Zone 30 e bici con freni a disco, il mix che rende pericolose le corse: parola di Lefevere

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  • Опубліковано 6 лип 2024
  • 📌 All'indomani della tragica scomparsa di André Drege al Giro d'Austria pubblichiamo un video realizzato un paio di mesi fa durante il Giro d'Italia.
    Al manager storico della Soudal Quick Step, Patrick Lefevere avevamo chiesto cosa si potesse fare per aumentare il livello di sicurezza nelle corse professionistiche. Ecco cosa ci ha detto:
    👉 L'articolo completo: cyclinside.it/via-le-corse-da...
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  • Спорт

КОМЕНТАРІ • 8

  • @julianassange71
    @julianassange71 7 днів тому

    Ha una bella voglia Lefevre a parlare ma se le città pagano per gli arrivi si arriva in città. Se il bar del Barbotto potesse pagare quel che paga il comune di Rimini magari avremmo avuto l'arrivo sul Barbotto (molto meglio anche a livello agonistico). Semmai bisogna spendere qualcosa per rendere sempre più sicuri gli arrivi in città proteggendo ogni incrocio, spartitraffico, rotonda, ecc ecc... e anche mettendo neutralizzazione ai -10 Km se necessario

  • @leoneleoncino14976
    @leoneleoncino14976 9 днів тому +1

    Facciamolo in autostrada 😂😂🤦

  • @ilVerista-yk5ck
    @ilVerista-yk5ck 9 днів тому +1

    Lefevre dice cose condivisibili ma qui siamo arrivati al paradosso che il ciclismo paga i suoi morti negli ultimi anno di più dell’automobilismo e del motociclismo messi insieme, e per favore non mi parlate di protezioni (che pure sono determinanti) perché le velocità in gara sono incredibilmente diverse
    Qui siamo davvero nel “mondo al contrario” e qualcuno mi scuserà se proprio non riesco ad abituarmici
    Per contro vorrei ricordare al Sig. Lefevre che gli ultimi due corridori morti NON sono morti in città, bensì scendendo da passi alpini (percorsi centinaia di volte da quando esiste il ciclismo) e nonostante ciò l’attuale tecnologia applicata alla bici - freni a disco in primis - NON ha fatto la differenza, anzi…
    E così oggi si sente parlare tanta gente (anche competente per carità) di protezioni air bag, di protezioni da piazzare su ogni curva pericolosa tipo discesa libera nello sci ed anche di rapporti obbligatoriamente più corti, tutti rimedi che però non tengono conto della causa principale di questi incidenti, ovvero quella d’una tecnologia che è fine a se stessa (e al guadagno economico ovviamente)
    Concludo ricordando a TUTTI che nella F1 dove’ morire uno dei più grandi campioni di tutti i tempi (Ayrton Senna) per capire che certe esasperazioni sulle monoposto andavano vietate, e Dio non voglia che si debba arrivare ad altrettanto anche nel ns. amato sport

    • @riccardocorsini9063
      @riccardocorsini9063 9 днів тому +2

      Sono d'accordo in generale sulla tua analisi, ma lefevere mi sembra proprio l'unico che abbia il coraggio di mettere sotto accusa li attraversamenti cittadini con rotonde sparti traffici cartelli ecc. che veramente sono una vera giungla da evitare ai 60-70 all'ora da parte dei corridori e poi i freni a disco ( che nessuno ha il coraggio di dire) ma se inchiodi ( e questo succede in maniera istintiva quando un corridore ti cade davanti) la bici ti va via è cè la caduta a catena). Poi la tragedia estrema come la morte è chiaro che avviene quasi sempre in discesa e qui entrano in ballo le responsabilità degli organizzatori delle gare e di chi permette questo. Quando lo scorso anno al giro della Svizzera perse la vita Gino Mader avevano messo l'arrivo della tappa proprio in fondo alla discesa, una discesa ripida e velocissima ( Ajuso, che vinse la tappa, la moto che lo seguiva in discesa al contachilometri segnava 102 all'ora) pertanto sta anche qui il problema, visto che il ciclismo è di per se uno sport rischioso, si va a cercare ulteriori guai, a quelle velocità basta un niente per perdere il controllo di una bicicletta, per quanto riguarda la morte del corridore al Giro d'Austria non posso dire nulla non so ( qualcuno ne ha parlato?) niente della dinamica di questo incidente. Pertanto è vero quando parli di guadagno economico che non è solamente nella tecnologia fino a se stessa ma sta dietro a tutti li aspetti del ciclismo professionistico e i corridori come sempre sono quelli che ne pagano il prezzo più alto.E se sono il guadagno economico e li interessi di questo tipo i primi responsabili, stai sicuro che la soluzione per arginare il problema non verrà mai trovata.

