Professore si sbaglia di grosso sul film di Sorrentino, se lo guarderà si renderà conto che invece la tesi di fondo è molto vicina a quello che sostiene lei. Da qui in poi spoilero: il giovane protagonista, nel momento cruciale della sua esistenza, avverte proprio un'esigenza di emancipazione, si rende conto che non la troverà nello scudetto o nei gol di Maradona, come apparentemente sono portate a fare molte persone intorno a lui, e decide di intraprendere un percorso di crescita individuale e professionale. Qui a Napoli in molti si sono illusi di assistere alla solita sviolinata (auto)celebrativa della città e del suo eroe. Sono rimasti delusi, il film è stato un pugno allo stomaco. Se lo veda
Sono d'accordo, nel senso che leggendo solo la trama capisco il fraintendimento: potrebbe sembrare che tutta la parte magica/mitologica associata a Maradona sia il motivo per cui Fabietto cerchi di diventare regista, quando in realtà il suo tentativo e trasferimento a Roma sono date dall'impatto della vita "reale" su di lui. Infatti andrà a fare il regista, non l'attorucolo o il cantante da fiera della salsiccia.
Mi ricordo mio padre quando avevo 13 anni e gli chiesi la playstation, una volta comprata tutti i giorni mi stressava ripetendomi che dovevo studiare per creare i videogiochi invece di giocarci. A modo suo mi diede il suo più grande consiglio di vita.
Aggiungo con un ulteriore aneddoto su Charles Barkley, il quale in più occasioni ha esplicitamente sconsigliato ai giovani di seguire il sogno di giocare in NBA, proprio per quel discorso di probabilità che facevi. Ha inoltre raccontato una esperienza fatta direttamente nelle scuole: quando andava in scuole in cui gli studenti erano prevalentemente afroamericani, la stragrande maggioranza diceva che da grande avrebbe voluto fare il giocatore NBA, NFL, MLB, il rapper etc.
L'idea che se non ci fossero idoli sportivi o artistici sarebbe piu colta la popolazione è una ipotesi tutta da provare. Io credo che se un ragazzo non ha voglia di studiare (o non è portato a farlo) non studierà comunque e troverà altre strade, magari meno sane di imparare il piano o saper giocare a basket. Ciò che invece è un fatto è che gli eroi sportivi hanno portato tanti giovani a praticare sport ed a imparare da esso, otre a crescere più sani e magari a non avere bisogno della famigerata "operazione all'anca".
Non hai capito un cazzo e quello che tu "credi" vale meno di una cicca a fronte dell'evidenza scientifica. Figlio della cultura di Maradona, non c'e' che dire. Ovviamente, visto che sei cosi' sicuro di te stesso, sei benvenuto a un confronto pubblico.
Grandissimo video . E' la spiegazione del fatto che molte attività sulle quali si sprecano ore e ore in realtà hanno una bassissima possibilità poi di diventare concrete. E' molto più importante sapere bene la matematica, base di tutte le scienze, che non cercare di diventare calciatore. Avere una famiglia avveduta che ti indirizza nella giusta direzione della filosofia, della matematica, delle scienze, è una immensa fortuna che pochissimi hanno. Grazie per questo video perchè queste cose qui non le dice mai nessuno, anzi non le vogliono proprio che si sappiano . Non solo quando sono in ballo la vita e la morte, un infermiere vale più di un calciatore. Video sommo
Anche se il discorso del professore ha perfettamente senso, non so quanto colpevolizzare le persone per questo, ci sono delle cose che distraggono dalla propria preparazione come i miti, le narrazioni, il divertimento con gli amici, per non parlare del sesso e delle vicissitudini amorose che compromettono tantissimi percorsi scolastici e universitari ogni anno; poi è chiaro che alcuni hanno gli strumenti per rimanere concentrati sugli aspetti più concreti per il proprio futuro, ma per alcune cose io sono rassegnato al fatto che siamo pur sempre dei primati. Detto questo tanta stima per il prof e buona serata a tutti. 🫶
Io da bambina volevo fare la scienziata. La moglie professoressa del tenente che era il superiore di mio padre fece notare ai miei genitori che se mentre ero all'università avessi abbandonato per sposarmi e avere figli avrei sprecato i loro soldi...
Le consiglio Professore di vedere, se non l'ha visto, il secondo episodio della prima stagione di Black Mirror che affronta questo tema...E rifletto anche sul fatto che Black Mirror (era) prodotta da Channel 4 mentre la nostra Rai produce Mare Fuori XD
Questo suo discorso mi ha ricordato vagamente un libro credo di Anna Maria Ortese in cui venivano descritti i napoletani al gioco del lotto della domenica: uno strazio. Stesse dinamiche...tra l'altro per chi segue la cultura più popolare attuale, questo discorso mi ha fatto venire in mente che la fama di personaggi come Filippo Champagne (un giocatore d'azzardo famosissimo della Zanzara) siano in fondo motivati anche dal fenomeno da lei descritto.
Bellissimo. Certo un estremo confirmation bias da parte mia perchè l'ho sempre pensata allo stesso modo nonostante abbia meno della metà dei suoi anni. Ma bellissimo intervento in ogni caso. Purtroppo mi dicono che sono una persona noiosa e stramba quando espongo queste stesse idee, anche uno sfigato a volte. "Mangiatela un'emozione!"
Questa riflessione su hating vs i ricchi in stile Jobs/Musk e non le superstar del cinema/sport/musica l'ha rimandata per anni ahah finalmente, grazie. Stupenda. Invece sui danni che i big dello sport creano sulle aspettative dei giovani delle comunità più povere ricordo il grande Charles Barkley (che ha citato) che raccontava di come andando nelle scuole a maggioranza nera (della componente più povera) chiedendo quanti volessero diventare giocatori dell'NBA quasi tutti alzavano la mano, lui sapeva bene che statisticamenre nessuno ci sarebbe riuscito. Mentre in altri contesti scolastici la stragrande maggioranza optava per opzioni infinitamente più realistiche (poliziotti, insegnanti, medici, trade jobs, ecc...). È vero comunque che quando personaggi come Ben Carson (mi riferisco strettamente alla sua carriera spaziale da neurochirurgo, non il resto) o Carl Hart riescono a raccontare la propria storia, vengono stimati e presi a modello anche nelle proprie comunità di partenza di cui coraggiosamente criticano le debolezze di alcuni pattern culturali e non solo i problemi strutturali. Ovviamente in piccolo.
Condivido le considerazioni di questo video, il quale mi ha fatto istintivamente pensare alla vicenda narrate dal film "Parasite", una vicenda probabilmente "uguale e contraria" rispetto al fenomeno Maradona, ossia quella di esclusi dalla società che mettono a frutto il loro talento intellettuale, la loro diligenza e la loro laboriosità al fine di porre in essere una truffa, non per raggiungere il successo, ma per la sopravvivenza. L'esito della vicenda è tragico, nessuno ce la fa. Lei cosa ne pensa?
Qui si ride e si scherza, ma c'è un settore che sta esplodendo di richieste e non si trovano davvero ingegneri elettro-strumentali, quindi i lavori vengono, naturalmente, appaltati all'estero.
Eccellente analisi professore, ritengo però che gli esempi che ha portato siano vetusti per un ragazzo di 22 anni come me, ci sono altre categorie che i ragazzi di oggi seguono (Briatore, trapper, ecc), ritengo infatti che l'Italiano medio si concentri quasi sempre sullo studio di materie con eccessivo seguito universitario come psicologia e giurisprudenza. Mi piacerebbe che lei spiegasse in un video questo fenomeno, anche perché ritengo che tutto ciò sia frutto della cultura diffusa nostrana.
D’accordissimo su tutto, ma la, domanda fondamentale secondo me è: perché in alcune culture/aree/civiltá il,meccanismo di posticipazione del reward immediato ha prevalso, mentre in altre il comportamento predatorio/del trucco è norma?
Prof ascoltando questa sua riflessione, specialmente quel breve corollario sull'invidia, mi ha ricordato una piacevole lettura che ho fatto di recente: "The Rich in Public Opinion: What We Think When We Think about Wealth" di Rainer Zitelmann. Purtroppo la valanga di sondaggi presentati in questo libro non trattano dell'Italia, ma rende bene l'idea di come il meccanismo sociale (e aggiungo io psicologico) dell'invidia sia molto radicato specialmente in determinate zone di sviluppo e di come la cultura diffusa tendi a demonizzare, senza alcun apparante motivo razionale, chi viene percepito come "ricco" o "out-group", bollando costoro con epiteti del tipo: "freddo", "rude", "avido" e così via. Tendiamo ad essere più felici per un vincitore alla lotteria che per un manager di alto livello proprio per quel meccanismo di reward/effort che lei descrive nel suo video.
