Un momento! avevo attribuito un'idea completamente diversa alla Resilienza. Per me non significa non "cadere", piuttosto sperimentare il dolore, la morte e la fragilità in tutto il suo spiazzamento. Poi trarre un insegnamento, volto al cambiamento, alla forma nuova: Come l'araba fenice. Dunque la parola resilienza...ancora mi piace e continuo a vederla così!
D'accordo su tutto! Io uso soprattutto il buon senso nella mia vita, niente dogmi imposti da me stessa o dagli altri! Una ribelle a ...prescindere!!! Grazie
Ho sempre interpretato la resilienza come la forza che dopo la resa ti permette di rialzarti, di fatti se non avessi ceduto, sbagliato, caduta mille volte non avrei scoperto la mia forza interiore.
Trend del momento. Oggi avevo deciso di scegliere se restare o andare per ripartire da capo. Mi ritrovo questo video.Forse iniziare da capo non sempre è giusto, forse la vera sfida e vedere come finisce. Resilienza o meno, se non si stava bene prima e nel presente evidentemente qualcosa non andava già dall'inizio. La vera forza è affrontare gli eventi che ci colpiscono utilizzando le "armi" appropriate. Una volta può essere la resilienza, la tenacia ma altre volte ammettere le proprie fragilità e i propri limiti sarebbe più utile ed efficace. Accettarsi per me significa essere coraggiosi. In questa società che ci vuole tutti perfetti accettiamoci e miglioriamoci rispettando noi stessi.
Grazie Michele. Molto acuto e profondo. Grazie x i Preziosi Insegnamenti 05:50 🥇 ripetizione 04:45 supereroe=superrerrore 07:00 ricominc ad amare e dimentic la sbandata. Amare a comando Camb= Ascolt e seguire 08:07 immutabile e mutabile 10:45 imbrigliato 11:20 globalizzarsi=perdersi
Meraviglioso video, Michele. Quanto la forza sia davvero un punto di vista e relativa, al di fuori della nostra convinzione che a volte diventa barriera e limitazione. Grazie infinite!
Finalmente si parla del vero aspetto della resilienza, concetto che ho studiato 20 anni fa e ripudiato da 18. Non mi ha mai convinta. Oggi è il tatuaggio più gettonato.
E da 18 anni stavi ancora lì col dubbio? Non convinta? Te la saresti potuta dare da tempo una risposta...e spero non sia un problema la mia spontaneità perché so che per gli adulti diventa un problema di immagine
@@jo.pavone non è un problema la tua spontaneità, ma se leggi bene c'è scritto che è da 18 anni che non riconosco buona la teoria della resilienza. 20 anni fa ne ho sentito parlare per la prima volta, l'ho studiata, l'ho messa in dubbio e rifiutata. Non faccio la psicologa, ci ho messo forse troppo tempo ad approfondire. Un caro saluto 😘
utilizzo il fotogramma della thumbnail per tappezzare la città, anzi la regione..... La nazione.....IL MONDO!!!!! grandissimo ed illuminante, grazie per il suo lavoro
Bellissimo, davvero interessante questa visione dell'essere resiliente si, ma non sempre... Mi hai fatto venire in mente l'arcano maggiore del Matto: bisogna lasciarsi guidare dal "Matto" che è in noi ogni tanto, quando lo estrai dal mazzo. 🤗 Buona domenica!
Molto d'accordo mai perdere la propria individualità. ...e anche sulle parole ...Si vuole manipolare. ....unificare anestizzare....ma noi sappiamo dare ogni cosa il vero significato!!👍👏❤
Ho fatto un percorso con uno psicologo e dissi proprio queste parole "non sono più come prima... Uscivo sempre, correvo di qua e di là, amici, cene, feste... Voglio tornare com'ero prima"! Grazie Doc 😁
Buongiorno, Mi piacciono moltissimo le " deformazioni abruzzesi". Grazie per questo video, ho capito molto di me, è da un po' che voglio smettere di adattarmi a una vita che non sento mia, ciò che mi ferma è la paura di lasciarmi andare. Grazie.....
Più guardo questo video più mi piace. Io sono un tipo resiliente ma non mi sento un super eroe. La resilienza mi ha permesso di sopravvivere ma adesso posso riposare e andare avanti.
Finalmente si mettono in luce le criticità di questa inflazionata "resilienza"! Qualche tempo fa ho letto un libro che la esaltava, intitolato "Il colibrì " (non ricordo l'autore, forse è una rimozione): assolutamente allucinante! E passava per essere "fuori dal coro" del modernismo... se è così (il finale è lo sfacelo di un essere umano "resiliente"), viva il coro! In troppi casi la resilienza non è un valore, è solo codardia e terrore dei cambiamenti.
Che bel video, grazie Dottor Michele! Quello che mi ha colpito del video è aver sentito citare un concetto che negli ultimi due anni mi sono detta anch'io:"vorrei tornare come ero prima..."è vero, però, che mi porterebbe a soffrire... ecco quando ho sentito quella frase mi sono sentita chiamata in causa,la cosa mi ha dato"conforto",significa per me,in questo video posso trovo uno spunto di riflessione,un punto di vista che ho ignorato, ancora grazie! Un saluto, ciao
"Resilienza" è un termine che rischia di essere usato a sproposito, un po' come "empatia". Di questo video apprezzo soprattutto che la resilienza non venga considerata la panacea, ma una delle tante risposte che si possono dare ad un problema e non sempre la più appropriata. 😮😉
Essere fragile (o almeno ammetterlo, più che altro), per me, è un cambiamento in sé. Ho avuto una vita tutta sull'attenti, in cerca di controllo. Questa volta ho cambiato questo comportamento. E non tornerò indietro, perché stavolta nessuno riuscirà ad abbattermi, neanche provandoci. Non ho più 11 anni.
@@jo.pavone Il punto è questo: se non ammetti tu stesso di essere fragile, ti vergognerai enormemente se gli altri ti feriscono e ti darai la colpa, rendendoti più instabile. Se lo ammetti subito, ciò non accadrà e, ironicamente, potrai piangere e rattristarti ma probabilmente non arriverai a dover sfogare tutti i tuoi sentimenti repressi tramite istinti suicidi. Fragile lo sei sempre, ma se lo accetti è meglio.
@@vespiqueen1984 ok, ma non siamo solo fragili e poi la fragilità non riguarda solo soffrire di ferite altrui ma anche di qualsiasi ferita come la freccia di Eros, cadere colpiti dall' amore, dipendere dall altro, essere travolti dalla gelosia ecc. Tutte ferite che riguardano noi, l altro è da tramite...cioè abbiamo bisogno di quelle ferite per vivere veramente. Quanto al suicidio puo accadere per tanti motivi anche per un eccesso di fragilità...conosco di tentati suicidi per dimostrare agli altri di essere fragili, fa pensare all'esibizionismo di chi accetta le proprie fragilità ma pretende che lo facciano anche gli altri quando magari gli altri non sono disposti ne ora ne mai di accettarle né per se stessi figurianoci poi sugli altri.
No va bé.. Io ti adoro proprio!!! 😝 Grazie infinite per aver confermato ciò che ultimamente ho capito : desidero "solo" vivere, resiliente o fragile poco mi importa, vivere qualunque cosa incontro nel mio cammino 🤗🌺
Condivido quando il termine viene ridotto di complessità. Nel mondo pedqgogico è un concetto fondamentale per esplorare l'ecologia del mondo attorno alla persona e considerarne i contesti,l. Certo non lo utilizzerei come un modo per spronare la persona a essere forte.
La resilienza ha a che fare col trauma. Sopravvivere al trauma. Come un giunco che si piega senza spezzarsi. Non adattarsi. Sopravvivere. Trovando nuove strade, nuovi strumenti. Imparare. Spesso rinunciando a porzioni del proprio ego. E si, crescendo.
