Emanuele Severino e Carlo Sini sono stati, sono e saranno due giganti, opposti e complementari. La competenza linguistica e la nitidezza del pensiero di Severino obbligano ad un profondo ascolto e riflessione prima di potervi dialogare. Facilissimo fraintendere, è un pensiero che sollecita tutti i luoghi comuni e gli automatismi di pensiero da cui siamo abitati. Per me è stato un educatore formidabile (e del resto il livello dei suoi allievi lo conferma: Natoli, Galimberti, Donà...). Qualsiasi commento nel merito del suo discorso sarebbe troppo lungo, ma voglio ringraziare sinceramente per aver reso disponibile questa intervista.
Ho grande stima per tutti gli uomini appassionati e profondi. Severino è uno di questi. Lo trovo straordinario. Però. Però Krishnamurti, è una mia modesta opinione, mi pare abbia posto fine a tutti questi lodevoli arrovellamenti.
Bene nel non misticismo orientale come soluzione di rinascita, ma a 34:00 sembra si parli proprio del non agire o “wuwei”, importante passo del libro del taoismo di Lao Tze, che penso concorderebbe con il dire che noi nasciamo nella verità.
Hai visto che abbiamo caricato un'intera versione dell'audiolibro del Tao Te Ching? Si tratta di un'edizione antica, ma la rende ancora più intrigante: ua-cam.com/video/vcGcBbxd7ek/v-deo.html
Gli avrei chiesto cosa pensi del culto della tecnica come nemico intimo della scienza, l'esempio dell'idea di inserire chip nel cervello come ausilio interiorizzato....comunque è sempre un piacere sentirlo
Cosa avrebbe risposto il Maestro non lo so. Per quel che mi riguarda, cioè un'opinione del tutto irrilevante, i chip nel cervello, come l'IA, sono soltanto un ulteriore propaggine della Tecnica quale forza che ha come suo scopo principale sopravvivere conquistando, imponendosi, irradiandosi. Non può farne a meno. Del resto l'uomo, in errore o meno, è un essere tecnico.
Primo incontro con questo pensatore e il linguaggio della filosofia non è quello a me più incline, ma vorrei provare ad approfondire. Mi hanno colpito due passaggi: la riflessione sulla mutevolezza come base della logica scientifica e quella sulla verità di cui l'uomo è parte. Di fronte alla prima questione mi viene da pensare che la mutevolezza risiede in prima battuta, ancor prima che nell'impostazione scientifica, nell'osservazione della realtà, per cui nulla è immoto e tutto è in divenire. Se questo è vero perché occorrerebbe cambiare prospettiva? La seconda questione non capisco su quali basi viene formulata. Quali sono i passaggi che mi sono sfuggiti? Ci sono letture che chi è più ferrato di me può consigliarmi per approfondire questi due aspetti della lettura di Severino? Grazie in anticipo!
@@1broadmind Severino non nega la mutevolezza, ma mostra che ne è stata data un' interpretazione errata (l' errore orrore, la follia) primariamente e in modo decisivo da parte di Platone e Aristotele. Tale lettura folle si è via via diffusa a livello planetario senza che sia mai stata messa in discussione. Severino mostra in modo incontrovertibile che la mutevolezza del mondo deve necessariamente essere interpretata come il sopraggiungere processuale degli eterni nel cerchio dell'apparire, e il loro progressivo fuoriuscire da tale cerchio. Per iniziare ad affrontare Severino consiglio "Essenza del nichilismo". Sono molto utili anche i video di molte sue conferenze e lezioni che puoi trovare su UA-cam
@@1broadmind Riguardo al secondo punto, relativo alla verità in cui l'uomo è da sempre, ti consiglio "La terra e l'essenza dell' uomo", uno scritto contenuto in "Essenza del nichilismo".
Se posso permettermi, se inizia a leggere un libro esoterico di Severino, come Essenza del nichilismo" rischia di abbandonarlo alla prima pagina. Si legga piuttosto un libro edito da Rizzoli, ovvero la casa editrice con la quale pubblicava i suoi testi essoterici, per esempio, La strada, ed. BUR, 1983. Una critica molto chiara alla civiltà occidentale; libro che tocca più volte i punti salienti della sua ricerca. Per affrontare i suoi testi specialistici ci vuole, mi creda, una preparazione - e non solo filosofica - non comune. Poi veda lei.
Grande Severino, peccato che l’intervistatore abbia stentato a comprendere vari passaggi (i più critici) delle argomentazioni del professore, fraintendendole spesso.
non ho capito se esisterà l’invidia anche nel paradiso della tecnica, cioè, il merito a quelle latitudini sarà universalmente riconosciuto ? tutto dipende da questo, perché altrimenti il futuro perciò l’apparato tecnico-scientifico in pieno regime sarà una semplice fotocopia un po’ più efficientemente organizzata della realtà attuale, perciò niente di nuovo, nessuno stupore….
senza contare che dove esiste invidia esiste sempre un dio o un mito, perciò finché ci sarà invidia non potrà mai nascere una realtà diversa da quella attuale, magari più organizzata ed efficiente si, questo è ovvio, ma non certo qualcosa definibile come “paradiso”….se fra 500 anni avremo una federazione di stati che comporranno un governo mondiale il quale risolverà la fame nel mondo e i conflitti tra etnie regioni stati questo potrà essere definito un paradiso ? poi se il mitico Severino intende l’invidia come sentimento emozione paura legata esclusivamente al mondo delle vecchie fedi dell’occidente questo non lo afferro , anche perché “l’apparato, che per stessa ammissione del filosofo e’ inteso come volontà dell’uomo” si nutre del merito, il quale ha un parassita originario corporale di nome invidia…..
