Questo album è un faro alto anni luce dalla cui sommità, a malapena si scorgono gli squallidi figuri che inutilmente si dimenano nell'attuale panorama musicale!
Nessuno potrà mai arrangiare ed interpretare come ha fatto Lucio, testi così difficili e poco musicali dandogli una loro dignità e facendola sembrare la cosa più semplice del mondo!!!!
Adoro questo LP da quando è uscito ...nn ho parole per descrivere quello che mi suscitava e mi suscita ...Lucio era avanti secoli ...questo capolavoro non l' hanno capito in molti ..sono onorata di averlo amato e capito io ❤️❤️❤️❤️
Più ascolto questa canzone e più capisco che troppi attualmente non capiscano assolutamente una fava di musica. Questa canzone è una vetta di capolavoro. In basso X Factor e sticazzi vari. Che angoscia. E senti le prime battute di questa ed é paradiso musicale. Senza sforzo. Il genio Battisti. Sempre. Giro di basso e controtempo chitarra, pianoforte. Ritmo totale. Battisti dove sei?
Quando ascolto questo capolavoro Ricordo quando studiavo epica .Il testo ,come altri pezzi degli albums bianchi sono da analizzare per poter trovare un senso .Panella un grande , ma Battisti riuscire acomporre la musica è stato un genio da oscar . Oggi quanto manca !
Adele Angelini che brava hai veramente ragione, il testo di Panella, unito alla canzone di Battisti ha una sua logica aurea di perfezione, ritmo,sentimento. É un capolavoro multi livello, non trovo le parole. Testo apparentemente ermetico ma stupendo, la logica della perfezione. Letterario, da insegnare in classi di letterarura moderna.
@@Topesio66 Io ho sempre seguito Battisti , un grande. Mogol Battisti ,brani molto belli,ma Con Panella insuperabile .Ogni giorno ascolto i bianchi mi danno emozioni incredibili anche se alcuno testi non sono ancora riuscita a capirli .La musica ,la voce di Lucio che trovo diversa da quando cantava Mogol , midanno sensazioni incredibili
Adele Angelin gli album bianchi sono stupendi. Ieri sera con amici ce li siamo sentiti tutti. Panella un grande, vero molto ermetismo ma veramente emozionante riascoltarli tutti insieme...da riscoprire ogni giorno.
@@Topesio66 Grazie ,peccato che questi albums sono apprezzati da pochi . Sono contenta che anche tu la pensi come me .La Mattina Panella Battisti sono la mia compagnia .Buona giornata .
Non posso farne ameno di ascoltare quasi tutte le sere le canzoni di Lucio Battisti,ero adolescente quando iniziai, adesso che sono vicino ai 60 anni mi emoziono sempre. Grazie Lucio
Quando uscì questo album fu' aspramente criticato su tutti i fronti. Un giorno un'amico mi impresto' la cassetta..... La inserii nell'autoradio, la macchina andava da sola, fui colpito dalle sonorità e gli arrangiamenti.... Ancora oggi aspettiamo un artista così sublime. Grazie Lucio
Linea ritmica avanti 100 anni, melodia quasi mono tonica pare un contro senso e invece capolavoro, testo criptico ma con interpretazione precisa. La ascolteró oggi almeno 50 volte mentre guido in viaggio da solo. Re di me stesso insieme a Lucio il Grande Battisti.
Se ti dicessi un personaggio vip che si dà le arie di grande intenditore e scrittore di musica cosa mi disse 16 anni fa di questo Lucio qui nn ci crederesti ...il Lucio Battisti del declino disse ...io gli ero amica e gli volevo bene a sto qua ...ma da quel momento l'ho eliminato dalla mia vita ... è diventato un ignorante di prima scelta...il nome però nn lo dico di sto cretino
Lucio Battisti oggi avrebbe ottant'anni. La sua figura sembra essere tornata in questi giorni sulla ribalta, polo d'attrazione, tra i tanti, nel veloce tritacarne mediatico che presto innalza e altrettanto presto accantona. Non fosse altro che per un elemento anagrafico, essendo io nato nel 1958, mi sento particolarmente legato lui, che è stato uno dei paradigmi musicali della mia giovinezza, accanto a Beethoven, Bach, il progressive e tanto altro. Ma Lucio rappresenta per me un enigma, oggi ancora più che ieri, che soltanto può essere sciolto dalla presa d'atto della capacità del genio ad assoggettare tutto alla sua egida. Avvenne per Beethoven, per Mahler ed è accaduto anche per lui, abilissimo plasmatore di mezzi tecnico/semantici che asservì alla sua squisita musicalità. Ecco allora che le tante "canzonette" della sua prima fase, dagli inizi sino al 1980, ritenute banali e saccarinose da critici e colleghi con la puzza sotto il naso, nascondevano già "in nuce" l'elemento del sacro fuoco interiore, quella scintilla che sopravvanzava di gran lunga gli argomenti trattati, gli amori felici o infelici, gli sdilinquimenti per un amore non corrisposto. Un "quid" inafferrabile che rende questa musica una corrente elettrica nell'atto di attraversarci, accendendoci come delle lampadine che emettono raggi di luce. Una persona umile, che riconosceva i suoi limiti nella composizione dei testi, che affidò tranne pochissime eccezioni a Mogol nella prima fase e a Panella nella seconda. Una modestia che traspariva anche dalle interviste rilasciate ai giornalisti, sinché ebbe voglia di concederle, prima di trincerarsi dietro un silenzio assoluto e