vero… però se fossi suo intimo gli suggerirei di lavorare sulle sue ‘maniere’ perché un po’ limitano la diffusione del suo lavoro, di cui ho grande stima.
Non nego di aver provato la stessa eccitazione di quando seguivo le lezioni introduttive dei corsi universitari che più mi interessavano; con conseguente genuina attesa per le "prossime puntate". Sarò un ascoltatore assiduo, in differita, e un sicuro acquirente del libro Grazie per il lavoro intellettuale che svolge, e il suo renderlo libero per tutti
Hype a mille per questo interessantissimo progetto. Spunti di riflessione sinceri per quanto taglienti, preziosi e pregnanti. Aspettiamo alla fine il concretizzarsi del percorso in questa opera letteraria tanto agognata. Intanto ci godiamo il viaggio… Grazie Prof, grazie, grazie, semplicemente grazie! 🙏🏻
Io sono tra quelli che cercano di sviluppare e divulgare il liberalismo con parole proprie ispirandosi a filosofi/intellettuali del passato: ho un libro in testa ma dovrei cercare di scriverlo giù e di dargli una qualche forma. L'argomento quindi mi tocca e mi interessa molto. Ora, il video si apre dicendo essenzialmente che il principio cardine del liberalismo sia "la mia libertà finisce dove inizia quella altrui", ma questa è la versione pop del liberalismo, che infatti come giustamente osservato significa ben poco. Il liberalismo in realtà consiste di principi concreti, non astratti. I diritti dell'uomo e del cittadino della monarchia costituzionale francese (prima forma di implementazione del liberalismo), che sono stati scritti dopo la presa della Bastiglia, erano tutt'altro che principi astratti. Si potrebbe quindi dire che uno è liberale se concorda con quei principi concreti e che non lo è se non concorda. Detto questo, il principio astratto del "mia libertà finisce dove inizia la tua", che nella cultura popolare resta astratto e non si capisce bene cosa significhi, nella teoria liberale viene tradotto in qualcosa di più concreto: la self-ownership, ovvero il principio per cui il tuo corpo e la tua vita appartengono a te. Non allo stato, non a individui terzi... ma a te! Qual è la spiegazione logica di questo principio? Qui argomento con parole mie. La logica è che tutti noi abbiamo per NATURA il POSSESSO della nostra vita e del nostro corpo (per NATURA perché nessuno può privarci del POSSESSO) e se ne abbiamo per NATURA il possesso allora è logico che ne abbiamo anche la PROPRIETÀ (ovvero, la facoltà di prendere decisioni per quanto riguarda la nostra vita e il nostro corpo). Infatti nessuno è mai riuscito a spiegarmi perché sarebbe più logico che uno o più individui che non hanno il POSSESSO NATURALE del mio corpo e della mia vita abbiano più diritto di me a esserne PROPRIETARI (ovvero, a prendere decisioni a riguardo al posto mio). Il nocciolo del liberalismo è questo. Non è che la mia libertà finisca dove inizia la tua (cosa significa???). È che tu tu sei proprietario della tua vita e del tuo corpo, io a mia volta lo sono della mia vita e del mio corpo, quindi sul tuo corpo e la tua vita il sovrano sei tu, mentre sul mio corpo e sulla mia vita il sovrano sono io. Tutto il resto di per sé c'entra poco con il liberalismo. Nessun liberale serio sosterrebbe di essere libero di fare quello che vuole con cose che non sono né la sua vita né il suo corpo. Ad esempio, la sequoia nel parco non fa parte della mia vita e del mio corpo, quindi non è che posso abbatterla di mia iniziativa. La conclusione logica sulla sequoia è che appartiene a tutti e quindi dobbiamo decidere tutti insieme cosa farne, ed è qui che la democrazia entra in gioco. In sintesi, il liberalismo è molto semplice, una volta che uno ha capito la sua versione seria e non la versione pop: il popolo decide sulle cose che appartengono al popolo, l'individuo decide DA SOLO su ciò che appartiene a lui (ovvero, il suo corpo e la sua vita). Ovviamente non sto dicendo che il liberalismo si riduca soltanto alla self-ownership. Difende anche una serie di libertà pubbliche, ma nessun liberale serio sosterrebbe che le libertà pubbliche dell'individuo siano illimitate. Tra le libertà pubbliche, una di quelle che tutti conoscono è la libertà di stampa e di divulgazione del proprio pensiero. La self-ownership dice che tu sei libero di avere una tua opinione (perché la tua opinione fa parte della tua mente, del tuo cervello), ma non spiega perché hai anche il diritto di stamparla e divulgarla. La libertà di stampa è di fatto una libertà PUBBLICA che i liberali difendono in base ad altri argomenti logici che vanno oltre la self-ownership, ma mi fermo qui perché il commento è già diventato bello lungo e non voglio mettere troppa carne al fuoco. Suggerisco a Boldrin di fare un video separato per ogni principio concreto del liberalismo. Partire con un video sulla self-ownership, per poi proseguire con un video sulla tripartizione dei poteri, per poi proseguire con un video sulla libertà di stampa, e così via... Così si possono fare riflessioni intorno a cose concrete e capire che cosa è giusto del liberalismo e che cosa invece non lo è.
Sono contento che abbia iniziato una rubrica focalizzata su questo tema in modo organico. Ricordo l’intervento dello scorso anno alla cattolica che per i miei gusti è il video più interessante del canale (insieme a quello vecchio a Pescara con/contro Bagnai - che è quello che ha fatto sì che io sia qui ad ascoltare quasi tutte le mattine 😬)
come sempre riflessioni molto interessanti che cercano di risalire alle radici delle idee sottoponendole al dubbio, alla prova dei fatti e che fanno riflettere; grazie per lo sforzo, e tutto ciò al costo di un caffè: ripagato; Michele, non so' se esulerà dal tema delle prossime live, o non colgo il punto, in quanto è un aspetto più da "pars costruens" ma saro' curioso di ascoltare come oggi si ricostruiscono/descrivano le premesse positive, l'Uomo e le sue relazioni, in quella che tu chiami democrazia compiuta. Cari saluti.
Grazie, aspettavo da tempo un chiarimento delle sue posizioni in merito al pensiero liberale/liberista. Tanta roba da assaporare e su lla quale meditare. Ho abbandonato da tempo le semplificazioni perciò non troverò nulla di offensivo nelle sue riflessioni.