Meraviglioso ascoltarlo. Non sono d'accordo su tutto. Ad esempio sull'esperienza mistica di Dio. Non si tratta di qualcosa di spiegabile con la razionalità. La razionalità è duale, l' intuizione no. Dunque non credo sia possibile fisicamente spiegare l'esperienza di Dio se non provandola. E non si tratta nemmeno di un discorso meramente orientale ma è anche occidentale e cristiano. Soprattutto inerente al cristianesimo delle origini.
Attenzione, quattrocentomila anni fa, i nostri antenati ominidi, iniziarono la razza umana. Secondo i testi sacri del cristianesimo e dell’ebraismo, riportano la creazione a seimila anni fa. Quindi ? Ciò che intendo quando si parla di un dio è che forse è stato inventato dall’uomo per consolazione. Misticismo uguale a tentativo di fuga dalle pene. Ciao
La scienza non ha mai avuto la pretesa di fornire verità assolute; come può la portata empirica pretendere di conoscere il dominio della metafisica? Mi avevano detto che era uno bravo.
Non può essere che la svienza col suo metodo abbia sempre preteso di indagare la verità, ma sbagliando proprio perché la portata empirica non può conoscere il dominio della metafisica?
@@valeriofarinelli4340 Se sei d'accordo col dire per esempio che la fisica meccanica studia la materia e che studiandola se ne comprende la struttura e le motivazioni del suo comportamento in determinate circostanze, allora, invece del "mare", puoi usare la parola "materia". Devi secondo me fermarti alla metonimia se vuoi intendere la "navigabilità" del mare, o il "dominabile" del mondo cui il Maestro Severino fa riferimento. Certo che puoi dire che la materia non esiste ma che esiste la nostra percezione, ci mancherebbe. Allora, per seguirti, potremmo usare la parola "percepibile": se credi che ci sia un mondo, un fenomeno, una realtà da percepire, questa certezza poggia sulla condizione che ci sia un mondo che è "percepibile" etc. Credo che vada inteso in questo senso. Posso sbagliare.
@@massimilianomarrani nella sua essenza la fisica teorica - come è uscita dalle grandi crisi ancora irrisolte poste dalla Relatività Generale e dalla Meccanica Quantistica - rinuncia ad affermare di "comprende la struttura della materia e le motivazioni del suo comportamento". Si limita a rilevare che la ragione umana può interagire con dei "segni" che chiamiamo fenomeni e che possiamo "mappare". Ma è come avere una mappa e presupporre che debba esistere un territorio per quella mappa. E qui è difficile rispondere. Per questo il dominabile è, a rigore strettissimo di logica, riferibile alla sola mappa. Probabilisticamente, peraltro.
L' intervistatore, che credo sia Guido Ferrari, il quale conosce molto bene la filosofia ad ampio raggio (occidentale e orientale), ha ragione a dire di far difficoltà a capire Severino. Chiunque avrebbe difficoltà a capire un tale pensatore, che mette in discussione l' ovvietà alla maniera di un folle e non alla maniera di un saggio. Il divenire non è evidente? Certo, è evidente l' eternità di tutti gli essenti 😅! Ma Severino sa cosa vuol dire evidenza? Evidentemente no. Un pensiero assurdo, inconcludente, insensato nella sua insensatezza e molto pericoloso per chi vi corre dietro e lo valuta come pensiero filosofico. Se lo si prende con ironia Severino fa ridere, ma se lo si prende sul serio fa incazzare, perché rovescia 2500 anni e più di fatiche filosofiche per sostituirle con delle assurdità che non hanno né capo né coda e smorzano il pensiero del lettore in luogo liberarlo ed edificarlo.
@@AndreaGriecoilfilosofo certo, il divenire è evidente come è evidente che il sole e le stelle si muovono intorno alla terra che invece rimane immobile
@@gabriel-sx6uh 😂😂 Quindi tu ammetti che esiste il movimento, che cioè i pianeti si muovono, non importa se è il sole a ruotare intorno alla terra oppure il contrario. E con ciò confermi il divenire e smonti i fermi immagine di Severino 🤣🤣.
@@gabriel-sx6uh eh 😄, certo che con i tuoi interventi non brilli in intelligenza e non sei nemmeno una cima [di rapa] a cogliere al volo i sensi. Te lo spiego così. La morte è evidente. No, dice Severino, la morte non è evidente, è evidente che il fotogramma successivo non appare nel tuo apparire [finito]. Oppure, è evidente che la fiamma di una candela si spegne. No, dice Severino, è evidente che essa scompare dal tuo orizzonte dell' apparire, ma che essa continua ad ardere nell'apparire infinito. Trai le tue conclusioni cima di rapa.
