiettivo e imparziale. Avevo visto dei video di Barbero.... originariamente mi era subito parso schierato, ma mi e' venuto il disgusto dopo un commento idiota sulla differenza tra il fascismo/nazionalsocialismo/comunismo di stampo dittatoriale (che vedevano nella guerra fonte di gloria e prestigio) e le meravigliose democrazie francesi e inglesi (che odiavano la guerra, ma che nel frattempo avevano sotto le loro grinfie coloniali oltre mezzo mondo, e venivano dipinte come il top assoluto). In questi video non ho visto nessun commento piazzato senza alcun motivo, per sfottere l'una o l'altra parte.
Grande professore, da bergamasco , sono onorato che lei difenda a spada tratta, chi è caduto a caporetto, basta con questo continuo additare, da chi nn sa nemmeno cosa possa essere una guerra
Avrò visto questo video almeno una decina di volte. Per me il Prof. Cimmino è un ottimo divulgatore oltre che preciso puntuale e preparato. Grande Prof.
Grandissimo video e grandissima spiegazione😮😮😮😮😮😮😮è proprio vero ......LI ABBIAMO DIMENTICATI....NOI AD OGNI CIMA ......NONTE O MONUMENTO CHE ANDMA VEDERE PORTIANO SEMPRE DELLE CORONE O DEI FIORI.......MOLTO SPESSO NON SI VEDONO NEANCHE PIÙ QUELLI.......😢😢😢😢😢😢MAI DIMENTICARE.........MAI DIMENTICARLI.....😢😢😢😢😢
.... mio nonno paterno Battista Demurtas , Brigata Sassari e Cavaliere di Vittorio Veneto ho fatto in tempo a conoscerlo poiché è mancato nel 1981 ; risento i suoi racconti nelle parole e nelle analisi dello storico Marco Cimmino. Grazie di cuore ❤ dott Cimmino , la sua opera di ricerca storica restituisce dignità a tutti i Combattenti della Grande Guerra !
Conosco bene tutta la storia della 1 grande guerra. Nonno cavaliere di Vittorio Veneto, mi faceva sedere sulle sue ginocchia e mi raccontava . Come bimba lo ascoltavo , quando mi diceva che sul Piave scorreva sangue e non acqua. Dove vicino casa c'è terra consacrata ai ragazzi del 99, ci sono foto in quel luogo che fa vedere quanti morti c'erano sul fiume . Sono nata vicino alla grande vittoria fatta sul Piave che non è sacro solo x la patria ma anche x me!
Salve chiedo al prof Cimmino se un giorno ci farà uno o due video solo sulla brigata Sassari, nella prima guerra mondiale.Grazie e sempre complimenti per il suo lavoro abbiamo bisogno di qualcuno che dice le cose come stanno!
Bravo Prof. Cimmino, la storia militare d'Italia la esponga Lei che sa come andò, mentre i giornalisti da operetta e gli storici medievisti si occupino dei loro ambiti di competenza ammesso che ne abbiano. Grazie Domus Orobica.
L'idea che visto che la conferenza del prof. Cimmino sia molto bella trasforma quella del professore Barbero in merda e' un mistero puramente italiano dove l'importante e' tifare. Mi piacerebbe sapere che titoli hai per scrivere simili baggianate.
Da storico dilettante (quindi non perché non ne ho titolo, ma perché non lo faccio per professione, ma per passione) non posso che esprimere la mia più sincera stima e riconoscenza ad uno dei più valenti storici contemporanei.
"Quando fui sui monti Scarpazi "Miserere" sentivo cantar. T'ò cercato fra il vento e i crepazi Ma una croce soltanto ò trovà. Oh mio sposo eri andato soldato Per difendere l'imperator, Ma la morte quassù hai trovato E mai più non potrai ritornar. Maledeta la sia questa guera Che mi ha dato sì tanto dolor. Il tuo sangue hai donato a la tera Hai distruto la tua gioventù. Io vorei scavarmi una fossa, Sepelirmi vorei da me Per poter colocar le mia ossa Solo un palmo distante da te."
La più bella e realistica conferenza sulla grande guerra, sono rimasto scioccato ascoltando caporetto di Alessandro Barbero, l'ignoranza e il sentimento anti italiano con cui racconta quegli eventi sono una cosa scandalosa, finalmente una persona preparata e non offuscata dal sentimento anti italiano che non capisco perché aleggia tra docenti insigniti di sa quale verità universale, quando al giorno d'oggi un ragazzo qualunque può sburgiardare semplicemente consultando dati di dominio pubblico. Complimenti per la conferenza e soprattutto per avere restituito la dignità a ragazzi che hanno dato la vita in condizioni disumane per darci l'Italia di cui oggi godiamo!
Riascoltare per l'ennesima volta questa bellissima lezione e ridere ancora a crepapelle sul "Cazzullo Barbero e compagnia cantante qualche cosa devono pur scrivere, va beh".
Finalmente la verità, sono stanco di leggere i soliti anglofili e germanofili a sputare sentenze sul valore dei Nostri Nonni e Bisnonni. W L'ITALIA, W TRENTO, TRIESTE, GORIZIA, POLA, FIUME E ZARA ITALIANE.
Ottimo prof. Cimmino. Un piacere ascoltarlo anche perchè dà spunti che non si trovano facilmente nei vari storici "alla moda" (vedi Barbero e altri). Complimenti. Comperò anche qualche suo libro per avere un'idea copleta dello storico.
Vorrei ricordare anche un'altra bella pagina di eroica resistenza dei nostri soldati dopo la sconfitta di Caporetto, forse sconosciuta ai piu', avvenuta precisamente nella Sella di Canebola, in quei luoghi friulani una improvvisata linea di difesa era stata predisposta tra il monte Joanaz e la sella di Canebola , che da subito furono luogo di aspri combattimenti, tale importante crocevia fu affidato alla 34.ma divisione del generale Basso, nello schieramento di argine difensivo furono schierati reparti della Brigata Potenza, il 9.o reggimento Bersaglieri, e il reggimento della fanteria Siena, resistettero tenacemente ritardando non poco il passaggio alle truppe nemiche, finché il soverchiante numero degli avversari fece prendere l'estrema decisione di lasciare solo un manipolo di soldati su quella sella, questi coraggiosi e tenaci respinsero le proposte di resa e coprirono con coraggio ed onore la ritirata dei loro commilitoni , e bloccarono miracolosamente per una manciata di ore l'avanzata dei reparti austriaci, Morino uno dopo l'altro, compreso l'ultimo fante improvvisatosi per necessita' mitragliere.Ricordiamoli con onore , se ci fu la gloriosa e vittoriosa battaglia del Piave, lo dobbiamo anche a tali coraggiosi soldati italiani, che in altri eroici combattimenti avvenuti durante la ritirata nella battaglia cosiddetta di contenimento permisero alle nostre armate di ripiegare ordinatamente fino alla linea del Piave, da dove parti' la nostra riscossa e la vittoria finale.
Ognuno ha le proprie idee e se le tiene. Certe volte la realtà di un giudizio sta nel mezzo. Ciò che dal mio punto di vista mi stuzzica risposte educate. La scuola sento non fa niente. Allora dico :addolcisci.. Caporetto e ci sta ad avere personali idee in merito. Ma cosa ne sapete tutti è il lavoro delle scuole. Pressoché nullo. Allora non vi credo più. Ho due magnifici nipoti che prendono seriamente il . L. A. V. O. R. O scolastico. Non saranno " Mica" Gli unici al avere insegnanti degni di questo nome!!!!! Ho orrore dei qualunquismi di qualsiasi tipo.
Quando finalmente un lombardo riconosce il merito della Brigata Sassari, che si è fatta massacrare nel Nord Italia, mi si apre il cuore! Per fortuna, c'è ancora un pochino di luce alla fine del tunnel !
Ma stai scherzando? Onore alla Sassari e ai suoi Demoni Rossi, il battesimo del fuoco l'ha avuto nel 1916 sul S.Michele dopo che i crucchi hanno gasato le nostre linee e hanno finito il 'lavoretto' con le mazze chiodate, per tappare la falla i " generaloni" hanno mandato una Brigata sacrificabile la "Sassari", tanto erano pastori Sardi, invece....finito il lavoro i crucchi li hanno battezzati a onor di causa Demoni Rossi e letteralmente quando in linea c'era la Sassari si c........o addosso. Onore alla Sassari!