impenetrabile (l'ultima fu quella data alla radio svizzera nel maggio 1979). Appariva in queste come uomo schietto, assolutamente insofferente a ogni forma di autocelebrazione o retorica, che si concedeva senza veli o ipocrisie, da persona molto gelosa della sua riservatezza (uno dei motivi del suo silenzio fu proprio un tipo di giornalismo invasivo della sfera personale). Ma quelle parole che lui lasciava ad altri non avrebbero mai potuto risplendere in maniera così lucente senza la sua musica, nessun altro avrebbe potuto farlo con una tale efficacia. La lunga collaborazione con Giulio Rapetti e l'enorme successo conseguito contribuirono a formare un'immagine di lui come cantore della vita e dei sentimenti comuni, sotto la quale tuttavia covava la tempra di un vero sperimentatore, agitato da una perenne tensione al superamento di se stesso: dei diciassette album in studio registrati non ce n'è uno che sia uguale all'altro e anche all'interno di un medesimo si poteva trovare una grande varietà di accenti. Un processo evolutivo quasi "beethoveniano"; basta ascoltare la sua prima canzone, Adesso sì, con la quale Battisti esordì al Festival di Sanremo 1966 (con la voce di Sergio Endrigo) e le otto criptiche tracce del suo ultimo album Hegel. Una distanza che pare siderale e che porta a catalogarlo come vero artista, continuamente alla ricerca di nuovi mezzi espressivi, non pago dell'enorme successo avuto con le sue bellissime "canzonette". Non male per un musicista fervente ma autodidatta, chitarrista ritmico e foriero di una vocalità che lo espose a molteplici critiche, ma che fu cruciale nel determinare una capacità unica di trasmettere emozioni. Per primo, e non per coprire con un "pallium" eventuali deficienze vocali, sostenne il primato dell'emozione sulla tecnica vocale. Mi azzardo a dire di più: le sue canzoni, eseguite da cantanti forniti di perfetta e prorompente tecnica vocale, appaiono sicuramente meno sue, distanti alquanto dalla sua sensibilità, che si avvantaggiava di una timbrica particolarissima. Credo che raramente si sia creato un binomio così inscindibile tra creatore ed esecutore come in questo caso, rompendo il quale ciò che viene creato diventa inesorabilmente un'altra cosa. Artista curiosissimo, insaziabile frequentatore dei vari generi e stili della scena angloamericana (adorava Ray Charles), ne assorbì umori ed essudati sino a realizzare un'innovativa fusione tra questi e la sua sensibilità di cantante melodico italiano. Nient'affatto che un pallido epigono però: tutto diventava alla fine inconfondibilmente suo, battistiano dalla cima dei capelli alla punta dei piedi, anche in generi che facevano a cazzotti con il melodico. Nella seconda fase, la panelliana, Lucio Battisti accolse le istanze della Disco Music, della Alternative dance, Eurodance, Synth pop e Funk, fondendole in modo singolarmente efficace con la sua calda anima latina. Anima latina, appunto, è anche uno suo straordinario album del 1974, vero punto di rottura della sua poetica, dove Battisti rivolse lo sguardo verso orizzonti più ambiziosi. La musica è certamente eloquente, ma se questa non bastasse, vi invito a leggere la lunga intervista data al giornalista Renato Marengo di Ciao 2001. A partire dal 1973, dopo l'increscioso episodio del 27 marzo nella stanza della clinica dove Battisti si trovava insieme alla compagna e al figlio appena nato, il suo distacco dalla stampa italiana e dai concerti diventò totale. Arrivò addirittura a rifiutare un'intervista propostagli da Enzo Biagi e una richiesta di Gianni Agnelli per un'esibizione al Teatro Regio di Torino, sponsorizzata dalla FIAT, che gli avrebbe fruttato un compenso di ben due miliardi di lire. In questi giorni sto riascoltando tutto di lui, in ordine cronologico, rituffandomi in un passato dalla ricchezza enorme, un pregresso che dà valore e illumina anche il mio presente. Si va sempre più consolidando in me il concetto di un'arte, la musicale, eloquente di per se e che nessun esperto o critico che sia possa chiarire con le parole. Finisco questo mio post con una citazione dello stesso Lucio Battisti: "Faccio il musicista, non l'attore o il giornalista; le mie cose le dico tutte, complete, nei miei dischi. La mia musica dice tutto di me, i testi che canto mi stanno bene, li adatto a me, li sento. Se facessi l'attore parlerei, se facessi il giornalista userei la macchina da scrivere, se fossi un critico spiegherei. Non credo di dover spiegare quello che faccio, guai, significherebbe che non mi faccio capire da tutti..."
E tu dici ancora che non parlo d’amore Batte in me un limone giallo basta spremerlo! Con lacrime salate agli occhi tuoi ma ben condita amata t’ho! ❤🎻poesia pura🎻❤
proprio uguali...ammazza sia come testi profondi che come musiche armoniche. aho,spero si capisca l'ironia.comunque se intendevi dire che ha copiato dagli audio 2,basterebbe informarsi.Fatti un pianto 1986 ...quegli altri 1995. quindi quale è il brano originale e quale è quello che rassomiglia? sarà un caso? mah! e quegli altri mi sai dire quali ulteriori "capolavori" hanno sfornato?