A discolpa di Maradona bisogna dire che lui stesso ha sempre rifiutato l'etichetta di modello, rispondendo in varie circostanze che solo i padri sono modelli.Inoltre la sua criminalità è stata tanto indesiderata quanto "passiva", esposto com'era ha dovuto subire i ricatti della camorra al punto che fu proprio una della ragioni della sua cessione.Detto questo rimango d'accordo meglio studiare e non rincorrere l'idolatria.Grazie Michele.
per quanto riguarda la mano de dios, ipotizziamo lo scenario contrario: Maradona si ferma e parla con l'arbitro confessando che il gol e' irregolare. Sarebbe stato comunque incensato come giusto e cavaliere senza macchia, ma la sua narrativa non sarebbe cambiata. Purtroppo quando ci sono in ballo bias sentimentali (e il tifo nel calo lo e') ogni ragionamento va a farsi benedire
Lo stesso maradona disse di non essere un esempio, perché è caduto in tante trappole da uomo fragile e culturalmente povero il quale ammetteva di essere (veniva da un barrio degradato dell’argentina, peggio di qualsiasi periferia italiana). Lui stesso diceva che i figli dovevano essere educati dalle istituzioni e dalla famiglia, lui era solo un uomo che faceva uno sport e nella maniera più spettacolare e bella possibile. Personalità molto complessa comunque. Forse il suo fenomeno si è acuito anche contestualmente al fatto che Napoli era molto discriminata e il terremoto dell’80 provò molto la città, oltre alla tremenda povertà che c’era. Pino Daniele, Maradona, troisi e quel fervore culturale che si era creato in quel tempo fu un motivo di orgoglio che spinsero i napoletani ad affezionarsi particolarmente a quelle figure che gli levarono (come dicono loro) lo “scuorno” da faccia. Poi tanti altri fattori, compresi quelli addotti da Michele ecc… Ma Napoli è una città molto particolare, con una storia anche recente molto complessa e segnata da tragedie. Comunque Michele, se posso permettermi, ti consiglio un libro scritto da un giurista (Antonio salvati) e dall’avvocato difensore di Maradona Claudio botti: “Processo a Diego Armando Maradona. La mano de Dios”. Processo immaginario tenutosi al festival nazionale di diritto e letteratura. Credo che possa piacerle molto
Concordo su tutto. Sarebbe possibile estendere il ragionamento al di fuori del mondo dello spettacolo e dello sport in senso stretto, e renderlo un qualcosa di più generale? Esempio ( magari stupido) : si potrebbe dire che frequentare che alcune facoltà siano più semplici e "divertenti" di altre, e che quindi attraggano più persone a fronte di possibilità future minori, in una sorta di schema "maradona" piu lieve? Forse ciò che ho detto è scemo e frutto di stereotipi, però da giovane/ giovanissimo che sta provando a capire cosa fare mi pare una questione rilevante
Riflessione molto interessante ed attuale. Condivido una riflessione personale che mi sono fatto di recente: se da un lato la società in generale ne esce penalizzata da questo gran numero di persone (soprattutto giovani come me), dall'altro il singolo individuo che ha "piacere" nell'aspettare e costruire un passo alla volta il suo futuro ne trae beneficio. Io, per esempio, sono all'ultimo anno di triennale in economia e mi sta piacendo studiare ed approfondire le tematiche di natura finanziaria e noto che di competizione ce n'è meno rispetto a quella che sarebbe se tutti non fossero distratti dal "maradona" di turno. So che è un ragionamento molto individualista ed egoista, ma la vedo così.
Riflessione molto interessante. In parte queste cose mi vennero in mente dopo il tuo video con duefer sul calcio come oppio dei popoli. C'è chi è cascato in questa trappola e chi mente....
Non tutti praticano sport a livello agonistico con l'obiettivo di farne una carriera; molti lo fanno per passione e per il piacere che trovano in quel tipo di competizione. Inoltre, non credo che la maggior parte degli atleti dedichi più tempo alla preparazione che allo studio, alle relazioni o ad altre attività. Chi ci ha dedicato tempo e ha le capacità, può anche rimanere nell'ambiente sportivo in ruoli come quello dell'allenatore. È chiaro che diventa un problema quando ci si investe in maniera spropositata rispetto ai ritorni attesi in termini di carriera, salute e soddisfazione personale. Concordo tuttavia sul fatto che l'ambiente del fitness e dello sport possa offrire meno opportunità ai non professionisti di alto livello rispetto ad altri settori. Si potrebbe fare un discorso simile per chi dedica tempo a un PhD, il quale spesso non ha un grandissimo valore al di fuori dell'accademia, soprattutto in Italia. La probabilità di rimanere in accademia è circa del 10%, nonostante molti di coloro che iniziano un dottorato di ricerca lo facciano con l'aspirazione di costruire una carriera accademica. Sul discorso culturale di idolatria nei confronti dei miti sportivi, sono abbastanza d'accordo, pur sospettando che questo fenomeno sia influenzato anche da fattori innati e storici, legati al fatto che, per la maggior parte della nostra storia evolutiva, la capacità fisica è stata fondamentale.
Grande Prof❤. Secondo me gira pure una strana idea di "regalo" (calcio e musica che regalano emozioni), biglietti e abbonamenti non li paga più nessuno? Le forze dell'ordine per mantenere l'ordine pubblico alle partite/prima e dopo? Boh.
Grazie prof., da napoletano concordo pienamente con il suo punto di vista. Mi chiedo anche: parallelamente a questo brain draining dovuto alla rincorsa verso lo show business, sport, ecc., quante sono le menti che perdiamo ugualmente a causa di un altro settore dall'apparente "guadagno facile" quale la politica degli ultimi decenni? - con annessa corruttela e sperpero di denaro pubblico. Non e' anche questa un'idea distorta di realta' con gravissime consequenze sulla societa' tutta?
Oddio, mi sa che Wesa (che guardo di rado o "per sbaglio") ci farà una reaction e mi toccherà vederla. Perché è un discorso che potrebbe giovare dell'apporto di angoli di vista molto diversi partendo però da molte risonanze negli argomenti. Vedremo, anzi, sentiremo.
Salve prof, sono napoletano ma residente all’estero da tanti anni. Devo riconoscere che purtroppo hai ragione su tutta la linea, la cultura dell’inganno è la rovina di quella città. Aggiungerei anche il vittimismo per cui ogni problema della città è colpa di altri e poi la cultura del “posto fisso” ed il quadro è completo
Però mi sembra che Boldrin dicesse altro, cioè faceva un ragionamento complesso sul ruolo e sull'influenza del "role models" nei contesti disagiati. Da concittadino: la critica radicale delle strutture sociali ed economiche della nostra città non passa necessariamente attraverso l'internalizzazione di stereotipi negativi e generalizzazioni massive. ciao
Mah!?... Qualche dato a supporto di questa tesi c'è?... tipo una correlazione tra il calo di vocazioni alle carriere scientifiche e la contestuale esplosione di campetti, oratori e scuole calcio affini? Così ad occhio ragazzi che stanno in giro a tirare calci ad un pallone mi sembrano molti meno rispetto a 30/40 anni fa. Sarà il calo demografico, oppure passano gran parte del loro tempo chiusi in casa con dispositivi elettronici a sognare di diventare influencer o gamer professionisti, ecco quello si. La pratica di sport e discipline dello spettacolo ante web sinceramente continuerei a considerarli fattori positivi, visto la sana dedizione che comportano anche solo per essere praticati ad un buon livello amatoriale. Inoltre, un ragazzino mediamente intelligente, che non diventerà Maradona, ma neanche un giocatore di serie C, di solito lo capisce dopo un paio di stagioni. Certo, il problema potrebbero essere alcuni genitori particolarmente fanatici, che si ci sono, ci sono sempre stati ma fortunatamente restano una minoranza.
@@MicheleBoldrin Chiedo solo se esiste qualche dato o riferimento in più a sostegno della tesi del video, che mi pare interessante. Se invece sono considerazioni esclusivamente sue potrei anche, per certi aspetti, concordare nel caso in cui si parli di generazioni di 20 o 30 anni fa. Adolescenti e giovani odierni, mi pare vivano tutt'altro contesto e altre problematiche.
@@fabiog5637 forse mi sbaglio ma non mi pare che parlasse del calcio in generale ma dello stile di vita preso ad esempio di certi soggetti, magari geniali (o furbi) nel loro campo (o sul campo) ma infondo poco sani intellettualmente e moralmente per menti ingenue, con il rischio di corromperle e arrivare ad avere un popolo stanco dei soliti fallimenti e in ritardo per un riscatto culturale
@@LandosssvideogamesPoesi ok, ma si ritorna al problema di fondo, per elevare la tesi un pelo sopra la chiacchera da bar c'è qualche dato e studio a supporto? Ci accontentiamo di "Scrittori e popolo?
Prof. questo tema meriterebbe un'altra live. Dibatterne nuovamente sarebbe fondamentale per cercare di affievolire nelle menti dei ragazzi tali illusioni. Bisogna adoperarsi per costruire un'alternativa concreta. Il compito sarebbe da imputare alla scuola. Ma visto il suo stato è opportuno che ognuno di noi contribuisca a diffondere e condividere dei sani principi. Come ad esempio non screditare chi con sacrificio sceglie di studiare, per di più sapendo che non potrà mai ambire al successo economico del Ronaldo di turno. Bensì sceglie quella strada per responsabilità verso se stesso e verso chi lo circonda.
Buongiorno. Innanzitutto grazie del prezioso lavoro di riflessione e di informazione che condividi. 1 Mi domandavo su quanto questo effetto "Maradona" potrebbe essere una causa o un effetto dell'arretratezza di cui parlavi. 2 Se sa quanto sia aderente ai fatti la retorica dello sport come strumento di riscatto sociale generalizzato in periferie e contesti difficili. Grazie ancora
Tifo Inter e apprezzo Sorrentino, ma il discorso del Prof è solo da incorniciare. Se quello che guardiamo e appreziamo ci emoziona va bene, qualunque cosa esso sia. Se inviece in quello che guardiamo noi troviamo una ragione di vita, identità, realizzazione, appartenenza sfrenata, no. È stata la mano de dios mi è piaciuto, ma non significa che ho amato i personaggi, che ne ho condiviso scelte o propensioni e che ho guardato a loro come esempi. È stato, invece, molto interessante discutere con la mia compagna, finito il film, su quello che abbiamo visto, ma non mi identifico nella narrativa di Sorrentino, per cui, non mi sento colpito e affondato nel mio essere quando il Prof dice quel che dice. Mi affonda molto di più sapere che c'è chi, nella realtà, vive seguendo i paradigmi che Sorrentino racconta, invece di guardare, apprezzare/schifare e tornare alla vita vera.