La brigata Sassari, testimonianza del gen. Musinu, non fu coinvolta nella rotta di Caporetto, ma si ritirò in buon ordine coprendo la ritirata degli altri reparti italiani. Fu' l'ultima brigata italiana a passare il ponte del Piave. Sempre il gen. Musinu, diede ordine di attraversare il ponte in ordine e al passo di marcia, con saluto ad alcuni ufficiali che guardavano la scena. Tutto questo, sotto una pioggia di proiettili austriaci che erano ormai alle spalle.
Complimenti, preparatissimo e molto conciso. Il povero prof. Barbero ha il merito di aver introdotto lo storico ai giovani. Giovani che girando e cercando trovano lei, come è capitato a me😊 complimenti ancora per la STUPENDA spiegazione!!!! 👏👏👏
la canzone "i monti scaprazi" citata dal professore è davvero una canzone meravigliosa e straziante. Un ricordo degli "altri", gli italiani che combattevano per il Kaiser
Gl'italiani che combattevano per Francesco Giuseppe, non proprio per il kaiser, finirono tutti in Siberia e sarebbero stati coinvolti nella rivoluzione di ottobre, come la Legione Slovacca. Erano più di 10.000. La maggior parte riuscì a tornare in Italia grazie ad un valoroso colonnello dei carabinieri. Dico bene? Comunque io vedo qui tutti lecchini e stronze donne senza anima, con paraocchi e telefonini.
@@michelebettini5870 beh Francesco Giuseppe era Kaiser d'Austria, quindi è corretto ciò che ha scritto. Anche se nell'immaginario comune ci riferiamo, usando il termine kaiser, a Guglielmo II.
Mio nonno era un ragazzo del’99 ed era stato ferito sul M.Grappa da una granata, l’ho sempre ammirato molto per le storie che mi raccontava, era un alpino !
Ottima esposizione ad opera di un grande storico, dispiace il retrogusto amaro verso un altro storico, ognuno racconta con il suo sentire ed emozione. Raccontare un avvenimento 100 anni dopo è più semplice con tutti gli studi fatti in seguito, ma viverlo deve essere stato umanamente terribile, quel momento storico fu vissuto come una vera e propria disgrazia per l'esercito italiano, raccontare che fu solo la seconda armata a cedere è vero ma fu vissuto come se l'intera Italia cedette in quel modo, il professore in alcuni passaggi sembra sdrammatizzare l'evento. Un grazie ed un ricordo profondo per tutti quei ragazzi che persero il bene più prezioso per l'Italia....la vita.
Caporetto fu una vera Caporetto. I nostri ragazzi soffrirono pene inenarrabili. E perché tra questi specialisti non c'è mai chi si dedica alle diserzioni, alla renitenza, alla resa al nemico, agli espatri per evitare la chiamata alle armi? Caporetto in fondo fu una resa di massa.
@@michelebarbieri4932 Trovo questo termine, che leggo per la prima volta, perfetto. Non fu ne una disfatta come dicono alcuni e neanche una ritirata. Uno sciopero militare rende invece l'idea di un esercito che, come tutti gli altri che combattevano da anni quel conflitto, non aveva più voglia di combattere, ed era stanco di una certa conduzione della stessa.
Complimenti sign. Marco Cimmino per la narrazione precisa e completa ricca di dettagli, se mi permette vorrei precisare un dettaglio, quando lei parla dell'armata alleata franco inglese sulla fronte Italiana doveva precisare che sulla fronte francese c'era il secondo corpo d'armata Italiano, ed era dislocato nella zona dell'aisne punto cardine dello schieramento francese. L'Italia ha vinto la prima guerra mondiale da sola senza tanti aiuti (a parte aiuti in armamenti) come dice lei e non come ho sentito dire da qualche storico (Barbero) che il merito è tutto degli alleati franco inglesi. Complimenti di nuovo per la sua interesantissima ricostruzione storica..cordiali saluti.
Guardi che non è affatto così : i tedeschi stavano ormai collassa do perché sugli altri fronti continuavano ad arrivare milioni di soldati americani. Dopodiché, gli austroungarici erano ormai alla fame da almeno un anno (caporetto è stata ad opera dei tedeschi) e avevano già firmato la resa. E noi abbiamo attaccato un esercito che veniva avanti con le mani in alto e convinti che i combattimenti fossero cessati. Siamo i soliti sciacalli (e non mi riferisco ai nostri poveri e ignari nonni). Senza contare che siamo entrati in guerra un anno dopo, appena constatato che gli austriaci erano in ginocchio per via delle sconfitte da Russia e serbi. CHE m... Di popolo che siamo
Non è così??? La sua analisi e quella data a scuola e nient altro. Almeno c’è gente per fortuna che racconta le cose analizzando i fatti uno ad uno e non la litania solita che lei ha giustamente ripetuto
Io avevo letto sui libri delle medie ( 45 anni fa ... ) che la grande guerra l'avevano vinta gli alpini ( sono bergamasco ... ) .... Grazie ai fanti , alla Brigata Sassari , e ONORE a TUTTI i caduti di ogni ordine e grado ....
Assolutamente d’accordo, (in chiave ironica è come dire meglio Messi o Ronaldo); va detto però che questo confronto lo si trova solo nei commenti ai video di C., in quelli di B. Se ci fa caso, non si trova mai nominato C., né per dire che è meglio né per dire che è peggio.
"Se volessi esprimermi paradossalmente, direi che Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l'Italia. Senza paradossi si può dire che Caporetto ci ha fatto bene e Vittorio Veneto del male; che Caporetto ci ha innalzati e Vittorio Veneto ci ha abbassati, perchè ci si fa grandi resistendo ad una sventura ed espiando le proprie colpe, e si diventa invece piccoli gonfiandosi con le menzogne e facendo risorgere i cattivi istinti per il fatto di vincere"
@@edgargoldwine2737 Ti presento il provocatore ufficiale del canale, particolarmente risentito nei confronti del professor Cimmino. Comunque per rispondere alla tua domanda: soffre di un grave ma non raro senso di inferiorità rispetto ai soggetti dei video della Domus. Lo incontrerai spesso sotto questi video.
Bello e molto ben documentato. Non immaginifico come altri video sull'argomento e molto completo, puntuale e ben fatto, anche nell'esposizione, priva di retorica o inutili fiocchetti, ma non pedante. No, tutti quei caduti non li dobbiamo dimenticare, come pure quelli delle altre guerre, ma soprattutto non dobbiamo dimenticare come sono caduti e chi li ha (mal) guidati, soprattutto quel recordman che e' stato Badoglio: chi altro nella storia del paese e' riuscito a realizzare un crescendo di disastri per un quarto di secolo? Corresponsabile del disastro militare per eccellenza nel 1917, promosso a guidare un'armata facendo quasi il bis nel 1936; Capo di Stato Maggior Generale supervisiona le campagne in Nord Africa e l'organizzazione di quella in Grecia con relativi disastri; infine, promosso ancora a capo del governo, trionfa nel capolavoro dell'8 settembre, con tanto di fuga in auto con il re e le maniche del pastrano (prestato) rimboccate a coprire i gradi, il tutto dedicando l'unica azione di esfiltrazione organizzata al trasporto di argenteria, quadri e tappeti della Real Casa in Svizzera- con autocarri militari -). Ma non c'e' solo Badoglio e gli stati maggiori. Resto convinto che complessivamente l'esercito italiano nel suo insieme (e alla fine pure la marina, mentre l'aeronautica la considero non pervenuta) sia storicamente e strutturalmente inadatto a condurre una guerra, soprattutto per la sistematica tendenza di tutte le sue componenti (soprattutto, ma non solo, per la tossica interazione tra stati maggiori incompetenti e invadenti, ufficiali superiori incapaci e bellicosi quanto velleitari politici) a rimanere stupefatti ed a farsi prendere dal panico alla prima batosta (oggi sarebbe di moda dire "per la scarsa resilienza"). Qui si e' parlato di Custoza 1866, Adua e Caporetto, ma potremmo parlare della prima Custoza, di Guadalajara, dell'Operazione Compass e perfino dell'Offensiva di Natale + prima battaglia del Tembien, dove il solito Badoglio e' quasi riuscito nel capolavoro di far accerchiare due corpi d'armata con equipaggiamento moderno da qualche migliaio di miliziani territoriali Etiopi cavandosela solo perche' poteva usare i gas contro truppe prive di protezioni e impossibilitate a ricambiare. Un po' piu' articolate le vicenda della campagna di Grecia, ma anche qui eravamo pronti a chiedere l'armistizio ai greci dopo le prime batoste, pronti alla ritirata fino a Durazzo, alla fuga precipitosa da tutta l'Albania. Ci sono sempre episodi di grandissimo valore di singole unita', peraltro quasi sempre appartenenti a forze di elite (alpini, bersaglieri, arditi, paracadutisti) o reparti coloniali (Adua, El Fteiah, Cheren), ma la sostanza e la statistica