La sua filosofia ha delle somiglianze nn tanto con l'oriente ma con quello che J. Evola chiama la dottrina del risveglio ovvero la filosofia buddista, filosofia attenzione tipicamente indoeuropea o meglio "aria" , Ari popolo indoeuropeo che ha dato origine alla civiltà indiana
Severino dice una boiata che dimostra tutto il limite della filosofia, compresa la sua. Va precisato che non esiste la filosofia in oriente, la filosofia è un prodotto occidentale inventato dai greci. La boiata la dice quanto qualifica come "irrazioneale" la mistica a cui genericamente allude l'intervistatore. E' scandaloso che un uomo della sua cultura adotti le definizioni ignoranti occidentali sulla realizzazione spirituale orientale. Il termine "esperienza" è del tutto fuorviante e viene usato purtroppo da ignoranti che spesso credono di divulgare dottrine orientali. Il termine "esperienza" può essere usato solo in senso " sibolico, perché non riguarda l'ordine dei sensi e del divenire quel che si raggiunge e quando lo si raggiunge e si acquisisce, non ha affato la natura di qualcosa di mutevole e transitorio o soggettivo. La mistica occidentale da una parte e l'oriente metafisico non sono "soluzioni" irrazionali della verità. Le conoscenze di un sufi o di un risvegliato in Buddha o di un Jivan Mukta non sono conoscenze irrazionali ma sovrazionali. Anche l'idea che il "mistico" debba "dar conto" è delirante. E' lontano anni luce da cosa sia la natura dell'esperienza inziatica. La conoscenza che realizza un sufi non è riducibile alla divulgazione perché non appartiene all'ordine del linguaggio delle forme. Se lo fosse non sarebbe nient'altro che un'esperienza immginaria. Il "dar conto" puà avvenire solo in forma simbolica e analogica, altrimente quel conosce che il sufi o il sadhu liberato sarebbe poca cosa e riconducibile al regno del limitato, del meno, della parzialità. Non razionali sarebbe perlomeno corretto, una sorta di neutralità non qualificata ma sappiamo che se Severino desse un valore sovra razionale alla mistica occidentale o alle dottrine esoteriche islamiche piuttosto che alle realizzazioni interiori di un buddhista o un vedantista, verrebbbe meno la sua proposta, peraltro utopica e mediocre. Severino contitnua a pensare da occidentale dominante, ed è convinto che il "pensiero" nel senso alto, sia prerogativa e scoperta dei greci e quindi dei successori occidentali.
@@abelgabal4809 purtroppo la conoscenza che realizza un sufi la conosce solo il sufi. La filosofia aspira ad un sapere che possa essere mostrato e di conseguenza opinato. Sono due modalità di conoscenza diverse e un filosofo deve fare il filosofo e mostrare il fondamento razionale del proprio discorso, altrimenti diventa qualcos'altro. Il mistico vive un' esperienza personale e non gli interessa mostrare razionalmente il fondamento di tale esperienza. Sono due modalità diverse e Severino ha soltanto voluto sottolineare quali sono le modalità della filosofia. Francamente le boiate sono state scritte altrove
Sono in disaccordo con la visione di questo grande analista della nostra epoca. Ha pienamente colto la grande sfida della tecnica e i limiti del discorso heideggeriano, ma il suo umanesimo antimetafisico (dunque che ribalta la concezione stessa di verità - che egli cita sovente nei suoi discorsi) è terribilmente e drammaticamente in contrasto con il cammino che i popoli (che pure esso cita) hanno compiuto e stanno facendo nella storia. È chiaro che il suo obiettivo è ridefinire la realtà stessa di verità, come costrutto meramente umano. Mi spiace,ma è l'esatto opposto di quanto affermavano i greci (che non hanno mai inteso ridurre il mito a ridicola rappresentazione,ma lo hanno mantenuto come orizzonte di senso che non riduce il mysterion a concetto o favoletta per bambini: se non tornerete come bambini,non entrerete mai nel regno della verità).
Mi spiace, ma se intendi confutare Severino non puoi cavartela con una battuta a fronte dell' immensa testimonianza che ci ha indicato il Maestro. Meglio un dignitoso silenzio
Mi permetto di evidenziare che non sono d'accordo e invito ad ascoltare attentamente quanto detto da Severino ( che ahimè non c'è più) con atteggiamento fenomenologico "epoche".
@@gaetanomarcospagnolo9277 Va bene, allora chiederei di capire cosa si intende con atteggiamento di fenomenologica epochè, in modo tale che possa eventualmente correggere la mia visione delle cose. Grazie
@@simonesaccarola432 lei non sa niente, da gran furbacchione quale era ha cavalcato per farsi notare e emergere quelle situazioni in modo da darsi visibilità.
@outofideology non vedo tanti baroni rinunciare al proprio lavoro all' Università Cattolica perché i propri scritti vengono ritenuti incompatibili con la religione cattolica dal Sant' Uffizio... Ma certamente ne conoscerai tanti tu...