Professore solitamente ritengo i suoi ragionamenti illuminanti ma, in questo caso, non la seguo molto. Mi pare che molti riescano a seguire con passione e misura un campione dello sport, un cantante o un attore senza che questo pregiudichi il loro studio. Personalmente amo molto alcuni artisti (Luis Bunuel, Stanley Kubrik, Fabrizio De Andrè) ma non penso che questo mi abbia distratto negli anni della formazione. Ho una sconfinata ammirazione per molti scienziati (tra gli altri Gauss, Eulero, John S. Bell e, naturalmente, Riemann) ma questo non mi ha consentito di comprendere in profondità le loro scoperte. Semplicemente, credo, le mie capacità cognitive mi consentono di riconoscere la loro grandezza ma non di capire e maneggiare agevolmente le loro teorie (comunque un po' di matematica e fisica mi sono entrate in testa). Concordo che nelle zone arretrate sia più facile che la fascinazione per i miti dello sport, del cinema o della canzone distragga molti ma, ad esempio, ci sono grandissime firme della moda o dell'abbigliamento sportivo che si contendano a fior di milioni divi e atleti per pubblicizzare i loro prodotti. E queste aziende vendono in tutto il mondo, anche nei paesi più avanzati e alle classi sociali d'elite. Forse ho frainteso le sue parole, il mio non vuole essere un commento polemico, al contrario ho una grande stima nei suoi confronti.
Professore, per un’ex vittima di simili mitologie ormai rinsavita, secondo lei ha senso iniziare economia a 27 anni? Comunque, questo contenuto andrebbe diffuso nelle scuole. Grazie!
Prof. Le dico anche che ci sono ragazzi che fanno tutte e due le cose contemporaneamente.... cioè studiano con ottimi voti e giocano a calcio seriamente impegnandosi molto.... perché il calcio non è solo quello che si vede dal divano su Sky...ma ci sono mille aspetti che dalla TV...dalla stampa ...dai media in generale non possono essere colti....mi riferisco al fatto che per fare il calciatore devi fare mille sacrifici, allenamenti durissimi,andare a dormire presto,seguire una dieta ferrea,esserci mentalmente già a 14 anni se non prima perché molti ragazzi gia' a 14 anni vanno fuori di casa a giocare per squadre fuori regione o addirittura all'estero....quindi non è proprio dare quattro calci a un pallone e basta,come può sembrare da fuori,per il resto concordo con lei su tutto .
I giocatori che tu stai descrivendo, quelli dei sacrifici sono la parte più piccola, quelli che riescono a diventare professionisti e ad avere un minimo di successo. La maggior parte di coloro che aspirano a diventare calciatori sono dilettanti con molti sogni a cui non corrispondono altre tante qualità(tra cui io)
Falso. Scrivete cretinate di cui dovrebbero vergognarsi i vostri genitori per avervi permesso di crescere cosi' arroganti e cosi' poco svegli al contempo.
Buonasera prof! Che dire concordo pienamene qualche giorno fa ne parlavo con un amico, purtroppo devo costatare che ero giunto alla sua stessa conclusione (dico purtroppo perché mi sarebbe piaciuto sbagliare vista la tragicità della cosa), da ragazzino ai tempi delle medie ebbi una fase in cui sprecai tempo dietro la musica con delle speranze un po' campate per aria, poi pian piano sono cambiato radicalmente probabilmente ora sono un tipetto un po' snob ma mi vergogno poco a dire che i miei ideali di mondo sono alcuni dei miei prof universitari che fanno ricerca, (studio scienze agrarie, sono quel ragazzo che non sa spiegarsi😂😂, ero venuto il live a porle la domanda sul danno dell'incoerenza in politica) poi alla fin fine studiare e scoprire cose nuove porta anche piacere sicuramente non immediato ma immensamente superiore per quel che riguarda il godimento, purtroppo in Italia si fa la fame nel campo della ricerca e ahimé forse toccherà dare un taglio alla passione per lo studio e mettermi a lavorare un po' sul serio... Una cosa che mi sconvolge sempre di più è aprire twitter e vedere orde di persone andare dietro a dei fenomeni assurdi, affabulatori di scarse capacità intellettuali che spesso commettono azioni immorali ad esempio rispetto alle guerre in corso, mi da una parvenza di disagio assurdo, ammetto di essere uno molto snobbino che ignora consciamente gran parte della cultura pop mi chiedesse il titolo una canzone di taylor swift non saprei risponderle senza barare andando a guardare su internet, oppure la serie tv, ma anche il calcio bene o male li sento nominare ma non seguo film, insomma sono un somaro ignorante ma appunto mi rendo conto che se devo scegliere tra leggermi un paper sulla ww2 o qualcosa di legato alla microbiologia agraria e scegliere tra guardarmi la serie tv o sentire determinata musica la scelta diventa palese sulle prime attività dato che la seconda mi pare uno spreco di tempo che potrei usare per acculturarmi (tolto che fare il nerd è una mezza dipendenza). Su twitter mi sconvolgo sempre siccome a vedere orde di persone seguire determinati fenomeni pop della tv o del mondo media mi chiedo se sia possibile che il costo opportunità di questa gente sia così basso da essere equiparabile a quel livello? ma davvero questa gente non ha nulla di meglio da fare? Con questo non voglio dire che dobbiamo diventare tutti ricercatori ma semplicemente realizzarci nella vita fare quello che ci piace e ci fa sentire realizzati va bene anche fare il panettiere se piace. So bene di essere una persona strana ma mi sembra davvero assurdo tutto questo al punto di sentirsi fuori dal mondo. Ascoltare nel tempo libero le sue riflessioni aiuta sempre a non sentirsi troppo fuori dal mondo e sapere che bene o male da qualche parte anche su yt ci sono alcune persone con cui ci si capisce sul piano argomentativo.
Questo commento è da incorniciare. Ti sei meritato l'iscrizione al canale che andrò a guardare quando posso. Spero che non parli solo di guerra e geopolitica(mi pare di capire così da una velocissima visione, argomenti bellissimi comunque) ma anche di agricoltura.
Ricordo di quando avevo 10/11 anni e giocavo a calcio, parlavo (o cercavo di parlare) di calcio e di appassionarmi solo ed esclusivamente perche il gruppo di ragazzini con cui interagivo erano appassionati , ed io volevo farne parte, VOLEVO essere anche io come loro e provavo, anche goffamente, a parlare dell'argomento, inutile dire che da li a pochi anni mi sono reso conto che del calcio in realta a me non fregava nulla, volevo solo fare parte di quel gruppo perche era l'unico che conoscevo, forse e cosi per molti altri ragazzini
Comunque Professore (non so come chiamare se Michele o prof) secondo me questo pensiero in Italia si trova anche in quegli pseudo-accademici di letteratura italiana (dico quelli fascisti) che idolatrano Gabriele D'Annunzio come grande poeta e grande cultore italiano Ricordo che hai avuto pure un bello scontro con uno di loro
Comprare i bitcoin è Maradona, crescere il capitale incassando i dividendi di azioni Enel o Generali è ingegnere meccanico 😂 non sarà figo ma ha probabilità di successo molto maggiori. In Italia c’è questa cultura che Michele ha descritto molto bene, in più c’è questa narrazione per la quale anche se va tutto male alla fine arriverà il miracolo a salvare la situazione. Prima ci togliamo di dosso la combo Maradona-Miracolo prima possiamo ripartire. Che poi, posso anche capire che una figura come quella di Maradona possa essere una sorta di “rivalsa” per la classe povera e per chi non ce l’ha fatta, ma per questo giustificherei un 50-60enne che ha sempre fatto lo stagionale agricolo per tutta la vita e lo vede come mito, se penso che gente di 15-20 anni ha nella testa di diventare Maradona per fargliela vedere come si va dalle favelas alla serie a rabbrividisco. Dulcis in fundo, noi vediamo la parte che emerge della vita di questi campioni dello sport, oggi tutti vogliamo essere sinner, ma non pensiamo mai che mentre noi andiamo ai matrimoni degli amici ci ubriachiamo e fumiamo i sigari, mentre sinner ad un ipotetico matrimonio mangerebbe una bistecca ai ferri, un’insalata bevendo acqua naturale andando a dormire presto per potersi allenare il giorno dopo. Siamo incapaci di vedere i sacrifici che comporta arrivare alla famosa fama, e, come dice bene Michele, non sappiamo fare i calcoli probabilistici che ci farebbero riflettere sul fatto che forse sì, fare l’impiegato in banca sarà anche noioso, ma è un investimento più sicuro di altri in termini di miglioramento della qualità della vita.
Mi sento di fare un intervento, perché il tema è interessante ma su alcuni punti non trovo riscontro I fatti sono la delinquenza di Maradona , non sono state citate cose ancora più gravi come l'uso di cocaina durante l'attività sportiva. Il doping. Le ste relazioni con le cosche. Quello che personalmente non trovo giusto è regionalizzare questi fenomeni. Maradona è riconosciuto nel mondo come un eroe ovunque, non solo a Napoli Gli sport di squadra sono seguiti con grande passione e immedesimazione anche dall'aristocrazia e borghesia. Il rap afroamericano è un modello mondiale. I casi di stupro di Ronaldo nn hanno intaccato la sua fanbase planetaria. Sono d'accordo nel dire che proprio le fasce popolari più deboli dovrebbero evitare di perdere tempo avendo meno possibilità ma il meccanismo di identificazione, di tribalizzazione causata da dallo sport soprattutto di squadra è interclassista. Infine il film di Sorrentino racconta esattamente il contenuto di questo video.Dalla trama su Wikipedia non si comprende il messaggio
io credo che ci sia una qualche affinità col comprare gratta e vinci. si ha una scarsa percezione del valore atteso, soprattutto nelle classi sociali più deboli. diventare calciatore professionista è un po' come vincere alla lotteria
scommettere è solo fortuna diventare un atleta internazionale è fatica oltre a skill. Certamente devi essere in qualche modo dotato ecc. ecc. Io però ti propongo il modello Mennea. Con la fatica superare i propri limiti fisici.