non cambiano: di fronte ad un attacco o contrattacco determinato e' statisticamente molto probabile che le unita' italiane contrapposte si disintegrino e si generi il panico da disastro irreversibile. E' successo perfino dopo episodi tutto sommato minori, come Dogali (430 caduti), dove subito i nostri comandi immaginavano orde di abissini alle porte di Massaua e si preparavano ad evacuare la colonia. Peraltro le stesse truppe, se inquadrate in armate miste e guidate da un alto comando (alleato) di diversa qualita', si comportano, di solito, diversamente (campagna del 1859, in Nord Africa dal 1941 in poi, ma anche l'ARMIR). Anche nelle ritirate in Africa del 1941 e 42 le perdite sono state sostanziali, ma l'armata non si e' disintegrata, in Russia l'ARMIR e' stato annichilito, non si e' sfasciato al primo colpo (comunque la Sforzesca si era nel frattempo presa dai russi il soprannome "divisione scappa"). Effettivamente le battaglie del Piave rappresentano un caso particolare, direi eccezionale (armata mista, ma con larga prevalenza italiana e guidata da un alto comando italiano che non si e' dissolta ne' si e' ritirata per centinaia di chilometri nonostante due seri attacchi), ma anche l'avversario si trovava in condizioni molto particolari (logistica con il collo tirato a novembre 1917, disperato a giugno, sul'orlo della disfatta finale a ottobre, anch'esso guidato da generali mediocri - al proposito segnalo l'interessante "Tappe della Disfatta" di Fritz Weber, disponibile anche in italiano) Fino all'ultimo, Diaz non voleva attaccare e riattraversare il Piave; credo avesse ottime ragioni per non voler mettere alla prova l'esercito "rinnovato" e la sua fortuna contro un nemico ancora forte. L'esercito piemontese e poi italiano, quando messo davvero alla prova, non e' mai risultato all'altezza. Perche'? Non lo so, ma cento anni di guerre (1848-1945; dopo, per nostra fortuna, non ne abbiamo fatte) mostrano sempre le stesse carenze: tatticamente inferiore agli altri belligeranti nelle fasi offensive e difensive (con picchi di virtuosismo dell'inettitudine nella seconda guerra mondiale), strategicamente poco flessibile e privo di immaginazione, perennemente oscillante fra burbanzosa presunzione e panico disfattista, sempre burocratizzato, in perenne crisi di C3, sempre con un alto comando di mediocri & presuntuosi. Dopo la Strafexpedition avrebbe dovuto essere stato chiaro che Cadorna andava sostituito, ma con chi? Capello? Pecori Giraldi? Badoglio? Dopo Caporetto alla fine hanno scelto un generale "a perdere" dotato di prudenza e con fama di fortunato, pronto per la discarica in caso di sconfitta. Tutti i belligeranti hanno iniziato la guerra con comandanti supremi piu' o meno mediocri, ma hanno saputo trovare sostituti migliori e piu' di una volta. Queste forze armate sono peraltro espressione di una popolazione che combatte entusiasticamente solo nelle guerre civili e che dopo una fiera batosta ama inneggiare al vincitore (ovvero al nemico del momento) spaziando dal "viva Menelik" a Napoli al "viva la Germania" dei prigioneri di Caporetto. Quanto al ruolo degli alleati sul Piave, riconosco la fondatezza delle argomentazioni del Prof. Cimmino, ma rimango anche convinto dell'importanza del ruolo da esse giocato, che e' stato molto maggiore del dato numerico; nella battaglia del Solstizio la difesa del Grappa senza i francesi sarebbe stata decisamente meno agevole (per la qualita' delle truppe francesi, non per il loro numero), cosi' come il ruolo degli inglesi nello sfondamento sul Piave a Ottobre e' stato qui giustamente riconosciuto.
Effettivamente mi pare una spiegazione molto più approfondita rispetto alle altre che si trovano in rete. Se, secondo il metro di giudizio che sembra prevalere in Barbero, la vittorie delle battaglie sul Piave dovessero essere attribuite agli interventi alleati, tanto varrebbe dichiarare che la battaglia sul fiume Marna del agosto del '18 è stata decisa dal corpo di spedizione italiano in Francia (che impiegava percentualmente lo stesso numero di soldati). Senza contare la partecipazione della legione garibaldina agli eventi del 14/18.
Senza nulla togliere al prof Cimmino non vedo perchè denigrare le conferenze di Barbero. Preciso nelle ricostruzione storica e magnifico nell'esposizione. O no????
Era ora che un vero esperto esponesse ciò che realmente fu Caporetto e gli avvenimenti successivi. Studiando un po' questa tragica vicenda della storia italiana, mi sono sempre chiesto come fu possibile ( la domanda - e le altre a venire - quasi sorse spontanea) che un esercito distrutto,in sfacelo, completamente in rotta per come è stata descritta la vicenda nei documentari film libri ( nn ultimo quello di Hemingway) etc...; riuscisse nel volgere di appena 2 settimane dal disastro di Caporetto, a respingere i ripetuti attacchi degli austro-tedeschi lungo la nuova linea del Grappa-Piave, nella determinante battaglia di arresto del nov-dic 1917. Tra l'altro gli stessi soldati tedeschi ed austro-ungarici che avevano sfondato lì a Caporetto. Pochissimi poi citano la "conversione" di rotta ( è proprio il caso di dirlo) di quel esercito ritenuto distrutto, con la dovizia di particolari del prof Cimmino. Lo stesso Barbero nei suoi innumerevoli interventi sulla vicenda e video su youtube, sorvola mi pare, su tale battaglia. Inoltre mi pare che si sorvoli soprattutto sul fatto che ad essere travolta e distrutta fu solo la II armata di Capello. La III ripiegò in piu o meno in buon ordine.La IV poi si attestò sul Grappa respingendo tutti gli assalti tedeschi. E dunque tutta sta retorica "disfattista"? Ed infine mi è sempre parso ci fosse come un'enorme cesura tra Caporetto e la Battaglia del Solstizio senza una sequenza logica degli accadimenti. Cimmino risponde in modo rigoroso mi pare, a tutti sti quesiti e sfata anche miti fasulli o veri solo in parte
Te lo spiega lo stesso professore Commino. Dopo essere avanzati per 150 km hanno allungato a dismisura le linee di rifornimento e avevano di fronte il Piave non semplicissimo da attraversare
Finalmente un po' di storia militare raccontata da uno specialista
Barbero è l'Unico.
Barbero è un medievista ed un ottimo divulgatore ma la storia moderna non è il suo campo.
@@il_quadro_del_mullah2477 Io sogno una sfida tra i due...
Sarebbe fantastico un incontro dove due espongono e confrontano le rispettive versioni sulla battaglia di Caporetto
Uno scontro tra titani
Ogni volta che salgo sul Monte Grappa e visito questo Ossario, mi vengono i brividi solo a pensare cosa hanno vissuto quei valorosi soldati. Rispetto assoluto per tutti i morti di questa inutile guerra
Eccezionalmente esaustivo; finalmente un vero storico che si ascolta con passione, anche grazie alla grande umanità che sprigiona la sua personalità, mai infarcita di pensieri politicamente devianti come spesso accade con altri.
Normalmente non mi metto a commentare ma qui l'applauso è d'obbligo. Sono ricercatore medievista e mi occupo di guerra per cui sono un assiduo frequentatore del "club" di Barbero. Il libro del prof. Barbero su Caporetto si legge bene ma non mi convince affatto. Trovo la ricostruzione del dott. Cimmino estremamente convincente, ma soprattutto la trovo la ricostruzione non di uno storico ma di uno storico della guerra. Preciso, dettagliato e coerente durante tutta la sua esposizione. Ancora complimenti
Ho letto da poco Caporetto di Barbero. In cosa, in particolare, trovi il racconto di Cimmino e quello di Barbero divergenti?
@@micheleagresti7833 non dico che divergano nei fatti ma nell'approccio. Barbero tende a giustificare il nostro stato maggiore, è molto politically correct e, secondo il mio modestissimo parere, è troppo politically correct. Trovo che Cimmino sia decisamente più asciutto e questo gli consente una critica più seria. Tanto più che, come ho già detto, si vede che è un esperto di guerra contemporanea. Non si può scrivere un libro su Caporetto affermando reiteratamente che lo Stato Maggiore italiano fosse capace ma che la disfatta derivò prevalentemente dalla superiore capacità bellica germanica. Ponendo vero questo secondo assunto è impossibile sostenere, però, il primo dato che gli esempi di incompetenza dell'intera linea di comando sono numerosissimi: dai settori sguarniti di difese, al nomadismo di Badoglio durante l'attacco, all'incapacità del comando di Capello di operare qualsiasi azione lasciando il tutto nelle mani di singoli ufficiali per nulla addestrati e abituati ad operare in autonomia.
