Questa volta i complimenti sono tripli e ti spiego il perché: 1) sei riuscito a raccontare perfettamente l’epopea della trazione anteriore in Italia; 2) in un unico video sei riuscito a raccontare la genesi ed i prototipi delle auto del gruppo Fiat più famose e legate alla società italiana; 3) la A111 è una delle mie preferite…auto rigorosa, dove non c’è nulla di sbagliato, è tutta buona e bella, di una bellezza classica e ricercata che ancora oggi fa la sua figura. Mi è sempre piaciuta, per la sua presenza di auto da rappresentanza e per la sua indubbia qualità costruttiva. Ottima la citazione alla Primula…un’altra di quelle chicche che ad oggi si sta riscoprendo. Davvero un video ottimo…questo è un documentario prezioso!!!
Grazie perché hai colto il senso di questo documentario, che è anche quello degli altri, ma in questo , assieme a quello.della 600 Multipla , ho sottolineato ancora di più certi aspetto del.passato ( non solo motoristico...) dell' Italia degli anni d'oro
Tutto giusto tranne i complimenti sul comportamento stradale, mio padre l’ha posseduta e la ricordo bene, aveva un forte sottosterzo come evidenziato dalla prova di quattroruote, di fatto pur avendo la trazione anteriore aveva limiti di tenuta non elevati e questo sicuramente ha influito sulle vendite.
Grazie e complimenti per questo documentario sull'auto bianchi A 111.sono un ex possessore di questa macchina ultimo modello anno 72 doppi fari posteriori, presa di 2 mano.e stata gioia e dolori.perche nonostante l'ottimo motore gia' montato sulla 124,aveva dei difetti di progettazione.come il motorino d'avviamento posto sotto il collettore di scarico,quindi a motore già caldo,aveva delle criticità per la ripartenza.la balestra anteriore a doppia foglia si spostava ad ogni buca,e con esso la convergenza e l'allineamento delle ruote anteriori.in più per 2 volte si ruppe una foglia.quel povero meccanico quanto tribolava per tirarla giù vista la collocazione.aveva la frizione idraulica si,ma comandata sempre dalla stessa pompa dei freni.e quando si rompeva non entravano le marce.per non parlare dell'alternatore che posizionato sotto il motore,quando pioveva le stesse alette di raffreddamento spingeva l'acqua piovana pescata da sotto con gli spruzzi delle ruote sullo spinterogeno,e bagnandolo bloccava la macchina.so che in origine aveva dei carterini che il primo proprietario ha tolto per interventi meccanici eliminandoli del tutto.pero' lo tenuta per 6 anni fino alla rottamazione, perché nell'insieme era una bella macchina.🤭🤭🤭
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato. E grazie per il tuo resoconto sulla tua esperienza, in positivo e negativo, con la A111. Anche perché aiuta a conoscere ancora più a fondo la vettura , anche in aspetti poco noti. Riguardo il motorino avviamento e la frizione, c' è da dire a difesa della vettura, che all' epoca, progettare un' auto a trazione anteriore, era quasi sperimentale e se a ciò aggiungiamo alcune caratteristiche meccaniche che rendono la A111 quasi raffinata per l' epoca, credo che ci possa stare che alcuni comportamenti abbiano manifestato queste criticità che magari durante i test pre-produzione. Riguardo la balestra anteriore, ricordo di aver sentito che questo inconveniente si era verificato su alcune Primula . Grazie ancora. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie!
Grazie per il video! Non conoscevo la A111. Un altro progetto troppo avanti per il suo tempo, peccato davvero. Ma adesso capisco la propensione per le finiture superiori delle Autobianchi, fino alla Y10.
Magnifica monografia, grazie Pirata. Conoscevo questa splendida auto, ma non sapevo tutti i retroscena. Di A111, ne ho viste solamente 2, da bambino. Una bianca della prima serie, che per parecchi anni vedevo nella mia città ed una gialla della seconda serie, di passaggio e mi ricordo che mi colpì il fatto che avesse i doppi gruppi ottici posteriori.......pensavo fosse un vezzo del proprietario 😂
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato. E' una vettura, la A111, che mi è rimasta impressa da piccolo: ne aveva una un vicino di mia nonna, gialla, seconda serie e quando andavo a trovarla passavo tanto tempo a guardae quelle cromature e , anche se ero piccolo, mi sembravano strani quei doppi fari posteriori
Credere in qualcosa che superi la difficoltà di accettare la differenza è il fallimento voluto dalla avidità ... Pirata hai descritto una AUTO che porto nel cuore del bambino che è dentro di noi , ma questa è una storia lunga ... che conta è che sai dare mille emozioni oltre alla capacità di descrivere la tecnica e l'evoluzione del mondo delle auto , grazie per questo tuo impegno ...
Sono contento che il documentario ti sia piaciuto. Quello che si faceva in Fiat non aveva davvero eguali, tant'è veto che tutti i costruttori venivano qui a imparare
@@PirataDesign I tuoi documentari sono davvero sempre interessantissimi, sarebbe bello vederne uno che riguarda una grande auto e straniera : la Volkswagen Golf, per appurare una volta per tutte le cose più sconosciute e un po' segrete di questo grande progetto di auto popolare: le origini italiane (Giugiaro e Fiat Autobianchi appunto) e NSU.
Narrazione impeccabile come sempre, non conoscevo questo modello dalla storia tanto affascinante, non capirò mai perché sull’italico suolo convivono genialità e ottusità ! 👍
Complimenti per il canale che ho scoperto da poco: mi piace il taglio tecnico q.b. e la sintesi. Per altro è bello conoscere i retroscena di queste storie industriali e il giusto spirito critico ci sta tutto. Grazie e a presto.
Grazie per la tua recensione sul canale e per avere apprezzato lo spirito che anima il mio lavoro Ti invito, e hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. E' inoltre possibile abbonarsi al canale ( con canoni estremamente ridotti, per avere contenuti esclusivi e supportare il canale Grazie per l'attenzione !
Grazie per questa lunga ed estremamente informata scheda su questa bellissima auto che mi riporta alla mia giovinezza. é stata la prima auto che ho guidato dopo la patente, quella di mio papà era una prima serie verde scozia con gli interni beige chiaro, era molto elegante ed è stata molto sottovalutata a mio parere e mi sembra che il tuo giudizo complessivo sia in linea col mio convincimento. ad ogni modo io ho ottimi ricordi di questa auto e quelli nessuno può cancellarli. grazie
Grazie a te per avere guardato a apprezzato il documentario dedicato all' A111. Mi fa sempre piacere quando i miei video fanno riaccendere ricordi del passato
Sono interessato alle vetture recensite ma trovo altrettanto interessante ascoltare le dinamiche che si creano attorno ai progetti, al successo o al fallimento delle vetture. Davvero un canale molto interessante.
Grazie Pirata per quest'altro documentario. Troppo spesso si è visto il predominio Fiat sprecare ingegno e soluzioni all'avanguardia. Grazie ancora per questo ennesimo documentario dettagliato
Un ottimo lavoro, completo e documentato come sempre. Azzeccata al 99,999% la sincronizzazione fra immagini e parlato. A proposito dell'accenno alla NSU, andrebbe specificato che non si tratta della casa delle Prinz e della Ro80, ma della Fiat Neckar, che potrebbe dare spunto a uno dei tuoi eccellenti documentari.
Grazie per averlo guardato e apprezzato. Confermo quello.che hai accennato su Fiat e NSu. Proprio nel periodo raccontato a inizio video, la NSu decise di riprendere la produzione di autovetture e di riappropriò del marchio, dopo una contesa legale. E la Prinz nelle sue varie serie e l' incredibile Ro80 ( l' auto che portò al fallimento dell' azienda tedesca), sono frutto della progettazione indipendente NSU,
Cosa dire, oramai i complimenti per il grande lavoro sono scontati. Personalmente non la ricordavo, pazzesco pensare che aveva 4 freni a disco! Cosa che ancora oggi su tante auto non mettono! Buona giornata a tutti e grazie ancora per questo documentario!
Auto decisamente dotata nella tecnica e curata nelle finiture. Forse il design non era riuscito al 100%, ma era , nel complesso, una gran bella macchina. Come sempre : grazie per il supporto e l' apprezzamento!
@@PirataDesign Il design era adeguato al periodo, fa sempre riflettere la lungimiranza di Dante e degli ingnenieri in generale e l'ottusista' dei dirigenti!
La Fiat è (fu?) una grande e bella realtà italiana, che però ha fagocitato e annientato gli altri marchi automobilisti del paese. In Germania e Francia invece almeno tre o quattro distinti e concorrenti marchi sono riusciti a coesistere, a tutto vantaggio della loro industria motoristica. Chissà che Alfa e Lancia avrebbero visto la luce se avessero conservato indipendenza e originalità dalla Fiat. Bella la Primula! Mi era sconosciuta al pari della A111. Pirata i complimenti sono scontati per questo ennesimo ottimo video.
La fiat fu( credo che possiamo dirlo apertamente, ormai...) una azienda molto avanti, che poteva contare su uomini , strutture, centri sperimentazione e attrezzature di elevatissimo livello. Ma allo stesso tempo ha avuto anche un atteggiamento quasi despotico e potendo contare su appoggi anche politici, ha pian piano assorbito tutta la concorrenza interna ( le sono sfuggite solo pochissime realtà...). E questo è stato molto deleterio per l'industria automobilistica italiana. L'esempio dell'Autobanchi è lampante: fino a quando era solo in parte proprietà della Fiat, riusciva ad avere una propria filosofia, anche se doveve necessariamente attingere alla banca organi Fiat. E la A111, anche se poco nota ne è una testimonianza diretta, ma anche la Primula. Quando la Fiat ha rilevato l'intero pacchetto azionario di Autobianchi le cose sono repentinamente cambiate... La A111 è stata velocemente accantonata , si dice per privilegiare l'imminente Lancia Beta, mentre l'A112 ha proseguito la sua brillantissima carriere perchè era un modello che commercialmente funzionava . Anche a stessa Lancia ha seguito un iter simile : fino alla seconda metà degli anni 80, poteva contare su una certa autonomia e i risultati si sono visti. Insomma: la Fiat ha seguito , e in certi casi anticipato, quelle regole del capitalismo più estremo, ma, se vogliamo, di quelle filosofie che ormai fanno parte di questa società: quelle regole che mettono in primo piano gli utili e non tengono conto di nessun altro aspetto. Quelle regole che hanno reso le auto( ma non solo...) banali elettrodomestici a 4 ruote, tutti uguali e tutti con la data di scadenza nascosta, ma presente. La Primula un'auto decisamente molto apprezzata: in Francia, come tutte le Autobianchi, l'adorano... e , forse, la apprezzano più di noi... così come l'A111. Ti saluto, ringraziadoti per aver guardato e apprezzato anche questo nuovo documentario
Torino e cintura “ringraziano” ancora quello snob con l’orologio sul polsino e per il suo detto che Torino è un buon posto da cui partire, e ci fosse pure rimasto dove di soli to andava a godersi le pubbliche perdite e i privati guadagni, per le macerie che ci ha lasciato impedendo anche la costruzione della metropolitana. Questo perché il primo cliente erano i suoi 110000 di allora dipendenti ai quali era arrivato a fare cambiare l’auto quattro volte all’anno…
Commendatore buonasera, i miei rispetti e un enorme grazie per aver recensito in modo eccellente questa (allora) iper berlinetta top class compatta...era avanti anni luce!!Se il Signor Agnelli avesse pensato di più al prodotto (che sapeva preparare alla perfeziobe) anziché ai maneggi politici e altre schifezze miopi, antipatiche, satrapiche che hanno svalutato Fiat e co...Ripp A 111!!!Autobianchi 4 ever
Ricordo bene la A111, autoottimamente rifinita con novita' tecniche importanti, di linea moderna, alla quale la Fiat non ha mai, volutamente, creduto.Compressa tra la coeva Fiat 128, la Fiat 124 e 125, era destinata a vita breve.Oggi e' rarissima e quasi piu' nessuno ne ha memoria .
@@giorgio-ms1jg Lo spiega bene il motivo , il commentatore del video.Come la " madre" Primula, ebbe più' successo in Francia che in Italia.Antesignani della trazione anteriore, i francesi trovarono in queste due auto, due modelli, a mio avviso , anche superiori alle coeve vetture nazionali,.Le vendite oltr' Alpe , lo dimostrano Saluti.
@ivanbonarelli. In effetti questa vettura come il resto delle Autobianchi in Francia furono molto più apprezzate. Nel caso dovesse interessarle,ho dato una occhiata veloce sul telefono e ho visto che esistono modelli in scala 1/43 e 1/18 di questa valida vettura;saluti👍👋🏻
@@filippofioravanti2672 grazie per averlo guardato e apprezzato. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie!
Gran bel servizio, complimenti. Mio padre acquistò quest'auto nel 1970 e ho avuto modo di guidarla per diversi anni. Confermo tutto quanto esposto in tema di confort, affidabilità ed esperienza di guida, peraltro decisamente piacevole. Non condivido invece quanto affermato per ciò che riguarda la spaziatura dei rapporti. In autostrada si sentiva chiaramente la mancanza di una quinta marcia di riposo. La quarta era decisamente troppo corta ed il billante motore ti invogliava a "trottare" chiamando una quinta che non c'era. Questa era la mia sensazione anche perchè ero parecchio più giovane. Comunque Pirata-design non ne sbaglia nua. Veramente bravi.
Si, ricordo che, rispetto alla Fiat 124 special, che aveva lo stesso motore, i rapporti della A111 erano più corti. Questo la rendeva meno veloce ma più scattante.
Grazie per avere apprezzato il documentario. I rapporti del cambio erano una prerogativa di questa vettura, che proprio grazie a questa scelta, risultava molto scattante e brillante, ma ovviamente questo aspetto , come hai sottolineato, rendeva la marcia autostradale poco confortevole a causa del motore che era costretto a girare alto. Riguardo la quinta, sulle Fiat a trazione anteriore,comparve solo nel '78 con la Ritmo
Complimenti per la presentazione, ben fatta ed articolata, di ampio respiro: non inferiore ad alcune monografie AISA. Mi permetto soltanto alcune note: a) il regolatore di frenata al retrotreno non è esclusivo della A111 e non è una sua primizia: la Simca 1100, uscita nel 1967 (due anni prima della A111), lo montava. La Simca 1100 venne impostata nel 1963, ad acquisizione Chrysler avvenuta (proprio in quell'anno la Chrysler rilevò la maggioranza assoluta dalla Fiat): questo esclude che Giacosa possa aver avuto parte nella sua progettazione, anche perché con la cessione da parte della Fiat, quasi tutti i tecnici legati alla Casa torinese, a cominciare dalla direzione (Rudolf Hruska), preferirono licenziarsi per andare in Alfa Romeo ad impostare l'Alfasud (tutt'altro che a motore trasversale!). Sicuramente, prima di lasciare il timone della Casa della Rondine ad Hereil nel 1964, Pigozzi - che stimava Giacosa - ha voluto lo schema a motore trasversale, ma tutto il resto - ivi compreso il regolatore di frenata al retrotreno - è progettazione originale Simca Chrysler. b) oggettivamente parlando, non si può dare responsabilità del fallimento commerciale della A111 esclusivamente alla dirigenza Fiat: la A111, a parte l'innovativa trazione anteriore, è un prodotto nato vecchio, anche se molto ben costruito. Nel 1969 già era difficile accettare un ponte posteriore rigido, figuriamoci se dotato ancora di balestre. La conferma viene, paradossalmente, proprio dal relativo successo incontrato in Germania e Francia, dove la clientela di quei Paesi - ben più sciovinista di quanto lo fossimo noi - quando acquistava un'auto italiana lo faceva perché cercava un prodotto di prestazioni superiori alla media della categoria, ben disposta a sacrificare confort, sia di sospensione che di rumorosità di marcia, e consumi, che poi erano i nei della A111. Al contrario, in Italia la clientela, fermo restando il "must" delle prestazioni elevate, cominciava a chiedere qualcosa di più: il relativo buon successo della Lancia Beta all'esordio (nonostante il prezzo molto alto) dimostrava che, in aggiunta alle prestazioni, il cliente tipo italiano del segmento D esigeva anche confort, esigeva anche un aspetto più importante (in quegli anni 4 metri di lunghezza x 1.6 metri di larghezza erano ormai la norma del segmento C, non certo del segmento D a cui la A111 ambiva), chiedeva anche motori non solo brillanti, ma pure elastici. Sottolineo che la Lancia Beta aveva di serie la trasmissione a cinque rapporti: condividendo il monoblocco Lampredi - nonché la soluzione dei semiassi di stessa lunghezza - teoricamente la A111 avrebbe potuto avere tale trasmissione, magari come novità esclusiva per la seconda serie... Sorge il dubbio che la "stretta" A111 non permettesse tale installazione. Insomma, la storia della A111 ricorda molto quella della Alfa Romeo Alfa 6, con la differenza che l'ammiraglia del Biscione è riuscita a sopravvivere in qualche modo grazie ad un motore eccezionale (solo la serie M30 della BMW lo supera in longevità, tra i plurifrazionati). Luca L.
