Piergiorgio Odifreddi - La matematica della politica

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  • Опубліковано 13 лип 2024
  • Matematico, docente di Logica, collabora con il quotidiano La Repubblica e con il mensile Le Scienze. Nel 2011 ha vinto il premio Galileo per la divulgazione scientifica. I suoi libri spaziano dalla scienza all’umanesimo. Tra gli ultimi: Caro papa teologo, caro matematico ateo, in collaborazione con il papa emerito Benedetto XVI, Mondadori, 2013, Dizionario della stupidità, Rizzoli, 2016 e La democrazia non esiste. Critica matematica della ragione politica, Rizzoli, 2018.
  • Наука та технологія

КОМЕНТАРІ • 91

  • @luigimontanaro8088
    @luigimontanaro8088 2 роки тому +5

    Ce ne avessimo di Piergiorgi Odifreddi. Grazie, come sempre, Professore

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 6 років тому +5

    Si può ragionare, partendo da due concetti in completa antitesi e giungere, adoperando ciascuno degli stessi, a tutta una serie di risultati che coprono una così ampia varietà di situazioni da lasciare perplessi relativamente alla consecutività logica delle vicende umane.
    Si può ragionare, partendo da due concetti in completa antitesi e giungere, adoperando ciascuno degli stessi, a tutta una serie di risultati che coprono una così ampia varietà di situazioni da lasciare perplessi relativamente alla consecutività logica delle vicende umane.
    Possiamo dire:
    1) I poveri sono un nostro problema.
    2) I poveri sono un loro problema.
    La estrema semplificazione di un concetto molto complesso che riguarda le relazioni umane e la società degli uomini rende le due frasi ambigue in modo da farne conseguire comportamenti molto diversi. Basta poco a far capire l’ambiguità di queste frasi semplici.
    Cosa lascia intendere nella frase “I poveri sono un nostro problema”, un atteggiamento della persona che pronuncia la frase che sottintenda “uffa!”? Con tutti i margini di errore possibili, conseguenti dalla conoscenza limitata di chi ha pronunciato la frase, l’interpretazione più probabile, quella sulla quale in molti saranno d’accordo, è che i poveri ci creano un disaggio mettendo in pericolo la nostra condizione di non essere poveri. Il soggetto povero è tanto più pericoloso quanti più diritti acquisisce; ce ne dovremo occupare lasciandoli il più possibile in condizione passiva. La scelta di questo occuparcene deve essere in tutti casi la nostra convenienza. Quel “in tutti i casi” significa che ci sono molte possibilità di agire e su questo entra in campo una forza estremamente potente che è l’opinione pubblica che ascolta il messaggio.
    Cosa lascia intendere nella frase “I poveri sono un nostro problema”, un atteggiamento della persona che pronuncia la frase che sottintenda “soffro a vedere i poveri”? Con tutti i margini di errore possibili conseguenti dalla conoscenza limitata di chi ha pronunciato la frase, l’interpretazione più probabile, quella sulla quale in molti saranno d’accordo è che per quanto è nelle nostre possibilità dobbiamo fornire ai poveri i mezzi necessari alla loro sopravvivenza. Unico diritto che detiene il povero è quello della sopravvivenza, pertanto il nostro occuparcene si differenzia in ragione del grado della loro necessità e della nostra disponibilità. Come nella situazione precedente entra in campo l’opinione pubblica che ascolta il messaggio e commisura il proprio intervento e quello della comunità alla propria disponibilità.
    La frase “I poveri sono un nostro problema” può essere comunque sempre intesa come conclusione di un discorso articolato. Il pronome possessivo “nostro” agisce in modo perentorio a dividere la comunità umana in due parti e impone una scelta di campo precisa. La frase può ancora essere intesa come assunzione di nostre responsabilità, ma che dobbiamo prenderci questa responsabilità per l’incapacità del povero di far da sé. Con la frase mi pare impossibile esprimere il concetto che il povero abbia sue proprie capacità e che una buona società dovrebbe lasciargli la piena libertà di esprimerle per giovarsene e giovare anche alla comunità.
    Passando alla seconda frase “I poveri sono un loro problema” non mi voglio discostare dal metodo d’interpretazione precedente:
    Cosa lascia intendere nella frase “I poveri sono un loro problema”? un atteggiamento della persona che pronuncia la frase che sottintenda “uffa!” Con tutti i margini di errore possibili conseguenti dalla conoscenza limitata di chi ha pronunciato la frase, l’interpretazione più probabile, quella sulla quale in molti saranno d’accordo, è che ciascuno vive nella condizione che si è meritata, perciò non mi devo fare alcun problema a vivere nel modo che mi compete. Sono disposto a pagare il necessario allo Stato affinché la condizione di povertà non crei problemi alla società rendendocela meno sicura. Naturalmente l’opinione pubblica accetta facilmente l’assunto che si possa vivere senza problemi nella propria condizione e così rafforza l’interpretazione dei singoli individui.
    Cosa lascia intendere nella frase “I poveri sono un loro problema”? un atteggiamento della persona che pronuncia la frase che sottintenda “soffro a vedere i poveri” Con tutti i margini di errore possibili conseguenti dalla conoscenza limitata di chi ha pronunciato la frase, l’interpretazione più probabile, quella sulla quale in molti saranno d’accordo è che fra i poveri dobbiamo distinguere i bambini da tutti gli altri. Solo i bambini non sono responsabili del proprio stato e perciò è lecito dividerli dalle proprie famiglie per dargli un futuro secondo le nostre regole. Si attribuisce ai poveri oltre alla disgrazia della carenza di beni vitali, quella di appartenere ad uno stato di sottocultura dal quale si devono salvare le nuove generazioni. Come nella situazione precedente entra in campo l’opinione pubblica che ascolta il messaggio e commisura il proprio intervento e quello della comunità alla propria disponibilità.
    La frase “I poveri sono un loro problema” può essere comunque sempre intesa come conclusione di un discorso articolato. Il pronome possessivo “loro” agisce in modo perentorio a dividere la comunità umana in due parti e impone una scelta di campo precisa. La frase può ancora essere intesa come la divisione della responsabilità fra noi e loro. Dalla frase mi pare impossibile poter esprimere il concetto di condivisione delle responsabilità. Il povero, se ha capacità sue proprie, è libero di usarle per se stesso e prenda esempio dal nostro buon comportamento; ciascuno pensi a sé stesso che questa è l’unica società esistente sulla terra.
    Forse la frase “i poveri sono un problema” omettendo qualsiasi aggettivo possessivo darebbe alla stessa un significato più vicino alle necessità non solo dei poveri ma della società.