Concludendo ritengo che sia fondamentale rimanere ancorati al proprio ambito scientifico di ricerca altrimenti, citando Ivan Illich, si rischia di essere "esperti di troppo" e quindi di nulla. Per affrontare criticamente una qualsiasi tematica è necessario maturare una determinata sensibilità, saltare da un argomento ad un altro porta inesorabilmente a confrontarsi con altri studiosi esperti di quello specifico settore/momento/periodo. Ho apprezzato la lettura del libro di Barbero ma non l'approccio critico.
@@micheleagresti7833 Ah dimenticavo un dettaglio: Cimmino ha fatto una lunga premessa inserendo le battaglie italiane in un più ampio contesto europeo e in un contesto bellico. Non si può analizzare un evento bellico senza inserirlo nel suo contesto di riferimento. I rimandi di Cimmino alle battaglie nell'area dei Carpazi o al fronte franco-tedesco rendono il quadro di Caporetto decisamente meno straordinario, come la storiografia italiana ha, al contrario, sempre voluto. E' questa la grande differenza tra un esperto di un settore specifico e un esperto più generale. Come ripeto sono un grandissimo estimatore di Barbero ma se dovessi consigliare un suo volume parlerei di Carlo Magno o di Dante, non di Caporetto.
@@emiliano4321 abbiamo avuto impressione diversa della stessa lettura, cosa che ci puo' certamente stare. Non ho trovato Barbero accondiscendente con i comandi italiani, a dire il vero. L'ho trovato semmai attento a non scivolare verso la semplicistica analisi del tipo....Caporetto é accaduta perché l'esrcito era guidato da un branco di incapaci. Ci sono innumerevoli riferimenti, nel libro di Barbero a quanto disastrosa fosse la gestione cieca ed inumana dell'esercito, fucilazioni a getto continua, divisioni continuamente riarrangiate, situazione logistica dei soldati, mancata presenza al fronte, flusso di comando con circolari dal linguaggio ambiguo e confuso etc. etc.....Dopo questo bell'intervento di Cimmino, ho seguito altri suoi contributi sulla prima guerra mondiale, ed anche lui mi sembra sulla stessa linea. La mia personale opinione é che Caporetto sia una perfetta metafora italiana e che aiuto molto a capire anche i giorni nostri, sotto certi punti di vista. La nostra zavorra era ed é la selezione della classe dirigente, in tutti gli apparati pubblici e privati della nostra societä. Io credo che sia Barbero che Cimmino provino, pur sottolineando gli errori e l'impreparazione dei nostri comandi, a guardare comunque oltre e a dare una spiegazione per certi versi 'strutturale' per cio' che accadde a Caporetto. Grazie per la stimolante conversazione
@@micheleagresti7833 grazie a lei, è sempre un piacere confrontarsi.
Finalmente qualcuno che racconta come è andata davvero la ritirata di Caporetto.
Adoro quest' uomo che ci spiega la battaglia di Vittorio Veneto con in primo piano la Moretti! Scherzi a parte spettacolare conferenza!
Ho iniziato per caso ad ascoltare e non sono riuscito a smettere! Grazie per la lezione.
Meriteresti davvero parecchie lezioni! E resteresti un ASINO.
Ho seguito con interesse e passione tutto il Suo servizio che reputo grandioso. In gioventù ho servito da Ufficiale dell'Esercito dell'Esercito e quella è stata una delle più belle pagine della mia vita lavorativa. Non come esaltazione della violenza ma con lo spirito di chi è disposto a servire e difendere il proprio Paese. È vero quello che dice Lei: li hanno dimenticati, per primo chi, non lo so, decise in maniera cervellotica non solo di abolire il 4 novembre come festa nazionale (quando ero bimbo, negli anni '50 così) e poi quasi ad estrema onta spacciarlo come festa delle Forze Armate. Cosa centra? Ripeto il.mio cuore è rimasto nell'Esercito ma il 4 novembre appartiene e si apparterrà per sempre ai Soldati del 1915/1918. La saluto con enorme cordialità e stima. Salvo Caragliano da Catania
La più bella conferenza a tema che abbia avuto modo di trovare in rete
Confermo
C è anche Barbero
@@c14868 io l ho ascoltato ieri quello di barbero... è bravissimo come oratore, ma dei fatti non ci capisce una mazza. O meglio la racconta come vuole lui.
L Italia la descrive come una barzelletta!
@@paololocatelli3992 Ne ho ascoltate diverse di Barbero su Caporetto e non posso darti torto.🇮🇹
@@paololocatelli3992 povero barbero non è colpa sua se siamo sempre stati una barzelletta 🥺
Una lezione impagabile sulla nostra storia. Ottimamente esposta, mi ha fatto vedere con occhi nuovi quella parte del nostro passato. Da sardo ho molto apprezzato la citazione del valore della Brigata Sassari. Grazie professore.
Schietto,chiaro,diretto. Senza la teatralità di qualche suo "collega" che fa più ridere che riflettere. Grazie di cuore per questi interventi,sono manna dal cielo.
Per motivi familiari ho undici libri in biblioteca sulla prima guerra mondiale, ma L’eccellente esposizione del prof. Cimmino ,su Caporetto e’ una lezione impagabile
Una bellaLezione impogabile Ve l'ha dataRommel a Caporetto...con 300 uomini ha messo in fiuga 1 milione di conigli + 300.000 Proigionieri..cime gli Inglesi in Africa a Marsa Metruh...40.000 Inglesi hanno fatto prigionieri 130.000 conigli..le non è mancate la fortuna. maa mio nono da Capitano ha detto che mancava tutto..anche cibo e acqua..Vergognatevi sporchi Italiani.
Per nessun motivo ( se non che sono della zona dell'Isonzo) ne ho nove. Concordo sull'esposizione del prof. Cimmino
Grazie per le belle conferenze. Da ricercatore di tutt'altro settore, oggi in pensione, mi rendo conto di che non è un TUTTOLOGO ma un esperto di un settore dell'immensa storia dell'uomo. Ancora grazie e complimenti per la chiarezza nell'esposizione.
🇮🇹🇮🇹 la miglior lezione, spiegazione..... grande e grazie prof 🇮🇹🔝
Ottima analisi, davvero illuminante. Complimenti vivissimi.
Con grande gioia, domenica 25agosto2024, ho ascoltato la relazione del dott. Marco Cimmino su La Battaglia del Piave e devo dire che ho gradito molto le sue parole chiare ed equilibrate.
Sono figlio di un "Ragazzo del '99" nato durante la 2a guerra.
Conservo suoi ricordi, racconti, aneddoti di quella enorme tragedia. L'assenza di strategie militari di Cadorna e sottoposti che mandava morire uomini davanti mitragliatrici nemiche, cibo scarso (in casa guai trattare male il pane, ci sgridava), indumenti non adeguati e tanto altro.
Con il successore, Diaz, più vicino ai soldati, anche il gen. Caviglia, del quale conservo il libro Tre battaglie del Piave, ne parlava bene.
Quei giovani soldati, col fucile più alto di loro, molti hanno avuto vita brevissima e chi è tornato ha portato con sé enormi traumi. Il mio genitore torno nel 1921 da San Pietro in Carso, Pivka conservo il Congedo.
Parti verso la montagna del Pasubio, mi diceva spesso, senza aver mai visto montagne se non dall'argine del Po nelle giornate limpide e fini in pianura con la 4a armata, se ricordo bene.
Aveva più di 80anni portati bene e mi chiese di accompagnarlo a Sacile, sul Livenza, mi disse erano in trincea sulla sponda destra, senza dirmi mai il motivo preciso di quella richiesta.
Ho letto libri di Emilio Lusso, i più belli, Lorenzo Del Boca e altri.
Posso dire che mio padre con quella terribile esperienza argomentava con frasi precise e complete, dico spesso è stato per me una piccola enciclopedia.
La relazione del dott. Cimmino mi ha aiutato a capire meglio e ringrazio molto.
Con i migliori saluti.
Romano Boldrini.
Grazie Prof. la sua imparzialità ed onestà storica è sempre lodevole.
Finalmente una vera esposizione storica. Grazie. Grazie.