Se mi è consentito aggiungere qualcosa...direi che l'invito alla "resilienza" degli italiani tutti, che viene da certi apparati istituzionali, in questo nostro tempo, forse nasconde un ulteriore significato. A voler pensare male... Anzi...che dico...a voler sostenere il vero dirò che il termine originario, in seno alla fisica e alla metallurgia, intende espressamente il "preciso punto di rottura"! La pratica di sottoporre a varie prove di resistenza barre cilindriche sotto effetto di torsione, piegamento, stiratura dello stesso con macchinari di precisione, deve dare il risultato di conoscere il grado di resilienza appunto, cioè come e quanto un metallo, puro o spurio, riesce a modificare lo stato iniziale fino al suo punto di rottura che è il suo stato finale. Il tempo impiegato per unità di forza incrementata ad intervalli regolari, determina il suo grado di resilienza...ma perché sia nota la sua resilienza... è fondamentale che ci sia il momento della rottura. Quindi la rottura è il vero scopo. Senza rottura non esiste il dato di resistività. Infatti la forza esercitata dal macchinario è ad oltranza, perché il momento di rottura è quello che si cerca. Se infatti il metallo è vero metallo esso ad un certo punto deve spezzarsi. Solo così appartiene a lega di un certo livello. Se, infatti, sottoposto a trazione, il metallo si spezza subito o si allunga oltre il ragionevole è declassificato... ... A ghi è venuto in mente di usare il termine resilienza? ... Perché? 🙄
Un contenuto su cui riflettevo e di cui non sono stata realmente convinta.Grazie per averlo illustrato meglio! P.s. ho una richiesta, se possibile: potreste trattare, approfondire della manipolazione che un genitore compie sui figli( soprattutto il rapporto madre / figlio maschio)?Buona giornata
Parliamo di resilienza, ma perché se ne fa un uso eccessivo? Parliamo di resilienza in particolare, del suo lato oscuro che si manifesta in vari modi: il mito dell'eroe, il mito del cambiamento e il mito del ritornare come prima. Ma procediamo con ordine. Qualche anno fa ho scritto un articolo sulla resilienza e successivamente sono stato intervistato dal Corriere della Sera sulla resilienza, in particolare sul suo lato oscuro. Ogni parola che acquista importanza e influenza nella società, come ad esempio "empatia" che ho già analizzato in un video precedente, diventa sempre più inflazionata. La resilienza è sulla bocca di tutti, ma più si amplifica la sua luce, più si estende l'ombra che proietta al suolo. Scopriamo l'ombra della resilienza. (Musica) "Dottore, sono una persona molto resiliente, ma ultimamente mi sento stanco e confuso. Non riesco più a gestire gli eventi e i problemi sul lavoro non vanno bene. Anche i problemi in famiglia con mia moglie non vanno bene in questo periodo. Mi chiedo se la mia resilienza e questa stanchezza siano correlati." Ricordo quando da bambino giocavo con un gioco, non ricordo bene di cosa si trattasse, ma un giorno cadde e si ruppe, almeno apparentemente. In realtà, si era aperto e aveva rivelato qualcosa di nascosto al suo interno. Era diventato qualcosa di fantastico, una portaerei. Quel giorno, ho avuto un nuovo gioco, ma non lo avrei ottenuto se quel gioco non fosse stato rotto. Quel momento di rottura mi ha permesso di scoprire una nuova parte di quell'oggetto. Io e il gioco non eravamo stati resilienti, eppure è accaduto qualcosa di magico, qualcosa di imprevisto. Il termine "resilienza" ha origine nel mondo metallurgico, in particolare nella qualità di un metallo di resistere alle forze applicate. Parlando dei miei contrari, la resilienza è l'opposto della fragilità. I sinonimi di resilienza sono: resistere, difendersi, contrastare, ostacolare, reagire, lottare e combattere. I contrari, invece, di resilienza e resistenza sono: abbandonarsi, cedere, desistere, ritirarsi. Essere resilienti significa comportarsi in modo positivo, difensivo, ostacolante, reazionario. È chiaro che non sempre è necessario comportarsi in questo modo. Non sempre è funzionale essere resilienti. A volte è necessario abbandonarsi alle cose, accettare, arrendersi e lasciarsi andare. Mi immagino già le discussioni tra due persone che si considerano resilienti. "Ho ragione io", "No, ho ragione io", "Io sono più testardo di te". Ma se ti dico che ho ragione io, perché non mi capisci? Se ti dico che ho ragione io, evidentemente è perché credo di aver ragione io. E così via, all'infinito, con discussioni tra persone che si ritengono resilienti. Ma alla fine, ho capito che mi sono gestito da solo per tutto il tempo. Il mio lavoro, mia moglie, mio figlio. Non sapevo come gestire le persone. Ora ho solo bisogno di trovare la chiave di tutto, ricominciare a trattare. Bene, diciamo che hai un'idea chiara su come procedere. Sai cosa devi fare. Partiamo analizzando la prima ombra della resilienza: il mito dell'eroe. Viviamo nell'epoca degli eroi, basta guardare le saghe Marvel al cinema, con protagonisti che seguono il percorso dell'eroe. Ma attenzione, perché se è vero che in psicologia ogni processo di individuazione può essere visto come un percorso dell'eroe, non sempre la resilienza fa parte di questo percorso. Anzi, spesso gli eroi sono coloro che si rendono conto che la loro resilienza non li condurrà da nessuna parte, e quindi cambiano e vincono. Quindi, nella nostra società, questo eroe inflazionato diventa un supererrore. Essere resilienti significa sopportare i dolori senza lamentarsi, senza disperarsi, essere coraggiosi, consapevoli, performanti, amare la vita e non temere la morte, essere sempre controllanti, impegnati e mai arrendersi, procedere sempre avanti. In sintesi, bisogna comportarsi come Iron Man e i suoi compagni. Ma sai qual è la trappola? È che senza la fragilità dell'eroe, non potremmo mai conoscerci veramente a fondo. Infatti, se hai seguito la saga dei supereroi Marvel, avrai notato che è proprio la rinuncia, la resilienza che permette agli eroi di diventare eroi. Devo tornare a qualche mese fa, quando ero pieno di energie, quando andavo come un treno. Ma perché vuoi tornare a quel periodo? Cosa ti ha portato qui? Il mito del ritornare come prima è illusorio, non si può tornare indietro. Inoltre, se quel modo di essere ti ha portato a soffrire, perché vuoi tornarci? Il termine "resilienza" ha una radice etimologica che significa saltare indietro, rimbalzare. Ecco dove si intravede il mito del ritorno. Vogliamo tornare indietro, vogliamo resistere al cambiamento, non vogliamo cedere, non vogliamo morire metaforicamente, non vogliamo cambiare. Ma il saltare indietro verso un passato aureo è un dispendio di energie logorante e irraggiungibile che danneggia gravemente la nostra psiche e ci impedisce di vivere il presente, di cogliere le opportunità che la realtà ci offre. Alla fine, tutto si riduce a una questione di adattamento. Al lavoro, devi trovare il ritmo giusto. Con tua moglie, devi ricominciare ad amare e dimenticare le sbandate. Ma sai cosa dice il dottore? Basta cambiare un po' di cose e ripartire da capo, continuare a macinare la vita come se tutto ciò che ti sta accadendo possa essere cambiato e non richieda ascolto o comprensione. Ma no, caro Michele, non hai capito nulla della resilienza. La resilienza consiste nell'adattarsi agli eventi della vita, ma non significa cambiare in modo ontologico. Non è così meccanico come pensi. La tua fantasia di cambiare la vita e trasformarti a comando è ingannevole. Cerca il nirvana, modifica la tua mente... Queste sono solo pseudopsicologie contemporanee che spingono al cambiamento senza consapevolezza. Non tutti dobbiamo cambiare sempre e non tutto può essere cambiato. La distinzione tra ciò che muta e ciò che non muta è fondamentale per la psicoterapia. Lavorare sull'immutabile come se potesse essere cambiato è un grave errore terapeutico. L'argomento dell'analisi ci cambia e non ci cambia, del diverso e del medesimo, sono concetti fondamentali. Anche il concetto di cambiamento nell'inconscio è complesso e sfumato. L'etimologia di "cambiare" indica un movimento di girare attorno, curvare. È un'evitazione, un ostacolo che sta di fronte a te. Cambiare non significa sempre resistere, adattarsi o evitare. Alcune difficoltà e sofferenze richiedono l'abbandono, la fragilità, lasciarsi andare, rimanere nel presente e accogliere la vita in maniera incoerente e caotica. Si dice che errare è umano, ma perseverare è diabolico. Potremmo dire che essere resilienti è umano, ma perseverare nella resilienza è diabolico. La vita può essere accolta con irrazionalità, fragilità e caos. Non sempre dobbiamo resistere, tornare indietro o cambiare. Alcune sofferenze richiedono semplicemente che ci concediamo il permesso di essere fragili, incoerenti e caotici. Non dobbiamo essere sempre resilienti, non dobbiamo sempre adattarci. La resilienza non lascia spazio alle aperture, all'ombra dell'ostinazione e della fragilità. Non ci permette di aprirci al nuovo, di concederci al mondo e all'inaspettato. Non ci permette di vivere la vita autenticamente. La psiche è una materia viva che va vissuta. L'inconscio non vuole essere imprigionato e controllato, vuole semplicemente essere vissuto. Ognuno di noi rappresenta un modo unico di vivere, e la resilienza è solo uno degli aspetti della vita che l'inconscio ci concede. Non seguire le mode del momento, cerca il tuo modo di affrontare la vita. Non globalizzarti, altrimenti rischi di perderti. Ascolta il messaggio che ogni sofferenza porta con sé. La vera psicologia non insegna a seguire le mode, ma a cercare il proprio cammino unico per affrontare la vita.