Dal monte ventoso dei miei sentimenti Sfoglio all’aria una rosa ricettario L’inizio è già indiziario Lei sciolse e poi si tolse lo chignon E calva d’amore, lustro sguardo da biliardo Boccia sul tappeto il suo pallino E la stecca del peccato C’è tanta nuda verità Fatti un pianto Oh... ooh ooooh Fatti un pianto Oh... ooh ooooh Da un chilo di affetti, un etto di marmellata Se sbatti un addio c’esce un’omelette Le cosce dorate van fritte Coi sorrisi fai croquettes E tu dici ancora che non parlo d’amore Batte in me un limone giallo, basta spremerlo Con lacrime salate agli occhi tuoi Ben condita amata t’ho Dai, piangete Oh... ooh ooooh Dai, cantate Oh... ooh ooooh E dai che ne ho sete... Parole d’amore Grosse lacrime sciocche Sono uova alla coque E dai e dai... Oh... ooh ooooh Fatti un pianto Lacrimoni che sono lenzuola (oh... ooh ooooh) Da strappare e da calare giù (fatti un pianto) E lì perdutamente qualcuno che ti sfugga O che salga su Per intanto qualche vento Qualche tentativo fa
Bellissima musica. Con parole di Mogol sarebbe stata magistrale. Battisti non voleva più regalare emozioni, desiderava che ci si concentrasse sulla musica. Ma le canzoni sono fatte anche di poesia...
Capita solo a me di non riuscire a sentire alcune parole del testo? Per esempio, le parole prima di "... un etto di marmellata" le sentite? Io fino a che non ho letto il testo non sarei riuscito a scriverlo sotto la dettatura della canzone.
Questa canzone sarebbe tutt'ora uno standard italiano di grandissima bellezza e senza tempo se Panella avesse capito qualcosa di metrica musicale a quel tempo, soprattutto la coda è rovinata dal testo che non sta nella linea ritmica e Lucio fa quel che puo. Tuttavia per rispetto verso Panella, questa è una delle poche canzoni degli album bianchi che vorrei sentire cantate da Mina per vedere lei, in quanto interprete principale battistiana, quali soluzioni vocali avrebbe adottato per far quadrare il testo con la musica.
Mah, leggo commenti che mi sembrano un pelino sopra le righe. Magari dovremmo tornare a quote piu'normali, come diceva qualcuno. Nel testo di questa canzone ci sono cadute di stile quasi da cafoni (come spesso in Panella) e commuoversi su qualche allitterazione, sulle cantatrici calve o sui monti ventosi e' un po' esagerato. Che poi la voce di Battisti ci faccia digerire tutto, e' un altro discorso...
@@robertovalentini4732 Caduta di stile è terminologia tecnica che si riferisce a variazioni stilistiche stridenti all'interno di uno stesso testo. Non c'entrano nulla i confronti con le mostruosità odierne.
@@dashkappei9082 Monte ventoso altro non è che una citazione riportata pari pari. Nei testi di Panella ci sono delle intuizioni - e still life resi in parole - di straordinario livello, come ad esempio: "Scarica un gran volume di indolenza incendiaria" riferito ad una donna gattamorta che, con la sua indolenza, appunto, ottiene il risultato (evidentemente calcolato) di aumentare l'eccitazione del compagno. Altro esempio, nel descrivere un momento gestito con goffaggine: "Potremmo per miracolo inciampare... con la stessa disinvoltura ed eleganza con la quale sprofondano i piroscafi in mare, con tutte le luci accese", che trovo di assoluta ilarita'. Oppure, pensieri e cose felicemente carpiti da filosofi ed utilizzati - riveduti sapientemente - per descrivere un contesto, come nel caso di questa frase: "Non penso, quindi tu sei." E centinaia di altre. Non c'è bisogno di analizzare - o parlare di - tecnicismi per poter apprezzare tali trovate.
@@robertovalentini4732 Ancora una volta non capisco se i post li leggiate o no. Nessuno ha detto che non ci siano intuizioni gradevoli, fermo restando che su quelle citate da lei si può discutere o meno circa la straordinarietà. Caduta di stile è scrivere : "sul dolce tedio a sdraio" (che è fantastica sotto tutti i punti di vista) e poi dopo "cacciava fuori la lingua" solo per allitterare con "ghiacciai" dove "cacciava" è appunto una caduta stilistica. E di esempi così ce n'è. Dopo di che non ho mai detto che Panella non abbia bei momenti ("uve segrete e nere dalle pelli boriose e fini", è una perla assoluta) ma che i commenti che gridano al miracolo sono sopra le righe, punto. Se si parla di straordinarietà c'è bisogno eccome di scendere in tecnicismi.