Non sono esperta della materia. Ho fatto altri studi, dopo il ginnasio- liceo. Ma Galimberti suo allievo, è quel Galimberti che è stato accusato di aver copiato pari pari da altri. ? Vado a memoria, pensando a quello che lessi anni fa sui quotidiani. Ma tale accusa era fondata o no ? Non ho più letto niente su ciò. Mi pare su Wikipedia, c' è scritto che l ' opera di Emanuele Severino fu esaminata da Padre Cornelio Fabro e trovata non rispondente alla dottrina cattolica e di conseguenza cacciato dall ' Università Cattolic, dove nsegnava. Beh !!! Un Giudizio ATTENDIBILE , !!! Altroché !!!
Mah...questi filosofi mi sembrano un po' illusi e un po' megalonomi nel loro tentativo di spiegare ciò che è più grande di noi e che oltrepassa i limiti percettivi dei nostri sensi e cogitativi del nostro intelletto. Non per niente da 2.500 anni ad ogni generazione ne salta fuori qualcuno con una nuova teoria: a differenza della conoscenza scientifica che procede dagli stessi 2.500 in maniera cumulativa ampliando costantemente le proprie conoscenze, in ambito filosofico ci si ritrova sempre al punto di partenza. Una sega mentale per individui benestanti, colti e raffinati.
Ogni scienza è figlia della madre filosofia che è n realtà originaria in ogni essere umano in quanto è attribuzione di senso alle cose (tutte, materiali e astratte). Tutti noi siamo filosofi, la maggioranza è inconscia ma il senso è quello secondo me-
Che orrore , si informi per favore perché scrive ciò che il sistema di sottosistemi vuole che lei scriva. Figuriamoci se ci addentriamo nel cammino del ragionamento.
Infatti è quello il mio problema con la filosofia,che tra i vari filosofi ci sono fin troppi pareri contrastanti e visioni del mondo agli antipodi,a tal punto che ognuno riscrive la realtà a proprio piacimento dandone una visione fin troppo personale e soggettiva. Questo non nega che la filosofia sia stata,e sia ancora,importantissima,però generalmente preferisco altri campi del sapere.
Gentile nj7xj si scrive megalomani non megalonomi, nessuno glielo ha mai detto lo so, credo sia giunto il momento che lo impari. In cinque righe ha commesso anche diversi strafalcioni sintattici. Ora mi chiedo, ma come fate, voi, che a malapena sapete scrivere il vostro nome, anche solo a pensare di tentare vagamente una critica a un filosofo di questa portata? Ma non avete un po' di pudore? E di umiltà?
@@ibexedizioni posso esprimere la mia libera opinione, anche senza argomentare o argomentando parzialmente, oppure devo per forza essere d'accordo con te?
Grazie professor Severino , le sue analisi pacate e profonde impreziosiscono la mente di chi ascolta con attenzione ed interesse.
Grazie davvero per questi video, riempiono cuore e mente.
Emanuele Severino e Carlo Sini sono stati, sono e saranno due giganti, opposti e complementari. La competenza linguistica e la nitidezza del pensiero di Severino obbligano ad un profondo ascolto e riflessione prima di potervi dialogare. Facilissimo fraintendere, è un pensiero che sollecita tutti i luoghi comuni e gli automatismi di pensiero da cui siamo abitati. Per me è stato un educatore formidabile (e del resto il livello dei suoi allievi lo conferma: Natoli, Galimberti, Donà...). Qualsiasi commento nel merito del suo discorso sarebbe troppo lungo, ma voglio ringraziare sinceramente per aver reso disponibile questa intervista.
Davvero affascinante però io continuo a chiedermi che cosa intendano i filosofi quando parlano di " verità".
@@gianlucabidin9271 direi un gigante e non metterei il volenteroso Sini sullo stesso piano
Severino e Sini,due grandi,ma Heidegger lo era ancor di piu'.
Un linguaggio che non aggredisce ma lascia immaginare non insegna ma stimola il pensiero autoconsapevole. Mi piace molto e lo riascolterò
Grazie per aver reso disponibile questa PERLA di intervista!!! 👌 Manca molto, Severino!
un gigante assoluto
uno dei migliori fra i recentissimi in occidente e nel nostro paese di sicuro.
Ho grande stima per tutti gli uomini appassionati e profondi. Severino è uno di questi. Lo trovo straordinario. Però. Però Krishnamurti, è una mia modesta opinione, mi pare abbia posto fine a tutti questi lodevoli arrovellamenti.
il paradiso della tecnica, in quanto è fondato sulla scienza, è destinato a diventare un inferno (Min. 18:20)
Te la senti di fissare una data? Sai, il catastrofismo è molto antico ma non ci ha mai azzeccato.
@@flaviosparano1156la catastrofe a cui si allude é psicologica
Te la senti di fissare una data?
@@flaviosparano1156 grazie, adoro i motti di spirito!
Un cieco incontra un paralitico: "Come va?", "Come vede!"
Gigante del Novecento. Basta accendere la tv oggi su un programma di cultura per vedere in che abisso siamo scivolati.
Pace e' consapevolezza
la classica intervista che passa in televisione ai giorni nostri...
Uguale 😅 oggi è solo merda putrescente la tv. Intrisa di propaganda a danno dei popoli
SUPER!!😮😮😊
👍✌️🏳️🌈🏳️🌈🏳️🌈 Grande Severino!
Sono d accordo la filosofia della scienza aiuta a vivere consapevolmente
Estremamente interessante
Qual è la parte che ti è piaciuta di più?
