Tutorial di fuochi d'artificio - Come si usano le candele romane e i bengala

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  • Опубліковано 13 гру 2024
  • Buongiorno.
    Eccoci di nuovo qui per quest’altro video su due articoli che sono simili nella forma e nel confezionamento ma completamente diversi nell’effetto e nell’utilizzo. Per questo ne parleremo contemporaneamente, per fare in modo di dissipare qualsiasi confusione tra le due tipologie di prodotto.
    Abbiamo quindi le candele romane, che vanno fissate a terra e assolutamente non tenute in mano, e i bengala, che sono invece, insieme alle stelline, tra i pochissimi articoli pirotecnici che si possono tenere in mano.
    Partiamo dalle candele romane.
    La candela romana è un tubo di lancio dal quale partono degli effetti di diverso tipo. Possono lanciare perle colorate, comete bianche o multicolore, con o senza colpo, con apertura a crackling o addirittura delle vere e proprie aperture, come si dice in gergo, a spaccata. Quindi già questo fa capire che non è un articolo che si possa tenere in mano.
    Vogliamo sottolineare questo punto perché regolarmente i consumatori si rivolgono ai negozianti e dicono “Vorrei le candele romane, quelle che posso tenere in mano”. Il fatto che le candele romane abbiano una forma a tubo sottile non è propedeutico al fatto che si possano tenere in mano, tutt’altro. Quindi il tubo va fissato su un supporto, o nel terreno, ma deve assolutamente essere posizionato in modo stabile e sicuro in modo che possa svolgere la sua funzione di rampa di lancio. Questo vale per tutte le candele romane, grandi o piccole che siano.
    Andiamo a vedere i bengala.
    La forma, come abbiamo visto prima, è molto simile, sempre a tubo sottile, ma qui, come c’è anche scritto sulle istruzioni, è tutto molto più semplice: si può tenere tranquillamente in mano, dal lato opposto a quello dove si trova la miccia di accensione, deve essere comunque sempre tenuto lontano dal corpo estendendo il braccio, e l’effetto è di solito a pioggia di scintille argentate, colorate o a fiamma. Ecco perché si può tenere in mano e perché non ha nulla a che vedere con la candela romana, tranne che per la forma.
    Adesso vediamo più nello specifico come vanno posizionate le candele romane.
    Come abbiamo detto, vanno fissate a un supporto o infilate saldamente nel terreno, anche in un vaso va bene. In ogni caso, sempre e solo all’esterno, in uno spazio aperto.
    Inoltre, fate attenzione a inclinare leggermente la candela romana in direzione opposta a quella in cui si trovano gli spettatori.
    Come sempre, il corpo non deve mai stare sopra all’articolo che viene acceso. Indossiamo i guanti, gli occhiali e il cappello, ci mettiamo di fianco alla candela romana e accendiamo la miccia con il nostro accendino a beccuccio. Se la miccia è un po’ coperta dalla carta, come succede generalmente nelle candele romane più sottili, si può accendere direttamente la carta e la miccia in automatico andrà in combustione.
    Per quanto riguarda i bengala, come dicevamo, è molto più semplice.
    Potendoli tenere tranquillamente in mano, non abbiamo bisogno di altri supporti, dobbiamo solo avere qualche precauzione:
    Anche questi vanno usati all’esterno e mai in casa.
    Vanno presi sempre uno alla volta e quello che non state accendendo va tenuto da un’altra parte, al sicuro, possibilmente all’interno dell’abitazione, ma in ogni caso a distanza.
    Come abbiamo detto, viene tenuto sempre lontano dal corpo quanto lo consenta la lunghezza del braccio; inoltre, anche se è un piccolo bengalino, è sempre consigliabile usare le solite protezioni di guanti, occhiali e cappello.
    Anche in questo caso, l’accensione viene generalmente fatta direttamente sulla carta sotto a cui si trova la miccia.
    Un ultimo accorgimento, di cui abbiamo già parlato anche per i fumogeni, è di accertarsi di stare sopravvento e non sottovento, sennò quello che succede è che facciamo la fine del salmone affumicato.
    Speriamo che adesso sia più chiara la differenza tra bengala e candele romane.
    Buon divertimento, grazie.

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