Hai decisamente la sigla migliore rispetto a tutte quelle di Liberi Oltre che, con tutto rispetto, visto che siamo in un sito dove le cose si dicono senza troppi fronzoli, fanno un pò pena.Forse è da accorciare un pò. Quella di Costa sembra un TG dei primi anni 70. C'èun momento in cui pensiamo che diventare ricchi è alla nostra portata. Montandomi la testa pensando di conoscere il mercato azionario, anche grazie ad aver triplicato il capitale investito in soli 3 mesi, mi sono ritrovato con i debiti che mi rincorrevano con la Yamaha YZR -M1 . Non esiste un modo facile per arricchirsi a menochè madre natura ti doni qualche talento alla Maradona o alla Bill Gates. Meglio ancora un novello Ernest Hemingway che scrive i nuovi 49 racconti.
Da persona priva di qualsivoglia "talento" riconosciuto o riconoscibile sposo appieno il discorso fatto dal Professore. Aggiungo anche che mi incazzo come una faina con tutte quelle persone che aspirano A, o vorrebbero essere B (pur non avendo nessun talento esattamente come me). Quello che poi denoto in queste persone, la quasi assente umiltà nel riconoscerlo e riconoscersi, invece arriva solo la ricerca di un ego sproporzionato e fuori luogo. Aggiungo anche quelli che seppur non provandoci vorrebbero essere come A o B dell'esempio di prima, sono semplicemente più subdoli, ma prima o poi li si tana. Invece riconoscersi come bravo "mestierante" o lavoratore di un campo X o Y è sempre più umiliante e fuori moda. Capisco che purtroppo molte delle volte si finisce per fare vite mediocri o tirate a livello economico, ma non è colpa di nessuno se non sono nati senza un "talento" certificato e anzi si dovrebbe far pace con se stessi e accettarlo e capire invece come si può essere utili a se stessi o ad altri. Studiando? Lavorando? Ognuno trovi la propria strada, ma l'importante è che la si trovi.
Si. Ci ho fatto la comparsa "prima" nel Tancredi alla Fenice. Due lunghe mesi di prova. Bravissima ma una persona veramente sgradevole. A compensare c'era Lella Cuberli ...
Mi viene in mente fight club di Palahniuk, con una punta di realismo in più, questi disgraziati, dopo aver tentato di diventare maradona, faranno solo una vita di merda, senza rivoluzione.
Molto interessante. Se ho ben inteso, Boldrin fa un ragionamento critico sul ruolo dei "role models" nei contesti disagiati e sulla loro influenza nei percorsi di emancipazione sociale. Insomma, una riflessione critica di quelle che un tempo erano in grado di fare i migliori intellettuali della sinistra. Maradona mi sembra l'appiglio retorico per un ragionamento più profondo. Però...il riferimento è da boomer (come me); i ragazzini di cui si parla guardano ai trapper e non a Maradona. E poi, guarda Prof. che alla maggior parte degli italiani che critica(va)no Maradona l'immoralità va benissimo, ciò che non tollerano è il fatto che fosse un plebeo orgoglioso e non ripulito.
Ma mica tutti quelli che provano una carriera nello sport o nelle arti ambiscono a diventare un “Maradona”. Si può essere degni e competenti professionisti in ogni ambito senza per forza di cose ambire ad aver puntati i riflettori di tutto il mondo. Per diventare un musicista professionista, per dirne una, bisogna studiare parecchio e che non è affatto facile assurgere a star mondiale diventa molto chiaro fin da subito. Discorso certamente interessante, ma messo giù in modo forse un po’ troppo semplicistico… esistono passioni genuine, dedizione e lavoro dietro alla ricerca di raggiungere il professionismo in alcuni settori, non è tutto incasellabile nel “mito delle folle e della fama facile”. Su Maradona e il modello non esattamente positivo concordo pienamente.
In realtà la storia di Maradona è quella di un bambino che inseguendo un pallone tra campi di terra, da una realtà umilissima arriva a liberarsi di quella realtà di privazione. Ma è anche la storia tragica di un uomo che quella realtà non l'ha mai davvero superata, perché purtroppo (o per fortuna) si torna sempre dove si è nati. È una bella storia, quasi una favola moderna.
Sull'episodio della mancata esultazione al gol del Padova di quando avevi 8 anni, in realtà osservando i miei bambini in età prescolare, posso confermare che i bambini si entusiasmano per l'entusiasmo di chi li circonda, ma di per se del gesto (il gol, il canestro, la schiacciata), non gli frega granché. Dal loro punto di vista ha perfettamente senso: non sono che gesti simili ad altri. Nella loro "inconsapevolezza" hanno un comportamento più logico e razionale degli adulti.
buonasera, prof. In effetti è un po' folle prendere in giro le pur irrealistiche copertine di Norman Rockwell e poi santificare un criminale, ancor più tale in quanto impunito modello per individui molto facilmente punibili.
L'equivoco su Maradona Salve Prof., per quello che ho potuto vedere osservando la generazione prima della mia, l'approccio all'iconografia di Maradona era diverso da quello appena descritto da Lei, per alcuni tratti addirittura peggio. Un talento come quello di Maradona in un contesto come Napoli non si vedeva dall'epoca di Totò probabilmente (altro personaggio mitizzato). Vedere un essere umano tutte le settimane eseguire dei gesti a cui gli altri semplicemente non riuscivano neanche ad avvicinarsi, ha prodotto una specie di "effetto messia". Si, siamo poveri. Si, ci sono un sacco di criminali. Si, l'unico modo che abbiamo per avere successo è andarcene da qua, ma se rimaniamo qua tutte le domeniche possiamo andare allo stadio a vedere Diego. Due generazioni di napoletani sono andate perse esattamente per quel motivo: si sono accontentati. Se ci fossero state veramente flotte di persone che hanno investito del tempo nell'imitare Maradona ad oggi avremmo visto almeno una parte di loro avere successo, invece ci sono molti più giocatori campani ad alto livello ora, rispetto a 15/20 anni fa. Considerazioni simili si possono fare di tutti gli altri settori, da quelli tecnici a quelli artistici. Quindi mi sento di dire che la sua argomentazione, almeno per quanto riguarda la figura di Maradona è sbagliata in quanto ottimistica.
Ora non so a quali dati sta facendo riferimento, io ho provato a cercare ad esempio quelli inerenti ai laureati nei vari atenei in italia, ma a quanto pare è impossibile avere dei dati antecedenti al 2004. Io non farei riferimento alla popolazione laureata residente, per il semplice motivo che gran parte delle figure professionali in ambito tecnico non ha alcun motivo di risiedere in calabria o in basilicata
Prof, al minuto 8'41'' menziona Ronaldo, per cui mi sento costretto a chiederle di chiarire questo punto fondamentale. A chi si riferisce esattamente quando dice "Ronaldo"? Ci pensi prima di rispondere perché è in gioco la sua reputazione. Dato che però ne parla di nuovo al minuto 10'45'' quando nomina Messi, tremo al solo pensiero che una persona come lei, che ho sempre seguito e ammirato - interista tra l'altro - possa riferirsi a cristiano ronaldo 😧 Mi aspetto un video in cui spieghi la causa di questo malinteso e in cui chiarisca a scanso di equivoci che quando si dice "Ronaldo", ci si riferisce appunto a... Ronaldo (l'altro si chiama "cristiano" o "cristiano ronaldo" o "cr7"... ma non "Ronaldo"!)
Professore si sbaglia di grosso sul film di Sorrentino, se lo guarderà si renderà conto che invece la tesi di fondo è molto vicina a quello che sostiene lei. Da qui in poi spoilero: il giovane protagonista, nel momento cruciale della sua esistenza, avverte proprio un'esigenza di emancipazione, si rende conto che non la troverà nello scudetto o nei gol di Maradona, come apparentemente sono portate a fare molte persone intorno a lui, e decide di intraprendere un percorso di crescita individuale e professionale. Qui a Napoli in molti si sono illusi di assistere alla solita sviolinata (auto)celebrativa della città e del suo eroe. Sono rimasti delusi, il film è stato un pugno allo stomaco. Se lo veda
Sono d'accordo, nel senso che leggendo solo la trama capisco il fraintendimento: potrebbe sembrare che tutta la parte magica/mitologica associata a Maradona sia il motivo per cui Fabietto cerchi di diventare regista, quando in realtà il suo tentativo e trasferimento a Roma sono date dall'impatto della vita "reale" su di lui. Infatti andrà a fare il regista, non l'attorucolo o il cantante da fiera della salsiccia.
Mi ricordo mio padre quando avevo 13 anni e gli chiesi la playstation, una volta comprata tutti i giorni mi stressava ripetendomi che dovevo studiare per creare i videogiochi invece di giocarci. A modo suo mi diede il suo più grande consiglio di vita.
A scuola andrebbe introdotta almeno un'ora settimanale di "riflessioni di Boldrin"
Aggiungo con un ulteriore aneddoto su Charles Barkley, il quale in più occasioni ha esplicitamente sconsigliato ai giovani di seguire il sogno di giocare in NBA, proprio per quel discorso di probabilità che facevi. Ha inoltre raccontato una esperienza fatta direttamente nelle scuole: quando andava in scuole in cui gli studenti erano prevalentemente afroamericani, la stragrande maggioranza diceva che da grande avrebbe voluto fare il giocatore NBA, NFL, MLB, il rapper etc.
Il prof. Boldrin con le sue analisi scruta dritto nella mia anima e mi inchioda alle mie responsabilità umane e sociali.
Grazie professore per avermi "prestato" la voce esponendo i miei stessi pensieri ma che molto spesso non riesco ad esporre in maniera semplice.
E tra l'altro questa analisi ha spiegato anche gran parte del successo della musica trap in Italia
in Italia?
Beh perché quella americana ha vere radici nel ghetto, davvero erano emarginati. Mentre in Italia è solo un modello culturale @@supersaggioooo
L'idea che se non ci fossero idoli sportivi o artistici sarebbe piu colta la popolazione è una ipotesi tutta da provare. Io credo che se un ragazzo non ha voglia di studiare (o non è portato a farlo) non studierà comunque e troverà altre strade, magari meno sane di imparare il piano o saper giocare a basket. Ciò che invece è un fatto è che gli eroi sportivi hanno portato tanti giovani a praticare sport ed a imparare da esso, otre a crescere più sani e magari a non avere bisogno della famigerata "operazione all'anca".