Siamo originariamente gia' nella Verita'.
Bene nel non misticismo orientale come soluzione di rinascita, ma a 34:00 sembra si parli proprio del non agire o “wuwei”, importante passo del libro del taoismo di Lao Tze, che penso concorderebbe con il dire che noi nasciamo nella verità.
Hai visto che abbiamo caricato un'intera versione dell'audiolibro del Tao Te Ching? Si tratta di un'edizione antica, ma la rende ancora più intrigante: ua-cam.com/video/vcGcBbxd7ek/v-deo.html
@@ibexedizioniNon ne avevo idea, che bello, grazie.
Per Severino anche il non agire è una forma di volontà
@@gabriel-sx6uhIn effetti lo è.
Profetico,la volontà di potenza è ora più che mai il fine 😢
ua-cam.com/video/vatWtCozkPo/v-deo.html --> L'hai già visto questo?
Gli avrei chiesto cosa pensi del culto della tecnica come nemico intimo della scienza, l'esempio dell'idea di inserire chip nel cervello come ausilio interiorizzato....comunque è sempre un piacere sentirlo
Cosa avrebbe risposto il Maestro non lo so. Per quel che mi riguarda, cioè un'opinione del tutto irrilevante, i chip nel cervello, come l'IA, sono soltanto un ulteriore propaggine della Tecnica quale forza che ha come suo scopo principale sopravvivere conquistando, imponendosi, irradiandosi. Non può farne a meno. Del resto l'uomo, in errore o meno, è un essere tecnico.
Il paradiso della tecnica...un ossimoro= inferno...la filosofia arrivera dopo e troppo tardi...come sempre è accaduto ..pensiero istintivo il mio
Certo la verità toglie il velo al buio e rende giustizia
Primo incontro con questo pensatore e il linguaggio della filosofia non è quello a me più incline, ma vorrei provare ad approfondire. Mi hanno colpito due passaggi: la riflessione sulla mutevolezza come base della logica scientifica e quella sulla verità di cui l'uomo è parte. Di fronte alla prima questione mi viene da pensare che la mutevolezza risiede in prima battuta, ancor prima che nell'impostazione scientifica, nell'osservazione della realtà, per cui nulla è immoto e tutto è in divenire. Se questo è vero perché occorrerebbe cambiare prospettiva? La seconda questione non capisco su quali basi viene formulata. Quali sono i passaggi che mi sono sfuggiti? Ci sono letture che chi è più ferrato di me può consigliarmi per approfondire questi due aspetti della lettura di Severino? Grazie in anticipo!
@@1broadmind
Severino non nega la mutevolezza, ma mostra che ne è stata data un' interpretazione errata (l' errore orrore, la follia) primariamente e in modo decisivo da parte di Platone e Aristotele.
Tale lettura folle si è via via diffusa a livello planetario senza che sia mai stata messa in discussione.
Severino mostra in modo incontrovertibile che la mutevolezza del mondo deve necessariamente essere interpretata come il sopraggiungere processuale degli eterni nel cerchio dell'apparire, e il loro progressivo fuoriuscire da tale cerchio.
Per iniziare ad affrontare Severino consiglio "Essenza del nichilismo".
Sono molto utili anche i video di molte sue conferenze e lezioni che puoi trovare su UA-cam
@@1broadmind
Riguardo al secondo punto, relativo alla verità in cui l'uomo è da sempre, ti consiglio "La terra e l'essenza dell' uomo", uno scritto contenuto in "Essenza del nichilismo".
@@gabriel-sx6uh grazie per le risposte!
Se posso permettermi, se inizia a leggere un libro esoterico di Severino, come Essenza del nichilismo" rischia di abbandonarlo alla prima pagina. Si legga piuttosto un libro edito da Rizzoli, ovvero la casa editrice con la quale pubblicava i suoi testi essoterici, per esempio, La strada, ed. BUR, 1983. Una critica molto chiara alla civiltà occidentale; libro che tocca più volte i punti salienti della sua ricerca. Per affrontare i suoi testi specialistici ci vuole, mi creda, una preparazione - e non solo filosofica - non comune. Poi veda lei.
Qualcuno sa dirmi il nome e cognome dell'intervistatore?
Grande Severino, peccato che l’intervistatore abbia stentato a comprendere vari passaggi (i più critici) delle argomentazioni del professore, fraintendendole spesso.
chiedo cortesemente la data dell'intervista🙏
Dovrebbe essere intorno al 1991
@@ibexedizioni grazie e buon lavoro.
grazie a te!@@isabellaesposito8919
Il paradiso della tecnica non è , e non sarà mai il paradiso dell'Uomo
Proprio quello che succede oggi😢
Una grande mente sa guardare altrove sempre con la stessa.
Come darti torto!
Se pensi di non essere d'accordo con Severino è perché non hai capito quello che ha detto :)
ma anche se dici che sei d'accordo, non hai probabilmente ancora capito :)
Viene da pensare perchè Severino non utilizza la parola mania,così carica di significati nel pensiero greco antico.