Prima di tutto grazie per avere apprezzato il documentario. Riguardo il regolatore di frenata, la ringrazio per le precisazioni. Sul discorso inerente la diffusione della A111, credo che comunque in parte, la presentazione quasi contemporanea con la 128 che, per la Fiat era sicuramente più "importante", abbia fatto propendere le attenzioni su questa, mettendo in ombra la berlina Autobianchi che era sicuramente un modello che come clientela tipo si collocava su un gradino leggermente superiore. Condivido il raffronto con l'Alfa 6 , della quale ho già pubblicato un documentario monografico . Grazie per l'intervento !
Bellissimo documentario, che ci permette di percorrere a ritroso la storia di un importante progetto ingegneristico del compianto Ingegnere meccanico Dante Giacosa: Autobianchi A 111.
Grazie Pirata, come di consueto, pur conoscendo il modello, un sacco di informazioni per me inedite come ad esempio il passato sportivo. In un certo senso Autobianchi, come costruttore di sole utilitarie, è arrivata fino ad oggi, di lancia non timane più nulla. L' unica costante attraverso i decenni è la completa inadeguatezza di gran parte della dirigenza Fiat
Grazie, sempre molto interessanti i suoi video, fanno tornare indietro nel tempo e fanno crescere in me sempre tanta nostalgia e rammarico, per quello che la Fiat era e sarebbe potuta essere ancora oggi, una fucina di menti illuminate e all'avanguardia. Ora abbiamo gli eredi Agnelli che di illuminato non hanno un bel niente, che con le loro mentine ( si, ho scritto proprio mentine: piccole menti), hanno partorito l'idea di "aggregarsi" a Stellantis, dove contano come il due di coppe a briscola
Concordo con il tuo pensiero. Ma riguardo Stellantis, più che affiancarsi si tratta proprio di un' acquisizione.... La Fiat non conta più nulla dopo la "cura" Marchionne
Complimenti ancora una volta per aver scelto una vettura emblematica della produzione Italiana, poi poco importa se la Fiat a posto fine al suo futuro , ormai sappiamo i metodi poco ortodossi che la casa Torinese a sempre messo in atto per ottenere quote di mercato . Dante Giacosa, che dire, uno dei più grandi di tutti i tempi, basta leggere uno dei suoi libri "Motori Endotermici" un volume che diventerà testo universitario. Noi possiamo stare qui a raccontare fatti e storie per ore , la storia del mondo dell'auto che per la maggior parte abbiamo costruito noi Italiani, quando creavamo innovazione e tecnologia e la concorrenza attuale era ferma alla preistoria o neppure esisteva.......e ora? purtroppo viviamo di ricordi e guardando al futuro personalmente mi viene una immensa tristezza 😢 Grazie ancora per il tuo impegno.
Ciao e ben tornato. Come sempre grazie per la costanza e l' apprezzamento, sempre graditi. L' A111 era in lista da tempo, ma solo ora, dopo aver impostato questi documentari come voglio, ho ritenuto giusto farla uscire, anche per raccontare bene sia la sua genesi che le sue indubbie doti. Ma anche per far conoscere ancora una volta, la figura di Dante Giacosa,un vero Maestro . Riguardo la tua analisi su cosa è stata e cosa è ora l' Italia,la penso allo stesso modo Per quanto riguarda il futuro, come diceva Joe Strummer " non è scritto" e quindi sta a noi scriverlo. Ciò che sta accadendo in questa settimane in mezza europa , potrebbe cambiare il corso delle cose , potrebbe interrompere, finalmente, la narrativa che stanno imponendo da troppo tempo
Veramente una auto fantastica posseduta da mio padre quando ero piccolo gli strappava sempre un sorriso in sorpasso in tenuta e quant'altro, ricordo con piacere i viaggi in autostrada dove si toccavano davvero velocità ragguardevoli per allora ed essendo salito su Fulvia e Giulia auto indubbiamente dal grandissimo fascino devo dire che specie internamente non sfigurava, esternamente le altre riconosco avevano più fascino e personalità. Era la serie con i veri interni in radica e accensione elettronica. Come citato nel video 🎞️ le raffinatezze tecniche erano molte per l'epoca. Video stupendo ben realizzato e rende perfettamente l'idea. Sono appassionato di motori auto e moto. Mi fa piacere come nel passato c'era tanta passione. Oggi be' è un'altra cosa. Riscontro molta più passione in ambito motociclistico che automobilistico, anche se sembra che stiano facendo del loro peggio per ammazzare ogni genere di passione in ambito motoristico. Buon proseguimento e grazie 🙏🏻.
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato,ma anche per il tuo intervento con le tue considerazioni personali e familiari su una vettura che, avendo avuto in casa, conosci bene. Cncordo anche sull'analisi finale: stanno cercando in tutti i modi di imporci anche le "loro" passioni., privandoci delle nostre... sta a noi evitare che accada. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
In effetti quando ero bambino( sono nato nel 1963) sentii definire la A111 la migliore delle Autobianchi per le finiture accurate ( a differenza di quelle " povere" della Primula) e per l'ottima tenuta di strada. Ciao da Saverio di Cisternino (Brindisi ), e complimenti per il video!
Ciao, Saverio. Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie, ricambiò il saluto !
Grazie per l' apprezzamento. Ti invito, se ancora non l' hai fatto e se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie!
Il consuetto ottimo ed interessantissimo documentario!!Una macchina che non ho visto mai dal vivo! Da quel che ho capito,era un ottimo prodotto che non ha avuto il successo che meritava. Quel che vorrei sapere , è se la Autobianchi era un brand di carattere più esclusivo rispetto alle Fiat ,oppure aveva il ruolo che la VW assegnó alla Skoda verso la fine degli anni '90
Ciao ben tornato. Grazie come sempre per l' apprezzamento. L' A111 era un' auto ottima, tecnicamente molto avanti e rifinita molto bene. Autobianchi era un marchio che potremmo definire snob, che ha realizzato auto che si distinguevano non solo dalla cugina Fiat, ma anche dalla concorrenza. Finiture e design sono sempre state le sue caratteristiche
Ho visto con grande curiosità e piacere questo video, realizzato con grandissima competenza. Mio padre, dal 1966 al 1971, è stato possessore di una Primula Coupé. Di quest'auto apprezzò l'ottima tenuta di strada e le buone prestazioni, ma fu un disastro per quanto riguardava l'impianto elettrico. Nel 1971, dovendo cambiare auto valutò anche la A 111, ma poi, alla fine acquistò una Alfa Romeo Giulia 1300. Un curioso aneddoto (ma, giuro, è la verità!): il giorno in cui doveva andare a ritirare la Giulia in concessionaria e lasciargli la Primula, a circa 1 km dalla concessionaria quest'ultima si fermò di colpo e non riuscì a farla ripartire. Aprì il cofano e si accorse che l'alternatore si era staccato dal suo supporto, insieme ad alcuni cavi! Insomma, la Primula si era voluta vendicare! Una A111, di colore celestino, (2a serie) comunque, si aggirò nel mio quartiere fino al 1984 circa. Era di proprietà di una coppia di signori piuttosto anziani, che la mantenevano in condizioni perfette. Era sempre lavata e lucidata, come se fosse appena uscita dal concessionario e ricordo un curioso particolare: i fari emettevano luce gialla, come le macchine francesi (probabilmente a quell'epoca era legale anche in Italia sostituire le lampade a luce bianca con quelle gialle). Mia mamma, che per caso conosceva una nipote dei proprietari, venne a sapere che, nel 1985, erano deceduti entrambi nel giro di pochi mesi e che gli eredi, avendo venduto la casa ed il box, avevano fatto radiare e demolire la A111 non sapendo che farsene. Un vero peccato....dato che era in condizioni perfette!
@@MarioRossi-hm2jb grazie per aver guardato e apprezzato il documentario, ma grazie anche per il tuo commento e i tuoi aneddoti. La Primula era una gran bella macchinetta, affidabile e robusta ma anche io ho sentito storie di alcuni ne noie. La "vendetta" è un classico di auto che vengono dismesse dopo anni di onorato servizio. Peccato per la A111 dei signori anziani rottamata... Infine ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Molto interessante. Forse sarebbe stato meglio incentrare il titolo sullo status di esploratore di nuovi mercati e soluzioni tecniche (questo il ruolo di Autobianchi), invece che sullo scarso successo, che tanto scarso non fu: in fondo ne fecero quasi 60.000. Certo meno della Primula, ma questa aveva numerose varianti, mentre la A111 era unica e pure di maggiore pretesa.
ciao , ai creato un ottimo video di questa vettura che non avuto estremo successo del marchio Autobianchi , la A111 era una berlina di fascia per creare concorrenza alle berline molto agguerrite nel mercato , Dante Giacosa sapeva creare vetture di grande successo come la 500 , la Autobianchi che era nel dominio del grappo Fiat , la concorrenza c'era tanta come la Audi 60 L , Alfa Giulia , Lancia Flavia , Fiat 125 . Dante Giacosa sapeva costruire prima dei Prototipi per fare la sostituzione della Fiat 850 , c'erano La x1/9 una piccola coupè , ma nel 1971 c'era la Fiat 127 , se ne vedevano di prototipi che non avevo mai visto prima d'ora , un prototipo simile all' Autobianchi A112 nel 1967 , nel 1962 , la Autobianchi Primola una compatta berlina , ho notato la A111 che ricorda nella carrozzeria che era simile alle fiat 124 , 125 e 128 come stile della carrozzeria però tutto qui , peccato che pero non aveva avuto tanto successo ma realizzavano fino a novembre 1972 la seconda serie l'anno della sua fine produzione, ma alcuni piloti usavano nel 1974 e 1975 questa vettura messa alle corse dei Rally , l'unica durò per 17 anni di carriera per salvare il Marchio Autobianchi è A112 con varie versioni normali e sportive con l'Abarth , bravo complimenti per questo straordinario documentario + like 478
Prima serie blu president, auto della mia infanzia, dopo la Fiat 850. Bellissima. Adesso mi rimane la A112 élite del 83 che fu di mio nonno. Complimenti Pirata, chi vuole sapere deve venire qui 👏
Un'auto con cui distinguersi dalla massa, dei finti appassionati di auto d'epoca. Uno dei capolavori, del genio di Neive. Complimenti come sempre, x il tuo lavoro. Ho scoperto un'auto di cui potresti parlare in futuro. Una vera chicca, sconosciuta.
Ciao e ben tornato. Grazie per avere guardato e apprezzato anche questo nuovo documentario, dedicato a questa vettura eccellente, ma troppo spesso dimenticata, e come hai giustamente detto, è una scelta originale in un panorama di auto storiche tutte uguali. Quale è la macchina che hai individuato? Così vediamo se è già nella mia lista o se ce la devo aggiungere 😂😂
Tutti questi tuoi documentari emozionali sono fantastici. Lascio non a caso un commento qui che siamo in casa Autobianchi perché sarebbe bello che tu parlassi anche della Stellina. Modello di questa casa che é praticamente dimenticato e ignorato. 😢😢
@@Luk74Channel ciao Luk e come sempre grazie per il tuo sincero apprendimento e per il supporto concreto La Stellina? È da tempo tra le candidate..... Arriverà
@@PirataDesign Bravo per la Stellina che... Se ci fai caso, ispirò nel frontale, quasi identico, nei primi bozzetti della G31 che hai anch' essa portata sul canale! Grazie a te!!!
Grazie per l'apprezzamento: ti invito, se hai piacere e se ancora non l'hai fatto ad iscriverti o abbonarti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Ottimo come sempre, la a111 l'aveva mio zio sino agli anni 80, il limite di quella macchina era la mancanza della 5 marcia, presente su tutti i modelli di produzione italiana a di pari segmento.
Grazie per averlo guardato e apprezzato. La quinta sarebbe stata una dotazione sicuramente adeguata a una berlina così dotata tecnicamente Ma probabilmente, all' epoca, in Fiat non era ancora pronto un cambio a 5 marce per auto a trazione anteriore, che esordì solo nel 1978 con la Ritmo
Prototipo X1/1-1a (8:34 in picture) entered production in Kragujevac, Yugoslavia named Zastava Z-101. Only rear lights and tailgate door have been changed for production. More than 1.200.000 cars were made between 1971. and 2008, in 3P and 5P versions. Mille grazie, Pirata!
Conosco la Zastava Z-101 che, in effetti, è derivata dalla prima variante del prototipo X1/1 dal quale derivò la 128. Grazie per avere guardato e apprezzato il documentario. Ti invito se hai piacere ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
@@PirataDesign To my knowledge, first four Z-101 cars were completed in Italy (in Torino, I presume) and came in Kragujevac painted in red colour OFCOURSE😎 One of that cars has survived and has been restaured somewhere. My father bought his 101 in 1974, with original Fiat 128A engine in it! Only the chassis and interior was made in Yugoslavia in that time…. Tanti saluti da Belgrado!
@@PirataDesign Pirata, do you have any information about Yugo America 45/55 project? I have read somewhere, it was also a abandoned project of Fiat 127 Nuova..
@@dusankocisevic6823 Riguardo le Yugo 45/55 vendute in America so solo che, grazie a un prezzo molto basso, ebbe comunque una certa diffusione. .Ricordo che ne compare una nel film The Crow
Da bambino ero incuriosito da questa auto e ne studiavo gli esemplari che incontravo spesso sotto casa, confrontandoli con la 128 di mio papa'. Le trovavo simili ma non uguali. Dal tuo racconto emerge uno dei problemi principali della fiat: i massimi vertici non interessati alle auto ma esclusivamente al denaro che deve essere sempre tanto, spesso esageratamente tanto, costi quel che costi
Ciao Pirata, ennesimo capolavoro. Quello che mi impressiona paragonandola alle auto odierne il fatto che era lunga come una grande punto. Vedendola si direbbe più grande di quanto in realtà lo sia. Grazie alla prossima .