Non hai capito un cazzo e quello che tu "credi" vale meno di una cicca a fronte dell'evidenza scientifica. Figlio della cultura di Maradona, non c'e' che dire.
Ovviamente, visto che sei cosi' sicuro di te stesso, sei benvenuto a un confronto pubblico.
l'operazione all'anca dipende spesso da usura per l'uso. Non è che se fai sport ti salvi. Spesso è vero il contrario.
Grazie Michele, abbiamo un grande bisogno di intellettuali come te!
La versione moderna del panem et circenses. Non siamo cambiati molto😢
forse una delle più rilevanti riflessioni del prof. grazie!
Grandissimo video . E' la spiegazione del fatto che molte attività sulle quali si sprecano ore e ore in realtà hanno una bassissima possibilità poi di diventare concrete.
E' molto più importante sapere bene la matematica, base di tutte le scienze, che non cercare di diventare calciatore.
Avere una famiglia avveduta che ti indirizza nella giusta direzione della filosofia, della matematica, delle scienze, è una immensa fortuna che pochissimi hanno.
Grazie per questo video perchè queste cose qui non le dice mai nessuno, anzi non le vogliono proprio che si sappiano .
Non solo quando sono in ballo la vita e la morte, un infermiere vale più di un calciatore.
Video sommo
Anche se il discorso del professore ha perfettamente senso, non so quanto colpevolizzare le persone per questo, ci sono delle cose che distraggono dalla propria preparazione come i miti, le narrazioni, il divertimento con gli amici, per non parlare del sesso e delle vicissitudini amorose che compromettono tantissimi percorsi scolastici e universitari ogni anno; poi è chiaro che alcuni hanno gli strumenti per rimanere concentrati sugli aspetti più concreti per il proprio futuro, ma per alcune cose io sono rassegnato al fatto che siamo pur sempre dei primati. Detto questo tanta stima per il prof e buona serata a tutti. 🫶
Io da bambina volevo fare la scienziata. La moglie professoressa del tenente che era il superiore di mio padre fece notare ai miei genitori che se mentre ero all'università avessi abbandonato per sposarmi e avere figli avrei sprecato i loro soldi...
Le consiglio Professore di vedere, se non l'ha visto, il secondo episodio della prima stagione di Black Mirror che affronta questo tema...E rifletto anche sul fatto che Black Mirror (era) prodotta da Channel 4 mentre la nostra Rai produce Mare Fuori XD
Questo suo discorso mi ha ricordato vagamente un libro credo di Anna Maria Ortese in cui venivano descritti i napoletani al gioco del lotto della domenica: uno strazio. Stesse dinamiche...tra l'altro per chi segue la cultura più popolare attuale, questo discorso mi ha fatto venire in mente che la fama di personaggi come Filippo Champagne (un giocatore d'azzardo famosissimo della Zanzara) siano in fondo motivati anche dal fenomeno da lei descritto.
Bellissimo. Certo un estremo confirmation bias da parte mia perchè l'ho sempre pensata allo stesso modo nonostante abbia meno della metà dei suoi anni. Ma bellissimo intervento in ogni caso. Purtroppo mi dicono che sono una persona noiosa e stramba quando espongo queste stesse idee, anche uno sfigato a volte. "Mangiatela un'emozione!"
Questa riflessione su hating vs i ricchi in stile Jobs/Musk e non le superstar del cinema/sport/musica l'ha rimandata per anni ahah finalmente, grazie. Stupenda. Invece sui danni che i big dello sport creano sulle aspettative dei giovani delle comunità più povere ricordo il grande Charles Barkley (che ha citato) che raccontava di come andando nelle scuole a maggioranza nera (della componente più povera) chiedendo quanti volessero diventare giocatori dell'NBA quasi tutti alzavano la mano, lui sapeva bene che statisticamenre nessuno ci sarebbe riuscito. Mentre in altri contesti scolastici la stragrande maggioranza optava per opzioni infinitamente più realistiche (poliziotti, insegnanti, medici, trade jobs, ecc...).
È vero comunque che quando personaggi come Ben Carson (mi riferisco strettamente alla sua carriera spaziale da neurochirurgo, non il resto) o Carl Hart riescono a raccontare la propria storia, vengono stimati e presi a modello anche nelle proprie comunità di partenza di cui coraggiosamente criticano le debolezze di alcuni pattern culturali e non solo i problemi strutturali. Ovviamente in piccolo.
Condivido le considerazioni di questo video, il quale mi ha fatto istintivamente pensare alla vicenda narrate dal film "Parasite", una vicenda probabilmente "uguale e contraria" rispetto al fenomeno Maradona, ossia quella di esclusi dalla società che mettono a frutto il loro talento intellettuale, la loro diligenza e la loro laboriosità al fine di porre in essere una truffa, non per raggiungere il successo, ma per la sopravvivenza. L'esito della vicenda è tragico, nessuno ce la fa. Lei cosa ne pensa?
Pessima anche la glorificazione di Geolier che viene invitato in università a Napoli come simbolo di riscatto sociale
Da napoletano condivido pure le virgole.
Una riflessione molto pragmatica che mi è servita molto, è stato educativo e mi ha chiarito alcune idee. Grazie prof Boldrin
Qui si ride e si scherza, ma c'è un settore che sta esplodendo di richieste e non si trovano davvero ingegneri elettro-strumentali, quindi i lavori vengono, naturalmente, appaltati all'estero.
Eccellente analisi professore, ritengo però che gli esempi che ha portato siano vetusti per un ragazzo di 22 anni come me, ci sono altre categorie che i ragazzi di oggi seguono (Briatore, trapper, ecc), ritengo infatti che l'Italiano medio si concentri quasi sempre sullo studio di materie con eccessivo seguito universitario come psicologia e giurisprudenza. Mi piacerebbe che lei spiegasse in un video questo fenomeno, anche perché ritengo che tutto ciò sia frutto della cultura diffusa nostrana.
Riflessioni e argomento interessante, peccato che l audio si sente male.
Prof una sigla così da grande artista e che ti stima e ti vuole tanta bene … mi piace tanto caro prof
D’accordissimo su tutto, ma la, domanda fondamentale secondo me è: perché in alcune culture/aree/civiltá il,meccanismo di posticipazione del reward immediato ha prevalso, mentre in altre il comportamento predatorio/del trucco è norma?
Si, questa e' la "seguente" domanda. Prima bisogna concordare che la soluzione populista sia una non soluzione :)
Prof ascoltando questa sua riflessione, specialmente quel breve corollario sull'invidia, mi ha ricordato una piacevole lettura che ho fatto di recente: "The Rich in Public Opinion: What We Think When We Think about Wealth" di Rainer Zitelmann. Purtroppo la valanga di sondaggi presentati in questo libro non trattano dell'Italia, ma rende bene l'idea di come il meccanismo sociale (e aggiungo io psicologico) dell'invidia sia molto radicato specialmente in determinate zone di sviluppo e di come la cultura diffusa tendi a demonizzare, senza alcun apparante motivo razionale, chi viene percepito come "ricco" o "out-group", bollando costoro con epiteti del tipo: "freddo", "rude", "avido" e così via. Tendiamo ad essere più felici per un vincitore alla lotteria che per un manager di alto livello proprio per quel meccanismo di reward/effort che lei descrive nel suo video.
ottimo libro
In materia di cultura viene in mente un noto genio che disse che "Con la cultura non si mangia". E non è napoletano.
Michele sto trascrivendo questi tuoi pensieri e riflessioni perché sono illuminanti...grazie e ti voglio bene.
Grazie Prof puntata fastidiosa da riascoltare e fare ascoltare. Non so se sono d'accordo su tutto ma sono utilissimi spunti di riflessione.
Video veramente veramente interessante! Leggerò sicuramente il libro che hai citato di Asor Rosa
Siamo provinciali e decadenti pure nella street art...altri paesi hanno dato luce ai Banksy noi agli Jorit ahinoi.
A discolpa di Maradona bisogna dire che lui stesso ha sempre rifiutato l'etichetta di modello, rispondendo in varie circostanze che solo i padri sono modelli.Inoltre la sua criminalità è stata tanto indesiderata quanto "passiva", esposto com'era ha dovuto subire i ricatti della camorra al punto che fu proprio una della ragioni della sua cessione.Detto questo rimango d'accordo meglio studiare e non rincorrere l'idolatria.Grazie Michele.
per quanto riguarda la mano de dios, ipotizziamo lo scenario contrario: Maradona si ferma e parla con l'arbitro confessando che il gol e' irregolare. Sarebbe stato comunque incensato come giusto e cavaliere senza macchia, ma la sua narrativa non sarebbe cambiata. Purtroppo quando ci sono in ballo bias sentimentali (e il tifo nel calo lo e') ogni ragionamento va a farsi benedire
Lo stesso maradona disse di non essere un esempio, perché è caduto in tante trappole da uomo fragile e culturalmente povero il quale ammetteva di essere (veniva da un barrio degradato dell’argentina, peggio di qualsiasi periferia italiana). Lui stesso diceva che i figli dovevano essere educati dalle istituzioni e dalla famiglia, lui era solo un uomo che faceva uno sport e nella maniera più spettacolare e bella possibile. Personalità molto complessa comunque. Forse il suo fenomeno si è acuito anche contestualmente al fatto che Napoli era molto discriminata e il terremoto dell’80 provò molto la città, oltre alla tremenda povertà che c’era. Pino Daniele, Maradona, troisi e quel fervore culturale che si era creato in quel tempo fu un motivo di orgoglio che spinsero i napoletani ad affezionarsi particolarmente a quelle figure che gli levarono (come dicono loro) lo “scuorno” da faccia. Poi tanti altri fattori, compresi quelli addotti da Michele ecc… Ma Napoli è una città molto particolare, con una storia anche recente molto complessa e segnata da tragedie. Comunque Michele, se posso permettermi, ti consiglio un libro scritto da un giurista (Antonio salvati) e dall’avvocato difensore di Maradona Claudio botti: “Processo a Diego Armando Maradona. La mano de Dios”. Processo immaginario tenutosi al festival nazionale di diritto e letteratura. Credo che possa piacerle molto
Concordo su tutto. Sarebbe possibile estendere il ragionamento al di fuori del mondo dello spettacolo e dello sport in senso stretto, e renderlo un qualcosa di più generale?