  • @valeriogiusto3940
    @valeriogiusto3940 2 роки тому +4

    Bello bello sentirti. Grazie

  • @francodeangelis7232
    @francodeangelis7232 9 місяців тому

    In particolare in Italia, poi, ritengo ci avremmo una sorta di terza Camera parlamentare esterna: la CEI! La CEI che, lascia fare: quando interviene... poi, si sente.

  • @lucacatenacci6151
    @lucacatenacci6151 3 роки тому +5

    .....ogni gruppo nasce come diceva l'economista J.M. Buchanan "per estrarre una rendita di posizione"!!!..............

    • @vincenzo7597
      @vincenzo7597 2 роки тому +1

      E mettiamolo qualche puntino sospensivo.

  • @nonnoalessandro5656
    @nonnoalessandro5656 2 роки тому

    quindi oggi a Torino "Lo Russo" della sinistra a preso il 59,2% dei voti, sul 42% degli aventi diritto al voto; possiamo quindi dire che 59:42=100:x risolvo ultimo passaggio (42x59)/100 = a 24,78%.
    Bisogna Votare per impedire che il 25% degli aventi diritto di votare decidano per tutti!

    • @gandgpolaroid6406
      @gandgpolaroid6406 2 роки тому

      13 anni che non si vota il presidente del consiglio e quindi il partito che guida l’Italia .... è chiaro che tanta gente non crede più al voto

  • @fulvioalfano8128
    @fulvioalfano8128 2 роки тому

    Grande professore piacere sentirlo perché mi riempie di gioia delle cose che dice la realtà della vita come funziona le sue sfaccettature