Sintesi dei concetti più importanti: Questo pensiero pone in discussione l'idea contemporanea di resilienza e cambiamento, offrendo una prospettiva critica sulle pseudopsicologie che promuovono un cambiamento senza consapevolezza. L'autore sottolinea che la resilienza non implica necessariamente un cambiamento ontologico o un adattamento meccanico agli eventi della vita. Dal punto di vista psicologico, il pensiero richiama l'importanza di distinguere tra ciò che può essere cambiato e ciò che rimane immutabile. Questa distinzione è cruciale nella psicoterapia, in quanto lavorare sull'immutabile come se potesse essere cambiato può condurre a gravi errori terapeutici. La psicoterapia dovrebbe invece concentrarsi su una comprensione approfondita di sé, accettando anche le parti di sé che possono essere considerate immutabili. L'autore suggerisce che la concezione del cambiamento nell'inconscio è complessa e sfumata. L'etimologia del termine "cambiare" indica un movimento di girare attorno o curvare, suggerendo che il cambiamento non deve essere sempre interpretato come resistenza, adattamento o evitamento. In alcune situazioni, l'autore afferma che è necessario abbandonare, mostrare fragilità e lasciarsi andare, accogliendo la vita in modo incoerente e caotico. Inoltre, l'autore avverte sul pericolo di perseverare nella resilienza, paragonandolo all'idea che perseverare nell'errore è diabolico. Sottolinea che non dobbiamo sempre essere resilienti o adattarci in modo rigido. La resilienza non dovrebbe impedirci di aprire nuove porte, di abbracciare l'incertezza e l'imprevedibilità della vita. L'autenticità e l'accettazione di sé sono aspetti importanti per vivere una vita piena. L'autore incoraggia anche a non seguire le mode o le tendenze del momento, sottolineando l'importanza di trovare il proprio modo unico di affrontare la vita. Ogni individuo ha il suo cammino unico e personale, e la psicologia autentica non dovrebbe insegnare a seguire le mode, ma a cercare la propria via individuale. In sintesi, il pensiero critica l'approccio meccanico e superficiale alla resilienza e al cambiamento, sottolineando l'importanza di accettare se stessi, di abbracciare l'incertezza e di trovare il proprio percorso personale per affrontare la vita. Questa prospettiva psicologica richiede un'apertura verso l'inatteso e l'autenticità, abbracciando sia la fragilità che il caos come parte integrante dell'esperienza umana.
Come disse il grande artista marziale e filosofo Bruce Lee, sii acqua amico mio, l'acqua assume la forma li dove si trova, non gli resiste...be water my friends.
@@FrankInBlack Io direi che avrebbe detto di abbracciare questo cambiamento anche nelle sue parti più buie e di continuare a percorrere la strada della propria crescita personale💖☯️💖!!!!
Un'analisi molto sottile. È molto più difficile vedere l'ombra. Purtroppo ci sono delle parole che attecchiscono nel dire comune e diventano un crogiuolo di affermazioni soggettive. Oltre la resilienza c'è di più 😀
L’ho vissuto con l’università: era come una ruspa, avanzavo coi paraocchi fissi sul mio obbiettivo. Dovevo prendere la laurea da sola, in tempo, senza chiedere soldi a nessuno. Sono uscita con l’ansia ipocondriaca.
In realtà la resilienza è una grande virtù quando è interpretata come auto-consapevolezza: ovvero quando non sono gli eventi esterni che modificano la nostra pace e calma interiore. Questa è per me la resilienza. Se lasciamo che tutto ciò che accade deve essere seguito allora siamo niente…
È un termine che, associato alle persone, ho sempre detestato. Ho 54 anni, lavoro nel settore edile e in cantiere il termine resilienza si usava solo riferito a certi materiali. Non mi è mai piaciuto sentirlo riferito ad individui, strideva. Rimaniamo umani.
Dottore io ho sempre pensato che la resilienza può essere la capacità di individuazione di se stessi al di là degli eventi avversi che ostacolano questo processo. Dico questo in base alla mia vita e alla differenza che faccio fra me e i miei fratelli che hanno vissuto come me una vita traumatica.. la mia psicoterapeuta dice che questa mia resilienza mi ha salvato.. non mi drogo non ho disturbi almeno non in maniera troppo evidente. 😅 Riesco a gestirmi abbastanza bene... ho avuto disturbi alimentari e depressione ma ne sono uscita.. da sola. Tutto ciò a differenza di chi come me ha vissuto una vita difficile ed ha sviluppato problematiche psichiche abbastanza gravi . La mia idea di resilienza è giusta secondo lei ? Può essere anche una risorsa , al di là dei lati oscuri ?
Questo termine è molto diffuso anche quando si parla di tematiche ambientali. Dobbiamo essere resilienti , niente di più sbagliato, se non teniamo in considerazione gli errori che l'umanità ha commesso in passato con la convinzione antropocentrica di essere i padroni del mondo quasi a sfidare Dio o L'universo ( come si preferisce) ; non saremo in grado di affrontare le sfide del futuro. È proprio nell'accettazione della fragilità umana davanti all'onnipotenza delle leggi naturali che possiamo trovare le risposte e di conseguenza le giuste soluzioni. L'economia non è da mettere al primo posto , bensì deve andare a braccetto con l'ecologia , dalla quale tutti noi dipendiamo. Così è anche per la psiche. Provare sensi di colpa per gli errori del passato e rimanerne incistati non ci porta da nessuna parte. Rendersi conto invece che gli errori ci servono per evolvere , l'importante però è saperli riconoscere , sbaglieremo ancora , sbaglieremo meglio.... La modalità intuitiva del mio essere PAS mi dice che questo periodo di transizione è necessario .... È dalle crisi che possiamo divenire creativi. La creatività nasce dalla noia. E questa nostra società inglobata nella fretta del vivere non sa più assaporare la bellezza di un tramonto o commuoversi guardando un dipinto di Caravaggio. Al massimo scatta una foto per ricevere un like sui social network. Forse non siamo ancora pronti al cambiamento , ma se ci rifiutiamo di essere manipolati da un sistema che ci vuole omologati , se non compriamo le loro idee , se valutiamo di cosa abbiamo bisogno x essere sereni , ecco che la speranza si unisce all'azione e si trasforma in coraggio. IL coraggio di vivere la nostra identità cooperando per un mondo migliore o almeno non peggiore di questo. Dunque sostituisco la parola "resilienza" con consapevolezza. IL cambiamento parte dal basso , dalla società, la società siamo tutti noi.... La memoria quando è davvero viva non contempla la storia. Più che nei musei dove la poveretta si annoia ci invita a viverla .
La resilienza può essere davvero pericolosa, soprattutto quando ci si trova in vicoli ciechi senza nessun tipo di sbocco. L'ho sperimentato in prima persona, oggi sono celiaca. Cambiate strada e fatelo subito!