    • @ilVerista-yk5ck
      @ilVerista-yk5ck 9 днів тому

      @riccardocorsini9063
      Vedi, che Lefevre sia l’unico a mettere sotto accusa certi attraversamenti cittadini gli fa onore ma soltanto in parte, giacché il suo sponsor tecnico è stato tra i primissimi a spingere sui freni a disco (ma se ne guarda bene dal metterli chiaramente sotto accusa)
      Quanto alla loro pericolosità nelle c.d. “frenate d’istinto” lo vado ripetendo da tempo, non perché sia in nostalgico del passato bensì perché li ho visti bene come si comportano in certe situazioni, e su fondo bagnato, ad esempio, hai una possibilità pari a ZERO di rimanere in piedi, sia per la loro potenza, sia per l’immediatezza della loro risposta e che, tradotta in termini pratici, è l’esatto contrario di come si comporta un ABS!
      A questo aggiungo che la prima perplessità sulla loro efficacia la ebbi a seguito della caduta di Evenepoel nel Lombardia del 2020, e da allora non ho avuto che conferme (in negativo) sulla loro efficacia, che se in certe situazioni è migliore rispetto ai rim in TUTTE le altre e’ nettamente peggiore (e quindi pericolosa)
      Aggiungo poi che anche Moser (prima metà anni ‘80) scese dal Malga Ciapela ad oltre 100 km/h, e sono sicuro che non sia stato l’unico

    • @riccardocorsini9063
      @riccardocorsini9063 9 днів тому +1

      @@ilVerista-yk5ck Va bene, comunque sia mi sembra che lefevere sia l'unico che fa' parte del gran circo mediatico che gira intorno ai professionisti ad aver messo il dito nella piaga di alcune delle vere ragioni che oggi causano molte più cadute ed incidenti che in passato nelle gare ciclistiche su strada. Anch'io non sono per niente legato al passato ma continuo ad usare i freni tradizionali.Comunque freni a disco e/o freni tradizionali continuo a ritenere che un arrivo di tappa non vada mai messo in fondo ad una discesa così veloce perchè ad un professionista che si stà giocando una vittoria e/o una maglia di leader della classifica non puoi chiedere che rallenti, stà al buon senso degli organizzatori disinnescare il motivo perchè uno debba scendere a cento allora in bici, probabilmente se quel tipo di discesa la inserisci a metà percorso o un pò più il la quando la corsa non è ancora entrata nelle fasi decisive i corridori ( poi i pazzoidi ci sono sempre) non la scenderebbero a quelle velocità. Certi commentatori televisivi hanno ampiamente ironizzato sulla marmotta che ha attraversato la strada a Pogacar mentre scendeva a velocità folle il Galibier, bene se quella marmotta invece di sbucare a 100 metri da lui li fosse sbucata proprio mentre tagliava una curva forse invece che ridere oggi si starebbe a piangere ed a commentare una ennesima tragedia pari proprio a quella di Airton Senna.

    • @PioPao77
      @PioPao77 6 днів тому

      vabbè bravo..automobilsmo e motociclismo lo fanno 4 gatti