@@u.m.m.u.2085 la usa tradotta in italiano. Parla spessissimo di "follia" che consiste nell' aver fede che le cose diventino altro da sé stesse
non ho capito se esisterà l’invidia anche nel paradiso della tecnica, cioè, il merito a quelle latitudini sarà universalmente riconosciuto ? tutto dipende da questo, perché altrimenti il futuro perciò l’apparato tecnico-scientifico in pieno regime sarà una semplice fotocopia un po’ più efficientemente organizzata della realtà attuale, perciò niente di nuovo, nessuno stupore….
senza contare che dove esiste invidia esiste sempre un dio o un mito, perciò finché ci sarà invidia non potrà mai nascere una realtà diversa da quella attuale, magari più organizzata ed efficiente si, questo è ovvio, ma non certo qualcosa definibile come “paradiso”….se fra 500 anni avremo una federazione di stati che comporranno un governo mondiale il quale risolverà la fame nel mondo e i conflitti tra etnie regioni stati questo potrà essere definito un paradiso ? poi se il mitico Severino intende l’invidia come sentimento emozione paura legata esclusivamente al mondo delle vecchie fedi dell’occidente questo non lo afferro , anche perché “l’apparato, che per stessa ammissione del filosofo e’ inteso come volontà dell’uomo” si nutre del merito, il quale ha un parassita originario corporale di nome invidia…..
Meraviglioso ascoltarlo. Non sono d'accordo su tutto. Ad esempio sull'esperienza mistica di Dio. Non si tratta di qualcosa di spiegabile con la razionalità. La razionalità è duale, l' intuizione no. Dunque non credo sia possibile fisicamente spiegare l'esperienza di Dio se non provandola. E non si tratta nemmeno di un discorso meramente orientale ma è anche occidentale e cristiano. Soprattutto inerente al cristianesimo delle origini.
Attenzione, quattrocentomila anni fa, i nostri antenati ominidi, iniziarono la razza umana. Secondo i testi sacri del cristianesimo e dell’ebraismo, riportano la creazione a seimila anni fa. Quindi ? Ciò che intendo quando si parla di un dio è che forse è stato inventato dall’uomo per consolazione. Misticismo uguale a tentativo di fuga dalle pene. Ciao
ma perchè dice tennica?
@@giupezio perché soffriva di sinusite
😊😊😊 Wm
La scienza non ha mai avuto la pretesa di fornire verità assolute; come può la portata empirica pretendere di conoscere il dominio della metafisica? Mi avevano detto che era uno bravo.
Non mi aspettavo che il "Parmenide bresciano" confondesse illusione con realtà 😳
grazie che glielo spieghi tu!
@@ilsuocavallopazzonon ha detto questo infatti
Non ha parlato di portata empirica...stacci di più
Non può essere che la svienza col suo metodo abbia sempre preteso di indagare la verità, ma sbagliando proprio perché la portata empirica non può conoscere il dominio della metafisica?
Il mare non esiste. Esiste la nostra percezione del mare. Il nostro viverci e morirci dentro.
Forse così stai ipersemplificando un ragionamento un poì più complesso...
@@ibexedizioni forse. Forse sto riassumendo quello che impostazioni logicamente molto complesse della Fisica contemporanea sembrano suggerire.
@@valeriofarinelli4340 Se sei d'accordo col dire per esempio che la fisica meccanica studia la materia e che studiandola se ne comprende la struttura e le motivazioni del suo comportamento in determinate circostanze, allora, invece del "mare", puoi usare la parola "materia". Devi secondo me fermarti alla metonimia se vuoi intendere la "navigabilità" del mare, o il "dominabile" del mondo cui il Maestro Severino fa riferimento. Certo che puoi dire che la materia non esiste ma che esiste la nostra percezione, ci mancherebbe. Allora, per seguirti, potremmo usare la parola "percepibile": se credi che ci sia un mondo, un fenomeno, una realtà da percepire, questa certezza poggia sulla condizione che ci sia un mondo che è "percepibile" etc. Credo che vada inteso in questo senso. Posso sbagliare.
@@massimilianomarrani nella sua essenza la fisica teorica - come è uscita dalle grandi crisi ancora irrisolte poste dalla Relatività Generale e dalla Meccanica Quantistica - rinuncia ad affermare di "comprende la struttura della materia e le motivazioni del suo comportamento". Si limita a rilevare che la ragione umana può interagire con dei "segni" che chiamiamo fenomeni e che possiamo "mappare". Ma è come avere una mappa e presupporre che debba esistere un territorio per quella mappa. E qui è difficile rispondere. Per questo il dominabile è, a rigore strettissimo di logica, riferibile alla sola mappa. Probabilisticamente, peraltro.
Paradiso della tecnica? Per il momento vedo solo l'ambiente degradato
L' intervistatore, che credo sia Guido Ferrari, il quale conosce molto bene la filosofia ad ampio raggio (occidentale e orientale), ha ragione a dire di far difficoltà a capire Severino. Chiunque avrebbe difficoltà a capire un tale pensatore, che mette in discussione l' ovvietà alla maniera di un folle e non alla maniera di un saggio.
Il divenire non è evidente? Certo, è evidente l' eternità di tutti gli essenti 😅! Ma Severino sa cosa vuol dire evidenza? Evidentemente no.
Un pensiero assurdo, inconcludente, insensato nella sua insensatezza e molto pericoloso per chi vi corre dietro e lo valuta come pensiero filosofico.