In pratica, se non ho capito male, per perseguire una politica economica e sociale efficace dobbiamo abbandonare il dogmatismo ed abbracciare le prove empiriche con una flessibilità tale che ci permetta di farlo anche quando queste contraddicono le nostre aspettative. È l'approccio che conta, non quello in cui si crede
Cosa intendi dire con "empirismo"? Come lo misuri il successo empirico di una legge? Facciamo un esempio pratico: se io faccio una legge che prevede che le donne siano obbligate a concedersi sessualmente a tutti gli uomini che lo chiedono e a seguito dell'emanazione della legge si registra un aumento della soddisfazione sessuale degli uomini (molti dei quali prima erano ridotti a farsi le pippe), dovrei concludere che la legge sia un successo dal punto di vista empirico? L'etica dove la mettiamo in tutto questo? Sono assolutamente in disaccordo con questo approccio. L'etica viene prima di tutto. Se analizziamo l'esempio da me fatto con la lente dell'etica, viene fuori che abbiamo legalizzato lo stupro, nonché la violenza sulle donne, che è una porcheria dal punto di vista etico. Non si può ridurre la politica a una questione "empirica", considerato anche che l'analisi empirica è inevitabilmente una cosa di parte, visto che si focalizza sul misurare il successo di una norma da un determinato punto di vista che però trascura altri punti di vista. Ad esempio, con la legge del mio esempio si rileva un aumento empirico della soddisfazione sessuale degli uomini, ma viene trascurato la diminuzione della qualità di vita delle donne. Dal punto di vista empirico non esistono situazioni win-win. Se metti in galera uno stupratore, ad esempio, salvi il culo delle sue vittime, però lo stupratore è in galera. Quindi ha perso. Come stabilisci se una situazione win-lose (che è quella che tipicamente si verifica quando fai delle leggi) è positiva oppure no se non fai valutazioni di tipo etico? Il liberalismo si focalizza prima di tutto sull'etica, ed è questo che a molti potrebbe sfuggire. Il liberalismo non è un'ideologia utilitarista!
Ottimo programma! In quetaa introduzione vedo la distanza tra la solidità di pensiero del Prof. e quello che sento di intuire ma che poggia su basi troppo fragili per essere organizzato. Non vedo l'ora di ascoltare le prossime lezioni
Ho recuperato finalmente! 1) volevo chiedere se queste serie di puntate possonoe essere collegate all'intervento che avevi fatto al centro ASERinforma, invitato da VEP. Mi sembra che anche lì si parlasse di questa tua teoria. 2) seguirò tutte le puntate in differita, perché mentre lavoro non capisco nulla e voglio essere concetrato e imparare cose nuove che non ho mai approfondito 3) trovo, da semplice spettatore, che vi sia un lungo fil rouge nella tua produzione intellettuale, dalla teoria che l'economia moderna sia nata dalla partita doppia, passando alla teoria sulla libertà intellettuale (prima o poi il testo lo compro, lo giuro, ma ho introiettato i concetti e poi ho assistito anche alla conferenza torinese durante il festival di economia che fu molto illuminante) e questa teoria sull'inattualità del liberalismo. Che forse, più che inattuale, è inattuabile, se capisco bene cosa dici in questo primo incontro. Grazie come sempre.
quanto alla domanda, la risposta é molto semplice: le persone che non desiderano una società aperta e uno stato liberal-democratico di tipo occidentale o non lo ritengono il migliore dei possibili (nel senso della famosa battuta, ad eccezione di tutti gli altri) lo dicono perché ritengono che esso porterebbe un detrimento al loro interesse o potere
Prof, io credo che l'errore di fondo sia considerare liberalismo, democrazia e tolleranza dei valori ideali, quando sono invece dei metodi pratici. Metodi che in quanto tali, come diceva V.E.Parsi in una delle vostre bellissime chiacchierate riguardo all'ordine internazionale, richiedono fatica per essere applicati e procedono per errori. Proprio perché l'essere umano non è incline a comportarsi così per natura. Dobbiamo educarci ad essere liberali, democratici e tolleranti. E tuttavia questi metodi sono l'unica strada per avere una convivenza pacifica e civile. Certo che dire che la libertà di uno finisce dove comincia la libertà di un altro è vago, ma l'opposto sarebbe dire che la libertà di qualcuno può prevaricare quella di qualcun altro. E allora si ripiomberebbe in un mondo di privilegiati e prevaricanti, dove necessariamente sarebbe la violenza a decidere chi è alfa e chi beta. Quindi bisogna fare la fatica di volta in volta di stabilire dove è questo confine tra la libertà di uno e dell'altro. Pure tollerare le idee altrui non è facile per nessuno: il metodo democratico serve proprio ad impedire che ci si prenda a mazzate. E si spera che le scelte prese a maggioranza siano più sensate di quelle prese da una minoranza più o meno rumorosa o violenta (ma ovviamente non è detto che lo siano più sensate). Insomma, le difficoltà e le incongruenze di ciò che chiamiamo liberal-democrazia non sono un difetto ma la prova che essa è un metodo, non una ideologia. Non corrisponde alla nostra naturale maniera di comportarci, né vuole imporci cosa pensare o preferire: semplicemente è un metodo per governare la diversità. Metodo che, anche se "a cucci e spintoni" (come si dice a Bologna), il più delle volte funziona.
Figliolo, la retorica e le buone intenzioni (che notoriamente asfaltano la strada che conduce all'inferno) NON hanno mai risolto ne' problemi teorici ne' pratici. Men che meno possono eliminare l'evidenza scientifica. La fede e la "fatica" sono, in teoria, cose utili. Ma in altri campi, non in questi. Al solito, la fede porta a credere che i problemi veri non siano tali ma "errori" altrui. Amen.
Parafrasando si può dire che il liberalismo non è l'ideologia perfetta, ma è la migliore che abbiamo trovato finora (soprattutto se si considerano le applicazioni pratiche e storiche)? Non sarà attuale, ma francamente io ho veramente paura circa le alternative che sento in giro 😅
@@Francesco.v rispetto alla coerenza interna non penso sia così unica come ideologia, però rispetto all'eterogenesi dei fini sicuramente è la meno pericolosa. Non è l'utopia che rende tutto migliore, bensì quella che riduce al minimo la probabilità di casini distopici 🤣
@@lorenzopepe2151 mai detto che sia la migliore, semplicemente la meno peggio trovata e testata fin'ora. Poi comunque è vero che siamo ancora intrinsecamente tribali, però il meccanismo di trasmissione culturale ha comunque influito sui cittadini occidentali plasmandoli perlomeno in parte (non so se hai letto WEIRD di Joseph Henrich). Poi comunque per quanto non mi faccia impazzire Acemoglu non è che abbia tutti i torti sulle istituzioni liberali in Occidente e sul loro "effetto" politico-sociale.
