Roberto Scarpinato - Inaugurazione Anno Giudiziario - Palermo - 26/1/2019

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  • Опубліковано 11 вер 2024
  • Il discorso pronunciato dal pg di Palermo Roberto Scarpinato sabato 26 gennaio 2019 all’inaugurazione dell’anno giudiziario presso il Tribunale di Palermo:
    "Nonostante l'intensità e il volume della risposta statale, l'organizzazione ha sino ad oggi dimostrato una straordinaria resilienza e capacità di autorigenerazione dovuta a cause complesse che non è possibile esaminare in questa sede.
    Si può però accennare che alcuni indici dimostrano come tale capacità di resistenza non derivi solo da fattori interni all'organizzazione o dall'uso di metodi intimidatori classici, ma anche da fattori esogeni che chiamano in causa un lento e sotterraneo mutamento del modo di rapportarsi della mafia alla società civile lungo una traiettoria che potremmo definire come una progressiva transizione della violenza al consenso.
    Se nella prima Repubblica le fonti principali dell'illecito arricchimento derivavano da un rapporto di predazione violenta nei confronti del territorio, che si manifestava soprattutto nelle estorsioni e nella imposizione di posizioni di oligopolio nei settori dell'edilizia e degli appalti pubblici, nell’attuale fase storica il rapporto si va rimodulando in una miscela di tradizione e innovazione e alla lenta regressione dei metodi intimidatori classici si va sempre più affiancando l'offerta sul libero mercato di beni servizi illegali per i quali si registra una domanda crescente da parte di una massa imponente di cittadini normali.
    Come attestano le statistiche, cresce di anno in anno senza interruzione il numero delle iscrizioni per i reati connessi al consumo degli stupefacenti, proiezione significativa di un mercato gestito dall'organizzazione mafiosa in continua, inarrestabile, espansione.
    Le indagini svolte nell'individuare le filiere criminali che gestiscono il traffico, hanno lumeggiato un panorama sociale che non è mafioso né colluso, ma che ciononostante contribuisce ad alimentare la ricchezza della mafia: un popolo di accaniti consumatori accaniti delle più varie droghe, traversale a tutte le generazioni e classi sociali, affollato di professionisti, impiegati, commercianti, ed altre figure professionali.
    Analoghe considerazioni possono svolgersi per un altro nuovo settore che pure contribuisce in modo significativo ad accrescere la ricchezza dall'organizzazione e che pure viene trainato dalla domanda di una massa imponente di cittadini normali. Mi riferisco al settore del gioco di azzardo, per il quale in Sicilia nell'anno 2017 sono stati spesi 4 miliardi e 503 milioni di Euro con un aumento rispetto all'anno precedente di ben 303 milioni di Euro.
    I deficit, le falle di sistema, l'uso improprio del diritto penale per fini di capostazione del consenso, ai quali ho accennato, non sembrano derubricabili solo ad indici sporadici di una crisi contingente, ma assumono la pregnanza di sintomi precursori di una crisi generale di sistema.
    Oggi più che mai, in una fase storica caratterizzata da profondi riassetti di equilibri socioeconomico, da una crescita vertiginosa delle disuguaglianze e da una conseguente crisi delle democrazie, riemerge con forza la connessione profonda e sistemica tra questione giustizia e questione della democrazia e dello Stato.
    Se è vero che il sistema giustizia di un Paese è il punto più visibile e concreto in cui si manifesta il tasso di democrazia reale di un Paese, la credibilità delle istituzioni e la coesione sociale, è tempo che tutti i giuristi democratici e i cittadini che hanno a cuore la democrazia assumano consapevolezza che su questo terreno da tempo si sta giocando e si giocherà nell'immediato futuro, una partita essenziale per la qualità della nostra democrazia e la tenuta stessa della convivenza sociale."

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