Grazie per il tuo video, però per me quello di cui parli è la resistenza, l'opposizione, non la resilienza. Per come l'ho sempre intesa io, la resilienza ha a che fare col sopravvivere ritrovando un significato e, sì, anche forza; però non ha che fare con il resistere, che è cosa completamente diversa. Anzi, direi che sono concetti per certi versi opposti. Perché per acquisire resilienza si deve prima ammettere il problema, il dolore che ci ha buttate a terra (e magari ci ha pure calpestate per bene) e accettarlo pienamente; poi si deve riuscire a rimettersi in piedi, cosa non scontata. Infine, si (ri)trova un motivo, un senso e, se tutto va resilientemente bene, pure un po' di gioia di vivere. :) Per me il lato veramente oscurissimo della resilienza è, invece, quello politico ed "eteroimposto". Mentre guardavo il video, continuavo a pensare a questa frase di Tracie Washington (avvocata americana): "Stop calling me resilient. I’m not resilient. Because every time you say, ‘Oh, they’re resilient,’ you can do something else to me.”
Tornare come prima per reiterare lo stesso essere è un po' come esporsi a ciò che non sia stato veramente acquisito. Che senso ha resistere se si può andare oltre, guardando al passato, poi, dall'alto di una crescita? Taleb ci avrà preso
Può darsi che sia attinente alla capacità di staccare anche la spina? Flessibilità, il piegarsi e ritornare come prima ma anche la duttilità, la capacità di essere modellati, general purpose. Retengo che, alcune volte bisogna essere resilienti, altre volte duttili, altre volte flessibili e altre volte proprio potersi trasformare o avere capacità adattive e trasformative.
Faccio la psicoterapeuta da vent'anni. Quando sento un collega o un paziente pronunciare il termine "resilienza" mi viene voglia di chiudere la partita iva. Allora è normale!
Ciao Michele potresti fare un video sul rapporto genitori / figli? Come sopravvivere con dei genitori all' antica che ci trattano come adolescenti anche da adulti e che vorrebbero che fossimo esattamente come loro si aspettino. Grazieeeee
Infatti come dice hillman tutti gli eroi del mondo antico discendono negli inferi e ne rosalgono con un occhio diverso. Ancora una volta è l'andare giù che fa crescere
Ciao Michele. Io sono un ragazzo di 28 anni che è un disastro. Il mio unico modo di essere è bere, perdermi negli impulsi,non avere progettualità, essere inetto. è così da anni, al punto che ho pensato di soffrire di ADHD. Cosa diresti ad una persona nelle mie condizioni? Mi sembra di non essere fatto per la vita. Aspetto un tuo consiglio.
Quindi , la capacita di un materiale di resistere a sollecitazioni dinamiche , e sulla bocca di tutti ? Figa io credo di aver usato sto termine 3 volte nella mia vita e ora lo usan tutti?
wow! conosco quasi solo gente che c'ha ragione lei, oh, davvero, questi non riescono davvero a capire che o sono d'accordo con me o hanno torto, ci ho ragione io! che poi qua lo dico a ridere ma una notte uno di questi tizi mi disse la stessa identica cosa su lui e gli altri, solo che lui non scherzava. poi si, i maschi umani in genere sono affetti da "durismo", niente di più ebete sotto il sole.
Adesso si sta abusando di questa " parola" è stata svuotara del suo senso. Non sono tanto sicura su ciò che dici. Anche perché si parli dell'ombra è perché esiste il lato di luce....allora?
" mi cade il giocattolo . occasso e mò? si è aperto in due, mostrando quello che finora non avevo mai visto ,ma di cui mi ero sempre chiesta che sembianze avesse, mentre giocavo. uhmm, ho un giocattolo nuovo. no, statti zitta giudicessa interiore, non me la sto raccontando per consolarmi della perdita chè per quella già ho sacramentato e pianto nello sgabuzzino dove tengo i bauli dei lutti . è che ho un giocattolo nuovo. no, che non sono felice che si sia rotto quello di prima chè così ho avuto questo qua nuovo, chè a quello di prima tenevo, perchè mi teneva a bada chè sennò chissà dove andavo a sbattere. sì ,sigismonda sì ,l'ho rotto apposta il giocattolo vecchio, perchè ero troppo curiosa di vedere cosa ci fosse dentro, sarà come dici tu. e mò? e mò raccolgo i cocci chè chi apposta rompe poi paga, ma i cocci sono i suoi. spesso mi perdo gli occhiali, mi cadono dalla faccia e pluff se ne vanno lontani dal mio naso. non si sono mai infranti e sì che sono vecchi e malridotti ,ma quando li recupero e li metto di nuovo su, li ringrazio ,perchè lo so che l'hanno fatto solo con l'intenzione di mostrarmi quello che, cadendo, sono andati a guardare da vicino. io sapevo che la resilienza non è raccontarsela, nè recitare la poesiola che fa: __👸🏼sono forte ma anche fragile , cado spesso ma l'importante è che mi rialzo. il mio peggiore difetto? sono testarda__ , macchè, pensavo che resilienza fosse __ma porco Trio , che sia maledetta la tua porca volontà, ma vediamo cosa di buono ci si può ricavà, và__ . "
Grazie per il grande contributo nel chiarire concetti manipolati da folli 🪔.
Un momento! avevo attribuito un'idea completamente diversa alla Resilienza.
Per me non significa non "cadere", piuttosto sperimentare il dolore, la morte e la fragilità in tutto il suo spiazzamento. Poi trarre un insegnamento, volto al cambiamento, alla forma nuova: Come l'araba fenice.
Dunque la parola resilienza...ancora mi piace e continuo a vederla così!
D'accordo su tutto! Io uso soprattutto il buon senso nella mia vita, niente dogmi imposti da me stessa o dagli altri! Una ribelle a ...prescindere!!! Grazie
Ho sempre interpretato la resilienza come la forza che dopo la resa ti permette di rialzarti, di fatti se non avessi ceduto, sbagliato, caduta mille volte non avrei scoperto la mia forza interiore.
Trend del momento. Oggi avevo deciso di scegliere se restare o andare per ripartire da capo. Mi ritrovo questo video.Forse iniziare da capo non sempre è giusto, forse la vera sfida e vedere come finisce.
Resilienza o meno, se non si stava bene prima e nel presente evidentemente qualcosa non andava già dall'inizio. La vera forza è affrontare gli eventi che ci colpiscono utilizzando le "armi" appropriate. Una volta può essere la resilienza, la tenacia ma altre volte ammettere le proprie fragilità e i propri limiti sarebbe più utile ed efficace. Accettarsi per me significa essere coraggiosi. In questa società che ci vuole tutti perfetti accettiamoci e miglioriamoci rispettando noi stessi.
Ottimo video carissimo dottore!
Parole Sante! Bravo!
Grazie Michele. Molto acuto e profondo. Grazie x i Preziosi Insegnamenti
05:50 🥇 ripetizione
04:45 supereroe=superrerrore
07:00 ricominc ad amare e dimentic la sbandata. Amare a comando Camb= Ascolt e seguire
08:07 immutabile e mutabile
10:45 imbrigliato
11:20 globalizzarsi=perdersi
Complimenti!!! Eccellente!!! 🙌🙌🙌
Semplicemente GRAZIE Dottore per il bellissimo video, e si...sei proprio tosto!!!
Meraviglioso video, Michele. Quanto la forza sia davvero un punto di vista e relativa, al di fuori della nostra convinzione che a volte diventa barriera e limitazione. Grazie infinite!
Finalmente si parla del vero aspetto della resilienza, concetto che ho studiato 20 anni fa e ripudiato da 18. Non mi ha mai convinta. Oggi è il tatuaggio più gettonato.