Per favore, per favore ... citare chi scopiazza malamente solo perche' non si e' letto niente di piu' che il libretto di moda in aeroporto e' offensivo. Per Douglass North, ad esempio.
@@lorenzopepe2151 Chi l'ha stabilito che il liberalismo sia sbagliato? Io la considero un'ideologia complessivamente giusta. Ad esempio, puoi spiegarmi cosa ci sarebbe di sbagliato nella self-ownership (il principio per cui il proprietario del tuo corpo e della tua vita sei TU e non lo stato o persone terze), che è il nocciolo del liberalismo?
Grazie prof, argomento molto atteso, cercherò di rifletterci su. Sono particolarmente interessato alla questione del federalismo interpretato in una prospettiva ampia. Personalmente, mi sembra che il federalismo in senso lato segua da un principio di efficienza: mi pare che le responsabilità riguardanti questioni che l’individuo non può affrontare autonomamente dovrebbero essere delegate a un livello superiore, ma mantenute “il più vicino possibile” all’individuo. Questo perché, a mio avviso, l’allontanamento delle competenze dall’individuo porta a una perdita di informazioni sulle reali necessità dello stesso. In tal senso, il federalismo sembra derivare da una argomento di asimmetria informativa unito a una ricerca di efficienza. Sono fuori strada?
Molto interessante, ma ho un buco qui: 37:56 Ecco ?...? del liberalismo sta qua, sta nella enorme sempre più palese ... Ma la grande novità è che è in arrivo un libro, benissimo.
Hai accennato brevemente che il modello positivo dell'essere umano secondo l'anarcocapitalismo é diverso da quello del liberalismo e che io primo é facilmente falsificabile, ma non hai spiegato perché, sarebbe stato utile chiarire la differenza tra i due.
Mi chiedo spesso, nel mio piccolo, dove sia giusto “tirare la linea” su diverse questioni. Partendo dal presupposto che l’anarchia non sia desiderabile, fino a che punto è giusto limitare le libertà individuali? Ma se l’analisi positiva liberale dell’uomo è sbagliata abbastanza e quindi inattuabile, l’implicazione diretta è che il liberalismo non sia la miglior forma di organizzazione sociale? O forse è la migliore tra i mali ma rimane un’utopia? Booooh, grazie mille Prof per l’incasinamento mentale. Seguirò sicuramente le continuazioni
La linea di demarcazione è la self-ownership: su ciò che riguarda il tuo corpo e la tua vita sei sovrano con poteri assoluti, mentre su ciò che riguarda la collettività bisogna decidere tutti insieme democraticamente.
Ritengo semplicistico il trattamento del libertarismo. Dici che i libertari hanno una teoria positiva fallace, ma non è un attributo applicabile a tutti i libertari. Il libertarismo può essere inteso sostanzialmente in due modi: come teoria normativa ideale (in modi diversi, Nozick e Rothbard) oppure come teoria normativa non-ideale che si presenta come un miglioramento dello status quo (storicamente Friedman figlio, oggi Caplan). Nel primo caso la critica non si applica perché è una teoria morale normativa che prescinde sia dalla psicologia umana dominante che dalla sua applicabilità (se io dico "il mondo dovrebbe essere così a prescindere che si possa fare o meno", dire "non si può fare" non è un'obiezione pertinente, al massimo si può dire "questo approccio non mi interessa perché voglio una teoria con risvolti pratici"). Nel secondo caso la critica si applica o meno a seconda in primo luogo dell'accuratezza della teoria positiva e, se anche questa funzionasse, dei legami tra teoria positiva e teoria normativa (qui sì perché si parla di teoria non ideale).
Quindi effettivamente Helena Rosenblatt aveva ragione su Cicerone in liberalismo ritrovato? Io pensavo fosse una cosa eccessivamente tirata per i capelli
Diciamo che lo era ... un pochino. Diciamo che e' un problema di "interpretazione storica" di cosa fosse un "umano" allora e ora o, a essere gentili, un "cittadino". Ci torneremo sopra, fra qualche puntata.
Fra i vari esponenti del socialismo democratico che mi sono rimasti impressi c'è sicuramente eric fromm. lo hai mai letto? Se si il tuo pensiero su di lui rispecchia quello che hai detto in generale sul socialismo democratico in questo video?
Per non dire che tutto è uguale a tutto e che non ci sono correnti e teorie migliori di altre forse si potrebbe dire che il liberalismo è un'ideologia molto imperfetta e che funziona al 40 per cento ma che comunque è meglio del socialismo, del totalitarismo, del fascismo ecc... per il resto va modernizzato e modificato di epoca in epoca (come già è stato fatto col globalismo)
I commenti idioti di chi non ha compreso portano al ban immediato dell'autore. Primo e ultimo avviso. Se non hai il QI adeguato c'e' sempre il club dei cretini libertari nel prossimo video.
Che livore che mostra nei confronti degli utenti... Forse dovrebbe chiamare il Favaretto , potrebbe farla sentire meglio e farle abbassare la rabbia che dimostra nei confronti di chi è interessato a ciò che lei dice. Un colloquio fa sempre bene, lo dico con affetto , spero lei possa tornare a stare bene .
Io noto una specie di rigetto per gli ismi che tentano di governare i popoli. Tuttavia c è differenza tra soggiogare e tentare di regolamentare. Concorderai anche tu che se non si impongono delle regole sociali avviene l' anarchia
Ciao , se ti va di rispondermi qui volevo chiederti quale fosse la tua opinione sullo scrittore Massimo Fini . Ho letto 2 o 3 suoi libri e si occupa anche di questi temi. Ciao. Diego
Mi scuso se vado fuori tema, tuttavia dovendo analizzare e commentare un articolo di giornale ( in italiano o inglese ), che descriva la crisi del welfare in Italia ho ritenuto che questo canale fosse il posto adatto in cui chiedere suggerimenti su quale articolo scegliere. Se possibile sarebbe meglio se fosse recente e non troppo tecnico visto che la classe non ha ricevuto una formazione specifica in economia. Vi ringrazio in anticipo.