Come sempre un'esposizione che aiuta, non solo a capire gli avvenimenti, le battaglie e la storia ma anche i retroscena che non sono stati raccontati ed i sentimenti di chi si vede è appassionato; forse per via del fatto che è un alpino nell'anima. Comuque sempre molto bravo. Grazie
La ringrazio per la completezza di informazioni e gli approfondimenti storici, un piacere seguirla.
Una analisi lucida, onesta, documentata: complimenti vivissimi al professor Marco Cimmino. 🇮🇹
Finalmente uno che dice le cose corrette per Caporetto ed il resto.
Complimenti, interessantissimo. L'ho fatto sentire a mio figlio che quest'anno dovrà sostenere l'esame di terza media. Grazie
Ogni volta che ascolto il dr.cimino rimango sempre molto soddisfatto delle sue molteplici spiegazioni sempre precise ed accurate sui fatti storici per me e uno dei pochi se non l unico che espone i fatti in modo accurato e preciso complimenti e buon lavoro
Bellissima spiegazione grazie complimento lei è molto bravo e onestamente preparato
Grazie e sopratutto complimenti...
Facendo riferimento al manifesto in chiusura... Io personalmente non li ho dimenticati.... Dobbiamo fare in modo tutti noi di tener vivo il ricordo dei tutti quei giovanissimi che hanno dato la loro vita per garantire a tutti noi un futuro migliore.
Grazie
Luigi Befani
veramente hanno dato la vita spinti da altri in una guerra di aggressione. il futuro sarebbe stato migliore senza guerre mondiali
Grande prof. Cimmino ! Tuttavia, sappia che l'oblìo è sceso, ma non per tutti. Io non dimentico... periodicamente vado a Redipuglia, su Cima Grappa, ad Asiago, come pure a San Martino della battaglia e Solferino, per ricordare i caduti tutti, non solo italiani.
Il 22 settembre 2017 sono andato sul campo di Malga Ronchetto nel Comune di Foza (VI) per vedere il luogo dove mio nonno Giuseppe (fante) morì proprio 100 anni prima. Non ci crederete, c'erano ancora nel terreno i segni delle cannonate dell'esercito austro-germanico. In mezzo al campo un masso avvolto nella bandiera italiana con sopra una croce di 100 anni fa. Una stretta al cuore ed un pianto a stento trattenuto...
Veramente bravo 😊😊😊 lei non racconta la storia lei fa' amare la storia. Grazie 😊
me la sono risentita più volte, finalmente una esposizione storica degna di questo nome! :)
Molto interessante, da appassionato della grande guerra ho sentito alcune cose che nessuno aveva mai detto o scritto. Complimenti.
Comunque onore ai nostri eroi, a tutti loro. E se alcuni hanno ceduto per debolezza, paura o sfinimento... deve essere stato veramente un inferno che noi non riusciamo neanche lontanamente a immaginare.
Mio nonno mi raccontava del monte Sabotino, lui c'era.
Oggettivamente, come si fa a non credere che ci siano stati momenti di debolezza, paura o sfinimento? Erano ragazzi, padri, fratelli... uomini, umani. Onore a loro per esserci stati e per aver combattuto sul sacro suolo, con tutta la paura che poteva derivare. Onore a tuo nonno e al mio bisnonno!
buongiorno professor marco cimmino , sono un semplice appassionato , ascolto imparo , una storia talmente diversa dai testi scolastici ,una storia come sempre modificata ..wl'italia non si dimentica la prima guerra mondiale la nostra vittoria ,dopo 100 anni ..ho avuto la fortuna di avere mio nonno alpino campagna di russia , nutro rispetto ed orgoglio italico .grazie prof .
Direi che il Prof. Cimmino, è incredibilmente preparato su tutti i minimi particolari che riguardano la parte "militare" della questione (molto interessante, la disamina che Caporetto sia figlia incoscia delle altre disfatte dei decenni precedenti); mentre storici come il Prof. Barbero, si sono concentrati di più sull'aspetto narrativo della vicenda, tirando fuori anche storie magari di poco conto, che però raccontano bene gli umori dei militari in quei tempi.. Ottimi entrambi.
Aaà
oh finalmente un pò di storia militare scevra dalle sciocchezze che spesso si sentono sulla 1GM e che ancora proliferano...
Meno male che ci sei tu!! Alessandro Barbero aveva già fatto le lodi hai tedeschi e lo fanno pure uscire nella rai!!!!!!! Siamo un popolo di coglioni e ci piace sentire che non siamo buoni ma in realtà!!!!!! Siamo sempre stati grandi
@@Luigi.Russo.Schneider Non solo le lodi ai tedeschi, ascoltando le varie conferenze di Barbero, si ha la percezione che il suo sport preferito sia la denigrazione dell'Esercito Italiano nella narrazione dei fatti da Caporetto a Vittorio Veneto.
@@Roby70. barbero è ottimo divulgatore di storia medievale, da quando si è messo a discettar di storia militare dice fesserie l'una dopo l'altra ma fa "proprie" le solite scemenze della vulgata. Voglio dire, i concetti del prof Cimmino sono già espressi da Isnenghi o Rochat (e da sinistra!) due dei massimi esperti della WW1 da cinquant'anni a questa parte, ma tant'è---
@@davecompton5847 Mah... Consentimi di non essere d'accordo. Io ho ascoltato le conferenze del prof. Cimmino e le conferenze del prof. Barbero e ci trovo moltissimi punti di contatto. La grossa differenza è che mentre Barbero si concentra solo su Caporetto e sulla seconda armata (che oggettivamente ha subito una disfatta epocale) il prof. Cimmino ha una visione molto più generale e, se vuoi, interessante da un punto di vista strategico.
@@Luigi.Russo.Schneider grandissimi, soprattutto diretti da grandi uomini, vedi le disfatte in Russia, Albania, Grecia ecc... grazie alla megalomania del duce o Caporetto sotto l egida di Cadorna. Se non intervenivano le divisioni francesi e inglesi nella grande guerra i tedeschi ci invadevano ed a ruota gli austriaci.
Grande Dott.Cimmino ! GRAZIE !!
Sono contento che youtube mi abbia suggerito questo canale, questo e' il terzo video che ho visionato e onestamente sono rimasto affascinato. Estremamente obiettivo e imparziale. Avevo visto dei video di Barbero.... originariamente mi era subito parso schierato, ma mi e' venuto il disgusto dopo un commento idiota sulla differenza tra il fascismo/nazionalsocialismo/comunismo di stampo dittatoriale (che vedevano nella guerra fonte di gloria e prestigio) e le meravigliose democrazie francesi e inglesi (che odiavano la guerra, ma che nel frattempo avevano sotto le loro grinfie coloniali oltre mezzo mondo, e venivano dipinte come il top assoluto). In questi video non ho visto nessun commento piazzato senza alcun motivo, per sfottere l'una o l'altra parte.
Grandissima esposizione. Bravo e grazie Professore
Grande professore, da bergamasco , sono onorato che lei difenda a spada tratta, chi è caduto a caporetto, basta con questo continuo additare, da chi nn sa nemmeno cosa possa essere una guerra
Interessante e fruibile anche da chi non è storico.Punti di vista di Cimmino che apprezzo sempre di più
Avrò visto questo video almeno una decina di volte. Per me il Prof. Cimmino è un ottimo divulgatore oltre che preciso puntuale e preparato. Grande Prof.
il Professor Cimmino più che grande come storico è UNICO !!
Grandissimo video e grandissima spiegazione😮😮😮😮😮😮😮è proprio vero ......LI ABBIAMO DIMENTICATI....NOI AD OGNI CIMA ......NONTE O MONUMENTO CHE ANDMA VEDERE PORTIANO SEMPRE DELLE CORONE O DEI FIORI.......MOLTO SPESSO NON SI VEDONO NEANCHE PIÙ QUELLI.......😢😢😢😢😢😢MAI DIMENTICARE.........MAI DIMENTICARLI.....😢😢😢😢😢
complimenti e grazie per questa conferenza
.... mio nonno paterno Battista Demurtas , Brigata Sassari e Cavaliere di Vittorio Veneto ho fatto in tempo a conoscerlo poiché è mancato nel 1981 ;
risento i suoi racconti nelle parole e nelle analisi dello storico Marco Cimmino.
Grazie di cuore ❤ dott Cimmino , la sua opera di ricerca storica restituisce dignità a tutti i Combattenti della Grande Guerra !