Buonasera Pirata, ottimo reportage su un'auto dimenticata (ci sarebbe da parlare anche delle altre Autobianchi come la Primula nelle sue varianti, con un particolare accenno alla coupè), e c'è un discorso di fondo da fare: quando hai fatto l'elenco dei modelli in quella fascia in cui si trovava l'Autobianchi, c'erano le italiane 124S, 2 modelli di 125, 2 Giulia e la Lancia Fulvia. Le straniere le lasciamo da parte, al tempo le auto costruite in Italia avevano oltre il 70% del mercato, solo una piccola menzione per la Bmw 1600 Neue Klasse che avrebbe potuto interessare chi voleva una vettura diversa dalla Giulia. La Lancia con cilindrata e potenza minore, aveva comunque un suo zoccolo duro negli affezionati del marchio, un'auto che non ricercava la sportività, come poteva essere la Giulia, ma una classe ed una meccanica raffinata; ad ogni modo escludiamo la Fulvia per via del prezzo nettamente superiore. Ci ritroviamo quindi con 124 special, 125 normale e special e Giulia 1.3/1.6 (ma queste ultime sono concorrenza e destinate ad un pubblico sportivo), il mercato dell'auto media era nettamente meno importante di quello che è oggi, le vendite erano spostate baricentricamente su una cilindrata nettamente più bassa dell'attuale, quindi da una parte Fiat si ritrovava con una selva di modelli da vendere, dall'altra la non volontà di investire "a vuoto" in un modello ed in un marchio che non avrebbe avuto successori, hanno fatto il resto; gli acquirenti avevano già parecchio da scegliere e quindi s'indirizzavano su quel modello che secondo loro era più adeguato alle sue esigenze. l'Autobianchi del resto aveva principalmente l'immagine della Bianchina, la Fiat era invece un costruttore a tutto campo, aveva pure la Lancia che era stata acquistata dal Pesenti (e , molti asseriscono che il cementista si era ritrovato controvoglia proprietario della marca quando i Lancia si ritrovarono a corto di soldi e che comunque gli avevano fatto giurare di non venderla alla Fiat), ritengo quindi che l'A111 abbia venduto in un mercato combattivo, con una rete commerciale limitata (al tempo dal meccanico si andava spesso per fare la manutenzione) e sostanzialmente le cose siano andate in una maniera decorosa.
@@valeriocaluzzi1617 Alla presentazione italiana della Ford Anglia 105E (quella esportata in tutta Europa) nel ‘59, il presidente di Ford Italia, fece un discorso relativo alla scartoffie che dovevano essere prodotte per importare ogni singolo esemplare di auto straniera sul nostro mercato; di li a breve, per quanto riguarda le vetture prodotte nella CEE (al tempo in pratica di nostro interesse c’era Francia e Germania, l’Inghilterra entrerà nei primi anni ‘70 e questo spiega l’interesse di Innocenti per le vetture inglesi a partire dalla A40 e sopratutto con la Mini, vettura che quando venne prodotta a Lambrate, permise di evitare la tassa d’importazione), non c’erano limitazioni o tassazioni diverse dalle italiane. In realtà il contingentamento era esclusivamente per alcuni Paesi, per le auto giapponesi ad esempio è durato fin dentro gli anni ‘80; questo spiega anche la produzione di Arna e sopratutto Triumph Acclaim, e poi altri modelli costruiti in Uk. A dire il vero, in altre nazioni CEE quali la Germania, le limitazioni alle importazioni giapponesi erano nettamente minori, presumo che in Olanda fosse come in Svizzera dove già negli anni ‘60 si compravano tutta la gamma esportata, ma questo per via che non avendo un produttore nazionale (tralasciamo Daf in orbita Volvo), non avevano bisogno di protezionismi.
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Si la storia della primula prima e della A111 poi me la ricordavo, andrebbero onorate adeguatamente al museo Fiat, grazie comunque per le nozioni puntuali 👏👏👏
Grande Pirata, mio padre ha avuto 2 Primula e la A111 (faceva il venditore e macinava tanti chilometri). La Primula non la ricordo (sono del 1969) ma della A111 ho dei ricordi miei, in particolare dei viaggi estivi dormendo sul sedile posteriore con la testa appoggiata alle gambe di mia mamma (si partiva di notte per arrivare a Porto Recanati, senza traffico e al fresco, alle 8,30), o di quando, tenendomi sulle ginocchia, mio padre mi faceva guidare nelle vie isolate che, una volta, esistevano. Farò vedere sicuramente questo documentario a mio padre. Ale
Saluti da civitanova Marche, i miei zii fecero una carioca col telaio di una fiat topolino giardinetti ed un motore vespa 125 per caricare roba da portare in campagna
@@ferruccioveglio8090 solo perché ha nominato porto Recanati essendo pochi kilometri distante, poi riguardo alla carioca appunto riguarda sempre auto Fiat e comunque progetti in piccolo
Grazie per il tuo apprezzato e grazie anche per questa fotografia della tua infanzia. Sono contento quando questi documentari emozionali fanno riaffiorare ricordi del passato. E' uno dei loro scopi!
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario. La colonna sonora finale non è dell' epoca, ma recente ed è stata realizzata da Patrick Patrikios ed è la sigla finale di tutti i miei documentari.
Saluti Pirata.Aspettavo questo video,interessante,completo come sempre,ma non ci si può aspettare nulla di diverso del resto! Mi fa piacere che hai citato Lardone,e del resto lo stesso Giacosa lo richiamo' se non ricordo male.Interessanti i disegni che hai fatto vedere. Cosa dire sulla vettura?Una buona media a mio parere,ben rifinita,comoda e di linea classica,aderente all' epoca.Si sa che il grande Giacosa doveva sempre tenersi dei progetti di riserva considerando le scelte che venivano fatte ai piani alti! Autobianchi diciamo che servi'come sperimentazione nel gruppo Fiat,e sappiamo che poi l'impostazione generale di queste auto a traz.anteriore divennero esempio per tutti i costruttori che impostarono la produzione delle traz.anteriori nella loro categoria (a parte Renault con la 5, che montò il motore longitudinalmente). Peccato per il poco successo,e se ne possono conoscere le cause,ma una vettura apprezzabile.Grazie Pirata👍👋🏻👋🏻
Lardone fu l'ideatore della prima Fiat a trazione anteriore,nel 1932, che a causa di uno spiacevole incidente, venne ritenuta pericolosa e bocciata,mentre l' ingegnere venne allontanato . Venne richiamato proprio da Giacosa, ma poi passò a miglior vita,, se non ricordo male poco tempo dopo il rientro, nel 1961
@@PirataDesign Saluti Pirata. Si,la vettura prese fuoco da quanto ne so e il buon Lardone fu allontanato!Sulla vettura c'era lo stesso Agnelli da quello che lessi...beh,il video è naturalmente meritevole,e l'apprezzamento dovuto Pirata:una buona vettura la A-111👍👋🏻👋🏻
@@alessandrodaltoso ciao.si andò proprio così, durante una prova su strada con Lardone alla guida e il senatore Agnelli al suo fianco, la vetturetta prese fuoco e Agnelli si spaventò e arrabbiò..... E lardone fu silurato
la mia priima auto dopo la patente è stata la A111 seconda serie. Era di mio padre, che a malincuore, la comprò, e demoli l'auto dei suoi sogni la Lancia Fulvia GT.
Non ancora patentato( 16 anni ) guidavo una A112 e . Era la macchina da città. I genitori usavano Lancia. Mio padre una beta 1600 , mia madre una Fulvia 5 marce . Che tempi . 😢
Sono contento che la monografia sulla A111 abbia riacceso in te piacevoli ricordi Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Autolettura acquistata da mio padre, dopo averlo convinto a lasciar perdere l'acquisto della "Giulia". Purtroppo ci diede molti problemi a livello di trasmissione/cambio. Era la seconda serie , quella con doppia fanaleria al posteriore. Era comunque un'auto molto elegante e ottimamente rifinita. Complimenti per la "scheda" sia nei termini e per la competenza. In assoluto un'ottimo resoconto, anche delle logiche aziendali...
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario sulla A111, auto spesso sottovalutata,ma indubbiamente valida. Grazie anche per aver condiviso la vostra esperienza con questa vettura,anche se, da come dici, non totalmente felice Che genere di problemi ha dato ?
@@PirataDesign sostanziale inserendo la quarta marcia, si sentivano gli ingranaggi trasmettere forti vibrazioni...mio padre fece revisionare il cambio e migliorò la situazione, ma poi subentró un ulteriore problema al differenziale ( planetario ). Al tempo comunque presi la patente imparando a guidare proprio la 111, di colore Verde, con mio padre a fianco ...ricordo ancora la targa...e l'emozione.
@@mauribn850 problemi simili si manifestarono anche su alcune Primula. Era, probabilmente, lo scotto da pagare per un sistema nuovo. Mi fa piacere che questo documentario ti abbia riacceso piacevoli ricordi
1965 . Alla verde età di dodici anni, aperto alle soluzioni innovative, riuscii a convincere mio padre ad acquistare una Autobianchi Primula. Due anni dopo iniziai su quell'auto la mia carriera di pilota. Era veramente troppo avanti per i suoi tempi: trazione anteriore con motore trasversale, quattro freni a disco, portellone posteriore... Il motore era il lato debole, consumo olio esagerato (credo fosse quello della Fiat 1100d con cilindrata 1221.) Rottamata con 90.000 km😢 per la prima VW Golf. Questa con quattro tamburi (forse era una pre-serie 😂)
Grazie per questo intervento: la Primula era un' auto davvero avanti e l' A111 era la sua diretta discendente Il motore che montavano le prime Primula era derivato da quello della 1100 al quale Giacosa abbino' un cambio a lato e lo adeguò al montaggio trasversale e alla trazione anteriore
Non ce n'erano molte in giro,ne ricordo in particolare una blu che arrivava a prendere un bambino che,come me, usciva da scuola. Era una specie di 128 di lusso,per chi si voleva distinguere con qualcosa di differente e signorile. Anche se in realtà era qualcosa in più della 128,anche come cilindrata,credo ne soffrì molto la concorrenza: chi poteva,si comprava la 125,la Giulia,o una delle ultime Fulvia,chi non poteva si prendeva direttamente la 128 che,con la trazione anteriore,era molto simile alla A111. Pensandoci adesso,con il senno di poi,sarebbe stata carina in versione familiare,ma i tempi non erano ancora maturi e solo una quindicina di anni dopo le familiari o giardinette,ribattezzate con il pìù modaiolo vocabolo inglese "station wagon" divennero uno status symbol; all'epoca della A111 invece erano considerate auto da lavoro,poco nobili,con il bagagliaio sporco di calce e ingombro di attrezzi....A vederla oggi non solo è una 128 più grande e una 125 più piccola ma può richiamare perfino l'ammiraglia 130,ma rispetto ad esse sembra più scatolare e squadrata. E' però,come detto nel bellissimo e come al solito inappuntabile video,una vettura importante,che si accompagnava bene,nella gamma Autobianchi,con la brillante ed elegante piccola A112. Forse alla A111 mancò quello che per la A112 fu fondamentale per divenire un successone: il cliente donna. Se la A112 era la vettura perfetta per giovani signore che in Italia si potevano permettere una macchina elegante e scattante ma piccola e agile in città,la A111 non era considerata una vettura "da donna" perchè troppo grande e destinata a spostamenti fuori città,nei quali,di solito,guidavano gli uomini. Curioso assistere al fatto che oggi le donne amano invece le auto più grandi,come i Suv,oggetti goffi,inutili e ingombranti utilizzati massicciamente anche in città,e non necessariamente più sicuri di una vettura più bassa e con baricentro più basso. Ma questa è un'altra storia.
Interessante tutto il tema del tuo intervento : da una versione familiare, alla quale, credo, il design della a111 si prestava, alle considerazioni sul marchio Autobianchi e a quelle sulle tendenze attuali
Mai vista in circolazione le A 111. Le vedevo solo nel parcheggio dell’Autobianchi di Desio appena uscite dalla fabbrica. Era a un chilometro da casa mia.
@@aristocrateplatone5714 grazie per questa testimonianza. La A111 era una vettura molto particolare, poco pubblicizzata, che solo chi ne recepiva lo spessore tecnico o chi ne apprezzava le finiture, acquistava. Ecco perché si strada non se ne vedevano tante
Grazie per averlo guardato e apprezzato. Un altro Giacosa? Non credo. Ma se può interessarti, ho parlato di questo maestro nel documentario dedicato alla 600 Multipla. E ti invito, se hai piacere,ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Io una A111 seconda serie serie del 1971; il video è molto ben fatto tuttavia devo riscontrare un errore... la plancia della seconda serie era sempre rifinita in vero legno (multistrato in rovere marinizzato a poro aperto) mentre in finto legno erano le coperture del bordo finestrino degli sportelli (non presenti nella prima serie); nella seconda serie, durante la produzione, cambiarono anche il supporto destro del motore ed il raccordo del collettore di scarico che da rigido, saldato allo stesso collettore, divenne flessibile ed a se stante (ho cambiato tutta la linea di scarico pochi mesi fa).
Grazie per questo intervento e per questo informazioni che completano il documentario. Riguardo la plancia, in tanti materiale che ho è chiaramente scritto che il pannello della plancia è in finto legno.... Forse hanno confuso con i profili dei pannelli porta Ad ogni modo, quando realizzo i documentari, cerco sempre di dare le informazioni più corrette possibili , analizzando varie fonti. E in questo caso quasi ovunque è scritto che il pannello è in finto legno
Beh... il finto legno nn si sfoglia e nn spacca... io ce l' ho (in famiglia, ovviamente) dal 1972 e negli anni è accaduto proprio questo ma nn l' ho fatta restsurare per fargli restare quella patina di vissuto;
@@PirataDesignsaltuariamente, a rotazione con le altre mie due storiche... cmq una o due volte al mese, circa 6-700 Km all' anno...sono l' unico ad averla tra Napoli e provincia... ma in Campania ce ne sono altre 5 sicuramente funzionanti: una a Salerno, una in provincia di Avellino (praticamente nuova protagonista di un servizio su Ciak Motori e Ruoteclassiche) tre a Benevento di cui due (1ª e 2ª serie) in mano alla stessa persona... la seconda serie gliela feci prendere io proveniente dalla Collezione Politi che tra le centinaia di mezzi (tutti in vendita eventuale!) aveva ben sette A111!
Condivido. Tra gli esperti di auto però nessuno che abbia intenzione di contattare il signor Elkann per intervistarlo e farsi dare delle spiegazioni sulle sue attuali strategie (da cui dipende il piombare o no nel Terzo Mondo della nostra economia).
Che l'economia italiana, o meglio, il settore industriale e produttivo, sia ormai equiparabile a quella di realtà definite da terzo mondo è facilmente constatabile. Negli ultimi decenni hanno smantellato tutto. E la Fiat fa parte delle strutture "alienate" ed è di questi giorni l'attuazione finale di questo disegno...
Tutti questi prototipi e poi auto di serie mi ricordano il fatto ormai confermabile della storia della VW negli anni 70 quando finalmente presento la fantastica Golf, cioè che era una VW nuova con design Giugiaro ma con meccanica presa un po' in segreto da NSU che qui infatti citi, cioè per la nuova Prinz in programma per gli anni 70 che in effetti aveva già motore e trazione anteriore più il portellone posteriore ed era come minimo l'Audi 50 poi VW Polo 1974, storia che si può raccontare solo con un certo coraggio ancor oggi in Italia, e di cui mi piacerebbe ti occupassi con la tua conoscenza, anche se è una storia un po' segreta e di una Casa straniera.
La NSU è una Casa a cui sono , in un certo senso legato, a causa di una Prinz 4L che avevamo in casa quando ero piccolissimo. Casa che per un certo periodo è stato uno dei più grossi produttori di moto al mondo e che solo dopo aver riacquistato la sua autonomia dalla Fiat ha iniziato a costruire auto notevoli.Tra tutte la Ro80, auto che era avanti anni luce su tutti gli aspetti : dal design , ripreso poi dalla Audi 80 B3 del 1987 alla meccanica , forte del motore wankel. Un'auto , la cui progettazione ( e i tantisismi interventi in garanzia sugli esemplari venduti...), portarono la Casa al fallimento. Casa che stava lavorando a interessanti progetti, tra cui quello dell'erede della Prinz che hai citato. Riguardo la Golf, nel caso della segmento C di VW, copiarono di sana pianta la meccanica dalla Fiat 128, come ha confermato più volte Giugiaro
@@PirataDesign Ma secondo me in assoluto NSU, anche se la Ro80 è stata l'auto preferita della mia giovinezza, è interessante per quanto contribui', storia mai veramente raccontata allo sviluppo della best seller Golf e di tutta la VW di oggi, con il suo prototipo di nuova NSU Prinz che era alla fine quasi una Golf, la storia della 128 in ufficio progettazione VW è un po' gonfiata, certamente avevano bisogno di un'auto compatta già di produzione tutto avanti per capire : pesi, costi etc, e trovarono la 128 l'unica che poteva servire, però anche i prototipi poi più o meno occultati di NSU sono serviti di base, del resto basta guardare la VW NSU K70 e ridurla ad una compatta 2 volumi per capire il discorso. La trazione anteriore VW ce l'aveva già in casa nel 1970, bastava attingere alla VW (NSU) K70.