Ci aggiungiamo un no davanti ai tatoo resilienza 😅😅
E da 18 anni stavi ancora lì col dubbio? Non convinta? Te la saresti potuta dare da tempo una risposta...e spero non sia un problema la mia spontaneità perché so che per gli adulti diventa un problema di immagine
@@jo.pavone non è un problema la tua spontaneità, ma se leggi bene c'è scritto che è da 18 anni che non riconosco buona la teoria della resilienza. 20 anni fa ne ho sentito parlare per la prima volta, l'ho studiata, l'ho messa in dubbio e rifiutata. Non faccio la psicologa, ci ho messo forse troppo tempo ad approfondire. Un caro saluto 😘
Il fatto che sia il tatuaggio più gettonato la dice tutta 😂
utilizzo il fotogramma della thumbnail per tappezzare la città, anzi la regione..... La nazione.....IL MONDO!!!!! grandissimo ed illuminante, grazie per il suo lavoro
🔥🔥🔥🔥😈
Bellissimo, davvero interessante questa visione dell'essere resiliente si, ma non sempre... Mi hai fatto venire in mente l'arcano maggiore del Matto: bisogna lasciarsi guidare dal "Matto" che è in noi ogni tanto, quando lo estrai dal mazzo. 🤗 Buona domenica!
Molto d'accordo mai perdere la propria individualità. ...e anche sulle parole ...Si vuole manipolare. ....unificare anestizzare....ma noi sappiamo dare ogni cosa il vero significato!!👍👏❤
Ho fatto un percorso con uno psicologo e dissi proprio queste parole "non sono più come prima... Uscivo sempre, correvo di qua e di là, amici, cene, feste... Voglio tornare com'ero prima"! Grazie Doc 😁
Bellissimo video, sei sia traspirante (che traspiri cose) che simpaticissimo, grande!
Grazie Alessandro
Mi piace troppo come riprendi gli errori, doc!😊
Ottimo video🌟
Buongiorno,
Mi piacciono moltissimo le " deformazioni abruzzesi".
Grazie per questo video, ho capito molto di me, è da un po' che voglio smettere di adattarmi a una vita che non sento mia, ciò che mi ferma è la paura di lasciarmi andare.
Grazie.....
Ciao compà 😉
Grande grande grande! Michele questo video e fantastico ❤
Bellissimo! 📌
Più guardo questo video più mi piace. Io sono un tipo resiliente ma non mi sento un super eroe. La resilienza mi ha permesso di sopravvivere ma adesso posso riposare e andare avanti.
Grandioso Doc
Finalmente si mettono in luce le criticità di questa inflazionata "resilienza"! Qualche tempo fa ho letto un libro che la esaltava, intitolato "Il colibrì " (non ricordo l'autore, forse è una rimozione): assolutamente allucinante! E passava per essere "fuori dal coro" del modernismo... se è così (il finale è lo sfacelo di un essere umano "resiliente"), viva il coro! In troppi casi la resilienza non è un valore, è solo codardia e terrore dei cambiamenti.
Falsità e resilienza ua-cam.com/video/JNTRLQYK554/v-deo.html
Grandioso come sempre
Gran bel video!
Grazie Dottore per questo video. Una piccola perla per persone che non sono addette ai lavori. Lacrimuccia.
Avevo sentito parlare di resilienza in maniera critica ma non ero riuscita ad approfondire. Questo video è molto interessante. Grazie
Che bel video, grazie Dottor Michele!
Quello che mi ha colpito del video è aver sentito citare un concetto che negli ultimi due anni mi sono detta anch'io:"vorrei tornare come ero prima..."è vero, però, che mi porterebbe a soffrire... ecco quando ho sentito quella frase mi sono sentita chiamata in causa,la cosa mi ha dato"conforto",significa per me,in questo video posso trovo uno spunto di riflessione,un punto di vista che ho ignorato, ancora grazie!
Un saluto, ciao
"Resilienza" è un termine che rischia di essere usato a sproposito, un po' come "empatia". Di questo video apprezzo soprattutto che la resilienza non venga considerata la panacea, ma una delle tante risposte che si possono dare ad un problema e non sempre la più appropriata. 😮😉
Grazie
Essere fragile (o almeno ammetterlo, più che altro), per me, è un cambiamento in sé. Ho avuto una vita tutta sull'attenti, in cerca di controllo. Questa volta ho cambiato questo comportamento. E non tornerò indietro, perché stavolta nessuno riuscirà ad abbattermi, neanche provandoci. Non ho più 11 anni.
Sto vivendo la tua stessa situazione☺💖!!!! Ti Abbraccio Forte💖💗💖!!!!
@@azzurracupini6441 ^-^
Mi sembra un controsenso: fragile ma nessuno puo abbatterti.
@@jo.pavone Il punto è questo: se non ammetti tu stesso di essere fragile, ti vergognerai enormemente se gli altri ti feriscono e ti darai la colpa, rendendoti più instabile. Se lo ammetti subito, ciò non accadrà e, ironicamente, potrai piangere e rattristarti ma probabilmente non arriverai a dover sfogare tutti i tuoi sentimenti repressi tramite istinti suicidi. Fragile lo sei sempre, ma se lo accetti è meglio.
@@vespiqueen1984 ok, ma non siamo solo fragili e poi la fragilità non riguarda solo soffrire di ferite altrui ma anche di qualsiasi ferita come la freccia di Eros, cadere colpiti dall' amore, dipendere dall altro, essere travolti dalla gelosia ecc. Tutte ferite che riguardano noi, l altro è da tramite...cioè abbiamo bisogno di quelle ferite per vivere veramente. Quanto al suicidio puo accadere per tanti motivi anche per un eccesso di fragilità...conosco di tentati suicidi per dimostrare agli altri di essere fragili, fa pensare all'esibizionismo di chi accetta le proprie fragilità ma pretende che lo facciano anche gli altri quando magari gli altri non sono disposti ne ora ne mai di accettarle né per se stessi figurianoci poi sugli altri.
Grazie per un nuovo meraviglioso video❤
Grazie Dottore🥰💖!!!! Questo video è arrivato proprio al momento giusto☺💖🌼💖!!!!
Graziee e finalmente nelle crêpe vedo possibilità❤
Condivido ogni parola!!
No va bé.. Io ti adoro proprio!!! 😝 Grazie infinite per aver confermato ciò che ultimamente ho capito : desidero "solo" vivere, resiliente o fragile poco mi importa, vivere qualunque cosa incontro nel mio cammino 🤗🌺
❤️ un saluto
Bel video dottore grazie
Fantastico...il gioco si è aperto ed hai visto qualcosa di nuovo!!!😊
Grazie Michele, avevo bisogno di questo video 💜
Mi fa piacere 😉
Condivido quando il termine viene ridotto di complessità. Nel mondo pedqgogico è un concetto fondamentale per esplorare l'ecologia del mondo attorno alla persona e considerarne i contesti,l. Certo non lo utilizzerei come un modo per spronare la persona a essere forte.
Concordo! è un termine oggigiorno abusato da molti, che alla fine lo interpretano in mille modi diversi che però hanno già un nome
ADORO!!! BRAVOBRAVOBRAVO!! adesso esco e incasino tutto..mi smonto e mi scarabocchio
❤️❤️🔥
Ti adoro Michele Mezzanotte 💙
La resilienza ha a che fare col trauma. Sopravvivere al trauma. Come un giunco che si piega senza spezzarsi. Non adattarsi. Sopravvivere. Trovando nuove strade, nuovi strumenti. Imparare. Spesso rinunciando a porzioni del proprio ego. E si, crescendo.
Ti adoro immensamente! Finalmente la verità e gliela vogliamo rivelare a tutti? 🥂😂 riPosto....
Tnx
🙄...bel video!
Se mi è consentito aggiungere qualcosa...direi che l'invito alla "resilienza" degli italiani tutti, che viene da certi apparati istituzionali, in questo nostro tempo, forse nasconde un ulteriore significato.
A voler pensare male...
Anzi...che dico...a voler sostenere il vero dirò che il termine originario, in seno alla fisica e alla metallurgia, intende espressamente il "preciso punto di rottura"!
La pratica di sottoporre a varie prove di resistenza barre cilindriche sotto effetto di torsione, piegamento, stiratura dello stesso con macchinari di precisione, deve dare il risultato di conoscere il grado di resilienza appunto, cioè come e quanto un metallo, puro o spurio, riesce a modificare lo stato iniziale fino al suo punto di rottura che è il suo stato finale. Il tempo impiegato per unità di forza incrementata ad intervalli regolari, determina il suo grado di resilienza...ma perché sia nota la sua resilienza... è fondamentale che ci sia il momento della rottura.