Purtroppo di quasi nessuna guerra si può dire che sia "inutile", in quanto delle conseguenze, volute o non volute, ci sono, in questo caso enormi🤗
Conosco bene tutta la storia della 1 grande guerra. Nonno cavaliere di Vittorio Veneto, mi faceva sedere sulle sue ginocchia e mi raccontava . Come bimba lo ascoltavo , quando mi diceva che sul Piave scorreva sangue e non acqua. Dove vicino casa c'è terra consacrata ai ragazzi del 99, ci sono foto in quel luogo che fa vedere quanti morti c'erano sul fiume . Sono nata vicino alla grande vittoria fatta sul Piave che non è sacro solo x la patria ma anche x me!
Salve chiedo al prof Cimmino se un giorno ci farà uno o due video solo sulla brigata Sassari, nella prima guerra mondiale.Grazie e sempre complimenti per il suo lavoro abbiamo bisogno di qualcuno che dice le cose come stanno!
Bravo Prof. Cimmino, la storia militare d'Italia la esponga Lei che sa come andò, mentre i giornalisti da operetta e gli storici medievisti si occupino dei loro ambiti di competenza ammesso che ne abbiano.
Grazie Domus Orobica.
L'idea che visto che la conferenza del prof. Cimmino sia molto bella trasforma quella del professore Barbero in merda e' un mistero puramente italiano dove l'importante e' tifare. Mi piacerebbe sapere che titoli hai per scrivere simili baggianate.
che bello sentire parlare qualcuno che è competente davvero in una materia.. è sempre un piacere
Grande ed onesto storico!
Mio nonno cav di Vittorio Veneto vi avrebbe ringraziato per la splendida lezione
Mi piace la sua grande preparazione tecnica ... la sua precisione ..
Complimenti, una esposizione chiara ed esauriente.
“Ha fatto letteralmente schifo” in riferimento a Badoglio: finalmente viene detto da una persona autorevole!
Da storico dilettante (quindi non perché non ne ho titolo, ma perché non lo faccio per professione, ma per passione) non posso che esprimere la mia più sincera stima e riconoscenza ad uno dei più valenti storici contemporanei.
"Quando fui sui monti Scarpazi
"Miserere" sentivo cantar.
T'ò cercato fra il vento e i crepazi
Ma una croce soltanto ò trovà.
Oh mio sposo eri andato soldato
Per difendere l'imperator,
Ma la morte quassù hai trovato
E mai più non potrai ritornar.
Maledeta la sia questa guera
Che mi ha dato sì tanto dolor.
Il tuo sangue hai donato a la tera
Hai distruto la tua gioventù.
Io vorei scavarmi una fossa,
Sepelirmi vorei da me
Per poter colocar le mia ossa
Solo un palmo distante da te."
Capolavoro!
paolocattaneo687 grazie per la citazione. E' la prima volta che leggo questi versi. Se mi leggi mi puoi dire di che si tratta?
Si tratta di una canzone dei soldati itaiani che hanno combattuto sotto L’ impero austriaco nel fronte orientale
La più bella e realistica conferenza sulla grande guerra, sono rimasto scioccato ascoltando caporetto di Alessandro Barbero, l'ignoranza e il sentimento anti italiano con cui racconta quegli eventi sono una cosa scandalosa, finalmente una persona preparata e non offuscata dal sentimento anti italiano che non capisco perché aleggia tra docenti insigniti di sa quale verità universale, quando al giorno d'oggi un ragazzo qualunque può sburgiardare semplicemente consultando dati di dominio pubblico. Complimenti per la conferenza e soprattutto per avere restituito la dignità a ragazzi che hanno dato la vita in condizioni disumane per darci l'Italia di cui oggi godiamo!
Fai ridere
@@domenicogramazio7877 sei oligofrenico come tutti i comunisti
@@domenicogramazio7877 Ti ha toccato le bufale del guru medievista che sbarella?
Complimenti sempre chiarissimo.
Finalmente uno che da senso ai nostri ragazzi morti ❤.. alla faccia dei vari Barbero
Complimenti. Chiarissimo. Preparatissimo. Chapeau
Bellissimo video e stupendo il relatore. Complimenti veri. Grazie
Riascoltare per l'ennesima volta questa bellissima lezione e ridere ancora a crepapelle sul "Cazzullo Barbero e compagnia cantante qualche cosa devono pur scrivere, va beh".
Che spettacolo di illustrazione speravo non finisse mai...
Molto competente ed ottimo divulgatore
Grande professore un piacere sentire i suoi interventi
Finalmente la verità, sono stanco di leggere i soliti anglofili e germanofili a sputare sentenze sul valore dei Nostri Nonni e Bisnonni. W L'ITALIA, W TRENTO, TRIESTE, GORIZIA, POLA, FIUME E ZARA ITALIANE.
Veramente bello. Un piacere ascoltarla
Ottimo prof. Cimmino. Un piacere ascoltarlo anche perchè dà spunti che non si trovano facilmente nei vari storici "alla moda" (vedi Barbero e altri). Complimenti. Comperò anche qualche suo libro per avere un'idea copleta dello storico.
Straordinariamente preparato, appassionato e appassionante!
Molto ma molto interessante. Complimenti dottore. Però.... non tutti gii hanno dimenticati. Pochi, ma se li portano nel cuore.
Vorrei ricordare anche un'altra bella pagina di eroica resistenza dei nostri soldati dopo la sconfitta di Caporetto, forse sconosciuta ai piu', avvenuta precisamente nella Sella di Canebola, in quei luoghi friulani una improvvisata linea di difesa era stata predisposta tra il monte Joanaz e la sella di Canebola , che da subito furono luogo di aspri combattimenti, tale importante crocevia fu affidato alla 34.ma divisione del generale Basso, nello schieramento di argine difensivo furono schierati reparti della Brigata Potenza, il 9.o reggimento Bersaglieri, e il reggimento della fanteria Siena, resistettero tenacemente ritardando non poco il passaggio alle truppe nemiche, finché il soverchiante numero degli avversari fece prendere l'estrema decisione di lasciare solo un manipolo di soldati su quella sella, questi coraggiosi e tenaci respinsero le proposte di resa e coprirono con coraggio ed onore la ritirata dei loro commilitoni , e bloccarono miracolosamente per una manciata di ore l'avanzata dei reparti austriaci, Morino uno dopo l'altro, compreso l'ultimo fante improvvisatosi per necessita' mitragliere.Ricordiamoli con onore , se ci fu la gloriosa e vittoriosa battaglia del Piave, lo dobbiamo anche a tali coraggiosi soldati italiani, che in altri eroici combattimenti avvenuti durante la ritirata nella battaglia cosiddetta di contenimento permisero alle nostre armate di ripiegare ordinatamente fino alla linea del Piave, da dove parti' la nostra riscossa e la vittoria finale.
Bravo il professore quando ricorda il sacrificio dei reparti italiani in ritirata per permettere di prendere tempo....tanto onore!
Bravissimo! Credo che sia il suo intervento migliore in rete
Ognuno ha le proprie idee e se le tiene. Certe volte la realtà di un giudizio sta nel mezzo. Ciò che dal mio punto di vista mi stuzzica risposte educate. La scuola sento non fa niente. Allora dico :addolcisci.. Caporetto e ci sta ad avere personali idee in merito. Ma cosa ne sapete tutti è il lavoro delle scuole. Pressoché nullo. Allora non vi credo più. Ho due magnifici nipoti che prendono seriamente il . L. A. V. O. R. O scolastico. Non saranno " Mica" Gli unici al avere insegnanti degni di questo nome!!!!! Ho orrore dei qualunquismi di qualsiasi tipo.
Quando finalmente un lombardo riconosce il merito della Brigata Sassari, che si è fatta massacrare nel Nord Italia, mi si apre il cuore! Per fortuna, c'è ancora un pochino di luce alla fine del tunnel !
Ma stai scherzando? Onore alla Sassari e ai suoi Demoni Rossi, il battesimo del fuoco l'ha avuto nel 1916 sul S.Michele dopo che i crucchi hanno gasato le nostre linee e hanno finito il 'lavoretto' con le mazze chiodate, per tappare la falla i " generaloni" hanno mandato una Brigata sacrificabile la "Sassari", tanto erano pastori Sardi, invece....finito il lavoro i crucchi li hanno battezzati a onor di causa Demoni Rossi e letteralmente quando in linea c'era la Sassari si c........o addosso. Onore alla Sassari!
tubamascherata onore e ammirazione per la Sassari sempre; da un lombardo
onoere alla Sassari senza i leghisti di oggi starebbero ancora a pilire i cessi agli austroungheresi
La brigata Sassari, testimonianza del gen. Musinu, non fu coinvolta nella rotta di Caporetto, ma si ritirò in buon ordine coprendo la ritirata degli altri reparti italiani. Fu' l'ultima brigata italiana a passare il ponte del Piave. Sempre il gen. Musinu, diede ordine di attraversare il ponte in ordine e al passo di marcia, con saluto ad alcuni ufficiali che guardavano la scena. Tutto questo, sotto una pioggia di proiettili austriaci che erano ormai alle spalle.