Ho avuto la Giulia Super e la 128, ma la 111 (ce l'aveva un mio amico) aveva una tenuta di strada fuori dal comune, forse per merito dell'avantreno quasi surdimensionato derivato se non erro dal furgone Fiat 238. Gran macchina, non capita purtroppo.
Però continuo a dire che almeno in parte, Autobianchi fu usata da Fiat più per sperimentare nuove soluzioni tecniche che per le grandi vendite, come oggi non accade più con Alfa Romeo o Lancia oggi, quelle oggi davvero vendono poco perché mediocri o poco studiate, questa non aveva le grandi vendite come obbiettivo.
Inizialmente era un marchio che serviva a fare numero: Fiat, con Pirelli, era azionaria della Casa di Desio. Quando poi ne entrò progressivamente in possesso, ha delegato all'Autobianci il compito di "metterci la faccia", quando c'era da sondare il mercato con soluzioni inedite o coraggiose
Ricordo la a 111, berlina che non ha lasciato in me un ricordo di interesse. Ma, seguendo il documentario del pirata, devo dire che, anche per questo modello, è un gran peccato che non sia stata capita. Bravo pirata
Uno degli scopi di questi documentari è proprio quello: far conoscere a fondo e oggettivamente modelli che spesso sono giudicati " a prescindere"..... Grazie per il tuo apprezzamento!
Alla fine costava 10-12 stipendi medi del 1969 (contro i 16 di una Tipo di oggi) la gente valutava che costava uno stipendio mensile in piu' del 124 oppure faceva "31" e comprava la Giulia, poi c'era la psicosi che Autobianchi era un marchio minore e quindi non valido come Fiat, mentre a quanto pare invece...
E' staTA LA MIA PRIMA AUTO DA NEOPATENTATA. ERA BIANCA CON INTERNI DI DUE TONALIATA GRIGIE. GRANDE RIPRESA. IN 20 MESI HO FATTO 130.000 KM. L,UNICO NEO, SE PIOVEVA FORTE SIBAGNAVA LA CALOTTA E SPESSO SI FERMAVA, problema risolto con una piccola lamiera. Poi sono passato alla 125 special, secondo me l'ultima vera fiat seria, e poi una miriade di macchine straniere in quanto in Italia era finita un;epoca sul medio bello. Se penso che agli inizi bmw e mercedes non stavano nemmeno in strada mi vien da piangere. Come si fa a perdere le macchine migliori solo per il monopolio fiat.....Gianni Guarda Vicenza
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario su quella che è stata la tua prima auto e grazie anche per il tuo intervento. Condivido la tua considerazione finale Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Il problema della calotta che si bagnava (o che creava dispersioni a causa della condensa) era comune all'epoca. Ricordo che mio padre con le 600, e successivamente anch'io con la prima A112, viaggiavamo con una calotta di ricambio nell'abitacolo😂😂😂.
@@giovanniverardo7725 verissimo. Poi c'erano alcune auto dove il problema era molto più evidente, come le Ford Fiesta o Escort, dive la calotta era montata molto in basso....
Grazie per averlo guardato e apprezzato. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
Video molto bello è interessante come sempre. Credo che alcune decisioni Fiat in riguardo soprattutto alle controllate(vedi Lancia ostacolata innumerevoli volte) abbiano fatto piu danni della grandine.
E credi bene. È vero che noi " persone normali" non possiamo capire certe dinamiche, ma allo stesso tempo capiamo.anche quando certe decisioni sono quantomeno assurde
@@PirataDesign Certamente non riusciremo a capire le dinamiche finanziarie. Dal nickname che porto si capisce bene qual'è il mio marchio preferito quindi sono un po' di parte. Alcuni esempi? Lasciare un vuoto dopo la fine produzione della Flaminia perché c'era la 132. Il prezzo della Stratos non poteva essere superiore a quello della 130 che era l'ammiraglia del gruppo. L'osceno restyling della Delta. Non puntare nel 2006 sulla Nuova Fulvia(una Barchetta ricarozzata quindi bassissimo costo di produzione). Tra l'altro quest'ultima l'ho vista dal vivo ed ha una linea ancora attuale.
@@Josh-hf le tue considerazioni sono tutte condivise: sulla Stratos poi ci sarebbe tanto da dire, soprattutto il fatto che, oltre le gare, avrebbe potuto essere una vettura stradale di riferimento, invece, assurde scelte legate al profitto, le regalarono una dinamica che potrebbe anche essere definita pericolosa: pneumatici sottodimensionati e silent-block da utilitaria. Sulla Fulvia del 2003 mi trovi assolutamente d'accordo: a parte che aveva un design proprio riuscito, ma io fatto che era stata sviluppata su una meccanica già collaudata e già in produzione, avrebbe limitato gli investimenti. Pensa che si dice che alla Lancia arrivarono migliaia di prenotazioni a scatola chiusa. Ecco perché quando dico che la Lancia è stata sminuita volontariamente non parlo di fantascienza. Ho pubblicato un video, che poi è quello che è il più visto sul canale che parla proprio delle Lancia che avrebbero dovuto fare. E ho fatto lo stesso con l' Alfa Romeo. Anche lì la situazione è similare.
@@PirataDesign Sulla Stratos hai ragione. I vincoli di costi di produzione, per limitarne il prezzo,dettati da Fiat misero in crisi non poco gli ingegneri Lancia che cercarono di fare del loro meglio. Il tuo video "Le 10 automobili che avrebbero(forse) potuto salvare la Lancia(perdonami se non mi ricordo il titolo preciso a memoria)l'ho visto più volte,messo in Playlist e condiviso perché lo trovo stupendo. Lancia credo che sia stata distrutta da Fiat e in parte anche Alfa. Perché non fecero la Fulvia per me rimane un mistero.
@@Josh-hf credo che la Fulvia non sia stata fatta proprio perché avrebbe riportato il marchio Lancia in primo piano, e questo andava contro i piani di smantellamento. Credo sia stata questa la motivazione principale. È un po' quello che è capitato all' Alfa Romeo con la Nuvola.un progetto davvero nuovo per concezione e possibilità di trasformazione, che ho avuto modo di vedere dal vero, di toccare e di poter accedere e sedermi nel suo abitacolo, mentre De Silva mi.spiegava come e perché era nato. Progetto davvero incredibile e in pieno spirito di supremazia tecnologica Alfa. Ma venne cassato senza se e senza ma, e si dice che fu questa la motivazione che spinse De Silva ad andare via dall'Alfa, perché si rese conto che non c'era modo di uscire da certi rigidi parametri.o potremmo definirle decisioni
Grazie per averlo guardato e apprezzato. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie !
@@MarcoBianchiVibes Scusa se t rispondo solo adesso.. questo commento mi era sfuggito. E' sicuramente una situazione nuova per me, ma mi intriga.... scrivimi alla mail e ne parliamo !
A111 la migliore del suo segmento, un prodotto di buona qualità, con ottime soluzioni tecniche e meccaniche, peccato la mancanza da parte di Fiat di una maggiore considerazione, se non in Italia, almeno all' estero avrebbero potuto puntare a farne il fiore all' occhiello di Fiat.
Sicuramente una vettura elegante, che, come hai giustamente sottolineato, era dotata di soluzioni tecniche e meccaniche raffinate. Una vettura davvero ben rifinita, con una sua personalità. C'è stata forse poca convinzione da parte della Fiat, che privilegiava la sua 128, a pubblicizzare e spingere adeguatamente il modello, ma anche alcune problematiche meccaniche , dei veri e propri difetti di gioventù. Resta comunque un modello decisamente interessante e che merita più considerazione
Ciao, Fiat collaborava con Autobianchi, la Bianchina station wagon era su base 500 giardinetta, e la Fiat si "mangio" l'Autobianchi, per risparmiare anni di sviluppo per la mitica 128, ciao
Ciao a te ! La Fiat inizialmente era proprietaria, assieme a Pirelli, di parte dell'Autobianchi, solo nel 1967 ne ha acquisito l'intero pacchetto azionario. La storia che racconti è attendibile solo in parte: guardando il documentario scoprirari perchè l'A111 è stata , diciamo, messa in disparte.
@@federicaavesani8584 ciao: riguardo la 128 , ho già pubblicato la monografia sulla Rally e quella sulla interessantissima Pulsar di Michelotti, ma anche quella, in 2 puntate, sulla X1/9 che della 128 era la variante spider
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già. Grazie !
Grazie per averlo guardato e apprezzato. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie
Informazioni troppo tecniche assolutamente apprezzabili dagli appassionati di meccanica.Ma per chi come me e credo presumibilmente siano in molti hanno guardato il video più per la curiosità di sapere come si è arrivati al concepimento della iconica 112 è stato sinceramente un po' farraginoso seguire tutti questi dettagli eccessivamente tecnici della meccanica.Al di là di ciò e anzi proprio in virtù di questa conoscenza così precisa e puntuale della componentistica di queste auto và un plauso e più vivi complimenti.Mi scuserà mi auguro l'autore del video per la mia ritrosia verso la meccanica.
Grazie per aver apprezzato il documentario. Questo canale affronta la storia delle auto nella maniera più completa, approfondendo tutti gli aspetti, compreso quello tecnico, cercando di rendere fruibili a tutti anche concetti abbastanza tecnici. Inoltre si contestualizza ogni modello presentato, rendendo facile capire i vari perchè della sua genesi.
Mi ricordo con piacere la primula 65 che aveva mio zio. E la 111 gli piaceva molto di più della 128 che era a mio parere banale a parte sfruttare la meccanica autobianchi
Giacosa era un genio, un vero cultore di meccanica e innovazione: non a caso si è dilettato anche su interessanti progetti che nulla avevano a che fare con le 4 ruote. L'A111 era un'auto validissima, meccanicamente raffinata e costruita molto bene, ma tutte le sue qualità, evidentemente, non sono bastate per farla apprezzare
Era un' auto molto ben concepita, moderna nella meccanica e costruita e rifinita in maniera eccellente. Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati. Grazie!
@@luciotola riguardo le Innocenti ho in cantiere qualcosa, ma non nell' immediato. Ho già pubblicato la monografia della Mini De Tomaso e quella della sconosciuta GT 186
Questa volta i complimenti sono tripli e ti spiego il perché:
1) sei riuscito a raccontare perfettamente l’epopea della trazione anteriore in Italia;
2) in un unico video sei riuscito a raccontare la genesi ed i prototipi delle auto del gruppo Fiat più famose e legate alla società italiana;
3) la A111 è una delle mie preferite…auto rigorosa, dove non c’è nulla di sbagliato, è tutta buona e bella, di una bellezza classica e ricercata che ancora oggi fa la sua figura.
Mi è sempre piaciuta, per la sua presenza di auto da rappresentanza e per la sua indubbia qualità costruttiva.
Ottima la citazione alla Primula…un’altra di quelle chicche che ad oggi si sta riscoprendo.
Davvero un video ottimo…questo è un documentario prezioso!!!
Grazie perché hai colto il senso di questo documentario, che è anche quello degli altri, ma in questo , assieme a quello.della 600 Multipla , ho sottolineato ancora di più certi aspetto del.passato ( non solo motoristico...) dell' Italia degli anni d'oro
@@PirataDesign uno spaccato della società del tempo, incorniciato da grandissime auto ☺️
Tutto giusto tranne i complimenti sul comportamento stradale, mio padre l’ha posseduta e la ricordo bene, aveva un forte sottosterzo come evidenziato dalla prova di quattroruote, di fatto pur avendo la trazione anteriore aveva limiti di tenuta non elevati e questo sicuramente ha influito sulle vendite.
@@PirataDesigncomplimenti bellissimo documentario come sempre
@@adalbertomariaferrari-4393Ciao, ben tornato e grazie per averlo apprezzato
Grazie e complimenti per questo documentario sull'auto bianchi A 111.sono un ex possessore di questa macchina ultimo modello anno 72 doppi fari posteriori, presa di 2 mano.e stata gioia e dolori.perche nonostante l'ottimo motore gia' montato sulla 124,aveva dei difetti di progettazione.come il motorino d'avviamento posto sotto il collettore di scarico,quindi a motore già caldo,aveva delle criticità per la ripartenza.la balestra anteriore a doppia foglia si spostava ad ogni buca,e con esso la convergenza e l'allineamento delle ruote anteriori.in più per 2 volte si ruppe una foglia.quel povero meccanico quanto tribolava per tirarla giù vista la collocazione.aveva la frizione idraulica si,ma comandata sempre dalla stessa pompa dei freni.e quando si rompeva non entravano le marce.per non parlare dell'alternatore che posizionato sotto il motore,quando pioveva le stesse alette di raffreddamento spingeva l'acqua piovana pescata da sotto con gli spruzzi delle ruote sullo spinterogeno,e bagnandolo bloccava la macchina.so che in origine aveva dei carterini che il primo proprietario ha tolto per interventi meccanici eliminandoli del tutto.pero' lo tenuta per 6 anni fino alla rottamazione, perché nell'insieme era una bella macchina.🤭🤭🤭
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato.
E grazie per il tuo resoconto sulla tua esperienza, in positivo e negativo, con la A111.
Anche perché aiuta a conoscere ancora più a fondo la vettura , anche in aspetti poco noti.
Riguardo il motorino avviamento e la frizione, c' è da dire a difesa della vettura, che all' epoca, progettare un' auto a trazione anteriore, era quasi sperimentale e se a ciò aggiungiamo alcune caratteristiche meccaniche che rendono la A111 quasi raffinata per l' epoca, credo che ci possa stare che alcuni comportamenti abbiano manifestato queste criticità che magari durante i test pre-produzione. Riguardo la balestra anteriore, ricordo di aver sentito che questo inconveniente si era verificato su alcune Primula .
Grazie ancora.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie!
Una pietra miliare dell'automotive italiano ed europeo. A mio padre piaceva e non poco, me ne parla ancora(classe'39). Grande video, grazie Pirata
1939 come il mio
Potresti fargli vedere il documentario così da fargliela ricordare....
Grazie per averlo guardato e apprezzato !
Lo farò sicuramente
Grazie per il video! Non conoscevo la A111.
Un altro progetto troppo avanti per il suo tempo, peccato davvero.
Ma adesso capisco la propensione per le finiture superiori delle Autobianchi, fino alla Y10.
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato
Magnifica monografia, grazie Pirata. Conoscevo questa splendida auto, ma non sapevo tutti i retroscena. Di A111, ne ho viste solamente 2, da bambino. Una bianca della prima serie, che per parecchi anni vedevo nella mia città ed una gialla della seconda serie, di passaggio e mi ricordo che mi colpì il fatto che avesse i doppi gruppi ottici posteriori.......pensavo fosse un vezzo del proprietario 😂
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato.
E' una vettura, la A111, che mi è rimasta impressa da piccolo: ne aveva una un vicino di mia nonna, gialla, seconda serie e quando andavo a trovarla passavo tanto tempo a guardae quelle cromature e , anche se ero piccolo, mi sembravano strani quei doppi fari posteriori
Credere in qualcosa che superi la difficoltà di accettare la differenza è il fallimento voluto dalla avidità ...
Pirata hai descritto una AUTO che porto nel cuore del bambino che è dentro di noi , ma questa è una storia lunga ...
che conta è che sai dare mille emozioni oltre alla capacità di descrivere la tecnica e l'evoluzione del mondo delle auto , grazie per questo tuo impegno ...