Nessuno. Cosa sarebbe la "crisi del Welfare"? Che spendiamo enormemente piu' di ogni anno precedente in welfare items? www.oecd.org/social/expenditure.htm
Ho ascoltato con attenzione e interesse. Mi interesso di queste cose da molto meno tempo di te, ma provo a dare un mio piccolo contributo, spero non sgradito, dicendo - molto brevemente - solo due cose, credo pertinenti alla parte iniziale del tuo discorso. Tra i principi fondamentali del liberalismo metterei sicuramente quello di "non aggressione", da intendersi come il divieto generalizzato e totale di esercitare costrizione sull'altro, per mezzo della violenza o della frode. Credo che chiunque possa condividerne l'applicazione per sé stesso. Ne discende che il monopolio della violenza può e deve essere concesso allo Stato, affinché lo eserciti esclusivamente per far rispettare da tutti questo principio. E per nessun altro motivo. Il liberalismo, a mio parere, si differenzia profondamente da tutti gli altri "ismi" proprio perché non è "normativo". Non ha nessun modello di società da costruire, imponendo regole e norme alle quali tutti devono conformarsi, ma auspica e lascia che la società di domani venga edificata dal libero incontro delle volontà degli individui. In questo senso, è anche l'unico sistema che favorisce veramente lo sviluppo tecnologico, che o è libero o non è davvero, e il conseguente sviluppo economico. Attendo con impazienza le prossime puntate.
Perdonami ma mi sembrano soluzioni un po' troppo facili (ovvero, puramente verbali) a problemi veramente difficili ... - Definire violenza/frode non e' univoco. Per dire "dove inizia e dove finisce la legittima difesa?" E soprattutto, questo "Stato" che avrebbe il monopolio della violenza, chi sarebbe? Chi lo controlla, chi garantisce che faccia "solo" quello e non altro? - Sul secondo punto ti invito a riflettere: e' normativo persino quello che hai scritto. Evitare la normativita' e' MOLTO difficile in filosofia politica! :) Grazie, ciao, m
Ciao Michele. Ti seguo sempre, e complimenti. Ti arrabbi spesso per risposte che ritieni giustamente idiote ma potrebbero essere social bot, visto di cosa ti occupi spesso, ficcati da programmi di potenze straniere che hanno tutto l'interesse di farti perdere tempo?👋
Beh, tutto sommato J. Rawls, pur non avendo, rivelato verità assolute, ha comunque espresso un concetto condivisibile. Il sistema politico 'ideale' é quello in cui ciascuno vorrebbe vivere se le condizioni di ciascuno venissero estratte a sorte. Poi è chiaro che chi sta meglio oggi è in conflitto di interesse vs chi sta peggio, ma é un conflitto mediato dalla legge e dal voto. L'importante sarebbe che ci fosse accordo sul principio di base. Siamo d'accordo che il liberalismo é figlio della cultura occidentale, ma io aggiungerei che é il fratello gemello del metodo scientifico. Alla fine i numeri non mentono: i flussi migratori vanno (o vorrebbero andare) verso i paesi 'liberaldemocratici' e non viceversa. Non sarà un ottimo paretiano assoluto ( ci sarà sempre qualcuno che vorrà fare il percorso inverso), ma il rapporto (in/out) non é in discussione.
Santa madonna, volete smetterla di farmi lezione sulla base di un bignami letto ieri? Ma e' mai possibile che gli italiani non riescano a STUDIARE E CAPIRE prima di insegnare? Non tutto e' calcio, cazzo!
Al posto di insultare e generalizzare("gli italiani" neanche i sacerdoti dei talk show si spingono a tanto) perché non discute entrando nel merito ... Veramente...certe dinamiche meglio lasciarle alle televisioni e alle chiese
Caro Michele, nessuno vuole farti lezioni. Rawls l'ho letto, anche se é passato un po' di tempo. Lettura non facile, anche perché l'idea di partenza era chiara ma le applicazioni assai meno. Comunque, se posso (mi prendo il rischio di essere bannato), visto il tema che stai trattando, suggerisco di leggere Raymond Aron che, nella seconda metà del Novecento, ha scritto diverse riflessioni politiche sul liberalismo e la natura del potere, spesso partendo proprio da Schmitt. Magari lo conosci già (ma io non posso saperlo). In tal caso, come non detto.
quindi il colonialismo occidentale nei paesi del "terzo mondo" non ha avuto nessun effetto nella redistribuzione globale delle risorse e dei rapporti di forza costituiti? o dobbiamo per forza ridurre a tutto al "La superiorità occidentale è merito di x ideale" senza prendere in considerazione i fenomeni storici.
Il prof è lo zio che ti dice le cose in faccia e che odi all’inizio ma che poi apprezzi perché dice quello che pensa e basta
vero… però se fossi suo intimo gli suggerirei di lavorare sulle sue ‘maniere’ perché un po’ limitano la diffusione del suo lavoro, di cui ho grande stima.
michelino on 🔥. spero che vada fino in fondo con questa serie, in molti la seguiranno 🙏
Non nego di aver provato la stessa eccitazione di quando seguivo le lezioni introduttive dei corsi universitari che più mi interessavano; con conseguente genuina attesa per le "prossime puntate".
Sarò un ascoltatore assiduo, in differita, e un sicuro acquirente del libro
Grazie per il lavoro intellettuale che svolge, e il suo renderlo libero per tutti
Aspetto il libro
Quando, come in questa serie di riflessioni, il professor Boldrin vola alto ascoltarlo è una vera goduria intellettuale.
Uno dei pochi contenti di farsi delle lezioni gratis di economia alla domenica
Grazie della live e dell’allettante programma, contenta che sia aperto a tutti, se pur abbonata :)
Hype a mille per questo interessantissimo progetto. Spunti di riflessione sinceri per quanto taglienti, preziosi e pregnanti. Aspettiamo alla fine il concretizzarsi del percorso in questa opera letteraria tanto agognata. Intanto ci godiamo il viaggio…
Grazie Prof, grazie, grazie, semplicemente grazie! 🙏🏻
Io sono tra quelli che cercano di sviluppare e divulgare il liberalismo con parole proprie ispirandosi a filosofi/intellettuali del passato: ho un libro in testa ma dovrei cercare di scriverlo giù e di dargli una qualche forma.
L'argomento quindi mi tocca e mi interessa molto.
Ora, il video si apre dicendo essenzialmente che il principio cardine del liberalismo sia "la mia libertà finisce dove inizia quella altrui", ma questa è la versione pop del liberalismo, che infatti come giustamente osservato significa ben poco.