In verità, un pianto me lo sono fatto davvero per lo sconcerto e lo sconforto nell'ascoltare questo brano dal testo insignificante, ricco di parole vacue e senza senso! 😱 Tra questa canzone e quelle prodotte con Mogol c'e, ahimè, una distanza abissale. Se non si fosse trattato di Lucio Battisti, qualsiasi discografico avrebbe preso a calci nel sedere chiunque si fosse permesso di proporre questa porcheria, frutto della mente contorta del "bidello" (non maestro!) Pasquale Panella, dimostratosi nel tempo la vera rovina professionale di Battisti. 👎
@@marcolavenuta8728 In primis, di musica ne capisco "un pochino", visto che mi sono diplomato in pianoforte classico presso il Conservatorio di S. Cecilia in Roma e, in secundis, mi sono specializzato nel jazz. Ergo... musica soave è quella che sprigiona dalla bacchetta di Ennio Morricone, non quella cacofonica ideata da Panella e i suoi scagnozzi. E osano pure chiamarlo "maestro" Panella. Ma quale maestro?!?!? Lui non è degno neanche di fare il bidello. Maestro è gente del calibro di Morricone!
Dal monte ventoso dei miei sentimenti Sfoglio all’aria una rosa ricettario L’inizio è già indiziario Lei sciolse e poi si tolse lo chignon E calva d’amore, lustro sguardo da biliardo Boccia sul tappeto il suo pallino E la stecca del peccato C’è tanta nuda verità Fatti un pianto Oh... ooh ooooh Fatti un pianto Oh... ooh ooooh Da un chilo di affetti, un etto di marmellata Se sbatti un addio c’esce un’omelette Le cosce dorate van fritte Coi sorrisi fai croquettes E tu dici ancora che non parlo d’amore Batte in me un limone giallo, basta spremerlo Con lacrime salate agli occhi tuoi Ben condita amata t’ho Dai, piangete Oh... ooh ooooh Dai, cantate Oh... ooh ooooh E dai che ne ho sete... Parole d’amore Grosse lacrime sciocche Sono uova alla coque E dai e dai... Oh... ooh ooooh Fatti un pianto Lacrimoni che sono lenzuola (oh... ooh ooooh) Da strappare e da calare giù (fatti un pianto) E lì perdutamente qualcuno che ti sfugga O che salga su Per intanto qualche vento Qualche tentativo fa
...ma perchè?..perchè!..ascolto Battisti e piango... quanto mi manca...
Questo album è un faro alto anni luce dalla cui sommità, a malapena si scorgono gli squallidi figuri che inutilmente si dimenano nell'attuale panorama musicale!
CONDIVIDO TUTTO
Sono d'accordo
Un faro questo, ma direi tutti i 5 album con Panella.
@@salvatriceadamomartello1630 è una svolta musicale di spessore epocale che ci rende felici, non ho parole per dire di più.
❤
Capolavoro puro. 49.000 visualizzazioni... ecco la prova che la cultura musicale non esiste.
Sfido chiunque dei cosiddetti..."grandi" a replicare questo pezzo,suscitando le stesse emozioni di Battisti.
concordo
Pure io .Grande Lucio .
Nessuno potrà mai arrangiare ed interpretare come ha fatto Lucio, testi così difficili e poco musicali dandogli una loro dignità e facendola sembrare la cosa più semplice del mondo!!!!
scritta 34 anni fa....attuale anche tra 500 anni , immenso lucio battisti
Grandissimo Pasquale Panella
❤️
Ciao quanti anni hai?
Lo scureggione!
Le canzoni di Battisti e Panella ti fanno entrare in un mondo onirico.
Assolutamente e prima di Lucio anche con Carella tantissima roba, rispetto ad oggi…😢
Adoro questo LP da quando è uscito ...nn ho parole per descrivere quello che mi suscitava e mi suscita ...Lucio era avanti secoli ...questo capolavoro non l' hanno capito in molti ..sono onorata di averlo amato e capito io ❤️❤️❤️❤️
Idem ♥️
Io lo adoro e lo capisco.
ho comprato tutti i bianchi e non me ne sono mai pentito anzi ho consumato cd e dischi dellasposa ho sia il disco che il cd
@@sdanghi Hai il tasto dell'acca fulminato; rimane sempre in funzione e ti fa fare la figura del peracottaro!
Un capolavoro....non stanca mai!! Comprato a scatola chiusa...non mi ha mai deluso....
Una donna per amico saresti tu, vero?
Non mi stanco mai e mai mi stancherò di ascoltare l’immenso Lucio. Sempre nel cuore 💖
Più ascolto questa canzone e più capisco che troppi attualmente non capiscano assolutamente una fava di musica. Questa canzone è una vetta di capolavoro. In basso X Factor e sticazzi vari. Che angoscia. E senti le prime battute di questa ed é paradiso musicale. Senza sforzo. Il genio Battisti. Sempre. Giro di basso e controtempo chitarra, pianoforte. Ritmo totale. Battisti dove sei?
Quando ascolto questo capolavoro Ricordo quando studiavo epica .Il testo ,come altri pezzi degli albums bianchi sono da analizzare per poter trovare un senso .Panella un grande , ma Battisti riuscire acomporre la musica è stato un genio da oscar . Oggi quanto manca !
Adele Angelini che brava hai veramente ragione, il testo di Panella, unito alla canzone di Battisti ha una sua logica aurea di perfezione, ritmo,sentimento. É un capolavoro multi livello, non trovo le parole. Testo apparentemente ermetico ma stupendo, la logica della perfezione. Letterario, da insegnare in classi di letterarura moderna.