Quindi la rottura è il vero scopo.
Senza rottura non esiste il dato di resistività. Infatti la forza esercitata dal macchinario è ad oltranza, perché il momento di rottura è quello che si cerca.
Se infatti il metallo è vero metallo esso ad un certo punto deve spezzarsi. Solo così appartiene a lega di un certo livello. Se, infatti, sottoposto a trazione, il metallo si spezza subito o si allunga oltre il ragionevole è declassificato...
...
A ghi è venuto in mente di usare il termine resilienza?
...
Perché?
🙄
Bella amplificazione
Un contenuto su cui riflettevo e di cui non sono stata realmente convinta.Grazie per averlo illustrato meglio! P.s. ho una richiesta, se possibile: potreste trattare, approfondire della manipolazione che un genitore compie sui figli( soprattutto il rapporto madre / figlio maschio)?Buona giornata
Parliamo di resilienza, ma perché se ne fa un uso eccessivo? Parliamo di resilienza in particolare, del suo lato oscuro che si manifesta in vari modi: il mito dell'eroe, il mito del cambiamento e il mito del ritornare come prima.
Ma procediamo con ordine. Qualche anno fa ho scritto un articolo sulla resilienza e successivamente sono stato intervistato dal Corriere della Sera sulla resilienza, in particolare sul suo lato oscuro. Ogni parola che acquista importanza e influenza nella società, come ad esempio "empatia" che ho già analizzato in un video precedente, diventa sempre più inflazionata. La resilienza è sulla bocca di tutti, ma più si amplifica la sua luce, più si estende l'ombra che proietta al suolo. Scopriamo l'ombra della resilienza.
(Musica)
"Dottore, sono una persona molto resiliente, ma ultimamente mi sento stanco e confuso. Non riesco più a gestire gli eventi e i problemi sul lavoro non vanno bene. Anche i problemi in famiglia con mia moglie non vanno bene in questo periodo. Mi chiedo se la mia resilienza e questa stanchezza siano correlati."
Ricordo quando da bambino giocavo con un gioco, non ricordo bene di cosa si trattasse, ma un giorno cadde e si ruppe, almeno apparentemente. In realtà, si era aperto e aveva rivelato qualcosa di nascosto al suo interno. Era diventato qualcosa di fantastico, una portaerei. Quel giorno, ho avuto un nuovo gioco, ma non lo avrei ottenuto se quel gioco non fosse stato rotto. Quel momento di rottura mi ha permesso di scoprire una nuova parte di quell'oggetto. Io e il gioco non eravamo stati resilienti, eppure è accaduto qualcosa di magico, qualcosa di imprevisto.
Il termine "resilienza" ha origine nel mondo metallurgico, in particolare nella qualità di un metallo di resistere alle forze applicate. Parlando dei miei contrari, la resilienza è l'opposto della fragilità. I sinonimi di resilienza sono: resistere, difendersi, contrastare, ostacolare, reagire, lottare e combattere. I contrari, invece, di resilienza e resistenza sono: abbandonarsi, cedere, desistere, ritirarsi.
Essere resilienti significa comportarsi in modo positivo, difensivo, ostacolante, reazionario. È chiaro che non sempre è necessario comportarsi in questo modo. Non sempre è funzionale essere resilienti. A volte è necessario abbandonarsi alle cose, accettare, arrendersi e lasciarsi andare.
Mi immagino già le discussioni tra due persone che si considerano resilienti. "Ho ragione io", "No, ho ragione io", "Io sono più testardo di te". Ma se ti dico che ho ragione io, perché non mi capisci? Se ti dico che ho ragione io, evidentemente è perché credo di aver ragione io. E così via, all'infinito, con discussioni tra persone che si ritengono resilienti.
Ma alla fine, ho capito che mi sono gestito da solo per tutto il tempo. Il mio lavoro, mia moglie, mio figlio. Non sapevo come gestire le persone. Ora ho solo bisogno di trovare la chiave di tutto, ricominciare a trattare.
Bene, diciamo che hai un'idea chiara su come procedere. Sai cosa devi fare. Partiamo analizzando la prima ombra della resilienza: il mito dell'eroe. Viviamo nell'epoca degli eroi, basta guardare le saghe Marvel al cinema, con protagonisti che seguono il percorso dell'eroe. Ma attenzione, perché se è vero che in psicologia ogni processo di individuazione può essere visto come un percorso dell'eroe, non sempre la resilienza fa parte di questo percorso. Anzi, spesso gli eroi sono coloro che si rendono conto che la loro resilienza non li condurrà da nessuna parte, e quindi cambiano e vincono.
Quindi, nella nostra società, questo eroe inflazionato diventa un supererrore. Essere resilienti significa sopportare i dolori senza lamentarsi, senza disperarsi, essere coraggiosi, consapevoli, performanti, amare la vita e non temere la morte, essere sempre controllanti, impegnati e mai arrendersi, procedere sempre avanti. In sintesi, bisogna comportarsi come Iron Man e i suoi compagni.
Ma sai qual è la trappola? È che senza la fragilità dell'eroe, non potremmo mai conoscerci veramente a fondo. Infatti, se hai seguito la saga dei supereroi Marvel, avrai notato che è proprio la rinuncia, la resilienza che permette agli eroi di diventare eroi.
Devo tornare a qualche mese fa, quando ero pieno di energie, quando andavo come un treno. Ma perché vuoi tornare a quel periodo? Cosa ti ha portato qui? Il mito del ritornare come prima è illusorio, non si può tornare indietro. Inoltre, se quel modo di essere ti ha portato a soffrire, perché vuoi tornarci?
Il termine "resilienza" ha una radice etimologica che significa saltare indietro, rimbalzare. Ecco dove si intravede il mito del ritorno. Vogliamo tornare indietro, vogliamo resistere al cambiamento, non vogliamo cedere, non vogliamo morire metaforicamente, non vogliamo cambiare. Ma il saltare indietro verso un passato aureo è un dispendio di energie logorante e irraggiungibile che danneggia gravemente la nostra psiche e ci impedisce di vivere il presente, di cogliere le opportunità che la realtà ci offre.
Alla fine, tutto si riduce a una questione di adattamento. Al lavoro, devi trovare il ritmo giusto. Con tua moglie, devi ricominciare ad amare e dimenticare le sbandate. Ma sai cosa dice il dottore? Basta cambiare un po' di cose e ripartire da capo, continuare a macinare la vita come se tutto ciò che ti sta accadendo possa essere cambiato e non richieda ascolto o comprensione. Ma no, caro Michele, non hai capito nulla della resilienza.
La resilienza consiste nell'adattarsi agli eventi della vita, ma non significa cambiare in modo ontologico. Non è così meccanico come pensi. La tua fantasia di cambiare la vita e trasformarti a comando è ingannevole. Cerca il nirvana, modifica la tua mente... Queste sono solo pseudopsicologie contemporanee che spingono al cambiamento senza consapevolezza. Non tutti dobbiamo cambiare sempre e non tutto può essere cambiato. La distinzione tra ciò che muta e ciò che non muta è fondamentale per la psicoterapia. Lavorare sull'immutabile come se potesse essere cambiato è un grave errore terapeutico.
L'argomento dell'analisi ci cambia e non ci cambia, del diverso e del medesimo, sono concetti fondamentali. Anche il concetto di cambiamento nell'inconscio è complesso e sfumato. L'etimologia di "cambiare" indica un movimento di girare attorno, curvare. È un'evitazione, un ostacolo che sta di fronte a te. Cambiare non significa sempre resistere, adattarsi o evitare. Alcune difficoltà e sofferenze richiedono l'abbandono, la fragilità, lasciarsi andare, rimanere nel presente e accogliere la vita in maniera incoerente e caotica.
Si dice che errare è umano, ma perseverare è diabolico. Potremmo dire che essere resilienti è umano, ma perseverare nella resilienza è diabolico. La vita può essere accolta con irrazionalità, fragilità e caos. Non sempre dobbiamo resistere, tornare indietro o cambiare. Alcune sofferenze richiedono semplicemente che ci concediamo il permesso di essere fragili, incoerenti e caotici.