Grazie a te che comn i tuoi interventi, gdai valore al lavoro che porto avanti
Il mondo dell’automobile che non c’è più❤ grazie per i tuoi documentari
Grazie a te per il consueto apprezzamento.
Grazie e complimenti per questo documentario sull'auto bianchi A 111. Grazie mille Pirata
O9
Forse il tuo video più interessante, veramente impressionante il livello, ha 1000 risvolti la tecnologia Autobianchi Fiat.
Sono contento che il documentario ti sia piaciuto.
Quello che si faceva in Fiat non aveva davvero eguali, tant'è veto che tutti i costruttori venivano qui a imparare
@@PirataDesign I tuoi documentari sono davvero sempre interessantissimi, sarebbe bello vederne uno che riguarda una grande auto e straniera : la Volkswagen Golf, per appurare una volta per tutte le cose più sconosciute e un po' segrete di questo grande progetto di auto popolare: le origini italiane (Giugiaro e Fiat Autobianchi appunto) e NSU.
@@giuliopedrali4794 sulla Golf ho qualcosa in programma...
Narrazione impeccabile come sempre, non conoscevo questo modello dalla storia tanto affascinante, non capirò mai perché sull’italico suolo convivono genialità e ottusità !
👍
L' Italia è il paese delle contraddizioni e, non poteva essere diverso nel mondo delle 4 ruote.
Grazie per il consueto apprezzamento
@@PirataDesign Concordo ma purtroppo per tutti noi molto spesso queste contraddizioni sfociano nell’ottusità più profonda!
@@claudiomancioppi2144 concordo con te.... E lo so vede e tocca con mano negli ultimi anni
Complimenti per il canale che ho scoperto da poco: mi piace il taglio tecnico q.b. e la sintesi. Per altro è bello conoscere i retroscena di queste storie industriali e il giusto spirito critico ci sta tutto. Grazie e a presto.
Grazie per la tua recensione sul canale e per avere apprezzato lo spirito che anima il mio lavoro
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Grazie per l'attenzione !
@@PirataDesign Iscritto di default🙂
@@danieltorkan3798 😃
Grazie per questa lunga ed estremamente informata scheda su questa bellissima auto che mi riporta alla mia giovinezza. é stata la prima auto che ho guidato dopo la patente, quella di mio papà era una prima serie verde scozia con gli interni beige chiaro, era molto elegante ed è stata molto sottovalutata a mio parere e mi sembra che il tuo giudizo complessivo sia in linea col mio convincimento. ad ogni modo io ho ottimi ricordi di questa auto e quelli nessuno può cancellarli. grazie
Grazie a te per avere guardato a apprezzato il documentario dedicato all' A111.
Mi fa sempre piacere quando i miei video fanno riaccendere ricordi del passato
Sono interessato alle vetture recensite ma trovo altrettanto interessante ascoltare le dinamiche che si creano attorno ai progetti, al successo o al fallimento delle vetture. Davvero un canale molto interessante.
Grazie per aver colto uno degli aspetti a cui tengo maggiormente...
Grazie Pirata per quest'altro documentario. Troppo spesso si è visto il predominio Fiat sprecare ingegno e soluzioni all'avanguardia. Grazie ancora per questo ennesimo documentario dettagliato
Grazie a te per il consueto apprezzamento !
Un ottimo lavoro, completo e documentato come sempre. Azzeccata al 99,999% la sincronizzazione fra immagini e parlato.
A proposito dell'accenno alla NSU, andrebbe specificato che non si tratta della casa delle Prinz e della Ro80, ma della Fiat Neckar, che potrebbe dare spunto a uno dei tuoi eccellenti documentari.
Io l avevo la Prinz nsu era tedesca
Grazie per averlo guardato e apprezzato.
Confermo quello.che hai accennato su Fiat e NSu. Proprio nel periodo raccontato a inizio video, la NSu decise di riprendere la produzione di autovetture e di riappropriò del marchio, dopo una contesa legale.
E la Prinz nelle sue varie serie e l' incredibile Ro80 ( l' auto che portò al fallimento dell' azienda tedesca), sono frutto della progettazione indipendente NSU,
@@francorottoli760 La Prinz era una validissima utilitaria, rifinita benissimo e con un motore molto brillante
Cosa dire, oramai i complimenti per il grande lavoro sono scontati.
Personalmente non la ricordavo, pazzesco pensare che aveva 4 freni a disco! Cosa che ancora oggi su tante auto non mettono!
Buona giornata a tutti e grazie ancora per questo documentario!
Auto decisamente dotata nella tecnica e curata nelle finiture.
Forse il design non era riuscito al 100%, ma era , nel complesso, una gran bella macchina.
Come sempre : grazie per il supporto e l' apprezzamento!
@@PirataDesign Il design era adeguato al periodo, fa sempre riflettere la lungimiranza di Dante e degli ingnenieri in generale e l'ottusista' dei dirigenti!
Per quanto riguarda il design ricordo che, all'epoca, la trovavo un' auto piuttosto elegante.
4 freni a disco li avevano avuti anche le PRIMULA 1221 cmc, compresa la 3 porte del 1964, prima versione
......
La Fiat è (fu?) una grande e bella realtà italiana, che però ha fagocitato e annientato gli altri marchi automobilisti del paese. In Germania e Francia invece almeno tre o quattro distinti e concorrenti marchi sono riusciti a coesistere, a tutto vantaggio della loro industria motoristica. Chissà che Alfa e Lancia avrebbero visto la luce se avessero conservato indipendenza e originalità dalla Fiat.
Bella la Primula! Mi era sconosciuta al pari della A111. Pirata i complimenti sono scontati per questo ennesimo ottimo video.
La fiat fu( credo che possiamo dirlo apertamente, ormai...) una azienda molto avanti, che poteva contare su uomini , strutture, centri sperimentazione e attrezzature di elevatissimo livello.
Ma allo stesso tempo ha avuto anche un atteggiamento quasi despotico e potendo contare su appoggi anche politici, ha pian piano assorbito tutta la concorrenza interna ( le sono sfuggite solo pochissime realtà...). E questo è stato molto deleterio per l'industria automobilistica italiana. L'esempio dell'Autobanchi è lampante: fino a quando era solo in parte proprietà della Fiat, riusciva ad avere una propria filosofia, anche se doveve necessariamente attingere alla banca organi Fiat. E la A111, anche se poco nota ne è una testimonianza diretta, ma anche la Primula. Quando la Fiat ha rilevato l'intero pacchetto azionario di Autobianchi le cose sono repentinamente cambiate... La A111 è stata velocemente accantonata , si dice per privilegiare l'imminente Lancia Beta, mentre l'A112 ha proseguito la sua brillantissima carriere perchè era un modello che commercialmente funzionava . Anche a stessa Lancia ha seguito un iter simile : fino alla seconda metà degli anni 80, poteva contare su una certa autonomia e i risultati si sono visti.
Insomma: la Fiat ha seguito , e in certi casi anticipato, quelle regole del capitalismo più estremo, ma, se vogliamo, di quelle filosofie che ormai fanno parte di questa società: quelle regole che mettono in primo piano gli utili e non tengono conto di nessun altro aspetto. Quelle regole che hanno reso le auto( ma non solo...) banali elettrodomestici a 4 ruote, tutti uguali e tutti con la data di scadenza nascosta, ma presente.
La Primula un'auto decisamente molto apprezzata: in Francia, come tutte le Autobianchi, l'adorano... e , forse, la apprezzano più di noi... così come l'A111.
Ti saluto, ringraziadoti per aver guardato e apprezzato anche questo nuovo documentario
Torino e cintura “ringraziano” ancora quello snob con l’orologio sul polsino e per il suo detto che Torino è un buon posto da cui partire, e ci fosse pure rimasto dove di soli to andava a godersi le pubbliche perdite e i privati guadagni, per le macerie che ci ha lasciato impedendo anche la costruzione della metropolitana. Questo perché il primo cliente erano i suoi 110000 di allora dipendenti ai quali era arrivato a fare cambiare l’auto quattro volte all’anno…
@@PirataDesignanalisi perfetta. Ma anche lei, farà finalmente la medesima fine.
Commendatore buonasera, i miei rispetti e un enorme grazie per aver recensito in modo eccellente questa (allora) iper berlinetta top class compatta...era avanti anni luce!!Se il Signor Agnelli avesse pensato di più al prodotto (che sapeva preparare alla perfeziobe) anziché ai maneggi politici e altre schifezze miopi, antipatiche, satrapiche che hanno svalutato Fiat e co...Ripp A 111!!!Autobianchi 4 ever
Buonasera a Lei, Dottore, graditissimo il suo ritorno sul canale.
Grazie per il consueto interbento colorito e sottile.
Ricordo bene la A111, autoottimamente rifinita con novita' tecniche importanti, di linea moderna, alla quale la Fiat non ha mai, volutamente, creduto.Compressa tra la coeva Fiat 128, la Fiat 124 e 125, era destinata a vita breve.Oggi e' rarissima e quasi piu' nessuno ne ha memoria .
Grande auto,avanti rispetto a tutte le sue concorrenti
Anch'io la ricordo! Mi pare che non ha fatto molto successo..
@@giorgio-ms1jg Lo spiega bene il motivo , il commentatore del video.Come la " madre" Primula, ebbe più' successo in Francia che in Italia.Antesignani della trazione anteriore, i francesi trovarono in queste due auto, due modelli, a mio avviso , anche superiori alle coeve vetture nazionali,.Le vendite oltr' Alpe , lo dimostrano Saluti.
@ivanbonarelli.
In effetti questa vettura come il resto delle Autobianchi in Francia furono molto più apprezzate.
Nel caso dovesse interessarle,ho dato una occhiata veloce sul telefono e ho visto che esistono modelli in scala 1/43 e 1/18 di questa valida vettura;saluti👍👋🏻
Ricordo che, rispetto alla Fiat 124, aveva i rapporti più corti e quindi raggiungeva una velocità massima inferiore, ma era più scattante.
Complimenti per l’ennesima volta. Analisi tecnica e storica di livello superiore.
Grazie per averlo guardato e apprezzato !
COMPLIMENTI PER UN SERVIZIO DI CLASSE,RICORDO LA A111 ,SAPEVO DI ESSERE STATA OSTEGGIATA DALLA PADRONA FIAT,OTTIMO SERVIZIO....
@@filippofioravanti2672 grazie per averlo guardato e apprezzato.
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Grazie!
Gran bel servizio, complimenti. Mio padre acquistò quest'auto nel 1970 e ho avuto modo di guidarla per diversi anni. Confermo tutto quanto esposto in tema di confort, affidabilità ed esperienza di guida, peraltro decisamente piacevole. Non condivido invece quanto affermato per ciò che riguarda la spaziatura dei rapporti. In autostrada si sentiva chiaramente la mancanza di una quinta marcia di riposo. La quarta era decisamente troppo corta ed il billante motore ti invogliava a "trottare" chiamando una quinta che non c'era. Questa era la mia sensazione anche perchè ero parecchio più giovane. Comunque Pirata-design non ne sbaglia nua. Veramente bravi.
Si, ricordo che, rispetto alla Fiat 124 special, che aveva lo stesso motore, i rapporti della A111 erano più corti. Questo la rendeva meno veloce ma più scattante.
Grazie per avere apprezzato il documentario.
I rapporti del cambio erano una prerogativa di questa vettura, che proprio grazie a questa scelta, risultava molto scattante e brillante, ma ovviamente questo aspetto , come hai sottolineato, rendeva la marcia autostradale poco confortevole a causa del motore che era costretto a girare alto.
Riguardo la quinta, sulle Fiat a trazione anteriore,comparve solo nel '78 con la Ritmo
Complimenti per la presentazione, ben fatta ed articolata, di ampio respiro: non inferiore ad alcune monografie AISA. Mi permetto soltanto alcune note:
a) il regolatore di frenata al retrotreno non è esclusivo della A111 e non è una sua primizia: la Simca 1100, uscita nel 1967 (due anni prima della A111), lo montava. La Simca 1100 venne impostata nel 1963, ad acquisizione Chrysler avvenuta (proprio in quell'anno la Chrysler rilevò la maggioranza assoluta dalla Fiat): questo esclude che Giacosa possa aver avuto parte nella sua progettazione, anche perché con la cessione da parte della Fiat, quasi tutti i tecnici legati alla Casa torinese, a cominciare dalla direzione (Rudolf Hruska), preferirono licenziarsi per andare in Alfa Romeo ad impostare l'Alfasud (tutt'altro che a motore trasversale!). Sicuramente, prima di lasciare il timone della Casa della Rondine ad Hereil nel 1964, Pigozzi - che stimava Giacosa - ha voluto lo schema a motore trasversale, ma tutto il resto - ivi compreso il regolatore di frenata al retrotreno - è progettazione originale Simca Chrysler.
b) oggettivamente parlando, non si può dare responsabilità del fallimento commerciale della A111 esclusivamente alla dirigenza Fiat: la A111, a parte l'innovativa trazione anteriore, è un prodotto nato vecchio, anche se molto ben costruito. Nel 1969 già era difficile accettare un ponte posteriore rigido, figuriamoci se dotato ancora di balestre. La conferma viene, paradossalmente, proprio dal relativo successo incontrato in Germania e Francia, dove la clientela di quei Paesi - ben più sciovinista di quanto lo fossimo noi - quando acquistava un'auto italiana lo faceva perché cercava un prodotto di prestazioni superiori alla media della categoria, ben disposta a sacrificare confort, sia di sospensione che di rumorosità di marcia, e consumi, che poi erano i nei della A111. Al contrario, in Italia la clientela, fermo restando il "must" delle prestazioni elevate, cominciava a chiedere qualcosa di più: il relativo buon successo della Lancia Beta all'esordio (nonostante il prezzo molto alto) dimostrava che, in aggiunta alle prestazioni, il cliente tipo italiano del segmento D esigeva anche confort, esigeva anche un aspetto più importante (in quegli anni 4 metri di lunghezza x 1.6 metri di larghezza erano ormai la norma del segmento C, non certo del segmento D a cui la A111 ambiva), chiedeva anche motori non solo brillanti, ma pure elastici. Sottolineo che la Lancia Beta aveva di serie la trasmissione a cinque rapporti: condividendo il monoblocco Lampredi - nonché la soluzione dei semiassi di stessa lunghezza - teoricamente la A111 avrebbe potuto avere tale trasmissione, magari come novità esclusiva per la seconda serie... Sorge il dubbio che la "stretta" A111 non permettesse tale installazione.
Insomma, la storia della A111 ricorda molto quella della Alfa Romeo Alfa 6, con la differenza che l'ammiraglia del Biscione è riuscita a sopravvivere in qualche modo grazie ad un motore eccezionale (solo la serie M30 della BMW lo supera in longevità, tra i plurifrazionati).
Luca L.
Prima di tutto grazie per avere apprezzato il documentario.
Riguardo il regolatore di frenata, la ringrazio per le precisazioni.
Sul discorso inerente la diffusione della A111, credo che comunque in parte, la presentazione quasi contemporanea con la 128 che, per la Fiat era sicuramente più "importante", abbia fatto propendere le attenzioni su questa, mettendo in ombra la berlina Autobianchi che era sicuramente un modello che come clientela tipo si collocava su un gradino leggermente superiore.
Condivido il raffronto con l'Alfa 6 , della quale ho già pubblicato un documentario monografico .
Grazie per l'intervento !
Bellissimo documentario, che ci permette di percorrere a ritroso la storia di un importante progetto ingegneristico del compianto Ingegnere meccanico Dante Giacosa: Autobianchi A 111.
Grazie Pirata, come di consueto, pur conoscendo il modello, un sacco di informazioni per me inedite come ad esempio il passato sportivo.
In un certo senso Autobianchi, come costruttore di sole utilitarie, è arrivata fino ad oggi, di lancia non timane più nulla.