Il liberalismo in realtà consiste di principi concreti, non astratti. I diritti dell'uomo e del cittadino della monarchia costituzionale francese (prima forma di implementazione del liberalismo), che sono stati scritti dopo la presa della Bastiglia, erano tutt'altro che principi astratti.
Si potrebbe quindi dire che uno è liberale se concorda con quei principi concreti e che non lo è se non concorda.
Detto questo, il principio astratto del "mia libertà finisce dove inizia la tua", che nella cultura popolare resta astratto e non si capisce bene cosa significhi, nella teoria liberale viene tradotto in qualcosa di più concreto: la self-ownership, ovvero il principio per cui il tuo corpo e la tua vita appartengono a te. Non allo stato, non a individui terzi... ma a te!
Qual è la spiegazione logica di questo principio? Qui argomento con parole mie.
La logica è che tutti noi abbiamo per NATURA il POSSESSO della nostra vita e del nostro corpo (per NATURA perché nessuno può privarci del POSSESSO) e se ne abbiamo per NATURA il possesso allora è logico che ne abbiamo anche la PROPRIETÀ (ovvero, la facoltà di prendere decisioni per quanto riguarda la nostra vita e il nostro corpo).
Infatti nessuno è mai riuscito a spiegarmi perché sarebbe più logico che uno o più individui che non hanno il POSSESSO NATURALE del mio corpo e della mia vita abbiano più diritto di me a esserne PROPRIETARI (ovvero, a prendere decisioni a riguardo al posto mio).
Il nocciolo del liberalismo è questo. Non è che la mia libertà finisca dove inizia la tua (cosa significa???). È che tu tu sei proprietario della tua vita e del tuo corpo, io a mia volta lo sono della mia vita e del mio corpo, quindi sul tuo corpo e la tua vita il sovrano sei tu, mentre sul mio corpo e sulla mia vita il sovrano sono io.
Tutto il resto di per sé c'entra poco con il liberalismo. Nessun liberale serio sosterrebbe di essere libero di fare quello che vuole con cose che non sono né la sua vita né il suo corpo. Ad esempio, la sequoia nel parco non fa parte della mia vita e del mio corpo, quindi non è che posso abbatterla di mia iniziativa.
La conclusione logica sulla sequoia è che appartiene a tutti e quindi dobbiamo decidere tutti insieme cosa farne, ed è qui che la democrazia entra in gioco.
In sintesi, il liberalismo è molto semplice, una volta che uno ha capito la sua versione seria e non la versione pop: il popolo decide sulle cose che appartengono al popolo, l'individuo decide DA SOLO su ciò che appartiene a lui (ovvero, il suo corpo e la sua vita).
Ovviamente non sto dicendo che il liberalismo si riduca soltanto alla self-ownership. Difende anche una serie di libertà pubbliche, ma nessun liberale serio sosterrebbe che le libertà pubbliche dell'individuo siano illimitate.
Tra le libertà pubbliche, una di quelle che tutti conoscono è la libertà di stampa e di divulgazione del proprio pensiero. La self-ownership dice che tu sei libero di avere una tua opinione (perché la tua opinione fa parte della tua mente, del tuo cervello), ma non spiega perché hai anche il diritto di stamparla e divulgarla.
La libertà di stampa è di fatto una libertà PUBBLICA che i liberali difendono in base ad altri argomenti logici che vanno oltre la self-ownership, ma mi fermo qui perché il commento è già diventato bello lungo e non voglio mettere troppa carne al fuoco.
Suggerisco a Boldrin di fare un video separato per ogni principio concreto del liberalismo. Partire con un video sulla self-ownership, per poi proseguire con un video sulla tripartizione dei poteri, per poi proseguire con un video sulla libertà di stampa, e così via...
Così si possono fare riflessioni intorno a cose concrete e capire che cosa è giusto del liberalismo e che cosa invece non lo è.
Oh!!! Gioia ed esultanza! A presto con il libro❤❤❤
Questa e la serie di economia su LO sono le serie che richiedono più attenzione, ma anche quelle che mi lasciano di più e che aspetto di più.
Voto la sigla con i grafici attivi di our world in data.
Video estremamente interessante e chiaro. Spero questa serie continuerà spedita, è un argomento che, personalmente, ho molto a cuore!
Neanche a dirlo: pure il libro, a questo punto, aspetto con trepidazione 😊
Magnifico. Contenuto unico sul web mi pare .
Grazie Michele, questo è forse il tema che più mi incuriosisce e che seguirò con piacere.
Forza Prof! Che quando esce il libro lo portiamo anche in libreria. Lo aspetto da tempo.
Grande,grande,grande prof...!
Un bel tema, ottimo che sia disponibile per tutti
Grazie Professore, per la fatica e per il coraggio 👍
Sono contento che abbia iniziato una rubrica focalizzata su questo tema in modo organico. Ricordo l’intervento dello scorso anno alla cattolica che per i miei gusti è il video più interessante del canale (insieme a quello vecchio a Pescara con/contro Bagnai - che è quello che ha fatto sì che io sia qui ad ascoltare quasi tutte le mattine 😬)
Molto interessante, se ci sarà un seguito lo vedrò sicuramente.
Aspettiamo il libro prof!
Pieno di spunti interessanti. Aspetto la prossimo puntata.
Grazie Professore.
come sempre riflessioni molto interessanti che cercano di risalire alle radici delle idee sottoponendole al dubbio, alla prova dei fatti e che fanno riflettere; grazie per lo sforzo, e tutto ciò al costo di un caffè: ripagato; Michele, non so' se esulerà dal tema delle prossime live, o non colgo il punto, in quanto è un aspetto più da "pars costruens" ma saro' curioso di ascoltare come oggi si ricostruiscono/descrivano le premesse positive, l'Uomo e le sue relazioni, in quella che tu chiami democrazia compiuta. Cari saluti.
Forza mettiamo il like e condividiamo. E iniziamo a studiare.
Interessantissimo... Già creata la playlist per raccogliere tutte le puntate.
Grazie, aspettavo da tempo un chiarimento delle sue posizioni in merito al pensiero liberale/liberista. Tanta roba da assaporare e su lla quale meditare. Ho abbandonato da tempo le semplificazioni perciò non troverò nulla di offensivo nelle sue riflessioni.
Prof grazie per la lezione, la bramavo da un sacco ❤
Grazie Prof per questo video e per il ciclo di lezioni che si preannuncia. Attendiamo anche il libro
Sounds exciting!!!! Io di sicuro la seguirò tutta per bene!