  • @giuseppegiuseppe5875
    @giuseppegiuseppe5875 Рік тому

    PMC...sono nel campo della musica ..😊😊

  • @egistobolognesi
    @egistobolognesi 4 роки тому

    Forlani stupidità immensa quando esprime una opinione sulle tangenti

  • @francodeangelis7232
    @francodeangelis7232 9 місяців тому

    Eh, ma le storture messe lì ad arte, non sarebbero mica solo quelle!
    Ad esempio, i cittadini dovrebbero poter votare INDICANDO ANCHE QUELLO CHE NON VORREBBERO NEL MODO PIÙ ASSOLUTO, PROGRAMMA PER PROGRAMMA, ma non lo permetteranno mai.
    E poi, dovrebbero essere vietate certe commistioni, e alcune in particolare!
    Provo a fare un esempio: mettiamo che si sia in 3 ad un ristorante, ed uno desideri come primo piatto una pastasciutta, un altro un risotto ai funghi, ed il terzo un minestrone; poi, per secondo, rispettivamente: pollo arrosto, zuppa di pesce, e polpette con i piselli. Si ordina, cioè 'si vota', il cameriere porta le ordinazioni in cucina, e lì, a seconda di quanto i cuochi contino di più o di meno, succede un 'patatatrac!', così al tavolo arrivano tre porzioni di risotto e pastasciutta immersi nel minestrone e, per secondo, tre porzioni di zuppa di pesce e piselli con le polpette con pollo arrosto di contorno!
    Cosa voglio dire? Che dopo aver votato dei programmi per lo più diversi, formati parlamentare e governo, agli elettori gli arrivano certi 'inguacchi', certi 'miscugli', certe 'schifezze' che non aveva votato nessuno e che non erano, concepite in quel modo, in nessun programma elettorale!

  • @soldatinodistagno
    @soldatinodistagno 2 роки тому

    quale presidente alla casa bianca inneggiava "alla guerra" nel 2018? mi piacerebbe saperlo

    • @gandgpolaroid6406
      @gandgpolaroid6406 2 роки тому

      A che minuto l’ha detto ? Perché ho visto tutto ma non ricordo che dica 2018 ma bensì che citi solamente la casa bianca senza annata

  • @yuccayucca29
    @yuccayucca29 3 роки тому +2

    Finalmente qualcuno che ha le palle e non ha paura di dire come stanno le cose! Ma le lobby sono troppo
    Forti e non cambiera maiden nulla

    • @pierluigigravana2543
      @pierluigigravana2543 2 роки тому

      ci sono le lobby e c'è il popolo. Le cose cambiano, pensa allo scorso secolo. La democrazia ha il merito di aver difeso la pace diminuendo il livello di conflitto sociale e tra le nazioni. L'alternativa è il governo dei migliori. Qualcosa si può pensare di fare (con cautela è un campo delicatissimo). Il rischio è che i "migliori" siano scelti dalle lobby e ci saremmo giocati anche quel poco di indipendenza che abbiamo.

    • @yuccayucca29
      @yuccayucca29 2 роки тому

      @@pierluigigravana2543 quindi ho ragione io :D

    • @pierluigigravana2543
      @pierluigigravana2543 2 роки тому

      @@yuccayucca29 certo e tutto cambia. Se sei ad una finestra guarda il monte di fronte a te. Bene, anche quello, fra centinaia di migliaia di anni non ci sarà più, sarà polvere e cenere.

  • @claudiofrati5250
    @claudiofrati5250 Рік тому

    Ore 18,36 del 10/7

  • @francobasta5486
    @francobasta5486 8 місяців тому

    IL MAESTRO ODIFREDDI NUMERO UNO

  • @Enza-zx3hn
    @Enza-zx3hn Місяць тому

    Sono letteralmente estasiata nell’ascoltare una persona così capace di sintetizzare vaste conoscenze culturali con tanta ironia e leggerezza. È una specie di enciclopedia universale presentata come una “commedia” .

  • @XXISecolo
    @XXISecolo 2 роки тому

    il regalo finale e' imbarazzante! Stima per Odifreddi

  • @francescopellino9912
    @francescopellino9912 2 роки тому

    Sessantottj non mi kakj

  • @fabio1478
    @fabio1478 2 роки тому

    La critica alla democrazia per come è attuata è da condividere, la faceva già platone quando denunciava la stoltezza di sommare il voto degli stolti a quello dei sapienti. Manca invece la proposta di come la volontà popolare dovrebbe esprimersi. La critica è incompleta, cade nell'antipolitica e nel qualunquismo. Un popolo modesto sceglie politici modesti, ma non si può rinunciare alla sua sovranità. L'unica soluzione è in una crescita della saggezza popolare che consenta la scelta e il controllo di politici affidabil. In un paese di bamboccioni è di cultura del reddito di cittadinanza è utopia. Dispiace che odifreddi si sia fermato alla critica e non abbia formulato q sviluppato una proposta.

  • @enriconauen9019
    @enriconauen9019 2 роки тому

    Poveri studenti,, qua non ce niente da imparare, questo è puro lavaggio di cervello, ma non è meglio che lei si confessa...

  • @sfa1793
    @sfa1793 3 роки тому

    I fan dei beatles son diventati i più guerrafondai di tutti.

  • @paolograndinetti7609
    @paolograndinetti7609 2 роки тому

    Molto rispetto per Odifreddi poca ammirazione per Strada.

