Grazie sig, Tucci, volevo chiederle, cortesemente, cosa pensa delle considerazioni dedicate a Bosch da Hans Sedlmayr; lei è d'accordo con l'idea che questo pittore fiammingo "introduca" l'ambiguità e il demoniaco nell'arte cristiana?
Cara Cristina, premetto che sono solo un divulgatore e non un critico d’arte. Perciò prenda quanto dico con le molle. A quanto so, Hans Sedlmayr ha affermato cose di notevole profondità in merito all’arte moderna, di grandissimo fascino, ma aveva un po’ la mania tipica della sua epoca di costruire ordinate cattedrali del pensiero, andando a caccia di chi per primo, nell’arte, aveva piantato i semi da cui l’art moderna è germogliata. E, appunto, la caccia a “ chi per primo” finisce per essere la cosa più smentibile di questo mondo, perchè si trova sempre qualcuno che è più primo ancora. Ma la domanda resta assai interessante. Per esempio, quando il diavolo è entrato nella pittura cristiana? Credo solo nell’XI secolo (e pertanto non era rappresentato nell’Alto Medioevo, anche se esisterebbe un immagine delle tentazioni di Cristo su un manoscritto che è antecedente, ma di datazione dubbia). Da allora ha avuto però una grandissima fortuna, con immagini assolutamente diaboliche e cattivissime, molto prima di Bosch. Anche l’iconografia del diavolo ha avuto evoluzioni, prima di essere rappresentato come l’antico Pan, e le ali sono forse arrivate all’inizio del XII secolo (ma erano uguali a quelle degli angeli, mentre quelle da pipistrello datano da un po’ più tardi e secondo alcuni ci sono state portate dall’oriente attraverso i mongoli). Bosch è ambiguo? Fa finta di fare il moralista ma in realtà gode dell’orrido e del macabro? Ebbene sì, io la penso così. Ma bisogna dire che nella sua epoca nessuno pare se ne sia scandalizzato più di tanto. L’horror vendeva bene. A proposito Sedlmayr pensava lo stesso di Bruegel il Vecchio e qui sbagliava di grosso: Bruegel aveva uno spiccatissimo senso della moralità e anche se, all’inizio, si è ispirato molto a Bosch, la sua pittura aveva significati morali elevati e denunciava in modo inspirato le follie del mondo. Mai farsi ingannare da somiglianze formali anche forti. O, almeno, io la penso così.
un ottimo lavoro . Grazie
Grazie sig, Tucci, volevo chiederle, cortesemente, cosa pensa delle considerazioni dedicate a Bosch da Hans Sedlmayr; lei è d'accordo con l'idea che questo pittore fiammingo "introduca" l'ambiguità e il demoniaco nell'arte cristiana?
Cara Cristina,
premetto che sono solo un divulgatore e non un critico d’arte. Perciò prenda quanto dico con le molle. A quanto so, Hans Sedlmayr ha affermato cose di notevole profondità in merito all’arte moderna, di grandissimo fascino, ma aveva un po’ la mania tipica della sua epoca di costruire ordinate cattedrali del pensiero, andando a caccia di chi per primo, nell’arte, aveva piantato i semi da cui l’art moderna è germogliata. E, appunto, la caccia a “ chi per primo” finisce per essere la cosa più smentibile di questo mondo, perchè si trova sempre qualcuno che è più primo ancora. Ma la domanda resta assai interessante.
Per esempio, quando il diavolo è entrato nella pittura cristiana? Credo solo nell’XI secolo (e pertanto non era rappresentato nell’Alto Medioevo, anche se esisterebbe un immagine delle tentazioni di Cristo su un manoscritto che è antecedente, ma di datazione dubbia). Da allora ha avuto però una grandissima fortuna, con immagini assolutamente diaboliche e cattivissime, molto prima di Bosch. Anche l’iconografia del diavolo ha avuto evoluzioni, prima di essere rappresentato come l’antico Pan, e le ali sono forse arrivate all’inizio del XII secolo (ma erano uguali a quelle degli angeli, mentre quelle da pipistrello datano da un po’ più tardi e secondo alcuni ci sono state portate dall’oriente attraverso i mongoli).
Bosch è ambiguo? Fa finta di fare il moralista ma in realtà gode dell’orrido e del macabro? Ebbene sì, io la penso così. Ma bisogna dire che nella sua epoca nessuno pare se ne sia scandalizzato più di tanto. L’horror vendeva bene.
A proposito Sedlmayr pensava lo stesso di Bruegel il Vecchio e qui sbagliava di grosso: Bruegel aveva uno spiccatissimo senso della moralità e anche se, all’inizio, si è ispirato molto a Bosch, la sua pittura aveva significati morali elevati e denunciava in modo inspirato le follie del mondo. Mai farsi ingannare da somiglianze formali anche forti. O, almeno, io la penso così.
Grazie.