Non dobbiamo essere sempre resilienti, non dobbiamo sempre adattarci. La resilienza non lascia spazio alle aperture, all'ombra dell'ostinazione e della fragilità. Non ci permette di aprirci al nuovo, di concederci al mondo e all'inaspettato. Non ci permette di vivere la vita autenticamente. La psiche è una materia viva che va vissuta. L'inconscio non vuole essere imprigionato e controllato, vuole semplicemente essere vissuto. Ognuno di noi rappresenta un modo unico di vivere, e la resilienza è solo uno degli aspetti della vita che l'inconscio ci concede.
Non seguire le mode del momento, cerca il tuo modo di affrontare la vita. Non globalizzarti, altrimenti rischi di perderti. Ascolta il messaggio che ogni sofferenza porta con sé. La vera psicologia non insegna a seguire le mode, ma a cercare il proprio cammino unico per affrontare la vita.
Sintesi dei concetti più importanti:
Questo pensiero pone in discussione l'idea contemporanea di resilienza e cambiamento, offrendo una prospettiva critica sulle pseudopsicologie che promuovono un cambiamento senza consapevolezza. L'autore sottolinea che la resilienza non implica necessariamente un cambiamento ontologico o un adattamento meccanico agli eventi della vita.
Dal punto di vista psicologico, il pensiero richiama l'importanza di distinguere tra ciò che può essere cambiato e ciò che rimane immutabile. Questa distinzione è cruciale nella psicoterapia, in quanto lavorare sull'immutabile come se potesse essere cambiato può condurre a gravi errori terapeutici. La psicoterapia dovrebbe invece concentrarsi su una comprensione approfondita di sé, accettando anche le parti di sé che possono essere considerate immutabili.
L'autore suggerisce che la concezione del cambiamento nell'inconscio è complessa e sfumata. L'etimologia del termine "cambiare" indica un movimento di girare attorno o curvare, suggerendo che il cambiamento non deve essere sempre interpretato come resistenza, adattamento o evitamento. In alcune situazioni, l'autore afferma che è necessario abbandonare, mostrare fragilità e lasciarsi andare, accogliendo la vita in modo incoerente e caotico.
Inoltre, l'autore avverte sul pericolo di perseverare nella resilienza, paragonandolo all'idea che perseverare nell'errore è diabolico. Sottolinea che non dobbiamo sempre essere resilienti o adattarci in modo rigido. La resilienza non dovrebbe impedirci di aprire nuove porte, di abbracciare l'incertezza e l'imprevedibilità della vita. L'autenticità e l'accettazione di sé sono aspetti importanti per vivere una vita piena.
L'autore incoraggia anche a non seguire le mode o le tendenze del momento, sottolineando l'importanza di trovare il proprio modo unico di affrontare la vita. Ogni individuo ha il suo cammino unico e personale, e la psicologia autentica non dovrebbe insegnare a seguire le mode, ma a cercare la propria via individuale.
In sintesi, il pensiero critica l'approccio meccanico e superficiale alla resilienza e al cambiamento, sottolineando l'importanza di accettare se stessi, di abbracciare l'incertezza e di trovare il proprio percorso personale per affrontare la vita. Questa prospettiva psicologica richiede un'apertura verso l'inatteso e l'autenticità, abbracciando sia la fragilità che il caos come parte integrante dell'esperienza umana.
Come disse il grande artista marziale e filosofo Bruce Lee, sii acqua amico mio, l'acqua assume la forma li dove si trova, non gli resiste...be water my friends.
❤🌊☯️❤
In questa situazione che stiamo attraversando come si sarebbe posto Bruce Lee?
@@FrankInBlack Io direi che avrebbe detto di abbracciare questo cambiamento anche nelle sue parti più buie e di continuare a percorrere la strada della propria crescita personale💖☯️💖!!!!
@@FrankInBlack ma dai stai scherzando? 😇😜 Forse avrebbe gridato l'urlo di chen terrorizza anche Draghi! 🤣🤣🤣
@@azzurracupini6441 che strana coincidenza, mi hai dato la tua risposta mentre stavo scrivendo il messaggio...
Un'analisi molto sottile. È molto più difficile vedere l'ombra. Purtroppo ci sono delle parole che attecchiscono nel dire comune e diventano un crogiuolo di affermazioni soggettive. Oltre la resilienza c'è di più 😀
Ti posso voler bene???😂😂risate e riflessioni , le domeniche hanno tutto un altro sapore 💓
❤️❤️
L’ho vissuto con l’università: era come una ruspa, avanzavo coi paraocchi fissi sul mio obbiettivo. Dovevo prendere la laurea da sola, in tempo, senza chiedere soldi a nessuno. Sono uscita con l’ansia ipocondriaca.
“Resilienza” in meccanica è la capacità dei materiali di tornare alla forma iniziale al termine delle forze a cui è stato sottoposto.
Grande contenuto come sempre! Ad 8:10 citi una parte di qualche libro di Hillman? Se sì quale?
Figure del mito
È necessario imparare a lasciar andare
🙏
In realtà la resilienza è una grande virtù quando è interpretata come auto-consapevolezza: ovvero quando non sono gli eventi esterni che modificano la nostra pace e calma interiore. Questa è per me la resilienza. Se lasciamo che tutto ciò che accade deve essere seguito allora siamo niente…
La resilienza mi ha devastato
È un termine che, associato alle persone, ho sempre detestato. Ho 54 anni, lavoro nel settore edile e in cantiere il termine resilienza si usava solo riferito a certi materiali. Non mi è mai piaciuto sentirlo riferito ad individui, strideva. Rimaniamo umani.
👏👏👏👏👏
Dottore io ho sempre pensato che la resilienza può essere la capacità di individuazione di se stessi al di là degli eventi avversi che ostacolano questo processo. Dico questo in base alla mia vita e alla differenza che faccio fra me e i miei fratelli che hanno vissuto come me una vita traumatica.. la mia psicoterapeuta dice che questa mia resilienza mi ha salvato.. non mi drogo non ho disturbi almeno non in maniera troppo evidente. 😅 Riesco a gestirmi abbastanza bene... ho avuto disturbi alimentari e depressione ma ne sono uscita.. da sola. Tutto ciò a differenza di chi come me ha vissuto una vita difficile ed ha sviluppato problematiche psichiche abbastanza gravi . La mia idea di resilienza è giusta secondo lei ? Può essere anche una risorsa , al di là dei lati oscuri ?
Questo termine è molto diffuso anche quando si parla di tematiche ambientali. Dobbiamo essere resilienti , niente di più sbagliato, se non teniamo in considerazione gli errori che l'umanità ha commesso in passato con la convinzione antropocentrica di essere i padroni del mondo quasi a sfidare Dio o L'universo ( come si preferisce) ; non saremo in grado di affrontare le sfide del futuro. È proprio nell'accettazione della fragilità umana davanti all'onnipotenza delle leggi naturali che possiamo trovare le risposte e di conseguenza le giuste soluzioni. L'economia non è da mettere al primo posto , bensì deve andare a braccetto con l'ecologia , dalla quale tutti noi dipendiamo. Così è anche per la psiche. Provare sensi di colpa per gli errori del passato e rimanerne incistati non ci porta da nessuna parte. Rendersi conto invece che gli errori ci servono per evolvere , l'importante però è saperli riconoscere , sbaglieremo ancora , sbaglieremo meglio.... La modalità intuitiva del mio essere PAS mi dice che questo periodo di transizione è necessario .... È dalle crisi che possiamo divenire creativi. La creatività nasce dalla noia. E questa nostra società inglobata nella fretta del vivere non sa più assaporare la bellezza di un tramonto o commuoversi guardando un dipinto di Caravaggio. Al massimo scatta una foto per ricevere un like sui social network. Forse non siamo ancora pronti al cambiamento , ma se ci rifiutiamo di essere manipolati da un sistema che ci vuole omologati , se non compriamo le loro idee , se valutiamo di cosa abbiamo bisogno x essere sereni , ecco che la speranza si unisce all'azione e si trasforma in coraggio. IL coraggio di vivere la nostra identità cooperando per un mondo migliore o almeno non peggiore di questo. Dunque sostituisco la parola "resilienza" con consapevolezza. IL cambiamento parte dal basso , dalla società, la società siamo tutti noi.... La memoria quando è davvero viva non contempla la storia. Più che nei musei dove la poveretta si annoia ci invita a viverla .