L' unica costante attraverso i decenni è la completa inadeguatezza di gran parte della dirigenza Fiat
Più che inadeguatezza,si potrebbe parlare di ottusità, ma alla fine , il perché e il senso di certe scelte lo conoscono soltanto i diretti interessati
Grazie, sempre molto interessanti i suoi video, fanno tornare indietro nel tempo e fanno crescere in me sempre tanta nostalgia e rammarico, per quello che la Fiat era e sarebbe potuta essere ancora oggi, una fucina di menti illuminate e all'avanguardia. Ora abbiamo gli eredi Agnelli che di illuminato non hanno un bel niente, che con le loro mentine ( si, ho scritto proprio mentine: piccole menti), hanno partorito l'idea di "aggregarsi" a Stellantis, dove contano come il due di coppe a briscola
Concordo con il tuo pensiero.
Ma riguardo Stellantis, più che affiancarsi si tratta proprio di un' acquisizione....
La Fiat non conta più nulla dopo la "cura" Marchionne
Complimenti ancora una volta per aver scelto una vettura emblematica della produzione Italiana, poi poco importa se la Fiat a posto fine al suo futuro , ormai sappiamo i metodi poco ortodossi che la casa Torinese a sempre messo in atto per ottenere quote di mercato .
Dante Giacosa, che dire, uno dei più grandi di tutti i tempi, basta leggere uno dei suoi libri "Motori Endotermici" un volume che diventerà testo universitario.
Noi possiamo stare qui a raccontare fatti e storie per ore , la storia del mondo dell'auto che per la maggior parte abbiamo costruito noi Italiani, quando creavamo innovazione e tecnologia e la concorrenza attuale era ferma alla preistoria o neppure esisteva.......e ora? purtroppo viviamo di ricordi e guardando al futuro personalmente mi viene una immensa tristezza 😢
Grazie ancora per il tuo impegno.
Ciao e ben tornato.
Come sempre grazie per la costanza e l' apprezzamento, sempre graditi.
L' A111 era in lista da tempo, ma solo ora, dopo aver impostato questi documentari come voglio, ho ritenuto giusto farla uscire, anche per raccontare bene sia la sua genesi che le sue indubbie doti.
Ma anche per far conoscere ancora una volta, la figura di Dante Giacosa,un vero Maestro .
Riguardo la tua analisi su cosa è stata e cosa è ora l' Italia,la penso allo stesso modo
Per quanto riguarda il futuro, come diceva Joe Strummer " non è scritto" e quindi sta a noi scriverlo.
Ciò che sta accadendo in questa settimane in mezza europa , potrebbe cambiare il corso delle cose , potrebbe interrompere, finalmente, la narrativa che stanno imponendo da troppo tempo
Del resto ormai sono barattoli con batterie.
Veramente una auto fantastica posseduta da mio padre quando ero piccolo gli strappava sempre un sorriso in sorpasso in tenuta e quant'altro, ricordo con piacere i viaggi in autostrada dove si toccavano davvero velocità ragguardevoli per allora ed essendo salito su Fulvia e Giulia auto indubbiamente dal grandissimo fascino devo dire che specie internamente non sfigurava, esternamente le altre riconosco avevano più fascino e personalità. Era la serie con i veri interni in radica e accensione elettronica. Come citato nel video 🎞️ le raffinatezze tecniche erano molte per l'epoca. Video stupendo ben realizzato e rende perfettamente l'idea. Sono appassionato di motori auto e moto. Mi fa piacere come nel passato c'era tanta passione. Oggi be' è un'altra cosa. Riscontro molta più passione in ambito motociclistico che automobilistico, anche se sembra che stiano facendo del loro peggio per ammazzare ogni genere di passione in ambito motoristico. Buon proseguimento e grazie 🙏🏻.
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato,ma anche per il tuo intervento con le tue considerazioni personali e familiari su una vettura che, avendo avuto in casa, conosci bene.
Cncordo anche sull'analisi finale: stanno cercando in tutti i modi di imporci anche le "loro" passioni., privandoci delle nostre... sta a noi evitare che accada.
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Grazie !
Al Pirata: 🏁. Iscritto 👍🏻.
@@giuseppe39439 grazie !
In effetti quando ero bambino( sono nato nel 1963) sentii definire la A111 la migliore delle Autobianchi per le finiture accurate ( a differenza di quelle " povere" della Primula) e per l'ottima tenuta di strada. Ciao da Saverio di Cisternino (Brindisi ), e complimenti per il video!
Ciao, Saverio.
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario.
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Grazie, ricambiò il saluto !
Grazie per avermi fatto conoscere una volta però tutte una vettura che conoscevo ma non conoscevo. Ancora grazie
Grazie a te per avere guardato e apprezzato anche questo nuovo documentario
Complimenti per la precisione della narrazione e per l'indubbia competenza !!!
Grazie per l' apprezzamento.
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Grazie!
Il consuetto ottimo ed interessantissimo documentario!!Una macchina che non ho visto mai dal vivo!
Da quel che ho capito,era un ottimo prodotto che non ha avuto il successo che meritava.
Quel che vorrei sapere , è se la Autobianchi era un brand di carattere più esclusivo rispetto alle Fiat ,oppure aveva il ruolo che la VW assegnó alla Skoda verso la fine degli anni '90
Autobianchi era un marchio superiore alla Fiat come finiture e dotazioni
Ciao ben tornato.
Grazie come sempre per l' apprezzamento.
L' A111 era un' auto ottima, tecnicamente molto avanti e rifinita molto bene. Autobianchi era un marchio che potremmo definire snob, che ha realizzato auto che si distinguevano non solo dalla cugina Fiat, ma anche dalla concorrenza.
Finiture e design sono sempre state le sue caratteristiche
Ho visto con grande curiosità e piacere questo video, realizzato con grandissima competenza. Mio padre, dal 1966 al 1971, è stato possessore di una Primula Coupé. Di quest'auto apprezzò l'ottima tenuta di strada e le buone prestazioni, ma fu un disastro per quanto riguardava l'impianto elettrico. Nel 1971, dovendo cambiare auto valutò anche la A 111, ma poi, alla fine acquistò una Alfa Romeo Giulia 1300. Un curioso aneddoto (ma, giuro, è la verità!): il giorno in cui doveva andare a ritirare la Giulia in concessionaria e lasciargli la Primula, a circa 1 km dalla concessionaria quest'ultima si fermò di colpo e non riuscì a farla ripartire. Aprì il cofano e si accorse che l'alternatore si era staccato dal suo supporto, insieme ad alcuni cavi! Insomma, la Primula si era voluta vendicare! Una A111, di colore celestino, (2a serie) comunque, si aggirò nel mio quartiere fino al 1984 circa. Era di proprietà di una coppia di signori piuttosto anziani, che la mantenevano in condizioni perfette. Era sempre lavata e lucidata, come se fosse appena uscita dal concessionario e ricordo un curioso particolare: i fari emettevano luce gialla, come le macchine francesi (probabilmente a quell'epoca era legale anche in Italia sostituire le lampade a luce bianca con quelle gialle). Mia mamma, che per caso conosceva una nipote dei proprietari, venne a sapere che, nel 1985, erano deceduti entrambi nel giro di pochi mesi e che gli eredi, avendo venduto la casa ed il box, avevano fatto radiare e demolire la A111 non sapendo che farsene. Un vero peccato....dato che era in condizioni perfette!
@@MarioRossi-hm2jb grazie per aver guardato e apprezzato il documentario, ma grazie anche per il tuo commento e i tuoi aneddoti.
La Primula era una gran bella macchinetta, affidabile e robusta ma anche io ho sentito storie di alcuni ne noie.
La "vendetta" è un classico di auto che vengono dismesse dopo anni di onorato servizio.
Peccato per la A111 dei signori anziani rottamata...
Infine ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
Bel documentario, molto interessante, come sempre. Bravo Pirata 😊
Grazie per avere apprezzato anche questo !.
Molto interessante. Forse sarebbe stato meglio incentrare il titolo sullo status di esploratore di nuovi mercati e soluzioni tecniche (questo il ruolo di Autobianchi), invece che sullo scarso successo, che tanto scarso non fu: in fondo ne fecero quasi 60.000. Certo meno della Primula, ma questa aveva numerose varianti, mentre la A111 era unica e pure di maggiore pretesa.
ciao , ai creato un ottimo video di questa vettura che non avuto estremo successo del marchio Autobianchi , la A111 era una berlina di fascia per creare concorrenza alle berline molto agguerrite nel mercato , Dante Giacosa sapeva creare vetture di grande successo come la 500 , la Autobianchi che era nel dominio del grappo Fiat , la concorrenza c'era tanta come la Audi 60 L , Alfa Giulia , Lancia Flavia , Fiat 125 . Dante Giacosa sapeva costruire prima dei Prototipi per fare la sostituzione della Fiat 850 , c'erano La x1/9 una piccola coupè , ma nel 1971 c'era la Fiat 127 , se ne vedevano di prototipi che non avevo mai visto prima d'ora , un prototipo simile all' Autobianchi A112 nel 1967 , nel 1962 , la Autobianchi Primola una compatta berlina , ho notato la A111 che ricorda nella carrozzeria che era simile alle fiat 124 , 125 e 128 come stile della carrozzeria però tutto qui , peccato che pero non aveva avuto tanto successo ma realizzavano fino a novembre 1972 la seconda serie l'anno della sua fine produzione, ma alcuni piloti usavano nel 1974 e 1975 questa vettura messa alle corse dei Rally , l'unica durò per 17 anni di carriera per salvare il Marchio Autobianchi è A112 con varie versioni normali e sportive con l'Abarth , bravo complimenti per questo straordinario documentario + like 478
Ciao, Andrea, ben tornato e grazie per aver guardato e apprezzato il documentario!
@@PirataDesign ciao , di niente, al prossimo video o documentario
Prima serie blu president, auto della mia infanzia, dopo la Fiat 850. Bellissima.
Adesso mi rimane la A112 élite del 83 che fu di mio nonno. Complimenti Pirata, chi vuole sapere deve venire qui 👏
Quasi stessa storia, a111 blu president del 1969 seguita da a112 junior nel 1983
Ciao e ben tornato.
E, come ho già detto in altre risposte,mi fa piacere scoprire che la visione dei miei documentari,fa riaccendere piacevoli ricordi
Un'auto con cui distinguersi dalla massa, dei finti appassionati di auto d'epoca. Uno dei capolavori, del genio di Neive. Complimenti come sempre, x il tuo lavoro. Ho scoperto un'auto di cui potresti parlare in futuro. Una vera chicca, sconosciuta.
Ciao e ben tornato.
Grazie per avere guardato e apprezzato anche questo nuovo documentario, dedicato a questa vettura eccellente, ma troppo spesso dimenticata, e come hai giustamente detto, è una scelta originale in un panorama di auto storiche tutte uguali.
Quale è la macchina che hai individuato?
Così vediamo se è già nella mia lista o se ce la devo aggiungere 😂😂
@@PirataDesign grazie a te Sam. Non credo di dirti nulla che tu non abbia mai sentito. Giacobbi synthesis
@@manuels2266 è già in lista.... Da tempo, ne ho anche parlato nel documentario sulla Pantera
Non l'ho visto quello. Ma immaginavo, che è quasi impossibile coglierti impreparato. Chapeau
@@manuels2266 è l' occasione buona per guardarlo, allora 😉
Bel video, bellissima storia quella dell' Autobianchi . 🚗
Grazie per averlo guardato e apprezzato.
L' Autobianchi è un marchio storicamente importante
Grazie per il video illuminante e straordinario.Complimenti sinceri.
Grazia te per averlo guardato e apprezzato !
Tutti questi tuoi documentari emozionali sono fantastici. Lascio non a caso un commento qui che siamo in casa Autobianchi perché sarebbe bello che tu parlassi anche della Stellina. Modello di questa casa che é praticamente dimenticato e ignorato. 😢😢
@@Luk74Channel ciao Luk e come sempre grazie per il tuo sincero apprendimento e per il supporto concreto
La Stellina? È da tempo tra le candidate..... Arriverà
@@PirataDesign Bravo per la Stellina che... Se ci fai caso, ispirò nel frontale, quasi identico, nei primi bozzetti della G31 che hai anch' essa portata sul canale! Grazie a te!!!
Come sempre, ottimo e completo documentario.
Sempre molto interessanti i tuoi video 👍👍
Complimenti per il canale: i video sono interessantissimi !
Grazie per l'apprezzamento: ti invito, se hai piacere e se ancora non l'hai fatto ad iscriverti o abbonarti al canale, così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
Ottimo come sempre, la a111 l'aveva mio zio sino agli anni 80, il limite di quella macchina era la mancanza della 5 marcia, presente su tutti i modelli di produzione italiana a di pari segmento.
Grazie per averlo guardato e apprezzato.
La quinta sarebbe stata una dotazione sicuramente adeguata a una berlina così dotata tecnicamente
Ma probabilmente, all' epoca, in Fiat non era ancora pronto un cambio a 5 marce per auto a trazione anteriore, che esordì solo nel 1978 con la Ritmo
Prototipo X1/1-1a (8:34 in picture) entered production in Kragujevac, Yugoslavia named Zastava Z-101. Only rear lights and tailgate door have been changed for production. More than 1.200.000 cars were made between 1971. and 2008, in 3P and 5P versions. Mille grazie, Pirata!
Conosco la Zastava Z-101 che, in effetti, è derivata dalla prima variante del prototipo X1/1 dal quale derivò la 128.
Grazie per avere guardato e apprezzato il documentario.
Ti invito se hai piacere ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
@@PirataDesign To my knowledge, first four Z-101 cars were completed in Italy (in Torino, I presume) and came in Kragujevac painted in red colour OFCOURSE😎
One of that cars has survived and has been restaured somewhere. My father bought his 101 in 1974, with original Fiat 128A engine in it! Only the chassis and interior was made in Yugoslavia in that time….
Tanti saluti da Belgrado!
@@dusankocisevic6823 grazie per le tue informazioni!
Ricambio i saluti !
Continua a seguirmi !!!
@@PirataDesign Pirata, do you have any information about Yugo America 45/55 project? I have read somewhere, it was also a abandoned project of Fiat 127 Nuova..
@@dusankocisevic6823 Riguardo le Yugo 45/55 vendute in America so solo che, grazie a un prezzo molto basso, ebbe comunque una certa diffusione. .Ricordo che ne compare una nel film The Crow
Da bambino ero incuriosito da questa auto e ne studiavo gli esemplari che incontravo spesso sotto casa, confrontandoli con la 128 di mio papa'. Le trovavo simili ma non uguali. Dal tuo racconto emerge uno dei problemi principali della fiat: i massimi vertici non interessati alle auto ma esclusivamente al denaro che deve essere sempre tanto, spesso esageratamente tanto, costi quel che costi
Rispetto alla 128 la A 111 era un' auto di categoria un po' superiore. Il motore era un 1438 cc
In un certo senso è proprio così.
Certe scelte prese solo basandosi sugli aspetti economici..,
Ciao Pirata, ennesimo capolavoro. Quello che mi impressiona paragonandola alle auto odierne il fatto che era lunga come una grande punto. Vedendola si direbbe più grande di quanto in realtà lo sia. Grazie alla prossima .
Le auto di una volta erano piccole fuori e grandi dentro.
C'era moltissimo spazio. Con le auto di oggi ce lo sogniamo.
Ciao, Orazio. Grazie a te per il consueto apprezzamento!
Bravo pyrata come sempre ,complimenti.👍👍👍
Ho guidato la Primula per circa 70.000 km. In citta` per lavoro, con cambio al volante...un mulo!!!! Versatile ed affidabile..che bei ricordi.... 😊
@@norbertodalvise9024 la Primula era una auto eccezionale, innovativa, robusta e affidabile.
Grande lavoro complimenti!
Buonasera Pirata, ottimo reportage su un'auto dimenticata (ci sarebbe da parlare anche delle altre Autobianchi come la Primula nelle sue varianti, con un particolare accenno alla coupè), e c'è un discorso di fondo da fare: quando hai fatto l'elenco dei modelli in quella fascia in cui si trovava l'Autobianchi, c'erano le italiane 124S, 2 modelli di 125, 2 Giulia e la Lancia Fulvia.