@@Topesio66 Io ho sempre seguito Battisti , un grande. Mogol Battisti ,brani molto belli,ma Con Panella insuperabile .Ogni giorno ascolto i bianchi mi danno emozioni incredibili anche se alcuno testi non sono ancora riuscita a capirli .La musica ,la voce di Lucio che trovo diversa da quando cantava Mogol , midanno sensazioni incredibili
Adele Angelin gli album bianchi sono stupendi. Ieri sera con amici ce li siamo sentiti tutti. Panella un grande, vero molto ermetismo ma veramente emozionante riascoltarli tutti insieme...da riscoprire ogni giorno.
@@Topesio66 Grazie ,peccato che questi albums sono apprezzati da pochi . Sono contenta che anche tu la pensi come me .La Mattina Panella Battisti sono la mia compagnia .Buona giornata .
Se dico che questo brano è sublime dico poco, grazie LUCIO.
E vai, anche con sfumature jazz, per non farci mancare nulla... ma sempre con la classe non catalogabile, unica nella sua grandezza immensa...
Non posso farne ameno di ascoltare quasi tutte le sere le canzoni di Lucio Battisti,ero adolescente quando iniziai, adesso che sono vicino ai 60 anni mi emoziono sempre. Grazie Lucio
Prova ad ascoltare anche i brani di Sergio Caputo anni 80
Stesse tue sensazioni da coetaneo, non finisce mai di trasmettere stupore con queste opere
Quando uscì questo album fu' aspramente criticato su tutti i fronti. Un giorno un'amico mi impresto' la cassetta..... La inserii nell'autoradio, la macchina andava da sola, fui colpito dalle sonorità e gli arrangiamenti.... Ancora oggi aspettiamo un artista così sublime. Grazie Lucio
Elegante , ironico ,geniale
fra 100 anni rimarrà solo lucio .....eterno
Mi hai fatto volare quando era impossibile. Mi hai portato fuori... mi hai aiutato a rinascere
Linea ritmica avanti 100 anni, melodia quasi mono tonica pare un contro senso e invece capolavoro, testo criptico ma con interpretazione precisa. La ascolteró oggi almeno 50 volte mentre guido in viaggio da solo. Re di me stesso insieme a Lucio il Grande Battisti.
questo è un pezzoda ascoltare con le cuffie è qualcosa di straordinario .I bianchi x me sono diventati una dipendenza
E che mi dici del montaggio analogico? Ragionier Filini, è lei?
Testo dal significato particolare, sonorità che ti cattura, grazie Lucio, grazie che mi fai chiudere gli occhi e viaggiare...
Probabilmente un alieno venuto da una galassia ecco forse perché la sua musica era è sarà sempre e per sempre avanti anni e anni e anni luce❤
Non riesco a capire i pollici versi... ad un tratto spacca il muro del suono.... Battisti per sempre...🥰🥰🥰🥰🤩🤩🤩🤩😍😍😍
Sono d'accordo!
Se ti dicessi un personaggio vip che si dà le arie di grande intenditore e scrittore di musica cosa mi disse 16 anni fa di questo Lucio qui nn ci crederesti ...il Lucio Battisti del declino disse ...io gli ero amica e gli volevo bene a sto qua ...ma da quel momento l'ho eliminato dalla mia vita ... è diventato un ignorante di prima scelta...il nome però nn lo dico di sto cretino
Battisti unico..altri 2 dobbiamo salvare in assoluto...Gaber ed il principe
Errate corridge...Faber e non gaber
Lucio Battisti oggi avrebbe ottant'anni. La sua figura sembra essere tornata in questi giorni sulla ribalta, polo d'attrazione, tra i tanti, nel veloce tritacarne mediatico che presto innalza e altrettanto presto accantona. Non fosse altro che per un elemento anagrafico, essendo io nato nel 1958, mi sento particolarmente legato lui, che è stato uno dei paradigmi musicali della mia giovinezza, accanto a Beethoven, Bach, il progressive e tanto altro. Ma Lucio rappresenta per me un enigma, oggi ancora più che ieri, che soltanto può essere sciolto dalla presa d'atto della capacità del genio ad assoggettare tutto alla sua egida.
Avvenne per Beethoven, per Mahler ed è accaduto anche per lui, abilissimo plasmatore di mezzi tecnico/semantici che asservì alla sua squisita musicalità. Ecco allora che le tante "canzonette" della sua prima fase, dagli inizi sino al 1980, ritenute banali e saccarinose da critici e colleghi con la puzza sotto il naso, nascondevano già "in nuce" l'elemento del sacro fuoco interiore, quella scintilla che sopravvanzava di gran lunga gli argomenti trattati, gli amori felici o infelici, gli sdilinquimenti per un amore non corrisposto. Un "quid" inafferrabile che rende questa musica una corrente elettrica nell'atto di attraversarci, accendendoci come delle lampadine che emettono raggi di luce.
Una persona umile, che riconosceva i suoi limiti nella composizione dei testi, che affidò tranne pochissime eccezioni a Mogol nella prima fase e a Panella nella seconda. Una modestia che traspariva anche dalle interviste rilasciate ai giornalisti, sinché ebbe voglia di concederle, prima di trincerarsi dietro un silenzio assoluto e impenetrabile (l'ultima fu quella data alla radio svizzera nel maggio 1979). Appariva in queste come uomo schietto, assolutamente insofferente a ogni forma di autocelebrazione o retorica, che si concedeva senza veli o ipocrisie, da persona molto gelosa della sua riservatezza (uno dei motivi del suo silenzio fu proprio un tipo di giornalismo invasivo della sfera personale).