Esempio ( magari stupido) : si potrebbe dire che frequentare che alcune facoltà siano più semplici e "divertenti" di altre, e che quindi attraggano più persone a fronte di possibilità future minori, in una sorta di schema "maradona" piu lieve?
Forse ciò che ho detto è scemo e frutto di stereotipi, però da giovane/ giovanissimo che sta provando a capire cosa fare mi pare una questione rilevante
Possiamo allargare l'analogia a casi come quello di Woody Allen, cioè grandi talenti e allo stesso tempo persone controverse, se non peggio?
Riflessione molto interessante ed attuale. Condivido una riflessione personale che mi sono fatto di recente: se da un lato la società in generale ne esce penalizzata da questo gran numero di persone (soprattutto giovani come me), dall'altro il singolo individuo che ha "piacere" nell'aspettare e costruire un passo alla volta il suo futuro ne trae beneficio. Io, per esempio, sono all'ultimo anno di triennale in economia e mi sta piacendo studiare ed approfondire le tematiche di natura finanziaria e noto che di competizione ce n'è meno rispetto a quella che sarebbe se tutti non fossero distratti dal "maradona" di turno.
So che è un ragionamento molto individualista ed egoista, ma la vedo così.
Riflessione molto interessante. In parte queste cose mi vennero in mente dopo il tuo video con duefer sul calcio come oppio dei popoli. C'è chi è cascato in questa trappola e chi mente....
Grazie. Così vero che fa un po’ male.
Una delle sue live più lucide e ispirate. Questo discorso potrebbe essere un argomento in più contro la televisione come nemica della società aperta?
Popper scrisse sulla televisione - peste e corna . Facile da trovare sul web.
@@francescodarin8100 Esatto. Intendevo dire che questi personaggi come Maradona sono un altro motivo per non guardare la televisione.
Su Machiavelli e l’Italia di Asor Rosa è stata fatta una bellissima puntata su Liberi Oltre con Bizzarri. Recuperatela.
Non tutti praticano sport a livello agonistico con l'obiettivo di farne una carriera; molti lo fanno per passione e per il piacere che trovano in quel tipo di competizione. Inoltre, non credo che la maggior parte degli atleti dedichi più tempo alla preparazione che allo studio, alle relazioni o ad altre attività. Chi ci ha dedicato tempo e ha le capacità, può anche rimanere nell'ambiente sportivo in ruoli come quello dell'allenatore. È chiaro che diventa un problema quando ci si investe in maniera spropositata rispetto ai ritorni attesi in termini di carriera, salute e soddisfazione personale. Concordo tuttavia sul fatto che l'ambiente del fitness e dello sport possa offrire meno opportunità ai non professionisti di alto livello rispetto ad altri settori. Si potrebbe fare un discorso simile per chi dedica tempo a un PhD, il quale spesso non ha un grandissimo valore al di fuori dell'accademia, soprattutto in Italia. La probabilità di rimanere in accademia è circa del 10%, nonostante molti di coloro che iniziano un dottorato di ricerca lo facciano con l'aspirazione di costruire una carriera accademica.
Sul discorso culturale di idolatria nei confronti dei miti sportivi, sono abbastanza d'accordo, pur sospettando che questo fenomeno sia influenzato anche da fattori innati e storici, legati al fatto che, per la maggior parte della nostra storia evolutiva, la capacità fisica è stata fondamentale.
Grande Prof❤.
Secondo me gira pure una strana idea di "regalo" (calcio e musica che regalano emozioni), biglietti e abbonamenti non li paga più nessuno? Le forze dell'ordine per mantenere l'ordine pubblico alle partite/prima e dopo? Boh.
Grazie prof., da napoletano concordo pienamente con il suo punto di vista. Mi chiedo anche: parallelamente a questo brain draining dovuto alla rincorsa verso lo show business, sport, ecc., quante sono le menti che perdiamo ugualmente a causa di un altro settore dall'apparente "guadagno facile" quale la politica degli ultimi decenni? - con annessa corruttela e sperpero di denaro pubblico. Non e' anche questa un'idea distorta di realta' con gravissime consequenze sulla societa' tutta?
Oddio, mi sa che Wesa (che guardo di rado o "per sbaglio") ci farà una reaction e mi toccherà vederla. Perché è un discorso che potrebbe giovare dell'apporto di angoli di vista molto diversi partendo però da molte risonanze negli argomenti. Vedremo, anzi, sentiremo.
Salve prof, sono napoletano ma residente all’estero da tanti anni. Devo riconoscere che purtroppo hai ragione su tutta la linea, la cultura dell’inganno è la rovina di quella città. Aggiungerei anche il vittimismo per cui ogni problema della città è colpa di altri e poi la cultura del “posto fisso” ed il quadro è completo
Però mi sembra che Boldrin dicesse altro, cioè faceva un ragionamento complesso sul ruolo e sull'influenza del "role models" nei contesti disagiati. Da concittadino: la critica radicale delle strutture sociali ed economiche della nostra città non passa necessariamente attraverso l'internalizzazione di stereotipi negativi e generalizzazioni massive. ciao
Mah!?... Qualche dato a supporto di questa tesi c'è?... tipo una correlazione tra il calo di vocazioni alle carriere scientifiche e la contestuale esplosione di campetti, oratori e scuole calcio affini? Così ad occhio ragazzi che stanno in giro a tirare calci ad un pallone mi sembrano molti meno rispetto a 30/40 anni fa. Sarà il calo demografico, oppure passano gran parte del loro tempo chiusi in casa con dispositivi elettronici a sognare di diventare influencer o gamer professionisti, ecco quello si. La pratica di sport e discipline dello spettacolo ante web sinceramente continuerei a considerarli fattori positivi, visto la sana dedizione che comportano anche solo per essere praticati ad un buon livello amatoriale. Inoltre, un ragazzino mediamente intelligente, che non diventerà Maradona, ma neanche un giocatore di serie C, di solito lo capisce dopo un paio di stagioni. Certo, il problema potrebbero essere alcuni genitori particolarmente fanatici, che si ci sono, ci sono sempre stati ma fortunatamente restano una minoranza.
Ci sei o ci fai?
Dopo ti invito, prima fammi capire
@@MicheleBoldrin Chiedo solo se esiste qualche dato o riferimento in più a sostegno della tesi del video, che mi pare interessante. Se invece sono considerazioni esclusivamente sue potrei anche, per certi aspetti, concordare nel caso in cui si parli di generazioni di 20 o 30 anni fa. Adolescenti e giovani odierni, mi pare vivano tutt'altro contesto e altre problematiche.
@@fabiog5637 forse mi sbaglio ma non mi pare che parlasse del calcio in generale ma dello stile di vita preso ad esempio di certi soggetti, magari geniali (o furbi) nel loro campo (o sul campo) ma infondo poco sani intellettualmente e moralmente per menti ingenue, con il rischio di corromperle e arrivare ad avere un popolo stanco dei soliti fallimenti e in ritardo per un riscatto culturale
@@LandosssvideogamesPoesi ok, ma si ritorna al problema di fondo, per elevare la tesi un pelo sopra la chiacchera da bar c'è qualche dato e studio a supporto? Ci accontentiamo di "Scrittori e popolo?
Prof. questo tema meriterebbe un'altra live. Dibatterne nuovamente sarebbe fondamentale per cercare di affievolire nelle menti dei ragazzi tali illusioni. Bisogna adoperarsi per costruire un'alternativa concreta. Il compito sarebbe da imputare alla scuola. Ma visto il suo stato è opportuno che ognuno di noi contribuisca a diffondere e condividere dei sani principi. Come ad esempio non screditare chi con sacrificio sceglie di studiare, per di più sapendo che non potrà mai ambire al successo economico del Ronaldo di turno. Bensì sceglie quella strada per responsabilità verso se stesso e verso chi lo circonda.
14:40 assolutamente sì: l'essere umano desidera il paradiso terrestre.
non ci credo, il prof che nomina la mia città Ragusa
Buongiorno.
Innanzitutto grazie del prezioso lavoro di riflessione e di informazione che condividi.
1 Mi domandavo su quanto questo effetto "Maradona" potrebbe essere una causa o un effetto dell'arretratezza di cui parlavi.
2 Se sa quanto sia aderente ai fatti la retorica dello sport come strumento di riscatto sociale generalizzato in periferie e contesti difficili.
Grazie ancora
Prof., la adoro❤
Tifo Inter e apprezzo Sorrentino, ma il discorso del Prof è solo da incorniciare. Se quello che guardiamo e appreziamo ci emoziona va bene, qualunque cosa esso sia. Se inviece in quello che guardiamo noi troviamo una ragione di vita, identità, realizzazione, appartenenza sfrenata, no. È stata la mano de dios mi è piaciuto, ma non significa che ho amato i personaggi, che ne ho condiviso scelte o propensioni e che ho guardato a loro come esempi. È stato, invece, molto interessante discutere con la mia compagna, finito il film, su quello che abbiamo visto, ma non mi identifico nella narrativa di Sorrentino, per cui, non mi sento colpito e affondato nel mio essere quando il Prof dice quel che dice. Mi affonda molto di più sapere che c'è chi, nella realtà, vive seguendo i paradigmi che Sorrentino racconta, invece di guardare, apprezzare/schifare e tornare alla vita vera.
Professore solitamente ritengo i suoi ragionamenti illuminanti ma, in questo caso, non la seguo molto.
