Fantastico approccio. Che, generalizzando, e' lo stesso che si dovrebbe applicare in qualsiasi campo dove va affrontata la complessita'. Dall'apprendere un gesto sportivo tecnicamente complesso e con catena di coordinamento lunga e ramificata, ad un pezzo di pianoforte. E non tutti i pezzi di pianoforte ovviamente presentano lo stesso tipo di complessita'. Dico tipo, non livello. Una corale, o una musica polifonica, ad esempio pottrebbe non avere una significativa problematica ritmica. Ma ne ha di coordinamento per le singole linee. In questo caso affrontare la complessita' spezzandola cosa puo' voler dire? Non e' eseguendole lentissimamente all'inizio e poi aumentando che affronto bene ed efficaciemente la complessita'. Cosi' come non lo sarebbe se, mettiamo, per imparare a servire nel tennis cominciassi ad eseguire il movimento completo lentissimamente, poi un po' piu' veloce, etc etc. Il movimento va spezzato in segmenti significativi in quel caso dal punto di vista della biomeccanica/dinamica. Si apprende molto prima e consapevolmente.
Wow che bel commento grazie di cuore. Ho letto in passato alcuni articoli che si occupavano proprio della gestione dei movimenti complessi nello sport. Volevo ritrovarli per prendere altri spunti e approfondire l'argomento ma sono dispersi nell'oceano del web. Sono comunque molto felice che tu abbia subito trovato una connessione con lo sport. Al piano non si suda e quindi può risultare difficile pensarci ma l'approccio alla "tecnica" e lo studio dei movimenti può essere molto simile. Grazie del tuo apporto!
Grazie, il metodo per capire e apprendere gradualmente un ritmo difficile è validissimo. Un solo dubbio sullo spartito "étude n. 1", è forse sfuggito qualche errore nella trascrizione?
Bellissimo, ho visto adesso il video. Molto utile. Come si chiama il libro da dove hai estrapolato questo studio? Mi piacerebbe approfondire ..... grazie, comunque, per quello che fai!!
Ciao Jay! Grazie mille per i complimenti sono felice che ti sia piaciuto e sia stato utile! A dire il vero è stato l'insegnante di batteria durante il corso di batteria complementare in conservatorio che ci ha suggerito questi esercizi. Dal punto di vista ritmico ti consiglio di seguire i consigli dei batteristi che ovviamente sono i migliori in questo campo 😉
bravissimo!
Fantastico approccio. Che, generalizzando, e' lo stesso che si dovrebbe applicare in qualsiasi campo dove va affrontata la complessita'. Dall'apprendere un gesto sportivo tecnicamente complesso e con catena di coordinamento lunga e ramificata, ad un pezzo di pianoforte. E non tutti i pezzi di pianoforte ovviamente presentano lo stesso tipo di complessita'. Dico tipo, non livello. Una corale, o una musica polifonica, ad esempio pottrebbe non avere una significativa problematica ritmica. Ma ne ha di coordinamento per le singole linee. In questo caso affrontare la complessita' spezzandola cosa puo' voler dire? Non e' eseguendole lentissimamente all'inizio e poi aumentando che affronto bene ed efficaciemente la complessita'. Cosi' come non lo sarebbe se, mettiamo, per imparare a servire nel tennis cominciassi ad eseguire il movimento completo lentissimamente, poi un po' piu' veloce, etc etc. Il movimento va spezzato in segmenti significativi in quel caso dal punto di vista della biomeccanica/dinamica. Si apprende molto prima e consapevolmente.
Wow che bel commento grazie di cuore. Ho letto in passato alcuni articoli che si occupavano proprio della gestione dei movimenti complessi nello sport. Volevo ritrovarli per prendere altri spunti e approfondire l'argomento ma sono dispersi nell'oceano del web. Sono comunque molto felice che tu abbia subito trovato una connessione con lo sport. Al piano non si suda e quindi può risultare difficile pensarci ma l'approccio alla "tecnica" e lo studio dei movimenti può essere molto simile.
Grazie del tuo apporto!
Grazie, il metodo per capire e apprendere gradualmente un ritmo difficile è validissimo. Un solo dubbio sullo spartito "étude n. 1", è forse sfuggito qualche errore nella trascrizione?
Grazie Manuela! Hai trovato qualche errore per caso?
Bellissimo, ho visto adesso il video. Molto utile. Come si chiama il libro da dove hai estrapolato questo studio? Mi piacerebbe approfondire ..... grazie, comunque, per quello che fai!!
Ciao Jay! Grazie mille per i complimenti sono felice che ti sia piaciuto e sia stato utile! A dire il vero è stato l'insegnante di batteria durante il corso di batteria complementare in conservatorio che ci ha suggerito questi esercizi. Dal punto di vista ritmico ti consiglio di seguire i consigli dei batteristi che ovviamente sono i migliori in questo campo 😉
Mi consigli un app per il metronomo? Niente di complesso, sono al secondo mese
Pro Metronome è un’app molto bella e intuitiva sia per Android che iOS. Ma qualsiasi app va bene soprattutto agli inizi!