Ottima iniziativa. Sempre grazie per l’impegno.
Perfetto, ottimo inizio!
Bella! Molto bella questa puntata! Alto livello
38:50 da ascoltare in loop
Molto interessante! Aspetto la prossima puntata!
Grazie a lei prof. Interessantissimo.
Molto interessante. Grazie.
In pratica, se non ho capito male, per perseguire una politica economica e sociale efficace dobbiamo abbandonare il dogmatismo ed abbracciare le prove empiriche con una flessibilità tale che ci permetta di farlo anche quando queste contraddicono le nostre aspettative.
È l'approccio che conta, non quello in cui si crede
Cosa intendi dire con "empirismo"? Come lo misuri il successo empirico di una legge?
Facciamo un esempio pratico: se io faccio una legge che prevede che le donne siano obbligate a concedersi sessualmente a tutti gli uomini che lo chiedono e a seguito dell'emanazione della legge si registra un aumento della soddisfazione sessuale degli uomini (molti dei quali prima erano ridotti a farsi le pippe), dovrei concludere che la legge sia un successo dal punto di vista empirico?
L'etica dove la mettiamo in tutto questo?
Sono assolutamente in disaccordo con questo approccio. L'etica viene prima di tutto. Se analizziamo l'esempio da me fatto con la lente dell'etica, viene fuori che abbiamo legalizzato lo stupro, nonché la violenza sulle donne, che è una porcheria dal punto di vista etico.
Non si può ridurre la politica a una questione "empirica", considerato anche che l'analisi empirica è inevitabilmente una cosa di parte, visto che si focalizza sul misurare il successo di una norma da un determinato punto di vista che però trascura altri punti di vista.
Ad esempio, con la legge del mio esempio si rileva un aumento empirico della soddisfazione sessuale degli uomini, ma viene trascurato la diminuzione della qualità di vita delle donne.
Dal punto di vista empirico non esistono situazioni win-win. Se metti in galera uno stupratore, ad esempio, salvi il culo delle sue vittime, però lo stupratore è in galera. Quindi ha perso. Come stabilisci se una situazione win-lose (che è quella che tipicamente si verifica quando fai delle leggi) è positiva oppure no se non fai valutazioni di tipo etico?
Il liberalismo si focalizza prima di tutto sull'etica, ed è questo che a molti potrebbe sfuggire. Il liberalismo non è un'ideologia utilitarista!
Ottimo programma! In quetaa introduzione vedo la distanza tra la solidità di pensiero del Prof. e quello che sento di intuire ma che poggia su basi troppo fragili per essere organizzato. Non vedo l'ora di ascoltare le prossime lezioni
Federalismo, idea che mi ha sempre convito.
Non aspettavo altro, grazie prof!
Grazie, format interessantissimo
Ho recuperato finalmente!
1) volevo chiedere se queste serie di puntate possonoe essere collegate all'intervento che avevi fatto al centro ASERinforma, invitato da VEP. Mi sembra che anche lì si parlasse di questa tua teoria.
2) seguirò tutte le puntate in differita, perché mentre lavoro non capisco nulla e voglio essere concetrato e imparare cose nuove che non ho mai approfondito
3) trovo, da semplice spettatore, che vi sia un lungo fil rouge nella tua produzione intellettuale, dalla teoria che l'economia moderna sia nata dalla partita doppia, passando alla teoria sulla libertà intellettuale (prima o poi il testo lo compro, lo giuro, ma ho introiettato i concetti e poi ho assistito anche alla conferenza torinese durante il festival di economia che fu molto illuminante) e questa teoria sull'inattualità del liberalismo. Che forse, più che inattuale, è inattuabile, se capisco bene cosa dici in questo primo incontro.
Grazie come sempre.
Grazie mille
interessantissima, seguo
quanto alla domanda, la risposta é molto semplice: le persone che non desiderano una società aperta e uno stato liberal-democratico di tipo occidentale o non lo ritengono il migliore dei possibili (nel senso della famosa battuta, ad eccezione di tutti gli altri) lo dicono perché ritengono che esso porterebbe un detrimento al loro interesse o potere
Prof, io credo che l'errore di fondo sia considerare liberalismo, democrazia e tolleranza dei valori ideali, quando sono invece dei metodi pratici. Metodi che in quanto tali, come diceva V.E.Parsi in una delle vostre bellissime chiacchierate riguardo all'ordine internazionale, richiedono fatica per essere applicati e procedono per errori. Proprio perché l'essere umano non è incline a comportarsi così per natura. Dobbiamo educarci ad essere liberali, democratici e tolleranti. E tuttavia questi metodi sono l'unica strada per avere una convivenza pacifica e civile. Certo che dire che la libertà di uno finisce dove comincia la libertà di un altro è vago, ma l'opposto sarebbe dire che la libertà di qualcuno può prevaricare quella di qualcun altro. E allora si ripiomberebbe in un mondo di privilegiati e prevaricanti, dove necessariamente sarebbe la violenza a decidere chi è alfa e chi beta. Quindi bisogna fare la fatica di volta in volta di stabilire dove è questo confine tra la libertà di uno e dell'altro. Pure tollerare le idee altrui non è facile per nessuno: il metodo democratico serve proprio ad impedire che ci si prenda a mazzate. E si spera che le scelte prese a maggioranza siano più sensate di quelle prese da una minoranza più o meno rumorosa o violenta (ma ovviamente non è detto che lo siano più sensate). Insomma, le difficoltà e le incongruenze di ciò che chiamiamo liberal-democrazia non sono un difetto ma la prova che essa è un metodo, non una ideologia. Non corrisponde alla nostra naturale maniera di comportarci, né vuole imporci cosa pensare o preferire: semplicemente è un metodo per governare la diversità. Metodo che, anche se "a cucci e spintoni" (come si dice a Bologna), il più delle volte funziona.
Figliolo, la retorica e le buone intenzioni (che notoriamente asfaltano la strada che conduce all'inferno) NON hanno mai risolto ne' problemi teorici ne' pratici. Men che meno possono eliminare l'evidenza scientifica. La fede e la "fatica" sono, in teoria, cose utili. Ma in altri campi, non in questi.
Al solito, la fede porta a credere che i problemi veri non siano tali ma "errori" altrui. Amen.
Parafrasando si può dire che il liberalismo non è l'ideologia perfetta, ma è la migliore che abbiamo trovato finora (soprattutto se si considerano le applicazioni pratiche e storiche)?