Mi pare che molti riescano a seguire con passione e misura un campione dello sport, un cantante o un attore senza che questo pregiudichi il loro studio.
Personalmente amo molto alcuni artisti (Luis Bunuel, Stanley Kubrik, Fabrizio De Andrè) ma non penso che questo mi abbia distratto negli anni della formazione.
Ho una sconfinata ammirazione per molti scienziati (tra gli altri Gauss, Eulero, John S. Bell e, naturalmente, Riemann) ma questo non mi ha consentito di comprendere in profondità le loro scoperte. Semplicemente, credo, le mie capacità cognitive mi consentono di riconoscere la loro grandezza ma non di capire e maneggiare agevolmente le loro teorie (comunque un po' di matematica e fisica mi sono entrate in testa).
Concordo che nelle zone arretrate sia più facile che la fascinazione per i miti dello sport, del cinema o della canzone distragga molti ma, ad esempio, ci sono grandissime firme della moda o dell'abbigliamento sportivo che si contendano a fior di milioni divi e atleti per pubblicizzare i loro prodotti.
E queste aziende vendono in tutto il mondo, anche nei paesi più avanzati e alle classi sociali d'elite.
Forse ho frainteso le sue parole, il mio non vuole essere un commento polemico, al contrario ho una grande stima nei suoi confronti.
Concordo non hai seguito. Ascolta con attenzione
Titolo: osservazione di meccanismi di esclusione sociale.
Professore, per un’ex vittima di simili mitologie ormai rinsavita, secondo lei ha senso iniziare economia a 27 anni?
Comunque, questo contenuto andrebbe diffuso nelle scuole. Grazie!
Prof. Le dico anche che ci sono ragazzi che fanno tutte e due le cose contemporaneamente.... cioè studiano con ottimi voti e giocano a calcio seriamente impegnandosi molto.... perché il calcio non è solo quello che si vede dal divano su Sky...ma ci sono mille aspetti che dalla TV...dalla stampa ...dai media in generale non possono essere colti....mi riferisco al fatto che per fare il calciatore devi fare mille sacrifici, allenamenti durissimi,andare a dormire presto,seguire una dieta ferrea,esserci mentalmente già a 14 anni se non prima perché molti ragazzi gia' a 14 anni vanno fuori di casa a giocare per squadre fuori regione o addirittura all'estero....quindi non è proprio dare quattro calci a un pallone e basta,come può sembrare da fuori,per il resto concordo con lei su tutto .
I giocatori che tu stai descrivendo, quelli dei sacrifici sono la parte più piccola, quelli che riescono a diventare professionisti e ad avere un minimo di successo. La maggior parte di coloro che aspirano a diventare calciatori sono dilettanti con molti sogni a cui non corrispondono altre tante qualità(tra cui io)
E invece non conoscendo l'ambiente come immaginavo ti sbagli di grosso.
Falso. Scrivete cretinate di cui dovrebbero vergognarsi i vostri genitori per avervi permesso di crescere cosi' arroganti e cosi' poco svegli al contempo.
@@MicheleBoldrin Scusi prof, in quel "scrivete cretinate" sono incluso? In tal caso quale parte del mio commento sarebbe sbagliata?
Buonasera prof!
Che dire concordo pienamene qualche giorno fa ne parlavo con un amico, purtroppo devo costatare che ero giunto alla sua stessa conclusione (dico purtroppo perché mi sarebbe piaciuto sbagliare vista la tragicità della cosa), da ragazzino ai tempi delle medie ebbi una fase in cui sprecai tempo dietro la musica con delle speranze un po' campate per aria, poi pian piano sono cambiato radicalmente probabilmente ora sono un tipetto un po' snob ma mi vergogno poco a dire che i miei ideali di mondo sono alcuni dei miei prof universitari che fanno ricerca, (studio scienze agrarie, sono quel ragazzo che non sa spiegarsi😂😂, ero venuto il live a porle la domanda sul danno dell'incoerenza in politica) poi alla fin fine studiare e scoprire cose nuove porta anche piacere sicuramente non immediato ma immensamente superiore per quel che riguarda il godimento, purtroppo in Italia si fa la fame nel campo della ricerca e ahimé forse toccherà dare un taglio alla passione per lo studio e mettermi a lavorare un po' sul serio...
Una cosa che mi sconvolge sempre di più è aprire twitter e vedere orde di persone andare dietro a dei fenomeni assurdi, affabulatori di scarse capacità intellettuali che spesso commettono azioni immorali ad esempio rispetto alle guerre in corso, mi da una parvenza di disagio assurdo, ammetto di essere uno molto snobbino che ignora consciamente gran parte della cultura pop mi chiedesse il titolo una canzone di taylor swift non saprei risponderle senza barare andando a guardare su internet, oppure la serie tv, ma anche il calcio bene o male li sento nominare ma non seguo film, insomma sono un somaro ignorante ma appunto mi rendo conto che se devo scegliere tra leggermi un paper sulla ww2 o qualcosa di legato alla microbiologia agraria e scegliere tra guardarmi la serie tv o sentire determinata musica la scelta diventa palese sulle prime attività dato che la seconda mi pare uno spreco di tempo che potrei usare per acculturarmi (tolto che fare il nerd è una mezza dipendenza).
Su twitter mi sconvolgo sempre siccome a vedere orde di persone seguire determinati fenomeni pop della tv o del mondo media mi chiedo se sia possibile che il costo opportunità di questa gente sia così basso da essere equiparabile a quel livello? ma davvero questa gente non ha nulla di meglio da fare? Con questo non voglio dire che dobbiamo diventare tutti ricercatori ma semplicemente realizzarci nella vita fare quello che ci piace e ci fa sentire realizzati va bene anche fare il panettiere se piace. So bene di essere una persona strana ma mi sembra davvero assurdo tutto questo al punto di sentirsi fuori dal mondo.
Ascoltare nel tempo libero le sue riflessioni aiuta sempre a non sentirsi troppo fuori dal mondo e sapere che bene o male da qualche parte anche su yt ci sono alcune persone con cui ci si capisce sul piano argomentativo.
Questo commento è da incorniciare. Ti sei meritato l'iscrizione al canale che andrò a guardare quando posso. Spero che non parli solo di guerra e geopolitica(mi pare di capire così da una velocissima visione, argomenti bellissimi comunque) ma anche di agricoltura.
Sempre un piacere ascoltarla
Ricordo di quando avevo 10/11 anni e giocavo a calcio, parlavo (o cercavo di parlare) di calcio e di appassionarmi solo ed esclusivamente perche il gruppo di ragazzini con cui interagivo erano appassionati , ed io volevo farne parte, VOLEVO essere anche io come loro e provavo, anche goffamente, a parlare dell'argomento, inutile dire che da li a pochi anni mi sono reso conto che del calcio in realta a me non fregava nulla, volevo solo fare parte di quel gruppo perche era l'unico che conoscevo, forse e cosi per molti altri ragazzini
In pochissimi in Italia, oltre al prof. Boldrin ovviamente. il declino sempre più rapido e senza ostacoli.
Comunque Professore (non so come chiamare se Michele o prof) secondo me questo pensiero in Italia si trova anche in quegli pseudo-accademici di letteratura italiana (dico quelli fascisti) che idolatrano Gabriele D'Annunzio come grande poeta e grande cultore italiano
Ricordo che hai avuto pure un bello scontro con uno di loro
Comprare i bitcoin è Maradona, crescere il capitale incassando i dividendi di azioni Enel o Generali è ingegnere meccanico 😂 non sarà figo ma ha probabilità di successo molto maggiori.
In Italia c’è questa cultura che Michele ha descritto molto bene, in più c’è questa narrazione per la quale anche se va tutto male alla fine arriverà il miracolo a salvare la situazione.
Prima ci togliamo di dosso la combo Maradona-Miracolo prima possiamo ripartire.
Che poi, posso anche capire che una figura come quella di Maradona possa essere una sorta di “rivalsa” per la classe povera e per chi non ce l’ha fatta, ma per questo giustificherei un 50-60enne che ha sempre fatto lo stagionale agricolo per tutta la vita e lo vede come mito, se penso che gente di 15-20 anni ha nella testa di diventare Maradona per fargliela vedere come si va dalle favelas alla serie a rabbrividisco.
Dulcis in fundo, noi vediamo la parte che emerge della vita di questi campioni dello sport, oggi tutti vogliamo essere sinner, ma non pensiamo mai che mentre noi andiamo ai matrimoni degli amici ci ubriachiamo e fumiamo i sigari, mentre sinner ad un ipotetico matrimonio mangerebbe una bistecca ai ferri, un’insalata bevendo acqua naturale andando a dormire presto per potersi allenare il giorno dopo.
Siamo incapaci di vedere i sacrifici che comporta arrivare alla famosa fama, e, come dice bene Michele, non sappiamo fare i calcoli probabilistici che ci farebbero riflettere sul fatto che forse sì, fare l’impiegato in banca sarà anche noioso, ma è un investimento più sicuro di altri in termini di miglioramento della qualità della vita.
Grazie mille! ❤
Maradona e Masaniello hanno gli stessi seguaci.
Analisi lucida e precisa🔝
Mi sento di fare un intervento, perché il tema è interessante ma su alcuni punti non trovo riscontro
I fatti sono la delinquenza di Maradona , non sono state citate cose ancora più gravi come l'uso di cocaina durante l'attività sportiva. Il doping. Le ste relazioni con le cosche.
Quello che personalmente non trovo giusto è regionalizzare questi fenomeni. Maradona è riconosciuto nel mondo come un eroe ovunque, non solo a Napoli
Gli sport di squadra sono seguiti con grande passione e immedesimazione anche dall'aristocrazia e borghesia.
Il rap afroamericano è un modello mondiale. I casi di stupro di Ronaldo nn hanno intaccato la sua fanbase planetaria.
Sono d'accordo nel dire che proprio le fasce popolari più deboli dovrebbero evitare di perdere tempo avendo meno possibilità ma il meccanismo di identificazione, di tribalizzazione causata da dallo sport soprattutto di squadra è interclassista.