Il Fratello Di mio nonno Carboni SALVATORE Giuseppe Di Sennori Provincia Di Sassari Perse la Vita.
Complimenti, preparatissimo e molto conciso. Il povero prof. Barbero ha il merito di aver introdotto lo storico ai giovani. Giovani che girando e cercando trovano lei, come è capitato a me😊 complimenti ancora per la STUPENDA spiegazione!!!! 👏👏👏
Non dimentichiamoli
la canzone "i monti scaprazi" citata dal professore è davvero una canzone meravigliosa e straziante. Un ricordo degli "altri", gli italiani che combattevano per il Kaiser
Gl'italiani che combattevano per Francesco Giuseppe, non proprio per il kaiser, finirono tutti in Siberia e sarebbero stati coinvolti nella rivoluzione di ottobre, come la Legione Slovacca. Erano più di 10.000. La maggior parte riuscì a tornare in Italia grazie ad un valoroso colonnello dei carabinieri. Dico bene?
Comunque io vedo qui tutti lecchini e stronze donne senza anima, con paraocchi e telefonini.
@@michelebettini5870 beh Francesco Giuseppe era Kaiser d'Austria, quindi è corretto ciò che ha scritto. Anche se nell'immaginario comune ci riferiamo, usando il termine kaiser, a Guglielmo II.
Già, giusta precisazione.
Ricostruzione ineccepibile...come è diversa la narrazione della ritirata da parte di Barbero!
Mio nonno era un ragazzo del’99 ed era stato ferito sul M.Grappa da una granata, l’ho sempre ammirato molto per le storie che mi raccontava, era un alpino !
Anche mio nonno, ragazzo del 99 e alpino fu ferito sul Carso. Onore per chi combatté per la libertà
il prof. è una garanzia di qualità
Finalmente un vero storico, altro che la macchietta radical chic Barbero.
Concordo
Ottima esposizione ad opera di un grande storico, dispiace il retrogusto amaro verso un altro storico, ognuno racconta con il suo sentire ed emozione. Raccontare un avvenimento 100 anni dopo è più semplice con tutti gli studi fatti in seguito, ma viverlo deve essere stato umanamente terribile, quel momento storico fu vissuto come una vera e propria disgrazia per l'esercito italiano, raccontare che fu solo la seconda armata a cedere è vero ma fu vissuto come se l'intera Italia cedette in quel modo, il professore in alcuni passaggi sembra sdrammatizzare l'evento. Un grazie ed un ricordo profondo per tutti quei ragazzi che persero il bene più prezioso per l'Italia....la vita.
Caporetto fu una vera Caporetto. I nostri ragazzi soffrirono pene inenarrabili. E perché tra questi specialisti non c'è mai chi si dedica alle diserzioni, alla renitenza, alla resa al nemico, agli espatri per evitare la chiamata alle armi? Caporetto in fondo fu una resa di massa.
@@michelebarbieri4932 Trovo questo termine, che leggo per la prima volta, perfetto. Non fu ne una disfatta come dicono alcuni e neanche una ritirata. Uno sciopero militare rende invece l'idea di un esercito che, come tutti gli altri che combattevano da anni quel conflitto, non aveva più voglia di combattere, ed era stanco di una certa conduzione della stessa.
Un piacere ascoltarla
Complimenti sign. Marco Cimmino per la narrazione precisa e completa ricca di dettagli, se mi permette vorrei precisare un dettaglio, quando lei parla dell'armata alleata franco inglese sulla fronte Italiana doveva precisare che sulla fronte francese c'era il secondo corpo d'armata Italiano, ed era dislocato nella zona dell'aisne punto cardine dello schieramento francese. L'Italia ha vinto la prima guerra mondiale da sola senza tanti aiuti (a parte aiuti in armamenti) come dice lei e non come ho sentito dire da qualche storico (Barbero) che il merito è tutto degli alleati franco inglesi. Complimenti di nuovo per la sua interesantissima ricostruzione storica..cordiali saluti.
Semplicemente eccezionale
Grandissimo e bravissimo!!
Grande Marco, più ti seguo e più mi piaci (come storico)🪖🪖🪖🥃🥃🥃!!!
Bravissimo! non mi stanco mai di riascoltare il professore..
la cosa interessante è che almeno la metà dei commenti verte sulla citazione su Barbero come se per 80 minuti si fosse discusso di cucina
Molto interessante, un punto di vista diverso dalla comune narrazione. Grazie.
Conferenza molto godibile e condotta con competenza e oggettività
hai anche eiaculato?
Musica per le mie orecchie.
Guardi che non è affatto così : i tedeschi stavano ormai collassa do perché sugli altri fronti continuavano ad arrivare milioni di soldati americani. Dopodiché, gli austroungarici erano ormai alla fame da almeno un anno (caporetto è stata ad opera dei tedeschi) e avevano già firmato la resa. E noi abbiamo attaccato un esercito che veniva avanti con le mani in alto e convinti che i combattimenti fossero cessati.
Siamo i soliti sciacalli (e non mi riferisco ai nostri poveri e ignari nonni).
Senza contare che siamo entrati in guerra un anno dopo, appena constatato che gli austriaci erano in ginocchio per via delle sconfitte da Russia e serbi.
CHE m... Di popolo che siamo
Non è così??? La sua analisi e quella data a scuola e nient altro. Almeno c’è gente per fortuna che racconta le cose analizzando i fatti uno ad uno e non la litania solita che lei ha giustamente ripetuto
Io avevo letto sui libri delle medie ( 45 anni fa ... ) che la grande guerra l'avevano vinta gli alpini ( sono bergamasco ... ) .... Grazie ai fanti , alla Brigata Sassari , e ONORE a TUTTI i caduti di ogni ordine e grado ....
PURTROPPO SULLA GRANDE GUERRA È SCESO L"OBLIO! PURTROPPI!
vero non si festeggia manco il 4 novembre , e distruzione di tutto cio che e patriottico
cercate su internet Il patto di Londra
Ma perché si vuole per forza confrontare Cimmino con Barbero? Ognuno ha il proprio modo di esporre entrambi bravissimi secondo il mio modesto giudizio
Assolutamente d’accordo, (in chiave ironica è come dire meglio Messi o Ronaldo);
va detto però che questo confronto lo si trova solo nei commenti ai video di C., in quelli di B. Se ci fa caso, non si trova mai nominato C., né per dire che è meglio né per dire che è peggio.
"Se volessi esprimermi paradossalmente, direi che Caporetto è stata una vittoria, e Vittorio Veneto una sconfitta per l'Italia. Senza paradossi si può dire che Caporetto ci ha fatto bene e Vittorio Veneto del male; che Caporetto ci ha innalzati e Vittorio Veneto ci ha abbassati, perchè ci si fa grandi resistendo ad una sventura ed espiando le proprie colpe, e si diventa invece piccoli gonfiandosi con le menzogne e facendo risorgere i cattivi istinti per il fatto di vincere"
Giuseppe Prezzolini, Dopo Caporetto. 😊 Bellissime parole e un gran spunto di riflessione.
Grande Storico competente e con passione .
Quando dici "grande storico" dovresti fare nome e cognome. Non mi dispiarerebbe se tu facessi il mio nome, ed anche il cognome.
@@michelebettini5870 Ma che disturbi hai?
@@edgargoldwine2737 Ti presento il provocatore ufficiale del canale, particolarmente risentito nei confronti del professor Cimmino.
Comunque per rispondere alla tua domanda: soffre di un grave ma non raro senso di inferiorità rispetto ai soggetti dei video della Domus. Lo incontrerai spesso sotto questi video.
Bello e molto ben documentato. Non immaginifico come altri video sull'argomento e molto completo, puntuale e ben fatto, anche nell'esposizione, priva di retorica o inutili fiocchetti, ma non pedante.
No, tutti quei caduti non li dobbiamo dimenticare, come pure quelli delle altre guerre, ma soprattutto non dobbiamo dimenticare come sono caduti e chi li ha (mal) guidati, soprattutto quel recordman che e' stato Badoglio: chi altro nella storia del paese e' riuscito a realizzare un crescendo di disastri per un quarto di secolo? Corresponsabile del disastro militare per eccellenza nel 1917, promosso a guidare un'armata facendo quasi il bis nel 1936; Capo di Stato Maggior Generale supervisiona le campagne in Nord Africa e l'organizzazione di quella in Grecia con relativi disastri; infine, promosso ancora a capo del governo, trionfa nel capolavoro dell'8 settembre, con tanto di fuga in auto con il re e le maniche del pastrano (prestato) rimboccate a coprire i gradi, il tutto dedicando l'unica azione di esfiltrazione organizzata al trasporto di argenteria, quadri e tappeti della Real Casa in Svizzera- con autocarri militari -).