Se lo si prende con ironia Severino fa ridere, ma se lo si prende sul serio fa incazzare, perché rovescia 2500 anni e più di fatiche filosofiche per sostituirle con delle assurdità che non hanno né capo né coda e smorzano il pensiero del lettore in luogo liberarlo ed edificarlo.
@@AndreaGriecoilfilosofo certo, il divenire è evidente come è evidente che il sole e le stelle si muovono intorno alla terra che invece rimane immobile
@@gabriel-sx6uh 😂😂 Quindi tu ammetti che esiste il movimento, che cioè i pianeti si muovono, non importa se è il sole a ruotare intorno alla terra oppure il contrario. E con ciò confermi il divenire e smonti i fermi immagine di Severino 🤣🤣.
@@AndreaGriecoilfilosofo era solo una metafora. Ti credevo più perspicace
@@gabriel-sx6uh eh 😄, certo che con i tuoi interventi non brilli in intelligenza e non sei nemmeno una cima [di rapa] a cogliere al volo i sensi.
Te lo spiego così. La morte è evidente. No, dice Severino, la morte non è evidente, è evidente che il fotogramma successivo non appare nel tuo apparire [finito].
Oppure, è evidente che la fiamma di una candela si spegne. No, dice Severino, è evidente che essa scompare dal tuo orizzonte dell' apparire, ma che essa continua ad ardere nell'apparire infinito.
Trai le tue conclusioni cima di rapa.
La sua filosofia ha delle somiglianze nn tanto con l'oriente ma con quello che J. Evola chiama la dottrina del risveglio ovvero la filosofia buddista, filosofia attenzione tipicamente indoeuropea o meglio "aria" , Ari popolo indoeuropeo che ha dato origine alla civiltà indiana
L filosofo Severino è acuto.
Non riesce a portare al fine il discorso continua a girare intorno senza a arrivare al dunque
Riascoltarlo allora 🙂
Severino dice una boiata che dimostra tutto il limite della filosofia, compresa la sua. Va precisato che non esiste la filosofia in oriente, la filosofia è un prodotto occidentale inventato dai greci. La boiata la dice quanto qualifica come "irrazioneale" la mistica a cui genericamente allude l'intervistatore. E' scandaloso che un uomo della sua cultura adotti le definizioni ignoranti occidentali sulla realizzazione spirituale orientale. Il termine "esperienza" è del tutto fuorviante e viene usato purtroppo da ignoranti che spesso credono di divulgare dottrine orientali. Il termine "esperienza" può essere usato solo in senso " sibolico, perché non riguarda l'ordine dei sensi e del divenire quel che si raggiunge e quando lo si raggiunge e si acquisisce, non ha affato la natura di qualcosa di mutevole e transitorio o soggettivo. La mistica occidentale da una parte e l'oriente metafisico non sono "soluzioni" irrazionali della verità. Le conoscenze di un sufi o di un risvegliato in Buddha o di un Jivan Mukta non sono conoscenze irrazionali ma sovrazionali. Anche l'idea che il "mistico" debba "dar conto" è delirante. E' lontano anni luce da cosa sia la natura dell'esperienza inziatica. La conoscenza che realizza un sufi non è riducibile alla divulgazione perché non appartiene all'ordine del linguaggio delle forme. Se lo fosse non sarebbe nient'altro che un'esperienza immginaria. Il "dar conto" puà avvenire solo in forma simbolica e analogica, altrimente quel conosce che il sufi o il sadhu liberato sarebbe poca cosa e riconducibile al regno del limitato, del meno, della parzialità. Non razionali sarebbe perlomeno corretto, una sorta di neutralità non qualificata ma sappiamo che se Severino desse un valore sovra razionale alla mistica occidentale o alle dottrine esoteriche islamiche piuttosto che alle realizzazioni interiori di un buddhista o un vedantista, verrebbbe meno la sua proposta, peraltro utopica e mediocre. Severino contitnua a pensare da occidentale dominante, ed è convinto che il "pensiero" nel senso alto, sia prerogativa e scoperta dei greci e quindi dei successori occidentali.
@@abelgabal4809 purtroppo la conoscenza che realizza un sufi la conosce solo il sufi. La filosofia aspira ad un sapere che possa essere mostrato e di conseguenza opinato.
Sono due modalità di conoscenza diverse e un filosofo deve fare il filosofo e mostrare il fondamento razionale del proprio discorso, altrimenti diventa qualcos'altro.
Il mistico vive un' esperienza personale e non gli interessa mostrare razionalmente il fondamento di tale esperienza.
Sono due modalità diverse e Severino ha soltanto voluto sottolineare quali sono le modalità della filosofia.
Francamente le boiate sono state scritte altrove
Sono in disaccordo con la visione di questo grande analista della nostra epoca. Ha pienamente colto la grande sfida della tecnica e i limiti del discorso heideggeriano, ma il suo umanesimo antimetafisico (dunque che ribalta la concezione stessa di verità - che egli cita sovente nei suoi discorsi) è terribilmente e drammaticamente in contrasto con il cammino che i popoli (che pure esso cita) hanno compiuto e stanno facendo nella storia. È chiaro che il suo obiettivo è ridefinire la realtà stessa di verità, come costrutto meramente umano. Mi spiace,ma è l'esatto opposto di quanto affermavano i greci (che non hanno mai inteso ridurre il mito a ridicola rappresentazione,ma lo hanno mantenuto come orizzonte di senso che non riduce il mysterion a concetto o favoletta per bambini: se non tornerete come bambini,non entrerete mai nel regno della verità).