Le straniere le lasciamo da parte, al tempo le auto costruite in Italia avevano oltre il 70% del mercato, solo una piccola menzione per la Bmw 1600 Neue Klasse che avrebbe potuto interessare chi voleva una vettura diversa dalla Giulia.
La Lancia con cilindrata e potenza minore, aveva comunque un suo zoccolo duro negli affezionati del marchio, un'auto che non ricercava la sportività, come poteva essere la Giulia, ma una classe ed una meccanica raffinata; ad ogni modo escludiamo la Fulvia per via del prezzo nettamente superiore.
Ci ritroviamo quindi con 124 special, 125 normale e special e Giulia 1.3/1.6 (ma queste ultime sono concorrenza e destinate ad un pubblico sportivo), il mercato dell'auto media era nettamente meno importante di quello che è oggi, le vendite erano spostate baricentricamente su una cilindrata nettamente più bassa dell'attuale, quindi da una parte Fiat si ritrovava con una selva di modelli da vendere, dall'altra la non volontà di investire "a vuoto" in un modello ed in un marchio che non avrebbe avuto successori, hanno fatto il resto; gli acquirenti avevano già parecchio da scegliere e quindi s'indirizzavano su quel modello che secondo loro era più adeguato alle sue esigenze.
l'Autobianchi del resto aveva principalmente l'immagine della Bianchina, la Fiat era invece un costruttore a tutto campo, aveva pure la Lancia che era stata acquistata dal Pesenti (e , molti asseriscono che il cementista si era ritrovato controvoglia proprietario della marca quando i Lancia si ritrovarono a corto di soldi e che comunque gli avevano fatto giurare di non venderla alla Fiat), ritengo quindi che l'A111 abbia venduto in un mercato combattivo, con una rete commerciale limitata (al tempo dal meccanico si andava spesso per fare la manutenzione) e sostanzialmente le cose siano andate in una maniera decorosa.
Le straniere erano contingentate
@@valeriocaluzzi1617Le "comunitarie" non più.......
@@valeriocaluzzi1617 Alla presentazione italiana della Ford Anglia 105E (quella esportata in tutta Europa) nel ‘59, il presidente di Ford Italia, fece un discorso relativo alla scartoffie che dovevano essere prodotte per importare ogni singolo esemplare di auto straniera sul nostro mercato; di li a breve, per quanto riguarda le vetture prodotte nella CEE (al tempo in pratica di nostro interesse c’era Francia e Germania, l’Inghilterra entrerà nei primi anni ‘70 e questo spiega l’interesse di Innocenti per le vetture inglesi a partire dalla A40 e sopratutto con la Mini, vettura che quando venne prodotta a Lambrate, permise di evitare la tassa d’importazione), non c’erano limitazioni o tassazioni diverse dalle italiane.
In realtà il contingentamento era esclusivamente per alcuni Paesi, per le auto giapponesi ad esempio è durato fin dentro gli anni ‘80; questo spiega anche la produzione di Arna e sopratutto Triumph Acclaim, e poi altri modelli costruiti in Uk. A dire il vero, in altre nazioni CEE quali la Germania, le limitazioni alle importazioni giapponesi erano nettamente minori, presumo che in Olanda fosse come in Svizzera dove già negli anni ‘60 si compravano tutta la gamma esportata, ma questo per via che non avendo un produttore nazionale (tralasciamo Daf in orbita Volvo), non avevano bisogno di protezionismi.
Dovevifabbricarle in Italia altrimenti erano limitate. Esempio la Renault Dauphin e era fabbricato dalla Alfa Romeo.
@@valeriocaluzzi1617 Come la Cina di adesso
Splendida ricostruzione . Grazie
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
Si la storia della primula prima e della A111 poi me la ricordavo, andrebbero onorate adeguatamente al museo Fiat, grazie comunque per le nozioni puntuali 👏👏👏
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato
Grande Pirata,
mio padre ha avuto 2 Primula e la A111 (faceva il venditore e macinava tanti chilometri). La Primula non la ricordo (sono del 1969) ma della A111 ho dei ricordi miei, in particolare dei viaggi estivi dormendo sul sedile posteriore con la testa appoggiata alle gambe di mia mamma (si partiva di notte per arrivare a Porto Recanati, senza traffico e al fresco, alle 8,30), o di quando, tenendomi sulle ginocchia, mio padre mi faceva guidare nelle vie isolate che, una volta, esistevano.
Farò vedere sicuramente questo documentario a mio padre.
Ale
Saluti da civitanova Marche, i miei zii fecero una carioca col telaio di una fiat topolino giardinetti ed un motore vespa 125 per caricare roba da portare in campagna
@@Thedrifter1986 "Che ci azzecca?"(cit.)
@@ferruccioveglio8090 solo perché ha nominato porto Recanati essendo pochi kilometri distante, poi riguardo alla carioca appunto riguarda sempre auto Fiat e comunque progetti in piccolo
Grazie per il tuo apprezzato e grazie anche per questa fotografia della tua infanzia.
Sono contento quando questi documentari emozionali fanno riaffiorare ricordi del passato. E' uno dei loro scopi!
Io metto i tuoi video e quelli di Big Car in sottofondo mentre lavoro. Ma chi ha più bisogno della radio? 🎉🎉🎉
Bellissima!🥰Ma bella anche la musica finale, immagino dell' epoca?
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario.
La colonna sonora finale non è dell' epoca, ma recente ed è stata realizzata da Patrick Patrikios ed è la sigla finale di tutti i miei documentari.
Buongiorno
Sono iscritto e ho visto credo tutti i video😂
Saluti Pirata.Aspettavo questo video,interessante,completo come sempre,ma non ci si può aspettare nulla di diverso del resto!
Mi fa piacere che hai citato Lardone,e del resto lo stesso Giacosa lo richiamo' se non ricordo male.Interessanti i disegni che hai fatto vedere.
Cosa dire sulla vettura?Una buona media a mio parere,ben rifinita,comoda e di linea classica,aderente all' epoca.Si sa che il grande Giacosa doveva sempre tenersi dei progetti di riserva considerando le scelte che venivano fatte ai piani alti!
Autobianchi diciamo che servi'come sperimentazione nel gruppo Fiat,e sappiamo che poi l'impostazione generale di queste auto a traz.anteriore divennero esempio per tutti i costruttori che impostarono la produzione delle traz.anteriori nella loro categoria (a parte Renault con la 5, che montò il motore longitudinalmente).
Peccato per il poco successo,e se ne possono conoscere le cause,ma una vettura apprezzabile.Grazie Pirata👍👋🏻👋🏻
Lardone fu l'ideatore della prima Fiat a trazione anteriore,nel 1932, che a causa di uno spiacevole incidente, venne ritenuta pericolosa e bocciata,mentre l' ingegnere venne allontanato .
Venne richiamato proprio da Giacosa, ma poi passò a miglior vita,, se non ricordo male poco tempo dopo il rientro, nel 1961
Grazie per il consueto apprezzamento!!!
@@PirataDesign Saluti Pirata.
Si,la vettura prese fuoco da quanto ne so e il buon Lardone fu allontanato!Sulla vettura c'era lo stesso Agnelli da quello che lessi...beh,il video è naturalmente meritevole,e l'apprezzamento dovuto Pirata:una buona vettura la A-111👍👋🏻👋🏻
@@alessandrodaltoso ciao.si andò proprio così, durante una prova su strada con Lardone alla guida e il senatore Agnelli al suo fianco, la vetturetta prese fuoco e Agnelli si spaventò e arrabbiò.....
E lardone fu silurato
@@PirataDesign 😁👍👋🏻
Bravissimo come sempre.
Grazie !
la mia priima auto dopo la patente è stata la A111 seconda serie. Era di mio padre, che a malincuore, la comprò, e demoli l'auto dei suoi sogni la Lancia Fulvia GT.
Non ancora patentato( 16 anni ) guidavo una A112 e . Era la macchina da città. I genitori usavano Lancia. Mio padre una beta 1600 , mia madre una Fulvia 5 marce . Che tempi . 😢
La Lancia.. all'epoca era quasi una fede
Me la ricordo bene, perché l'aveva un amico di famiglia...
Quante gite in quei, nonostante tutto, fantastici Anni Settanta della mia infanzia ...
Mi fa piacere che anche a te il documentario sull' A112 abbia riacceso ricordo del passato
Mio padre ne acquistò una nel 1971, il motore era quello della 124 special.un ottimo ricordo
Sono contento che la monografia sulla A111 abbia riacceso in te piacevoli ricordi
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Grazie !
Autolettura acquistata da mio padre, dopo averlo convinto a lasciar perdere l'acquisto della "Giulia".
Purtroppo ci diede molti problemi a livello di trasmissione/cambio. Era la seconda serie , quella con doppia fanaleria al posteriore. Era comunque un'auto molto elegante e ottimamente rifinita. Complimenti per la "scheda" sia nei termini e per la competenza. In assoluto un'ottimo resoconto, anche delle logiche aziendali...
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario sulla A111, auto spesso sottovalutata,ma indubbiamente valida.
Grazie anche per aver condiviso la vostra esperienza con questa vettura,anche se, da come dici, non totalmente felice
Che genere di problemi ha dato ?
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Grazie !
@@PirataDesign sostanziale inserendo la quarta marcia, si sentivano gli ingranaggi trasmettere forti vibrazioni...mio padre fece revisionare il cambio e migliorò la situazione, ma poi subentró un ulteriore problema al differenziale ( planetario ). Al tempo comunque presi la patente imparando a guidare proprio la 111, di colore Verde, con mio padre a fianco ...ricordo ancora la targa...e l'emozione.
@@mauribn850 problemi simili si manifestarono anche su alcune Primula.
Era, probabilmente, lo scotto da pagare per un sistema nuovo.
Mi fa piacere che questo documentario ti abbia riacceso piacevoli ricordi
Caro Sam! E' un piacere ritornare sul tuo magnifico canale e le tue monografie!
Mi gusto questa!
Ciao, Comandante: ben tornato !
Ave! Grazie. @@PirataDesign
1965 . Alla verde età di dodici anni, aperto alle soluzioni innovative, riuscii a convincere mio padre ad acquistare una Autobianchi Primula. Due anni dopo iniziai su quell'auto la mia carriera di pilota. Era veramente troppo avanti per i suoi tempi: trazione anteriore con motore trasversale, quattro freni a disco, portellone posteriore... Il motore era il lato debole, consumo olio esagerato (credo fosse quello della Fiat 1100d con cilindrata 1221.)
Rottamata con 90.000 km😢 per la prima VW Golf. Questa con quattro tamburi (forse era una pre-serie 😂)
Grazie per questo intervento: la Primula era un' auto davvero avanti e l' A111 era la sua diretta discendente
Il motore che montavano le prime Primula era derivato da quello della 1100 al quale Giacosa abbino' un cambio a lato e lo adeguò al montaggio trasversale e alla trazione anteriore
Strano il fatto dei freni della Golf. Ne ho viste tante di prime, anche delle primissime prodotte, ma mai una con 4 freni a tamburo
Non ce n'erano molte in giro,ne ricordo in particolare una blu che arrivava a prendere un bambino che,come me, usciva da scuola. Era una specie di 128 di lusso,per chi si voleva distinguere con qualcosa di differente e signorile. Anche se in realtà era qualcosa in più della 128,anche come cilindrata,credo ne soffrì molto la concorrenza: chi poteva,si comprava la 125,la Giulia,o una delle ultime Fulvia,chi non poteva si prendeva direttamente la 128 che,con la trazione anteriore,era molto simile alla A111.
Pensandoci adesso,con il senno di poi,sarebbe stata carina in versione familiare,ma i tempi non erano ancora maturi e solo una quindicina di anni dopo le familiari o giardinette,ribattezzate con il pìù modaiolo vocabolo inglese "station wagon" divennero uno status symbol; all'epoca della A111 invece erano considerate auto da lavoro,poco nobili,con il bagagliaio sporco di calce e ingombro di attrezzi....A vederla oggi non solo è una 128 più grande e una 125 più piccola ma può richiamare perfino l'ammiraglia 130,ma rispetto ad esse sembra più scatolare e squadrata. E' però,come detto nel bellissimo e come al solito inappuntabile video,una vettura importante,che si accompagnava bene,nella gamma Autobianchi,con la brillante ed elegante piccola A112. Forse alla A111 mancò quello che per la A112 fu fondamentale per divenire un successone: il cliente donna. Se la A112 era la vettura perfetta per giovani signore che in Italia si potevano permettere una macchina elegante e scattante ma piccola e agile in città,la A111 non era considerata una vettura "da donna" perchè troppo grande e destinata a spostamenti fuori città,nei quali,di solito,guidavano gli uomini. Curioso assistere al fatto che oggi le donne amano invece le auto più grandi,come i Suv,oggetti goffi,inutili e ingombranti utilizzati massicciamente anche in città,e non necessariamente più sicuri di una vettura più bassa e con baricentro più basso. Ma questa è un'altra storia.
Interessante tutto il tema del tuo intervento : da una versione familiare, alla quale, credo, il design della a111 si prestava, alle considerazioni sul marchio Autobianchi e a quelle sulle tendenze attuali
Bellissimo,complimenti
Grazie !
Mai vista in circolazione le A 111. Le vedevo solo nel parcheggio dell’Autobianchi di Desio appena uscite dalla fabbrica. Era a un chilometro da casa mia.
@@aristocrateplatone5714 grazie per questa testimonianza.
La A111 era una vettura molto particolare, poco pubblicizzata, che solo chi ne recepiva lo spessore tecnico o chi ne apprezzava le finiture, acquistava. Ecco perché si strada non se ne vedevano tante
Bravo video eccezionale bravo
Bel video.
Sapete se esiste un' altro Giacosa?
Grazie per averlo guardato e apprezzato.
Un altro Giacosa? Non credo.
Ma se può interessarti, ho parlato di questo maestro nel documentario dedicato alla 600 Multipla.
E ti invito, se hai piacere,ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
Solito ottimo documentario
video bellissimo e completo.
Unico neo, la voce narrante tende a essere spesso soporifera.
Grazie per averlo guardato e apprezzato.
Riguardo la voce...
Ho quella.....
Complimenti ottima descrizione.
Grazie !
Io una A111 seconda serie serie del 1971; il video è molto ben fatto tuttavia devo riscontrare un errore... la plancia della seconda serie era sempre rifinita in vero legno (multistrato in rovere marinizzato a poro aperto) mentre in finto legno erano le coperture del bordo finestrino degli sportelli (non presenti nella prima serie); nella seconda serie, durante la produzione, cambiarono anche il supporto destro del motore ed il raccordo del collettore di scarico che da rigido, saldato allo stesso collettore, divenne flessibile ed a se stante (ho cambiato tutta la linea di scarico pochi mesi fa).
Grazie per questo intervento e per questo informazioni che completano il documentario.
Riguardo la plancia, in tanti materiale che ho è chiaramente scritto che il pannello della plancia è in finto legno.... Forse hanno confuso con i profili dei pannelli porta
Ad ogni modo, quando realizzo i documentari, cerco sempre di dare le informazioni più corrette possibili , analizzando varie fonti.
E in questo caso quasi ovunque è scritto che il pannello è in finto legno
Beh... il finto legno nn si sfoglia e nn spacca... io ce l' ho (in famiglia, ovviamente) dal 1972 e negli anni è accaduto proprio questo ma nn l' ho fatta restsurare per fargli restare quella patina di vissuto;
@@francesco65esposito Quindi ce l'hai ancora. la usi spesso ?