Ma quelle parole che lui lasciava ad altri non avrebbero mai potuto risplendere in maniera così lucente senza la sua musica, nessun altro avrebbe potuto farlo con una tale efficacia. La lunga collaborazione con Giulio Rapetti e l'enorme successo conseguito contribuirono a formare un'immagine di lui come cantore della vita e dei sentimenti comuni, sotto la quale tuttavia covava la tempra di un vero sperimentatore, agitato da una perenne tensione al superamento di se stesso: dei diciassette album in studio registrati non ce n'è uno che sia uguale all'altro e anche all'interno di un medesimo si poteva trovare una grande varietà di accenti.
Un processo evolutivo quasi "beethoveniano"; basta ascoltare la sua prima canzone, Adesso sì, con la quale Battisti esordì al Festival di Sanremo 1966 (con la voce di Sergio Endrigo) e le otto criptiche tracce del suo ultimo album Hegel. Una distanza che pare siderale e che porta a catalogarlo come vero artista, continuamente alla ricerca di nuovi mezzi espressivi, non pago dell'enorme successo avuto con le sue bellissime "canzonette". Non male per un musicista fervente ma autodidatta, chitarrista ritmico e foriero di una vocalità che lo espose a molteplici critiche, ma che fu cruciale nel determinare una capacità unica di trasmettere emozioni.
Per primo, e non per coprire con un "pallium" eventuali deficienze vocali, sostenne il primato dell'emozione sulla tecnica vocale. Mi azzardo a dire di più: le sue canzoni, eseguite da cantanti forniti di perfetta e prorompente tecnica vocale, appaiono sicuramente meno sue, distanti alquanto dalla sua sensibilità, che si avvantaggiava di una timbrica particolarissima. Credo che raramente si sia creato un binomio così inscindibile tra creatore ed esecutore come in questo caso, rompendo il quale ciò che viene creato diventa inesorabilmente un'altra cosa.
Artista curiosissimo, insaziabile frequentatore dei vari generi e stili della scena angloamericana (adorava Ray Charles), ne assorbì umori ed essudati sino a realizzare un'innovativa fusione tra questi e la sua sensibilità di cantante melodico italiano. Nient'affatto che un pallido epigono però: tutto diventava alla fine inconfondibilmente suo, battistiano dalla cima dei capelli alla punta dei piedi, anche in generi che facevano a cazzotti con il melodico. Nella seconda fase, la panelliana, Lucio Battisti accolse le istanze della Disco Music, della Alternative dance, Eurodance, Synth pop e Funk, fondendole in modo singolarmente efficace con la sua calda anima latina.
Anima latina, appunto, è anche uno suo straordinario album del 1974, vero punto di rottura della sua poetica, dove Battisti rivolse lo sguardo verso orizzonti più ambiziosi. La musica è certamente eloquente, ma se questa non bastasse, vi invito a leggere la lunga intervista data al giornalista Renato Marengo di Ciao 2001. A partire dal 1973, dopo l'increscioso episodio del 27 marzo nella stanza della clinica dove Battisti si trovava insieme alla compagna e al figlio appena nato, il suo distacco dalla stampa italiana e dai concerti diventò totale.
Arrivò addirittura a rifiutare un'intervista propostagli da Enzo Biagi e una richiesta di Gianni Agnelli per un'esibizione al Teatro Regio di Torino, sponsorizzata dalla FIAT, che gli avrebbe fruttato un compenso di ben due miliardi di lire. In questi giorni sto riascoltando tutto di lui, in ordine cronologico, rituffandomi in un passato dalla ricchezza enorme, un pregresso che dà valore e illumina anche il mio presente. Si va sempre più consolidando in me il concetto di un'arte, la musicale, eloquente di per se e che nessun esperto o critico che sia possa chiarire con le parole.
Finisco questo mio post con una citazione dello stesso Lucio Battisti: "Faccio il musicista, non l'attore o il giornalista; le mie cose le dico tutte, complete, nei miei dischi. La mia musica dice tutto di me, i testi che canto mi stanno bene, li adatto a me, li sento. Se facessi l'attore parlerei, se facessi il giornalista userei la macchina da scrivere, se fossi un critico spiegherei. Non credo di dover spiegare quello che faccio, guai, significherebbe che non mi faccio capire da tutti..."
Perfetto
Fece propria insomma la filosofia secondo cui l'artista crea e non spiega.
Pezzo sublime.
Credo che già nominare o scrivere il suo nome provochi un'emozione.
Una spanna sopra tutti gli altri, LUCIO BATTISTI ❤❤❤
The king
E tu dici ancora che non parlo d’amore
Batte in me un limone giallo basta spremerlo!
Con lacrime salate agli occhi tuoi ma ben condita amata t’ho!
❤🎻poesia pura🎻❤
Senza Mogol, il vero Battisti ❤❤❤❤❤ 100000 cuori
Con "Anima latina" il miglior album di Lucio
Avanti anni luce.....!
Lucio Battisti Ti amo tantissimo ❤️
Intro favolosa!
Il più grande.
Il migliore LP della produzione post-Mogol
Difficile dirlo, io preferisco Hegel!