Mi spiace, ma se intendi confutare Severino non puoi cavartela con una battuta a fronte dell' immensa testimonianza che ci ha indicato il Maestro.
Meglio un dignitoso silenzio
@@gabriel-sx6uh o una sonora risata all'avvocato del maestro, si parva licet. Buona notte Gabriel
@@nicola9570 buona notte anche a te, Nicola.
Severini Advocatus
Mi permetto di evidenziare che non sono d'accordo e invito ad ascoltare attentamente quanto detto da Severino ( che ahimè non c'è più) con atteggiamento fenomenologico "epoche".
@@gaetanomarcospagnolo9277 Va bene, allora chiederei di capire cosa si intende con atteggiamento di fenomenologica epochè, in modo tale che possa eventualmente correggere la mia visione delle cose. Grazie
Un barone accademico all'italiana
Perché?
Beh in effetti si è solo messo contro la Chiesa e l'Università Cattolica, tipico esempio di barone accademico...
@@simonesaccarola432 lei non sa niente, da gran furbacchione quale era ha cavalcato per farsi notare e emergere quelle situazioni in modo da darsi visibilità.
Avere contro i cattolici è tipico dei baroni accademici contemporanei, per l'appunto.@@simonesaccarola432
@outofideology non vedo tanti baroni rinunciare al proprio lavoro all' Università Cattolica perché i propri scritti vengono ritenuti incompatibili con la religione cattolica dal Sant' Uffizio... Ma certamente ne conoscerai tanti tu...
Non sono esperta della materia. Ho fatto altri studi, dopo il ginnasio- liceo. Ma Galimberti suo allievo, è quel Galimberti che è stato accusato di aver copiato pari pari da altri. ? Vado a memoria, pensando a quello che lessi anni fa sui quotidiani. Ma tale accusa era fondata o no ? Non ho più letto niente su ciò. Mi pare su Wikipedia, c' è scritto che l ' opera
di Emanuele Severino fu esaminata da Padre Cornelio Fabro e trovata non rispondente alla dottrina cattolica e di conseguenza cacciato dall ' Università Cattolic, dove nsegnava. Beh !!! Un Giudizio ATTENDIBILE , !!! Altroché !!!
Mah...questi filosofi mi sembrano un po' illusi e un po' megalonomi nel loro tentativo di spiegare ciò che è più grande di noi e che oltrepassa i limiti percettivi dei nostri sensi e cogitativi del nostro intelletto.
Non per niente da 2.500 anni ad ogni generazione ne salta fuori qualcuno con una nuova teoria: a differenza della conoscenza scientifica che procede dagli stessi 2.500 in maniera cumulativa ampliando costantemente le proprie conoscenze, in ambito filosofico ci si ritrova sempre al punto di partenza.
Una sega mentale per individui benestanti, colti e raffinati.
lo slogan finale, tra l'altro volgare, rappresenta la conclusione più idonea al suo "argomentare".
Ogni scienza è figlia della madre filosofia che è n realtà originaria in ogni essere umano in quanto è attribuzione di senso alle cose (tutte, materiali e astratte). Tutti noi siamo filosofi, la maggioranza è inconscia ma il senso è quello secondo me-
Che orrore , si informi per favore perché scrive ciò che il sistema di sottosistemi vuole che lei scriva. Figuriamoci se ci addentriamo nel cammino del ragionamento.
Infatti è quello il mio problema con la filosofia,che tra i vari filosofi ci sono fin troppi pareri contrastanti e visioni del mondo agli antipodi,a tal punto che ognuno riscrive la realtà a proprio piacimento dandone una visione fin troppo personale e soggettiva. Questo non nega che la filosofia sia stata,e sia ancora,importantissima,però generalmente preferisco altri campi del sapere.
Gentile nj7xj si scrive megalomani non megalonomi, nessuno glielo ha mai detto lo so, credo sia giunto il momento che lo impari. In cinque righe ha commesso anche diversi strafalcioni sintattici. Ora mi chiedo, ma come fate, voi, che a malapena sapete scrivere il vostro nome, anche solo a pensare di tentare vagamente una critica a un filosofo di questa portata? Ma non avete un po' di pudore? E di umiltà?
Tutte chiacchiere
Adesso che hai dato il tuo fondamentale contributo alla discussione siamo tutti esseri migliori, grazie!
@@ibexedizioni posso esprimere la mia libera opinione, anche senza argomentare o argomentando parzialmente, oppure devo per forza essere d'accordo con te?
@@ludwig_8861 certo, così come noi siamo liberi di esprimere la nostra opinione sulla tua opinione.
@@ibexedizioni bravvisimi! Vedo che apprezzate anche le opinioni diverse dalla vostra!
...e Distintivo,
s'è scordato di scrivere Sig. Ludwig861
Avrebbe fatto sicuramente un figurone!!❤
Ossia, siamo dei Re e scriviamo da Mendicanti