@@PirataDesignsaltuariamente, a rotazione con le altre mie due storiche... cmq una o due volte al mese, circa 6-700 Km all' anno...sono l' unico ad averla tra Napoli e provincia... ma in Campania ce ne sono altre 5 sicuramente funzionanti: una a Salerno, una in provincia di Avellino (praticamente nuova protagonista di un servizio su Ciak Motori e Ruoteclassiche) tre a Benevento di cui due (1ª e 2ª serie) in mano alla stessa persona... la seconda serie gliela feci prendere io proveniente dalla Collezione Politi che tra le centinaia di mezzi (tutti in vendita eventuale!) aveva ben sette A111!
Condivido. Tra gli esperti di auto però nessuno che abbia intenzione di contattare il signor Elkann per intervistarlo e farsi dare delle spiegazioni sulle sue attuali strategie (da cui dipende il piombare o no nel Terzo Mondo della nostra economia).
Che l'economia italiana, o meglio, il settore industriale e produttivo, sia ormai equiparabile a quella di realtà definite da terzo mondo è facilmente constatabile.
Negli ultimi decenni hanno smantellato tutto.
E la Fiat fa parte delle strutture "alienate" ed è di questi giorni l'attuazione finale di questo disegno...
Ottimo video!
Grazie !
Tutti questi prototipi e poi auto di serie mi ricordano il fatto ormai confermabile della storia della VW negli anni 70 quando finalmente presento la fantastica Golf, cioè che era una VW nuova con design Giugiaro ma con meccanica presa un po' in segreto da NSU che qui infatti citi, cioè per la nuova Prinz in programma per gli anni 70 che in effetti aveva già motore e trazione anteriore più il portellone posteriore ed era come minimo l'Audi 50 poi VW Polo 1974, storia che si può raccontare solo con un certo coraggio ancor oggi in Italia, e di cui mi piacerebbe ti occupassi con la tua conoscenza, anche se è una storia un po' segreta e di una Casa straniera.
La NSU è una Casa a cui sono , in un certo senso legato, a causa di una Prinz 4L che avevamo in casa quando ero piccolissimo. Casa che per un certo periodo è stato uno dei più grossi produttori di moto al mondo e che solo dopo aver riacquistato la sua autonomia dalla Fiat ha iniziato a costruire auto notevoli.Tra tutte la Ro80, auto che era avanti anni luce su tutti gli aspetti : dal design , ripreso poi dalla Audi 80 B3 del 1987 alla meccanica , forte del motore wankel. Un'auto , la cui progettazione ( e i tantisismi interventi in garanzia sugli esemplari venduti...), portarono la Casa al fallimento.
Casa che stava lavorando a interessanti progetti, tra cui quello dell'erede della Prinz che hai citato.
Riguardo la Golf, nel caso della segmento C di VW, copiarono di sana pianta la meccanica dalla Fiat 128, come ha confermato più volte Giugiaro
@@PirataDesign Ma secondo me in assoluto NSU, anche se la Ro80 è stata l'auto preferita della mia giovinezza, è interessante per quanto contribui', storia mai veramente raccontata allo sviluppo della best seller Golf e di tutta la VW di oggi, con il suo prototipo di nuova NSU Prinz che era alla fine quasi una Golf, la storia della 128 in ufficio progettazione VW è un po' gonfiata, certamente avevano bisogno di un'auto compatta già di produzione tutto avanti per capire : pesi, costi etc, e trovarono la 128 l'unica che poteva servire, però anche i prototipi poi più o meno occultati di NSU sono serviti di base, del resto basta guardare la VW NSU K70 e ridurla ad una compatta 2 volumi per capire il discorso. La trazione anteriore VW ce l'aveva già in casa nel 1970, bastava attingere alla VW (NSU) K70.
Ho avuto la Giulia Super e la 128, ma la 111 (ce l'aveva un mio amico) aveva una tenuta di strada fuori dal comune, forse per merito dell'avantreno quasi surdimensionato derivato se non erro dal furgone Fiat 238. Gran macchina, non capita purtroppo.
Un'altra conferma sulla bontà di questa auto poco considerata.
Però continuo a dire che almeno in parte, Autobianchi fu usata da Fiat più per sperimentare nuove soluzioni tecniche che per le grandi vendite, come oggi non accade più con Alfa Romeo o Lancia oggi, quelle oggi davvero vendono poco perché mediocri o poco studiate, questa non aveva le grandi vendite come obbiettivo.
Inizialmente era un marchio che serviva a fare numero: Fiat, con Pirelli, era azionaria della Casa di Desio.
Quando poi ne entrò progressivamente in possesso, ha delegato all'Autobianci il compito di "metterci la faccia", quando c'era da sondare il mercato con soluzioni inedite o coraggiose
Ricordo la a 111, berlina che non ha lasciato in me un ricordo di interesse. Ma, seguendo il documentario del pirata, devo dire che, anche per questo modello, è un gran peccato che non sia stata capita. Bravo pirata
Uno degli scopi di questi documentari è proprio quello: far conoscere a fondo e oggettivamente modelli che spesso sono giudicati " a prescindere".....
Grazie per il tuo apprezzamento!
Alla fine costava 10-12 stipendi medi del 1969 (contro i 16 di una Tipo di oggi) la gente valutava che costava uno stipendio mensile in piu' del 124 oppure faceva "31" e comprava la Giulia, poi c'era la psicosi che Autobianchi era un marchio minore e quindi non valido come Fiat, mentre a quanto pare invece...
Ottima analisi
E' staTA LA MIA PRIMA AUTO DA NEOPATENTATA. ERA BIANCA CON INTERNI DI DUE TONALIATA GRIGIE. GRANDE RIPRESA. IN 20 MESI HO FATTO 130.000 KM. L,UNICO NEO, SE PIOVEVA FORTE SIBAGNAVA LA CALOTTA E SPESSO SI FERMAVA, problema risolto con una piccola lamiera. Poi sono passato alla 125 special, secondo me l'ultima vera fiat seria, e poi una miriade di macchine straniere in quanto in Italia era finita un;epoca sul medio bello. Se penso che agli inizi bmw e mercedes non stavano nemmeno in strada mi vien da piangere. Come si fa a perdere le macchine migliori solo per il monopolio fiat.....Gianni Guarda Vicenza
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario su quella che è stata la tua prima auto e grazie anche per il tuo intervento.
Condivido la tua considerazione finale
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Grazie !
Il problema della calotta che si bagnava (o che creava dispersioni a causa della condensa) era comune all'epoca. Ricordo che mio padre con le 600, e successivamente anch'io con la prima A112, viaggiavamo con una calotta di ricambio nell'abitacolo😂😂😂.
@@giovanniverardo7725 verissimo.
Poi c'erano alcune auto dove il problema era molto più evidente, come le Ford Fiesta o Escort, dive la calotta era montata molto in basso....
Veramente molto interessante e ben raccontato
Grazie per averlo guardato e apprezzato. Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
Video molto bello è interessante come sempre.
Credo che alcune decisioni Fiat in riguardo soprattutto alle controllate(vedi Lancia ostacolata innumerevoli volte) abbiano fatto piu danni della grandine.
E credi bene.
È vero che noi " persone normali" non possiamo capire certe dinamiche, ma allo stesso tempo capiamo.anche quando certe decisioni sono quantomeno assurde
@@PirataDesign Certamente non riusciremo a capire le dinamiche finanziarie.
Dal nickname che porto si capisce bene qual'è il mio marchio preferito quindi sono un po' di parte.
Alcuni esempi?
Lasciare un vuoto dopo la fine produzione della Flaminia perché c'era la 132.
Il prezzo della Stratos non poteva essere superiore a quello della 130 che era l'ammiraglia del gruppo.
L'osceno restyling della Delta.
Non puntare nel 2006 sulla Nuova Fulvia(una Barchetta ricarozzata quindi bassissimo costo di produzione).
Tra l'altro quest'ultima l'ho vista dal vivo ed ha una linea ancora attuale.
@@Josh-hf le tue considerazioni sono tutte condivise: sulla Stratos poi ci sarebbe tanto da dire, soprattutto il fatto che, oltre le gare, avrebbe potuto essere una vettura stradale di riferimento, invece, assurde scelte legate al profitto, le regalarono una dinamica che potrebbe anche essere definita pericolosa: pneumatici sottodimensionati e silent-block da utilitaria.
Sulla Fulvia del 2003 mi trovi assolutamente d'accordo: a parte che aveva un design proprio riuscito, ma io fatto che era stata sviluppata su una meccanica già collaudata e già in produzione, avrebbe limitato gli investimenti.
Pensa che si dice che alla Lancia arrivarono migliaia di prenotazioni a scatola chiusa.
Ecco perché quando dico che la Lancia è stata sminuita volontariamente non parlo di fantascienza.
Ho pubblicato un video, che poi è quello che è il più visto sul canale che parla proprio delle Lancia che avrebbero dovuto fare.
E ho fatto lo stesso con l' Alfa Romeo.
Anche lì la situazione è similare.
@@PirataDesign Sulla Stratos hai ragione.
I vincoli di costi di produzione, per limitarne il prezzo,dettati da Fiat misero in crisi non poco gli ingegneri Lancia che cercarono di fare del loro meglio.
Il tuo video "Le 10 automobili che avrebbero(forse) potuto salvare la Lancia(perdonami se non mi ricordo il titolo preciso a memoria)l'ho visto più volte,messo in Playlist e condiviso perché lo trovo stupendo.
Lancia credo che sia stata distrutta da Fiat e in parte anche Alfa.
Perché non fecero la Fulvia per me rimane un mistero.
@@Josh-hf credo che la Fulvia non sia stata fatta proprio perché avrebbe riportato il marchio Lancia in primo piano, e questo andava contro i piani di smantellamento.
Credo sia stata questa la motivazione principale.
È un po' quello che è capitato all' Alfa Romeo con la Nuvola.un progetto davvero nuovo per concezione e possibilità di trasformazione, che ho avuto modo di vedere dal vero, di toccare e di poter accedere e sedermi nel suo abitacolo, mentre De Silva mi.spiegava come e perché era nato.
Progetto davvero incredibile e in pieno spirito di supremazia tecnologica Alfa. Ma venne cassato senza se e senza ma, e si dice che fu questa la motivazione che spinse De Silva ad andare via dall'Alfa, perché si rese conto che non c'era modo di uscire da certi rigidi parametri.o potremmo definirle decisioni
molto interessante e molto ben fatto
Grazie per averlo guardato e apprezzato.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie !
Sei un grande! 🎉🎉🎉
Ciao, Marco !
Ben tornato e grazie per il consueto apprezzamento sempre gradito!!!!
@@PirataDesign sei strepitoso! Una sera devi venire a fare l'ospite con me e Davidino! ti va?
@@MarcoBianchiVibes Scusa se t rispondo solo adesso.. questo commento mi era sfuggito.
E' sicuramente una situazione nuova per me, ma mi intriga....
scrivimi alla mail e ne parliamo !
A111 la migliore del suo segmento, un prodotto di buona qualità, con ottime soluzioni tecniche e meccaniche, peccato la mancanza da parte di Fiat di una maggiore considerazione, se non in Italia, almeno all' estero avrebbero potuto puntare a farne il fiore all' occhiello di Fiat.
Sicuramente una vettura elegante, che, come hai giustamente sottolineato, era dotata di soluzioni tecniche e meccaniche raffinate.
Una vettura davvero ben rifinita, con una sua personalità. C'è stata forse poca convinzione da parte della Fiat, che privilegiava la sua 128, a pubblicizzare e spingere adeguatamente il modello, ma anche alcune problematiche meccaniche , dei veri e propri difetti di gioventù.
Resta comunque un modello decisamente interessante e che merita più considerazione
Mi ricordo da ragazzino (primi anni 80) ne vedevo passare una (sempre la stessa) sotto casa mia e trovavo così attraenti i doppi fanalini posteriori
Anche quella che, da bambino, mi ha fatto apprezzare questa macchina , era una seconda serie gialle e mi colpirono quei doppi fari posteriori
Ciao, Fiat collaborava con Autobianchi, la Bianchina station wagon era su base 500 giardinetta, e la Fiat si "mangio" l'Autobianchi, per risparmiare anni di sviluppo per la mitica 128, ciao
Ciao a te !
La Fiat inizialmente era proprietaria, assieme a Pirelli, di parte dell'Autobianchi, solo nel 1967 ne ha acquisito l'intero pacchetto azionario.
La storia che racconti è attendibile solo in parte: guardando il documentario scoprirari perchè l'A111 è stata , diciamo, messa in disparte.
@@PirataDesign ciao che sono innamorata del 128 aspetto suo video
@@federicaavesani8584 Anch´io, la macchina della mia infanzia
@@federicaavesani8584 ciao: riguardo la 128 , ho già pubblicato la monografia sulla Rally e quella sulla interessantissima Pulsar di Michelotti, ma anche quella, in 2 puntate, sulla X1/9 che della 128 era la variante spider
Grazie 😉
Grazie a te per averlo guardato e apprezzato.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già.
Grazie !
Complimenti per il video
Grazie per averlo guardato e apprezzato.
Ti invito, se hai piacere, ad iscriverti al canale così da essere aggiornato sulle prossime uscite e guardare i tanti video già pubblicati.
Grazie
Informazioni troppo tecniche assolutamente apprezzabili dagli appassionati di meccanica.Ma per chi come me e credo presumibilmente siano in molti hanno guardato il video più per la curiosità di sapere come si è arrivati al concepimento della iconica 112 è stato sinceramente un po' farraginoso seguire tutti questi dettagli eccessivamente tecnici della meccanica.Al di là di ciò e anzi proprio in virtù di questa conoscenza così precisa e puntuale della componentistica di queste auto và un plauso e più vivi complimenti.Mi scuserà mi auguro l'autore del video per la mia ritrosia verso la meccanica.
Grazie per aver apprezzato il documentario.
Questo canale affronta la storia delle auto nella maniera più completa, approfondendo tutti gli aspetti, compreso quello tecnico, cercando di rendere fruibili a tutti anche concetti abbastanza tecnici.
Inoltre si contestualizza ogni modello presentato, rendendo facile capire i vari perchè della sua genesi.
Grazie per quello che fai, Pirata!!! Appuntamento fisso per me.
Grazie per l'apprezzamento... il ... prossimo appuntamento è in arrivo !
Mi ricordo con piacere la primula 65 che aveva mio zio. E la 111 gli piaceva molto di più della 128 che era a mio parere banale a parte sfruttare la meccanica autobianchi
la Primula, come la A111 era un'ottima vettura
Molto.interessante.la.storia.della.trazione.anteriore.giacosa.era.veramente.avanti.x.i.suoi.tempi.👍👍peccato.ke.latobianki.a.111.non.abia.avuto.succeso.anke.lei.x.i.suoi.tempi.eara.avanti
Giacosa era un genio, un vero cultore di meccanica e innovazione: non a caso si è dilettato anche su interessanti progetti che nulla avevano a che fare con le 4 ruote.
L'A111 era un'auto validissima, meccanicamente raffinata e costruita molto bene, ma tutte le sue qualità, evidentemente, non sono bastate per farla apprezzare
@@PirataDesign nel.mondo.delle.auto.avvolte.acade.solo.parekio.dopo.si.rendiamo.conto.
Peccato la A111 mi pare una idea molto valida per quei tempi
Era un' auto molto ben concepita, moderna nella meccanica e costruita e rifinita in maniera eccellente.
Grazie per aver guardato e apprezzato il documentario.
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Grazie!
Ne avrò viste 3 in tutta la vita. Una l'aveva mio zio
Auto poco diffusa, ma chi l' ha avuta sa bene che era un'auto di grande spessore
Prima auto del gruppo a trazione anteriore. La FIAT utilizzava l'Autobianchi per fare esperimenti.
Grazie Pirata , l aspettavo
Grazie a te per averlo apprezzato!
@@PirataDesign Ciao Pirata. Farai qualcosa sulle Innocenti Regent e sulle Mini 90/120?
@@luciotola riguardo le Innocenti ho in cantiere qualcosa, ma non nell' immediato.
Ho già pubblicato la monografia della Mini De Tomaso e quella della sconosciuta GT 186