Non sarà attuale, ma francamente io ho veramente paura circa le alternative che sento in giro 😅
direi che è il modello ideologico più coerente verso cui tendere
@@Francesco.v rispetto alla coerenza interna non penso sia così unica come ideologia, però rispetto all'eterogenesi dei fini sicuramente è la meno pericolosa. Non è l'utopia che rende tutto migliore, bensì quella che riduce al minimo la probabilità di casini distopici 🤣
@@lorenzopepe2151 mai detto che sia la migliore, semplicemente la meno peggio trovata e testata fin'ora. Poi comunque è vero che siamo ancora intrinsecamente tribali, però il meccanismo di trasmissione culturale ha comunque influito sui cittadini occidentali plasmandoli perlomeno in parte (non so se hai letto WEIRD di Joseph Henrich). Poi comunque per quanto non mi faccia impazzire Acemoglu non è che abbia tutti i torti sulle istituzioni liberali in Occidente e sul loro "effetto" politico-sociale.
Per favore, per favore ... citare chi scopiazza malamente solo perche' non si e' letto niente di piu' che il libretto di moda in aeroporto e' offensivo. Per Douglass North, ad esempio.
@@lorenzopepe2151 Chi l'ha stabilito che il liberalismo sia sbagliato? Io la considero un'ideologia complessivamente giusta. Ad esempio, puoi spiegarmi cosa ci sarebbe di sbagliato nella self-ownership (il principio per cui il proprietario del tuo corpo e della tua vita sei TU e non lo stato o persone terze), che è il nocciolo del liberalismo?
Grazie prof, argomento molto atteso, cercherò di rifletterci su. Sono particolarmente interessato alla questione del federalismo interpretato in una prospettiva ampia. Personalmente, mi sembra che il federalismo in senso lato segua da un principio di efficienza: mi pare che le responsabilità riguardanti questioni che l’individuo non può affrontare autonomamente dovrebbero essere delegate a un livello superiore, ma mantenute “il più vicino possibile” all’individuo. Questo perché, a mio avviso, l’allontanamento delle competenze dall’individuo porta a una perdita di informazioni sulle reali necessità dello stesso. In tal senso, il federalismo sembra derivare da una argomento di asimmetria informativa unito a una ricerca di efficienza. Sono fuori strada?
Molto interessante, ma ho un buco qui:
37:56 Ecco ?...? del liberalismo sta qua, sta nella enorme sempre più palese ...
Ma la grande novità è che è in arrivo un libro, benissimo.
Mi sono mangiato le parole. Capita spesso quando mi sembra di ripetermi.
Nell'enorme e sempre piu' palese fallimento dell'ordine "liberale" mondiale.
Interessante, grazie
Grazie
Aspetto con trepidazione le prossime puntate 🏛
molto interessante , grazie
Ci venga proposta una alternativa migliorativa al liberalismo
Hai accennato brevemente che il modello positivo dell'essere umano secondo l'anarcocapitalismo é diverso da quello del liberalismo e che io primo é facilmente falsificabile, ma non hai spiegato perché, sarebbe stato utile chiarire la differenza tra i due.
curioso di vedere che cosa ne uscirà
algo, que ritmo!
Non vedo l'ora che esca il libro: iniziai la mia svolta post-comunista col "Voltremont" tredici anni fa, e non me ne sono più andato 😅
Mi chiedo spesso, nel mio piccolo, dove sia giusto “tirare la linea” su diverse questioni. Partendo dal presupposto che l’anarchia non sia desiderabile, fino a che punto è giusto limitare le libertà individuali? Ma se l’analisi positiva liberale dell’uomo è sbagliata abbastanza e quindi inattuabile, l’implicazione diretta è che il liberalismo non sia la miglior forma di organizzazione sociale? O forse è la migliore tra i mali ma rimane un’utopia? Booooh, grazie mille Prof per l’incasinamento mentale. Seguirò sicuramente le continuazioni
La linea di demarcazione è la self-ownership: su ciò che riguarda il tuo corpo e la tua vita sei sovrano con poteri assoluti, mentre su ciò che riguarda la collettività bisogna decidere tutti insieme democraticamente.
Mio commento tattico 👍
54:39
Qui emerge una nota di metodo: quello del primo Schumpeter.
Vedo che mi segui. Pero' era il tardo, che nemmeno la fini la HofEcAn. Pero' questo lo dice nei capitoli iniziali :) Hugs
Ritengo semplicistico il trattamento del libertarismo. Dici che i libertari hanno una teoria positiva fallace, ma non è un attributo applicabile a tutti i libertari. Il libertarismo può essere inteso sostanzialmente in due modi: come teoria normativa ideale (in modi diversi, Nozick e Rothbard) oppure come teoria normativa non-ideale che si presenta come un miglioramento dello status quo (storicamente Friedman figlio, oggi Caplan). Nel primo caso la critica non si applica perché è una teoria morale normativa che prescinde sia dalla psicologia umana dominante che dalla sua applicabilità (se io dico "il mondo dovrebbe essere così a prescindere che si possa fare o meno", dire "non si può fare" non è un'obiezione pertinente, al massimo si può dire "questo approccio non mi interessa perché voglio una teoria con risvolti pratici"). Nel secondo caso la critica si applica o meno a seconda in primo luogo dell'accuratezza della teoria positiva e, se anche questa funzionasse, dei legami tra teoria positiva e teoria normativa (qui sì perché si parla di teoria non ideale).
Bella lezione, aspetto a gloria 'sto benedetto libro!
Libro già prenotato
Buongiorno
Quindi effettivamente Helena Rosenblatt aveva ragione su Cicerone in liberalismo ritrovato? Io pensavo fosse una cosa eccessivamente tirata per i capelli
Diciamo che lo era ... un pochino. Diciamo che e' un problema di "interpretazione storica" di cosa fosse un "umano" allora e ora o, a essere gentili, un "cittadino".
Ci torneremo sopra, fra qualche puntata.
Fra i vari esponenti del socialismo democratico che mi sono rimasti impressi c'è sicuramente eric fromm. lo hai mai letto? Se si il tuo pensiero su di lui rispecchia quello che hai detto in generale sul socialismo democratico in questo video?
Per non dire che tutto è uguale a tutto e che non ci sono correnti e teorie migliori di altre forse si potrebbe dire che il liberalismo è un'ideologia molto imperfetta e che funziona al 40 per cento ma che comunque è meglio del socialismo, del totalitarismo, del fascismo ecc... per il resto va modernizzato e modificato di epoca in epoca (come già è stato fatto col globalismo)
I commenti idioti di chi non ha compreso portano al ban immediato dell'autore.