Capolavoro
Magnifica è dir poco !
Ciao Michela Blanco .Qui bisogna farsi un pianto davvero .Lucio non sbaglia .Come va ? State bene ? .Buona serata .
Emozioni allo stato puro ❤
Grande Lucio ! Canzone speciale.
E' Lucio che è speciale
Quando ci si ciba di emozioni...
Altro pianeta
Ma come mai la sera mi metto ad ascoltare canzoni così e mi vengono lacrimoni come lenzuola un motivo ci sarà?
Gli album bianchi saranno attuali anche tra 500 anni!!!!
Sono le veeenti! Sono le venti e dieci sì!
Verissimo! Questo brano rassomiglia al brano degli Audio 2 che, com'è noto, hanno la voce simile a quella del nostro Lucio! Sarà un caso ?! Mah...!
proprio uguali...ammazza sia come testi profondi che come musiche armoniche. aho,spero si capisca l'ironia.comunque se intendevi dire che ha copiato dagli audio 2,basterebbe informarsi.Fatti un pianto 1986 ...quegli altri 1995. quindi quale è il brano originale e quale è quello che rassomiglia? sarà un caso? mah! e quegli altri mi sai dire quali ulteriori "capolavori" hanno sfornato?
Le parole sono vere uliano❤
Immenso Lucio!
Questo LP è stato poco compreso. Su alcune piattaforme musicali non si trova. Ma è un capolavoro!
Niente affatto, fu il terzo album più venduto nel 1986.
Bella canzone
Dal monte ventoso dei miei sentimenti
Sfoglio all’aria una rosa ricettario
L’inizio è già indiziario
Lei sciolse e poi si tolse lo chignon
E calva d’amore, lustro sguardo da biliardo
Boccia sul tappeto il suo pallino
E la stecca del peccato
C’è tanta nuda verità
Fatti un pianto
Oh... ooh ooooh
Fatti un pianto
Oh... ooh ooooh
Da un chilo di affetti, un etto di marmellata
Se sbatti un addio c’esce un’omelette
Le cosce dorate van fritte
Coi sorrisi fai croquettes
E tu dici ancora che non parlo d’amore
Batte in me un limone giallo, basta spremerlo
Con lacrime salate agli occhi tuoi
Ben condita amata t’ho
Dai, piangete
Oh... ooh ooooh
Dai, cantate
Oh... ooh ooooh
E dai che ne ho sete...
Parole d’amore
Grosse lacrime sciocche
Sono uova alla coque
E dai e dai...
Oh... ooh ooooh
Fatti un pianto
Lacrimoni che sono lenzuola
(oh... ooh ooooh)
Da strappare e da calare giù
(fatti un pianto)
E lì perdutamente qualcuno che ti sfugga
O che salga su
Per intanto qualche vento
Qualche tentativo fa
❤️❤️❤️
🎉🎉🎉🎉❤
solo grandeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Fatti un piantoooo ohhhhhhhhhhohhhhhhhohhhhhh😢
Sono d'accordo
Lucio unico .altro che maneskin... La mia classifica in assoluto della musica italiana ...Faber Number One.. Lucio 2.... Francesco de Gregori 3
Si. Prova ad ascoltare anche Sergio Caputo anni 80
Conosco tutti i dischi di Caputo.. Bravissimo.. È stato scoperto da Bassignano..un signore che suono con Degregori e Venditti
❤️♥️
Ieri lui.....oggi Rosa Chemical.....un salto nel vuoto lungo 60anni.....😢
Peccato che alcuni sono magari un po brevi,ma sicuramente di valore assoluto ricordo che sa di mi piace molto Come sempre.Grazie.
Bellissima musica. Con parole di Mogol sarebbe stata magistrale.
Battisti non voleva più regalare emozioni, desiderava che ci si concentrasse sulla musica. Ma le canzoni sono fatte anche di poesia...
Ma scherziamo, se non è poesia quella di Panella! Semplice giochi di parole? Assolutamente no.
I testi di Panella sono belli e poetico quanto quelli di Mogol, sicuramente più audaci e fuori dalla norma
Da questo brano sono nati gli Audio 2, che copiarono a man bassa!
Capita solo a me di non riuscire a sentire alcune parole del testo?
Per esempio, le parole prima di "... un etto di marmellata" le sentite? Io fino a che non ho letto il testo non sarei riuscito a scriverlo sotto la dettatura della canzone.
Anch'io
Ho finito le lacrime
Ma le radio nazionali li conosce questi brani?bohh. Non capisco questa ignoranza....
Lucio tacciato di essere di destra. Mai più verrebbe incensato.
Questa canzone sarebbe tutt'ora uno standard italiano di grandissima bellezza e senza tempo se Panella avesse capito qualcosa di metrica musicale a quel tempo, soprattutto la coda è rovinata dal testo che non sta nella linea ritmica e Lucio fa quel che puo. Tuttavia per rispetto verso Panella, questa è una delle poche canzoni degli album bianchi che vorrei sentire cantate da Mina per vedere lei, in quanto interprete principale battistiana, quali soluzioni vocali avrebbe adottato per far quadrare il testo con la musica.