Infine il film di Sorrentino racconta esattamente il contenuto di questo video.Dalla trama su Wikipedia non si comprende il messaggio
io credo che ci sia una qualche affinità col comprare gratta e vinci. si ha una scarsa percezione del valore atteso, soprattutto nelle classi sociali più deboli. diventare calciatore professionista è un po' come vincere alla lotteria
scommettere è solo fortuna diventare un atleta internazionale è fatica oltre a skill. Certamente devi essere in qualche modo dotato ecc. ecc. Io però ti propongo il modello Mennea. Con la fatica superare i propri limiti fisici.
La sigla è spettacolare!
Hai decisamente la sigla migliore rispetto a tutte quelle di Liberi Oltre che, con tutto rispetto, visto che siamo in un sito dove le cose si dicono senza troppi fronzoli, fanno un pò pena.Forse è da accorciare un pò. Quella di Costa sembra un TG dei primi anni 70. C'èun momento in cui pensiamo che diventare ricchi è alla nostra portata. Montandomi la testa pensando di conoscere il mercato azionario, anche grazie ad aver triplicato il capitale investito in soli 3 mesi, mi sono ritrovato con i debiti che mi rincorrevano con la Yamaha YZR -M1 . Non esiste un modo facile per arricchirsi a menochè madre natura ti doni qualche talento alla Maradona o alla Bill Gates. Meglio ancora un novello Ernest Hemingway che scrive i nuovi 49 racconti.
Farò sapere però dillo direttamente
Boldrin ha ragione su tutto.
Da persona priva di qualsivoglia "talento" riconosciuto o riconoscibile sposo appieno il discorso fatto dal Professore. Aggiungo anche che mi incazzo come una faina con tutte quelle persone che aspirano A, o vorrebbero essere B (pur non avendo nessun talento esattamente come me). Quello che poi denoto in queste persone, la quasi assente umiltà nel riconoscerlo e riconoscersi, invece arriva solo la ricerca di un ego sproporzionato e fuori luogo. Aggiungo anche quelli che seppur non provandoci vorrebbero essere come A o B dell'esempio di prima, sono semplicemente più subdoli, ma prima o poi li si tana. Invece riconoscersi come bravo "mestierante" o lavoratore di un campo X o Y è sempre più umiliante e fuori moda. Capisco che purtroppo molte delle volte si finisce per fare vite mediocri o tirate a livello economico, ma non è colpa di nessuno se non sono nati senza un "talento" certificato e anzi si dovrebbe far pace con se stessi e accettarlo e capire invece come si può essere utili a se stessi o ad altri. Studiando? Lavorando? Ognuno trovi la propria strada, ma l'importante è che la si trovi.
Nonostante il solo cenno a Marilyn Horne mi abbia emozionato (davvero l'ha conosciuta?), condivido totalmente 😉
Si. Ci ho fatto la comparsa "prima" nel Tancredi alla Fenice. Due lunghe mesi di prova. Bravissima ma una persona veramente sgradevole. A compensare c'era Lella Cuberli ...
Riflessione molto interessante.
prof, ha altri libri oltre asor rosa da consigliare?
Onestamente no. Quello su Machiavelli, commentato uno o due anni fa e' interessante ... a rovescio.
Su Maradona è molto bello il film di Kusturica
Taylor swift is the new oppio dei popoli
Dove ha letto che la maggioranza degli italiani cerca di diventare Taylor Swift, Maradona ecc. ?
Ho detto di averlo letto?
Commento tattico
Mi viene in mente fight club di Palahniuk, con una punta di realismo in più, questi disgraziati, dopo aver tentato di diventare maradona, faranno solo una vita di merda, senza rivoluzione.
Michele attento ai miei concittadini 👀👀 (partenopei)
Oggi mi sa che la maggior parte siano occupati ahaha
Oggi il cantante sarebbe il rapper, non Pupo😂
LIKE ED ASSOCIAZIONE A LIBERI OLTRE
Dico solo "wow"
10:00 anche Michele Boldrin cita Taylor Swift ahah
a che libro di Alberto Asor Rosa fa riferimento al minuto 41:30?
Scrittori e popolo
Scrittori e Popolo. Un libro degli anni '60.
Molto interessante. Se ho ben inteso, Boldrin fa un ragionamento critico sul ruolo dei "role models" nei contesti disagiati e sulla loro influenza nei percorsi di emancipazione sociale. Insomma, una riflessione critica di quelle che un tempo erano in grado di fare i migliori intellettuali della sinistra. Maradona mi sembra l'appiglio retorico per un ragionamento più profondo. Però...il riferimento è da boomer (come me); i ragazzini di cui si parla guardano ai trapper e non a Maradona. E poi, guarda Prof. che alla maggior parte degli italiani che critica(va)no Maradona l'immoralità va benissimo, ciò che non tollerano è il fatto che fosse un plebeo orgoglioso e non ripulito.
E quindi? Parti dando l'impressione di aver compreso e poi ti perdi con Maradona!
@@MicheleBoldrin Forse romanticismi da tifoso di calcio o forse vecchi ribellismi molto sepolti, insieme con la gioventù :-)
Ma mica tutti quelli che provano una carriera nello sport o nelle arti ambiscono a diventare un “Maradona”. Si può essere degni e competenti professionisti in ogni ambito senza per forza di cose ambire ad aver puntati i riflettori di tutto il mondo. Per diventare un musicista professionista, per dirne una, bisogna studiare parecchio e che non è affatto facile assurgere a star mondiale diventa molto chiaro fin da subito. Discorso certamente interessante, ma messo giù in modo forse un po’ troppo semplicistico… esistono passioni genuine, dedizione e lavoro dietro alla ricerca di raggiungere il professionismo in alcuni settori, non è tutto incasellabile nel “mito delle folle e della fama facile”.
Su Maradona e il modello non esattamente positivo concordo pienamente.
Grazie, saluti tattici
In realtà la storia di Maradona è quella di un bambino che inseguendo un pallone tra campi di terra, da una realtà umilissima arriva a liberarsi di quella realtà di privazione. Ma è anche la storia tragica di un uomo che quella realtà non l'ha mai davvero superata, perché purtroppo (o per fortuna) si torna sempre dove si è nati. È una bella storia, quasi una favola moderna.
Sull'episodio della mancata esultazione al gol del Padova di quando avevi 8 anni, in realtà osservando i miei bambini in età prescolare, posso confermare che i bambini si entusiasmano per l'entusiasmo di chi li circonda, ma di per se del gesto (il gol, il canestro, la schiacciata), non gli frega granché. Dal loro punto di vista ha perfettamente senso: non sono che gesti simili ad altri. Nella loro "inconsapevolezza" hanno un comportamento più logico e razionale degli adulti.
buonasera, prof. In effetti è un po' folle prendere in giro le pur irrealistiche copertine di Norman Rockwell e poi santificare un criminale, ancor più tale in quanto impunito modello per individui molto facilmente punibili.
Sei esattamente come Sandro Curzi, fai della retorica insopportabile (cit)
L'equivoco su Maradona
Salve Prof.,
per quello che ho potuto vedere osservando la generazione prima della mia, l'approccio all'iconografia di Maradona era diverso da quello appena descritto da Lei, per alcuni tratti addirittura peggio.
Un talento come quello di Maradona in un contesto come Napoli non si vedeva dall'epoca di Totò probabilmente (altro personaggio mitizzato). Vedere un essere umano tutte le settimane eseguire dei gesti a cui gli altri semplicemente non riuscivano neanche ad avvicinarsi, ha prodotto una specie di "effetto messia".
Si, siamo poveri. Si, ci sono un sacco di criminali. Si, l'unico modo che abbiamo per avere successo è andarcene da qua, ma se rimaniamo qua tutte le domeniche possiamo andare allo stadio a vedere Diego.
Due generazioni di napoletani sono andate perse esattamente per quel motivo: si sono accontentati.
Se ci fossero state veramente flotte di persone che hanno investito del tempo nell'imitare Maradona ad oggi avremmo visto almeno una parte di loro avere successo, invece ci sono molti più giocatori campani ad alto livello ora, rispetto a 15/20 anni fa.
Considerazioni simili si possono fare di tutti gli altri settori, da quelli tecnici a quelli artistici.
Quindi mi sento di dire che la sua argomentazione, almeno per quanto riguarda la figura di Maradona è sbagliata in quanto ottimistica.
Ora non so a quali dati sta facendo riferimento, io ho provato a cercare ad esempio quelli inerenti ai laureati nei vari atenei in italia, ma a quanto pare è impossibile avere dei dati antecedenti al 2004.
Io non farei riferimento alla popolazione laureata residente, per il semplice motivo che gran parte delle figure professionali in ambito tecnico non ha alcun motivo di risiedere in calabria o in basilicata
Chele fa fioretto che to Mama a zè in paradiso e a zè orgogliosa de so fiol❤
Prof, al minuto 8'41'' menziona Ronaldo, per cui mi sento costretto a chiederle di chiarire questo punto fondamentale. A chi si riferisce esattamente quando dice "Ronaldo"? Ci pensi prima di rispondere perché è in gioco la sua reputazione.
Dato che però ne parla di nuovo al minuto 10'45'' quando nomina Messi, tremo al solo pensiero che una persona come lei, che ho sempre seguito e ammirato - interista tra l'altro - possa riferirsi a cristiano ronaldo 😧 Mi aspetto un video in cui spieghi la causa di questo malinteso e in cui chiarisca a scanso di equivoci che quando si dice "Ronaldo", ci si riferisce appunto a... Ronaldo (l'altro si chiama "cristiano" o "cristiano ronaldo" o "cr7"... ma non "Ronaldo"!)
e anche tu amico caro, non hai capito un tubo
Bro, tutto bene?
Troll?
Curati.
@@MicheleBoldrin mmm... niente senso dell'umorismo... vabbè... 🙄
Bellissima riflessione
Amo questa sigla 😂😂😂