Primo e ultimo avviso. Se non hai il QI adeguato c'e' sempre il club dei cretini libertari nel prossimo video.
boh, non ho ben chiaro cosa ho scritto di così erroneo. Riascolterò il video
Che livore che mostra nei confronti degli utenti...
Forse dovrebbe chiamare il Favaretto , potrebbe farla sentire meglio e farle abbassare la rabbia che dimostra nei confronti di chi è interessato a ciò che lei dice. Un colloquio fa sempre bene, lo dico con affetto , spero lei possa tornare a stare bene .
Io noto una specie di rigetto per gli ismi che tentano di governare i popoli. Tuttavia c è differenza tra soggiogare e tentare di regolamentare. Concorderai anche tu che se non si impongono delle regole sociali avviene l' anarchia
Stare zitti quando non si e' compreso evita agli altri di perdere tempo.
Ciao , se ti va di rispondermi qui volevo chiederti quale fosse la tua opinione sullo scrittore Massimo Fini . Ho letto 2 o 3 suoi libri e si occupa anche di questi temi. Ciao. Diego
Mi scuso se vado fuori tema, tuttavia dovendo analizzare e commentare un articolo di giornale ( in italiano o inglese ), che descriva la crisi del welfare in Italia ho ritenuto che questo canale fosse il posto adatto in cui chiedere suggerimenti su quale articolo scegliere. Se possibile sarebbe meglio se fosse recente e non troppo tecnico visto che la classe non ha ricevuto una formazione specifica in economia. Vi ringrazio in anticipo.
Nessuno. Cosa sarebbe la "crisi del Welfare"? Che spendiamo enormemente piu' di ogni anno precedente in welfare items? www.oecd.org/social/expenditure.htm
Ho ascoltato con attenzione e interesse.
Mi interesso di queste cose da molto meno tempo di te, ma provo a dare un mio piccolo contributo, spero non sgradito, dicendo - molto brevemente - solo due cose, credo pertinenti alla parte iniziale del tuo discorso.
Tra i principi fondamentali del liberalismo metterei sicuramente quello di "non aggressione", da intendersi come il divieto generalizzato e totale di esercitare costrizione sull'altro, per mezzo della violenza o della frode. Credo che chiunque possa condividerne l'applicazione per sé stesso. Ne discende che il monopolio della violenza può e deve essere concesso allo Stato, affinché lo eserciti esclusivamente per far rispettare da tutti questo principio. E per nessun altro motivo.
Il liberalismo, a mio parere, si differenzia profondamente da tutti gli altri "ismi" proprio perché non è "normativo". Non ha nessun modello di società da costruire, imponendo regole e norme alle quali tutti devono conformarsi, ma auspica e lascia che la società di domani venga edificata dal libero incontro delle volontà degli individui. In questo senso, è anche l'unico sistema che favorisce veramente lo sviluppo tecnologico, che o è libero o non è davvero, e il conseguente sviluppo economico.
Attendo con impazienza le prossime puntate.
Perdonami ma mi sembrano soluzioni un po' troppo facili (ovvero, puramente verbali) a problemi veramente difficili ...
- Definire violenza/frode non e' univoco. Per dire "dove inizia e dove finisce la legittima difesa?" E soprattutto, questo "Stato" che avrebbe il monopolio della violenza, chi sarebbe? Chi lo controlla, chi garantisce che faccia "solo" quello e non altro?
- Sul secondo punto ti invito a riflettere: e' normativo persino quello che hai scritto. Evitare la normativita' e' MOLTO difficile in filosofia politica! :)
Grazie, ciao, m
magari il dolore fisico mi piace...
Ciao Michele. Ti seguo sempre, e complimenti. Ti arrabbi spesso per risposte che ritieni giustamente idiote ma potrebbero essere social bot, visto di cosa ti occupi spesso, ficcati da programmi di potenze straniere che hanno tutto l'interesse di farti perdere tempo?👋
Qui bisogna guardare il video 34:40 😂
Beh, tutto sommato J. Rawls, pur non avendo, rivelato verità assolute, ha comunque espresso un concetto condivisibile. Il sistema politico 'ideale' é quello in cui ciascuno vorrebbe vivere se le condizioni di ciascuno venissero estratte a sorte. Poi è chiaro che chi sta meglio oggi è in conflitto di interesse vs chi sta peggio, ma é un conflitto mediato dalla legge e dal voto. L'importante sarebbe che ci fosse accordo sul principio di base. Siamo d'accordo che il liberalismo é figlio della cultura occidentale, ma io aggiungerei che é il fratello gemello del metodo scientifico.
Alla fine i numeri non mentono: i flussi migratori vanno (o vorrebbero andare) verso i paesi 'liberaldemocratici' e non viceversa. Non sarà un ottimo paretiano assoluto ( ci sarà sempre qualcuno che vorrà fare il percorso inverso), ma il rapporto (in/out) non é in discussione.
Santa madonna, volete smetterla di farmi lezione sulla base di un bignami letto ieri?
Ma e' mai possibile che gli italiani non riescano a STUDIARE E CAPIRE prima di insegnare?
Non tutto e' calcio, cazzo!
Al posto di insultare e generalizzare("gli italiani" neanche i sacerdoti dei talk show si spingono a tanto) perché non discute entrando nel merito ... Veramente...certe dinamiche meglio lasciarle alle televisioni e alle chiese
Caro Michele, nessuno vuole farti lezioni. Rawls l'ho letto, anche se é passato un po' di tempo. Lettura non facile, anche perché l'idea di partenza era chiara ma le applicazioni assai meno. Comunque, se posso (mi prendo il rischio di essere bannato), visto il tema che stai trattando, suggerisco di leggere Raymond Aron che, nella seconda metà del Novecento, ha scritto diverse riflessioni politiche sul liberalismo e la natura del potere, spesso partendo proprio da Schmitt. Magari lo conosci già (ma io non posso saperlo). In tal caso, come non detto.
quindi il colonialismo occidentale nei paesi del "terzo mondo" non ha avuto nessun effetto nella redistribuzione globale delle risorse e dei rapporti di forza costituiti? o dobbiamo per forza ridurre a tutto al "La superiorità occidentale è merito di x ideale" senza prendere in considerazione i fenomeni storici.