Mah, leggo commenti che mi sembrano un pelino sopra le righe. Magari dovremmo tornare a quote piu'normali, come diceva qualcuno. Nel testo di questa canzone ci sono cadute di stile quasi da cafoni (come spesso in Panella) e commuoversi su qualche allitterazione, sulle cantatrici calve o sui monti ventosi e' un po' esagerato. Che poi la voce di Battisti ci faccia digerire tutto, e' un altro discorso...
Nella società di oggi, queste sarebbero le cadute di stile?
@@robertovalentini4732 Caduta di stile è terminologia tecnica che si riferisce a variazioni stilistiche stridenti all'interno di uno stesso testo. Non c'entrano nulla i confronti con le mostruosità odierne.
@@dashkappei9082 Monte ventoso altro non è che una citazione riportata pari pari.
Nei testi di Panella ci sono delle intuizioni - e still life resi in parole - di straordinario livello, come ad esempio:
"Scarica un gran volume di indolenza incendiaria" riferito ad una donna gattamorta che, con la sua indolenza, appunto, ottiene il risultato (evidentemente calcolato) di aumentare l'eccitazione del compagno.
Altro esempio, nel descrivere un momento gestito con goffaggine: "Potremmo per miracolo inciampare... con la stessa disinvoltura ed eleganza con la quale sprofondano i piroscafi in mare, con tutte le luci accese", che trovo di assoluta ilarita'.
Oppure, pensieri e cose felicemente carpiti da filosofi ed utilizzati - riveduti sapientemente - per descrivere un contesto, come nel caso di questa frase: "Non penso, quindi tu sei." E centinaia di altre.
Non c'è bisogno di analizzare - o parlare di - tecnicismi per poter apprezzare tali trovate.
vai al video hegel....leggi i significati dei testi.
..Balice ti aiutera'...entrerai in un mondo sconosciuto
@@robertovalentini4732 Ancora una volta non capisco se i post li leggiate o no. Nessuno ha detto che non ci siano intuizioni gradevoli, fermo restando che su quelle citate da lei si può discutere o meno circa la straordinarietà. Caduta di stile è scrivere : "sul dolce tedio a sdraio" (che è fantastica sotto tutti i punti di vista) e poi dopo "cacciava fuori la lingua" solo per allitterare con "ghiacciai" dove "cacciava" è appunto una caduta stilistica. E di esempi così ce n'è. Dopo di che non ho mai detto che Panella non abbia bei momenti ("uve segrete e nere dalle pelli boriose e fini", è una perla assoluta) ma che i commenti che gridano al miracolo sono sopra le righe, punto. Se si parla di straordinarietà c'è bisogno eccome di scendere in tecnicismi.
In verità, un pianto me lo sono fatto davvero per lo sconcerto e lo sconforto nell'ascoltare questo brano dal testo insignificante, ricco di parole vacue e senza senso! 😱
Tra questa canzone e quelle prodotte con Mogol c'e, ahimè, una distanza abissale.
Se non si fosse trattato di Lucio Battisti, qualsiasi discografico avrebbe preso a calci nel sedere chiunque si fosse permesso di proporre questa porcheria, frutto della mente contorta del "bidello" (non maestro!) Pasquale Panella, dimostratosi nel tempo la vera rovina professionale di Battisti. 👎
VDV non capisci niente di musica
@@marcolavenuta8728
Ha parlato il "genio" (si fa per dire!) di turno!
VDV che i testi di Mogol sono migliori sono d’accordo con te, ma comunque la musica è spettacolare
@@marcolavenuta8728
In primis, di musica ne capisco "un pochino", visto che mi sono diplomato in pianoforte classico presso il Conservatorio di S. Cecilia in Roma e, in secundis, mi sono specializzato nel jazz.
Ergo... musica soave è quella che sprigiona dalla bacchetta di Ennio Morricone, non quella cacofonica ideata da Panella e i suoi scagnozzi.
E osano pure chiamarlo "maestro" Panella.
Ma quale maestro?!?!? Lui non è degno neanche di fare il bidello.
Maestro è gente del calibro di Morricone!
@@vdv3009 fatti un pianto
Eccezione
Dal monte ventoso dei miei sentimenti
Sfoglio all’aria una rosa ricettario
L’inizio è già indiziario
Lei sciolse e poi si tolse lo chignon
E calva d’amore, lustro sguardo da biliardo
Boccia sul tappeto il suo pallino
E la stecca del peccato
C’è tanta nuda verità
Fatti un pianto
Oh... ooh ooooh
Fatti un pianto
Oh... ooh ooooh
Da un chilo di affetti, un etto di marmellata
Se sbatti un addio c’esce un’omelette
Le cosce dorate van fritte
Coi sorrisi fai croquettes
E tu dici ancora che non parlo d’amore
Batte in me un limone giallo, basta spremerlo
Con lacrime salate agli occhi tuoi
Ben condita amata t’ho
Dai, piangete
Oh... ooh ooooh
Dai, cantate
Oh... ooh ooooh
E dai che ne ho sete...
Parole d’amore
Grosse lacrime sciocche
Sono uova alla coque
E dai e dai...
Oh... ooh ooooh
Fatti un pianto
Lacrimoni che sono lenzuola
(oh... ooh ooooh)
Da strappare e da calare giù
(fatti un pianto)
E lì perdutamente qualcuno che ti sfugga
O che salga su
Per intanto qualche vento
Qualche tentativo fa