Ma non c'e' solo Badoglio e gli stati maggiori. Resto convinto che complessivamente l'esercito italiano nel suo insieme (e alla fine pure la marina, mentre l'aeronautica la considero non pervenuta) sia storicamente e strutturalmente inadatto a condurre una guerra, soprattutto per la sistematica tendenza di tutte le sue componenti (soprattutto, ma non solo, per la tossica interazione tra stati maggiori incompetenti e invadenti, ufficiali superiori incapaci e bellicosi quanto velleitari politici) a rimanere stupefatti ed a farsi prendere dal panico alla prima batosta (oggi sarebbe di moda dire "per la scarsa resilienza"). Qui si e' parlato di Custoza 1866, Adua e Caporetto, ma potremmo parlare della prima Custoza, di Guadalajara, dell'Operazione Compass e perfino dell'Offensiva di Natale + prima battaglia del Tembien, dove il solito Badoglio e' quasi riuscito nel capolavoro di far accerchiare due corpi d'armata con equipaggiamento moderno da qualche migliaio di miliziani territoriali Etiopi cavandosela solo perche' poteva usare i gas contro truppe prive di protezioni e impossibilitate a ricambiare. Un po' piu' articolate le vicenda della campagna di Grecia, ma anche qui eravamo pronti a chiedere l'armistizio ai greci dopo le prime batoste, pronti alla ritirata fino a Durazzo, alla fuga precipitosa da tutta l'Albania. Ci sono sempre episodi di grandissimo valore di singole unita', peraltro quasi sempre appartenenti a forze di elite (alpini, bersaglieri, arditi, paracadutisti) o reparti coloniali (Adua, El Fteiah, Cheren), ma la sostanza e la statistica non cambiano: di fronte ad un attacco o contrattacco determinato e' statisticamente molto probabile che le unita' italiane contrapposte si disintegrino e si generi il panico da disastro irreversibile. E' successo perfino dopo episodi tutto sommato minori, come Dogali (430 caduti), dove subito i nostri comandi immaginavano orde di abissini alle porte di Massaua e si preparavano ad evacuare la colonia.
Peraltro le stesse truppe, se inquadrate in armate miste e guidate da un alto comando (alleato) di diversa qualita', si comportano, di solito, diversamente (campagna del 1859, in Nord Africa dal 1941 in poi, ma anche l'ARMIR). Anche nelle ritirate in Africa del 1941 e 42 le perdite sono state sostanziali, ma l'armata non si e' disintegrata, in Russia l'ARMIR e' stato annichilito, non si e' sfasciato al primo colpo (comunque la Sforzesca si era nel frattempo presa dai russi il soprannome "divisione scappa").
Effettivamente le battaglie del Piave rappresentano un caso particolare, direi eccezionale (armata mista, ma con larga prevalenza italiana e guidata da un alto comando italiano che non si e' dissolta ne' si e' ritirata per centinaia di chilometri nonostante due seri attacchi), ma anche l'avversario si trovava in condizioni molto particolari (logistica con il collo tirato a novembre 1917, disperato a giugno, sul'orlo della disfatta finale a ottobre, anch'esso guidato da generali mediocri - al proposito segnalo l'interessante "Tappe della Disfatta" di Fritz Weber, disponibile anche in italiano)
Fino all'ultimo, Diaz non voleva attaccare e riattraversare il Piave; credo avesse ottime ragioni per non voler mettere alla prova l'esercito "rinnovato" e la sua fortuna contro un nemico ancora forte.
L'esercito piemontese e poi italiano, quando messo davvero alla prova, non e' mai risultato all'altezza. Perche'? Non lo so, ma cento anni di guerre (1848-1945; dopo, per nostra fortuna, non ne abbiamo fatte) mostrano sempre le stesse carenze: tatticamente inferiore agli altri belligeranti nelle fasi offensive e difensive (con picchi di virtuosismo dell'inettitudine nella seconda guerra mondiale), strategicamente poco flessibile e privo di immaginazione, perennemente oscillante fra burbanzosa presunzione e panico disfattista, sempre burocratizzato, in perenne crisi di C3, sempre con un alto comando di mediocri & presuntuosi. Dopo la Strafexpedition avrebbe dovuto essere stato chiaro che Cadorna andava sostituito, ma con chi? Capello? Pecori Giraldi? Badoglio? Dopo Caporetto alla fine hanno scelto un generale "a perdere" dotato di prudenza e con fama di fortunato, pronto per la discarica in caso di sconfitta. Tutti i belligeranti hanno iniziato la guerra con comandanti supremi piu' o meno mediocri, ma hanno saputo trovare sostituti migliori e piu' di una volta.
Queste forze armate sono peraltro espressione di una popolazione che combatte entusiasticamente solo nelle guerre civili e che dopo una fiera batosta ama inneggiare al vincitore (ovvero al nemico del momento) spaziando dal "viva Menelik" a Napoli al "viva la Germania" dei prigioneri di Caporetto.
Quanto al ruolo degli alleati sul Piave, riconosco la fondatezza delle argomentazioni del Prof. Cimmino, ma rimango anche convinto dell'importanza del ruolo da esse giocato, che e' stato molto maggiore del dato numerico; nella battaglia del Solstizio la difesa del Grappa senza i francesi sarebbe stata decisamente meno agevole (per la qualita' delle truppe francesi, non per il loro numero), cosi' come il ruolo degli inglesi nello sfondamento sul Piave a Ottobre e' stato qui giustamente riconosciuto.
Il meglio del meglio
Effettivamente mi pare una spiegazione molto più approfondita rispetto alle altre che si trovano in rete. Se, secondo il metro di giudizio che sembra prevalere in Barbero, la vittorie delle battaglie sul Piave dovessero essere attribuite agli interventi alleati, tanto varrebbe dichiarare che la battaglia sul fiume Marna del agosto del '18 è stata decisa dal corpo di spedizione italiano in Francia (che impiegava percentualmente lo stesso numero di soldati). Senza contare la partecipazione della legione garibaldina agli eventi del 14/18.
Senza nulla togliere al prof Cimmino non vedo perchè denigrare le conferenze di Barbero. Preciso nelle ricostruzione storica e magnifico nell'esposizione. O no????
non tutti hanno dimenticato, però è vero che siamo rimasti in pochi...
In che senso siamo rimasti in pochi?
Era ora che un vero esperto esponesse ciò che realmente fu Caporetto e gli avvenimenti successivi. Studiando un po' questa tragica vicenda della storia italiana, mi sono sempre chiesto come fu possibile ( la domanda - e le altre a venire - quasi sorse spontanea) che un esercito distrutto,in sfacelo, completamente in rotta per come è stata descritta la vicenda nei documentari film libri ( nn ultimo quello di Hemingway) etc...; riuscisse nel volgere di appena 2 settimane dal disastro di Caporetto, a respingere i ripetuti attacchi degli austro-tedeschi lungo la nuova linea del Grappa-Piave, nella determinante battaglia di arresto del nov-dic 1917. Tra l'altro gli stessi soldati tedeschi ed austro-ungarici che avevano sfondato lì a Caporetto. Pochissimi poi citano la "conversione" di rotta ( è proprio il caso di dirlo) di quel esercito ritenuto distrutto, con la dovizia di particolari del prof Cimmino. Lo stesso Barbero nei suoi innumerevoli interventi sulla vicenda e video su youtube, sorvola mi pare, su tale battaglia. Inoltre mi pare che si sorvoli soprattutto sul fatto che ad essere travolta e distrutta fu solo la II armata di Capello. La III ripiegò in piu o meno in buon ordine.La IV poi si attestò sul Grappa respingendo tutti gli assalti tedeschi. E dunque tutta sta retorica "disfattista"? Ed infine mi è sempre parso ci fosse come un'enorme cesura tra Caporetto e la Battaglia del Solstizio senza una sequenza logica degli accadimenti. Cimmino risponde in modo rigoroso mi pare, a tutti sti quesiti e sfata anche miti fasulli o veri solo in parte
Mi sembra che la linea di difesa Grappa Piave fosse una soluzione gia prevista alla fine dell '800
Te lo spiega lo stesso professore Commino. Dopo essere avanzati per 150 km hanno allungato a dismisura le linee di rifornimento e avevano di fronte il Piave non semplicissimo da attraversare