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 6 років тому +2

    Non so se questo mio modo di pensare si può definire di sinistra, ma questa discussione è il tentativo di costruire una società migliore. Parto da come si concepisce oggi il lavoro. Ho sentito l'esortazione di una nonna al suo nipotino: studia altrimenti quando andrai a lavorare non potrai avere un buon stipendio. Per me la giusta esortazione avrebbe dovuto essere studia altrimenti non sarai capace di fare il meglio possibile quello che più ti piacerebbe fare e figuriamoci se sarai capace di svolgere bene quel compito che ti sarà assegnato. Tutti pensano al lavoro come mezzo per ottenere il denaro per vivere e si dimenticano quasi completamente dell'opera umana che la propria attività produce. Si vive nella speranza che i risultati non siano catastrofi. Allora il lavoro è esecuzione di un compito. Sostituiamo man mano le imprese attuali pervase dal dissidio fra padrone e dipendenti in cooperative naturalmente ben funzionanti, nelle quali i lavoratori hanno voce responsabile sia sul prodotto finito che sull'amministrazione economica monetaria.

    • @giopz6598
      @giopz6598 3 роки тому

      Certo che dobbiamo fare ciò che ci piace, ma ciò che viene pagato di più, è ciò che più manca in società. Se tutti vanno a fare ciò che piace loro, molti lavori "noiosi", sarebbero estremamente richiesti, e quindi qualcuno deciderebbe di andare a fare tale lavoro in cambio di più soldi. E' sempre una questione di domanda e offerta, se fai quello che ti piace, ma a nessuno interessa e non fai del bene a nessuno, "non servi a nulla"

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 6 років тому

    Il pragmatismo è fare tenendo presente che l'azione comporti il buon risultato. E' chiaramente subdola l'azione del governo italiano nei riguardi dell'immigrazione perché viene scambiato per buon risultato quello che è un falso vantaggio solo per il più potente e addirittura al contrario addirittura il pericolo di sopravvivenza del debole.
    Ma come si può attuare veramente il pragmatismo quando la società fonda la sua possibilità di fare sul consenso della maggioranza della popolazione, consenso che si ottiene più facilmente dividendo la grande moltitudine dei deboli in due parti antagoniste, cioè favorendone subdolamente una parte a cui è facile far credere che la propria condizione di debolezza sia dovuta proprio all'altra parte? Il falso obiettivo si concretizza soltanto nell'aumento del proprio potere e nel mantenimento della debolezza delle moltitudini. Il criterio adottato è il falso pragmatismo che si rafforza proprio per la debolezza della moltitudine divisa in due parti antagoniste. Premessa la perfida strategia vincente dobbiamo contrapporre il vero pragmatismo che deve scegliere di sanare contemporaneamente le due debolezze. I mistificatori continuano ad essere ingannevoli; tentano di farci credere (e raggiungono lo scopo con molti) che aiuteranno i miserabili a casa loro. Ma la misura consiste nell’apertura di campi profughi invece che in Italia sulle coste dell’Africa. L’accordo non viene fatto con chi sta patendo ma proprio con chi detiene il potere in quei territori e, purtroppo con il nostro contributo, li ha ridotti allo stato di schiavitù. Un governo che volesse ottenere veramente buoni risultati dovrebbe per prima cosa cominciare a dare a quegli uomini dignità di uomini ricevendo una delegazione di loro rappresentanti. Questo deve essere il primo passo per fare costruire a loro stessi il proprio futuro. Penso che i loro territori non possono essere abbandonati per diventare ancora più facilmente obiettivo della nostra rapina. La moltitudine dei fuggiaschi conosce meglio di tutti i propri territori per farli tornare a essere vivibili. È in realtà necessario che i fuggiaschi possano tornare alle loro terre organizzati per introdurre nelle stesse una società solidale che sostituisca la cricca in combutta con le nostre multinazionali. Dobbiamo perciò stringere con quegli uomini tanto provati, un patto per il quale il soggiorno nel nostro paese sia considerato provvisorio, di preparazione al ritorno per edificare là la vera buona società che risolva i loro problemi ed anche i nostri se è vero che non possiamo vivere nell’angoscia di doverli perseguitare per mantenere il nostro modus vivendi.