La resilienza può essere davvero pericolosa, soprattutto quando ci si trova in vicoli ciechi senza nessun tipo di sbocco. L'ho sperimentato in prima persona, oggi sono celiaca. Cambiate strada e fatelo subito!
Grazie per il tuo video, però per me quello di cui parli è la resistenza, l'opposizione, non la resilienza. Per come l'ho sempre intesa io, la resilienza ha a che fare col sopravvivere ritrovando un significato e, sì, anche forza; però non ha che fare con il resistere, che è cosa completamente diversa. Anzi, direi che sono concetti per certi versi opposti. Perché per acquisire resilienza si deve prima ammettere il problema, il dolore che ci ha buttate a terra (e magari ci ha pure calpestate per bene) e accettarlo pienamente; poi si deve riuscire a rimettersi in piedi, cosa non scontata. Infine, si (ri)trova un motivo, un senso e, se tutto va resilientemente bene, pure un po' di gioia di vivere. :)
Per me il lato veramente oscurissimo della resilienza è, invece, quello politico ed "eteroimposto". Mentre guardavo il video, continuavo a pensare a questa frase di Tracie Washington (avvocata americana):
"Stop calling me resilient. I’m not resilient. Because every time you say, ‘Oh, they’re resilient,’ you can do something else to me.”
Da Abruzzese confermo che qui non esistono saghe ma solo sagre 😂
Tornare come prima per reiterare lo stesso essere è un po' come esporsi a ciò che non sia stato veramente acquisito. Che senso ha resistere se si può andare oltre, guardando al passato, poi, dall'alto di una crescita? Taleb ci avrà preso
🌹
🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣sono resiliente!🤣🤣🤣🤣🤣..sto ridendo per strada da sola..grazie
11:25 è il mio inconscio 😂
Ça va sans dire! 🐣☺️👏🏻👏🏻👏🏻 Un po’ di resilienza sì, un po’ no! 👏🏻👏🏻👏🏻 P.S. « L’immutabile », rifletterò. Un abbraccio enorme
Un abbraccio
@@michelemezzanotte ricambio 🌷
🥰
Può darsi che sia attinente alla capacità di staccare anche la spina? Flessibilità, il piegarsi e ritornare come prima ma anche la duttilità, la capacità di essere modellati, general purpose. Retengo che, alcune volte bisogna essere resilienti, altre volte duttili, altre volte flessibili e altre volte proprio potersi trasformare o avere capacità adattive e trasformative.
Me l'hanno sempre rinfacciato che non sono resiliente. Ma a me essere resiente mi fa male. Ho condiviso
Con questo suo video dottore mi sono chiarito un po' di dubbi sulla resilienza . Effettua sedute via Skype ? Grazie per un'eventuale risposta.
Faccio la psicoterapeuta da vent'anni.
Quando sento un collega o un paziente pronunciare il termine "resilienza" mi viene voglia di chiudere la partita iva.
Allora è normale!
😅😅😅
io c'ho scritto una tesi sulla resilienza!
Io ho fatto il grandissimo sbaglio di essere troppo forte, perché a causa di ciò la mia malattia è peggiorata.
Buongiorno, di chi è la foto del labirinto alle sue spalle? Mi piace molto
È un’opera d’arte che ho commissionato: Terra
@@michelemezzanotte grazie mille
Che bellooooooo
Ciao Michele potresti fare un video sul rapporto genitori / figli? Come sopravvivere con dei genitori all' antica che ci trattano come adolescenti anche da adulti e che vorrebbero che fossimo esattamente come loro si aspettino. Grazieeeee
Voglio anche Io un video su questo tema😆💖!!!!
Segno in agenda
Infatti come dice hillman tutti gli eroi del mondo antico discendono negli inferi e ne rosalgono con un occhio diverso. Ancora una volta è l'andare giù che fa crescere
Ciao Michele. Io sono un ragazzo di 28 anni che è un disastro. Il mio unico modo di essere è bere, perdermi negli impulsi,non avere progettualità, essere inetto. è così da anni, al punto che ho pensato di soffrire di ADHD. Cosa diresti ad una persona nelle mie condizioni? Mi sembra di non essere fatto per la vita. Aspetto un tuo consiglio.
Il mio consiglio è di iniziare un percorso di psy
@@michelemezzanotte di che tipo?
Essere resiliente: per me significa vivere nella cacca fino al collo e riuscire a non affogare.
Ma non è sempre cosi
Che palle che avevo di questa esaltazione della resilienza!!! Che, video liberatorio
Quindi , la capacita di un materiale di resistere a sollecitazioni dinamiche , e sulla bocca di tutti ? Figa io credo di aver usato sto termine 3 volte nella mia vita e ora lo usan tutti?
Penso a tutta la gente che si tatua la scritta resilienza... 😊
😅
Io pensavo che la resilienza significasse elasticità
Anche io, più che altro adattabilità
wow! conosco quasi solo gente che c'ha ragione lei, oh, davvero, questi non riescono davvero a capire che o sono d'accordo con me o hanno torto, ci ho ragione io! che poi qua lo dico a ridere ma una notte uno di questi tizi mi disse la stessa identica cosa su lui e gli altri, solo che lui non scherzava. poi si, i maschi umani in genere sono affetti da "durismo", niente di più ebete sotto il sole.
Adesso si sta abusando di questa " parola" è stata svuotara del suo senso. Non sono tanto sicura su ciò che dici. Anche perché si parli dell'ombra è perché esiste il lato di luce....allora?
" mi cade il giocattolo . occasso e mò? si è aperto in due, mostrando quello che finora non avevo mai visto ,ma di cui mi ero sempre chiesta che sembianze avesse, mentre giocavo. uhmm, ho un giocattolo nuovo. no, statti zitta giudicessa interiore, non me la sto raccontando per consolarmi della perdita chè per quella già ho sacramentato e pianto nello sgabuzzino dove tengo i bauli dei lutti . è che ho un giocattolo nuovo. no, che non sono felice che si sia rotto quello di prima chè così ho avuto questo qua nuovo, chè a quello di prima tenevo, perchè mi teneva a bada chè sennò chissà dove andavo a sbattere. sì ,sigismonda sì ,l'ho rotto apposta il giocattolo vecchio, perchè ero troppo curiosa di vedere cosa ci fosse dentro, sarà come dici tu. e mò? e mò raccolgo i cocci chè chi apposta rompe poi paga, ma i cocci sono i suoi.
spesso mi perdo gli occhiali, mi cadono dalla faccia e pluff se ne vanno lontani dal mio naso. non si sono mai infranti e sì che sono vecchi e malridotti ,ma quando li recupero e li metto di nuovo su, li ringrazio ,perchè lo so che l'hanno fatto solo con l'intenzione di mostrarmi quello che, cadendo, sono andati a guardare da vicino.
io sapevo che la resilienza non è raccontarsela, nè recitare la poesiola che fa: __👸🏼sono forte ma anche fragile , cado spesso ma l'importante è che mi rialzo. il mio peggiore difetto? sono testarda__ , macchè,
pensavo che resilienza fosse __ma porco Trio , che sia maledetta la tua porca volontà, ma vediamo cosa di buono ci si può ricavà, và__ . "
Io non mi globalizzo...
Inconscio non sbaglia un colpo....
E quando tutti ti vedono come esempio virtuoso di resilienza ma tu non lo sei? 😅
Un motivo in più per lasciar andare. 🌻
Io non sono resiliente, sono caotica, sono gli altri che mi vedono così e si fanno i loro film 😅
😅
Sei un mito..
Mah!!!!!
Un'altro modo x togliere l femminile. ...che invece in questi tempi è necessario x la salvezza del genere umano..!!
Secondo me lei ha sbagliato tutto, l'interpretazione dela resilienza, che poveto.
Grazie