  • @CamataEmanuele
    @CamataEmanuele 4 роки тому

    2019.10.05 S

  • @giuseppeambrosi4040
    @giuseppeambrosi4040 6 років тому

    L’impatto violento che ha la propaganda di Salvini ha procurato nella società italiana, non può essere contrastato in altro modo che con un’azione altrettanto violenta. Naturalmente non intendo che si debbano formare squadroni pronti al pestaggio, come d’altra parte non fa nemmeno il furbo Salvini. Io intendo che si debba mettere più gente possibile nella condizione di confrontarsi con le situazioni di terribile disaggio di in cui vivono persone. È urgente che questo venga fatto concretamente portando le persone dove, nei luoghi più vicini, condizioni di sofferenza si manifestano. Credo sia indifferente scegliere situazioni particolari. L’abitudine a vedere il male in televisione come una rappresentazione ambiguamente lontana, proposta da fantasmi virtualiche, se ci procurano fastidio, possiamo tranquillamente distruggere cambiando canale, ha reso molto facile e diffondibile attraverso l’emulazione, l’atteggiamento indifferente. Invece di chiedere il contributo in denaro che non procura nessun cambio culturale né in chi dà né in chi riceve, vedo necessaria una organizzazione il più estesa possibile che metta più persone possibile in condizione di toccare con mano, perché è chiaramente una situazione diversa quella di vedere in televisione un uomo che affoga o, camminando per strada, vedere qualcuno che cade. È necessario ricostruire la cultura della solidarietà, aprendo con la violenza della presenza in situazioni di dolore uno squarcio nel muro di indifferenza che la nostra società è riuscita a costruire. L’attuale processo culturale assomiglia ad una valanga che si rafforza con il suo procedere, ma che cosa ha reso possibile la valanga? Quasi sicuramente il disboscamento senza avveduta programmazione ambientale. Il freno naturale del bosco al dilavamento venne eliminato senza sostituzione con accorgimenti studiati che contemplassero insieme le necessità della società umana e le necessità naturali. Di fronte alla valanga la prima salvezza è la fuga, ma dopo bisogna progettare la ricostruzione con un nuovo criterio che deve tener presenti gli errori fatti per non ricaderci. La situazione della società è più complicata rispetto a quella della valanga, perché non esistono vie di fuga, la società malata è la stessa valanga, se siamo ancora nella possibilità di risanarla forse possiamo farlo come si fa con gli organismi ammalati modificando le sue abitudini di vita.

  • @SuperGianfrank
    @SuperGianfrank 6 років тому +2

    la matematica è fondamentale per capire i fenomeni fisici con equazioni che tengono conto dei parametri e delle incognite, ma non è la saggezza dell'umanita bensì un mezzo logico per capire meglio l'universo tra cause ed effetti...il nostro mondo è stato compreso solo dai fisici con le loro intuizioni di pensiero poi analizzate e confermate da formule matematiche come ad esempio la curvatura dello spazio-tempo intuita da Einstein che tradotta in equazione fa 8Pgreco x costante gravitazionale x tensore di Rieman / velocità luce alla quarta potenza...l'equazione fatta dopo l'intuizione di Einstein non prima, dimostra che la matematica è un mezzo non una scienza

    • @riccardoalessio9645
      @riccardoalessio9645 5 років тому

      Può darsi che la matematica non sia il linguaggio naturale dell'uomo, e che per questo motivo sia più facile avere intuizioni e solo dopo tradurle in equazioni. Può essere che la matematica sia indipendente dall'uomo, tant'è che l'intuizione viene prima, certo, ma la teoria cui dà vita è capace di predire eventi futuri. In questo senso, può invertirsi la relazione temporale: vedasi la meccanica quantistica, in cui calcoli se ne fanno eccome, ma le idee, le intuizioni, le interpretazioni tardano ad arrivare

    • @valentinomorfeo
      @valentinomorfeo 5 років тому

      SECONDO IL PROF. PAPA FRANCESCO SARA' UN INCANTATORE" MA NON PIU DI ODIFREDDI. VORREI SAPERE QUANTI SOLDI FA PARLANDO E VENDENDO LIBRI

    • @ilmendicantedifotogrammi9943
      @ilmendicantedifotogrammi9943 4 роки тому

      La saggezza è un concetto astratto che ha poco a che fare con la realtà. La matematica no. Lei ha a che fare con la realtà senza preconcetti

    • @jackbotton4645
      @jackbotton4645 3 роки тому

      invidioso

    • @giuseppeambrosi4040
      @giuseppeambrosi4040 Рік тому

      @@riccardoalessio9645

  • @lucioinnocenzo2328
    @lucioinnocenzo2328 4 роки тому +1

    Odifreddi è molto piacevole quando parla di scienza, ma politicamente parlando è proprio un illuso ingenuo.

    • @egistobolognesi
      @egistobolognesi 4 роки тому +2

      Espressione una sua opinione sulla politica poi io sono portato a dare più ascolto alle opinioni politiche di una pe rsona ingenua non inquinata che ad un politico esperto ma corrotto

    • @napomania
      @napomania 2 місяці тому

      la politica e' compromesso e corruzione.

  • @alessandroguastini8997
    @alessandroguastini8997 5 років тому

    la supercazzola religiosa